BENVENUTI ALLA SCUOLA MEDIA
Percorso di accoglienza per gli
alunni delle classi prime
Scuola Secondaria di Primo grado
“Alberto Mario”
Anno scolastico 2015/2016
LA NOSTRA SCUOLA E’ INTITOLATA A
ALBERTO MARIO
Biografia di Alberto Mario
Discendente da una nobile famiglia di origine ferrarese stabilitasi da molto tempo a Lendinara,
Alberto, giovane studente all'Università di Padova, l'8 febbraio 1848 partecipa attivamente alle
manifestazioni, tanto da essere costretto a riparare a Bologna, dove si unisce agli studenti volontari
aggregati alle truppe di Pio IX.
Combatte contro gli austriaci a Bassano del Grappa, Treviso e Vicenza. Dopo il fallimento della
campagna ripara a Milano dove conosce Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.
L'ultima residenza di Alberto Mario a Lendinara
Negli anni che vanno dal 1849 al 1857, Mario soggiornò a lungo a Genova insieme agli altri patrioti in
esilio. Dopo aver passato alcuni mesi nel carcere di Sant'Andrea a Genova per il fallimento dei progetti
rivoluzionari, Mario si trasferì a Londra dove nel 1858 sposò Jessie White, giornalista corrispondente
del London Daily News.[1] Con la moglie intraprese una serie di viaggi che lo portarono anche negli
Stati Uniti dove perorò la causa risorgimentale.
Tornato in Italia, dopo aver passato qualche giorno in prigione, fu espulso dal Regno di Sardegna e
riparò a Lugano, dove si trovavano Mazzini e Carlo Cattaneo. Lì Mario assunse la direzione
dell'organo mazziniano Pensiero e azione. Mario, con la moglie, riuscì ad imbarcarsi per la Sicilia per
raggiungere Garibaldi con la seconda spedizione capitanata da Medici.
Convinto federalista, Mario teorizzava la necessità di abbattere le "satrapie burocratiche" del
centralismo italiano, allo scopo di realizzare una legislazione articolata, adatta a garantire
l'autogoverno di istituzioni decentrate come regioni e comuni.[2]
Passato in Calabria ebbe il compito di reprimere le rivolte dei contadini fedeli ai borboni. Nel 1862,
Mario scrisse La camicia rossa, memoriale sulla spedizione dei Mille pubblicato in lingua inglese.
Partecipò alla campagna del 1866 al comando di alcune unità di flottiglia sul Lago di Garda. Nel 1867
fu con Garibaldi a Monterotondo ed a Mentana.
Compiutasi l'unità d'Italia, si dedicò a tempo pieno al giornalismo: diresse la «Provincia di Mantova»
(1872-74), la «Rivista Repubblicana» (1878-79), la «Lega della Democrazia» (1880-83) sempre su
posizione federaliste, seguace di quel Cattaneo che aveva celebrato nel 1870, a un anno dalla morte,
con un libro dal titolo significativo, "La mente di Carlo Cattaneo"
Dal 1862 al 1866 risiedette a Bellosguardo, vicino a Firenze e dopo l'annessione del Veneto, si ristabilì
nella natia Lendinara, dove morì il 2 giugno 1883. Sulla sua tomba, ora nel cimitero di Lendinara, la
vedova Jessie White volle fosse riportato il seguente brano dell'orazione funebre che Giosuè Craducci
tenne di fronte alla salma:
Alberto Mario Da Giuseppe Mazzini la tenace unità dei propositi Da Carlo Cattaneo la feconda varietà
degli svolgimenti Da Giuseppe Garibaldi l'ardenza pratica dell'azione Dalla storia d'Italia la tradizione
del governo a popolo Da se stesso ebbe la serena intelligenza della vita dedicata a un ideale superiore
nella dignità del dovere e del sacrificio Da quando la rivoluzione italiana abbracciatolo giovinetto
oppugnatore di tirannia lo gittò per diversi esigli a oggi che la morte lo congeda dal combattimento di
tutti i giorni sulla terra propugnatore di libertà non mai sostò né esitò non mai si volse indietro o
inchinò egli guardava in alto al passato e all'avvenire Atene senza servi Venezia senza dieci Firenze
senza frati erano per Alberto Mario la patria ideale Tutta la libertà con tutta la civiltà la sua repubblica
Egli passa all'avvenire come il più naturalmente repubblicano degli italiani come il più artisticamente
italiano dei repubblicani
Opere
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Italia e Francia (1859)
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La schiavitù e il pensiero (1860)
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I nostri filosofi contemporanei (1862)
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La questione religiosa di ieri e di oggi (1867)
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La mente di Carlo Cattaneo (1870)
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La camicia rossa (1870)
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I Mille (1876)
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Teste e figure (1877)
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Garibaldi (1879)
LA NOSTRA SCUOLA
Visitiamo insieme i vari locali comuni della scuola, per scoprirne la
funzione e le modalità di utilizzo.
