MODULO 3: CREAZIONE DI IMPRESA
10. Creazione e sviluppo
dell’impresa innovativa
Corso di Laurea in Biotecnologie – Sede di Fano
Insegnamento: Elementi di Economia Aziendale
Prof. Del Baldo Mara
[email protected]
Dipartimento di Economia, Società, Politica
Facoltà Economia - Urbino
A) CONTESTI E CONDIZIONI AMBIENTALI PER LO SVILUPPO
DELL’IMPRENDITORIALITA’
B) I NEO-IMPRENDITORI
C) LA FORMAZIONE DELLA NUOVA IMPRESA
a.a. 2010 2011
2
Piccole e Medie Imprese in Italia (anno 2002)
Tipologia
Numero Imprese
Micro (1-9)
5.500.555
Piccole (10-49)
261.000
Medie (50-249)
29.000
Totale PMI
(1-249)
5.790.000
(l82,2% dell’occupazione)
Grandi (oltre
250)
5.800
(17,8% dell’occupazione)
Nuove Imprese in Italia
ISCRIZIONI
CESSAZIONI
TOT IMPRESE
REGISTRTAATE
TASSO DI
NATALITA’
TASSO DI
MORTALITA’
1998
408.475
368.023
5.516.583
7,40%
6,67%
1999
390.074
313.345
5.595.363
6,97%
5,60%
2000
403.408
316.632
5.698.562
7,07%
5,55%
2001
421.451
331.713
5.792.598
7,27%
5,72%
2002
417.204
347.074
5.830.854
7,15%
5,95%
Fonte: Unioncamere, 2002.
3
a.a. 2010 2011
Fonte: Unioncamere, 1998 - 2002.
CONTESTI E CONDIZIONI AMBIENTALI PER LO SVILUPPO
DELL’IMPRENDITORIALITA’
A
Una chiave di lettura socio-economica per interpretare il fenomeno imprenditoriale
Le variabili ambientali nei loro rapporto con le matrici dell’imprenditore e le variabili
Individuali (Giunta, 1993)
Matrici dell’imprenditore
Famiglia
Lavoro
studi
Variabili individuali
Tratti della personalità
Valori
Competenze distintive
Variabili ambientali
Risorse
Vincoli/condizionamenti
a.a. 2010 2011
Approccio olistico:
Correlazione tra le varie sfere
4
Gli studi di carattere sociologico hanno evidenziato il ruolo dei valori etico-sociali
presenti in un certo ambiente
Forza del rapporto tra imprenditore e contesto sociale
ciircostanze e
condizioni
strutturali
Dimensione etico-sociale
Rapporti tra le forze sociali
Ruolo della famiglia
Mobilità sociale
Storia che ha caratterizzato
il passato di certe comunità
Processo imprenditoriale: processo che si sviluppa in più stadi in ognuno dei
quali si sovrappongono elementi personali (desiderio di autocontrollo, di
successo, di legittimazione sociale, di autorealizzazione), elementi di
natura sociologica (reti di rapporti parentali, professionali), elementi di
natura ambientale (struttura della competizione, risorse, politiche)
(Bygrave, 1997)
Non solo condizioni tecnicoeconomiche
Ma anche sistema con cui
relazionarsi per acquisire
risorse
Reti sociali
Come acquisire e sfruttare conoscenze/competenze knwoledge-based?
Teorie resources-based
Teorie del gap di risorse
a.a. 2010 2011
5
1) Qualità del network relazionale dell’aspirante imprenditore e forza delle
comunità sociali: attraverso lo sviluppo di reti relazionali il neoimprenditore è in grado di accrescere la profondità, l’ampiezza, l’efficienza
delle risorse knowledg-based necessarie a sviluppare le
risorse/competenze interne.
2) Spirito di cooperazione di medio lungo-termine tra più soggetti (processo di
apprendimento e di crescita interna)
3) Primo livello: network visibili (tipologia di legami personali)
4) Secondo livello: contesto esterno sotto forma di comunità caratterizzata da
un certo capitale sociale che facilità il coordinamento di più attori e rafforza
l’attitudine imprenditoriale
CAPACITA’
IMPRENDITORIALI
COMUNITA’
SOCIALI
VARIABILI AMBIENTALI E
INDIVIDUALI NELLA FORMAZIONE
DELLE OPPORTUNITA’
IMPRENDITORIALI
DENSITA’/CARATTERISTICHE
DELLE OPPORTUNITA’
IMPRENDITORIALI
NETWORK
RELAZIONALI
a.a. 2010 2011
6
IL CAPITALE SOCIALE
Spiega il fenomeno della distribuzione territoriale delle imprese e della
agglomerazione in determinate aree territoriali (imprenditorialità diffusa)
Livello di fiducia e di predisposizione alla cooperazione esistente in un dato
contesto territoriale; insieme delle risorse materiali e immateriali attivabili
attraverso le relazioni sociali
Infrastruttura culturale di una determinata comunità che facilita:
la condivisione della conoscenza
la creazione di rapporti di cooperazione tra attori sociali (soggetti economici in
essere e potenziali)
Ruolo delle Istituzioni: insieme di norme formali (di ordine economico, giuridico, politico) ed informali
(consuetudini, tradizioni, …) presenti in un dato tempo e contesto, che influenzano le azioni degli individui
e le loro relazioni (riducendo l’incertezza dei rapporti)
La storia passata contribuisce a creare la cultura del fare impresa (storie imprenditoriali di
successo) e determina una omogeneità culturale tra gli imprenditori
a.a. 2010 2011
7
IL NETWORK RELAZIONALE
E’ definito dal patrimonio di rapporti e contatti privilegiati che un soggetto
intrattiene con altri soggetti
Quando tali network coinvolgono una o più imprese/soggetti professionali
