Abbinamento di arte e passione civile Poche figure come Altiero Spinelli interrogano le nostre coscienze sulle radici storiche e sulle prospettive del processo di unione politica e culturale dell’Europa. La biografia intellettuale e civile di questo italiano così restio alle etichette ha attraversato il ‘900 dando un originale contributo di pensiero e di stimolo alle istituzioni sovranazionali. È particolare motivo di orgoglio per il Teatro dell’Opera di Roma dedicare perciò la serata inaugurale della stagione estiva 2008 al pioniere dell’idea federalista. Ringraziamo il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Spinelli, promosso dall’Università La Sapienza, con l’alto patronato del presidente della Repubblica che gli fu amico e sostenitore. Torna nell’occasione alle Terme di Caracalla, con Aida, il titolo più rappresentato di Giuseppe Verdi, il compositore sommo del melodramma e interprete dell’aspirazione risorgimentale, l’autore del Manifesto di Ventotene e architetto dell’unità europea. Un abbinamento di arte e passione civile. Francesco Ernani Sovrintendente del teatro dell’opera di Roma Esempio trascinante per i giovani, cittadini europei Altiero Spinelli è sempre più, per la cultura del nostro paese e per quella dell’Europa unita, un referente di primaria grandezza, e il cuore del suo pensiero, il Manifesto di Ventotene, è da considerarsi un documento fondante per l’identità stessa della nostra Repubblica. La figura umana e la statura morale e politica di Spinelli, in particolare, sono da ritenersi un punto di riferimento soprattutto per le nuove generazioni, particolarmente nel contesto universitario, dove i giovani completano la propria formazione e si preparano a divenire i cittadini di domani. La sua è una personalità umanamente e intellettualmente trascinante, sulla quale riflettere non solo per meglio conoscere i fondamenti forti della Repubblica e del processo di unificazione europea, ma anche per individuare le vie da percorrere nell’immediato futuro. Il Comitato nazionale Altiero Spinelli è particolarmente riconoscente al Teatro dell’Opera di Roma, al suo sovrintendente, ai suoi artisti e al suo personale per aver accolto la proposta di dedicare a Spinelli, all’Unione per il Mediterraneo e all’unità dell’Europa una coinvolgente serata inaugurale che ha nel pubblico ispirato dalle note di Verdi il suo principale protagonista. Renato Guarini Magnifico Rettore “Sapienza” Università di Roma Presidente Comitato nazionale per il centenario della nascita di Altiero Spinelli Un messaggio di modernità straordinaria Con la collaborazione dell’ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo Terme di Caracalla Esprimo vivo apprezzamento per la iniziativa del Teatro dell’Opera di Roma, d’intesa con il Comitato nazionale per le celebrazioni del centesimo anniversario della nascita di Altiero Spinelli, di dedicare la serata inaugurale della stagione estiva 2008 al “padre dell’Europa”. Prima rappresentazione: giovedì 10 luglio Repliche: domenica 13, martedì 15, sabato 19, martedì 22, giovedì 24 luglio ore 21.00 AIDA Altiero Spinelli, come ho ricordato nella raccolta di scritti e di interventi che ho voluto dedicargli per il centenario, è stato un grande visionario. Opera in quattro atti Libretto di Antonio Ghislanzoni Musica di Giuseppe Verdi Maestro concertatore e Direttore Maestro del Coro Regia Scene Costumi Coreografia Disegno Luci PERSONAGGI Aida Amneris Radames Amonasro Ramfis Il Re Un messaggero Una sacerdotessa Antonio Pirolli Andrea Giorgi Maurizio Di Mattia Andrea Miglio Anna Biagiotti Amedeo Amodio Patrizio Maggi INTERPRETI Maria Carola Laura Brioli Franco Farina Giovanni Meoni Michail Ryssov Armando Caforio Cristiano Olivieri Antonella Costantini ORCHESTRA, CORO E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA Allestimento del Teatro dell’Opera Omaggio ad ALTIERO SPINELLI AIDA Serata offerta dalla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in occasione della nascita