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mercoledì 21 gennaio 2015 anno 119 - numero 17 euro 1,40
.
MILAN IN PIENO CAOS
10
MA CHE
DIAVOLO
FATE?
COPPA ITALIA
MANCIO-SINISA
PRIMA VOLTA
DA CARI NEMICI
14
LA JUVE CI PROVA:
GIOVINCO SUBITO
A TORONTO
PER AVERE ZAZA
Mancini e Mihajlovic trascorrono anche le vacanze insieme
Su Zaza, 23 anni, la Juve ha un diritto di riacquisto a 15 milioni
Inter-Samp alle 21: Okaka titolare
Dai nerazzurri 9 milioni per Suarez
Fiorentina-Atalanta alle 18. Occhio
a Mou: offre 27 milioni per Cuadrado
I bianconeri premono perché Seba
anticipi il suo addio. E a Vinovo
irrompe Raiola: per Pogba sarebbero
già pronte le offerte di United e City
BREGA, DALLA VITE, DA RONCH, SARDELLI A PAGINA 10-11-13
GRAZIANO A PAGINA 14
6
18
IL RIGORE
E’ UN REGALO:
ROMA AVANTI
DOPO 120’
SAPUTO
«IL MIO
BOLOGNA
DA SERIE A»
9 771120 506000
50 1 2 1>
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
Furia Empoli per il
penalty del 2-1 al 113’
segnato da De Rossi.
Follia Gervinho in
Africa: rosso e lacrime
Dopo la bordata di Berlusconi
(«Sconfitte inaccettabili»), viene resa
nota una telefonata di smentita
a Galliani e Inzaghi. Film già visto
che porta alla ribalta il problema della
convivenza tra Barbara e Adriano
CECCHINI, FROSIO, PUGLIESE,
RICCI, STOPPINI PAG. 6-9
w
IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi
Tiger Woods a Cortina mascherato e
senza un dente. Per farsi riconoscere da
Lindsey Vonn ha dovuto mostrare
l’estratto conto.
OLIVERO, PASOTTO ALLE PAGINE 2-3-5
Il nuovo padrone
canadese svela i suoi
piani a casa Gazzetta:
«Voglio andare in alto
per restarci a lungo»
TOSI
ALLE PAGINE 18-19
15
IL CASO
Di Natale gela l’Udinese
Niente rinnovo, idea estero
D’ANGELO A PAGINA 15
L’ANALISI
di Carlo Laudisa
IL COMMENTO
di Massimo Oriani
21
21
SAPUTO E LA SFIDA
SUL TRONO DEL BASKET
DEI TYCOON STRANIERI ASPETTIAMO L’ITALIA
Cuore caldo e testa fredda.
Joey Saputo si presenta con
un profilo davvero
interessante per il nostro
calcio. Il tycoon arrivato dal
Canada, che in casa ha
sempre parlato italiano,
coniuga le doti dell’uomo
d’affari a quelle del dirigente
calcistico consumato. Da 21
anni guida il Montreal Impact
ed ha imparato a delegare, a
fare un passo dietro l’altro.
Se l’è ampiamente meritato.
Marc Gasol è stato votato
miglior cestista dell’anno
2014, vincendo il
prestigioso (e non lo
diciamo per darci delle arie)
Europlayer Gazzetta, da una
giuria composta in
maggioranza da gente che ci
ha giocato contro o al
fianco, che sa quindi
realmente quale sia il suo
valore.
L’ARTICOLO A PAGINA 21
L’ARTICOLO A PAGINA 21
25
IL REPORTAGE
Valentino già a tutto gas
«Guardate quanto
mi fa sgobbare Marquez»
Rossi in sella prepara la nuova stagione
«Per poter battere Marc devo essere al top»
DA NON
PERDERE
1 Tra Mediaset e Sky
un canale unico
per la Champions?
IARIA
A PAGINA 14
2 Europlayer 2014
Il premio Gazzetta
va al «piccolo» Gasol
LOPES PEGNA
ALLE PAGINE 26-27
3 Il calcio è peccato
L’Isis avrebbe ucciso
tredici ragazzi
ZAMAGNI A PAGINA 25
LUCHETTA
A PAGINA 20
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2
Primo piano R La crisi rossonera
.
I MOMENTI CHIAVE DI UN LENTO DECLINO
LO SCUDETTO VA ALLA JUVE...
È il 13 maggio 2012: la Juve conquista il primo
dei tre scudetti vinti da Antonio Conte (nella foto
la festa scudetto dopo la gara contro l’Atalanta
all’ultima giornata). Il Milan è secondo a 4 punti
...E I BIG SE NE VANNO
E’ il 12 luglio 2012: Silvio Berlusconi annuncia la
cessione al Psg di Thiago Silva e Ibrahimovic. Con
una plusvalenza che supera i 40 milioni di euro, se
ne vanno due pilastri della squadra rossonera
Giallo Milan
Berlusconi
sconfessa
la bordata
Di chi era?
LO STRAPPO BARBARA-GALLIANI
Fine novembre 2013: Adriano Galliani decide di
lasciare il Milan, spiegando di avere ricevuto «un
grave danno alla sua reputazione» dalle critiche di
Barbara Berlusconi alla gestione del la società
L’ESONERO DI ALLEGRI
E’ il 13 gennaio 2014: dopo la brutta sconfitta in
campionato contro il Sassuolo, il Milan decide
di esonerare Massimiliano Allegri. Al suo posto
è in arrivo l’ex rossonero Clarence Seedorf
ERANO FELICI
BARBARA, PIPPO
E GALLIANI
1Sconfitta inaccettabile? Il presidente ha
assicurato a Galliani e Inzaghi di non averlo
mai detto. Chi ha passato all’Ansa le sue
presunte parole? Era già successo con
Seedorf. Indizi, sospetti: altra giornata tesa
INACCETTABILE
PERDERE CON SQUADRE
I CUI CALCIATORI
GUADAGNANO
5 VOLTE MENO
SILVIO BERLUSCONI
FRASE ATTRIBUITA AL PRESIDENTE DEL MILAN
G.B. Olivero
MILANO
C
hi ha ucciso il grande Milan? Potrebbe essere il titolo di questo giallo che
appassiona per i suoi intrecci ma
inevitabilmente intristisce i tifosi rossoneri. Come i migliori
gialli anche qui non mancano i
capitoli-chiave, quelli che alla fine della storia ti tornano subito
in mente per gli indizi che hanno lasciato. E magari a fine lettura scopriremo il reale peso del
capitolo datato 19-20 gennaio,
quello che potremmo intitolare:
«Inaccettabile. Ma chi l’ha detto?». Per adesso vale la pena di
rileggerlo ricordando il punto di
partenza. Lunedì sera alle 19.30
un lancio dell’Ansa esplicita il
dispiacere di Silvio Berlusconi
per la situazione del Milan dopo
la sconfitta con l’Atalanta: «Sono più sconcertato che arrabbiato. Capisco che non sono più i
R Indizio: Barbara
usò l’aggettivo
«inaccettabile» in
un comunicato
contro Allegri
tempi in cui si vinceva a Barcellona, ma è inaccettabile perdere
contro squadre con calciatori
che guadagnano 5 volte meno
dei nostri». Sul banco degli imputati finiscono un po’ tutti:
Adriano Galliani (che fa firmare
i ricchi contratti), Pippo Inzaghi
(che deve gestire una rosa più
competitiva di quella dell’Atalanta) e la squadra (il cui rendimento è palesemente insufficiente).
LE TELEFONATE Ieri mattina poco dopo le 10 Galliani sale in
macchina diretto a Milanello.
Nell’ultima parte del percorso
1
● I punti che ha conquistato il Milan nel 2015. Il bilancio è di due
sconfitte in casa (2-1 col Sassuolo e 1-0 con l’Atalanta),
un pareggio (1-1 sul campo del Torino) e nessuna vittoria
riceve la telefonata del presidente Berlusconi che nega di
aver mai rilasciato quelle dichiarazioni all’Ansa sottolineando
che la sera prima aveva parlato
di calcio solo con lo stesso Galliani e con Inzaghi, sempre al telefono. Appena arriva a Milanello, Galliani bypassa la club house e si fa portare direttamente a
ridosso dei campi di allenamento, dove ci sono gli spogliatoi e
l’ufficio di Inzaghi. Lì dentro
l’a.d. rossonero trova l’allenatore, che sta riguardando la partita contro l’Atalanta insieme allo
staff. Uno sguardo dice più di
mille parole. L’intesa tra Galliani
e Inzaghi è quasi come quella
che Pippo aveva con Rui Costa e
Serginho, i suggeritori preferiti
degli anni d’oro da cannoniere.
«Pippo, mi ha chiamato il presidente». «Grazie, ha chiamato
anche me». Il sorriso condisce
tutto. Anche al tecnico Berlusconi ha ribadito le stesse cose aggiungendo qualche parola di
conforto, un paio di suggerimenti tattici (quelli non guastano mai...) e l’invito a trasmettere
fiducia ed entusiasmo alla squadra, chiamata a reagire prontamente alle ultime brutte prove.
Inzaghi sta vivendo giorni difficilissimi. Perfino gli amici, che
ne conoscono la congenita tensione, non sanno come prenderlo: mandano sms che restano
senza risposta (evento più unico
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
.
STAGIONE DA DIMENTICARE
La delusione di Robinho, Matri, De Jong e Birsa
dopo la sconfitta 3-2 sul campo del Parma
alla 9a giornata di andata. Il Milan chiuderà il
campionato 2013-2014 lontano dall’Europa
L’ESONERO DI SEEDORF
E’ il 9 giugno 2014: deluso dall’ottavo posto, il Milan
cambia ancora allenatore, esonerando Clarence
Seedorf che chiude la sua esperienza con 35 punti
in 19 partite. Comincia l’era di Pippo Inzaghi
delle dichiarazioni attribuite a
Berlusconi. L’indizio è un aggettivo: quell’«inaccettabile» che richiama un altro comunicato storico. Il 12 gennaio 2014, subito
dopo Sassuolo-Milan 4-3, Barbara Berlusconi dichiarò all’Ansa: «Una serata deludente. E’ necessario e urgente cambiare.
Non è più tollerabile che i tifosi
assistano a prestazioni inaccettabili come questa». Il tono è simile, il contenuto pure. E poi c’è
quell’aggettivo che diventa un
indizio pesante. Nota a margine: dopo quel comunicato fu
esonerato Allegri e arrivò Seedorf anche se per qualche ora
l’allenatore in pectore fu - indovinate chi? - Pippo Inzaghi.
che raro) e quando riescono a
sentirlo ci mettono un secondo a
coglierne il disagio. Pippo soffre
per il rendimento del Milan e il
clima agitato intorno a lui e alla
squadra peggiora le cose. Galliani, che mai come adesso ricopre
il ruolo di prezioso tutore di Inzaghi (e anche per questo dovrebbe regolamentare in modo
chiaro l’eventuale ingresso di
Sacchi in società), cerca di rincuorarlo e l’impressione è che
Inzaghi, dopo la telefonata di
Berlusconi, sia davvero più sereno. Più concentrato no, quello è
impossibile: la concentrazione è
già massima. Per uscire dalla
crisi Pippo conosce solo la ricetta del lavoro e lo ribadisce a Galliani che prima di lasciare Milanello parla con alcuni giocatori.
LA REPLICA Durante il tragitto
verso Milano, Galliani fa filtrare
la smentita di Berlusconi parlando con i giornalisti che abitualmente si occupano di Milan.
Emergono così i particolari delle
telefonate. Ma è possibile che
una delle principali agenzie internazionali si sia inventata una
dichiarazione dell’ex presidente
del Consiglio o quantomeno che
abbia frainteso i termini ed equivocato la situazione? Ovviamente no. E l’Ansa alle 14.42
prende solo atto della «telefonata tranquillizzante da parte di
Berlusconi a Galliani e Inzaghi».
RE intanto ci si
interroga di nuovo
sul rapporto tra i
due amministratori
delegati
Con un secondo lancio delle
19.17 l’Ansa (che garantisce di
non aver ricevuto nessuna
smentita ufficiale) ribadisce che
«secondo quanto filtra dal club
Berlusconi avrebbe fatto scendere il termometro delle preoccupazioni negando il senso del
suo sfogo raccontato ieri (lunedì, ndr) all’Ansa da un interlocutore diretto».
L’INDIZIO Un interlocutore diretto, già. Ma chi? Difficile che si
tratti di uno dei soliti cortigiani
del presidente o di un consulente politico. E allora un indizio si
nasconde proprio tra le parole
7
LOTTA DI POTERE I giallisti, però, sanno che per fare una prova
servono tre indizi e qui al massimo siamo a due. Nel marzo del
2014, infatti, si era vissuta una
situazione simile. Un lancio dell’Ansa: «Il Milan è costruito male», frase attribuita a Silvio Berlusconi. Ma poi il presidente
chiama Galliani, l’eventuale destinatario della critica, e smentisce la dichiarazione. sempre in
via ufficiosa, ossia con il diretto
interessato, e mai in via ufficiale, ossia con un nuovo comunicato. E anche in quel caso, tra le
varie indiscrezioni, ce n’era una
che sottolineava lo sconforto di
Berlusconi per gli scarsi risultati
a fronte di un monte ingaggi inferiore solo a quello della Juve.
Un argomento riemerso prepotentemente lunedì. Insomma se
Giulio Andreotti diceva che «a
pensar male si fa peccato, ma
spesso ci si azzecca», si può legittimamente ipotizzare che
questa sia un’altra puntata della
guerra al vertice tra Barbara
Berlusconi e Adriano Galliani. Il
12 dicembre a Milanello era andato in onda il brindisi natalizio: «Adriano, ma noi non litighiamo sempre?». «Lo pensano
gli altri... Il presidente mi ha
detto “Adriano, con Barbara non
ti devi proprio sposare ma insomma...”». Accanto a loro c’era
Inzaghi e a chi gli faceva notare
che il panettone era riuscito a
mangiarlo Pippo rispose: «Speriamo, mancano ancora due
partite». Erano quelle con Napoli e Roma, che spaventavano tutti e invece fecero sognare il terzo
posto. Poi, nel giro di dieci giorni, i sogni sono finiti e sono tornati i problemi. Come un anno
fa, come due anni fa. E il giallo
sulla sorte del Milan si arricchisce di nuovi capitoli e di nuovi
sospetti. Speriamo che la soluzione del giallo sia vicina, come
la fine di questo periodo buio.
Perché tra la caccia agli indizi e
la ricerca del colpevole si rischia
di dimenticare la vittima: il Milan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
● I punti di distacco del Milan dal terzo posto in classifica occupato
dal Napoli e dalla Sampdoria. Molto più vistosa la distanza
che separa i rossoneri dalla Juve capolista: ben 20 punti
IL K.O. A SAN SIRO COL SASSUOLO...
Nicola Sansone esulta dopo aver segnato: il
Sassuolo passa a San Siro e il Milan trascorre
un’orribile giorno dell’Epifania. Con questo k.o.
diventa sempre più complicata la crisi rossonera
... E QUELLO CON L’ATALANTA
Siamo a domenica scorsa: la squadra di Inzaghi
gioca malissimo e merita di perdere con
l’Atalanta. A fine partita un gruppo di giocatori
va sotto la curva a chiedere scusa ai tifosi
I CONTI NON TORNANO
Silvio è preoccupato:
senza la Champions
altri 50 milioni in fumo
1L’anno scorso Fininvest ha ripreso a pompare denaro
nelle casse rossonere per ripianare le perdite di bilancio
Il patron ha qualche noia finanziaria e teme ulteriori esborsi
santemente a iniettare denaro nelle casse rossonere. I tifosi non ne hanno percepito gli effetti,
viste le magre campagne acquisti. I soldi tuttavia
sono serviti a mantenere la continuità aziendale:
dopo i 26 milioni (tra versamenti e rinuncia ai
crediti) spesi prima della scorsa estate, a settembre c’è stato un massiccio intervento per via della
semestrale negativa e altri aiuti dell’azionista sono in programma, alla luce del forte deficit di bilancio al 31 dicembre 2014, che dovrebbe superare i 40 milioni (erano 16 nel 2013 e 7 nel 2012).
Silvio Berlusconi, 78 anni, ha preso il Milan nel 1986
Marco Iaria
twitter@marcoiaria1
I
CIRCOLO VIZIOSO Gira e rigira, quei 50 milioni
della Champions sono l’ossigeno che manca a Fininvest per rifiatare e al Milan per tendere verso
l’equilibrio contabile. Senza l’Europa, infatti, il
fatturato della stagione sportiva (il bilancio rossonero è sfalsato perché segue l’anno solare) è
crollato a 200-210 milioni, al netto delle plusvalenze. L’addio in estate di Balotelli, tra plusvalenze e stipendio, ha prodotto un risparmio di circa
10 milioni sull’esercizio 2014, ma non basta. Il
Milan può tentare di reggersi sulle sue gambe solo se sta in Champions, anche perché la sua struttura di costi, pur con la spending review adottata,
resta imponente. È una struttura da squadra di
alto livello: nel 2013 ammontava a 279 milioni
(51 di soli ammortamenti) e assorbiva tutte le entrate, comprese le plusvalenze. Si tratta di scadenze da rispettare – le buste paga, le fatture dei
fornitori, ecc. – e non è un caso se l’indebitamento finanziario sia aumentato e lo scorso anno si
sia fatto ricorso a due nuove linee di credito per
complessivi 96 milioni, in cambio della cessione
dei crediti futuri dei contratti tv e pubblicitari. Si
fa quel che si può per evitare tensioni di liquidità.
Berlusconi lo sa benissimo e teme che le esigenze
di cassa non diminuiscano nel prossimo futuro.
l Milan è sempre stata una questione di
cuore (e un formidabile veicolo di propaganda) per Silvio Berlusconi. Negli ultimi
tempi è diventata una preoccupazione per il
portafoglio. Da quando la crisi e il lodo Mondadori hanno colpito le attività di famiglia, la
squadra di calcio si è trasformata in un giocat- IMPEGNO Dal 1986 a oggi il patron ha tirato fuotolo troppo costoso. Un lusso. E il timore del ri circa 650 milioni per il Milan. C’era un tempo
patron è che le elargizioni riprendano ad au- in cui poteva permettersi qualsiasi cosa, ora non
mentare: non per comprare
più. Fininvest ha chiuso il bilancio
qualche stella ma per ripianare
2013 con una perdita di 428 mile perdite. Lo spettro di un’altra
IL NUMERO
lioni, che si aggiunge ai 284 brustagione fuori dall’Europa non
ciati nel 2012. La holding ha riserintacca soltanto l’orgoglio del
ve enormi (1,6 miliardi) ma non si
presidente-tifoso che si vanta di
staccano più i dividendi di una
essere il più vincente della stovolta. Peraltro Berlusconi, a causa
ria, ma agita pure i pensieri deldella perdita dei requisiti di onol’imprenditore. Replicare un’al- I milioni versati da
rabilità dopo la sentenza Mediatra mattanza da 50 milioni - Berlusconi nel
set, è costretto a vendere il 20% di
perché questa è l’entità dei
Mediolanum, l’unica gallina dalle
capitale
del
Milan
mancati ricavi da Champions,
uova d’oro. Senza dimenticare i
inclusi il botteghino e i bonus sin dall’insediamento debiti di Forza Italia garantiti perdegli sponsor - sarebbe terrifi- del 1986
sonalmente. Ci mancava solo il
cante per i conti di Fininvest:
Milan. I cui ricavi si cristallizze100 milioni di danni in due anni, troppi.
ranno senza gli introiti della coppa principale:
tolti i bonus il rinnovo del contratto con EmiraCAMBIO DI ROTTA La holding di famiglia, tes, a partire da luglio, non regalerà un surplus
proprietaria al 99% del Milan, aveva imposto decisivo. È vero che è tempo di austerity, ma
l’autosufficienza e il management si era ade- Berlusconi dovrebbe virare verso una strategia
guato sacrificando i pezzi grossi (43 milioni di differente: ripartire da zero e abbattere i costi
plusvalenze da Thiago Silva e Ibrahimovic nel portandoli al livello di un club medio, oppure
2012) e tagliando le spese per il personale, investire a inizio stagione sull’organico e sperache sono scese dai 206 milioni del 2011 ai 151 re di rientrare con i proventi Champions. Così,
del 2013. Per un po’ Fininvest è riuscita a re- invece, i ripianamenti dei deficit a consuntivo
spirare (appena 4 i milioni versati nel 2013) sono ineluttabili.
ma nella seconda metà del 2014 ha ripreso pe© RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Primo piano R La crisi rossonera
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Dal padrino Galliani
fino a Montolivo:
Inzaghi, fatti dare
una mano da loro
1Tutti gli uomini di Pippo per uscire dal momentaccio:
l’a.d., il capitano tuttofare, Menez che può dare la svolta
Marco Pasotto
MILANO
P
ippo Inzaghi proverà a
mettere in pratica il motto dell’equilibrista («No
all’esaltazione dopo le vittorie,
niente drammi quando le cose
non vanno») anche stavolta.
Ma farlo è sempre più complicato. A differenza degli altri momenti scuri stagionali, in cui le
sconfitte venivano digerite ed
espulse da Milanello con tempi
più o meno rapidi, in questo caso si parla per la prima volta di
sfide decisive per il suo futuro.
E questo è il contesto complicato in cui l’allenatore dovrà essere capace di trasmettere una
nuova scossa alla squadra. Si riparte necessariamente da qui:
da un tecnico che deve restituire ai giocatori lo spirito smarrito. Basterebbe, tanto per capirci, quello visto proprio contro la
Lazio alla prima di campionato.
Per farlo Pippo si affiderà in-
nanzitutto alla cultura del lavoro, cosa che ha contrassegnato
tutta la sua carriera. «Non conosco altro modo per uscire
dalle difficoltà», raccontava già
nel dopogara di domenica.
MOMENTI DELICATI
● Pippo Inzaghi, 41 anni,
prima panchina in A BOZZANI
QUALITÀ Ma sudare non è sufficiente. O almeno, non del tutto. Una squadra che deve per
forza di cose ripartire, va curata anche nella testa oltre che
nelle gambe. Ecco gli straordinari di Pippo. Dovrà essere bravo e costante nel trovare le
chiavi giuste per rimettere in
moto la forza mentale dei singoli. La base di partenza è:
questa squadra ha dimostrato,
come a fine anno, di avere delle qualità, che non possono essere scomparse. Sono state
semplicemente smarrite e occorre ritirarle fuori. Pippo in
tutto ciò non sarà solo. Fuori
dal campo, tanto per fare un
nome, c’è sempre Galliani. Non
va infatti dimenticato che Inzaghi è un «suo» uomo: fu l’a.d. a
sbarrargli l’anno scorso la strada per Sassuolo, convinto che
prima o poi sarebbe arrivato il
momento giusto per la panchi-
RE’ stato proprio
RIntanto il tecnico
l’a.d. l’anno scorso
a impedire a
Inzaghi di andare
al Sassuolo
continua i colloqui
con i giocatori:
vuole capire che
cosa non funziona
Niang va verso il Genoa
E anche De Jong è k.o.
1Galliani e Preziosi
trattano per
il prestito della
punta. L’olandese
out due settimane
MILANO
M’
Baye Niang torna a
comparire con forza
sulla lista dei partenti. Dopo Udinese e Newcastle, sulle tracce del 20enne attaccante esterno francese stavolta c’è il Genoa. E siccome
quando ci sono di mezzo Galliani e Preziosi il più delle volte
gli affari vanno in porto, c’è da
stare con le antenne dritte. Anche perché pare che l’affare sia
già abbastanza avanti. Si tratterebbe comunque di un prestito. In entrata, invece, continua
il casting per il terzino. Siqueira resta la prima scelta, ma l’Atletico Madrid non pare intenzionato a scendere dalla richiesta di dieci milioni. Il Milan invece mette sul piatto un
prestito con obbligo di riscatto
(a una cifra comunque inferiore rispetto ai desideri dell’Atletico). Così al momento la questione è ferma, così come non
si registrano particolari passi
avanti per Pasqual, ai ferri corti
con la Fiorentina. Gli altri nomi
sulla lista rossonera? Guerreiro del Lorient e Douglas Santos, in forza all’Atletico Mineiro
e di proprietà dell’Udinese. Le
attenzioni attuali di mercato,
na rossonera. E fu sempre Galliani a caldeggiare il suo nome
nelle ore seguenti all’esonero
di Allegri.
RIFERIMENTI Inzaghi
lavorerà anche per migliorare il rapporto con
Tassotti, il cui grado
di coinvolgimento è
evidentemente al di
sotto delle attese. Per
quanto riguarda la squadra, i suoi pilastri sono facilmente identificabili con lo
zoccolo duro degli italiani.
Quindi il capitano Montolivo,
che ha dato disponibilità completa (a prescindere dalla posizione in campo più o meno gradita...), ma anche senatori come
Abate, Bonera e Abbiati. Presenze importanti nello spogliatoio,
al di là di infortuni ed esclusioni
tecniche. Senza tralasciare la figura di Menez. In questo caso il
supporto che si attende Pippo è
più di carattere tecnico: l’auspicio è che il francese trovi maggiore continuità e, essendo quello con più qualità, dia l’esempio
ai compagni (non come sul gol
dell’Atalanta: oltre ad aver perso
palla malamente, Jeremy non
ha abbozzato nemmeno mezzo
metro di inseguimento).
DOPPIO LAVORO Nel frattempo
Pippo sta intensificando i colloqui personali (che comunque
non sono mai mancati). Una
sorta di screening approfondito
per provare a capire alla radice
cosa c’è che non va. Inzaghi in
questi giorni andrà oltre a torelli, scatti e partitelle. Oltre l’allenamento, anche per avere chiaro in testa quali giocatori possono esercitare un influsso positivo sul gruppo e chi invece sta
patendo particolarmente la situazione. Insomma, doppio lavoro: tattico e psicologico. Per
fortuna non potrà mai essere
questo a spaventare Pippo.
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FRA MERCATO E CAMPO
SUSO, PRIMO ALLENAMENTO
● Ciò che fino a poche settimane fa sembrava improbabile, è
diventato realtà: Suso è riuscito ad arrivare al Milan già a
gennaio, ha preso la maglia numero 8 e ieri ha sostenuto il
primo allenamento a Milanello (alle spalle c’è Mastour) BUZZI
comunque, sono rivolte in massima parte al terzino sinistro.
ESSIEN OKAY Intanto dall’infermeria arriva un’altra cattiva
notizia: si ferma pure De Jong.
L’olandese, come informa una
nota medica ufficiale della società, nelle battute finali di Milan-Atalanta – davvero una
partita maledetta sotto tutti gli
aspetti –, ha riportato un problema al flessore mediale della
coscia destra. L’entità non è
particolarmente grave, ma lo
costringerà comunque a saltare senz’altro la doppia sfida
ravvicinata di campionato e
Coppa Italia con la Lazio, e la
sfida casalinga col Parma di
domenica 1 febbraio. Lo rivedremo a Torino con la Juve il 7
febbraio. A questo punto, Montolivo potrà finalmente essere
schierato al centro della mediana (dove comunque Inzaghi
recupera Essien, tornato in
gruppo). In difesa, gli esami a
cui si è sottoposto Bonera hanno confermato la lesione al bicipite femorale sinistro: altri
controlli fra due settimane, la
prognosi resta comunque lunga.
m.pas.
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5
.
Su chi può
appoggiarsi
GALLIANI
L’a.d. rossonero è stato il
principale sponsor di Pippo
nella corsa alla panchina
della prima squadra. Il
rapporto è fitto e affettuoso
MONTOLIVO
Il capitano si è messo a totale
disposizione dell’allenatore,
che può contare anche su
senatori dello spogliatoio
come Abate, Bonera e Abbiati
MENEZ
E’ il più tecnico e Inzaghi si
aspetta maggiore continuità.
Jeremy peraltro si sente in
debito di riconoscenza con lui
Coppa Italia R Ottavi di finale
6
ROMA
2
EMPOLI
1
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
1
2
di ANDREA PUGLIESE
DISASTRO ASTORI
SKORUPSKI C’È
TAVANO SPRECA
VECINO OVUNQUE
DOPO TEMPI SUPPLEMENTARI
PRIMO TEMPO 1-0 (1-1 AL 90’)
MARCATORI Iturbe (R) al 5’ p.t.;
Verde (E) al 35’ s.t.; De Rossi (R) su
rigore all’8 s.t.s.
ROMA (4-3-1-2)
Skorupski; Maicon, Yanga-Mbiwa,
Astori, Cole (dal 24’ p.t. Holebas);
Pjanic (dal 35’ s.t. Paredes), De
Rossi, Nainggolan; Totti (dal 22 s.t.
Ljajic); Iturbe, Destro.
PANCHINA Lobont, De Sanctis,
Florenzi, Somma, Manolas,
Calabresi, Uçan, Verde, Borriello.
ALLENATORE Garcia.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Yanga-Mbiwa per g.s.
ROMA
ITURBE
3
● 1 Daniele De Rossi, 31 anni, esulta con Maicon GETTY ● 2 Il contatto tra Zielinski e
Paredes: il giocatore dell’Empoli prende prima il pallone AP ● 3 De Rossi trasforma il
rigore del definitivo 2-1: la Roma entra nei quarti di Coppa Italia FOTOPRESS
1 Verdi risponde a Iturbe. I giallorossi, deludenti e contestati, passano
al secondo supplementare: decide De Rossi dal dischetto. Il fallo non c’è
ROMA
L’
equazione di Silvio Berlusconi va proprio riscritta. La differenza tra
una squadra i cui calciatori
guadagnano circa 98 milioni
lordi (la Roma) e un’altra che
arriva ad appena 11 (l’Empoli)
viene certificata solo al secondo supplementare grazie a un
rigore fasullo assegnato per un
presunto fallo di Zielinski su
Paredes, dopo l’1-1 del 90’ nato dalle reti del redivivo Iturbe
- non segnava dal 5 ottobre - e
dell’ottimo Verdi. Ai quarti di
Coppa Italia passano quindi
per 2-1 i giallorossi tra i fischi,
con una notazione di passaggio: se il provvedimento del
Casms era quello di vietare l’ingresso agli ultrà della Sud dopo i fatti nel derby, si sappia
che hanno semplicemente traslocato di pochi metri in Distinti e Tevere con tanto di striscione. Perfetto, no?
LA CHIAVE
Garcia aveva chiesto una
partenza importante:
il gol arriva quasi subito.
Poi poco altro
I tifosi (chiusa la Sud,
ultrà tra i distinti) non
gradiscono, Verdi fa 1-1.
Ma l’arbitro è decisivo
TURNOVER ROVESCIATO Tornando al match, il paradosso è
che a fare il turnover più spinto
è proprio la squadra con la
panchina più corta, ovvero
l’Empoli, che in partenza rinuncia ai talentuosi Sepe, Rugani, Valdifiori e Pucciarelli
per dare spazio dietro a chi ha
giocato meno e in avanti al
nuovo acquisto Saponara,
chiamato a innescare un tandem d’esperienza composto da
Maccarone e Tavano. La Roma
invece schiera l’artiglieria pesante in tutti i reparti, rispolve-
rando dall’inizio Cole - che presto lascia spazio a Holebas per
un botta alla mandibola e viene portato in ospedale per accertamenti - e non tenendo a
riposo neppure Maicon e Pjanic, utili per lanciare tre attaccanti puri come Iturbe, Destro
e Totti. Il capitano giallorosso,
però, stavolta torna alle origini
e si piazza in posizione da trequartista per dare vita a un 43-1-2 praticamente speculare a
quello dei toscani, con De Rossi destinato a camminare sulle
zolle di Saponara come Signorelli fa con Totti, mentre in mediana se la vedono spesso lo
straripante Nainggolan con Laxalt, mentre Vecino incrocia le
traiettorie di Pjanic. La differenza la fa la tempistica del
pressing alto, che la Roma innesca per quasi tutto il primo
tempo e l’Empoli per parte della ripresa.
FISCHI OLIMPICO Visto che
Garcia chiedeva un avvio robusto, il gol arriva subito con
LA MOVIOLA
di ALEX
FROSIO
PAREDES VOLA
NON È PENALTY
Fischio improvvido di Di Bello
all’8’ del 2o supplementare:
Zielinski entra sul pallone e
non commette fallo su
Paredes, già in volo prima del
contatto. Rigore regalato. E
l’Empoli poteva già lamentarsi
per la mancata espulsione di
Yanga Mbiwa al 9’ del primo
supplementare: solo giallo
per il fallo su Zielinski al
limite, ma era chiara
occasione da gol. Il polacco
dell’Empoli sarebbe entrato
in area da solo e con un suo
compagno ancor più solo
al centro.
Maicon che mette al centro
una palla deviata da Barba e
messa in rete da Iturbe dopo
una fiacca chiusura di Bianchetti. E’ l’unica vera conclusione nello specchio di entrambe le squadre, visto che un diagonale di Tavano (10’) sfila a
lato di poco e un paio di conclusioni di Nainggolan (30’ e
40’) vengono neutralizzate
dalla difesa empolese. Il pallino del gioco è della Roma, che
si sovrappone bene sulle fasce
e i toscani non hanno la rifinitura giusta per accendere gli
attaccanti negli spazi. L’inizio
ripresa è giallorosso, con Destro che prima si divora il match ball dentro l’area tirando
alto (2’) e poi impegna Bassi
(6’). Da quel momento però la
squadra di Garcia annega in
uno sterile possesso palla e in
una condizione fisica precaria,
mentre l’ingresso di Zielinski e
Verdi rivitalizza l’Empoli. Il
primo sfiora il pari da ottima
posizione (12’), il secondo lo
certifica capitalizzando in diagonale un lancio di Vecino
(35’) su cui Astori e Skorupski
sono in ritardo. La Roma tira
fuori l’orgoglio e Bassi salva
con una doppia parata su Iturbe (47’). Morale: solo un’errata interpretazione dell’arbitro intervento di Zielinski su Paredes - consente a De Rossi di andare sul dischetto nel secondo
supplementare, mentre Skorupski salva al 120’ sull’ultima
incursione di Tavano. I fischi
finali e le lacrime dell’Empoli
raccontano tutto.
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IL PROTAGONISTA
Sarri: «Gli applausi? Avrei preferito vincere»
1Il tecnico dell’Empoli si prende la scena
ad avvicinarsi al quarto uomo,
per chiedere spiegazioni. Ha
guardato il cielo, poi ha controllato l’orologio. Sapeva che
un’altra occasione sarebbe ricapitata. E così è stato, fino a
quelle mani nei capelli per il
2-2 sciupato da Tavano, minuto
120.
e si guadagna pure l’omaggio dell’Olimpico
Dopo Mancini, ha messo sotto pure Garcia
Davide Stoppini
ROMA
C
i sono fischi e fischi, a
pensarci bene. C’è quello
di Di Bello, l’arbitro che
ha tolto un sogno a Maurizio
Sarri da Figline. E poi ci sono
quelli dei tifosi della Roma, che
hanno sommerso la squadra al
90’ e poi al 120’, un inedito dell’era Garcia. Ecco perché l’hanno visto passeggiare nervosamente, Sarri. Perché gli hanno
6,5
La sua partita è fatta di rabbia
e cattiveria, proprio come il gol.
Accelera, cerca l’uno contro uno,
crea superiorità numerica.
Meriterebbe la doppietta.
Roma, fischi e regalino
Rigore finto, Empoli k.o.
Massimo Cecchini
5,5
IL MIGLIORE
EMPOLI (4-3-1-2)
Bassi; Laurini (dal 7’ s.t. Hysaj),
Bianchetti, Barba, Mario Rui;
Vecino, Signorelli, Laxalt; Saponara
(dall’11’ s.t. Zielinski); Maccarone
(dal 23’ s.t. Verdi), Tavano.
PANCHINA Pugliesi, Sepe, Rugani,
Tonelli, Diousse, Perticone,
Valdifiori, Croce, Pucciarelli.
ALLENATORE Sarri.
ESPULSI Signorelli per proteste al
15’ s.t.s.
AMMONITI Bianchetti e Zielinski
per g.s., Vecino per proteste.
ARBITRO Di Bello di Brindisi.
NOTE spettatori 11.019, incasso di
286.770 euro. Tiri in porta 10-5. Tiri
fuori 11-7. In fuorigioco 4-1. Angoli
13-0. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
LE PAGELLE
tolto dalle mani la pazzia che
andava inseguendo, lui che da
ragazzo era tifoso della Fiorentina, impazziva per Baggio ma
forse mai avrebbe immaginato
di aver la possibilità di incontrarla sul campo, la Fiorentina.
Magari in quarto di finale di
Coppa Italia, lui che la Coppa
Italia (quella di Serie D, però)
l’ha vinta con il Sansovino, 13
anni fa. Ieri sera è arrivato a
tanto così dal sogno. Un rigore
di troppo l’ha spinto a calmare
una panchina imbufalita e poi
Maurizio Sarri, 56 anni ANSA
APPLAUSI Così a Sarri restano
gli applausi. «Avrei preferito
vincere», ha sussurrato ieri sera. Dev’essere destino che con
la Roma vada così. Perché anche in campionato, a settembre, andò vicino al colpo ma poi
usci a mani vuote. La pazzia di
ieri tanto pazzia non era. L’Empoli se l’è giocata. Il primo tempo ha guardato l’Olimpico. Sar-
ri negli spogliatoi l’ha svegliato
e dal minuto 46 c’è vista una sola squadra in campo. Sarri s’è
preso l’Olimpico, è venuto a
mostrare calcio a chi calcio
sembra non saper più esprimere. Garcia all’inferno, Sarri in
paradiso. Eppure ai quarti ci va
il francese: strano il calcio. Eppure questo allenatore, il meno
pagato della A, non smette di
collezionare complimenti.
L’Empoli è un’orchestra, musica
in una serata di fischi. Musica
annunciata, davanti a Garcia,
solo 3 giorni dopo aver riempito di interrogativi pure l’Inter di
Mancini. Due mostri sacri messi all’angolo: la vittoria vera, in
fondo, va oltre un rigore.
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SKORUPSKI 6 Sbaglia i tempi
dell’uscita su Verdi, ma salva nel
finale su Tavano.
MAICON 5,5 Segnali di ripresa, ma
in fase difensiva le solite amnesie e
32 palle perse.