conosciuti/apprezzati, cresce la credibilità/legittimazione verso i terzi della
neo-impresa
DISTRETTI, SISTEMI LOCALI, OPPORTUNITA’ IMPRENDITORIALI
Modello di organizzazione industriale alternativo a quello della GI
Sviluppo “a rete” delle imprese (specializzazione; decentramento
produttivo) legate ad un dato territorio
Integrazione forte tra struttura economica e struttura sociale (vicinanza
fisica delle imprese: osservabilità; relazioni; conoscenza tacita)
Processi di socializzazione della conoscenza e rafforzamento della
cultura imprenditoriale riducono le asimmetrie informative
a.a. 2010 2011
8
LA GEMMAZIONE D’IMPRESA
La nuova impresa trova nei contesti ricchi in termini di capitale sociale/reti di
cooperazione il terreno ideale per avviarsi e svilupparsi
Percorso di nascita come processo di
gemmazione, di nascita che matura entro
contesti specifici
SPIN-OFF
1) L’impresa che nasce nei gruppi familiari
2) L’impresa che genera impresa
3) L’impresa che nasce dalla ricerca
Sviluppo imprenditoriale nelle imprese già operanti
Imprenditorialità
Indipendente =
Spin-off vero e proprio
Imprenditorialità
Interna =
Internal venturing
a.a. 2010 2011
9
2)
Caratteristiche degli spin-off d’impresa
1) Forte aderenza all’esperienza precedente del neo-imprenditore
(la vecchia impresa può incoraggiare i dipendenti a costituire una nuova impresa)
2) Specializzazione tecnologica/produttiva
(svolgimento di alcune fasi del processo produttivo; innovazioni di tipo non radicale)
3) Differenziazione/personalizzazione delle produzioni realizzate
(indirizzandosi verso nicchie di mercato non ancora presidiate)
4) Prevalenza di rapporti di cooperazione con l’ex datore di lavoro
5) Motivazioni che si collocano tra due estremi: spin-off guidato; spin-off
motivato dal desiderio di self-employment
6) Incapacità dell’impresa madre di creare condizioni interne tali da favorire lo
sviluppo di specifici progetti
a.a. 2010 2011
10
Internal venturing
L’imprenditore interno: ha forte carica motivazionale, orientamento
al successo, desiderio di autonomia, forte autostima, grande
capacità di networking … minore propensione al rischio.
Sviluppo di nuovi business innovativi, più o meno legati al core business
aziendale, che può produrre o nuove entità organizzative (divisioni, unità di
business) all’interno della stessa impresa, oppure nuove imprese
giuridicamente autonome
Innovazione all’interno delle grandi organizzazioni
Contesto organizzativo
Investimento organizzativo
per la promozione
dell’imprenditorialità
interna
Definizione di meccanismi tramite cui
gestire il processo imprenditoriale
interno
1. Criteri di selezione delle idee: screening idee emerse sulla base di:
-
Grado di coerenza dell’idea con la mission az.le
Credibilità/reputazione imprenditore interno
Disponibilità di risultati di sperimentazioni precedenti (realizzabilità tecnica)
2. Sistemi di ricompensa per gli imprenditori interni
3. Localizzazione strutturale e organizzativa: creazione di team autonomi:
-nello stesso ambiente di lavoro
-in nuovi luoghi istituzionalmente dedicati (serre creative = incubatori interni)
4. Strumenti di valutazione e controllo/meccanismi di monitoraggio del
processo imprenditoriale internoa.a.
(scelte
discrezionali)
2010
2011
11
3)
L’IMPRESA CHE NASCE DALLA RICERCA
Ai fini della competitività industriale è fondamentale la valorizzazione e il
trasferimento dei risultati della ricerca scientifica alle imprese
….. Cambiamento di mentalità e di operatività per Università e centri di
ricerca pubblici
Dal modello classico di valorizzazione della ricerca scientifica (OPEN SCIENCE)
a modelli innovativi (INNOVATIVE MODEL) (Capart, 2004)
a.a. 2010 2011
12
Open Science
(USA fino anni ’80; Europa)
Innovative Model(s)
Netta separazione tra sistema della ricerca
accademica e sistema delle imprese
L’università crea nuova conoscenza attraverso
la ricerca e valorizza tale conoscenza
attraverso la pubblicazione dei risultati delle
ricerche
Il processo innovativo (successivo sviluppo
delle ricerche e loro applicazione in campo
industriale) è delegato all’industria
Licence Linear Model (Bayh Dole Act, USA)
L’università può acquistare la proprietà
intellettuale delle scoperte scientifiche
occupandosi della loro brevettazione e
successiva concessione in licenza alle
imprese
Sviluppo di specifiche capacità di gestione
della proprietà intellettuale: i
Technology Transfer Office si occupano
di tutte le attività inerenti il trasferimento
tecnologico
Modelli di valorizzazione della ricerca basati
su un coinvolgimento più attivo di altri
soggetti economici nella generazione
dell’innovazione EUROPA
a)
Interactive model
b)
Spin-out model
L’università non acquista alcun diritto di
