Periodico
dell’Associazione
Culturale Albatros
Anno 10 - Numero 3
MARZO 2013
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com — E-mail: [email protected]
Pietro Grasso Presidente del Senato
Laura Boldrini Presidente della Camera
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PARCHEGGIO
VIGNOLA
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FONTANA
LEGGERA
S TAT O E C H I E S A :
V E N T O DI C A M B I A M E N T O
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INTERVISTA
SINDACO DI SAMBUCI
Consulta il sito web
Papa Francesco
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Elezioni
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LO TSUNAMI DI GRILLO E I POLITICI
di Ivano Moreschini
Tsunami: è la parola che è stata usata da
Grillo per il suo Tour elettorale in Italia, ed è
anche quello che in effetti è successo. Le
elezioni politiche, che erano il momento
centrale di questo voto, hanno dato delle
indicazioni chiarissime: un movimento nato
dal nulla ha preso quasi gli stessi voti del
Partito Democratico, ed ha superato il Popolo delle Libertà di Berlusconi.
All’improvviso cambia il panorama politico, ma
anche il clima culturale: diventano urgenti leggi
come quella contro la corruzione o quella sul conflitto di interessi.
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Elezioni
Sembra che cominci ad imboccare la strada del
tramonto l’egemonia non solo politica, ma anche
culturale della destra di Berlusconi e della Lega
Nord, che ha occupato la scena per tanti anni.
L’emergere di Grillo, del suo esercito di giovani
inesperti e delle sue istanze semplici e dirette ha
spostato completamente l’asse del discorso.
La crisi economica e la mancanza di prospettive di
futuro non solo per i giovani, ma si può dire per
tutta la società italiana ha provocato questa reazione, una specie di tentativo di azzeramento di una
classe politica chiusa nei suoi riti, e all’interno
della quale lo scorso anno sono emerse ruberie,
chiusure corporative, quando non addirittura crimini e condanne varie. Questo è un momento delicato, ma anche positivo, un momento di svolta, ed
a distanza di tre settimane dal voto la conferma
viene dall’elezione dei Presidenti della Camera,
Laura Boldrini, e del Senato, Pietro Grasso. Due
tecnici di alto livello prestati alla politica, che spostano decisamente l’asse verso il centro-sinistra,
rispetto a chi ricopriva le stesse cariche fino a
pochi mesi fa: Fini e Schifani. Il Movimento 5
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stelle dimostra che al loro interno c’è un dibattito,
e che la loro preferenza è per le politiche di centro-sinistra. E questo cambia loro, ma costringe a
cambiare anche i partiti di centro-sinistra
Per quello che riguarda Castel Madama, ci sembra
che la tendenza nazionale sia stata rispecchiata in
pieno. Il Movimento 5stelle di Grillo, che non ha
alcuna rappresentanza fisica di attivisti nel nostro
paese, ha preso alle politiche quasi gli stessi voti
del primo partito di Castel Madama, che è il Partito Democratico, ed ha superato ampiamente il
Popolo della Libertà, che attraverso la lista di Iniziativa e Solidarietà amministra di fatto il Comune.
Le Regionali hanno dato risultati un po’ diversi,
con una relativa discesa del Movimento 5 stelle,
ferma al 20%. Hanno influito molto le presenze di
candidati locali, radicati nel territorio, che hanno
ottenuto dei buoni successi, ed hanno spostato
voti su altre liste di partiti. È evidente peraltro dal
confronto con i risultati delle politiche che molti
voti a Grillo nelle politiche sono venuti da elettori
di centro sinistra.
“La Piazza”
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros
Via Roma, n. 154
00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/448846
S O MMA R I O
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• Parcheggi Vignola al via
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7
• Habemus Papam
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9
• Terra Madre
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10
• Pasquetta con i ragazzi del Cava Party
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• Oggi come ieri ...
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13
• Riapre la fontana leggera
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14
• Controlli della Provincia sulle caldaie
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15
• XXI Giornata Fai di Primavera
»
16
Massimo Salvatori, Giorgio Pani, Maurizio Frosini,
• Brevi
»
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Enzo Ascani, Paola Moroni, Anna Sisti, Valentina Torella
• Scuola
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19
• Centro Orientamento Lavoro
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23
• Pro-Loco
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24
• Vicovaro
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25
• Tivoli
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28
• Pastoccette
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30
• Centro Anziani
»
31
• Cultura
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Anno 10, n. 3 - Marzo 2013
Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04
Direttore Responsabile: Ivo Santolamazza
Capo Redazione: Carla Santolamazza
Redazione: Ivano Chicca, Ivano Moreschini
Cristina Nonni, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero
Italo Carrarini, Debora D’Errico, Bruno Testa
Rina Iori, Claudia Crocchianti
Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355
Grafica ed Impaginazione: Salvatore De Angelis
Stampa: A.G.C. Arti Grafiche Ciampino S.r.l.
00043 Ciampino - Via Firenze, 21
Chiuso in redazione il 18/03/2013 - Tiratura 1.500 copie
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com
E-mail: [email protected]
[email protected]
• Lo Tsunami di Grillo e i politici
• Recensione
»
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• Sambuci
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• Nuoto
»
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Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli
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Elezioni
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Il voto a Grillo è stato soprattutto un voto contro
una classe politica che non affronta i problemi e
vive di riti spenti e solidarietà incrociate. E ciò è
sempre più insopportabile, soprattutto nel pieno di
una pesante crisi economica come quella che
viviamo. Sono immagini di questi giorni a Tivoli
le strade piene di rifiuti perché la discarica dell’Inviolata non accetta più l’immondizia di Tivoli,
visto che il Comune gli deve pagare 9 milioni di
euro arretrati.
Anche sul bilancio del Comune di Castel Madama, dopo tanti proclami, è caduto un velo di silenzio. Eppure questo sarà un anno terribile per la
finanza dei Comuni. Speriamo che la classe politica locale capisca che il possibile fallimento economico dei Comuni della zona è anche il loro fallimento politico e personale. Ma speriamo
soprattutto che tutti si sveglino prima del disastro,
perché il conto allora lo pagherebbero i cittadini,
non solo i politici.
Nel malaugurato caso che ciò accada, speriamo
che nessuno poi vorrà spargere lacrime di coccodrillo sulla crescita del Movimento 5 Stelle, o partiti simili. È tutto così chiaro ed evidente, ormai:
politici, svegliatevi.
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Opere Pubbliche
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PARCHEGGIO VIGNOLA AL VIA
di Carla Santolamazza
Ai primi di marzo sono iniziati i lavori di recinzione dell’area che ospiterà il cantiere
per la realizzazione del parcheggio tra Via della Vignola e Via S. Agostino
Nel numero 1 del giornale “La Piazza” di Gennaio
2012 abbiamo presentato il progetto relativo al
parcheggio posizionato tra Via della Vignola e
Via S. Agostino. Ricordiamo brevemente i punti
salienti dell’intervento. I lavori saranno realizzati
dalla società DSBA Srl che si è aggiudicata la gara
con un ribasso d’asta pari al 3,38%, per un importo di Euro 203.611,80. L’opera sarà finanziata in
parte con contributo della Regione Lazio, ente
finanziatore con D.G.R. n. 649 del 7 agosto 2009
per un importo di euro 194.728,86 su di un totale di
euro 278.184,08 ed in parte con mutuo contratto
con la C.D.P. S.p.a.. L’Ing. Simone Orazietti è stato
incaricato per il coordinamento della sicurezza in
fase di progettazione ed in fase di esecuzione oltre
alla collaborazione con l’U.T.C. per il calcolo
delle strutture dei lavori di realizzazione del parcheggio secondo le modalità ed i termini stabiliti
dalla Regione Lazio. La progettazione e la direzione dei lavori del parcheggio verranno svolte dal
Responsabile del Settore Lavori Pubblici. Come si
può osservare dalle planimetrie di progetto allegate si prevede la realizzazione di circa 23 posti macchina su Via della Vignola e 7 su via Aldo Moro.
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Attualità
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HABEMUS PAPAM
di Ivo Santolamazza
Papa Francesco. Il nuovo Papa è l’argentino Jorge
Mario Bergoglio, 76 anni, gesuita, arcivescovo di
Buenos Aires. Poco dopo le ore 20 del 13 marzo
2013 il primo pontefice sudamericano della storia
si è affacciato alla loggia di San Pietro, con un
abito semplice, la talare e senza stola in segno di
umiltà. “Fratelli e sorelle buonasera, sapete che il
dovere del Conclave era dare un vescovo a Roma.
Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a
prenderlo quasi alla fine del mondo... Ma siamo
qui”. Nel suo primo discorso in piazza San Pietro,
il papa ha poi pronunciato il Padre nostro per il
vescovo emerito Benedetto XVI e si è rivolto ai
fedeli chiedendo sostegno. “Vi chiedo un favore;
prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo
una preghiera a Dio, dal popolo, perché benedica il
suo vescovo; facciamo in silenzio questa preghiera
di voi su di me”. Parlando ai fedeli, Papa Bergoglio
ha usato più volte la parola “vescovo” e “popolo”.
La scelta è avvenuta al quinto scrutinio, nella
seconda giornata di Conclave. C’è stata tensione,
poi stupore quando il protodiacono, cardinale
Jean-Louis Tauran, ha pronunciato l’atteso habemus papam e il nome del nuovo pontefice.
In una conferenza stampa dopo il voto, il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, ha
confermato che la scelta del nome è in omaggio a
San Francesco d’Assisi.
La fumata bianca è uscita alle 19,06 dal comignolo su San Pietro. Poi il boato. Grida e bandiere dei
fedeli hanno accolto la fine del Conclave. In
migliaia da ore o da giorni, aspettavano sotto la
pioggia davanti alla basilica. Dopo i primi minuti
di incertezza e di stupore, è incominciata la festa.
Una folla di almeno 100.000 persone si è riversata nella piazza, mentre suonavano le campane per
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dare l’annuncio dell’elezione. Numerosi gli
applausi per salutare la nuova guida della Chiesa
cattolica. Ma anche lacrime, commozione e persone raccolte in preghiera.
Sono uscite subito le prime indiscrezioni. Intanto
il nome è Francesco e non Francesco I. Fu il cardinale con il maggior numero di voti nel 2005 nel
conclave che elesse il suo predecessore Benedetto
XVI. Secondo molte testimonianze, Bergoglio
durante il conclave del 2005 chiese ai cardinali di
non essere eletto, prima della quarta e decisiva
votazione. Secondo il network americano Abc gli
fu asportato un polmone in gioventù. In passato ha
denunciato lo sfruttamento dei minori e della prostituzione. Con approvazione di tutti, Papa Francesco non ha voluto utilizzare l’auto papale e ha
chiesto un auto meno lussuosa della Scv 001
messa a disposizione dalla Santa Sede. Un rifiuto
analogo a quello dopo la sua elezione, quando il
pontefice ha deciso di rientrare alla Domus Santa
Marta in autobus, assieme ai cardinali elettori.
Sembra che abbia anche preteso di alleggerire la
scorta della polizia di Stato italiana. Jorge Mario
Bergoglio è il 266esimo Papa della Chiesa Cattolica. È nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, in
Argentina, il primo di cinque figli di una famiglia
di origine italiana, piemontese per la precisione e
suo padre lavorava nelle ferrovie. È entrato nella
Compagnia di Gesù a 22 anni nel 1958. Ha studiato chimica oltre a filosofia e teologia. Parla bene
l’italiano, oltre allo spagnolo e al tedesco.
All’incontro con la stampa annuncia: “Vorrei una
chiesa povera e per i poveri”.
Un Papa che sembra aver messo tutti d’accordo.
