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A tu per tu con Alfonso Signorini
La politica secondo
Mattarella:
fatti, non parole
C
are lettrici, cari lettori, chiamatela sfiducia,
chiamatelo disinnamoramento, fatto sta che la politica
non è mai stata così impopolare come in questi ultimi
anni. C’è un rifiuto da parte del cittadino, anche il più
volenteroso, ad avere fiducia nelle promesse (e sono
tante) delle istituzioni. Eppure, sarebbe ingiusto non
guardare con grande rispetto e favore alla nuova linea
impressa da qualche politico, che ha inaugurato una
“perestroika” tutta italiana. E non mi riferisco
ai politici onesti e di buona volontà che ci sono nel
nostro Paese, ma al primo cittadino per eccellenza: il
Presidente Mattarella. Lo ammetto, il nostro Presidente
mi piace sempre di più. Qualche mese fa, proprio in
questo spazio, avevo lodato la sua linea del silenzio,
in una politica spesso esibita, per non dire urlata. Oltre
a non concedersi troppo ai media, fa un sacco di altre
cose belle: si muove con i treni pubblici, prende
l’autobus per spostarsi in città e i voli di linea
dell’Alitalia, quando torna a far visita alla sua famiglia
che vive a Palermo. Ma soprattutto si è ridotto
lo stipendio. Proprio così. Il Presidente ha dato
disposizione che gli venisse tolta la pensione di
docente universitario, a cui aveva diritto per gli anni di
insegnamento all’università di Palermo. Una pensione
che si era garantito versando regolarmente i contributi
come qualsiasi cittadino. Una pensione, dunque, a cui
avrebbe avuto pienamente diritto. Eppure ha deciso,
in un periodo di pesante crisi economica, di fare a
meno di questo reddito. E non si è limitato a questo.
Mattarella ha anche disposto per tutti quanti
collaborano con la Presidenza il divieto del cumulo
dei redditi con le pensioni erogate dalla Pubblica
amministrazione. Questo senza fanfare, senza
proclami propagandistici. Un gesto rarissimo per
la classe politica, che andrebbe non solo citato a
esempio (fin lì sono tutti capaci), ma anche imitato.
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Alfonso Signorini
7
Lettere al direttore
L’opera stravolta
dai registi d’oggi
Gentilissimo Signorini,
innanzitutto le esprimo la
mia ammirazione e la mia
simpatia: ho avuto modo di
conoscerla personalmente alla presentazione del cd della
Traviata di Dessì e Armiliato.
Recentemente, poi, ho letto il
suo libro L’altra parte di me:
è bellissimo e mi ha fatto rivivere tante piccole cose della
mia adolescenza.
Mi avvicina molto a lei l’amore per i gatti e soprattutto la
passione per la musica lirica.
Ho conosciuto mio marito in
fila alla Scala (come faceva
lei) il 7 luglio del 1958, per
la Turandot con Di Stefano,
Nilson e Carteri. Ho diviso
con lui, senza mai perdere una
rappresentazione, il periodo
d’oro di Callas, Tebaldi, Del
Monaco, Corelli e gli altri,
negli anni in cui un’opera era
rigorosamente rappresentata
come da libretto fin nei minimi particolari. E Turandot
è stata il sottofondo musicale per i nostri 55 anni di
matrimonio! Comprenderà
con quale amarezza e sconcerto abbiamo assistito alla
Turandot del primo maggio
dalla Scala di Milano: siamo
anziani è vero, ma ancora abbastanza lucidi… Sappiamo
benissimo che è una fiaba che
si svolge a Pechino migliaia di
anni fa: mi dice cosa c’azzeccano quelle specie di zombi
con il borsalino in testa e gli
occhi pesti? Per non parlare
dei tre ministri che sembrano
gli omini Michelin, che bevono birra e leggono il Corriere
della sera e la Repubblica. Mi
piacerebbe che lei mi desse
il suo parere su questi registi
che ambientano la Cavalleria rusticana in un abbaino di
New York con tanto di pistole e
mafia, con mamma Lucia che
fa la contabile? Sono convinta
che Puccini, Verdi e Mascagni
un messaggio dal carcere
Caro Alfonso,
sono un suo ammiratore e mi presento: mi chiamo Samuele
Di Silvio e ho 24 anni. Le sto scrivendo dal carcere di
Latina. Mi trovo in prigione dal 2010 e sto pagando gli
sbagli che ho fatto (anche se in qualche reato di cui mi
hanno accusato non c’entro nulla, e con molta fede nella
giustizia – e soprattutto nel mio avvocato – ne sono uscito
assolto) e voglio lanciare un appello a tutti i giovani che
iniziano con qualche piccolo reato senza nemmeno rendersi
conto di quello a cui vanno incontro. Qui dentro si sta
molto male: perché non si vive come si dovrebbe vivere
realmente, e si sente molto la mancanza dei genitori e della
propria famiglia. Ecco, sappiate che è molto meglio andare
a lavorare – qualunque lavoro sia – e vivere con la dignità
di un onesto lavoratore: alzarti la mattina e guardarti allo
specchio sapendo di non avere commesso reati ti aiuta a
stare bene con te stesso. E poi, il mondo carcerario non
porta a nulla: solo a tanta sofferenza. Quindi, ragazzi, non
fate gli stessi errori che ho fatto io. Spero, caro Alfonso,
che manderai questo messaggio da parte mia ai giovani.
