GLI ALLEVAMENTI ZOOTECNICI INTENSIVI
Pinerolo, xx febbraio 2005
Ing. Valerio VITTONE – Servizio V.I.A. – Provincia di Torino
Le PROCEDURE PREVISTE dalla Legge
Regionale 40/98 IN RELAZIONE ALLE
ATTIVITÀ AGRICOLE:
Fase di Verifica
e
Fase di Valutazione
“FASE DI VERIFICA”
esame istruttorio di:
- progetto preliminare
- relazione di analisi ambientale preliminare
Esclusione
dalla Fase di Valutazione
Permesso di costruire
Parere ASL
Autorizzazione allo spandimento
Assoggettamento
alla Fase di Valutazione
Fase di Valutazione
“FASE DI VALUTAZIONE”
esame istruttorio di:
- progetto definitivo
- studio di impatto ambientale
Giudizio negativo
Progetto non autorizzabile
Giudizio positivo
Parere Urbanistico-Edilizio
Comunale
Parere ASL
Autorizzazione allo spandimento
Allevamenti sottoposti alla “FASE DI VERIFICA”
di competenza provinciale
Punto n.1 - allegato B2 della L.r. 40/98
“impianti per l'allevamento intensivo di animali; sono
comunque esclusi, gli allevamenti con un numero di animali
inferiore o uguale a:
- 1.000 avicoli,
- 800 cunicoli,
- 120 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o
- 45 posti per scrofe,
- 300 ovicaprini,
- 50 posti bovini “
Allevamento intensivo
“…esistenza di una concentrazione animale descrivibile,
con un numero di UBA/Ha > 5 , calcolato secondo le
modalità stabilite dalla DGR….”
D.G.R. n. 12-5250/2002 “Conversione in U.B.A.”
Nota di trasmissione della DGR: “… la superficie
aziendale da considerare deve essere la SAU
cioè tutti i terreni agricoli detenuti a vario titolo”
Allevamenti sottoposti alla “FASE DI VALUTAZIONE”
di competenza provinciale
Punto n. 17 - allegato A2 della L.r. 40/98
“impianti per l'allevamento intensivo di pollame o
di suini con più di:
a) 85.000 posti per polli da ingrasso, 60.000 posti per galline
b) 3.000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg); o
c) 900 posti per scrofe”
LEGGE REGIONALE 40/98
MODIFICHE O
AMPLIAMENTI DI OPERE
ESISTENTI
Art. 4
Progetti sottoposti alla
procedura di V.I.A.
[…]
Comma 4. Gli interventi di modifica o ampliamento
su opere già esistenti sono sottoposti alla Fase di
Verifica, qualora da tali interventi derivi un'opera che
rientra negli allegati A1, A2, B1, B2 e B3.
DGR 12 luglio 1999, n. 18 - 27763
3000 posti suini
ampliamento
soggetto
alla Fase di Verifica
3000 posti suini
ampliamento
non soggetto
alla Fase di Verifica
autonomo intervento aggiuntivo
3000 posti suini
ampliamento
soggetto
alla Fase di Valutazione
autonomo intervento aggiuntivo
3000 posti suini
ampliamento
soggetto
alla Fase di Valutazione
Art. 21
Sanzioni
Comma 1. Gli atti che consentono la realizzazione di interventi,
in violazione dell'articolo 4, sono nulli
Comma 2. Nei casi di interventi realizzati senza l'effettuazione
della procedura di VIA, l'autorità competente dispone la
demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi e della
situazione ambientale a cura e spese del responsabile
[…]
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
COMPONENTI AMBIENTALI POTENZIALMENTE
SOGGETTE AD IMPATTO
Impatto diretto:
• acque superficiali e profonde
• aria
• inquinamento da sostanze osmogene
• inquinamento batteriologico
• il suolo
Impatto indiretto
• le colture agricole
• la flora e la fauna acquatiche
• le condizioni igienico-sanitarie
• il paesaggio
• il sistema territoriale
• il sistema socio-economico
Impatto sulle acque superficiali e profonde
