La libertà religiosa da Costantino ai giorni nostri Prof. Luigi Gaudio 30 agosto 2013 Premessa Le religioni e la religiosità tra terzo e quarto secolo fonte: ALLAN D. FITZGERALD, O.S.A. E-mail: [email protected] The Augustinian Institute Villanova University, Pennsylvania Dioniso La religione nel III secolo Nel terzo secolo il paganesimo dell’impero era ben lontano da quello dei primi secoli. I culti, i riti dell’impero apparivano simili a quelli dell’inizio, ma la loro natura e la mentalità religiosa delle popolazioni mostrava una nuova fase. Triade capitolina I culti orientali Erano sempre di più accolte divinità estranee nel paganesimo grecoromano Vi è un ricupero della religiosità, in un’epoca di crisi, l’attesa del soccorso agli dei più vivi, sicuri e salvifici La divinità di Mitra I culti orientali Attis e Cibele I culti dell’anatolia (Asia minore): Attis e Cibele I culti egiziani: Iside e Serapide (Zeus Serapis Helios) I culti siriano-fenici: Adone - Juppiter Iside Heliopolitanus (Baal di Baalbek), Juppiter Dolichenus La dea syria - Virgo Caelestis, Pax, Virtus, Cerere, la Dea Syria Adone I culti orientali Malakbel Il culto solare : Sol invictus, Mitraismo Bel o Belchamin (sovrano dei cieli), Malakbel (messaggero di Bel = il sole), Yahribol (altro dio solare, protettore delle fonti), Aglibol (dio-luna), Eliogabalo (Baal di Emessa). Settimio Severo (193) – Eliogablo (218) – Aureliano (verso 274): Sol invictus, il protettore dell’Impero Mitra persiano La festa di Sol Invictus e di Mitra era il 25 dicembre. Eliogabalo Il sincretismo dell’ultimo paganesimo e il monoteismo Sol invictus : Aureliano, la crescita della tolleranza sul Dio unico Il fallimento di Eliogabalo e il successo di Aureliano Accettare il Dio supremo non togliendo la pietà pagana La crescita della tolleranza per il Monoteismo La filosofia neo platonica: l’ideologia monoteista UNUS: la base filosofica del passaggio del sincretismo al Dio unico. La teologia solare di Porfirio: Il dio supremo si trova nell’antico paganesimo (Zeus, Juppiter), e nella tradizione orientale (Bel, Baal, Dio dei giudei), e nel cosmo (Helios, Sole). I nomi di tutte le divinità potevano ricondursi a quello del Sole. La teologia porfiriana sincretista oppone: i pagani tradizionalisti ai cristiani Diocleziano a Costantino Una nuova fase e i cristiani Siamo in un’epoca di crisi, si aspettava una nuova forza spirituale, così i culti orientali si diffondevano ampiamente. A livello imperiale la novità religiosa può essere uno stimolo per la Filippo sopravvivenza l’Arabo Per quanto riguarda il cristianesimo, la nuova apertura è ormai ben preparata dai popoli e dai sovrani. Età di Diocleziano Diocleziano imperatore (284-305) Età di Diocleziano È un’epoca di tensioni politiche e sociali, crisi finanziaria diffusa L’imperatore attua un tentativo di riassetto stabile delle strutture politiche e sociali dell’impero: la tetrarchia. In questo modo garantisce stabilità politica e militare. La tetrarchia ha una forte base religiosa: Diocleziano – Iovius; Massimiano – Herculius. La volontà è quella di restaurare le antiche tradizioni romane con l’aiuto degli dei di Roma. Le persecuzioni (303-311) fonti: LATTANZIO: De mortibus persecutorum 7-21 EUSEBIO DI CESAREA: Storia Ecclesiastica libro VIII Eventi precedenti alla politica persecutoria 297: editto contro i manichei (Persica religio) Dal 295: epurazioni di cristiani all’interno dell’esercito Eusebio HE VIII,4: individuando ed epurando quanti stavano nell’esercito, offrendo un’alternativa: o obbedire e mantenere il loro grado, oppure esserne private (…) solamente uno o due ebbero, per la resistenza religiosa, non solo la destituzione del grado, ma anche la morte… Editti di persecuzione 23 febbraio 203 Eusebio HE VIII, 2: ordinava di radere al suolo le chiese e di fare sparire col fuoco le Scritture. Disponeva inoltre di destituire quanti occupavano cariche pubbliche e che fossero privati della libertà i membri dei palazzi imperiali, se avessero persistito nella professione del cristianesimo. Lattanzio, 13: tutti i cristiani erano privati di ogni onore e carica pubblica e passibili di tutte le pene, qualunque fosse il loro grado e la loro posizione sociale. Per lo stesso editto si stabiliva che qualunque processo giudiziario di qualunque delitto fosse lecito contro di loro e che essi fossero spogliati della libertà e del diritto di voto e non potessero avanzare pretese di indennizzo in processi concernenti l’ingiuria, l’adulterio e il furto. Editti