Ricerca storico- geografica sul nostro paese . LA STORIA DEL NOSTRO PAESE. “ Tra intricati sentieri, all’ombra di folti boschi, si aggirava in solitudine San Guglielmo che, attaccato da un lupo minaccioso, riuscì ad ammansirlo invitandolo così a cantare : “ Canta o lupo !”. Da questa faunesca leggenda nacque il nome di CANTALUPO ALCUNI FATTI IMPORTANTI DELLA STORIA PIU’ ANTICA . • Nel 1185 circa, a Cantalupo fu fondato un Convento di suore Agostiniane, da Floriana Crivelli, figlia di un ricco possessore terriero e sorella di Papa Urbano III. • Nel 1600 gli abitanti erano 400 e la piccola comunità rurale, dedita alla coltura della vite e dei cereali, nonché alla pastorizia, gravitava intorno al Convento, grazie al quale Cantalupo era diventato centro di scambio. • Nel 1790 le Monache vendettero la loro proprietà (Cantalupo) alla nobile famiglia Belinzaghi che preso possesso del latifondo costruì ( si presume) un castello per viverci, ora sede del ristorante “Corte Lombarda”. • • Nel 1799 si costruì la Chiesina del Lazzaretto, lontana dalle case. Nel 1803, dopo lo scoppio di una epidemia, si cessò di seppellire i morti nella Chiesa Parrocchiale e si seppellirono intorno alla Chiesina del Lazzaretto, nacque così il cimitero. • La chiesa, che risale al 1600 era molto piccola, di soli 95 mq, fu ampliata nel 1852 e successivamente con Don Carlo Bianchi (al quale è stata dedicata la piazza della Chiesa) fu costruito il nuovo campanile divenuto simbolo di Cantalupo. • Dopo il 1925, donna Ida Lampugnani fece costruire l’asilo. • Nel 1935 furono costruite le scuole. • Nel 1951 venne inaugurato il nuovo cinema. • Nel 1954 fu consacrato il nuovo altare in anteprima mondiale: il primo ad essere rivolto verso i fedeli. • Nacquero di seguito la Filodrammatica Cantalupese, che diverrà poi con Anita Bollati (alla quale è stata dedicata l’attuale piazza del mercato), la “Compagnia Dialettale Cantalupese” , il Bocciodromo e il Campo Sportivo. I NONNI RACCONTANO ….. Cantalupo, circa 70 anni fa, non era come adesso lo vediamo, ma era un insieme di cortili con la stalla, abitati da più famiglie. Ogni cortile aveva un nome in dialetto: la curti dal Pess, la curti di Can, la Catarabia, la curti dal Gianela, la curti dal Parela, la curti dal Sacrista,….. In ogni cortile c’era una stalla con mucche e cavalli e un pollaio con le galline. Quasi tutti allevavano in casa i bachi da seta, che nutrivano con le foglie dei gelsi, per poter guadagnare qualcosa. Solo alcuni cortili ci sono ancora, anche se hanno cambiato aspetto, gli altri hanno lasciato il posto a costruzioni moderne. Le strade non erano asfaltate, ci si spostava a piedi, sui carretti o in bicicletta, mezzo di trasporto di lusso… La scuola era costituita da pochi locali e le classi avevano più di 40 alunni. Anche la Chiesa era più piccola, ma molto carina:all’interno c’erano numerose statue di santi. Ora c’è solo la statua di San Bartolomeo, il patrono del paese. Le persone si conoscevano tutte; molte si dedicavano al lavoro dei campi, altre lavoravano nelle tessiture , nei calzaturifici del paese e nelle fabbriche dei paesi vicini. I punti di ritrovo erano l’oratorio per le femmine e la piazza per i maschi. A Cantalupo , per molti anni, giovani e meno giovani si sono impegnati nel teatro dialettale, guidati da Anita Bollati che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Purtroppo ora non c’è nessuno che continui questa tradizione. C’è ancora invece la festa di San Bartolomeo, patrono del paese, con la fiera e il luna park. Anche tanti anni fa questa festa richiamava alla devozione migliaia di pellegrini, che giungevano in paese per la messa prima, la mattina alle 4, per poi ripartire per il lavoro, senza gli attuali divertimenti. Si diceva , e si ricorda tutt’ora, che Cantalupo è “ ul paes in mess dal mundu”. PRIMA DOPO LA NOSTRA SCUOLA (NOTIZIE PRESE DA UN GIORNALINO SCOLASTICO DEL 1979) • E’ stata costruita dall’impresa Gnocchi di Castellanza. • La costruzione è iniziata nel 1935 e la scuola è stata inaugurata il 28 ottobre 1939 dall’onorevole Lanfranconi. • Il terreno è stato venduto al Comune dal senatore Felice gaio per 9 lire al metro quadro. • Il costo complessivo, compreso il terrreno, è stato di 282.770 lire. • Le aule erano 4, adatte per 58 alunni ciascuna. • C’erano anche due locali, uno per le maestre e uno per il bidello • All’inizio si studiava solo fino alla quarta, poi è stata fatta anche la quinta. • La scuola è stata ingrandita nel 1995. UNO DEI CORTILI : La “Catarabia” La corte dove è nata la nonna Miù si chiama”Sant’Angela”(in dialetto Catarabia) e si trova di fronte a villa Lampugnani, vicino al cimitero di Cantalupo. Ora è in rovina ma nel 1944 l’edificio abitabile era a tre piani e ci vivevano tredici famiglie: al piano terra c’erano le cucine, al primo piano le camere da letto, il terzo era utilizzato come granaio. Gli altri edifici erano utilizzati come stalle, fienili , pollai e gabinetti. In mezzo al cortile c’era un pozzo dove prendevano l’acqua e tutto intorno file di alberi di Gelso. Fuori dalla cucina della nonna c’era un pergolato di uva americana. Nella sua cucina c’era un camino e c’era anche in camera da letto ma d’inverno, dopo la scuola, per scaldarsi, faceva i compiti nella stalla che era sempre molto pulita. Non c’era ancora l’impianto elettrico e così usava una lanterna ad olio. Nella stalla c’erano un asino, una mucca col vitello, i conigli, i porcellini d’India e molte colombe e tortorelle. La domenica dopo pranzo i bambini, le mamme e le nonne giocavano insieme nel cortile a palla prigioniera e al salto della corda. Come vivevano i bambini a Cantalupo poco più di sessanta anni fa. • Vivevano in grandi cortili dove tutti si conoscevano e stavano insieme. • Non avevano l’elettricità e prendevano l’acqua dal pozzo. • Andavano a scuola, in classe erano in 42, quando entravano dalla porta stavano tutti in piedi ad aspettare che la maestra entrasse, poi , dopo averla salutata, si sedevano. • Se combinavano qualche marachella o non stavano bene diritti sulla sedia quando scrivevano, venivano bacchettati, sulla schiena o sulle mani. • Indossavano un grembiule nero. • Avevano un astuccio di legno con pochi pastelli colorati e scrivevano con il pennino e l’inchiostro che era sul banco, nel calamaio. • Quando tornavano da scuola facevano i compiti solo fino a che era giorno perché poi non avevano la luce. • Di merenda mangiavano pane , burro e zucchero. • A casa giocavano con bambole di pezza, a saltare la corda o a palla. • Stavano nella stalla perché era il posto più caldo della casa. • I bambini non potevano ascoltare i discorsi dei grandi, ecco perché quando le mamme parlavano di qualche cosa , loro dovevano uscire e stare fuori casa, anche al freddo. • Avevano solo due vestiti, uno per la settimana e l’altro per la domenica. Se un bambino si sporcava doveva aspettare che l’altro vestito lavato si asciugasse per cambiarsi, nel frattempo si andava in giro con la macchia. • Avevano un solo paio di scarpe che spesso aveva punta e tacco di ferro per non rompersi e quando le scarpe diventavano piccole si faceva un buco davanti per fare uscire le dita fino a che non si poteva comprare un paio di scarpe nuove. • Non c’erano i supermercati ma si andava al negozio solo per comprare il pane e lo zucchero che veniva venduto senza scatola, in un cartoccio. • Si mangiavano le patate, le verze, la frutta e tutto ciò che l’orto produceva. • Con il latte delle mucche facevano il burro e lo yogurt. • Mangiavano raramente la carne di galline e animali che allevavano, come conigli o vitelli. • Non si usavano molto i soldi: - per pagare l’affitto al padrone di casa allevavano ( in casa) i bachi da seta. Tenevano i bachi in alti scaffali coperti e li nutrivano con le foglie di gelso. - per pagare il conto al negozio di alimentari davano un vitello grasso che avevano allevato, se per caso il vitello moriva per malattia era un grosso problema per saldare il debito, infatti al negozio non si andava con i soldi ma tutto ciò che veniva acquistato veniva scritto su un libretto e il conto si saldava ogni tanto. Si andava in giro a piedi, la bicicletta era un lusso. Tutti si aiutavano, erano amici e vivevano felici. (Dal racconto di nonna Miu’ che è venuta a trovarci il 3/11/10) e ora un po’ di geografia …… Cantalupo si trova nell’alta PIANURA