Corso di formazione sul monitoraggio e la valutazione dei Piani di zona avviati in Provincia di Torino Secondo Modulo: La valutazione del livello di implementazione del Piano di Zona 12 giugno 2006 Katja Avanzini ([email protected]) Carla Dessi ([email protected]) Diletta Cicoletti ([email protected]) 1 Il programma di oggi: Illustrazione dei risultati della seconda esercitazione (similitudini e differenze tra i lavori dei tre gruppi sul monitoraggio delle azioni del piano) Ripresa di alcuni concetti chiave trattati nelle puntate precedenti: – – La valutazione “frattale” La differenza tra monitoraggio e valutazione Primo lavoro di gruppo per confrontarsi sui risultati emersi dalla seconda esercitazione e approfondimento sulle informazioni di valutazione (in itinere e finale) necessarie per avere un quadro completo dei singoli progetti/servizi; In plenaria: illustrazione dei lavori dei singoli gruppi 2 Il programma di oggi: (2) Input teorico sul passaggio dalla valutazione del singolo progetto/servizio alla valutazione per area/priorità d’intervento (macro-obiettivo) attraverso i risultati della prima esercitazione del 29.06.06 con: – Approfondimento su che cos’è un indicatore – Presentazione di un caso di valutazione delle azioni di un piano di zona; 3 Secondo lavoro di gruppo: di quali informazioni ho bisogno per valutare il livello di macro-obiettivo In plenaria: illustrazione dei lavori dei singoli gruppi Come proseguire nel percorso del secondo modulo… presentazione degli obiettivi della giornata allargata (26 e 28 giugno) e presentazione degli obiettivi dell’ultima giornata del 12 luglio L’unità di analisi: l’implementazione del sistema dei servizi del pdz Piano di zona Area … Area anziani Ob: potenziare la domiciliarità SAD Ricoveri di sollievo 4 Assegni di servizio Area disabili Area minori e famiglia Ob.:Tutela del bambino Una valutazione “frattale” Valutazione del singolo intervento Valutazione zonale della politica di uno specifico settore (anziani) Valutazione del piano di zona Valutazione degli interventi provinciali di coordinamento e sostegno Valutazione della politica regionale 1. 2. 3. 4. 5. 5 Il monitoraggio Il monitoraggio è un processo di raccolta di dati e informazioni sulle modalità di attuazione di un intervento o di una politica Il monitoraggio serve per: Lo stato di avanzamento dei programmi, delle politiche, degli interventi; Le piste di approfondimento per mettere in luce criticità e i fattori di successo nello sviluppo di un singolo intervento, di un distretto, di un’area tematica; Le informazioni basilari per procedere a una valutazione in itinere degli interventi e delle politiche (è un sensore) Il monitoraggio: Fornisce l’informazione Viene 6 fatto con rilevazioni regolari Misura il raggiungimento di standard la valutazione La valutazione intende rispondere alla domanda: ciò che si fa è fatto bene? Risponde, e in quale misura, alle strategie di Piano? Come si può migliorare? La valutazione serve per dare informazioni sulla qualità degli interventi e delle politiche dare informazioni sugli esiti, sui risultati ottenuti per l’utente finale, cioè sulla efficacia degli interventi e delle politiche Una valutazione fatta bene aiuta a: capire meglio il problema; capire meglio le scelte fatte e le loro implicazioni; capire meglio cosa funziona e cosa no nella politica; scoprire cose nuove, inaspettate. Il monitoraggio la valutazione ELEMENTI DI MONITORAGGIO: qualche esempio ELEMENTI DI VALUTAZIONE: qualche esempio Lo stato di implementazione degli interventi Livello di integrazione/ collaborazione raggiunto tra gli attori del territorio Il livello di raggiungimento dei destinatari Le risorse umane impiegate Le risorse finanziarie impiegate Principali ostacoli/ criticità ed elementi di facilitazione incontrati Risultati raggiunti “Lezioni apprese” 7 1. LAVORO