YANGA-MBIWA 5,5 Bravo nelle
chiusure e negli anticipi. Ma alla
distanza cala eccome.
ASTORI 4,5 Così così, poi Verdi lo
ridicolizza in velocità. Altro giro,
altro errore.
COLE 6 La sua gara dura 24’.
Sfortunato.
HOLEBAS 6 Partita diligente, fatta
di corse, appoggi e qualche
inserimento.
PJANIC 5,5 Uno con il suo genio
deve andare oltre. E invece non si
accende mai.
PAREDES 6 In campo per 40’, ci
mette voglia e cattiveria, pressando
ovunque.
DE ROSSI 6,5 Gioca basso, dà
ritmo con il giro palla di prima.
Prezioso in tutto.
NAINGGOLAN 6,5 Va dentro, dà
assistenza e cerca gli scarichi.
Sfortunato al tiro.
DESTRO 5 Va in verticale, ma non
fa mai male. Si divora il 2-0,
fischiatissimo.
TOTTI 6 Gioca trequartista e lavora
molti palloni. Inizia con due
nefandezze, poi cresce.
LJAJIC 6 Prova qualche accelerata
palla al piede, ma nulla di più.
ALL. GARCIA 5 Stavolta si affida al
4-3-1-2 con il rombo. Ma la idee
latitano e la Roma non corre più.
EMPOLI
6,5
IL MIGLIORE
BASSI
7
Il portiere è decisivo a partita in
corso, fondamentale nel finale:
prima la doppia parata su Iturbe
in pieno recupero, poi respinge la
conclusione di Ljajic.
LAURINI 6 Sta bloccato, non
commette sbavature.
HYSAJ 5,5 Recupera 9 palle, ma
ne perde 12. In generale
confusionario.
BIANCHETTI 5 Sul gol di Iturbe
sbaglia la marcatura, a inizio
ripresa regala due chance a
Destro.
BARBA 6 Pulito negli interventi,
gioca semplice, senza rischiare.
MARIO RUI 6,5 Spinge a
intermittenza, ma è essenziale in
fase di spinta. E salva il 2-1.
VECINO 6,5 Lavora tanti palloni, va
e tampona. Suo il taglio in verticale
per Verdi-gol.
SIGNORELLI 6 Piazzato davanti
alla difesa, fa girare la squadra per
70’, poi va in apnea.
LAXALT 5,5 Corre per due, ma
spesso senza ordine. Fatica
all’inizio su Maicon.
SAPONARA 5,5 Deve regalare
fosforo all’attacco: ci prova (a
vuoto) con qualche colpo.
ZIELINSKI 6 Impatta bene,
sfiorando subito il pari. Poi qualche
spunto.
TAVANO 5 Spreca due palloni
d’oro, quelli dell’1-1 e del 2-2.
Inconsistente.
MACCARONE 4,5 Mai incisivo, non
detta mai il passaggio. A tratti fa
quasi tenerezza.
VERDI 7 Entra e cambia volto alla
gara: finte, spunti, mal di testa per
chiunque gli passi accanto. E il gol.
ALL. SARRI 7 L’Empoli gioca bene.
Poi nella ripresa si alza, pressa e
cresce in qualità e dinamismo.
DI BELLO
Indovina le
chiamate in area
sul tiro di Nainggolan e sulla
protesta di Iturbe, ma il regalo
finale è troppo grande. E decide
una qualificazione ingiusta.
STALLONE 5,5-PETRELLA 6
4,5
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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7
8
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Il caso R
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Follia Gervinho: pugno,
rosso e scenata in campo
1Coppa d’Africa: l’attaccante della Roma perde la testa durante Costa
d’Avorio-Guinea. A Conakry almeno un morto per una granata in un bar
che gli eventuali quarti di finale.
Le chance degli ‘Elefanti’ di qualificarsi sono intatte, anche perché ieri sera Mali e Camerun
hanno pareggiato quindi il
gruppo è assolutamente livellato, ma senza Gervinho le cose si
complicano parecchio. Naturalmente in chiave giallorossa
l’eventuale eliminazione della
Costa d’Avorio avrebbe un riscontro decisamente positivo:
Rudi Garcia potrebbe riavere il
suo attaccante già per RomaEmpoli del 31 gennaio.
GUINEA MIRACOLATA Hervé
Renard era partito con il trio Kalou-Bony-Gervinho e il romanista al 17’ aveva sfruttato la sua
velocità per creare la miglior occasione della gara: il suo tiro è
stato toccato dal portiere e si è
stampato sulla traversa. La Costa d’Avorio però è rapidamente
sparita: nessuna idea in fase offensiva e la velocità di Gervinho, servito male e raramente, come unico ricorso. La Guinea, nazionale miracolata visto
che per l’epidemia di ebola che
flagella la nazione ha dovuto
giocare tutte le qualificazioni in
campo neutro, si è difesa con ordine ed è passata in vantaggio al
36’ con Yattara.
Nelle immagini tratte da Eurosport i momenti in cui Gervinho colpisce con un pugno Keita della Guinea e poi si dispera per l’espulsione
Filippo Maria Ricci
U
na manata evidente, una
scenata evitabile, l’attesa
per la squalifica. È durato
meno di un’ora l’esordio di Gervinho alla trentesima Coppa
d’Africa. La Costa d’Avorio ha
pareggiato 1-1 con la Guinea, rimontando in 10 dopo l’espulsione del romanista al quale è andata via la luce all’inizio della ripresa, pessima chiusura di un
pomeriggio per lui frustrante e
avaro di emozioni.
9
.
MORTE A CONAKRY Peggio è
andata ad alcuni avventori di un
bar del quartiere Dar-Es-Salam
di Conakry, la capitale della
Guinea, riuniti per vedere la
partita: non è chiaro se per festeggiare, per una distrazione o
per fare danni, però una o due
granate sono esplose tra la gente che guardava la partita causando sicuramente un morto.
Per altre fonti i decessi sono addirittura 3, e secondo quanto
raccolto con testimonianze dirette e pubblicato da un giornale locale l’esplosione è avvenuta
subito dopo l’espulsione di Gervinho.
ATTESA PER LA SQUALIFICA
Per quanto riguarda il romanista, ora bisognerà vedere cosa
ha scritto nel referto l’arbitro algerino Charef ed attendere il
verdetto della Caf: sicuramente
Gervinho salta la sfida contro il
Mali del compagno di squadra
Seydou Keita e corre il rischio di
perdere anche la terza partita
del girone, che opporrà la Costa
d’Avorio al Camerun. In caso di
squalifica da 3 turni addio an-
RA questo punto
Garcia potrebbe
riavere l’ivoriano
per Roma-Empoli
del 31 gennaio
BLACK OUT L’unica reazione degli Elefanti è stata quella di Gervinho, che al 13’ della ripresa ha
dato una manata in faccia al proprio marcatore Naby Keita che
secondo il romanista gli aveva
camminato sui piedi. L’arbitro
non ha avuto dubbi: il rosso ha
mandato in tilt l’ex Arsenal, che
si è gettato al suolo, ha sbattuto
le mani e poi si è allontanato col
viso sfigurato dalla rabbia. La
Guinea ha colpito la traversa, la
Costa d’Avorio ha pareggiato
con Doumbia, entrato per l’inesistente Kalou. Gervinho aspetta
la sentenza, a Conakry si piange
per l’ennesima tragedia.
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L’ALTRO ROMANISTA
Pari del Mali
col Camerun
Bene Keita
● (f.m.r.) Tra i romanisti alla
Coppa d’africa è andata
meglio a Seydou Keita: il
capitano ha giocato bene e il
suo Mali ha pareggiato 1-1 col
Camerun. Le ‘Aquile’ sono
andate in vantaggio al 71’ con
una bella rete di Yatabare
(controllo di petto e destro
preciso) arrivata sugli
sviluppi di una punizione
calciata da capitan Keita e
toccata di testa. Il Mali ha
meritato il vantaggio (nel
primo tempo diverse parate
del portiere del Barça B e del
Camerun, il 19enne Ondoa)
ma non ha saputo difenderlo:
a 6’ dal termine il terzino dei
Leoni Indomabili Oyongo,
tesserato ai New York Red
Bulls e convocato per la
prima volta lo scorso
settembre, ha controllato col
destro un gran lancio di Loé
segnando poi col sinistro. L’11 è senza dubbio il risultato di
questa Coppa d’Africa: ben 5
partite su 8 si sono chiuse
così.
Ieri: Costa d’Avorio-Guinea 11, Mali-Camerun 1-1. Oggi
Guinea Equatoriale-Burkina
Faso, Gabon-Congo.
Seidu Keyta, 35 anni REUTERS
10
Coppa Italia R Ottavi di finale
IL SUO PRIMO
SUCCESSO NELL'85
A MARASSI
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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1
2
3
● Mancini e la Coppa Italia:
una storia piena di avventure.
1 La sua prima vittoria nella
manifestazione: con la Samp da
giocatore nel 1985 (è il primo da
sinistra) LAPRESSE 2 La sua prima
vittoria da allenatore: con la
Fiorentina nel 2001 RICHIARDI
3 Il suo ultimo trionfo: con l’Inter
da allenatore nel 2006 OMEGA
Mancio, è casa tua
Un’altra coppa
per un nuovo ciclo
«Inter, io ci credo»
Roberto
Mancini,
50 anni
LIVERANI
1Il tecnico ha vinto 10 volte il trofeo tra campo e panchina
Nel 2005 il trionfo nel torneo inaugurò l’epopea nerazzurra
Matteo Brega
INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)
L
a Decima è custodita da oltre otto anni in casa. È il caso di iniziare a pensare all’undicesima da stasera. Roberto Mancini torna nel suo campo
preferito, quello della Coppa
Italia. Ne ha sollevate 10 tra
campo (6) e panchina (4). Come lui, nelle due singole graduatorie, soltanto Dejan
Stankovic (anche lui 6 sul campo) e Sven Goran Eriksson (4 da
condottiero di Roma, Sampdoria e Lazio). Il re di Coppa ha anche espatriato, portando la sua
dote in Inghilterra (Fa Cup vinta
con il Manchester City) e in Turchia (in meno di una stagione,
coppa turca con il Galatasaray).
Questione di feeling, sì.
LE «PRIME» VINCENTI Con la
Lazio da calciatore l’ha vinta subito, nella prima stagione,
1997-98. In finale, contro il Milan, serve una super Lazio.
Sconfitta 1-0 al Meazza, vittoria
3-1 al ritorno (segna anche
LA COPPA ITALIA
È PUR SEMPRE
UN TITOLO. SE SI PUÒ
PROVARE A VINCERLO
SAREBBE MEGLIO
IL TIFOSO INTERISTA
NON DEVE
ABBATTERSI, DEVE
PENSARE POSITIVO
COME FACCIAMO NOI
ROBERTO MANCINI
ALLENATORE INTER
Guerino Gottardi). La statistica
che fa sorridere il tifoso interista riguarda però il Mancini allenatore. Perché da subentrante
e alla prima stagione ha vinto la
Coppa Italia con la Fiorentina
(2000-01). Chiamato per sostituire Fatih Terim, Mancini condusse i viola al titolo contro il
Parma. Vittoria in Emilia-Romagna e pareggio in casa. In
quella Viola giocava quell’Adani
NIENTE TURNOVER Il concetto
settimanale che è stato passato
alla squadra recita chiaramente: «Dopo la Coppa Italia - spiega il Mancio - avremo quattro
giorni per recuperare (anche se
il quarto sarebbe domenica,
giorno della sfida con il Torino,
ndr) ed è meglio che i giocatori
mettano minuti nelle gambe e si
abituino a giocare tre partite in
una settimana, perché poi ci sarà anche l’Europa League».
Chiaro? I giocatori da Inter devono avere nella testa e nelle
gambe le tre partite a settimana. Il ritmo normale per una
squadra da impegni d’alta
società. Anche perché stasera arriva una squadra
che al momento vale la
Champions, quel gradino
che insegue l’Inter di oggi.
SU DI MORALE «La Samp
sta facendo benissimo, gioca senza pressioni, è un vantaggio questo, merita di essere lì per le ottime partite fatte.
A parte la gara di Empoli, dove
non abbiamo fatto una grande
prestazione, possiamo essere
abbastanza contenti per i miglioramenti che abbiamo avuto
nell’ultimo mese. A Empoli è
stata una partita brutta, ma
ogni tanto può starci. Questo
non deve farci abbattere e farci
pensare che abbiamo fatto passi
indietro. È importante essere
consapevoli che non siamo stati
bravi, ecco». Stasera al Meazza
ci saranno più di 25 mila spettatori. «A noi fa piacere, i risultati
hanno ridato entusiasmo ai tifosi. Per Empoli siamo dispiaciuti
anche per questo - chiude Mancini - perché magari il tifoso si
abbatte, ma non deve farlo, deve pensare positivo, deve fare
come noi, il campionato è lungo, è importante nei momenti
difficili pensare a cose positive.
Sabato ci sono state cose positive e dobbiamo pensare a queste,
non dobbiamo abbatterci per un
pareggio». Stasera, il pareggio,
non vale.
che ora il Mancio avrebbe
voluto all’Inter come suo
vice. E sempre da subentrante e all’esordio su
quella panchina, il tecnico di Jesi si è tolto lo
sfizio di vincere la
coppa turca con il
Galatasaray. Il 7
maggio del 2014
una trovat a di
Sneijder regalò il successo
contro l’Eskisehirspor.
ESORDIO FORTUNATO La prima dinastia interista iniziò così:
con un successo in Coppa Italia
e con il terzo posto alla fine di
quel 2004-05. Poi arrivarono
tre scudetti di fila. Se a Erick
Thohir prospettaste un finale di
stagione identico, il presidente
si aprirebbe in un sorriso grande così immediatamente. Perché vorrebbe dire soprattutto
preliminari di Champions League, oltre che una bella rinfrescata alla sala dei trofei. «Alla fine è sempre un trofeo, se si può
provare a vincere sarebbe meglio», ha detto Roberto Mancini
ieri a Inter Channel.
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MERCATO
C’è l’offerta per Suarez: 9 milioni
E Osvaldo non si fa vedere da 2 giorni
1Lo spagnolo il preferito, ma ora anche
il Liverpool apre su Leiva. Mistero Pablo
N
ove milioni per avere
Mario Suarez. L’Inter ha
fatto pervenire all’Atletico Madrid la propria offerta per
avere subito il centrocampista
spagnolo. Il messaggio è stato
recapitato ai Colchoneros dal
manager del giocatore, Manuel
Garcia Quillon. L’Inter, adesso,
aspetta risposte dalla Spagna (e
domani non ha ancora in programma un blitz nella capitale
iberica). La formula con cui
prendere Suarez è la medesima
come per i recenti acquisti: prestito oneroso (1-2 milioni) più
obbligo di riscatto (7-8). Il quotidiano spagnolo Marca scrive
che Suarez o rinnova a gennaio
(scadenza del contratto, 2017)
o verrà venduto per riuscire a
recuperare liquidità. I nerazzurri però non aspettano notizie solo dalla Spagna: si muovono parallelamente sempre su
Lucas Leiva (ieri 90’ contro
Mou). L’ultimo messaggio mandato dal Liverpool è di una richiesta di 10 milioni (più bonus), ma l’atteggiamento dei
Reds - dicono - sarebbe più
morbido che in passato. Tutto
fermo attorno a Thiago Motta
(Psg, serve una rottura totale
del giocatore che può avvenire
solo a ridosso della chiusura del
mercato) e Lassana Diarra, il
quale aspetta sempre che la Fifa
si pronunci sul suo contenzioso
con la Lokomotiv Mosca (domani la risposta). Mancini lo
considera bloccato. Da non
Mario Suarez, 27 anni GETTY
Lucas Leiva, 28 anni EPA
scordare Susic (subito o a luglio). Capitolo uscite: Cesena in
pole per Mbaye, su Krhin tante
squadre ma chiedendo solo il
prestito (Cesena, Atalanta, Bordeaux, St. Etienne, Cordoba,
Parma, Bologna), l’Amburgo si
ritufferà su Kuzmanovic. Per
Alvaro Pereira l’Inter chiede 5
milioni: su di lui Boca, Estudiantes, Dinamo Kiev.
SULE, SCHAR, ZOUMA L’Inter si
muove comunque a fari spenti
per un difensore. Per l’estate si
valuta Niklas Süle, centralone
dell’Hoffenheim (‘95, attualmente infortunato) e Jeison
Murillo (‘92, Granada). In tema
di difensori giovani sempre
buoni (in prestito, e per subito)
Schar (Basilea) e Zouma (Chelsea).
OSVALDO È SPARITO Da sistemare anche Osvaldo, che ha
pensato bene di sparire negli ultimi due giorni. L’attaccante
non si è presentato alla Pinetina
(quindi, zero allenamenti) e
non ha avvertito nessuno. La
sua situazione rimane delicata.
Anzi, sempre più delicata.
L’oriundo ha rifiutato per il momento ogni destinazione che gli
è stata proposta ribadendo la
sua volontà ad accettare solo un
top club. Il suo intento è quello
di non spostarsi da Milano o,
comunque, di non andare lontano dal capoluogo lombardo.
ARRIVA THOHIR Per la partita
di domenica è prevista la presenza allo stadio di Erick
Thohir. Il numero uno è atteso
in Italia il giorno prima, sabato.
Resterà qui fino a mercoledì 28:
ha diversi meeting in agenda.
Poi ripartirà per i suoi impegni
di lavoro per tornare, con ogni
probabilità, a fine febbraio.
L’intenzione di Thohir è quella
di esserci per la partita contro il
Celtic, match di ritorno dei sedicesimi di Europa League.
m.b.-m.d.v.
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L’UOMO RECORD
DA GIOCATORE
DA ALLENATORE
COPPE ITALIA VINTE
DA GIOCATORE
E ALLENATORE
10
Mancini
Sampdoria: 1985, 1988, 1989, 1994
Lazio:
1998, 2000
Fiorentina: 2001
Lazio:
2004
Inter:
2005, 2006
5
Ancelotti
Roma:
Milan:
3
1980, 1981, 1984, 1986
2003
Depetrini
Juventus: 1938, 1942
Juventus: 1959
Trapattoni
Milan:
1967
Juventus: 1979, 1983
Zoff
Juventus: 1979, 1983
Juventus: 1990
COPPE ITALIA VINTE
DA GIOCATORE
6
Mancini
Sampdoria: 1985, 1988, 1989, 1994
Lazio:
1998, 2000
Stankovic
Lazio:
2000, 2004
2005, 2006, 2010, 2011
Inter:
COPPE ITALIA VINTE
DA ALLENATORE
4
Eriksson
Roma:
1986
Sampdoria: 1994
Lazio:
1998, 2000
Mancini
Fiorentina: 2001
Lazio:
2004
Inter:
2005, 2006
GDS
Idea Fantastici 4
Icardi è pronto:
«Gol per Francesca»
● (m.b.) Sono 24 i convocati
da Mancini per la Samp.
Restano a casa Ranocchia e
Jonathan (quest’ultimo spera
di esserci domenica). Oggi
rifinitura alla Pinetina e poi
partenza per lo stadio,
mentre ieri sera i giocatori
sono stati lasciati liberi.
Mancini non vorrebbe
scostarsi dal 4-2-3-1: in porta
Carrizo, Juan Jesus in Coppa
è utilizzabile, al suo fianco
Andreolli. Probabile che
Dodò venga rispolverato e
D’Ambrosio spostato a
destra. Medel (out col
Torino) e Kuzmanovic
dovranno garantire
equilibrio perché poi davanti
l’idea è quella di utilizzare i
fantastici 4: Shaqiri, Kovacic,
Podolski e Icardi. L’argentino
a Inter Channel ha espresso
la sua gioia per la nascita di
Francesca. «È arrivata la
principessa, l’ho presa tra le
mani ed è stato il momento
più bello. Wanda ha sofferto
un po’ di più. I gol saranno
per lei e per la mamma».
Coppa Italia R Ottavi di finale
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
.
M&M’s, lo scontro «fratricida»
1Prima volta contro per Mancini e Mihajlovic: storia di spie, visite, Bentley, difese e amicizia
Matteo Dalla Vite
@Emmedivu
C’
è ancora un video che
gira, un «corto» datato
ottobre 2004 dei tempi
interisti: Sinisa Mihajlovic esce
dal cancello della Pinetina e
scende dalla macchina. Fuori,
una decina di tifosi. È una belva: «Chi ha detto che sono la
spia di Mancini? Forza! Chi l’ha
detto? Chi ha palle per dire “sono stato io”? Forza, vieni fuori!». Temperamento. Occhiali
scuri. Petto in fuori. Per un’etichetta di cui lui - Sinisa - non
voleva nemmeno sentir... pensare.
UNA VOLTA, PRIMA VOLTA Perché Miha (più colorito nella
battute) e Mancio (più serioso)
sono amici. E ancora prima
compagni, poi allenatore e giocatore (alla Lazio), tecnico responsabile e vice. Ora «nemici».
Ma soprattutto Roberto e Sinisa
sono amici. Parlando di calcio,
di vita, famiglia, giocatori, politica e pure di vestiti. Perché c’è
uno che avrebbe insegnato all’altro (Mancio a Sinisa) come
ben vestirsi e l’altro che adesso
deve pure accettare un «cambia
il gilet sotto la divisa», come dice Mancini. I due hanno tante
cose in comune: la voglia di giocarsela a modo proprio, senza
compromessi. Si conoscono nel
1994, alla Samp, quando Mancio era già lì e in blucerchiato
arrivò Sinisa: due tipi pensanti,
che poi si ritrovano. Le cronache raccontano che i due, in
campo, abbiano litigato una
volta sola. Due scintille, poi è finita lì. Stasera si rivedono contro per la prima volta, Miha è
squalificato. «Sarebbe stato più
bello che Sinisa fosse in panca dice Mancio a Inter channel -,
sarebbe stata la prima volta».
TUTTI INSIEME Tanti pranzi e
cene insieme: il Mancio più attento alla linea, che mangia
quasi come un calciatore; Sinisa che magari - pur attento a
non perdere la forma - eccede
un po’. Anche vacanze insieme,
i due: con rispettive famiglie e
amici, quelli di sempre, quindi
Salsano, Domenghini, Dario
Marcolin (oggi tecnico del Ca-
tania), Attilio Lombardo. Di solito, stessa spiaggia stesso mare: Porto Cervo, all together.
Ma anche Cortina. Non male le
loro partite a tennis: poche volte uno contro l’altro, magari in
doppio. Stima e amicizia, ecco
cosa li lega soprattutto. Con le
mogli amiche e una piazza che
li ha uniti a percorso professionale già intrapreso: quando Sinisa Mihajlovic divenne tecnico
del Bologna, pochi giorni dopo
comparve a Casteldebole Roberto Mancini. Un saluto a un
fratello, una sorta di timbro di
garanzia. Marcolin è colui che
fa le convocazioni per le partite
sulla spiaggia: ultimamente il
Mancio s’è dato alla bici, Sinisa
non si tira indietro.
IN PRIMA BATTUTA Raccontano che anche un’altra cosa li accomuni: una Bentley. Sciccherie. I due sono stati compagni
della Sampdoria dal 1994 al
1997, compagni nella Lazio dal
1998 al 2000, allenatore e giocatore nella Lazio dal 2002 al
2004, quindi all’Inter e infine dal 2006 al 2008 - Mancini primo allenatore e Miha vice. Sinisa era l’allenatore della fase difensiva ma non solo: era l’inviato del Mancio per sistemare le
cose nel primo approccio coi
giocatori se qualcosa sfuggiva,
non andava, non... rispondeva.
Insomma: vai prima tu che poi,
se le cose non si assestano, arrivo io. La mente e anche il...
braccio insomma.
COMPLIMENTI Ultimamente si
parlava di Mihajlovic come futura guida tecnica dell’Inter. Poi
è arrivato Mancini, ma c’è chi
ancora dice che Sinisa lo sostituirà. Il Mancio assicura che
non c’è alcuna clausola di uscita
nel suo contratto con Thohir,
ma intanto di Miha dice: «È un
ragazzo molto intelligente e conosce il calcio benissimo: è già
pronto per allenare una grande». E Sinisa: «Mancini ha detto
che sono già pronto per la panchina dell’Inter? Non conta
quello che dice perché è un mio
grande amico». Proiezione: e se
una domani (o un dopodomani) uno diventasse direttore tecnico e l’altro prima guida? Chissà. Chissà.
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COSI IN CAMPO A MILANO, ORE 21
INTER 4-2-3-1
SAMPDORIA 4-3-3
22
DODÒ
11
PODOLSKI
5
17
JUAN KUZMANOVIC
JESUS
9
10
KOVACIC ICARDI
30
CARRIZO
6
ANDREOLLI
77
WSZOLEK
29
DE SILVESTRI
22
RIZZO
9
OKAKA
28
GASTALDELLO
10
KRSTICIC
18
MEDEL
33
ROMERO
5
ROMAGNOLI
6
DUNCAN
33
D’AMBROSIO
91
SHAQIRI
ALLENATORE Mancini
PANCHINA: 1 Handanovic, 46 Berni,
14 Campagnaro, 54 Donkor, 15 Vidic,
25 Mbaye, 20 Obi, 13 Guarin, 44 Krhin,
88 Hernanes, 8 Palacio, 97 Bonazzoli
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: nessuno
INDISPONIBILI: Ranocchia
(da valutare), Jonathan (da valutare)
23
EDER
86
CACCIATORE
ALL. Sakic (Mihajlovic squalificato)
PANCHINA: 2 Viviano, 96 Massolo,
44 Fornasier, 26 Silvestre,
32 Marchionni, 95 Ivan, 17 Palombo, 14
Obiang, 21 Soriano, 8 Correa, 18
Bergessio, 27 L. Djordjievic
SQUALIFICATI: Mihajlovic (2),
Regini (1)
DIFFIDATI: nessuno
INDISPONIBILI: De Vitis (4 mesi)
ARBITRO Tagliavento di Terni GUARDALINEE Preti-Posado
QUARTO UOMO Massa
TV Rai Due INTERNET www.gazzetta.it
CENTIMETRI
3 DOMANDE A...
JULIO RICARDO CRUZ
EX ATTACCANTE DELL’INTER
Mancio lavora sulla testa
I miei litigi con Sinisa:
duro dal cuore buono
IN VACANZA
● Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic in Sardegna nell’estate del 2011. I due sono soliti
passare le vacanze assieme, accompagnati spesso anche dalle famiglie Salsano,
Marcolin e Domenghini. Le loro mete preferite? Porto Cervo e d’inverno Cortina FREZZA
(m.d.v.) Era, e sarà sempre, El Jardinero. Ma
oggi, e da qualche mese, Julio Ricardo Cruz si è
dato alla politica: sta lottando per diventare
Sindaco di Lomas de Zamora, città argentina
situata nella zona centro-orientale della
provincia e appartenente all’area metropolitana
della Grande Buenos Aires. Lui, Mancio e Sinisa,
li ha vissuti per quattro anni. «E li ho sentiti pure
qualche mese fa» aggiunge.
● Cruz, ci parli della coppia di amici che
stasera saranno nemici.
«Le racconto subito un aneddoto: mi era capitato
più volte di incontrare Mihajlovic come
avversario: io centravanti del Bologna, lui
centrale della Lazio. Erano botte, una volta
litigammo anche in campo. Poi, quando ci siamo
ritrovati all’Inter, siamo diventati amici. Sia da
giocatore che da vice di Mancini, Sinisa era uno
che ti aiutava sempre: e infatti sta avendo una
bella carriera, si vede che i giocatori gli vogliono
bene. Lui ha il volto un po’ da cattivo ma è una
persona dolce e altruista».
● E su Mancini? Dicono che allora (nel 2004)
fosse meno calmo del Mancio di oggi...
«Una cosa secondo me non ha cambiato: l’idea di
dare consapevolezza ai propri giocatori sulla
forza che hanno. Lo faceva allora, e l’Inter a quel
tempo aveva campioni, ma lo fa anche adesso:
se credi in te stesso e in ciò che fai, beh, al 99%
vinci. Questa, oltre al calcio che propone, è la
sua grande forza».
ALL’INTER
ALLA LAZIO
● Mancini ha allenato Mihajlovic all’Inter
nel 2004-2005 e 2005-2006, poi Sinisa ha
fatto il vice del Mancio in panchina IPA
● In biancoceleste hanno giocato assieme
nel 1998-99 e 1999-00, poi Mancio ha
allenato Sinisa nel 2002-03 e 2003-04 AP
● Stasera come va a finire?
«Penso che vincerà l’Inter, che non ci saranno
sorprese. So che Mancini sta lavorando
continuamente sulla testa dei giocatori: vuole che
l’Inter torni a far paura».
AFFARI SAMPDORIA
Eto’o, l’Everton fa ostacoli
Okaka: pace con Sinisa e gioca
1Prima di mollare
Samuel, gli inglesi
vogliono un sostituto
Muriel ha firmato,
preso anche Frison
Alessio Da Ronch
GENOVA
O
kaka c’è, Muriel firma,
Eto’o ritarda. La Sampdoria potrà pensare con
calma al modo in cui presentare il grande colpo di Massimo
Ferrero e, al contempo, potrà
concentrarsi totalmente sulla
sfida di coppa Italia contro l’Inter.
GELO «Non c’è niente di imminente». Con queste parole il
tecnico dell’Everton Roberto
Martinez ha spedito una secchiata d’acqua gelata sugli entusiasmi dei tifosi della Sampdoria, alcuni dei quali ieri si sono dati appuntamento all’aeroporto di Genova convinti di
accogliervi il loro nuovo idolo.
In realtà i vertici del club di Liverpool paiono un po’ irritati
per il fatto che i blucerchiati si
sono accordati direttamente
con il giocatore, senza prenderli in considerazione. Per
questo rallentano le manovre:
«Ci sono due settimane di mercato - ha chiarito Martinez -,
dobbiamo riflettere su cosa fare. Vedremo cosa accadrà e cosa annunciare entro il 2 febbraio». L’Everton, insomma, cercherà un sostituto prima di dare il suo via libera. Per di più
sulle tracce dell’attaccante si
sono gettate altre squadre. i
Cosmos insistono da New York,
Samuel Eto’o, 33 anni ACTION
il San Paolo, dopo il Santos, ci
prova dal Brasile. Insomma,
Ferrero e la Samp dovranno
soffrire ancora un po’.
MURIEL SÌ Sembra terminata,
invece, la sofferenza di Luis
Muriel, che oggi pomeriggio
arriverà a Milano per firmare il
suo nuovo contratto con la
Sampdoria. Il colombiano è
impaziente tanto da apparire a
Bogliasco. Niente allenamen-
to, ma una visita all’impianto,
tanto per prendere confidenza
con il suo nuovo club. L’ultima
questione tra Sampdoria e Udinese, riferita a chi dovesse pagare le ultime mensilità al giocatore, è stata risolta. Così Muriel e Coda finalmente potranno mettersi a disposizione di
Mihajlovic. Presto a Genova ci
sarà anche il portiere Frison,
che arriva, in prestito con diritto di riscatto, a sostituire Da
Costa, ceduto al Bologna. Giovedì sarà il difensore Fornasier
a lasciare Genova, anche lui in
prestito con diritto di riscatto,
per raggiungere il Pescara.
RISCATTO Fornasier è stato
convocato per la sfida di stasera, così come lo è stato Okaka,
che ieri ha chiarito con
Mihajlovic il momento di nervosismo che lo aveva fatto allontanare da Bogliasco. Stasera l’attaccante cercherà il suo
riscatto contro l’Inter. Lì potrà
dimostrare al tecnico che è tornato quello dell’inizio della
stagione e può competere con
qualsiasi concorrente al posto
di centravanti.
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MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
RAFFAELEMIRARCHI.COM
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Coppa Italia R Ottavi di finale
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
DENIS E PINILLA OUT
COSÌ IN CAMPO A FIRENZE, ORE 18
FIORENTINA 3-5-1-1
6
VARGAS
28
ALONSO
20
BORJA VALERO
TATARUSANU
2
12
5
G.RODRIGUEZ BADELJ
14
33
MATI M.GOMEZ
FERNANDEZ
16
KURTIC
15
SAVIC
Colantuono
con i rincalzi
Ed è arrivato
Emanuelson
ATALANTA 4-4-2
11
CUADRADO
ALLENATORE Montella
PANCHINA: 31 Rosati, 24 Lezzerini, 4
Richards, 23 Pasqual, 40 Tomovic, 55
Hegazi, 7 Pizarro, 25 Brillante, 17
Joaquin, 18 Diamanti, 30 Babacar
SQUALIFICATI: Ilicic (1)
DIFFIDATI: nessuno
INDISPONIBILI: Rossi (50 giorni),
Bernardeschi (40 giorni), Lupatelli (40
giorni), Octavio (40 gg), Aquilani (5 gg),
Lazzari (3 gg), El Hamdaoui (3 gg)
99
BOAKYE
25
SPINAZZOLA
5
SCALONI
8
MIGLIACCIO
20
BIAVA
1
AVRAMOV
9
BIANCHI
16
BASELLI
6
BELLINI
10
GOMEZ
93
DRAMÉ
Matteo Spini
BERGAMO
L’
Atalanta si regala
Emanuelson e guarda
alla coppa. E’ fatta per
l’olandese: arriva dalla Roma a titolo gratuito e oggi,
dopo le visite mediche, sottoscriverà un accordo di sei
mesi. E’ lui il rinforzo sulle
corsie laterali che Colantuono attendeva: la scelta era
stata presa già qualche giorno prima dell’accelerata di
ieri, anche se nel frattempo
erano circolati anche altri
nomi. «Ci darà una grossa
mano: ha giocato in grandi
squadre ed è esperto», ha
detto l’allenatore ai microfoni di Radio 24.
ALLENATORE Colantuono
PANCHINA: 57 Sportiello, 78
Frezzolini, 2 Stendardo, 3 Del Grosso,
22 Zappacosta, 95 Grassi, 21 Cigarini,
17 Carmona, 7 D’Alessandro, 31 Molina,
11 Moralez, 27 Rosseti
SQUALIFICATI: Benalouane (1)
DIFFIDATI: nessuno
INDISPONIBILI: Estigarribia (4 mesi),
Raimondi (4), Cherubin (2 settimane)
ARBITRO Valeri di Roma ASSISTENTI La Rocca-Fiorito
QUARTO UOMO Irrati
TV Rai Due INTERNET www.gazzetta.it
GDS
Juan Cuadrado, 26 anni, centrocampista della Fiorentina e della nazionale colombiana LAPRESSE
Firenze scopre Diamanti
Mou riscopre Cuadrado
1Contro l’Atalanta la prima di Alino: va in panchina, pronto all’ingresso
Per l’esterno il Chelsea offre 27 milioni, i viola vogliono i 35 della clausola
Giovanni Sardelli
FIRENZE
S
i riparte da quella maledetta finale. Sconfitta in
campo, tragedia fuori. La
Fiorentina il 3 maggio perse la
Coppa Italia, ma la serata è tristemente nota per quanto accaduto prima della partita. La
morte di Ciro Esposito ha cancellato qualsiasi discorso sportivo, stasera si chiude un cerchio ed in ambito viola si torna
a parlare di pallone abbinato
alla Coppa nazionale. Competizione tenuta in grande considerazione da queste parti. Anche perché la voglia di inserire
finalmente un trofeo nella ba-
checa della famiglia Della Valle
è enorme. «La finale dello scorso anno è uno dei ricordi più
brutti che ho a livello calcistico
— attacca Montella a violachannel.tv —. Non tanto per il
risultato sportivo, per il quale
sono e siamo comunque dispiaciuti: ma per quel che è
successo. Una parentesi pessima che per fortuna è chiusa.
Avremo il massimo della determinazione per arrivare fino in
fondo». Alle 18 quindi, riparte
la rincorsa viola alla conquista
di una Coppa. Atalanta permettendo.
PERICOLO LONDINESE Ventidue convocati e nessun top lasciato fuori per scelta pura-
mente tecnica. Anche Cuadrado, salvo sorprese, giocherà. Il
colombiano sta ritrovando la
forma, ha già segnato 5 gol in
stagione (4 in campionato) e
dieci giorni fa con il Palermo è
stato decisivo: spesso, se non
quasi sempre, nascono dai suoi
guizzi i pericoli per le difese avversarie. Un pericolo di natura
diversa invece «minaccia» il
calciatore. Il ricco contratto
(2,2 milioni a salire) firmato
da Cuadrado si porta in dote
anche una clausola rescissoria
fissata a 35 milioni di euro. Libera, ovvero senza vincoli temporali per la validità. Dall’Inghilterra sono sicuri. Il Chelsea, sotto spinta di Mourinho,
sta pensando ad una possibile
RDavanti c’è Gomez
Marin se ne va
all’Anderlecht:
«Non so perché
non giocavo»
offerta di 27 milioni di euro.
Tanti soldi, ma non abbastanza. La proprietà, con Andrea
Della Valle in testa, non ha intenzione di cedere. Se il Chelsea vuole il calciatore, dovrà
arrivare al pagamento completo della clausola. Al momento
la distanza rimane, ma quando
Mourinho si mette in testa una
cosa può accadere di tutto.
DAL PRIMO MINUTO
ECCO ALINO Stasera intanto la
Fiorentina gioca. Montella fa
sul serio anche se inevitabilmente qualche seconda linea
troverà spazio dall’inizio: da
Alonso a Kurtic passando per
Vargas e terminando con Savic
(squalificato in campionato).
Insieme a loro molti titolari che
si vedranno in campo anche
domenica nel big match contro
la Roma. La novità c’è e porta la
maglia numero 18. Alessandro
Diamanti è alla prima chiamata viola: si siederà in panchina,
pronto ad entrare a gara in corso. L’ex Guangzhou deve trovare il ritmo gara, è necessario inserirlo gradualmente. Davanti
sarà staffetta tra Mario Gomez
e Babacar. Inizierà il tedesco,
in cerca di un gol «scacciacrisi»
e «scacciapensieri». Non è più
un calciatore viola invece
Marko Marin. Si è accasato all’Anderlecht, tramite Chelsea,
chiudendo un’avventura mai
iniziata. Quattro presenze e
due gol in Europa League, zero
minuti in Serie A. «Non so perché a Firenze non giocavo —
ha detto direttamente dal Belgio — comunque sono felice di
far parte di un club glorioso come l’Anderlecht». Maglia numero 11 e nuova avventura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
25 Pescara
17 Sassuolo
V
Urby Emanuelson, 28 anni MANCINI
gnolo dovesse concedere un
turno di riposo a Higuain. In
gioco ci sarà il passaggio ai
quarti di finale di Coppa Italia,
trofeo che il Napoli detiene dopo aver battuto in finale la Fiorentina il 3 maggio scorso. Se
dovesse battere l’Udinese, nei
quarti troverà l’Inter: la sfida si
giocherà al San Paolo. La coppa Italia, dunque. Ripetersi resta tra le priorità del club, anche se squadra e allenatore resteranno concentrati sul raggiungimento del terzo posto.