della Recita inaugurale: Luigi Diberti legge brani tratti dalle opere di Altiero Spinelli Si ringraziano per la collaborazione Comitato Nazionale Altiero Spinelli Fondazione Teatro dell’Opera di Roma Stefania Angelini Silvia Cassini Immacolata Leone Marco Sappino Chiara Lizzi Marina Poscia Buffet organizzato con la cortese collaborazione di Pielle catering & banqueting Unione per il Mediterraneo Teatro alle Terme di Caracalla Roma, giovedì 10 luglio 2008, ore 21.00 Oggi è perfino difficile capire come sia stato possibile che, dopo tanti anni di carcere e di confino, mentre si trovava nell’isola di Ventotene, tagliato fuori dal resto del mondo, abbia potuto guardare tanto lontano, e concepire qualcosa di così radicalmente nuovo: che soltanto se si fosse messo un limite alle sovranità nazionali, soltanto se si fosse cercato di costruire qualcosa di diverso da una semplice alleanza tra gli Stati sovrani, soltanto se si fosse trovato il modo di mettere insieme delle sovranità, delle funzioni, dei poteri per esercitarli al livello sovranazionale, si sarebbero potute superare le contraddizioni ed evitare le sciagure del passato. Se si rilegge oggi il Manifesto di Ventotene, come ho avuto ancora modo di osservare, lo si trova di una modernità straordinaria. Non è vero che quel Manifesto rappresenti il progetto di un superstato centralizzato, come è stato detto di recente dai nemici del Trattato per l’Europa unita. Se si rilegge Altiero Spinelli si vede che egli pensava soltanto a dare alcuni essenziali poteri all’Europa: quelli che, lasciati nelle mani degli Stati nazionali, avevano prodotto conflitti e disastri. Quello era dunque un progetto di edificazione di una entità completamente nuova, che ha ispirato l’intera azione di Spinelli e ha dato impulso alla stagione di costruzione dell’Unione europea. Mi felicito, dunque, con il Teatro dell’Opera di Roma e con il Comitato nazionale Altiero Spinelli per aver sottolineato la coincidenza della recita inaugurale dell’Aida con il prossimo Vertice europeo di Parigi in cui si affronterà il progetto dell’Unione per il Mediterraneo. La suggestiva opera di Verdi contribuirà ad accomunare gli animi nella prospettiva della nuova stagione di dialogo fra i popoli. Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica Nasce l’Unione per il Mediterraneo La cultura come terreno di confronto e di identità Insieme, lungo gli itinerari di Ulisse La via deve essere percorsa e lo sarà! Parigi, 13 luglio 2008 Altiero Spinelli, che insieme a Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e altri compagni di confino a Ventotene elaborò il Manifesto per un’Europa libera e unita, intuì che solo un percorso autenticamente federalista avrebbe permesso al nostro continente di superare la politica dell’equilibrio delle potenze fondata su quell’ideologia nazionalista che trascinò l’Occidente nella guerra e nello sterminio dei campi di concentramento. Il suo pensiero, riscoperto, rinnovato e divulgato grazie alle attività del Comitato Nazionale che ne ha ricordato il centenario della nascita, deve ispirarci in questo momento cruciale delle relazioni euromediterranee. Dedicare a Spinelli l’Aida che apre la stagione 2008 del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla significa ribadire quanto la cultura possa e debba essere uno dei cardini del processo di Barcellona, costituendo un terreno comune di confronto e di identità per i popoli delle due sponde del Mediterraneo. Verdi infatti compose quest’opera per celebrare l’apertura del Canale di Suez. Oggi ne riascoltiamo le celebri arie, consapevoli che esso simboleggia quel fervido scambio di merci, uomini e soprattutto idee capace di portare pace, prosperità e progresso: i pilastri di un Mediterraneo culla di civiltà. Il Movimento Federalista Europeo si rallegra che la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma sia dedicata ad Altiero Spinelli, illustre cittadino di Roma, dell’Italia, dell’Europa e del mondo. Nel confino