DI GRUPPO Confrontarsi sui risultati emersi dalla seconda esercitazione negli altri gruppi e approfondimento sulle informazioni di valutazione (in itinere e finale) necessarie per avere un quadro completo dei singoli progetti/servizi GRUPPI: per area tematica TEMPO: 1 ora 8 Il passaggio dalla valutazione del singolo progetto/servizio alla valutazione della priorità d’intervento 9 Una prima complessità… passare dal servizio alla politica “SERVIZIO” “POLITICA” 10 erogazione di prestazioni per soddisfare in maniera continuativa bisogni ricorrenti e ben definiti (Martini) Obiettivo: produrre un servizio Focus della valutazione: attività intese come produzione di output per utenti realizzare attività per produrre un cambiamento, per trattare o risolvere un problema Obiettivo: produrre un cambiamento Focus della valutazione: la relazione fra il problema e il progetto Esempio Politica per l’area anziani: – Sostegno alla domiciliarità Servizi per anziani che rispondono alla priorità politica individuata: – – – – 11 SAD ADI assegni di cura formazione delle assistenti familiari Ad oggi cosa sappiano? Attraverso la bozza di scheda di monitoraggio e valutazione abbiamo informazioni inerenti: – Il prodotto… cosa è stato fatto (informazioni di monitoraggio) – Come è stato fatto… (informazioni di valutazione) – Quali cambiamenti e apprendimenti di sono verificati (informazioni di valutazione) 12 Ma come possiamo dire qualcosa sulla politica attuata per l’area… … mettendo in relazione il problema e il progetto/i attuato/i Questo dovrà essere il focus della secondo step della nostra valutazione 13 Alcune indicazioni 1. 2. 3. 14 Valutare la politica non significa solo sommare la valutazione dei singoli interventi Valutare la politica significa saper dire non solo ciò che è stato fatto ma anche come è stato fatto e se è servito… È quindi utile definire quali dimensioni, criteri, indicatori possono aiutare a “avere chiavi di lettura” Unità d’analisi Dimensioni Coerenza Sostegno alla domiciliarità Integrazione Territorialità 15 Criteri Indicatori Connessione tra domanda e offerta Destinatari raggiunti/ destinatari potenziali N. Soggetti in lista d’attesa Coerenza tra bisogni e allocazione risorse Variazione spesa Consuntivo/preventivo Costo unitario per utente/ prestazione Integrazione socio sanitaria L'Asl garantisce risorse economiche definite? Vi è presenza di progetti socio sanitari integrati? Integrazione con le risorse del territorio Grado di collaborazione del territorio (per tipologia di soggetti) alla realizzazione della politica Garanzia di livelli omogenei di accesso ai servizi Vi è presenza o previsione di iniziative informative, di visibilità \ comunicazione sociale, legate ai servizi? OUTPUT 16 Misurazione dei prodotti Domanda: “E’ stato fatto?” Finalità: verificare, rendere conto, rendicontare Ambito di attenzione: interno al servizio/progetto Focus della misurazione: capacità di rispettare gli impegni programmati Tecniche e strumenti: monitoraggio OUTCOME Misurazione del successo e dei risultati prodotti Domanda: “E’ stato raggiunto l’obiettivo?” Obiettivi: esprimere giudizi sull’operato, sul successo, sulla performance realizzata Ambito di attenzione: interno ed esterno al servizio/progetto Focus della valutazione: capacità di trattare un problema o soddisfare una aspettativa (effetti “lordi”), qualità ed efficienza con cui lo si fa Tecniche e strumenti: analisi di 17 performance IMPATTO 18 Misurazione degli effetti netti prodotti, gli “esiti” Domanda: “E’ servito?” Obiettivi: valutazione della capacità del progetto/servizio di produrre effetti in termini di trattamento di un dato problema Ambito di attenzione: esterno Focus della valutazione: effetti “netti” prodotti Tecniche e strumenti: analisi di impatto IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL DISEGNO DI VALUTAZIONE DEL PIANO DI ZONA: I 10 PASSAGGI PRINCIPALI 1. 