VIZIO DEL GOL Si è presentato
a Napoli, Manolo Gabbiadini,
portando in dote 9 reti, realizzate in questo primo scorcio di
stagione, tra campionato (7) e
Coppa Italia (2). Benitez lo ha
voluto per sopperire all’assenza di Lorenzo Insigne, il cui recupero non avverrà prima di
IVº turno
2
0
0
1
Empoli 19
Genoa 14
d.t.s.
1 Milan
17 Sassuolo
2
1
2
1
27-1-15
titolare contro l’Udinese . E in avanti
Benitez potrebbe far riposare Higuain
uole viverla intensamente la sua prima vera
notte napoletana. Sarà
quella dell’esordio dal primo
minuto, dopo aver disputato
una ventina di minuti contro la
Juve, in campionato. Una breve apparizione, sfuggita all’attenzione del San Paolo, impegnato com’era nel sostenere la
squadra che tentava di recuperare il risultato. Domani sera,
contro l’Udinese, sarà in campo
dall’inizio nell’ottavo di finale
della Coppa Italia. Nel turn
over disposto da Rafa Benitez
dovrebbe essere scontata la
sua presenza fra i tre attaccanti
schierati alla spalle dell’unica
punta, che potrebbe essere Duvan Zapata se l’allenatore spa-
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IVº turno
1Dopo lo spezzone con la Juve, partirà
INVIATO A CASTELVOLTURNO (CE)
SECONDE LINEE La squadra
è partita per Firenze, dove
alle 18 scenderà in campo
combattendo il tabù che
non la vede accedere ai
quarti di Coppa Italia da
dieci anni (2004-05). «Con
l’attuale formula, per le medio-piccole è dura –ha spiegato Colantuono in conferenza stampa-: bisognerebbe giocare le gare secche in
casa della meno forte». Ma
con la Fiorentina, vanno in
campo le seconde linee: Denis e Pinilla (acciaccati) restano a casa, i titolari si siedono in panchina, ad eccezione di Biava e Stendardo,
chiamati alla staffetta per
l’attuale mancanza di alternative (Benalouane è squalificato). Spazio ad Avramov, Scaloni, Bellini, Migliaccio, Gomez e Boakye.
IL TABELLINO
Napoli, arriva la notte di Gabbiadini
Mimmo Malfitano
13
.
Roma 3
1 Milan
9 Lazio
Ottavi
Roma 3
Empoli 19
Quarti 3-2-15
Ottavi
Oggi ore 18
1
3
8 Torino
9 Lazio
9 Lazio
33 Varese
Fiorentina 6
Atalanta 11
FINALE
Roma, 7-6-2015
2
0
3
0
IVº turno
Atalanta 11
Avellino 38
IVº turno
Semifinali
Semifinali
4-3-15/8-4-15
4-3-15/8-4-15
IVº turno
IVº turno
12 Sampdoria
39 Brescia
per poi accentrarsi e liberare il
sinistro, così come ha fatto nella penultima partita disputata
con la Sampdoria, all’Olimpico, contro la Juve. Una prodezza che ha fermato la serie di vittorie consecutive interne a 25.
Un piccolo sfizio che l’attaccante si è voluto togliere prima
di presentarsi ai suoi nuovi tifosi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
0
5 Inter
12 Sampdoria
L’attaccante Manolo Gabbiadini, 23 anni, ex Sampdoria LAPRESSE
due mesi. L’allenatore spagnolo ha provato a sostituirlo prima con De Guzman e successivamente Mertens sulla fascia
sinistra, mentre a destra non è
mai stato messo in discussione
José Maria Callejon. Domani
sera potrebbe toccare proprio
all’ex madrilista lasciargli il posto. Gabbiadini è abile nel capitalizzare le verticalizzazioni,
ma preferisce partire da destra
2
0
Oggi ore 21
6
1
Juventus 7
Verona 10
4-2-15 Quarti 28-1-15
Juventus 7
Parma 2
Ottavi
Verona 10
Perugia 35
Ottavi
Domani ore 21
4 Napoli
13 Udinese
13 Udinese
20 Cesena
IVº turno
2
1
Parma 2
Cagliari 15
4
2
9
8
d.t.s.
d.c.r.
Cagliari 15
Modena 23
IVº turno
In rosso sono indicate le squadre che disputano in casa
le gare in turno unico (i numeri definiscono la griglia)
GDS
14
Serie A R Mercato
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
IERI L’ANNUNCIO
I CAMPIONI ITALIANI PIÙ PAGATI NEGLI ALTRI SPORT
Trezeguet
ha detto stop
Diventerà
dirigente?
10,4 10
● Milioni di euro a stagione:
tanto guadagna Andrea
Bargnani, cestista che gioca
in Nba, con i New York Knicks
● Milioni di euro a stagione: il
«vecchio» Valentino Rossi,
fuoriclasse del motomondiale, è
ancora tra i più pagati
9,4
● Milioni di euro a stagione: è
l’ingaggio di Danilo Gallinari,
anche lui cestista italiano in Nba
(gioca per i Denver Nuggets)
5
● Milioni di euro all’anno:
Vincenzo Nibali, trionfatore al
Tour de France, è un ciclista con
entrate da calciatore top
2,5
● Milioni di euro a stagione:
questo il compenso di Marco
Belinelli, detentore del titolo
Nba vinto coi San Antonio Spurs
Juve, sprint Zaza
se Giovinco vola
prima in Canada
Adriano Seu
T
1Il club preme perché Seba anticipi la sua partenza
Raiola a Vinovo: United e City puntano forte su Pogba
Mirko Graziano
MILANO
@mirkogazzetta
P
reziosi aspetta solo il sì di
Gasperini prima di dare il
via libera a Sturaro verso
la Juventus. Il presidente del
Genoa non pone veti e lo stesso
ragazzo vuole andare immediatamente a Torino, anche per accelerare sotto tutti i punti di vista un inserimento inizialmente
previsto per il prossimo giugno.
Beppe Marotta si aspetta di
chiudere nel giro di poche ore:
d’altronde, l’affare coinvolge un
giocatore già tutto della Juventus, parcheggiato solo in prestito secco a Genova. Il 21enne
centrocampista di Sanremo va a
completare un reparto minato
dai lunghi infortuni di Romulo e
Asamoah. Alternativa comunque di qualità il nazionale under
21.
CASO GIOVINCO Giovinco canadese sarà il calciatore italiano
meglio pagato al mondo, grazie
al quadriennale da 8,5 milioni a
stagione, bonus e diritti d’immagine compresi. La Juve è venuta a conoscenza dell’operazione solo nella tarda serata di
domenica, con la squadra in
campo e attraverso una mail
dell’entourage del ragazzo. Si
spiegano così le parole rilasciate
da Marotta nell’immediato pre
Juve-Verona: «Giovinco in Canada? Noi, onestamente, non
ne siamo a conoscenza nemmeno ufficiosamente». Non ci sono
rimasti benissimo in corso Galileo Ferraris: probabilmente si
aspettavano dal ragazzo almeno un preavviso nel pomeriggio.
Nel frattempo, Seba ha spiegato
di voler comunque concludere
la stagione a Torino prima di volare in Canada, e la cosa non
sembra entusiasmare più di tanto i vertici bianconeri che a loro
volta vorrebbero voltare definitivamente pagina, spingendo il
ragazzo subito a Toronto: la Mls
scatterà fra l’altro già a inizio
marzo. Insomma, i prossimi
giorni si annunciano piuttosto
caldi a livello di diplomazie.
un calo di motivazioni, anche
inconscio, da parte di Giovinco.
L’obiettivo numero uno resta Simone Zaza, sul quale a giugno
esiste già un diritto di riacquisto
da 15 milioni. Juve e Sassuolo
hanno iniziato a parlarne, e la
cosa potrebbe semplificarsi se
nelle prossime due gare (prima
che chiuda il mercato appunto)
gli emiliani riuscissero a conquistare qualche punticino, mettendo di fatto al sicuro la salvezza: la banda Di Francesco affronterà Cagliari e Inter. Dal
canto suo, Zaza è stimolato dalla possibilità di approdare subito in bianconero, ma natural-
VOGLIA DI ZAZA Se Seba non
parte, là davanti non può arrivare nessuno. La Juve punta alla
doppietta nazionale (scudetto e
Coppa Italia), oltre a superare
almeno un altro turno in Champions, e vorrebbe rafforzare la
rosa consegnando ad Allegri un
altro attaccante, temendo forse
8,6
● I milioni netti a stagione che
Sebastian Giovinco guadagnerà
a Toronto, in Canada. Il
contratto durerà quattro anni
Andrea Agnelli e David Trezeguet
Simone Zaza, 23 anni, corre di gran carriera verso la Juve LAPRESSE
mente non forza la mano e lascia che sia proprio il Sassuolo a
decidere. Altri attaccanti nel
mirino? Si è parlato di Osvaldo,
gli uomini mercato Juve negano, ma potrebbe essere la carta
dell’ultimo minuto.
POGBA, MKHITARYAN E NECID
Ieri, intanto, la Juve ha ripreso
gli allenamenti in vista della sfida con il Chievo. Presenti Agnelli, Marotta e Paratici. In visita
pure Mino Raiola (terza volta
da inizio anno), procuratore di
Pogba, Mkhitaryan (su cui la Juve punta forte) e anche del ceco
Necid, quest’ultimo in scadenza
di contratto con il CSKA Mosca e
bloccato dalla Juve. Non si è
parlato di mercato, garantiscono i vertici bianconeri, ma in
Francia, per esempio, sono sicuri che l’agente abbia già in mano
offerte concrete e stramilionarie per Pogba da parte di Manchester United e Manchester City. E’ in effetti difficile credere
che l’argomento non sia stato
nemmeno sfiorato. Di fatto, sarà il ragazzo a decidere se dare il
via alle danze, ma ufficiosamente è già scattata un’asta selvaggia fra le potenziali pretendenti.
CONTE A IBIZA
OGGI SEGUIRÀ
L’UNDER 17
● C’è anche il ct Conte, con
Oriali e il vice coordinatore
delle giovanili azzurre
Viscidi, a Ibiza per seguire
l’amichevole di oggi tra le
U.17 di Spagna e Italia, test
per la squadra di Tedino in
vista della fase Elite
europea. In campo anche
l’U19, a Genk, col Belgio
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rezegol ha detto basta.
A 37 anni e dopo
l’esperienza esotica in
India con la maglia del Pune,
il franco-argentino ha deciso
di chiudere con il calcio giocato. Con buona pace del
Modena, che lo avrebbe voluto riportare in Italia per
tentare l’assalto alla Serie A.
L’annuncio del ritiro è arrivato ieri sera dall’Argentina,
dove David Trezeguet sta
trascorrendo alcuni giorni di
vacanza. Dopo 21 anni di
carriera piena zeppa di gol e
titoli, tanto a livello di club
quanto con la maglia della
nazionale francese, Trezegol
ha deciso che è giunto il momento di cambiare mestiere.
IL FUTURO Basta allenamenti, partite, ritiri, ma nel suo
futuro ci sarà ancora il calcio. Con ogni probabilità,
giurano in Argentina, Trezeguet finirà per sedersi dietro
una scrivania. Magari proprio alla Juventus, dove l’ormai ex attaccante ha collezionato i trionfi più belli insieme al Mondiale e all’Europeo vinti con la Francia,
rispettivamente nel 1998 e
nel 2000. Il suo curriculum
in bianconero recita in tutto
due scudetti (più quello revocato della stagione 20042005), due Supercoppe e un
campionato di serie B, oltre
a 171 reti che lo hanno fatto
entrare nei cuori dei tifosi
juventini. Che di sicuro lo
(ri)accoglierebbero a braccia aperte. Trezeguet è atteso in Italia nei prossimi giorni proprio per incontrarsi
con i dirigenti della Vecchia
Signora e capire che tipo di
ruolo potrebbe ricoprire nello staff dirigenziale. E a Torino sognano già il ritorno a
casa di un idolo mai dimenticato.
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DIRITTI TV
La Champions di Mediaset andrà anche su Sky?
1Le due emittenti starebbero lavorando a
un accordo per il 2015-18: un canale unico
distribuito su satellite e digitale terrestre
Marco Iaria
twitter@marcoiaria1
S
e le danno di santa ragione, come pugili sul ring.
Poi, però, prevale la realpolitik, che in questo caso significa: spartiamoci il mercato
cercando di stare in piedi tutte
e due. Sky e Mediaset l’hanno
fatto per la Serie A, a giugno,
con l’accordo la notte prima
dell’assegnazione dei diritti
domestici che ha scongiurato
derive giudiziarie. E starebbero per replicarlo per la Champions. Il periodo di riferimento
è lo stesso, il triennio 2015-18
giocato all’insegna del rialzo
delle offerte perché il valore
dei diritti tv non pare conoscere arretramenti. I rapporti di
forza, però, sono diversi.
Telecamera a San Siro: il calcio ormai è una specie di Grande Fratello
EVOLUZIONE Mediaset si era
assicurata tutta la Champions
facendo saltare il banco e stupendo la stessa Sky: 690 milioni di euro in tre stagioni con un
incremento del 44% rispetto al
ciclo precedente. Sky aveva risposto tentando di mettere le
mani sull’intero campionato,
con le offerte più alte sia per il
satellite sia per il digitale terre-
stre. Poi la diatriba con la Lega,
che sventolava il rischio di posizione dominante, e la chiusura all’insegna del compromesso storico: a Sky un pezzo
della A in esclusiva (132 partite esclusi i big match) attraverso la sublicenza dei diritti assegnati a Mediaset che però non
si è ancora materializzata, tan-
to da richiedere un incontro
chiarificatore con Lega e Infront, in programma il 26.
SCENARI La partita della Serie
A si è inserita in un contesto
più ampio, e ancor più difficile
da decifrare. È da tempo che
Sky e Mediaset, al di là delle
schermaglie, si studiano e stu-
diano una via d’uscita al muro
contro muro. A più riprese
emergono voci di una fusione
tra l’emittente satellitare e
l’azienda Premium di Berlusconi: Sky che compra Mediaset, ma anche Mediaset che
compra Sky. Scenari sconvolgenti e di difficile realizzazione. Più probabile, invece, la
terza via: un accordo sulla distribuzione della Champions
2015-18. È vero che da ambienti Mediaset le smentite sono categoriche e viene riposta
la speranza sui potenziali
800mila clienti Sky che potrebbero migrare sull’offerta a
pagamento del digitale terrestre. Ma trova conferme la pista dell’accordo.
MODALITÀ Sembra proprio
che il prossimo anno gli appassionati possano gustarsi la
Champions sia su Sky sia su
Mediaset. Come? Teoricamente anche l’Uefa ammette la sublicenza dei diritti, ma la soluzione che si prefigura sarebbe
un’altra: un canale unico, concepito ad hoc da Mediaset per
le partite della coppa europea
più prestigiosa, che verrebbe
affittato a Sky. Un po’ come avviene con Fox Sports che realizza le dirette di Premier e Liga e consegna il prodotto chiavi in mano alle due piattaforme distributive. Così Mediaset
rientrerebbe in parte dall’investimento dei 690 milioni, che
secondo alcuni osservatori sono insostenibili per un’azienda
da 600 milioni di ricavi, e Sky
non metterebbe a rischio la
sua quota di 4,7 milioni di abbonati, già calata negli ultimi
anni.
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Serie A R
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
.
ALTRE TRATTATIVE
Dybala-Palermo:
accordo in salita
Lazio: Hoedt subito
Faraoni al Cagliari
1Zamparini cede
nella. In stand-by Barreto.
Qualcosa si muove anche sul
fonte cessioni. Sia Bamba che
N’Goyi domani dovrebbero passare al Leeds.
Bamba e N’Goyi
al Leeds. I sardi
insistono per Gila.
Verona su Neto
Antonio Di Natale, 37 anni, all’Udinese dall’estate 2004. In Friuli ha vinto due volte il titolo di capocannoniere della A, nel 2009-10 e 2010-11 LAPRESSE
Di Natale spiazza l’Udinese
No al rinnovo: idea estero
1Il capitano incontra Pozzo e comunica la volontà di chiudere
la carriera con una nuova esperienza: Usa ed Emirati interessati
Vincenzo D’Angelo
Marco Pasotto
D
i Natale-Udinese: la storia infinita ai titoli di coda. Stavolta, però, nessun ritiro all’orizzonte, come lo
scorso anno aveva annunciato il
capitano friulano prima di tornare sui suoi passi. Ma nella testa di Totò è maturata l’idea di
chiudere la carriera lontano dal
Friuli. Ieri Di Natale si è incontrato con il patron Gianpaolo
Pozzo: sul tavolo il prolungamento dell’accordo in scadenza
questa estate. Ma la fumata è
nera. Stavolta il numero 10
bianconero ha optato per l’effetto a sorpresa, spiazzando il
patron. Nella testa del capitano
bianconero saranno gli ultimi
mesi da giocatore dell’Udinese,
poi valuterà le eventuali offerte. Sullo sfondo l’ipotesi estero,
dove le offerte non mancano
(vedi Stati Uniti ed Emirati), ma
nessuna certezza, se non quella
di salutare Udine al termine
della stagione. Non un addio,
chiaramente, perché Di Natale
ha sempre sognato di lavorare
all’interno del club friulano una
volta lasciata l’attività agonisti-
ca. Ma questo è un altro discorso. Che verrà semmai approfondito o ripreso più avanti. Totò è
legato alla città, affettivamente
ed economicamente. Soprattutto il suo rapporto con Pozzo è
sempre stato speciale, quasi come tra un padre e un figlio.
NO ALLE GRANDI Ci sono storie
che vanno al di là dello sport.
Legami talmente forti da rendere immediata l’identificazione
di un club soltanto nominando
il suo giocatore simbolo. E viceversa. Perché se si parla di Udinese, la prima cosa che viene in
mente è Totò Di Natale, mister
200 gol in Serie A. Tra il capitano bianconero e la città friulana
c’è un legame profondissimo,
reso speciale dalle prodezze
che Totò ha regalato ai suoi tifosi. Ma la stagione che doveva
passare alla storia come quella
201
● le reti segnate da Di Natale
in Serie A in 406 presenze,
collezionate tutte con le maglie
di Empoli e Udinese, dove
è arrivato nell’estate del 2004
che ha permesso a Di Natale di
raggiungere l’Olimpo del calcio
italiano, superando le 200 in A,
rischia di essere ricordata di più
per essere l’ultima a Udine del
suo capitano. Un capitano che
negli ultimi anni ha avuto la forza di dire no al corteggiamento
di grandi club come Juventus,
Milan e Napoli. E che è riuscito
a far scendere in piazza un’intera città nell’estate 2010, quando
il suo passaggio alla Juve sembrava ormai fatto.
SCENARI Si ammaina così
un’altra bandiera, una delle ultime della nostra Serie A. È probabile che l’Udinese cercherà
nei prossimi mesi di convincere
Di Natale a tornare, nuovamente, sui suoi passi, prolungando
per un altro anno. Ma oggi l’ipotesi appare molto difficile. Così
il club di Pozzo dovrà fare i conti con una doppia missione. Perché Stramaccioni insiste nella
richiesta di una punta prima
della fine del mercato. Ora, oltre a cercare il sostituto di Muriel, l’Udinese dovrà iniziare a
cercare un nuovo Di Natale. E
qui c’è un alto rischio di missione impossibile.
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PER LE FRASI SU VALERI
Sidoti-Vitale
Pozzo e club:
doppia multa
di 15 mila euro
N
● Un’ammenda di 15 mila
euro per il «patron»
dell’Udinese Giampaolo
Pozzo e un’altra identica alla
società. Questa la decisione
della Disciplinare dopo il
deferimento proposto per
«dichiarazioni lesive nei
confronti dell’arbitro Valeri».
Il patron dell’Udinese si
scagliò contro l’arbitro dopo
la partita persa col Milan a
San Siro, tuonando: «Il
rigore è dubbio, è
condizionato, l’espulsione
non esiste. C’è un rigore su
Badu. Valeri è un arbitro che
per me non può arbitrare. Io
ho solo l’esperienza con
l’Udinese e ha sempre
sbagliato tutto... Ci sono due
o tre arbitri scarsi e se si
eliminano si fa una grande
cosa per il calcio. Questi due
o tre arbitri rovinano tutto e
tra questi c’è Valeri».
fEX CAGLIARI E ATALANTA. CON IL MILAN CHIESE IL CAMBIO DOPO 7 GOL
Addio Pianta, il portiere «cavia» di Riva
Fece da chioccia a un giovane Scirea
Giuseppe Bagnati
È
morto all’indomani di Milan-Atalanta, all’età di 74 anni. Pietro Pianta, ex portiere
di Padova, Fiamme Oro, Cagliari,
Mantova, Vicenza, Atalanta e Cremonese, non ha mai dimenticato
quel Milan-Atalanta del 15 ottobre
‘72. Finì 9-3 per il Milan: è la partita con più gol nella storia dei campionati a girone unico. Al settimo
gol dei rossoneri, Pianta, portiere
dell’Atalanta chiede di essere sostituito. Quel risultato peserà sulla
retrocessione dell’Atalanta che andrà in B per differenza reti.
CON RIVA Nato a Pontelongo, nel
padovano, Pianta comincia proprio nelle giovanili del Padova, dove esordisce in B. Poi il trasferi-
mento a Cagliari nel ‘65. Lega subito con Gigi Riva, che dopo ogni
allenamento si ferma in campo
mezzora per dedicarsi ai tiri: in
porta c’è lui, Pietro Pianta. Vane le
sue proteste: «Gigi, non ci vedo
più». E, anche se sull’Amsicora era
calata la sera, Riva continuava a tirare e lui, quando ci riusciva, a parare. Nasce una grande amicizia,
Riva sarà testimone di nozze del
suo portiere-vittima. Ma non verrà
risparmiato da ‘Rombo di tuono’
nemmeno quando va a parare nel
Vicenza. Il 18 gennaio ‘70, l’anno
dello scudetto del Cagliari, assiste
tra i pali a uno dei gol più belli della storia del calcio italiano: la rovesciata di Riva.
CON SCIREA Da Vicenza a Bergamo. Pianta assisterà sconsolato
alla goleada del Milan. E dire che
Gigi Riva fece da testimone alle
nozze di Pianta: l’ex portiere,
nato in Veneto, aveva 74 anni
Paulo Dybala, 21 anni AFP
quel 15 ottobre del ‘72 si era presentato a San Siro ancora imbattuto dopo quattro partite di Coppa
Italia e due di campionato. La valanga rossonera lo travolge. Confesserà anni dopo: «Arrivavano da
tutte le parti e il pallone si prendeva gioco di me, sfiorandomi e finendo in rete». Poi il drammatico
epilogo del campionato dell’Atalanta, che retrocede perdendo lo
scontro diretto col Vicenza per un
autogol di Giacomo Vianello. E
pensare che proprio Vianello aveva passato qualche giorno prima
della partita a casa del compagno
per evitare tentazioni femminili.
Di quella stagione Pianta ricorderà con affetto i pomeriggi dopo
l’allenamento quando portava in
auto un compagno di 19 anni timido e silenzioso: Gaetano Scirea.
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on c’è stata la fumata
bianca, e non sarà facile arrivare a una
conclusione positiva della vicenda. Nell’incontro di ieri a
Milano tra il presidente
Zamparini e il procuratore di
Paulo Dybala, Triulzi, sono
state affrontati i nodi del
complicato rinnovo dell’attaccante argentino. Le parti
si rivedranno nei prossimi
giorni: c’è ancora distanza
tra la proposta del Palermo e
la richiesta del giocatore, oltre ad alcune pendenze economiche precedenti da risolvere, ma il club rosanero spera ancora di chiudere il nuovo accordo fino al 2018. Si
tratta di un rinnovo cautelativo sia per la società che per
Dybala: entrambe le parti
sono consapevoli che a giugno l’attaccante sarà ceduto
al miglior offerente. Il tema
rinnovi è d’attualità in casa
Palermo. A giorni verrà annunciato quello di Andelkovic fino al 2017, mentre va
ancora definito qualche dettaglio per quello di Morga-
PT
JUVENTUS
ROMA
NAPOLI
SAMPDORIA
LAZIO
FIORENTINA
GENOA
MILAN
INTER
PALERMO
SASSUOLO
UDINESE
TORINO
VERONA
ATALANTA
EMPOLI
CHIEVO
CAGLIARI
CESENA
PARMA (-1)
46
41
33
33
31
30
28
26
26
26
25
24
22
21
20
19
18
16
9
9
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PROSSIMO TURNO
CLASSIFICA
SQUADRE
ALTRE TRATTATIVE Ieri sera è
sbarcato a Roma Wesley Hoedt.
Questa mattina, il difensore
olandese, in scadenza con l’Az
Alkmaar, firmerà il precontratto per legarsi alla Lazio da luglio per 5 stagioni. Ma si cercherà coi dirigenti del club olandese di raggiungere un’intesa per
portarlo in biancoceleste già
ora. L’Az chiede circa un milione e mezzo di euro per cedere
subito Hoedt, mentre la Lazio
ne offre 200mila in meno: intesa possibile. Il Genoa, vicino al
rossonero Niang, aspetta Borriello, per il quale manca l’accordo sull’ingaggio. In caso di
fumata nera per l’attaccante
della Roma, si valutano come
alternative Floro Flores o Pavoletti, entrambi del Sassuolo. A
Cagliari, Zola aveva bisogno di
un esterno destro ed è stato accontentato: dall’Udinese arriva
Faraoni. Nel frattempo i sardi
continuano a lavorare anche
per Gilardino col Guangzhou:
nella giornata di ieri ci sono stati ripetuti incontri a Milano tra
il d.s. rossoblù Marroccu e
l’agente dell’attaccante, adesso
più vicino al Cagliari rispetto all’altra pretendente, il Parma.
Proprio i gialloblù ieri hanno
annunciato l’ufficialità degli acquisti di Cristian Rodriguez dall’Atletico Madrid e di Silvestre
Varela (che era in prestito al
West Bromwich) dal Porto. Piace ancora Neto (Zenit), ma per
il difensore portoghese si è fatto
avanti con forza il Verona. Il Cesena è molto avanti nella trattativa per Mbaye dell’Inter. Per il
centrocampo i romagnoli stanno valutando Marchionni della
Samp e Cofie del Chievo (in prestito dal Genoa). Il Torino, oltre
a Ilicic (Fiorentina), si è interessato per la trequarti anche a Kone, che non ha convinto a Udine. L’Empoli, dopo aver restituito ieri l’uruguaiano Aguirre all’Udinese, in questi giorni,
dovrebbe chiudere il prestito
dalla Fiorentina del centrocampista australiano Brillante.
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
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23
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37
39
41
* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS
EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
Sabato 24
CAGLIARI-SASSUOLO (ore 18; 1-1)
LAZIO-MILAN (ore 20.45; 1-3)
Domenica 25, ore 15
INTER-TORINO (0-0)
JUVENTUS-CHIEVO (1-0)
PARMA-CESENA (0-1)
SAMPDORIA-PALERMO (1-1)
VERONA-ATALANTA (0-0)
FIORENTINA-ROMA (ore 20.45; 0-2)
Lunedì 26
EMPOLI-UDINESE (ore 19; 0-2)
NAPOLI-GENOA (ore 21; 2-1)
MARCATORI
13 RETI Tevez (2, Juventus).
10 RETI Icardi (2, Inter); Higuain
(1, Napoli); Dybala (2, Palermo).
9 RETI Menez (5, Milan);
Callejon (Napoli).
8 RETI Di Natale (Udinese).
7 RETI Matri (Genoa); Djordjevic
e Mauri (Lazio); Gabbiadini
(Napoli; 7 nella Sampdoria);
Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).
6 RETI Vidal (2, Juventus);
Honda (Milan); Ljajic (1, Roma);
Toni (2, Verona).
5 RETI Babacar (Fiorentina);
Osvaldo (Inter); Pogba (Juventus);
Felipe Anderson (Lazio); Vazquez
(Palermo); Cassano (1, Parma);
Destro (Roma); Eder (1, Sampdoria);
Berardi (2, Sassuolo);
Glik e Quagliarella (Torino).
16
Mondo R Coppa del Re in Spagna
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Brividi per Enrique
Ancora l’Atletico
sulla via del Barça
.
GOSSIP REAL
Ronaldo: è
la giornalista
il neo amore
(smentito)
1Il tecnico dei catalani: «Non mi gioco il posto»
Simeone gongola: soldi al club dal cinese Jianlin
Filippo Maria Ricci
CORRISPONDENTE DA MADRID
Twitter @filippomricci
M
entre il Madrid, campione uscito, riposa,
Barcellona e Atletico
Madrid iniziano a scornarsi per
passare alle semifinali della Copa del Rey in un quarto che ha il
sapore autentico della finale
anticipata. Stasera al Camp
Nou l’andata, ritorno tra una
settimana al Calderon.
CAMBIO D’INERZIA? Lo scorso
anno le due squadre si sono affrontate 6 volte: il Tata Martino
si prese l’unico trofeo della sua
tribolata stagione in blaugrana,
la Supercoppa di Spagna di
agosto, ma non riuscì mai a battere il Cholo Simeone, che lo
buttò fuori dalla Champions e
vinse la Liga al Camp Nou, all’ultima giornata col quinto pari dell’interminabile serie. In
tutto questo, da aggiungere anche l’incapacità di Messi di segnare all’Atletico targato Cholo: le 6 gare del 2013-2014 e
una settima della stagione precedente. Con Luis Enrique le
cose sono già cambiate: appena
10 giorni fa nel primo Barça-Atletico della stagione in Liga al
Camp Nou è finita 3-1, e Messi
ha rotto il suo digiuno.
MR. UN GOL A PARTITA Non solo: ha giocato una partita sopraffina, accettando di mettersi
defilato a destra, ha dato una
mano in difesa e ha persino
causato il primo rigore della
sua vita, dopo 547 partite. Perché Leo aveva voglia di dimo-
strare al mondo che la sua geniale lampada poteva ancora
essere strofinata. Che nel sanguinoso duello col suo allenatore è lui ad avere in mano le armi. Del resto Messi è arrivato a
340 reti nelle ultime 340 partite col Barcellona: se calcoliamo
60 gare a stagione di media l’argentino viaggia a un gol a match da 6 anni...
«NON MI GIOCO NULLA» Il
Barça-Atleti di 10 giorni fa ha
portato con se anche un’altra
conseguenza: nella successiva
partita di Liga Luis Enrique dopo 28 formazioni differenti si è
ripetuto, schierando gli stessi
che hanno schiantato i campioni di Spagna. La squadra e la
stampa chiedevano a Lucho
chiarezza e continuità: vediamo se stasera arriva la terza
conferma. Il temporale causato
dalla panchina di Messi a San
Sebastian si è calmato, però il
cielo sulla Barcellona blaugra-
6
● Le sfide tra Barcellona e
Atletico Madrid nella scorsa
stagione. L’ultima (1-1 al Camp
Nou) è stata decisiva per il
trionfo in Liga dell’Atletico
3-1
● Il risultato dell’ultima partita
(11 gennaio) tra le due squadre:
la vittoria del Barcellona nella
Liga è maturata con i gol
di Neymar, Suarez e Messi
na resta e ieri l’ex allenatore
della Roma ha cercato di mostrare tranquillità: «Non sento
di giocarmi il posto contro l’Atletico, in ballo c’è solo il passaggio del turno», e poi un messaggio al Madrid: «La finale della
coppa è una delle gare più belle
dell’anno. Ovviamente la cosa
vale soprattutto per chi la gioca
e molto meno per chi non ci arriva».
SOLDI CINESI Intanto l’Atletico
sta ultimando la vendita del
20% della società al magnate
cinese Wang Jianlin, uno che
secondo quanto raccontato ieri
dal Mundo ha speso 25 milioni
di euro per un quadro di Picasso
e ora sembra pronto ad investirne 45 per la squadra madrilena.
Jianlin pare sia un grande fan
di Arda Turan oltre che di James Bond: si è comprato una
versione migliorata del celebre
yacht di 007 che appariva in
Casino Royale. Poi già che c’era
si è preso la Sunseeker, la compagnia britannica che l’aveva
fabbricato. Ex soldato dell’esercito popolare, è considerato
l’uomo che possiede il maggior
numero di metri quadrati in Cina, nonché il proprietario di più
cinema del mondo dopo l’acquisizione di 527 sale americane. «Se l’Atletico dovesse continuare a crescere non mi muoverei da qui», parola di Simeone,
felice per l’iniezione di cash.
Ronaldo con Lucia Villalon
MADRID
Luis Enrique (a destra) e Diego Simeone durante l’ultima sfida in Liga
COSÌ IN CAMPO A BARCELLONA
BARCELLONA 4-3-3
ATLETICO MADRID 4-4-2
18
JORDI ALBA
8
20
RAUL GARCIA JUANFRAN
8
INIESTA
11
NEYMAR
14
MASCHERANO
1
TER STEGEN
9
MANDZUKIC
5
BUSQUETS
3
PIQUÉ
PROGRAMMA Andata quarti di finale.
Villarreal-Getafe (ore 20); BarcellonaAtletico Madrid (22); Malaga-Athletic Bilabo. Domani: Espanyol-Siviglia (22). Ritorni in programma il 28 e 29 gennaio.
13
OBLAK
7
GRIEZMANN
4
RAKITIC
23
MIRANDA
9
SUAREZ
6
KOKE
2
GODIN
10
MESSI
22
DANI ALVES
ALLENATORE Luis Enrique
10
3
ARDA TURAN 3 SIQUEIRA
ALLENATORE Simeone
PANCHINA: 13 Bravo,15 Bartra,
24 Mathieu, 6 Xavi, 20 Sergi Roberto
12 Rafinha, 7 Pedro
PANCHINA: 1 Moyá, 24 Gimenez,
18 Jesus Gamez, 4 Mario Suarez,
17 Saul, 11 Raul Jimenez, 19 Torres
SQUALIFICATI: nessuno
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: nessuno
DIFFIDATI: Mandzukic, Griezmann,
Godin, Raul Garcia
INDISPONIBILI: Vermaelen, Douglas
INDISPONIBILI: Ansaldi, Tiago
© RIPRODUZIONE RISERVATA
●
14
GABI
ARBITRO Gonzalez Gonzalez
GUARDALINEE: Sanchez Santos e Nunez Fernandez
QUARTO ARBITRO Roman Roman
CENTIMETRI
F
inita la storia con Irina
Shayk, parte la telenovela amorosa su Cristiano Ronaldo. Un programma mattutino della
nazionale Tve ricco di gossip ha lanciato la notizia che
il 7 del Madrid avrebbe iniziato una nuova relazione
con Lucia Villalon, 26enne
giornalista di Real Madrid
Tv. La cosa ha fatto il giro
della Spagna, varcando rapidamente i confini nazionali. E sono arrivate le
smentite. Dello stesso Ronaldo e della tv del club, che
si è messa in contatto con la
trasmissione di Tve per
chiudere il rubinetto di pettegolezzi e illazioni. La presentatrice del programma,
Marilò Montero, ha però
espresso la propria perplessità di fronte alla mancata
smentita da parte della collega, che tra l’altro ha un
passato a Tve. Alla Villalon
sono stati dati due giorni di
riposo per allontanarla dai
riflettori e intanto in poche
ore il suo account twitter è
scoppiato da 3.000 a 18.000
followers. Smentite o meno
i buoi sembrano già scappati, e in generale ora che Ronaldo è tornato single sarà
difficile arginare questo tipo di fughe di notizie, vere o
presunte.
f.m.r.
SUDAMERICANO SUB-20
Martinez, il nuovo «diez» innamorato di Totti
1La maglia più «pesante» dell’Argentina
L'IDENTIKIT
sulle spalle di un mancino molto tecnico
«Francesco è incredibile, uno dei migliori»
Luca Bianchin
INVIATO A COLONIA (URUGUAY)
Twitter @lucabianchin7
G
uillermo Coria in Italia si è
guadagnato memoria
eterna giocando una epica
finale a Roma contro Rafa Nadal.
Quando faceva il tennista era «Il
Mago» ma su Twitter ha messo in
dubbio il soprannome. Ha fatto
una foto con Tomas Martinez, il
10 dell’Argentina al Sudamericano Under 20, e l’ha messa a fianco di uno scatto molto simile con
Andres D’Alessandro, passato in
pochi anni da redentore dell’America Latina a riserva del Saragozza. Tomas ha retwittato ma
forse dubita: il precedente non è
benaugurante e il 10 albiceleste
pesa. Negli ultimi Mondiali lo
hanno portato Riquelme e Messi,
nei tornei giovanili Tevez, Aguero e Lamela. Tomas gioca trequartista – o enganche, all’argentina, che dà tutta un’altra atmosfera – e durante il Mondiale in
TOMAS
MARTINEZ
Brasile si è allenato come sparring partner della nazionale. Ci
sono foto di Tomas tra Messi e
Mascherano, a pochi giorni dalla
finale di Rio. Anche per questo, il
River lo ha fatto giocare in prima
squadra e per lui chiede parecchio.
NATO IL 7 MARZO 1995
A BECCAR (ARGENTINA)
RUOLO CENTROCAMPISTA
ALTEZZA 175 CM PESO 66 KG
Dieci milioni, giusto?
«Dieci, la clausola dice così. Il River ha l’80 per cento del mio cartellino, ma il restante 20 è della
mia famiglia».
Mai rischiato di venire in Europa?
«Mi voleva il Barcellona e l’Arsenal nel 2011 mi ha portato a Londra per una settimana in prova.
Ho deciso io, meglio il River. L’Arsenal però mi seguiva da due anni, da quando era in Argentina
per comprare Alvarez. Non ha reagito bene…».
Sempre stato tifoso del River?