Oltre a docenti e alunni, nella nostra scuola lavorano altre persone:
il personale A.T.A.
IL DIARIO E IL LIBRETTO PERSONALE:
AMICI PREZIOSI
Il diario e il libretto personali, utilizzati bene, diventano uno
strumento prezioso, che ci aiutano nel lavoro scolastico di ogni
giorno.
Sul diario si scrivono:
tutti i compiti assegnati (mai affidarsi solo alla memoria!)
i testi e il materiale da portare a scuola, secondo le indicazioni
ricevute dai docenti
Il libretto personale:
va curato in ogni sua parte e tenuto in ordine
va compilato a penna, non a matita
va utilizzato per le comunicazioni scolastiche
Sul libretto personale si scrivono:
i risultati delle verifiche orali e scritte, che dovranno sempre
essere controfirmati dai genitori
gli avvisi che la scuola comunica ai genitori
comunicazioni alla famiglia di eventuali comportamenti scorretti o
di mancanze
Sul diario e il libretto personale non si deve:
usare il bianchetto e attaccare adesivi, perché è un documento
che testimonia la vicenda scolastica di ciascuno
occupare le pagine ancora da utilizzare, limitando così lo spazio a
disposizione per il suo corretto utilizzo.
LA SICUREZZA A SCUOLA
Come avete già imparato nella scuola elementare, è fondamentale
conoscere le norme di comportamento da tenere nelle diverse
situazioni di emergenza che potrebbero verificarsi.
Conoscere tali norme e saperle mettere in atto è davvero
importante, perché ci aiuta ad affrontare al meglio situazioni
difficili, diminuendone la pericolosità.
GESTIONE DELL’EMERGENZA
A) Indicazioni generali per l’evacuazione valide per tutte le componenti
Tutte le componenti scolastiche e non scolastiche dovranno adottare i seguenti comportamenti in caso di
evacuazione (suono prolungato della sirena):
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Seguire le vie di esodo, segnalate nelle planimetrie ai piani e lungo i percorsi con frecce verdi;
Le classi procederanno in modo ordinato verso le uscite di sicurezza (indicate con US e con un numero) ad
esse assegnate, secondo quanto riportato nelle planimetrie allegate;
Nell’accedere ai corridoi sarà necessario mantenere la destra;
Nello scendere le scale, sarà opportuno mantenersi dalla parte del muro, lasciando una via libera per il
personale impegnato in attività di soccorso;
Non appoggiarsi ai corrimano, in quanto potrebbero, in caso di incendio, essere ad elevata temperatura o
a rischio di crollo;
Dirigersi verso l’uscita con passo veloce, ma senza correre, spingere o gridare;
Non calarsi da finestre e da aperture.