2. 3. 4. 5. 6. Individuazione della finalità della valutazione Identificazione dello scopo (la mission) dell'evaluando Identificazione delle dimensioni da valutare Identificazione dei criteri di valutazione Identificazione degli indicatori Identificazione degli Strumenti e delle Fonti informative. 7. Rilevazione sul campo. 8. Valutazione vera e propria (espressione di un giudizio) 9. Individuazione delle strategie di miglioramento. 10. Restituzione dei risultati della valutazione agli stakeholders 19 Identificazione degli indicatori In che modo possiamo rilevare informazioni sulla dimensione da valutare? 20 Quali sono gli aspetti concreti, osservabili, che possono aiutarmi a rispondere alle domande di valutazione e analizzare le mie dimensioni al fine di consentire l’espressione di giudizio? Quali elementi devo tenere sotto controllo per rispondere alle domande? Tra le molte informazioni che posso ricavare quali sono quelle “strategiche”, quelle che è utile raccogliere? Fra queste, quali sono quelle che già possiedo, o quelle che posso ricavare facilmente? Ricordiamo che … Nella scelta degli indicatori si tende a circoscrivere l’ambito della rilevazione a ciò che è misurabile ( o enumerabile), con una spesso netta propensione per la dimensione quantitativa rispetto a quella qualitativa “Un indicatore è qualcosa che dà informazioni su qualcos’altro” ( Marradi 1994) “Per indicatore si intende una misura sintetica quantitativa, in grado di fornire la rappresentazione di un fenomeno o di riassumerne l’andamento” (Vecchi 2003) 21 Gli esiti dell’esercitazione del 26 aprile 2006 - DIMENSIONE: 2. SVILUPPO DEI SERVIZI CRITERI: ADEGUATEZZA DELLA RISPOSTA/ CONTINUITA’ DELL’INTERVENTO Indicatori: N° protocolli operativi attivati a partire dal Piano di Zona N° gruppi di lavoro sovracomunali a valenza di ambito formalizzati Esistenza e mantenimento di un glossario condiviso Ruolo dei soggetti partecipanti all’interno della propria organizzazione CRITERIO: MIGLIORAMENTO E COORDINAMENTO DEI LIVELLI DI INFORMAZIONE Indicatori: Grado di diffusione dell’informazione integrata Riduzione di richieste improprie 22 Grado di soddisfazione dei cittadini Gli esiti dell’esercitazione del 26 aprile 2006 - DIMENSIONE: 2. SVILUPPO DEI SERVIZI CRITERIO: CONGRUENZA TRA BISOGNI E ALLOCAZIONE DELLE RISORSE Indicatori: Rapporto risorse definite e assegnate (ante e post Piano di Zona) Variazione spesa intervento: Consuntivo/preventivo Costo unitario per utente/ prestazione Percezione dei tavoli sui bisogni evidenziati e bisogni affrontati nel Piano di Zona (ante) Percezione tavoli su bisogni affrontati e azioni realizzate (post) CRITERIO: MIGLIORAMENTO DELLA RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE ESISTENTI: COSTRUZIONE DI PERCORSI INTEGRATI 23 Rapporto tra il costo della diffusione dell’informazione ed il N° di persone fruitrici Gli esiti dell’esercitazione del 26 aprile 2006 - DIMENSIONE: 2. SVILUPPO DEI SERVIZI CRITERIO: ACCESSIBILITA’/ TEMPESTIVITA’ Indicatori: Esistenza della carta dei servizi Esistenza della segnaletica/ informazione cartacea, web, banca dati condivisa Esistenza di barriere architettoniche Incremento dei beneficiari Abbattimento liste di attesa Customer satisfaction su Piani di zona e servizi N° prese in carico condivise e integrate 24 Gli esiti dell’esercitazione del 26 aprile 2006 - DIMENSIONE: 2. SVILUPPO DEI SERVIZI CRITERIO: MIGLIORARE LA QUALITA’ DI VITA DELLE FAMIGLIE Indicatori: Grado di soddisfazione dei cittadini Riduzione dell’istituzionalizzazione Riduzione dei tempi di attesa per l’accesso ai servizi Riduzione del numero di reati commessi da minori Riduzione delle separazioni altamente conflittuali 25 Ricordando le caratteristiche degli indicatori… Gli indicatori, per essere adeguatamente utilizzabili nel processo