«Sempre. Ho iniziato a giocare
con loro quando avevo 6 anni,
tutta la mia famiglia è del River.
Tomas Martinez, 19 anni, festeggia il gol realizzato contro l’Ecuador
Da piccolo giocavo con i ragazzi
di due categorie più grandi».
Descrizione di Tomas Martinez
degli scout: mancino, grande tecnica, troppo leggero. Ha iniziato
davanti alla difesa e al Sub 20 ha
segnato all’Ecuador. Invertiamo i
ruoli: da scout, chi sono i migliori
del Sub-20?
«Nandez e Gaston Pereiro del-
l’Uruguay, poi il mio compagno
Correa. Dopo l’operazione al
cuore non è al 100%, ma fa la differenza anche al 60. Il Sub-20 lo
vince l’Argentina, sicuro».
Il futuro può essere in Europa?
«Sì, il River mi sta bene ma l’Europa mi piace. Liga, o anche Serie
A. Ho la cittadinanza italiana, il
mio bisnonno è venuto in Argen-
Cresciuto nelle giovanili del River
Plate, ha firmato il primo
contratto professionistico
proprio con «Los Millonarios»,
che hanno fissato una clausola di
rescissione di 10 milioni di euro.
Quest’anno ha totalizzato 9
presenze in campionato con 3
reti. Al Sudamericano Sub-20 ha
segnato un gol (contro
l’Ecuador) nelle prime 3 giornate
del torneo.
tina dal Sud Italia ma in famiglia
nessuno parla l’italiano. Non sono nemmeno mai stato da voi».
Legami col nostro calcio?
«Il Milan da piccolo mi impressionava. Kakà era uno dei miei
preferiti, come Maldini: fortissimo».
E nel 2015?
«Totti, nettamente. È un 10 classico come me, uno dei migliori
che abbia visto nella mia vita.
Totti è incredibile».
Nessun giornale argentino ha
scritto «Martinez somiglia a Totti». I paragoni però sono pesanti:
Aimar, Lamela, D’Alessandro. Chi
ha ragione?
«Ho un po’ di Aimar e un po’ di
D’Alessandro, anche se in realtà
siamo tutti diversi. Il numero 10
qui me lo ha dato Grondona (il
c.t., figlio dell’ex presidente della
federcalcio, ndr)».
Che tipo è? Qual è la cosa più strana che vi ha fatto fare qui al Sub20?
«Qui nulla, non mi viene in mente niente. Però, nei giorni della
preparazione, un giorno ci ha
svegliato all’una di notte: voleva
farci allenare e lo ha fatto. In piena notte».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI Brasile-Venezuela 2-0;
Cile-Colombia 0-3; Bolivia-Perù e
Paraguay-Ecuador nella notte.
CLASSIFICA Gir. A: Argentina e
Paraguay 6; Ecudaor e Perù 3;
Bolivia 0. Gir. B: Uruguay e Brasile
6; Cile e Colombia 3; Venezuela 0.
OGGI Colombia-Venezuela; Uruguay-Cile
Mondo R Inghilterra
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
.
Sterling pesante, Chelsea ripreso
1Liverpool sotto dopo un rigore di Hazard, ci pensa l’esterno. Mou omaggia Gerrard
LIVERPOOL
1
CHELSEA
1
1
2
LIVERPOOL (3-4-2-1) Mignolet 6;
Can 5, Skrtel 6, Sakho 6;
Henderson 6,5, Gerrard 7 (dal 25’
s.t. Lallana 6,5), Lucas 6, Moreno
6; Markovic 5,5, Coutinho 7;
Sterling 7.
PANCHINA Ward, Manquillo,
Enrique, Rossiter, Borini, Lambert.
ALLENATORE Rodgers 6,5.
AMMONITI Gerrard e Lucas per
gioco scorretto.
3
CHELSEA (4-2-3-1) Courtois 8;
Ivanovic 5,5, Cahill 5,5, Terry 6,
Filipe Luis 6,5; Matic 6, Mikel 5,5;
Willian 7 (dal 43’ s.t. Azpilicueta
sv), Fabregas 6,5, Hazard 6,5;
Diego Costa 5.
PANCHINA Cech, Zouma,
Ramires, Oscar, Remy, Drogba.
ALLENATORE Mourinho 6.
AMMONITI Filipe Luis e Mikel per
gioco scorretto.
ARBITRO Atkinson 6.
NOTE spettatori 44.573. Tiri in
porta: 7 (1 palo)-1. Tiri fuori: 11-1.
Angoli: 7-0. In fuorigioco: 1-2.
Recuperi: 1’ p.t.; 2’ s.t.
Stefano Boldrini
INVIATO A LIVERPOOL (INGHILTERRA)
A
nche Mario Balotelli,
che ha postato su Instagram la sua foto mentre
si godeva in poltrona la partita,
ha creduto a un certo punto all’impresa del Liverpool, ma nella porta del Chelsea c’è il giocatore destinato a contendere nel
ruolo la leadership mondiale al
tedesco Neuer. Thibaut Courtois è stato ieri il vero fenomeno dei Blues: quattro parate da
urlo su Gerrard, Henderson,
Sterling e Lallana. L’1-1 che
permette alla banda di Mourinho di partire in vantaggio
nella semifinale di ritorno di
Coppa di Lega, in programma il
● 1) L’esultanza del Liverpool dopo il pareggio realizzato da Sterling 2) Hazard calcia il
rigore che aveva portato in vantaggio il Chelsea nel primo tempo 3) La stretta di mano
tra Steven Gerrard, capitano del Liverpool, e José Mourinho, allenatore del Chelsea
27 gennaio, è figlio soprattutto
dei capolavori del portiere belga. Il Chelsea ha tirato in porta
solo una volta: il rigore firmato
da Hazard al 18’ e concesso dall’arbitro Atkinson per un contrasto rude di Can sullo stesso
Hazard. Il Liverpool ha prodotto ben 18 conclusioni complessive, ma le parate di Courtois, il
palo colpito da Gerrard sull’1-1
e la frenesia di Sterling in un
paio di assalti hanno impedito
al Liverpool di conquistare quel
successo che, dice Rodgers,
«avremmo meritato e ci avrebbe permesso di affrontare con
un altro spirito il ritorno a Londra».
MOURINHO Courtois viene
premiato Man of the Match e
ammette: «Beh, posso dire di
essermela cavata bene. Ora
dobbiamo completare il lavoro
allo Stamford per goderci la finale di Wembley». Mourinho
ha invece qualche rimpianto:
«Primo tempo fantastico, mentre nella ripresa ci è mancato
qualche cosa nei passaggi. Se
contiamo il numero delle occasioni, il Liverpool ha sicuramente creato qualcosa in più,
ma noi abbiamo sprecato in diverse circostanze di colpire in
contropiede. La qualificazione
è ancora aperta».
IL FILM Analisi sicuramente di
parte, ma condivisibile. Il Chelsea ha gestito bene il primo
tempo, mostrando la solita facilità di palleggio, sentiero ob-
COPPA D’ASIA
IL MIGLIORE
IL PEGGIORE
8
● COURTOIS
Cassaforte del Chelsea: solo
un numero straordinario di
Sterling riesce a scardinarlo.
Parate da fenomeno.
1 Il milanista a rete
nel 2-0 dei nipponici
contro la Giordania
Da domani i quarti
con Cina-Australia
Davide Longo
C
da pochi metri a porta vuota.
Per Honda si tratta del primo
gol su azione del torneo dopo
i due rigori segnati contro
Iraq e Palestina nelle prime
due partite. Il bilancio complessivo con la sua nazionale
parla ora di 27 reti in 68 partite. Nel finale il Giappone ha
trovato il gol del raddoppio
con Kagawa che ha girato in
porta di piatto destro un cross
dalla sinistra di Muto. La
squadra di Aguirre ha chiuso
così il girone D del torneo a
punteggio pieno con 7 reti realizzate e nessuno subito. Passa ai quarti anche l’Iraq che ha
battuto per 2-0 la Palestina
grazie ai gol di Mahmoud e
Yasin. Con le partite di ieri si è
chiusa la fase a gironi del torneo, caratterizzata da 24 partite e nessun pareggio (record
per le manifestazioni riservate alle nazionali). Domani e
venerdì si giocano i quarti che
saranno inaugurati dal match
fra Corea del Sud e Uzbekistan. Nel programma spiccano la sfida tra la Cina e i padroni di casa dell’Australia,
oltre al match carico di significati extra-calcistici tra Iran e
Iraq.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
●
Keisuke Honda, 28 anni ACTION
IL PROGRAMMA Quarti di finale.
Domani: Corea del Sud-Uzbekistan
(ore 8,30); Cina-Australia (11,30). Venerdì: Iran-Iraq (7,30); Giappone-Emirati Arabi (10,30).
5
● COSTA
Non tira mai, è spesso in ritardo
e, come sempre, litiga con
avversari e arbitri. Quando non
segna è quasi un uomo in meno.
bligato per una squadra che
può permettersi la tecnica di
gente come Hazard, Fabregas e
lo stesso Willian. Mou ha avanzato lo spagnolo nella posizione di trequartista, rinforzando
la diga con i muscoli di Mikel,
partner di Matic. Il Liverpool
ha invece riproposto il 3-4-2-1,
manuale della rinascita dei Reds: con questo modulo, Rodgers ha rianimato la truppa dopo un autunno difficile. Nel
primo tempo, a parte il rigore
di Hazard, è stato ribadito un
pensiero che attraversa tutta la
tifoseria del Liverpool: la partenza di Gerrard sarà dolorosa.
Sostituire il capitano, anima e
classe, sembra quasi impossibile.
COURTOIS Nella ripresa, il talento di Sterling è stato un inno
alla speranza. Il pareggio è stato un gioiello del campioncino
del Liverpool: ha lasciato sul
posto Matic, dribblato Cahill e
infilato Courtois. Un gol bellissimo. Il palo colpito da Gerrard
è stato un mazzata per l’Anfield, poi è salito in cattedra
Courtois. Un match nel match
ad alti contenuti spettacolari.
Un portiere contro tutti. Il gelo
e il nevischio di Liverpool illuminati dal ragazzone belga.
Con un guizzo, ha respinto una
botta di Sterling e, poco dopo,
con un tuffo straordinario è
riuscito a deviare la sassata di
Lallana. Balotelli, lasciato a casa perché ancora infortunato –
ma domenica sera è stato beccato a cena con gli amici in un
ristorante di Manchester –, è
rimasto senza fiato. Non solo
lui.
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LA FEDERAZIONE RUSSA
Il Giappone vola
con super Honda
Tre gare, tre gol
on il terzo gol in 3 partite del milanista Keisuke
Honda (raddoppiato
nella ripresa da Kagawa), il
Giappone ha battuto per 2-0
la Giordania di Ray Wilkins
qualificandosi ai quarti di finale della Coppa d’Asia dove
affronterà gli Emirati Arabi.
Tutto facile per i campioni in
carica che hanno trovato il gol
del vantaggio al 24’ grazie al
rossonero che ha ripreso una
respinta del portiere giordano
su un sinistro rasoterra incrociato di Okazaki, insaccando
20
● Le partite in carriera di
Mourinho contro il Liverpool.
Il bilancio complessivo per il
tecnico portoghese è di 10
vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Hazard (C) su
rigore al 18’ p.t.; Sterling (L) al 14’
s.t.
«Pagheremo
lo stipendio
di Capello»
● Sembra sbloccarsi la
vicenda del mancato
pagamento di Fabio Capello e
del suo staff da parte della
Federazione russa. Il
presidente Nikolai Tolstykh ha
infatti annunciato di aver
ricevuto dalla Fifa un
contributo supplementare
per la partecipazione al
mondiale brasiliano e che
quei fondi saranno utilizzati
per pagare almeno parte
degli arretrati al c.t. e al suo
braccio destro Oreste
Cinquini. Il bonus extra che
secondo l'agenzia di stampa
russa Tass è di circa 350 mila
dollari, non basterà infatti a
saldare l’intero debito che
sempre secondo Tass supera
gli 8 milioni di euro. Il
ministro dello sport russo
Vitaly Mutrko si è comunque
detto ottimista: «Il ventaglio
delle possibilità per attrarre
sponsor è largo. Credo che la
questione possa essere
risolta». Sulla vicenda sta
indagando anche l’ispettorato
russo del lavoro che dopo una
prima istruttoria aveva fissato
al 19 gennaio il termine per il
pagamento degli arretrati.
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TACCUINO
COPPA DI FRANCIA
Lione eliminato
Oggi Psg-Bordeaux
● Il Lione, capolista della
Ligue, è stato eliminato nei
sedicesimi di finale di coppa di
Francia dal Nantes, trascinato
da una tripletta di Bessat. Ieri:
Nantes-Lione 3-2; AvranchesMetz 0-3 d.t.s.; Quevilly-Bastia
4-2 d.c.r. (1-1 d.t.s., 0-0 al 90’);
Jura-Auxerre 0-1; AndrezieuxCroix 1-2; Concarneau-Digione
1-0 d.t.s.; Yzeure-Valenciennes
2-0. Oggi: Monaco-Evian;
Tours-Saint-Etienne;
Boulgone-Grenoble;
Guingamp-Chateauroux;
Bressuire-Le Poire; CholetBrest; Psg-Bordeaux. Domani:
Rennes-Stade-Reims. Venerdì:
Red Star-Marsiglia Consolat.
uomini andare in bermuda, ha
diretto la gara tra il Wadi Degla
Fc e il Talaea El Gaish Sc. Samir
ha rivelato di non aver incontrato
troppe difficoltà nonostante la
tensione ambientale pre-gara.
BELGIO
Più di mille persone
al funerale di Malanda
● Più di mille persone hanno
partecipato a Bruxelles ai funerali
di Junior Malanda, il calciatore
belga morto dieci giorni fa in un
incidente stradale. Tra questi i
suoi compagni di squadra del
Wolfsburg e il c.t. della nazionale
belga, Marc Wilmots. Malanda è
morto mentre stava andando
all’aeroporto per raggiungere i
suoi compagni in partenza per
una settimana di allenamento in
Sud Africa.
EGITTO
Per la prima volta
fischia una donna
● La Federcalcio egiziana ha
assegnato per la prima volta a
una donna la conduzione di
una partita ufficiale maschile,
anche se solo di terza
divisione. Domenica scorsa la
giovane Sarah Samir, con i
capelli raccolti e indossando
pantaloncini nonostante in
Egitto sia considerato
disdicevole anche per gli
CIPRO
Attentato ad arbitro,
il calcio si ferma
● Il calcio cipriota si ferma per
lo sciopero degli arbitri. I
fischietti di Cipro, infatti, hanno
deciso di fermarsi come forma di
protesta dopo l’incredibile atto di
violenza che si è verificato a
Limassol, dove un ordigno è stato
fatto esplodere nei pressi
dell’abitazione della madre di un
arbitro.
18
Calcio R
CASA GAZZETTA
.
Saputo
Joe Tacopina, 48 anni, presidente del Bologna, e Joey Saputo, 50, che lunedì ha debuttato allo stadio LIVERANI
CALCIO E STILE
IL MIO BOLOGNA
ALLA CANADESE
L’INTERVISTA
di MARCO IARIA E ANDREA TOSI
U
n giorno in Gazzetta per svelare sogni e
progetti del suo Bologna. Il magnate italocanadese Joey Saputo, azionista di maggioranza del club emiliano, accompagnato dall’a.d. Claudio Fenucci, si presenta al calcio sciogliendosi in una bella chiacchierata di un paio
d’ore. «Sono nato a Montreal, stato di Quebec, in
Canada da genitori emigrati dall’Italia - esordisce
il chairman rossoblù - papà Emanuele (per tutti
Lino) è originario di Montelepre, un paesino di
6mila abitanti in provincia di Palermo, dove l’anno passato gli hanno dedicato una festa; mamma
Mirella è di Treviso. Ho due fratelli, Lino jr e Nadia. Mia moglie Carmie è di origine calabrese. Abbiamo 4 figli maschi, tutti tifosi di calcio: Luca,
Simone, Joey e Jesse».
Quali sono le sue attività?
«Mio padre ha costruito la Saputo Incorporated
fondata sul commercio dei latticini conquistando
il terzo polo del mercato nordamericano. Nel tempo gli affari si sono allargati ad altri settori, ora
sono quattro: alimentare, immobiliare, trasporti/
logistica e legname. Negli immobili abbiamo mol-
te proprietà (oltre 2 milioni di metri quadrati,
ndr)nei trasporti con l’acquisto della Transforce
mobilizziamo oltre 21mila camion. Nel 1997 le attività di famiglia sono state quotate alla Borsa di
Montreal per 400 milioni di dollari e generano un
fatturato di 10 miliardi. Negli ultimi anni, la famiglia ha diviso le attività in diverse holding: io gestisco quella immobiliare oltre ad essere titolare di
una holding tutta mia, la Free2B, nella quale confluisce il Montreal Impact, il club del campionato
Mls di cui sono presidente. Nel business la mia filosofia è non guardare alla top line (i ricavi nell’immediato) ma alla bottom line (la rendita nel
tempo)».
Come è arrivato al calcio?
«È cominciato tutto nel 1993 quando mi sono avvicinato alla a squadra di una lega secondaria di cui
mio padre era sponsor. Quella squadra è diventata
il Montreal Impact. Volevamo restituire alla comunità italiana in Canada quello che avevamo ricevuto in termini di successo e fortuna. All’epoca era un
hobby, adesso è una passione. Il calcio mi è sempre
piaciuto ma non l’ho mai praticato e non ho mai
fatto il tifo per questo o quel club, da ragazzo giocavo ad hockey ghiaccio come tutti i canadesi».
Perché ha scelto d’investire in Italia?
PROGETTI
E AMBIZIONI
DEL NUOVO
PROPRIETARIO:
«SUBITO LA A,
POI AL LAVORO
PER DIVENTARE
GRANDI»
«Non pensavo di comprare un club italiano. Se
non fossi italocanadese non lo avrei mai fatto, le
radici contano. In passato ho avuto contatti col
Parma, ai tempi della vicenda Parmalat, e ci ho
fatto un pensierino ma tutto è finito lì. Poi ho avuto rapporti con la Fiorentina per sviluppare la nostra academy giovanile al Montreal. È stato in quel
periodo che ho conosciuto Pantaleo Corvino. Il
Bologna si è presentato come un’opportunità che
andava afferrata al volo. Non l’ho cercato, è arrivato da solo. È stato Andrew Nestor, patron dei
Tampa Bay Rowdies, lega minore americana, amico comune mio e di Tacopina, a parlarmene. Nell’agosto scorso ho conosciuto Joe e abbiamo sviluppato la trattativa. Da principio sono entrato
con una quota di minoranza, poi gli eventi mi hanno portato ad aumentare il mio intervento e adesso sono il socio di maggioranza perché era necessario salvare il club. Quando sembrava che tutto
potesse saltare, mio padre spingeva perché provassi col Palermo. Gli ho risposto che il Palermo
poteva prenderlo lui, io ormai ero concentrato sul
Bologna».
Com’era prima il suo rapporto con l’Italia e Bologna?
«Vengo quasi tutti gli anni in Italia per le vacanze,
scelgo sempre una meta nuova per conoscere me-
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
L'IDENTIKIT
JOEY
SAPUTO
NATO IL: 25 SETTEMBRE 1964
A: MONTREAL (CANADA)
RUOLO: CHAIRMAN BOLOGNA
È figlio di Emanuele «Lino»
Saputo, siciliano, emigrato in
Canada nel 1952 dove ha fondato
un impero coi latticini. La famiglia
Saputo è la sesta più ricca del
Canada e, secondo Forbes, la
289a al mondo con un patrimonio
di 5 miliardi di dollari. Nel 2007
Joey è diventato presidente del
Montreal Impact, club della Mls
(la lega nordamericana) fondato
dalla sua famiglia nel 1993.
LE SUE ATTIVITA’
Joey ha una holding personale, la
Free2be, ed è nel cda della
Sainte-Justine University
Hospital Centre Foundation e
della Italian-Canadian
Community Foundation. Nel
tempo libero gioca a golf e segue
le altre sue squadre del cuore, i
Montreal Canadiens di hockey su
ghiaccio e i Miami Dolphins del
football.
Joey Saputo, primo a sinistra, durante il forum
in Gazzetta. Sotto con il direttore Andrea Monti
e, a destra, lo stade Saputo di Montreal BOZZANI
glio il Paese dei miei genitori. La mia prima volta a
Bologna risale al 2010 per trattare Di Vaio. Ero venuto anche tre anni fa per vedere la Juve, ma la
partita venne rimandata causa neve. Ora ci verrò
più spesso, ho pianificato di passare 3-4 giorni per
ogni mese fino a maggio con la speranza di non
dovere venire per i playoff».
Qual è il suo giudizio sul calcio italiano?
«È bello ma anche molto complicato. Per esempio
la questione dei biglietti e degli ingressi allo stadio
è un passaggio faticoso in confronto alle abitudini
in Canada. Il problema è strutturale,
occorre migliorare i servizi e le
condizioni degli impianti.
Sono stato allo Juventus
Stadium su invito di Andrea
Agnelli che conoscevo da
tempo. È un modello rispetto
allo standard italiano con
4mila posti per l’hospitality. Inoltre, bisogna ragionare sulle barriere
tra i tifosi perché se vengono trattati
come animali in gabbia è normale che si
comportino da animali».
Al Bologna volevate Giovinco che ha scelto proprio il Canada. Commenti?
19
CONTENUTO
PREMIUM
«Ho letto che va a Toronto, la nostra rivale, per
tanti soldi. Noi abbiamo una strategia diversa sui
contratti e sulle persone. Puntiamo su quei giocatori che hanno buone ragioni, non solo economiche, per venire da noi. L’esempio è Di Vaio. Auguro
a Giovinco il meglio, per nostra fortuna verrà in
Canada a luglio mentre il derby Montreal-Toronto
è in programma a maggio».
Con Fenucci e Corvino si sente al sicuro?
«Sì, sono due grandi professionisti. Fenucci l’ho
trovato qui, Corvino l’ho portato io. Insieme hanno lavorato benissimo a Lecce. Li abbiamo presi
perché io e Tacopina saremo molto impegnati in
America per seguire i nostri affari, perciò abbiamo
bisogno di persone fidate e competenti per gestire
un club di alto livello».
IL RICORDO
PAPÀ MI DISSE
DI COMPRARE IL
PALERMO, MA IO
VOLEVO BOLOGNA
JOEY SAPUTO
SULL’ARRIVO IN ITALIA
Avete un modello?
«No, vogliamo farne uno nostro al Bologna. Il primo obiettivo è la Serie A, subito. Poi dovremo consolidarci per diventare forti. La questione dello
stadio è decisiva: occorre un impianto moderno
che possa sviluppare nuove economie e cambiare
l’atmosfera tra i tifosi, il nostro progetto parte da
lì. Ne stiamo parlando col sindaco».
Col suo socio Tacopina come va?
«Joe con la sua energia ha portato entusiasmo facendo un grande lavoro in città ma adesso è il momento di rallentare, non dobbiamo sovraesporci
troppo. La nostra partnership ha completato la
prima fase, quella più facile. Non abbiamo fatto
ancora niente. Adesso viene il difficile con tanti
obiettivi da raggiungere».
I tifosi del Bologna vi hanno accolti come liberatori.
Se lo aspettava?
«L’adunata di 1.500 tifosi a Casteldebole
sabato scorso mi ha emozionato. Allo
stesso tempo ha aumentato le mie
responsabilità nei confronti di
questa piazza. Non voglio essere
eroe e poi finire a zero. Perciò
dobbiamo agire con grande cautela per non creare aspettative
fuori dal nostro controllo. Tutti
vogliamo un grande Bologna ma
ci vorrà tempo e ci saranno momenti difficili in cui dovremo
prendere anche decisioni impopolari. Con i nostri tifosi saremo sempre trasparenti».
TACOPINA HA
ENERGIA ED È
ISTINTIVO, IO
PIÙ RIFLESSIVO
JOEY SAPUTO
SUL SUO SOCIO
QUI BISOGNA
PENSARE
A STADI DIVERSI
E PIÙ COMODI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
JOEY SAPUTO
SUGLI IMPIANTI ITALIANI
Quando
la Fiorentina
si divertì
a casa sua
Andrea Di Caro
«A
ndremo a giocare
a Montreal, al Saputo Stadium,
contro gli Impact di Joey Saputo!». «E chi è?». «Vedrai...
Un personaggio incredibile.
La sua famiglia di origine
italiana è leader, tra le altre
cose, nella produzione di
mozzarelle in Canada. Joey
ha un impero, se vuole può
comprarsi mezza Serie A...».
Era il marzo 2010 quando
Mencucci, ad della Fiorentina, annunciò per fine maggio la tournee canadese che
avrebbe chiuso il ciclo viola
di Prandelli. La notizia di Cesare futuro c.t. azzurro arrivò mentre la squadra era in
volo per il Canada con tre
giornalisti al seguito: io,
Matteo Dalla Vite e Giovanni
Sardelli. Sarebbe stata, quella tournee, l'occasione per
salutare il tecnico che aveva
fatto innamorare Firenze, e
per scoprire che Mencucci
aveva ragione. Saputo, oltre
che ricchissimo, era davvero
un tipo straordinario.
ILLUMINATO All'inizio la sua
quasi fanciullesca gioia
nell'ospitare una squadra di
A, ricordò quella di Amedeo
Nazzari, l'emigrante italiano
nel film Il Gaucho. Ma poi
sentendolo parlare del futuro del soccer nord americano, di progetti, dello stadio
da ristrutturare, fu evidente
che lo Zio d'America era un
manager illuminato. Come
si illuminarono gli occhi dei
giocatori un pomeriggio
ospiti nella tenuta di Saputo.
Parchi, fontane, una villa
enorme. Frey saliva e scendeva dalle tante auto d'epoca della collezione di Saputo. Quella dei vini ricercatissimi stupì invece i compagni
abituati alla non irresistibile
produzione di rosso «Fenomeno 10» di Adrian Mutu.
Donadel si limitò a dire:
«Sembra Disneyland...». Joey come Walt? Al concreto
ed equilibrato Saputo forse il
paragone non piacerà, ma ai
tifosi del Bologna è consentito sognare.
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20
Mondo R Il giallo
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
Un tifoso dell’Iraq mostra la sciarpa durante la partita con la Palestina, il 12 gennaio a Brisbane REUTERS
Donne allo stadio per sostenere la Giordania: in Coppa d’Asia anche il tifo femminile è ammesso AP
Il calcio è peccato: 13 uccisi?
1Mistero a Mosul, l’Isis avrebbe giustiziato dei ragazzini che guardavano la partita
Andrea Luchetta
MEDIO ORIENTE CALDO
M
istero a Mosul. I militanti dello Stato
islamico – che controlla la città irachena dallo scorso giugno – avrebbero ucciso a colpi di mitragliatrice tredici ragazzini,
colpevoli di aver guardato la partita di Coppa
d’Asia fra Iraq e Giordania (finita 1-0). I ragazzini avrebbero violato la sharia (la legge islamica)
per come viene intesa dai capibastone del Califfo: il calcio è peccato, e altrettanto peccaminoso
è assistere agli incontri. I militanti avrebbero
quindi rastrellato i tifosi e imbastito un processo
sommario, concluso con la condanna a morte
dei tredici. Una volta letta la sentenza con un
megafono a beneficio della folla, gli islamisti
avrebbero aperto il fuoco. I corpi dei ragazzini
sarebbero poi rimasti per strada: troppo il timore dei parenti di nuove rappresaglie nel caso in
cui si fossero azzardati a raccoglierli. Il tutto sarebbe avvenuto il 12 gennaio.
LE FONTI L’uso del condizionale è d’obbligo. Impossibile ottenere delle conferme o delle smentite imparziali, visto il buco nero in cui è precipitata la città dalla scorsa estate, isolata dal mondo esterno al Califfato. La notizia è stata diffusa
dal quotidiano britannico Daily Mail, che cita
come fonte il gruppo di attivisti per i diritti umani «Raqqa is being slaughtered silently» («Stanno massacrando Raqqa in silenzio»: Raqqa, che
si trova in Siria, è la capitale de facto dello Stato
islamico). Contattato dalla Gazzetta, un portavoce del gruppo spiega di aver appreso dell’eccidio dalla stampa irachena e di aver ottenuto
conferma da alcuni testimoni a Mosul. La responsabile per l’Iraq di Human Rights Watch –
una delle ong più autorevoli sul rispetto dei diritti umani – ci spiega invece «di non aver sentito
Zona sotto il controllo dell’Isis
TURCHIA
MOSUL
Raqqa
SIRIA
LIBANO
Damasco
Baghdad
IRAQ
Amman
GIORDANIA
ARABIA SAUDITA
Tareq Khattab della Giordania al contrasto da terra con l’iracheno Dhurgham Ismael Dawood REUTERS
nulla riguardo a questo particolare avvenimento».
USARE IL CALCIO Nella guerra all’islamismo radicale l’informazione è uno dei primi campi di
battaglia, ed è ovvio immaginare che gli attori in
gioco tentino di manipolarla. Se la notizia ha
fatto il giro del mondo in poche ore, lo si deve al
fatto che è apparsa verosimile: non sarebbe certo la prima atrocità commessa dagli uomini del
Califfo, né la prima volta in cui è il calcio a finire
nel mirino dei gruppi jihadisti. Durante l’ultimo
mondiale aveva fatto scalpore un tweet da un
presunto account dell’Isis che mostrava la testa
di un nemico decapitato, spiegando «questo è il
nostro pallone: è fatto di pelle». In realtà, il rapporto fra lo Stato islamico e il calcio è molto più
complesso di quanto si tenda a rappresentarlo.
Lo stesso califfo Abu Bakr al-Baghdadi in gioventù sarebbe stato un giocatore di qualche talento, secondo le testimonianze raccolte dal Telegraph nel quartiere in cui è cresciuto. Pochi
GDS
mesi fa il gruppo ha diffuso un video in cui una
manciata di combattenti si rilassava palleggiando in cerchio. Nell’ovvio silenzio del Corano sulla liceità del pallone, la legge è fatta dagli uomini che lo interpretano: e in una realtà frammentaria come quella dello Stato islamico i capi locali godono di una forte autonomia. Ragion per
cui non è assurdo immaginare che in alcune terre occupate dal Califfo il calcio sia punto con la
morte e in altre venga perfino giocato.
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SPORT E JIHAD
Bin Laden tifava Arsenal
Ma il pallone divide
tutto il mondo islamico
«S
i nasconde a Kabùl e tifa per l’Arsenùl! no dell’applicazione del regolamento, peccamiOsama ohooh, Osama oh-ooh» canta- noso di per sé perché scritto dagli uomini e non
va la curva dei Gunners, e forse non a da Dio; altri ancora credono che il pallone sia
torto. Una delle leggende più radicate sul rap- parte di un complotto per distrarre le masse dai
porto fra jihadisti e pallone vuole Osama bin La- propri doveri: un oppio dei popoli declinato in
den tifoso dell’Arsenal, al punto da aver compra- chiave anti-islamica. Interpretazione certo non
to una maglia di Ian Wright per suo figlio al ter- univoca, se è vero che Hassan Nasrallah (leader
mine di una partita di coppa nel 1993-94. Mito o degli sciiti di Hezbollah) e Ismail Haniyeh (nurealtà che sia, dopo l’11 settembre 2001 la voce mero uno dei sunniti di Hamas) sono tifosi, e i
ha spinto il club a dire che «se bin Laden si doves- loro movimenti finanziano dei club locali.
se presentare a Highbury, chiaramente non sarebbe benvenuto». Basta la controversia su que- COLPIRE L’avversione per il calcio di Boko Hasta storia per capire come il
ram – milizia nel nord della Nirapporto fra jihadismo e pallogeria – è insita già nel nome del
ne si collochi ai limiti della
gruppo, che significa «l’educaNon si contano le
schizofrenia.
occidentale è vietata»: in
bombe esplose nei zione
molte occasioni i fanatici nigeLA PUREZZA Le frange delriani hanno preso di mira stadi
luoghi di ritrovo
l’islam più radicale sono assore bar che trasmettono le partidei tifosi anche
bite in un dibattito sulla purezte. Durante Brasile-Messico, alza religiosa del calcio: il pallodurante il Mondiale l’ultimo Mondiale, una bomba
ne è haram (proibito da un
nascosta in una moto ha ucciso
punto di vista religioso), oppuuna ventina di appassionati a
re halal (lecito)? Dibattito reso possibile dall’as- Damaturu, nel Nord-est del Paese. Chiaro il disesenza di una gerarchia univoca: senza un’autori- gno politico che si cela dietro la demonizzazione
tà centrale, l’interpretazione della legge islami- del gioco: il calcio è uno dei pochi fattori capaci
ca è affidata ai singoli predicatori. Uno dei nemi- di unire il Paese, superando le linee di faglia conci più fieri del pallone è il saudita Abdel Rahman fessionali ed economiche; colpirlo significa inAl-Barrak, per cui il calcio è «la madre di tutti i debolire lo Stato. La milizia che forse ha più prepeccati», responsabile com’è di «esplosioni di so di mira i tifosi è quella degli shabaab somali.
gioia ingiustificate». Alcuni imam si preoccupa- Non si contano le bombe esplose nei luoghi di
R
Bandiere nere e slogan: una dimostrazione pro Isis nei mesi scorsi a Mosul, nel nord dell’Iraq AP
ritrovo, gli arresti di fronte allo schermo e le esecuzioni mirate, come quelle per assassinare il
portiere dell’Under 17 o il presidente della Federazione. Nel 2010, due kamikaze somali hanno
ucciso 74 persone in Uganda mentre guardavano la finale della Coppa del mondo. Lo stadio di
Mogadiscio è diventato il luogo prescelto per le
condanne a morte, esattamente come l’impianto
di Kabul sotto i talebani. Impiccagioni, fucilazioni, lapidazioni, mutilazioni: nulla è stato risparmiato allo stadio Ghazi. Vi si è versato talmente
tanto sangue che, secondo una credenza diffusa,
l’erba non sarebbe più cresciuta.
NIENTE DONNE Il dibattito divide una minoranza minuscola del mondo musulmano: chiedersi
se calcio e islam siano compatibili è semplicemente senza senso, alla luce dei milioni di fedeli
– uomini e donne – che lo praticano ogni giorno.
Dove un’interpretazione rigorosa dell’islam si è
fatta governo, come in Arabia Saudita, il problema non è più la liceità del gioco, quanto il diritto
ad assistervi per tutti: a Riyadh le donne non
possono entrare allo stadio; l’ultimo arresto risale allo scorso dicembre, quando una ragazza è
stata scoperta sulle tribune malgrado fosse travestita da uomo. Oscurantismo condiviso dagli
arcirivali dell’Iran: il dibattito sull’opportunità
di aprire gli stadi alle donne riaffiora periodicamente. Rarissime però le aperture, che si tratti
di calcio o di altri sport: la giovane Ghoncheh
Ghavami è stata in carcere la scorsa estate, colpevole di aver tentato di assistere a Iran-Italia
della World League di pallavolo.
a. luc.
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MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OPINIONI
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La vignetta
La puntura
di Stefano Frosini
di Roberto Pelucchi
Twitter
f
Suso al Milan. Peccato:
proprio adesso che
avevano trovato l’autista,
hanno venduto il pullman.
ANA IVANOVIC
Tennista
● Grazie Australia per il
supporto ... Mi piace
essere qui, sempre!
@ AnaIvanovic
C
uore caldo e testa fredda.
Joey Saputo si presenta con
un profilo davvero
interessante per il nostro calcio. Il
tycoon arrivato dal Canada, che in
casa ha sempre parlato italiano,
coniuga le doti dell’uomo d’affari a
quelle del dirigente calcistico
consumato. Da 21 anni guida il
Montreal Impact e ha imparato a
delegare, a fare un passo dietro
l’altro. Il nuovo magnate del
Bologna pensa in grande, partendo
da un progetto di crescita graduale.
E il suo avvento sulla scena italiana
avviene in tandem con l’americano
Joe Tacopina, ma si capisce subito
che l’uomo forte è lui. Ha scelto
come a.d. il capace Claudio
Fenucci, irrobustito dall’importante
esperienza nella Roma targata Usa
di James Pallotta. Ha affidato
invece la parte tecnica a Pantaleo
Corvino, dandogli la chance di
dimostrare che è ancora quello dei
fasti di Lecce e Firenze. In mezzo c’è
lui. Con il sogno di fare da ponte tra
la sua terra di nascita e quella dei
suoi genitori. Il calcio canadese
porta passioni fresche, quello
italiano ha un background unico
ma anche tante rigidità, spie di
gravi malesseri. Joey spera di far
parlare questi due mondi. In modo
che la crescita sia comune. La dotta
Bologna ha tutto per essere il teatro
di questa inedita rappresentazione.
Ovviamente l’obiettivo del ritorno
in Serie A è il crocevia immediato di
tali aspirazioni. Perciò ha messo a
disposizione un budget importante.
Eppure preferisce tralasciare
l’argomento. Nel suo vocabolario di
businessman gli investimenti non
vanno strombazzati. I paragoni con
gli altri stranieri proprietari di club
in Serie A fanno emergere delle
differenze significative. È vero che
Erick Thohir al suo approdo
all’Inter ha trovato una situazione
economica più pesante, tuttavia il
club nerazzurro ha potenzialità ben
maggiori. Anche per questo il
miliardario indonesiano in questi 14
mesi da interista ha sempre battuto
sul tema della globalizzazione.
Manifesto principale della sua
gestione. Si percepisce, però, che il
suo «io» calcistico è lontano dalla
nostra mentalità. Ora l’ombrelloMancini lo ha riavvicinato al sentire
del popolo nerazzurro, ma un
diaframma c’è ancora. E va
frantumato. Anche alla Roma
James Pallotta ha convissuto sin
dall’inizio con una situazione
finanziaria delicata. I fatti stanno
dimostrando che le sue idee sono
vincenti per il futuro giallorosso: il
nuovo stadio è il fiore all’occhiello
di questa svolta. Anche nella
capitale, però, la simbiosi è in
continua sperimentazione. Da
Boston, Pallotta si destreggia tra i
suoi mille interessi e si capisce bene
che studia la nostra realtà in cerca
di continue verifiche. E se alla fine
scoprissimo che l’ultimo arrivato ha
le idee più chiare di tutti? Un po’ di
competitività anche tra gli
investitori stranieri non guasta.
