L'AEROPORTO DI ALGHERO I familiari di Emilio Bellesso, pilota de11'8" Stormo da Bombardamento Terrestre, recentemente scomparso, ci hanno generosamente messo a disposizione la documentazione relativa alla vita militare del loro congiunto. Tra le varie carte ci sono numerose fotògrafie, scattate prevalentemente all'aeroporto di Alghero nel periodo 1939-1941. Integrando le indicazioni presenti sul retro di alcune immagini con le notizie tratte dal libretto di volo del pilota e da alcuni diari storici, emerge un quadro abbastanza completo dei principali eventi che hanno caratterizzato la vita della base sarda fino al marzo del 1941. Alcune immagini inedite rivelano poi dettagli curiosi ed interessanti. L'8" Stormo ha alle spalle una lunga storia, qui solo brevemente accennata. Costituito per la prima volta il 1" luglio 1926 a Ciampino Sud come Stormo da Bombardamento notturno, venne sciolto poco pih di tre anni dopo, nell'ottobre 1929. Ricostituito a Ferrara il 1" giugno 1931, sui Gruppi 27" (Squadriglie 17" e 18") e 28" (Squadriglie 10" e 19") partecipò nel biennio 1935-36 alla guerra in Africa Orientale sui Caproni Ca.111. Una curiosità: per evidenti motivi scaramantici la 17" Squadriglia aveva nel frattempo mutato la propria numerazione in 52". Rimpatriato nel luglio 1937, lo Stormo fu dotato dei nuovi SIA1 S.79 e prese parte, unico reparto organico della Regia Aeronautica, alla guerra di Spagna, inquadrato nell'Aviazione Legionaria delle Baleari. Al termine di questa impegnativa campagna (dove peraltro nessun bombardiere fu perduto in combattimento) il reparto venne sciolto nel maggio 1939 per essere ricostituito una terza volta, sempre su S.79, il 1" luglio 1939 agli ordini del colonnello Vittorio Ferrante, ad Alghero. Qui rimase fino all'entrata in guerra dell'Italia, quando si trasferì per circa tre mesi sull'aeroporto di Villacidro, sempre in Sardegna. A metà settembre del 1940 rientrò ad Alghero, dopo avere attivamente partecipato alle operazioni aeronavali nel Mediterraneo Occidentale. Memorabile, in particolare, la missione di contra- A cura di GIOVANNI MASSIMELLO Coppia di del 320Stormo BT in volo ,,1ia sardegna. L'immagine si pub datare nel ygp Pattuglia di S.79 della 18" Squadriglia in volo sulla Sardegna nella primavera del 1940. La gobba dorsale è ora nella versione definitiva,mentre la mimetica è quella a macchie sfumate verdi e marrone su sfondo giallo mimetico. In primo piano l'esemplare '18-Z', affiancato dal '18-4'.-~'~.79 sullo sfondo ha ancora la mimetica a bande. 1 S.79 deU'SOStormo schierati sulla base di Alghero. * &;g.. S,'. ' T',.. : .. , , . & .-.: A- -W-+ -:-- sto alla Forza "H" della Royal Navy al largo della Baleari, il 9 luglio 1940, azione che valse al reparto una medaglia d'argento al valor militare. Ai primi di aprile del 1941 lo Stormo fu trasferito in Africa Settentrionale e qui la nostra cronaca, intrecciata con le vicende del sergente Bellesso, si interrompe, a causa di un grave incidente di cui parleremo pih avanti. Emilio Bellesso, nato ad Arre, in provincia di Padova, il 14 novembre 1919, aveva conseguito, il brevetto di pilota militare il 29 settembre 1939 a Falconara, sul Breda 25. Nominato sergente e destinato al bombardamento, aveva ottenuto alla scuola di Aviano il passaggio sui trimotori S.81 e S.79. La sua prima assegnazione, 1'8 novembre 1939, fu alla 18" Squadriglia del 27" Gruppo (8" Stormo BT) basata ad Alghero. La squadriglia, dotata di S.79, era all'epoca comandata dal capitano Lodovico Bosticco, rimpiazzato poi dal parigrado Giuseppe Bertocco ed in seguito dal capitano Felice Terracciano. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, Bellesso fu trattenuto in servizio e prese parte a diversi voli di guerra, in prevalenza missioni esplorative sul Mediterraneo. I1 4 aprile 1941 il 27" Gruppo effettuò il trasferimento in Africa settentrionale, con destinazione Misurata. Otto S.79 della 18" Squadriglia decollarono da Alghero alle 11SO, ma uno di essi, pilotato dal sottotenente Alessandro Verde, imbardò violentemente durante la corsa di decollo, sfasciandosi. L'incidente causò varie ferite all'equipaggio, ma le sue conseguenze furono ben pih gravi in seguito. Infatti, in attesa che si prestassero i soccorsi e si liberasse la pista, l'altra squadriglia del gruppo, la 52", fu costretta ritardare la