valutativo, debbono possedere le seguenti caratteristiche ( Zajczyk 1997): 1) 2) 3) 4) 5) 6) 26 Validità Attendibilità Sensibilità Adeguatezza Comparabilità Tempestività Le caratteristiche degli indicatori 1) Validità, ovvero la capacità di rappresentare effettivamente il concetto/ criterio indicato in modo accettabile Non esiste alcun criterio “oggettivo” per misurarla a priori, al fine di soddisfare questo requisito ci si avvale della conoscenza del contesto in cui si opera. E’ infatti, ad esempio, proprio la conoscenza del contesto che ha permesso di identificare in termini di PARTECIPAZIONE l’indicatore: N° di soggetti 27 individuati (istituzionali e non)/ N° di soggetti presenti sul territorio Le caratteristiche degli indicatori 2) Attendibilità, ovvero è in grado di cogliere effettivamente quegli aspetti che ci si era proposti di rilevare In che termini ad esempio “Gli interventi dei partecipanti durante gli incontri” consentono di ricostruire la dimensione PARTECIPAZIONE? 28 Le caratteristiche degli indicatori 3) Sensibilità, ovvero la capacità di discriminare tra le diverse forme che può assumere un fenomeno E’ la sensibilità ad intervenire nell’individuazione di un indicatore piuttosto che un altro, si pensi ad esempio alla scelta di monitorare “I tempi di attesa nell’accesso ai servizi” in termini di miglioramento della qualità della vita delle famiglie 29 Le caratteristiche degli indicatori 4) Adeguatezza, ovvero rispondere ai bisogni conoscitivi del valutatore In termini ad esempio di Congruenza tra bisogni ed allocazione delle risorse si è ritenuto adeguato rilevare ex post la “Percezione dei tavoli relativamente ai bisogni affrontati e alle azioni realizzate” 30 Le caratteristiche degli indicatori 5) Comparabilità, ovvero la possibilità di confrontare lo stesso fenomeno in aree territoriali diverse o lo stesso fenomeno nella stessa area ma in tempi diversi 6) Tempestività, ovvero possono essere utilizzati in tempi adeguati per modificare un programma o un intervento grazie al giudizio che hanno permesso di formulare 31 Un esempio di valutazione 32 Monitoraggio e valutazione del Piano di Zona del Rhodense Obiettivo: rilevare il cambiamento in termini di – sviluppo del sistema di pianificazione dei servizi – integrazione tra i soggetti della governance 33 Il percorso 1. 2. 3. 4. 34 Costruzione del gruppo di valutazione (ufficio di piano e dirigenti dei settori servizi sociali dei Comuni) Condivisione delle finalità della valutazione Individuazione delle unità di analisi (indirizzi di politica o “macroprogetti”) Elaborazione dello strumento (scheda di monitoraggio e valutazione) per valutare il livello di realizzazione dei macroprogetti e degli interventi sul territorio, e di garantire la realizzazione di confronti e comparazioni Il percorso 5. 6. 7. 35 Analisi dei risultati Restituzione ai membri dell’ufficio di piano dei primi esiti e raccolta di valutazioni ulteriori, in particolare sugli aspetti organizzativi Individuazione delle linee di miglioramento e di piste di approfondimento in vista della futura programmazione Le unità di analisi Area e macroprogetto Intervento/progetto Area minori e famiglia: protezione del minore e sostegno della famiglia Affido Area anziani e disabili: potenziamento interventi a favore della domiciliarità Buono trasporti Spazio neutro Potenziamento SAD attraverso voucher sociali Assegno di cura Area esclusione sociale: promozione “rete” di risposte al disagio Sportello immigrazione Area di sistema: supporto all’avvio del piano di zona Studio di fattibilità per la gestione associata 36 Tutoring casa Criteri per la selezione dei progetti La selezione dei progetti da valutare è avvenuta secondo due criteri 1. 2. 