L’importante è che siano di qualità.
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Basket, Europlayer Gazzetta
MARC GASOL, ASPETTANDO UN ITALIANO
intelligenza cestistica (dote di
famiglia), una manina morbida
morbida che gli permette di infilare
la retina anche dall’altezza della
lunetta, piedi per terra,con una
naturalezza disarmante.
IL COMMENTO
IANI
di MASSIMO ORIANI
email: [email protected]
twitter: @massimooriani
ni
S
e l’è ampiamente meritato.
Marc Gasol è stato votato
miglior cestista dell’anno
2014, vincendo il prestigioso (e non
lo diciamo per darci delle arie)
Europlayer Gazzetta, da una giuria
composta in maggioranza da gente
che ci ha giocato contro o al fianco,
che sa quindi realmente quale sia il
suo valore. In un basket, anche, o
forse principalmente quello Nba,
che si allontana sempre più dall’area
dei 3 secondi (per favore, non
chiamiamola pitturato...), quello
che una volta era conosciuto come il
meno famoso e meno bravo dei
Gasol, visto che Pau vinceva titoli
Nba con i Los Angeles Lakers, pur
restando nell’ombra di Kobe Bryant,
è quasi in silenzio diventato il centro
più dominante della lega. Muscoli,
centimetri, ma soprattutto tecnica e
In estate scadrà il contratto che lo
lega ai Memphis Grizzlies, la sua
attuale squadra, in corsa per il
titolo. C’è già la fila pronta a far
scattare la telefonata al suo agente
alla mezzanotte e un secondo del 1°
luglio. E mentre i dirigenti di tante
franchigie pro’ faranno il conto alla
rovescia, lui, una volta scelta la
nuova (o anche vecchia, non è detto
che non resti nella città di Elvis
Presley) destinazione, conterà i
dollari che gli verrano depositati nel
conto in banca. Che non saranno
pochi.
Nel suo curriculum avrà un premio
in più da portare in dote, quello
dell’Europlayer Gazzetta. Dicevamo
prima senza falsa modestia che non
è poco. Basta andare a vedere l’albo
d’oro. Lo hanno vinto Arvydas
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
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VICEDIRETTORE VICARIO
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MAX BIAGGI
Pilota di moto
● Tanti Auguri Grande
Sic! A me piace ricordarti
così.....
@maxbiaggi
Lettere alla Gazzetta
SAPUTO E LA SFIDA DEI TYCOON STRANIERI
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azzetta.it
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disa
ANDREA LO CICERO
Ex azzurro di rugby
● Anche questi sono
autografati @rugby
worldcup 2015 LONDRA
@andrealocicero1
MARCO MELANDRI
Pilota di Superbike
● Grande giornata. Mi
piace la sabbia anche se
sono tinco duro cavolo @
pomposa
@MarcoMelandri33
Il vento nuovo del patron del Bologna
L’ANALISI
UDISA
di CARLO LAUDISA
21
.
Sabonis, Toni Kukoc, Drazen
Petrovic, Dirk Nowitzki, Tony
Parker. Tutta gente da Hall of Fame,
tra i più grandi giocatori di basket di
sempre. Quando Nowitzki vinse il
suo quinto, ci disse che tra i suoi
obiettivi prima di ritirarsi c’era
raggiungere Sabonis, il più titolato
con sei. Trentasei anni fa, quando
venne creato, nessuno degli allora
presenti (oltre che creatori) pensava
che si arrivasse da Vladimir
Tkachenko a Marc Gasol, stesso
ruolo, una vita di basket nel mezzo
a modellare un pivot che non
potrebbe essere più diverso dalla
«montagna sovietica» di allora. Altra
pallacanestro, stessa soddisfazione
per chi lo vince. Restiamo in attesa
di un italiano che riesca a salire sul
gradino più alto del nostro podio. I
candidati non mancano. Siamo
pronti a scommettere che non
passeranno i 17 anni che hanno
diviso il successo di Dino Meneghin
(1983) da quello di Gregor Fucka
(2000). Più che una scommessa è
un invito. E un augurio.
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ALLEGRI-INZAGHI
VERITÀ SCOMODE
PORTO FRANCO
CO
TURI
di FRANCO ARTURI
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Sono un milanista confuso. E
sconfortato, naturalmente.
Berlusconi solo adesso dice ciò che
noi tifosi medi sosteniamo da mesi,
o forse anni: inaccettabile. Eravamo
inguardabili con Allegri,
incomprensibili con Seedorf,
velleitari con Inzaghi. Mancano i
soldi? Mica tanto, se il monte
stipendi è quello che consente al
presidente di scandalizzarsi se
perdiamo con squadre che costano
un quarto della nostra/sua.
Ammetto che ero fra quelli che non
vedevano l’ora che Allegri venisse
sostituito e pensavo che la Juve
avesse fatto una scelta sbagliata,
più che rischiosa. Adesso vedo i
bianconeri che filano esattamente
come l’anno scorso ed è qui che
scatta la mia confusione: una volta
l’aria di Milanello guariva chiunque
e faceva rifiorire campioni, adesso
evidentemente ammazza giovani,
allenatori e dirigenti. Ma che cosa è
cambiato alla fine?
Ulderico Abete
I
l presidente ha perfettamente
ragione: con quel monte stipendi
il Milan non può rendere più o
meno quanto Sassuolo, Palermo o
Empoli. Se ne accorge tardi, però: è
un paio d’anni che l’andazzo
continua. E bisognava scattare prima
con le critiche. Il confronto AllegriInzaghi è molto stimolante.
Cominciamo ad assegnare i meriti a
chi se li guadagna sul campo: Allegri
sta facendo giocare la Juve come una
squadra europea, unica nel panorama
italiano. Soprattutto per intensità,
pressing offensivo e dispendio
energetico. Niente di tutto questo è
riuscito a far esprimere al suo Milan
nell’ultima parte della sua esperienza
in rossonero. Perché? Dibattito
aperto. Naturalmente tre anni di
Conte hanno lasciato un’eredità
fondamentale, ma il tecnico toscano è
riuscito a non disperderla, fatto per
niente scontato. Bravo lui, anche se
ha dovuto ricredersi alla grande su
Pirlo e sulle proprie idee tattiche:
Andrea era stato giubilato con una
EDIZIONI TELETRASMESSE
RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel.
02.95743585 RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via
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Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel.
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Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus
scelta drammaticamente sbagliata dal
tecnico e da tutto il Milan, dopo
essere stato emarginato sulla fascia
(!). Allegri s’è dovuto rimangiare
l’assurda preferenza nel ruolo di
playmaker data a giocatori
«geometrici», vale a dire a
centrocampisti di pura quantità e
piede mediocre. Bravo anche nel
cambiare idea.
A proposito di regista, qualcosa di
interessante comincia a trapelare
dall’ambiente di questo Milan in crisi.
Per esempio che l’inamovibilità di De
Jong in quel ruolo è un elemento di
impoverimento qualitativo del gioco,
senza aggiungere nulla alla
protezione della difesa. E
sembrerebbe ovvio. Come pure si
comincia a sussurrare che la
condizione fisica non consente grandi
slanci. E anche questo era ed è
lampante. Il Milan comincia a giocare
soltanto quando ha la palla e contro
le difese schierate tutti faticano da
morire. Una volta perso il pallone,
scatta un’affannosa corsa all’indietro:
un modo di giocare antico che era
chiaramente visibile dopo tre
giornate. E non c’è nessun lavoro che
possa «pagare» se le premesse sono
queste. La cosiddetta crescita è una
chimera.
Le lacune tecnico-tattiche sono molto
più evidenti di tante mosse di
mercato, inutili più ancora che
incomprensibili. Ha ragione
Berlusconi sul fatto che i suoi soldi
devono rendere di più, ma non conta
nulla avere un centravanti in mezzo
all’area e fare un po’ più di possesso
palla. Il calcio moderno, sia in chiave
offensiva (Real o Barcellona) che
difensiva (Atletico), passa dalla
capacità di correre e scattare più
degli avversari, assillandoli in pochi
decimi di secondo quando hanno il
pallone. Gli attaccanti devono
difendere rabbiosamente sul giro
palla dei difensori che hanno di
fronte, i centrocampisti chiudere le
linee di passaggio, i difensori salire e
cercare sempre l’anticipo. In questo
modo non si vince la Champions se
non si hanno i Messi e i Cristiano
Ronaldo, ma quanto meno si
affrontano alla pari Palermo,
Sampdoria, Sassuolo e Torino. Al
posto di Inzaghi, farei questa
richiesta a me stesso e ai giocatori.
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22
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
Mercato R Le operazioni in Serie B e Lega Pro
Bologna e Catania
Due nuovi portieri
e altri rinforzi
1Da Costa per Lopez, che ora attende Mancosu
Gillet verso la Sicilia: presi Ceccarelli e Mazzotta
Nicola Binda
B
ologna e Catania, sempre
loro. Esigenze diverse,
ma stesso impegno per
rinforzare la squadra. Anche
con qualche incrocio. Il Bologna che ha trovato in Da Costa
della Samp (da dove è in arrivo
Gastaldello) il portiere che affianca Coppola e che a Genova
sarà rimpiazzato da Frison del
Catania. Ancora Bologna: c’è
stata un’altra offerta per Mancosu: 1,1 milioni più bonus che
potrebbero far salire a 1,4 la valutazione dell’attaccante sardo
(il Cagliari si era fermato a
800mila, poi ha preferito
Cop...), ma il Trapani non ha
ancora deciso se accettare o
meno, forse perché prima deve
trovare un’alternativa. Invece il
Catania in difesa, dopo Schiavi,
prende anche Mazzotta del Cesena e Ceccarelli dello Spezia,
mentre per sostituire Frison è
vicino a Gillet (Toro).
ALTRE DI B Lo Spezia al posto di
Ceccarelli ha preso l’ennesimo
croato (Katanec dello Zrinjski
Mostar) ma cerca anche uno
tra Terzi e Milanovic del Palermo. Nuovo portiere all’Entella,
che dopo l’infortunio di Pelizzoli prende Coser dal Livorno:
al suo posto il club di Aldo Spinelli ha ingaggiato Bastianoni
(Varese), che curiosamente è
cognato del titolare Mazzoni.
La stessa Entella ha restituito
Camigliano all’Udinese, che
l’ha subito girato al Cittadella.
Fornasier (Sampdoria), dopo
aver detto di no al Varese, si è
accordato con il Pescara: lo
stesso Varese ha invece l’ok per
l’arrivo di Culina dallo Spezia e
ha chiesto Cragno (o Colombi),
Benedetti, Capello e Giorico al
Luca
Ceccarelli, 31
anni, difensore:
il Catania l’ha
ingaggiato
dallo Spezia
per 200mila
euro e gli ha
fatto un
contratto fino
al 2017 LAPRESSE
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
.
Cagliari. Il Frosinone ha chiesto Paez al Bologna e ha preso
Sammarco (Spezia). Dopo la
sospensione per doping, il Carpi e Concas hanno risolto il
contratto (scadeva nel 2016):
al suo posto domani è atteso
Molina (Atalanta). Il ventenne
Milinkovic (ex Roma) ha detto
sì alla Ternana. Uscite da Brescia: Sestu piace al Perugia,
Bentivoglio interessa al Modena, frenata per Di Cesare a Bari.
LEGA PRO Il Como ha ufficializzato il ritorno di Marco Cassetti, 37 anni, dopo le due stagioni
al Watford. Sempre nel girone
A, il Pavia ha trovato in Marino
del Venezia (che ora cerca Martinez del Lecce) il difensore che
cercava, mentre il Real Vicenza
sistema l’attacco con Gomes,
che la Pro Vercelli ha rimandato al Sassuolo. Nel girone B la
Reggiana ha ufficializzato l’arrivo di Vacca dal Catanzaro e
ora tratta Raicevic della Lucchese; il Grosseto ha preso Ferraro dal Catanzaro e tratta
Cangi dall’Ancona, L’Aquila ha
chiesto Bogliacino al Lecce, la
Lucchese è su Pagano (Catanzaro) e l’Ancona cerca un difensore tra Zullo (Monza) e Bacchetti (Juve Stabia), mentre in
prova c’è il portiere Polizzi
(Sorrento). Infine il girone C,
quello più attivo: il Lecce ingaggia Di Chiara e Scuffia e
tratta Russotto dal Catanzaro,
che prende Zappacosta (L’Aquila) e tratta Razzitti del Brescia;
lo stesso Lecce oggi ufficializza
Herrera dalla Paganese in cambio di Kalombo che era al Martina, dove finisce Pino (era al
Matera) insieme a Bucolo e V.
Pepe (Messina), mentre per
l’attacco il Lecce sempre dal
Martina vuole Arcidiacono e
Montalto, e sta parlando con la
Salernitana per cedere Carrozza in cambio di Negro. E Millesi
(Arezzo) finisce all’Ischia.
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SERIE B
LEGA PRO
Fermato Castori:
salterà il Varese
Bacinovic: 3 turni
Stop ai bomber Arma e Soncin
Cori razzisti: multato il Prato
● MILANO Dal giudice sportivo
della B una notizia brutta e una
bella per il Lanciano: la brutta
sono le tre giornate di squalifica a
Bacinovic (per aver colpito con
violenza un avversario con una
manata al volto sul 3-0), la bella è
che non è stata accolta la
richiesta della Procura federale
per valutare con la prova tv un
contatto tra Ferrario e Maniero
del Catania. Ecco gli altri giocatori
squalificati: una giornata a Romizi
(Bari); Ceccarelli, Maietta e
Zuculini (Bologna); Benali e Di
Cesare (Brescia); Spolli (Catania);
M. Ciofani (Frosinone); Ceccherini
(Livorno); Marzorati (Modena);
Dianda, Gavazzi e Viola (Ternana);
Pagliarulo (Trapani); Simic
(Varese). Tra i tecnici, un turno a
Castori (Carpi) per avere
contestato platealmente una
decisione arbitrale e assunto un
atteggiamento intimidatorio nei
confronti del quarto uomo»; solo
ammonito Bjelica (Spezia).
Ammende: 1.500 euro Bologna;
1.000 Crotone e Ternana.
LA SITUAZIONE
● Così dopo 22 giornate e il
programma del prossimo turno.
Così venerdì (ore 20.30)
Catania-Pro Vercelli (2-3).
Così sabato (ore 15) AvellinoCittadella (1-3), Crotone-Latina (01), Entella-Bologna (1-1), FrosinoneSpezia (1-2), Livorno-Brescia (1-0),
Perugia-Bari (2-0), Pescaraternana (1-1), Varese-Carpi (24),
Vicenza-Trapani (1-2).
Così domenica (ore 12.30)
Modena-Lanciano (0-2).
LA CLASSIFICA
● Carpi p. 43; Bologna 37;
Frosinone, Livorno e Spezia 34;
Lanciano e Avellino 33; Pescara e
Pro Vercelli 31; Trapani 30; Perugia
29; Modena, Ternana e Vicenza 28;
Brescia e Bari 26; Entella 25;
Varese (-3) 23; Latina, Catania e
Crotone 21; Cittadella 20.
●
FIRENZE Il giudice della Lega Pro ha squalificato 34
giocatori. Espulsi: due giornate a Galli (Pontedera), Bationo
e La Mantia (San Marino); una a Rickler (Prato), Botturi e
Giorno (Pro Patria), Ciancio (Cosenza), Agostinone
(Foggia), Sacilotto (Lecce) e Riva (Renate). Non espulsi:
una giornata a Pesenti (AlbinoLeffe), Guarino (Arezzo),
Castagnetti e Gorzegno (Carrarese), Cancelotti e La
Camera (Juve Stabia), Lopez e Carrozza (Lecce), Bini e
Schiavini (Pro Piacenza), Bianchi (Salernitana), Mancini
(Messina), Celjak (Benevento), Gambaretti (Cremonese),
Novothny (Südtirol), Baccolo (Paganese), Soncin (Pavia),
Arma (Pisa), Falzerano e Vassallo (Pistoiese), Lazzari
(Spal), Giorgione (Savona), Falivena (Tuttocuoio), Scarsella
(Vigor Lamezia). Allenatori: una giornata a Capuano
(Arezzo). Ammende: 5.000 euro Prato (cori razzisti verso
un giocatore di colore del Tuttocuoio); 1.500 Arezzo,
Barletta, Catanzaro, L’Aquila e Mantova.
VENERDI’
Ore 19.30 Vigor Lamezia-Ischia (girone C, andata 0-0).
Ore 20.45 Novara-Alessandria (A, 1-1).
SABATO
Ore 14.30 Giana-Bassano (A, 1-1); Juve Stabia-Casertana
(C, 1-0). Ore 15 Renate-Cremonese (A, 1-0); SavonaLucchese (B, 2-2); Melfi-Foggia (C, 0-0). Ore 16
Santarcangelo-Spal (B, 0-3); Cosenza-Barletta (C, 0-3).
Ore 17 Pavia-Monza (A, 1-1); Pontedera-Ancona (0-0) e
Reggiana-Grosseto (B, 0-0); Benevento-Savoia (C, 3-2).
Ore 19.30 Teramo-Forlì (B, 1-0); Lecce-Matera (C, 0-0).
DOMENICA
Ore 11 Pordenone-Feralpi Salò (A, 1-1). Ore 12.30
Carrarese-San Marino (B, 1-1); Martina-Catanzaro (C, 0-1).
Ore 14 Messina-Reggina (C, 1-0). Ore 14.30 SüdtirolVenezia (1-0) e Torres-Arezzo (A, 0-0); Prato-L’Aquila (B, 11); Aversa Normanna-Salernitana (C, 3-4). Ore 16
AlbinoLeffe-Pro Patria (0-1) e Real Vicenza-Como (A, 1-1);
Gubbio-Pisa (B, 1-3). Ore 18 Mantova-Lumezzane (A, 0-0);
Ascoli-Tuttocuoio (B, 0-0); Paganese-Lupa Roma (C, 0-1).
LUNEDI’
Ore 20.45 Pro Piacenza-Pistoiese (B, 0-1).
LE CLASSIFICHE
GIRONE A Pavia p. 40 (-1); Alessandria e Bassano 38;
Novara 37; Feralpi Salò 35; Real Vicenza 34; Südtirol e
Como 33; Monza 32; Venezia 29; Cremonese e Renate 28;
Torres e Arezzo 27; Mantova 26 (-1); Giana 24; Lumezzane
21; Pro Patria (-1) e AlbinoLeffe 13; Pordenone 12.
GIRONE B Ascoli p. 38; Teramo 37; Pisa e L’Aquila 36;
Reggiana 35; Ancona 32; Gubbio e Pontedera 29;
Carrarese 28; Spal, Pistoiese e Tuttocuoio 27; Forlì 26;
Grosseto (-1) e Savona 25; Lucchese 24; Prato 22;
Santarcangelo 19; San Marino 15; Pro Piacenza (-8) 14.
GIRONE C Benevento p. 46; Salernitana 44; Juve Stabia
39; Casertana 38; Foggia (-1) 37; Lecce 36; Matera 35;
Catanzaro 30; Barletta 29; Paganese 27; Vigor Lamezia 25;
Martina, Cosenza e Lupa Roma 23; Melfi (-2) 22; Messina
21; Savoia 17; Ischia 15; Aversa Norm. 12; Reggina (-4) 11.
IL CASO IN SICILIA
Una donna sfida gli ultrà violenti: curva chiusa
1I tifosi del Paternò costringono i giocatori
a togliersi la maglia dopo una sconfitta?
La presidentessa li lascia fuori dallo stadio
Roberto Pelucchi
L
o Stato siamo noi. Deve averlo pensato l’avvocato Stefania Amato, presidentessa
del Paternò, quando ha deciso di
punire gli ultrà della sua squadra
con una specie di Daspo collettivo
non ufficiale. «Fino alla fine della
stagione la curva Sud resterà
chiusa». Detto e fatto, senza attendere la giustizia sportiva, le
mosse del Governo o provvedi-
menti calati dall’alto con il bilancino del farmacista, quasi sempre
da «due pesi e due misure» e quasi
mai risolutori del problema.
UMILIAZIONE Il buonsenso contro la prepotenza: la ricetta è semplice. Tutto è nato dopo la sconfitta del Paternò, che milita nel campionato di Eccellenza siciliana, a
Scordia. Un pesante 4-0 che ha visto ripetersi un antipatico, ma gettonato, «terzo tempo»: i tifosi hanno costretto, con minacce fisiche,
i propri beniamini a togliersi la
maglietta perché ritenuti indegni
di indossarla. In tempi recenti, e a
più alti livelli, questa umiliazione
era stata imposta ai giocatori di
Genoa e Padova. Ma in Serie A e B
nessun dirigente si è mai sognato
di chiudere le curve. Anzi, abbiamo assistito spesso a patetici tentativi di giustificare il comportamento degli ultrà, per evitare pericolose ritorsioni. A Paternò, cittadina di quasi 50 mila abitanti
della provincia di Catania, in quel
profondo Sud troppo spesso associato alla criminalità e alle connivenze, il miglior gesto di ribellione è di una donna. La società ha
spiegato la decisione con un comunicato: «Certi comportamenti
sono assolutamente censurabili e
non meritano di essere esibiti nei
campi di calcio. Non capiamo,
non accettiamo e ripudiamo ogni
forma di violenza, coercizione e
prese di posizione dei tifosi. Certi
episodi lasciamoli fare ad altre
platee e non in un contesto dove
quotidianamente si fanno degli
enormi sacrifici per poter portare
avanti il progetto Paternò».
SPAZIO ALLE FAMIGLIE La società ora si riserva di agire penalmente contro i responsabili e la
presidentessa Amato ha spiegato
di preferire che alle partite del suo
Paternò «ci siano le famiglie, i
bambini e quelli che vogliono il
bene della squadra» piuttosto che
violenti e prepotenti. E’ una goccia nell’oceano, un assist lanciato
a presidenti più famosi del calcio
che conta.
Un’immagine delle recenti minacce ai giocatori del Paternò ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
24
Ciclismo R Il vincitore del Tour
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
1
3
Superbike R La grande sfida
Eterno Biaggi
A 43 anni
vuole tornare
nel Mondiale
1Quattro giorni di test per allenarsi:
2
con l’Aprilia già nel GP d’Australia?
● Foto 1. Partenza del Tour a Leeds, 5 luglio 2014: Michele Scarponi
e Vincenzo Nibali scherzano. Notate le fasce laterali della maglia
tricolore con gli sponsor kazaki. 2. Dicembre 2014, ritiro a Calpe
(Spa): Scarponi è molto incuriosito dalla nuova casacca, mentre Fabio
Aru non si interessa alla scenetta. 3. Nibali, 30 anni, con la maglia che
indosserà nel 2015. L’anno scorso ha vestito il Tricolore per 6 volte: 2
giorni al Tour, 3 al Trittico Lombardo e 1 ad Almaty (Kaz) FOTO BETTINI
Nibali, la nuova maglia
E’ fasciato dal Tricolore
1Scompaiono i due sponsor kazaki laterali. A dicembre il siciliano
ha pedalato 2929 km contro i 1583 del 2013. Sabato a Mastromarco
Ciro Scognamiglio
[email protected]
twitter@cirogazzetta
T
ricolore new look. E’
quello di Vincenzo Nibali.
Sì, il re del Tour de France
e campione d’Italia sfoggerà in
gruppo una nuova maglia che
certifica lo status acquisito con
il trionfo di fine giugno in
Trentino, poi rivelatosi grande
antefatto della cavalcata gialla. E quelle che pubblichiamo
sono le prime foto dello «Squalo» tricolore versione 2015. E’
con questa maglia che si sta allenando a Calpe in questi giorni: l’aveva già usata pure a dicembre, sempre nel ritiro spagnolo, mentre non ce l’aveva il
6 gennaio a Messina, in occa-
sione della consueta pedalata
benefica di inizio anno.
DISEGNO I colori della bandiera italiana restano disegnati in
orizzontale, ma la grande novità è che «fasciano» completamente Nibali, cioè «girano» su
entrambi i fianchi al fine di
rendere il simbolo più visibile.
Una modifica voluta espressamente da Vincenzo e assecondata dal team. E d’altro canto,
quando il siciliano mostrò la
maglia per la prima volta alla
presentazione di Leeds delle
squadre del Tour, le polemiche
non erano mancate per un tricolore «striminzito» e poco visibile, sacrificato alle esigenze
dell’Astana e degli sponsor.
Tendenza peraltro abbastanza
generalizzata: di maglie di
«DOWN UNDER» ALLA SCANDOLARA
● Valentina Scandolara, 24 anni, è una delle migliori stradiste
azzurre. La veronese, che corre per l’Orica, ha vinto il Tour Down
Under (con una tappa). Prima tappa maschile: successo di Jack
Bobridge (Aus), che tra dieci giorni tenterà il record dell’ora
campione nazionale «canoniche» ne sono rimaste poche. E
di sicuro Nibali avrà molte più
occasioni per mostrare il tricolore in questi primi 6 mesi di
2015 (lo rimetterà in palio sul
Colle di Superga a fine giugno)
di quante ne abbia avute di
sfoggiare la «vecchia» versione
l’anno scorso: al Tour infatti fu
piacevolmente «coperto» dal
giallo per 19 giorni su 21, e dopo il trionfo di Parigi non ha
corso molto (7 giorni «ufficiali», di cui 3 in maglia azzurra).
FORMA Intanto il secondo ritiro di Calpe si avvia alla conclusione. Nibali farà ritorno in Italia nel fine settimana, e sabato
è atteso in Toscana, a Mastromarco, dove è cresciuto ciclisticamente: in serata c’è la pre-
sentazione della sua ex squadra giovanile, alla quale per la
stagione 2015 lui darà anche il
nome. La preparazione, in attesa del debutto stagionale fissato al DubaiTour (4-7 febbraio), sta procedendo bene. E’
l’allenatore Paolo Slongo a fare
il punto: «Per il 2014, aveva cominciato di fatto a lavorare l’11
dicembre 2013 — spiega il tecnico trevigiano —. Stavolta, il
2. Dall’11 al 31 dicembre 2013,
aveva percorso 1583 chilometri, per un totale di 52 ore e 42
minuti in sella. Stavolta, dal 2
al 31 dicembre 2014, ha messo
insieme 2929 chilometri, pedalando per 99 ore. E anche a
gennaio stiamo lavorando bene. La base aerobica è di sicuro
migliore».
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Max Biaggi, 43 anni, indica i 6 Mondiali vinti: 4 in 250, 2 in Sbk ALEX PHOTO
Paolo Gozzi
M
ax Biaggi torna a
correre nel Mondiale Superbike
con l’Aprilia: potrebbe succedere già nel gran premio
d’apertura di Phillip Island
(22 febbraio), al più tardi a
Misano (22 giugno). «Ne
stiamo parlando», conferma
il capo delle corse di Noale
Romano Albesiano. A 43 anni il sei volte campione del
mondo ha una voglia matta
di riprovarci. Sarebbe potuto succedere già la passata
stagione, nel round finale in
Qatar, ma col titolo in ballo
e i due titolari Melandri e
Guintoli ai ferri corti l’ipotesi terza moto era sfumata
sul nascere. Però ora che
l’Aprilia riparte da zero, con
un motore rinnovatissimo
per adeguarsi alle restrizioni regolamenti e due volti
nuovi come Leon Haslam e
Jordi Torres, l’esperienza di
Biaggi torna strategica.
TEST Da oggi fino a martedì
prossimo Max farà 4 giornate di test a Portimao (Portogallo) e Jerez (Spagna) con
il V4 per la prima volta in
configurazione 2015, con
bielle e pistoni stradali. Sul-
la RSV4 Biaggi sarà in grado di
indirizzare lo sviluppo, agevolando la presa di contatto del
britannico Haslam (che finora
ha girato solo con la moto 2014)
e del catalano Torres (ex
Moto2, novità assoluta in Sbk).
FORMA Biaggi aveva lasciato le
corse nel novembre 2012, un
mese dopo aver conquistato il
sesto e ultimo titolo nel drammatico spareggio di Magny
Cours, risolto per mezzo punto
su Tom Sykes. «È ora di occuparsi di altro», aveva detto Max,
legato sentimentalmente all’ex
Miss Italia Eleonora Pedron e
due volte papà. Ma in realtà
non ha mai smesso: l’estate
scorsa era tornato al Mugello
per provare l’Aprilia RS-GP, il
prototipo che quest’anno correrà in MotoGP con Marco Melandri e Alvaro Bautista. E con la
TM Supermotard a dicembre
aveva dominato il SicDay battendo Andrea Dovizioso, 15 anni più giovane e ufficiale Ducati
MotoGP. La voglia matta di gare
tiene sulle spine anche Italia 1,
che vorrebbe confermare Biaggi al commento tecnico del
Mondiale. Il fuoriclasse romano ha preso tempo, vuole mettersi alla prova. Se il cronometro sorridesse, chi lo fermerebbe più?
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Argentina, arrivo in salita:
vince Diaz, Quintana è settimo
F.1: via anticipato per 5 gare
La Williams 2015 in copertina
● Settimo a 27”, al primo test
dell’anno. Nairo Quintana ha
chiuso al 7° posto sul Mirador
del Potrero, arrivo in salita della
seconda tappa del Tour de San
Luis in Argentina: il 24enne
colombiano della Movistar, re
del Giro d’Italia, è il campione
uscente della corsa. Ieri, al
«Mirador», ha fatto festa
l’argentino Daniel Diaz, che è una
vecchia conoscenza della gara
visto che ne vinse la generale
due anni fa: il 25enne della
Funvic Brasilinvest-Sao Jose dos
Campos si è involato sulla salita
finale con il colombiano Rodolfo
Torres (Coldeportes) che poi ha
staccato per andare a cogliere il
successo che gli ha anche dato
la leadership della generale.
Terzo il brasiliano Kleber, poi
Sepulveda e Moreno. Da
● La lezione impartita dal
dramma di Jules Bianchi non
è rimasta inascoltata: 5 GP
del 2015 anticiperanno di
un’ora la partenza per
evitare che possano finire
col crepuscolo. L’Australia
scatterà alle 16 ora locale (le
6 del mattino in Italia), la
Malesia alle 15 (le 9 da noi),
la Cina alle 14 (le nostre 8),
idem Giappone (le 7) e Russia
(le 13). Intanto ieri F.1 Racing
ha diffuso la prima immagine
della Williams 2015, finita di
assemblare lunedì (foto a
lato). Presentazioni:
confermata per il 31 (ore 17)
a Jerez la Toro Rosso
mentre la Force India slitta
al 19 febbraio, inizio dei test
a Montmelò. La Lotus invece
ha ingaggiato Jolyon Palmer,
Nairo Quintana, colombiano
di 24 anni, re del Giro BETTINI
segnalare la caduta di Enrico
Battaglin, che corre con la
maglia della Nazionale. Oggi
terza tappa: Concarán-Juana
Koslay, 173 km, per attaccanti.
campione GP2 in carica, come
terzo pilota. Infine è approdato
alla Ferrari il tecnico spagnolo
Toni Cuquerella, già in F.1 con
Sauber e Hrt.
MotoGP R Verso la nuova stagione
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IN PISTA COL CAMPIONE
.
25
CONTENUTO
PREMIUM
Rossi
1
2
3
9
● I titoli mondiali vinti da Valentino Rossi:
7 in 500/MotoGP, uno a testa in 125 e 250. Nella
sua carriera ha conquistato 108 gare, 2 nel 2014
● 1. Valentino Rossi mentre si allena al Ranch con
la moto da dirt track; ● 2. Il pesarese in una foto
del 2013 mentre mostra i tracciati in terra battuta;
● 3. Rossi tra Alberto «Albi» Tebaldi, che gestisce
la VR46, e Alessio «Uccio» Salucci MILAGRO-VR46
«MARQUEZ, MI FAI SUDARE»
IL REPORTAGE di GIOVANNI ZAMAGNI
TAVULLIA (PESARO E URBINO)
L’AMATA M1
CI HA VINTO
4 TITOLI
Valentino
Rossi, 36 anni
il 16 febbraio,
sulla Yamaha
MotoGP: con
questa moto
ha trionfato
nel 2004, ‘05,
2008 e ‘09 AP
L
a vista dall’alto ti toglie il fiato. Il Ranch di
Valentino Rossi è molto più che spettacolare: si rimane a bocca aperta tanto è bello,
curato, difficile, avvincente. È questa la casa
sportiva di Vale, è qui che ha trovato stimoli inediti, la voglia di mettersi nuovamente in discussione, nonostante i 9 Mondiali, i 36 anni (li compirà il 16 febbraio) e avversari fortissimi di due
generazioni più giovani. Merito anche dei ragazzi dell’Academy, con i quali Rossi si allena quotidianamente, in pista come in palestra.
TANTI AMICI La piccola strada che porta al Ranch è un via vai di auto e furgoni, piloti di ogni
livello, ma anche persone da sempre legate al
campione. «Ma Vale oggi non c’è», precisa Alberto Tebaldi, amico e braccio destro operativo di Rossi. Da dentro il Ranch è ancora più
bello, perché si percepisce meglio l’attenzione per un luogo che ha qualcosa di «sacro», gestito dagli stessi amici che, 15 anni
fa, passavano il weekend in una cava vicino a Pesaro, assecondando un’intuizione
di papà Graziano per allenare il figlio a
controllare meglio la moto in derapata. Sotto la tettoia, moto di ogni tipo e
marca, dentro la casa, un camino acceso.
Tebaldi riceve una telefonata: «Sta arrivando Vale». Eccolo Rossi, in grandissima
forma, fisica e psicologica. «Sto cercando di
migliorare l’allenamento, curo ogni dettaglio: diciamo che, in questo periodo, è previsto un 65% in palestra e un 35% di allenamento qui al Ranch. Rispetto all’anno scorso
clic
IL RANCH NASCE NEL 2011
SI ESTENDE SU 50 ETTARI
ED È DOTATO DI 3 PISTE
● Il MotoRanch VR46,
inaugurato a fine 2011, si
estende su 50 ettari in
Località La Biscia, a Tavullia.
Ospita due tracciati ovali su
terra per dirt track, collegati
a una pista di cross. Vicino
all’impianto, omologato Fmi,
c’è un caseggiato che ospita
le moto, oltre allo spogliatoio
e ai bagni. Sotto, nella foto
Milagro, Rossi, Niccolò
Antonelli e Luca Marini
non ci sono grandi differenze: questo tipo di lavoro era già iniziato nel 2014, stiamo cercando di
stare più tempo in moto».
TITOLO In molti sono convinti che Valentino potrà lottare per il decimo iride. Il fenomeno di Tavullia ci crede: «È presto per dirlo, ma lo spirito è
quello dell’anno scorso, sperando di fare ancora
meglio, di essere più competitivo, di fare un altro
passo in avanti nella guida, provare a vincere delle gare. Ecco, cercherò di fare questo, ma bisognerà vedere il livello di Marquez e Lorenzo».
Rossi non nomina Pedrosa: una dimenticanza?
«Dani è uno che va forte: sinceramente credo che
sarà più competitivo. Ma, al momento, Marc e
Jorge sono un gradino sopra».
CROSS Valentino finisce di cambiarsi e va nella
pista da cross assieme ad Andrea Migno, Niccolò
Antonelli, al fratellino Luca Marini, Mattia Pasini, Franco Morbidelli e altri piloti. Dopo una sessione di circa un’ora, Rossi e i suoi allievi tornano
alla base: Valentino è quello meno affaticato.
«Per provare a battere Marquez, bisogna essere al
meglio», afferma convinto. Nel 2014, si sono visti
due Marquez: uno imbattibile nella prima parte
di stagione, uno più incline all’errore nella seconda. Come sarà nel 2015? «Per la verità — è l’analisi di Valentino — è andato sempre fortissimo,
con qualche caduta in più. Anche perché la
Yamaha era cresciuta e io e Lorenzo eravamo più
tosti. Nel 2015 bisogna riuscire a metterlo più
sotto pressione, come abbiamo fatto a fine 2014».
SVILUPPO Insomma, se il lavoro sulla M1 è stato
fatto nel modo giusto, si può puntare in alto: già
nei primi collaudi a Sepang (4-6 febbraio) si potrà capire qualcosa. «La classifica dei test conta
poco, ma, casualmente, nel 2014, dopo i primi tre
giorni in Malesia, Marquez era stato il più veloce,
io ero 2° e Lorenzo 3°: esattamente lo stesso ordine di fine Mondiale…». Rossi ha una gran voglia
di tornare a correre. «Sono molto carico — conferma —, sarà un campionato difficile e competitivo. Probabilmente anche la Ducati con Dovizioso e Iannone non sarà lontana, ma credo che
Honda e Yamaha rimarranno più avanti». Ormai
è buio, tutti se ne vanno, solo Valentino ha ancora voglia di parlare di moto. «Nel 2014, io e gli
altri siamo stati “bombardati” di domande su
Marquez. Così ho capito ancora di più cosa devono aver provato in passato i miei avversari, perché un pilota non ha mai voglia di parlare dei rivali. È anche vero, però, che il mondo dello sport
va così: la gente vuole sentire parlare del numero
uno. Marquez, adesso, ha la stessa pressione mediatica che avevo io in passato». Con una differenza sostanziale, però. «Sì, il clima è cambiato,
c’è una bella atmosfera: in pista ci scanniamo, ma
fra noi c’è grande stima e considerazione». Lo
stesso clima che si respira al Ranch.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VALE: «MI ALLENO PER IL 65% IN PALESTRA E IL 35% IN SELLA
AL RANCH. CURO OGNI DETTAGLIO PERCHÉ SOLO AL TOP POSSO
BATTERE MARC. OCCHIO AI TEST. UN ANNO FA A SEPANG...»