di Ventotene egli seppe individuare i rimedi ai totalitarismi che allora imperversavano nel nostro continente e, fondando nel 1943 il Movimento Federalista, si propose di unire tutti gli uomini di buona volontà disposti a battersi per la federazione europea. Con impegno incessante, dagli anni della Resistenza fino all’approvazione, il 14 febbraio 1984, del progetto di trattato di Unione europea (“progetto Spinelli”) da parte del Parlamento europeo, egli tentò di dare una costituzione all’Europa, dimostrando con le parole e con l’azione un’autentica vocazione per la politica e reagendo con indomita volontà a tutte le sconfitte e le disillusioni. Seguendo il suo insegnamento, i federalisti europei sono oggi impegnati a portare a compimento la sua opera, convinti che “la via da percorrere - come recita il Manifesto di Ventotene del 1941 - non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa e lo sarà!” Giorgio Anselmi Segretario Movimento Federalista Europeo Commissionata a Giuseppe Verdi per celebrare nel 1869 l’apertura del Canale di Suez, la Prima dell’Aida ebbe, com’è noto, il destino di debuttare con due anni di ritardo a causa della guerra franco-prussiana. Per ben dieci anni un milione e mezzo di egiziani avevano lavorato alla realizzazione del progetto di un ingegnere triestino, Luigi Negrelli. Due grandi italiani furono dunque a origine e a compimento di un sogno, quello di una via navigabile tra il Mediterraneo e il Mar Rosso. Non solo di Roma ma dell’Europa tutta si dà questa sera una simbolica rappresentazione di unità: un’opera universale di libretto e musiche italiani e di soggetto francese nello scenario delle Terme di Caracalla, volute da un Imperatore romano nativo della Gallia. Arti e Storie parallele di popoli che da sempre cooperano allo sviluppo di un dialogo euromediterraneo. E in questa direzione ideale mai vennero meno il pensiero e l’azione di un Uomo che senza risparmio si impegnò per la pace di un Continente che sapesse guardare al suo mare e al di là di esso: Altiero Spinelli. A lui è dedicato questo evento. Per l’Unione europea, Altiero Spinelli è un “padre fondatore”, in compagnia degli statisti più grandi, come Robert Schuman, l’autore della dichiarazione del 9 maggio 1950, da cui sarebbe scaturita l’intera avventura comunitaria, o Sir Winston Churchill, o il nostro Alcide De Gasperi. Spinelli, tuttavia, con quel nome curioso, dall’intenzionale assonanza con “altero”, è un padre un po’ diverso da tutti gli altri. All’Europa lui non ci è arrivato dall’alto, da uno scranno di governo, ma dal basso basso, dai muri scrostati delle galere dell’antifascismo, dalle scamiciate assemblee dei militanti europeisti della prima ora. Certo, più tardi è salito fino ai palazzi comunitari, tutti vetro e cemento, della Commissione di Bruxelles e del Parlamento di Strasburgo. Ha anche tenuto ottimi rapporti con l’intellighenzia americana, da ex comunista che era. Però, l’impronta, sul viso ormai emaciato con cui condusse, nell’emiciclo comunitario, l’ultima battaglia per la costituzione democratica europea, restava sempre la stessa: quella di uno che aveva creduto alla politica come volontà, riflessione, studio, azione, sacrificio, emancipazione, come creativo, caparbio, lungimirante perseguimento di superiori traguardi per la condizione umana. Sono queste le ragioni per non dimenticare “Ulisse”, per ritrovare insieme a lui il senso di un percorso, per uscire prima o poi dai labirinti del presente, per far capire a un giovane la differenza che esiste fra un generoso, illuminato progetto di civilizzazione e i mille luccichii della paccottiglia consumistica, che ti mettono veramente la miseria mentale addosso. Il Comitato nazionale Altiero Spinelli, istituito per decreto del ministro dei Beni e Attività Culturali, ed animato da studiosi, esperti, cittadini di ispirazione federalista, è impegnato a valorizzare il messaggio dell’ex galeotto e confinato di Ventotene, riscoprendo origini familiari e