37 I progetti dovevano essere INNOVATIVI nei contenuti o nella metodologia I progetti dovevano essere gestiti in modo ASSOCIATO tra i Comuni dell’ambito Azioni successive 38 Per ciascun intervento del disegno di valutazione si sono raccolti dati, informazioni e opinioni attraverso una scheda composta da una prima parte di monitoraggio e da una seconda parte di valutazione del singolo intervento. Questo ha consentito di tracciare una fotografia ed un’analisi critica del livello di attuazione del piano anche in termini gestionali. Le informazioni e i dati raccolti 39 Stato di avvio e di realizzazione degli interventi monitorati Destinatari raggiunti Risorse impegnate Attività di coordinamento, formazione ricerca e valutazione realizzate Livello di integrazione inter e intra istituzionale I fattori ostacolanti e facilitanti l’attuazione Sintesi dell’esito del percorso per l’area anziani/disabili FINALITA’ o OBIETTIVO STRATEGICO “sostenere la rete parentale per il mantenimento dei soggetti fragili al proprio domicilio” FENOMENI RILEVATI: invecchiamento della popolazione, prolungamento della vita media, aumento delle famiglie monoparentali di anziani, aumento di anziani in condizione di totale non autosufficienza, possibilità di miglioramento nel supporto alle famiglie di persone con disabilità. 40 Sintesi dell’esito del percorso per l’area anziani/disabili STRATEGIE PER FAR FRONTE AI PROBLEMI RILEVATI BUONO TRASPORTO ASSEGNO DI CURA POTENZIAMENTO DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE ATTRAVERSO IL VOUCHER SOCIALE 41 Sintesi dell’esito del percorso per l’area anziani/disabili ELEMENTI DI INNOVAZIONE DEI PROGETTI PER I BUONI TRASPORTO: definizione dei criteri di erogazione condivisi e definiti a livello territoriale PER ASSEGNO DI CURA: monitoraggio dell’esperienza PER VOUCHER SOCIALI: definizione dei criteri di accreditamento e delle regole di erogazione dell’intervento condivise con il III settore e con le amministrazioni pubbliche 42 Riflessioni valutative al termine del primo triennio Target: Netta prevalenza nell’erogazione dell’assegno di cura ai soggetti anziani rispetto ai disabili in relazione alle regole di accesso formulate: in futuro si dovrà provvedere ad una distinzione dei fondi Integrazione: Diffusione della conoscenza e della collaborazione interna fra gli operatori degli enti coinvolti nel processo. Si è stabilita una rete di collaborazione fra operatori di diversi comuni e privato sociale nella fase di costruzione del processo del voucher, favorendo la condivisione di letture omogenee del problema. Metodologia: Il macroprogetto ha consentito di costruire una iniziale ma effettiva omogeneizzazione delle regole di accesso e funzionamento di servizi e interventi previsti nella macroarea. 43 Destinatari TIPOLOGIA POTENZIALI RAGGIUNTI 100 41 17 Cittadini stran. e ital. 1000 600 500 Minori/ nuclei familiari 16 14 1 105 105 35 35 Previsti 290 per assegno di cura 171 Utenti servizi Adulti (fam. Affido) Minori (affido) Anziani Disabili Oncologici Minori 51 12 1 Amministratori 18 Altro 10 44 DI CUI DISABILI 1 DI CUI STRANIERI Un confronto fra target raggiunti area sistema 18 18 area emarginazione 641 area anziani e disabili* 1100 raggiunto previsto 245 area minori e famiglia 155 156 0 200 400 600 800 1000 1200 *Per l’area anziani non c’è una previsione di destinatari e non è disponibile il dato del potenziamento SAD 45 Velocità di attuazione Più velocemente del previsto Serv. Affido (incremento richieste) Lo studio di fattibilità per gestione associata Come previsto Assegno di cura Potenziamento SAD (tranne fermo tavolo politico) Migramondo Spazio neutro Più lentamente del previsto 46 Buono trasporto (poche richieste) 2. Lavoro di gruppo Confrontarsi, sia rispetto ai risultati emersi dalla prima esercitazione del 29.05 che a quelli dell’esercitazione precedente, per individuare: – – – – Le unità d’analisi dell’area XXX Dimensioni Criteri Indicatori GRUPPI: per area tematica TEMPO: 1 ora 47