www.gazzetta.it mercoledì 21 gennaio 2015 anno 119 - numero 17 euro 1,40 . MILAN IN PIENO CAOS 10 MA CHE DIAVOLO FATE? COPPA ITALIA MANCIO-SINISA PRIMA VOLTA DA CARI NEMICI 14 LA JUVE CI PROVA: GIOVINCO SUBITO A TORONTO PER AVERE ZAZA Mancini e Mihajlovic trascorrono anche le vacanze insieme Su Zaza, 23 anni, la Juve ha un diritto di riacquisto a 15 milioni Inter-Samp alle 21: Okaka titolare Dai nerazzurri 9 milioni per Suarez Fiorentina-Atalanta alle 18. Occhio a Mou: offre 27 milioni per Cuadrado I bianconeri premono perché Seba anticipi il suo addio. E a Vinovo irrompe Raiola: per Pogba sarebbero già pronte le offerte di United e City BREGA, DALLA VITE, DA RONCH, SARDELLI A PAGINA 10-11-13 GRAZIANO A PAGINA 14 6 18 IL RIGORE E’ UN REGALO: ROMA AVANTI DOPO 120’ SAPUTO «IL MIO BOLOGNA DA SERIE A» 9 771120 506000 50 1 2 1> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Furia Empoli per il penalty del 2-1 al 113’ segnato da De Rossi. Follia Gervinho in Africa: rosso e lacrime Dopo la bordata di Berlusconi («Sconfitte inaccettabili»), viene resa nota una telefonata di smentita a Galliani e Inzaghi. Film già visto che porta alla ribalta il problema della convivenza tra Barbara e Adriano CECCHINI, FROSIO, PUGLIESE, RICCI, STOPPINI PAG. 6-9 w IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi Tiger Woods a Cortina mascherato e senza un dente. Per farsi riconoscere da Lindsey Vonn ha dovuto mostrare l’estratto conto. OLIVERO, PASOTTO ALLE PAGINE 2-3-5 Il nuovo padrone canadese svela i suoi piani a casa Gazzetta: «Voglio andare in alto per restarci a lungo» TOSI ALLE PAGINE 18-19 15 IL CASO Di Natale gela l’Udinese Niente rinnovo, idea estero D’ANGELO A PAGINA 15 L’ANALISI di Carlo Laudisa IL COMMENTO di Massimo Oriani 21 21 SAPUTO E LA SFIDA SUL TRONO DEL BASKET DEI TYCOON STRANIERI ASPETTIAMO L’ITALIA Cuore caldo e testa fredda. Joey Saputo si presenta con un profilo davvero interessante per il nostro calcio. Il tycoon arrivato dal Canada, che in casa ha sempre parlato italiano, coniuga le doti dell’uomo d’affari a quelle del dirigente calcistico consumato. Da 21 anni guida il Montreal Impact ed ha imparato a delegare, a fare un passo dietro l’altro. Se l’è ampiamente meritato. Marc Gasol è stato votato miglior cestista dell’anno 2014, vincendo il prestigioso (e non lo diciamo per darci delle arie) Europlayer Gazzetta, da una giuria composta in maggioranza da gente che ci ha giocato contro o al fianco, che sa quindi realmente quale sia il suo valore. L’ARTICOLO A PAGINA 21 L’ARTICOLO A PAGINA 21 25 IL REPORTAGE Valentino già a tutto gas «Guardate quanto mi fa sgobbare Marquez» Rossi in sella prepara la nuova stagione «Per poter battere Marc devo essere al top» DA NON PERDERE 1 Tra Mediaset e Sky un canale unico per la Champions? IARIA A PAGINA 14 2 Europlayer 2014 Il premio Gazzetta va al «piccolo» Gasol LOPES PEGNA ALLE PAGINE 26-27 3 Il calcio è peccato L’Isis avrebbe ucciso tredici ragazzi ZAMAGNI A PAGINA 25 LUCHETTA A PAGINA 20 Nei Clarks Shop e nei migliori punti vendita. Per informazioni: Asak & Co. tel 045/6719611 - e mail: [email protected] 2 Primo piano R La crisi rossonera . I MOMENTI CHIAVE DI UN LENTO DECLINO LO SCUDETTO VA ALLA JUVE... È il 13 maggio 2012: la Juve conquista il primo dei tre scudetti vinti da Antonio Conte (nella foto la festa scudetto dopo la gara contro l’Atalanta all’ultima giornata). Il Milan è secondo a 4 punti ...E I BIG SE NE VANNO E’ il 12 luglio 2012: Silvio Berlusconi annuncia la cessione al Psg di Thiago Silva e Ibrahimovic. Con una plusvalenza che supera i 40 milioni di euro, se ne vanno due pilastri della squadra rossonera Giallo Milan Berlusconi sconfessa la bordata Di chi era? LO STRAPPO BARBARA-GALLIANI Fine novembre 2013: Adriano Galliani decide di lasciare il Milan, spiegando di avere ricevuto «un grave danno alla sua reputazione» dalle critiche di Barbara Berlusconi alla gestione del la società L’ESONERO DI ALLEGRI E’ il 13 gennaio 2014: dopo la brutta sconfitta in campionato contro il Sassuolo, il Milan decide di esonerare Massimiliano Allegri. Al suo posto è in arrivo l’ex rossonero Clarence Seedorf ERANO FELICI BARBARA, PIPPO E GALLIANI 1Sconfitta inaccettabile? Il presidente ha assicurato a Galliani e Inzaghi di non averlo mai detto. Chi ha passato all’Ansa le sue presunte parole? Era già successo con Seedorf. Indizi, sospetti: altra giornata tesa INACCETTABILE PERDERE CON SQUADRE I CUI CALCIATORI GUADAGNANO 5 VOLTE MENO SILVIO BERLUSCONI FRASE ATTRIBUITA AL PRESIDENTE DEL MILAN G.B. Olivero MILANO C hi ha ucciso il grande Milan? Potrebbe essere il titolo di questo giallo che appassiona per i suoi intrecci ma inevitabilmente intristisce i tifosi rossoneri. Come i migliori gialli anche qui non mancano i capitoli-chiave, quelli che alla fine della storia ti tornano subito in mente per gli indizi che hanno lasciato. E magari a fine lettura scopriremo il reale peso del capitolo datato 19-20 gennaio, quello che potremmo intitolare: «Inaccettabile. Ma chi l’ha detto?». Per adesso vale la pena di rileggerlo ricordando il punto di partenza. Lunedì sera alle 19.30 un lancio dell’Ansa esplicita il dispiacere di Silvio Berlusconi per la situazione del Milan dopo la sconfitta con l’Atalanta: «Sono più sconcertato che arrabbiato. Capisco che non sono più i R Indizio: Barbara usò l’aggettivo «inaccettabile» in un comunicato contro Allegri tempi in cui si vinceva a Barcellona, ma è inaccettabile perdere contro squadre con calciatori che guadagnano 5 volte meno dei nostri». Sul banco degli imputati finiscono un po’ tutti: Adriano Galliani (che fa firmare i ricchi contratti), Pippo Inzaghi (che deve gestire una rosa più competitiva di quella dell’Atalanta) e la squadra (il cui rendimento è palesemente insufficiente). LE TELEFONATE Ieri mattina poco dopo le 10 Galliani sale in macchina diretto a Milanello. Nell’ultima parte del percorso 1 ● I punti che ha conquistato il Milan nel 2015. Il bilancio è di due sconfitte in casa (2-1 col Sassuolo e 1-0 con l’Atalanta), un pareggio (1-1 sul campo del Torino) e nessuna vittoria riceve la telefonata del presidente Berlusconi che nega di aver mai rilasciato quelle dichiarazioni all’Ansa sottolineando che la sera prima aveva parlato di calcio solo con lo stesso Galliani e con Inzaghi, sempre al telefono. Appena arriva a Milanello, Galliani bypassa la club house e si fa portare direttamente a ridosso dei campi di allenamento, dove ci sono gli spogliatoi e l’ufficio di Inzaghi. Lì dentro l’a.d. rossonero trova l’allenatore, che sta riguardando la partita contro l’Atalanta insieme allo staff. Uno sguardo dice più di mille parole. L’intesa tra Galliani e Inzaghi è quasi come quella che Pippo aveva con Rui Costa e Serginho, i suggeritori preferiti degli anni d’oro da cannoniere. «Pippo, mi ha chiamato il presidente». «Grazie, ha chiamato anche me». Il sorriso condisce tutto. Anche al tecnico Berlusconi ha ribadito le stesse cose aggiungendo qualche parola di conforto, un paio di suggerimenti tattici (quelli non guastano mai...) e l’invito a trasmettere fiducia ed entusiasmo alla squadra, chiamata a reagire prontamente alle ultime brutte prove. Inzaghi sta vivendo giorni difficilissimi. Perfino gli amici, che ne conoscono la congenita tensione, non sanno come prenderlo: mandano sms che restano senza risposta (evento più unico MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 . STAGIONE DA DIMENTICARE La delusione di Robinho, Matri, De Jong e Birsa dopo la sconfitta 3-2 sul campo del Parma alla 9a giornata di andata. Il Milan chiuderà il campionato 2013-2014 lontano dall’Europa L’ESONERO DI SEEDORF E’ il 9 giugno 2014: deluso dall’ottavo posto, il Milan cambia ancora allenatore, esonerando Clarence Seedorf che chiude la sua esperienza con 35 punti in 19 partite. Comincia l’era di Pippo Inzaghi delle dichiarazioni attribuite a Berlusconi. L’indizio è un aggettivo: quell’«inaccettabile» che richiama un altro comunicato storico. Il 12 gennaio 2014, subito dopo Sassuolo-Milan 4-3, Barbara Berlusconi dichiarò all’Ansa: «Una serata deludente. E’ necessario e urgente cambiare. Non è più tollerabile che i tifosi assistano a prestazioni inaccettabili come questa». Il tono è simile, il contenuto pure. E poi c’è quell’aggettivo che diventa un indizio pesante. Nota a margine: dopo quel comunicato fu esonerato Allegri e arrivò Seedorf anche se per qualche ora l’allenatore in pectore fu - indovinate chi? - Pippo Inzaghi. che raro) e quando riescono a sentirlo ci mettono un secondo a coglierne il disagio. Pippo soffre per il rendimento del Milan e il clima agitato intorno a lui e alla squadra peggiora le cose. Galliani, che mai come adesso ricopre il ruolo di prezioso tutore di Inzaghi (e anche per questo dovrebbe regolamentare in modo chiaro l’eventuale ingresso di Sacchi in società), cerca di rincuorarlo e l’impressione è che Inzaghi, dopo la telefonata di Berlusconi, sia davvero più sereno. Più concentrato no, quello è impossibile: la concentrazione è già massima. Per uscire dalla crisi Pippo conosce solo la ricetta del lavoro e lo ribadisce a Galliani che prima di lasciare Milanello parla con alcuni giocatori. LA REPLICA Durante il tragitto verso Milano, Galliani fa filtrare la smentita di Berlusconi parlando con i giornalisti che abitualmente si occupano di Milan. Emergono così i particolari delle telefonate. Ma è possibile che una delle principali agenzie internazionali si sia inventata una dichiarazione dell’ex presidente del Consiglio o quantomeno che abbia frainteso i termini ed equivocato la situazione? Ovviamente no. E l’Ansa alle 14.42 prende solo atto della «telefonata tranquillizzante da parte di Berlusconi a Galliani e Inzaghi». RE intanto ci si interroga di nuovo sul rapporto tra i due amministratori delegati Con un secondo lancio delle 19.17 l’Ansa (che garantisce di non aver ricevuto nessuna smentita ufficiale) ribadisce che «secondo quanto filtra dal club Berlusconi avrebbe fatto scendere il termometro delle preoccupazioni negando il senso del suo sfogo raccontato ieri (lunedì, ndr) all’Ansa da un interlocutore diretto». L’INDIZIO Un interlocutore diretto, già. Ma chi? Difficile che si tratti di uno dei soliti cortigiani del presidente o di un consulente politico. E allora un indizio si nasconde proprio tra le parole 7 LOTTA DI POTERE I giallisti, però, sanno che per fare una prova servono tre indizi e qui al massimo siamo a due. Nel marzo del 2014, infatti, si era vissuta una situazione simile. Un lancio dell’Ansa: «Il Milan è costruito male», frase attribuita a Silvio Berlusconi. Ma poi il presidente chiama Galliani, l’eventuale destinatario della critica, e smentisce la dichiarazione. sempre in via ufficiosa, ossia con il diretto interessato, e mai in via ufficiale, ossia con un nuovo comunicato. E anche in quel caso, tra le varie indiscrezioni, ce n’era una che sottolineava lo sconforto di Berlusconi per gli scarsi risultati a fronte di un monte ingaggi inferiore solo a quello della Juve. Un argomento riemerso prepotentemente lunedì. Insomma se Giulio Andreotti diceva che «a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca», si può legittimamente ipotizzare che questa sia un’altra puntata della guerra al vertice tra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani. Il 12 dicembre a Milanello era andato in onda il brindisi natalizio: «Adriano, ma noi non litighiamo sempre?». «Lo pensano gli altri... Il presidente mi ha detto “Adriano, con Barbara non ti devi proprio sposare ma insomma...”». Accanto a loro c’era Inzaghi e a chi gli faceva notare che il panettone era riuscito a mangiarlo Pippo rispose: «Speriamo, mancano ancora due partite». Erano quelle con Napoli e Roma, che spaventavano tutti e invece fecero sognare il terzo posto. Poi, nel giro di dieci giorni, i sogni sono finiti e sono tornati i problemi. Come un anno fa, come due anni fa. E il giallo sulla sorte del Milan si arricchisce di nuovi capitoli e di nuovi sospetti. Speriamo che la soluzione del giallo sia vicina, come la fine di questo periodo buio. Perché tra la caccia agli indizi e la ricerca del colpevole si rischia di dimenticare la vittima: il Milan. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● I punti di distacco del Milan dal terzo posto in classifica occupato dal Napoli e dalla Sampdoria. Molto più vistosa la distanza che separa i rossoneri dalla Juve capolista: ben 20 punti IL K.O. A SAN SIRO COL SASSUOLO... Nicola Sansone esulta dopo aver segnato: il Sassuolo passa a San Siro e il Milan trascorre un’orribile giorno dell’Epifania. Con questo k.o. diventa sempre più complicata la crisi rossonera ... E QUELLO CON L’ATALANTA Siamo a domenica scorsa: la squadra di Inzaghi gioca malissimo e merita di perdere con l’Atalanta. A fine partita un gruppo di giocatori va sotto la curva a chiedere scusa ai tifosi I CONTI NON TORNANO Silvio è preoccupato: senza la Champions altri 50 milioni in fumo 1L’anno scorso Fininvest ha ripreso a pompare denaro nelle casse rossonere per ripianare le perdite di bilancio Il patron ha qualche noia finanziaria e teme ulteriori esborsi santemente a iniettare denaro nelle casse rossonere. I tifosi non ne hanno percepito gli effetti, viste le magre campagne acquisti. I soldi tuttavia sono serviti a mantenere la continuità aziendale: dopo i 26 milioni (tra versamenti e rinuncia ai crediti) spesi prima della scorsa estate, a settembre c’è stato un massiccio intervento per via della semestrale negativa e altri aiuti dell’azionista sono in programma, alla luce del forte deficit di bilancio al 31 dicembre 2014, che dovrebbe superare i 40 milioni (erano 16 nel 2013 e 7 nel 2012). Silvio Berlusconi, 78 anni, ha preso il Milan nel 1986 Marco Iaria twitter@marcoiaria1 I CIRCOLO VIZIOSO Gira e rigira, quei 50 milioni della Champions sono l’ossigeno che manca a Fininvest per rifiatare e al Milan per tendere verso l’equilibrio contabile. Senza l’Europa, infatti, il fatturato della stagione sportiva (il bilancio rossonero è sfalsato perché segue l’anno solare) è crollato a 200-210 milioni, al netto delle plusvalenze. L’addio in estate di Balotelli, tra plusvalenze e stipendio, ha prodotto un risparmio di circa 10 milioni sull’esercizio 2014, ma non basta. Il Milan può tentare di reggersi sulle sue gambe solo se sta in Champions, anche perché la sua struttura di costi, pur con la spending review adottata, resta imponente. È una struttura da squadra di alto livello: nel 2013 ammontava a 279 milioni (51 di soli ammortamenti) e assorbiva tutte le entrate, comprese le plusvalenze. Si tratta di scadenze da rispettare – le buste paga, le fatture dei fornitori, ecc. – e non è un caso se l’indebitamento finanziario sia aumentato e lo scorso anno si sia fatto ricorso a due nuove linee di credito per complessivi 96 milioni, in cambio della cessione dei crediti futuri dei contratti tv e pubblicitari. Si fa quel che si può per evitare tensioni di liquidità. Berlusconi lo sa benissimo e teme che le esigenze di cassa non diminuiscano nel prossimo futuro. l Milan è sempre stata una questione di cuore (e un formidabile veicolo di propaganda) per Silvio Berlusconi. Negli ultimi tempi è diventata una preoccupazione per il portafoglio. Da quando la crisi e il lodo Mondadori hanno colpito le attività di famiglia, la squadra di calcio si è trasformata in un giocat- IMPEGNO Dal 1986 a oggi il patron ha tirato fuotolo troppo costoso. Un lusso. E il timore del ri circa 650 milioni per il Milan. C’era un tempo patron è che le elargizioni riprendano ad au- in cui poteva permettersi qualsiasi cosa, ora non mentare: non per comprare più. Fininvest ha chiuso il bilancio qualche stella ma per ripianare 2013 con una perdita di 428 mile perdite. Lo spettro di un’altra IL NUMERO lioni, che si aggiunge ai 284 brustagione fuori dall’Europa non ciati nel 2012. La holding ha riserintacca soltanto l’orgoglio del ve enormi (1,6 miliardi) ma non si presidente-tifoso che si vanta di staccano più i dividendi di una essere il più vincente della stovolta. Peraltro Berlusconi, a causa ria, ma agita pure i pensieri deldella perdita dei requisiti di onol’imprenditore. Replicare un’al- I milioni versati da rabilità dopo la sentenza Mediatra mattanza da 50 milioni - Berlusconi nel set, è costretto a vendere il 20% di perché questa è l’entità dei Mediolanum, l’unica gallina dalle capitale del Milan mancati ricavi da Champions, uova d’oro. Senza dimenticare i inclusi il botteghino e i bonus sin dall’insediamento debiti di Forza Italia garantiti perdegli sponsor - sarebbe terrifi- del 1986 sonalmente. Ci mancava solo il cante per i conti di Fininvest: Milan. I cui ricavi si cristallizze100 milioni di danni in due anni, troppi. ranno senza gli introiti della coppa principale: tolti i bonus il rinnovo del contratto con EmiraCAMBIO DI ROTTA La holding di famiglia, tes, a partire da luglio, non regalerà un surplus proprietaria al 99% del Milan, aveva imposto decisivo. È vero che è tempo di austerity, ma l’autosufficienza e il management si era ade- Berlusconi dovrebbe virare verso una strategia guato sacrificando i pezzi grossi (43 milioni di differente: ripartire da zero e abbattere i costi plusvalenze da Thiago Silva e Ibrahimovic nel portandoli al livello di un club medio, oppure 2012) e tagliando le spese per il personale, investire a inizio stagione sull’organico e sperache sono scese dai 206 milioni del 2011 ai 151 re di rientrare con i proventi Champions. Così, del 2013. Per un po’ Fininvest è riuscita a re- invece, i ripianamenti dei deficit a consuntivo spirare (appena 4 i milioni versati nel 2013) sono ineluttabili. ma nella seconda metà del 2014 ha ripreso pe© RIPRODUZIONE RISERVATA 650 4 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . Primo piano R La crisi rossonera MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Dal padrino Galliani fino a Montolivo: Inzaghi, fatti dare una mano da loro 1Tutti gli uomini di Pippo per uscire dal momentaccio: l’a.d., il capitano tuttofare, Menez che può dare la svolta Marco Pasotto MILANO P ippo Inzaghi proverà a mettere in pratica il motto dell’equilibrista («No all’esaltazione dopo le vittorie, niente drammi quando le cose non vanno») anche stavolta. Ma farlo è sempre più complicato. A differenza degli altri momenti scuri stagionali, in cui le sconfitte venivano digerite ed espulse da Milanello con tempi più o meno rapidi, in questo caso si parla per la prima volta di sfide decisive per il suo futuro. E questo è il contesto complicato in cui l’allenatore dovrà essere capace di trasmettere una nuova scossa alla squadra. Si riparte necessariamente da qui: da un tecnico che deve restituire ai giocatori lo spirito smarrito. Basterebbe, tanto per capirci, quello visto proprio contro la Lazio alla prima di campionato. Per farlo Pippo si affiderà in- nanzitutto alla cultura del lavoro, cosa che ha contrassegnato tutta la sua carriera. «Non conosco altro modo per uscire dalle difficoltà», raccontava già nel dopogara di domenica. MOMENTI DELICATI ● Pippo Inzaghi, 41 anni, prima panchina in A BOZZANI QUALITÀ Ma sudare non è sufficiente. O almeno, non del tutto. Una squadra che deve per forza di cose ripartire, va curata anche nella testa oltre che nelle gambe. Ecco gli straordinari di Pippo. Dovrà essere bravo e costante nel trovare le chiavi giuste per rimettere in moto la forza mentale dei singoli. La base di partenza è: questa squadra ha dimostrato, come a fine anno, di avere delle qualità, che non possono essere scomparse. Sono state semplicemente smarrite e occorre ritirarle fuori. Pippo in tutto ciò non sarà solo. Fuori dal campo, tanto per fare un nome, c’è sempre Galliani. Non va infatti dimenticato che Inzaghi è un «suo» uomo: fu l’a.d. a sbarrargli l’anno scorso la strada per Sassuolo, convinto che prima o poi sarebbe arrivato il momento giusto per la panchi- RE’ stato proprio RIntanto il tecnico l’a.d. l’anno scorso a impedire a Inzaghi di andare al Sassuolo continua i colloqui con i giocatori: vuole capire che cosa non funziona Niang va verso il Genoa E anche De Jong è k.o. 1Galliani e Preziosi trattano per il prestito della punta. L’olandese out due settimane MILANO M’ Baye Niang torna a comparire con forza sulla lista dei partenti. Dopo Udinese e Newcastle, sulle tracce del 20enne attaccante esterno francese stavolta c’è il Genoa. E siccome quando ci sono di mezzo Galliani e Preziosi il più delle volte gli affari vanno in porto, c’è da stare con le antenne dritte. Anche perché pare che l’affare sia già abbastanza avanti. Si tratterebbe comunque di un prestito. In entrata, invece, continua il casting per il terzino. Siqueira resta la prima scelta, ma l’Atletico Madrid non pare intenzionato a scendere dalla richiesta di dieci milioni. Il Milan invece mette sul piatto un prestito con obbligo di riscatto (a una cifra comunque inferiore rispetto ai desideri dell’Atletico). Così al momento la questione è ferma, così come non si registrano particolari passi avanti per Pasqual, ai ferri corti con la Fiorentina. Gli altri nomi sulla lista rossonera? Guerreiro del Lorient e Douglas Santos, in forza all’Atletico Mineiro e di proprietà dell’Udinese. Le attenzioni attuali di mercato, na rossonera. E fu sempre Galliani a caldeggiare il suo nome nelle ore seguenti all’esonero di Allegri. RIFERIMENTI Inzaghi lavorerà anche per migliorare il rapporto con Tassotti, il cui grado di coinvolgimento è evidentemente al di sotto delle attese. Per quanto riguarda la squadra, i suoi pilastri sono facilmente identificabili con lo zoccolo duro degli italiani. Quindi il capitano Montolivo, che ha dato disponibilità completa (a prescindere dalla posizione in campo più o meno gradita...), ma anche senatori come Abate, Bonera e Abbiati. Presenze importanti nello spogliatoio, al di là di infortuni ed esclusioni tecniche. Senza tralasciare la figura di Menez. In questo caso il supporto che si attende Pippo è più di carattere tecnico: l’auspicio è che il francese trovi maggiore continuità e, essendo quello con più qualità, dia l’esempio ai compagni (non come sul gol dell’Atalanta: oltre ad aver perso palla malamente, Jeremy non ha abbozzato nemmeno mezzo metro di inseguimento). DOPPIO LAVORO Nel frattempo Pippo sta intensificando i colloqui personali (che comunque non sono mai mancati). Una sorta di screening approfondito per provare a capire alla radice cosa c’è che non va. Inzaghi in questi giorni andrà oltre a torelli, scatti e partitelle. Oltre l’allenamento, anche per avere chiaro in testa quali giocatori possono esercitare un influsso positivo sul gruppo e chi invece sta patendo particolarmente la situazione. Insomma, doppio lavoro: tattico e psicologico. Per fortuna non potrà mai essere questo a spaventare Pippo. © RIPRODUZIONE RISERVATA FRA MERCATO E CAMPO SUSO, PRIMO ALLENAMENTO ● Ciò che fino a poche settimane fa sembrava improbabile, è diventato realtà: Suso è riuscito ad arrivare al Milan già a gennaio, ha preso la maglia numero 8 e ieri ha sostenuto il primo allenamento a Milanello (alle spalle c’è Mastour) BUZZI comunque, sono rivolte in massima parte al terzino sinistro. ESSIEN OKAY Intanto dall’infermeria arriva un’altra cattiva notizia: si ferma pure De Jong. L’olandese, come informa una nota medica ufficiale della società, nelle battute finali di Milan-Atalanta – davvero una partita maledetta sotto tutti gli aspetti –, ha riportato un problema al flessore mediale della coscia destra. L’entità non è particolarmente grave, ma lo costringerà comunque a saltare senz’altro la doppia sfida ravvicinata di campionato e Coppa Italia con la Lazio, e la sfida casalinga col Parma di domenica 1 febbraio. Lo rivedremo a Torino con la Juve il 7 febbraio. A questo punto, Montolivo potrà finalmente essere schierato al centro della mediana (dove comunque Inzaghi recupera Essien, tornato in gruppo). In difesa, gli esami a cui si è sottoposto Bonera hanno confermato la lesione al bicipite femorale sinistro: altri controlli fra due settimane, la prognosi resta comunque lunga. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 . Su chi può appoggiarsi GALLIANI L’a.d. rossonero è stato il principale sponsor di Pippo nella corsa alla panchina della prima squadra. Il rapporto è fitto e affettuoso MONTOLIVO Il capitano si è messo a totale disposizione dell’allenatore, che può contare anche su senatori dello spogliatoio come Abate, Bonera e Abbiati MENEZ E’ il più tecnico e Inzaghi si aspetta maggiore continuità. Jeremy peraltro si sente in debito di riconoscenza con lui Coppa Italia R Ottavi di finale 6 ROMA 2 EMPOLI 1 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . 1 2 di ANDREA PUGLIESE DISASTRO ASTORI SKORUPSKI C’È TAVANO SPRECA VECINO OVUNQUE DOPO TEMPI SUPPLEMENTARI PRIMO TEMPO 1-0 (1-1 AL 90’) MARCATORI Iturbe (R) al 5’ p.t.; Verde (E) al 35’ s.t.; De Rossi (R) su rigore all’8 s.t.s. ROMA (4-3-1-2) Skorupski; Maicon, Yanga-Mbiwa, Astori, Cole (dal 24’ p.t. Holebas); Pjanic (dal 35’ s.t. Paredes), De Rossi, Nainggolan; Totti (dal 22 s.t. Ljajic); Iturbe, Destro. PANCHINA Lobont, De Sanctis, Florenzi, Somma, Manolas, Calabresi, Uçan, Verde, Borriello. ALLENATORE Garcia. ESPULSI nessuno. AMMONITI Yanga-Mbiwa per g.s. ROMA ITURBE 3 ● 1 Daniele De Rossi, 31 anni, esulta con Maicon GETTY ● 2 Il contatto tra Zielinski e Paredes: il giocatore dell’Empoli prende prima il pallone AP ● 3 De Rossi trasforma il rigore del definitivo 2-1: la Roma entra nei quarti di Coppa Italia FOTOPRESS 1 Verdi risponde a Iturbe. I giallorossi, deludenti e contestati, passano al secondo supplementare: decide De Rossi dal dischetto. Il fallo non c’è ROMA L’ equazione di Silvio Berlusconi va proprio riscritta. La differenza tra una squadra i cui calciatori guadagnano circa 98 milioni lordi (la Roma) e un’altra che arriva ad appena 11 (l’Empoli) viene certificata solo al secondo supplementare grazie a un rigore fasullo assegnato per un presunto fallo di Zielinski su Paredes, dopo l’1-1 del 90’ nato dalle reti del redivivo Iturbe - non segnava dal 5 ottobre - e dell’ottimo Verdi. Ai quarti di Coppa Italia passano quindi per 2-1 i giallorossi tra i fischi, con una notazione di passaggio: se il provvedimento del Casms era quello di vietare l’ingresso agli ultrà della Sud dopo i fatti nel derby, si sappia che hanno semplicemente traslocato di pochi metri in Distinti e Tevere con tanto di striscione. Perfetto, no? LA CHIAVE Garcia aveva chiesto una partenza importante: il gol arriva quasi subito. Poi poco altro I tifosi (chiusa la Sud, ultrà tra i distinti) non gradiscono, Verdi fa 1-1. Ma l’arbitro è decisivo TURNOVER ROVESCIATO Tornando al match, il paradosso è che a fare il turnover più spinto è proprio la squadra con la panchina più corta, ovvero l’Empoli, che in partenza rinuncia ai talentuosi Sepe, Rugani, Valdifiori e Pucciarelli per dare spazio dietro a chi ha giocato meno e in avanti al nuovo acquisto Saponara, chiamato a innescare un tandem d’esperienza composto da Maccarone e Tavano. La Roma invece schiera l’artiglieria pesante in tutti i reparti, rispolve- rando dall’inizio Cole - che presto lascia spazio a Holebas per un botta alla mandibola e viene portato in ospedale per accertamenti - e non tenendo a riposo neppure Maicon e Pjanic, utili per lanciare tre attaccanti puri come Iturbe, Destro e Totti. Il capitano giallorosso, però, stavolta torna alle origini e si piazza in posizione da trequartista per dare vita a un 43-1-2 praticamente speculare a quello dei toscani, con De Rossi destinato a camminare sulle zolle di Saponara come Signorelli fa con Totti, mentre in mediana se la vedono spesso lo straripante Nainggolan con Laxalt, mentre Vecino incrocia le traiettorie di Pjanic. La differenza la fa la tempistica del pressing alto, che la Roma innesca per quasi tutto il primo tempo e l’Empoli per parte della ripresa. FISCHI OLIMPICO Visto che Garcia chiedeva un avvio robusto, il gol arriva subito con LA MOVIOLA di ALEX FROSIO PAREDES VOLA NON È PENALTY Fischio improvvido di Di Bello all’8’ del 2o supplementare: Zielinski entra sul pallone e non commette fallo su Paredes, già in volo prima del contatto. Rigore regalato. E l’Empoli poteva già lamentarsi per la mancata espulsione di Yanga Mbiwa al 9’ del primo supplementare: solo giallo per il fallo su Zielinski al limite, ma era chiara occasione da gol. Il polacco dell’Empoli sarebbe entrato in area da solo e con un suo compagno ancor più solo al centro. Maicon che mette al centro una palla deviata da Barba e messa in rete da Iturbe dopo una fiacca chiusura di Bianchetti. E’ l’unica vera conclusione nello specchio di entrambe le squadre, visto che un diagonale di Tavano (10’) sfila a lato di poco e un paio di conclusioni di Nainggolan (30’ e 40’) vengono neutralizzate dalla difesa empolese. Il pallino del gioco è della Roma, che si sovrappone bene sulle fasce e i toscani non hanno la rifinitura giusta per accendere gli attaccanti negli spazi. L’inizio ripresa è giallorosso, con Destro che prima si divora il match ball dentro l’area tirando alto (2’) e poi impegna Bassi (6’). Da quel momento però la squadra di Garcia annega in uno sterile possesso palla e in una condizione fisica precaria, mentre l’ingresso di Zielinski e Verdi rivitalizza l’Empoli. Il primo sfiora il pari da ottima posizione (12’), il secondo lo certifica capitalizzando in diagonale un lancio di Vecino (35’) su cui Astori e Skorupski sono in ritardo. La Roma tira fuori l’orgoglio e Bassi salva con una doppia parata su Iturbe (47’). Morale: solo un’errata interpretazione dell’arbitro intervento di Zielinski su Paredes - consente a De Rossi di andare sul dischetto nel secondo supplementare, mentre Skorupski salva al 120’ sull’ultima incursione di Tavano. I fischi finali e le lacrime dell’Empoli raccontano tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL PROTAGONISTA Sarri: «Gli applausi? Avrei preferito vincere» 1Il tecnico dell’Empoli si prende la scena ad avvicinarsi al quarto uomo, per chiedere spiegazioni. Ha guardato il cielo, poi ha controllato l’orologio. Sapeva che un’altra occasione sarebbe ricapitata. E così è stato, fino a quelle mani nei capelli per il 2-2 sciupato da Tavano, minuto 120. e si guadagna pure l’omaggio dell’Olimpico Dopo Mancini, ha messo sotto pure Garcia Davide Stoppini ROMA C i sono fischi e fischi, a pensarci bene. C’è quello di Di Bello, l’arbitro che ha tolto un sogno a Maurizio Sarri da Figline. E poi ci sono quelli dei tifosi della Roma, che hanno sommerso la squadra al 90’ e poi al 120’, un inedito dell’era Garcia. Ecco perché l’hanno visto passeggiare nervosamente, Sarri. Perché gli hanno 6,5 La sua partita è fatta di rabbia e cattiveria, proprio come il gol. Accelera, cerca l’uno contro uno, crea superiorità numerica. Meriterebbe la doppietta. Roma, fischi e regalino Rigore finto, Empoli k.o. Massimo Cecchini 5,5 IL MIGLIORE EMPOLI (4-3-1-2) Bassi; Laurini (dal 7’ s.t. Hysaj), Bianchetti, Barba, Mario Rui; Vecino, Signorelli, Laxalt; Saponara (dall’11’ s.t. Zielinski); Maccarone (dal 23’ s.t. Verdi), Tavano. PANCHINA Pugliesi, Sepe, Rugani, Tonelli, Diousse, Perticone, Valdifiori, Croce, Pucciarelli. ALLENATORE Sarri. ESPULSI Signorelli per proteste al 15’ s.t.s. AMMONITI Bianchetti e Zielinski per g.s., Vecino per proteste. ARBITRO Di Bello di Brindisi. NOTE spettatori 11.019, incasso di 286.770 euro. Tiri in porta 10-5. Tiri fuori 11-7. In fuorigioco 4-1. Angoli 13-0. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’. LE PAGELLE tolto dalle mani la pazzia che andava inseguendo, lui che da ragazzo era tifoso della Fiorentina, impazziva per Baggio ma forse mai avrebbe immaginato di aver la possibilità di incontrarla sul campo, la Fiorentina. Magari in quarto di finale di Coppa Italia, lui che la Coppa Italia (quella di Serie D, però) l’ha vinta con il Sansovino, 13 anni fa. Ieri sera è arrivato a tanto così dal sogno. Un rigore di troppo l’ha spinto a calmare una panchina imbufalita e poi Maurizio Sarri, 56 anni ANSA APPLAUSI Così a Sarri restano gli applausi. «Avrei preferito vincere», ha sussurrato ieri sera. Dev’essere destino che con la Roma vada così. Perché anche in campionato, a settembre, andò vicino al colpo ma poi usci a mani vuote. La pazzia di ieri tanto pazzia non era. L’Empoli se l’è giocata. Il primo tempo ha guardato l’Olimpico. Sar- ri negli spogliatoi l’ha svegliato e dal minuto 46 c’è vista una sola squadra in campo. Sarri s’è preso l’Olimpico, è venuto a mostrare calcio a chi calcio sembra non saper più esprimere. Garcia all’inferno, Sarri in paradiso. Eppure ai quarti ci va il francese: strano il calcio. Eppure questo allenatore, il meno pagato della A, non smette di collezionare complimenti. L’Empoli è un’orchestra, musica in una serata di fischi. Musica annunciata, davanti a Garcia, solo 3 giorni dopo aver riempito di interrogativi pure l’Inter di Mancini. Due mostri sacri messi all’angolo: la vittoria vera, in fondo, va oltre un rigore. © RIPRODUZIONE RISERVATA SKORUPSKI 6 Sbaglia i tempi dell’uscita su Verdi, ma salva nel finale su Tavano. MAICON 5,5 Segnali di ripresa, ma in fase difensiva le solite amnesie e 32 palle perse. YANGA-MBIWA 5,5 Bravo nelle chiusure e negli anticipi. Ma alla distanza cala eccome. ASTORI 4,5 Così così, poi Verdi lo ridicolizza in velocità. Altro giro, altro errore. COLE 6 La sua gara dura 24’. Sfortunato. HOLEBAS 6 Partita diligente, fatta di corse, appoggi e qualche inserimento. PJANIC 5,5 Uno con il suo genio deve andare oltre. E invece non si accende mai. PAREDES 6 In campo per 40’, ci mette voglia e cattiveria, pressando ovunque. DE ROSSI 6,5 Gioca basso, dà ritmo con il giro palla di prima. Prezioso in tutto. NAINGGOLAN 6,5 Va dentro, dà assistenza e cerca gli scarichi. Sfortunato al tiro. DESTRO 5 Va in verticale, ma non fa mai male. Si divora il 2-0, fischiatissimo. TOTTI 6 Gioca trequartista e lavora molti palloni. Inizia con due nefandezze, poi cresce. LJAJIC 6 Prova qualche accelerata palla al piede, ma nulla di più. ALL. GARCIA 5 Stavolta si affida al 4-3-1-2 con il rombo. Ma la idee latitano e la Roma non corre più. EMPOLI 6,5 IL MIGLIORE BASSI 7 Il portiere è decisivo a partita in corso, fondamentale nel finale: prima la doppia parata su Iturbe in pieno recupero, poi respinge la conclusione di Ljajic. LAURINI 6 Sta bloccato, non commette sbavature. HYSAJ 5,5 Recupera 9 palle, ma ne perde 12. In generale confusionario. BIANCHETTI 5 Sul gol di Iturbe sbaglia la marcatura, a inizio ripresa regala due chance a Destro. BARBA 6 Pulito negli interventi, gioca semplice, senza rischiare. MARIO RUI 6,5 Spinge a intermittenza, ma è essenziale in fase di spinta. E salva il 2-1. VECINO 6,5 Lavora tanti palloni, va e tampona. Suo il taglio in verticale per Verdi-gol. SIGNORELLI 6 Piazzato davanti alla difesa, fa girare la squadra per 70’, poi va in apnea. LAXALT 5,5 Corre per due, ma spesso senza ordine. Fatica all’inizio su Maicon. SAPONARA 5,5 Deve regalare fosforo all’attacco: ci prova (a vuoto) con qualche colpo. ZIELINSKI 6 Impatta bene, sfiorando subito il pari. Poi qualche spunto. TAVANO 5 Spreca due palloni d’oro, quelli dell’1-1 e del 2-2. Inconsistente. MACCARONE 4,5 Mai incisivo, non detta mai il passaggio. A tratti fa quasi tenerezza. VERDI 7 Entra e cambia volto alla gara: finte, spunti, mal di testa per chiunque gli passi accanto. E il gol. ALL. SARRI 7 L’Empoli gioca bene. Poi nella ripresa si alza, pressa e cresce in qualità e dinamismo. DI BELLO Indovina le chiamate in area sul tiro di Nainggolan e sulla protesta di Iturbe, ma il regalo finale è troppo grande. E decide una qualificazione ingiusta. STALLONE 5,5-PETRELLA 6 4,5 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . 7 8 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . Il caso R MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Follia Gervinho: pugno, rosso e scenata in campo 1Coppa d’Africa: l’attaccante della Roma perde la testa durante Costa d’Avorio-Guinea. A Conakry almeno un morto per una granata in un bar che gli eventuali quarti di finale. Le chance degli ‘Elefanti’ di qualificarsi sono intatte, anche perché ieri sera Mali e Camerun hanno pareggiato quindi il gruppo è assolutamente livellato, ma senza Gervinho le cose si complicano parecchio. Naturalmente in chiave giallorossa l’eventuale eliminazione della Costa d’Avorio avrebbe un riscontro decisamente positivo: Rudi Garcia potrebbe riavere il suo attaccante già per RomaEmpoli del 31 gennaio. GUINEA MIRACOLATA Hervé Renard era partito con il trio Kalou-Bony-Gervinho e il romanista al 17’ aveva sfruttato la sua velocità per creare la miglior occasione della gara: il suo tiro è stato toccato dal portiere e si è stampato sulla traversa. La Costa d’Avorio però è rapidamente sparita: nessuna idea in fase offensiva e la velocità di Gervinho, servito male e raramente, come unico ricorso. La Guinea, nazionale miracolata visto che per l’epidemia di ebola che flagella la nazione ha dovuto giocare tutte le qualificazioni in campo neutro, si è difesa con ordine ed è passata in vantaggio al 36’ con Yattara. Nelle immagini tratte da Eurosport i momenti in cui Gervinho colpisce con un pugno Keita della Guinea e poi si dispera per l’espulsione Filippo Maria Ricci U na manata evidente, una scenata evitabile, l’attesa per la squalifica. È durato meno di un’ora l’esordio di Gervinho alla trentesima Coppa d’Africa. La Costa d’Avorio ha pareggiato 1-1 con la Guinea, rimontando in 10 dopo l’espulsione del romanista al quale è andata via la luce all’inizio della ripresa, pessima chiusura di un pomeriggio per lui frustrante e avaro di emozioni. 9 . MORTE A CONAKRY Peggio è andata ad alcuni avventori di un bar del quartiere Dar-Es-Salam di Conakry, la capitale della Guinea, riuniti per vedere la partita: non è chiaro se per festeggiare, per una distrazione o per fare danni, però una o due granate sono esplose tra la gente che guardava la partita causando sicuramente un morto. Per altre fonti i decessi sono addirittura 3, e secondo quanto raccolto con testimonianze dirette e pubblicato da un giornale locale l’esplosione è avvenuta subito dopo l’espulsione di Gervinho. ATTESA PER LA SQUALIFICA Per quanto riguarda il romanista, ora bisognerà vedere cosa ha scritto nel referto l’arbitro algerino Charef ed attendere il verdetto della Caf: sicuramente Gervinho salta la sfida contro il Mali del compagno di squadra Seydou Keita e corre il rischio di perdere anche la terza partita del girone, che opporrà la Costa d’Avorio al Camerun. In caso di squalifica da 3 turni addio an- RA questo punto Garcia potrebbe riavere l’ivoriano per Roma-Empoli del 31 gennaio BLACK OUT L’unica reazione degli Elefanti è stata quella di Gervinho, che al 13’ della ripresa ha dato una manata in faccia al proprio marcatore Naby Keita che secondo il romanista gli aveva camminato sui piedi. L’arbitro non ha avuto dubbi: il rosso ha mandato in tilt l’ex Arsenal, che si è gettato al suolo, ha sbattuto le mani e poi si è allontanato col viso sfigurato dalla rabbia. La Guinea ha colpito la traversa, la Costa d’Avorio ha pareggiato con Doumbia, entrato per l’inesistente Kalou. Gervinho aspetta la sentenza, a Conakry si piange per l’ennesima tragedia. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ALTRO ROMANISTA Pari del Mali col Camerun Bene Keita ● (f.m.r.) Tra i romanisti alla Coppa d’africa è andata meglio a Seydou Keita: il capitano ha giocato bene e il suo Mali ha pareggiato 1-1 col Camerun. Le ‘Aquile’ sono andate in vantaggio al 71’ con una bella rete di Yatabare (controllo di petto e destro preciso) arrivata sugli sviluppi di una punizione calciata da capitan Keita e toccata di testa. Il Mali ha meritato il vantaggio (nel primo tempo diverse parate del portiere del Barça B e del Camerun, il 19enne Ondoa) ma non ha saputo difenderlo: a 6’ dal termine il terzino dei Leoni Indomabili Oyongo, tesserato ai New York Red Bulls e convocato per la prima volta lo scorso settembre, ha controllato col destro un gran lancio di Loé segnando poi col sinistro. L’11 è senza dubbio il risultato di questa Coppa d’Africa: ben 5 partite su 8 si sono chiuse così. Ieri: Costa d’Avorio-Guinea 11, Mali-Camerun 1-1. Oggi Guinea Equatoriale-Burkina Faso, Gabon-Congo. Seidu Keyta, 35 anni REUTERS 10 Coppa Italia R Ottavi di finale IL SUO PRIMO SUCCESSO NELL'85 A MARASSI MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . 1 2 3 ● Mancini e la Coppa Italia: una storia piena di avventure. 1 La sua prima vittoria nella manifestazione: con la Samp da giocatore nel 1985 (è il primo da sinistra) LAPRESSE 2 La sua prima vittoria da allenatore: con la Fiorentina nel 2001 RICHIARDI 3 Il suo ultimo trionfo: con l’Inter da allenatore nel 2006 OMEGA Mancio, è casa tua Un’altra coppa per un nuovo ciclo «Inter, io ci credo» Roberto Mancini, 50 anni LIVERANI 1Il tecnico ha vinto 10 volte il trofeo tra campo e panchina Nel 2005 il trionfo nel torneo inaugurò l’epopea nerazzurra Matteo Brega INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO) L a Decima è custodita da oltre otto anni in casa. È il caso di iniziare a pensare all’undicesima da stasera. Roberto Mancini torna nel suo campo preferito, quello della Coppa Italia. Ne ha sollevate 10 tra campo (6) e panchina (4). Come lui, nelle due singole graduatorie, soltanto Dejan Stankovic (anche lui 6 sul campo) e Sven Goran Eriksson (4 da condottiero di Roma, Sampdoria e Lazio). Il re di Coppa ha anche espatriato, portando la sua dote in Inghilterra (Fa Cup vinta con il Manchester City) e in Turchia (in meno di una stagione, coppa turca con il Galatasaray). Questione di feeling, sì. LE «PRIME» VINCENTI Con la Lazio da calciatore l’ha vinta subito, nella prima stagione, 1997-98. In finale, contro il Milan, serve una super Lazio. Sconfitta 1-0 al Meazza, vittoria 3-1 al ritorno (segna anche LA COPPA ITALIA È PUR SEMPRE UN TITOLO. SE SI PUÒ PROVARE A VINCERLO SAREBBE MEGLIO IL TIFOSO INTERISTA NON DEVE ABBATTERSI, DEVE PENSARE POSITIVO COME FACCIAMO NOI ROBERTO MANCINI ALLENATORE INTER Guerino Gottardi). La statistica che fa sorridere il tifoso interista riguarda però il Mancini allenatore. Perché da subentrante e alla prima stagione ha vinto la Coppa Italia con la Fiorentina (2000-01). Chiamato per sostituire Fatih Terim, Mancini condusse i viola al titolo contro il Parma. Vittoria in Emilia-Romagna e pareggio in casa. In quella Viola giocava quell’Adani NIENTE TURNOVER Il concetto settimanale che è stato passato alla squadra recita chiaramente: «Dopo la Coppa Italia - spiega il Mancio - avremo quattro giorni per recuperare (anche se il quarto sarebbe domenica, giorno della sfida con il Torino, ndr) ed è meglio che i giocatori mettano minuti nelle gambe e si abituino a giocare tre partite in una settimana, perché poi ci sarà anche l’Europa League». Chiaro? I giocatori da Inter devono avere nella testa e nelle gambe le tre partite a settimana. Il ritmo normale per una squadra da impegni d’alta società. Anche perché stasera arriva una squadra che al momento vale la Champions, quel gradino che insegue l’Inter di oggi. SU DI MORALE «La Samp sta facendo benissimo, gioca senza pressioni, è un vantaggio questo, merita di essere lì per le ottime partite fatte. A parte la gara di Empoli, dove non abbiamo fatto una grande prestazione, possiamo essere abbastanza contenti per i miglioramenti che abbiamo avuto nell’ultimo mese. A Empoli è stata una partita brutta, ma ogni tanto può starci. Questo non deve farci abbattere e farci pensare che abbiamo fatto passi indietro. È importante essere consapevoli che non siamo stati bravi, ecco». Stasera al Meazza ci saranno più di 25 mila spettatori. «A noi fa piacere, i risultati hanno ridato entusiasmo ai tifosi. Per Empoli siamo dispiaciuti anche per questo - chiude Mancini - perché magari il tifoso si abbatte, ma non deve farlo, deve pensare positivo, deve fare come noi, il campionato è lungo, è importante nei momenti difficili pensare a cose positive. Sabato ci sono state cose positive e dobbiamo pensare a queste, non dobbiamo abbatterci per un pareggio». Stasera, il pareggio, non vale. che ora il Mancio avrebbe voluto all’Inter come suo vice. E sempre da subentrante e all’esordio su quella panchina, il tecnico di Jesi si è tolto lo sfizio di vincere la coppa turca con il Galatasaray. Il 7 maggio del 2014 una trovat a di Sneijder regalò il successo contro l’Eskisehirspor. ESORDIO FORTUNATO La prima dinastia interista iniziò così: con un successo in Coppa Italia e con il terzo posto alla fine di quel 2004-05. Poi arrivarono tre scudetti di fila. Se a Erick Thohir prospettaste un finale di stagione identico, il presidente si aprirebbe in un sorriso grande così immediatamente. Perché vorrebbe dire soprattutto preliminari di Champions League, oltre che una bella rinfrescata alla sala dei trofei. «Alla fine è sempre un trofeo, se si può provare a vincere sarebbe meglio», ha detto Roberto Mancini ieri a Inter Channel. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCATO C’è l’offerta per Suarez: 9 milioni E Osvaldo non si fa vedere da 2 giorni 1Lo spagnolo il preferito, ma ora anche il Liverpool apre su Leiva. Mistero Pablo N ove milioni per avere Mario Suarez. L’Inter ha fatto pervenire all’Atletico Madrid la propria offerta per avere subito il centrocampista spagnolo. Il messaggio è stato recapitato ai Colchoneros dal manager del giocatore, Manuel Garcia Quillon. L’Inter, adesso, aspetta risposte dalla Spagna (e domani non ha ancora in programma un blitz nella capitale iberica). La formula con cui prendere Suarez è la medesima come per i recenti acquisti: prestito oneroso (1-2 milioni) più obbligo di riscatto (7-8). Il quotidiano spagnolo Marca scrive che Suarez o rinnova a gennaio (scadenza del contratto, 2017) o verrà venduto per riuscire a recuperare liquidità. I nerazzurri però non aspettano notizie solo dalla Spagna: si muovono parallelamente sempre su Lucas Leiva (ieri 90’ contro Mou). L’ultimo messaggio mandato dal Liverpool è di una richiesta di 10 milioni (più bonus), ma l’atteggiamento dei Reds - dicono - sarebbe più morbido che in passato. Tutto fermo attorno a Thiago Motta (Psg, serve una rottura totale del giocatore che può avvenire solo a ridosso della chiusura del mercato) e Lassana Diarra, il quale aspetta sempre che la Fifa si pronunci sul suo contenzioso con la Lokomotiv Mosca (domani la risposta). Mancini lo considera bloccato. Da non Mario Suarez, 27 anni GETTY Lucas Leiva, 28 anni EPA scordare Susic (subito o a luglio). Capitolo uscite: Cesena in pole per Mbaye, su Krhin tante squadre ma chiedendo solo il prestito (Cesena, Atalanta, Bordeaux, St. Etienne, Cordoba, Parma, Bologna), l’Amburgo si ritufferà su Kuzmanovic. Per Alvaro Pereira l’Inter chiede 5 milioni: su di lui Boca, Estudiantes, Dinamo Kiev. SULE, SCHAR, ZOUMA L’Inter si muove comunque a fari spenti per un difensore. Per l’estate si valuta Niklas Süle, centralone dell’Hoffenheim (‘95, attualmente infortunato) e Jeison Murillo (‘92, Granada). In tema di difensori giovani sempre buoni (in prestito, e per subito) Schar (Basilea) e Zouma (Chelsea). OSVALDO È SPARITO Da sistemare anche Osvaldo, che ha pensato bene di sparire negli ultimi due giorni. L’attaccante non si è presentato alla Pinetina (quindi, zero allenamenti) e non ha avvertito nessuno. La sua situazione rimane delicata. Anzi, sempre più delicata. L’oriundo ha rifiutato per il momento ogni destinazione che gli è stata proposta ribadendo la sua volontà ad accettare solo un top club. Il suo intento è quello di non spostarsi da Milano o, comunque, di non andare lontano dal capoluogo lombardo. ARRIVA THOHIR Per la partita di domenica è prevista la presenza allo stadio di Erick Thohir. Il numero uno è atteso in Italia il giorno prima, sabato. Resterà qui fino a mercoledì 28: ha diversi meeting in agenda. Poi ripartirà per i suoi impegni di lavoro per tornare, con ogni probabilità, a fine febbraio. L’intenzione di Thohir è quella di esserci per la partita contro il Celtic, match di ritorno dei sedicesimi di Europa League. m.b.-m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’UOMO RECORD DA GIOCATORE DA ALLENATORE COPPE ITALIA VINTE DA GIOCATORE E ALLENATORE 10 Mancini Sampdoria: 1985, 1988, 1989, 1994 Lazio: 1998, 2000 Fiorentina: 2001 Lazio: 2004 Inter: 2005, 2006 5 Ancelotti Roma: Milan: 3 1980, 1981, 1984, 1986 2003 Depetrini Juventus: 1938, 1942 Juventus: 1959 Trapattoni Milan: 1967 Juventus: 1979, 1983 Zoff Juventus: 1979, 1983 Juventus: 1990 COPPE ITALIA VINTE DA GIOCATORE 6 Mancini Sampdoria: 1985, 1988, 1989, 1994 Lazio: 1998, 2000 Stankovic Lazio: 2000, 2004 2005, 2006, 2010, 2011 Inter: COPPE ITALIA VINTE DA ALLENATORE 4 Eriksson Roma: 1986 Sampdoria: 1994 Lazio: 1998, 2000 Mancini Fiorentina: 2001 Lazio: 2004 Inter: 2005, 2006 GDS Idea Fantastici 4 Icardi è pronto: «Gol per Francesca» ● (m.b.) Sono 24 i convocati da Mancini per la Samp. Restano a casa Ranocchia e Jonathan (quest’ultimo spera di esserci domenica). Oggi rifinitura alla Pinetina e poi partenza per lo stadio, mentre ieri sera i giocatori sono stati lasciati liberi. Mancini non vorrebbe scostarsi dal 4-2-3-1: in porta Carrizo, Juan Jesus in Coppa è utilizzabile, al suo fianco Andreolli. Probabile che Dodò venga rispolverato e D’Ambrosio spostato a destra. Medel (out col Torino) e Kuzmanovic dovranno garantire equilibrio perché poi davanti l’idea è quella di utilizzare i fantastici 4: Shaqiri, Kovacic, Podolski e Icardi. L’argentino a Inter Channel ha espresso la sua gioia per la nascita di Francesca. «È arrivata la principessa, l’ho presa tra le mani ed è stato il momento più bello. Wanda ha sofferto un po’ di più. I gol saranno per lei e per la mamma». Coppa Italia R Ottavi di finale MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 . M&M’s, lo scontro «fratricida» 1Prima volta contro per Mancini e Mihajlovic: storia di spie, visite, Bentley, difese e amicizia Matteo Dalla Vite @Emmedivu C’ è ancora un video che gira, un «corto» datato ottobre 2004 dei tempi interisti: Sinisa Mihajlovic esce dal cancello della Pinetina e scende dalla macchina. Fuori, una decina di tifosi. È una belva: «Chi ha detto che sono la spia di Mancini? Forza! Chi l’ha detto? Chi ha palle per dire “sono stato io”? Forza, vieni fuori!». Temperamento. Occhiali scuri. Petto in fuori. Per un’etichetta di cui lui - Sinisa - non voleva nemmeno sentir... pensare. UNA VOLTA, PRIMA VOLTA Perché Miha (più colorito nella battute) e Mancio (più serioso) sono amici. E ancora prima compagni, poi allenatore e giocatore (alla Lazio), tecnico responsabile e vice. Ora «nemici». Ma soprattutto Roberto e Sinisa sono amici. Parlando di calcio, di vita, famiglia, giocatori, politica e pure di vestiti. Perché c’è uno che avrebbe insegnato all’altro (Mancio a Sinisa) come ben vestirsi e l’altro che adesso deve pure accettare un «cambia il gilet sotto la divisa», come dice Mancini. I due hanno tante cose in comune: la voglia di giocarsela a modo proprio, senza compromessi. Si conoscono nel 1994, alla Samp, quando Mancio era già lì e in blucerchiato arrivò Sinisa: due tipi pensanti, che poi si ritrovano. Le cronache raccontano che i due, in campo, abbiano litigato una volta sola. Due scintille, poi è finita lì. Stasera si rivedono contro per la prima volta, Miha è squalificato. «Sarebbe stato più bello che Sinisa fosse in panca dice Mancio a Inter channel -, sarebbe stata la prima volta». TUTTI INSIEME Tanti pranzi e cene insieme: il Mancio più attento alla linea, che mangia quasi come un calciatore; Sinisa che magari - pur attento a non perdere la forma - eccede un po’. Anche vacanze insieme, i due: con rispettive famiglie e amici, quelli di sempre, quindi Salsano, Domenghini, Dario Marcolin (oggi tecnico del Ca- tania), Attilio Lombardo. Di solito, stessa spiaggia stesso mare: Porto Cervo, all together. Ma anche Cortina. Non male le loro partite a tennis: poche volte uno contro l’altro, magari in doppio. Stima e amicizia, ecco cosa li lega soprattutto. Con le mogli amiche e una piazza che li ha uniti a percorso professionale già intrapreso: quando Sinisa Mihajlovic divenne tecnico del Bologna, pochi giorni dopo comparve a Casteldebole Roberto Mancini. Un saluto a un fratello, una sorta di timbro di garanzia. Marcolin è colui che fa le convocazioni per le partite sulla spiaggia: ultimamente il Mancio s’è dato alla bici, Sinisa non si tira indietro. IN PRIMA BATTUTA Raccontano che anche un’altra cosa li accomuni: una Bentley. Sciccherie. I due sono stati compagni della Sampdoria dal 1994 al 1997, compagni nella Lazio dal 1998 al 2000, allenatore e giocatore nella Lazio dal 2002 al 2004, quindi all’Inter e infine dal 2006 al 2008 - Mancini primo allenatore e Miha vice. Sinisa era l’allenatore della fase difensiva ma non solo: era l’inviato del Mancio per sistemare le cose nel primo approccio coi giocatori se qualcosa sfuggiva, non andava, non... rispondeva. Insomma: vai prima tu che poi, se le cose non si assestano, arrivo io. La mente e anche il... braccio insomma. COMPLIMENTI Ultimamente si parlava di Mihajlovic come futura guida tecnica dell’Inter. Poi è arrivato Mancini, ma c’è chi ancora dice che Sinisa lo sostituirà. Il Mancio assicura che non c’è alcuna clausola di uscita nel suo contratto con Thohir, ma intanto di Miha dice: «È un ragazzo molto intelligente e conosce il calcio benissimo: è già pronto per allenare una grande». E Sinisa: «Mancini ha detto che sono già pronto per la panchina dell’Inter? Non conta quello che dice perché è un mio grande amico». Proiezione: e se una domani (o un dopodomani) uno diventasse direttore tecnico e l’altro prima guida? Chissà. Chissà. © RIPRODUZIONE RISERVATA COSI IN CAMPO A MILANO, ORE 21 INTER 4-2-3-1 SAMPDORIA 4-3-3 22 DODÒ 11 PODOLSKI 5 17 JUAN KUZMANOVIC JESUS 9 10 KOVACIC ICARDI 30 CARRIZO 6 ANDREOLLI 77 WSZOLEK 29 DE SILVESTRI 22 RIZZO 9 OKAKA 28 GASTALDELLO 10 KRSTICIC 18 MEDEL 33 ROMERO 5 ROMAGNOLI 6 DUNCAN 33 D’AMBROSIO 91 SHAQIRI ALLENATORE Mancini PANCHINA: 1 Handanovic, 46 Berni, 14 Campagnaro, 54 Donkor, 15 Vidic, 25 Mbaye, 20 Obi, 13 Guarin, 44 Krhin, 88 Hernanes, 8 Palacio, 97 Bonazzoli SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Ranocchia (da valutare), Jonathan (da valutare) 23 EDER 86 CACCIATORE ALL. Sakic (Mihajlovic squalificato) PANCHINA: 2 Viviano, 96 Massolo, 44 Fornasier, 26 Silvestre, 32 Marchionni, 95 Ivan, 17 Palombo, 14 Obiang, 21 Soriano, 8 Correa, 18 Bergessio, 27 L. Djordjievic SQUALIFICATI: Mihajlovic (2), Regini (1) DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: De Vitis (4 mesi) ARBITRO Tagliavento di Terni GUARDALINEE Preti-Posado QUARTO UOMO Massa TV Rai Due INTERNET www.gazzetta.it CENTIMETRI 3 DOMANDE A... JULIO RICARDO CRUZ EX ATTACCANTE DELL’INTER Mancio lavora sulla testa I miei litigi con Sinisa: duro dal cuore buono IN VACANZA ● Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic in Sardegna nell’estate del 2011. I due sono soliti passare le vacanze assieme, accompagnati spesso anche dalle famiglie Salsano, Marcolin e Domenghini. Le loro mete preferite? Porto Cervo e d’inverno Cortina FREZZA (m.d.v.) Era, e sarà sempre, El Jardinero. Ma oggi, e da qualche mese, Julio Ricardo Cruz si è dato alla politica: sta lottando per diventare Sindaco di Lomas de Zamora, città argentina situata nella zona centro-orientale della provincia e appartenente all’area metropolitana della Grande Buenos Aires. Lui, Mancio e Sinisa, li ha vissuti per quattro anni. «E li ho sentiti pure qualche mese fa» aggiunge. ● Cruz, ci parli della coppia di amici che stasera saranno nemici. «Le racconto subito un aneddoto: mi era capitato più volte di incontrare Mihajlovic come avversario: io centravanti del Bologna, lui centrale della Lazio. Erano botte, una volta litigammo anche in campo. Poi, quando ci siamo ritrovati all’Inter, siamo diventati amici. Sia da giocatore che da vice di Mancini, Sinisa era uno che ti aiutava sempre: e infatti sta avendo una bella carriera, si vede che i giocatori gli vogliono bene. Lui ha il volto un po’ da cattivo ma è una persona dolce e altruista». ● E su Mancini? Dicono che allora (nel 2004) fosse meno calmo del Mancio di oggi... «Una cosa secondo me non ha cambiato: l’idea di dare consapevolezza ai propri giocatori sulla forza che hanno. Lo faceva allora, e l’Inter a quel tempo aveva campioni, ma lo fa anche adesso: se credi in te stesso e in ciò che fai, beh, al 99% vinci. Questa, oltre al calcio che propone, è la sua grande forza». ALL’INTER ALLA LAZIO ● Mancini ha allenato Mihajlovic all’Inter nel 2004-2005 e 2005-2006, poi Sinisa ha fatto il vice del Mancio in panchina IPA ● In biancoceleste hanno giocato assieme nel 1998-99 e 1999-00, poi Mancio ha allenato Sinisa nel 2002-03 e 2003-04 AP ● Stasera come va a finire? «Penso che vincerà l’Inter, che non ci saranno sorprese. So che Mancini sta lavorando continuamente sulla testa dei giocatori: vuole che l’Inter torni a far paura». AFFARI SAMPDORIA Eto’o, l’Everton fa ostacoli Okaka: pace con Sinisa e gioca 1Prima di mollare Samuel, gli inglesi vogliono un sostituto Muriel ha firmato, preso anche Frison Alessio Da Ronch GENOVA O kaka c’è, Muriel firma, Eto’o ritarda. La Sampdoria potrà pensare con calma al modo in cui presentare il grande colpo di Massimo Ferrero e, al contempo, potrà concentrarsi totalmente sulla sfida di coppa Italia contro l’Inter. GELO «Non c’è niente di imminente». Con queste parole il tecnico dell’Everton Roberto Martinez ha spedito una secchiata d’acqua gelata sugli entusiasmi dei tifosi della Sampdoria, alcuni dei quali ieri si sono dati appuntamento all’aeroporto di Genova convinti di accogliervi il loro nuovo idolo. In realtà i vertici del club di Liverpool paiono un po’ irritati per il fatto che i blucerchiati si sono accordati direttamente con il giocatore, senza prenderli in considerazione. Per questo rallentano le manovre: «Ci sono due settimane di mercato - ha chiarito Martinez -, dobbiamo riflettere su cosa fare. Vedremo cosa accadrà e cosa annunciare entro il 2 febbraio». L’Everton, insomma, cercherà un sostituto prima di dare il suo via libera. Per di più sulle tracce dell’attaccante si sono gettate altre squadre. i Cosmos insistono da New York, Samuel Eto’o, 33 anni ACTION il San Paolo, dopo il Santos, ci prova dal Brasile. Insomma, Ferrero e la Samp dovranno soffrire ancora un po’. MURIEL SÌ Sembra terminata, invece, la sofferenza di Luis Muriel, che oggi pomeriggio arriverà a Milano per firmare il suo nuovo contratto con la Sampdoria. Il colombiano è impaziente tanto da apparire a Bogliasco. Niente allenamen- to, ma una visita all’impianto, tanto per prendere confidenza con il suo nuovo club. L’ultima questione tra Sampdoria e Udinese, riferita a chi dovesse pagare le ultime mensilità al giocatore, è stata risolta. Così Muriel e Coda finalmente potranno mettersi a disposizione di Mihajlovic. Presto a Genova ci sarà anche il portiere Frison, che arriva, in prestito con diritto di riscatto, a sostituire Da Costa, ceduto al Bologna. Giovedì sarà il difensore Fornasier a lasciare Genova, anche lui in prestito con diritto di riscatto, per raggiungere il Pescara. RISCATTO Fornasier è stato convocato per la sfida di stasera, così come lo è stato Okaka, che ieri ha chiarito con Mihajlovic il momento di nervosismo che lo aveva fatto allontanare da Bogliasco. Stasera l’attaccante cercherà il suo riscatto contro l’Inter. Lì potrà dimostrare al tecnico che è tornato quello dell’inizio della stagione e può competere con qualsiasi concorrente al posto di centravanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT RAFFAELEMIRARCHI.COM . Coppa Italia R Ottavi di finale MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT DENIS E PINILLA OUT COSÌ IN CAMPO A FIRENZE, ORE 18 FIORENTINA 3-5-1-1 6 VARGAS 28 ALONSO 20 BORJA VALERO TATARUSANU 2 12 5 G.RODRIGUEZ BADELJ 14 33 MATI M.GOMEZ FERNANDEZ 16 KURTIC 15 SAVIC Colantuono con i rincalzi Ed è arrivato Emanuelson ATALANTA 4-4-2 11 CUADRADO ALLENATORE Montella PANCHINA: 31 Rosati, 24 Lezzerini, 4 Richards, 23 Pasqual, 40 Tomovic, 55 Hegazi, 7 Pizarro, 25 Brillante, 17 Joaquin, 18 Diamanti, 30 Babacar SQUALIFICATI: Ilicic (1) DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Rossi (50 giorni), Bernardeschi (40 giorni), Lupatelli (40 giorni), Octavio (40 gg), Aquilani (5 gg), Lazzari (3 gg), El Hamdaoui (3 gg) 99 BOAKYE 25 SPINAZZOLA 5 SCALONI 8 MIGLIACCIO 20 BIAVA 1 AVRAMOV 9 BIANCHI 16 BASELLI 6 BELLINI 10 GOMEZ 93 DRAMÉ Matteo Spini BERGAMO L’ Atalanta si regala Emanuelson e guarda alla coppa. E’ fatta per l’olandese: arriva dalla Roma a titolo gratuito e oggi, dopo le visite mediche, sottoscriverà un accordo di sei mesi. E’ lui il rinforzo sulle corsie laterali che Colantuono attendeva: la scelta era stata presa già qualche giorno prima dell’accelerata di ieri, anche se nel frattempo erano circolati anche altri nomi. «Ci darà una grossa mano: ha giocato in grandi squadre ed è esperto», ha detto l’allenatore ai microfoni di Radio 24. ALLENATORE Colantuono PANCHINA: 57 Sportiello, 78 Frezzolini, 2 Stendardo, 3 Del Grosso, 22 Zappacosta, 95 Grassi, 21 Cigarini, 17 Carmona, 7 D’Alessandro, 31 Molina, 11 Moralez, 27 Rosseti SQUALIFICATI: Benalouane (1) DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Estigarribia (4 mesi), Raimondi (4), Cherubin (2 settimane) ARBITRO Valeri di Roma ASSISTENTI La Rocca-Fiorito QUARTO UOMO Irrati TV Rai Due INTERNET www.gazzetta.it GDS Juan Cuadrado, 26 anni, centrocampista della Fiorentina e della nazionale colombiana LAPRESSE Firenze scopre Diamanti Mou riscopre Cuadrado 1Contro l’Atalanta la prima di Alino: va in panchina, pronto all’ingresso Per l’esterno il Chelsea offre 27 milioni, i viola vogliono i 35 della clausola Giovanni Sardelli FIRENZE S i riparte da quella maledetta finale. Sconfitta in campo, tragedia fuori. La Fiorentina il 3 maggio perse la Coppa Italia, ma la serata è tristemente nota per quanto accaduto prima della partita. La morte di Ciro Esposito ha cancellato qualsiasi discorso sportivo, stasera si chiude un cerchio ed in ambito viola si torna a parlare di pallone abbinato alla Coppa nazionale. Competizione tenuta in grande considerazione da queste parti. Anche perché la voglia di inserire finalmente un trofeo nella ba- checa della famiglia Della Valle è enorme. «La finale dello scorso anno è uno dei ricordi più brutti che ho a livello calcistico — attacca Montella a violachannel.tv —. Non tanto per il risultato sportivo, per il quale sono e siamo comunque dispiaciuti: ma per quel che è successo. Una parentesi pessima che per fortuna è chiusa. Avremo il massimo della determinazione per arrivare fino in fondo». Alle 18 quindi, riparte la rincorsa viola alla conquista di una Coppa. Atalanta permettendo. PERICOLO LONDINESE Ventidue convocati e nessun top lasciato fuori per scelta pura- mente tecnica. Anche Cuadrado, salvo sorprese, giocherà. Il colombiano sta ritrovando la forma, ha già segnato 5 gol in stagione (4 in campionato) e dieci giorni fa con il Palermo è stato decisivo: spesso, se non quasi sempre, nascono dai suoi guizzi i pericoli per le difese avversarie. Un pericolo di natura diversa invece «minaccia» il calciatore. Il ricco contratto (2,2 milioni a salire) firmato da Cuadrado si porta in dote anche una clausola rescissoria fissata a 35 milioni di euro. Libera, ovvero senza vincoli temporali per la validità. Dall’Inghilterra sono sicuri. Il Chelsea, sotto spinta di Mourinho, sta pensando ad una possibile RDavanti c’è Gomez Marin se ne va all’Anderlecht: «Non so perché non giocavo» offerta di 27 milioni di euro. Tanti soldi, ma non abbastanza. La proprietà, con Andrea Della Valle in testa, non ha intenzione di cedere. Se il Chelsea vuole il calciatore, dovrà arrivare al pagamento completo della clausola. Al momento la distanza rimane, ma quando Mourinho si mette in testa una cosa può accadere di tutto. DAL PRIMO MINUTO ECCO ALINO Stasera intanto la Fiorentina gioca. Montella fa sul serio anche se inevitabilmente qualche seconda linea troverà spazio dall’inizio: da Alonso a Kurtic passando per Vargas e terminando con Savic (squalificato in campionato). Insieme a loro molti titolari che si vedranno in campo anche domenica nel big match contro la Roma. La novità c’è e porta la maglia numero 18. Alessandro Diamanti è alla prima chiamata viola: si siederà in panchina, pronto ad entrare a gara in corso. L’ex Guangzhou deve trovare il ritmo gara, è necessario inserirlo gradualmente. Davanti sarà staffetta tra Mario Gomez e Babacar. Inizierà il tedesco, in cerca di un gol «scacciacrisi» e «scacciapensieri». Non è più un calciatore viola invece Marko Marin. Si è accasato all’Anderlecht, tramite Chelsea, chiudendo un’avventura mai iniziata. Quattro presenze e due gol in Europa League, zero minuti in Serie A. «Non so perché a Firenze non giocavo — ha detto direttamente dal Belgio — comunque sono felice di far parte di un club glorioso come l’Anderlecht». Maglia numero 11 e nuova avventura. © RIPRODUZIONE RISERVATA 25 Pescara 17 Sassuolo V Urby Emanuelson, 28 anni MANCINI gnolo dovesse concedere un turno di riposo a Higuain. In gioco ci sarà il passaggio ai quarti di finale di Coppa Italia, trofeo che il Napoli detiene dopo aver battuto in finale la Fiorentina il 3 maggio scorso. Se dovesse battere l’Udinese, nei quarti troverà l’Inter: la sfida si giocherà al San Paolo. La coppa Italia, dunque. Ripetersi resta tra le priorità del club, anche se squadra e allenatore resteranno concentrati sul raggiungimento del terzo posto. VIZIO DEL GOL Si è presentato a Napoli, Manolo Gabbiadini, portando in dote 9 reti, realizzate in questo primo scorcio di stagione, tra campionato (7) e Coppa Italia (2). Benitez lo ha voluto per sopperire all’assenza di Lorenzo Insigne, il cui recupero non avverrà prima di IVº turno 2 0 0 1 Empoli 19 Genoa 14 d.t.s. 1 Milan 17 Sassuolo 2 1 2 1 27-1-15 titolare contro l’Udinese . E in avanti Benitez potrebbe far riposare Higuain uole viverla intensamente la sua prima vera notte napoletana. Sarà quella dell’esordio dal primo minuto, dopo aver disputato una ventina di minuti contro la Juve, in campionato. Una breve apparizione, sfuggita all’attenzione del San Paolo, impegnato com’era nel sostenere la squadra che tentava di recuperare il risultato. Domani sera, contro l’Udinese, sarà in campo dall’inizio nell’ottavo di finale della Coppa Italia. Nel turn over disposto da Rafa Benitez dovrebbe essere scontata la sua presenza fra i tre attaccanti schierati alla spalle dell’unica punta, che potrebbe essere Duvan Zapata se l’allenatore spa- © RIPRODUZIONE RISERVATA IVº turno 1Dopo lo spezzone con la Juve, partirà INVIATO A CASTELVOLTURNO (CE) SECONDE LINEE La squadra è partita per Firenze, dove alle 18 scenderà in campo combattendo il tabù che non la vede accedere ai quarti di Coppa Italia da dieci anni (2004-05). «Con l’attuale formula, per le medio-piccole è dura –ha spiegato Colantuono in conferenza stampa-: bisognerebbe giocare le gare secche in casa della meno forte». Ma con la Fiorentina, vanno in campo le seconde linee: Denis e Pinilla (acciaccati) restano a casa, i titolari si siedono in panchina, ad eccezione di Biava e Stendardo, chiamati alla staffetta per l’attuale mancanza di alternative (Benalouane è squalificato). Spazio ad Avramov, Scaloni, Bellini, Migliaccio, Gomez e Boakye. IL TABELLINO Napoli, arriva la notte di Gabbiadini Mimmo Malfitano 13 . Roma 3 1 Milan 9 Lazio Ottavi Roma 3 Empoli 19 Quarti 3-2-15 Ottavi Oggi ore 18 1 3 8 Torino 9 Lazio 9 Lazio 33 Varese Fiorentina 6 Atalanta 11 FINALE Roma, 7-6-2015 2 0 3 0 IVº turno Atalanta 11 Avellino 38 IVº turno Semifinali Semifinali 4-3-15/8-4-15 4-3-15/8-4-15 IVº turno IVº turno 12 Sampdoria 39 Brescia per poi accentrarsi e liberare il sinistro, così come ha fatto nella penultima partita disputata con la Sampdoria, all’Olimpico, contro la Juve. Una prodezza che ha fermato la serie di vittorie consecutive interne a 25. Un piccolo sfizio che l’attaccante si è voluto togliere prima di presentarsi ai suoi nuovi tifosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 0 5 Inter 12 Sampdoria L’attaccante Manolo Gabbiadini, 23 anni, ex Sampdoria LAPRESSE due mesi. L’allenatore spagnolo ha provato a sostituirlo prima con De Guzman e successivamente Mertens sulla fascia sinistra, mentre a destra non è mai stato messo in discussione José Maria Callejon. Domani sera potrebbe toccare proprio all’ex madrilista lasciargli il posto. Gabbiadini è abile nel capitalizzare le verticalizzazioni, ma preferisce partire da destra 2 0 Oggi ore 21 6 1 Juventus 7 Verona 10 4-2-15 Quarti 28-1-15 Juventus 7 Parma 2 Ottavi Verona 10 Perugia 35 Ottavi Domani ore 21 4 Napoli 13 Udinese 13 Udinese 20 Cesena IVº turno 2 1 Parma 2 Cagliari 15 4 2 9 8 d.t.s. d.c.r. Cagliari 15 Modena 23 IVº turno In rosso sono indicate le squadre che disputano in casa le gare in turno unico (i numeri definiscono la griglia) GDS 14 Serie A R Mercato MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . IERI L’ANNUNCIO I CAMPIONI ITALIANI PIÙ PAGATI NEGLI ALTRI SPORT Trezeguet ha detto stop Diventerà dirigente? 