Samuele Di Silvio
Caro Samuele,
grazie per le sue parole tanto sagge. Sono un invito sincero
a vivere la vita con onestà. Un carissimo saluto!
si rivolteranno nella tomba
vedendo che scempio si fa dei
loro capolavori! E non mi dica
che è per avvicinare i giovani
all’opera, perché, in compenso, ne allontanano chi, come
noi, l’ha vissuta una vita. Con
tanta ammirazione e affetto,
Feliciana Montagna
Cara Feliciana,
lei ha riassunto molto bene
quello che io stesso penso.
Sono stato, come lei, tra gli
spettatori della Turandot scaligera. Ottimo il cast (in particolare Liù e la direzione di
Riccardo Chailly), ma non mi
ha entusiasmato la regia. Ricordo, anni fa, che durante un
tè indimenticabile con Renata
Tebaldi, lei mi disse: «C’è già
scritto tutto nella musica, che
bisogno c’è di stramberie?».
Appunto. Prendano nota i signori registi: meno protagonismo e più servizio alla Musica.
Un abbraccio.
i politici e i mali
dell’italia
Egregio dottor Signorini,
sono da sempre un’affezionata
lettrice di “Chi”. Le ho già
scritto in passato, ma senza
esito: so bene che la sua redazione pubblica solo quello
che più è comodo. Forse io
sono troppo diretta e questo
può dare fastidio.
Oggi le voglio esprimere il mio
rammarico nel vedere l’Italia
allo sfascio! I politici sono tutti
bugiardi, ladri, impreparati e
stipendiati a peso d’oro! Gli
ultimi fatti di Milano hanno
evidenziato quanto contino la
Questura, la Prefettura e il sindaco Pisapia. Hanno autorizzato una manifestazione contro
l’Expo con 400 persone armate
di martelli e bombe carta: così,
dopo gli olandesi, anche noi
italiani possiamo vantarci di
avere una nuova generazione
che comanderà l’Italia. Chi
pagherà i danni subiti dai cit-
tadini? Forse Renzi avrà la brillante idea di aumentare le tasse
a noi, i soliti noti. Speriamo
invece che si abbassino i loro
stipendi dorati: in questo modo
darebbero il buon esempio. E i
vitalizi? Sarebbero da abolire,
ma quello che fa più schifo è
che questa cifre mensile, una
volta deceduto l’intestatario,
passi al coniuge e poi ai figli.
Questo è un ladrocinio legalizzato! è inutile che sui giornali e
in tv si facciano vedere casi di
persone che raccolgono il cibo
dalla spazzatura, a fine mercato, per mangiare: inquadrate
i ladroni che sono al governo, perché è grazie a loro che
siamo ridotti così! Tornando
all’Expo, mi auguro che tutti
i Paesi espositori abbiano la
fortuna di fare girare la ruota
economica. Compresa l’Italia,
che dovrebbe investire, creare
posti di lavoro e abbassare le
tasse alle piccole e medie imprese: solo così il nostro Paese
può farcela. Spero che Renzi
non faccia altre assurdità come
i non so quanti euro di mancetta
in busta paga! Non è così che si
risolvono i problemi: ci vuole
più impegno e serietà per guadagnarsi la fiducia dei cittadini. Io ormai sono in pensione
e potrei stare tranquilla con i
miei 1.000 euro al mese: ma
siccome spero di vivere ancora
20 anni, voglio proprio vedere
se le cose cambiano. Altrimenti
con questo andazzo si rischia
la guerra civile. Che dice, mi
sbaglio? Cordiali saluti e buon
lavoro,
Gloria
Cara Gloria,
il suo malcontento è più che
giustificato e condiviso da
moltissimi cittadini. Eppure
ci sono ancora politici che
catturano la nostra fiducia.
Bisognerebbe seguire il loro
esempio (si legga, se vuole, a
tale proposito il mio editoriale). Un abbraccio.
SCRIVETE AL DIRETTORE
Lettere:
Alfonso Signorini
via privata Mondadori 1
20090 Segrate
E-mail:
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Twitter: @alfosignorini
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Editoriale / 7
La politica secondo Mattarella:
fatti, non parole
Leonardo Pieraccioni / 69
Oh che bel carrello
Lettere / 8
Ilary Blasi / 12
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Lei e Francesco insieme
nel giorno più bello
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Non molla l’Italia: raddoppia
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È provato, ma è tornato in forma
Festival di Cannes / 42
Gli abiti più belli e (quelli da
dimenticare)
Sean Penn / 52
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Uomo de panza...
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Venticinque pagine al servizio dei lettori
La posta del cuore / 122
Di Carlo Rossella
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