PDZ 2008 - 2011 Obiettivi individuati dal Tavolo Immigrati Incontri estivi 2007 Prima conoscenza di Soggetti referenti del Territorio Primo brainstorming delle aspettative circa il Tavolo di lavoro, e circa le percezioni del bisogno Prima ipotesi di lavoro preliminare (giugno 2007: alcuni obiettivi emersi “a caldo”) Creazione del “patto di lavoro”: inizio della costruzione della relazione con i referenti territoriali Progettazione di momenti comuni preliminari (settembre 2007: necessità di una definizione comune dei processi implicati nel fenomeno migratorio) 2 Incontri di preparazione (3 incontri: ottobre 2007) Si è lavorato sulla definizione comune dei “ferri del mestiere” necessari per lavorare sulla tematica “immigrati” Stereotipi (definizione, processi di formazione e controllo, individuazione, effetti, pensiero critico) Pregiudizi Costruire un lavoro di “comunità” Partecipare Metodi di ricerca e di “azione” per il PDZ 3 Gennaio 2008 Preparazione di griglie di rilevazione (Tabelle degli artefatti) di quanto “in essere” su ogni Territorio Condivisione delle griglie (e revisione) con i referenti Territoriali 4 Raccolta dati (marzo – aprile 2008) Ciascun referente del tavolo si è impegnato attivamente alla raccolta dei dati individuati come fondamentali per dare base alla costruzione della diagnosi (dati raccolti da informatori privilegiati per ogni realtà locale) Condivisione dei dati raccolti Analisi dei dati raccolti Prime proposte di intervento 5 Definizione graduale degli obiettivi (maggio – giugno 2008) Espressione delle “voci” di ciascun rappresentante territoriale, circa: Definizione di “bisogno” Individuazione di “bisogno” (quali, quanti, rivolti a chi, quando e come … ) Sentirsi rappresentati / ascoltati / rispettati / attivi nella progettazione Analisi dei bisogni emersi Sintesi dei bisogni emersi ed individuazione di bisogni primari comuni da proporre / implementare 6 Bisogni emersi (diagnosi 2008) Mantenimento dello sportello multiculturale (con Avv. Monica Castoldi) Orientamento dopo la classe III della scuola secondaria di primo grado: mappatura delle scuole del territorio, verifica delle loro risorse (interventi di accoglienza e supporto allo studio per gli alunni non nativi e/o di seconda generazione); orientamento mirato ed accompagnato. Particolare attenzione alla fascia di età adolescenziale promozione di nuovi servizi di mediazione socio culturale (uno per ogni Comune), con personale nuovo con formazione appropriata in mediazione culturale, e risorse dedicate, al fine di creare una rete scuole – ente locale che si occupino specificamente del successo scolastico – integrazione – intercultura, a favore di Alunni provenienti da Culture Altre, sia neoimmigrati che di seconda generazione. Progettazione di un tavolo genitori non nativi – insegnanti (a scuola), due incontri all’anno, come esperienza – pilota, per creare un confronto dal basso (previsto dalla normativa sulla istruzione dei minori), affinché anche la famiglia non nativa si a facilitata nella partecipazione alla programmazione didattico – educativa dei figli. proposte di momenti di confronto e formazione su tematiche interculturali per Dirigenti / Funzionari (Responsabili) / Dirigenti Scolastici / Referenti dei Tavoli tematici di tutti i comuni (almeno uno per ogni Comune + per ogni Area): Cultura, P.I., Servizi Sociali e Politici (uno per ogni area di rappresentatività + per ogni Comune) 7 Nello specifico … Nuovi servizi di mediazione socio culturale (uno per ogni Comune): con personale nuovo con formazione appropriata in mediazione culturale, e risorse dedicate, al fine di creare una rete scuole – ente locale che si occupino specificamente del successo scolastico – integrazione – intercultura, a favore di Alunni provenienti da Culture Altre, sia neoimmigrati che di seconda generazione. Obiettivi per il nuovo servizio: Conoscere ogni singolo territorio locale da parte di un referente locale che funga da rete (costruzione di un network) Costruzione di un chiaro quadro di competenze del Mediatore Socio Culturale su ciascun territorio Definizioni delle azioni dei Soggetti che collaborano tra loro su ciascun Territorio per l’intercultura: Scuole, Ente Locale, Associazioni e Volontariato Prime azioni da implementare (18 mesi): Costituzione / individuazione di “referenti per l’intercultura” in ciascuna scuola un referente di Istituto (docente coordinatore dell’I.C.) dei referenti dei singoli Consigli di Classe (in sinergia con il Mediatore