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Arte e Territorio
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TERRA MADRE
XII edizione del ciclo “Arte in Piazza”
Collettiva d’arte del GASM (Gruppo degli Artisti dell’ex Convento di San Michele a Montecelio)
Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene
Roviano, Castello Brancaccio, 24 marzo - 28 aprile 2013
apertura: sabato e domenica in orari: 10.00 - 13.00 / 16.00 - 18.30
(con possibilità di visita anche il martedì e il giovedì previo accordo telefonico con il Comune di Roviano: tel. 0774.903143)
la mostra, curata dall’Associazione Culturale “La cera di Dedalo”, è accolta nell’ambito della manifestazione
INCONTRI DI PRIMA…V’ERA©
Itinerari tra Agricoltura, Beni Culturali e Paesaggio nella Valle dell’Aniene
promossa e organizzata dall’Associazione Socio Culturale “Nuovi Orizzonti - Valle dell’Aniene” di Castel Madama
Giovanni Battista Bianchi, Paolo Camiz, Tommaso Campagnuolo, Valerio Capoccia, Giuseppina Carloni, Italo Carrarini,
Carmine Cerbone, Ugo Cordasco, Anna Crescenzi, Franco Crocco, Isabelle Dehais, Gabriella Di Trani, Aurel Dumitru, Tammy Duris,
Vittorio Fava, Giuseppe Fucsia, Ada Impallara, Oriana Impei, Francesco Marchetti, Antonio Menenti, Gian Battista Morana,
Salvatore Pepe, Massimo Pompeo, Placido Scandurra, Birgitt Shola Starp, Cenan Uyanusta, Lorenzo Zanetti Polzi
La Collezione GASM
Il complesso dell’ex convento di San Michele a
Montecelio dal 2005 accoglie in mostre temporanee,
sia artisti di chiara fama, sia giovani di talento, e stranieri, con l’organizzazione dell’Associazione culturale
“La cera di Dedalo”, con opere comprendenti dipinti,
sculture, assemblaggi, installazioni, multimediale, realizzati con i linguaggi più all’avanguardia.
Gli artisti in mostra (GASM), negli anni, hanno donato
al curatore Lucrezia Rubini opere selezionate, che
sono state date in “comodato d’uso” al Comune di
Guidonia Montecelio, accolte nel complesso del San
Michele, costituendo una collezione permanente, comprendente una cinquantina di opere, che hanno fatto
del sito un “polo”, unico nel suo genere nella Regione,
offerta alla fruizione pubblica.
Ora intendiamo diffondere questo ”polo” provinciale nel
resto della Regione Lazio. Grazie alla proficua collaborazione con l’Associazione Culturale “Nuovi Orizzonti –
Valle dell’Aniene”, Roviano costituisce la seconda
tappa, dopo Tivoli, di una serie di mostre itineranti che
porteranno la collezione nel Lazio e, successivamente,
in altri luoghi italiani e non solo. Il Museo della Civiltà
Contadina, accolto nel suggestivo Castello Brancaccio,
facendosi fulcro e luogo di riconoscimento della storia
e della cultura del paese, trova a mio avviso un felice
connubio con la collezione GASM, per una riqualificazione reciproca e per la promozione del patrimonio
locale, in tutti i suoi aspetti.
Ringrazio le amministrazione dei Comuni di Roviano e
di Guidonia Montecelio, per l’accoglienza prestataci. Mi
auguro che il nostro percorso possa continuare nella
direzione di una promozione democratica dell’arte,
rivolta anche ad un pubblico di non esperti e vi aspet-
to, con l’Associazione Culturale “La cera di Dedalo”,
per un incontro in nome dell’arte e della cultura, presso
l’ex convento di San Michele a Montecelio.
Arch. Giorgio La Bianca, Presidente dell’Associazione Culturale
“La cera di Dedalo”
Antico/moderno: dialoghi sinergici in museo
Le 30 opere presenti in mostra, una sezione pinacoteca, una di sculture e installazioni, hanno lo scopo di
apportare un contributo specifico alle tematiche affrontate nell’ambito della manifestazione INCONTRI DI
PRIMA…V’ERA©, organizzata dall’Associazione Socio
Culturale “Nuovi Orizzonti – Valle dell’Aniene” di Castel
Madama.
È nostro profondo convincimento, infatti, che l’arte
possa contribuire in modo efficace ed immediato, per la
sensibilizzazione sulle tematiche ecologiche e di rivalutazione del patrimonio tutto (paesaggistico, antropologico, artistico e più latamente culturale), in quanto il linguaggio artistico, tramite il simbolo, rimanda direttamente a dimensioni emotive e profonde, proponendo
una filosofia di recupero del rapporto uomo-natura,
ormai irrinunciabile. La presenza di opere contemporanee, accanto ad oggetti della civiltà contadina, in un
castello antico, costituisce una felice trilogia, dagli esiti
inediti e proficui, almeno per due ordini di motivi. Il
primo è che se l’accoglienza di oggetti di uso e produzione popolare in un castello di antichi signori, che per
secoli hanno tenuto soggiogato quella classe sociale,
si fa azione di riscatto per una rivisitazione della cultura popolare e di fruizione democratica della stessa, il
confronto con le opere d’arte contemporanea offre ulteriori e imprevedibili percorsi di lettura per il visitatore.
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Arte e Territorio
Se quegli strumenti - presenti nell’antica dimora signorile musealizzata e perciò riqualificata e adattata ad
una nuova funzione, non più dimora, ma contenitore di
storia e di cultura -, sono testimonianza di un mondo
passato, presenze, ricordo, e quindi anch’essi hanno
perso la funzione d’uso originaria, è proprio mediante
un dialogo sinergico con le opere contemporanee, che
essi potranno essere ricodificati, riconosciuti, riqualificati, riscoperti, ricordati, riattivati. Ciò perchè le opere
d’arte potranno offrire chiavi d’accesso a potenzialità
semantiche, simboliche, capaci di risalire alle radici
antiche del connubio uomo/natura, ovvero del faticoso
lavoro umano della terra per trarne sostentamento.
Tutti gli artisti impegnati hanno declinato con linguaggi,
tecniche, forme diversi questo tema centrale.
Il secondo motivo per cui la trilogia “castello” / “civiltà
contadina” / “arte contemporanea” crea sinergie è da
cercare in una moderna museologia, che fa del
museo non più luogo di muffa, ma contenitore attivo di
forze ed energie; che nel museo trova impulsi centripeti e centrifughi: centripeti, perchè il museo si fa
luogo di accoglienza di antico e moderno, di diversità
espressive della produzione umana; centrifughi perchè aprendosi all’esterno, propone percorsi di sviluppi potenziali per l’indagine del territorio e del suo patrimonio tutto, facendo dei visitatori stessi i latori e i
testimoni di quel patrimonio materiale, divenuto
immateriale nella mente e negli occhi di chi ha visto e
conosciuto. Anche il rimando materiale-immateriale
s’incentra in modo immediato nell’opera d’arte, in
quanto carica quegli oggetti “materiali” di valenze simboliche, che vanno ben oltre la loro testimonianza storica, per farsi attivatrici di processi dianoetici, di tipo
educativo - per l’educazione permanente -, ma anche
di tipo turistico, creando un ponte “immateriale” che
dal passato proietta direttamente al futuro - e viceversa. L’evento è il frutto, del lavoro di tanti che hanno
partecipato - artisti, studiosi e, in primis, della sensibilità dimostrata dagli amministratori di Roviano, che
hanno aperto il castello - museo ad una proposta
coraggiosa e, nel territorio, ancora inedita. Spero che
quest’esperienza possa trovare accoglienza anche
negli altri musei della Valle dell’Aniene, in un circolo
virtuoso e “sinergico”.
Terra, Madre dell’Homo Artifex
Sin dalla sua comparsa sulla terra l’Uomo ha sentito
l’esigenza di trasformare gli elementi naturali che
aveva a disposizione, costruendo utensili ed esprimendo in questo modo la sua creatività, la capacità di escogitare soluzioni che potessero garantirgli la sopravvivenza e migliorare le sue condizioni. In tal senso tutte
le espressioni, che definiamo artistiche, avevano sempre una funzione sacra o propiziatoria, legata sopratPia La
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tutto alla fertilità. È il caso delle dee Madri, cosiddette
“Veneri”, che hanno abitato le grotte dell’uomo preistorico, propiziatorie della fertilità della donna e, se seppellite, anche della Terra (Tellus Mater): pertanto avevano una funzione rituale e simbolica. Anche le scene
di caccia avevano un valore rituale e utile per esorcizzare le paure nell’affrontare animali feroci e pericolosi,
con mezzi di difesa deboli; nel raffigurare la scena di
caccia, il cacciatore riviveva tale esperienza traumatica, “raccontandola” nell’immagine e vincendo simbolicamente sul nemico, talvolta scagliando realmente
delle frecce sulla parete rupestre. Pertanto possiamo
dire che, sin dall’antichità - e questa peculiarità è rimasta costante - l’oggetto creato dall’uomo costituisce una
compensazione delle sue deficienze anche fisiche e
quindi un prolungamento e “messa in atto” delle sue
potenzialità psico-fisiche. È inoltre innato nell’uomo l’istinto di creare oggetti, ovvero la tendenza a manipolare e trasformare le sostanze di cui si circonda, allo
scopo di creare qualcosa che non esisteva già: con ciò
l’oggetto diventa prolungamento del soggetto, proiezione in esso e, in parte, identificazione. Questo fatto è
ben spiegato in tanti episodi della Mitologia - per esempio quello di Pigmalione - e nella Creazione, in particolare dell’uomo, nel Libro della Genesi; in tal caso la
creatività è intesa precisamente come manipolazione,
coroplastica, azione che plasma una materia che poi
“prende vita”, in un rapporto armonioso e simbiotico
natura - homo artifex.
Ora l’arte potrà farsi strumento attivo di recupero di tale
antica armonia, unica via, sfidante, per l’Uomo odierno,
per ritrovare, riconoscere e andare incontro a sé stesso, alla Natura circostante e agli uomini tutti.
Tale recupero passa attraverso il recupero del Mito e
del primordiale, di cui si fa carico e testimone l’arte, in
quanto, esteticamente e pateticamente, offre una molteplicità infinita di sensi che rimandano allo stratificarsi
di pathos e di memoria antica, che ne costituiscono il
substrato da sentire e vivere intuitivamente.
L’arte ha, oggi più che mai, un valore eminentemente
salvifico per l’uomo odierno. Questo consiste specificamente nella dimensione indicibile, invisibile, non conoscibile, impensabile, che caratterizza l’opera d’arte.
Solo riuscendo a sentire - e proprio ad un “sentire
comune”, universale e individuale allo stesso tempo fa
appello l’opera d’arte - dimensioni immateriali e nonumane, si potrà avere coscienza della grandezza della
natura e della finitezza dell’uomo.
L’opera d’arte, offrendo codici di ricodificazione della
realtà, potrà salvare l’uomo dimostrando la velleitarietà
del consumismo - ormai esautorato e non più in grado
di soddisfare neanche i bisogni fittizi materiali -, lancia
verso l’immateriale e offre, ancora una volta, salvifico
nutrimento per la mente.
Dott.ssa Lucrezia Rubini, curatore della mostra
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Attualità
Marzo 2013
PASQUETTA CON I RAGAZZI
DEL CAVA-PARTY!
a cura dell’Associazione Culturale “Cava Party”
Non ce la fanno ad aspettare settembre, i ragazzi
dell’Associazione Culturale “Cava Party” vogliono darci un’altra giornata da ricordare.
Con entusiasmo e passione, sulla scia del successo di settembre organizzeranno IL LUNEDÌ DI
PASQUETTA: una giornata all’insegna del divertimento e dello svago.
Marco, uno degli organizzatori ci parla di questo
nuovo appuntamento con il Cava-party;
“Il nostro scopo è quello di far divertire più persone possibile, con l’obiettivo di offrire un punto di
ritrovo per tutti… l’evento con entrata gratuita è
indicato a persone di qualsiasi età.
Attrezzeremo la stessa location del Cava Party di
settembre con diverse soluzioni: ci saranno a
disposizione campi da calcetto e da calcio a 3,
campi da green volley, tavoli da ping pong, biliardini e spazi per giocare a racchettoni. Si organizzeranno tornei di qualsiasi genere, il tutto allietato
da ottima musica… sempre in stile Cava Party.
Ci saranno i classici giochi: dal frisbee, al tiro alla
corda, al palo della “cuccagna”, tornei di carte e
qualsiasi cosa venga suggerita dai partecipanti,
perché ricordiamo: la cosa fondamentale è divertirsi!!! Vogliamo farlo organizzando un semplice
evento all’aperto alla portata di tutti.
Ovviamente non c’è pasquetta senza carne alla
brace!!!! E il Cava Party doterà il prato di vari
punti barbecue, con legna e carbonella annessa….
Alla materia prima pensateci voi (e non dimenticatevi di offrire agli amici).
Se si dice Cava Party, il pensiero va subito ai fiumi
di birra fresca… potete star tranquilli, le vostre
gole non rimarranno mai asciutte”.
Allora ragazzi cosa aspettate? Il 1° aprile tutti
insieme sul grande prato che ogni anno a settembre ci regala forti emozioni!
