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Carta Canta
Un nuovo album dei Beatles a 36 anni dal
loro scioglimento e a 26 dalla morte di John
Lennon? Ovviamente no, però... quasi. Il
17 novembre uscirà un nuovo album (con
dvd) intitolato Love, commissionato dai due
rimanenti Beatles, Paul McCartney e Ringo Starr, e dalle vedove dei due scomparsi, Yoko Ono e Olivia Harrison, a Sir George Martin, il semileggendario produttore
dei Fab Four; Martin, lavorando sui master
originali di alcuni pezzi, ha tratto dei «remix sperimentali» per l’esclusivo utilizzo
nello spettacolo «Love» del Cirque Du Soleil. Il produttore ha affermato: «La musica
era per il solo spettacolo di Las Vegas, ma in
realtà abbiamo creato un album dei Beatles.
I Beatles erano sempre alla ricerca di altri
modi per esprimere loro stessi». Il progetto «Love» fu uno degli ultimi di cui George
Harrison si occupò prima della sua scomparsa. Harrison parlò dell’idea con il suo
amico Guy Laliberté, tra i fondatori del Cirque, ma occorsero tre anni prima che tutte
le parti, più Apple Corps Ltd e MGM Mirage, si mettessero d’accordo.
gramma il 7 novembre al Teatro La Fenice –
Venezia rende omaggio a un compositore la
cui carriera è fortemente intrecciata con la
stessa città lagunare. Bussotti è difatti stato direttore artistico della Fenice, direttore
della Biennale, le Sale Apollinee sono state
addirittura testimoni di sue avventure documentaristiche, ma soprattutto, proprio a
Venezia sono state date molte prime esecuzioni di sue opere. E il talento proteiforme
di Bussotti gli ha consentito di esprimersi
con indubbia efficacia anche nel campo delle arti visive. Questo lo ha inoltre condotto alla formulazione di un’idea di teatro totale, in cui un’unica mente creativa forgia,
oltre che la musica, anche scene e costumi.
Nel programma di questo concerto è stato
inserito uno dei primissimi lavori del compositore, i Tre divertimenti sul nome di Bach, risalenti addiruttura agli anni di apprendistato con Roberto Lupi al Conservatorio
«Cherubini» di Firenze. Nella serata si avrà
pertanto un panorama di opere che, dai
primi passi, arrivano al 1995 di Souvenir
d’Italie. Ma quel che
più conta, ci sarà la
presenza dello stesso Bussotti che, interagendo con l’Ex
Novo
Ensamble,
improvviserà dando vita a una performance che permetterà di ascoltare la
Sylvano Bussotti
sua maniera attuale.
info: www.culturaspettacolovenezia.it
L’Altra Musica
Dintorni - Teatro
Jon Spencer Blues Explosion
Un rock’n’roll primitivo e travolgente, dalle sonorità retrò e carnali, velenose e noir,
alcoliche e irriverenti, mercoledì 13 dicembre sarà alla base di uno degli appuntamenti di punta della rassegna «Risonanze» organizzata dal Teatro Fondamenta Nuove.
Saranno infatti Jon Spencer – mitico cantante dei Pussy Galore e della Jon Spencer Blues Explosion – e Matt Verta Ray –
Speedball Baby – ad accendere i fari di una
Cadillac psichedelica sul progetto «Heavy
Trash», un luogo dell’anima (dannato) e del
corpo (elettrico) in cui rockabilly e blues,
ma anche improvvise opmbre malinconiche e sabbie country, esplodono grazie all’energia indomabile di un animale da palcoscenico impareggiabile come Spencer.
info: www.teatrofondamentanuove.it; tel.