proprietà sulle scoperte scientifiche e
contribuisce solo in modo indiretto allo
sviluppo di innovazioni
a.a. 2010 2011
13
a) Interactive Model
L’università si occupa della ricerca
di base
L’università collabora con le
imprese per lo svolgimento di tutte
le altre attività di ricerca necessarie
a convertire le conoscenze in
prodotti/servizi da destinare al
mercato
Le imprese si fanno carico dei
finanziamenti necessari, ma
ottengono di indirizzare il processo
innovativo e di accedere in via
privilegiata ai benefici della
protezione legale delle innovazioni
ottenute
Modello prevalente in Europa
b) Spin-out Model
E’ la stessa comunità scientifica
che si occupa dello sviluppo di
applicazioni commerciali,
accompagnata eventualmente nel
loro progetto da partner esterni
industriali o finanziari
Modello diffuso in USA e GB e in
diffusione in Europa Continentale
Coinvolgimento maggiore e più
attivo delle Università
Creazione di strutture ad hoc e
specializzate
Servizi: brevettazione; concessione
in licenza; business development,
acquisizione finanziamenti (seed
capital), offerta di spazi fisici legati
alla presenza di un incubatore
a.a. 2010 2011
14
SPIN-OFF ACCADEMICI
Processo attraverso il quale il know-how di soggetti appartenenti alla comunità
Scientifica e accademica è valorizzata attraverso una nuova impresa creata per
iniziativa di professori, ricercatori universitari, dottori di ricerca, che assumono in
questo modo un ruolo imprenditoriale
Filiazione dall’Università di una nuova iniziativa imprenditoriale che consente
ai ricercatori-imprenditori di trarre vantaggio dal collegamento con l’Ateneo
Silicon Valley
Route 128
Università di Cambridge, Oxford,
Manchester, Liegi, Stoccolma
Italia (dal ’90): Dlgs. 297/99
Politecnici Torino, Milano, Università Bologna
Emanazione di
regolamenti universitari
Università: ruolo di metaorganizzatori del sistema, punto di incontro/raccordo tra gli attori economici e
sociali coinvolti nello sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali
Attori chiave:
a.a. 2010 2011
Ricercatori
Università
Enti di Ricerca
Tessuto imprenditoriale locale
Finanziatori
Istituzioni Pubbliche
15
Azioni/assi di intervento promosse da Università a sostegno spin-off (Parente, 2004)
AZIONI DI
SVILUPPO DEL NETWORK E
DEL CAPITALE RELAZIONALE
’
Business forums
Ricerca di potenziali partner
AZIONI DI
SENSIBILIZZAZIONE ALLA
IMPRENDITORIALITA
’
Seminari/workshop per
Studenti/ricercatori sui
Temi imprenditorialità
Servizi di
opportunity scanning
AZIONI DI
SOSTEGNO FINANZIARIO
’
Seminari/workshop per
Studenti/ricercatori sui
Temi imprenditorialità
Servizi di
opportunity scanning
AZIONI DI
SOSTEGNO ALLE VERIFICHE
DI FATTIBILITA’
Assistenza nel business plan
Accesso ai laboratori
Tutoraggio
Proprietà intellettuale
incubazione
Strutture costituite ad hoc:
-Interne all’università (Centro per l’innovazione,
Spin-off point, Industrial Liaison Office)
-Indipendenti/autonome (Exploitation company)
a.a. 2010 2011
16
I Modelli di valorizzazione della ricerca scientifica (Capart, 2004)
FONDI PUBBLICI
DONAZIONI
SPONSOR
INDUSTRIALI
RICERCA
Risoluzione
di problemi
Infrastrutture
Ricercatori
OPEN SCIENCE
MODEL
pubblicazioni
NUOVA
CONOSCENZA
FONDI PUBBLICI
TTO
COLLABORAZ
UNIV/IND
NUOVI PRODOTTI/
SERVIZI
INTERACTIVE
MODEL
SEED C
CAPITAL
PARTNER
INDUSTRIALI
PROTEZIONE
I.P.
SPIN-OFF
CENTRE
PROOF OF
PRINCIPLE
LICENZE
ROYALTIES
LICENCE LINEAR
MODEL
a.a. 2010 2011
SPIN-OFF
CAMPUS COMPANIES
SPIN-OUT
MODEL
17
B) I NEO-IMPRENDITORI
B
Il profilo personale del neo-imprenditore
Pluralità di fattori (Roberts, 1991)
-background familiare
-percorso educativo
-esperienze di lavoro
-obiettivi
-orientamenti
-motivazioni personali
Caratteristiche demografiche
Aspetti motivazionali:
-fattori inerenti la persona
-fattori attinenti l’ambiente
Importanza delle esperienze pregresse (Timmons, 1999)
I neo-imprenditori esperti hanno maggiore abilità nel riconoscere
rapidamente le idee vincenti
Nella maggior parte degli start-up in settori ad alta tecnologia, il neoimprenditore sviluppa la propria idea innovativa nello svolgimento del lavoro
precedente (Vesper, 1990)
a.a. 2010 2011
18
MOTIVAZIONE PRINCIPALE ALLA NASCITA DELLA NEOIMPRESA
%
SUCCESSO PERSONALE ED ECONOMICO
36,9
TROVARE SBOCCO LAVORATIVO
16,1
CONOSCENZA DEL PROCESSO PRODUTTIVO
12,7
OPPORTUNITA’ DI MERCATO
9,2
INSODDISFAZIONE VERSO IL LAVORO PRECEDENTE
8,0
TRADIZIONE FAMILIARE
6,2
IDEA INNOVATIVA
4,7
COMMESSE DA ALTRE IMPRESE
2,7
AGEVOLAZIONI FISCALI E CREDITIZIE
0,4
ALTRO
2,9
Unioncamere, 2002
“Il tipico fondatore d’impresa ha circa 35 anni (37%), è maschio (71,6%),
è diplomato (50,4%).”
a.a. 2010 2011
19
Modelli interpretativi del processo imprenditoriale
Da cosa deriva l’intenzione imprenditoriale?