Sperando che il tempo ci assista, come ha fatto
tutti gli anni a settembre, caricatevi di energia, i
ragazzi del Cava Party stanno lavorando per voi,
vi aspettano numerosi, più siamo meglio stiamo!!
Cava party, se non vieni manchi solo te, Cava party il modo migliore che c’è!!
La
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Marzo 2013
Riflessioni
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OGGI COME IERI...
di Cristina Nonni
La ruota gira, gira e rigira, sempre nella stessa direzione
Questo che vi propongo è un articolo particolare,
vi invito a leggerlo attentamente perché mai come
oggi possiamo rispecchiarci in queste parole.
Voglio fare un confronto, a mio parere interessantissimo tra la politica del 1799 e quella di oggi.
La fonte che utilizzerò è “IL MONITORE NAPOLETANO” del 1799, la rivista bisettimanale diretta e animata da Eleonora Fonseca Pimentel, che
con i suoi trentacinque numeri scandì la breve
parabola della Repubblica Partenopea.
Il brano riprodotto contiene il programma del
Governo, firmato dal presidente Carlo Lauberg.
“...
L’uguaglianza
e la libertà
sono le basi
della nuova
Repubblica.
L’uguaglianza consiste nel fare, che la legge sia
uguale per tutti e protegga l’innocente povero
contro l’oppressore ricco e potente, e nel punto
stesso, che gl’impieghi, non siano più il premio
del favore, o dell’intrigo, ma de’ talenti e della
virtù.
La libertà consiste in ciò, ogni cittadino può fare
ciò che non gli è vietato dalla legge e che non
nuoce ad un altro.
Tutti i cittadini sono invitati a sviluppare gli elementi del nuovo sistema ed a far comprendere alla
Nazione, che ella avrà dei Magistrati, che sceglierà ella stessa, i quali invece di dilapidare il tesoro pubblico, e di abusare del loro potere per
opprimere, animati da un nobile sentimento di
orgoglio, che a ravvivare l’agricoltura, a rilevare il commercio, a stabilire la marina e a far fiorire tutte le parti dell’amministrazione politica.
Un suolo felice favorito dalla natura e un governo
SAGGIO sapranno ben presto riparare un paese
rovinato.
D’oggi innanzi il popolo solo è sovrano: la legge
emanata dai suoi rappresentanti non sarà che
espressione della sua volontà, e non avrà che la
sua felicità per oggetto.
Patrioti, queste istruzioni generali ci bastano. Il
governo confida nel vostro zelo.
Pia La
zza
Gli uomini generosi che avranno preceduto i loro
concittadini nel percorso glorioso della libertà,
saranno i primi chiamati a sostenere i diritti del
popolo, ed a servire la patria nella rappresentazione e nei tribunali, negli impieghi civili, e militari.”
Lauberg Presidente
Leggendo questo articolo la prima cosa che
viene in mente è la forte attualità delle
parole del presidente Lauberg, oggi nel 2013
vogliamo sentirci dire dai nostri politici le
stesse parole che un presidente di fine Settecento disse al suo popolo.
I problemi sono gli stessi di un tempo, favori
e intrighi per ottenere compensi o impieghi,
politici che dilapidano il tesoro pubblico e
abusano del proprio potere che, sottolineiamo hanno perché concesso dal popolo, dai
cittadini che li hanno votati e hanno deciso
di mettersi nelle loro mani.
Pensano al proprio bene invece di preoccuparsi di quello comune, del popolo che gli ha
dato tanto potere, forse immeritato.
Lo scopo di un politico che si presenta
come candidato per rappresentare il popolo dovrebbe essere la felicità di quest’ultimo, non il profitto personale o la legge del
“Chi più ha!!” ma quella del “chi più da!!”
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Acqua Bene Comune
Marzo 2013
RIAPRE LA FONTANA LEGGERA
di Giorgio Pani, Maurizio Frosini, Enzo Ascani, Paola Moroni, Anna Sisti
La strana storia dell’unione tra il principe Contratto e la delibera Di Giunta e della nascita della figlia illegittima la Fontana
C’era una volta.....in un paese abitato da gente perbene.... in
un tempo lontano lontano.....
Il principe Contratto che era in cerca di una giovane compagna per la vita, dopo alcuni anni finalmente, nel borgo delle
riunioni importanti, trova una Delibera della vecchia famiglia
Di Giunta. Come tutti i giovani i nostri eroi si innamorano e si
apprestano a coronare il proprio sogno. Il padre dello sposo,
Il signor Ufficio Tecnico, però di questa unione e, soprattutto
dei suoi frutti, proprio non se ne voleva occupare così affidò i
due giovani ad una serie di Allegati. La vecchia famiglia Di
Giunta era povera in canna ma parimenti era molto contenta
della notorietà che sarebbe derivata da questa unione e
soprattutto, come tutte le persone molto anziane, ne attendeva con impazienza i frutti. I due giovani, come tutti i giovani, si
gettarono in questa storia anima e corpo incuranti delle
spese. Già, le spese; come sempre nella vita bisogna fare i
conti con l’oste: servivano 19.000 euro + Iva. Dell’interesse
del padre del giovane Contratto già abbiamo detto; la vecchia
famiglia Di Giunta, essendo molto povera, poteva contribuire
solo con 5.000 euro. Dove prendere i restanti 13.000 + iva i
due giovani non avevano proprio idea ma, spensierati, come
tutti i giovani andarono avanti. Ci fu anche chi li consigliò e
furono in molti a parlare - “state facendo una cosa bellissima”
- “la vostra unione ridurrà l’inquinamento” -“sarete molto utili
e tutti vi finanzieranno vedrete”- “col tempo tutto si risolverà”.
Nacque cosi finalmente la Fontana e con lei anche i guai. La
giovane Fontana si trovò da sola a combattere le ingiurie del
tempo e i soliti atti dei soliti bulli. Bisogna dire anche che la
sua salute non era proprio di ferro ma piuttosto di vetro. I
nonni materni morirono appena dopo la sua nascita, il nonno
paterno disse “ve lo avevo detto io, non ne voglio sapere più
niente”. Gli Allegati avevano intanto affidato le cure della piccola alla balia Proacqua che si era impegnata, dietro lauto
compenso, di pensare a tutto. Incapaci di pagare la Balia gli
Allegati sparirono. Anche il padre Contratto misteriosamente
sparì e si rifugiò a casa della balia (Proacqua). La madre Delibera Di Giunta rimase da sola su un sito internet per giovani
abbandonate e chiese con voce ormai flebile aiuto agli zii.
Infatti in quei mesi una nuova famiglia Di Giunta prendeva
possesso del palazzo più importante del paese ma anche
questa era senza un soldo. La ormai non più giovane Delibera soffrendo per la sorte della sua figliola, chiese aiuto alla
nuova e giovane famiglia Di Giunta ma...
-primo; la dote di 5.000 euro lasciata dai genitori era stata
messa nel cassetto sbagliato e il nuovo amministratore dei
beni comuni non la trovò, -secondo; i contributi generosamente versati dai cittadini per il sostentamento della piccola
Fontana erano stati presi in custodia dal nonno Ufficio Tecnico (ma non aveva detto che di questa nipote non se ne voleva occupare?) per un ammontare di “BOH.??? “ “l'hoscrittodaqualchepartemanonmiricordodove” -circa 5.000
euro- “cheperòhogiàspesononmiricordocome”“ètuttonelfaldone(Fontana)” che, si dice, nottetempo misteriosi
uomini incappucciati hanno rapito, (forse, per chiedere un
riscatto?), -terzo; alla nuova famiglia Di Giunta di questa
figliastra proprio non gliene importava un fico secco, nessuna dote di notorietà, un sacco di spese, solo guai. Fu cosi
che la piccola Fontana si ammalò gravemente, il nonno Ufficio Tecnico la coprì con un pezzaccio di legno trovato negli
scarti di un magazzino, il padre Contratto dal suo rifugio non
riuscì più ad impietosire la balia Proacqua che dopo alcuni
interventi non retribuiti smise di occuparsene. La mamma
Delibera Di Giunta confinata nel suo sito fu sporadicamente
consultata ma i suoi sempre più deboli appelli rimasero lettera morta. Nessuno si interessò più alla Fontana; qualche
distratto passante vedendola coperta con quel cartone sempre più fradicio e marcio bofonchiava qualcosa sugli sprechi
e proseguiva, ma nessuno si occupo più di lei. Dopo mesi di
agonia la Fontana morì, nessuno versò una lacrima e una
lira per i funerali e il suo corpo rimase lì, orrido monito all’incompetenza del pubblico. Un signore però, uno di quelli che
con quella fontana aveva giocato a lungo, si rifiutò di accettare quella situazione e, presa carta e penna, tappezzò il
paese di manifesti. Da quel piccolo ma fondamentale gesto
di resistenza nacque una petizione, altri 700 cittadini condivisero il suo sdegno; ne nacque persino un comitato.
Improvvisamente la storia della piccola Fontana ridiventò
importante. Fiumi di parole, blogger autorevoli, sindaci,
assessori, consiglieri comunali di opposizione e di maggioranza, tutti avevano qualcosa da dire soprattutto nel denunciare la colpa degli altri. La piccola trovò anche un mecenate postumo che insieme al comitato cercò con ostinazione di
rimettere insieme i vetri e i pezzi. Ora è rinata dalle sue
ceneri. La piccola Fenice Fontana ha un nuovo padre (un
contratto nuovo di zecca), una nuova madre, (Delibera due),
nuovi fondi. La balia è stata pagata e ha ripreso le sue funzioni e tutti vissero felici e contenti. Ma..... Come tutte le storie alcune verità ci sono: Sappiamo che l’Ufficio Tecnico nulla
ha fatto per la Fontana, neanche ratificare con due righe la
sua completa ed intollerabile negligenza ed incompetenza;
che il segretario comunale se ne è lavato le mani come Ponzio Pilato; che la Vecchia Giunta pur a conoscenza delle
ingenti spese non ha finanziato le cure del caso e la arida ed
invidiosa Nuova Giunta ha lasciato incurante morire la piccola Fontana. Una volta spento il suono della grancassa
pubblicitaria, in fondo al nostro cuore noi sappiamo che la
rinascita della Fenice Fontana è tutto merito del gesto di
quell’anonimo passante che abbiamo avuto la fortuna di
conoscere.
(Il Faldone: dall’archivio dei tarocchi un grande arcano in
flottazione dilettantistica. Meriterebbe una seconda fiaba
con un titolo tutto suo). (Pao)
La
zza
Pia
Marzo 2013
Il parere del tecnico
15
Controlli della Provincia sulle caldaie
di Federico Fratini (Ingegnere)
I controlli della Provincia di Roma sulle caldaie
sono frequenti e spesso creano inutili apprensioni
agli utenti estratti a campione per la verifica tecnica. Per non farsi trovare impreparati ecco un breve
prontuario informativo su ciò che è bene sapere.
Come funziona il controllo della Provincia sulle
caldaie?
La Provincia di Roma esegue controlli a campione sugli impianti termici per accertare la loro efficienza e sicurezza. La data è comunicata tramite
una lettera raccomandata spedita dalla Provincia,
e la verifica tecnica si articola nelle seguenti fasi:
• registrazione dei dati anagrafici del responsabile dell’impianto;
• annotazione dei dati del manutentore;
• individuazione delle caratteristiche dell’impianto;
• verifica dei requisiti del locale tecnico;
• controllo della documentazione;
• schedatura dei dati del generatore;
• misura dei rendimenti di combustione;
• consegna del bollettino da pagare di 90 Euro
per impianti fino a 35 kW non autodichiarati.
Quali sono i documenti obbligatori per gli
impianti termici?
La documentazione che il proprietario o responsabile della caldaia deve conservare, ed esibire
Pia La
zza
durante i controlli della Provincia, è qui sotto
riportata:
• libretto della centrale termica compilato;
• libretto di istruzioni della caldaia;
• libretto di istruzioni del generatore;
• dichiarazione di conformità dell’impianto
termico;
• dichiarazione di conformità dell’impianto
elettrico;
• rapporti dei controlli periodici (modello F o G);
• denuncia all’INAIL del generatore;
• certificazione dei Vigili del Fuoco (se la
potenza è maggiore di 116 kW).
Cosa controlla la Provincia sugli impianti con
potenza maggiore di 35 kW?