041 5224498
Contemporanea
Sylvano Bussotti è arrivato al traguardo
dei settantacinque anni. Ancora intatta conserva la voglia di essere protagonista della
vita musicale italiana, con lo stesso anticonformismo e la stessa stimolante originalità
dei suoi esordi. Con il concerto di Ex Novo
Musica interamente a lui dedicato – in pro-
Sei giornaliste del
Novecento, dagli
anni venti agli anni ottanta – Mura, Masino, Brin,
Cederna, A s p e si e Belotti –, sono
complici del nu o vo scoppiet t a nte spettacolo di
Paolo Poli, in programmazione al
teatro Goldoni di Paolo Poli
venezia dal 16 al
18 novembre. Sei
brillanti penne con le punte fini come stiletti, graffianti seppur amorevoli, acute e
combattive, per una carrellata che percorre un secolo attraverso le musiche, le gag,
le trovate birichine di Poli con la sua inossidabile verve. Mura ci trasporta nel chiuso
di una esperienza erotica tutta al femminile
dal titolo Perfidie; Paola Masino, con Fame,
ci descrive la crisi del 1929 e Irene Brin nelle
sue Visite racconta le allucinate miserie del
dopoguerra. Camilla Cederna col suo Lato
debole ci parla di moda e di modi di vivere
degli anni sessanta; Natalia Aspesi in Lui visto da lei ci prospetta la figura dello scapolo in rapporto alla famiglia italiana, ed Elena Gianini Belotti con Adagio poco mosso presenta una figura di vecchietta serena e risentita. Le sei voci si alternano variamente nel gioco frizzante e imprevedibile di una
narrazione caustica, ma emblematica di una
società in continua evoluzione.
Dintorni - Arte
Egon Schiele
Ritratto della moglie Edith 1918
Al Mart di Rovereto, fino all’8 gennaio 2007,
la mostra «Schiele, Klimt, Kokoschka e
gli amici viennesi» presenta oltre 120 opere provenienti dall’Österreichische Galerie
Belvedere di Vienna e altri prestigiosi musei austriaci e tedeschi, fra dipinti, disegni e
sculture, molti dei quali mai esposti in Italia,
per illustrare la vita e l’opera di Egon Schiele (1890 – 1918), uno dei più celebri esponenti della pittura espressionista. Un’occasione importante per approfondire il percorso pittorico del grande artista austriaco,
ma anche per conoscere l’ambiente culturale della Vienna di inizio secolo scorso attraverso le opere di quel gruppo di artisti che,
con Schiele, diedero vita al rinnovamento
dell’arte moderna. L’ambiente culturale in
cui vive e lavora il giovane Schiele, presentato in questa mostra, offre uno sguardo nuovo sulla sua opera, proponendo interessanti
confronti e accostamenti con la produzione
artistica dei suoi contemporanei. Sono i suoi
amici, gli artisti dell’Avanguardia come Gustav Klimt, Oskar Kokoschka, Anton Faistauer, Anton Kolig, Carl Moll, Koloman
Moser, Max Oppenheimer e Anton Peschka
che lo accompagnano lungo il percorso artistico che dallo Jugendstil giunge ad «aprire»
all’Espressionismo viennese. L’esposizione
al Mart culmina, infine, con una sezione dedicata alla IL Mostra della Secessione Viennese del marzo 1918, occasione nella quale
Egon Schiele, pochi mesi prima di morire di
influenza spagnola, raggiunse un importante successo e riconoscimento di critica. info:
tel. 0464 438887
All’Opera
Al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Padova, il 7 e il
12 dicembre, sarà di
scena La sonnambula, melodramma in
due atti di Vincenzo
Bellini su libretto di La Sonnambula
Felice Romani, tratto da La Somnambule ou L’arrivée d’un nouveau
seigneur, un ballet-pantomime di Pierre Aumer
(1827), e da La Somnambule, comédie-vaudeville dello stesso Scribe e Germain Delavigne
(1819). Bellini compose La sonnambula in soli
due mesi, mentre si trovava a Moltrasio, nella villa dei Conti Lucini Passalacqua, vicino
all’abitazione di Giuditta Turina, una giovane signora con cui intratteneva una relazione sentimentale. Il tema del tenero e contrastato amore tra Amina ed Elvino offrì a Bellini il destro per esaltare la propria vena lirica: la tipica lunghezza dell’arco melodico
si coniuga qui, coerentemente col soggetto, con un andamento languido e divagante, mentre l’orchestra si limita ad accompagnare la voce con mirabile semplicità. L’opera culmina in una delle più sublimi arie per
soprano: la celebre Ah, non credea mirarti, che
la protagonista canta in stato di sonnambulismo. info: tel. 049 87770213
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