26
Basket R 36a edizione
IL PREMIO GAZZETTA
LA GUIDA
Hanno votato
118 personalità
di 25 Paesi
ALBO D’ORO
UOMINI 1979 Tkachenko (Urss);
1980 Dalipagic (Jug); 1981
Kicanovic (Jug); 1982 Kicanovic
(Jug); 1983 MENEGHIN; 1984
Sabonis (Urss); 1985 Sabonis
(Urss); 1986 Petrovic (Jug); 1987
Galis (Gre); 1988 Sabonis (Urss);
1989 Petrovic (Jug); 1990 Kukoc
(Jug); 1991 Kukoc (Jug); 1992
Petrovic (Cro); 1993 Petrovic (Cro);
1994 Kukoc (Cro); 1995 Sabonis
(Lit); 1996 Kukoc (Cro); 1997
Sabonis (Lit); 1998 Kukoc (Cro);
1999 Sabonis (Lit); 2000 FUCKA;
2001 Stojakovic (Ser); 2002
Nowitzki (Ger); 2003 Nowitzki
(Ger); 2004 Nowitzki (Ger); 2005
Nowitzki (Ger); 2006 Nowitzki
(Ger); 2007 Parker (Fra); 2008 Pau
Gasol (Spa); 2009 Pau Gasol (Spa);
2010 Pau Gasol (Spa); 2011
Nowitzki (Ger); 2012 Kirilenko
(Rus); 2013 Parker (Fra); 2014
Marc Gasol (Spa)
.
EURO
PLAYER
2014
DONNE 1979 Semionova (Urss);
1980 Djurkovic (Jug); 1981
Djurkovic (Jug); 1982 Boksaj (Ung);
1983 POLLINI; 1984 POLLINI; 1985
Nemeth (Ung); 1986 POLLINI; 1987
POLLINI; 1988 Nakic (Jug); 1989
Nakic (Jug); 1990 Nakic (Jug); 1991
Mujanovic (Bos); 1992 Zassoulskaja
(Rus); 1993 Zassoulskaja (Rus);
1994 Mujanovic (Bos); 1995
Mujanovic (Bos); 1996 Nemcova
(Cec); 1997 Fijalkowski (Fra); 1998
Baranova (Rus); 1999 Dydek (Pol);
2000 Melain (Fra); 2001 Wauters
(Bel); 2002 Wauters (Bel); 2003
Bibrzycka (Pol); 2004 Wauters
(Bel); 2005 Wauters (Bel); 2006
Stepanova (Rus); 2007 Jekabsone
(Let); 2008 Wauters (Bel); 2009
Gruda (Fra); 2010 Horakova (Cec);
2011 Torrens (Spa); 2012 Dumerc
(Fra); 2013 Torrens (Spa); 2014
Torrens (Spa).
GIURIA
La giuria è formata da 118
personaggi tra giocatori, giocatrici,
allenatori (contrassegnati con «a»
tra parentesi), manager (g.m.) e
giornalisti (g) di 25 Paesi. Ogni
giurato ha votato attribuendo 3
punti al migliore, 2 al secondo, 1 al
terzo.
AUSTRIA: Ortner.
BELGIO: De Zeeuw.
BOSNIA: Teletovic, Bojan
Bogdanovic, Nurkic, Kuzmic,
Djedovic.
CROAZIA: Repesa, Ukic, Gordic,
Rudez, D. Saric, Tomic.
FRANCIA: De Colo, Diawara,
Maimmi, Ajinca, Batum, Fournier,
Garnier, Tchatchouang.
GEORGIA: Paculia, Shengelia,
Shermadini.
GERMANIA: Benzing, Schaffartzik,
Pleiss.
GRAN BRETAGNA: Freeland,
Ledham.
GRECIA: Anteokounmpo, Itoudis,
Perperoglou, Koufos, Calathes,
Bourousis, Schortsanitis.
ISRAELE: Ohayon,Sahar (g).
ITALIA: A. Cinciarini, Bargnani,
Datome, Gallinari, A. Gentile,
Hackett, Melli, Denbinski (g),
Trinchieri (a), Messina (a),
Sacchetti (a), Tranquillo (g),
Chiabotti (g), Guerrini (g), Vanetti
(g), Gherardini (gm), Pascucci (gm),
Ricchini (a), Masciadri, Macchi,
Sottana, Dotto.
LITUANIA: Kaukenas, D.
Lavrinovic, Kleiza, Maciulis,
Petronyte.
LETTONIA: Kangur, Bertans.
MONTENEGRO: Pekovic, Vucevic.
R. CECA: Satoransky, Viteckova,
Elhotova.
ROMANIA: Mandache.
RUSSIA: Karassev, Mozgov, Kaun,
Materanskiy (g).
SERBIA: Marjanovic, Kalinic,
Teodosic, B. Bogdanovic, N. Bjelica,
S. Petrovic, Ivkovic (a), Krstic, Pesic
(a) Radonjic (a), Obradovic (a).
SLOVACCHIA: Hejkova, Ruzickova.
SLOVENIA: Udrih, Z. Dragic, G.
Dragic, Nachbar.
SPAGNA: Calderon, Claver,
Rubio, Laso (a), R. Fernandez,
Rodriguez, Llull, Navarro,
Pascual (a), Mendez, Fernandez,
Xargay, Palau.
SVEZIA: Taylor.
TURCHIA: Turkouglu, Asik,
Ilyasova, Balbay, Preldzic, Erden.
UCRAINA: Len.
UNGHERIA: Hanga, Honti,
USA: Peterson (g), Thomsen (g).
DALL’OMBRA DI PAU
SBUCA IL N. 1 D’EUROPA
IL GASOL «MENO FAMOSO» VINCE
IL NOSTRO REFERENDUM. E’ IL
CENTRO PIÙ FORTE DELLA NBA,
IN ESTATE SARÀ IL PIÙ CONTESO
Massimo Lopes Pegna
CORRISPONDENTE A NEW YORK
C’
è chi qualche anno fa
già scommetteva su
Marc, quando era ancora solo il fratellino (eufemismo visto la stazza) di Pau e
frequentava il liceo a Memphis
per studiare basket e pensare
al futuro. E così dopo che il
maggiore dei Gasol si è aggiudicato il nostro premio EuroPlayer per tre edizioni (l’ultima, nel 2010), ora tocca proprio a lui. Marc Gasol conquista la targa di miglior giocatore
europeo 2014, dopo una lotta
gomito a gomito con il francese Tony Parker, vincitore del titolo Nba: 141 a 131, una delle
votazioni più incerte di sempre.
TOP Ma Marc è ormai considerato da tutti il miglior centro
della Nba. A luglio sarà uno dei
free agent più contesi: Knicks,
Lakers e Spurs e non solo, faranno a botte per convincerlo a
trasferirsi. Nonostante la Spagna sia uscita ai quarti del
Mondiale, Marc è andato alla
grande. E’ un giocatore in evoluzione. Dopo essere stato nominato miglior difensore della
Lega nel 2012/13, in questi
primi tre mesi è diventato arma letale anche in attacco nei
suoi Grizzlies, lanciatissimi all’Ovest (3° posto, 29-12). Mica
semplice segnare di media cinque punti in più (19.2) rispetto
all’anno precedente. E poi c’è
la cura maniacale dei dettagli:
malattia di famiglia.
CRESCERE Come poteva migliorarsi? Lo capisci quando lo
incroci in carne e ossa. Dalla
scorsa estate, molta meno carne. Meno bistecche (e carboidrati) a tavola e meno ciccia
addosso. Marc ha perso una
quindicina di chili. Perché?
Chiarisce: «Perché, a parte lavorare sul tiro di destro e sinistro, perfezionarmi negli assist, intensificare la difesa,
c’era un altro passo che potevo
fare: quello fisico. Non che ora
possa saltare più alto o correre
più veloce, ma mi fa sentire più
a mio agio in campo. L’ho deciso per non gravare sulle ginoc-
8°
● Posizione del campione Nba
Marco Belinelli, unico italiano a
ricevere voti. In passato i soli
azzurri a vincere sono stati
Meneghin (‘83) e Fucka (2000)
chia, dopo lo stiramento al legamento crociato che l’anno
scorso mi ha tenuto fuori per
alcuni mesi». Però non crede
che la maggiore rapidità sia la
ragione per cui segna di più.
Spiega: «No, quello è il frutto
della nostra nuova mentalità.
E’ importante il modo in cui
giochiamo, come collettivo: è
questa la chiave del nostro successo. Se non ci aiutiamo e non
comunichiamo fra noi, se non
difendiamo bene, non riesci a
battere molte squadre in questa lega». E’ il concetto su cui
lavora anche dentro lo spogliatoio. Ride: «La pallacanestro
non è matematica. Non serve
l’individuo che segni venti
punti: non si vincono così le
partite. Ormai è provato pure
nella Nba. Ribadisco, bisogna
soprattutto imparare a rendere
più forte il compagno che hai
accanto. Lo so, sembrano dogmi elementari». Uno che parla
in questo modo piacerebbe a
Popovich e agli Spurs. Marc
non ha paura di essere frainteso e dice: «Tutti cerchiamo di
essere lo specchio di quello che
fanno a San Antonio. Hanno
una visione, ci credono e i giocatori sono disposti a sacrificarsi. Insomma, il collettivo».
SPALLE Sa bene che in questo
momento ogni sua parola è oggetto di analisi e interpretazioni. Scrolla le spalle larghe:
«Ogni volta che giochiamo in
una città differente, mi chiedono del mio contratto in scadenza. E’ una cosa a cui ho fatto
l’abitudine e fa parte del mio
lavoro non farmi influenzare
da queste chiacchiere. Penso
sempre alla prossima partita,
nient’altro». Perché vuole
trionfare a Memphis, dove arrivò nel 2008 con un improbabile scambio alla pari o quasi
(che fece arrabbiare molti allenatori dell’Ovest) con suo fratello Pau, che andò a rinforzare i Lakers. Ha piena fiducia
nei Grizzlies di cui è diventato
leader. Il titolo? Scuote la testa, ma non nega: «Vincere
aiuta. E non siamo ancora al
top: abbiamo ampi margini di
miglioramento. E’ evidente,
dobbiamo lavorare sodo: troppe sconfitte. C’è tanto che si
può fare, soprattutto fuori dal
parquet: in palestra e nella cura dei dettagli». Maniacale.
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MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
Marc
Gasol
Ha 29 anni, centro di 2.16 dei Memphis
Grizzlies, è il secondo spagnolo dopo il fratello
Pau a vincere l’Europlayer Gazzetta AFP
CLASSIFICHE
Parker 2° con soli
10 voti di scarto
Nowitzki sul podio
Gasol ha preceduto di soli 10 voti Tony
Parker, vincitore della scorsa edizione.
Nettamente staccato al 3° posto,
Nowitzki. Ecco le due classifiche.
UOMINI
1. MARC GASOL (Memphis, Spagna)
141 voti.
2. TONY PARKER (San Antonio,
Francia) 131.
3. DIRK NOWITZKI (Dallas,
Germania) 69.
4. Boris Diaw (San Antonio, Fra) 67;
5. Milos Teodosic (Cska Mosca,
Serbia) 49;
6. Goran Dragic (Phoenix, Slo) 38;
7. Sergio Rodriguez (Real Madrid,
Spagna) 35;
8. Marco Belinelli (San Antonio, Ita)
34;
9. Bogdan Bogdanovic (Fenerbahce,
Serbia) 21;
10. Jonas Valanciunas (Toronto, Lit) 10;
11. Andrei Kirilenko (Philadelphia, Rus)
e Mirza Teletovic (Brooklyn, Bos) 3;
13. Alex Shved (Houston, Rus) 2;
14. Sergei Karasev (Brooklyn, Rus),
Pau Gasol (Chicago, Spa) e Timofey
Mozgov (Cleveland, Rus) 1.
DONNE
1. ALBA TORRENS (Ekaterinburg, Spa)
55 voti.
2. SANDRINE GRUDA (Ekaterinburg,
Fra) 21.
3. CELINE DUMERC (Bourges, Fra) 12.
4. Isil Alben (Dinamo Kursk, Tur) 10; 5.
Yelena Leuchanka (Jiangsu, Bie) 6; 6.
Yelena Dubljevic (Galatasaray, Monte)
e Laura Nicholls (Abdullah Gul, Spa) 5;
8. Laia Palau (Usk Praga, Spa) 3; 9.
Marta Xargay (Salamanca, Spa) 2; 10.
Ana Dabovic (Ormanspor Genglik,
Mon) 1.
N.b.: Sancho Lyttle ha ricevuto 12 voti
ma non è eleggibile in quanto
naturalizzata spagnola ma
statunitense di nascita.
27
CONTENUTO
PREMIUM
DONNE: AL 3° SUCCESSO IN ASSOLUTO
Stagione da pigliatutto
Per la Torrens
un bis da dominatrice
1Col Galatasaray ha vinto Eurolega e titolo
turco, con la Spagna l’argento al Mondiale
C
ampione di Turchia e
d’Europa col Galatasaray Istanbul, argento al
Mondiale con la Nazionale
spagnola, inchinandosi solo
in finale alle imbattibili statunitensi. La stagione di Alba
Torrens è difficilmente replicabile. E quindi, è inevitabile
che il suo bis (terzo in totale)
nel nostro Euroscar sia stato
praticamente un plebiscito.
IN RUSSIA La 25enne ala,
che quest’anno indossa la
maglia delle russe dell’Ekaterinburg, si era portata a casa
l’edizione 2013 del nostro
concorso dopo aver guidato
la Spagna alla medaglia d’oro
all’Europeo contro la Francia
in casa delle transalpine, pur
reduce da un grave infortunio
che aveva frenato una carriera da stella già splendente.
Già nel 2011 era stata votata
dalla nostra giuria miglior
giocatrice del continente.
CRAC Aveva solo 22 anni e
aveva appena vinto l’Eurolega da protagonista con il Salamanca, portandosi a casa
anche il premio di mvp della
Alba Torrens, 25 anni CIAMILLO
finale. Dopo pochi mesi dall’approdo al Galatasaray, la
rottura del legamento crociato anteriore. Le ci volle un anno di stop prima di tornare al
top.
MVP A proposito di mvp, Alba
si è portato a casa anche quello delle ultime Final Eight di
Eurolega Fiba, come detto
vinte col Galatasaray. Giocatrice spettacolare come poche, la Torrens ha preceduto
nella nostra classifica la francese Sandrine Grouda, che
vinse l’Euroscar donne nel
2009.
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Memphis k.o.
in casa da Dallas
Atlanta, 13 in fila
● La Memphis di Marc Gasol
cade in casa con Dallas.
Terminato lo Showcase DLeague, i Pistons hanno
richiamato Datome a Detroi,
che ha perso con Atlanta
giunta alla 13a vittoria in fila
Risultati: Cleveland-Chicago
108-94; Milwaukee-Toronto
89-92; Phoenix-Lakers 115100; Portland-Sacramento
98-94; Clippers-Boston 10293; Memphis-Dallas 95-103;
Charlotte-Minnesota 105-80;
Washington-Philadelphia 11176; Atlanta-Detroit 93-82;
Golden State-Denver 122-79;
Houston-Indiana 110-98
(Harden 45); New York-New
Orleans 99-92.
● EUROCUP - Cantù crolla
nel finale e cade a Limoges.
Oggi tocca a Roma e Sassari
nella 3a giornata delle Last
32. Ieri, girone J: LimogesCantù 81-70 (Moerman 20;
Feldeine 19, Hollis 12). Oggi:
Paok-Khimki. Class.: Limoges
2-1; Paok, Khimki 1-1; Cantù 12. Oggi: Buducnost
Podgorica-Sassari (girone
H); Roma-Cedevita Zagabria
(girone I).
● COPPA ITALIA Stabiliti gli
orari delle Final Eight di
Desio (20-22/2): venerdì 20,
ore 13 Venezia- Brindisi; ore
15.30, Sassari-Cremona; ore
18.00, Reggio Emilia-Trento;
ore 20.30 Milano-Avellino.
Semifinali sabato 21 alle 18 e
20.30, domenica finale alle
19.
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MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Tennis R Australian Open
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Lorenzi fa il colpo
La Giorgi sprinta
Fognini è già fuori
L'ANALISI
di PAOLO
BERTOLUCCI
I DOPPI FALLI
DI CAMILA
E LA FIDUCIA
IN BILICO
1Paolo sgambetta Dolgopolov. Camila rimonta la
N
Pennetta. Fabio si spegne: «Ma la stagione è lunga...»
Dal derby
alla delusione
Camila Giorgi, 23 anni, n. 35
Wta, nata a Macerata, si
allena a Tirrenia al centro
tecnico Fit, con papà Sergio,
ha portato 3-1 i testa a testa
con la n. 1 azzurra, Pennetta.
Flavia Pennetta, 32 anni, n. 12
Wta, di Brindisi, non difende i
quarti 2014. E’ fra le 11 teste di
serie eliminate d’acchito:
record come Roland Garros
2002 e Wimbledon 2004
Fabio Fognini, 27 anni, n. 18
Atp. Con 77 gratuiti, il ligure si
spegne dopo un set contro
Alejandro Gonzalez e non
difende gli ottavi 2014. Ha
vinto 2 degli ultimi 12 match
Riccardo Crivelli
INVIATO A MELBOURNE (AUS)
L’
inglese, che è una lingua
pratica, attribuisce però
una sfumatura di romanticismo al sacrificio dei lavoratori più umili, definendoli
journeymen, uomini in viaggio. Sono gli operai giornalieri,
quelli che cercano la fortuna
da un posto all’altro, consapevoli dei propri limiti ma sempre disposti a migliorare, a non
troncare le loro ambizioni. Paolo Lorenzi, romano di ottima
famiglia e studi eccellenti (papà chirurgo, e pure lui si è
iscritto a Medicina) poi trapiantato a Siena, del tennis è
sempre stato un onesto manovale, spaccandosi la schiena
nei Challenger di tutto il mondo per costruirsi reputazione e
classifica, con cuore sereno e
valigia sul letto.
IL PREMIO Nel mondo sotterraneo dei circuiti minori Paolino è un califfo (16 tornei vinti),
però non ha mai smesso di pensarsi alla pari di chi vive nel paradiso dell’Atp anche quando
per 13 volte consecutive è stato
respinto al primo turno di uno
Slam. Qualche altro giocatore,
su quel record al contrario,
avrebbe costruito una macchietta, ma non certo lui, fervente appassionato della Fiorentina, capace di affinare i discreti talenti ben oltre i trent’anni. Così, agli Us Open di
agosto, battendo il giapponese
Nishioka, si è finalmente tolto
dalla spalla la maledizione dei
Majors, meritandosi qui in Australia il premio più dolce al sudore di una vita. L’accoppiamento con Dolgopolov, l’ucraino genio e follia che è numero
23 del mondo, sembrava un’altra porta chiusa in faccia al destino, e invece il toscano adottivo si offre la vittoria se non
più bella, certo più significativa di una carriera di pane duro.
OBIETTIVI Dolgo forse non sta
bene (ginocchio) e forse non
voleva giocare, però Paolino
gli toglie ossigeno servendo
benissimo e colpendo con
grande pulizia (solo 11 gratuiti). Il match così scorre rapidissimo sotto il totale controllo di
Lorenzi il Magnifico, che a novembre in Perù si era beccato
una polmonite fulminante tanto da costringersi a cominciare
molto tardi la preparazione invernale: «Per questo sono contento, è stato un avvio di stagione piuttosto difficile, ma
non ho mai perso di vista
l’obiettivo di migliorarmi ancora. Probabilmente Dolgopolov
non era al massimo, però a inizio terzo set ha mandato due
racchette ad accordare, vuol
dire che ci credeva ancora».
Credere, il suo verbo più amato: «Io non ho il colpo che spacca, perciò devo continuamente
applicarmi e crescere con il
servizio e il gioco a rete, ma se
mi avessero detto tre anni fa
che sarei stato 49 del mondo
(marzo 2013, ora è 64, n.d.r.) e
avrei vinto partite dello Slam,
li avrei presi per matti. Un po’
come quelli che pensano che
Mario Gomez (centravanti dell’amata Viola, n.d.r.) sia un
brocco».
FOGNA E BRUTTO DERBY Il sorriso della fatica mitiga così la
brutale giornata di Fognini, un
altro capitolo di una discesa
agli inferi che pare senza fine.
Vinto facile il primo set contro
il numero 107 del mondo,
Alejandro Gonzalez, che giocherà tutta la partita appunto
da numero 107, Fogna si incarta ancora nei suoi pensieri neri
affossandosi con 77 gratuiti in
37 game, in pratica una partenza da 0-30 ad ogni gioco:
«Non ritrovo più il mio tennis,
ma la stagione è lunga. Sono
deluso, non abbattuto». Pomeriggio nero per la famiglia: nel
derby con la Giorgi, la fidanzata Pennetta si inabissa dopo un
Paolo Lorenzi, 33 anni, n. 64 Atp, per la seconda volta nel 2° turno Slam AP
primo set infilato d’esperienza.
Dal 2-2 del secondo, però, Camila cambia marcia e Flavia
non trova più contromisure per
rivoltare una sfida a chi tirava
più forte troppo nervosa e decisamente bruttina (35 non forzati per lei, addirittura 47 con
16 doppi falli per la marchigiana, però sempre in spinta):
«Sono dispiaciuta per il gioco
più che per il risultato — dirà
la Penna — però non chiamatelo ricambio generazionale».
Ma la Giorgi, vezzosa nel suo
nuovo abitino smeraldo (con
shorts) come sempre disegnato da mamma, vede il sorpasso: «Dal secondo set ho accelerato, ora l’obiettivo è diventare
la numero uno italiana entro il
2016». Beata gioventù.
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Fed Cup a Genova
Il 7 e 8 febbraio
c’è Italia-Francia
● La terra rossa del «105
Stadium» di Genova ospita il
7 e 8 febbraio Italia-Francia,
primo turno del gruppo
mondiale 2015. Nel decennio,
le azzurre hanno vinto 4 volte
la Coppa, con la finale 2007 e
le semifinali 2011, 2012 e
2014. Biglietti in vendita
tramite il circuito Vivaticket,
on line (con la possibilità di
stamparli direttamente a
casa) e tramite i 750 punti
vendita in tutt’Italia.
Organizzazione Mca, come i
fortunati confronti di Rimini
e Palermo 2013.
IL PERSONAGGIO
1Ha riportato la
Svezia in tabellone
a Melbourne ma
ha perso dal
giapponese Soeda
S
e la vita va di corsa, il
giovane Elias Ymer ha la
strada in discesa. Correva il padre, Wondwosen, buon
mezzofondista (soprattutto
sui 10.000) fuggito in Svezia
nel 1987 per evitare l’arruolamento nella guerra contro
l’Eritrea. E si muove veloce lui,
ragazzo di non ancora 19 anni
(li compirà ad aprile) cresciuto nel mito di Mike Tyson e Boris Becker, calciatore mancato
diventato tennista perché papà era affascinato da Michael
Chang.
vato la nazionale da una clamorosa retrocessione in serie
C in coppa Davis.
Elias Ymer, 18 anni, 212 del mondo
VIVA L’ITALIA Arrivato in Australia con tre sole vittorie sul
circuito Atp, Elias si è qualificato per il tabellone principale, riportando uno svedese tra
i 128 di uno Slam quattro anni
dopo lo sfortunato Robin Soderling e meritandosi un tweet di complimenti da Stan
Wawrinka, che di Norman è
l’allievo dai migliori risultati.
Il futuro cammina al suo fianco, anche se ieri ha perso in
cinque set dal giapponese Soeda facendosi rimontare da 2-1
sopra in una sorta di derby tra
coach italiani. Perché se il
giapponese è seguito da Davide Sanguinetti, Ymer ha trovato in un bresciano di 24 anni il
mentore delle ambizioni da
top player. Lo segue infatti
elle giornate o
meglio nei
momenti di grazia,
il tennis di Camila Giorgi
raggiunge livelli di
eccellenza. L’esplosività e
la frenesia dei piedi le
consentono, attraverso i
piccoli passi, di ottenere
una corretta posizione e
il giusto equilibrio nel
momento dell’impatto
con la palla. La posizione
avanzata sul terreno di
gioco le permette di
comandare le danze e di
destabilizzare le
avversarie con il furioso
pressing che toglie il fiato
e nega la possibilità del
recupero. E’ vero che ha
una sola dimensione di
gioco, ma costringerla a
rallentare e diversificare
lo scambio, portandola
ad attingere al libro della
tattica, potrebbe essere,
da un lato, la chiave
giusta, ma dall’altro il
freno per tarpare le ali
all’istinto. In questo caso
un tarlo inestirpabile si
anniderebbe nella testa
penalizzandola molto di
più di quanto non stiano
facendo i ripetuti doppi
falli. I problemi al
servizio, da molti
considerati un peso
insostenibile per chi
vuole puntare molto in
alto, andrebbero se non
risolti almeno attenuati.
Ma non è tanto il numero
dei punti concessi a
preoccuparmi, quanto la
possibilità che con questi
errori si spezzi quel
sottile filo di fiducia che
la lega alla partita. Se
perde la sicurezza e
lascia spazio alla
titubanza anche i colpi di
rimbalzo si inceppano e i
gratuiti diventano un
fardello insostenibile.
Camila deve proseguire
sulla strada intrapresa,
limando solo le
imperfezioni senza
intaccare la qualità per
non perdere la sua
identità tennistica.
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Bene Djokovic
e le due Williams
Fuori Schiavone
Ymer, il nipotino di Borg «made in Etiopia»
SPERANZA Strano destino
quello di un paese che ha vinto
23 Slam regalando alla storia
del tennis personaggi monumentali quali Bjorn Borg, Stefan Edberg e Mats Wilander
ed oggi si vede appeso alle
speranze di maturazione di un
figlio di immigrati etiopi (la
mamma, Kelem, è medico)
che Magnus Norman, già numero due del mondo, ha accolto gratis nella sua Accademia attratto dalle doti naturali
e dall’estrema semplicità: «Arrivava ad allenarsi con scarpe
vecchie di qualche anno e i vestiti in una borsa di plastica».
Un teenager di quasi nessuna
esperienza al piano superiore
(ma è stato numero 5 mondiale tra gli Under 18) che tuttavia è già il primo giocatore di
Svezia dall’alto (dal basso?)
del suo 212° posto in classifica, dopo aver addirittura sal-
29
.
Gianluca Marchiori, un recente passato da giocatore di
Challenger stoppato troppo
presto da una spalla ballerina.
Divenuto tecnico, si è visto offrire un impiego full time a
Stoccolma dopo avervi fatto
uno stage con l’under 14 ucraina Dayana Yastremska e adesso Norman gli ha addirittura
affidato il talento giovane più
brillante della sua nidiata.
Una fuga di cervelli perfino tra
le racchette: «Lavoro in un
ambiente fantastico — racconta Gianluca — ed Elias è
un ragazzo umile con tanta
voglia di migliorarsi. Peccato
per la sconfitta, ma già superare le qualificazioni è stato
un eccellente punto di partenza». Viva l’Italia. E pure l’Etiopia.
ri.cr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
● Principali match 1° turno
Australian Open. Tutti i
risultati su www.gazzetta.it
UOMINI: Djokovic (Ser) b.
Bedene (Slo) 6-3 6-2 6-4;
LORENZI b. Dolgopolov (Ucr)
6-4 6-3 6-2; Gonzalez (Col) b.
FOGNINI 4-6 6-2 6-3 6-4;
Wawrinka (Svi) b. Ilhan (Tur)
6-1 6-4 6-2; Soeda (Gia) b.
Ymer (Sve) 1-6 6-4 4-6 6-3 63; Ferrer (Spa) b. Bellucci
(Bra) 6-7(2) 6-2 6-0 6-3;
Raonic (Can) b. Marchenko
(Ucr) 7-6(3) 7-6(3) 6-3;
Nishikori (Gia) b. Almagro
(Spa) 6-4 7-6(1) 6-2.
DONNE: S.Williams (Usa) b.
Van Uytvanck (Bel) 6-0 6-4;
GIORGI b. PENNETTA 4-6 6-2
6-3; Vandeweghe (Usa) b.
SCHIAVONE 6-2 6-2; A.
Radwanska (Pol) b. Nara
(Gia) 6-3 6-0; Azarenka (Bie)
b. Stephens (Usa) 6-3 6-2; V.
Williams (Usa) b. Torro (Spa)
6-2 6-2; Bacsinszky (Svi) b.
Jankovic (Ser) 6-1 6-4.
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MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Pallanuoto R World League a Torino
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Cuore Settebello ma passa la Croazia
1Azzurri più forti delle assenze, nella bolgia la spuntano i campioni olimpici: espulso Campagna
ITALIA
7
CROAZIA
8
Tempesti: grande salvataggio
su Sukno, ex compagno a Recco. Di Bruni il gol della speranza azzurra. Sul 3-4, però, è il
solito Sukno a sfruttare un contropiede lanciato da Pavic; con
il tabellone che fa il 3-5 la partita prende la sua direzione definitiva anche se Gallo riporta
sotto i suoi con un gran gol dalla distanza. Come dire che
l’Italia è sempre lì.
(2-3, 2-2, 1-2, 2-1)
ITALIA: Tempesti, F.Di Fulvio 1,
Velotto, Figlioli 1, Renzuto,
A.Fondelli, Giacoppo 1, Gallo 2 (1
rig.), Figari, S.Luongo 1, Bruni 1,
N.Gitto. N.e. Del Lungo. All.
Campagna.
CROAZIA: Pavic, Buric 3, Boskovic
1, Loncar, Jokovic 1, Buljubasic,
Muslim, Buslje, S.Sukno 3, Dobud,
Bukic, Buha. N.e. Bijac. All. Tucak.
ARBITRI: Inesta (Spa) e Matache
(Rom).
NOTE: sup. num. Italia 12 (2 gol),
Croazia 9 (2). Usc. 3 f. Gitto 28’54”,
Dobud 30’07”, Loncar 31’11”. Esp.
Campagna 28’09”. Amm. Tucak.
Spett. 1.600.
Miho Boskovic infila Stefano Tempesti e realizza il rigore del 3-2 croato nel primo tempo. Gli azzurri sono stati in vantaggio solo sull’1-0 LIVERANI
Fabrizio Turco
TORINO
C’
è sempre un clima bollente, in piscina, quando si sfidano Italia e
Croazia. E in fondo, che sia finale olimpica come a Londra
2012 o preliminare di World
League come ieri sera a Torino,
conta poco. Stavolta vince la
Croazia per 8-7 al termine di
un match in cui i croati hanno
limitato l’attacco azzurro grazie ad una difesa arcigna che
ha avuto nel portiere, il capitano Josip Pavic, il migliore in
campo. La squadra di Ivica Tucak bissa così la vittoria conquistata nel terzo turno sul
Montenegro e mette le mani
sulla qualificazione alla fase finale di Bergamo, mentre il Settebello (che tra le magnifiche
otto ci sarà di diritto come Paese organizzatore) accumula
esperienza e cresce. «E io sono
molto soddisfatto della prova
dei miei – osserva l’allenatore
azzurro Sandro Campagna –. È
vero, ci è mancato qualcosa in
fase di tiro, nella finalizzazione
delle azioni, ma visto il periodo
ci sta. A gennaio abitualmente
paghiamo qualcosa. Meritavamo in più, anche se i croati erano molto motivati. Peccato, abbiamo avuto tante opportunità
per rimetterla in piedi, ma ci è
sempre mancato il guizzo decisivo». Non manca una stilettata
agli arbitri che lo hanno cacciato per proteste a 4 minuti dalla
sirena: «Iniesta non lo conoscevo neppure... La mia espulsione sarà un suo cimelio».La direzione di gara, effettivamente, non ha convinto per niente.
CHE FESTA A Torino, il Palanuoto è esaurito: 1.600 spettatori entusiasti (e tanti vip, da
Alena Seredova al presidente
juventino Andrea Agnelli) si
fanno sentire e danno la carica
agli azzurri. Che partono forte
e mettono subito la testa avanti
con Figlioli, ma è solo un fuoco
di paglia: le parate di Pavic e le
conclusioni di Sukno e Buric
(tre gol a testa alla fine per entrambi) cambiano da subito
l’inerzia della partita. Il pallino, di fatto, sarà sempre in mano ai campioni olimpici (praticamente è la stessa formazione
dei Giochi di Londra) che sfoderano il consueto pressing e
chiudono il primo tempo avanti di un gol (2-3) nonostante il
momentaneo pareggio di Giacoppo, per poi allungare nel secondo quarto. L’Italia non resta
a guardare, ci prova e coglie
una traversa in un momento
chiave del match con il miglior
realizzatore azzurro Valentino
Gallo, autore di due gol. Il secondo tempo è iniziato da 54
secondi e la palla che si stampa
sulla traversa poteva significare il pareggio. A dare la scossa
ai suoi ci pensa anche capitan
LA GUIDA
È poker croato
Il Montenegro
batte la Turchia
Nell’altra sfida del girone C, il
Montenegro batte la Turchia 15-4.
Class.: Croazia 12 (giocate 4); Italia 5
(3); Montenegro 4 (3); Turchia (2),
Francia (2) 0.
Pr. turno (17/2) Turchia-Italia,
Montenegro-Francia.
CUFINO VIA (f.nap.) Si fa delicata la
posizione di Bruno Cufino, tecnico del
Posillipo che domenica ha eletto il
nuovo presidente Bruno Caiazzo.
Potrebbe sostituirlo l’ungherese
Gyorgy Gerendas che a Napoli vinse
da giocatore gli scudetti ‘88 e ‘89.
STRANI FISCHI Dopo l’intervallo lungo, la doppietta di Buric intervallata dalla controfuga di Luongo.Ma il gol croato
allo scadere del terzo tempo
(5-7) fa infuriare Campagna,
dopo che agli azzurri era stato
fischiato un incomprensibile
fallo in attacco. Gli ultimi otto
minuti vivono dell’orgoglio del
Settebello che tenta di rifarsi
sotto nella bolgia, tra scintille e
colpi proibiti: Di Fulvio sigla il
6-7, Jokovic riallunga con l’uomo in più. Non basta un rigore
di Gallo a -1’28” e una doppia
superiorità non sfruttata per
portare il match ai rigori. Anche negli ultimi secondi, una
discutibile decisione arbitrale,
col fallo fischiato a Di Fulvio
che cercava di liberarsi al tiro
dai cinque metri. «Usciamo a
testa altissima e non potremo
che migliorare». Anche perché
il Settebello dovrà recuperare
gli assenti Giorgetti, Aicardi e
Baraldi. Con Busilacchi colpito
da attacco febbrile, ieri il peso
ai due metri è gravato sulle
spalle di Bruni, col difensore
Giacoppo a dargli talvolta il
cambio nel ruolo di centroboa.
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Olimpiadi R Grandi manovre per le prossime edizioni
Malagò in volo con Renzi
Rio va a lezione da Londra
«Quasi pronta Roma 2024» Ma il green è già un caso
1Insieme a Davos.
«Entro 15 giorni
avremo il Comitato
organizzatore. Dolore
per la Kostner»
Gennaro Bozza
ROMA
F
rullatore Malagò: accordo Coni-UnipolSai con
Pellegrini madrina, dolore Kostner, volo con Renzi,
squadra olimpica, tutto centrifugato e spalmato. C’è il lancio
del Team Young Italy UnipolSai (chiamarlo in italiano no?)
con la Pellegrini tutor e sette
giovani atleti: Vincenzo Abbagnale, Eseosa Desalu, Carlotta
Ferlito, Andrea Fondelli, Gregorio Paltrinieri e Alessia
Trost. Ma è il contorno che dà
più colore, a cominciare da Carolina Kostner. Malagò, stavolta, va cauto: «Squalifica dolorosa. Sulla vicenda mi sono
espresso e non posso dire altro. Mi limito solo a rispettare
le persone preposte a dare i
giudizi. Mi auguro torni alle
gare dopo la squalifica». In tema di lotta al doping, da ricordare che cominciano oggi in
Procura Coni le audizioni degli azzurri di atletica sotto accusa per mancata reperibilità.
Malagò: «Mi auguro che tutto
si chiarisca. Non mi sento di
sbilanciarmi. Qualsiasi cosa
dicessi ora sarei imprudente».
OLIMPIADE Giovanni Malagò
1Per gli attivisti
è in partenza per Davos, dove
si svolge il «World economic
forum», vi incontrerà il presidente del Cio, Thomas Bach, e
il presidente del Consiglio,
Matteo Renzi. «Tornerò in aereo con Renzi. Stiamo mettendo i puntini sulle “i” per il comitato, organizzatore. In 15
giorni saremo pronti, stiamo
bruciando le tappe». Intanto,
Berlino ha annunciato di voler
fare un referendum cittadino
se sarà scelta nel ballottaggio
interno con Amburgo.
FEDE NEGLI USA A fare ombra
al presidente del Coni può esserci solo la Pellegrini, che infatti raccoglie l’attenzione alla
vigilia della partenza per gli
Usa, dove si allenerà per 5 settimane, 3 in altura a Flagstaff
e 2 «in basso» a Fort Lauderdale. Per i primi meeting aspetterà il ritorno a casa. Sotto osservazione la schiena, che le ha
dato qualche fastidio. «Ho fatto più visite molto importanti a
Milano e Pavia da neurochirurghi. I risultati sono quelli
che sono, li vogliamo
tenere abbastanza
segreti. Stiamo lavorando bene per
potenziare i muscoli del tronco. Il
potenziamento è
molto importante
e vedremo i risultati». Zero battute
sulla
Kostner:
«Non ne parlo, altrimenti le mie dichiarazioni vengono rigirate».
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danneggerà specie
protette. Grane
anche per i costi e
l’ordine pubblico
Stefano Boldrini
CORRISPONDENTE A LONDRA
O
Giovanni
Malagò, 55
anni, presidente
del Coni dal 19
febbraio 2013
ANSA
rganizzazione inglese, anima brasiliana.
Mario Andrada, direttore della comunicazione di
Rio 2016, usa questo slogan
per lanciare la volata verso la
31ª Olimpiade, la prima in
Sud America, conquistata
dopo aver battuto Madrid 66
a 32 nel voto di Copenaghen
del 2 ottobre 2009. I giochi,
con la minuscola, ma talvolta
più importanti di quelli con
la maiuscola, sono già cominciati. Andrada incontra i
media in un albergo di Fleet
Street, un tempo la strada dei
giornali britannici. Tre giorni fa, un articolo del Washington Post ha lanciato l’allarme: gli incidenti che sconvolsero nel 2013 la Confederations Cup potrebbero
turbare l’Olimpiade.
ECONOMIA E COSTI Il 3
gennaio sono infatti scattati i rincari congelati due
anni fa, dopo le violenze
della Confederations Cup.
