Addetto al Servizio di
Prevenzione e Protezione
ASPP

Corso di Formazione
 Modulo A

Modulo B Ateco 8
Docente: Architetto Patrizia Brignolo
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Modulo A
durata 28 ore
Svilupperà nei corsisti le seguenti competenze e
capacità:

Valutare il fattore di rischio e le misure per la sicurezza e la
salubrità degli ambienti




Riconoscere la tipologia delle attività svolte




Interpretare la legislazione
Comprendere le norme di buona tecnica
Distinguere la specificità delle fasi di lavoro
Individuare gli ambienti in cui opera
Distinguere le tipologie di macchinari/attrezzature utilizzati
Definire le differenti fasi lavorative
Diagnosticare il livello di conoscenza degli addetti



Misurare la preparazione professionale dei lavoratori
Individuare le capacità di utilizzo macchine/attrezzature
Identificare il livello infortunistico e di accadimento.
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Modulo A
durata 28 ore
I corsisti in condizione di espletare al meglio il ruolo di ASPP, svolgendo
le seguenti attività ed azioni:

Scegliere le misure preventive e protettive
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

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Predisporre le procedure di sicurezza per le varie attività






Esaminare le criticità del ciclo produttivo/fasi di lavoro
Esaminare la conformità delle attrezzature di lavoro
Verificare le condizioni di sicurezza delle attrezzature di lavoro
Confrontarsi con il Datore di Lavoro
Redigere elaborati tecnici
Verificare il livello di formazione dei lavoratori
Elencare le attività/fasi di lavoro
Elencare le attrezzature di lavoro/prodotti impiegati/organizzazione attivata dal Datore di Lavoro
Quantificare la probabilità di accadimento ed il livello di gravità del danno
Quantificare il rischio
Elaborare misure di prevenzione e protezione in funzione del livello di rischio analizzato
Proporre i programmi di intervento e di formazione e informazione




Elencare il fattore di rischio in scala di gravità
Sottoporre al datore di lavoro l'elenco dei fattori
Elaborare il programma degli interventi migliorativi
Promuovere il protocollo formativo
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Modulo B8
durata 24 ore
Ha come fine lo sviluppo nell’allievo delle seguenti
competenze e capacità:

Valutare il fattore di rischio e le misure per la sicurezza e la
salubrità degli ambienti




Interpretare la legislazione
Comprendere le norme di buona tecnica
Distinguere la specificità delle fasi di lavoro
Riconoscere la tipologia delle attività svolte e i rischi
specifici del settore ATECO di pertinenza




Individuare gli ambienti in cui opera
Distinguere le tipologie di macchinari/attrezzature utilizzati
Definire le differenti fasi lavorative
Contestualizzare i rischi specifici relativi all'attività ATECO aziendale
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Modulo B8
durata 24 ore
Le quali consentiranno ai corsisti di svolgere il compito di ASPP,
compiendo le azioni di seguito riportate:

Esaminare la documentazione di sicurezza aziendale






Controllare la banche dati su, incidenti, DPI, ecc
Monitorare le attività a rischio
Redigere documentazioni esplicative
Predisporre i documenti per il DVR
Relazionarsi con il datore di lavoro sul DVR
Elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività in relazione al
gruppo di rischio aziendale






Elencare le attività/fasi di lavoro
Elencare le attrezzature di lavoro/prodotti impiegati/organizzazione attivata dal Datore
di Lavoro
Quantificare la probabilità di accadimento ed il livello di gravità del danno
Quantificare il rischio
Pianificare misure cautelative in funzione del livello di rischio analizzato
Applicare procedure in relazione ai rischi specifici individuati
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Certificazione finale
Attestato di frequenza e profitto
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L’APPROCCIO ALLA PREVENZIONE
ATTRAVERSO IL D.LGS. 81/08

Il D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 nasce in
attuazione dell’art. 1 della L. 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro ed è stato recentemente
aggiornato con il D.Lgs 3 agosto
2009, n. 106
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La finalità del decreto è
espressa all’art. 1
Art. 1
…Il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di
salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei
luoghi di lavoro, mediante il RIORDINO E IL
COORDINAMENTO DELLE MEDESIME IN UN UNICO
TESTO NORMATIVO ….garantire
l’uniformità della TUTELA DELLE LAVORATRICI E DEI
LAVORATORI sul territorio nazionale attraverso il rispetto
dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti
civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di
genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei
lavoratori immigrati.
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


Il riordino delle norme si riferisce a decreti emanati in Italia
in materia di salute e sicurezza dei lavoratori a partire dagli anni
’50 fino ad arrivare agli anni ‘90.
L’approccio alla prevenzione recepisce a pieno il “concetto
di tutela” sviluppatosi nella legislazione a partire dagli anni ’90 a
seguito delle direttive della Comunità Europea. Tale approccio
non si limita a definire delle regole da rispettare e a
responsabilizzare il datore di lavoro, ma a valutare i rischi e a
progettare la sicurezza nell’ottica il più possibile della
prevenzione.
Il D.lgs. 81/08 e s.m. è composto di 306 articoli suddivisi in
13 Titoli a loro volta suddivisi in sezioni con 51 allegati che
contengono le prescrizioni tecniche.
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
Il D.lgs. 81/08 e s.m. oltre a incrementare le sanzioni penali per i
trasgressori;obbliga le imprese, i committenti e i datori di lavoro a:
- organizzare il Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale individuando
precise figure della sicurezza con definite responsabilità, obblighi e
compiti (titolo I)
-ad effettuare una Valutazione complessiva del rischio individuando
nell’ambiente (titolo II), nel rapporto uomo-macchina (titoli III,VI,VII),
nel rapporto uomo-sostanze pericolose (titolo VIII,IX,X) e
nell’organizzazione del lavoro le principali fonti sorgenti di rischio
-ad adottare le Misure generali di tutela (titolo I) per ridurre i rischi ove
essi non siano eliminabili e a per gestire il miglioramento continuo delle
condizioni di lavoro formando e informando i lavoratori
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D.Lgs 81/08 - Articolo 15
Misure generali di tutela
a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;
b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella
prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e
dell’organizzazione del lavoro;
c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze
acquisite in base al progresso tecnico;
d) il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella
scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di
ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
e) la riduzione dei rischi alla fonte;
f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;
h) l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
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D.Lgs 81/08 - Articolo 15
Misure generali di tutela
l) il controllo sanitario dei lavoratori;
m) l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l’adibizione, ove possibile, ad altra
mansione;
n) L’informazione e formazione adeguate per i lavoratori;
o) l’informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;
p) l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
q) l’istruzioni adeguate ai lavoratori;
r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;
s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso
l’adozione di codici di condotta e di buone prassi;
u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e
immediato;
v) l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione
dei fabbricanti.
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Pausa caffè
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