di persecuzione secondo e terzo editto, 303 Eusebio HE VIII, 2: Non molto tempo dopo apparvero altri editti, che ordinavano di mettere in catene tutti i capi delle chiese, in ogni luogo; e poi di costringerli con tutti i mezzi a sacrificare. quarto editto, 304 a tutti indistintamente e in ogni città di sacrificare e di fare libagioni agli idoli. Luoghi e tempi della persecuzione Le persecuzioni contro i cristiani assunsero forme e intensità differenti a seconda delle regioni e della personalità dei governatori locali. Dal 303 al 305: in Oriente forte nei territori di Diocleziano, minore in quelli di Galerio; in Occidente poco sotto Costanzo Cloro, maggiore nelle regioni di Massimiano. Dal 306 al 311: in Oriente la persecuzione continua e si fa più forte; in Occidente si affievolisce. Massimiano Cause della persecuzione Si radicano nella concezione religiosa tipica del mondo romano: fedeltà alla tradizione, l’esistenza e la sicurezza di Roma dipendono dall’aiuto della divinità, è necessario mantenere la pax deorum. Questo ha delle conseguenze sul piano del diritto: bisogna stabilire delle leggi e delle pene per i trasgressori che attentano alla “sicurezza dello Stato”. Eusebio, HE VIII, 17: Noi abbiamo voluto, nelle disposizioni che abbiamo emanato per l’utilità e il profitto dello Stato, che per prima cosa tutto fosse conforme alle antiche leggi e alle pubbliche istituzioni romane. Prendemmo perciò provvedimenti affinché anche i cristiani, che avevano abbandonato la religione di loro antenati, ritornassero a giusto consiglio. Cause culturali e filosofiche? C’è chi pensa che ci possano essere anche motivazioni intellettuali o filosofiche I cristiani che non si identificano nell’appartenenza ad un popolo e fondano i loro rapporti sull’uguaglianza sovvertono la stabilità sociale fondata sulla differenza tra Greci e barbari, centro e periferia, honestiores e humiliores. Cfr. PORFIRIO, Contro i cristiani : «la colpa dei cristiani è non solo quella di aver abbandonato le antiche tradizioni, ma di averlo fatto in nome di una “novità barbara”. » Questioni aperte Perché la persecuzione di Diocleziano cominciò così tardi (nel 303) mentre il suo governo durava ormai dal 284? Quanto la persecuzione si deve a Diocleziano e quanto a Galerio? Quale fu la reale portata della persecuzione sulla cristianità? (Martiri e Lapsi: traditores, turificati, sacrificati, libellatici) Galerio COSTANTINO regno: 25 luglio 306 – 22 maggio 337 fonte: ALLAN D. FITZGERALD, O.S.A. E-mail: [email protected] The Augustinian Institute Villanova University, Pennsylvania LUNGA LOTTA PER IL POTERE 305 - 324 Personaggi della lotta per il potere imperiale DIOCLEZIANO Augusto orientale (->305;+ 313) MASSIMIANO Augusto occidentale (->305;+ 310) GALERIO Cesare orientale (->305); in seguito Augusto orientale(+ 311) COSTANZO CLORO Cesare occidentale (->305); in seguito Augusto occidentale (+ 306) MASSENZIO Figlio di Massimiano (escluso dalla successione); poi Augusto occidentale non riconosciuto (+ 312) COSTANTINO Figlio di Costanzo Cloro (escluso dalla successione); poi Cesare occidentale; infine Imperatore unico (+ 337) SEVERO Cesare occidentale; poi Augusto occidentale (+ 308) MASSIMINO DAIA Cesare orientale (+ 313) LICINIO Alla morte di Severo (308), viene eletto Augusto per le zone occidentali da Diocleziano (>324;+325) Battaglia con Massenzio In questo scenario avviene il 28 ottobre 312, la grande battaglia sulla Via Flaminia al Ponte Milvio. Costantino era convinto di come gli fosse necessario ottenere un aiuto più potente di quello delle le sole forze militari. Battaglia con Massenzio Ricercava così la protezione di un dio, perché credeva che gli eserciti nulla potessero senza l’assistenza divina. Pensava, a quale dio dovesse scegliersi come protettore A quale dio affidarsi? Molti che avevano rivestito la suprema carica dello stato avevano riposto la loro speranze in una pluralità di divinità, ma avevano poi trovato una fine tutt’altro che felice, senza che nessuna divinità fosse intervenuta in loro favore. A quale dio affidarsi? Suo padre aveva intrapreso la strada opposta, confidando nel Dio che é Signore Assoluto dell’universo (ma il Dio cristiano o il SOL INVICTUS?) e che egli aveva venerato per l’intera durata della vita. Costanzo Cloro Il Dio paterno, al contrario, aveva dato a suo padre numerosissime ed evidenti prove della propria potenza. Costantino cominciò allora ad invocarlo, pregando e supplicando di mostrargli chi mai egli fosse e di porgergli