Durante l’esame dell’impianto termico il verificatore della Provincia accerta la presenza di questi
elementi e requisiti:
• conformità del locale di installazione;
• sistema d’aerazione sufficiente;
• idoneo accesso alla centrale;
• valvola esterna di intercettazione del gas;
• sezionatore elettrico esterno;
• coibentazione delle tubazioni;
• presenza dell’estintore;
• cartelli di segnalazione;
• efficienza dei canali da fumo.
Qual’è la frequenza dei controlli periodici sulle
caldaie?
I proprietari delle caldaie devono effettuare il controllo di efficienza energetica (prova dei fumi), ai
sensi del D.Lgs. 192/2005, con la seguente cadenza:
• ogni 4 anni per impianti alimentati a gas dotati di caldaia di potenza inferiore a 35 kW
installata da meno di 8 anni;
• ogni 2 anni per gli impianti dotati di caldaia di
potenza inferiore a 35 kW installate da più di
8 anni e per gli impianti dotati di caldaia ad
acqua calda “a focolare aperto” installata
all’interno di locali abitati;
• ogni anno per gli impianti dotati di caldaia di
potenza superiore a 35 kW e per gli impianti
alimentati a combustibile liquido o solido,
indipendentemente dalla potenza.
16
Giornata Fai
Marzo 2013
XXI GIORNATA FAI DI PRIMAVERA
di Ivo Santolamazza
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2013 settecento
luoghi in tutta Italia saranno aperti con visite a
contributo libero grazie all’instancabile impegno
di più di 7 mila volontari, 116 Delegazioni, 42
Gruppi FAI, 44 Gruppi FAI Giovani e alla collaborazione di ben 21 mila Apprendisti Ciceroni, giovani studenti che illustreranno aspetti storicoartistici dei monumenti. Segnaliamo i siti
visitabili a Roma e Tivoli.
ACQUARIO ROMANO – CASA DELL’ARCHITETTURA. Indirizzo: Piazza Manfredo Fanti, 47, Roma. Bene
fruibile a persone con disabilità fisica. Orario: Domenica 24, ore 10.00 – 18.00. Descrizione: concepito inizialmente come stabilimento per la piscicoltura, fu in realtà
destinato agli usi più diversi, per ultimo quello di
magazzino per le scenografie del Teatro dell’Opera.
Recuperato a partire dal 1984, è ora sede della Casa
dell’Architettura. L’ampia sala centrale, a pianta ellittica
e coperta da un grande lucernario, è spettacolare non
solo per le forme e proporzioni ma anche per la preziosità delle decorazioni ispirate ai temi dell’acqua e per lo
sfarzo degli arredi.
CASERMA DEI CORAZZIERI DEL QUIRINALE.
Indirizzo: Via XX Settembre, 12, Roma. Ingresso solo
per gli iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco.
Orario: Sabato 23, ore 10.00 – 18.00. Apprendisti
Ciceroni: Liceo “Lucrezio Caro”; Istituto “Asisium”.
Descrizione: La Caserma dei Corazzieri sul Quirinale
è la sede della guardia d’onore del Presidente della
Repubblica. Occupa una parte del complesso monastico annesso alla chiesa di Santa Susanna che nel
1870 passò al demanio. In occasione della GFP sarà
possibile visitare non solo gli ambienti ad uso dei
Corazzieri - le scuderie, la selleria, il maneggio coperto, il corridoio delle corazze, la cappella - ma anche lo
straordinario complesso archeologico messo in luce
negli anni ‘60.
PALAZZO ANTONELLI. Indirizzo: Via IV Novembre,
158, Roma. Orario: Domenica 24, ore 10.00 – 18.00.
Descrizione: al pianterreno si conserva un tratto delle
mura serviane eccezionalmente conservato e costituito da un bellissimo arco in conci di tufo, pertinente
a una camera balistica forse per catapulte del I secolo a.C. Originalissima la cappella situata al secondo
piano, costruita da Busiri Vici per la duchessa di
Sassonia. Vi si conservano alcune opere pittoriche
tra le quali una “Vergine Immacolata” attribuita a Luca
Giordano.
PALAZZO DELL’AERONAUTICA. Indirizzo: Viale
Pretoriano, 18, Roma. Orario: Domenica 24, ore
10.00 - 18.00. Descrizione: il Palazzo dell’Aeronautica, costruito tra il 1929 e il 1931 per volontà di Italo
Balbo e progettato da Roberto Marino, ben rappresenta nella sua esteriorità i valori dell’architettura di
regime. Al contrario, l’organizzazione degli spazi
interni in “spazi continui”, le soluzioni tecnologiche e
gli impianti utilizzati spesso avveniristici per l’epoca batterie di ascensori in moto perpetuo, posta pneumatica - rispondono a criteri di modernità e funzionalità del tutto nuovi.
PALAZZO SPADA, SEDE DEL CONSIGLIO DI
STATO. Indirizzo: Piazza Capo di Ferro, 13, Roma.
Orario: Domenica 24, ore 10.00 – 13.00. Descrizione:
i sontuosi ambienti del piano nobile sono caratterizzati da superbe decorazioni pittoriche e a stucco che
illustrano storie mitologiche ed episodi di storia antica. Spiccano la Galleria degli stucchi e la Sala delle
Stagioni, eseguite da Giulio Mazzoni e bottega, lo
scenografico Salone di Pompeo e il corridoio della
Meridiana catottrica, dipinta da G.B. Magni nel 1644
su progetto di padre Emmanuel Maignan.
TIVOLI: PARCO DI VILLA GREGORIANA - BENE
FAI. Indirizzo: Largo Sant’Angelo, 1, Tivoli, RM. Orario: Sabato 23 e Domenica 24, ore 10.00 – 17.30.
Apprendisti Ciceroni: Liceo Classico “Amedeo di
Savoia”; Istituto Professionale Ipsiact “Olivieri”. Visite
guidate anche in lingua inglese a cura dei Ciceroni in
lingua, ore 11.00 / 12.30 / 15.00 / 16.30. Eventi collaterali: Sabato 23 e Domenica 24, ore 10.00 – 18.30
“FAI un giro in bici”: percorsi in bicicletta tra le vie
della città.
La
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Brevi
Marzo 2013
L’angolo di Bruno ...
TANTO PE’ PARLA’ ... D’AMORE
DETTI ROMANESCHI:
L’amore è come l’ova, è bono quann’è fresco.
Amore, rogna e tosse nun s’annisconneno.
Amore pe’ le scale, è come er brodo senza sale. (G. Belli)
L’amore, a tempo mio, nun era mica facile e sbrigativo com’è adesso: lo scopo, se capisce, era lo stesso; ma te costava un
sacco de fatica. Oggi che fanno tutto a tira’ via, pure l’amore ha prescia ne la vita, e se ne frega della poesia. (Trilussa)
C’è tutta una vita in un’ora d’amore. (Honoré de Balzac)
Perché è scandaloso fare l’amore a sedici anni se si può morire a tutte le età. (Jim Morrison)
In amore chi arde non ardisce e chi ardisce non arde. (Niccolò Tommaseo)
Sono cose che accadono a tutti: ci si sposa, ci si ama ancora un po’, si lavora. Si lavora tanto che si dimentica l’amore.
(Albert Camus)
Gli uomini si riprendono assai meglio dalle delusioni amorose che da quelle economiche. (G. B. Shaw)
Ho fortissima l’impressione che il contrario dell’amore non sia l’odio, ma l’apatia, l’indifferenza. (Leo Buscaglia)
L’amore: fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. (Il Gattopardo)
… Tacesse, avrebbe dimenticato, sarebbe guarita, invece sbraita e mi insulta; non solo ricorda, ma cosa ben più grave è
furente. Brucia d’amore, per questo parla. (Catullo)
So sta’ a Roma e mme so’ cumbessata. So’ detto: “Frate mie, facce l’amore!” “Falle, fja mie, ca u’ né peccate, lo faccio
pure ije che sso’ curate”. (Canto Abruzzese XVIII sec.)
Ricerca e raccolta di idee, pensieri ed opinioni
a cura di Bruno Testa
HABEMUS PAPAM
QUESTO PAPA CI PIACE
Papa Francesco è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Il suo nome di battesimo è Jorge Mario Bergoglio. La sera del 13 marzo 2013 è stato eletto dal conclave al quinto scrutinio assumendo il nome di
Papa Francesco in onore di San Francesco D’Assisi. È il primo Papa ad assumere tale nome, il primo
gesuita a diventare Papa e il primo pontefice che proviene dal continente dell’America Latina.
Nel suo primo discorso da Papa, dopo aver salutato affettuosamente i fedeli con un semplice “Buonasera”, ha chiesto di pregare per il Papa emerito Benedetto XVI, poi ha recitato insieme alla folla “Padre
Nostro”, “Ave Maria” e “Gloria al Padre”, poi ha chiesto ai fedeli di pregare anche per lui.
Col suo abbigliamento ha voluto dare un senso di sobrietà infatti si è presentato senza l’abito corale previsto per l’occasione, ma, indossando solo l’abito bianco con la croce pettorale che portava quando era
vescovo, solo al momento della benedizione Papa Francesco ha indossato la stola Papale che ha tolto
subito dopo. È un Papa umile ed è chiaro già dalla prima dichiarazione perché non si è mai definito Papa,
ma vescovo quindi pastore ed ha annunciato che il vescovo di Roma e il suo popolo cammineranno
insieme. Sarà un vescovo tra i vescovi, un pastore che porterà il vangelo di Cristo fino alla fine del
mondo da cui tra l’altro ha detto di provenire.
Questo Papa non è giovane, ma sembra molto energico.
Quando si è affacciato dal balcone di Piazza San Pietro c’è stato un attimo di silenzio, quasi di imbarazzo tra la gente, ma è bastato quel “Buonasera” per sciogliere il cuore di tutti e farci capire che questo
Papa avrebbe dato un indirizzo diverso alla chiesa cattolica.
Questo Papa ci piace!
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Chicca Zandoli III/A
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Centro Orientamento Lavoro
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Stai cercando un lavoro?
Sei un’azienda e ricerchi personale?
Vuoi imparare un mestiere?
Vuoi trasmettere il tuo sapere agli altri?
Studi e cerchi un lavoretto?
Genitori cercate baby sitter o fare ripetizioni ai vs figli?
Consultando questa pagina troverete l’annuncio che fa al caso vostro!!
“Cerco e Offro” la nuova rubrica del COL Centro Orientamento Lavoro Castel Madama
Il Centro di Orientamento si rivolge a tutti i cittadini con i seguenti servizi:
• Informazioni su offerte di lavoro e consultazione assistita percorsi di ricerca lavoro
• Orientamento scolastico e professionale
• Bilancio di competenze
• Stesura Curriculum vitae e lettera di presentazione
• Assistenza su come prepararsi a un colloquio di lavoro
• Seminari
I nostri orari: Lunedì 9-13 e 16-19* - Martedì su appuntamento - Giovedì 9-13 e 15-18
Siamo presso il Comune di Castel Madama – Corso Cavour 34
Tel. 0774 4500224 - e_mail [email protected]
Facebook Centro Orientamento Castel Madama - * il lunedì pomeriggio siamo presso la Biblioteca Comunale
Pia La
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Pro-Loco
Marzo 2013
NOTIZIE DALLA PRO-LOCO
a cura della Pro-Loco di Castel Madama
VENERDÌ SANTO
Il Corteo Storico quest’anno sarà più ricco degli anni passati e parteciperà alla nostra Processione anche un piccolo gruppo di soldati romani di Villa Adriana guidati dal sig. Pietro Lombardozzi.
Le spese sostenute quest’anno sono state dedicate alla fattura delle spade e delle lance (fatte
dall’artigiano Franco Putti gratuitamente) a Giovan Battista Salinetti per aver confezionato i
foderi delle spade.
Vogliamo ringraziare i partecipanti alla serata organizzata per finanziare tali acquisti e le attività commerciali e professionali di Castel Madama e non che con la loro offerta hanno consentito l’acquisto dell’armatura del Centurione.
Programma: Via Baccelli (altezza forno Sisti): Ultima Cena — Piazza Garibaldi (davanti al Bar
Macrì): Flagellazione di Gesù — Piazza Dante (Lato sx): Condanna di Gesù — Via San Sebastiano
(altezza chiesa San Sebastiano): Gesù cade sotto la Croce — Incrocio Via San Sebastiano-Via
della Libertà: il Cireneo aiuta Gesù — Incrocio Via Roma-Via della Libertà: Gesù incontra la
Madre — Piazza Dante (centrale): Crocifissione — Piazza Dante (centrale): Deposizione di Gesù
dalla Croce
FESTA DELLA DONNA
Abbiamo consegnato mimose e poesia
per il giorno dell’8 marzo, pubblichiamo
alcune foto dell’iniziativa.