Le determinanti del processo imprenditoriale (Shapero, 1982)
PERSONALE
ATTRATTIVITA’
DESIDERABILITA’
PERCEPITA
PROPENSIONE
AD AGIRE
AUTO-EFFICACIA
PERCEPITA
INTENZIONE
IMPRENDITORIALE
FATTIBILITA’
PERCEPITA
a.a. 2010 2011
20
Competenze, skills ed attitudini del neo-imprenditore
Le qualità personali
Mc Clelland, 1961: i bisogni psicologici fondamentali:
-di potere
-di auto-realizzazione
-di socialità
Studi sui tratti della personalità del
neo-imprenditore:
-senso di indipendenza
-desiderio di successo economico
-idea innovativa e desiderio di
vederla realizzata
-riconoscimento sociale
-volontà di seguire tradizioni familiari
La personalità particolare
degli imprenditori hightech (Roberts, 1991). Si
tratta di persone:
-estroverse
-intuitive
-riflessive
-percettive
a.a. 2010 2011
21
Managerial entrepreneur
Entrepreneurial entrepreneur
Razionalità
Creatività
Passione
Tensione verso l’innovazione
Abilità tecniche
Competenze manageriali
Capacità imprenditoriali
Ottimismo
Propensione al rischio
Resource Based View dell’impresa:
L’abilità dell’imprenditore consiste nell’assicurare il necessario
aggiornamento della base di conoscenza, ciò che presuppone la capacità
di:
-diagnosticare le proprie competenze
-accedere a competenze esterne
-condividere conoscenze (partnership)
-essere rapidi
a.a. 2010 2011
Livello degli
investimenti
Rischio
percepito
Variabilità attesa
dei
risultati economici
Perdite potenziali
Tipologie di neoimprenditori (Miner,
1996)
- Il realizzatore di
progetti
-Il supervenditore
- Il manager
- l’esperto generatore di
nuove idee
22
Il sistema delle variabili di contesto o ambientali
VARIABILI AMBIENTALI
Contesto particolare
Contesto generale
VARIABILI
SOCIOCULTURALI
VARIABILI
ECONOMICHE
VARIABILI
TECNICHE
- approvazione sociale;
- modelli diffusi di imprenditori
di successo;
- cultura imprenditoriale; sistema
scolastico;
- tendenze demografiche e sociali
- tradizione imprenditoriale;
- rete sociale;
- famiglia.
- tasso di disoccupazione;
- settore finanziario e creditizio.
- economia locale;
- forza lavoro specializzata;
- presenza di imprese di grandi
dimensioni;
- disponibilità di capitali;
- disponibilità di fondi
pubblici;
- grado di efficienza delle
infrastrutture disponibili;
- terreni o fabbricati;
- la presenza di iniziative a
sostegno per le nuove
imprese.
- diffusione di nuove tecnologie;
- struttura dei settori.
- manodopera specializzata;
- disponibilità di strutture;
- presenza di strutture
universitarie.
a.a. 2010 2011
23
Il SOSTEGNO DELLA NUOVA IMPRENDITORIALITA’
La presenza di iniziative a sostegno per le nuove imprese rappresenta una modifica
delle
variabili di contesto di tipo particolare in cui il progetto imprenditoriale nasce e si
sviluppa.
I
“supporti” a favore delle nuove imprese possono infatti essere divisi in due grandi
classi:
􀂾 i servizi finanziari specificamente destinate alle nuove imprese o a giovani
imprenditori. Tale sostegno finanziario può essere attuato (e storicamente è stato
attuato) in due modi:
-da una parte prevedendo specifiche riserve finanziarie
(eventualmente collegate anche a particolari agevolazioni procedurali per le piccole
imprese), nell’ambito di norme generali che riguardino le imprese nel loro complesso;
-dall’altra, emanando una disciplina organica che abbia come esclusivo oggetto le
piccole imprese;
􀂾 i servizi reali, ossia servizi tesi a dare una maggiore conoscenza del mercato e dei
concorrenti dell’impresa al fine di poter implementare le opportune strategie in tal
senso.
a.a. 2010 2011
24
Servizi finanziari
􀂾 Contributi in conto capitale o a fondo perduto. Sono dei contributi monetari che non devono essere restituiti, di solito
calcolata in percentuale sulle spese ammissibili.
􀂾 Contributi in conto esercizio o in conto gestione. Uguale al contributo in conto capitale, con la differenza di essere
soggetto a imposizioni fiscali. Il contributo è identificato come un ricavo di esercizio è deve essere tassato nel periodo di
competenza e per l’intero
importo. E’ il tipo di contributo concesso di norma per agevolare la gestione delle attività
(consulenza fiscale, gestionale, marketing).
􀂾 Contributo in conto interessi. Sono dei contributi che vengono richiesti dopo aver stipulato un mutuo. Agevola l’impresa
perché abbatte i tassi di interesse applicati dalle Banche alle normali condizioni di mercato.
􀂾 Mutuo agevolato. In questo caso il finanziamento parte in contemporanea alla concessione dell’agevolazione. Viene
erogato solo a condizioni agevolate.
􀂾 Contributo in conto canoni. Sono contributi che vengono richiesti dopo aver stipulato un contratto di leasing. Agevola
l’impresa perché abbatte i canoni a carico del soggetto.
􀂾 Concessione di garanzia. In questo caso vengono concesse le garanzie a sostegno totale o parziale dei finanziamenti a
m/l termine, attraverso l’istituzione di particolari fondi.
􀂾 Bonus fiscale. E’ a tutti gli effetti un contributo in conto capitale, erogato sotto forma di detrazioni sull’ammontare delle
imposte che l’azienda deve pagare.
􀂾 Sgravio fiscale. Si tratta della concessione di un contributo che genera un credito d’imposta. A differenza del bonus fiscale,
può essere monetizzato solo attraverso la dichiarazione dei redditi.
Servizi reali
1. Servizi reali fisici
a. Offerta terreni ed edifici;
b. Predisposizione di incubator, science park, network tecnologi.
2. Servizi reali consulenziali
a. Valutazione fattibilità idea;
b. Preparazione del business plan;
c. Consulenze gestionali
3. Servizi reali informativi
a. Predisposizione di centri collegati a banche dati;
b. Offerta informazioni sulle opportunità esistenti e sull’economia della zona.