influenze culturali radicate nella storia del Mezzogiorno, esplorando scritti politico-filosofici e testimonianze rimasti fino ad oggi inediti, chiamando gli studiosi ad illustrare pensiero e azione del “padre fondatore” lungo l’intero percorso della sua instancabile esistenza, invitando i leader politici a far proprio l’impegno di Altiero. Prossimo appuntamento, nuovamente a Roma, per un grande evento di rilancio del messaggio, in vista delle elezioni europee, sempre con il grande vecchio dalla barba bianca che sorride compiaciuto sullo sfondo. Come ho tentato di diventare saggio è il titolo della sua autobiografia, un classico, poco da fare, della letteratura italiana del Novecento. Un musicista tedesco ha scritto un’opera dedicata a Spinelli. All’appuntamento ci sarà anche quella, con coro e orchestra. Umberto Croppi Assessore alla Cultura del Comune di Roma Francesco Gui Segretario Comitato nazionale Altiero Spinelli Dopo l’Appello di Roma del 20 dicembre scorso, lanciato insieme all’Italia e alla Spagna, dobbiamo svolgere un intenso lavoro con tutti i nostri partner europei, al primo posto dei quali l’Italia, per dare corpo al progetto dell’Unione per il Mediterraneo, un progetto di interesse comune per i nostri due paesi, per l’Europa e - al di là dell’Europa - per tutto il bacino del Mediterraneo. Siamo convinti che il Mediterraneo, culla di cultura e civiltà, debba riprendere il proprio ruolo di regione di pace, prosperità e tolleranza. Per questo, l’Unione per il Mediterraneo desidera essere il cuore e il motore della cooperazione in questa area del mondo. L’Unione sarà fondata sul principio di progetti concreti e condivisi. È una grande idea, quella di partire da progetti concreti di cooperazione tra paesi della sponda nord e paesi della sponda sud, per creare una dinamica virtuosa di lavoro in comune e un clima di fiducia. A tal fine è stato convenuto di invitare i capi di Stato e di Governo dei paesi rivieraschi del Mediterraneo a riunirsi con i paesi dell’Unione Europea il 13 luglio, a Parigi, al fine di definire la loro visione comune. Mi compiaccio della conferma dell’impegno italiano al nostro fianco per il successo di questa iniziativa. Jean-Marc de La Sablière Ambasciatore di Francia in Italia Sandro Bondi Ministro per i beni e le attività culturali Arti e Storie parallele di popoli Fatti non fummo a viver come bruti... Chi si sarebbe mai aspettato che un animale politico della tempra rigorosa e inflessibile di Altiero Spinelli, nei lunghi anni di carcere e di esilio, trascorsi fra letture, dibattiti, piccole attività artigianali e interminabili attese, trovasse il vero conforto spirituale nei “fantasmi più amati, più intimi e fedeli” della letteratura? E che proprio la poesia, come lui confessa, gli abbia “sussurrato qualcosa di più filosofico e di più elevato della storia”? Le sue lettere, i suoi diari e, soprattutto, la sua autobiografia, Come ho tentato di diventare saggio, ne sono una testimonianza evidente. Il viaggio di “Ulisse”, scandito da una solida e coerente visione filosofica della vita, mai rassegnata, eppure contemplativa, intessuto di un’autocoscienza illuminata, laica, tollerante, vibrante di incontentabile tensione conoscitiva, è sostenuto da una consumata sapienza letteraria e narrativa, che ne fanno - oltre che un insostituibile documento storico - un autentico e profondo romanzo di formazione. Proprio attraverso l’autoanalisi vigile e impietosa e le continue interrogazioni sul mondo, ma anche attraverso Petrarca, Shakespeare, San Paolo, Machiavelli, Kant…, Spinelli arriverà a conquistarsi una sua solida e aperta coscienza politica del mondo. La stessa che lo porterà a identificare nell’Europa l’unica prospettiva di pace e democrazia possibile. La stessa che, anni dopo, gli farà evocare “ parole magiche” di Majakovskj per ricordare il convegno di fondazione del Movimento federalista dell’agosto del ’43. Silvana Cirillo Dipartimento di Italianistica - Sapienza Università di Roma