10,4 10 ● Milioni di euro a stagione: tanto guadagna Andrea Bargnani, cestista che gioca in Nba, con i New York Knicks ● Milioni di euro a stagione: il «vecchio» Valentino Rossi, fuoriclasse del motomondiale, è ancora tra i più pagati 9,4 ● Milioni di euro a stagione: è l’ingaggio di Danilo Gallinari, anche lui cestista italiano in Nba (gioca per i Denver Nuggets) 5 ● Milioni di euro all’anno: Vincenzo Nibali, trionfatore al Tour de France, è un ciclista con entrate da calciatore top 2,5 ● Milioni di euro a stagione: questo il compenso di Marco Belinelli, detentore del titolo Nba vinto coi San Antonio Spurs Juve, sprint Zaza se Giovinco vola prima in Canada Adriano Seu T 1Il club preme perché Seba anticipi la sua partenza Raiola a Vinovo: United e City puntano forte su Pogba Mirko Graziano MILANO @mirkogazzetta P reziosi aspetta solo il sì di Gasperini prima di dare il via libera a Sturaro verso la Juventus. Il presidente del Genoa non pone veti e lo stesso ragazzo vuole andare immediatamente a Torino, anche per accelerare sotto tutti i punti di vista un inserimento inizialmente previsto per il prossimo giugno. Beppe Marotta si aspetta di chiudere nel giro di poche ore: d’altronde, l’affare coinvolge un giocatore già tutto della Juventus, parcheggiato solo in prestito secco a Genova. Il 21enne centrocampista di Sanremo va a completare un reparto minato dai lunghi infortuni di Romulo e Asamoah. Alternativa comunque di qualità il nazionale under 21. CASO GIOVINCO Giovinco canadese sarà il calciatore italiano meglio pagato al mondo, grazie al quadriennale da 8,5 milioni a stagione, bonus e diritti d’immagine compresi. La Juve è venuta a conoscenza dell’operazione solo nella tarda serata di domenica, con la squadra in campo e attraverso una mail dell’entourage del ragazzo. Si spiegano così le parole rilasciate da Marotta nell’immediato pre Juve-Verona: «Giovinco in Canada? Noi, onestamente, non ne siamo a conoscenza nemmeno ufficiosamente». Non ci sono rimasti benissimo in corso Galileo Ferraris: probabilmente si aspettavano dal ragazzo almeno un preavviso nel pomeriggio. Nel frattempo, Seba ha spiegato di voler comunque concludere la stagione a Torino prima di volare in Canada, e la cosa non sembra entusiasmare più di tanto i vertici bianconeri che a loro volta vorrebbero voltare definitivamente pagina, spingendo il ragazzo subito a Toronto: la Mls scatterà fra l’altro già a inizio marzo. Insomma, i prossimi giorni si annunciano piuttosto caldi a livello di diplomazie. un calo di motivazioni, anche inconscio, da parte di Giovinco. L’obiettivo numero uno resta Simone Zaza, sul quale a giugno esiste già un diritto di riacquisto da 15 milioni. Juve e Sassuolo hanno iniziato a parlarne, e la cosa potrebbe semplificarsi se nelle prossime due gare (prima che chiuda il mercato appunto) gli emiliani riuscissero a conquistare qualche punticino, mettendo di fatto al sicuro la salvezza: la banda Di Francesco affronterà Cagliari e Inter. Dal canto suo, Zaza è stimolato dalla possibilità di approdare subito in bianconero, ma natural- VOGLIA DI ZAZA Se Seba non parte, là davanti non può arrivare nessuno. La Juve punta alla doppietta nazionale (scudetto e Coppa Italia), oltre a superare almeno un altro turno in Champions, e vorrebbe rafforzare la rosa consegnando ad Allegri un altro attaccante, temendo forse 8,6 ● I milioni netti a stagione che Sebastian Giovinco guadagnerà a Toronto, in Canada. Il contratto durerà quattro anni Andrea Agnelli e David Trezeguet Simone Zaza, 23 anni, corre di gran carriera verso la Juve LAPRESSE mente non forza la mano e lascia che sia proprio il Sassuolo a decidere. Altri attaccanti nel mirino? Si è parlato di Osvaldo, gli uomini mercato Juve negano, ma potrebbe essere la carta dell’ultimo minuto. POGBA, MKHITARYAN E NECID Ieri, intanto, la Juve ha ripreso gli allenamenti in vista della sfida con il Chievo. Presenti Agnelli, Marotta e Paratici. In visita pure Mino Raiola (terza volta da inizio anno), procuratore di Pogba, Mkhitaryan (su cui la Juve punta forte) e anche del ceco Necid, quest’ultimo in scadenza di contratto con il CSKA Mosca e bloccato dalla Juve. Non si è parlato di mercato, garantiscono i vertici bianconeri, ma in Francia, per esempio, sono sicuri che l’agente abbia già in mano offerte concrete e stramilionarie per Pogba da parte di Manchester United e Manchester City. E’ in effetti difficile credere che l’argomento non sia stato nemmeno sfiorato. Di fatto, sarà il ragazzo a decidere se dare il via alle danze, ma ufficiosamente è già scattata un’asta selvaggia fra le potenziali pretendenti. CONTE A IBIZA OGGI SEGUIRÀ L’UNDER 17 ● C’è anche il ct Conte, con Oriali e il vice coordinatore delle giovanili azzurre Viscidi, a Ibiza per seguire l’amichevole di oggi tra le U.17 di Spagna e Italia, test per la squadra di Tedino in vista della fase Elite europea. In campo anche l’U19, a Genk, col Belgio © RIPRODUZIONE RISERVATA rezegol ha detto basta. A 37 anni e dopo l’esperienza esotica in India con la maglia del Pune, il franco-argentino ha deciso di chiudere con il calcio giocato. Con buona pace del Modena, che lo avrebbe voluto riportare in Italia per tentare l’assalto alla Serie A. L’annuncio del ritiro è arrivato ieri sera dall’Argentina, dove David Trezeguet sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza. Dopo 21 anni di carriera piena zeppa di gol e titoli, tanto a livello di club quanto con la maglia della nazionale francese, Trezegol ha deciso che è giunto il momento di cambiare mestiere. IL FUTURO Basta allenamenti, partite, ritiri, ma nel suo futuro ci sarà ancora il calcio. Con ogni probabilità, giurano in Argentina, Trezeguet finirà per sedersi dietro una scrivania. Magari proprio alla Juventus, dove l’ormai ex attaccante ha collezionato i trionfi più belli insieme al Mondiale e all’Europeo vinti con la Francia, rispettivamente nel 1998 e nel 2000. Il suo curriculum in bianconero recita in tutto due scudetti (più quello revocato della stagione 20042005), due Supercoppe e un campionato di serie B, oltre a 171 reti che lo hanno fatto entrare nei cuori dei tifosi juventini. Che di sicuro lo (ri)accoglierebbero a braccia aperte. Trezeguet è atteso in Italia nei prossimi giorni proprio per incontrarsi con i dirigenti della Vecchia Signora e capire che tipo di ruolo potrebbe ricoprire nello staff dirigenziale. E a Torino sognano già il ritorno a casa di un idolo mai dimenticato. © RIPRODUZIONE RISERVATA DIRITTI TV La Champions di Mediaset andrà anche su Sky? 1Le due emittenti starebbero lavorando a un accordo per il 2015-18: un canale unico distribuito su satellite e digitale terrestre Marco Iaria twitter@marcoiaria1 S e le danno di santa ragione, come pugili sul ring. Poi, però, prevale la realpolitik, che in questo caso significa: spartiamoci il mercato cercando di stare in piedi tutte e due. Sky e Mediaset l’hanno fatto per la Serie A, a giugno, con l’accordo la notte prima dell’assegnazione dei diritti domestici che ha scongiurato derive giudiziarie. E starebbero per replicarlo per la Champions. Il periodo di riferimento è lo stesso, il triennio 2015-18 giocato all’insegna del rialzo delle offerte perché il valore dei diritti tv non pare conoscere arretramenti. I rapporti di forza, però, sono diversi. Telecamera a San Siro: il calcio ormai è una specie di Grande Fratello EVOLUZIONE Mediaset si era assicurata tutta la Champions facendo saltare il banco e stupendo la stessa Sky: 690 milioni di euro in tre stagioni con un incremento del 44% rispetto al ciclo precedente. Sky aveva risposto tentando di mettere le mani sull’intero campionato, con le offerte più alte sia per il satellite sia per il digitale terre- stre. Poi la diatriba con la Lega, che sventolava il rischio di posizione dominante, e la chiusura all’insegna del compromesso storico: a Sky un pezzo della A in esclusiva (132 partite esclusi i big match) attraverso la sublicenza dei diritti assegnati a Mediaset che però non si è ancora materializzata, tan- to da richiedere un incontro chiarificatore con Lega e Infront, in programma il 26. SCENARI La partita della Serie A si è inserita in un contesto più ampio, e ancor più difficile da decifrare. È da tempo che Sky e Mediaset, al di là delle schermaglie, si studiano e stu- diano una via d’uscita al muro contro muro. A più riprese emergono voci di una fusione tra l’emittente satellitare e l’azienda Premium di Berlusconi: Sky che compra Mediaset, ma anche Mediaset che compra Sky. Scenari sconvolgenti e di difficile realizzazione. Più probabile, invece, la terza via: un accordo sulla distribuzione della Champions 2015-18. È vero che da ambienti Mediaset le smentite sono categoriche e viene riposta la speranza sui potenziali 800mila clienti Sky che potrebbero migrare sull’offerta a pagamento del digitale terrestre. Ma trova conferme la pista dell’accordo. MODALITÀ Sembra proprio che il prossimo anno gli appassionati possano gustarsi la Champions sia su Sky sia su Mediaset. Come? Teoricamente anche l’Uefa ammette la sublicenza dei diritti, ma la soluzione che si prefigura sarebbe un’altra: un canale unico, concepito ad hoc da Mediaset per le partite della coppa europea più prestigiosa, che verrebbe affittato a Sky. Un po’ come avviene con Fox Sports che realizza le dirette di Premier e Liga e consegna il prodotto chiavi in mano alle due piattaforme distributive. Così Mediaset rientrerebbe in parte dall’investimento dei 690 milioni, che secondo alcuni osservatori sono insostenibili per un’azienda da 600 milioni di ricavi, e Sky non metterebbe a rischio la sua quota di 4,7 milioni di abbonati, già calata negli ultimi anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 . ALTRE TRATTATIVE Dybala-Palermo: accordo in salita Lazio: Hoedt subito Faraoni al Cagliari 1Zamparini cede nella. In stand-by Barreto. Qualcosa si muove anche sul fonte cessioni. Sia Bamba che N’Goyi domani dovrebbero passare al Leeds. Bamba e N’Goyi al Leeds. I sardi insistono per Gila. Verona su Neto Antonio Di Natale, 37 anni, all’Udinese dall’estate 2004. In Friuli ha vinto due volte il titolo di capocannoniere della A, nel 2009-10 e 2010-11 LAPRESSE Di Natale spiazza l’Udinese No al rinnovo: idea estero 1Il capitano incontra Pozzo e comunica la volontà di chiudere la carriera con una nuova esperienza: Usa ed Emirati interessati Vincenzo D’Angelo Marco Pasotto D i Natale-Udinese: la storia infinita ai titoli di coda. Stavolta, però, nessun ritiro all’orizzonte, come lo scorso anno aveva annunciato il capitano friulano prima di tornare sui suoi passi. Ma nella testa di Totò è maturata l’idea di chiudere la carriera lontano dal Friuli. Ieri Di Natale si è incontrato con il patron Gianpaolo Pozzo: sul tavolo il prolungamento dell’accordo in scadenza questa estate. Ma la fumata è nera. Stavolta il numero 10 bianconero ha optato per l’effetto a sorpresa, spiazzando il patron. Nella testa del capitano bianconero saranno gli ultimi mesi da giocatore dell’Udinese, poi valuterà le eventuali offerte. Sullo sfondo l’ipotesi estero, dove le offerte non mancano (vedi Stati Uniti ed Emirati), ma nessuna certezza, se non quella di salutare Udine al termine della stagione. Non un addio, chiaramente, perché Di Natale ha sempre sognato di lavorare all’interno del club friulano una volta lasciata l’attività agonisti- ca. Ma questo è un altro discorso. Che verrà semmai approfondito o ripreso più avanti. Totò è legato alla città, affettivamente ed economicamente. Soprattutto il suo rapporto con Pozzo è sempre stato speciale, quasi come tra un padre e un figlio. NO ALLE GRANDI Ci sono storie che vanno al di là dello sport. Legami talmente forti da rendere immediata l’identificazione di un club soltanto nominando il suo giocatore simbolo. E viceversa. Perché se si parla di Udinese, la prima cosa che viene in mente è Totò Di Natale, mister 200 gol in Serie A. Tra il capitano bianconero e la città friulana c’è un legame profondissimo, reso speciale dalle prodezze che Totò ha regalato ai suoi tifosi. Ma la stagione che doveva passare alla storia come quella 201 ● le reti segnate da Di Natale in Serie A in 406 presenze, collezionate tutte con le maglie di Empoli e Udinese, dove è arrivato nell’estate del 2004 che ha permesso a Di Natale di raggiungere l’Olimpo del calcio italiano, superando le 200 in A, rischia di essere ricordata di più per essere l’ultima a Udine del suo capitano. Un capitano che negli ultimi anni ha avuto la forza di dire no al corteggiamento di grandi club come Juventus, Milan e Napoli. E che è riuscito a far scendere in piazza un’intera città nell’estate 2010, quando il suo passaggio alla Juve sembrava ormai fatto. SCENARI Si ammaina così un’altra bandiera, una delle ultime della nostra Serie A. È probabile che l’Udinese cercherà nei prossimi mesi di convincere Di Natale a tornare, nuovamente, sui suoi passi, prolungando per un altro anno. Ma oggi l’ipotesi appare molto difficile. Così il club di Pozzo dovrà fare i conti con una doppia missione. Perché Stramaccioni insiste nella richiesta di una punta prima della fine del mercato. Ora, oltre a cercare il sostituto di Muriel, l’Udinese dovrà iniziare a cercare un nuovo Di Natale. E qui c’è un alto rischio di missione impossibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA PER LE FRASI SU VALERI Sidoti-Vitale Pozzo e club: doppia multa di 15 mila euro N ● Un’ammenda di 15 mila euro per il «patron» dell’Udinese Giampaolo Pozzo e un’altra identica alla società. Questa la decisione della Disciplinare dopo il deferimento proposto per «dichiarazioni lesive nei confronti dell’arbitro Valeri». Il patron dell’Udinese si scagliò contro l’arbitro dopo la partita persa col Milan a San Siro, tuonando: «Il rigore è dubbio, è condizionato, l’espulsione non esiste. C’è un rigore su Badu. Valeri è un arbitro che per me non può arbitrare. Io ho solo l’esperienza con l’Udinese e ha sempre sbagliato tutto... Ci sono due o tre arbitri scarsi e se si eliminano si fa una grande cosa per il calcio. Questi due o tre arbitri rovinano tutto e tra questi c’è Valeri». fEX CAGLIARI E ATALANTA. CON IL MILAN CHIESE IL CAMBIO DOPO 7 GOL Addio Pianta, il portiere «cavia» di Riva Fece da chioccia a un giovane Scirea Giuseppe Bagnati È morto all’indomani di Milan-Atalanta, all’età di 74 anni. Pietro Pianta, ex portiere di Padova, Fiamme Oro, Cagliari, Mantova, Vicenza, Atalanta e Cremonese, non ha mai dimenticato quel Milan-Atalanta del 15 ottobre ‘72. Finì 9-3 per il Milan: è la partita con più gol nella storia dei campionati a girone unico. Al settimo gol dei rossoneri, Pianta, portiere dell’Atalanta chiede di essere sostituito. Quel risultato peserà sulla retrocessione dell’Atalanta che andrà in B per differenza reti. CON RIVA Nato a Pontelongo, nel padovano, Pianta comincia proprio nelle giovanili del Padova, dove esordisce in B. Poi il trasferi- mento a Cagliari nel ‘65. Lega subito con Gigi Riva, che dopo ogni allenamento si ferma in campo mezzora per dedicarsi ai tiri: in porta c’è lui, Pietro Pianta. Vane le sue proteste: «Gigi, non ci vedo più». E, anche se sull’Amsicora era calata la sera, Riva continuava a tirare e lui, quando ci riusciva, a parare. Nasce una grande amicizia, Riva sarà testimone di nozze del suo portiere-vittima. Ma non verrà risparmiato da ‘Rombo di tuono’ nemmeno quando va a parare nel Vicenza. Il 18 gennaio ‘70, l’anno dello scudetto del Cagliari, assiste tra i pali a uno dei gol più belli della storia del calcio italiano: la rovesciata di Riva. CON SCIREA Da Vicenza a Bergamo. Pianta assisterà sconsolato alla goleada del Milan. E dire che Gigi Riva fece da testimone alle nozze di Pianta: l’ex portiere, nato in Veneto, aveva 74 anni Paulo Dybala, 21 anni AFP quel 15 ottobre del ‘72 si era presentato a San Siro ancora imbattuto dopo quattro partite di Coppa Italia e due di campionato. La valanga rossonera lo travolge. Confesserà anni dopo: «Arrivavano da tutte le parti e il pallone si prendeva gioco di me, sfiorandomi e finendo in rete». Poi il drammatico epilogo del campionato dell’Atalanta, che retrocede perdendo lo scontro diretto col Vicenza per un autogol di Giacomo Vianello. E pensare che proprio Vianello aveva passato qualche giorno prima della partita a casa del compagno per evitare tentazioni femminili. Di quella stagione Pianta ricorderà con affetto i pomeriggi dopo l’allenamento quando portava in auto un compagno di 19 anni timido e silenzioso: Gaetano Scirea. © RIPRODUZIONE RISERVATA on c’è stata la fumata bianca, e non sarà facile arrivare a una conclusione positiva della vicenda. Nell’incontro di ieri a Milano tra il presidente Zamparini e il procuratore di Paulo Dybala, Triulzi, sono state affrontati i nodi del complicato rinnovo dell’attaccante argentino. Le parti si rivedranno nei prossimi giorni: c’è ancora distanza tra la proposta del Palermo e la richiesta del giocatore, oltre ad alcune pendenze economiche precedenti da risolvere, ma il club rosanero spera ancora di chiudere il nuovo accordo fino al 2018. Si tratta di un rinnovo cautelativo sia per la società che per Dybala: entrambe le parti sono consapevoli che a giugno l’attaccante sarà ceduto al miglior offerente. Il tema rinnovi è d’attualità in casa Palermo. A giorni verrà annunciato quello di Andelkovic fino al 2017, mentre va ancora definito qualche dettaglio per quello di Morga- PT JUVENTUS ROMA NAPOLI SAMPDORIA LAZIO FIORENTINA GENOA MILAN INTER PALERMO SASSUOLO UDINESE TORINO VERONA ATALANTA EMPOLI CHIEVO CAGLIARI CESENA PARMA (-1) 46 41 33 33 31 30 28 26 26 26 25 24 22 21 20 19 18 16 9 9 © RIPRODUZIONE RISERVATA PROSSIMO TURNO CLASSIFICA SQUADRE ALTRE TRATTATIVE Ieri sera è sbarcato a Roma Wesley Hoedt. Questa mattina, il difensore olandese, in scadenza con l’Az Alkmaar, firmerà il precontratto per legarsi alla Lazio da luglio per 5 stagioni. Ma si cercherà coi dirigenti del club olandese di raggiungere un’intesa per portarlo in biancoceleste già ora. L’Az chiede circa un milione e mezzo di euro per cedere subito Hoedt, mentre la Lazio ne offre 200mila in meno: intesa possibile. Il Genoa, vicino al rossonero Niang, aspetta Borriello, per il quale manca l’accordo sull’ingaggio. In caso di fumata nera per l’attaccante della Roma, si valutano come alternative Floro Flores o Pavoletti, entrambi del Sassuolo. A Cagliari, Zola aveva bisogno di un esterno destro ed è stato accontentato: dall’Udinese arriva Faraoni. Nel frattempo i sardi continuano a lavorare anche per Gilardino col Guangzhou: nella giornata di ieri ci sono stati ripetuti incontri a Milano tra il d.s. rossoblù Marroccu e l’agente dell’attaccante, adesso più vicino al Cagliari rispetto all’altra pretendente, il Parma. Proprio i gialloblù ieri hanno annunciato l’ufficialità degli acquisti di Cristian Rodriguez dall’Atletico Madrid e di Silvestre Varela (che era in prestito al West Bromwich) dal Porto. Piace ancora Neto (Zenit), ma per il difensore portoghese si è fatto avanti con forza il Verona. Il Cesena è molto avanti nella trattativa per Mbaye dell’Inter. Per il centrocampo i romagnoli stanno valutando Marchionni della Samp e Cofie del Chievo (in prestito dal Genoa). Il Torino, oltre a Ilicic (Fiorentina), si è interessato per la trequarti anche a Kone, che non ha convinto a Udine. L’Empoli, dopo aver restituito ieri l’uruguaiano Aguirre all’Udinese, in questi giorni, dovrebbe chiudere il prestito dalla Fiorentina del centrocampista australiano Brillante. PARTITE RETI G V N P F S 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 14 12 9 8 9 8 7 6 6 6 5 6 5 5 4 3 4 3 1 3 4 5 6 9 4 6 7 8 8 8 10 6 7 6 8 10 6 7 6 1 1 2 4 2 6 5 5 5 5 5 4 7 7 8 7 6 9 9 12 15 42 32 34 25 33 27 27 27 29 31 23 23 16 21 15 17 14 25 17 18 9 14 24 17 22 18 23 22 25 31 26 26 21 32 24 23 22 37 39 41 * 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI Sabato 24 CAGLIARI-SASSUOLO (ore 18; 1-1) LAZIO-MILAN (ore 20.45; 1-3) Domenica 25, ore 15 INTER-TORINO (0-0) JUVENTUS-CHIEVO (1-0) PARMA-CESENA (0-1) SAMPDORIA-PALERMO (1-1) VERONA-ATALANTA (0-0) FIORENTINA-ROMA (ore 20.45; 0-2) Lunedì 26 EMPOLI-UDINESE (ore 19; 0-2) NAPOLI-GENOA (ore 21; 2-1) MARCATORI 13 RETI Tevez (2, Juventus). 10 RETI Icardi (2, Inter); Higuain (1, Napoli); Dybala (2, Palermo). 9 RETI Menez (5, Milan); Callejon (Napoli). 8 RETI Di Natale (Udinese). 7 RETI Matri (Genoa); Djordjevic e Mauri (Lazio); Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). 6 RETI Vidal (2, Juventus); Honda (Milan); Ljajic (1, Roma); Toni (2, Verona). 5 RETI Babacar (Fiorentina); Osvaldo (Inter); Pogba (Juventus); Felipe Anderson (Lazio); Vazquez (Palermo); Cassano (1, Parma); Destro (Roma); Eder (1, Sampdoria); Berardi (2, Sassuolo); Glik e Quagliarella (Torino). 16 Mondo R Coppa del Re in Spagna MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Brividi per Enrique Ancora l’Atletico sulla via del Barça . GOSSIP REAL Ronaldo: è la giornalista il neo amore (smentito) 1Il tecnico dei catalani: «Non mi gioco il posto» Simeone gongola: soldi al club dal cinese Jianlin Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID Twitter @filippomricci M entre il Madrid, campione uscito, riposa, Barcellona e Atletico Madrid iniziano a scornarsi per passare alle semifinali della Copa del Rey in un quarto che ha il sapore autentico della finale anticipata. Stasera al Camp Nou l’andata, ritorno tra una settimana al Calderon. CAMBIO D’INERZIA? Lo scorso anno le due squadre si sono affrontate 6 volte: il Tata Martino si prese l’unico trofeo della sua tribolata stagione in blaugrana, la Supercoppa di Spagna di agosto, ma non riuscì mai a battere il Cholo Simeone, che lo buttò fuori dalla Champions e vinse la Liga al Camp Nou, all’ultima giornata col quinto pari dell’interminabile serie. In tutto questo, da aggiungere anche l’incapacità di Messi di segnare all’Atletico targato Cholo: le 6 gare del 2013-2014 e una settima della stagione precedente. Con Luis Enrique le cose sono già cambiate: appena 10 giorni fa nel primo Barça-Atletico della stagione in Liga al Camp Nou è finita 3-1, e Messi ha rotto il suo digiuno. MR. UN GOL A PARTITA Non solo: ha giocato una partita sopraffina, accettando di mettersi defilato a destra, ha dato una mano in difesa e ha persino causato il primo rigore della sua vita, dopo 547 partite. Perché Leo aveva voglia di dimo- strare al mondo che la sua geniale lampada poteva ancora essere strofinata. Che nel sanguinoso duello col suo allenatore è lui ad avere in mano le armi. Del resto Messi è arrivato a 340 reti nelle ultime 340 partite col Barcellona: se calcoliamo 60 gare a stagione di media l’argentino viaggia a un gol a match da 6 anni... «NON MI GIOCO NULLA» Il Barça-Atleti di 10 giorni fa ha portato con se anche un’altra conseguenza: nella successiva partita di Liga Luis Enrique dopo 28 formazioni differenti si è ripetuto, schierando gli stessi che hanno schiantato i campioni di Spagna. La squadra e la stampa chiedevano a Lucho chiarezza e continuità: vediamo se stasera arriva la terza conferma. Il temporale causato dalla panchina di Messi a San Sebastian si è calmato, però il cielo sulla Barcellona blaugra- 6 ● Le sfide tra Barcellona e Atletico Madrid nella scorsa stagione. L’ultima (1-1 al Camp Nou) è stata decisiva per il trionfo in Liga dell’Atletico 3-1 ● Il risultato dell’ultima partita (11 gennaio) tra le due squadre: la vittoria del Barcellona nella Liga è maturata con i gol di Neymar, Suarez e Messi na resta e ieri l’ex allenatore della Roma ha cercato di mostrare tranquillità: «Non sento di giocarmi il posto contro l’Atletico, in ballo c’è solo il passaggio del turno», e poi un messaggio al Madrid: «La finale della coppa è una delle gare più belle dell’anno. Ovviamente la cosa vale soprattutto per chi la gioca e molto meno per chi non ci arriva». SOLDI CINESI Intanto l’Atletico sta ultimando la vendita del 20% della società al magnate cinese Wang Jianlin, uno che secondo quanto raccontato ieri dal Mundo ha speso 25 milioni di euro per un quadro di Picasso e ora sembra pronto ad investirne 45 per la squadra madrilena. Jianlin pare sia un grande fan di Arda Turan oltre che di James Bond: si è comprato una versione migliorata del celebre yacht di 007 che appariva in Casino Royale. Poi già che c’era si è preso la Sunseeker, la compagnia britannica che l’aveva fabbricato. Ex soldato dell’esercito popolare, è considerato l’uomo che possiede il maggior numero di metri quadrati in Cina, nonché il proprietario di più cinema del mondo dopo l’acquisizione di 527 sale americane. «Se l’Atletico dovesse continuare a crescere non mi muoverei da qui», parola di Simeone, felice per l’iniezione di cash. Ronaldo con Lucia Villalon MADRID Luis Enrique (a destra) e Diego Simeone durante l’ultima sfida in Liga COSÌ IN CAMPO A BARCELLONA BARCELLONA 4-3-3 ATLETICO MADRID 4-4-2 18 JORDI ALBA 8 20 RAUL GARCIA JUANFRAN 8 INIESTA 11 NEYMAR 14 MASCHERANO 1 TER STEGEN 9 MANDZUKIC 5 BUSQUETS 3 PIQUÉ PROGRAMMA Andata quarti di finale. Villarreal-Getafe (ore 20); BarcellonaAtletico Madrid (22); Malaga-Athletic Bilabo. Domani: Espanyol-Siviglia (22). Ritorni in programma il 28 e 29 gennaio. 13 OBLAK 7 GRIEZMANN 4 RAKITIC 23 MIRANDA 9 SUAREZ 6 KOKE 2 GODIN 10 MESSI 22 DANI ALVES ALLENATORE Luis Enrique 10 3 ARDA TURAN 3 SIQUEIRA ALLENATORE Simeone PANCHINA: 13 Bravo,15 Bartra, 24 Mathieu, 6 Xavi, 20 Sergi Roberto 12 Rafinha, 7 Pedro PANCHINA: 1 Moyá, 24 Gimenez, 18 Jesus Gamez, 4 Mario Suarez, 17 Saul, 11 Raul Jimenez, 19 Torres SQUALIFICATI: nessuno SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno DIFFIDATI: Mandzukic, Griezmann, Godin, Raul Garcia INDISPONIBILI: Vermaelen, Douglas INDISPONIBILI: Ansaldi, Tiago © RIPRODUZIONE RISERVATA ● 14 GABI ARBITRO Gonzalez Gonzalez GUARDALINEE: Sanchez Santos e Nunez Fernandez QUARTO ARBITRO Roman Roman CENTIMETRI F inita la storia con Irina Shayk, parte la telenovela amorosa su Cristiano Ronaldo. Un programma mattutino della nazionale Tve ricco di gossip ha lanciato la notizia che il 7 del Madrid avrebbe iniziato una nuova relazione con Lucia Villalon, 26enne giornalista di Real Madrid Tv. La cosa ha fatto il giro della Spagna, varcando rapidamente i confini nazionali. E sono arrivate le smentite. Dello stesso Ronaldo e della tv del club, che si è messa in contatto con la trasmissione di Tve per chiudere il rubinetto di pettegolezzi e illazioni. La presentatrice del programma, Marilò Montero, ha però espresso la propria perplessità di fronte alla mancata smentita da parte della collega, che tra l’altro ha un passato a Tve. Alla Villalon sono stati dati due giorni di riposo per allontanarla dai riflettori e intanto in poche ore il suo account twitter è scoppiato da 3.000 a 18.000 followers. Smentite o meno i buoi sembrano già scappati, e in generale ora che Ronaldo è tornato single sarà difficile arginare questo tipo di fughe di notizie, vere o presunte. f.m.r. SUDAMERICANO SUB-20 Martinez, il nuovo «diez» innamorato di Totti 1La maglia più «pesante» dell’Argentina L'IDENTIKIT sulle spalle di un mancino molto tecnico «Francesco è incredibile, uno dei migliori» Luca Bianchin INVIATO A COLONIA (URUGUAY) Twitter @lucabianchin7 G uillermo Coria in Italia si è guadagnato memoria eterna giocando una epica finale a Roma contro Rafa Nadal. Quando faceva il tennista era «Il Mago» ma su Twitter ha messo in dubbio il soprannome. Ha fatto una foto con Tomas Martinez, il 10 dell’Argentina al Sudamericano Under 20, e l’ha messa a fianco di uno scatto molto simile con Andres D’Alessandro, passato in pochi anni da redentore dell’America Latina a riserva del Saragozza. Tomas ha retwittato ma forse dubita: il precedente non è benaugurante e il 10 albiceleste pesa. Negli ultimi Mondiali lo hanno portato Riquelme e Messi, nei tornei giovanili Tevez, Aguero e Lamela. Tomas gioca trequartista – o enganche, all’argentina, che dà tutta un’altra atmosfera – e durante il Mondiale in TOMAS MARTINEZ Brasile si è allenato come sparring partner della nazionale. Ci sono foto di Tomas tra Messi e Mascherano, a pochi giorni dalla finale di Rio. Anche per questo, il River lo ha fatto giocare in prima squadra e per lui chiede parecchio. NATO IL 7 MARZO 1995 A BECCAR (ARGENTINA) RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 175 CM PESO 66 KG Dieci milioni, giusto? «Dieci, la clausola dice così. Il River ha l’80 per cento del mio cartellino, ma il restante 20 è della mia famiglia». Mai rischiato di venire in Europa? «Mi voleva il Barcellona e l’Arsenal nel 2011 mi ha portato a Londra per una settimana in prova. Ho deciso io, meglio il River. L’Arsenal però mi seguiva da due anni, da quando era in Argentina per comprare Alvarez. Non ha reagito bene…». Sempre stato tifoso del River? «Sempre. Ho iniziato a giocare con loro quando avevo 6 anni, tutta la mia famiglia è del River. Tomas Martinez, 19 anni, festeggia il gol realizzato contro l’Ecuador Da piccolo giocavo con i ragazzi di due categorie più grandi». Descrizione di Tomas Martinez degli scout: mancino, grande tecnica, troppo leggero. Ha iniziato davanti alla difesa e al Sub 20 ha segnato all’Ecuador. Invertiamo i ruoli: da scout, chi sono i migliori del Sub-20? «Nandez e Gaston Pereiro del- l’Uruguay, poi il mio compagno Correa. Dopo l’operazione al cuore non è al 100%, ma fa la differenza anche al 60. Il Sub-20 lo vince l’Argentina, sicuro». Il futuro può essere in Europa? «Sì, il River mi sta bene ma l’Europa mi piace. Liga, o anche Serie A. Ho la cittadinanza italiana, il mio bisnonno è venuto in Argen- Cresciuto nelle giovanili del River Plate, ha firmato il primo contratto professionistico proprio con «Los Millonarios», che hanno fissato una clausola di rescissione di 10 milioni di euro. Quest’anno ha totalizzato 9 presenze in campionato con 3 reti. Al Sudamericano Sub-20 ha segnato un gol (contro l’Ecuador) nelle prime 3 giornate del torneo. tina dal Sud Italia ma in famiglia nessuno parla l’italiano. Non sono nemmeno mai stato da voi». Legami col nostro calcio? «Il Milan da piccolo mi impressionava. Kakà era uno dei miei preferiti, come Maldini: fortissimo». E nel 2015? «Totti, nettamente. È un 10 classico come me, uno dei migliori che abbia visto nella mia vita. Totti è incredibile». Nessun giornale argentino ha scritto «Martinez somiglia a Totti». I paragoni però sono pesanti: Aimar, Lamela, D’Alessandro. Chi ha ragione? «Ho un po’ di Aimar e un po’ di D’Alessandro, anche se in realtà siamo tutti diversi. Il numero 10 qui me lo ha dato Grondona (il c.t., figlio dell’ex presidente della federcalcio, ndr)». Che tipo è? Qual è la cosa più strana che vi ha fatto fare qui al Sub20? «Qui nulla, non mi viene in mente niente. Però, nei giorni della preparazione, un giorno ci ha svegliato all’una di notte: voleva farci allenare e lo ha fatto. In piena notte». © RIPRODUZIONE RISERVATA RISULTATI Brasile-Venezuela 2-0; Cile-Colombia 0-3; Bolivia-Perù e Paraguay-Ecuador nella notte. CLASSIFICA Gir. A: Argentina e Paraguay 6; Ecudaor e Perù 3; Bolivia 0. Gir. B: Uruguay e Brasile 6; Cile e Colombia 3; Venezuela 0. OGGI Colombia-Venezuela; Uruguay-Cile Mondo R Inghilterra MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17 . Sterling pesante, Chelsea ripreso 1Liverpool sotto dopo un rigore di Hazard, ci pensa l’esterno. Mou omaggia Gerrard LIVERPOOL 1 CHELSEA 1 1 2 LIVERPOOL (3-4-2-1) Mignolet 6; Can 5, Skrtel 6, Sakho 6; Henderson 6,5, Gerrard 7 (dal 25’ s.t. Lallana 6,5), Lucas 6, Moreno 6; Markovic 5,5, Coutinho 7; Sterling 7. PANCHINA Ward, Manquillo, Enrique, Rossiter, Borini, Lambert. ALLENATORE Rodgers 6,5. AMMONITI Gerrard e Lucas per gioco scorretto. 