Con il Patrocinio di Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano Domenica, 14 giugno 2015 – ore 21.00 SERIE «FESTIVAL OMAGGIO A MILANO» 2015 LUIGI PIOVANO Pianista Sir ANTONIO PAPPANO Violoncellista GIOVANNI BATTISTA CIRRI (1724-1808) ADAGIO IN DO MINORE LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 - 1827) SONATA N. 3 IN LA MAGGIORE OP. 69 Allegro ma non tanto; Scherzo. Allegro molto; Adagio cantabile. Allegro vivace GAETANO BRAGA (1829-1907) MEDITAZIONE LUGUBRE IN FA MINORE JOHANNES BRAHMS (1833 - 1897) SONATA N. 2 IN FA MAGGIORE OP. 99 Allegro vivace; Adagio affettuoso; Allegro passionato e Trio; Allegro molto _______________ LUIGI PIOVANO Primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si è diplomato a 17 anni con Radu Aldulescu, con cui si è poi perfezionato in violoncello e musica da camera anche al Conservatorio Europeo di Parigi. Nel 1999 è stato scelto da Maurizio Pollini per partecipare al “Progetto Pollini” al Festival di Salisburgo, ripreso poi alla Carnegie Hall di New York, a Tokyo e a Roma. Ha tenuto concerti di musica da camera con Sawallisch, Chung, Lonquich, Sitkovetsky, Kavakos, Katia e Marielle Labeque. Dal 2007 suona in duo con Sir Antonio Pappano e dal 2009 fa parte del trio Latitude 41. Ha suonato come solista con Tokyo Philharmonic, New Japan Philharmonic e Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la direzione di Chung, Pletnev, Boreyko, Menuhin, Bellugi. Fra i prossimi impegni come solista, i debutti al Festival Virée classique di Montréal su invito di Kent Nagano e con la Seoul Philharmonic diretta da Chung e la prima assoluta del Concerto per violoncello di Peter Zombola a Budapest. Fra i suoi dischi più recenti, le Sei Suites di Bach, l’Integrale per violoncello di Saint-Saëns e un CD tutto Schubert con Latitude 41. Del 2012 le Variazioni Goldberg nella versione per trio d’archi di Dmitry Sitkovetsky. Di recente pubblicazione i due Trii di Saint-Saëns con Latitude 41. Suona un Alessandro Gagliano del 1710. Dal 2002 si dedica sempre più anche alla direzione. Nel 2012 è stato pubblicato un CD in cui dirige i Kindertotenlieder e i Lieder eines fahrenden Gesellen di Mahler con Sara Mingardo e Musici Aurei, premiato in Francia come miglior CD di Lieder dell’anno. Fra il 2012 e il 2013 è stato nominato direttore musicale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia e di Roma Tre Orchestra. Dopo il successo ottenuto nel 2013 dirigendo gli Archi dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia in un concerto di musiche di Schubert al Parco della Musica di Roma e l’immediata registrazione in CD del medesimo programma, Piovano ha avviato una collaborazione stabile alla testa degli Archi di Santa Cecilia, con i quali si è già esibito in diverse sedi italiane e quest’anno ha ottenuto un successo straordinario nella Sala Santa Cecilia di Roma con le Serenate di Dvořák e Ciaikovski, programma subito registrato per un CD in uscita in autunno. Fra i suoi impegni nel 2015 come direttore, il debutto con la New Japan Philharmonic. SI RACCOMANDA DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI. É VIETATO REGISTRARE SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELL’ARTISTA E DELL’ORGANIZZAZIONE. La Leggenda Sir ANTONIO PAPPANO Direttore Musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1° ottobre 2005, dal settembre 2002 è Music Director del Covent Garden di Londra. Nel 1990 viene nominato Direttore Musicale della Norske Opera di Oslo e dal 1991 al 2002 ricopre lo stesso ruolo al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles. Nato a Londra nel 1959 da genitori italiani, ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra negli Stati Uniti. Fra le tappe più importanti della sua carriera sono da ricordare i debutti alla Staatsoper di Vienna nel 1993, al Metropolitan di New York nel 1997 e al Festival di Bayreuth nel 1999. Pappano ha diretto molte tra le maggiori orchestre del mondo, tra cui New York Philharmonic, Wiener Philharmoniker, Berliner Philharmoniker, Concertgebouw di Amsterdam, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, London Symphony. Lo scorso anno ha debuttato alla Scala di Milano con Les Troyens di Berlioz. Nel 2005 è stato nominato “Direttore dell’anno” dalla Royal Philharmonic Society e ha vinto il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana per l’esecuzione dei Requiem di Brahms, Britten e Verdi realizzati con i Complessi Artistici dell’Accademia di Santa Cecilia. Con l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia ha inciso diversi CD: due dedicati a Ciaikovski, uno con musiche di Lalo, Dvořak, Glazunov e Saint-Saëns e un altro dedicato alle musiche di Respighi. Nel 2008 ha registrato Madama Butterfly di Puccini che ha vinto il Gramophone Award e nel 2009 la Messa da Requiem di Verdi “dal vivo”, che ha ricevuto il BBC Music Magazin Awards 2010 (Settore Corale), il premio della critica ai Classical Brits Awards 2010 e il Gramophone Award 2010. Ha inciso lo Stabat Mater di Pergolesi (con Anna Netrebko e Marianna Pizzolato). Fra le incisioni più recenti: un CD dedicato a Rachmaninov (Sinfonia n. 2), lo Stabat Mater e l’opera Guillaume Tell di Rossini, la Sesta Sinfonia di Mahler, la Nona Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” e il Concerto per violoncello di Dvořák, la Petite Messe Solennelle di Rossini, i Quattro pezzi sacri di Verdi e il War Requiem di Britten. Il 16 aprile 2007 Sir Antonio Pappano è stato nominato Accademico Effettivo di Santa Cecilia; nel 2012 la regina Elisabetta lo ha nominato Cavaliere per i servizi resi alla musica; nello stesso anno è stato anche nominato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Sir Antonio Pappano con Luigi Piovano sono già stati ospiti di Serate Musicali - Milano nel 2008, nel 2009 e nel 2011. GIOVANNI BATTISTA CIRRI - Adagio in do minore Violoncellista e compositore italiano, ammesso agli ordini sacri nel 1739, decide di proseguire la carriera musicale alla quale è stato avviato dal fratello Ignazio (1711-1787), ma ha modo di studiare anche, a Bologna, con Giovanni Battista Martini. È organista della cattedrale di Forlì dal 1759 fino ai primi anni sessanta. Sempre nel 1759 diviene membro della "Accademia Filarmonica". Pochi anni dopo è a Parigi, dove vengono pubblicate le sue prime opere, compresa una "Sinfonia" eseguita al "Concerto spirituale" del 5 aprile 1763. Si stabilisce a Londra nel 1764, impiegandosi come musicista da camera presso il Duca di York e come direttore di musica presso il Duca di Gloucester, cioè il principe Guglielmo Enrico, fratello del re Giorgio III. Suona degli assoli al primo concerto pubblico londinese del diciottenne Wolfgang Amadeus Mozart e suona anche ai concerti di Johann Christian Bach e Karl Friedrich Abel, allora molto popolari. Durante il soggiorno londinese, compone molte opere per violoncello, comprese le "Tre sonate per violoncello e basso continuo". Negli anni Ottanta torna a Forlì, per aiutare il fratello, ormai sofferente, nell'opera di maestro di cappella della Cattedrale. Ha tuttavia occasione di viaggiare ancora e, nel 1782, è primo violoncello nel celebre Teatro dei Fiorentini di Napoli. Conclude la carriera come maestro di cappella nella cattedrale di Forlì, succedendo al fratello dall'anno 1787. Le sue opere, che in parte anticipano i modi di Boccherini, sottolineano spesso il virtuosismo del violoncello solo e stanno, pertanto, venendo riscoperte e riproposte dai grandi esecutori contemporanei, che tendono ad annoverarlo tra i compositori di stile ancora barocco. Nel 2008 la città di Forlì ha celebrato i 200 anni dalla morte del compositore organizzando un concerto di sue musiche, eseguite dal violoncellista Leonardo Sesenna e dal pianista Filippo Pantieri. LUDWIG VAN BEETHOVEN - Sonata n. 3 in la maggiore op. 69 La Sonata op. 69 fu composta tra il 1807 e il 1808 e fu pubblicata nel 1809 con dedica a uno dei più intimi amici di Beethoven, il barone Ignaz von Gleichenstein. La copia donata da Beethoven al Barone reca, sotto la dedica a stampa, il motto autografo "Inter lacrymas et luctum": probabilmente Beethoven voleva riferirsi ai mali fisici dei quali aveva sofferto nel 1807 e 1808, ai vari, inutili progetti - proposta di contratto al Teatro Imperiale, piano di un viaggio artistico in Italia - di sistemazione finanziaria e all'inimicizia che il mondo musicale viennese gli andava dimostrando. Dopo le Sonate e i Quartetti giganteschi e titanici degli anni precedenti, la Sonata op. 69 inaugura, nella musica da camera beethoveniana, un ritorno a proporzioni più ridotte, a uno stile meno virtuosistico e a un tono più intimo. L'attacco dell'Allegro ma non tanto ricorda quello della Sonata «a Kreutzer», della