B) Procedure di evacuazione per gli allievi e i docenti di ogni classe
Gli allievi e i docenti dovranno:
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Mantenere la calma;
Intervenire prontamente laddove si dovessero determinare situazioni critiche dovute a condizioni di
panico;
Interrompere ogni attività didattica;
L’aprifila (o in sua assenza il primo presente in classe nell’elenco del registro di classe) dovrà aprire le porte
e controllare prima di uscire che le classi che debbono procedere siano già uscite. Dovrà inoltre
accompagnare in fila indiana e in silenzio i compagni verso il luogo sicuro;
Uscire ordinatamente senza correre, senza urtare i compagni, senza urlare e creare confusione;
Il chiudifila (o in sua assenza, l’ultimo presente nella numerazione del registro di classe) si incaricherà di
verificare che tutti siano usciti e di precedere l’insegnante prima della chiusura della porta;
L’insegnante e il “chiudifila” porgeranno aiuto agli eventuali allievi disabili;
Gli insegnanti di sostegno, se presenti in aula al momento dell’evacuazione, con l’aiuto degli alunni
appositamente individuati e/o dei collaboratori scolastici, cureranno le operazioni di sfollamento degli
alunni disabili loro affidati, secondo le modalità opportunamente individuate in maniera specifica caso per
caso. Considerate le oggettive difficoltà che comunque qualsiasi tipo di handicap può comportare in
occasione di un’evacuazione, la loro uscita va predisposta in coda alla classe;
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In caso di inagibilità delle uscite di sicurezza da utilizzare, l’insegnante deciderà una via di uscita alternativa
sulla base dell’emergenza in atto;
Tutto il materiale della classe (zaini, cartelle, libri, cancelleria, ecc.) dovrà essere lasciato in aula;
Il docente con il registro di classe e una penna uscirà per ultimo, dopo aver chiuso porte e finestre;
Una volta raggiunte le aree esterne e il luogo sicuro, l’insegnante procederà all’appello dei ragazzi,
compilando l’apposito modulo di evacuazione (allegato alle ultime pagine del registro di classe);
L’appello terminerà quando l’ultimo allievo in elenco avrà confermato la propria presenza;
Nel caso di assenti non giustificati, l’insegnante della classe dovrà rapidamente comunicare al
Responsabile dell’emergenza le assenze riscontrate per i necessari interventi.
PROCEDURE OPERATIVE DA SEGUIRE DURANTE IL TERREMOTO
Il terremoto è un evento naturale chiaramente avvertibile, che non ha bisogno di un particolare tipo di
allertamento (es. suono della campana, allarme, sirena) per essere notificato alla comunità scolastica.
Va comunque sempre tenuto presente che
ANCHE IN CASO DI TERREMOTO CHIARAMENTE AVVERTITO, NON SI DEVE PROCEDERE AD ABBANDONARE IL
LOCALE IN CUI CI SI TROVA, A MENO CHE NON VENGA EMANATO L’APPOSITO ORDINE DI EVACUAZIONE, DA
PARTE DEL COORDINATORE DELLE OPERAZIONI.
N.B.: Ai fini dell’esercitazione per la simulazione di un terremoto, l’evento sismico viene indicato con tre
squilli di una tromba da stadio (8 secondi ciascuno) in successione, intervallati da tre secondi di pausa.
Avvertito il terremoto (o il suono di simulazione), tutto il personale presente all’interno dell’Istituto
deve innanzitutto:
 Mantenere la calma;
 Non precipitarsi fuori: l’esperienza dimostra che per un istituto scolastico, come per altri ambienti con
affollamento di persone, il rischio maggiore è quello derivante dal panico durante la fuga precipitosa e
non regolata.
Contemporaneamente, il personale deve provvedere a mettersi in STATO DI PROTEZIONE, rispettando le
indicazioni di seguito riportate.
1) Se ci si trova in un’aula o in un laboratorio è possibile:
- mettersi in ginocchio sotto un banco (o la cattedra o una scrivania) e proteggere
soprattutto la testa e la colonna vertebrale;
- rifugiarsi al di sotto dei punti di congiunzione trave – pilastro (se presenti nell’aula);
2) Se ci si trova nei corridoi o per le scale interne, occorre entrare nell’aula o nella stanza più vicina e
proteggersi (v. punto precedente);
3) Se ci trova in altri ambienti (bar, atrii, palestra) occorre individuare i punti di congiunzione trave –
pilastro e rifugiarsi al di sotto di questi;
4) Ovunque è necessario mantenersi lontani da finestre e porte a vetri (perché potrebbero espolodere),
da armadi alti, dalle tramezzature (pareti non portanti di separazione tra vani contigui) e dalle pareti
esterne;
5) Non si deve utilizzare l’ascensore;
6) Se ci si trova all’aperto, occorre allontanarsi dall’edificio, dai cornicioni, dagli alberi, dagli animali
spaventati, dai lampioni e dalle linee elettriche, cercando un posto sgombro da oggetti spioventi e/o
rialzati.