3 CHELSEA (4-2-3-1) Courtois 8; Ivanovic 5,5, Cahill 5,5, Terry 6, Filipe Luis 6,5; Matic 6, Mikel 5,5; Willian 7 (dal 43’ s.t. Azpilicueta sv), Fabregas 6,5, Hazard 6,5; Diego Costa 5. PANCHINA Cech, Zouma, Ramires, Oscar, Remy, Drogba. ALLENATORE Mourinho 6. AMMONITI Filipe Luis e Mikel per gioco scorretto. ARBITRO Atkinson 6. NOTE spettatori 44.573. Tiri in porta: 7 (1 palo)-1. Tiri fuori: 11-1. Angoli: 7-0. In fuorigioco: 1-2. Recuperi: 1’ p.t.; 2’ s.t. Stefano Boldrini INVIATO A LIVERPOOL (INGHILTERRA) A nche Mario Balotelli, che ha postato su Instagram la sua foto mentre si godeva in poltrona la partita, ha creduto a un certo punto all’impresa del Liverpool, ma nella porta del Chelsea c’è il giocatore destinato a contendere nel ruolo la leadership mondiale al tedesco Neuer. Thibaut Courtois è stato ieri il vero fenomeno dei Blues: quattro parate da urlo su Gerrard, Henderson, Sterling e Lallana. L’1-1 che permette alla banda di Mourinho di partire in vantaggio nella semifinale di ritorno di Coppa di Lega, in programma il ● 1) L’esultanza del Liverpool dopo il pareggio realizzato da Sterling 2) Hazard calcia il rigore che aveva portato in vantaggio il Chelsea nel primo tempo 3) La stretta di mano tra Steven Gerrard, capitano del Liverpool, e José Mourinho, allenatore del Chelsea 27 gennaio, è figlio soprattutto dei capolavori del portiere belga. Il Chelsea ha tirato in porta solo una volta: il rigore firmato da Hazard al 18’ e concesso dall’arbitro Atkinson per un contrasto rude di Can sullo stesso Hazard. Il Liverpool ha prodotto ben 18 conclusioni complessive, ma le parate di Courtois, il palo colpito da Gerrard sull’1-1 e la frenesia di Sterling in un paio di assalti hanno impedito al Liverpool di conquistare quel successo che, dice Rodgers, «avremmo meritato e ci avrebbe permesso di affrontare con un altro spirito il ritorno a Londra». MOURINHO Courtois viene premiato Man of the Match e ammette: «Beh, posso dire di essermela cavata bene. Ora dobbiamo completare il lavoro allo Stamford per goderci la finale di Wembley». Mourinho ha invece qualche rimpianto: «Primo tempo fantastico, mentre nella ripresa ci è mancato qualche cosa nei passaggi. Se contiamo il numero delle occasioni, il Liverpool ha sicuramente creato qualcosa in più, ma noi abbiamo sprecato in diverse circostanze di colpire in contropiede. La qualificazione è ancora aperta». IL FILM Analisi sicuramente di parte, ma condivisibile. Il Chelsea ha gestito bene il primo tempo, mostrando la solita facilità di palleggio, sentiero ob- COPPA D’ASIA IL MIGLIORE IL PEGGIORE 8 ● COURTOIS Cassaforte del Chelsea: solo un numero straordinario di Sterling riesce a scardinarlo. Parate da fenomeno. 1 Il milanista a rete nel 2-0 dei nipponici contro la Giordania Da domani i quarti con Cina-Australia Davide Longo C da pochi metri a porta vuota. Per Honda si tratta del primo gol su azione del torneo dopo i due rigori segnati contro Iraq e Palestina nelle prime due partite. Il bilancio complessivo con la sua nazionale parla ora di 27 reti in 68 partite. Nel finale il Giappone ha trovato il gol del raddoppio con Kagawa che ha girato in porta di piatto destro un cross dalla sinistra di Muto. La squadra di Aguirre ha chiuso così il girone D del torneo a punteggio pieno con 7 reti realizzate e nessuno subito. Passa ai quarti anche l’Iraq che ha battuto per 2-0 la Palestina grazie ai gol di Mahmoud e Yasin. Con le partite di ieri si è chiusa la fase a gironi del torneo, caratterizzata da 24 partite e nessun pareggio (record per le manifestazioni riservate alle nazionali). Domani e venerdì si giocano i quarti che saranno inaugurati dal match fra Corea del Sud e Uzbekistan. Nel programma spiccano la sfida tra la Cina e i padroni di casa dell’Australia, oltre al match carico di significati extra-calcistici tra Iran e Iraq. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Keisuke Honda, 28 anni ACTION IL PROGRAMMA Quarti di finale. Domani: Corea del Sud-Uzbekistan (ore 8,30); Cina-Australia (11,30). Venerdì: Iran-Iraq (7,30); Giappone-Emirati Arabi (10,30). 5 ● COSTA Non tira mai, è spesso in ritardo e, come sempre, litiga con avversari e arbitri. Quando non segna è quasi un uomo in meno. bligato per una squadra che può permettersi la tecnica di gente come Hazard, Fabregas e lo stesso Willian. Mou ha avanzato lo spagnolo nella posizione di trequartista, rinforzando la diga con i muscoli di Mikel, partner di Matic. Il Liverpool ha invece riproposto il 3-4-2-1, manuale della rinascita dei Reds: con questo modulo, Rodgers ha rianimato la truppa dopo un autunno difficile. Nel primo tempo, a parte il rigore di Hazard, è stato ribadito un pensiero che attraversa tutta la tifoseria del Liverpool: la partenza di Gerrard sarà dolorosa. Sostituire il capitano, anima e classe, sembra quasi impossibile. COURTOIS Nella ripresa, il talento di Sterling è stato un inno alla speranza. Il pareggio è stato un gioiello del campioncino del Liverpool: ha lasciato sul posto Matic, dribblato Cahill e infilato Courtois. Un gol bellissimo. Il palo colpito da Gerrard è stato un mazzata per l’Anfield, poi è salito in cattedra Courtois. Un match nel match ad alti contenuti spettacolari. Un portiere contro tutti. Il gelo e il nevischio di Liverpool illuminati dal ragazzone belga. Con un guizzo, ha respinto una botta di Sterling e, poco dopo, con un tuffo straordinario è riuscito a deviare la sassata di Lallana. Balotelli, lasciato a casa perché ancora infortunato – ma domenica sera è stato beccato a cena con gli amici in un ristorante di Manchester –, è rimasto senza fiato. Non solo lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA FEDERAZIONE RUSSA Il Giappone vola con super Honda Tre gare, tre gol on il terzo gol in 3 partite del milanista Keisuke Honda (raddoppiato nella ripresa da Kagawa), il Giappone ha battuto per 2-0 la Giordania di Ray Wilkins qualificandosi ai quarti di finale della Coppa d’Asia dove affronterà gli Emirati Arabi. Tutto facile per i campioni in carica che hanno trovato il gol del vantaggio al 24’ grazie al rossonero che ha ripreso una respinta del portiere giordano su un sinistro rasoterra incrociato di Okazaki, insaccando 20 ● Le partite in carriera di Mourinho contro il Liverpool. Il bilancio complessivo per il tecnico portoghese è di 10 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Hazard (C) su rigore al 18’ p.t.; Sterling (L) al 14’ s.t. «Pagheremo lo stipendio di Capello» ● Sembra sbloccarsi la vicenda del mancato pagamento di Fabio Capello e del suo staff da parte della Federazione russa. Il presidente Nikolai Tolstykh ha infatti annunciato di aver ricevuto dalla Fifa un contributo supplementare per la partecipazione al mondiale brasiliano e che quei fondi saranno utilizzati per pagare almeno parte degli arretrati al c.t. e al suo braccio destro Oreste Cinquini. Il bonus extra che secondo l'agenzia di stampa russa Tass è di circa 350 mila dollari, non basterà infatti a saldare l’intero debito che sempre secondo Tass supera gli 8 milioni di euro. Il ministro dello sport russo Vitaly Mutrko si è comunque detto ottimista: «Il ventaglio delle possibilità per attrarre sponsor è largo. Credo che la questione possa essere risolta». Sulla vicenda sta indagando anche l’ispettorato russo del lavoro che dopo una prima istruttoria aveva fissato al 19 gennaio il termine per il pagamento degli arretrati. © RIPRODUZIONE RISERVATA TACCUINO COPPA DI FRANCIA Lione eliminato Oggi Psg-Bordeaux ● Il Lione, capolista della Ligue, è stato eliminato nei sedicesimi di finale di coppa di Francia dal Nantes, trascinato da una tripletta di Bessat. Ieri: Nantes-Lione 3-2; AvranchesMetz 0-3 d.t.s.; Quevilly-Bastia 4-2 d.c.r. (1-1 d.t.s., 0-0 al 90’); Jura-Auxerre 0-1; AndrezieuxCroix 1-2; Concarneau-Digione 1-0 d.t.s.; Yzeure-Valenciennes 2-0. Oggi: Monaco-Evian; Tours-Saint-Etienne; Boulgone-Grenoble; Guingamp-Chateauroux; Bressuire-Le Poire; CholetBrest; Psg-Bordeaux. Domani: Rennes-Stade-Reims. Venerdì: Red Star-Marsiglia Consolat. uomini andare in bermuda, ha diretto la gara tra il Wadi Degla Fc e il Talaea El Gaish Sc. Samir ha rivelato di non aver incontrato troppe difficoltà nonostante la tensione ambientale pre-gara. BELGIO Più di mille persone al funerale di Malanda ● Più di mille persone hanno partecipato a Bruxelles ai funerali di Junior Malanda, il calciatore belga morto dieci giorni fa in un incidente stradale. Tra questi i suoi compagni di squadra del Wolfsburg e il c.t. della nazionale belga, Marc Wilmots. Malanda è morto mentre stava andando all’aeroporto per raggiungere i suoi compagni in partenza per una settimana di allenamento in Sud Africa. EGITTO Per la prima volta fischia una donna ● La Federcalcio egiziana ha assegnato per la prima volta a una donna la conduzione di una partita ufficiale maschile, anche se solo di terza divisione. Domenica scorsa la giovane Sarah Samir, con i capelli raccolti e indossando pantaloncini nonostante in Egitto sia considerato disdicevole anche per gli CIPRO Attentato ad arbitro, il calcio si ferma ● Il calcio cipriota si ferma per lo sciopero degli arbitri. I fischietti di Cipro, infatti, hanno deciso di fermarsi come forma di protesta dopo l’incredibile atto di violenza che si è verificato a Limassol, dove un ordigno è stato fatto esplodere nei pressi dell’abitazione della madre di un arbitro. 18 Calcio R CASA GAZZETTA . Saputo Joe Tacopina, 48 anni, presidente del Bologna, e Joey Saputo, 50, che lunedì ha debuttato allo stadio LIVERANI CALCIO E STILE IL MIO BOLOGNA ALLA CANADESE L’INTERVISTA di MARCO IARIA E ANDREA TOSI U n giorno in Gazzetta per svelare sogni e progetti del suo Bologna. Il magnate italocanadese Joey Saputo, azionista di maggioranza del club emiliano, accompagnato dall’a.d. Claudio Fenucci, si presenta al calcio sciogliendosi in una bella chiacchierata di un paio d’ore. «Sono nato a Montreal, stato di Quebec, in Canada da genitori emigrati dall’Italia - esordisce il chairman rossoblù - papà Emanuele (per tutti Lino) è originario di Montelepre, un paesino di 6mila abitanti in provincia di Palermo, dove l’anno passato gli hanno dedicato una festa; mamma Mirella è di Treviso. Ho due fratelli, Lino jr e Nadia. Mia moglie Carmie è di origine calabrese. Abbiamo 4 figli maschi, tutti tifosi di calcio: Luca, Simone, Joey e Jesse». Quali sono le sue attività? «Mio padre ha costruito la Saputo Incorporated fondata sul commercio dei latticini conquistando il terzo polo del mercato nordamericano. Nel tempo gli affari si sono allargati ad altri settori, ora sono quattro: alimentare, immobiliare, trasporti/ logistica e legname. Negli immobili abbiamo mol- te proprietà (oltre 2 milioni di metri quadrati, ndr)nei trasporti con l’acquisto della Transforce mobilizziamo oltre 21mila camion. Nel 1997 le attività di famiglia sono state quotate alla Borsa di Montreal per 400 milioni di dollari e generano un fatturato di 10 miliardi. Negli ultimi anni, la famiglia ha diviso le attività in diverse holding: io gestisco quella immobiliare oltre ad essere titolare di una holding tutta mia, la Free2B, nella quale confluisce il Montreal Impact, il club del campionato Mls di cui sono presidente. Nel business la mia filosofia è non guardare alla top line (i ricavi nell’immediato) ma alla bottom line (la rendita nel tempo)». Come è arrivato al calcio? «È cominciato tutto nel 1993 quando mi sono avvicinato alla a squadra di una lega secondaria di cui mio padre era sponsor. Quella squadra è diventata il Montreal Impact. Volevamo restituire alla comunità italiana in Canada quello che avevamo ricevuto in termini di successo e fortuna. All’epoca era un hobby, adesso è una passione. Il calcio mi è sempre piaciuto ma non l’ho mai praticato e non ho mai fatto il tifo per questo o quel club, da ragazzo giocavo ad hockey ghiaccio come tutti i canadesi». Perché ha scelto d’investire in Italia? PROGETTI E AMBIZIONI DEL NUOVO PROPRIETARIO: «SUBITO LA A, POI AL LAVORO PER DIVENTARE GRANDI» «Non pensavo di comprare un club italiano. Se non fossi italocanadese non lo avrei mai fatto, le radici contano. In passato ho avuto contatti col Parma, ai tempi della vicenda Parmalat, e ci ho fatto un pensierino ma tutto è finito lì. Poi ho avuto rapporti con la Fiorentina per sviluppare la nostra academy giovanile al Montreal. È stato in quel periodo che ho conosciuto Pantaleo Corvino. Il Bologna si è presentato come un’opportunità che andava afferrata al volo. Non l’ho cercato, è arrivato da solo. È stato Andrew Nestor, patron dei Tampa Bay Rowdies, lega minore americana, amico comune mio e di Tacopina, a parlarmene. Nell’agosto scorso ho conosciuto Joe e abbiamo sviluppato la trattativa. Da principio sono entrato con una quota di minoranza, poi gli eventi mi hanno portato ad aumentare il mio intervento e adesso sono il socio di maggioranza perché era necessario salvare il club. Quando sembrava che tutto potesse saltare, mio padre spingeva perché provassi col Palermo. Gli ho risposto che il Palermo poteva prenderlo lui, io ormai ero concentrato sul Bologna». Com’era prima il suo rapporto con l’Italia e Bologna? «Vengo quasi tutti gli anni in Italia per le vacanze, scelgo sempre una meta nuova per conoscere me- MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . L'IDENTIKIT JOEY SAPUTO NATO IL: 25 SETTEMBRE 1964 A: MONTREAL (CANADA) RUOLO: CHAIRMAN BOLOGNA È figlio di Emanuele «Lino» Saputo, siciliano, emigrato in Canada nel 1952 dove ha fondato un impero coi latticini. La famiglia Saputo è la sesta più ricca del Canada e, secondo Forbes, la 289a al mondo con un patrimonio di 5 miliardi di dollari. Nel 2007 Joey è diventato presidente del Montreal Impact, club della Mls (la lega nordamericana) fondato dalla sua famiglia nel 1993. LE SUE ATTIVITA’ Joey ha una holding personale, la Free2be, ed è nel cda della Sainte-Justine University Hospital Centre Foundation e della Italian-Canadian Community Foundation. Nel tempo libero gioca a golf e segue le altre sue squadre del cuore, i Montreal Canadiens di hockey su ghiaccio e i Miami Dolphins del football. Joey Saputo, primo a sinistra, durante il forum in Gazzetta. Sotto con il direttore Andrea Monti e, a destra, lo stade Saputo di Montreal BOZZANI glio il Paese dei miei genitori. La mia prima volta a Bologna risale al 2010 per trattare Di Vaio. Ero venuto anche tre anni fa per vedere la Juve, ma la partita venne rimandata causa neve. Ora ci verrò più spesso, ho pianificato di passare 3-4 giorni per ogni mese fino a maggio con la speranza di non dovere venire per i playoff». Qual è il suo giudizio sul calcio italiano? «È bello ma anche molto complicato. Per esempio la questione dei biglietti e degli ingressi allo stadio è un passaggio faticoso in confronto alle abitudini in Canada. Il problema è strutturale, occorre migliorare i servizi e le condizioni degli impianti. Sono stato allo Juventus Stadium su invito di Andrea Agnelli che conoscevo da tempo. È un modello rispetto allo standard italiano con 4mila posti per l’hospitality. Inoltre, bisogna ragionare sulle barriere tra i tifosi perché se vengono trattati come animali in gabbia è normale che si comportino da animali». Al Bologna volevate Giovinco che ha scelto proprio il Canada. Commenti? 19 CONTENUTO PREMIUM «Ho letto che va a Toronto, la nostra rivale, per tanti soldi. Noi abbiamo una strategia diversa sui contratti e sulle persone. Puntiamo su quei giocatori che hanno buone ragioni, non solo economiche, per venire da noi. L’esempio è Di Vaio. Auguro a Giovinco il meglio, per nostra fortuna verrà in Canada a luglio mentre il derby Montreal-Toronto è in programma a maggio». Con Fenucci e Corvino si sente al sicuro? «Sì, sono due grandi professionisti. Fenucci l’ho trovato qui, Corvino l’ho portato io. Insieme hanno lavorato benissimo a Lecce. Li abbiamo presi perché io e Tacopina saremo molto impegnati in America per seguire i nostri affari, perciò abbiamo bisogno di persone fidate e competenti per gestire un club di alto livello». IL RICORDO PAPÀ MI DISSE DI COMPRARE IL PALERMO, MA IO VOLEVO BOLOGNA JOEY SAPUTO SULL’ARRIVO IN ITALIA Avete un modello? «No, vogliamo farne uno nostro al Bologna. Il primo obiettivo è la Serie A, subito. Poi dovremo consolidarci per diventare forti. La questione dello stadio è decisiva: occorre un impianto moderno che possa sviluppare nuove economie e cambiare l’atmosfera tra i tifosi, il nostro progetto parte da lì. Ne stiamo parlando col sindaco». Col suo socio Tacopina come va? «Joe con la sua energia ha portato entusiasmo facendo un grande lavoro in città ma adesso è il momento di rallentare, non dobbiamo sovraesporci troppo. La nostra partnership ha completato la prima fase, quella più facile. Non abbiamo fatto ancora niente. Adesso viene il difficile con tanti obiettivi da raggiungere». I tifosi del Bologna vi hanno accolti come liberatori. Se lo aspettava? «L’adunata di 1.500 tifosi a Casteldebole sabato scorso mi ha emozionato. Allo stesso tempo ha aumentato le mie responsabilità nei confronti di questa piazza. Non voglio essere eroe e poi finire a zero. Perciò dobbiamo agire con grande cautela per non creare aspettative fuori dal nostro controllo. Tutti vogliamo un grande Bologna ma ci vorrà tempo e ci saranno momenti difficili in cui dovremo prendere anche decisioni impopolari. Con i nostri tifosi saremo sempre trasparenti». TACOPINA HA ENERGIA ED È ISTINTIVO, IO PIÙ RIFLESSIVO JOEY SAPUTO SUL SUO SOCIO QUI BISOGNA PENSARE A STADI DIVERSI E PIÙ COMODI © RIPRODUZIONE RISERVATA JOEY SAPUTO SUGLI IMPIANTI ITALIANI Quando la Fiorentina si divertì a casa sua Andrea Di Caro «A ndremo a giocare a Montreal, al Saputo Stadium, contro gli Impact di Joey Saputo!». «E chi è?». «Vedrai... Un personaggio incredibile. La sua famiglia di origine italiana è leader, tra le altre cose, nella produzione di mozzarelle in Canada. Joey ha un impero, se vuole può comprarsi mezza Serie A...». Era il marzo 2010 quando Mencucci, ad della Fiorentina, annunciò per fine maggio la tournee canadese che avrebbe chiuso il ciclo viola di Prandelli. La notizia di Cesare futuro c.t. azzurro arrivò mentre la squadra era in volo per il Canada con tre giornalisti al seguito: io, Matteo Dalla Vite e Giovanni Sardelli. Sarebbe stata, quella tournee, l'occasione per salutare il tecnico che aveva fatto innamorare Firenze, e per scoprire che Mencucci aveva ragione. Saputo, oltre che ricchissimo, era davvero un tipo straordinario. ILLUMINATO All'inizio la sua quasi fanciullesca gioia nell'ospitare una squadra di A, ricordò quella di Amedeo Nazzari, l'emigrante italiano nel film Il Gaucho. Ma poi sentendolo parlare del futuro del soccer nord americano, di progetti, dello stadio da ristrutturare, fu evidente che lo Zio d'America era un manager illuminato. Come si illuminarono gli occhi dei giocatori un pomeriggio ospiti nella tenuta di Saputo. Parchi, fontane, una villa enorme. Frey saliva e scendeva dalle tante auto d'epoca della collezione di Saputo. Quella dei vini ricercatissimi stupì invece i compagni abituati alla non irresistibile produzione di rosso «Fenomeno 10» di Adrian Mutu. Donadel si limitò a dire: «Sembra Disneyland...». Joey come Walt? Al concreto ed equilibrato Saputo forse il paragone non piacerà, ma ai tifosi del Bologna è consentito sognare. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Mondo R Il giallo MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . Un tifoso dell’Iraq mostra la sciarpa durante la partita con la Palestina, il 12 gennaio a Brisbane REUTERS Donne allo stadio per sostenere la Giordania: in Coppa d’Asia anche il tifo femminile è ammesso AP Il calcio è peccato: 13 uccisi? 1Mistero a Mosul, l’Isis avrebbe giustiziato dei ragazzini che guardavano la partita Andrea Luchetta MEDIO ORIENTE CALDO M istero a Mosul. I militanti dello Stato islamico – che controlla la città irachena dallo scorso giugno – avrebbero ucciso a colpi di mitragliatrice tredici ragazzini, colpevoli di aver guardato la partita di Coppa d’Asia fra Iraq e Giordania (finita 1-0). I ragazzini avrebbero violato la sharia (la legge islamica) per come viene intesa dai capibastone del Califfo: il calcio è peccato, e altrettanto peccaminoso è assistere agli incontri. I militanti avrebbero quindi rastrellato i tifosi e imbastito un processo sommario, concluso con la condanna a morte dei tredici. Una volta letta la sentenza con un megafono a beneficio della folla, gli islamisti avrebbero aperto il fuoco. I corpi dei ragazzini sarebbero poi rimasti per strada: troppo il timore dei parenti di nuove rappresaglie nel caso in cui si fossero azzardati a raccoglierli. Il tutto sarebbe avvenuto il 12 gennaio. LE FONTI L’uso del condizionale è d’obbligo. Impossibile ottenere delle conferme o delle smentite imparziali, visto il buco nero in cui è precipitata la città dalla scorsa estate, isolata dal mondo esterno al Califfato. La notizia è stata diffusa dal quotidiano britannico Daily Mail, che cita come fonte il gruppo di attivisti per i diritti umani «Raqqa is being slaughtered silently» («Stanno massacrando Raqqa in silenzio»: Raqqa, che si trova in Siria, è la capitale de facto dello Stato islamico). Contattato dalla Gazzetta, un portavoce del gruppo spiega di aver appreso dell’eccidio dalla stampa irachena e di aver ottenuto conferma da alcuni testimoni a Mosul. La responsabile per l’Iraq di Human Rights Watch – una delle ong più autorevoli sul rispetto dei diritti umani – ci spiega invece «di non aver sentito Zona sotto il controllo dell’Isis TURCHIA MOSUL Raqqa SIRIA LIBANO Damasco Baghdad IRAQ Amman GIORDANIA ARABIA SAUDITA Tareq Khattab della Giordania al contrasto da terra con l’iracheno Dhurgham Ismael Dawood REUTERS nulla riguardo a questo particolare avvenimento». USARE IL CALCIO Nella guerra all’islamismo radicale l’informazione è uno dei primi campi di battaglia, ed è ovvio immaginare che gli attori in gioco tentino di manipolarla. Se la notizia ha fatto il giro del mondo in poche ore, lo si deve al fatto che è apparsa verosimile: non sarebbe certo la prima atrocità commessa dagli uomini del Califfo, né la prima volta in cui è il calcio a finire nel mirino dei gruppi jihadisti. Durante l’ultimo mondiale aveva fatto scalpore un tweet da un presunto account dell’Isis che mostrava la testa di un nemico decapitato, spiegando «questo è il nostro pallone: è fatto di pelle». In realtà, il rapporto fra lo Stato islamico e il calcio è molto più complesso di quanto si tenda a rappresentarlo. Lo stesso califfo Abu Bakr al-Baghdadi in gioventù sarebbe stato un giocatore di qualche talento, secondo le testimonianze raccolte dal Telegraph nel quartiere in cui è cresciuto. Pochi GDS mesi fa il gruppo ha diffuso un video in cui una manciata di combattenti si rilassava palleggiando in cerchio. Nell’ovvio silenzio del Corano sulla liceità del pallone, la legge è fatta dagli uomini che lo interpretano: e in una realtà frammentaria come quella dello Stato islamico i capi locali godono di una forte autonomia. Ragion per cui non è assurdo immaginare che in alcune terre occupate dal Califfo il calcio sia punto con la morte e in altre venga perfino giocato. © RIPRODUZIONE RISERVATA SPORT E JIHAD Bin Laden tifava Arsenal Ma il pallone divide tutto il mondo islamico «S i nasconde a Kabùl e tifa per l’Arsenùl! no dell’applicazione del regolamento, peccamiOsama ohooh, Osama oh-ooh» canta- noso di per sé perché scritto dagli uomini e non va la curva dei Gunners, e forse non a da Dio; altri ancora credono che il pallone sia torto. Una delle leggende più radicate sul rap- parte di un complotto per distrarre le masse dai porto fra jihadisti e pallone vuole Osama bin La- propri doveri: un oppio dei popoli declinato in den tifoso dell’Arsenal, al punto da aver compra- chiave anti-islamica. Interpretazione certo non to una maglia di Ian Wright per suo figlio al ter- univoca, se è vero che Hassan Nasrallah (leader mine di una partita di coppa nel 1993-94. Mito o degli sciiti di Hezbollah) e Ismail Haniyeh (nurealtà che sia, dopo l’11 settembre 2001 la voce mero uno dei sunniti di Hamas) sono tifosi, e i ha spinto il club a dire che «se bin Laden si doves- loro movimenti finanziano dei club locali. se presentare a Highbury, chiaramente non sarebbe benvenuto». Basta la controversia su que- COLPIRE L’avversione per il calcio di Boko Hasta storia per capire come il ram – milizia nel nord della Nirapporto fra jihadismo e pallogeria – è insita già nel nome del ne si collochi ai limiti della gruppo, che significa «l’educaNon si contano le schizofrenia. occidentale è vietata»: in bombe esplose nei zione molte occasioni i fanatici nigeLA PUREZZA Le frange delriani hanno preso di mira stadi luoghi di ritrovo l’islam più radicale sono assore bar che trasmettono le partidei tifosi anche bite in un dibattito sulla purezte. Durante Brasile-Messico, alza religiosa del calcio: il pallodurante il Mondiale l’ultimo Mondiale, una bomba ne è haram (proibito da un nascosta in una moto ha ucciso punto di vista religioso), oppuuna ventina di appassionati a re halal (lecito)? Dibattito reso possibile dall’as- Damaturu, nel Nord-est del Paese. Chiaro il disesenza di una gerarchia univoca: senza un’autori- gno politico che si cela dietro la demonizzazione tà centrale, l’interpretazione della legge islami- del gioco: il calcio è uno dei pochi fattori capaci ca è affidata ai singoli predicatori. Uno dei nemi- di unire il Paese, superando le linee di faglia conci più fieri del pallone è il saudita Abdel Rahman fessionali ed economiche; colpirlo significa inAl-Barrak, per cui il calcio è «la madre di tutti i debolire lo Stato. La milizia che forse ha più prepeccati», responsabile com’è di «esplosioni di so di mira i tifosi è quella degli shabaab somali. gioia ingiustificate». Alcuni imam si preoccupa- Non si contano le bombe esplose nei luoghi di R Bandiere nere e slogan: una dimostrazione pro Isis nei mesi scorsi a Mosul, nel nord dell’Iraq AP ritrovo, gli arresti di fronte allo schermo e le esecuzioni mirate, come quelle per assassinare il portiere dell’Under 17 o il presidente della Federazione. Nel 2010, due kamikaze somali hanno ucciso 74 persone in Uganda mentre guardavano la finale della Coppa del mondo. Lo stadio di Mogadiscio è diventato il luogo prescelto per le condanne a morte, esattamente come l’impianto di Kabul sotto i talebani. Impiccagioni, fucilazioni, lapidazioni, mutilazioni: nulla è stato risparmiato allo stadio Ghazi. Vi si è versato talmente tanto sangue che, secondo una credenza diffusa, l’erba non sarebbe più cresciuta. NIENTE DONNE Il dibattito divide una minoranza minuscola del mondo musulmano: chiedersi se calcio e islam siano compatibili è semplicemente senza senso, alla luce dei milioni di fedeli – uomini e donne – che lo praticano ogni giorno. Dove un’interpretazione rigorosa dell’islam si è fatta governo, come in Arabia Saudita, il problema non è più la liceità del gioco, quanto il diritto ad assistervi per tutti: a Riyadh le donne non possono entrare allo stadio; l’ultimo arresto risale allo scorso dicembre, quando una ragazza è stata scoperta sulle tribune malgrado fosse travestita da uomo. Oscurantismo condiviso dagli arcirivali dell’Iran: il dibattito sull’opportunità di aprire gli stadi alle donne riaffiora periodicamente. Rarissime però le aperture, che si tratti di calcio o di altri sport: la giovane Ghoncheh Ghavami è stata in carcere la scorsa estate, colpevole di aver tentato di assistere a Iran-Italia della World League di pallavolo. a. luc. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT OPINIONI www.gazzetta.it TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO La vignetta La puntura di Stefano Frosini di Roberto Pelucchi Twitter f Suso al Milan. Peccato: proprio adesso che avevano trovato l’autista, hanno venduto il pullman. ANA IVANOVIC Tennista ● Grazie Australia per il supporto ... Mi piace essere qui, sempre! @ AnaIvanovic C uore caldo e testa fredda. Joey Saputo si presenta con un profilo davvero interessante per il nostro calcio. Il tycoon arrivato dal Canada, che in casa ha sempre parlato italiano, coniuga le doti dell’uomo d’affari a quelle del dirigente calcistico consumato. Da 21 anni guida il Montreal Impact e ha imparato a delegare, a fare un passo dietro l’altro. Il nuovo magnate del Bologna pensa in grande, partendo da un progetto di crescita graduale. E il suo avvento sulla scena italiana avviene in tandem con l’americano Joe Tacopina, ma si capisce subito che l’uomo forte è lui. Ha scelto come a.d. il capace Claudio Fenucci, irrobustito dall’importante esperienza nella Roma targata Usa di James Pallotta. Ha affidato invece la parte tecnica a Pantaleo Corvino, dandogli la chance di dimostrare che è ancora quello dei fasti di Lecce e Firenze. In mezzo c’è lui. Con il sogno di fare da ponte tra la sua terra di nascita e quella dei suoi genitori. Il calcio canadese porta passioni fresche, quello italiano ha un background unico ma anche tante rigidità, spie di gravi malesseri. Joey spera di far parlare questi due mondi. In modo che la crescita sia comune. La dotta Bologna ha tutto per essere il teatro di questa inedita rappresentazione. Ovviamente l’obiettivo del ritorno in Serie A è il crocevia immediato di tali aspirazioni. Perciò ha messo a disposizione un budget importante. Eppure preferisce tralasciare l’argomento. Nel suo vocabolario di businessman gli investimenti non vanno strombazzati. I paragoni con gli altri stranieri proprietari di club in Serie A fanno emergere delle differenze significative. È vero che Erick Thohir al suo approdo all’Inter ha trovato una situazione economica più pesante, tuttavia il club nerazzurro ha potenzialità ben maggiori. Anche per questo il miliardario indonesiano in questi 14 mesi da interista ha sempre battuto sul tema della globalizzazione. Manifesto principale della sua gestione. Si percepisce, però, che il suo «io» calcistico è lontano dalla nostra mentalità. Ora l’ombrelloMancini lo ha riavvicinato al sentire del popolo nerazzurro, ma un diaframma c’è ancora. E va frantumato. Anche alla Roma James Pallotta ha convissuto sin dall’inizio con una situazione finanziaria delicata. I fatti stanno dimostrando che le sue idee sono vincenti per il futuro giallorosso: il nuovo stadio è il fiore all’occhiello di questa svolta. Anche nella capitale, però, la simbiosi è in continua sperimentazione. Da Boston, Pallotta si destreggia tra i suoi mille interessi e si capisce bene che studia la nostra realtà in cerca di continue verifiche. E se alla fine scoprissimo che l’ultimo arrivato ha le idee più chiare di tutti? Un po’ di competitività anche tra gli investitori stranieri non guasta. L’importante è che siano di qualità. © RIPRODUZIONE RISERVATA Basket, Europlayer Gazzetta MARC GASOL, ASPETTANDO UN ITALIANO intelligenza cestistica (dote di famiglia), una manina morbida morbida che gli permette di infilare la retina anche dall’altezza della lunetta, piedi per terra,con una naturalezza disarmante. IL COMMENTO IANI di MASSIMO ORIANI email: [email protected] twitter: @massimooriani ni S e l’è ampiamente meritato. Marc Gasol è stato votato miglior cestista dell’anno 2014, vincendo il prestigioso (e non lo diciamo per darci delle arie) Europlayer Gazzetta, da una giuria composta in maggioranza da gente che ci ha giocato contro o al fianco, che sa quindi realmente quale sia il suo valore. In un basket, anche, o forse principalmente quello Nba, che si allontana sempre più dall’area dei 3 secondi (per favore, non chiamiamola pitturato...), quello che una volta era conosciuto come il meno famoso e meno bravo dei Gasol, visto che Pau vinceva titoli Nba con i Los Angeles Lakers, pur restando nell’ombra di Kobe Bryant, è quasi in silenzio diventato il centro più dominante della lega. Muscoli, centimetri, ma soprattutto tecnica e In estate scadrà il contratto che lo lega ai Memphis Grizzlies, la sua attuale squadra, in corsa per il titolo. C’è già la fila pronta a far scattare la telefonata al suo agente alla mezzanotte e un secondo del 1° luglio. E mentre i dirigenti di tante franchigie pro’ faranno il conto alla rovescia, lui, una volta scelta la nuova (o anche vecchia, non è detto che non resti nella città di Elvis Presley) destinazione, conterà i dollari che gli verrano depositati nel conto in banca. Che non saranno pochi. Nel suo curriculum avrà un premio in più da portare in dote, quello dell’Europlayer Gazzetta. Dicevamo prima senza falsa modestia che non è poco. Basta andare a vedere l’albo d’oro. Lo hanno vinto Arvydas CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti [email protected] VICEDIRETTORI Pier Bergonzi [email protected] Stefano Cazzetta [email protected] Andrea Di Caro [email protected] Umberto Zapelloni [email protected] Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015 PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri MAX BIAGGI Pilota di moto ● Tanti Auguri Grande Sic! A me piace ricordarti così..... @maxbiaggi Lettere alla Gazzetta SAPUTO E LA SFIDA DEI TYCOON STRANIERI email: [email protected] azzetta.it twitter: @carlolaudisa disa ANDREA LO CICERO Ex azzurro di rugby ● Anche questi sono autografati @rugby worldcup 2015 LONDRA @andrealocicero1 MARCO MELANDRI Pilota di Superbike ● Grande giornata. Mi piace la sabbia anche se sono tinco duro cavolo @ pomposa @MarcoMelandri33 Il vento nuovo del patron del Bologna L’ANALISI UDISA di CARLO LAUDISA 21 . Sabonis, Toni Kukoc, Drazen Petrovic, Dirk Nowitzki, Tony Parker. Tutta gente da Hall of Fame, tra i più grandi giocatori di basket di sempre. Quando Nowitzki vinse il suo quinto, ci disse che tra i suoi obiettivi prima di ritirarsi c’era raggiungere Sabonis, il più titolato con sei. Trentasei anni fa, quando venne creato, nessuno degli allora presenti (oltre che creatori) pensava che si arrivasse da Vladimir Tkachenko a Marc Gasol, stesso ruolo, una vita di basket nel mezzo a modellare un pivot che non potrebbe essere più diverso dalla «montagna sovietica» di allora. Altra pallacanestro, stessa soddisfazione per chi lo vince. Restiamo in attesa di un italiano che riesca a salire sul gradino più alto del nostro podio. I candidati non mancano. Siamo pronti a scommettere che non passeranno i 17 anni che hanno diviso il successo di Dino Meneghin (1983) da quello di Gregor Fucka (2000). Più che una scommessa è un invito. E un augurio. RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. 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Berlusconi solo adesso dice ciò che noi tifosi medi sosteniamo da mesi, o forse anni: inaccettabile. Eravamo inguardabili con Allegri, incomprensibili con Seedorf, velleitari con Inzaghi. Mancano i soldi? Mica tanto, se il monte stipendi è quello che consente al presidente di scandalizzarsi se perdiamo con squadre che costano un quarto della nostra/sua. Ammetto che ero fra quelli che non vedevano l’ora che Allegri venisse sostituito e pensavo che la Juve avesse fatto una scelta sbagliata, più che rischiosa. Adesso vedo i bianconeri che filano esattamente come l’anno scorso ed è qui che scatta la mia confusione: una volta l’aria di Milanello guariva chiunque e faceva rifiorire campioni, adesso evidentemente ammazza giovani, allenatori e dirigenti. Ma che cosa è cambiato alla fine? Ulderico Abete I l presidente ha perfettamente ragione: con quel monte stipendi il Milan non può rendere più o meno quanto Sassuolo, Palermo o Empoli. Se ne accorge tardi, però: è un paio d’anni che l’andazzo continua. E bisognava scattare prima con le critiche. Il confronto AllegriInzaghi è molto stimolante. Cominciamo ad assegnare i meriti a chi se li guadagna sul campo: Allegri sta facendo giocare la Juve come una squadra europea, unica nel panorama italiano. Soprattutto per intensità, pressing offensivo e dispendio energetico. Niente di tutto questo è riuscito a far esprimere al suo Milan nell’ultima parte della sua esperienza in rossonero. Perché? Dibattito aperto. Naturalmente tre anni di Conte hanno lasciato un’eredità fondamentale, ma il tecnico toscano è riuscito a non disperderla, fatto per niente scontato. Bravo lui, anche se ha dovuto ricredersi alla grande su Pirlo e sulle proprie idee tattiche: Andrea era stato giubilato con una EDIZIONI TELETRASMESSE RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel. 02.95743585 RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 RCS Produzioni Padova S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 Società Tipografica Siciliana S.p.A. Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA Tel. 095.591303 L’Unione Sarda S.p.A. - Centro Stampa Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel. 070.60131 BEA printing sprl - 16 rue du Bosquet 1400 NIVELLES (Belgio) Speedimpex USA, Inc. - 3838 9th Street Long Island City, NY 11101, USA CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 COSLADA (MADRID) La Nación - Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus scelta drammaticamente sbagliata dal tecnico e da tutto il Milan, dopo essere stato emarginato sulla fascia (!). Allegri s’è dovuto rimangiare l’assurda preferenza nel ruolo di playmaker data a giocatori «geometrici», vale a dire a centrocampisti di pura quantità e piede mediocre. Bravo anche nel cambiare idea. A proposito di regista, qualcosa di interessante comincia a trapelare dall’ambiente di questo Milan in crisi. Per esempio che l’inamovibilità di De Jong in quel ruolo è un elemento di impoverimento qualitativo del gioco, senza aggiungere nulla alla protezione della difesa. E sembrerebbe ovvio. Come pure si comincia a sussurrare che la condizione fisica non consente grandi slanci. E anche questo era ed è lampante. Il Milan comincia a giocare soltanto quando ha la palla e contro le difese schierate tutti faticano da morire. Una volta perso il pallone, scatta un’affannosa corsa all’indietro: un modo di giocare antico che era chiaramente visibile dopo tre giornate. E non c’è nessun lavoro che possa «pagare» se le premesse sono queste. La cosiddetta crescita è una chimera. Le lacune tecnico-tattiche sono molto più evidenti di tante mosse di mercato, inutili più ancora che incomprensibili. Ha ragione Berlusconi sul fatto che i suoi soldi devono rendere di più, ma non conta nulla avere un centravanti in mezzo all’area e fare un po’ più di possesso palla. Il calcio moderno, sia in chiave offensiva (Real o Barcellona) che difensiva (Atletico), passa dalla capacità di correre e scattare più degli avversari, assillandoli in pochi decimi di secondo quando hanno il pallone. Gli attaccanti devono difendere rabbiosamente sul giro palla dei difensori che hanno di fronte, i centrocampisti chiudere le linee di passaggio, i difensori salire e cercare sempre l’anticipo. In questo modo non si vince la Champions se non si hanno i Messi e i Cristiano Ronaldo, ma quanto meno si affrontano alla pari Palermo, Sampdoria, Sassuolo e Torino. Al posto di Inzaghi, farei questa richiesta a me stesso e ai giocatori. PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: 403 357 279 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520 INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA COLLATERALI * con Disney English N. 2 6,39 - con Español da Zero N. 3 12,39 - con Jeeg Robot d’Acciaio N. 3 11,39 - con Asterix N. 4 7,39 - con Maserati Collection N. 4 14,39 - con The Beatles Collection N. 9 14,30 - con Speciali Go Nagai Robot N. 3 18,39 - con Il Cane N. 10 11,39 con Il Teatro di Eduardo N. 12 12,39 - con The Walking Dead N. 13 12,39 - con DVD Poirot N. 13 11,39 - con I grandi del Tennis ai raggi X N. 146,39 - cuffia Arena Paltrinieri 10,39 - con Mila e Shiro N. 18 11,39 - con Blueberry N. 22 5,39 - con Diabolik Nero su Nero N. 27 8,39 - con Robot Collection N. 5214,39 - con Ferrari Build Up 11,39 - con Passione Rally N. 92 14,39 Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7693 DEL 18-12-2013 La tiratura di martedì 20 gennaio è stata di 281.912 copie ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A 03069 33521 600100330455. 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Il Bologna che ha trovato in Da Costa della Samp (da dove è in arrivo Gastaldello) il portiere che affianca Coppola e che a Genova sarà rimpiazzato da Frison del Catania. Ancora Bologna: c’è stata un’altra offerta per Mancosu: 1,1 milioni più bonus che potrebbero far salire a 1,4 la valutazione dell’attaccante sardo (il Cagliari si era fermato a 800mila, poi ha preferito Cop...), ma il Trapani non ha ancora deciso se accettare o meno, forse perché prima deve trovare un’alternativa. Invece il Catania in difesa, dopo Schiavi, prende anche Mazzotta del Cesena e Ceccarelli dello Spezia, mentre per sostituire Frison è vicino a Gillet (Toro). ALTRE DI B Lo Spezia al posto di Ceccarelli ha preso l’ennesimo croato (Katanec dello Zrinjski Mostar) ma cerca anche uno tra Terzi e Milanovic del Palermo. Nuovo portiere all’Entella, che dopo l’infortunio di Pelizzoli prende Coser dal Livorno: al suo posto il club di Aldo Spinelli ha ingaggiato Bastianoni (Varese), che curiosamente è cognato del titolare Mazzoni. La stessa Entella ha restituito Camigliano all’Udinese, che l’ha subito girato al Cittadella. Fornasier (Sampdoria), dopo aver detto di no al Varese, si è accordato con il Pescara: lo stesso Varese ha invece l’ok per l’arrivo di Culina dallo Spezia e ha chiesto Cragno (o Colombi), Benedetti, Capello e Giorico al Luca Ceccarelli, 31 anni, difensore: il Catania l’ha ingaggiato dallo Spezia per 200mila euro e gli ha fatto un contratto fino al 2017 LAPRESSE MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 23 . Cagliari. Il Frosinone ha chiesto Paez al Bologna e ha preso Sammarco (Spezia). Dopo la sospensione per doping, il Carpi e Concas hanno risolto il contratto (scadeva nel 2016): al suo posto domani è atteso Molina (Atalanta). Il ventenne Milinkovic (ex Roma) ha detto sì alla Ternana. Uscite da Brescia: Sestu piace al Perugia, Bentivoglio interessa al Modena, frenata per Di Cesare a Bari. LEGA PRO Il Como ha ufficializzato il ritorno di Marco Cassetti, 37 anni, dopo le due stagioni al Watford. Sempre nel girone A, il Pavia ha trovato in Marino del Venezia (che ora cerca Martinez del Lecce) il difensore che cercava, mentre il Real Vicenza sistema l’attacco con Gomes, che la Pro Vercelli ha rimandato al Sassuolo. Nel girone B la Reggiana ha ufficializzato l’arrivo di Vacca dal Catanzaro e ora tratta Raicevic della Lucchese; il Grosseto ha preso Ferraro dal Catanzaro e tratta Cangi dall’Ancona, L’Aquila ha chiesto Bogliacino al Lecce, la Lucchese è su Pagano (Catanzaro) e l’Ancona cerca un difensore tra Zullo (Monza) e Bacchetti (Juve Stabia), mentre in prova c’è il portiere Polizzi (Sorrento). Infine il girone C, quello più attivo: il Lecce ingaggia Di Chiara e Scuffia e tratta Russotto dal Catanzaro, che prende Zappacosta (L’Aquila) e tratta Razzitti del Brescia; lo stesso Lecce oggi ufficializza Herrera dalla Paganese in cambio di Kalombo che era al Martina, dove finisce Pino (era al Matera) insieme a Bucolo e V. Pepe (Messina), mentre per l’attacco il Lecce sempre dal Martina vuole Arcidiacono e Montalto, e sta parlando con la Salernitana per cedere Carrozza in cambio di Negro. E Millesi (Arezzo) finisce all’Ischia. © RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE B LEGA PRO Fermato Castori: salterà il Varese Bacinovic: 3 turni Stop ai bomber Arma e Soncin Cori razzisti: multato il Prato ● MILANO Dal giudice sportivo della B una notizia brutta e una bella per il Lanciano: la brutta sono le tre giornate di squalifica a Bacinovic (per aver colpito con violenza un avversario con una manata al volto sul 3-0), la bella è che non è stata accolta la richiesta della Procura federale per valutare con la prova tv un contatto tra Ferrario e Maniero del Catania. Ecco gli altri giocatori squalificati: una giornata a Romizi (Bari); Ceccarelli, Maietta e Zuculini (Bologna); Benali e Di Cesare (Brescia); Spolli (Catania); M. Ciofani (Frosinone); Ceccherini (Livorno); Marzorati (Modena); Dianda, Gavazzi e Viola (Ternana); Pagliarulo (Trapani); Simic (Varese). Tra i tecnici, un turno a Castori (Carpi) per avere contestato platealmente una decisione arbitrale e assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti del quarto uomo»; solo ammonito Bjelica (Spezia). Ammende: 1.500 euro Bologna; 1.000 Crotone e Ternana. LA SITUAZIONE ● Così dopo 22 giornate e il programma del prossimo turno. Così venerdì (ore 20.30) Catania-Pro Vercelli (2-3). Così sabato (ore 15) AvellinoCittadella (1-3), Crotone-Latina (01), Entella-Bologna (1-1), FrosinoneSpezia (1-2), Livorno-Brescia (1-0), Perugia-Bari (2-0), Pescaraternana (1-1), Varese-Carpi (24), Vicenza-Trapani (1-2). Così domenica (ore 12.30) Modena-Lanciano (0-2). LA CLASSIFICA ● Carpi p. 43; Bologna 37; Frosinone, Livorno e Spezia 34; Lanciano e Avellino 33; Pescara e Pro Vercelli 31; Trapani 30; Perugia 29; Modena, Ternana e Vicenza 28; Brescia e Bari 26; Entella 25; Varese (-3) 23; Latina, Catania e Crotone 21; Cittadella 20. ● FIRENZE Il giudice della Lega Pro ha squalificato 34 giocatori. Espulsi: due giornate a Galli (Pontedera), Bationo e La Mantia (San Marino); una a Rickler (Prato), Botturi e Giorno (Pro Patria), Ciancio (Cosenza), Agostinone (Foggia), Sacilotto (Lecce) e Riva (Renate). Non espulsi: una giornata a Pesenti (AlbinoLeffe), Guarino (Arezzo), Castagnetti e Gorzegno (Carrarese), Cancelotti e La Camera (Juve Stabia), Lopez e Carrozza (Lecce), Bini e Schiavini (Pro Piacenza), Bianchi (Salernitana), Mancini (Messina), Celjak (Benevento), Gambaretti (Cremonese), Novothny (Südtirol), Baccolo (Paganese), Soncin (Pavia), Arma (Pisa), Falzerano e Vassallo (Pistoiese), Lazzari (Spal), Giorgione (Savona), Falivena (Tuttocuoio), Scarsella (Vigor Lamezia). Allenatori: una giornata a Capuano (Arezzo). Ammende: 5.000 euro Prato (cori razzisti verso un giocatore di colore del Tuttocuoio); 1.500 Arezzo, Barletta, Catanzaro, L’Aquila e Mantova. VENERDI’ Ore 19.30 Vigor Lamezia-Ischia (girone C, andata 0-0). Ore 20.45 Novara-Alessandria (A, 1-1). SABATO Ore 14.30 Giana-Bassano (A, 1-1); Juve Stabia-Casertana (C, 1-0). Ore 15 Renate-Cremonese (A, 1-0); SavonaLucchese (B, 2-2); Melfi-Foggia (C, 0-0). Ore 16 Santarcangelo-Spal (B, 0-3); Cosenza-Barletta (C, 0-3). Ore 17 Pavia-Monza (A, 1-1); Pontedera-Ancona (0-0) e Reggiana-Grosseto (B, 0-0); Benevento-Savoia (C, 3-2). Ore 19.30 Teramo-Forlì (B, 1-0); Lecce-Matera (C, 0-0). DOMENICA Ore 11 Pordenone-Feralpi Salò (A, 1-1). Ore 12.30 Carrarese-San Marino (B, 1-1); Martina-Catanzaro (C, 0-1). Ore 14 Messina-Reggina (C, 1-0). Ore 14.30 SüdtirolVenezia (1-0) e Torres-Arezzo (A, 0-0); Prato-L’Aquila (B, 11); Aversa Normanna-Salernitana (C, 3-4). Ore 16 AlbinoLeffe-Pro Patria (0-1) e Real Vicenza-Como (A, 1-1); Gubbio-Pisa (B, 1-3). Ore 18 Mantova-Lumezzane (A, 0-0); Ascoli-Tuttocuoio (B, 0-0); Paganese-Lupa Roma (C, 0-1). LUNEDI’ Ore 20.45 Pro Piacenza-Pistoiese (B, 0-1). LE CLASSIFICHE GIRONE A Pavia p. 40 (-1); Alessandria e Bassano 38; Novara 37; Feralpi Salò 35; Real Vicenza 34; Südtirol e Como 33; Monza 32; Venezia 29; Cremonese e Renate 28; Torres e Arezzo 27; Mantova 26 (-1); Giana 24; Lumezzane 21; Pro Patria (-1) e AlbinoLeffe 13; Pordenone 12. GIRONE B Ascoli p. 38; Teramo 37; Pisa e L’Aquila 36; Reggiana 35; Ancona 32; Gubbio e Pontedera 29; Carrarese 28; Spal, Pistoiese e Tuttocuoio 27; Forlì 26; Grosseto (-1) e Savona 25; Lucchese 24; Prato 22; Santarcangelo 19; San Marino 15; Pro Piacenza (-8) 14. GIRONE C Benevento p. 46; Salernitana 44; Juve Stabia 39; Casertana 38; Foggia (-1) 37; Lecce 36; Matera 35; Catanzaro 30; Barletta 29; Paganese 27; Vigor Lamezia 25; Martina, Cosenza e Lupa Roma 23; Melfi (-2) 22; Messina 21; Savoia 17; Ischia 15; Aversa Norm. 12; Reggina (-4) 11. IL CASO IN SICILIA Una donna sfida gli ultrà violenti: curva chiusa 1I tifosi del Paternò costringono i giocatori a togliersi la maglia dopo una sconfitta? La presidentessa li lascia fuori dallo stadio Roberto Pelucchi L o Stato siamo noi. Deve averlo pensato l’avvocato Stefania Amato, presidentessa del Paternò, quando ha deciso di punire gli ultrà della sua squadra con una specie di Daspo collettivo non ufficiale. «Fino alla fine della stagione la curva Sud resterà chiusa». Detto e fatto, senza attendere la giustizia sportiva, le mosse del Governo o provvedi- menti calati dall’alto con il bilancino del farmacista, quasi sempre da «due pesi e due misure» e quasi mai risolutori del problema. UMILIAZIONE Il buonsenso contro la prepotenza: la ricetta è semplice. Tutto è nato dopo la sconfitta del Paternò, che milita nel campionato di Eccellenza siciliana, a Scordia. Un pesante 4-0 che ha visto ripetersi un antipatico, ma gettonato, «terzo tempo»: i tifosi hanno costretto, con minacce fisiche, i propri beniamini a togliersi la maglietta perché ritenuti indegni di indossarla. In tempi recenti, e a più alti livelli, questa umiliazione era stata imposta ai giocatori di Genoa e Padova. Ma in Serie A e B nessun dirigente si è mai sognato di chiudere le curve. Anzi, abbiamo assistito spesso a patetici tentativi di giustificare il comportamento degli ultrà, per evitare pericolose ritorsioni. A Paternò, cittadina di quasi 50 mila abitanti della provincia di Catania, in quel profondo Sud troppo spesso associato alla criminalità e alle connivenze, il miglior gesto di ribellione è di una donna. La società ha spiegato la decisione con un comunicato: «Certi comportamenti sono assolutamente censurabili e non meritano di essere esibiti nei campi di calcio. Non capiamo, non accettiamo e ripudiamo ogni forma di violenza, coercizione e prese di posizione dei tifosi. Certi episodi lasciamoli fare ad altre platee e non in un contesto dove quotidianamente si fanno degli enormi sacrifici per poter portare avanti il progetto Paternò». SPAZIO ALLE FAMIGLIE La società ora si riserva di agire penalmente contro i responsabili e la presidentessa Amato ha spiegato di preferire che alle partite del suo Paternò «ci siano le famiglie, i bambini e quelli che vogliono il bene della squadra» piuttosto che violenti e prepotenti. E’ una goccia nell’oceano, un assist lanciato a presidenti più famosi del calcio che conta. Un’immagine delle recenti minacce ai giocatori del Paternò ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Ciclismo R Il vincitore del Tour MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . 1 3 Superbike R La grande sfida Eterno Biaggi A 43 anni vuole tornare nel Mondiale 1Quattro giorni di test per allenarsi: 2 con l’Aprilia già nel GP d’Australia? ● Foto 1. Partenza del Tour a Leeds, 5 luglio 2014: Michele Scarponi e Vincenzo Nibali scherzano. Notate le fasce laterali della maglia tricolore con gli sponsor kazaki. 2. Dicembre 2014, ritiro a Calpe (Spa): Scarponi è molto incuriosito dalla nuova casacca, mentre Fabio Aru non si interessa alla scenetta. 3. Nibali, 30 anni, con la maglia che indosserà nel 2015. L’anno scorso ha vestito il Tricolore per 6 volte: 2 giorni al Tour, 3 al Trittico Lombardo e 1 ad Almaty (Kaz) FOTO BETTINI Nibali, la nuova maglia E’ fasciato dal Tricolore 1Scompaiono i due sponsor kazaki laterali. A dicembre il siciliano ha pedalato 2929 km contro i 1583 del 2013. Sabato a Mastromarco Ciro Scognamiglio [email protected] twitter@cirogazzetta T ricolore new look. E’ quello di Vincenzo Nibali. Sì, il re del Tour de France e campione d’Italia sfoggerà in gruppo una nuova maglia che certifica lo status acquisito con il trionfo di fine giugno in Trentino, poi rivelatosi grande antefatto della cavalcata gialla. E quelle che pubblichiamo sono le prime foto dello «Squalo» tricolore versione 2015. E’ con questa maglia che si sta allenando a Calpe in questi giorni: l’aveva già usata pure a dicembre, sempre nel ritiro spagnolo, mentre non ce l’aveva il 6 gennaio a Messina, in occa- sione della consueta pedalata benefica di inizio anno. DISEGNO I colori della bandiera italiana restano disegnati in orizzontale, ma la grande novità è che «fasciano» completamente Nibali, cioè «girano» su entrambi i fianchi al fine di rendere il simbolo più visibile. Una modifica voluta espressamente da Vincenzo e assecondata dal team. E d’altro canto, quando il siciliano mostrò la maglia per la prima volta alla presentazione di Leeds delle squadre del Tour, le polemiche non erano mancate per un tricolore «striminzito» e poco visibile, sacrificato alle esigenze dell’Astana e degli sponsor. Tendenza peraltro abbastanza generalizzata: di maglie di «DOWN UNDER» ALLA SCANDOLARA ● Valentina Scandolara, 24 anni, è una delle migliori stradiste azzurre. La veronese, che corre per l’Orica, ha vinto il Tour Down Under (con una tappa). Prima tappa maschile: successo di Jack Bobridge (Aus), che tra dieci giorni tenterà il record dell’ora campione nazionale «canoniche» ne sono rimaste poche. E di sicuro Nibali avrà molte più occasioni per mostrare il tricolore in questi primi 6 mesi di 2015 (lo rimetterà in palio sul Colle di Superga a fine giugno) di quante ne abbia avute di sfoggiare la «vecchia» versione l’anno scorso: al Tour infatti fu piacevolmente «coperto» dal giallo per 19 giorni su 21, e dopo il trionfo di Parigi non ha corso molto (7 giorni «ufficiali», di cui 3 in maglia azzurra). FORMA Intanto il secondo ritiro di Calpe si avvia alla conclusione. Nibali farà ritorno in Italia nel fine settimana, e sabato è atteso in Toscana, a Mastromarco, dove è cresciuto ciclisticamente: in serata c’è la pre- sentazione della sua ex squadra giovanile, alla quale per la stagione 2015 lui darà anche il nome. La preparazione, in attesa del debutto stagionale fissato al DubaiTour (4-7 febbraio), sta procedendo bene. E’ l’allenatore Paolo Slongo a fare il punto: «Per il 2014, aveva cominciato di fatto a lavorare l’11 dicembre 2013 — spiega il tecnico trevigiano —. Stavolta, il 2. Dall’11 al 31 dicembre 2013, aveva percorso 1583 chilometri, per un totale di 52 ore e 42 minuti in sella. Stavolta, dal 2 al 31 dicembre 2014, ha messo insieme 2929 chilometri, pedalando per 99 ore. E anche a gennaio stiamo lavorando bene. La base aerobica è di sicuro migliore». © RIPRODUZIONE RISERVATA Max Biaggi, 43 anni, indica i 6 Mondiali vinti: 4 in 250, 2 in Sbk ALEX PHOTO Paolo Gozzi M ax Biaggi torna a correre nel Mondiale Superbike con l’Aprilia: potrebbe succedere già nel gran premio d’apertura di Phillip Island (22 febbraio), al più tardi a Misano (22 giugno). «Ne stiamo parlando», conferma il capo delle corse di Noale Romano Albesiano. A 43 anni il sei volte campione del mondo ha una voglia matta di riprovarci. Sarebbe potuto succedere già la passata stagione, nel round finale in Qatar, ma col titolo in ballo e i due titolari Melandri e Guintoli ai ferri corti l’ipotesi terza moto era sfumata sul nascere. Però ora che l’Aprilia riparte da zero, con un motore rinnovatissimo per adeguarsi alle restrizioni regolamenti e due volti nuovi come Leon Haslam e Jordi Torres, l’esperienza di Biaggi torna strategica. TEST Da oggi fino a martedì prossimo Max farà 4 giornate di test a Portimao (Portogallo) e Jerez (Spagna) con il V4 per la prima volta in configurazione 2015, con bielle e pistoni stradali. Sul- la RSV4 Biaggi sarà in grado di indirizzare lo sviluppo, agevolando la presa di contatto del britannico Haslam (che finora ha girato solo con la moto 2014) e del catalano Torres (ex Moto2, novità assoluta in Sbk). FORMA Biaggi aveva lasciato le corse nel novembre 2012, un mese dopo aver conquistato il sesto e ultimo titolo nel drammatico spareggio di Magny Cours, risolto per mezzo punto su Tom Sykes. «È ora di occuparsi di altro», aveva detto Max, legato sentimentalmente all’ex Miss Italia Eleonora Pedron e due volte papà. Ma in realtà non ha mai smesso: l’estate scorsa era tornato al Mugello per provare l’Aprilia RS-GP, il prototipo che quest’anno correrà in MotoGP con Marco Melandri e Alvaro Bautista. E con la TM Supermotard a dicembre aveva dominato il SicDay battendo Andrea Dovizioso, 15 anni più giovane e ufficiale Ducati MotoGP. La voglia matta di gare tiene sulle spine anche Italia 1, che vorrebbe confermare Biaggi al commento tecnico del Mondiale. Il fuoriclasse romano ha preso tempo, vuole mettersi alla prova. Se il cronometro sorridesse, chi lo fermerebbe più? © RIPRODUZIONE RISERVATA Argentina, arrivo in salita: vince Diaz, Quintana è settimo F.1: via anticipato per 5 gare La Williams 2015 in copertina ● Settimo a 27”, al primo test dell’anno. Nairo Quintana ha chiuso al 7° posto sul Mirador del Potrero, arrivo in salita della seconda tappa del Tour de San Luis in Argentina: il 24enne colombiano della Movistar, re del Giro d’Italia, è il campione uscente della corsa. Ieri, al «Mirador», ha fatto festa l’argentino Daniel Diaz, che è una vecchia conoscenza della gara visto che ne vinse la generale due anni fa: il 25enne della Funvic Brasilinvest-Sao Jose dos Campos si è involato sulla salita finale con il colombiano Rodolfo Torres (Coldeportes) che poi ha staccato per andare a cogliere il successo che gli ha anche dato la leadership della generale. Terzo il brasiliano Kleber, poi Sepulveda e Moreno. Da ● La lezione impartita dal dramma di Jules Bianchi non è rimasta inascoltata: 5 GP del 2015 anticiperanno di un’ora la partenza per evitare che possano finire col crepuscolo. L’Australia scatterà alle 16 ora locale (le 6 del mattino in Italia), la Malesia alle 15 (le 9 da noi), la Cina alle 14 (le nostre 8), idem Giappone (le 7) e Russia (le 13). Intanto ieri F.1 Racing ha diffuso la prima immagine della Williams 2015, finita di assemblare lunedì (foto a lato). Presentazioni: confermata per il 31 (ore 17) a Jerez la Toro Rosso mentre la Force India slitta al 19 febbraio, inizio dei test a Montmelò. La Lotus invece ha ingaggiato Jolyon Palmer, Nairo Quintana, colombiano di 24 anni, re del Giro BETTINI segnalare la caduta di Enrico Battaglin, che corre con la maglia della Nazionale. Oggi terza tappa: Concarán-Juana Koslay, 173 km, per attaccanti. campione GP2 in carica, come terzo pilota. Infine è approdato alla Ferrari il tecnico spagnolo Toni Cuquerella, già in F.1 con Sauber e Hrt. MotoGP R Verso la nuova stagione MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT IN PISTA COL CAMPIONE . 25 CONTENUTO PREMIUM Rossi 1 2 3 9 ● I titoli mondiali vinti da Valentino Rossi: 7 in 500/MotoGP, uno a testa in 125 e 250. Nella sua carriera ha conquistato 108 gare, 2 nel 2014 ● 1. Valentino Rossi mentre si allena al Ranch con la moto da dirt track; ● 2. Il pesarese in una foto del 2013 mentre mostra i tracciati in terra battuta; ● 3. Rossi tra Alberto «Albi» Tebaldi, che gestisce la VR46, e Alessio «Uccio» Salucci MILAGRO-VR46 «MARQUEZ, MI FAI SUDARE» IL REPORTAGE di GIOVANNI ZAMAGNI TAVULLIA (PESARO E URBINO) L’AMATA M1 CI HA VINTO 4 TITOLI Valentino Rossi, 36 anni il 16 febbraio, sulla Yamaha MotoGP: con questa moto ha trionfato nel 2004, ‘05, 2008 e ‘09 AP L a vista dall’alto ti toglie il fiato. Il Ranch di Valentino Rossi è molto più che spettacolare: si rimane a bocca aperta tanto è bello, curato, difficile, avvincente. È questa la casa sportiva di Vale, è qui che ha trovato stimoli inediti, la voglia di mettersi nuovamente in discussione, nonostante i 9 Mondiali, i 36 anni (li compirà il 16 febbraio) e avversari fortissimi di due generazioni più giovani. Merito anche dei ragazzi dell’Academy, con i quali Rossi si allena quotidianamente, in pista come in palestra. TANTI AMICI La piccola strada che porta al Ranch è un via vai di auto e furgoni, piloti di ogni livello, ma anche persone da sempre legate al campione. «Ma Vale oggi non c’è», precisa Alberto Tebaldi, amico e braccio destro operativo di Rossi. Da dentro il Ranch è ancora più bello, perché si percepisce meglio l’attenzione per un luogo che ha qualcosa di «sacro», gestito dagli stessi amici che, 15 anni fa, passavano il weekend in una cava vicino a Pesaro, assecondando un’intuizione di papà Graziano per allenare il figlio a controllare meglio la moto in derapata. Sotto la tettoia, moto di ogni tipo e marca, dentro la casa, un camino acceso. Tebaldi riceve una telefonata: «Sta arrivando Vale». Eccolo Rossi, in grandissima forma, fisica e psicologica. «Sto cercando di migliorare l’allenamento, curo ogni dettaglio: diciamo che, in questo periodo, è previsto un 65% in palestra e un 35% di allenamento qui al Ranch. Rispetto all’anno scorso clic IL RANCH NASCE NEL 2011 SI ESTENDE SU 50 ETTARI ED È DOTATO DI 3 PISTE ● Il MotoRanch VR46, inaugurato a fine 2011, si estende su 50 ettari in Località La Biscia, a Tavullia. Ospita due tracciati ovali su terra per dirt track, collegati a una pista di cross. Vicino all’impianto, omologato Fmi, c’è un caseggiato che ospita le moto, oltre allo spogliatoio e ai bagni. Sotto, nella foto Milagro, Rossi, Niccolò Antonelli e Luca Marini non ci sono grandi differenze: questo tipo di lavoro era già iniziato nel 2014, stiamo cercando di stare più tempo in moto». TITOLO In molti sono convinti che Valentino potrà lottare per il decimo iride. Il fenomeno di Tavullia ci crede: «È presto per dirlo, ma lo spirito è quello dell’anno scorso, sperando di fare ancora meglio, di essere più competitivo, di fare un altro passo in avanti nella guida, provare a vincere delle gare. Ecco, cercherò di fare questo, ma bisognerà vedere il livello di Marquez e Lorenzo». Rossi non nomina Pedrosa: una dimenticanza? «Dani è uno che va forte: sinceramente credo che sarà più competitivo. Ma, al momento, Marc e Jorge sono un gradino sopra». CROSS Valentino finisce di cambiarsi e va nella pista da cross assieme ad Andrea Migno, Niccolò Antonelli, al fratellino Luca Marini, Mattia Pasini, Franco Morbidelli e altri piloti. Dopo una sessione di circa un’ora, Rossi e i suoi allievi tornano alla base: Valentino è quello meno affaticato. «Per provare a battere Marquez, bisogna essere al meglio», afferma convinto. Nel 2014, si sono visti due Marquez: uno imbattibile nella prima parte di stagione, uno più incline all’errore nella seconda. Come sarà nel 2015? «Per la verità — è l’analisi di Valentino — è andato sempre fortissimo, con qualche caduta in più. Anche perché la Yamaha era cresciuta e io e Lorenzo eravamo più tosti. Nel 2015 bisogna riuscire a metterlo più sotto pressione, come abbiamo fatto a fine 2014». SVILUPPO Insomma, se il lavoro sulla M1 è stato fatto nel modo giusto, si può puntare in alto: già nei primi collaudi a Sepang (4-6 febbraio) si potrà capire qualcosa. «La classifica dei test conta poco, ma, casualmente, nel 2014, dopo i primi tre giorni in Malesia, Marquez era stato il più veloce, io ero 2° e Lorenzo 3°: esattamente lo stesso ordine di fine Mondiale…». Rossi ha una gran voglia di tornare a correre. «Sono molto carico — conferma —, sarà un campionato difficile e competitivo. Probabilmente anche la Ducati con Dovizioso e Iannone non sarà lontana, ma credo che Honda e Yamaha rimarranno più avanti». Ormai è buio, tutti se ne vanno, solo Valentino ha ancora voglia di parlare di moto. «Nel 2014, io e gli altri siamo stati “bombardati” di domande su Marquez. Così ho capito ancora di più cosa devono aver provato in passato i miei avversari, perché un pilota non ha mai voglia di parlare dei rivali. È anche vero, però, che il mondo dello sport va così: la gente vuole sentire parlare del numero uno. Marquez, adesso, ha la stessa pressione mediatica che avevo io in passato». Con una differenza sostanziale, però. «Sì, il clima è cambiato, c’è una bella atmosfera: in pista ci scanniamo, ma fra noi c’è grande stima e considerazione». Lo stesso clima che si respira al Ranch. © RIPRODUZIONE RISERVATA VALE: «MI ALLENO PER IL 65% IN PALESTRA E IL 35% IN SELLA AL RANCH. CURO OGNI DETTAGLIO PERCHÉ SOLO AL TOP POSSO BATTERE MARC. OCCHIO AI TEST. UN ANNO FA A SEPANG...» 