I vari comitati sono pronti a tornare in piazza per
manifestare contro il governo. Lo stato dei lavori
degli impianti sarebbe in linea
con i tempi stabiliti, ma ci sono
alcune questioni da risolvere
nei rapporti tra i tre filoni dei
budget. Il primo, privato, è di
3,5 miliardi di dollari. Il secondo, pubblico, è di 4,5. Il terzo,
che riguarda le infrastrutture
nella sua totalità, è di 9 miliardi,
a carico dello stato di Rio.
GRANE Gli ambientalisti protestano contro la costruzione del
campo da golf, sport che torna
all’Olimpiade dopo 112 anni. La
struttura sarà realizzata a Barra
de Tijuca e secondo gli attivisti
di Occupy Golf «A Rio abbiamo
già due impianti e un terzo non
serve. Danneggerà specie protette». Un’altra grana è scoppiata pochi giorni fa: è stato rimosso Fabio De Souza, l’ufficiale
che nel giugno 2013 guidava la
squadra anti-sommossa della
polizia di Rio. Motivo: apologia
del nazismo.
SICUREZZA Il vero problema in
Brasile è la violenza interna.
Dopo gli attentati di Parigi, anche Rio dovrà però preoccuparsi del terrorismo internazionale. Nei giorni scorsi si è tenuto
un vertice per elevare il livello dei piani di sicurezza.
Attivati i collegamenti
con le intelligence di Usa,
Regno Unito e Israele.
BIGLIETTI Saranno 7,5 milioni. La vendita online comincerà a marzo. Il 70% sarà
riservato ai cittadini di Rio. Il
prezzo più economico è 15 dollari.
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João Luiz
Gomes Júnior,
28 anni, 3 ori
in staffetta
ai Mondiali di
Doha 2014
Nuoto: il Brasile
rischia tre ori
Gomes positivo
● (al.f.; m.c.) Il brasiliano
Joao Gomes Junior è stato
trovato positivo in un
controllo effettuato durante
i Mondiali in vasca corta di
Doha, in Qatar: l’esame ha
rivelato la presenza di un
diuretico proibito (la
federnuoto punta sulla
contaminazione di un
farmaco). Una eventuale
squalifica di Gomes farebbe
perdere al Brasile i titoli
iridati delle staffette 4x50,
mx, 4x100 mx, 4x50 mista
uomini-donne (all’Italia
sarebbe quindi assegnata la
medaglia d’argento) oltre al
primo posto nel medagliere
MARCIATORI Cinque
marciatori russi, fra cui tre
olimpionici, sono stati
squalificati dalla
federazione russa. Gli
olimpionici Sergey
Kirdyapin (rieleggibile per
Rio de Janeiro 2016) e Olga
Kaniskina e il campione
mondiale 2011 Sergei
Bukulin sono stati
squalificati per 3
anni e due mesi
per casi del
2012.
L’olimpionico
2008 Valery
Borchin
deve
scontare 8
anni
dall’ottobre
2012 (recidivo)
mentre Vladimir
Kanakyn è stato
squalificato a vita.
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32
Sci R Tanti infortunati
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
SABATO DISCESA
A Cortina frattura
al piatto tibiale
per la svizzera Gisin
Jet Jansrud
nella prima
prova ieri
a Kitzbuehel
● Non c’è solo Merighetti fra le
vittime del superG di lunedì a
Cortina. Pure la campionessa
olimpica, la svizzera Dominique
Gisin, caduta allo Scarpadon
dopo aver sovrapposto le punte
degli sci, è stata sottoposta a
controlli presso la clinica
universitaria Balgrist che hanno
evidenziato la frattura composta
del piatto tibiale della gamba
destra: stamane la Gisin
deciderà se operarsi, salterà i
Mondiali. Seria lesione al
ginocchio destro, già operato nel
2013, per la campionessa
mondiale Marion Rolland: caduta
anche lei lunedì, oggi risonanza
magnetica, a rischio i Mondiali.
Domani iniziano le prove della
discesa di St. Moritz (Svizzera).
Il programma della località
dell’Engadina prevede sabato
discesa e domenica superG.
Kjetil Jansrud, 29 anni EPA
La caduta
di Peter Fill, 32
anni, a Wengen AP
Allarme, l’Italia perde i pezzi
Fill si opera: salta i Mondiali
1Intervento alla spalla oggi a Monaco: «Troppo dolore, non riuscivo a dormire»
Per la Merighetti seconda operazione a Milano, ferme pure Goggia e Pichler
Pierangelo Molinaro
P
areva iniziato un periodo
d’oro dopo una partenza
in cui solo Dominik Paris
pareva valere il podio. La vittoria di Gross nello slalom di
Adelboden e il secondo a wengen, il successo di Elena Fanchini venerdì nella prima discesa di Cortina, il terzo posto
di Daniela Merighetti domenica nella seconda discesa ampezzana. Una settimana da
squadrone, pronti ad affrontare petto in fuori i Mondiali di
Vail. Ma nello sci nulla è certo,
in un centesimo di secondo la
realtà può cambiare ed ora abbiamo perso o rischiamo di
perdere atleti importanti in vista dell’appuntamento iridato.
MERIGHETTI Daniela Merighetti ieri pomeriggio è stata
ancora operata nel reparto maxillo facciale dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. La
bresciana lunedì è caduta in
avanti durante il superG di
Cortina mentre stava realizzando un grande tempo. L’impatto con la neve è stato durissimo e ancora piò duro è stato
l’urto con il palo di una porta:
si è fratturata la mandibola all’altezza del terzo medio late-
rale, ha perso 4 denti (3 recuperati in pista) ed ha subito
una profonda ferita al labbro
superiore. Lunedì sera, sempre
al Galeazzi, le avevano reinserito un dente, «ma anche l’intervento di ieri non sarà l’ultimo», spiega il dottor Schoenhuber. Ma Daniela dovrebbe
farcela per i Mondiali.
FILL Chi non ce la farà è invece
Peter Fill. Ieri, dopo i primi
controlli a Ortisei, è andato a
Monaco di Baviera dal dottor
Tamber che stamane lo opererà alla spalla sinistra nella clinica Athos. Gli sarà applicata
una placca per ridurre la frattura alla testa dell’omero. Ma
non è l’unico inconveniente
della sua paurosa caduta nella
discesa di Wengen. Nella spalla ci sono anche lesioni capsulo
legamentose. «L’alternativa –
spiega il dottor Panzeri – era
l’immobilità assoluta per 10
giorni e poi provare con l’aiuto
di un tutore». Ma Fill, dopo il
consulto tedesco ha deciso:
«Ho troppo dolore, non riesco
neppure a dormire. Meglio
l’intervento. Lo so, a questo
punto la stagione è finita. Non
posso sciare con una spalla
fratturata, non potendo spingere perderei subito in partenza».
al menisco e per la presenza di
un corpo mobile. Fra le giovani
è ferma anche Karoline Pichler
che era al comando della classifica di gigante della Coppa
Europa prima della rottura del
menisco che l’ha costretta ad
un intervento chirurgico.
Così ieri è finita la prima prova a Kitzbuehel di Innerhofer GASPA
RDaniela nell’impatto
con la porta ha
fratturato la
mandibola e perso
quattro denti in pista
RLe difficili situazioni
di Innerhofer,
Razzoli e Blardone
E poi Moelgg che
fatica
INNERHOFER Christof Innerhofer lunedì ha allungato la
strada per Kitzbuehel e si è recato a Monaco dal dottor Muller per farsi curare come al solito la schiena. Infiltrazioni di
sostanze omeopatiche e fisioterapia. Da anni deve fare i
conti con il rachide malandato,
soffre, gareggia imbottito di
antidolorifici e deve limitare
gli allenamenti sulla neve. Ieri,
nella prima prova sulla Streif è
pure caduto, ma pare non abbia riportato conseguenze.
GOGGIA Anche Sofia Goggia è
ferma. Lo scorso anno le è stato
ricostruito il crociato del ginocchio destro, ora ha male a
quello sinistro per una lesione
CRONICI Due veterani, Max
Blardone e Giuliano Razzoli
sono invece alla prese con l’infiammazione del tendine rotuleo sotto il ginocchio. Una sindrome dolorosa che limita gli
allenamenti e non aiuta a tenere su il morale. Situazioni che
comunque per ambedue sembrano sotto controllo.
MOELGG Poi c’è Manfred Moelgg a cui il 21 agosto è stato ricostruito il tendine d’Achille
destro rotto di netto durante
un allenamento di balzi e che il
6 gennaio è tornato in pista a
Zagabria a tempo di record.
Ma i risultati non sono stati all’altezza. «Era logico che non
fossi al massimo, ma sto bene e
la situazione può solo migliorare. A Wengen è andata male
perché ero stanco, ma ogni
giorno cresco e ora aspetto gli
slalom di Kitzbuehel e Schladming. Poi spero che mi portino
ai Mondiali».
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I
l norvegese Kjetil Jansrud ieri è stato il più veloce nella prima prova
della discesa di Kitzbuehel
in programma sabato. Con
1’56”77 ha inflitto 51/100
di distacco all’austriaco
Hannes Reichelt e 1”68 allo
statunitense Travis Ganong,
vincitore il 28 dicembre a
Santa Caterina Valfurva.
Quarto il nostro Werner Heel a 1”79 da Jansrud. «La verità – afferma Paris – è che
hanno tirato come matti,
mentre io e molti altri abbiamo fatto una ricognizione
veloce della pista. Perché la
Streif merita rispetto, penso
sia rischioso il primo giorni
buttarsi a capofitto». Paris,
che qui vinse due stagioni
fa, infatti in questa è solo
24° a 3”33 dal norvegese.
RULFI Ma in casa azzurra ieri il sentimento più forte è
stata la paura per la caduta
di Christof Innerhofer sulla
Stailhang, il muro che immette sulla lunga stradina.
Caduta spettacolare, ma come dicono in casa azzurra
senza particolari conseguenze. «Inner ha voluto
provare una linea estrema –
spiega il responsabile della
velocità Gianluca Rulfi –.Ha
cercato una strada molto
stretta, ma passando così a
monte ha trovato delle cunette che gli hanno fatto
perdere il controllo. Comunque la pista è molto ben
preparata, ghiacciata nella
parte alta, un po’ meno dura
in quella bassa, all’Hausberkante, la lunga traversa che
immette nel finale». Oggi
nessuna prova, la seconda è
in programma domani. Il
programma di Kitzbuehel
prevede per venerdì il superG (ore 11.30) e lo slalom
per la supercombinata
(16.45), sabato la discesa
(11.45) e domenica lo slalom (10.15/13.30).
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
TUTTENOTIZIE
1GIOVANNI GUIDETTI C.T. DELL’OLANDA
Giovanni Guidetti è il nuovo c.t. dell’Olanda donne: non ci sono comunicazioni ufficiali, ma da
Amsterdam dicono che domani ci sarà la presentazione. Guidetti aveva guidato la Germania per 8 anni
PALLAVOLO: CHAMPIONS LEAGUE
Sabbi martella Parigi
Macerata spera ancora
1I marchigiani
PIACENZA
E
Mauro Giustozzi
L
TIRI
Piacenza ritorna in vita
Con le battute di Poey
la corsa può continuare
Matteo Marchetti
passano in
Francia: l’ultima
col Fenerbahce
sarà spareggio
a Lube ci crede e non
molla. Espugna il campo del Parigi e si guadagna lo spareggio contro i turchi del Fenerbahce dell’ex
Miljkovic tra una settimana
in casa, che vale il prezioso
secondo posto nel girone di
Champions. Il primo successo esterno stagionale in Europa di Macerata nasce principalmente al servizio, dove
Sabbi si esalta diventando
decisivo soprattutto nei primi due set. I marchigiani
hanno avuto il controllo nella prima parte della partita,
tanto da mettere all’angolo
gli avversari . Più equilibrato
il terzo set dove i biancorossi
hanno accusato un calo al
servizio, con troppi errori
che hanno rimesso in pista la
formazione di casa. Ma sono
stati ancora Sabbi al servizio
Un attacco di Bartosz Kurek, 28 anni: per lui 20 punti all’attivo LUBE
(6 ace totali) e Kurek in attacco
(76% di positività) a tarpare le
ali alle speranze francesi di arrivare al tie-break per giocarsi la
vittoria. «E’ arrivato questo importante successo, nonostante
l’errore arbitrale sull’ultimo
punto del terzo che ci è costato
il parziale. –ha detto il tecnico
Giuliani- Siamo riusciti a conquistare tre punti e a tornare al
successo in Europa su un campo
tutt’altro che facile: dunque
una vittoria non scontata . I nostri avversari hanno dato il massimo, specie al servizio. Nonostante questo, la linea di ricezione di Henno, Parodi e anche
Kurek ha tenuto. E ora ci gio-
BOXE
cheremo la qualificazione nell’ultima al PalaCivitanova».
PARIGI-MACERATA
1-3
(18-25, 21-25, 25-23, 20-25)
PARIS VOLLEY: Gjorgiev 17, Bahov 16,
Kreek 9, Hernan, Bojic 12, Fernandez
9; Steuerwald (L), Brizard, Frangolacci.
N.e. Lechalier, Chaudet, Kaba. All.
Rougeyron.
LUBE BANCA MARCHE: Parodi 10,
Podrascanin 7, Baranowicz 1, Kurek
20, Stankovic 4, Sabbi 23; Henno (L),
Fei 3, Monopoli, Paparoni. N.e. Shumov,
Bonacic. All. Giuliani.
ARBITRI: Nederhoed (Ola) e Cambre
(Bel).
NOTE Spettatori 1400. Durata set 22’,
26’, 24’, 25’; tot. 97’. Parigi: b.s. 20, v. 7, m.
4, e. 30. Lube: b.s. 16, v. 10, m. 5, e. 21.
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ra una gara da dentro o
fuori, una finale da vincere a tutti i costi per
evitare di salutare l’Europa
prima che il divertimento
iniziasse davvero. In uno dei
momenti più bui della stagione, con quattro sconfitte
consecutive lasciate negli
spogliatoi, il Copra si mette
sulle spalle anche il macigno
del primo set perso. Lasciarne un altro per strada vorrebbe dire complicare enormemente l’ultima gara in casa di Costanza. Dopo una
frazione opaca Piacenza
spazza via la nebbia puntando sul servizio e su un Poey
bravissimo a dimenticarsi
due gravi errori che incidono parecchio sull’esito del
primo set. Finalmente in casa emiliana funziona tutto, a
iniziare dalla difesa che permette a Tavares di rigiocare
valanghe di palloni. «Era la
terza gara in stagione da
dentro o fuori – dirà Radici a
fine incontro – e questa volta, oltre all’ottima prestazione mostrata in Supercoppa
con Macerata e Coppa Italia
con Trento, è arrivata anche
IPPICA
ATLETICA
La Zublasing
migliore al
mondo nel 2014
Petra Zublasing, 25 anni
● La miglior tiratrice al
mondo nel 2014 è stata Petra
Zublasing: lo ha deciso la Issf,
la federazione internazionale
di tiro a volo e a segno. Votate
da un comitato di tiratori,
tecnici e giornalisti. E’ la prima
volta che il riconoscimento va
a un’azzurra, prima di lei solo
due italiani: il suo fidanzato,
Niccolò Campriani, premiato
due volte, nel 2010 e nel 2012,
e, nel 1996, Roberto Di Donna.
In effetti il 2014 della 25enne
carabiniera di Appiano San
Michele (Bolzano) è stato
trionfale, con il titolo Mondiale
nella carabina tre posizioni
conquistato a Granada che le
è valso la carta per Rio 2016,
corredato da due successi in
Coppa del Mondo a Fort
Benning (Usa) e a Pechino,
oltre al secondo posto nella
finale della stessa Coppa, a
Gabala, in Azerbaigian. Petra
ha avuto 122 voti, 26 in più di
Yi Siling (Cina). Nel maschile il
premio è andato a Jin JongOh, sudcoreano, bi-iridato di
pistola, 10m e 50m, dove ha
battuto il mitico record di 581
che resisteva da 34 anni. Al
quinto posto Campriani, che
ha ricevuto 26 voti in virtù di 2
successi in Coppa del Mondo.
Klitschko sfiderà
lo stalker Briggs
a fine anno
● Alla fine Wladimir Klitschko
è capitolato di fronte alle
«lusinghe» del suo stalker. Il
campione dei massimi ha
annunciato che a fine 2015,
dopo la difesa con Bryant
Jennings del 25 aprile a New
York, concederà una chance
a Shannon Briggs. Il 43enne
statunitense aveva più volte
lanciato la sfida a Wladimir,
attuale campione del mondo
dei massimi Wbo, Ibf e Wba.
L’ultimo show di Briggs lo
scorso 13 novembre, quando
aveva interrotto l’allenamento
dell’ucraino per il Mondiale ad
Amburgo contro il bulgaro
Pulev. «Il mondo vuole vedere
l’incontro tra noi due, vieni
fuori campione!» aveva urlato.
La rabbia di Briggs risale al
2010, quando il fratello
maggiore di Klitschko, Vitali,
durante il match per la
corona Wbc, aveva spedito
all’ospedale il rivale con
diverse ossa rotte. Wladimir
ha affermato: «Shannon
Briggs ha superato i confini
del buon gusto. Lo voglio
punire per la sua
impertinenza e gli concedo un
match. Cerca solo pubblicità
e non mi fa più ridere»
Shannon Briggs, 43 anni
33
.
La prima volta
di un giapponese
in cima al mondo
Just a Way vince in Dubai GRASSO
● Per la prima volta un
cavallo giapponese viene
considerato il migliore al
mondo al termine della
stagione. La graduatoria viene
stilata valutando la miglior
corsa disputata da ciascun
purosangue e quella che ha
indotto all’elezione di Jus a
Way si rifersice al Dubai Duty
Free dello scorso marzo, vinto
con oltre 6 lunghezze sul
secondo dal cavallo allenato
da Naosuke Sugaixo, che si
impone con un rating (ovvero
un peso virtuale) di 130 libbre.
Anche il secondo classificato
è un giapponese, il vincitore
della Japan Cup Epiphaneia
accreditato di 129 libbre,
davanti all’inglese Kignman
(127) per la vittoria nelle St
James’s del Royal Ascot. A 127
anche The Grey Gatsby e
Australia (nell’ordine nelle
Champion) nonchè il
sudafricano Variety. A quota
126 Treve col suo bis nell’Arc
● SHIRAZ SECONDO Ieri a
Vincennes buon secondo
posto per il nostro Shiraz Roc
(I. Guasti, trainer Giorgio
Carini) nel Prix de PontAudemer (m 2100) vinto da
Barjal in 1.13.2. Terzo Sir
Robert (Santo Mollo).
●
MARATONA DI BOSTON Il
principale sponsor, la finanziaria John
Hencock, ha annunciato ieri i primi
nomi della maratona in programma il
20 aprile. Saranno al via l’etiope
Desisa, vincitore nel 2013, il keniano
Wesley Korir e lo statunitense
Keflezighi, oltre agli altri keniani Wilson
Kebet e Frankline Chepwony. Fra le
donne, dove in gara saranno 10 atlete
con un personale inferiore a 2h23’,
attese Sharon Cherop e Caroline Kilel.
● EUROPA INDOOR (si.g.) A Reykjavik
(Isl). Donne. 800: Hinriksdottir (j)
2’02”88. A Novocheboksarsk (Rus).
Donne. Asta: Krasnova 4.66. A
Volgograd (Rus). Uomini. Eptathlon:
Shkurenev 6100. Donne. Triplo: Koneva
14.37. A Chemnitz (Ger). Uomini. Lungo:
Hess (j) 8.03. A Leverkusen (Ger).
Donne. Asta: Bauer 4.60. A Minsk (Bie).
Donne. Alto: Roslova 1.90. Peso:
Leontyuk 18.62. A Huddinge (Sve).
Donne. 200: Ekelund (’97) 23”62.
● MARCIATORI (si.g.) Questi i tempi
esatti dei marciatori a San Diego (Usa),
pista all’aperto. Uomini. 5000:
Giupponi 20’01”27. Donne. 3000
(mista): Giorgi 12’07”41.
BASEBALL
●
SANTANA (r.r.) Il due volte Cy
Young, Johan Santana (NY Mets), da
due stagioni fuori per i problemi
tendinei al gomito sinistro operato, è
tornato per la prima volta nella lega
venezuelana davanti a 14.000
spettatori a Valencia: ha lanciato 2
inning (senza strikeout, 17 lanci).Lo
vogliono i NY Yankees. Max Scherzer
da Detroit a Washington. Intanto la
partecipazione di Cuba alla Serie del
Caribe a Portorico (2-8 febbraio) non è
a rischio: lo ha garantito il
dipartimento del Tesoro per via
dell’embargo. L’interbase Yunel
Escobar passa da Oakland a
Washington. Il lanciatore Yoan Lopez
ha firmato per Arizona (sesto cubano)
per 8.27 milioni di dollari.
BOXE
MARSILI CAMBIA
C’È MISZEY
(r.g.) Cambia lo sfidante volontario di
Emiliano Marsili (30-0-1) all’europeo
leggeri, incontro fissato sabato a
Bergamo. Il brindisino Antonio De Vitis
(26-4-1) ha presentato certificato
medico, che attesta l’impossibilità di
Raydel Poey, 32 anni TARANTINI
la vittoria». Come a dire: quando le gare contano Piacenza c’è.
PIACENZA–ROESELARE
3-1
(21-25, 25-18, 25-18, 25-20)
COPRA PIACENZA: Papi 3, Ostapenko
7, Poey 20, Zlatanov 15, Alletti 12,
Tavares 4; Mario Junior (L), Ter Horst,
Tencati, Marra (L), Massari 6. N.e.
Meoni. All. Radici
KNACK ROESELARE: Tervaportti 1,
Rousseaux 19, Coolman 6, Tuerlinckx
11, Verhanneman 8, Paulides 4; Dejonckheere (L), D’Hulst, Claes 1. N.e. Van
de Velde, Dedeyne, Van Hirtum. All.
Rousseaux
ARBITRI: Kolarevic (Ser) e Twardowski (Pol)
NOTE Spettatori 2600, incasso 15.500.
Durata set: 26’, 26’, 24’, 28’; tot. 104’.
Copra: b.s. 22, v. 10, m. 5, s.l. 11, e. 31.
Knack: b.s. 10, v. 2, m. 6, s.l. 6, e. 29.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
salire sul ring. L’Ebu ha accettato il sostituto
proposto dalla OPI2000. Si tratta
dell’ungherese Gyorgy Miszey Jr (21-12) già
avversario di Marsili lo scorso settembre,
battuto ai punti, dopo una battaglia
spigolosa. Miszey che ha 21 anni, contro i
38 del campione, vanta una vittoria su
Zamora, al quale ha tolto la cintura UE
leggeri. Pugile altissimo e sgusciante, si
presenta come rivale scomodo.
Per Marsili è la quarta difesa dell’europeo.
Italia1 trasmette il match alle 23.45.
● RUSSO PER RIO(r.g.) L’ultima giornata
del torneo APB dell’AIBA del 30 gennaio a
Catania, con la finale dei 91 kg. tra il russo
Egorov e l’italiano Russo, che vale per il
vincitore il pass ai Giochi di Rio, verrà
trasmessa in diretta su Sky Sport 2 con
inizio alle 22.45. Nella stessa serata,
saranno impegnati il leggero Valentino
contro Bril (Ger) ad Almaty (Kaz) e il mosca
Picardi opposto al francese Asloum a
Novisibirsk (Rus). Entrambi fuori dalle finale
per Rio.
● WSB (r.g.) Completata la prima giornata
delle WSB. Girone A: Cuba-Mar. 5-0; G.B.Cina 3-2; Ucr.-Mes: 4-1; Rus-Alg. non
disputato. Clas. 1. Cuba, Ucr, G.B. 3 p. 4.
Cina 1; Mes., Mar., Rus, Alg. 0. Gir. B: KazVen: 5-0; Aze-Ita 4-1; Por-Pol. 3-2; Arg-Usa
1-4. Clas. 1. Kaz, Aze, Usa, Por, 3 p. 5. Pol 1 p.;
6. Arg., Ita., Ven. 0 p.
HOCKEY PISTA
LA GUIDA
(a.a.) Il Fenerbahce di Wout
Wijsmans (9, 62%) supera il già
qualificato Belgorod che rinuncia a
Dragan Travica. Nel girone di
Perugia il l’Halkbank di Lorenzo
Bernardie Osmany Juantorena si
assicura il pass con il tiebreak vinto
sul Maaseik di Giovanni Torchio (2°).
Nel femminilke stasera in campo
Busto e Piacenza (contro Guidetti).
Il Police di Cuccarini perde col
Postejov ma è qualificato.
UOMINI Girone A: Copra
Piacenza-Roeselare (Bel) 3-1, oggi
Lugano (Sui)-Costanza (Rom).
Classifica: Costanza, Piacenza 10;
Roeselare 6; Lugano 1.
Girone E: Parigi (Fra)-Lube
Macerata 1-3, Fenerbahce Istanbul
(Tur)-Belgorod (Rus) 3-1 (25-21, 2225, 25-23, 25-19). Classifica:
Belgorod 12; Fenerbahce, Macerata
7; Parigi 4.
Girone G: Maaseik (Bel)-Halkbank
Ankara (Tur) 2-3 (25-21, 23-25, 2523, 30-32, 9-15), domani Sir Safety
Perugia-Tours (Fra) 3-1. Classifica:
Halkbank 12; Perugia 11; Maaseik,
Tours 2.
DONNE Girone C: oggi Unendo
Yamamay Busto Arsizio-Dinamo
Mosca (Rus), Dresdner (Ger)-Salo
(Fin). Classifica: Mosca 10; Busto
Arsizio 9; Dresdner 4; Salo 1.
Girone E: oggi Vakifbank Istanbul
(Tur)-Nordmeccanica Piacenza e
Cannes (Fra)-Belgrado (Ser).
Classifica: Vakifbank 9; Cannes,
Piacenza 7; Belgrado 1
CHALLENGE CUP (a.a.-s.cam)
Challenge (8vi ritorno) maschile:
oggi 20.30 Cmc Ravenna-Liberec
(R.Ceca) (and. 3-2); femminile: oggi
20.30 Igor Gorgonzola NovaraApeldoorn (Ola) (and.1-3).
Stagione finita per Robert
HORSTINK OPERATO (c.mus.)
Horstink, schiacciatore di Milano,
fermo da fine novembre per un
infortunio al ginocchio, oggi sarà
sottoposto ad un intervento
all’ospedale di Sassuolo per una
lesione parziale al tendine del
quadricipite destro. Previsti circa 6
mesi per il recupero.
olimpiche Yanet Bermoy e Yalennis
Castilo parteciperà per la prima volta a
New York alle gare di qualificazione
olimpica.
NUOTO
●
AGNEL E BOUSQUET (al.f.) A
Courbevoie (Fra, 50 m), Yannick Agnel
batte il rientrante Bousquet nei 50 sl.
Uomini: 50-100 sl Agnel 23”01
(Bousquet 23”05), 50”19; 50 fa
Bousquet 24”23, Agnel 24”59.
● A TORINO (al.f.) A Torino (25 m).
Uomini: 200 sl, 100-200 fa Pancari
1’48”13, 53”31, 1’57”68; 1500 sl F.
Brumana 15’11”86; 100 do Valera 55”37.
Donne: 400 sl Giacone 4’12”45; 50-200
fa Petronio (16) 27”09, 2’15”75; 200 mx
Guerra 2’16”70.
● HACKETT AI TRIALS (al.f.) Grant
Hackett, che ha ripreso ad allenarsi,
parteciperà ai Trials mondiali:
gareggerà nei 200 sl, “la gara più
facile da preparare per lui”, dice il
tecnico Cotterel.
● VYATCHANIN SERBO? (al.f.) Il
dorsista di origine russa Arkady
Vyatchanin, primatista mondiale dei
200 dorso in corta, sta ancora
cercando di cambiare nazionalità:
abbandonata la sua patria per
trasferirsi negli Usa, ora ha chiesto la
cittadinanza alla Serbia.
●
SERIE A-1 (m.nan) Si è giocata ieri sera
la 15a in serie A1. Giovinazzo-Bassano 4-4,
Correggio-Breganze 5-7, Sarzana-Forte dei
Marmi 7-11, Follonica-Pieve 6-1, Lodi-Trissino
3-5, Cgc Viareggio-Valdagno 3-1.
Classifica: Forte dei Marmi 42, Breganze
34, Valdagno 30, Cgc Viareggio e Trissino
28, Bassano 27, Follonica 23, Pieve 20, Lodi
19, Matera 16, Giovinazzo 15, Sarzana 12,
Correggio 6, Prato 4.
IPPICA
● IERI 4-1-5-7-12 A Roma (m 2200): 1 Big
Bradon (S. Basile); 2 Too Much Trouble; 3
Shirley’s Kitten; 4 San Roberto; 5 Rohero;
Tot.: 5,48; 1,98, 2,64, 1,85 (43,06). Quinté:
974,16. Quarté: 253,24. Tris: 121,02.
● OGGI QUINTÉ A TORINO A Vinovo
(inizio convegno alle 15.05) scegliamo
Plutone Jet (14), Patria (8), Revillon (17),
Petronilla (15), Oskar Schindler (10) e
Monello Spin (11).
● SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (13.40) e
Aversa (14.55).
JUDO
●
PRIMA VOLTA (r.r.) Una squadra cubana
di judo donne guidata dalle medagliate
SPORT INVERNALI
● TRICOLORI FONDO (g.v.) Sabato,
nella Sprint tc dei tricolori giovani a
Sappada (Bl), titoli under 18 a Mattia
Armellini e Anna Comarella e u.20 a
Erica Antoniol e Giacomo Gabrielli.
Tappa di Coppa Italia Sportful a Rigoni
su Brigadoi e Scola e a Stuerz su
Baudin e Di Sopra. Ieri titoli italiani
distance 5-10 km u.8 per Anna
Comarella e Jean Luc Perron e, negli
u.20 per Caterina Ganz e Mikael
Abram. A Giandomenico Salvadori
(FFGG) su Scola e Gullo e Giulia Stuerz
(FFOO) su Pellegrini e Di Sopra le prove
di Coppa Italia.
VELA
● EXTREME SAILING (r.ra.)
Presentato l’Extreme Sailing Series
2015 (circuito mondiale
di regate per i catamarani Extreme
40). 9 gli equipaggi al via in
rappresentanza di 8 paesi, per l’Italia
correrà il Lino Sonego Team dello
skipper Lorenzo Bressani.
8 le tappe la prima dal 5 all’8 febbraio
a Singapore.
34
AltriMondi R
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
un territorio piuttosto ridotto.
Ogni partito presenterà liste,
mediamente, di sei candidati,
alternati per sesso, e tra questi
gli elettori potranno scegliere i
loro preferiti. Ma non per
quanto riguarda il capolista,
cioè il primo di ogni lista: costui avrà il privilegio di ottenere il suo seggio, se la sua lista
avrà diritto a un seggio, anche
nel caso che uno di quelli che
gli sta dietro abbia preso più
voti. Questo è il capolista bloccato. Ieri abbiamo chiamato
questo punto della legge elettorale una «porcheriola». La porcheriola è resa più fetida dal
fatto che ogni capolista si può
riprodurre, in altri collegi, fino
a dieci volte. In questo modo, è
innegabile, la capacità di scelta
degli elettori è fortemente ridotta sul piano sostanziale, e
resta fermo il primato dei partiti. Quindi, su questo, è difficile non ammettere che Gotor
abbia ragione.
IL FATTO
DEL GIORNO
LA RESA
DEI CONTI
3
Il premier Matteo Renzi, 40 anni: il 22 febbraio 2014 ha sostituito Enrico Letta alla giuda del governo ANSA
Ma l’Italicum passerà
come lo vuole Renzi
o vinceranno i dissidenti?
1 Ore decisive in Senato per la legge elettorale: sulle liste bloccate
le minoranze di Pd e di Forza Italia agitano il patto del Nazareno
di GIORGIO DELL’ARTI
[email protected]
Renzi, Berlusconi, il Pd, Forza
Italia, il Senato e il governo sono a questo punto aggrovigliati intorno alla legge elettorale e
allo strano emendamento presentato dal senatore Stefano
Esposito che fa le veci di un voto di fiducia e carica di tensione istituzionale la vigilia del
voto per il presidente della Repubblica, previsto in prima
istanza per il 29 gennaio. Appuntamento prima del quale
(martedì) il premier e Berlusconi si vedranno ancora: ieri
hanno parlato per un’ora a Palazzo Chigi, con il Quirinale e la
legge elettorale fra i temi in
agenda.
1
Chiariamo i termini della
questione.
Prima che i senatori si riunissero, c’è stata un’assemblea
dei democratici che siedono a
Palazzo Madama. È stato messo ai voti l’impianto dell’Italicum così com’è adesso. Settantuno parlamentari hanno votato sì, mentre 29 sono usciti dall’aula per non rendere
formalmente palese il loro dissenso, ma dichiarando alle
agenzie che al momento del vo-
NOTIZIE TASCABILI
IL GIALLO NISMAN SCUOTE L’ARGENTINA
La protesta contro la presidente Kirchner, ieri a Buenos Aires REUTERS
to avrebbero votato contro la
legge. Questi 29 sono riuniti intorno a un emendamento preparato dal senatore Michele
Gotor, grazie al quale, se passasse, sarebbe fortemente ridotta la possibilità di preparare
liste bloccate e verrebbe fortemente aumentata la capacità
di scelta degli elettori.
2
Messa in questi termini,
mi pare difficile contestare che l’emendamento Gotor sia lodevole. Intanto non ho
mai capito bene che cosa sono
le liste bloccate.
I collegi dell’Italicum saranno
cento, e copriranno, ciascuno,
E allora?
Il punto è che questa legge è frutto di un accordo
del Pd con Berlusconi, e la storia delle liste bloccate, per il capo di Forza Italia, è dirimente.
Ci si chiede: si poteva presentare al Parlamento una legge che
non fosse frutto di un accordo
con Berlusconi? Renzi sostiene
di no, e non ha torto: la legge
elettorale – dice — non può essere scritta solo dalla maggioranza, l’opposizione in qualche
modo deve dare il suo contributo. Ed è proprio questo il nodo che Gotor e i suoi vogliono
colpire. Essi sono nemici dell’accordo Renzi-Berlusconi,
detto «Patto del Nazareno»,
che ha compiuto un anno in
questi giorni, e la loro battaglia
sui capilista bloccati nasconde
LA CHIAVE
I democratici si
spaccano in assemblea:
settanta con il premier,
ventinove si oppongono
Oggi l’Aula si pronuncia
sull’emendamento
Esposito, che “equivale”
a un voto di fiducia
in realtà un senso politico più
vasto. Tu non devi navigare
col nemico, ma venire casomai a patti con noi, dicono i
sinistri del Pd. Sulla legge
elettorale, sulla riforma del
Senato e sul presidente della
Repubblica. La questione,
che si è spostata a stamattina,
non riguarda una mera tecnicalità, ma tutto lo stato dei
rapporti all’interno del Pd.
Badi che sta accadendo la
stessa cosa in Forza Italia:
Berlusconi ieri ha riunito i
suoi e vuole appoggiare Renzi in questo passaggio, convinto di poterne trarre benefici in vista del suo rientro in
politica. Ieri sera Raffaele Fitto, il suo oppositore interno
più importante, gli ha dato
addosso dicendo che «questo
è un suicidio per Fi». Nel partito c’è forte tensione. Ma le
due questioni sono speculari.
4
Che cosa accadrà oggi?
Il senatore Esposito, del
Pd, ha presentato un
emendamento-preambolo alla legge in cui si riassume tutto l’Italicum e si chiede all’Assemblea di votarlo. Se il Senato approverà, avrà di fatto dato il suo consenso alla legge e
questo consenso farà cadere
di colpo i 40 mila emendamenti presentati soprattutto
dalla Lega. È un emendamento, cioè, che fa in qualche modo le veci di un voto di fiducia, dato che il governo, onestamente, non può mettere la
fiducia sulla legge elettorale.
Il preambolo Esposito verrà
votato stamattina con il sì sicuro dei renziani e dei berlusconiani. Tremonti ieri si è alzato e ha detto: «Prendiamo
atto che si è formata una nuova maggioranza». È un’esagerazione, ma va capito.
5
È mai capitato in passato
che qualcuno presentasse un emendamento simile a quello proposto ieri dal
senatore Esposito?
Direi che il caso è completamente nuovo. Molti pensano
che Esposito, il quale grida la
propria autonomia e indipendenza, abbia dato retto a un
suggerimento di Renzi. Che a
volere questo emendamento,
insomma, così come era capitato col celebre 19bis che
avrebbe salvato Berlusconi,
sia stato lo stesso presidente
del Consiglio.
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LA RIVOLUZIONE
Decreto legge
per le banche:
«Dieci popolari
spa in 18 mesi»
Il decreto riguarda dieci banche ANSA
D
ieci banche popolari hanno 18 mesi per diventare
società per azioni. Ovvero per abbandonare il voto capitario, per il quale ogni socio ha
lo stesso peso a prescindere dalla quota di capitale azionario
detenuta. È il risultato del decreto legge approvato ieri e che
tocca istituti «con un patrimonio superiore agli 8 miliardi». Si
tratterebbe di Banco Popolare,
Ubi, Bper, Popolare di Vicenza,
Veneto Banca, Popolare di Sondrio, Credito Valtellinese, Popolare Etruria e Popolare di Bari.
Esclusi circa 60 istituti.
ACCUSA «Non danneggiamo la
storia dei piccoli istituti — spiega il premier Matteo Renzi —:
le banche popolari molto grandi hanno 18 mesi per fare quello
che chiede il mercato, diventare
società per azioni. Una svolta
storica». Il premier non è tenero
con il sistema: «Abbiamo troppi
banchieri e facciamo poco credito». Introdotta anche una
norma sulla portabilità dei conti correnti: «Essenzialmente
vuol dire che il costo di chiusura
è a carico della banca e il trasferimento dei fondi deve avvenire
in massimo 12 giorni», spiega il
titolare del Tesoro Gian Carlo
Padoan. Ma il decreto sulle banche popolari divide. Per la Lega
questi istituti subiscono «l’aggressione dell’affarismo più deleterio», per i grillini «famiglie e
imprese avranno ancora meno
prestiti», la Uil dei bancari prevede «banche popolari scalabili
da capitali stranieri». Federico
Ghizzoni, a.d. di Unicredit, pensa invece che «il decreto potrebbe favorire il consolidamento
del sistema bancario».