partenza di 40 minuti. Intanto la lga circuitava sul campo, consumando prezioso carburante, in attesa di congiungersi alla 52" per iniziare la traversata. Alle 12.30 la formazione si completò ed iniziò la navigazione sulla rotta prestabilita: Alghero - Cagliari - Pantelleria - Tripoli - Misurata. Le condizioni atmosferiche erano buone, ma nell'ultima parte del percorso iniziò a spirare un forte vento contrario. Quando la 18" Squadriglia giunse in vista di Tripoli la benzina nei serbatoi era ormai quasi esaurita. Due velivoli si staccarono dalla formazione dirigendosi all'aeroporto della Mellaha. Un apparecchio riuscì ad atterrare, ma il secondo, in virata a bassa quota, precipitò in mare. L'intero equipaggio, comandato dal sottotenente Arcadio Vergna, perì nell'incidente;. Un terzo S.79, pilotato dal sottotenente Corrado Caioli, atterrò fuori campo sulle dune di Gars Garabulli, danneggiandosi, ma senza conseguenze per l'equipaggio. I quattro apparecchi restanti diressero sul campo di fortuna di Homs. Un S.79 prese terra regolarmente, due si incidentarono in atterraggio ed il quarto, il '18-1' ormai senza carburante, finì alle 17.05 fuori campo nello uadi di Lebda, presso gli scavi di Leptis Magna, distruggendosi. L'esito del rovinoso atterraggio venne poi documentato da una significativa immagine, qui riportata. L'equipaggio, comandato dal tenente Francesco Belloni ed avente come secondo pilota il sergente Emilio Bellesso, riportò ferite di varia entità. La 18" Squadriglia aveva perduto nel drammatico trasferimento cinque dei suoi otto S.79. Bellesso, seriamente ferito, fu ricoverato per un ciclo di cure, seguito da una lunga convalescenza. Solo quattro mesi dopo poté rimpatriare, sbarcando a Lecce e venendo assegnato alla 143" Squadriglia da Ricognizione Marittima, di base a Taranto e dotata di idrovolanti Cant.Z.501. Promosso in novembre sergente maggiore, nel maggio del 1942 fu trasferito in Egeo, alla 185" Squadriglia Ricognizione Marittima basata a Lero. Dopo oltre un anno di permanenza in Egeo, dove pilotò anche il trimotore Cant.Z.506, rientrò in Italia il 24 giugno 1943, tornando alla 143" Squadriglia, allora a Venezia S. Andrea. Qui lo colse l'armistizio che segnò anche la fine della sua carriera militare. G. Massime110 Nei primi giorni di gennaio del 1941 transitarono da Alghero al& reparli tedeschi del X Fliegerkorps, destinati in Sicilia per sostenere l'offensiva su Malta. Qui uno schkramento di Ju 87 R-l appartenenti al I Gruppo dello StukaGesehwader 1. ~ s h t r asollo , sfondo, un S.79 della 18' Squadrigh. Afianco. Anche i Messer~chmitt Bf 110 D-3del iiiJZG 26 sostarono ad Alghem nel trasferimento verso Palermo. ii sergente Bellesso, a destra, si è fatto ritrarre con un commiiitone davanti al velivolo tedesco, munito di serbatoi alari supplementari, per una classica foto ricordo. Nella pagina accanto, in basso. ii CRA2 MM 7151 nuovo di fabbrica, assegnato alla 155' Squadriglia del 3" Gruppo Autonomo CT il 1" mano 1941, in transito verso Monserrato ed ancora privo di insegne di reparto. Sullo sfondo la palazzina comando della base. ; L:.. ."5 ... . ,i-. 9 l Sopra. Alghero, marzo 1941. Un'inedita immagine del velivolo da collegamento Breda 39 in finitura mimetica. Sulla croce caudale sono rimaste le scritte relative al peso a vuoto (l'ultima cifra è stata coperta dalla vernice scura) e al carico utile. Sullo sfondo un S.79 della 52" Sauadriplia del 27" Gruppo, sulla cui fusoliera si, intravede l'emblema del reparto. - Nella pagina accanto, in basso, da sinistra. I1 sergente Bellesso (a sinistra) appoggiato alla carenatura del carrello dello "Stuka" 'A'del IIStG 1. Sul muso si intravede il caratteristico emblema del c o n o in picchiata. I velivoli tedeschi, destinati a Trapani, sono tutti della versione a grande autonomia, dotati di serbatoi supplementari. Primo piano dello "Stuka" 'C' del IIStG 1con due aviatori italiani (a destra il sergente Bellesso) seduti all'ombra del velivolo. Il compagno di Beliesso sembra osservare interessato il dispositivo di sgancio della bomba ventrale. I rottami deU7S.79 '18-1' MM 21475 a bordo del quale il tenente Belloni ed il sergente BeUesso sono stati costretti, per l'esaurimento del carburante, ad un atterraggio d'emergenza presso Homs, al termine della traversata da Alghero alla Libia, il 14 aprile 1941. I I