il soccorso Il testo dell’apologista Eusebio Eusebio, VC 1,27 : “Pensava a quale Dio dovesse scegliersi come protettore… Soltanto suo padre aveva intrapreso la strada opposta e aveva condannato l’errore che quelli avevano commesso, trovando nel Dio che è signore assoluto dell’universo, e che egli aveva venerato per l’intera durata della vita, il salvatore e il custode dell’impero, oltre che il dispensatore di ogni bene”. Visione della croce Mentre l’imperatore era assorto in questa preghiera e rivolgeva in tutta sincerità la sua supplica, gli apparve un segno divino veramente straordinario. Visione della croce Allora, gli si mostrò in sogno Cristo, Figlio di Dio, con il segno che era apparso nel cielo e gli ingiunse di costruire un’immagine simile a quella del segno osservato in cielo e di servirsene come difesa nelle battaglie contro i nemici. “In hoc signo vinces” Il segno del Khi-Ro Colpito della straordinaria visione, decide di non venerare nessun altro Dio all’infuori di quello che aveva visto con i propri occhi. Convocò i sacerdoti depositari della sua dottrina e chiese loro chi mai fosse questo Dio e che cosa volesse significare il segno che gli era apparso in visione. Il segno del Khi-Ro I sacerdoti dissero che si trattava del Dio, Figlio unigenito dell’unico e solo Dio (Khristòs = unto α ed ω) Il segno rappresentava il simbolo dell’immortalità, raffigurante il trofeo della vittoria sulla morte. La sua conversione fu graduale A partire dalla battaglia del Ponte Milvio infatti, si ha notizia di una conversione di Costantino al Cristianesimo. Dall’intesa alla lotta con Licinio Le ambizioni di Costantino sulle zone orientali, dove governava Licinio, si manifestano presto, subito dopo l’ Editto di Milano del 313. Costantino difatti, accuserà (ingiustamente) il proprio nemico di portare avanti una politica persecutoria nei confronti della chiesa cristiana, e si proporrà così come difensore dei cristiani orientali. L’impero nuovamente unificato Nel 324 Licinio subirà la sconfitta definitiva presso Crisopoli Costantino diviene Imperatore unico di Roma e può dare inizio alla nuova fase “cristiana” della sua storia Conclusioni storiche Al di là degli aneddoti e delle leggende sulla conversione dell’imperatore. Al di là del problema posto dalla sincerità di tale vocazione religiosa. É un fatto indiscutibile che scegliendo d’abbracciare la fede cristiana, Costantino compie un passo le cui implicazioni sul piano organizzativo e politico saranno enormi. Conclusioni storiche Prescindendo dagli aspetti personali della sua scelta religiosa, nelle mani dell’Imperatore d’Occidente, la chiesa cristiana diventa da subito un mirabile strumento politico. (a breve termine costituendo un eccellente mezzo di propaganda politica anti – orientale e a lunghissimo tempo, segnerà per Roma una svolta epocale dal punto di vista religioso, culturale e organizzativo). Chiesa universale e unita L’alleanza tra lo stato e Chiesa (alleanza a fini politici e di governo) richiede tuttavia che quest’ultima si organizzi in modo da diventare sempre più una realtà unitaria, cioè priva divisioni interne. É nell’interesse di Costantino cercare di appianare le dispute che nascono in seno alla Chiesa. Ciò di cui l’Impero ha infatti bisogno é, nella visione di Costantino, una Chiesa universale che funga da complemento e da collante culturale e sociale per un Impero universale. L’impero non diventa subito cristiano Sarebbe un errore credere che, all’indomani della conversione imperiale al Cristianesimo, l’Impero subisca una svolta repentina e totale verso questo nuovo culto. É chiaro difatti la volontà di Costantino di rispettare molte delle antiche usanze pagane, conservando la carica di Pontifex maximus L’impero non diventa subito cristiano L’abilità di Costantino, il quale dimostrerà durante tutto il suo regno di possedere vere doti di stratega e di politico, sarà quella di portare avanti un processo graduale di conversione, e di inaugurare un modello di principe cristiano. Il periodo successivo non fu positivo Tuttavia, i suoi successori non applicarono il principio di tolleranza, ad esempio nei confronti della religione pagana, e la sua scelta politica generò una serie di abusi, lamentati ad esempio da Dante Giuliano l’Apostata (360-363) Costanzo II, (337-361) fu sostenitore dell’arianesimo, persecutore di ebrei e pagani Teodosio e Ambrogio Teodosio fu l’imperatore che emanò l’ Editto di Tessalonica (390) incentivò l’ortodossia (Concilio di Costantinopoli