26 Basket R 36a edizione IL PREMIO GAZZETTA LA GUIDA Hanno votato 118 personalità di 25 Paesi ALBO D’ORO UOMINI 1979 Tkachenko (Urss); 1980 Dalipagic (Jug); 1981 Kicanovic (Jug); 1982 Kicanovic (Jug); 1983 MENEGHIN; 1984 Sabonis (Urss); 1985 Sabonis (Urss); 1986 Petrovic (Jug); 1987 Galis (Gre); 1988 Sabonis (Urss); 1989 Petrovic (Jug); 1990 Kukoc (Jug); 1991 Kukoc (Jug); 1992 Petrovic (Cro); 1993 Petrovic (Cro); 1994 Kukoc (Cro); 1995 Sabonis (Lit); 1996 Kukoc (Cro); 1997 Sabonis (Lit); 1998 Kukoc (Cro); 1999 Sabonis (Lit); 2000 FUCKA; 2001 Stojakovic (Ser); 2002 Nowitzki (Ger); 2003 Nowitzki (Ger); 2004 Nowitzki (Ger); 2005 Nowitzki (Ger); 2006 Nowitzki (Ger); 2007 Parker (Fra); 2008 Pau Gasol (Spa); 2009 Pau Gasol (Spa); 2010 Pau Gasol (Spa); 2011 Nowitzki (Ger); 2012 Kirilenko (Rus); 2013 Parker (Fra); 2014 Marc Gasol (Spa) . EURO PLAYER 2014 DONNE 1979 Semionova (Urss); 1980 Djurkovic (Jug); 1981 Djurkovic (Jug); 1982 Boksaj (Ung); 1983 POLLINI; 1984 POLLINI; 1985 Nemeth (Ung); 1986 POLLINI; 1987 POLLINI; 1988 Nakic (Jug); 1989 Nakic (Jug); 1990 Nakic (Jug); 1991 Mujanovic (Bos); 1992 Zassoulskaja (Rus); 1993 Zassoulskaja (Rus); 1994 Mujanovic (Bos); 1995 Mujanovic (Bos); 1996 Nemcova (Cec); 1997 Fijalkowski (Fra); 1998 Baranova (Rus); 1999 Dydek (Pol); 2000 Melain (Fra); 2001 Wauters (Bel); 2002 Wauters (Bel); 2003 Bibrzycka (Pol); 2004 Wauters (Bel); 2005 Wauters (Bel); 2006 Stepanova (Rus); 2007 Jekabsone (Let); 2008 Wauters (Bel); 2009 Gruda (Fra); 2010 Horakova (Cec); 2011 Torrens (Spa); 2012 Dumerc (Fra); 2013 Torrens (Spa); 2014 Torrens (Spa). GIURIA La giuria è formata da 118 personaggi tra giocatori, giocatrici, allenatori (contrassegnati con «a» tra parentesi), manager (g.m.) e giornalisti (g) di 25 Paesi. Ogni giurato ha votato attribuendo 3 punti al migliore, 2 al secondo, 1 al terzo. AUSTRIA: Ortner. BELGIO: De Zeeuw. BOSNIA: Teletovic, Bojan Bogdanovic, Nurkic, Kuzmic, Djedovic. CROAZIA: Repesa, Ukic, Gordic, Rudez, D. Saric, Tomic. FRANCIA: De Colo, Diawara, Maimmi, Ajinca, Batum, Fournier, Garnier, Tchatchouang. GEORGIA: Paculia, Shengelia, Shermadini. GERMANIA: Benzing, Schaffartzik, Pleiss. GRAN BRETAGNA: Freeland, Ledham. GRECIA: Anteokounmpo, Itoudis, Perperoglou, Koufos, Calathes, Bourousis, Schortsanitis. ISRAELE: Ohayon,Sahar (g). ITALIA: A. Cinciarini, Bargnani, Datome, Gallinari, A. Gentile, Hackett, Melli, Denbinski (g), Trinchieri (a), Messina (a), Sacchetti (a), Tranquillo (g), Chiabotti (g), Guerrini (g), Vanetti (g), Gherardini (gm), Pascucci (gm), Ricchini (a), Masciadri, Macchi, Sottana, Dotto. LITUANIA: Kaukenas, D. Lavrinovic, Kleiza, Maciulis, Petronyte. LETTONIA: Kangur, Bertans. MONTENEGRO: Pekovic, Vucevic. R. CECA: Satoransky, Viteckova, Elhotova. ROMANIA: Mandache. RUSSIA: Karassev, Mozgov, Kaun, Materanskiy (g). SERBIA: Marjanovic, Kalinic, Teodosic, B. Bogdanovic, N. Bjelica, S. Petrovic, Ivkovic (a), Krstic, Pesic (a) Radonjic (a), Obradovic (a). SLOVACCHIA: Hejkova, Ruzickova. SLOVENIA: Udrih, Z. Dragic, G. Dragic, Nachbar. SPAGNA: Calderon, Claver, Rubio, Laso (a), R. Fernandez, Rodriguez, Llull, Navarro, Pascual (a), Mendez, Fernandez, Xargay, Palau. SVEZIA: Taylor. TURCHIA: Turkouglu, Asik, Ilyasova, Balbay, Preldzic, Erden. UCRAINA: Len. UNGHERIA: Hanga, Honti, USA: Peterson (g), Thomsen (g). DALL’OMBRA DI PAU SBUCA IL N. 1 D’EUROPA IL GASOL «MENO FAMOSO» VINCE IL NOSTRO REFERENDUM. E’ IL CENTRO PIÙ FORTE DELLA NBA, IN ESTATE SARÀ IL PIÙ CONTESO Massimo Lopes Pegna CORRISPONDENTE A NEW YORK C’ è chi qualche anno fa già scommetteva su Marc, quando era ancora solo il fratellino (eufemismo visto la stazza) di Pau e frequentava il liceo a Memphis per studiare basket e pensare al futuro. E così dopo che il maggiore dei Gasol si è aggiudicato il nostro premio EuroPlayer per tre edizioni (l’ultima, nel 2010), ora tocca proprio a lui. Marc Gasol conquista la targa di miglior giocatore europeo 2014, dopo una lotta gomito a gomito con il francese Tony Parker, vincitore del titolo Nba: 141 a 131, una delle votazioni più incerte di sempre. TOP Ma Marc è ormai considerato da tutti il miglior centro della Nba. A luglio sarà uno dei free agent più contesi: Knicks, Lakers e Spurs e non solo, faranno a botte per convincerlo a trasferirsi. Nonostante la Spagna sia uscita ai quarti del Mondiale, Marc è andato alla grande. E’ un giocatore in evoluzione. Dopo essere stato nominato miglior difensore della Lega nel 2012/13, in questi primi tre mesi è diventato arma letale anche in attacco nei suoi Grizzlies, lanciatissimi all’Ovest (3° posto, 29-12). Mica semplice segnare di media cinque punti in più (19.2) rispetto all’anno precedente. E poi c’è la cura maniacale dei dettagli: malattia di famiglia. CRESCERE Come poteva migliorarsi? Lo capisci quando lo incroci in carne e ossa. Dalla scorsa estate, molta meno carne. Meno bistecche (e carboidrati) a tavola e meno ciccia addosso. Marc ha perso una quindicina di chili. Perché? Chiarisce: «Perché, a parte lavorare sul tiro di destro e sinistro, perfezionarmi negli assist, intensificare la difesa, c’era un altro passo che potevo fare: quello fisico. Non che ora possa saltare più alto o correre più veloce, ma mi fa sentire più a mio agio in campo. L’ho deciso per non gravare sulle ginoc- 8° ● Posizione del campione Nba Marco Belinelli, unico italiano a ricevere voti. In passato i soli azzurri a vincere sono stati Meneghin (‘83) e Fucka (2000) chia, dopo lo stiramento al legamento crociato che l’anno scorso mi ha tenuto fuori per alcuni mesi». Però non crede che la maggiore rapidità sia la ragione per cui segna di più. Spiega: «No, quello è il frutto della nostra nuova mentalità. E’ importante il modo in cui giochiamo, come collettivo: è questa la chiave del nostro successo. Se non ci aiutiamo e non comunichiamo fra noi, se non difendiamo bene, non riesci a battere molte squadre in questa lega». E’ il concetto su cui lavora anche dentro lo spogliatoio. Ride: «La pallacanestro non è matematica. Non serve l’individuo che segni venti punti: non si vincono così le partite. Ormai è provato pure nella Nba. Ribadisco, bisogna soprattutto imparare a rendere più forte il compagno che hai accanto. Lo so, sembrano dogmi elementari». Uno che parla in questo modo piacerebbe a Popovich e agli Spurs. Marc non ha paura di essere frainteso e dice: «Tutti cerchiamo di essere lo specchio di quello che fanno a San Antonio. Hanno una visione, ci credono e i giocatori sono disposti a sacrificarsi. Insomma, il collettivo». SPALLE Sa bene che in questo momento ogni sua parola è oggetto di analisi e interpretazioni. Scrolla le spalle larghe: «Ogni volta che giochiamo in una città differente, mi chiedono del mio contratto in scadenza. E’ una cosa a cui ho fatto l’abitudine e fa parte del mio lavoro non farmi influenzare da queste chiacchiere. Penso sempre alla prossima partita, nient’altro». Perché vuole trionfare a Memphis, dove arrivò nel 2008 con un improbabile scambio alla pari o quasi (che fece arrabbiare molti allenatori dell’Ovest) con suo fratello Pau, che andò a rinforzare i Lakers. Ha piena fiducia nei Grizzlies di cui è diventato leader. Il titolo? Scuote la testa, ma non nega: «Vincere aiuta. E non siamo ancora al top: abbiamo ampi margini di miglioramento. E’ evidente, dobbiamo lavorare sodo: troppe sconfitte. C’è tanto che si può fare, soprattutto fuori dal parquet: in palestra e nella cura dei dettagli». Maniacale. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . Marc Gasol Ha 29 anni, centro di 2.16 dei Memphis Grizzlies, è il secondo spagnolo dopo il fratello Pau a vincere l’Europlayer Gazzetta AFP CLASSIFICHE Parker 2° con soli 10 voti di scarto Nowitzki sul podio Gasol ha preceduto di soli 10 voti Tony Parker, vincitore della scorsa edizione. Nettamente staccato al 3° posto, Nowitzki. Ecco le due classifiche. UOMINI 1. MARC GASOL (Memphis, Spagna) 141 voti. 2. TONY PARKER (San Antonio, Francia) 131. 3. DIRK NOWITZKI (Dallas, Germania) 69. 4. Boris Diaw (San Antonio, Fra) 67; 5. Milos Teodosic (Cska Mosca, Serbia) 49; 6. Goran Dragic (Phoenix, Slo) 38; 7. Sergio Rodriguez (Real Madrid, Spagna) 35; 8. Marco Belinelli (San Antonio, Ita) 34; 9. Bogdan Bogdanovic (Fenerbahce, Serbia) 21; 10. Jonas Valanciunas (Toronto, Lit) 10; 11. Andrei Kirilenko (Philadelphia, Rus) e Mirza Teletovic (Brooklyn, Bos) 3; 13. Alex Shved (Houston, Rus) 2; 14. Sergei Karasev (Brooklyn, Rus), Pau Gasol (Chicago, Spa) e Timofey Mozgov (Cleveland, Rus) 1. DONNE 1. ALBA TORRENS (Ekaterinburg, Spa) 55 voti. 2. SANDRINE GRUDA (Ekaterinburg, Fra) 21. 3. CELINE DUMERC (Bourges, Fra) 12. 4. Isil Alben (Dinamo Kursk, Tur) 10; 5. Yelena Leuchanka (Jiangsu, Bie) 6; 6. Yelena Dubljevic (Galatasaray, Monte) e Laura Nicholls (Abdullah Gul, Spa) 5; 8. Laia Palau (Usk Praga, Spa) 3; 9. Marta Xargay (Salamanca, Spa) 2; 10. Ana Dabovic (Ormanspor Genglik, Mon) 1. N.b.: Sancho Lyttle ha ricevuto 12 voti ma non è eleggibile in quanto naturalizzata spagnola ma statunitense di nascita. 27 CONTENUTO PREMIUM DONNE: AL 3° SUCCESSO IN ASSOLUTO Stagione da pigliatutto Per la Torrens un bis da dominatrice 1Col Galatasaray ha vinto Eurolega e titolo turco, con la Spagna l’argento al Mondiale C ampione di Turchia e d’Europa col Galatasaray Istanbul, argento al Mondiale con la Nazionale spagnola, inchinandosi solo in finale alle imbattibili statunitensi. La stagione di Alba Torrens è difficilmente replicabile. E quindi, è inevitabile che il suo bis (terzo in totale) nel nostro Euroscar sia stato praticamente un plebiscito. IN RUSSIA La 25enne ala, che quest’anno indossa la maglia delle russe dell’Ekaterinburg, si era portata a casa l’edizione 2013 del nostro concorso dopo aver guidato la Spagna alla medaglia d’oro all’Europeo contro la Francia in casa delle transalpine, pur reduce da un grave infortunio che aveva frenato una carriera da stella già splendente. Già nel 2011 era stata votata dalla nostra giuria miglior giocatrice del continente. CRAC Aveva solo 22 anni e aveva appena vinto l’Eurolega da protagonista con il Salamanca, portandosi a casa anche il premio di mvp della Alba Torrens, 25 anni CIAMILLO finale. Dopo pochi mesi dall’approdo al Galatasaray, la rottura del legamento crociato anteriore. Le ci volle un anno di stop prima di tornare al top. MVP A proposito di mvp, Alba si è portato a casa anche quello delle ultime Final Eight di Eurolega Fiba, come detto vinte col Galatasaray. Giocatrice spettacolare come poche, la Torrens ha preceduto nella nostra classifica la francese Sandrine Grouda, che vinse l’Euroscar donne nel 2009. © RIPRODUZIONE RISERVATA Memphis k.o. in casa da Dallas Atlanta, 13 in fila ● La Memphis di Marc Gasol cade in casa con Dallas. Terminato lo Showcase DLeague, i Pistons hanno richiamato Datome a Detroi, che ha perso con Atlanta giunta alla 13a vittoria in fila Risultati: Cleveland-Chicago 108-94; Milwaukee-Toronto 89-92; Phoenix-Lakers 115100; Portland-Sacramento 98-94; Clippers-Boston 10293; Memphis-Dallas 95-103; Charlotte-Minnesota 105-80; Washington-Philadelphia 11176; Atlanta-Detroit 93-82; Golden State-Denver 122-79; Houston-Indiana 110-98 (Harden 45); New York-New Orleans 99-92. ● EUROCUP - Cantù crolla nel finale e cade a Limoges. Oggi tocca a Roma e Sassari nella 3a giornata delle Last 32. Ieri, girone J: LimogesCantù 81-70 (Moerman 20; Feldeine 19, Hollis 12). Oggi: Paok-Khimki. Class.: Limoges 2-1; Paok, Khimki 1-1; Cantù 12. Oggi: Buducnost Podgorica-Sassari (girone H); Roma-Cedevita Zagabria (girone I). ● COPPA ITALIA Stabiliti gli orari delle Final Eight di Desio (20-22/2): venerdì 20, ore 13 Venezia- Brindisi; ore 15.30, Sassari-Cremona; ore 18.00, Reggio Emilia-Trento; ore 20.30 Milano-Avellino. Semifinali sabato 21 alle 18 e 20.30, domenica finale alle 19. 28 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . Tennis R Australian Open MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Lorenzi fa il colpo La Giorgi sprinta Fognini è già fuori L'ANALISI di PAOLO BERTOLUCCI I DOPPI FALLI DI CAMILA E LA FIDUCIA IN BILICO 1Paolo sgambetta Dolgopolov. Camila rimonta la N Pennetta. Fabio si spegne: «Ma la stagione è lunga...» Dal derby alla delusione Camila Giorgi, 23 anni, n. 35 Wta, nata a Macerata, si allena a Tirrenia al centro tecnico Fit, con papà Sergio, ha portato 3-1 i testa a testa con la n. 1 azzurra, Pennetta. Flavia Pennetta, 32 anni, n. 12 Wta, di Brindisi, non difende i quarti 2014. E’ fra le 11 teste di serie eliminate d’acchito: record come Roland Garros 2002 e Wimbledon 2004 Fabio Fognini, 27 anni, n. 18 Atp. Con 77 gratuiti, il ligure si spegne dopo un set contro Alejandro Gonzalez e non difende gli ottavi 2014. Ha vinto 2 degli ultimi 12 match Riccardo Crivelli INVIATO A MELBOURNE (AUS) L’ inglese, che è una lingua pratica, attribuisce però una sfumatura di romanticismo al sacrificio dei lavoratori più umili, definendoli journeymen, uomini in viaggio. Sono gli operai giornalieri, quelli che cercano la fortuna da un posto all’altro, consapevoli dei propri limiti ma sempre disposti a migliorare, a non troncare le loro ambizioni. Paolo Lorenzi, romano di ottima famiglia e studi eccellenti (papà chirurgo, e pure lui si è iscritto a Medicina) poi trapiantato a Siena, del tennis è sempre stato un onesto manovale, spaccandosi la schiena nei Challenger di tutto il mondo per costruirsi reputazione e classifica, con cuore sereno e valigia sul letto. IL PREMIO Nel mondo sotterraneo dei circuiti minori Paolino è un califfo (16 tornei vinti), però non ha mai smesso di pensarsi alla pari di chi vive nel paradiso dell’Atp anche quando per 13 volte consecutive è stato respinto al primo turno di uno Slam. Qualche altro giocatore, su quel record al contrario, avrebbe costruito una macchietta, ma non certo lui, fervente appassionato della Fiorentina, capace di affinare i discreti talenti ben oltre i trent’anni. Così, agli Us Open di agosto, battendo il giapponese Nishioka, si è finalmente tolto dalla spalla la maledizione dei Majors, meritandosi qui in Australia il premio più dolce al sudore di una vita. L’accoppiamento con Dolgopolov, l’ucraino genio e follia che è numero 23 del mondo, sembrava un’altra porta chiusa in faccia al destino, e invece il toscano adottivo si offre la vittoria se non più bella, certo più significativa di una carriera di pane duro. OBIETTIVI Dolgo forse non sta bene (ginocchio) e forse non voleva giocare, però Paolino gli toglie ossigeno servendo benissimo e colpendo con grande pulizia (solo 11 gratuiti). Il match così scorre rapidissimo sotto il totale controllo di Lorenzi il Magnifico, che a novembre in Perù si era beccato una polmonite fulminante tanto da costringersi a cominciare molto tardi la preparazione invernale: «Per questo sono contento, è stato un avvio di stagione piuttosto difficile, ma non ho mai perso di vista l’obiettivo di migliorarmi ancora. Probabilmente Dolgopolov non era al massimo, però a inizio terzo set ha mandato due racchette ad accordare, vuol dire che ci credeva ancora». Credere, il suo verbo più amato: «Io non ho il colpo che spacca, perciò devo continuamente applicarmi e crescere con il servizio e il gioco a rete, ma se mi avessero detto tre anni fa che sarei stato 49 del mondo (marzo 2013, ora è 64, n.d.r.) e avrei vinto partite dello Slam, li avrei presi per matti. Un po’ come quelli che pensano che Mario Gomez (centravanti dell’amata Viola, n.d.r.) sia un brocco». FOGNA E BRUTTO DERBY Il sorriso della fatica mitiga così la brutale giornata di Fognini, un altro capitolo di una discesa agli inferi che pare senza fine. Vinto facile il primo set contro il numero 107 del mondo, Alejandro Gonzalez, che giocherà tutta la partita appunto da numero 107, Fogna si incarta ancora nei suoi pensieri neri affossandosi con 77 gratuiti in 37 game, in pratica una partenza da 0-30 ad ogni gioco: «Non ritrovo più il mio tennis, ma la stagione è lunga. Sono deluso, non abbattuto». Pomeriggio nero per la famiglia: nel derby con la Giorgi, la fidanzata Pennetta si inabissa dopo un Paolo Lorenzi, 33 anni, n. 64 Atp, per la seconda volta nel 2° turno Slam AP primo set infilato d’esperienza. Dal 2-2 del secondo, però, Camila cambia marcia e Flavia non trova più contromisure per rivoltare una sfida a chi tirava più forte troppo nervosa e decisamente bruttina (35 non forzati per lei, addirittura 47 con 16 doppi falli per la marchigiana, però sempre in spinta): «Sono dispiaciuta per il gioco più che per il risultato — dirà la Penna — però non chiamatelo ricambio generazionale». Ma la Giorgi, vezzosa nel suo nuovo abitino smeraldo (con shorts) come sempre disegnato da mamma, vede il sorpasso: «Dal secondo set ho accelerato, ora l’obiettivo è diventare la numero uno italiana entro il 2016». Beata gioventù. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fed Cup a Genova Il 7 e 8 febbraio c’è Italia-Francia ● La terra rossa del «105 Stadium» di Genova ospita il 7 e 8 febbraio Italia-Francia, primo turno del gruppo mondiale 2015. Nel decennio, le azzurre hanno vinto 4 volte la Coppa, con la finale 2007 e le semifinali 2011, 2012 e 2014. Biglietti in vendita tramite il circuito Vivaticket, on line (con la possibilità di stamparli direttamente a casa) e tramite i 750 punti vendita in tutt’Italia. Organizzazione Mca, come i fortunati confronti di Rimini e Palermo 2013. IL PERSONAGGIO 1Ha riportato la Svezia in tabellone a Melbourne ma ha perso dal giapponese Soeda S e la vita va di corsa, il giovane Elias Ymer ha la strada in discesa. Correva il padre, Wondwosen, buon mezzofondista (soprattutto sui 10.000) fuggito in Svezia nel 1987 per evitare l’arruolamento nella guerra contro l’Eritrea. E si muove veloce lui, ragazzo di non ancora 19 anni (li compirà ad aprile) cresciuto nel mito di Mike Tyson e Boris Becker, calciatore mancato diventato tennista perché papà era affascinato da Michael Chang. vato la nazionale da una clamorosa retrocessione in serie C in coppa Davis. Elias Ymer, 18 anni, 212 del mondo VIVA L’ITALIA Arrivato in Australia con tre sole vittorie sul circuito Atp, Elias si è qualificato per il tabellone principale, riportando uno svedese tra i 128 di uno Slam quattro anni dopo lo sfortunato Robin Soderling e meritandosi un tweet di complimenti da Stan Wawrinka, che di Norman è l’allievo dai migliori risultati. Il futuro cammina al suo fianco, anche se ieri ha perso in cinque set dal giapponese Soeda facendosi rimontare da 2-1 sopra in una sorta di derby tra coach italiani. Perché se il giapponese è seguito da Davide Sanguinetti, Ymer ha trovato in un bresciano di 24 anni il mentore delle ambizioni da top player. Lo segue infatti elle giornate o meglio nei momenti di grazia, il tennis di Camila Giorgi raggiunge livelli di eccellenza. L’esplosività e la frenesia dei piedi le consentono, attraverso i piccoli passi, di ottenere una corretta posizione e il giusto equilibrio nel momento dell’impatto con la palla. La posizione avanzata sul terreno di gioco le permette di comandare le danze e di destabilizzare le avversarie con il furioso pressing che toglie il fiato e nega la possibilità del recupero. E’ vero che ha una sola dimensione di gioco, ma costringerla a rallentare e diversificare lo scambio, portandola ad attingere al libro della tattica, potrebbe essere, da un lato, la chiave giusta, ma dall’altro il freno per tarpare le ali all’istinto. In questo caso un tarlo inestirpabile si anniderebbe nella testa penalizzandola molto di più di quanto non stiano facendo i ripetuti doppi falli. I problemi al servizio, da molti considerati un peso insostenibile per chi vuole puntare molto in alto, andrebbero se non risolti almeno attenuati. Ma non è tanto il numero dei punti concessi a preoccuparmi, quanto la possibilità che con questi errori si spezzi quel sottile filo di fiducia che la lega alla partita. Se perde la sicurezza e lascia spazio alla titubanza anche i colpi di rimbalzo si inceppano e i gratuiti diventano un fardello insostenibile. Camila deve proseguire sulla strada intrapresa, limando solo le imperfezioni senza intaccare la qualità per non perdere la sua identità tennistica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Bene Djokovic e le due Williams Fuori Schiavone Ymer, il nipotino di Borg «made in Etiopia» SPERANZA Strano destino quello di un paese che ha vinto 23 Slam regalando alla storia del tennis personaggi monumentali quali Bjorn Borg, Stefan Edberg e Mats Wilander ed oggi si vede appeso alle speranze di maturazione di un figlio di immigrati etiopi (la mamma, Kelem, è medico) che Magnus Norman, già numero due del mondo, ha accolto gratis nella sua Accademia attratto dalle doti naturali e dall’estrema semplicità: «Arrivava ad allenarsi con scarpe vecchie di qualche anno e i vestiti in una borsa di plastica». Un teenager di quasi nessuna esperienza al piano superiore (ma è stato numero 5 mondiale tra gli Under 18) che tuttavia è già il primo giocatore di Svezia dall’alto (dal basso?) del suo 212° posto in classifica, dopo aver addirittura sal- 29 . Gianluca Marchiori, un recente passato da giocatore di Challenger stoppato troppo presto da una spalla ballerina. Divenuto tecnico, si è visto offrire un impiego full time a Stoccolma dopo avervi fatto uno stage con l’under 14 ucraina Dayana Yastremska e adesso Norman gli ha addirittura affidato il talento giovane più brillante della sua nidiata. Una fuga di cervelli perfino tra le racchette: «Lavoro in un ambiente fantastico — racconta Gianluca — ed Elias è un ragazzo umile con tanta voglia di migliorarsi. Peccato per la sconfitta, ma già superare le qualificazioni è stato un eccellente punto di partenza». Viva l’Italia. E pure l’Etiopia. ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Principali match 1° turno Australian Open. Tutti i risultati su www.gazzetta.it UOMINI: Djokovic (Ser) b. Bedene (Slo) 6-3 6-2 6-4; LORENZI b. Dolgopolov (Ucr) 6-4 6-3 6-2; Gonzalez (Col) b. FOGNINI 4-6 6-2 6-3 6-4; Wawrinka (Svi) b. Ilhan (Tur) 6-1 6-4 6-2; Soeda (Gia) b. Ymer (Sve) 1-6 6-4 4-6 6-3 63; Ferrer (Spa) b. Bellucci (Bra) 6-7(2) 6-2 6-0 6-3; Raonic (Can) b. Marchenko (Ucr) 7-6(3) 7-6(3) 6-3; Nishikori (Gia) b. Almagro (Spa) 6-4 7-6(1) 6-2. DONNE: S.Williams (Usa) b. Van Uytvanck (Bel) 6-0 6-4; GIORGI b. PENNETTA 4-6 6-2 6-3; Vandeweghe (Usa) b. SCHIAVONE 6-2 6-2; A. Radwanska (Pol) b. Nara (Gia) 6-3 6-0; Azarenka (Bie) b. Stephens (Usa) 6-3 6-2; V. Williams (Usa) b. Torro (Spa) 6-2 6-2; Bacsinszky (Svi) b. Jankovic (Ser) 6-1 6-4. 30 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . Pallanuoto R World League a Torino MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 31 . Cuore Settebello ma passa la Croazia 1Azzurri più forti delle assenze, nella bolgia la spuntano i campioni olimpici: espulso Campagna ITALIA 7 CROAZIA 8 Tempesti: grande salvataggio su Sukno, ex compagno a Recco. Di Bruni il gol della speranza azzurra. Sul 3-4, però, è il solito Sukno a sfruttare un contropiede lanciato da Pavic; con il tabellone che fa il 3-5 la partita prende la sua direzione definitiva anche se Gallo riporta sotto i suoi con un gran gol dalla distanza. Come dire che l’Italia è sempre lì. (2-3, 2-2, 1-2, 2-1) ITALIA: Tempesti, F.Di Fulvio 1, Velotto, Figlioli 1, Renzuto, A.Fondelli, Giacoppo 1, Gallo 2 (1 rig.), Figari, S.Luongo 1, Bruni 1, N.Gitto. N.e. Del Lungo. All. Campagna. CROAZIA: Pavic, Buric 3, Boskovic 1, Loncar, Jokovic 1, Buljubasic, Muslim, Buslje, S.Sukno 3, Dobud, Bukic, Buha. N.e. Bijac. All. Tucak. ARBITRI: Inesta (Spa) e Matache (Rom). NOTE: sup. num. Italia 12 (2 gol), Croazia 9 (2). Usc. 3 f. Gitto 28’54”, Dobud 30’07”, Loncar 31’11”. Esp. Campagna 28’09”. Amm. Tucak. Spett. 1.600. Miho Boskovic infila Stefano Tempesti e realizza il rigore del 3-2 croato nel primo tempo. Gli azzurri sono stati in vantaggio solo sull’1-0 LIVERANI Fabrizio Turco TORINO C’ è sempre un clima bollente, in piscina, quando si sfidano Italia e Croazia. E in fondo, che sia finale olimpica come a Londra 2012 o preliminare di World League come ieri sera a Torino, conta poco. Stavolta vince la Croazia per 8-7 al termine di un match in cui i croati hanno limitato l’attacco azzurro grazie ad una difesa arcigna che ha avuto nel portiere, il capitano Josip Pavic, il migliore in campo. La squadra di Ivica Tucak bissa così la vittoria conquistata nel terzo turno sul Montenegro e mette le mani sulla qualificazione alla fase finale di Bergamo, mentre il Settebello (che tra le magnifiche otto ci sarà di diritto come Paese organizzatore) accumula esperienza e cresce. «E io sono molto soddisfatto della prova dei miei – osserva l’allenatore azzurro Sandro Campagna –. È vero, ci è mancato qualcosa in fase di tiro, nella finalizzazione delle azioni, ma visto il periodo ci sta. A gennaio abitualmente paghiamo qualcosa. Meritavamo in più, anche se i croati erano molto motivati. Peccato, abbiamo avuto tante opportunità per rimetterla in piedi, ma ci è sempre mancato il guizzo decisivo». Non manca una stilettata agli arbitri che lo hanno cacciato per proteste a 4 minuti dalla sirena: «Iniesta non lo conoscevo neppure... La mia espulsione sarà un suo cimelio».La direzione di gara, effettivamente, non ha convinto per niente. CHE FESTA A Torino, il Palanuoto è esaurito: 1.600 spettatori entusiasti (e tanti vip, da Alena Seredova al presidente juventino Andrea Agnelli) si fanno sentire e danno la carica agli azzurri. Che partono forte e mettono subito la testa avanti con Figlioli, ma è solo un fuoco di paglia: le parate di Pavic e le conclusioni di Sukno e Buric (tre gol a testa alla fine per entrambi) cambiano da subito l’inerzia della partita. Il pallino, di fatto, sarà sempre in mano ai campioni olimpici (praticamente è la stessa formazione dei Giochi di Londra) che sfoderano il consueto pressing e chiudono il primo tempo avanti di un gol (2-3) nonostante il momentaneo pareggio di Giacoppo, per poi allungare nel secondo quarto. L’Italia non resta a guardare, ci prova e coglie una traversa in un momento chiave del match con il miglior realizzatore azzurro Valentino Gallo, autore di due gol. Il secondo tempo è iniziato da 54 secondi e la palla che si stampa sulla traversa poteva significare il pareggio. A dare la scossa ai suoi ci pensa anche capitan LA GUIDA È poker croato Il Montenegro batte la Turchia Nell’altra sfida del girone C, il Montenegro batte la Turchia 15-4. Class.: Croazia 12 (giocate 4); Italia 5 (3); Montenegro 4 (3); Turchia (2), Francia (2) 0. Pr. turno (17/2) Turchia-Italia, Montenegro-Francia. CUFINO VIA (f.nap.) Si fa delicata la posizione di Bruno Cufino, tecnico del Posillipo che domenica ha eletto il nuovo presidente Bruno Caiazzo. Potrebbe sostituirlo l’ungherese Gyorgy Gerendas che a Napoli vinse da giocatore gli scudetti ‘88 e ‘89. STRANI FISCHI Dopo l’intervallo lungo, la doppietta di Buric intervallata dalla controfuga di Luongo.Ma il gol croato allo scadere del terzo tempo (5-7) fa infuriare Campagna, dopo che agli azzurri era stato fischiato un incomprensibile fallo in attacco. Gli ultimi otto minuti vivono dell’orgoglio del Settebello che tenta di rifarsi sotto nella bolgia, tra scintille e colpi proibiti: Di Fulvio sigla il 6-7, Jokovic riallunga con l’uomo in più. Non basta un rigore di Gallo a -1’28” e una doppia superiorità non sfruttata per portare il match ai rigori. Anche negli ultimi secondi, una discutibile decisione arbitrale, col fallo fischiato a Di Fulvio che cercava di liberarsi al tiro dai cinque metri. «Usciamo a testa altissima e non potremo che migliorare». Anche perché il Settebello dovrà recuperare gli assenti Giorgetti, Aicardi e Baraldi. Con Busilacchi colpito da attacco febbrile, ieri il peso ai due metri è gravato sulle spalle di Bruni, col difensore Giacoppo a dargli talvolta il cambio nel ruolo di centroboa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Olimpiadi R Grandi manovre per le prossime edizioni Malagò in volo con Renzi Rio va a lezione da Londra «Quasi pronta Roma 2024» Ma il green è già un caso 1Insieme a Davos. «Entro 15 giorni avremo il Comitato organizzatore. Dolore per la Kostner» Gennaro Bozza ROMA F rullatore Malagò: accordo Coni-UnipolSai con Pellegrini madrina, dolore Kostner, volo con Renzi, squadra olimpica, tutto centrifugato e spalmato. C’è il lancio del Team Young Italy UnipolSai (chiamarlo in italiano no?) con la Pellegrini tutor e sette giovani atleti: Vincenzo Abbagnale, Eseosa Desalu, Carlotta Ferlito, Andrea Fondelli, Gregorio Paltrinieri e Alessia Trost. Ma è il contorno che dà più colore, a cominciare da Carolina Kostner. Malagò, stavolta, va cauto: «Squalifica dolorosa. Sulla vicenda mi sono espresso e non posso dire altro. Mi limito solo a rispettare le persone preposte a dare i giudizi. Mi auguro torni alle gare dopo la squalifica». In tema di lotta al doping, da ricordare che cominciano oggi in Procura Coni le audizioni degli azzurri di atletica sotto accusa per mancata reperibilità. Malagò: «Mi auguro che tutto si chiarisca. Non mi sento di sbilanciarmi. Qualsiasi cosa dicessi ora sarei imprudente». OLIMPIADE Giovanni Malagò 1Per gli attivisti è in partenza per Davos, dove si svolge il «World economic forum», vi incontrerà il presidente del Cio, Thomas Bach, e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. «Tornerò in aereo con Renzi. Stiamo mettendo i puntini sulle “i” per il comitato, organizzatore. In 15 giorni saremo pronti, stiamo bruciando le tappe». Intanto, Berlino ha annunciato di voler fare un referendum cittadino se sarà scelta nel ballottaggio interno con Amburgo. FEDE NEGLI USA A fare ombra al presidente del Coni può esserci solo la Pellegrini, che infatti raccoglie l’attenzione alla vigilia della partenza per gli Usa, dove si allenerà per 5 settimane, 3 in altura a Flagstaff e 2 «in basso» a Fort Lauderdale. Per i primi meeting aspetterà il ritorno a casa. Sotto osservazione la schiena, che le ha dato qualche fastidio. «Ho fatto più visite molto importanti a Milano e Pavia da neurochirurghi. I risultati sono quelli che sono, li vogliamo tenere abbastanza segreti. Stiamo lavorando bene per potenziare i muscoli del tronco. Il potenziamento è molto importante e vedremo i risultati». Zero battute sulla Kostner: «Non ne parlo, altrimenti le mie dichiarazioni vengono rigirate». © RIPRODUZIONE RISERVATA danneggerà specie protette. Grane anche per i costi e l’ordine pubblico Stefano Boldrini CORRISPONDENTE A LONDRA O Giovanni Malagò, 55 anni, presidente del Coni dal 19 febbraio 2013 ANSA rganizzazione inglese, anima brasiliana. Mario Andrada, direttore della comunicazione di Rio 2016, usa questo slogan per lanciare la volata verso la 31ª Olimpiade, la prima in Sud America, conquistata dopo aver battuto Madrid 66 a 32 nel voto di Copenaghen del 2 ottobre 2009. I giochi, con la minuscola, ma talvolta più importanti di quelli con la maiuscola, sono già cominciati. Andrada incontra i media in un albergo di Fleet Street, un tempo la strada dei giornali britannici. Tre giorni fa, un articolo del Washington Post ha lanciato l’allarme: gli incidenti che sconvolsero nel 2013 la Confederations Cup potrebbero turbare l’Olimpiade. ECONOMIA E COSTI Il 3 gennaio sono infatti scattati i rincari congelati due anni fa, dopo le violenze della Confederations Cup. I vari comitati sono pronti a tornare in piazza per manifestare contro il governo. Lo stato dei lavori degli impianti sarebbe in linea con i tempi stabiliti, ma ci sono alcune questioni da risolvere nei rapporti tra i tre filoni dei budget. Il primo, privato, è di 3,5 miliardi di dollari. Il secondo, pubblico, è di 4,5. Il terzo, che riguarda le infrastrutture nella sua totalità, è di 9 miliardi, a carico dello stato di Rio. GRANE Gli ambientalisti protestano contro la costruzione del campo da golf, sport