Spetta al coordinatore delle operazioni, provvedere ad emanare l’ordine di evacuazione dell’Istituto, se lo
riterrà opportuno, attraverso un suono continuo della sirena o, in caso di mancanza dell’energia elettrica,
mediante megafono o passaparola a voce alta.
L’ORARIO, QUESTO SCONOSCIUTO
La settimana di scuola è composta da differenti materie.
Questa attività ha lo scopo di aiutare a conoscere la ripartizione
dell’orario, per meglio potersi orientare ed organizzare.
Ogni insegnante ti darà tutte le indicazioni specifiche riguardanti
la propria materia (testi, materiale occorrente,…).
E’ importante ricordarsi di segnare sul diario tutto quanto, e
verificare, proprio utilizzando l’orario, quale materiale è
necessario portare giorno per giorno.
Si deve controllare bene, per non portare di più o di meno di
quanto è stato indicato: avere tutto il materiale occorrente
significa poter lavorare al meglio!
IL REGOLAMENTO D’ISTITUTO
Scopo del regolamento d’Istituto è stabilire delle regole che,
valide per tutti, favoriscano una serena convivenza e un lavoro
proficuo.
Principi fondamentali sono il rispetto delle persone e dei materiali
di cui la scuola è dotata, la reciproca comprensione, lo spirito di
collaborazione.
A tale scopo si ritengono indispensabili:
la puntualità a scuola
l’essere forniti di tutto il materiale scolastico necessario
la frequenza regolare
l’assolvimento assiduo degli impegni di studio
il comportamento rispettoso nei confronti dei docenti, del
personale scolastico, dei compagni
l’utilizzo corretto delle strutture, degli strumenti e dei sussidi
didattici, per non arrecare danno al patrimonio della scuola
il rispetto e la cura dell’ambiente scolastico.
Sono previste sanzioni disciplinari, differenti a seconda della
gravità, per coloro che non dovessero rispettare il regolamento
d’Istituto.
Il PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
L’Istituto Comprensivo di Lendinara visto l’art. 3 del DPR
235/2007 e preso atto che la formazione e l’educazione sono
processi complessi e continui che richiedono la cooperazione ,
oltre che dell’alunno/studente della scuola , della famiglia e
dell’intera comunità scolastica propone il seguente Patto
Educativo di Corresponsabilità , ritenendolo indispensabile per
costruire un rapporto di fiducia e rispetto reciproci fra scuola e
famiglia , atto a rafforzare le finalità educative del P.O.F. e il
successo scolastico degli studenti
I Docenti dell’Istituto Comprensivo s’impegnano a :
L’Alunno/a s’impegna a :
▪ Rendere trasparenti le regole ed esigerne il rispetto anche ▪ Rispettare gli Insegnanti , i Compagni e il Personale
attraverso opportuni provvedimenti .
Scolastico .
▪ Creare un clima sereno , nel rispetto delle regole , che assecondi▪ Ascoltare e seguire con attenzione le indicazioni date
l’apprendimento e le relazioni .
dall’Insegnante, rispettandone il ruolo .
▪ Favorire l’assunzione di comportamenti educati e corretti .
▪ Non creare confusione durante le lezioni .
▪ Promuovere processi di autostima e autonomia .
▪ Rispettare il turno della parola .
▪ Incoraggiare l’integrazione di ciascun alunno nel rispetto delle▪ Usare un linguaggio adeguato all’ambiente educativo .
diversità .
▪ Rispettare le regole stabilite .
▪ Ricercare modalità utili a rimuovere eventuali cause di
▪ Frequentare le lezioni con regolarità e puntualità .
demotivazione, disagio o scarso impegno .
▪ Scambiare periodicamente con le famiglie informazioni sul▪ Impegnarsi nelle attività scolastiche , nello studio e nei
compiti a casa .
lavoro scolastico e sulla relazione educativa .
▪ Avere a disposizione il materiale di lavoro richiesto ,
tenendolo con cura .