Socio Culturale e il referente di Istituto) Dirigenti Scolastici 8 Terzo Settore Definizione delle specifiche competenze di ciascun attore (chi fa cosa) della rete, per esempio, attraverso la stesura di un protocollo (anche di Intesa con l’Ente Locale) Definire il target di intervento della rete: minori a scuola, … Cura delle azioni di orientamento volte al successo scolastico e all’integrazione tra autoctoni e non nativi: programmazioni personalizzate, valutazioni personalizzate, ….. Cura dell’extrascuola (da giugno) per Seregno: facilitare l’accesso ai centri estivi (allargamento dei tempi di iscrizione, per permettere di espletare le procedure di verifica delle situazioni economiche delle famiglie immigrate, come ISEE, etc., e per implementare una reale iscrizione /partecipazione, superando le difficoltà economiche della retta, che si dipana nel modo seguente per fascia di reddito (soprattutto in relazione al numero dei minori non nativi per famiglia – dai 2 in su –): per fascia dai 3 ai 6 anni: 125 euro, turno unico di 5 settimane, per fascia dai 6 ai 15 anni (due turni di 3 settimane) : ogni turno 90 euro [150 euro per i non residenti] Per Altri Comuni (Giussano): affrontare e risolvere il problema dei costi di frequenza 9 Momenti di confronto e formazione su tematiche interculturali per Dirigenti / Funzionari (Responsabili) / Dirigenti Scolastici / Referenti dei Tavoli tematici di tutti i comuni (almeno uno per ogni Comune + per ogni Area): Cultura, P. I., Servizi Sociali e Politici (uno per ogni area di rappresentatività + per ogni Comune) per i seguenti motivi: il Territorio è composto da soggetti eterogenei, che necessitano di costruire e condividere definizioni comuni dei fenomeni oggetto di studio (migrazione, minori, povertà, etc.). In particolare, per quanto concerne il Tavolo Immigrati, l’esigenza è emersa in modo forte, da cui la necessità di coinvolgere sia bottom – up (dal basso) che top – down (dall’alto) i soggetti del Piano di zona sopra indicati. promuovere politiche partecipative anche dall’alto verso il basso costruzione di un linguaggio comune sui temi della migrazione e della multiculturalità / interculturalità costruzione di conoscenze che facilitino i processi di governance (dall’alto verso il basso, e non solo dal basso verso l’alto) Con i seguenti temi per oggetto: diversità, differenze identità cultura forze di potere nei processi partecipativi cittadini pluralità delle voci nei territori multiculturali (pensiero divergente 10 Esperto individuato: proposta del Tavolo Prof. Branca Piergiulio 11 Informatizzazione del Vademecum: aggiornamento della guida ai Servizi: telematica (trovare uno spazio on-line, sul sito del Comune di Seregno?); individuare punti di accessibilità (da pubblicizzare): Associazioni, Servizi Comunali, sportelli, etc…. Evitare gli aggiornamenti cartacei costosi. Orientamento dopo la classe III della scuola primaria di secondo grado sono individuati i seguenti punti critici / delicati, su cui concentrare l’attenzione, per la progettazione articolata: Reperimento – conoscenza del libretto di orientamento distribuito agli alunni da parte della Provincia ogni anno entro ottobre, lo si trova sul sito http://www.provincia.milano.it/scuola/istruzione/orientamento/index.html , Mappatura delle risorse – azioni poste in essere da parte delle scuole di “partenza” (le primarie di secondo grado) e di arrivo (secondo ciclo, prima classe): Per le scuole di partenza: conoscenze dell’offerta territoriale, contatti con le scuole di arrivo, tipi di visita accompagnata e guidata nelle scuole di arrivo (open – day, o altro), bacini di orientamento dei ragazzi (quali scuole e quali tipi di percorsi formativi), criteri di orientamento e di valutazione (azioni specifiche), figure di supporto impegnate (interne alla scuola o esterne) Per le scuole di arrivo: criteri di accoglienza, organi interni preposti alla progettazione didattica a favore di alunni non nativi, o nativi di II generazione, criteri di programmazione personalizzata (se esiste), azioni di personalizzazione del percorso didattico, progetti a favore di alunni non italofoni, criteri ed azioni di riorientamento, figure di supporto impegnate (interne alla scuola o esterne) 12 Mappatura dei criteri e dei “cancelli” di entrata nelle scuole di arrivo: esistenza di liste di attesa (e loro criteri di funzionamento), modalità di passaggio per gli alunni non italofoni, problematiche riguardanti l’età e l’ingresso (per gli alunni