NGN: uscire dall’ empasse per favorire la crescita Francesco Vatalaro Università di Roma Tor Vergata Roma, 25 ottobre 2011 Seminario di SLC-CGIL e CGIL: “Il ruolo delle reti di nuova generazione per lo sviluppo e la crescita” La scala degli investimenti 1 EU: obiettivo ultra broadband “Entro il 2020 tutti gli europei dovrebbero avere accesso ad Internet a velocità maggiori di 30 megabit al secondo (Mbps) e non meno del 50% delle famiglie europee dovrebbe sottoscrivere contratti a velocità oltre 100 Mbps” (C.E.: «A Digital Agenda for Europe»). Per conseguire questi ambiziosi obiettivi è necessario sviluppare una politica globale, basata su un mix di tecnologie, e monitorare attentamente i progressi nel tempo. Per esempio, la C.E. prevede che, per essere in linea con l’obiettivo dei 100 Mbps, nel 2015 circa il 15% delle famiglie europee dovrebbe avere già sottoscritto abbonamenti per tale velocità. Qualche dato di riferimento: Italia: 22,9 milioni di famiglie (al 2007) BB Target al 2015: ~ 3,4 milioni di famiglie (clienti a 100 Mbps e oltre!) Solo una tecnologia adatta ai 100 Mbps: FTTH (Fiber-to-the-Home) © 2011 Francesco Vatalaro 2 Stime di investimento per rispettare l’Agenda Digitale Germania: 18 - 41 G€ EU27: da 98 a 271 G€ Regno Unito: 12 - 27 G€ “Big Five”: tra il 60 % e il 70 % dell’investimento totale Francia: 15 - 43 G€ Spagna: 8 - 24 G€ Italia: 15 - 29 G€ © 2011 Francesco Vatalaro Fonte: BEI, 2011 3 Where is the Gap ? Gaps on Access Infrastructures & Networks How the EU scores on the DIGITAL AGENDA targets Gianfranco Ciccarella Yellow = 2010 Blue = 2011 4 Aspetti macroeconomici Stime della World Bank: relazione tra UBB e PIL su 120 paesi: ogni 10% di aumento della penetrazione del UBB nei paesi avanzati comporta un aumento del PIL pro-capite del 1,25% in media Tutti i paesi sviluppati potranno subire una spinta positiva, anche se in percentuale diversa, grazie alla realizzazione della nuova rete ultrabroadband. Esame basato sull’Indice di Sviluppo Umano (HDI), indicatore di sviluppo macroeconomico che tiene conto del PIL e dell'impatto sociale. Fonte: Università di Tor Vergata e Cisco Italia 5 Requisiti di banda per un’esperienza video sempre crescente Standard HD (res/fps) Frame size Pixel per frame [Milioni] Colour depth (bit per pixel) Banda (raw) [Gbps] Banda (compressa) [Mbps] Aspect ratio Anno lancio previsto Full HD 1080p/30 1920x1080 2,07 24 1,49 19 (MPEG-2) 9 (MPEG-4/AVC) 16:9 operativo 2K/24 2048x1080 2048x1556 2,21 3,18 24 1,27 1,84 up to 250 (JPEG2000) 1,90:1 4:3 operativo QFHD (TV) 4K/30i 3840x2160 8,29 36 4,48 up to 250 (JPEG2000) 16:9 ~ 2015 SHD (Cinema) 4K/24 4096x2160 8,85 36 7,6 up to 250 (JPEG2000) 1,90:1 2011 7680x4320 33,17 36 71,66 28,67 up to 140 (MPEG-4/AVC) 16:9 ~ 2017 2048x1080 2,2 36 5,73 up to 250 (JPEG2000) 1,90:1 operativo UHD o SHV 8K/60 8K/24 3D 1080p (2K Digital Cinema) Conseguenza: si dovrà avverare la predizione nota come “Negroponte flip” (1993) ? «Wireless communications will go wired, and vice versa» Comparazione formati HD © 2011 Francesco Vatalaro 6 Basta promuovere la domanda di servizi per trainare la costruzione delle infrastrutture fisiche? Lezione dell’ asta LTE: prevedibili investimenti privati per 8-10 G€ nei prossimi anni (licenze e infrastrutture). Mettere gli operatori sotto pressione competitiva funziona Se invece di fare lievitare l’asta di oltre 1,3 mld rispetto al target si fossero stimolati gli operatori sul fisso, con una leva finanziaria moderata (ad es. x3) si potevano mobilitare risorse per circa 5 mld subito Fisso e mobile sono ormai in competizione diretta Ma soluzioni che mirano solo alla fibra fino alle Base Station “FttBS” non sono in grado di traguardare lo sviluppo economico e sociale del paese 7 La regolamentazione europea sull’UBB “Telecoms Package” (Direttiva 2009/140/CE): approvato nel 2009 dopo lunga gestazione, mira a rafforzare il Mercato Unico europeo (ad es. attraverso l’istituzione del BEREC), riconosce l’accresciuto livello di concorrenza negli Stati Membri e consente alle NRA di aumentare le condizioni di simmetria nella regolamentazione. Consapevolezza che “a regime” i Mercati delle TLC potranno