4. Servizi reali di mediazione
a. Identificazione dei bisogni dei neo-imprenditori;
b. Consigli sull’opportunità di assumere o meno consulenze esterne;
c. Facilitazioni con istituzioni.
a.a. 2010 2011
25
Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo
(FSE), il Fondo di coesione, Banca europea per gli investimenti (BEI) e gli
altri strumenti finanziari comunitari contribuiscono alla realizzazione dei tre
obiettivi seguenti:
1) CONVERGENZA
volto ad accelerare la convergenza degli Stati membri e regioni in ritardo di
sviluppo migliorando le condizioni per la crescita e l'occupazione
2) COMPETITIVITÀ REGIONALE E
OCCUPAZIONE
punta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la
competitività e le attrattive delle regioni e l'occupazione anticipando i
cambiamenti economici e sociali, inclusi quelli connessi all'apertura degli
scambi,
3) COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative
congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale
mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato
a.a. 2010 2011
26
I tre strumenti di coesione sono:
1. Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
Finalità. Il FESR contribuisce al finanziamento di interventi destinati a rafforzare la coesione
economica e sociale, eliminando le principali disparità regionali attraverso il sostegno allo
sviluppo e all'adeguamento strutturale delle economie regionali, inclusa la riconversione delle
regioni industriali in declino e delle regioni in ritardo di sviluppo, e sostenendo la
cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale.
Azioni finanziabili. Il FESR contribuisce al finanziamento di:
1. investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti
di lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti
principalmente nelle piccole e medie imprese (PMI);
2. investimenti in infrastrutture;
3. sviluppo di potenziale endogeno attraverso misure che sostengono lo sviluppo
regionale e locale. Tali attività includono:
o il sostegno e i servizi alle imprese, in particolare alle PMI
DALLA BUSINESS IDEA AL BUSINESS PLAN: come nasce e si sviluppa il progetto di impresa
65
o la creazione e lo sviluppo di strumenti finanziari quali il capitale di rischio, i
fondi per mutui e fondi di garanzia, i fondi di sviluppo locale, gli abbuoni di
interesse
o la messa in rete
o la cooperazione e gli scambi di esperienze tra regioni, città e operatori
sociali, economici e ambientali interessati
4. assistenza tecnica
a.a. 2010 2011
27
2. Fondo Sociale Europeo
Finalità. Il Fondo contribuisce al rafforzamento della coesione economica e sociale,
stimolando l' incremento della crescita economica, il miglioramento delle opportunità
occupazionali per uomini e donne, della qualità e della produttività sul lavoro; esso inoltre
contribuisce al rafforzamento dell'inclusione sociale delle persone svantaggiate combattendo
la discriminazione, incentivando economicamente le persone inattive ad inserirsi nel mercato
del lavoro e promuovendo partenariati per le riforme.
Azioni finanziabili. Per il perseguimento dei suoi obiettivi, il Fondo Sociale Europeo (FSE)
finanzia tanto azioni dirette specificamente ai singoli, quanto azioni volte ad intervenire in
modo strutturale per il miglioramento dei sistemi dell'istruzione e della formazione
professionale e per un miglior funzionamento del mercato del lavoro. A titolo esemplificativo,
il FSE può contribuire al finanziamento di attività quali:
􀂾 riforme dei sistemi di istruzione e di formazione
􀂾 studi, statistiche e consulenze di esperti, sostegno al coordinamento
interdipartimentale e dialogo fra gli organi pubblici e privati responsabili
􀂾 aiuti all'occupazione ed al lavoro autonomo
􀂾 definizione di strumenti e modalità per il miglioramento dell'accesso dei
lavoratori alla formazione e all'acquisizione di qualifiche
􀂾 creazione e sviluppo di sistemi di analisi delle tendenze del mercato del lavoro
􀂾 misure per potenziare l'inclusione sociale
a.a. 2010 2011
28
3. Fondo di coesione
Finalità. Il Fondo di coesione è destinato al rafforzamento della coesione economica e sociale
della Comunità in una prospettiva di promozione dello sviluppo sostenibile.
Azioni finanziabili. Il Fondo interviene a sostegno di azioni nei seguenti settori, assicurando
un adeguato equilibrio e tenendo conto del fabbisogno specifico di investimenti e
infrastrutture di ciascuno Stato membro beneficiario:
a. le reti transeuropee di trasporto e in particolare i progetti prioritari di interesse
comune;
b. aspetti relativi all'ambiente che rientrano nell'ambito delle priorità attribuite alla
politica comunitaria di tutela ambientale in virtù del programma di azione in materia
di ambiente. In tale contesto il Fondo può intervenire anche nei settori collegati allo
sviluppo sostenibile che presentano chiari vantaggi ambientali, quali l'efficienza
energetica e le energie rinnovabili e, nel settore dei trasporti al di fuori delle reti
transeuropee, le ferrovie, le vie navigabili fluviali, il trasporto marittimo, i sistemi
multimodali di trasporto e la loro interoperabilità, la gestione del traffico stradale,
marittimo e aereo, il trasporto urbano pulito e il trasporto pubblico.