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Vicovaro
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LA VOCE DI ERRI
di Roberto Bontempi
A Mandela un interessante incontro con il giornalista e scrittore Erri De Luca
organizzato dall’Università delle Tre Età di Vicovaro
Ha il volto solcato da mille esperienze e l’accento
chiarissimo di un popolo che, alla fine, sa sempre
restare a galla nei mille guai che la vita riserva. Enrico De Luca da Napoli, per tutti Erri, è un uomo di
sessantadue anni che non ti lascia indifferente anche
se non hai mai letto una riga di uno dei suoi tanti
libri, perché è portatore di un’umanità autentica,
nello sesso tempo semplicissima ed ironica quanto
profonda; pacata e rasserenante quanto intimamente
tormentata. È anche per questo, forse, che nessuno
dei presenti che ha gremito la sala del cinema di
Mandela nel freddo pomeriggio di mercoledì 20 febbraio, dimenticherà facilmente quell’oretta e poco
più passata in compagnia di questo rilevante protagonista della cultura italiana dell’ultimo ventennio,
un evento organizzato dall’Università delle Tre Età
di Vicovaro.
L’apprezzato scrittore partenopeo ha voluto dar vita
ad un incontro informale, lasciando vuota la “cattedra” che gli organizzatori gli avevano preparato, e
dialogato, «perché fare domande significa in qualche modo voler bene a qualcuno, interessarsi a lui»
e tanti, tra gli uditori, sono stati ben contenti di
accogliere questa sfida. Così, spronato da numerosi
e puntuali interventi, egli ha finito per raccontare
come si è scoperto scrittore dopo un passato da operaio, muratore e camionista e come il suo narrare
prenda sempre spunto dalla realtà vissuta («la scrittura fa durare i ricordi, fa avvenire una seconda
volta e in modo diverso ma fissandola per sempre»). De Luca ha poi parlato del debito che deve a
sua madre («quando sono uscito da lei non l’ho
Pia La
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lasciata vuota, perché quel vuoto me lo sono portato con me»), della sua passione per la lingua ebraica che lo ha portato a tradurre alcuni libri della Bibbia («straordinaria è la forza della Parola creatrice
mediante la quale la divinità si lega per sempre al
creato») e per quella yiddish, ormai quasi scomparsa a seguito della lucida follia di Hitler «e che volevo contribuire a non far morire definitivamente».
Infine, si sono toccate tematiche esistenziali pregnanti come la verità («un’emozione improvvisa
che ti fa vedere la realtà illuminata come mai, ma
che poi scompare»), la felicità, lo scorrere del
tempo, la guerra (vissuta “volontariamente” nella
ex-jugoslavia e soprattutto raccontata dalle donne
di Napoli) e non sono mancati cenni riguardanti il
suo turbolento passato di militante di Lotta Continua («nella mia vita precedente») e il suo straordinario e ancora attualissimo amore per la montagna
«ma la mèta vera di un alpinista è sempre il punto di
partenza, la cima è un vicolo cieco, un limite invalicabile da abbandonare presto».
Tante idee. Tante storie. Tante emozioni. E, da parte di
chi è stato presente, il riconoscimento di avere davanti un uomo dotato di uno sguardo penetrante sulla
realtà, che nutre un reverenziale rispetto per gli uditori («che ci sia gente che si muove per venire a sentire
le mie chiacchiere è un miracolo al quale non mi abituerò mai»), e che mostra di avere una notevole, meritata considerazione per il peso delle parole, tipica
degli scrittori bravi come lui. Un incontro davvero
interessante di cui l’UniTre può fieramente andare
orgogliosa e che ci ha resi tutti un po’ più ricchi.
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Vicovaro
Marzo 2013
POLITICHE E REGIONALI DEL 24/25 FEBBRAIO
TUTTI I RISULTATI DEL COMUNE DI VICOVARO
di Roberto Bontempi
M5S supera il PDL, in crollo, alla Camera ed è secondo partito dietro il PD che tiene botta.
Centrosinistra vittorioso nettamente in entrambi i rami del Parlamento.
Trionfo di Zingaretti in Regione. Delude Sirini
La
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Pia
Marzo 2013
Vicovaro
Politiche. Lo tsunami del Movimento Cinque
Stelle è arrivato anche a Vicovaro, non c’è che
dire. In poco tempo il movimento capeggiato da
Beppe Grillo ha letteralmente stravolto lo scenario
politico tendente al bipolarismo al quale ci eravamo abituati nelle ultime tornate elettorali vicovaresi e non solo, diventando secondo partito alla
Camera e terzo al Senato con percentuali superiori al 25%.
Il centrodestra, soprattutto, ma anche il centrosinistra si sono visti rosicchiare tantissimi voti
rispetto al 2008 (sommando Camera e Senato
fanno -608 per Berlusconi e -426 per Bersani),
soprattutto a vantaggio della novità rappresentata
dai grillini; nonostante ciò, però, se Vicovaro fosse
l’Italia, non ci sarebbero dubbi o problemi per organizzare un governo: la coalizione capeggiata da
Bersani, infatti, a Vicovaro, ha ottenuto un margine molto solido in entrambi i rami del Parlamento (+8% al Senato e +5% alla Camera).
Se il PDL ha subito un crollo (addirittura 846 preferenze e 15 punti percentuali abbondanti in
meno!), e la cosa appare assolutamente in linea
con lo scarso gradimento di cui il partito di Berlusconi ha goduto negli ultimi tempi, anche il PD,
pur confermandosi primo partito sia alla
Camera che al Senato, ha perso complessivamente 361 voti e più o meno 6-7 punti in percentuale. Insomma, materiale di riflessione ce n’è per
tutti...
La coalizione del professor Monti, anche a Vicovaro si è rivelata davvero un “centrino”, con 93
preferenze al Senato (4%) e 124 alla Camera
(5,4%). Il progetto è naufragato miseramente.
Regionali. Per quanto riguarda la Regione Lazio il
quadro, come ampiamente previsto, è stato ancora
più chiaro. Il candidato del centrosinistra ZingaPia La
zza
27
retti, infatti, ha avuto un consenso bulgaro ottenendo 20 punti percentuali e 460 voti in più del
rivale Storace. Un’enormità che conferma la scelta inspiegabile di un centrodestra già ampiamente
debilitato da tanti scandali, di candidare un personaggio che il suo segno in Regione lo aveva già
lasciato in modo indelebile.
Molto bene è andato il Partito Democratico che,
anche se solo di pochi punti percentuali, ha incrementato il proprio bottino di ben 201 voti rispetto
a due anni fa mentre il PDL ha ottenuto quasi duecento voti in meno della Lista Polverini del 2010.
Il centrodestra ha pagato anche la frammentazione
e l’assenza dell’UDC che, nelle passate elezione,
aveva portato quasi 300 preferenze.
Sul risultato finale del volto regionale vicovarese
incombeva quella che avevamo definito la “variabile Sirini”. Il sindaco di Vicovaro, infatti, aveva
accettato la difficile sfida di candidarsi in una
competizione molto complicata in cui, senza un
forte “portatore di voti”, non si va da nessuna
parte. Le speranze di un successo finale non erano
molte, ma si pensava che, almeno a livello locale,
almeno nel Comune dove rappresenta la maggioranza dei cittadini, Sirini potesse ottenere un buon
successo parziale. I risultati sono stati estremamente deludenti: 158 preferenze a Vicovaro (su
374 totali, quattordicesimo su 29 candidati del
PDL) sono un dato che parla da solo: Sirini non
è nemmeno stato il più votato. E se gran parte dei
componenti della maggioranza, almeno a giudicare dai numeri, ha lasciato il Primo cittadino sostanzialmente da solo in questa difficile avventura (per
me è inconcepibile, ma in una competizione di
questo tipo ci può stare di andar a raccattare voti
per qualche nome più blasonato con cui si hanno
già dei contatti), anche i suoi concittadini non
hanno mostrato particolare inclinazione a favorire
colui che dovrebbe rappresentarli nelle sedi istituzionali. È questo un risultato che, nonostante si
riferisca ad un voto regionale, dovrebbe aprire
delle riflessioni.
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Tivoli
Marzo 2013
IMPARA L’ARTE E ...
di Valentina Torella
Il giorno Giovedì 14 Febbraio presso le Scuderie
Estensi di Tivoli è stato presentato il progetto denominato “TIVOLINABILARTE”, che prevede la
realizzazione di una serie di laboratori che coinvolgeranno tutti i giovani di Tivoli, sia abili che diversamente abili, sia italiani che stranieri, per favorire
percorsi di condivisione e socializzazione attraverso diversi modi di esprimere la creatività sull’identità tiburtina. In prima fila per la realizzazione di
tale progetto c’è l’amministrazione comunale di
Tivoli con l’assessorato alle Politiche per la Famiglia e Welfare. Così si prevede che già entro il prossimo mese saranno attivi ben 5 laboratori artistici
gratuiti che riguarderanno diversi obbiettivi di interesse creativo nei confronti di ragazzi di una fascia
d’età compresa tra i 15 e i 25 anni; scrittura creativa, teatro, ceramica, disegno e pittura, arti visive e
comunicazione multimediale. E, all’interno dei
laboratori stessi, verrà di gran lunga favorita la
comunicazione di gruppo in quanto si lavorerà
insieme per condividere idee, notizie e pensieri sull’identità della città di Tivoli, ovvero sul suo percorso storico e culturale. Tutti i lavori realizzati
saranno poi, a seconda delle loro tipologie, presen-
tati presso i luoghi e gli scenari più rappresentativi
di Tivoli e, “in primis”, sul sito del progetto denominato www.tivolinabilarte.it. Infine c’è da dire
che, come ogni valido progetto che si rispetti,
anche in questo caso sono presenti degli sponsor
che coadiuvano sotto numerosi punti di vista la sua
“sopravvivenza”; questi sono: l’Associazione
Nazionale Comuni Italiani, <Form.Azione>, l’Università degli Studi “Guglielmo Marconi”, il Liceo
delle Scienze Umane e Linguistico “Isabella D’Este”, l’Istituto d’Istruzione Superiore Via Tiburio
44, l’Associazione “Famiglie d’Angeli” onlus e il
“Centro d’Integrazione Sociale” onlus.
Ancora una volta l’arte ha fatto miracoli …
Convegno Associazione 8 Marzo
di Claudia Crocchianti
Sguardi, parole e note per dire no alla violenza sulle donne; questi gli elementi giusti per il successo dell’evento, organizzato dall’associazione “8 Marzo 2012” che c’è stato il 7 marzo a Tivoli presso le Scuderie Estensi.
L’Associazione nasce a Tivoli circa 1 anno fa con finalità di solidarietà sociale. L’Associazione vuole approfondire la
riflessione e il dibattito relativo alla violenza contro le donne con convegni, seminari di studio.
Inoltre vuole creare uno spazio al femminile per prevenire gli abusi, sostenere le donne vittime di violenza, lottare affinché vengano sradicati gli stereotipi e i pregiudizi che da secoli condizionano la vita delle donne e degli uomini.
Anche con questa manifestazione hanno voluto mostrare lo scopo del loro progetto.
Ad arricchire l’evento vi è stata l’esposizione “Sguardi contro la violenza sulle donne” con gli artisti Anna Baccari, Jeanne Lara Ferrara, Veronica Giorgetti, Donatella Maggi, Bruna Salvati, Pino Siciliano, Francesco Spissu con la partecipazione di Cogito Erro Sum - Collettivo di artisti, istallazioni/arti visive; a cura dell’Associazione Culturale TivoliArte, la
Performance “Il canto delle donne” a cura dell’Associazione 8 Marzo 2012, con la partecipazione di Beatrice Citti e
Simona Minorenti e il Convegno “La rete: Associazioni e Istituzioni contro la violenza sulle donne” dove hanno partecipato la stessa Presidente dell’associazione 8 Marzo 2012, Marina Buffetti, la Dott.ssa Lina Losacco, responsabile del
Centro Antiviolenza “Le Lune”, Davide Sinibaldi, Ispettore Capo della Polizia di Stato di Tivoli; Capitano Emanuela
Rocca, Comandante della Compagnia Carabinieri di Tivoli e l’avvocato Simona Giannangeli, Centro Antiviolenza di
L’Aquila.