che sono stati bocciati, o la cui età anagrafica non corrisponde a quella standard dell’anno scolastico in corso, si presenta il problema dello slittamento in coda nelle liste di attesa, mai esaurite; la rischiosità consiste nel posteggio (spesso coronato dall’insuccesso scolastico ripetuto, e dal conseguente abbassamento del senso di autoefficacia degli alunni) in percorsi scolastici non appropriati all’alunno, per un anno o due, in attesa della “possibilità” di passaggio alla scuola didatticamente adeguata alle risorse dell’alunno. Nei casi peggiori queste lungaggini vanno ad alimentare il drop – out (abbandono scolastico), già presente al biennio della scuola superiore (in quantità maggiore negli Istituti Tecnici e nelle Scuole Professionali). Mappatura dettagliata dei progetti di programmazione personalizzata nelle scuole di arrivo (chi se ne occupa, quali azioni si promuovono, per quanto tempo e quante ore settimanali, criteri di semplificazione / facilitazione dei percorsi / testi didattici nella Lingua Italiana, tipi di intervento – se 1:1 o a piccoli gruppi - , competenze dei docenti e loro formazione nella didattica interculturale, figure interne o esterne di supporto, etc.) Creazione di una cultura (tra i docenti delle scuole di partenza di ogni realtà comunale) della promozione del diritto allo studio per i ragazzi non italofoni, superando la barriera (che talvolta maschera atteggiamenti di razzismo implicito) della “scelta obbligata” della scuola professionale o al massimo tecnica. Allargamento (con obiettivo nel LT) della base di scelta formativa (con relativa preparazione di una cultura accogliente nella scuola di arrivo), attraverso azioni di contatto, formazione, divulgazione di tematiche e tecniche didattico – interculturali Programmare un momento ufficiale (per / in ciascun Comune aderente al Tavolo Immigrati del PDZ) di restituzione degli obiettivi progettati, alle Scuole (Dirigenti Scolastici) del Territorio, affinché il flusso informativo contribuisca a creare una base di conoscenza delle azioni in atto sul Distretto di Seregno Investimento sulle seconde generazioni, anche attraverso azioni rivolte al successo scolastico – formativo, per promuovere nei ragazzi azioni atte ad implementare la reale partecipazione all’offerta formativa, in modo paritario ai compagni di scuola italiani. Investimento sulla formazione LT (scuola superiore e Università): uscita dai cerchi dei lavori umili, in nero e malpagati, attraverso una preparazione formativa più dinamica e adatta alle attitudini personali dei ragazzi non italofoni e alle richieste del mercato del lavoro, attuali e future Passare dalla multiculturalità alla interculturalità (attraverso il contatto con ogni singolo alunno non italofono, considerandolo non come rappresentante della cultura X, ma come soggetto in formazione (come “il mio alunno Y a scuola”) 13 Creare momenti di incontro a scuola con le Culture Altre dei genitori. L’obiettivo è la promozione dell’ “agenticità” dei ragazzi non italofoni e delle loro famiglie; ad esempio in un momento preciso dell’anno, per ogni ordine e grado di scuola: Nella scuola per l’infanzia: la giornata del gioco nelle varie culture Nella scuola primaria di primo grado: ti racconto la mia giornata di scuola nel mio Paese Nella scuola secondaria di primo grado:da individuare nel dettaglio a cura dei gruppi di lavoro Promuovere la formazione permanente dei docenti su temi interculturali: dalla didattica L2, all’approccio di modelli educativi non occidentali, al confronto con le Culture di origine. Reperimento di materiale legislativo inerente la scuola: materiale dal Magistero far circolare Leggi, e Documenti ufficiali a rilevanza interculturale Promozione del senso di comunità tra i soggetti multiculturali del territorio: italofoni e non italofoni come gruppo e non come gruppi. Promuovere la percezione ed il contatto tra individui e non tra gruppi sociali, per evitare la distinzione gruppale di ingroup ed outgroup, che tanto promuove stereotipi (nazionalismi vs. globalismi), disfunzionali all’integrazione delle diversità. Superamento della paura del diverso, attraverso la promozione delle pari opportunità per i ragazzi (successo scolastico) di II generazione. Uscita dal cerchio dei semplici bisogni primari legati alla sopravvivenza (mangiare, coprirsi, casa, lavoro); promozione di contatti culturalmente significativi a scuola Valorizzazione dei gruppi femminili a Barlassina: azioni di empowerment sulle donne 14