1) Convergenza
FESR
FSE
Fondo di coesione
2) Competitività regionale e occupazione
- livello regionale
- livello nazionale: strategia europea per l'occupazione
FESR
FSE
a.a. 2010 2011
3) Cooperazione territoriale europea FESR
29
2000-2006
2007-2013
Obiettivo n. 1
FESR
FSE
FEAOG-garanzia e
orientamento
SFOP
FSE
Fondo di coesione
Obiettivo n. 2 FESR
FSE
Competitività regionale e
occupazione
- livello regionale
- livello nazionale: strategia
europea per l'occupazione
FESR
FSE
Obiettivo n. 3 FSE
Interreg FESR
Cooperazione territoriale
europea FESR
URBAN FESR
EQUAL FSE
Leader+ FEAOGorientamento
Sviluppo rurale e ristrutturazione
del settore della pesca nelle zone
escluse dall'obiettivo n. 1
FEAOG-garanzia
SFOP
9 obiettivi 6 strumenti 3 obiettivi 3 strumenti
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LE LEGGI A SOSTEGNO DI NUOVA
IMPRENDITORIA
Le agevolazioni per la creazione d’impresa e il lavoro autonomo fanno riferimento al Decreto
Legislativo n. 185 del 21 aprile 2000 che, in attuazione della delega conferita dall’art. 45 della
legge 144/99, ha provveduto al riordino degli incentivi nazionali all’autoimprenditorialità e
all’autoimpiego.
Le misure a favore dell’autoimprenditorialità hanno l’obiettivo di agevolare la creazione
di imprese giovanili che operano nei settori della produzione dei beni e dei servizi alle
imprese, nel settore dei servizi e nel Terzo Settore.
Sono previsti quattro tipi di intervento:
􀂾 misure nei settori della produzione dei beni e dei servizi alle imprese;
􀂾 misure nel settore dei servizi;
􀂾 misure in favore delle cooperative sociali.
Le misure a favore dell’autoimpiego hanno l’obiettivo di agevolare la creazione di imprese
di minore dimensione nei settori della produzione di beni, della fornitura di servizi e del
commercio.
Sono previsti tre tipi di intervento:
􀂾 misure in favore del lavoro autonomo (Prestito d’Onore);
􀂾 misure in favore della microimpresa;
􀂾 misure in favore del franchising.
Inoltre, occorre fari riferimento alla legge sull’Imprenditorialità femminile (Legge 215/92).
Le finalità della legge "Azioni positive per l'imprenditoria femminile", prevede interventi
diretti per agevolare e diffondere l'imprenditorialità femminile.
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Misure nei settori della produzione dei beni e dei servizi alle
imprese
L'Agenzia promuove la creazione di imprese o l'ampliamento di quelle già esistenti a condizione che la
loro maggioranza, numerica e di capitali, sia detenuta da giovani di etàcompresa tra 18 e 35 anni e
residenti nei territori agevolati.
I progetti d'impresa possono riguardare le seguenti attività:
1. Produzione di beni nei settori dell'agricoltura, dell'industria o dell'artigianato e fornitura di servizi in
favore delle imprese. Investimenti previsti non superiori a €
2.582.000
2. Fornitura di servizi nei settori della fruizione dei beni culturali, del turismo, della manutenzioni di opere
civili e industriali, della tutela ambientale, dell'innovazione tecnologica, dell'agricoltura e della
trasformazione e commercializzazione di prodotti agroindustriali. Investimenti previsti non superiori a €
516.000
3. Cooperative sociali per la produzione di beni in agricoltura, industria e artigianato e fornitura di servizi
all'imprese. Investimenti previsti non superiori a € 516.000
Le agevolazioni finanziarie previste riguardano:
P. 69
• gli investimenti (contributo a fondo perduto e mutuo agevolato)
• le spese di gestione (contributo a fondo perduto)
• la formazione (contributo a fondo perduto)
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Per accedere alle agevolazioni occorre presentare apposita domanda e allegare il piano
d'impresa (business-plan) che descriva la validità tecnica, economica e finanziaria
dell'iniziativa, con particolare riguardo alla redditività, alle prospettive di mercato e alla
copertura dei fabbisogni finanziari.
Il processo di valutazione e attuazione della legge 185/2000 è certificato ISO 9001 per
garantire trasparenza e certezza sia per il committente (Ministero dello Sviluppo Economico)
sia per le imprese beneficiarie.
COSTITUZIONE DI NUOVE AZIENDE.
Le agevolazioni si rivolgono a nuove aziende composte in maggioranza sia numerica che di
capitali da giovani di età tra i 18 e i 35 anni, residenti nei territori di applicazione della legge
alla data del 1° gennaio 2000 oppure nei 6 mesi precedenti alla data di ricevimento della
domanda. Anche la sede legale, amministrativa e operativa della società deve essere
localizzata in uno dei territori agevolati.
AMPLIAMENTO DI AZIENDE GIA' ESISTENTI.
Le agevolazioni si rivolgono a società o cooperative già esistenti che rispondano ai seguenti
requisiti:
• essere economicamente e finanziariamente sane
• aver avviato la loro attività almeno 3 anni prima della data di ricevimento della domanda
• essere in possesso dei requisiti di età e residenza dei soci e di localizzazione della sede
legale, operativa e amministrativa della società alla data di ricevimento della domanda e nei
due anni precedenti.
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Misure nel settore dei servizi
Le agevolazioni possono essere utilizzate sia per la costituzione di nuove aziende che per
l'ampliamento di aziende già esistenti.
COSTITUZIONE DI NUOVE AZIENDE
Le agevolazioni si rivolgono a nuove aziende composte in maggioranza sia numerica che di capitali da
giovani di età tra i 18 e i 35 anni, residenti nei territori di applicazione della legge alla data del 1°
gennaio 2000 oppure nei 6 mesi precedenti alla data di ricevimento della domanda.
Anche la sede legale, amministrativa e operativa della società deve essere localizzata in uno
dei territori agevolati.
AMPLIAMENTO DI AZIENDE GIA' ESISTENTI
Le agevolazioni si rivolgono a società o cooperative già esistenti che rispondano ai seguenti
requisiti:
• essere economicamente e finanziariamente sane
• aver avviato la loro attività almeno 3 anni prima della data di ricevimento della domanda
• essere in possesso dei requisiti di età e residenza dei soci e di localizzazione della sede legale,
operativa e amministrativa della società alla data di ricevimento della domanda e nei due anni
precedenti.
