Modello per la redazione del PIMUS
(con utilizzo combinato di vari DPI)
Committente:
dato ricavabile dal PSC o dal cartello di cantiere.
Impresa appaltatrice:
dato ricavabile dal PSC o dal cartello di cantiere – nel caso di affidamenti separati questo dato
può essere omesso.
Impresa incaricata delle operazioni di montaggio e smontaggio dei ponteggi:
nome dell’impresa.
Cantiere:
Località, via o piazza e numero civico, fronte o retro dell’immobile; in caso di nuova
costruzione o di cantieri di grandi dimensioni, indicare con precisione l’ubicazione del ponteggio
per cui si sta realizzando il PIMUS – tali dati devono ovviamente corrispondere con quelli
indicati nel disegno esecutivo allegato.
Esempio: Firenze - via lunga 31 – corte interna con accesso dal numero civico 35
Normativa di riferimento:
- DPR 547/1955
- DPR 164/1956 comprese successive modifiche
- Dlgs 475/1992 comprese successive modifiche e integrazioni
- Dlgs 626/1994 comprese successive modifiche e integrazioni
- Dlgs 494/1996 comprese successive modifiche e integrazioni
- Dlgs 235/2003
Uso del ponteggio:
indicare i motivi per cui viene realizzato il ponteggio, se sarà necessario dividere gli interventi
di montaggio e smontaggio in più fasi in funzione delle lavorazioni da eseguire, allegando
ovviamente i disegni esecutivi con gli eventuali calcoli strutturali dei ponteggi nella varie fasi di
trasformazione e nella versione definitiva.
Esempio: il ponteggio viene realizzato per consentire gli interventi di manutenzione delle
facciate e della copertura dell’edificio. È previsto lo smontaggio del 20% dei laterizi di
copertura con accatastamento sul piano di carico appositamente predisposto. L’accesso al tetto
avviene da….. ecc.
Modello preparato da PROGEIN Srl
Componenti della squadra:
indicare nome e cognome (meglio anche luogo e data di nascita per evitare casi di omonimia)
dei componenti della squadra, almeno tre in ragione dell’attuazione delle procedure di
emergenza; nome e cognome del preposto, che può essere uno dei tre; possono essere
indicati a parte altri nominativi che possono subentrare agli altri in caso di assenza di uno o più
componenti della squadra; allegare l’attestato abilitativo previsto dal DL 235/2003 e le
dichiarazioni di avvenuto addestramento individuale all’uso dei DPI di terza categoria.
Elenco dei DPI da utilizzare durante le operazioni ordinarie e di salvataggio:
indicare marca e modello dei DPI scelti, allegando i libretti di istruzioni per l’uso e le
certificazioni di conformità alle normative armonizzate UNI EN, come prescritto dal D.Lgs.
475/1992.
Attenzione a utilizzare dispositivi che non abbiano raggiunto la data di scadenza e che siano in
perfetto stato di manutenzione. Accertarsi prima dell’utilizzo di avere le schede di
manutenzione di ognuno aggiornate.
Esempio:
2 dispositivi anticaduta retrattile (UNI EN 360) marca … modello …;
2 ancoraggi mobili (UNI EN 795 B) marca … modello …;
1 discensore (UNI EN 341) marca … modello … completo di corda e due connettori (UNI EN
362);
1 fettuccia d’ancoraggio (UNI EN 795 B) marca … modello …;
imbracatura (UNI EN 813) marca … modello … per tutti i componenti della squadra;
casco con sottogola (UNI EN 397) marca … modello … per tutti i componenti della squadra.
Elenco delle attrezzature da utilizzare durante le operazioni di montaggio e
smontaggio:
indicare marca e modello delle attrezzature scelte, allegando i libretti di istruzioni per l’uso e le
certificazioni di conformità alle normative armonizzate UNI EN qualora si tratti di macchine o
macchinari.
Esempio:
1 carrucola a mano con dispositivo di ritenuta provvista di corda da 30 m;
1 livella a mano;
chiave poligonale, doppio metro in legno e gessetto per tutti i componenti della squadra.
Modalità di verifica dell’idoneità dei componenti del ponteggio da utilizzare:
le verifiche vanno condotte ai sensi del D.Lgs. 359/1999, secondo quanto previsto dagli articoli
32 comma 3, 34, 35 comma 2 e 37 comma 2 del DPR 164/1956; come indicato dalla circolare
MLPS n.46/2000 sarà opportuno predisporre una tabella da tenere in cantiere a disposizione
degli organi di vigilanza.
Esempio:
Modello preparato da PROGEIN Srl
SCHEDA DI CONTROLLO PRE IMPIANTO PER COMPONENTI DI PONTEGGI METALLICI
FISSI COME PREVISTO DA D.Lgs. 626/1994 – D.Lgs. 359/1999 – CIRC. MLPS 46/2000
PONTEGGI METALLICI A TUBI E GIUNTI
Componente
Tubo
Giunti
Basette
Impalcati metallici
Verifica
Esito
Marchio come da libretto
Presente
Protezione superficiale
Buona
Linearità
Ottima
Taglio terminale non ortogon.
