LA PENA DI
MORTE
CHE COS’È?
La pena di morte, chiamata anche pena capitale, è
l'uccisione di un individuo ordinata da un tribunale in seguito
ad una condanna. Nei Paesi dove è prevista, di norma la
legge commina la pena di morte a fattispecie di reato
considerate gravi, come omicidio ed alto tradimento. Alcuni
ordinamenti giuridici ritengono passibili di pena capitale
omicidi occorsi durante l'esecuzione di altri crimini violenti,
come la rapina o lo stupro.
CI SARA’ RISOLUZIONE?
NAZIONI UNITE, 19 novembre 2007 (IPS) - Quella di giovedì è stata una
giornata di trionfo per il movimento contro la pena di morte, dopo che la
Terza Commissione dell’Assemblea Generale Onu ha approvato una
risoluzione simbolica per una moratoria mondiale sulla pena capitale.
99 paesi hanno votato in favore della risoluzione, 52 hanno votato
contro e 33 si sono astenuti.
Stati Uniti, Singapore e Cina si sono uniti ad alcuni paesi in via di sviluppo
per votare contro la risoluzione.
Il voto sulla risoluzione ha chiarito che non esiste un consenso
internazionale sulla pena di morte. Circa la metà dei membri dell’Onu non
hanno votato in favore della risoluzione, creando palese disagio in molte
delegazioni. È una questione di giustizia penale, non di diritti umani.
133 STATI L’HANNO GIA’ ABOLITA NELLA LEGGE E NELLA
PRATICA.
MOTIVAZIONI FAVOREVOLI E NON
Chi sostiene la pena di morte indica
i seguenti elementi:
 La pena di morte sarebbe un
efficace deterrente e un definitivo
impedimento al reiterarsi di omicidi
(serial killer).
 La necessità di punizioni esemplari
per i delitti più efferati.
 Il non funzionamento del sistema
carcerario.
 Le spese eccessive per il
mantenimento dei detenuti.
 Carceri troppo affollate
Chi non sostiene la pena di morte
indica i seguenti elementi:
 L'inumanità della procedura.
 La possibilità dell'errore
 La possibilità che bisogna dare al
reo di redimersi e di rendersi in
qualche modo utile alla comunità
cui ha arrecato danno.
 L'esecuzione di una sentenza di
morte può avvenire dopo anche
decenni dal giudizio. Nel frattempo
vengono celebrate numerosissime
sedute di appello e di riesame con
un coinvolgimento di uomini e
mezzi che comportano anch'essi
costi eccessivi.
 La mancanza di diritto da parte
dello Stato di decidere per la vita
umana.
 Lo stato togliendo la vita al
colpevole egli stesso commette un
omicidio.
MODALITA’ DI ESECUZIONE DI
OGGI E NEL PASSATO:
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Crocifissione
Schiacciamento
Ghigliottina
Garrota
Impiccagione
Fucilazione
Colpo di pistola alla nuca
Iniezione letale
Lapidazione
Sedia elettrica
Camera a gas
Squartamento
Rogo
Impalamento
Decapitazione
LA PENA DI MORTE NEGLI STATI
UNITI:
La pena di morte è legale a livello federale, per alcuni reati.
Dei 50 Stati degli USA, solo 13 non prevedono la pena di
morte.
In altri 3 stati la pena di morte non è più applicata dal 1976:
Kansas, New Hampshire, New York (in quest'ultimo è anche
stata dichiarata incostituzionale, e quindi non applicabile, ma
non ancora formalmente abolita). Sono 17 Stati (più un
Distretto Federale) a non contemplare, di legge o di fatto, la
pena di morte.
In conclusione sono comunque 33 gli stati che più o meno
regolarmente applicano ancora l'esecuzione capitale ("pena
di morte" in effetti in inglese si traduce "capital punishment").
LA PENA DI MORTE IN ITALIA:
La pena di morte in Italia è stata espressamente vietata dalla
costituzione del 1948 (tranne casi previsti da leggi di guerra),
anche se solo nel 1994 è stata abolita comminata da corte
marziale. L'ultima esecuzione è avvenuta in Italia nel 1947.
Nel 2007 è stata completamente espunta dalla Costituzione
anche con riferimento alle leggi militari di guerra.
CENNO ALLA LETTERATURA:
Cesare Beccaria, famoso filosofo e studioso italiano di
scienze criminali ed economiche, nato a Milano nel 1738 e
morto nel 1794.
Beccaria, invocando la necessità di proporzionare la pena al
delitto, denunciò la durezza e gli eccessi del diritto penale, in
particolare della pena di morte e della tortura.
Nel 1764 pubblicò il Dei delitti e delle pene dove Beccaria si
esprime contro la pena di morte, argomentando che con
questa pena lo Stato, per punire un delitto, ne
commetterebbe uno a sua volta.
PARERI CONTRARI A BECCARIA:
 Rosseau, nel contratto sociale egli diceva che l’attribuire
allo Stato la propria vita serve non già a distruggerla, ma a
garantirla.
 Kant, sosteneva come la pena fosse finalizzata alla
giustizia, vi doveva essere una corrispondenza tra delitto e
pena, quasi una sorta di uguaglianza correttiva. La pena di
morte è un imperativo categorico (il tu devi) non un
imperativo ipotetico.
 Hegel, egli mostrò la funzione “razionale” della pena di
morte; quando il delinquente viene giustiziato si ristabilise
l’ordine e l’equilibrio.
Giunti ormai nel terzo millennio, in una
società globale e “civilizzata“, sempre più
multirazziale, dove non sussistono
barriere nazionali, il dibattito sulla pena di
morte non può dirsi concluso, anzi è in
pieno svolgimento. Sin dall’antichità la
pena di morte era considerata come la
regina di tutte le pene, in quanto garantiva
la sicurezza e la giustizia, soddisfacendo
il desiderio di vendetta.
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La pena di morte