I progetti d'impresa possono riguardare la fornitura di servizi nei seguenti settori:
• fruizione dei beni culturali (ad esclusione di quelli statali)
• turismo
• manutenzione di opere civili e industriali (ad esclusione della manutenzione straordinaria);
• tutela ambientale
• innovazione tecnologica
• agricoltura, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroindustriali.
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L'attività d'impresa prevista nel progetto agevolato deve essere svolta per un periodo minimo di 5 anni a
decorrere dalla data di inizio effettivo dell'attività d'impresa. Per un analogo periodo di tempo deve essere
mantenuta la localizzazione dell'iniziativa (sede legale, amministrativa e operativa) nei territori agevolati.
Possono essere finanziati i progetti d'impresa che prevedono investimenti fino a 516.000 euro.
Finanziamenti per l'investimento. Consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso
agevolato concessi entro i limiti stabiliti dall'Unione Europea. Modulando opportunamente
l'ammontare del contributo a fondo perduto e del mutuo agevolato, la copertura finanziaria
iniziale può arrivare:
• nel Sud all'80-90% dell'investimento
• nel Centro Nord fino al 60-70% dell'investimento
secondo i limiti fissati dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionali 2007/13, ovvero, per
le aree non ricomprese in essa, secondo quanto previsto dal regolamento CE n.70/2001 o
secondo la regola de minimis.
Per i progetti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, le agevolazioni
sono concedibili esclusivamente in termini di ESL secondo i limiti fissati dal regolamento n. 1857/2006 della
Commissione del 15 dicembre 2006.
Ai fini del calcolo di ESL concorrono eventuali altre agevolazioni finanziarie pubbliche
concesse alla società beneficiaria.
Secondo le disposizioni di cui all'art. 72 della Legge n, 289/2002, l'ammontare della quota di
contributo soggetta a rimborso non può essere inferiore al 50% dell'importo contributivo. Si precisa che il
totale del contributo in c/gestione (o del premio per il primo insediamento dei giovani agricoltori), degli aiuti
destinati alla formazione e/o assistenza tecnica e del contributo c/investimento non può superare l'importo
del mutuo agevolato.
Finanziamenti per la gestione. Consistono in contributi a fondo perduto nel rispetto della
soglia de minimis, a copertura delle spese di funzionamento connesse con la fase di avvio
dell'iniziativa agevolata.
Finanziamenti per la formazione. Consistono in contributi a fondo perduto nel rispetto della
soglia de minimis a copertura delle spese relative alla formazione, specifica e generale, al fine
di favorire la crescita imprenditoriale dei giovani nelle
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imprese.
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Misure in favore delle cooperative sociali
Destinatarie delle agevolazioni sono le cooperative sociali di tipo b), cioè quelle di
inserimento lavorativo caratterizzate dalla presenza al proprio interno di una quota di
lavoratori svantaggiati (almeno il 30% del totale dei lavoratori) i quali, compatibilmente al
loro stato soggettivo, devono essere soci della cooperativa stessa.
Le cooperative devono risultare iscritte nell'apposito registro tenuto dalle Camere di
Commercio.
Possono presentare domanda di agevolazione:
􀂾 le nuove cooperative, la cui compagine, a parte i soci svantaggiati, se privi dei
requisiti soggettivi dell'età e della residenza, deve essere composta in maggioranza
sia numerica che di capitali da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni residenti
nei territori di applicazione della legge alla data del 1° gennaio 2000 oppure nei 6
mesi precedenti alla data di ricevimento della domanda. Negli stessi territori deve
essere localizzata anche la sede legale, amministrativa e operativa delle società
􀂾 le cooperative già esistenti ed operative, nelle quali la componente di soci non
svantaggiata sia in possesso del seguente requisito: residenza nei territori agevolati
alla data del 1° gennaio 2000 o nei 6 mesi precedenti alla data di ricevimento della
domanda. Negli stessi territori deve essere localizzata anche la sede legale,
amministrativa e operativa delle società.
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Misure in favore del lavoro autonomo
Questa agevolazione è rivolta a persone fisiche che intendono avviare un'attività di lavoro
autonomo in forma di ditta individuale.
Soggetti beneficiari. Per ottenere le agevolazioni previste in merito al lavoro autonomo il
richiedente deve possedere i seguenti requisiti:
- maggiore età al momento della presentazione della domanda;
- non occupazione alla data di presentazione della domanda;
- residenza alla data del 1° gennaio del 2000 nei territori di applicazione della normativa
oppure nei sei mesi precedenti la data di presentazione della domanda.
Anche la sede legale e operativa della società deve rientrare nei territori agevolabili.
Tipologia degli investimenti . Con il lavoro autonomo si possono avviare attività di:
- produzione di beni;
- fornitura di servizi;
- commercio.
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Misure in favore della microimpresa
Questa agevolazione è rivolta a persone che intendono avviare un'attività imprenditoriale di
piccola dimensione in forma di società di persone. Sono pertanto ESCLUSE le ditte
individuali, le società di capitali, le cooperative, le società di fatto e le società aventi un unico
socio.
Per presentare la domanda, almeno la metà numerica dei soci che detiene almeno la metà
delle quote, deve essere:
• maggiorenne alla data di presentazione della domanda
• non occupato alla data di presentazione della domanda
• residente nei territori di applicazione della normativa alla data del 1 gennaio 2000 oppure da
almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda.
I soci che rispondono a questi requisiti devono detenere almeno la metà delle quote di
partecipazione. Anche la sede legale e operativa della società deve essere ubicata nei territori
agevolabili.