IL PG DELLA CASSAZIONE
IN CELLA DA 5 ANNI: LA CORTE ANNULLA L’ERGASTOLO
«Il pm Robledo
va trasferito:
favorì la Lega»
Erano accusati della morte dell’amico
Svolta dell’India: liberati i due italiani
● Il Pg della Corte di Cassazione
ha chiesto al Csm di trasferire
d’urgenza il procuratore aggiunto
di Milano Alfredo Robledo. La
decisione arriva dopo l’azione
disciplinare avviata contro il pm
per uno «scambio di favori» nel
2012 con l’avvocato della Lega
Aiello nel processo sui rimborsi
dei consiglieri regionali lombardi.
I due italiani liberati: Tomaso Bruno
ed Elisabetta Boncompagni ANSA
I GIUDICI IN APPELLO
IN MANETTE 31 PERSONE
● È finito l’incubo di Tomaso Bruno e Elisabetta Boncompagni, i due
italiani incarcerati cinque anni fa a Varanasi, in India, con l’accusa di
avere ucciso il loro compagno di viaggio Francesco Montis in una
stanza d’albergo. La Corte Suprema indiana ha annullato l’ergastolo e
li ha rimessi in libertà. In una nota, il ministero degli Esteri ha «accolto
con soddisfazione» la sentenza, ricordando di aver seguito «negli anni
con grande attenzione la vicenda». I tre ragazzi facevano uso di droga:
secondo la difesa Montis si sentì male, fu portato dai due amici in
ospedale dove morì poco dopo. Per i magistrati indiani si trattò invece
di un delitto passionale con cui Tomaso ed Elisabetta si sarebbero
voluti liberare dello scomodo fidanzato della donna. Versione
smontata dalla Corte Suprema che ne ha ordinato la liberazione.
A LIVIGNO, IN VALTELLINA
Il suicidio del procuratore
«Non c’è polvere da sparo»
Milano, omicidi
In un blitz a Roma
a picconate:
scoperto il codice
20 anni a Kabobo della ‘ndrangheta
Valanga travolge
quattro turisti
Uno gravissimo
● Si infittisce il mistero della morte del procuratore argentino
Alberto Nisman, trovato morto lunedì nel suo appartamento a Buenos
Aires. L’ipotesi del suicidio con un colpo di pistola sembra indebolirsi.
«Non è stata rilevata traccia di polvere da sparo sulle mani», avrebbe
detto il magistrato Viviana Fein che indaga sulla vicenda, secondo il
quotidiano «Clarin». Il particolare potrebbe, però, essere riconducibile
a un «problema tecnico» dovuto al piccolo calibro dell’arma. Il
procuratore aveva accusato la presidente Cristina Kirchner di aver
stretto accordi con l’Iran per coprire gli autori di un attentato antiisraeliano del 1994 a Buenos Aires (con 85 vittime), in cambio di uno
sconto sulle forniture di petrolio. Proteste di piazza in tutto il Paese.
● La Corte d’Assise d’Appello
di Milano ha confermato, ieri
la condanna a 20 anni di carcere
per Adam Kabobo, 33 anni con il
riconoscimento del vizio parziale
di mente. Il ghanese uccise
tre passanti a colpi di piccone
a Milano, nel maggio del 2013.
La difesa aveva chiesto
l’assoluzione per incapacità
totale di intendere e di volere.
● Ancora un incidente di
montagna: una valanga a Livigno
ha travolto quattro turisti, due
svizzeri e due danesi. Tutti salvati
anche se uno resta gravissimo.
Il bilancio ha comunque del
miracoloso, visto che i quattro
sono stati investiti da una massa
di neve con un fronte di 200
metri. I turisti praticavano eliski
in una giornata di splendido sole.
● Un quaderno di appunti che,
una volta decodificati, svelano gli
antichi riti di affiliazione alle
‘ndrine. Lo ha scoperto la polizia
nel blitz che ha portato all’arresto
a Roma di 31 appartenenti a un
clan attivo nella Capitale ma
collegato alla ‘ndrangheta di San
Luca, nel Reggino. Si tratterebbe
del Codice di San Luca, la cui
esistenza era sospesa tra verità e
Un dettaglio del codice OMNIROMA
leggenda. Il clan avrebbe gestito
un giro di droga di decine di
milioni di euro, collaborando con
i Narcos. Perquisita la coop
Edera, una delle aziende di
Salvatore Buzzi, coinvolto
nell’inchiesta Mafia Capitale.
AltriMondi R
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
No al referendum
contro la Fornero
La rabbia della Lega
UN’ANZIANA A ROMA
L’
S
ono passati quasi sette
mesi da quando Matteo
Salvini e Roberto Calderoli si sono presentati davanti
alla Corte di Cassazione con
sorrisi trionfanti e scatoloni
pieni di firme sotto il braccio.
«La Fornero piangerà», diceva il
segretario della Lega. Invece da
ieri è l’ex ministro del Lavoro a
gongolare. La Consulta ha infatti dichiarato inammissibile il
referendum sulla riforma delle
pensioni della legge Fornero
proposto dal Carroccio. Una decisione che ha fatto imbestialire
tutti i leghisti a partire da Salvini, che ha urlato la propria rabbia su tutti i media possibili. Primo passo, Twitter: «Oggi muore
la Democrazia, vaff... Ma non
finisce qui». Seconda iniziativa,
Radio Padania: «Hanno fottuto
un diritto sacrosanto. Questa
Italia mi fa schifo e mi batterò
per ribaltarla. È uno stato di
m... che ha dei giornalisti di
m... È un furto, una beffa per
milioni di italiani che speravano di non dover morire sul lavoro. Il popolo non conta un
caz..., se non ti chiami Matteo
Renzi non conti nulla». Terzo
step, L’aria che tira su La7:
«Questa è una scelta politica
per non disturbare Renzi e il Pd.
Giuliano Amato, che è uno dei
giudici della Consulta che ha
bocciato il referendum, è persino papabile al Quirinale. Non lo
voteremo mai». Conclusione,
Otto e mezzo, sempre su La7:
«Sono giudici eletti dalla sinistra e questa bocciatura mi fa
incaz... come un bufalo. Il Parlamento faccia qualcosa». La
questione rischia dunque di in-
Il palazzo dell’esplosione LAPRESSE
La sfrattano:
causa scoppio
C’è un morto
Elisabetta Esposito
Calderoli e Salvini lo scorso giugno a Roma con le firme per il referendum ANSA
fluire sull’elezione del Presidente della Repubblica e già ieri
in segno di protesta i deputati
della Lega hanno abbandonato
l’Aula della Camera, chiedendo
di sospendere l’esame sulla legge elettorale. Oggi pomeriggio,
poi, è in programma un presidio del Carroccio davanti alla
Corte Costituzionale. E per il 28
febbraio è stata fissata la manifestazione contro Renzi: «Dovrebbe essere un appuntamento tranquillo — ha detto ancora
Salvini — ma Renzi dovrà andare a casa con le buone, ma
non solo con le buone, perché
sta sfasciando un paese».
COSA CAMBIARE A pesare sulla
decisione della Consulta potrebbe essere stato il fatto che il
referendum si proponeva di abbattere l’art. 24 del decreto legge 201/2011, il cosiddetto Salva Italia, ma l’art. 75 della Co-
stituzione non lo ammette per
leggi tributarie e di bilancio. Ma
che cosa prevede questa discussa riforma delle pensioni? In
breve, l’innalzamento dei requisiti per le pensioni di vecchiaia
delle donne e un giro di vite sull’anzianità contributiva. Questa
norma, tra l’altro, ha prodotto il
drammatico fenomeno degli
esodati. Elsa Fornero è ovviamente soddisfatta: «Scelta positiva che apre al Parlamento la
possibilità per un riesame di
una legge che venne approvata
in condizioni di difficoltà estrema». Sul fatto che la riforma vada rivista al più presto sono infatti d’accordo anche il Pd («La
situazione non è più sostenibile», ha detto Damiano), i sindacati e persino l’Inps: «Servono
interventi di manutenzione per
ridurre gli spigoli» ha affermato
il commissario Tiziano Treu.
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CHIESTI 200 MILIONI DI DOLLARI DI RISCATTO
Isis minaccia il Giappone
«Sgozzeremo gli ostaggi»
1Inammissibile per la Corte Costituzionale il quesito
per abolire la riforma delle pensioni. Salvini: «Che schifo»
35
.
● Una violenta esplosione
alle 3 di ieri notte a Roma ha
fatto una vittima, un operaio
napoletano di 50 anni,
e almeno 21 feriti, uno grave,
rendendo inoltre inagibili
11 appartamenti. A causare lo
scoppio una bombola lasciata
aperta nell’abitazione di una
donna di 82 anni, Giovannina
Serra, che proprio lunedì era
andata a prendere le ultime
cose dopo aver ricevuto
quattro ingiunzioni di sfratto.
L’anziana signora, che viveva
nell’appartamento dell’ex
compagno scomparso
qualche anno fa e ora di
proprietà dei figli, è stata
fermata soltanto in serata
dalla polizia dopo essere stata
a lungo irrintracciabile. È
accusata di omicidio e strage.
In passato aveva più volte
minacciato gesti estremi pur
di non abbandonare la casa,
una volta aveva anche dato
fuoco a una poltrona. E ieri su
una Smart di fronte al
palazzo del quartiere Colli
Aniene è stato trovato un
cartello con la scritta: «Il
Signore la casa non ve la farà
godere perché siete ladri». Il
caso ha ridato vita alla
discussione sull’emergenza
abitativa, soprattutto visto il
mancato rinnovo della
proroga sugli sfratti: i
deputati del M5S e di Sel
hanno chiesto al ministro
dell’Interno, Angelino Alfano,
un’informativa urgente.
Isis ha diffuso un video sul Web che mostra due ostaggi giapponesi per i quali viene
chiesto al governo nipponico un riscatto di 200 milioni
di dollari entro tre giorni.
La cifra equivale all’ammontare degli aiuti non militari promessi dal premier
giapponese, Shinzo Abe, ai
Paesi che combattono contro gli jihadisti dello Stato
islamico. In visita a Gerusalemme, il primo ministro ha
definito «inaccettabile» la
minaccia di morte agli
ostaggi, di cui ha chiesto il
rilascio. «La comunità internazionale — ha proseguito Abe — dovrà rispondere con fermezza senza alcuna resa al terrorismo. La
vita dei due ostaggi è una
nostra priorità, faremo di
tutto per salvarli». I due
ostaggi sarebbero Kenji Goto Jogo e Haruna Yukawa.
Si tratterebbe nel primo caso di un giornalista freelance che si è già occupato di
zone di guerra dall’Afghani-
Il filmato con i due giapponesi
stan all’Africa e di un consulente di sicurezza, che si era inventato una nuova vita dopo
una serie di tragedie personali
e fallimenti in patria.
VIDEO Il filmato dura un minuto e 40 secondi e si intitola
«Un messaggio per il governo e
il popolo del Giappone». Il terrorista, che parla con un accento inglese, completamente
vestito di nero e con un coltello
in mano, sembra essere Jihadi
John, il 23enne ex dj londinese
divenuto un boia jihadista,
sulla cui testa pesa una taglia
da 10 milioni di dollari offerta
dal Senato Usa.
Espulso studente turco
della Normale di Pisa
U
no studente turco, Furkan Semih Dundar,
25 anni, dottorando
in fisica alla Normale di Pisa, è stato espulso dall’Italia.
Il fatto sarebbe avvenuto a
fine dicembre ed è stato confermato dal prestigioso istituto universitario. Il giovane
avrebbe manifestato simpatie islamiste su alcuni siti Internet, inviando mail di minacce che non sono sfuggite
alla polizia italiana. La casa
del giovane è stata perquisita e sarebbero emerse conferme. Era arrivato a Pisa
circa un mese prima, dopo
una dura selezione, basata
sul curriculum e su un colloquio «nel quale è stata verificata la sua competenza nella
fisica dei buchi neri. La
Furkan Semih Dundar GOOGLE PLUS
scuola non controlla i blog» ha
precisato il direttore della Normale, Fabio Beltram.
SVISTA SU COULIBALY Dalla
Francia arriva la notizia che
Coulibaly e la compagna Hayat
Boumeddiene furono fermati
dalla polizia il 30 dicembre a
Parigi e poi lasciati andare.
Addio alle ragazze in topless
Il «Sun» riveste le sue modelle
1Dopo 44 anni il tabloid inglese rende più casta la terza pagina, nota per le foto sexy
Per Murdoch era «antiquata». Le femministe: «Enorme passo contro il sessismo»
Francesco Rizzo
L
e apripista sono state la
svedese Ulla Lindstrom
(che, secondo cultori online, divide con la Bardot lo scettro di «reincarnazione della sessualità femminile») e la 20enne
tedesca Stephanie Marrian, la
prima a mostrare il seno, nel
1970. Dopo di loro anche Samantha Fox, che esibì per la prima volta il petto a 16 anni, nel
1983 e Danielle Sharp che,
quando studiava a Central Lancashire, venne votata “studentessa più sexy del Regno Unito”.
Tutte vestali della Page 3, la terza pagina del tabloid The Sun,
un classico delle edicole inglesi
(tanto che il marchio è registrato): il quotidiano, con una tiratura di 2 milioni di copie, ha
avuto tra i suoi pezzi forti, per
44 anni, proprio la pagina con
(almeno) una ragazza molto
svestita. Quell’epoca è finita:
secondo il Times, il magnate australiano Rupert Murdoch (che
comprò il giornale nel 1969 e
approvò le foto sexy) avrebbe
avvallato la svolta. Dopo aver
definito Page 3 «antiquata».
TWITTER L’ultima edizione delle modelle senza veli sarebbe
stata quella di venerdì scorso,
sebbene dal Sun parlino di «decisione ancora da prendere».
Usciranno ancora foto di donne
in bikini e lingerie; immagini
più esplicite potrebbero divampare sul sito (a pagamento) thesun.co.uk, ma i nostalgici, con
l’hashtag #page3forever, già
inondano Twitter di scatti
“hot”. In settembre, Murdoch
aveva lanciato un referendum
online su Page 3 («Le ragazze
non sono più attraenti se vestite
alla moda?») ma il cambiamento è anche una vittoria di gruppi di oppositori come «No More
YEMEN: I RIBELLI AVANZANO
PRESO IL PALAZZO PRESIDENZIALE
Il tabloid inglese «The Sun» è nato nel 1964 e ha sede a Londra EPA
RImmagini più “hot”
potrebbero
restare sul sito
a pagamento
del giornale
Page 3», che ieri ha parlato di
«possibile, enorme passo contro il sessismo nei media». L’ultima petizione online aveva
raccolto 215 mila firme e nella
cattolicissima Irlanda la “terza
pagina” era stata abolita 2 anni
fa. The Sun sorgerà lo stesso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
● Non si ferma la guerra civile nello Yemen. I ribelli sciiti
Houthi hanno preso il controllo del palazzo presidenziale
nella capitale Sana’a, uccidendo almeno due guardie. I
militari hanno ammesso di aver dovuto abbandonare il
complesso dopo una breve sparatoria. Gli assalitori, dopo
aver fatto irruzione nell’edificio, lo hanno occupato, ma hanno
permesso al personale di uscirne. Al momento dell’assalto
non era presente il presidente yemenita Abd-Rabbo Mansour
Hadi. Lunedì, nei violenti scontri, erano rimaste uccise 9
persone. Due navi da guerra Usa sono state spostate nel Mar
Rosso: Al Qaeda in Yemen, mandante della strage di Parigi,
ha le sua basi nelle regioni sunnite che si battono contro gli
Houthi. Il rischio è che lo Yemen si spacchi tra una zona
governata dai ribelli sciiti e l’altra dai jihadisti sunniti.
36
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge
903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca
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AltriMondi R
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Allevi e la sua missione possibile
«Entrare nel cuore della gente»
IL FESTIVAL DI MAGGIO
1Il compositore marchigiano dopo quattro anni torna con il nuovo album Love
«In questo mondo malato c’è bisogno di amore». Giurato di un talent? «Perché no?»
I Coen a Cannes
Sì, ma in giuria
come presidenti
Stefania Angelini
MILANO
F
a il tutto esaurito durante i
concerti in Italia e in giro per
il mondo e i fan lo considerano quasi una “rockstar”. Fa musica
che definisce «classica contemporanea» e a quattro anni dall’ultimo
album, Alien (disco di Platino),
Giovanni Allevi torna con un nuovo lavoro di inediti, Love, tredici
pezzi al piano dedicati all’amore e
con un grande tour che partirà da
Londra il 27 febbraio e arriverà il
27 marzo a Roma.
La sua è una specie di dichiarazione...
«Sì, perché l’amore è la parola che
ricorre di più nelle email che ricevo dai fan. Perché loro sanno che
sono disposto a fare un concerto
anche di fronte a quattro persone,
come è successo all’inizio della mia
carriera. Perché il mio amore per la
musica è più forte di tutto. E poi
perché in questa società che sembra sull’orlo della follia c’è bisogno
che l’amore torni ad essere al centro, nella vita di tutti i giorni, nelle
relazioni con il diverso da noi e nel
rispetto dei più deboli...».
Obiettivo ambizioso...
«Voglio confrontarmi con la realtà,
con i problemi, con le persone che
ho accanto per fare in modo che la
mia arte possa parlare al cuore delle persone e diventare la colonna
sonora delle loro vite. La mia musica è “condivisibile” proprio perché
non ci sono le parole, ma giusto
qualche suggestione, a partire dai
titoli».
Come è cambiato il
musicista Allevi in
questi anni?
«Nei primissimi album si sentiva tanto
la ricerca della complessità, perché sono
cresciuto per oltre 20
anni dentro al mondo
accademico. Più avanti
ho capito che volevo
Ethan Coen, 57 anni e il fratello Joel, 60 EPA
D
a bambini stampavano e vendevano (insieme) un opuscolo di cinema per 10
centesimi; da adulti scrivono e girano
(insieme) film splendidi come Il grande Lebowski e Non è un paese per vecchi: in coppia
saranno anche presidenti della giuria del Festival di Cannes (13-24 maggio). È la prima
volta che la rassegna, inaugurata nel 1946,
sceglie due persone per questo ruolo: l’onore
spetta agli americani Ethan e Joel Coen, fratelli come i francesi Auguste e Louis Lumière, che
120 anni fa inventarono il cinema. È proprio in
loro onore che Cannes ha voluto due fratelli.
Giovanni Allevi, 45 anni. È uscito ieri il suo album «Love», 13 brani al piano: il tour italiano partirà il 27 marzo a Roma LOVINO
LA MUSICA ITALIANA
GODE DI OTTIMA
SALUTE: I GIOVANI
HANNO
MOLTO DA DIRE
GIOVANNI ALLEVI
COMPOSITORE
riuscire a scrivere una musica che
toccasse il cuore di tutti, che poi è
quello che sono riusciti a fare i
grandi del passato, come Beethoven o Chopin».
Lei ha diviso la critica proprio per
aver voluto portare la
musica classica tra la
gente e qualcuno l’ha
definita “pop”.
«Un intento al limite della pazzia, elaborato ai tempi del
Conservatorio. In
realtà la mia musica non è pop: io
utilizzo pur sempre forme classiche,
anche se il mio obiettivo finale è
quello di inserire dei contenuti più
vicini al grande pubblico...».
Lei ha anche fatto parte della commissione musicale del prossimo Festival di Sanremo (di cui sarà super
ospite, ndr). In che stato di salute è
la canzone italiana?
«Ottimo: ho riscontrato un livello
altissimo. I ragazzi che si sono presentati avevano molto da raccontare. Forse l’attuale disagio generalizzato li spinge ad esprimersi al
meglio».
Farebbe il giurato di un talent?
«Sì, mi piacerebbe. Magari prima o
poi ci riuscirò. Ben vengano iniziative in cui la meritocrazia è considerata un valore».
Progetti?
«La sorprenderò: voglio riuscire a
correre sette chilometri al giorno.
Allenamento ottimo per un sedentario come me: mi servirà a preparare al meglio i muscoli per le esecuzioni al pianoforte».
ORGOGLIO I Coen, sulla Croisette, sono di casa. Nel 1991, con Barton Fink, vinsero la Palma
d’Oro e ci sono tornati altre sette volte, raccogliendo riconoscimenti anche per Fargo (Joel
Coen miglior regista nel 1996), L’uomo che non
c’era del 2001 (ancora miglior regia, ex aequo
con Lynch), Inside Llewyn Davis (Gran Prix nel
2013). «Siamo molto orgogliosi di ritornare e
di vedere dei film provenienti da tutto il mondo», hanno detto i fratelli, che stanno girando
Hail Caesar!, con Clooney e la Johansson.
f.riz.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«FILMOMETRO» MISURA IL GRADIMENTO
Il successo di un film?
Dipende dalle citazioni
ALL’ISOLA DEI FAMOSI
C’È LA «CHEF» RACHIDA
● Lunedì 26 gennaio l’«Isola dei famosi»
prenderà il via su Canale 5 e i 12 naufraghi
sono pronti a darsi battaglia. Tra i concorrenti
confermati da «Tv Sorrisi e Canzoni», tra gli
altri, oltre a Rocco Siffredi, anche Catherine
Spaak, Valerio Scanu, Fanny Neguesha,
Charlotte Caniggia, Melissa P., e Rachida, la
concorrente «piagnucolosa» di MasterChef 3.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
● Arriva dall’America e si chiama «filmometro».
Si tratta di uno strumento matematico che,
tramite algoritmo, misura il successo di un film,
attraverso la rete di citazioni avute su Internet.
I ricercatori della Northwestern University di
Evanston hanno messo a confronto le opere che
risultano più citate su Internet con la lista di
quelle scelte per essere inserite nel registro dei
film della Biblioteca nazionale degli Stati Uniti,
dove trovano spazio opere di valore culturale. Si
è così visto che il numero di volte in cui un film è
citato, in particolare nei 25 anni che seguono la
sua uscita, è un forte indicatore del fatto che
sarà inserito o meno nel registro nazionale.
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OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
CONSIGLIO
21/3 - 20/4
ARIETE
21/4 - 20/5
TORO
21/5 - 21/6
GEMELLI
22/6 - 22/7
CANCRO
23/7 - 23/8
LEONE
24/8 - 22/9
VERGINE
7,5
6-
8
6+
6-
5,5
Le chance utili sono
tante e variegate,
lo spirito di Giove
benevolo vi pervade
e vi fa gongolare
mucho. Fortuna in
aumento,
sudombelico
sbocciante.
I probabili (e forse
non pochi) obblighi
vi fan diventare gli
zebedei come due
meloni bio. Don’t
sbott, intortate,
pianificate,
fornicate con
trasporto.
Fiuto, ispirazione e
esperienza vi
fanno creare
capolavori nel
lavoro e in altri
ambiti. Con la
fortuna che aiuta,
anche nelle attività
suine: grandi!
Con la tattica
giusta potete
guadagnare e
spendere bene.
Anche se umore e
lavoro appaiono un
cicinìn sfigocupi. Il
sudombelico, però,
s’apre al mondo.
Certa gente vi fa
gli zebedei in
fricassea, un
progetto slitta o si
modifica. E voi
ringhiate. L’ormone
però rende. Non è
molto, ma è
qualcosa.
Il lavoro stressa,
stanca, stenta. E
voi siete pure
pedanti al punto da
crioterapizzare gli
zebedei altrui.
Evitate. Amore
sciapo, fornicazione
incolore.
23/9 - 22/10
BILANCIA
23/10 - 22/11
SCORPIONE
23/11 - 21/12
SAGITTARIO
22/12 - 20/1
CAPRICORNO
21/1 - 19/2
ACQUARIO
20/2 - 20/3
PESCI
7,5
6-
7+
7-
7+
6
La squadra astrale
vi trascina verso il
successo, in ogni
dove. La vostra
creatività, poi,
esonda
indisriminatally, voi
segnate tanti punti.
Pure suini.
Per evitare i flop
paventati dalla Luna
siate più accorti e
meno sfigopenduli,
dribblando gli
invidiosi e i
fallocefali. La
fornicazione vi vien
benino.
Viaggi, p.r., colloqui,
lavoro appagano
ricerche e attese. E
il ferro è caldo in
ogni settore:
occorre batterlo
con prontezza.
Sudombelico
delusino.
Le finanze
richiedono occhi
aperti (pure sui
glutei, per evitar
mosse alle spalle).
Come il lavoro che,
però, premia.
Golosità suine muy
soddisfatte.
La Luna profuma di
novità e d’amor.
Ricambiato. Le
semine son
proficue, la
scaltrezza e la
faccia di glutei
crescono, il
sudombelico è ok.
Non è poi così male
lavorare da soli.
Ma voi sembrate
non capirlo.
Ricredetevi. E
occhio a come (e
con chi) fornicate.
Forma fisica un
cicinìn in calo.
LO SPORT IN TV
IL PROGRAMMA
«IL TEMPO E LA.»
ECCO PERTINI,
IL PRESIDENTE
CARISMATICO
Il centro del programma di
approfondimento «Il Tempo
e la Storia» sarà la figura del
presidente Sandro Pertini, in
carica dal luglio 1978, a
pochi mesi dall’omicidio di
Moro e dalla strage di via
Fani. A guidare il viaggio,
Massimo Bernardini. Furono
anni duri, con il terrorismo
in ascesa, una crisi
economica e sociale, ma con
una figura carismatica, che
seppe intervenire
nella vita politica del Paese.
DA VEDERE STASERA
SU RAI STORIA ALLE 21.25
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MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZA SPECIAL
.
1La prima uscita dedicata ai Numeri è in edicola già da una settimana e ancora
disponibile al prezzo lancio di 1,99 euro. Chiedila al tuo edicolante e acquistala
con il quotidiano, la Gazzetta o il Corriere
Disney English a casa tua!
L’inglese è un gioco da ragazzi
1Oggi in edicola con Gazzetta e Corriere il secondo dvd del corso di lingua dedicato
ai più piccoli. Non serve saper leggere, con Topolino e Minnie si impara divertendosi
Serena Gentile
N
la collana
SONO 26 USCITE, CON LA TERZA IN REGALO IL COFANETTO
● Ecco le prime dieci delle 26 uscite della raccolta Disney English, in edicola
ogni mercoledì con Gazzetta e Corriere. 1 Numbers Impara i numeri con i
tuoi personaggi. 2 Colors Ma i colori quanti sono? Scoprilo insieme a Pico de
Paperis (in edicola da oggi a 3,99€). 3 Shapes E tu quante forme riconosci?
(28 gennaio a 7,99€). 4 Art Cosa ti serve per essere un vero artista? (4
febbraio a 7,99€). 5 Food Tutti al supermercato a fare la spesa! (11 febbraio a
7,99€). 6 Birthday Hai tutto l’occorrente per preparare una festa di
compleanno da urlo? (18 febbraio a 7,99€). 7 Farm Ma quanti animali ci sono
nella fattoria?! (25 febbraio a 7,99€). 8 Season Primavera, estate, autunno,
inverno... Impara le stagioni! (4 marzo a 7,99€). 9 Pets Qual è il tuo
animaletto preferito? (11 marzo a 7,99€). 10 Camping Che bello stare all’aria
aperta! Tutti in campeggio! (18 marzo a 7,99€).
on è vero che la tele fa
male. Con le dovute precauzioni (distanza di sicurezza dal video, innanzitutto) e con la giusta moderazione (non tutto il pomeriggio lì
davanti, per carità), la tele non
rimbambisce (come ci vogliono far credere certe mamme),
al contrario può tornare utile,
educare persino, insegnando
l’inglese ad esempio. Ecco a
voi Disney English, un corso in
dvd per i più piccini per imparare la lingua giocando, in
uscita con la Gazzetta dello
Sport e il Corriere della Sera. Il
primo numero è già in edicola
al prezzo speciale di 1,99 euro
ed è dedicato ai Numbers:
«Unisci un altro punto». Da oggi troverete il secondo, a 3,99
euro (più il prezzo del quotidiano) e dedicato ai Colors:
«Mischiare i colori». Il terzo
(con il cofanetto in omaggio) e
tutte le uscite successive saranno vendute inveve a 7,99
euro. E con ogni dvd in regalo
un libro con il riassunto della
lezione -cartoon.
CI SONO TUTTI Topolino, Minnie, Paparino, Pluto, Pippo e
compagnia cantante. Ballano
anche e giocano con l’inglese.
Basta ascoltare e ripetere. I nostri eroi, quelli Disney si intende, sono perfettamente bilingue, quindi se Paperina dice
mucca, immediatamente Topolino ripete cow. Mucca, cow. Ad
aiutarli nella mission disegni,
quiz e una piccola simpatica
classe di bambini. Ogni episodio sviluppa un tema con 15 parole e alcune frasi chiave: dai
numeri ai colori, dall’arte alle
stagioni, dagli hobby alle festività. Suddivisa in due livelli di
difficoltà, la collana insegna
l’inglese ai bambini che ancora
non sanno leggere e permette a
quelli più grandi di potenziare
le proprie abilità con la lingua
attraverso il gioco. Inoltre ogni
puntata offre come contenuto
speciale una puntata in italiano, e poi interamente in inglese, di Agente speciale Oso o In
giro per la giungla, cartoni
molto noti tra i marmocchi del
secolo. Vuoi mettere lui che
guarda la tele, zitto e muto, e
impara l’inglese?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL LIBRETTO
E dopo il
cartone puoi
ripetere quello
che hai
ascoltato e
imparato
grazie
al libretto
colorato
allegato
a ogni dvd.
Protagonisti
sempre loro,
i personaggi
Disney e il tuo
bambino.
Per imparare
l’inglese
giocando...
Gazzalook R Le sfilate di Milano
MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
.
PRESENTAZIONI
ARMANI
GIACCA
abbottonata
che ricorda
le linee della
divisa militare
nei toni
del verde e
del blu da portare
con un cappello
di pelle
Dell’Acqua:
geometrie
bianconere
1
Il portiere del Bayern Monaco
Manuel Neuer, 28 anni, da Armani
2
Alla sfilata di Re Giorgio anche
l’attrice Alba Rohrwacher, 35 ANSA
3
L’eleganza si chiama Armani
Bikkembergs è ancora sport
1Giacche corte e avvitate, pantaloni in velluto: l’inverno di Re Giorgio ha i toni del grigio
Da Dirk è il free climbing il filo conduttore. Cavalli fa sfilare un cow boy rinascimentale
Fabrizio Sclavi
U
ltimo giorno moda uomo a Milano. Per sapere
cosa dobbiamo metterci
il prossimo inverno è valsa la
pena di aspettare la sfilata di
Giorgio Armani. Un applauso a
Re Giorgio per aver saputo
darci ancora volta un motivo
di vanto per essere italiani, anzi milanesi. Milanesi sono i colori dei capi in passerella, tutte
le tonalità dei grigi mescolati
ai colori invernali visti attraverso un velo di nebbia. Milanese è l’eleganza di questa moda educata e composta. Ogni
completo è una storia a sé,
ogni uomo è una storia a sé. Le
giacche sono corte, leggere e
aderenti come fossero una seconda pelle. Con questa giacca
può andare bene solo un paio
di pantaloni alti in vita, molto
comodi sui fianchi e che vadano a stringersi sul fondo. Ci sono giacche avvitate portate
con maglioni a collo alto, collo
così voluminoso da sembrare
una grande sciarpa da montagna.
NON SOLO GIACCHE L’eleganza è fatta anche di giacconi in
montone rovesciato e tagliato
al laser, cabanne in mohair peloso e maglie jacquard morbidissime. I tessuti di lana non
sono mai piatti ma sembrano
stuoie e sotto la giacca un gilet
mezzo sbottonato su una camicia corta portata fuori dai pantaloni. È una moda fatta di sovrapposizioni, sfumature e tra-
me leggere ma calde. Ecco poi
in passerella il velluto di seta, il
tessuto così caro allo stilista,
questa volta usato per fare
pantaloni affusolati e sexy abbinati a giacche di lana sportiva. Tanti doppiopetto blu indossati con pantaloni neri.
Tanti accessori comodi e stravaganti: ci sono borse di pelliccia, scarpe come anfibi usate
per le situazioni più eleganti, e
cappelli che ricordano visioni
di paesi lontani.
simboli e decori di una Firenze
capitale e maestra dello stile.
VIAGGIO A FIRENZE Un messaggio di italianità anche dalla
collezione di Roberto Cavalli.
Lo stilista fiorentino riprende i
temi del motociclista e del
cowboy trasformandoli in decoro rinascimentale toscano.
Cavalli gioca in casa applicando alla sua moda proporzioni,
MUSCOLI CHE SEDUCONO Moda per l’uomo sportivo da Dirk
Bikkembergs per la presentazione della collezione Sport
Couture. La fisicità ha sempre
fatto parte del dna della maison che ci ha presentato capi
fatti, anzi disegnati, sul corpo
di chi fa dello sport il proprio
elemento di seduzione. Giacchini squadrati in tessuti rigidi
e tecnologici capaci di proteggere da qualunque impervio
clima. Cappotti d’aspetto militare che fanno però tanto moda. Un continuo mescolare di
tinte unite scure e opache alternate a pantaloni e t-shirts
stampate a motivi surreali. Abbigliamento per scalate urbane: free climbing è lo sport
scelto per questa sfilata, uno
sport che da l’idea di forza mescolata alla concentrazione e
alla temerarietà. Questo uomo
bello e forte diventa poi puro
accessorio quando esce di fianco alla donna Bikkembergs, la
Barbarella dei giorni d’oggi.
Trench senza maniche e immancabile zaino per l’uomo Bikkembergs, ieri in passerella a Milano
Serena Gentile
H
idetoshi Nakata che disegna gioielli non è
un gol a sorpresa. Il
giapponese più famoso
d’Europa trendy lo è
sempre stato. Oggi che
veste Gucci e Tom Ford,
ha un’aria più chic e meno
sporty di 17 anni fa, quando sbarcò con Gaucci a
Perugia alla conquista
del grande calcio, ma la
misura e la classe di
sempre. Via Montenapoleone, Milano. Naka-
DAMIANI BRACCIALE
con una placca circolare
e cordino in pelle della
collezione Metropolitan
Dream by H.Nataka
ta è tornato, senza pallone e codazzo di giornalisti, ma con un altro
sogno sì. «Metropolitan
Dream by H. Nakata», si
chiama così la nuova linea di gioielli disegnata
con Damiani gioiellieri
dal 1924, che aiuterà il
Nord del Giappone raso al suolo dal terremoto del 2011, devolven-
do parte del ricavato a Home for
All di Toyo Ito. «Non sono un designer, ma sono felice di averci
provato» dice. «Lo sa fare bene incalza il padrone di casa, Giorgio Damiani, vicepresidente del
gruppo. - Hide è stato un rompiscatole notevole, è molto attento
ai dettagli. É un ragazzo di valori
e qualità importanti, noi della Juve lo sappiamo...». Alla Juve
Nakata ha segnato il gol dello
scudetto della Roma 2001. Sembra una vita fa e per lui lo è. «Pensare al passato è perdere tempo,
non puoi cambiarlo. Non seguo il
calcio, no: amo giocare, non
guardare. Ogni volta che tocco
un pallone mi riviene voglia, ma
non ho rimpianti: ho lasciato
(nel 2006) perché non mi divertivo più, troppa mancanza di ri-
C
osa resterà di queste
quattro giornate di sfilate e presentazioni a
Milano? Tendenze forti
quanto contrastanti: abiti
sartoriali slim, pantaloni
ampi a vita alta, capispalla
rigorosamente oversize,
scarpe classiche con accenti
eccentrici e tessuti robusti
come velluti e flanelle. Enderby è il nome dell’ultimo
stivaletto di casa Church’s
per il prossimo inverno
2015-16; il fondo a carrarmato si unisce a una tomaia
cucita a mano. Nasce anche
la Crown Collection, collezione di lusso, completamente realizzata a mano.
Per la prima volta viene presentata una sneaker dalla
forma pulita e minimal.
spetto, ossessione per il denaro».
Sembra una vita fa, eppure la Juve è ancora prima e c’è sempre un
certo Totti. «Io lo adoro, è gradissimo altrimenti non sarebbe lì alla mia età... Spero che vincano,
meritavano già qualche anno fa».
La sua ultima partita a Bangkok,
alle Global Legends Series del 5
dicembre, con Figo e Cannavaro,
e per beneficienza. In mezzo una
valigia e tutto il Giappone: «Sognavo di conoscere tutte le 47 città, la loro cultura, l’artigianato.
Ora che ce l'ho fatta, vorrei regalare a Tokio una Biennale di Venezia. E portare nel mondo la nostra bibita tradizionale, un sakè
di qualità, il mio. Inizierò da Milano, sarò qui per l’Expo». C’è vita dopo il calcio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Nakata disegna gioielli per Damiani e il Giappone
Il calcio non mi manca, spero vinca la Roma»
Luca Roscini
FIORI E RIGHE Camminando
per la 42ma strada di New
York fino all’East Village,
Marc Jacobs si fa ispirare
dalle icone che hanno reso
celebre quel quartiere come
James Dean e Quentin Crisp. Ecco che abiti di velluto a
coste si abbinano a camicie
di seta con stampe floreali e
impeccabili pigiami gessati
si coprono con cappotti abbondanti. Musica classica da
Alessandro Dell’Acqua
che, tra geometrie, check e
bianco e nero, propone un
uomo rigoroso ed essenziale
dove però i rever sono ampi,
i pantaloni arricchiti da pince e i tessuti in flanella robusta. Napoli come un caleidoscopio di colori, saponi, suoni e culture a contaminate
l’eleganza informale di Harmont&Blaine. Le giacche a
righe orizzontali mentre il
piumino è ricoperto di tessuti presi alla camiceria. Fay
punta su linee essenziali e su
un ritorno al basico. I montgomery hanno il gancio simbolo del brand al posto degli
alamari, i peacoat della nautica sono reinterpretati con
maniche di piumino.
LA STORIA
1«Viaggio molto e produco un buon saké.
● 1. ALESSANDRO
DELL’ACQUA CAPPOTTO di
lana spigata ● 2. FAY GIACCA
trapuntata ● 3. CHURCH’S
STRINGATE ispirazione british
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MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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