essere sempre meno regolati “ex ante”, rimanendo soggetti prevalentemente alle regole antitrust, ossia “ex post” Disciplina degli Aiuti di Stato: nel settembre 2009 approvate linee guida su finanziamenti pubblici per le NGA che precisano i criteri per definire le “aree geografiche” ove tali aiuti sono ammessi e le condizioni per erogarli. “Raccomandazione NGA”: dopo ben tre “bozze” sottoposte a consultazione pubblica nel settembre 2010 pubblicato il documento di indirizzo per le NRA, deludente “compromesso” tra incumbent e OLO, tradisce l’obiettivo di incentivare gli investimenti in un quadro concorrenziale (l’incertezza regolamentare che ne deriva è causa principale delle difficoltà a promuovere le NGN in Europa). Le regole europee non incentivano gli investimenti (né incumbent né OLO): se si esclude la Francia che ha predisposto la propria regolamentazione senza attendere la “NGA Recommendation” , negli altri Big Five la situazione dello sviluppo delle reti è stagnante. 8 La regolamentazione UBB in Italia: AGCOM (1) Nel 2008 AGCOM avvia il 2°ciclo di analisi di mercato attraverso varie delibere: fino a tutto il 2009 offre però pochi spunti regolamentari per le reti NGA (solo regole per l’impiego da parte degli OLO dei cavidotti di TI) Anche per effetto dei richiami della Commissione europea, con la Delibera 731/09/CONS del dicembre 2009 si prevede la regolamentazione NGA in una delibera seguente, incaricando il “Comitato NGN Italia” di predisporre entro sei mesi una proposta non vincolante, nell’attesa anche della Raccomandazione NGA della stessa Commissione; A gennaio 2011 viene emessa una prima bozza del documento (Delibera 1/11/CONS) «Regolamentazione dei Servizi di Accesso alle Reti di Nuova Generazione», sottoposto a consultazione pubblica, che prevede un insieme articolato di misure: a) differenziazione dei “rimedi” in un mercato geografico unico (identificati due “contesti”: 1) a competizione infrastrutturale; 2) con presenza della sola rete in f. o. di TI); però non è chiarito come le aree saranno identificate (si assume che siano “output di questionari inviati”, ma l’esito non sembra ad oggi noto); b) imposizione dell’obbligo per TI di bitstream (fino al 2013) e di unbundling (dal 2013 in poi), limitatamente ai contesti di monopolio; Aspetto rilevante: non si identificano condizioni in cui imporre obblighi di simmetria (ad es. negli edifici che sono un “bottleneck regolamentare”. 9 La regolamentazione UBB in Italia: AGCOM (2) Chiusa la consultazione pubblica nel maggio 2011, il nuovo documento AGCOM (Delibera 301/11/CONS) viene inviato alla Commissione europea e, in attesa del parere, è sottoposto a nuova consultazione pubblica; esso prevede: a) accesso virtuale in centrale (VULA); b) una forma di unbundling detta “end to end” (e2e), non prevista da alcun altro paese europeo, con orientamento al costo (“a prescindere dalle proprie scelte architetturali per la rete NGA GPON o P2P”) che intende svincolare gli OLO dalle scelte architetturali di TI, prevede contributo di attivazione e canone mensile e dovrà essere disponibile senza limitazioni temporali e geografiche ed a prezzi orientati al costo. Telecom Italia eleva proteste sostenendo che tale rimedio (e2e) sia a tutti gli effetti equivalente al p2p e che, pertanto, limiti gravemente la propria libertà imprenditoriale; La lettera della CE del 27 giugno 2011 fornisce chiarimenti e invita AGCOM a riconsiderare la Delibera 301/11/CONS: la Commissione esprime dubbi sul fatto che la soluzione e2e sia giustificata se viene richiesta comunque, indipendentemente dalla programmazione dell'infrastruttura di TI. Quadro regolamentare complesso e fitto di obblighi che tiene lontani gli investitori e, di fatto, incentiva ad impiegare la rete in rame per un tempo indeterminato, sfavorevole ad interventi in linea con le indicazioni fornite 11 dall’Agenda Digitale europea. 