Ad arricchire tutto questo inoltre vi è stata la Performance “La scrofa” di Adriano Mainolfi e il concerto “Controcanto alla
violenza” con Tiziano Teodori e Isabella Maurizio, Una Tantum Vox alla quinta e “One Billion Rising”.
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Tivoli
Marzo 2013
ARRIVEDERCI SANTITÀ
di Debora D’Errico
“Cari Fratelli e Sorelle, dopo il grande Papa Giovanni
Paolo II, i signori Cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”.
Queste sono state le prime parole pronunciate in mondovisione dall’attuale Papa Emerito Benedetto XVI nel
giorno del suo insediamento al ministero Pietrino, il 19
Aprile del 2005 alle 17:50, davanti ad una Piazza San
Pietro gremita di fedeli, turisti e curiosi pronti ad accogliere e conoscere il nuovo Vicario di Cristo.
L’elezione di Papa Ratzinger ha segnato un punto di
continuità con il precedente Pontificato e pensare che
proprio Benedetto XVI allora Decano del Collegio Cardinalizio avesse più volte espresso il desiderio di ritornare nella sua terra d’origine per dedicarsi ai suoi amati
studi teologici e filosofici e soprattutto alla sua prima
passione: scrivere i libri. Richiesta respinta per ben cinque volte dall’allora Papa Giovanni Paolo II che lo volle
al suo fianco per tutto il suo percorso. Suo braccio
destro, architrave del suo pontificato, valido collaboratore, questo è stato Papa Benedetto durante il pontificato di Papa Giovanni Paolo, un indispensabile uomo
di fiducia che Papa Wojtyla ha voluto al suo fianco fino
all’ultimo momento.
Uomo di grande giustizia, moralità, e preparazione culturale e d’infinita dolcezza. Papa Ratzinger ha scritto
molto, sia prima sia durante il suo pontificato (vanta 700
titoli tra libri e articoli). Le sue tre Encicliche, documenti
redatti in latino che tracciano la linea guida di un pontificato (Deus Caritas-2006; Spe Slavi-2007; Caritas In
Veritates-2009) sono legate tra loro da un unico denominatore comune: la positività cioè guardano al futuro
attraverso una prospettiva positiva evidenziando di
quali virtù necessita un fedele per intraprendere una
vera e pura vita cristiana. Ed è proprio nella sua prima
Enciclica che possiamo rintracciare quella sua dolcezza che in un primo momento ben pochi hanno colto
quando attraverso uno stile chiaro e lucido parla del
tema dell’amore, una parola “oggi cosi abusata e consumata”che l’uomo stesso deve “riprenderla, purificarla
e riportarla al suo splendore originario”. Tema quello
dell’amore presente in molti suoi scritti che ci permettono di capire la bontà, l’umiltà e la saggezza di un uomo
che con un linguaggio accessibile a tutti ha risvegliato
la mente di molti fedeli riuscendo a riportare “Dio agli
uomini e gli uomini a Dio”. Obiettivo raggiunto soprattutto attraverso i suoi viaggi Apostolici verso terre lontane: America del Nord e del Sud, in Medio Oriente, in
Turchia, in Africa ed Europa (a Malta, ebbe un incontro
toccante con alcune vittime della pedofilia) fino a
Pia La
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raggiungere la lontana
Australia in occasione nella “Giornata della Gioventù” nel 2008.
Già nel 2005 in occasione
della via Crucis il Santo
Padre che all’epoca era
Cardinale aveva espresso
con parole dure lo stato di
crisi che la Chiesa stava
vivendo “quanta sporcizia che c’è nella Chiesa, quanta
superbia, quanta autosufficienza!”. Voleva rinnovare la
Chiesa, riformarla, riportarla a quell’unità che fa della
Chiesa un punto intermedio tra Dio e l’uomo. Le sue
dimissioni, da qualche tempo meditate, hanno scosso il
mondo intero, il suo gesto rivoluzionario mette la Chiesa di fronte ad un inizio mirando a restituire alla Chiesa
stessa la sua dignità morale. La grandezza del suo
gesto riposa nelle sue stesse parole pronunciate a
Febbraio 2013 durante il Concistoro per le tre canonizzazioni dove un Papa, ormai stanco, dopo aver esaminato la sua coscienza davanti a Dio, prende consapevolezza dei suoi limiti: “Tuttavia nel mondo di oggi,
soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di
grande rilevanza per la vita della fede, per governare la
barca di Pietro e annunciare il Vangelo è necessario sia
il vigore del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi in me è diminuito in modo da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a
me affidato”. Parole queste di grande umanità che ci
fanno riflettere in silenzio portandoci verso la stessa
riflessione del sociologo e filosofo polacco Zygmut Bauman, che ha considerato il gesto di Papa Benedetto un
forte segnale che ha portato il papato a un livello
umano. Confessandosi pubblicamente, Benedetto XVI,
ha ammesso come afferma Bauman che “ogni essere
umano, anche se Papa, ha dei limiti, ha deciso di spogliarsi della sacralità del suo essere riconoscendo il
conflitto tra il ruolo e l’uomo”. Da umile lavoratore Papa
Benedetto è diventato un pellegrino “all’ultima tappa del
suo pellegrinaggio in questa terra”. Papa Ratzinger un
uomo, un Papa che in un primo momento non abbiamo
compreso e capito, un uomo che sicuramente oggi ci
lascia una grande lezione di umiltà! “Anche se mi ritiro
in preghiera, sono vicino a tutti voi e sono sicuro che
anche voi sarete vicino a me, anche se per il Mondo
rimango nascosto”.
Non un addio… ma un “Arrivederci Santità”
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Pastoccette
Marzo 2013
PASTOCCETTE
di Massimo Salvatori
I berzaieri
Dall’unita d’Italia fino alla sospensione del servizio militare obbligatorio sono stati centinaia i
castellani che hanno prestato servizio nel corpo
dei bersaglieri, una specialità della fanteria che
presta particolare cura all’aspetto atletico dei
appartenenti al corpo. Svolgere il servizio militare
nei bersaglieri alcune volte comportava che, congedato ti restava il nomignolo de “u berzaiere”.
Ricordo tra gli altri un amico di mio padre “Luigi
u berzaiere” così chiamato perché durante la guerra aveva prestato servizio col III° Rgt. bersaglieri
in Russia.
Due nostri compaesani che chiameremo Ntonio e
Franciscu ricevu la cartolina pei a fa u servizio
militare. Tutti e due so destinati ai berzaieri e
cominciano a fa addestramento.
Mentre Francisco s’impegna e riesce a fare vello
che fau tutti, Ntonio propriu e negato fuie poco, fa
poca ginnastica e non riesce propiu a esse atletico.
Na dì u Tenente manna a chiamà Ntonio pe faie na
romanzina na lavata de capu, i cumincia a parla
dei berzaieri de qua, i berzaieri dellà e finisce
dicenno:
Antonio tu devi prendere esempio dal tuo paesano
Francesco e infine ricordati che i bersaglieri fanno
cinque salti dopo morti;
lo sa che c’è stà, Tene, si zumpi fai fà a Franciscu
io non ne faccio una da vivu figuremoce cinque da
mortu.
U telefoninu a voce
Ai tempi andati quannu non c’è steanu i telefonini, la gente se chiamea strillenno e vero non c’è
steanu i rumori de mo, rumori ai quali le nostre
recchie se so abituate.
Me recordo che nonnema, Maria de Licenza se
mettea vicinu a campusantu e chiamea parimu alle
fratti, calara vota chiamea, nonnemo Ngilittu della
pecora che stea alla vigna a iarcionei, vicinu a
monte papese da via delle Coreche.
Giovanna chiamea Franciscu che stea alla vigna
pe die che sera mortu u padre.
Franci, Franci revè che se mortu tata Vabbene metto a posto ianimali e revengo –
Franci, Franci tata cia lassati 10 scudi –
Ho Dio, revengo subitu, poru tata meo –
Franci, Franci cia lassati de dibitu –
Moriamazzatu tata beu che mortu.
“Auguri di benvenuta alla piccola
Luna Proietti nata il 19/2/2013 da
parte di mamma Ida Ciannavei e
papà Pietro Proietti, dai nonni,
gli zii e la cugina Sofia”
Un augurio di cuore alla piccola Luna e ai
genitori da parte della redazione della
“Piazza”
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Marzo 2013
Centro Anziani
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C.S.A. - DENTRO IL CENTRO E ... OLTRE
a cura di Rina Iori
Progetto “Nonni e nipoti al computer”
Giovedì 7 Febbraio si è concluso, per il secondo anno consecutivo, il corso “Nonni e nipoti al computer”
organizzato dal C.S.A. in collaborazione con il D.S. dell’Istituto Comprensivo di Castel Madama Prof.ssa
Laura Maria GIOVANNELLI.
Il corso tenuto dal Prof. Antonio TRISSATI ha visto la partecipazione di 18 soci che, con l’ausilio di
alcuni ragazzi frequentanti la terza media, hanno avuto la possibilità di approfondire e trattare nuovi
argomenti in modo da potere utilizzare al meglio il computer. Ai soci partecipanti è stato consegnato poi un
attestato di partecipazione al corso.
Carnevale al Centro
Sabato 9 Febbraio scorso un folto gruppo di bambini mascherati, accompagnati da genitori e nonni, hanno
partecipato alla 3^ edizione della festa “Nonni e Nipoti in maschera”. Tre diverse generazioni hanno
potuto condividere così momenti di gioia, spensieratezza e… tanta allegria.
Martedì 12 Febbraio, invece, 60 soci hanno partecipato alla festa “Il Centro in maschera”. Durante la serata, tra balli e tanto divertimento, sono stati eletti “Miss Carnevale 2013” e “Lady e Mister Carnevale
2013”.
Elezioni C.S.A.
Si comunica ai Soci che a breve si svolgeranno le elezioni per il rinnovo della carica a Presidente, a Consigliere del Comitato di Gestione e membro del Collegio di Garanzia del Centro Sociale Anziani.
Potranno partecipare alle votazioni tutti coloro che avranno rinnovato la tessera o si saranno iscritti almeno 30 giorni antecedenti la data delle elezioni, data che sarà fissata dal Sindaco come previsto dall’art. 14
del Vigente Regolamento del C.S.A. Giovedì 21 Marzo ore 17,00 presso la Sede si svolgerà l’Assemblea
Generale dei soci per la proposizione delle candidature.
PROSSIME MANIFESTAZIONI E GITE
VENERDI’ 22 Marzo2013: “DISOSTRUZIONE PEDIATRICA” ore 17,00 - Sede -Corso di 2 ore organizzato dal C.S.A. in collaborazione con i volontari della C.R.I. di Castel Madama.
SABATO 23 Marzo 2013: “FESTA DELLA PRIMAVERA” - Sede - Cena con Catering- Musica dal
vivo- Contributo Euro 8,00 Prenotazioni presso il C.S.A.
GIOVEDI’ 4 Aprile 2013: “ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO e BENESSERE” ore 20,00/21,00Biblioteca Comunale - Corso di 4 lezioni organizzato dal C.S.A. in collaborazione con il Dott. Pietro TORNAGHI relatore del corso. Calendario degli incontri: 4 Aprile - 11 Aprile - 18 Aprile e 2 Maggio. Il corso
è gratuito e aperto a tutti i cittadini.
DOMENICA 14 Aprile 2013: kuk Travel Agency (Tivoli) - Gita ad “AREZZO” Costo Euro 55,00 Programma: Mattina visita guidata della città - Pranzo presso ristorante - Pomeriggio (tempo a disposizione
permettendo) visita libera di Cortona. Numero minimo partecipanti 40 - Menù presso il Centro. Per informazioni rivolgersi presso la sede - Tel. 0774/4500244.
SABATO 11 Maggio 2013: Gita a “SERMONETA E GIARDINI DI NINFA” Programma: Mattina visita guidata dei giardini di Ninfa - Pranzo presso ristorante - Pomeriggio visita guidata del Castello di Sermoneta.(Costo da definire).
NB: La gita del 14 Aprile “Visita ai Giardini Vaticani” è stata rinviata a causa della sospensione momentanea dell’apertura degli stessi. In alternativa è stata proposta la gita ad AREZZO.