del 391) e, dopo aver ordinato la strage dei cittadini di Tessalonica che avevano ucciso il generale dei Goti Boterico, su richiesta del vescovo Ambrogio, fece pubblica ammenda (fine del cesaropapismo degli imperatori del quarto secolo) Teodosio, ultimo imperatore unico (379-395) L’editto invece è un punto di partenza della civiltà Ancora oggi la negazione della libertà religiosa è negazione di qualsiasi libertà, è il primo passo del totalitarismo e della mancanza di tolleranza. Lo stato non deve abbracciare una teoria, deve garantire a tutti la libertà di espressione religiosa e di ateismo. La mostra “Liberi per credere” Dichiarazione dei diritti dell’uomo 1948 articolo 18: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto, … » Concilio Vaticano II Questo Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto alla libertà religiosa. Il contenuto di una tale libertà è che gli esseri umani devono essere immuni dalla coercizione da parte dei singoli individui, di gruppi sociali e di qualsivoglia potere umano, così che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza né sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformità ad essa: privatamente o pubblicamente, in forma individuale o associata. Inoltre dichiara che il diritto alla libertà religiosa si fonda realmente sulla stessa dignità della persona umana quale l'hanno fatta conoscere la parola di Dio rivelata e la stessa ragione. Questo diritto della persona umana alla libertà religiosa deve essere riconosciuto e sancito come diritto civile nell'ordinamento giuridico della società. (Dignitastis humanae, 2) Minacce alla libertà religiosa Nei seguenti stati si verificano a tutt’oggi persecuzioni di carattere religioso nei confronti di gruppi o minoranze: Egitto, Arabia Saudita, Nigeria, Iraq, India, Sri Lanka, Tibet, Cina, Pakistan, India, Myanmar, Corea del Nord Papa Francesco e i martiri di oggi ” Per trovare i martiri non è necessario andare alle catacombe o al Colosseo: i martiri sono vivi adesso, in tanti Paesi. I cristiani sono perseguitati per la fede. In alcuni Paesi non possono portare la croce: sono puniti se lo fanno. Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa dei martiri.” (Omelia della Messa presso la Cappellina della Casa Santa Marta, 6 Aprile 2013) Il disagio dell’Europa In Francia, Germania, Svizzera e Italia ci sono segnali di difficoltà a rapportarsi con la pluralità religiosa. Aperture al dialogo Segni confortanti sulla strada della tolleranza religiosa giungono anche da Emirati Arabi, Bahrain, Kuweit, Qatar, negli incontri interreligiosi di Assisi, o da personalità come Ashma T. Uddin, Mohammed Al-Sammak e Shwami Agnivesh. Papa Francesco e la libertà religiosa ”Esorto le autorità civili a rispettare ovunque, alla luce dello storico decreto di Costantino, il diritto dei credenti a vivere liberamente il proprio culto e ad esprimere pubblicamente la loro fede, e invito tutti i cittadini europei a riconoscere il ruolo che il cristianesimo ha avuto nel formare la Silvio Ferrari, Docente di Diritto Canonico all’Università degli Studi di Milano nostra cultura, e a rimanere aperti al contributo continuo che i credenti cristiani possono dare in questo senso” (Seminario di studio su “La libertà religiosa oggi”) La libertà religiosa oggi La libertà religiosa è un bene per tutti, anche per gli agnostici, anche per lo Stato, perché lo Stato ha bisogno del contributo fattivo delle comunità religiose al bene comune. Un appello per la libertà religiosa è stato recentemente firmato da eminenti personaggi, a partire dal nostro Presidente del Consiglio, Enrico Letta La libertà religiosa oggi Il criterio deve essere quello della sussidiarietà: che lo Stato dia spazio, aiuti le espressioni provenienti dalla società, che non si appropri di nessuna identità, nemmeno di quella secolarista o laicista, che apra, e non chiuuda, lo spazio pubblico del confronto. La libertà religiosa oggi Seguendo le osservazioni fatte da Silvio Ferrari, Docente di Diritto Canonico all’Università degli Studi di Milano in un recente incontro, i nemici della libertà religiosa, ad esempio in Italia, possono essere così divisi: i violenti i relativisti quelli che vorrebbero che tutto si riducesse ad un fatto privato La libertà religiosa oggi Qual è la prospettiva? Quella della Costituzione Francese (io Stato decido cosa è meglio per l’uomo) o quella della Costituzione dello Stato della Virginia (che lascia libertà di culto a tutte le comunità presenti sul territorio)?