▪ Non danneggiare le cose , gli ambienti e le attrezzature.
Dal Patto Educativo di corresponsabilità dell’istituto Comprensivo di Lendinara
LA MIA CARTA D’IDENTITA’
Disegna qui la tua caricatura:
Per iniziare a conoscerci meglio, per avere informazioni sui nuovi
compagni di classe e per darne su di noi, compiliamo delle schede
di presentazione, su cui incolleremo anche una nostra fotografia.
Una volta compilate le schede, ognuno leggerà la propria ad alta
voce.
Potremo incollarle su un cartellone, in modo da riguardarle anche
nei prossimi giorni.
LA MIA CARTA D’IDENTITA’
I MIEI DATI ANAGRAFICI
nome……………………………………………………………………………………………………………………………………………….…
cognome…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
luogo di nascita………………………………………………………………………………………………………………………………..
nazionalità………………………….……………………………………………………………………………………………………………..
indirizzo…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
numero di telefono………………..………………………………………………………………………………………………………..
persone con cui vivo………………………………………………………………………………………………………………………..
ALTRE NOTIZIE
animale domestico che ho o che vorrei………………………………………………….…………………………………..
sport che pratico………………………………………………………………………………………………..…………………………..
società sportiva a cui sono iscritto……………………………………………………………………………..……………..
associazione che frequento…………………………………………………………………………………………………………..
strumento che suono o che vorrei suonare………………………………………………………………………………..
giornali che leggo spesso……………………………..………………………………………………………………………………..
programmi televisivi che seguo…………………………………….……………………………………………………………..
passatempi………………………………………………………………………………………………………………………………………..
IL MIO ASPETTO FISICO
capelli…………………………………………………………………………………………….…………………………………………………..
occhi…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
statura………………………………………………………………………………………………………………………………………………
peso……………………………………………………………………………………………………………………………………………………
numero di scarpe…………………………………………………………………………………………………………………………….
abbigliamento consueto…………………………………………………………………………………………………………………
IL MIO CARATTERE
�
Allegro �
vivace �
Timido
tranquillo �
calmo �
socievole �
affettuoso �
chiuso �
�
permaloso �
aperto �
pessimista �
sensibile �
altro �…………………………………...
ottimista
PER ME LA SCUOLA E’
Trascrivi in un bigliettino la frase che più corrisponde alla tua idea di scuola, poi consegnalo,
piegato, all’insegnante. Raccolti tutti i bigliettini, scritti in forma anonima, si farà alla
lavagna una tabella riassuntiva dei dati, che ricopierai su questo foglio.
Potrai infine discutere insieme al tuo insegnante e ai tuoi compagni i risultati emersi .
Per me la scuola è:
1. Un luogo che frequento e che rientra naturalmente nel ritmo della mia vita quotidiana
2. un luogo dove posso conoscere me stesso e sviluppare le mie capacità
3. un luogo dove posso avere l’occasione di farmi dei nuovi amici e compagni
4. un luogo che, al solo pensarlo, mi provoca fastidio
5. un luogo che mi provoca ansia e preoccupazione
6. un luogo dove posso imparare cose nuove e formarmi una cultura
7. un luogo che mi permette di stare fuori di casa
8. un luogo in cui vado quasi sempre volentieri, anche se so che lo studio è faticoso, come, del
resto, lo sono altre attività
9. un luogo in cui vado solo perché è obbligatorio per legge
Possibile proposta:
ATTIVITA’ : IL PRATO DEI GIRASOLI
Primo giorno di scuola.
Le insegnanti consegnano a ciascun alunno 6 petali di cartoncino di colore
diverso.
Alla fine della mattinata i petali si ricompongono in 6 girasoli che raccontano
qualcosa di ciascun ragazzo.
- Se fossi … un animale, una pianta, un colore
- Io vorrei…
- Il mio posto preferito…
- Io non riesco a capire perché…
Durante la settimana i girasoli
vengono “piantati” in un “prato”,
su una parete dell’aula, dove
rimarranno per tre anni ad
accompagnare i ragazzi nella loro
crescita.
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Quaderno di accoglienza