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Cultura
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Intervista a Mario Carlo Angelo Dotti
di Claudia Crocchianti
Lo scrittore Mario Carlo Angelo Dotti ci ha raccontato qualcosa su sé
e sul suo nuovo libro che presto presenterà anche a Tivoli
In questo libro si parla di Zante, che cosa rappresenta per te
quest’isola?
Forse solo un posto in cui desiderare di tornare ogni tanto. Non ho
una casa che sento mia e il mio istinto è quello di spostarmi in luoghi meno soggetti agli effetti dell’età postmoderna, luoghi in cui esiste ancora qualcosa oltre ai centri commerciali e alle zone industriali, luoghi dove la cultura non è serva della produzione. Nelle
regioni in cui sono nato si studia per lavorare, non si lavora per la
crescita della conoscenza, non c’è il concetto di operare per il
miglioramento dell’umanità. Da piccolo sentivo gli “adulti” dire cose
come: - Quello è un bravo ragazzo che ogni mese si porta a casa il
suo bello stipendio – e ciò veniva declamato con una sorta di spavalda e perentoria severità.
Io avevo pochi anni e amavo cercare gli insetti e le piccole chiocciole dietro ai ciuffi d’erba a ridosso di un muretto del giardino in cui
ero relegato e in silenzio pensavo che, se la vita doveva ridursi a
fare lo schiavo unicamente per essere orgogliosi di uno stipendio,
avrei preferito fare il ladro, e che mi sgridassero pure. La scuola poi
mi piaceva, almeno fino a quando non arrivò il momento di decidere se dovessi diventare un dottore, un maestro, un impiegato di
banca, un ragioniere... sai che cornucopia! Insomma, avrei dovuto
adattarmi a sentieri già fatti. Tanto valeva prendere un lavoro qualsiasi... è per quello che ne ho cambiati una quarantina: dalla fabbrica, alla scuola, al cantiere, al volantinaggio, alla guida turistica
ecc. ecc. ecc... Così ho incominciato a guardare fuori dalla porta e
Zante è stato uno fra i primi luoghi in cui mi sono sentito abbastanza a casa. Un po’ mi manca, anche se dopo quattro anni incominciava comunque a starmi stretta. Ora per motivi familiari sto di
nuovo qui, al nord. A Zante non c’era tempo di pensare al denaro,
c’era il sole, il mare, l’aria, un tramonto, un cielo stellato, la gente...
mi sono persino ricordato della via lattea; per chi non lo sapesse
più, specifico che si tratta di un braccio della nostra galassia, ma
qui dove sto adesso, per via dell’inquinamento luminoso, molti
bambini non l’hanno mai vista.
Scrivere per te cosa significa?
Scrivere è forse quello che avrei dovuto fare da sempre e che faccio solo ora, quando la pressione dentro si fa sentire e vince sulla
pigrizia, quando le emozioni hanno la meglio sulle sensazioni, crescono divenendo sentimenti e sublimano nella parola scritta. Sono
sempre alla ricerca di qualcosa, qualcosa che non so e che forse
neppure troverò mai e magari neppure esiste: ma io devo cercare,
perché comunque vivere “waiting for Godot” non mi basta. Scrivere significa anche cercare e, attraverso le parole, provare a trasmettere idee umane, solo umane, e contribuire a scostare l’uomo
dalla condizione di decadenza irreversibile propria del postmodernismo, già profetizzata dal filosofo francese Jean-François Lyotard
o stigmatizzata, con la definizione di “morte dell’uomo”, da Michel
Foucault. Scrivere per me vuol essere il mio piccolo contributo al
mondo, di cui sono ospite.
Viaggiare e scrivere su questo; che cosa rappresenta questo
binomio?
Scrivo: poesie, racconti, favole ma anche altro... Mi piace viaggiare
e magari lavorare nei posti in cui arrivo, ma non tanto per soldi, che
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a volte sono necessari, è più per non sentirmi estraneo rispetto alla
gente che lì vive davvero. Viaggiare è vivere, tutta la vita è un viaggio e mi serve vivere, vivere il più intensamente possibile per poi
trarre esperienze, che mi fanno pensare, raggiungere nuovi punti di
vista, che però devo rielaborare con la scrittura. Scrivere serve a
me per delineare le sensazioni e poi poter cercare di trasmetterle.
Perciò sono anche rimasto in Grecia quattro anni, che mi sono serviti per compilare una sorta di libro di viaggio, descrivendo uomini e
cose con gli occhi delle emozioni.
I tuoi scrittori e il tuo genere letterario preferito?
Non c’è un genere letterario in particolare che preferisco, purché
non sia merce di consumo. Voglio dire che se trovo, per esempio,
un libro che mi racconta di vampiri vegetariani: lo lascio dov’è. Per
me il racconto, la poesia, un romanzo, devono avere un senso e
detesto chi cerca di propinarmi becchime che non ho chiesto. Alcuni dei miei scrittori preferiti sono: Sibilla Aleramo, Muriel Barbery,
Marguerite Yourcenar, Eugenio Montale, John Steinbeck, Antoine
De Saint-Exupèry, Ernest Hemingway, Vladimir Nabokov, Ugo
Foscolo...
Se dovessi sceglierne per forza uno, sarebbe però Sergio Bambarèn, per il suo modo di vedere la vita col cuore, al di sopra della
ragione, sempre alla ricerca di un’onda più alta da cavalcare: un
uomo davvero libero.
Alcuni autori mi piacciono soprattutto per come hanno vissuto.
Così Sibilla Aleramo, che senza appartenere ad alcun movimento femminista, che comunque sarebbe stato un ambito troppo
ristretto per la sua persona, ebbe il coraggio di vivere senza bisbigliare, affermando ad alta voce la verità, armata solo della sua
lucidità, della forza per vedere e della determinazione necessaria
per poter ammettere la condizione storica femminile in un contesto da sempre.
La risposta del pubblico a questo libro?
In senso commerciale, almeno per il momento, non lo voglio neppure sapere.
Ho pubblicato con Montecovello, senza alcuna spesa e con regolare contratto.
A dispetto di tutte quelle case editrici che mi avevano proposto di
pubblicare a pagamento o con l’acquisto obbligato di copie, io
avendo cambiato, lo ripeto, una quarantina di lavori, non ho alcuna
intenzione di fare anche il libraio e neppure il distributore e preferisco perdermi a contare stelle piuttosto che numeri.
Sono però felice perché alcuni lettori mi hanno dato delle grandi
soddisfazioni, dicendomi per esempio frasi come “leggendo di Zantemi sembrava proprio di essere lì”, oppure: “quando ho letto della
bimba nomade ho pensato che sei una persona tanto sensibile e
sono qui perché volevo dirtelo”...
Qualcuno mi ha anche invitato a mangiare una pizza.
Tuttavia uno dei riscontri più belli è il sorriso di un amico, anche lui
scrittore, che abita lontano e che non vedo quasi mai, se non quando il caso e la fortuna ci fanno incontrare alle premiazioni di qualche evento letterario, e quando succede mi abbraccia, come fosse
il fratello che da piccolo ho sognato e che non ho mai avuto.
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Cultura
La notte stellata di Van Gogh
di Ivano Moreschini
Il quadro La notte stellata è uno dei più celebri dipinti
di Vincent Van Gogh. È un quadro pienamente attuale,
come dimostra la posizione che ha scelto di dargli Flavio Caroli nel suo recente libro “Il volto dell’Occidente.
I venti capolavori che hanno fatto l’immagine della
nostra civiltà”, Mondadori, Milano, 2012.
Caroli pone La notte stellata in apertura dei venti
capolavori, e, dopo la premessa, inizia il libro con questa frase: L’immagine moderna dell’Occidente non può
avere per antenata che La notte Stellata (17-18 giugno
1889) di Vincent Van Gogh. L’artista ha bruciato in un
lampo il populismo religioso della prima giovinezza, lo
stupore allucinato per la metropoli degli anni parigini,
l’infinita generosità dei primi mesi ad Arles e il tormento
del rapporto con Gauguin, culminato nel taglio dell’orecchio. Adesso, per lui sono cominciati il precipizio e
l’abbacinante, terrificante serie di allucinazioni che non
avrà termine fino alla morte.
Il quadro descrive in immagine un paesaggio notturno,
situato in una campagna imprecisata, con un villaggio
che si intravvede dietro ad un grande cipresso in prima
linea. Il tutto in una abbacinante notte piena di astri
luminosi.
Il quadro non è però la semplice descrizione di un paesaggio. Van Gogh, che dipinge questo quadro nel 1889,
era a quel tempo in piena esplosione della sua forza
creativa, malgrado (o chissà, forse anche in ragione
dei) i suoi problemi psichici, con le allucinazioni che lo
perseguitavano e di cui lui aveva paura. Era proprio per
queste paure che si era convinto ad un soggiorno forzato in un manicomio a Saint Remy de Provence, dove
dipinse questo quadro, e molti altri ancora.
Vincent veniva dall’esperienza fallita di Arles, dove aveva
sognato di creare un atelier ideale di pittori, e dove in
effetti andò Paul Gauguin, anche grazie al sostegno economico accordatogli da Theo, il fratello di Vincent.
I due pittori ebbero un breve periodo di vita insieme,
che terminerà con il famoso episodio del taglio del proprio orecchio da parte di Vincent, dopo l’ennesima
discussione con Gauguin, e dopo aver tentato di aggredire con il rasoio quest’ultimo.
Gauguin lascerà Arles il giorno seguente, senza salutare Vincent, ma l’influenza culturale sul pittore olandese
di Gauguin, massimo esponente all’epoca del simbolismo in pittura continuerà, e porterà come massima realizzazione derivante da questa influenza proprio a La
notte stellata.
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Notte stellata, giugno 1889, olio su tela, 73,7 x 92,1 cm
New York, The Museum of Modern Art (MoMA)
Van Gogh aveva vissuto qualche anno prima, nel periodo parigino, la temperie culturale dell’Impressionismo,
esponendo anche nelle mostre di questa innovativa
corrente pittorica. La sua ricerca pittorica era però continuata, come dettava la sua ansia di esprimere le sue
emozioni.
Si può ben dire che, in questo momento della sua agitata e velocissima crescita nell’espressione pittorica, la
relazione tra La notte stellata e il movimento impressionista è ben rappresentata proprio da una frase di
Paul Gauguin: Gli impressionisti, è vero, studiavano il
colore puramente come valore decorativo, ma restavano ancora non liberi, restavano incatenati alla verosimiglianza con la natura[…]. Cercavano nell’occhio invece
che nell’arcana profondità dell’anima. (cit. da La grande
storia dell’arte. L’ottocento-seconda parte, Ed.Spec.per
Il Sole 24 Ore, 2005, pag. 169)
Van Gogh nel quadro esprime una visione di una notte
piena di astri luminosi, con il colore blu scuro dominante, interrotto soltanto dal giallo degli astri, e dal verde
scuro delle colline. In prima linea, il cipresso taglia il
quadro, ed è un dominante segno di morte.
Questo quadro, dipinto nell’isolamento di un manicomio
da un pittore ancora quasi sconosciuto, apre le porte
alle avanguardie del novecento, in particolare all’astrattismo, tendenza maggiore del ventesimo secolo.
Non si può immaginare Kandinskji, Picasso, o magari
Chagall, anche se tanto diversi tra loro, senza questo
quadro.
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Sambuci
Marzo 2013
Sambuci: intervista al sindaco Dario Ronchetti
di Ivo Santolamazza
Come è composta l’amministrazione comunale
di Sambuci?
L’amministrazione Comunale di Sambuci è composta da 12 consiglieri: 8 consiglieri di maggioranza e 4 di opposizione. Del gruppo di maggioranza
sono 4 con delega di assessore, più il Sindaco. I
componenti del consiglio per il gruppo di maggioranza sono i sig.ri: Alessandro Saputi con delega
Vice Sindaco e ass. L.L.P.P., Costantino Colarossi
con delega alle attività culturali sport e politiche
giovanili, Mauro Grossi con delega ambiente e protezione civile, Valerio Panatta con delega alle politiche sociali, M. Loredana Fratini consigliere delegato alle politiche scolastiche, Antonio Tuterti
consigliere delegato alla X comunità montana,
Manuela Bela componente commissione elettorale,
Massimo Proietti consigliere delegato alla X comunità montana. I componenti per il gruppo di opposizione sono i sig.ri: Francesco Napoleoni capogruppo consiliare, Mario Paolacci consigliere
delegato alla X comunità montana, Sergio Ronchetti componente commissione elettorale, Riccardo Fratini componente commissione elettorale.