che torna all’Olimpiade dopo 112 anni. La struttura sarà realizzata a Barra de Tijuca e secondo gli attivisti di Occupy Golf «A Rio abbiamo già due impianti e un terzo non serve. Danneggerà specie protette». Un’altra grana è scoppiata pochi giorni fa: è stato rimosso Fabio De Souza, l’ufficiale che nel giugno 2013 guidava la squadra anti-sommossa della polizia di Rio. Motivo: apologia del nazismo. SICUREZZA Il vero problema in Brasile è la violenza interna. Dopo gli attentati di Parigi, anche Rio dovrà però preoccuparsi del terrorismo internazionale. Nei giorni scorsi si è tenuto un vertice per elevare il livello dei piani di sicurezza. Attivati i collegamenti con le intelligence di Usa, Regno Unito e Israele. BIGLIETTI Saranno 7,5 milioni. La vendita online comincerà a marzo. Il 70% sarà riservato ai cittadini di Rio. Il prezzo più economico è 15 dollari. © RIPRODUZIONE RISERVATA João Luiz Gomes Júnior, 28 anni, 3 ori in staffetta ai Mondiali di Doha 2014 Nuoto: il Brasile rischia tre ori Gomes positivo ● (al.f.; m.c.) Il brasiliano Joao Gomes Junior è stato trovato positivo in un controllo effettuato durante i Mondiali in vasca corta di Doha, in Qatar: l’esame ha rivelato la presenza di un diuretico proibito (la federnuoto punta sulla contaminazione di un farmaco). Una eventuale squalifica di Gomes farebbe perdere al Brasile i titoli iridati delle staffette 4x50, mx, 4x100 mx, 4x50 mista uomini-donne (all’Italia sarebbe quindi assegnata la medaglia d’argento) oltre al primo posto nel medagliere MARCIATORI Cinque marciatori russi, fra cui tre olimpionici, sono stati squalificati dalla federazione russa. Gli olimpionici Sergey Kirdyapin (rieleggibile per Rio de Janeiro 2016) e Olga Kaniskina e il campione mondiale 2011 Sergei Bukulin sono stati squalificati per 3 anni e due mesi per casi del 2012. L’olimpionico 2008 Valery Borchin deve scontare 8 anni dall’ottobre 2012 (recidivo) mentre Vladimir Kanakyn è stato squalificato a vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 Sci R Tanti infortunati MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . SABATO DISCESA A Cortina frattura al piatto tibiale per la svizzera Gisin Jet Jansrud nella prima prova ieri a Kitzbuehel ● Non c’è solo Merighetti fra le vittime del superG di lunedì a Cortina. Pure la campionessa olimpica, la svizzera Dominique Gisin, caduta allo Scarpadon dopo aver sovrapposto le punte degli sci, è stata sottoposta a controlli presso la clinica universitaria Balgrist che hanno evidenziato la frattura composta del piatto tibiale della gamba destra: stamane la Gisin deciderà se operarsi, salterà i Mondiali. Seria lesione al ginocchio destro, già operato nel 2013, per la campionessa mondiale Marion Rolland: caduta anche lei lunedì, oggi risonanza magnetica, a rischio i Mondiali. Domani iniziano le prove della discesa di St. Moritz (Svizzera). Il programma della località dell’Engadina prevede sabato discesa e domenica superG. Kjetil Jansrud, 29 anni EPA La caduta di Peter Fill, 32 anni, a Wengen AP Allarme, l’Italia perde i pezzi Fill si opera: salta i Mondiali 1Intervento alla spalla oggi a Monaco: «Troppo dolore, non riuscivo a dormire» Per la Merighetti seconda operazione a Milano, ferme pure Goggia e Pichler Pierangelo Molinaro P areva iniziato un periodo d’oro dopo una partenza in cui solo Dominik Paris pareva valere il podio. La vittoria di Gross nello slalom di Adelboden e il secondo a wengen, il successo di Elena Fanchini venerdì nella prima discesa di Cortina, il terzo posto di Daniela Merighetti domenica nella seconda discesa ampezzana. Una settimana da squadrone, pronti ad affrontare petto in fuori i Mondiali di Vail. Ma nello sci nulla è certo, in un centesimo di secondo la realtà può cambiare ed ora abbiamo perso o rischiamo di perdere atleti importanti in vista dell’appuntamento iridato. MERIGHETTI Daniela Merighetti ieri pomeriggio è stata ancora operata nel reparto maxillo facciale dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. La bresciana lunedì è caduta in avanti durante il superG di Cortina mentre stava realizzando un grande tempo. L’impatto con la neve è stato durissimo e ancora piò duro è stato l’urto con il palo di una porta: si è fratturata la mandibola all’altezza del terzo medio late- rale, ha perso 4 denti (3 recuperati in pista) ed ha subito una profonda ferita al labbro superiore. Lunedì sera, sempre al Galeazzi, le avevano reinserito un dente, «ma anche l’intervento di ieri non sarà l’ultimo», spiega il dottor Schoenhuber. Ma Daniela dovrebbe farcela per i Mondiali. FILL Chi non ce la farà è invece Peter Fill. Ieri, dopo i primi controlli a Ortisei, è andato a Monaco di Baviera dal dottor Tamber che stamane lo opererà alla spalla sinistra nella clinica Athos. Gli sarà applicata una placca per ridurre la frattura alla testa dell’omero. Ma non è l’unico inconveniente della sua paurosa caduta nella discesa di Wengen. Nella spalla ci sono anche lesioni capsulo legamentose. «L’alternativa – spiega il dottor Panzeri – era l’immobilità assoluta per 10 giorni e poi provare con l’aiuto di un tutore». Ma Fill, dopo il consulto tedesco ha deciso: «Ho troppo dolore, non riesco neppure a dormire. Meglio l’intervento. Lo so, a questo punto la stagione è finita. Non posso sciare con una spalla fratturata, non potendo spingere perderei subito in partenza». al menisco e per la presenza di un corpo mobile. Fra le giovani è ferma anche Karoline Pichler che era al comando della classifica di gigante della Coppa Europa prima della rottura del menisco che l’ha costretta ad un intervento chirurgico. Così ieri è finita la prima prova a Kitzbuehel di Innerhofer GASPA RDaniela nell’impatto con la porta ha fratturato la mandibola e perso quattro denti in pista RLe difficili situazioni di Innerhofer, Razzoli e Blardone E poi Moelgg che fatica INNERHOFER Christof Innerhofer lunedì ha allungato la strada per Kitzbuehel e si è recato a Monaco dal dottor Muller per farsi curare come al solito la schiena. Infiltrazioni di sostanze omeopatiche e fisioterapia. Da anni deve fare i conti con il rachide malandato, soffre, gareggia imbottito di antidolorifici e deve limitare gli allenamenti sulla neve. Ieri, nella prima prova sulla Streif è pure caduto, ma pare non abbia riportato conseguenze. GOGGIA Anche Sofia Goggia è ferma. Lo scorso anno le è stato ricostruito il crociato del ginocchio destro, ora ha male a quello sinistro per una lesione CRONICI Due veterani, Max Blardone e Giuliano Razzoli sono invece alla prese con l’infiammazione del tendine rotuleo sotto il ginocchio. Una sindrome dolorosa che limita gli allenamenti e non aiuta a tenere su il morale. Situazioni che comunque per ambedue sembrano sotto controllo. MOELGG Poi c’è Manfred Moelgg a cui il 21 agosto è stato ricostruito il tendine d’Achille destro rotto di netto durante un allenamento di balzi e che il 6 gennaio è tornato in pista a Zagabria a tempo di record. Ma i risultati non sono stati all’altezza. «Era logico che non fossi al massimo, ma sto bene e la situazione può solo migliorare. A Wengen è andata male perché ero stanco, ma ogni giorno cresco e ora aspetto gli slalom di Kitzbuehel e Schladming. Poi spero che mi portino ai Mondiali». © RIPRODUZIONE RISERVATA I l norvegese Kjetil Jansrud ieri è stato il più veloce nella prima prova della discesa di Kitzbuehel in programma sabato. Con 1’56”77 ha inflitto 51/100 di distacco all’austriaco Hannes Reichelt e 1”68 allo statunitense Travis Ganong, vincitore il 28 dicembre a Santa Caterina Valfurva. Quarto il nostro Werner Heel a 1”79 da Jansrud. «La verità – afferma Paris – è che hanno tirato come matti, mentre io e molti altri abbiamo fatto una ricognizione veloce della pista. Perché la Streif merita rispetto, penso sia rischioso il primo giorni buttarsi a capofitto». Paris, che qui vinse due stagioni fa, infatti in questa è solo 24° a 3”33 dal norvegese. RULFI Ma in casa azzurra ieri il sentimento più forte è stata la paura per la caduta di Christof Innerhofer sulla Stailhang, il muro che immette sulla lunga stradina. Caduta spettacolare, ma come dicono in casa azzurra senza particolari conseguenze. «Inner ha voluto provare una linea estrema – spiega il responsabile della velocità Gianluca Rulfi –.Ha cercato una strada molto stretta, ma passando così a monte ha trovato delle cunette che gli hanno fatto perdere il controllo. Comunque la pista è molto ben preparata, ghiacciata nella parte alta, un po’ meno dura in quella bassa, all’Hausberkante, la lunga traversa che immette nel finale». Oggi nessuna prova, la seconda è in programma domani. Il programma di Kitzbuehel prevede per venerdì il superG (ore 11.30) e lo slalom per la supercombinata (16.45), sabato la discesa (11.45) e domenica lo slalom (10.15/13.30). MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT TUTTENOTIZIE 1GIOVANNI GUIDETTI C.T. DELL’OLANDA Giovanni Guidetti è il nuovo c.t. dell’Olanda donne: non ci sono comunicazioni ufficiali, ma da Amsterdam dicono che domani ci sarà la presentazione. Guidetti aveva guidato la Germania per 8 anni PALLAVOLO: CHAMPIONS LEAGUE Sabbi martella Parigi Macerata spera ancora 1I marchigiani PIACENZA E Mauro Giustozzi L TIRI Piacenza ritorna in vita Con le battute di Poey la corsa può continuare Matteo Marchetti passano in Francia: l’ultima col Fenerbahce sarà spareggio a Lube ci crede e non molla. Espugna il campo del Parigi e si guadagna lo spareggio contro i turchi del Fenerbahce dell’ex Miljkovic tra una settimana in casa, che vale il prezioso secondo posto nel girone di Champions. Il primo successo esterno stagionale in Europa di Macerata nasce principalmente al servizio, dove Sabbi si esalta diventando decisivo soprattutto nei primi due set. I marchigiani hanno avuto il controllo nella prima parte della partita, tanto da mettere all’angolo gli avversari . Più equilibrato il terzo set dove i biancorossi hanno accusato un calo al servizio, con troppi errori che hanno rimesso in pista la formazione di casa. Ma sono stati ancora Sabbi al servizio Un attacco di Bartosz Kurek, 28 anni: per lui 20 punti all’attivo LUBE (6 ace totali) e Kurek in attacco (76% di positività) a tarpare le ali alle speranze francesi di arrivare al tie-break per giocarsi la vittoria. «E’ arrivato questo importante successo, nonostante l’errore arbitrale sull’ultimo punto del terzo che ci è costato il parziale. –ha detto il tecnico Giuliani- Siamo riusciti a conquistare tre punti e a tornare al successo in Europa su un campo tutt’altro che facile: dunque una vittoria non scontata . I nostri avversari hanno dato il massimo, specie al servizio. Nonostante questo, la linea di ricezione di Henno, Parodi e anche Kurek ha tenuto. E ora ci gio- BOXE cheremo la qualificazione nell’ultima al PalaCivitanova». PARIGI-MACERATA 1-3 (18-25, 21-25, 25-23, 20-25) PARIS VOLLEY: Gjorgiev 17, Bahov 16, Kreek 9, Hernan, Bojic 12, Fernandez 9; Steuerwald (L), Brizard, Frangolacci. N.e. Lechalier, Chaudet, Kaba. All. Rougeyron. LUBE BANCA MARCHE: Parodi 10, Podrascanin 7, Baranowicz 1, Kurek 20, Stankovic 4, Sabbi 23; Henno (L), Fei 3, Monopoli, Paparoni. N.e. Shumov, Bonacic. All. Giuliani. ARBITRI: Nederhoed (Ola) e Cambre (Bel). NOTE Spettatori 1400. Durata set 22’, 26’, 24’, 25’; tot. 97’. Parigi: b.s. 20, v. 7, m. 4, e. 30. Lube: b.s. 16, v. 10, m. 5, e. 21. © RIPRODUZIONE RISERVATA ra una gara da dentro o fuori, una finale da vincere a tutti i costi per evitare di salutare l’Europa prima che il divertimento iniziasse davvero. In uno dei momenti più bui della stagione, con quattro sconfitte consecutive lasciate negli spogliatoi, il Copra si mette sulle spalle anche il macigno del primo set perso. Lasciarne un altro per strada vorrebbe dire complicare enormemente l’ultima gara in casa di Costanza. Dopo una frazione opaca Piacenza spazza via la nebbia puntando sul servizio e su un Poey bravissimo a dimenticarsi due gravi errori che incidono parecchio sull’esito del primo set. Finalmente in casa emiliana funziona tutto, a iniziare dalla difesa che permette a Tavares di rigiocare valanghe di palloni. «Era la terza gara in stagione da dentro o fuori – dirà Radici a fine incontro – e questa volta, oltre all’ottima prestazione mostrata in Supercoppa con Macerata e Coppa Italia con Trento, è arrivata anche IPPICA ATLETICA La Zublasing migliore al mondo nel 2014 Petra Zublasing, 25 anni ● La miglior tiratrice al mondo nel 2014 è stata Petra Zublasing: lo ha deciso la Issf, la federazione internazionale di tiro a volo e a segno. Votate da un comitato di tiratori, tecnici e giornalisti. E’ la prima volta che il riconoscimento va a un’azzurra, prima di lei solo due italiani: il suo fidanzato, Niccolò Campriani, premiato due volte, nel 2010 e nel 2012, e, nel 1996, Roberto Di Donna. In effetti il 2014 della 25enne carabiniera di Appiano San Michele (Bolzano) è stato trionfale, con il titolo Mondiale nella carabina tre posizioni conquistato a Granada che le è valso la carta per Rio 2016, corredato da due successi in Coppa del Mondo a Fort Benning (Usa) e a Pechino, oltre al secondo posto nella finale della stessa Coppa, a Gabala, in Azerbaigian. Petra ha avuto 122 voti, 26 in più di Yi Siling (Cina). Nel maschile il premio è andato a Jin JongOh, sudcoreano, bi-iridato di pistola, 10m e 50m, dove ha battuto il mitico record di 581 che resisteva da 34 anni. Al quinto posto Campriani, che ha ricevuto 26 voti in virtù di 2 successi in Coppa del Mondo. Klitschko sfiderà lo stalker Briggs a fine anno ● Alla fine Wladimir Klitschko è capitolato di fronte alle «lusinghe» del suo stalker. Il campione dei massimi ha annunciato che a fine 2015, dopo la difesa con Bryant Jennings del 25 aprile a New York, concederà una chance a Shannon Briggs. Il 43enne statunitense aveva più volte lanciato la sfida a Wladimir, attuale campione del mondo dei massimi Wbo, Ibf e Wba. L’ultimo show di Briggs lo scorso 13 novembre, quando aveva interrotto l’allenamento dell’ucraino per il Mondiale ad Amburgo contro il bulgaro Pulev. «Il mondo vuole vedere l’incontro tra noi due, vieni fuori campione!» aveva urlato. La rabbia di Briggs risale al 2010, quando il fratello maggiore di Klitschko, Vitali, durante il match per la corona Wbc, aveva spedito all’ospedale il rivale con diverse ossa rotte. Wladimir ha affermato: «Shannon Briggs ha superato i confini del buon gusto. Lo voglio punire per la sua impertinenza e gli concedo un match. Cerca solo pubblicità e non mi fa più ridere» Shannon Briggs, 43 anni 33 . La prima volta di un giapponese in cima al mondo Just a Way vince in Dubai GRASSO ● Per la prima volta un cavallo giapponese viene considerato il migliore al mondo al termine della stagione. La graduatoria viene stilata valutando la miglior corsa disputata da ciascun purosangue e quella che ha indotto all’elezione di Jus a Way si rifersice al Dubai Duty Free dello scorso marzo, vinto con oltre 6 lunghezze sul secondo dal cavallo allenato da Naosuke Sugaixo, che si impone con un rating (ovvero un peso virtuale) di 130 libbre. Anche il secondo classificato è un giapponese, il vincitore della Japan Cup Epiphaneia accreditato di 129 libbre, davanti all’inglese Kignman (127) per la vittoria nelle St James’s del Royal Ascot. A 127 anche The Grey Gatsby e Australia (nell’ordine nelle Champion) nonchè il sudafricano Variety. A quota 126 Treve col suo bis nell’Arc ● SHIRAZ SECONDO Ieri a Vincennes buon secondo posto per il nostro Shiraz Roc (I. Guasti, trainer Giorgio Carini) nel Prix de PontAudemer (m 2100) vinto da Barjal in 1.13.2. Terzo Sir Robert (Santo Mollo). ● MARATONA DI BOSTON Il principale sponsor, la finanziaria John Hencock, ha annunciato ieri i primi nomi della maratona in programma il 20 aprile. Saranno al via l’etiope Desisa, vincitore nel 2013, il keniano Wesley Korir e lo statunitense Keflezighi, oltre agli altri keniani Wilson Kebet e Frankline Chepwony. Fra le donne, dove in gara saranno 10 atlete con un personale inferiore a 2h23’, attese Sharon Cherop e Caroline Kilel. ● EUROPA INDOOR (si.g.) A Reykjavik (Isl). Donne. 800: Hinriksdottir (j) 2’02”88. A Novocheboksarsk (Rus). Donne. Asta: Krasnova 4.66. A Volgograd (Rus). Uomini. Eptathlon: Shkurenev 6100. Donne. Triplo: Koneva 14.37. A Chemnitz (Ger). Uomini. Lungo: Hess (j) 8.03. A Leverkusen (Ger). Donne. Asta: Bauer 4.60. A Minsk (Bie). Donne. Alto: Roslova 1.90. Peso: Leontyuk 18.62. A Huddinge (Sve). Donne. 200: Ekelund (’97) 23”62. ● MARCIATORI (si.g.) Questi i tempi esatti dei marciatori a San Diego (Usa), pista all’aperto. Uomini. 5000: Giupponi 20’01”27. Donne. 3000 (mista): Giorgi 12’07”41. BASEBALL ● SANTANA (r.r.) Il due volte Cy Young, Johan Santana (NY Mets), da due stagioni fuori per i problemi tendinei al gomito sinistro operato, è tornato per la prima volta nella lega venezuelana davanti a 14.000 spettatori a Valencia: ha lanciato 2 inning (senza strikeout, 17 lanci).Lo vogliono i NY Yankees. Max Scherzer da Detroit a Washington. Intanto la partecipazione di Cuba alla Serie del Caribe a Portorico (2-8 febbraio) non è a rischio: lo ha garantito il dipartimento del Tesoro per via dell’embargo. L’interbase Yunel Escobar passa da Oakland a Washington. Il lanciatore Yoan Lopez ha firmato per Arizona (sesto cubano) per 8.27 milioni di dollari. BOXE MARSILI CAMBIA C’È MISZEY (r.g.) Cambia lo sfidante volontario di Emiliano Marsili (30-0-1) all’europeo leggeri, incontro fissato sabato a Bergamo. Il brindisino Antonio De Vitis (26-4-1) ha presentato certificato medico, che attesta l’impossibilità di Raydel Poey, 32 anni TARANTINI la vittoria». Come a dire: quando le gare contano Piacenza c’è. PIACENZA–ROESELARE 3-1 (21-25, 25-18, 25-18, 25-20) COPRA PIACENZA: Papi 3, Ostapenko 7, Poey 20, Zlatanov 15, Alletti 12, Tavares 4; Mario Junior (L), Ter Horst, Tencati, Marra (L), Massari 6. N.e. Meoni. All. Radici KNACK ROESELARE: Tervaportti 1, Rousseaux 19, Coolman 6, Tuerlinckx 11, Verhanneman 8, Paulides 4; Dejonckheere (L), D’Hulst, Claes 1. N.e. Van de Velde, Dedeyne, Van Hirtum. All. Rousseaux ARBITRI: Kolarevic (Ser) e Twardowski (Pol) NOTE Spettatori 2600, incasso 15.500. Durata set: 26’, 26’, 24’, 28’; tot. 104’. Copra: b.s. 22, v. 10, m. 5, s.l. 11, e. 31. Knack: b.s. 10, v. 2, m. 6, s.l. 6, e. 29. © RIPRODUZIONE RISERVATA salire sul ring. L’Ebu ha accettato il sostituto proposto dalla OPI2000. Si tratta dell’ungherese Gyorgy Miszey Jr (21-12) già avversario di Marsili lo scorso settembre, battuto ai punti, dopo una battaglia spigolosa. Miszey che ha 21 anni, contro i 38 del campione, vanta una vittoria su Zamora, al quale ha tolto la cintura UE leggeri. Pugile altissimo e sgusciante, si presenta come rivale scomodo. Per Marsili è la quarta difesa dell’europeo. Italia1 trasmette il match alle 23.45. ● RUSSO PER RIO(r.g.) L’ultima giornata del torneo APB dell’AIBA del 30 gennaio a Catania, con la finale dei 91 kg. tra il russo Egorov e l’italiano Russo, che vale per il vincitore il pass ai Giochi di Rio, verrà trasmessa in diretta su Sky Sport 2 con inizio alle 22.45. Nella stessa serata, saranno impegnati il leggero Valentino contro Bril (Ger) ad Almaty (Kaz) e il mosca Picardi opposto al francese Asloum a Novisibirsk (Rus). Entrambi fuori dalle finale per Rio. ● WSB (r.g.) Completata la prima giornata delle WSB. Girone A: Cuba-Mar. 5-0; G.B.Cina 3-2; Ucr.-Mes: 4-1; Rus-Alg. non disputato. Clas. 1. Cuba, Ucr, G.B. 3 p. 4. Cina 1; Mes., Mar., Rus, Alg. 0. Gir. B: KazVen: 5-0; Aze-Ita 4-1; Por-Pol. 3-2; Arg-Usa 1-4. Clas. 1. Kaz, Aze, Usa, Por, 3 p. 5. Pol 1 p.; 6. Arg., Ita., Ven. 0 p. HOCKEY PISTA LA GUIDA (a.a.) Il Fenerbahce di Wout Wijsmans (9, 62%) supera il già qualificato Belgorod che rinuncia a Dragan Travica. Nel girone di Perugia il l’Halkbank di Lorenzo Bernardie Osmany Juantorena si assicura il pass con il tiebreak vinto sul Maaseik di Giovanni Torchio (2°). Nel femminilke stasera in campo Busto e Piacenza (contro Guidetti). Il Police di Cuccarini perde col Postejov ma è qualificato. UOMINI Girone A: Copra Piacenza-Roeselare (Bel) 3-1, oggi Lugano (Sui)-Costanza (Rom). Classifica: Costanza, Piacenza 10; Roeselare 6; Lugano 1. Girone E: Parigi (Fra)-Lube Macerata 1-3, Fenerbahce Istanbul (Tur)-Belgorod (Rus) 3-1 (25-21, 2225, 25-23, 25-19). Classifica: Belgorod 12; Fenerbahce, Macerata 7; Parigi 4. Girone G: Maaseik (Bel)-Halkbank Ankara (Tur) 2-3 (25-21, 23-25, 2523, 30-32, 9-15), domani Sir Safety Perugia-Tours (Fra) 3-1. Classifica: Halkbank 12; Perugia 11; Maaseik, Tours 2. DONNE Girone C: oggi Unendo Yamamay Busto Arsizio-Dinamo Mosca (Rus), Dresdner (Ger)-Salo (Fin). Classifica: Mosca 10; Busto Arsizio 9; Dresdner 4; Salo 1. Girone E: oggi Vakifbank Istanbul (Tur)-Nordmeccanica Piacenza e Cannes (Fra)-Belgrado (Ser). Classifica: Vakifbank 9; Cannes, Piacenza 7; Belgrado 1 CHALLENGE CUP (a.a.-s.cam) Challenge (8vi ritorno) maschile: oggi 20.30 Cmc Ravenna-Liberec (R.Ceca) (and. 3-2); femminile: oggi 20.30 Igor Gorgonzola NovaraApeldoorn (Ola) (and.1-3). Stagione finita per Robert HORSTINK OPERATO (c.mus.) Horstink, schiacciatore di Milano, fermo da fine novembre per un infortunio al ginocchio, oggi sarà sottoposto ad un intervento all’ospedale di Sassuolo per una lesione parziale al tendine del quadricipite destro. Previsti circa 6 mesi per il recupero. olimpiche Yanet Bermoy e Yalennis Castilo parteciperà per la prima volta a New York alle gare di qualificazione olimpica. NUOTO ● AGNEL E BOUSQUET (al.f.) A Courbevoie (Fra, 50 m), Yannick Agnel batte il rientrante Bousquet nei 50 sl. Uomini: 50-100 sl Agnel 23”01 (Bousquet 23”05), 50”19; 50 fa Bousquet 24”23, Agnel 24”59. ● A TORINO (al.f.) A Torino (25 m). Uomini: 200 sl, 100-200 fa Pancari 1’48”13, 53”31, 1’57”68; 1500 sl F. Brumana 15’11”86; 100 do Valera 55”37. Donne: 400 sl Giacone 4’12”45; 50-200 fa Petronio (16) 27”09, 2’15”75; 200 mx Guerra 2’16”70. ● HACKETT AI TRIALS (al.f.) Grant Hackett, che ha ripreso ad allenarsi, parteciperà ai Trials mondiali: gareggerà nei 200 sl, “la gara più facile da preparare per lui”, dice il tecnico Cotterel. ● VYATCHANIN SERBO? (al.f.) Il dorsista di origine russa Arkady Vyatchanin, primatista mondiale dei 200 dorso in corta, sta ancora cercando di cambiare nazionalità: abbandonata la sua patria per trasferirsi negli Usa, ora ha chiesto la cittadinanza alla Serbia. ● SERIE A-1 (m.nan) Si è giocata ieri sera la 15a in serie A1. Giovinazzo-Bassano 4-4, Correggio-Breganze 5-7, Sarzana-Forte dei Marmi 7-11, Follonica-Pieve 6-1, Lodi-Trissino 3-5, Cgc Viareggio-Valdagno 3-1. Classifica: Forte dei Marmi 42, Breganze 34, Valdagno 30, Cgc Viareggio e Trissino 28, Bassano 27, Follonica 23, Pieve 20, Lodi 19, Matera 16, Giovinazzo 15, Sarzana 12, Correggio 6, Prato 4. IPPICA ● IERI 4-1-5-7-12 A Roma (m 2200): 1 Big Bradon (S. Basile); 2 Too Much Trouble; 3 Shirley’s Kitten; 4 San Roberto; 5 Rohero; Tot.: 5,48; 1,98, 2,64, 1,85 (43,06). Quinté: 974,16. Quarté: 253,24. Tris: 121,02. ● OGGI QUINTÉ A TORINO A Vinovo (inizio convegno alle 15.05) scegliamo Plutone Jet (14), Patria (8), Revillon (17), Petronilla (15), Oskar Schindler (10) e Monello Spin (11). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (13.40) e Aversa (14.55). JUDO ● PRIMA VOLTA (r.r.) Una squadra cubana di judo donne guidata dalle medagliate SPORT INVERNALI ● TRICOLORI FONDO (g.v.) Sabato, nella Sprint tc dei tricolori giovani a Sappada (Bl), titoli under 18 a Mattia Armellini e Anna Comarella e u.20 a Erica Antoniol e Giacomo Gabrielli. Tappa di Coppa Italia Sportful a Rigoni su Brigadoi e Scola e a Stuerz su Baudin e Di Sopra. Ieri titoli italiani distance 5-10 km u.8 per Anna Comarella e Jean Luc Perron e, negli u.20 per Caterina Ganz e Mikael Abram. A Giandomenico Salvadori (FFGG) su Scola e Gullo e Giulia Stuerz (FFOO) su Pellegrini e Di Sopra le prove di Coppa Italia. VELA ● EXTREME SAILING (r.ra.) Presentato l’Extreme Sailing Series 2015 (circuito mondiale di regate per i catamarani Extreme 40). 9 gli equipaggi al via in rappresentanza di 8 paesi, per l’Italia correrà il Lino Sonego Team dello skipper Lorenzo Bressani. 8 le tappe la prima dal 5 all’8 febbraio a Singapore. 34 AltriMondi R MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . un territorio piuttosto ridotto. Ogni partito presenterà liste, mediamente, di sei candidati, alternati per sesso, e tra questi gli elettori potranno scegliere i loro preferiti. Ma non per quanto riguarda il capolista, cioè il primo di ogni lista: costui avrà il privilegio di ottenere il suo seggio, se la sua lista avrà diritto a un seggio, anche nel caso che uno di quelli che gli sta dietro abbia preso più voti. Questo è il capolista bloccato. Ieri abbiamo chiamato questo punto della legge elettorale una «porcheriola». La porcheriola è resa più fetida dal fatto che ogni capolista si può riprodurre, in altri collegi, fino a dieci volte. In questo modo, è innegabile, la capacità di scelta degli elettori è fortemente ridotta sul piano sostanziale, e resta fermo il primato dei partiti. Quindi, su questo, è difficile non ammettere che Gotor abbia ragione. IL FATTO DEL GIORNO LA RESA DEI CONTI 3 Il premier Matteo Renzi, 40 anni: il 22 febbraio 2014 ha sostituito Enrico Letta alla giuda del governo ANSA Ma l’Italicum passerà come lo vuole Renzi o vinceranno i dissidenti? 1 Ore decisive in Senato per la legge elettorale: sulle liste bloccate le minoranze di Pd e di Forza Italia agitano il patto del Nazareno di GIORGIO DELL’ARTI [email protected] Renzi, Berlusconi, il Pd, Forza Italia, il Senato e il governo sono a questo punto aggrovigliati intorno alla legge elettorale e allo strano emendamento presentato dal senatore Stefano Esposito che fa le veci di un voto di fiducia e carica di tensione istituzionale la vigilia del voto per il presidente della Repubblica, previsto in prima istanza per il 29 gennaio. Appuntamento prima del quale (martedì) il premier e Berlusconi si vedranno ancora: ieri hanno parlato per un’ora a Palazzo Chigi, con il Quirinale e la legge elettorale fra i temi in agenda. 1 Chiariamo i termini della questione. Prima che i senatori si riunissero, c’è stata un’assemblea dei democratici che siedono a Palazzo Madama. È stato messo ai voti l’impianto dell’Italicum così com’è adesso. Settantuno parlamentari hanno votato sì, mentre 29 sono usciti dall’aula per non rendere formalmente palese il loro dissenso, ma dichiarando alle agenzie che al momento del vo- NOTIZIE TASCABILI IL GIALLO NISMAN SCUOTE L’ARGENTINA La protesta contro la presidente Kirchner, ieri a Buenos Aires REUTERS to avrebbero votato contro la legge. Questi 29 sono riuniti intorno a un emendamento preparato dal senatore Michele Gotor, grazie al quale, se passasse, sarebbe fortemente ridotta la possibilità di preparare liste bloccate e verrebbe fortemente aumentata la capacità di scelta degli elettori. 2 Messa in questi termini, mi pare difficile contestare che l’emendamento Gotor sia lodevole. Intanto non ho mai capito bene che cosa sono le liste bloccate. I collegi dell’Italicum saranno cento, e copriranno, ciascuno, E allora? Il punto è che questa legge è frutto di un accordo del Pd con Berlusconi, e la storia delle liste bloccate, per il capo di Forza Italia, è dirimente. Ci si chiede: si poteva presentare al Parlamento una legge che non fosse frutto di un accordo con Berlusconi? Renzi sostiene di no, e non ha torto: la legge elettorale – dice — non può essere scritta solo dalla maggioranza, l’opposizione in qualche modo deve dare il suo contributo. Ed è proprio questo il nodo che Gotor e i suoi vogliono colpire. Essi sono nemici dell’accordo Renzi-Berlusconi, detto «Patto del Nazareno», che ha compiuto un anno in questi giorni, e la loro battaglia sui capilista bloccati nasconde LA CHIAVE I democratici si spaccano in assemblea: settanta con il premier, ventinove si oppongono Oggi l’Aula si pronuncia sull’emendamento Esposito, che “equivale” a un voto di fiducia in realtà un senso politico più vasto. Tu non devi navigare col nemico, ma venire casomai a patti con noi, dicono i sinistri del Pd. Sulla legge elettorale, sulla riforma del Senato e sul presidente della Repubblica. La questione, che si è spostata a stamattina, non riguarda una mera tecnicalità, ma tutto lo stato dei rapporti all’interno del Pd. Badi che sta accadendo la stessa cosa in Forza Italia: Berlusconi ieri ha riunito i suoi e vuole appoggiare Renzi in questo passaggio, convinto di poterne trarre benefici in vista del suo rientro in politica. Ieri sera Raffaele Fitto, il suo oppositore interno più importante, gli ha dato addosso dicendo che «questo è un suicidio per Fi». Nel partito c’è forte tensione. Ma le due questioni sono speculari. 4 Che cosa accadrà oggi? Il senatore Esposito, del Pd, ha presentato un emendamento-preambolo alla legge in cui si riassume tutto l’Italicum e si chiede all’Assemblea di votarlo. Se il Senato approverà, avrà di fatto dato il suo consenso alla legge e questo consenso farà cadere di colpo i 40 mila emendamenti presentati soprattutto dalla Lega. È un emendamento, cioè, che fa in qualche modo le veci di un voto di fiducia, dato che il governo, onestamente, non può mettere la fiducia sulla legge elettorale. Il preambolo Esposito verrà votato stamattina con il sì sicuro dei renziani e dei berlusconiani. Tremonti ieri si è alzato e ha detto: «Prendiamo atto che si è formata una nuova maggioranza». È un’esagerazione, ma va capito. 