Nota bene:
Si considerano occupati ai sensi dell'art.17 del D.Lgs. 185/00 e quindi non possono avvalersi
di questa agevolazione:
􀂾 i titolari di rapporti di lavoro dipendente (a tempo determinato e indeterminato,
anche a tempo parziale)
􀂾 i titolari di contratti di lavoro a progetto, intermittente o ripartito
􀂾 i soggetti che esercitano una libera professione
􀂾 i titolari di partita IVA, anche se non movimentata
􀂾 gli imprenditori, familiari (nel caso di impresa familiare) e coadiutori di
imprenditori
􀂾 gli artigiani
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Misure in favore del franchising
Questa agevolazione è rivolta a persone fisiche o società (di persone o di capitali) di nuova
costituzione che intendono avviare un'attività imprenditoriale in franchising, da realizzare con
Franchisor convenzionati con l'Agenzia.
Azioni positive per l’imprenditoria femminile (Legge 215/92)
Le finalità della legge "Azioni positive per l'imprenditoria femminile", prevede interventi diretti per agevolare
e diffondere l'imprenditorialità femminile.
I beneficiari delle agevolazioni sono soggetti operanti nei settori dell'industria, dell'artigianato,
dell'agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi, con le seguenti caratteristiche:
• le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60
per cento da donne;
• le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai
due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due
terzi da donne;
• le imprese individuali gestite da donne.
L’agevolazione si applica su tutto il territorio nazionale, con massimali differenti a seconda le
aree Obiettivo dei Fondi Strutturali UE.
Sono ammessi alle agevolazioni gli investimenti finalizzati all’avvio di nuove attività,
all’acquisto di attività preesistenti tramite cessione dell'attività stessa, cessione di ramo
d'azienda o contratto di affitto quinquennale, alla realizzazione di progetti aziendali innovativi
connessi all’introduzione di qualificazione e di innovazione di prodotto, tecnologica od
organizzativa e all’acquisizione di servizi reali destinati all'aumento della produttività,
all'innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati
per il collocamento dei prodotti, all'acquisizione di nuove tecniche di produzione, gestione e
commercializzazione, e per lo sviluppo di sistemi di qualità.
I settori esclusi sono i seguenti: siderurgia; costruzioni e riparazioni navali; industria
automobilistica; produzioni di fibre tessili artificiali;
industrie alimentari, delle bevande e del
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a.a. 2010 2011
tabacco (trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli).
LA FORMAZIONE DELLA NUOVA IMPRESA
C
LE 5 FASI DELLO START-UP (Colombo, Dubini, 1988)
1.
2.
3.
4.
Autovalutazione della desiderabilità di assumere un ruolo imprenditoriale
Analisi di fattibilità del successo nel ruolo imprenditoriale
Prima definizione business idea (“sensori”)
Primo sviluppo della business idea attraverso verifica fattibilità tecnicoeconomica del progetto d’impresa
5. Introduzione sul mercato e verifica concreta della validità idea
imprenditoriale
LE 4 MACRO-FASI DEL DIVENIRE DELLA NUOVA IMPRESA (Giunta, 1993)
1.
2.
3.
4.
Incubazione dell’idea imprenditoriale
Sviluppo e affinamento dell’idea imprenditoriale
Realizzazione di una nuova combinazione produttiva
Avviamento economico-tecnico della combinazione e ingresso sul mercato
1;2) Fase pre-istituzionale (pre-aziendale)
2;3) Fase istituzionale
a.a. 2010 2011
(Giannessi, 1979)
40
4 Passaggi chiave della fase pre-aziendale (Salvato, 2003)
1.
2.
3.
4.
Maturazione delle capacità atte a individuare le opportunità imprenditoriali
Valutazione dell’esistenza di un’opportunità imprenditoriale
Decisione di perseguire l’opportunità imprenditoriale
Concretizzazione dell’opportunità imprenditoriale
1. Focalizzazione dell’opportunità imprenditoriale
2. Formulazione della business idea
3. Sviluppo e verifiche di fattibilità dei piani d’azione
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1) L’individuazione dell’opportunità imprenditoriale
Elementi oggetto di analisi:
1) Aspetti che qualificano l’opportunità imprenditoriale
2) Processo attraverso cui l’opportunità è scoperta, selezionata, valorizzata
3) Fonti informative e di conoscenza
4) Caratteristiche tipiche delle opportunità perseguite dalle nuove imprese
Interazione tra le risorse e la creatività imprenditoriale e le condizioni
ambientali
2) La formazione della business idea
Elementi di base:
-sistema di prodotto (COSA)
Realizzabilità; grado di innovatività;
Identificazione del bisogno; definizione del
contenuto di differenziazione; identificazione
potenziali clienti; identificazione concorrenti
-segmento di mercato (A CHI)
-risorse interne e competenze (COME)
a.a. 2010 2011
Disponibilità di risorse materiali, finanziarie;
grado di aderenza esperienze e competenze;
capacità relazionali
42
IMITATIVA
BUSINESS IDEA
INNOVATIVA
Competenze distintive possedute
dall’imprenditore (che fanno leva su
risorse tangibili e intangibili)
Dominanza e coesione
Importanza che la valutazione della
bi innovativa si allarghi al sistema
degli interlocutori sociali
(prospettive/contributi/consensi)
Elementi di successo della BI
e del successo imprenditoriale
(formula imprenditoriale di
successo Coda, 1994)
Importanza della capacità di valorizzare
proprie esperienze/competenze; di
acquisire competenze esterne; di
ricombinare le competenze
interne/esterne
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43
3) Sviluppo e verifiche di fattibilità dei piani d’azione
Il business plan
a.a. 2010 2011
44
Testi/Parti del Programma di riferimento
1)
Parente R., Creazione e sviluppo dell’impresa innovativa,,
Giappichelli, To, 2004, Cap. Secondo, Terzo, Quarto
a.a. 2010 2011
45
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Creazione e sviluppo dell`impresa innovativa