quale l'op. 69 può a ragione ritenersi il corrispettivo violoncellistico: entrambe infatti presentano un assolo dello strumento ad arco seguito da un brillante passaggio al pianoforte poi concluso da una cadenza. Il bellissimo tema, esposto «in collaborazione» (la prima parte al violoncello, l'altra al piano), e ripetuto a ruoli rovesciati, è il vero motore dell'intero movimento: ne sono contaminati il secondo tema, la coda e soprattutto la sezione di Sviluppo, mentre a esso fa efficacemente da contrasto il vigoroso motivo dell'episodio. Il tempo più singolare però, è senz'altro lo Scherzo, una pagina livida ed enigmatica nella quale molti hanno visto la più eloquente anticipazione del celeberrimo Allegretto della Settima Sinfonia: costruito sulla forma ABABA, esso presenta uno spoglio tema sincopato al quale per due volte fa eco un semplice motivo in modo maggiore, in un clima di introversione davvero insolito per uno «Scherzo» beethoveniano. Il successivo, brevissimo Adagio cantabile funge in realtà da introduzione lenta per l'ultimo tempo, un ampio Allegro vivace che in luogo del Rondò opta per i più nobili modi della forma-sonata senza tuttavia rinunciare alla saporita leggerezza abituale nella pagina conclusiva di un lavoro cameristico. Entrambi i temi possiedono una luminosa intensità lirica e l'esposizione del secondo, spezzata fra i due strumenti, ricorda quella del primo tema del tempo iniziale, a conferma di un raffinatissimo lavoro di sottili relazioni tra elementi formali e motivici attraverso i vari movimenti che imparenta questa Sonata alla Quinta Sinfonia ben oltre l'aspetto meramente cronologico. GAETANO BRAGA - Meditazione lugubre in fa minore Sulle Quattro Meditazioni lugubri citiamo Luigi Piovano:«Questa indicazione dice che si tratta di composizioni tutte in tonalità minore. Molta della musica di Braga è stata letteralmente scoperta da mio padre: io sono abruzzese e Gaetano Braga pure, e mio padre ha condotto un'ampia ricerca sugli autori abruzzesi dal Settecento in poi, scoprendo la musica di questo autore, in gran parte inedita e tra l'altro molta anche - purtroppo - manoscritta e mai eseguita. Questa Meditazione in fa minore è molto bella, ma dura pochi minuti». JOHANNES BRAHMS - Sonata n. 2 in fa maggiore op. 99 Prima della Sonata op. 99 Brahms aveva già dedicato al duo pianoforte-violoncello un altro lavoro, la Sonata op. 38, scritta nel 1865, quando il compositore aveva 32 anni e aveva lasciato Amburgo per Vienna da un paio d'anni. Già nella Sonata op. 38 la dicitura "pianoforte e violoncello" che si trova sull'intestazione dello spartito sancisce come il ruolo dello strumento a tastiera non debba essere considerato subordinato, ma anzi quasi prioritario rispetto a quello ad arco. Il rapporto fra i due strumenti non è infatti competitivo, o squilibrato in favore del violoncello - come era accaduto in molta della letteratura romantica per due strumenti - ma ricerca una intima solidarietà; la densa scrittura pianistica di Brahms, che privilegia il registro medio-grave, si integra spontaneamente con il registro naturale del violoncello, e le sonorità tendono, per la loro pienezza di armonie e linee melodiche, verso la scrittura orchestrale. Questo indirizzo è ancor più potenziato nella Sonata op. 99, dedicata al violoncellista del Quartetto Joachim, Robert Hausmann, ed eseguita dall'autore e dal dedicatario a Vienna il 24 novembre 1886. L'impianto della composizione è più vasto di quello dell'op. 38, in quattro movimenti, fra loro piuttosto distanti tonalmente (fa maggiore, fa diesis maggiore, fa minore e fa maggiore); circostanza che ha dato adito a critiche su una presunta disomogeneità del brano, attribuita talvolta a uno scarso impegno compositivo. La coerenza della Sonata invece è garantita dallo slancio positivo e giovanilistico che la pervade - del tutto diverso tanto dalla vena elegiaca dell'op. 38 quanto dall'orientamento prevalente della tarda produzione brahmsiana. L'esperienza sinfonica intrapresa da Brahms nel corso del ventennio che separa le due sonate si ripercuote apertamente sull'op. 99, con una completa integrazione dei due strumenti, quale appare palesemente già nell'iniziale Allegro vivace. Il tema ascendente del violoncello, presentato immediatamente, innerva quasi interamente il movimento (con la pausa della seconda idea, innodica, presentata