Da quanto tempo svolge il ruolo di Sindaco?
Sono Sindaco dal 2004 e sono al secondo mandato. Prima di essere eletto Sindaco sono stato Capogruppo Consiliare, cinque anni Ass.re alla Cultura
e cinque anni Vice Sindaco.
Quali sono le opere più significative realizzate
da questa amministrazione?
In un processo di riqualificazione avviato ormai
dal lontano 1985, con tutte le amministrazioni che
si sono succedute fino ad oggi, sono molte le opere
”piccole o grandi” realizzate per Sambuci. Nell’ultimo periodo le più significative indubbiamente
sono state il completamento del restauro conservativo di Palazzo Theodoli e la sua apertura totale al
pubblico, non solo alla gente di Sambuci ma anche
ai paesi limitrofi, di tutta la provincia e Regione
Lazio. A tal proposito l’amministrazione ha avuto
l’intuito di rendere il Palazzo sede istituzionale del
Comune di Sambuci, svolgendo all’interno delle
sale più rappresentative le riunioni della Giunta e
del Consiglio Comunale di Sambuci, più le riunioni del Consiglio dell’unione Valle del Giovenzano.
Inoltre vi vengono celebrati tutti i matrimoni civili
e devo dire con una grandissima richiesta di coppie per gran parte della Regione Lazio. Gli sposi
oltre a celebrare il matrimonio in un importante
sito storico, hanno l’opportunità di effettuare il
ricevimento per amici e parenti nelle sale del piano
terra del palazzo. Poi come ormai noto ai più, l’ultima domenica di ottobre in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono nel Palazzo, si svolge
la rievocazione storica di fine 800 curata dall’associazione Terzo millennio, con visite guidate e figuranti in costume d’epoca.
Poi c’è stato il recupero del parco annesso al palazzo, si tratta di circa 15000 metri quadri di parco
con ampi giardini, fontane ed importanti essenze
arboree secolari, con una parte significativa dedicata alle attività ludiche dei più piccoli.
E ancora il recupero di due comparti delle abitazioni private del centro storico, con il miglioramento di circa 150 unità immobiliari.
E il restauro completo dell’ex convento dei Frati
Francescani a struttura ricettiva: da aprile del 2012
l’amministrazione comunale attraverso un bando
pubblico ha affidato la gestione ad una soc. locale
e da allora è operante una casa di riposo per anziani; l’inizio promette bene e ad oggi ci sono diversi
anziani che fruiscono delle cure e dell’accoglienza
della casa di riposo Suor Petronilla. Naturalmente
auguriamo ogni bene alla gestione per il futuro
dell’attività e del bene degli ospiti.
Inoltre la realizzazione del piano di zona edilizia
convenzionata: a seguito di questo importante atto
amministrativo si è costituita una cooperativa di
giovani coppie e si stanno realizzando le prime 10
unità abitative. È un fattore di una importanza
straordinaria, si è fermato lo spopolamento del
paese, i giovani che investono sul territorio con
uno sguardo rivolto al futuro.
Quali sono i progetti futuri per il vostro paese?
Ovviamente ci auguriamo sempre di poter aspirare
in grande. Per il futuro però dovremmo fare i conti
con la nuova normativa sui piccoli Comuni che risale al D.L di legge del 2010 e che troverà la sua completa applicazione nella primavera del 2014 con
l’accorpamento dei Comuni e la gestione in forma
associata di tutte le funzioni fondamentali delle
amministrazioni snaturando così le singole realtà
locali; naturalmente tutti noi Sindaci confidiamo in
un ripensamento del governo e all’apertura di un
tavolo di confronto con l’ANCI per una vera riforma delle autonomie locali e non solo propagandistica come è ora con lo sbandieramento del taglio dei
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Sambuci
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costi della politica e con l’eliminazione di circa
20000 poltrone politiche. Va infatti chiarito che
sono stati ridotti il numero dei consiglieri comunali
con un risparmio irrilevante per la spesa. Infatti un
Consiglio Comunale di un piccolo Comune per le
spese di gestione costa circa 2000 euro.
Per tornare alla sua domanda, per il futuro confidiamo di concludere e completare il recupero del
Centro Storico, realizzare l’illuminazione a Led
del centro storico e l’illuminazione delle zone
periferiche, completare la edificazione del piano di
zona, realizzare alcuni tratti di viabilità di P.R.G. e
dare a giovani volenterosi di mettersi alla prova la
gestione del punto di ristoro e del campo polivalente adiacente al parco pubblico.
Ci parli della sua lista Civica e il perché di una
lista civica.
Come in tutte le piccole realtà locali durante la
composizione delle liste ci si confronta su diversi
aspetti e posizioni. Una cosa va detta, è molto difficile realizzare una lista nei piccoli paesi come
Sambuci per un’infinità di fattori. Prima di tutto
perché siamo pochi, molti non sono interessati alla
politica, altri non possono per questioni di impegni
professionali o familiari e poi perché è un impegno
gravoso e costante per chi come noi fa politica non
di professione ma come volontariato. Comunque,
al di la di tutto, le liste Civiche nascono non sulle
scelte politiche ma sul coinvolgimento delle persone volenterose, anche se poi ognuno ha le proprie idee e ci tiene a rivendicare le appartenenze.
La mia lista nasce come Civica poi durante il percorso si è qualificata come giunta di centro sinistra
con una opposizione U.D.C. Devo dire che all’interno degli schieramenti e nel rapporto tra maggioranza e opposizione si collabora in armonia, va
riconosciuto ai colleghi dell’opposizione una
straordinaria responsabile lealtà fatta innanzitutto
di discussione e confronto su tutto ciò che è nell’interesse del paese.
Un commento sulle ultime elezioni?
Le ultime elezioni hanno portato indubbiamente
una grande novità, moltissimi elettori non hanno
espresso un voto politico di appartenenza bensì un
voto di protesta e rabbia. Rabbia nei confronti
della politica e della casta, sorda alle richieste che
venivano da gran parte dell’elettorato come il problema del lavoro, la disoccupazione giovanile, la
perdita del potere di acquisto delle famiglie, gli stipendi e le pensioni sempre più bassi, gli esodati
rimasti senza copertura degli ammortizzatori
sociali, i tanti operai e lavoratori in cassa integrazione con stipendi da fame. Insomma una vera e
propria emergenza sociale esplosa in tutta la sua
Pia La
zza
drammaticità che ha travolto in pieno la classe
dirigente. Ora però il voto è passato, la campagna
elettorale è conclusa e occorre dare un governo al
Paese, anche solo per un periodo relativamente
breve che avvii subito alcuni provvedimenti per il
lavoro, per i giovani disoccupati e per le aziende in
difficoltà, in modo da rimettere in cammino la crescita e l’economia, rimettere in moto i consumi,
perché se non ci sono consumi tutto si ferma. E poi
fare finalmente una nuova legge elettorale che dia
la possibilità al cittadino di scegliere il proprio
rappresentante e che il giorno dopo le elezioni ci
sia un partito che esca vincitore e possa governare.
Non come adesso che per via della stortura del
Porcellum nessun partito ha i numeri per farlo.
Comunque siamo fiduciosi. Non è vero che i politici sono tutti uguali. In parlamento ci sono persone sagge e responsabili. Ci auguriamo che in un
momento così difficile sappiano mettere in primo
piano le esigenze del Paese.
Quando scade il suo mandato?
Il mio mandato scade a primavera del prossimo
anno. Non potrò ricandidarmi perché sono al mio
secondo mandato e la nuova legge per i Sindaci
non prevede il terzo mandato. E’ stata un’esperienza bellissima che mi ha fatto crescere come uomo,
mi ha dato la possibilità di confrontarmi con la
gente, con i miei cittadini nelle cose belle e meno
belle, mi ha reso responsabile più di un buon padre
di famiglia. E poi mi ha dato la possibilità di realizzare tante cose positive per il mio paese, paese
dove sono nato, dove vivo, dove ho le amicizie e
gli affetti più cari. È stato bello…
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Nuoto
Marzo 2013
“SPECIAL OLYMPICS” ALL’EMPOLUM
Domenica 3 Febbraio presso la piscina dell’ente sportivo CSI in
Roma si è svolto il 4° Meeting di nuoto integrato “La Fenice” che
ha visto la partecipazione dei nostri ragazzi della scuola nuoto.
Questo Meeting è stato il banco di prova della nostra società
che quest’anno ha deciso di partecipare per la prima volta ai
Giochi Regionali e Nazionali di Special Olimpics con un suo
team di atleti: Gabriele Di Bello, Mattia Innocenti, Nicolò Innocenti e l’atleta Partner Davide Toppi, che con entusiasmo ha
accettato l’invito ad accompagnare e gareggiare alla pari con gli
altri ragazzi, rendendo così possibile l’iscrizione della squadra
alla staffetta INTEGRATA durante le prossime gare Nazionali.
Il primo a scendere in acqua è
Gabriele.
Gabriele non è
la prima volta
che partecipa a
questo genere
di manifestazioni ed è il
veterano del
gruppo. Nella
gara dei mt. 25
farfalla mette in
La gioia di Gabriele
campo tutta la
sua esperienza e oltre ad avere un ottimo piazzamento migliora
il suo tempo. Iniziano le batterie dei mt. 25 Dorso ed entra in
camera di chiamata l’emozionatissimo Nicolò. Anche se per lui
è la prima gara esterna, riesce a mettere a frutto tutti i consigli
ricevuti dagli istruttori che lo hanno seguito. Per lui un ottimo
piazzamento e un podio sicuro. È il turno di Mattia che entra in
camera di chiamata un po’ preoccupato per la sua gara. Tutti
sanno che i mt. 100 misti sono una gara impegnativa. Mattia si
è già cimentato in questa distanza nelle gare interne del Centro
Sportivo Empolum ma gareggiare all’esterno
genera sempre
qualche preoccupazione in più.
Preoccupazioni
ed emozioni svaniscono subito
dopo il fischio di
partenza. Mattia
affronta le quattro
Nicolò che esulta
vasche in modo
deciso e ottiene un ottimo risultato. Scende in acqua per la sua
prima gara Davide. Anche se non è in condizioni di salute ottimali (malanni di stagione) ha voluto essere presente a tutti i
costi alla manifestazione e riesce ad ottenere un ottimo risultato
nella gara dei mt. 25 Rana. È di nuovo il turno di Mattia che,
anche se non ha ancora smaltito la gara dei mt. 100 misti, riesce
ad ottenere un buon piazzamento anche nella distanza più
breve dei mt. 25 Stile libero. Tanti sono gli atleti che gareggiano
in questa specialità per cui Davide e Gabriele hanno avuto
tempo sufficiente per recuperare tutte le loro energie prima di
effettuare la seconda loro prova nei mt. 50 Stile libero dove
riescono ad ottenere un buon tempo e un ottimo piazzamento.
Un grazie a
tutti i ragazzi
che durante la
loro prima partecipazione in
gruppo hanno
riportato a casa
un notevole
bottino di
medaglie.
Special OlymIl podio con al secondo posto Mattia
pics è un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni
atletiche per 4.000.000 di persone, ragazzi ed adulti, con disabilità intellettiva. Nel mondo sono oltre 170 i paesi che adottano
il programma Special Olympics.
Il giuramento dell’Atleta Special
Olympics è: “Che
io possa vincere, ma se non
riuscissi che io
possa tentare
con tutte le mie
forze”. In Italia
Special Olympics
è stato inserito
nell’ambito delDavide premiato
l’attività della
Federazione italiana Sport Disabili (FISD) per circa 15 anni.
Dal 1° Ottobre 2003, Special Olympics ha raggiunto una maggiore autonomia approvando anche un nuovo STATUTO, con il
proposito di dare un maggior risalto a tutto il movimento ed una
maggiore diffusione del suo messaggio di gioia e di speranza.
Ogni anno una rappresentativa italiana viene chiamata a partecipare alternativamente ai Giochi Mondiali (Invernali o Estivi) o
a quelli Europei. Nel mondo, più di 4.000.000 di familiari e
1.000.000 di volontari ci aiutano a realizzare ogni anno circa
53.000 grandi eventi.
Un grandissimo ringraziamento va al loro istruttore e accompagnatore Massimo Poggi che ha creduto fortemente in questo
progetto.
Anna Rita Casolini
Responsabile Regionale Area Famiglie S.O.I. - Lazio
I quattro atleti in attesa
La
zza
Pia
Pia La
zza
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Marzo - La Piazza