SINDACATO PROVINCIALE DETTAGLIANTI ORTOFRUTTICOLI ASSEMBLEA ORDINARIA ELETTIVA “UNO SGUARDO AL FUTURO SENZA DIMENTICARE LA TRADIZIONE” MILANO, 28 MAGGIO 2012 “Abbiamo il diritto di avere un abito adatto a noi, non di averne uno rimaneggiato” Con questa metafora, espressione della volontà, della necessità di essere riconosciuti come valore per il Paese, il Presidente Sangalli ha salutato l’amico e Presidente del Sindacato Provinciale Dettaglianti Ortofrutticoli, Dino Abbascià, durante l’Assemblea Ordinaria. Nella splendida cornice della Sala Colucci lunedì 28 maggio 2012,, dinnanzi ad una sala gremita, il Presidente Abbascià, dopo aver ringraziato con la consueta “vis sindacale” il Presidente Sangalli, si è rivolto ai presenti, ponendo lo sguardo verso il futuro senza dimenticare la tradizione, valore irrinunciabile per chi fa impresa di qualità. Nella relazione, tradizionale sunto di un anno di attività sindacale, infatti, il presidente ha focalizzato la sua attenzione su due principi di merito: la tradizione e l’unità d’intenti. Due valori attorno ai quali costruire e rilanciare il far sindacato, in una società, che come ben detto dal Presidente Sangalli “è priva di qualsiasi valore sociale”. In questo contesto, tuttavia, ha proseguito il Presidente Abbascià “siamo costretti a giocare la partita” senza possibilità di chiederne la sospensione “per impraticabilità del campo”. Questa parole, mutuate dal mondo sportivo, metafora del vivere quotidiano, dimostrano la volontà del commerciante, del piccolo imprenditore, a non tirarsi indietro, a giocare il ruolo che gli compete da sempre: quello di fulcro, motore economico e di garanzia sociale per la ripresa del Paese. Non poche sono le difficoltà e le vessazioni cui è sottoposto il sistema del commercio al dettaglio alimentare, ma, nonostante ciò, nonostante una contrazione dei consumi che registra un – 2,7 %, il commerciante è pronto a fare sacrifici per non immobilizzare definitivamente la macchina Italia. Una macchina che, per il Presidente Sangalli deve riprendere la sua corsa a fronte di un maggiore impegno del Governo e della Politica che, in prima persona, deve compiere una serie di sacrifici per dare risposte al mondo produttivo. Sul punto è lo stesso Presidente Sangalli che incalza il Sistema Politico chiedendo a gran voce una sostanziale azione tesa allo “spending review” , per sottoporre la pubblica amministrazione ad una cura dimagrante, con l’obiettivo di ridurre drasticamente gli sprechi, vero cancro del sistema Paese. Per far questo, ha proseguito il presidente Sangalli, è necessario ed inderogabile “rivedere e riparametrare il rapporto tra l’impresa e le banche”. Riprendendo infatti un concetto espresso dal Presidente Abbascià, il numero uno di Confcommercio ha sostenuto a gran voce che “il sistema del credito deve ritornare presto a diventare ossigeno, linfa vitale per l’impresa che deve poter investire per lo sviluppo”. Il sistema Italia, hanno poi ribadito all’unisono il Presidente Confederale Sangalli ed il Presidente Abbascià, è un teorema che rischia di cadere sotto la scure di una pressione fiscale che rischia di spingersi oltre la soglia del 55%. Un peso insostenibile per chiunque decida di fare impresa, per chiunque mette la sua forza lavoro quotidiana al servizio dello sviluppo. In questo contesto generale, depresso e contratto, però il richiamo alla fiducia al credere nella rappresentanza sindacale è fondamentale irrinunciabile. Oggi più che mai, ha affermato il Presidente Sangalli è necessario “credere nell’associazione. Fare sindacato, fare Unione per poter affrontare con la forza dell’esser uniti, le sfide e le contrapposizione quotidiane affermando i diritti del fare per lo sviluppo”. E nel campo virtualmente definito dal presidente Sangalli, il presidente Abbascià ha tracciato la linea, descrivendo, valori alla mano, il lavoro svolto insieme al Consiglio Direttivo in anni di confronti con la macchina amministrativa, per raggiungere gli obiettivi che un sindacato deve prefiggersi: affermare la “cifra economica” della categoria, senza dimenticare il senso di esser presidio di convivenza sociale. Un presidio, ha proseguito il presidente Abbascià, che si è materializzato in atti concreti; uno su tutti, la riapertura del “libretto del credito”, strumento attraverso il quale il commerciante “sottocasa” è tornato a svolgere quel ruolo di garante verso il consumatore in difficoltà che entra in negozio e chiede spesa a credito. Questa funzione sociale, che il commercio svolge per dare un servizio al consumatore, fa emergere, inesorabilmente, un dato su tutti: molti cittadini non riescono a far fronte alla forte pressione fiscale. Sul punto è il presidente Sangalli che ben rappresenta la situazione: “ a fronte della viltà di chi, eludendo il fisco, mette in difficoltà chi onestamente paga le tasse, esiste una fetta cospicua di Italia che non riesce, a far fronte al peso tributario”. Sono queste le persone che il commerciante al dettaglio cerca di aiutare, mettendo in atto, pur con grandi svantaggi a livello economico, il sistema della “spesa a credito”. Un credito che si fonda solo sulla fiducia, senza la minima tutela o garanzia reale. Questo dimostra quanto alto sia il senso “sociale” del commerciante, persona naturalmente incline al lavoro, al rimboccarsi le maniche, pronto a sacrificare l’immediato guadagno per lo sviluppo. Uno sviluppo, ha proseguito il presidente Abbascià, che si può compiere anche con la definizione di un’azione mirata al miglioramento del fare impresa. Sul tema, in conclusione, lo stesso ha lanciato un’idea tesa a favorire un ricambio generazionale che, per l’impresa è linfa irrinunciabile: “l’Accademia dell’Agroalimentare”. Un progetto formativo, da realizzare con Capac, dove mettere “ a fianco di docenti qualificati, gli operatori di settore, gli unici in grado di insegnare e consegnare alle nuove generazioni il valore del lavoro, nonché la tradizione, perno del futuro”. In conclusione, acclamata con partecipazione unanime la lista unica dei candidati membri del nuovo Consiglio Direttivo che a breve, riuniti in adunanza eleggeranno le cariche Presidenziali, il Presidente Sangalli ha voluto rivolgere un ultimo saluto e grande ringraziamento a tutti gli intervenuti, a tutti coloro i quali svolgono quotidianamente il “nobile mestiere del commerciante”. “Pensare al piccolo (commerciante), non significa pensare in piccolo”.