dal pianoforte in accordi), e insieme a tale tema un altro elemento ricorrente è anche il "tremolo" del pianoforte, che si impone per tutta la sezione dello sviluppo, con varietà di colorazioni e implicazioni espressive. Fulcro della Sonata è però l'Adagio affettuoso, pagina di somma intensità, realizzata attraverso differenti situazioni che sfumano l'una nell'altra: dalla "sospensione" iniziale (con i pizzicati del violoncello), allo sfogo melodico dello strumento ad arco, alla agitazione dell'episodio centrale, alla ripresa e alla coda che giustappone le due idee principali. Il seguente Allegro passionato ha la funzione di scherzo "fantastico", condotto attraverso un continuo movimento di terzine, che permane con coerenza anche nel Trio, dove si impone una lunga e sinuosa melodia del violoncello. Il Finale, il movimento più snello, è un rondò dalla scansione canonica (ABACABA), guidato da un refrain di ispirazione popolare, gioviale e spigliato, che si riallaccia con coerenza all'impostazione del tempo iniziale. PROSSIMI CONCERTI Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano Giovedì 25 giugno 2015 – ore 21.00 (Valido per A+F; F; COMBINATA 2; F2) SAN FRANCISCO SYMPHONY YOUTH ORCHESTRA Direttore DONATO CABRERA – Violinista SERGEY KHACHATRYAN G. FAURÉ Pavane in fa diesis op. 50 - M. BRUCH Concerto per violino e orchestra in sol minore op.26 H. BERLIOZ Sinfonia Fantastica op. 14 Biglietti: Intero € 35,00 – Ridotto € 30,00 Domenica 28 giugno 2015 – ore 21.00 (Valido per A+F; F; COMBINATA1; F1) «In occasione dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri». DANTE SYMPHONIE “DanteXperience” concerto multimediale BUDAPEST MAV SYMPHONY ORCHESTRA - ANGELICA GIRLS' CHOIR Ideazione, Regia e direzione musicale VITTORIO BRESCIANI Voce recitante CHIARA MUTI P. I. CIAIKOVSKI Francesca da Rimini, fantasia sinfonica in mi minore op. 32 (dal V Canto dell’Inferno di Dante) - F. LISZT Dante - Symphonie Biglietti: Intero € 35,00 – Ridotto € 30,00 ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» 2022001122013/2014ICALI» Presidente Onorario Valeria Bonfante Hans Fazzari Isabella Bossi Fedrigotti *** Roberto Fedi Soci Fondatori Ugo Friedmann Carla Biancardi Camilla Guarneri Franco Cesa Bianchi Vincenzo Jorio Giuseppe Ferreri Lucia Lodigiani Emilia Lodigiani Mario Lodigiani Enrico Lodigiani Paolo Lodigiani Luisa Longhi Maria Candida Morosini Stefania Montani Rainera e Mario Morpurgo Gianfelice Rocca G.B. Origoni Della Croce Luca Valtolina Adriana Ragazzi Ferrari Amici Benemeriti Giovanna e Antonio Riva Alvise Braga Illa Alessandro Silva Fondazione Rocca Maria Giacinta Tolluto Ulla Gass Maria Luisa Vaccari Thierry le Tourneur d’Ison Marco Valtolina Erika Rottensteiner Beatrice Wehrlin Società del Giardino Soci Amici Antonio Belloni Giovanni Astrua Testori Carla Beretta Ricci Umberto Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Maria Brambilla Marmont Carlo e Angela Candiani Giancarlo Cason Nicoletta Colombo Egle Da Prat Piero De Martini Maya Eisner Federico ed Elisabetta Falck Silvana Fassati Carlo e Anna Ferrari Giuliana File Finzi Bianca e Roberto Gabei Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Eugenia Godani Ferruccio Hurle Giuliana e Vittorio Leoni Maurizia Leto di Priolo Giuseppe Lipari Gabriella Magistretti Eva Malchiodi Giuseppina Maternini Lucia ed Enrico Morbelli Stefano Pessina Francesca Peterlongo Denise Petriccione Giuseppe Pezzoli Gian Pietro Pini Giustiniana Schweinberger Antonietta Scroce Paola e Angelo Sganzerla Maria Luisa Sotgiu Giuseppe Tedone Adelia Torti Graziella Villa Giuseppe Volonterio «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Fedele Confalonieri Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Mediaset Quirino Principe Giuseppe Barbiano di Gianfelice Rocca Belgiojoso Fondazione Rocca Ugo Carnevali Carlo Sangalli Roberto De Silva Fondazione Cariplo Roberto Formigoni Luigi Venegoni Gaetano Galeone Giuseppe Ferreri Società del Giardino Banca Popolare di Milano Gianni Letta Camera di Commercio di Mario Lodigiani Milano Roberto Mazzotta Publitalia Francesco Micheli ***** Arnoldo Mosca Mondadori Diana Bracco Silvio Garattini Robert Parienti Martha Argerich Marina Berlusconi ***** Cecilia Falck Vera e Fernanda Giulini Emilia Lodigiani Maria Grazia Mazzocchi Conservatorio G. 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