Le possibili fonti di contaminazione:
• stabulazione degli animali
• stoccaggio e trattamento delle deiezioni
• terreni interessati dallo spandimento
• scarichi diretti e/o indiretti di reflui zootecnici
• silos di stoccaggio dei foraggi
Effetti sui corpi idrici e sul suolo:
• deossigenazione
• eutrofizzazione
• inquinamento microbiologico
• alterazioni biologiche
• compromissione degli usi delle acque
Effetti sulle acque sotterranee:
• inquinamento da nutrienti (es. nitrati)
• contaminazione microbiologica
Minimizzazione degli impatti
• gestione razionale dei reflui
Impatto chimico sull’aria
Le sorgenti di odori sgradevoli:
• materiali alimentari
• deiezioni
Le sostanze osmogene derivano da:
• strutture di stoccaggio e raccolta reflui
• movimentazione e distribuzione reflui
Le sostanze osmogene liberate dai liquami:
• composti azotati (ammoniaca, ammine, indolo e
scatolo)
• composti solforati (idrogeno solforato, mercaptani e
alchilsolfuri)
• composti ternari (acidi, aldeidi)
Metodi di controllo:
• Scelta appropriata dell’ubicazione delle infrastrutture
e dei terreni interessati allo spandimento (es. studio
anemologico)
• Progettazione dei ricoveri
• Utilizzo di barriere vegetali
• Trattamenti aerobici, anaerobici, chimici e fisici
• Osservanza di opportune cautele nello spandimento
Impatto microbiologico
• L’aria può essere inquinata da microrganismi fecali
(escherichiacoli, virus, uova di elminti, protozoi)
Mitigazioni:
copertura vasche, contenimento aerosol
IPPC
D.Lgs. 04/08/1999, n. 372
Attuazione della direttiva 96/61/CE relativa alla
prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento
6.6. Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o
di suini con più di:
a) 40.000 posti pollame
b) 2.000 posti suini da produzione (di oltre 30 kg), o
c) 750 posti scrofe
B.A.T.
Migliori tecniche disponibili
http://eippcb.jrc.es
http://www.atlanteitaliano.it/bat/linee_guida.asp
B.Ref e L.G.M.
Documenti di riferimento
LA GESTIONE DEI REFLUI ZOOTECNICI
Definizioni (L.r. 13/90):
LETAMI: materiali palabili derivanti dalla miscela di
feci, urine e materiale vegetale proveniente da
allevamenti con lettiera
assimilati ai letami: feci, urine e frazioni ispessite
palabili da trattamento, colaticci di silos, lettiere e
luoghi di accumulo e stoccaggio dei letami
LIQUAMI: materiali non palabili derivanti dalla
miscela di feci, urine, residui alimentari, perdite di
abbeverata ed acque di lavaggio provenienti da
allevamenti privi di lettiera
assimilati ai liquami: frazioni non palabili da
trattamento, escrementi di volatili domestici diluiti
con acque di lavaggio, acque di lavaggio della
strutture e delle attrezzature zootecnica
Quantità e qualità delle deiezioni
dipendono da:
• età e peso dell’animale
• stato produttivo
• fattori genetici
• quantità e qualità degli alimenti somministrati
• contenuto idrico della razione
• fattori di allevamento (densità, stato sanitario, stress)
I reflui zootecnici possono essere destinati a:
• impiego agronomico come fertilizzanti ed ammendanti
• depurazione e successivo scarico
Criteri per un corretto impiego agronomico
• Stoccaggio
Al fine di consentire l’instaurarsi di processi di
stabilizzazione e superare i periodi nei quali l’impiego
agronomico è limitato o impedito la Regione Piemonte
prescrive opere di stoccaggio che consentano un
tempo di ritenzione non inferiore a 120 g
limitata al massimo la diluizione ad opera di:
• acque di lavaggio (meglio pulizia a secco)
• acque meteoriche
• perdite di abbeverata
• acqua utilizzata per il veicolamento delle deiezioni
(meglio pulizia con riciclo di liquami)
modalità:
vasche esterne:
interrate, seminterrate, fuoriterra
Trattamenti dei liquami
Trattamenti primari:
a) separazione solido/liquido
- vagliatura (statici, rotativi, vibrovagli, rotopressa)
- filtrazione a pressione (nastropresse)
- sedimentazione
- centrifugazione
b) omogeneizzazione
- per pompaggio dei liquami
- agitatori meccanici
Trattamenti secondari:
a) Aerobici
- aeratori superficiali (es. turbine)
- aeratori sommersi (elica o eiettori)
b) Anaerobici
- digestori mesofili (30 - 35 °C)
- digestori termofili (oltre 55 °)
Metodi di distribuzione
a) superficiale:
-
piatto deviatore
-
getto oscillante
-
dischi centrifughi
-
tubi flessibili
b) con interramento:
-
utensili fissi
-
utensili rotanti
c) fertirrigazione:
-
a scorrimento
-
a pioggia
CODICE DI BUONA PRATICA AGRICOLA
(Approvazione D.M. 19 aprile 1999)
Trattamento degli effluenti
Separazione solido/liquido
(per stoccaggio > 500 m3)
DISPOSITIVI:
- solidi grossolani (vagli rotativi, statici e vibranti,
centrifughi asse verticale, separatore cilindrico
rotante, a compressione elicoidale);
- solidi grossolani e fini, distinti in separatori per
gravità, per flottazione e meccanici (centrifughe e
nastropresse)
Miscelazione
durante tutto il periodo di stoccaggio
almeno 0,5-1 ora/sett. (consumo energetico modesto)
DISPOSITIVI
- pompaggio, immissione aria (non efficaci)
- meglio agitatori meccanici interni del bacino
NB: separazione solido/liquido prima di omogeneizzare riduce
potenza installata quindi costi e tempi di miscelazione
Stabilizzazione
umificazione e mineralizzazione
obiettivi principali
- ridurre putrefazione (cattivi odori)
- ridurre microrganismi patogeni
Trattamento Aerobico
Aria nel liquame riduce sostanze odorigene
DISPOSITIVI:
- aeratori superficiali;
- aeratori sommersi (a elica o eiettori);
- aeratori con eiettori verticali su circuito
- cicli di trattamento di 10-20’/ora (4-8 ore/giorno)
NB: separazione solido/liquido prima di areare riduce del 20%
la potenza richiesta per l'aerazione
Trattamento Anaerobico CONTROLLATO
- degradazione della sostanza organica
- stabilizzazione dei liquami e produzione di energia
- non comporta riduzione significativa del volume
- né del contenuto di azoto e fosforo
- buon abbattimento degli odori in condizioni
mesofile (30-35 °C) o termofile (50-55 °C)
- a t più basse (10-25 °C) purché con adeguato
tempo di permanenza
- mesofilia riduce solo in parte carica patogena
- termofilia effettiva igienizzazione
AREE VULNERATE E VULNERABILI
(D.P.G.R. n. 9/R del 18/10/2002)
STOCCAGGIO DEI MATERIALI NON PALABILI
- franco minimo di 10 cm
- fondo e pareti impermeabilizzati
- frazionamento dello stoccaggio in almeno 2 contenitori
- prelievo dal bacino liquame più vecchio
- favorire strutture a pareti verticali
- volume massimo dei singoli stoccaggi <= 5.000 m3
- contenitori > 2.000 m3 dotati di sistema di premiscelazione
- volume non inferiore a quello del liquame prodotto in:
- 120 d per bovini da latte, bufalini, equini e ovi-caprini
- 180 d per tutti gli altri allevamenti
- non utilizzabili per lo stoccaggio fosse sottogrigliati
- 50 % del volume con franco di 50 cm per gli esistenti
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