5 È mai capitato in passato che qualcuno presentasse un emendamento simile a quello proposto ieri dal senatore Esposito? Direi che il caso è completamente nuovo. Molti pensano che Esposito, il quale grida la propria autonomia e indipendenza, abbia dato retto a un suggerimento di Renzi. Che a volere questo emendamento, insomma, così come era capitato col celebre 19bis che avrebbe salvato Berlusconi, sia stato lo stesso presidente del Consiglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA RIVOLUZIONE Decreto legge per le banche: «Dieci popolari spa in 18 mesi» Il decreto riguarda dieci banche ANSA D ieci banche popolari hanno 18 mesi per diventare società per azioni. Ovvero per abbandonare il voto capitario, per il quale ogni socio ha lo stesso peso a prescindere dalla quota di capitale azionario detenuta. È il risultato del decreto legge approvato ieri e che tocca istituti «con un patrimonio superiore agli 8 miliardi». Si tratterebbe di Banco Popolare, Ubi, Bper, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Popolare di Sondrio, Credito Valtellinese, Popolare Etruria e Popolare di Bari. Esclusi circa 60 istituti. ACCUSA «Non danneggiamo la storia dei piccoli istituti — spiega il premier Matteo Renzi —: le banche popolari molto grandi hanno 18 mesi per fare quello che chiede il mercato, diventare società per azioni. Una svolta storica». Il premier non è tenero con il sistema: «Abbiamo troppi banchieri e facciamo poco credito». Introdotta anche una norma sulla portabilità dei conti correnti: «Essenzialmente vuol dire che il costo di chiusura è a carico della banca e il trasferimento dei fondi deve avvenire in massimo 12 giorni», spiega il titolare del Tesoro Gian Carlo Padoan. Ma il decreto sulle banche popolari divide. Per la Lega questi istituti subiscono «l’aggressione dell’affarismo più deleterio», per i grillini «famiglie e imprese avranno ancora meno prestiti», la Uil dei bancari prevede «banche popolari scalabili da capitali stranieri». Federico Ghizzoni, a.d. di Unicredit, pensa invece che «il decreto potrebbe favorire il consolidamento del sistema bancario». IL PG DELLA CASSAZIONE IN CELLA DA 5 ANNI: LA CORTE ANNULLA L’ERGASTOLO «Il pm Robledo va trasferito: favorì la Lega» Erano accusati della morte dell’amico Svolta dell’India: liberati i due italiani ● Il Pg della Corte di Cassazione ha chiesto al Csm di trasferire d’urgenza il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo. La decisione arriva dopo l’azione disciplinare avviata contro il pm per uno «scambio di favori» nel 2012 con l’avvocato della Lega Aiello nel processo sui rimborsi dei consiglieri regionali lombardi. I due italiani liberati: Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni ANSA I GIUDICI IN APPELLO IN MANETTE 31 PERSONE ● È finito l’incubo di Tomaso Bruno e Elisabetta Boncompagni, i due italiani incarcerati cinque anni fa a Varanasi, in India, con l’accusa di avere ucciso il loro compagno di viaggio Francesco Montis in una stanza d’albergo. La Corte Suprema indiana ha annullato l’ergastolo e li ha rimessi in libertà. In una nota, il ministero degli Esteri ha «accolto con soddisfazione» la sentenza, ricordando di aver seguito «negli anni con grande attenzione la vicenda». I tre ragazzi facevano uso di droga: secondo la difesa Montis si sentì male, fu portato dai due amici in ospedale dove morì poco dopo. Per i magistrati indiani si trattò invece di un delitto passionale con cui Tomaso ed Elisabetta si sarebbero voluti liberare dello scomodo fidanzato della donna. Versione smontata dalla Corte Suprema che ne ha ordinato la liberazione. A LIVIGNO, IN VALTELLINA Il suicidio del procuratore «Non c’è polvere da sparo» Milano, omicidi In un blitz a Roma a picconate: scoperto il codice 20 anni a Kabobo della ‘ndrangheta Valanga travolge quattro turisti Uno gravissimo ● Si infittisce il mistero della morte del procuratore argentino Alberto Nisman, trovato morto lunedì nel suo appartamento a Buenos Aires. L’ipotesi del suicidio con un colpo di pistola sembra indebolirsi. «Non è stata rilevata traccia di polvere da sparo sulle mani», avrebbe detto il magistrato Viviana Fein che indaga sulla vicenda, secondo il quotidiano «Clarin». Il particolare potrebbe, però, essere riconducibile a un «problema tecnico» dovuto al piccolo calibro dell’arma. Il procuratore aveva accusato la presidente Cristina Kirchner di aver stretto accordi con l’Iran per coprire gli autori di un attentato antiisraeliano del 1994 a Buenos Aires (con 85 vittime), in cambio di uno sconto sulle forniture di petrolio. Proteste di piazza in tutto il Paese. ● La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato, ieri la condanna a 20 anni di carcere per Adam Kabobo, 33 anni con il riconoscimento del vizio parziale di mente. Il ghanese uccise tre passanti a colpi di piccone a Milano, nel maggio del 2013. La difesa aveva chiesto l’assoluzione per incapacità totale di intendere e di volere. ● Ancora un incidente di montagna: una valanga a Livigno ha travolto quattro turisti, due svizzeri e due danesi. Tutti salvati anche se uno resta gravissimo. Il bilancio ha comunque del miracoloso, visto che i quattro sono stati investiti da una massa di neve con un fronte di 200 metri. I turisti praticavano eliski in una giornata di splendido sole. ● Un quaderno di appunti che, una volta decodificati, svelano gli antichi riti di affiliazione alle ‘ndrine. Lo ha scoperto la polizia nel blitz che ha portato all’arresto a Roma di 31 appartenenti a un clan attivo nella Capitale ma collegato alla ‘ndrangheta di San Luca, nel Reggino. Si tratterebbe del Codice di San Luca, la cui esistenza era sospesa tra verità e Un dettaglio del codice OMNIROMA leggenda. Il clan avrebbe gestito un giro di droga di decine di milioni di euro, collaborando con i Narcos. Perquisita la coop Edera, una delle aziende di Salvatore Buzzi, coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale. AltriMondi R MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT No al referendum contro la Fornero La rabbia della Lega UN’ANZIANA A ROMA L’ S ono passati quasi sette mesi da quando Matteo Salvini e Roberto Calderoli si sono presentati davanti alla Corte di Cassazione con sorrisi trionfanti e scatoloni pieni di firme sotto il braccio. «La Fornero piangerà», diceva il segretario della Lega. Invece da ieri è l’ex ministro del Lavoro a gongolare. La Consulta ha infatti dichiarato inammissibile il referendum sulla riforma delle pensioni della legge Fornero proposto dal Carroccio. Una decisione che ha fatto imbestialire tutti i leghisti a partire da Salvini, che ha urlato la propria rabbia su tutti i media possibili. Primo passo, Twitter: «Oggi muore la Democrazia, vaff... Ma non finisce qui». Seconda iniziativa, Radio Padania: «Hanno fottuto un diritto sacrosanto. Questa Italia mi fa schifo e mi batterò per ribaltarla. È uno stato di m... che ha dei giornalisti di m... È un furto, una beffa per milioni di italiani che speravano di non dover morire sul lavoro. Il popolo non conta un caz..., se non ti chiami Matteo Renzi non conti nulla». Terzo step, L’aria che tira su La7: «Questa è una scelta politica per non disturbare Renzi e il Pd. Giuliano Amato, che è uno dei giudici della Consulta che ha bocciato il referendum, è persino papabile al Quirinale. Non lo voteremo mai». Conclusione, Otto e mezzo, sempre su La7: «Sono giudici eletti dalla sinistra e questa bocciatura mi fa incaz... come un bufalo. Il Parlamento faccia qualcosa». La questione rischia dunque di in- Il palazzo dell’esplosione LAPRESSE La sfrattano: causa scoppio C’è un morto Elisabetta Esposito Calderoli e Salvini lo scorso giugno a Roma con le firme per il referendum ANSA fluire sull’elezione del Presidente della Repubblica e già ieri in segno di protesta i deputati della Lega hanno abbandonato l’Aula della Camera, chiedendo di sospendere l’esame sulla legge elettorale. Oggi pomeriggio, poi, è in programma un presidio del Carroccio davanti alla Corte Costituzionale. E per il 28 febbraio è stata fissata la manifestazione contro Renzi: «Dovrebbe essere un appuntamento tranquillo — ha detto ancora Salvini — ma Renzi dovrà andare a casa con le buone, ma non solo con le buone, perché sta sfasciando un paese». COSA CAMBIARE A pesare sulla decisione della Consulta potrebbe essere stato il fatto che il referendum si proponeva di abbattere l’art. 24 del decreto legge 201/2011, il cosiddetto Salva Italia, ma l’art. 75 della Co- stituzione non lo ammette per leggi tributarie e di bilancio. Ma che cosa prevede questa discussa riforma delle pensioni? In breve, l’innalzamento dei requisiti per le pensioni di vecchiaia delle donne e un giro di vite sull’anzianità contributiva. Questa norma, tra l’altro, ha prodotto il drammatico fenomeno degli esodati. Elsa Fornero è ovviamente soddisfatta: «Scelta positiva che apre al Parlamento la possibilità per un riesame di una legge che venne approvata in condizioni di difficoltà estrema». Sul fatto che la riforma vada rivista al più presto sono infatti d’accordo anche il Pd («La situazione non è più sostenibile», ha detto Damiano), i sindacati e persino l’Inps: «Servono interventi di manutenzione per ridurre gli spigoli» ha affermato il commissario Tiziano Treu. © RIPRODUZIONE RISERVATA CHIESTI 200 MILIONI DI DOLLARI DI RISCATTO Isis minaccia il Giappone «Sgozzeremo gli ostaggi» 1Inammissibile per la Corte Costituzionale il quesito per abolire la riforma delle pensioni. Salvini: «Che schifo» 35 . ● Una violenta esplosione alle 3 di ieri notte a Roma ha fatto una vittima, un operaio napoletano di 50 anni, e almeno 21 feriti, uno grave, rendendo inoltre inagibili 11 appartamenti. A causare lo scoppio una bombola lasciata aperta nell’abitazione di una donna di 82 anni, Giovannina Serra, che proprio lunedì era andata a prendere le ultime cose dopo aver ricevuto quattro ingiunzioni di sfratto. L’anziana signora, che viveva nell’appartamento dell’ex compagno scomparso qualche anno fa e ora di proprietà dei figli, è stata fermata soltanto in serata dalla polizia dopo essere stata a lungo irrintracciabile. È accusata di omicidio e strage. In passato aveva più volte minacciato gesti estremi pur di non abbandonare la casa, una volta aveva anche dato fuoco a una poltrona. E ieri su una Smart di fronte al palazzo del quartiere Colli Aniene è stato trovato un cartello con la scritta: «Il Signore la casa non ve la farà godere perché siete ladri». Il caso ha ridato vita alla discussione sull’emergenza abitativa, soprattutto visto il mancato rinnovo della proroga sugli sfratti: i deputati del M5S e di Sel hanno chiesto al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, un’informativa urgente. Isis ha diffuso un video sul Web che mostra due ostaggi giapponesi per i quali viene chiesto al governo nipponico un riscatto di 200 milioni di dollari entro tre giorni. La cifra equivale all’ammontare degli aiuti non militari promessi dal premier giapponese, Shinzo Abe, ai Paesi che combattono contro gli jihadisti dello Stato islamico. In visita a Gerusalemme, il primo ministro ha definito «inaccettabile» la minaccia di morte agli ostaggi, di cui ha chiesto il rilascio. «La comunità internazionale — ha proseguito Abe — dovrà rispondere con fermezza senza alcuna resa al terrorismo. La vita dei due ostaggi è una nostra priorità, faremo di tutto per salvarli». I due ostaggi sarebbero Kenji Goto Jogo e Haruna Yukawa. Si tratterebbe nel primo caso di un giornalista freelance che si è già occupato di zone di guerra dall’Afghani- Il filmato con i due giapponesi stan all’Africa e di un consulente di sicurezza, che si era inventato una nuova vita dopo una serie di tragedie personali e fallimenti in patria. VIDEO Il filmato dura un minuto e 40 secondi e si intitola «Un messaggio per il governo e il popolo del Giappone». Il terrorista, che parla con un accento inglese, completamente vestito di nero e con un coltello in mano, sembra essere Jihadi John, il 23enne ex dj londinese divenuto un boia jihadista, sulla cui testa pesa una taglia da 10 milioni di dollari offerta dal Senato Usa. Espulso studente turco della Normale di Pisa U no studente turco, Furkan Semih Dundar, 25 anni, dottorando in fisica alla Normale di Pisa, è stato espulso dall’Italia. Il fatto sarebbe avvenuto a fine dicembre ed è stato confermato dal prestigioso istituto universitario. Il giovane avrebbe manifestato simpatie islamiste su alcuni siti Internet, inviando mail di minacce che non sono sfuggite alla polizia italiana. La casa del giovane è stata perquisita e sarebbero emerse conferme. Era arrivato a Pisa circa un mese prima, dopo una dura selezione, basata sul curriculum e su un colloquio «nel quale è stata verificata la sua competenza nella fisica dei buchi neri. La Furkan Semih Dundar GOOGLE PLUS scuola non controlla i blog» ha precisato il direttore della Normale, Fabio Beltram. SVISTA SU COULIBALY Dalla Francia arriva la notizia che Coulibaly e la compagna Hayat Boumeddiene furono fermati dalla polizia il 30 dicembre a Parigi e poi lasciati andare. Addio alle ragazze in topless Il «Sun» riveste le sue modelle 1Dopo 44 anni il tabloid inglese rende più casta la terza pagina, nota per le foto sexy Per Murdoch era «antiquata». Le femministe: «Enorme passo contro il sessismo» Francesco Rizzo L e apripista sono state la svedese Ulla Lindstrom (che, secondo cultori online, divide con la Bardot lo scettro di «reincarnazione della sessualità femminile») e la 20enne tedesca Stephanie Marrian, la prima a mostrare il seno, nel 1970. Dopo di loro anche Samantha Fox, che esibì per la prima volta il petto a 16 anni, nel 1983 e Danielle Sharp che, quando studiava a Central Lancashire, venne votata “studentessa più sexy del Regno Unito”. Tutte vestali della Page 3, la terza pagina del tabloid The Sun, un classico delle edicole inglesi (tanto che il marchio è registrato): il quotidiano, con una tiratura di 2 milioni di copie, ha avuto tra i suoi pezzi forti, per 44 anni, proprio la pagina con (almeno) una ragazza molto svestita. Quell’epoca è finita: secondo il Times, il magnate australiano Rupert Murdoch (che comprò il giornale nel 1969 e approvò le foto sexy) avrebbe avvallato la svolta. Dopo aver definito Page 3 «antiquata». TWITTER L’ultima edizione delle modelle senza veli sarebbe stata quella di venerdì scorso, sebbene dal Sun parlino di «decisione ancora da prendere». Usciranno ancora foto di donne in bikini e lingerie; immagini più esplicite potrebbero divampare sul sito (a pagamento) thesun.co.uk, ma i nostalgici, con l’hashtag #page3forever, già inondano Twitter di scatti “hot”. In settembre, Murdoch aveva lanciato un referendum online su Page 3 («Le ragazze non sono più attraenti se vestite alla moda?») ma il cambiamento è anche una vittoria di gruppi di oppositori come «No More YEMEN: I RIBELLI AVANZANO PRESO IL PALAZZO PRESIDENZIALE Il tabloid inglese «The Sun» è nato nel 1964 e ha sede a Londra EPA RImmagini più “hot” potrebbero restare sul sito a pagamento del giornale Page 3», che ieri ha parlato di «possibile, enorme passo contro il sessismo nei media». L’ultima petizione online aveva raccolto 215 mila firme e nella cattolicissima Irlanda la “terza pagina” era stata abolita 2 anni fa. The Sun sorgerà lo stesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Non si ferma la guerra civile nello Yemen. I ribelli sciiti Houthi hanno preso il controllo del palazzo presidenziale nella capitale Sana’a, uccidendo almeno due guardie. I militari hanno ammesso di aver dovuto abbandonare il complesso dopo una breve sparatoria. Gli assalitori, dopo aver fatto irruzione nell’edificio, lo hanno occupato, ma hanno permesso al personale di uscirne. Al momento dell’assalto non era presente il presidente yemenita Abd-Rabbo Mansour Hadi. Lunedì, nei violenti scontri, erano rimaste uccise 9 persone. Due navi da guerra Usa sono state spostate nel Mar Rosso: Al Qaeda in Yemen, mandante della strage di Parigi, ha le sua basi nelle regioni sunnite che si battono contro gli Houthi. Il rischio è che lo Yemen si spacchi tra una zona governata dai ribelli sciiti e l’altra dai jihadisti sunniti. 36 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT . Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE impiegata tecnico-commerciale e acquisti offresi part-time in Milano. 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Fa musica che definisce «classica contemporanea» e a quattro anni dall’ultimo album, Alien (disco di Platino), Giovanni Allevi torna con un nuovo lavoro di inediti, Love, tredici pezzi al piano dedicati all’amore e con un grande tour che partirà da Londra il 27 febbraio e arriverà il 27 marzo a Roma. La sua è una specie di dichiarazione... «Sì, perché l’amore è la parola che ricorre di più nelle email che ricevo dai fan. Perché loro sanno che sono disposto a fare un concerto anche di fronte a quattro persone, come è successo all’inizio della mia carriera. Perché il mio amore per la musica è più forte di tutto. E poi perché in questa società che sembra sull’orlo della follia c’è bisogno che l’amore torni ad essere al centro, nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni con il diverso da noi e nel rispetto dei più deboli...». Obiettivo ambizioso... «Voglio confrontarmi con la realtà, con i problemi, con le persone che ho accanto per fare in modo che la mia arte possa parlare al cuore delle persone e diventare la colonna sonora delle loro vite. La mia musica è “condivisibile” proprio perché non ci sono le parole, ma giusto qualche suggestione, a partire dai titoli». Come è cambiato il musicista Allevi in questi anni? «Nei primissimi album si sentiva tanto la ricerca della complessità, perché sono cresciuto per oltre 20 anni dentro al mondo accademico. Più avanti ho capito che volevo Ethan Coen, 57 anni e il fratello Joel, 60 EPA D a bambini stampavano e vendevano (insieme) un opuscolo di cinema per 10 centesimi; da adulti scrivono e girano (insieme) film splendidi come Il grande Lebowski e Non è un paese per vecchi: in coppia saranno anche presidenti della giuria del Festival di Cannes (13-24 maggio). È la prima volta che la rassegna, inaugurata nel 1946, sceglie due persone per questo ruolo: l’onore spetta agli americani Ethan e Joel Coen, fratelli come i francesi Auguste e Louis Lumière, che 120 anni fa inventarono il cinema. È proprio in loro onore che Cannes ha voluto due fratelli. Giovanni Allevi, 45 anni. È uscito ieri il suo album «Love», 13 brani al piano: il tour italiano partirà il 27 marzo a Roma LOVINO LA MUSICA ITALIANA GODE DI OTTIMA SALUTE: I GIOVANI HANNO MOLTO DA DIRE GIOVANNI ALLEVI COMPOSITORE riuscire a scrivere una musica che toccasse il cuore di tutti, che poi è quello che sono riusciti a fare i grandi del passato, come Beethoven o Chopin». Lei ha diviso la critica proprio per aver voluto portare la musica classica tra la gente e qualcuno l’ha definita “pop”. «Un intento al limite della pazzia, elaborato ai tempi del Conservatorio. In realtà la mia musica non è pop: io utilizzo pur sempre forme classiche, anche se il mio obiettivo finale è quello di inserire dei contenuti più vicini al grande pubblico...». Lei ha anche fatto parte della commissione musicale del prossimo Festival di Sanremo (di cui sarà super ospite, ndr). In che stato di salute è la canzone italiana? «Ottimo: ho riscontrato un livello altissimo. I ragazzi che si sono presentati avevano molto da raccontare. Forse l’attuale disagio generalizzato li spinge ad esprimersi al meglio». Farebbe il giurato di un talent? «Sì, mi piacerebbe. Magari prima o poi ci riuscirò. Ben vengano iniziative in cui la meritocrazia è considerata un valore». Progetti? «La sorprenderò: voglio riuscire a correre sette chilometri al giorno. Allenamento ottimo per un sedentario come me: mi servirà a preparare al meglio i muscoli per le esecuzioni al pianoforte». ORGOGLIO I Coen, sulla Croisette, sono di casa. Nel 1991, con Barton Fink, vinsero la Palma d’Oro e ci sono tornati altre sette volte, raccogliendo riconoscimenti anche per Fargo (Joel Coen miglior regista nel 1996), L’uomo che non c’era del 2001 (ancora miglior regia, ex aequo con Lynch), Inside Llewyn Davis (Gran Prix nel 2013). «Siamo molto orgogliosi di ritornare e di vedere dei film provenienti da tutto il mondo», hanno detto i fratelli, che stanno girando Hail Caesar!, con Clooney e la Johansson. f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA «FILMOMETRO» MISURA IL GRADIMENTO Il successo di un film? Dipende dalle citazioni ALL’ISOLA DEI FAMOSI C’È LA «CHEF» RACHIDA ● Lunedì 26 gennaio l’«Isola dei famosi» prenderà il via su Canale 5 e i 12 naufraghi sono pronti a darsi battaglia. Tra i concorrenti confermati da «Tv Sorrisi e Canzoni», tra gli altri, oltre a Rocco Siffredi, anche Catherine Spaak, Valerio Scanu, Fanny Neguesha, Charlotte Caniggia, Melissa P., e Rachida, la concorrente «piagnucolosa» di MasterChef 3. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Arriva dall’America e si chiama «filmometro». Si tratta di uno strumento matematico che, tramite algoritmo, misura il successo di un film, attraverso la rete di citazioni avute su Internet. I ricercatori della Northwestern University di Evanston hanno messo a confronto le opere che risultano più citate su Internet con la lista di quelle scelte per essere inserite nel registro dei film della Biblioteca nazionale degli Stati Uniti, dove trovano spazio opere di valore culturale. Si è così visto che il numero di volte in cui un film è citato, in particolare nei 25 anni che seguono la sua uscita, è un forte indicatore del fatto che sarà inserito o meno nel registro nazionale. Air: la Rivoluzione Sottile® di BTicino. Provate a copiarla! OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI CONSIGLIO 21/3 - 20/4 ARIETE 21/4 - 20/5 TORO 21/5 - 21/6 GEMELLI 22/6 - 22/7 CANCRO 23/7 - 23/8 LEONE 24/8 - 22/9 VERGINE 7,5 6- 8 6+ 6- 5,5 Le chance utili sono tante e variegate, lo spirito di Giove benevolo vi pervade e vi fa gongolare mucho. Fortuna in aumento, sudombelico sbocciante. I probabili (e forse non pochi) obblighi vi fan diventare gli zebedei come due meloni bio. Don’t sbott, intortate, pianificate, fornicate con trasporto. Fiuto, ispirazione e esperienza vi fanno creare capolavori nel lavoro e in altri ambiti. Con la fortuna che aiuta, anche nelle attività suine: grandi! Con la tattica giusta potete guadagnare e spendere bene. Anche se umore e lavoro appaiono un cicinìn sfigocupi. Il sudombelico, però, s’apre al mondo. Certa gente vi fa gli zebedei in fricassea, un progetto slitta o si modifica. E voi ringhiate. L’ormone però rende. Non è molto, ma è qualcosa. Il lavoro stressa, stanca, stenta. E voi siete pure pedanti al punto da crioterapizzare gli zebedei altrui. Evitate. Amore sciapo, fornicazione incolore. 23/9 - 22/10 BILANCIA 23/10 - 22/11 SCORPIONE 23/11 - 21/12 SAGITTARIO 22/12 - 20/1 CAPRICORNO 21/1 - 19/2 ACQUARIO 20/2 - 20/3 PESCI 7,5 6- 7+ 7- 7+ 6 La squadra astrale vi trascina verso il successo, in ogni dove. La vostra creatività, poi, esonda indisriminatally, voi segnate tanti punti. Pure suini. Per evitare i flop paventati dalla Luna siate più accorti e meno sfigopenduli, dribblando gli invidiosi e i fallocefali. La fornicazione vi vien benino. Viaggi, p.r., colloqui, lavoro appagano ricerche e attese. E il ferro è caldo in ogni settore: occorre batterlo con prontezza. Sudombelico delusino. Le finanze richiedono occhi aperti (pure sui glutei, per evitar mosse alle spalle). Come il lavoro che, però, premia. Golosità suine muy soddisfatte. La Luna profuma di novità e d’amor. Ricambiato. Le semine son proficue, la scaltrezza e la faccia di glutei crescono, il sudombelico è ok. Non è poi così male lavorare da soli. Ma voi sembrate non capirlo. Ricredetevi. E occhio a come (e con chi) fornicate. Forma fisica un cicinìn in calo. LO SPORT IN TV IL PROGRAMMA «IL TEMPO E LA.» ECCO PERTINI, IL PRESIDENTE CARISMATICO Il centro del programma di approfondimento «Il Tempo e la Storia» sarà la figura del presidente Sandro Pertini, in carica dal luglio 1978, a pochi mesi dall’omicidio di Moro e dalla strage di via Fani. A guidare il viaggio, Massimo Bernardini. Furono anni duri, con il terrorismo in ascesa, una crisi economica e sociale, ma con una figura carismatica, che seppe intervenire nella vita politica del Paese. DA VEDERE STASERA SU RAI STORIA ALLE 21.25 + '+&! ( % + '+&! ( % + '+&! ( % + '+&! ( % + '+&! ( % " 1$! $&& .! / $&& *+ $&& *+ $&& .! / + '+&! ( % 0+$0& / '+&! ( / / !$&,.2!) + ,+ 0,.+ / +$ +"# % $+! 0 '+&! ( / !$0+# / !$0+# !$0+# '+&! ( / !$0+# / $ / ,. . '+&! ( / !!$" , !) ## 1 33+ / 0&+ ", ! '+&! ( / + / ", ! '+&! ( 38 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT GAZZA SPECIAL . 1La prima uscita dedicata ai Numeri è in edicola già da una settimana e ancora disponibile al prezzo lancio di 1,99 euro. Chiedila al tuo edicolante e acquistala con il quotidiano, la Gazzetta o il Corriere Disney English a casa tua! L’inglese è un gioco da ragazzi 1Oggi in edicola con Gazzetta e Corriere il secondo dvd del corso di lingua dedicato ai più piccoli. Non serve saper leggere, con Topolino e Minnie si impara divertendosi Serena Gentile N la collana SONO 26 USCITE, CON LA TERZA IN REGALO IL COFANETTO ● Ecco le prime dieci delle 26 uscite della raccolta Disney English, in edicola ogni mercoledì con Gazzetta e Corriere. 1 Numbers Impara i numeri con i tuoi personaggi. 2 Colors Ma i colori quanti sono? Scoprilo insieme a Pico de Paperis (in edicola da oggi a 3,99€). 3 Shapes E tu quante forme riconosci? (28 gennaio a 7,99€). 4 Art Cosa ti serve per essere un vero artista? (4 febbraio a 7,99€). 5 Food Tutti al supermercato a fare la spesa! (11 febbraio a 7,99€). 6 Birthday Hai tutto l’occorrente per preparare una festa di compleanno da urlo? (18 febbraio a 7,99€). 7 Farm Ma quanti animali ci sono nella fattoria?! (25 febbraio a 7,99€). 8 Season Primavera, estate, autunno, inverno... Impara le stagioni! (4 marzo a 7,99€). 9 Pets Qual è il tuo animaletto preferito? (11 marzo a 7,99€). 10 Camping Che bello stare all’aria aperta! Tutti in campeggio! (18 marzo a 7,99€). on è vero che la tele fa male. Con le dovute precauzioni (distanza di sicurezza dal video, innanzitutto) e con la giusta moderazione (non tutto il pomeriggio lì davanti, per carità), la tele non rimbambisce (come ci vogliono far credere certe mamme), al contrario può tornare utile, educare persino, insegnando l’inglese ad esempio. Ecco a voi Disney English, un corso in dvd per i più piccini per imparare la lingua giocando, in uscita con la Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera. Il primo numero è già in edicola al prezzo speciale di 1,99 euro ed è dedicato ai Numbers: «Unisci un altro punto». Da oggi troverete il secondo, a 3,99 euro (più il prezzo del quotidiano) e dedicato ai Colors: «Mischiare i colori». Il terzo (con il cofanetto in omaggio) e tutte le uscite successive saranno vendute inveve a 7,99 euro. E con ogni dvd in regalo un libro con il riassunto della lezione -cartoon. CI SONO TUTTI Topolino, Minnie, Paparino, Pluto, Pippo e compagnia cantante. Ballano anche e giocano con l’inglese. Basta ascoltare e ripetere. I nostri eroi, quelli Disney si intende, sono perfettamente bilingue, quindi se Paperina dice mucca, immediatamente Topolino ripete cow. Mucca, cow. Ad aiutarli nella mission disegni, quiz e una piccola simpatica classe di bambini. Ogni episodio sviluppa un tema con 15 parole e alcune frasi chiave: dai numeri ai colori, dall’arte alle stagioni, dagli hobby alle festività. Suddivisa in due livelli di difficoltà, la collana insegna l’inglese ai bambini che ancora non sanno leggere e permette a quelli più grandi di potenziare le proprie abilità con la lingua attraverso il gioco. Inoltre ogni puntata offre come contenuto speciale una puntata in italiano, e poi interamente in inglese, di Agente speciale Oso o In giro per la giungla, cartoni molto noti tra i marmocchi del secolo. Vuoi mettere lui che guarda la tele, zitto e muto, e impara l’inglese? © RIPRODUZIONE RISERVATA IL LIBRETTO E dopo il cartone puoi ripetere quello che hai ascoltato e imparato grazie al libretto colorato allegato a ogni dvd. Protagonisti sempre loro, i personaggi Disney e il tuo bambino. Per imparare l’inglese giocando... Gazzalook R Le sfilate di Milano MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 39 . PRESENTAZIONI ARMANI GIACCA abbottonata che ricorda le linee della divisa militare nei toni del verde e del blu da portare con un cappello di pelle Dell’Acqua: geometrie bianconere 1 Il portiere del Bayern Monaco Manuel Neuer, 28 anni, da Armani 2 Alla sfilata di Re Giorgio anche l’attrice Alba Rohrwacher, 35 ANSA 3 L’eleganza si chiama Armani Bikkembergs è ancora sport 1Giacche corte e avvitate, pantaloni in velluto: l’inverno di Re Giorgio ha i toni del grigio Da Dirk è il free climbing il filo conduttore. Cavalli fa sfilare un cow boy rinascimentale Fabrizio Sclavi U ltimo giorno moda uomo a Milano. Per sapere cosa dobbiamo metterci il prossimo inverno è valsa la pena di aspettare la sfilata di Giorgio Armani. Un applauso a Re Giorgio per aver saputo darci ancora volta un motivo di vanto per essere italiani, anzi milanesi. Milanesi sono i colori dei capi in passerella, tutte le tonalità dei grigi mescolati ai colori invernali visti attraverso un velo di nebbia. Milanese è l’eleganza di questa moda educata e composta. Ogni completo è una storia a sé, ogni uomo è una storia a sé. Le giacche sono corte, leggere e aderenti come fossero una seconda pelle. Con questa giacca può andare bene solo un paio di pantaloni alti in vita, molto comodi sui fianchi e che vadano a stringersi sul fondo. Ci sono giacche avvitate portate con maglioni a collo alto, collo così voluminoso da sembrare una grande sciarpa da montagna. NON SOLO GIACCHE L’eleganza è fatta anche di giacconi in montone rovesciato e tagliato al laser, cabanne in mohair peloso e maglie jacquard morbidissime. I tessuti di lana non sono mai piatti ma sembrano stuoie e sotto la giacca un gilet mezzo sbottonato su una camicia corta portata fuori dai pantaloni. È una moda fatta di sovrapposizioni, sfumature e tra- me leggere ma calde. Ecco poi in passerella il velluto di seta, il tessuto così caro allo stilista, questa volta usato per fare pantaloni affusolati e sexy abbinati a giacche di lana sportiva. Tanti doppiopetto blu indossati con pantaloni neri. Tanti accessori comodi e stravaganti: ci sono borse di pelliccia, scarpe come anfibi usate per le situazioni più eleganti, e cappelli che ricordano visioni di paesi lontani. simboli e decori di una Firenze capitale e maestra dello stile. VIAGGIO A FIRENZE Un messaggio di italianità anche dalla collezione di Roberto Cavalli. Lo stilista fiorentino riprende i temi del motociclista e del cowboy trasformandoli in decoro rinascimentale toscano. Cavalli gioca in casa applicando alla sua moda proporzioni, MUSCOLI CHE SEDUCONO Moda per l’uomo sportivo da Dirk Bikkembergs per la presentazione della collezione Sport Couture. La fisicità ha sempre fatto parte del dna della maison che ci ha presentato capi fatti, anzi disegnati, sul corpo di chi fa dello sport il proprio elemento di seduzione. Giacchini squadrati in tessuti rigidi e tecnologici capaci di proteggere da qualunque impervio clima. Cappotti d’aspetto militare che fanno però tanto moda. Un continuo mescolare di tinte unite scure e opache alternate a pantaloni e t-shirts stampate a motivi surreali. Abbigliamento per scalate urbane: free climbing è lo sport scelto per questa sfilata, uno sport che da l’idea di forza mescolata alla concentrazione e alla temerarietà. Questo uomo bello e forte diventa poi puro accessorio quando esce di fianco alla donna Bikkembergs, la Barbarella dei giorni d’oggi. Trench senza maniche e immancabile zaino per l’uomo Bikkembergs, ieri in passerella a Milano Serena Gentile H idetoshi Nakata che disegna gioielli non è un gol a sorpresa. Il giapponese più famoso d’Europa trendy lo è sempre stato. Oggi che veste Gucci e Tom Ford, ha un’aria più chic e meno sporty di 17 anni fa, quando sbarcò con Gaucci a Perugia alla conquista del grande calcio, ma la misura e la classe di sempre. Via Montenapoleone, Milano. Naka- DAMIANI BRACCIALE con una placca circolare e cordino in pelle della collezione Metropolitan Dream by H.Nataka ta è tornato, senza pallone e codazzo di giornalisti, ma con un altro sogno sì. «Metropolitan Dream by H. Nakata», si chiama così la nuova linea di gioielli disegnata con Damiani gioiellieri dal 1924, che aiuterà il Nord del Giappone raso al suolo dal terremoto del 2011, devolven- do parte del ricavato a Home for All di Toyo Ito. «Non sono un designer, ma sono felice di averci provato» dice. «Lo sa fare bene incalza il padrone di casa, Giorgio Damiani, vicepresidente del gruppo. - Hide è stato un rompiscatole notevole, è molto attento ai dettagli. É un ragazzo di valori e qualità importanti, noi della Juve lo sappiamo...». Alla Juve Nakata ha segnato il gol dello scudetto della Roma 2001. Sembra una vita fa e per lui lo è. «Pensare al passato è perdere tempo, non puoi cambiarlo. Non seguo il calcio, no: amo giocare, non guardare. Ogni volta che tocco un pallone mi riviene voglia, ma non ho rimpianti: ho lasciato (nel 2006) perché non mi divertivo più, troppa mancanza di ri- C osa resterà di queste quattro giornate di sfilate e presentazioni a Milano? Tendenze forti quanto contrastanti: abiti sartoriali slim, pantaloni ampi a vita alta, capispalla rigorosamente oversize, scarpe classiche con accenti eccentrici e tessuti robusti come velluti e flanelle. Enderby è il nome dell’ultimo stivaletto di casa Church’s per il prossimo inverno 2015-16; il fondo a carrarmato si unisce a una tomaia cucita a mano. Nasce anche la Crown Collection, collezione di lusso, completamente realizzata a mano. Per la prima volta viene presentata una sneaker dalla forma pulita e minimal. spetto, ossessione per il denaro». Sembra una vita fa, eppure la Juve è ancora prima e c’è sempre un certo Totti. «Io lo adoro, è gradissimo altrimenti non sarebbe lì alla mia età... Spero che vincano, meritavano già qualche anno fa». La sua ultima partita a Bangkok, alle Global Legends Series del 5 dicembre, con Figo e Cannavaro, e per beneficienza. In mezzo una valigia e tutto il Giappone: «Sognavo di conoscere tutte le 47 città, la loro cultura, l’artigianato. Ora che ce l'ho fatta, vorrei regalare a Tokio una Biennale di Venezia. E portare nel mondo la nostra bibita tradizionale, un sakè di qualità, il mio. Inizierò da Milano, sarò qui per l’Expo». C’è vita dopo il calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Nakata disegna gioielli per Damiani e il Giappone Il calcio non mi manca, spero vinca la Roma» Luca Roscini FIORI E RIGHE Camminando per la 42ma strada di New York fino all’East Village, Marc Jacobs si fa ispirare dalle icone che hanno reso celebre quel quartiere come James Dean e Quentin Crisp. Ecco che abiti di velluto a coste si abbinano a camicie di seta con stampe floreali e impeccabili pigiami gessati si coprono con cappotti abbondanti. Musica classica da Alessandro Dell’Acqua che, tra geometrie, check e bianco e nero, propone un uomo rigoroso ed essenziale dove però i rever sono ampi, i pantaloni arricchiti da pince e i tessuti in flanella robusta. Napoli come un caleidoscopio di colori, saponi, suoni e culture a contaminate l’eleganza informale di Harmont&Blaine. Le giacche a righe orizzontali mentre il piumino è ricoperto di tessuti presi alla camiceria. Fay punta su linee essenziali e su un ritorno al basico. I montgomery hanno il gancio simbolo del brand al posto degli alamari, i peacoat della nautica sono reinterpretati con maniche di piumino. LA STORIA 1«Viaggio molto e produco un buon saké. ● 1. ALESSANDRO DELL’ACQUA CAPPOTTO di lana spigata ● 2. FAY GIACCA trapuntata ● 3. CHURCH’S STRINGATE ispirazione british 40 MERCOLEDÌ 21 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT .