Con il Patrocinio di
Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano
Lunedì, 26 ottobre 2015 - ore 21.00
SERIE «A» 2015/2016
«IN OCCASIONE DELLA PARTECIPAZIONE DELL’AUSTRIA ALL’EXPO 2015»
SYMPHONIEORCHESTER VORALBERG
Direttore HANS GRAF
Pianista TILL FELLNER
FRANZ SCHUBERT (1797 - 1828)
Ouverture in do maggiore D.591 “Im italienischen Stil”
Adagio (do maggiore). Allegro
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 - 1827)
Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in do minore op.37
Allegro con brio; Largo (mi maggiore); Rondò. Allegro
FRANZ SCHUBERT
Sinfonia n.6 in do maggiore D.589 "Die Kleine"
Adagio (do maggiore). Allegro; Andante (fa maggiore)
Scherzo: Presto (do maggiore). Più lento (mi maggiore); Allegro moderato (do maggiore)
SYMPHONIEORCHESTER VORALBERG - L’Orchestra del Voralberg, la Regione
dell’Austria di cui è capoluogo Bregenz, venne istituita nel 1984, venticinque anni dopo la chiusura
dell’ultima orchestra professionale della Regione ed è costituita da musicisti austriaci, svizzeri e
tedeschi. Il primo direttore principale, tra il 1984 e il 2005 fu Christoph Eberle, l’attuale dal 2005, è
Gerard Korsten. Il Symphonieorchester Voralberg ogni stagione svolge un ciclo di concerti sinfonici
in abbonamento a Feldkirch e Bregenz, ma collabora anche come orchestra lirica con il Festival di
Bregenz e con il Teatro del Voralberg preparando mediamente circa dodici programmi da eseguire
in varie località, (quest’anno è stata inaugurata una nuova sala a Feldkirch: Montforthaus), oltre a
partecipare a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive. Artisti ospiti famosi: Julia Fischer,
Heinrich Schiff, Thomas Quasthoff, tra gli altri; tours in tutta l’Austria, compreso il viennese
Musikverein, oltre che in Spagna e Italia. L’orchestra sta programmando il ciclo Mahler 9 x 9,
un’esecuzione cronologica delle Sinfonie di Mahler, dirette da Kirill Petrenko, attuale direttore
principale dell’orchestra della Bayerische Staatsoper e futuro direttore dei Berliner Philharmoniker.
HANS GRAF - Nato in Austria, ha studiato musica con suo padre, poi alla Musikhochschule di
Graz e ha frequentato i corsi di Franco Ferrara, Sergiu Celibidache e la classe di Arvid Jansons al
Conservatorio di Leningrado. Vincitore del 1° premio al Concorso Karl Böhm a Salisburgo,
collabora con Wiener Philharmoniker e Symphoniker, Gewandhaus di Lipsia, Orchestre National de
France, London Symphony, Royal Philharmonic, NHK Symphony Tokyo, le Orchestre
Philarmoniche di Leningrado, Boston, Pittsburg, Dallas, Baltimora, St.Louis, Montreal, Göteborg
etc... Dal debutto alla Staatsoper di Vienna seguono molte importanti scritture: Festival di
Salisburgo, Bregenz, Monaco, Berlino, Maggio Musicale Fiorentino, Aix-en-Provence, Parigi,
Savonlinna, Mostly Mozart di New York. É stato direttore stabile dell'Orchestra del Mozarteum di
Salisburgo, con la quale ha effettuato tournée internazionali, l'incisione di tutte le Sinfonie di Mozart
e ha dato vita a produzioni operistiche di alto livello artistico. Ha inciso numerosi dischi di
produzioni operistiche, di Arie d’opera e Concerti sinfonici.
TILL FELLNER - Nato a Vienna, è stato allievo di Sedo-Stadler, Brendel, Farkas, Maisenberg e
Schuster. Nel 1993 ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Clara Haskil. Da allora
suona in Europa, Stati Uniti e Giappone. Nel dicembre 2015 debutterà con i Berliner
Philharmoniker diretti da Haitink nel Concerto in do maggiore KV 503 di Mozart. Oltre a numerosi
recitals in Europa e Asia, sarà ospite di concerti sinfonici con NHK Symphony
Orchestra/Blomstedt, Chicago Symphony Orchestra/Haitink, Academy of St Martin in the
Fields/Sir Marriner e Mahler Chamber Orchestra/Honeck. Ha collaborato con Abbado, Ashkenazy,
Bychkov, von Dohnanyi, Harnoncourt, Sir Mackerras, Masur, Nagano, Nott, Petrenko, Traunfellner
e Zender. Nella musica da camera si esibisce regolarmente con il tenore Mark Padmore, con il quale
presenterà, in prima esecuzione, una composizione di Zender nel gennaio 2016. Il Quartetto Belcea,
per il suo 20° anniversario, lo ha invitato quest’anno a tenere concerti in tutta Europa e a incidere il
Quintetto per pianoforte di Brahms. Negli ultimi anni Fellner si è dedicato a due pietre miliari del
repertorio pianistico: il Clavicembalo ben temperato di J. S. Bach e le 32 Sonate per pianoforte di Beethoven,
di cui ha eseguito il ciclo integrale tra il 2008 e il 2010 a New York, Washington, Tokyo, Londra,
Parigi e Vienna. È anche molto interessato al repertorio contemporaneo; ha eseguito opere di
Armstrong, Birtwistle, Larcher e Stankovski. Nel 2012 si è ritirato per un anno dalle scene per
dedicarsi allo studio di un nuovo repertorio e per approfondire le sue conoscenze nel campo della
composizione, letteratura e cinema. Ha inciso il primo libro del Clavicembalo ben temperato, le Invenzioni
a due e tre voci di J.S. Bach, i Concerti n. 4 e n. 5 di Beethoven con l'Orchestra Sinfonica di Montréal
diretta da Nagano, nonché musica da camera di Birtwistle. Dall’autunno 2013 Fellner insegna a un
piccolo gruppo di studenti alla Hochschule der Künste di Zurigo. È ospite per la terza volta di
Serate Musicali per le quali ha suonato a Milano e al Teatro del Bibiena di Mantova.
FRANZ SCHUBERT - Ouverture in do maggiore D.591 “Im italienischen Stil”
Anche Schubert, come tanti compositori di formazione e di educazione tedesca suoi
contemporanei, non seppe sottrarsi al fascino della musica di Gioacchino Rossini che aveva
invaso le scene dei teatri viennesi nel clima di restaurazione post-napoleonica. Si sa che il primo
incontro dell'arte rossiniana con il pubblico viennese avvenne alla fine di novembre del 1816,
con la rappresentazione dell'opera in un atto L’inganno felice. Soltanto un mese più tardi, il 27
dicembre, fu rappresentato nell'originale italiano il Tancredi (in tedesco il 12 marzo 1818); il 15
febbraio del 1817 toccò all'Italiana in Algeri (in tedesco nel gennaio del 1821); venne quindi in
giugno il turno di Ciro in Babilonia, seguito nel settembre del 1818 da Elisabetta d'Inghilterra; della
fine di settembre del 1819 è la versione tedesca del Barbiere di Siviglia, che sarebbe stato
presentato in italiano nell'aprile del 1823. Nel marzo del 1820 apparve infine a Vienna Il turco in
Italia, che contribuì notevolmente a creare quell’atmosfera di vera e propria infatuazione per il
geniale operista pesarese. Non mancarono naturalmente tra i maggiori compositori tedeschi del
tempo (è nota la polemica nazionalistica di Weber) discussioni e critiche più o meno malevole e
caustiche sul valore e sui meriti della musica rossiniana, che rifletteva «lo spirito frivolo e
sensuale dell’anima italiana»; ma Schubert rimase estraneo a questa ondata sciovinistica e si
interessò vivamente al linguaggio musicale così caratteristico e brillante di Rossini, del quale
ascoltò prima il Tancredi e successivamente nel maggio del 1819 l’Otello, da lui ritenuto migliore
della precedente opera per l’originalità dell’orchestrazione e della scrittura vocale. Anzi, come
segno di ammirazione per Rossini egli scrisse nel novembre del 1817 due Ouvertures per orchestra,
in re maggiore e in do maggiore, che il fratello del compositore, Ferdinand, soprannominò
«nello stile italiano», perché racchiudevano quella freschezza melodica e quella verve ritmica che
erano e restano tipiche della musica rossiniana. Lontano da qualsiasi intendimento parodistico e
dissacratorio, queste due Ouvertures sono un esempio quanto mai piacevole e gradevole di
imitazione dello stile rossiniano, a cominciare dal contrasto netto e perentorio fra l’Adagio e
l’Allegro per finire con il crescendo in fortissimo. L’Ouverture in do maggiore si apre con un tema
grave elaborato con varietà di modulazioni dagli strumentini; viene poi un tempo vivacemente
ritmico e punteggiato da una cordiale spigliatezza alla maniera di Rossini.
LUDWIG VAN BEETHOVEN - Concerto n. 3 in do minore per pf. e orch. op. 37
Il Concerto in do minore op.37, già sbozzato intorno al 1800, fu completato intorno al 1802 ed
eseguito con Beethoven al pianoforte il 5 aprile 1803 a Vienna (direttore J. von Seyfried); l’anno
dopo veniva pubblicato, incontrando un successo che ne ha fatto per tutto l'Ottocento il
concerto pianistico beethoveniano più eseguito. Con quest’opera Beethoven afferma per la
prima volta in modo evidente la propria concezione sinfonica del concerto solistico. Proprio
considerando il punto di partenza mozartiano (il Concerto in do minore K491) si coglie la
strada fatta da Beethoven: l’Allegro con brio si apre con un tema rettilineo, basato sull’accordo di
do minore, senza lasciare quelle possibilità divagatorie che sono l’incanto dei Concerti di
Mozart. Tutto viene sfruttato nel lavoro tematico, anche i materiali più grezzi come le due note
cadenzanti (sol-do, sol-do) che concludono il primo tema. Il secondo tema ha andamento
cantabile, ma non rinuncia all’ampiezza messa in gioco dalle prime note del Concerto: negli
sviluppi, lo scontro di solista e orchestra accumula tensione, risolta in modo mirabile alla fine
del movimento con la combinazione timbrica in pianissimo di pianoforte e timpano. Il Largo si
apre su orizzonti già schiettamente romantici: la tonalità scelta è il lontano mi maggiore, il
pianoforte procede senza apparente unità metrica, come improvvisando. Rispetto all’originalità
dei primi due movimenti il Rondò finale sembra rientrare in binari più consueti: tuttavia, oltre
alla sfumatura umoristica, grottesca, impressa alla tonalità di do minore, sono da notare le
improvvise modulazioni, un episodio fugato centrale e il ritmo cangiante delle ultime pagine.
FRANZ SCHUBERT - Sinfonia n. 6 in do maggiore D.589 "Die Kleine"
La Sesta Sinfonia in do maggiore - detta “piccola” per distinguerla dalla “grande” Sinfonia nella
medesima tonalità, fu scritta fra l’ottobre 1817 e il febbraio 1818 ma eseguita solamente dieci
anni più tardi, in un concerto commemorativo per la scomparsa dell’autore. Essa costituisce un
momento di acquisizione di nuovi modelli stilistici, il primo dei quali dovrà essere riconosciuto
nell'influenza di Rossini. Schubert non poteva ignorare le novità che la musica di Rossini
portava sulla scena europea. L’energia propulsiva dell’orchestra rossiniana, i suoi infallibili
giochi di colori, il gusto del fraseggio e il senso della forma dovevano rivelarsi direttamente nelle
due Ouvertures in stile italiano del 1817 e venire poi filtrati nella Sesta Sinfonia. Il primo tempo si
apre con un Adagio introduttivo da Sinfonia italiana, ma con una maggiore densità di scrittura; le
vigorose strappate orchestrali dell’incipit si stemperano nel dolce movimento di terzine, con
intrecci fra fiati e violini che si spengono nel nulla e cedono il passo al successivo Allegretto in
forma-sonata. Il primo tema, affidato a flauto, oboe e clarinetto, viene ripreso a piena orchestra
e sono sempre i legni a esporre il secondo tema, scattante e ritmato, sull'accompagnamento
ribattuto degli archi. Se il materiale tematico è “italiano”, piuttosto complessa è l’elaborazione,
che segue la strada haydniana di un continuo gioco di sorprese. Così lo sviluppo vede le
peregrinazioni tonali di pochi spunti, prima del solido ritorno alla prima idea. Al termine del
movimento c’è la nuova sorpresa di una stretta in “Più moto”, una Coda dove si trovano festosi
echi della Prima Sinfonia di Beethoven. In seconda posizione troviamo un Andante in fa maggiore
con un tema levigato degli archi, che scivola poi in una tonalità lontana (la bemolle) secondo
una transizione rossiniana. La sezione centrale, nettamente contrastante, viene animata da un
fitto ordito di terzine; ma la finezza del compositore fa sì che al riapparire della sezione iniziale
la melodia levigata incorpori il ritmo di terzine della sezione secondaria, secondo una scrittura
più densa che rende più fine e preziosa la ripresa. Segue un brillantissimo Scherzo dal ritmo
giambico, con un Trio “Più lento” in cui si intrecciano fiati e archi; un movimento in cui è
evidentissimo il riferimento a Beethoven. L’influenza italiana torna a farsi sentire in modo
determinante nell'Allegro moderato conclusivo, un tempo in forma-sonata ma dal carattere di
Rondò; caratteristica costante del movimento è la sua propulsione ritmica, basata su insistiti
ritmi puntati di accompagnamento, su cui si stagliano scorrevoli corse dei violini, staccati dei
fiati, o anche la brillantissima scala puntata per terze, ascendente e discendente, dei flauti e poi
dei clarinetti. È la sintesi folgorante di stilemi rossinisti e forma classica, conquista non
dimenticata dall’autore lungo la strada di ricerca che porterà, una decina d’anni più tardi, alla
“grande” Sinfonia in do maggiore.
INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO
DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER
IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI.
SI RACCOMANDA DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI
É VIETATO REGISTRARE SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELL’ARTISTA E DELL’ORGANIZZAZIONE
PROSSIMI CONCERTI
Martedì 27 ottobre 2015 - ore 21.00 (Teatro Dal Verme )
(Valido per A+F; A; COMBINATA2; A2; ORFEO 2)
ORCHESTRA ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA - Direttore FABIO LUISI
G. MAHLER Sinfonia n. 5 in do diesis minore
Biglietti: Intero € 35,00 - Ridotto € 30,00
Lunedì 2 novembre 2015 – ore 21.00 (Conservatorio)
(Valido per A+F; A; COMBINATA2; A2; ORFEO 2)
MARIINSKY ACADEMY OF YOUNG SINGERS: Soprano IRINA PAVLOVA Mezzosoprano YULIA MATOCHKINA - Tenore ILYA SELIVANOV Baritono GRIGORY CHERNETSOV - Pianista LARISSA GERGIEVA
Arie e Lieder da repertorio russo
Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00
Lunedì 9 novembre 2015 – ore 21.00 (Conservatorio)
(Valido per A+F; A; COMBINATA2; A2; ORFEO 2)
«Il Genio è Donna»
Pianista JUANA ZAYAS
F. CHOPIN Studi nn. 6, 5, 9, 8, 10, 11 op. 10; Studi nn. 1, 2, 3, 8, 11, 12 op.25 SCHUBERT/LISZT 2 trascrizioni: Gretchen am Spinnrade; Erlkönig - SCHULTZ/EVLER
Arabesques su „An der schoenen blauen Donau“
Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00
Lunedì 16 novembre 2015 – ore 21.00 (Conservatorio)
(Valido per A+F; A; COMBINATA1; A1; ORFEO 1)
QUINTETTO ORCHESTRA RAI - Pianista ANDREA BACCHETTI
W. A. MOZART Fantasia K 397; Rondò K 485; Concerto in mi bemolle maggiore K 271 (trascr. Lachner);
Concerto in sol maggiore K 453 (trascr. Lachner)
Biglietti: Intero € 30,00 - Ridotto € 25,00
«… GLI AMICI PROPONGONO …»
* Martedì 10 novembre 2015 ore 18.00 (Istituto dei Ciechi - via Vivaio, 7 - Milano)
Lezione/concerto a cura di Luca Schieppati
“De la musique avant toute chose...” Impressionismo? Simbolismo? Debussysmo!
Abb. 7 lezioni: € 200 per soci, € 230 per non soci
lezione singola: € 30 per soci, € 35 per non soci
* Martedì 17 novembre 2015 ore 21.00 (Teatro Edi del Barrio’s - Via Barona - Milano)
«In collaborazione con l’ Associazione Amici di Edoardo»
Concerto del Quintetto a fiati Hermes con Luca Schieppati al pianoforte
Biglietti: Intero € 10,00 - Ridotto € 5,00
ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI»
2014/2015201 2022001122013/2014ICALI»
Presidente Onorario Camilla Guarneri
Piera Cattaneo
Nicoletta Colombo
***
Egle Da Prat
Soci Fondatori
Piero De Martini
Carla Biancardi
Maya Eisner
Franco Cesa Bianchi
Federico ed Elisabetta
Giuseppe Ferreri
Falck
Emilia Lodigiani
Silvana Fassati
Enrico Lodigiani
Donatella Fava
Luisa Longhi
Carlo e Anna Ferrari
Stefania Montani
Luisa Ferrario
Gianfelice Rocca
Giuliana File Finzi
Luca Valtolina
Maria Teresa Fontana
Amici Benemeriti
Bianca e Roberto Gabei
Alvise Braga Illa
Matilde Garelli
Pepi Cima
Felicia Giagnotti
Fondazione Rocca
Giuseppe Gislon
Thierry le Tourneur d’Ison Soci
Maria Clotilde Gislon
Erika Rottensteiner
Antonio Belloni
Fernanda Giulini
Società del Giardino
Carla Beretta Ricci
Eugenia Godani
Amici
Beatrice Bergamasco
Ferruccio Hurle
Giovanni Astrua Testori Umberto Bertelè
Giovanni Iachino
Maria Enrica Bonatti
Elisabetta Biancardi
Vincenzo Jorio
Luigi Bordoni
Mimma Bianchi
Giuliana e Vittorio Leoni
Luigi Crosti
Valeria Bonfante
Maurizia Leto di Priolo
Roberto Fedi
Isabella Bossi Fedrigotti
Giuseppe Lipari
Anna Ferelli
Maria Brambilla Marmont Maria Giovanna Lodigiani
Ugo Friedmann
Giuliana Carabelli
Gabriella Magistretti
Jacopo Gardella
Giancarlo Cason
Eva Malchiodi
Hans Fazzari
Fedele Confalonieri
Mediaset
Giuseppe Barbiano di
Belgiojoso
Ugo Carnevali
Roberto De Silva
Roberto Formigoni
Gaetano Galeone
Società del Giardino
Gianni Letta
Mario Lodigiani
Roberto Mazzotta
Francesco Micheli
Arnoldo Mosca Mondadori
Silvio Garattini
Robert Parienti
Paolo Pillitteri
Miriam Lanzani
Mario Lodigiani
Paolo Lodigiani
Maria Candida Morosini
Rainera e Mario Morpurgo
G.B. Origoni Della Croce
Adriana Ragazzi Ferrari
Giovanna e Antonio Riva
Elisabetta Riva
Luisa Robba
Giovanni Rossi
Alessandro Silva
Maria Giacinta Tolluto
Maria Luisa Vaccari
Marco Valtolina
Beatrice Wehrlin
«SERATE MUSICALI» AMICI STORICI
Fulvio Pravadelli
Cecilia Falck
Quirino Principe
Vera e Fernanda Giulini
Gianfelice Rocca
Emilia Lodigiani
Fondazione Rocca
Maria Grazia Mazzocchi
Carlo Sangalli
Conservatorio G. Verdi Fondazione Cariplo
Milano
Luigi Venegoni
Francesca Colombo
Giuseppe Ferreri
Stefania Montani
Banca Popolare di Milano
Cristina Muti
Camera di Commercio di
Simonetta Puccini
Milano
Rosanna Sangalli
Publitalia
Elisso Virsaladze
Juana Zayas
*****
Flavia De Zigno
Diana Bracco
Bianca Hoepli
Martha Argerich
*****
Marina Berlusconi
Giuseppina Maternini
Luisa Migliavacca
Guya Mina
Filippo Monti
Lucia ed Enrico Morbelli
Luisa Consuelo Motolese
Anna Chiara Nalli
Lilli Nardella
Maria Vittoria Negri
Josepf Oskar
Mirella Pallotti
Stefano Pessina
Francesca Peterlongo
Denise Petriccione
Giuseppe Pezzoli
Rosemarie Pfaffli
Gian Pietro Pini
Raffaella Quadri
Giorgio Rocco
Gabriella Sala
Noris Sanchini
Giustiniana Schweinberger
Paola e Angelo Sganzerla
Franca Soavi
Andrea Susmel
Giuseppe Tedone
Adelia Torti
Graziella Villa
Giuseppe Volonterio
Carlo Maria Badini
Alberto Falck
Oscar Luigi Scalfaro
Giovanni Spadolini
Leonardo Mondadori
Giuseppe Lodigiani
Giancarlo Dal Verme
Tino Buazzelli
Peter Ustinov
Franco Ferrara
Franco Mannino
Carlo Zecchi
Shura Cherkassky
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