LOMBARDA al confine nordoccidentale della PROVINCIA DI MILANO con quella di Varese, a 25 Km dal capoluogo lombardo. Il territorio comunale Cerro/Cantalupo confina: - a NORD con LEGNANO e RESCALDINA a EST con UBOLDO(VA) e ORIGGIO (VA) a SUD con NERVIANO a OVEST con S.VITTORE OLONA e PARABIAGO ABITANTI: 14.691 SUPERFICIE : 10 Kmq ALTITUDINE: 205m sul livello del mare Posizione geografica Il comune in cui abitiamo si chiama Cerro Maggiore. Il nome Cerro sembra che derivi dal cerro, una pianta simile alla quercia che produce ghiande. In tempi lontani a Cerro c’erano boschi interi di queste piante. Un cerro è raffigurato anche sullo stemma del Comune. Le nostre case e la nostra scuola sono in una parte di Cerro Maggiore che è lontana dal centro del paese, cioè una frazione. La nostra frazione si chiama Cantalupo. Il territorio E’ pianeggiante e dal punto di vista geologico si configura come gran parte dello strato alluvionale che costituisce la PIANURA PADANA. Il terreno, ghiaioso e asciutto, non è uniformemente utilizzabile per l’agricoltura vista anche la scarsità di corsi d’acqua naturali e artificiali. Il clima E’ di tipo continentale, infatti, in ESTATE le giornate sono calde e afose mentre in INVERNO sono molto fredde; piove soprattutto in PRIMAVERA e in AUTUNNO. Durante la stagione fredda c’è la nebbia e si forma spesso la brina. La flora A Cantalupo possiamo trovare: - Piante alimentari : frumento, granoturco, viti, ortaggi, alberi da frutto… - Piante medicinali: camomilla malva, menta, timo, tarassaco… - Piante industriali: pioppi… - Piante ornamentali: pini, aceri, tigli, betulle, ippocastani… - Fiori da giardino: rosa tulipani, gerani… - Fiori spontanei : margherite, viole, papaveri… La fauna A Cantalupo possiamo trovare questi animali: - Uccelli: pettirossi, passeri, rondini, gazze, merli, corvi, piccioni… - Mammiferi: cavalli, cani, gatti, conigli, ricci… - Anfibi : rospi - Rettili : lucertole, tartarughe, bisce… - Insetti : mosche, zanzare,api, vespe, formiche, cavallette, coccinelle… Un approfondimento Durante l’intervista fatta alla nonna di un compagno abbiamo scoperto che gli abitanti di Cantalupo, fin da prima della guerra si dedicavano all’allevamento del BACO DA SETA. La nonna Mariuccia ci ha spiegato che questo animaletto era molto goloso di foglie di gelso. L’allevamento avveniva nelle case, perché il baco aveva bisogno di caldo per iniziare la sua trasformazione. Tutti i componenti della famiglia erano impegnati in questo lavoro: alcuni andavano a raccogliere le foglie di gelso, altri ripulivano i ripiani dove i bachi vivevano. Dopo un certo periodo di tempo il baco smetteva di mangiare e risaliva il “bosco” costruito con rami di gelso e lì iniziava a filare la seta. Attività economiche Le attività principali dei Cantalupesi fino alla fine del 1800 furono l’agricoltura e l’allevamento. Agli inizi del 1900, quando cessò la coltivazione della vite e quando non si allevarono più i bachi da seta, sorsero le prime industrie nella zona: Filatura Bernocchi, Cotonificio Dell’Acqua e molti calzaturifici. Pian piano il paese cambiò aspetto: vennero demolite le vecchie case con ballatoio esterno, col cortile in comune, il pozzo, i servizi igienici esterni e sorsero i primi condomini. Agricoltura Oggi si coltivano granoturco, grano, orzo,segale, avena,colza e piselli proteici (per uso zootecnico). Industrie Le industrie sono quasi tutte alla periferia di Cantalupo e producono: tessuti, suole e scarpe, calze, serramenti, metalli, combustibili. E’ stato costruito recentemente un centro logistico dove vengono smistate le merci provenienti da tutta l’Italia. I servizi Il nostro paese è molto piccolo, ma in poco spazio è raggruppato ciò che serve alla vita quotidiana della popolazione: i negozi,l’ufficio postale, la farmacia, la banca, gli ambulatori dei medici, la scuola materna, l’asilo nido, la scuola primaria, la chiesa e la palazzina comunale nella quale ci sono gli uffici distaccati del Comune di Cerro Maggiore. Un caloroso GRAZIE a tutti coloro che ci hanno fornito le preziose informazioni che ci hanno permesso di realizzare questa ricerca. I bambini della classe IIIB Anno scolastico 2010- 2011