Assente
Marchio come da libretto
Presente
Protezione superficiale
Ottima
Efficienza bolloneria
Ottima
Deformazione cappelli
Assente
Lesioni su nucleo
Assente
Marchio come da libretto
Presente
Ortogonalità piastra/spinotto
Ottima
Protezione superficiale
Buona
Marchio come da libretto
Presente
Protezione superficiale
Buona
Stato saldature
Ottimo
Deformazioni
Assenti
Canotti di rinforzo
Presenti
Frequenza e modalità delle verifiche periodiche da condurre post-impianto:
le verifiche vanno condotte ai sensi del D.Lgs. 359/1999, secondo quanto previsto dall’articolo
37 comma 1 del DPR 164/1956; come indicato dalla circolare MLPS n.46/2000 sarà opportuno
predisporre una tabella da tenere in cantiere a disposizione degli organi di vigilanza.
Esempio: il primo ed il quindicesimo giorno di ogni mese il capo cantiere provvederà al
controllo ed eventuale serraggio degli ancoraggi a vitone e delle basette regolabili che
appoggiano sul terreno di riporto. Nella tabella allegata verrà annotato l’intervento di ispezione
a firma dello stesso capo cantiere.
Modello preparato da PROGEIN Srl
Logistica di cantiere:
occorre allegare una planimetria dove siano chiaramente indicati: la posizione della recinzione
di cantiere durante le operazioni di montaggio e smontaggio, l’area di stoccaggio, i percorsi che
portano dall’area di stoccaggio all’area di sollevamento, le attrezzature che verranno utilizzate
per il sollevamento.
Esempio:
Descrivere inoltre le procedure particolari che verranno adottate durante il montaggio e lo
smontaggio dei ponteggi.
Esempio: durante le operazioni di montaggio e smontaggio il marciapiede sinistro di via lunga
verrà interdetto al transito pedonale nel tratto compreso tra i numeri civici 3 e 7, con
deviazione del traffico sul lato opposto.
Procedure di montaggio e smontaggio:
questo è il paragrafo più importante di tutto il piano. Qui vanno descritte le procedure di
dettaglio del montaggio e dello smontaggio; queste sono strettamente dipendenti dal tipo di
ponteggio utilizzato (marca e modello).
ESEMPIO 1 (montaggio di ponteggio di facciata standard con il sistema a telai prefabbricati):
Si sceglie di utilizzare un dispositivo anticaduta retrattile (UNI EN 360) vincolato ad un punto di
ancoraggio (UNI EN 795 B) posto sulla facciata ad un’altezza di 8 m da terra.
Modello preparato da PROGEIN Srl
Partendo dall’estremità destra per chi guarda il ponteggio si montano: primo telaio, parapetto
di testata, corrente inferiore, corrente superiore, secondo telaio, corrente inferiore, corrente
superiore e così via fino alla fine. Dopo aver montato il parapetto di testata finale ci si sgancia
dal dispositivo retrattile avendo cura di fissarne l’estremità su un telaio. Si montano tutte le
tavole fermapiede a poi gli impalcati del piano superiore. Si porta il cavo del dispositivo
retrattile in corrispondenza della tavola con botola, lo si fa passare attraverso e lo si riaggancia
all’operatore che sale al piano superiore e ricomincia il montaggio con la stessa sequenza.
Verifica di resistenza del sottosistema utilizzato
Dal libretto di istruzioni per l’uso del dispositivo anticaduta retrattile marca … modello … si
evince la necessità di avere un punto di ancoraggio che resista ad una sollecitazione pari a 15
KN. Dal libretto di istruzioni d’uso dell’ancoraggio portatile marca … modello … si ricava che
tale sollecitazione è ammissibile se realizzata con resina marca … su supporto … La verifica del
supporto ed i calcoli di resistenza sono stati effettuati come risulta dall’allegato (i calcoli
allegati dovranno essere firmati da ingegnere qualificato).
Modello preparato da PROGEIN Srl
Compatibilità geometrica del sottosistema
Tenendo conto della posizione che può assumere l’operatore durante le varie fasi di montaggio
e smontaggio, l’angolo α formato tra il cavo del dispositivo retrattile e la verticale è inferiore
rispetto a quello massimo indicato nel libretto d’uso per il corretto funzionamento del
dispositivo sopra descritto.
Esempio di calcolo per l’utilizzo di un dispositivo anticaduta retrattile usato orizzontalmente
Calcolo del tirante d’aria
Distanza dal punto di caduta al primo montante
intercettore: 180 cm
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Distanza dal punto di aggancio dell’imbracatura al piano di
calpestio: 150 cm
Distanza di arresto del dispositivo retrattile: 70 cm (si desume dal
libretto d’uso)
Distanza di sicurezza da terra (UNI EN 355 par. 7 lettera e): 100 cm
Spazio necessario per la completa estensione del sottosistema: 50 cm (da calcolare in base
alle diverse configurazioni che può assumere il sottosistema)
Totale tirante d’aria necessario = 180+150+70+100+50 = cm 550
Perciò questa combinazione può essere usata a partire da 550 cm da terra.
Procedure di emergenza:
indicare le procedure di recupero o salvataggio a cui devono attenersi gli altri componenti della
squadra qualora uno di essi fosse vittima di una caduta dall’alto; le procedure dovranno tenere
conto di tutte le situazioni in cui può avvenire la caduta. Le operazioni dovranno essere
possibilmente dirette dal preposto. È possibile che per il salvataggio si rendano necessari DPI
aggiuntivi, es. discensore conforme alla norma UNI EN 341, che dovrà essere descritto nel
relativo paragrafo.
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