10 La politica industriale del Governo sul UBB Il Governo è intervenuto nello sviluppo della regolamentazione del settore delle reti in fibra ottica attraverso il cd. “Tavolo Romani”, avviato nel giugno 2010 Il tavolo ha promosso un approccio di tipo “politico” (come superamento dei tavoli “tecnici” del AGCOM) ripromettendosi un accordo “ecumenico” fra gli operatori maggiori In particolare, il tavolo Romani è stato ristretto solo ai principali operatori (TI, Fastweb, Vodafone, Wind, Tiscali, ecc.), e a differenza del caso del “Comitato NGN Italia”, che ha operato in regime di trasparenza, poco è noto ufficialmente all’esterno delle indagini e dei risultati del tavolo governativo; A novembre 2010 i partecipanti al Tavolo Romani firmano un “MoU” che prevede una collaborazione tra operatori volta ad una “rete unica” nelle sole aree a fallimento di mercato e di proseguire i lavori entro un Comitato Esecutivo per pervenire ad un accordo di dettaglio; Dopo oltre un anno di attività, nell’estate 2011 il Tavolo non ha trovato convergenza né sulle ipotesi tecniche né su quelle societarie: Realizzazione di una architettura “ibrida” con componenti P2P e GPON; costituzione di una società pubblico-privata, guidata dallo Stato e partecipata dagli operatori TLC, per la realizzazione della rete in fibra, soprattutto in zone non coperte dai piani di sviluppo autonomi degli operatori; partecipazione dello Stato, attraverso la CDP, agli investimenti; percorso verso una migrazione totale dalla rete in rame alla rete in fibra (cd. “switch-off”). Ai primi di ottobre viene annunziata una iniziativa congiunta Telecom Italia – Metroweb, che raccoglie l’adesione di CDP, per un programma che si basi su sole risorse private e inizi a cablare aree ove esistano alcune prime reti cittadine. 11 Cosa si dovrebbe fare per uscire dall’ empasse? • Definire le aree geografiche in cui la concorrenza si possa sviluppare in un quadro di regole certe e tali da non penalizzare gli investimenti • Consentire maggiore flessibilità tariffaria • Applicare regole di simmetria nell’accesso agli edifici • Non aggiungere obblighi all’operatore incumbent oltre a quelli da tempo esistenti in materia di accesso a cavidotti e fibra spenta • Supportare gli operatori affinché gli enti locali e i concessionari di servizi pubblici (acqua, elettricità, trasporti, etc.), possessori di infrastrutture civili, agevolino la posa della f.o. • Incentivare l’impiego delle più moderne tecniche di scavo poco invasive • Avviare un’ampia campagna verso la cittadinanza per fare comprendere i vantaggi attesi dalla rete di accesso di nuova generazione. © 2011 Francesco Vatalaro 12 Back up EU TLC policy and NGA recommendation "The European NGA Recommendation: the Banal, the Controversial and the Inconclusive", by M. Cave and P. Alexiadis, Intermedia, October 2010 «Notwithstanding the undeniable success of telecoms liberalisation in terms of price reduction, new services and technologies as well as consumer satisfaction, EU telecoms policy is at least a half failure.», J. Pelkmans, A. Renda, 2011 « ... regulation has created a whole industry based on bitstream and unbundling, and this forms a powerful interest group bent on protecting its position. Giving access to comprehensive wholesale products that fully reflect the technological capabilities inherent in the NGA infrastructure will weaken the incentives of third parties to make investments in physical infrastructure. », M. Cave and T. Shortall, 2010. © 2011 Francesco Vatalaro 12 «Accompanying document to the Commission recommendation on regulated access to Next Generation Access Networks (NGA)», September 2010 The EU regulatory framework inter alia requires National Regulatory Authorities to encourage efficient investment and promote competition. …five different pillars: i) facilitating market entry and competition by means of a proportionate application of the ladder of investment …; ii) for specific physical bottlenecks symmetric access obligations imposed on all undertakings…; iii) investment risk should be rewarded by means of a risk premium incorporated in the regulated costs of capital, and selective risk-sharing pricing mechanisms; iv) differences in conditions of competition between geographic areas should be taken into account; v) certain co-operative arrangements resulting in increased investment in NGAs and competition are desirable. © 2011 Francesco Vatalaro 13