GIULIA ZANELLI QUARANTINI
Matematiche elementari da un punto di
vista superiore
2009-10
IL GENIO DELLA PORTA ACCANTO
“Il liceale con la media del 9,93
"Sono il più bravo d'Italia"”
E' di Latina, si chiama Paolo Magagnoli ed è stato
premiato al Quirinale
Farà il matematico. "Mi piacerebbe andare a
lavorare in Spagna"
Da La Repubblica del 7 11 2009
LIVIA ZANELLI:
Se vai indietro con il pensiero agli anni
dell'infanzia, ti ricordi quando ti sei reso
conto di essere bravo in matematica?
Lo hai capito da solo o perché ricevevi
apprezzamenti dagli adulti (genitori,
insegnanti ecc)?
PAOLO MAGAGNOLI:
In
realtà non c'è stato un momento preciso in cui
mi sono reso conto di essere bravo in
matematica. Forse già da piccolino mio padre
che è professore di matematica alle superiori si
era accorto di questa cosa, ma non ha mai
spinto affinché mi concentrassi sullo studio della
matematica più di quanto già non facessi.
Semplicemente già dalle elementari mi rendevo
conto che la matematica mi riusciva facile da
apprendere.
Un po' durante tutta la mia carriera
scolastica le ore di studio che dedicavo
alla matematica erano sempre minori
rispetto a quelle che dedicavo alle altre
materie, ottenendo, poi, gli stessi risultati
se non addirittura risultati migliori nella
materia che studiavo di meno.
L.Z.:
Chi, negli anni ti ha incoraggiato e aiutato nel
tuo percorso di apprendimento della
matematica?
C'è qualcuno in famiglia o a scuola che a tuo
avviso ha avuto un ruolo importante nel tuo
avvicinarti al mondo dei numeri?
Se sì, ci vuoi dire come?
P.M.:
Sicuramente mio padre mi ha avuto un ruolo
importante nel mio avvicinarmi alla matematica:
mi ha posto la matematica fin da piccolo come
qualcosa da scoprire, con un approccio quasi
ludico. Poi crescendo ho avuto la possibilità,
leggendo i libri di mio padre o semplicemente
chiacchierando con lui, di apprendere tutti quelli
che sono gli aspetti meno scolastici e più curiosi
della matematica, come aneddoti, nozioni di
storia della matematica, ecc..
.
Un'altra figura che è stata determinante nel
mio avvicinarmi al mondo dei numeri è
sicuramente la mia maestra di matematica
delle elementari. Io sono convinto che se
non avessi avuto una persona in grado di
darmi delle basi solide e di farmi capire
perché si fanno determinate operazioni e a
cosa servono, avrei finito per odiare la
matematica.
Infine
la figura che negli ultimi anni è stata
fortemente determinante è il mio professore di
matematica del liceo. Da un lato mi ha
incoraggiato nella scelta universitaria, dall'altro,
durante il liceo, ha sempre spinto affinché mi
confrontassi con altre realtà oltre quella della
mia scuola e della mia classe facendomi
partecipare a varie gare come, ad esempio, le
olimpiadi di matematica, che nel loro aspetto
ludico erano fortemente stimolanti dal punto di
vista intellettuale.
L.Z.:
C'è (o c'era) nel tuo approccio con la
matematica un aspetto di gioco?
P.M.:
Ho due ricordi riguardo la
matematica e il suo aspetto
ludico legati al periodo delle
elementari. Il primo è che
mio padre mi faceva vedere
un cartone animato che si
chiama Paperino e il
Mondo della MateMagica,
che allora adoravo, e
ancora oggi mi rendo conto
che può essere
interessante anche per uno
studente di matematica un
po' meno "giovane".
Il secondo è quello della mia maestra che per farci
studiare le tabelline portava delle caramelle e
faceva delle vere e proprie gare, che tutti si
impegnavano a vincere per avere il dolce
premio. Comunque ancora oggi io approccio alla
risoluzione di esercizi e problemi come se si
trattasse di risolvere un gioco, senza alcun
premio se non la soddisfazione di riuscire
nell'impresa.
Tra l'altro arrivato all'università ho scoperto che il
mio professore di algebra lineare usa lo stesso
metodo della mia maestra e di tanto in tanto ci
assegna dei problemi a premio, dove il premio
sono proprio delle stecche di cioccolato. Quindi
suppongo che sia abbastanza comune, almeno
tra chi la matematica la insegna e la studia,
vedere in essa un aspetto di gioco.
L.Z.
Quali sono i tuoi interessi maggiori nella vita
di tutti i giorni: leggi, suoni qualche
strumento musicale, ti interessi di politica,
pratichi uno sport?
P.M.
Interessi ne ho tanti. Suono la chitarra acustica, per lo
più faccio pezzi di cantautori italiani o musica folk
italiana e irlandese. Ovviamente, quindi, amo anche la
musica in molti dei suoi generi.
Amo leggere, soprattutto i
classici italiani dell'età
moderna (Vittorini,
Calvino, Pavese,
Pasolini, ecc...), alcuni
contemporanei (Benni,
Pennac, Izzo, ecc...) e il
filone dei noir italiani e
francesi. Mi interesso di
politica e sono consigliere
comunale del consiglio
comunale giovani di
Latina. Ho giocato a
basket da quando avevo
Ho fatto attività di volontariato per due anni con
un'associazione che si occupa di far fare attività
sportiva a ragazzi portatori di handicap e sono stato
per molti anni animatore in un oratorio salesiano.
Questo contraddice un pochetto le ultime tre righe "Chi
le ha incoraggiate e aiutate, se persone brave in
matematica devono per forza essere antipatiche,
alternative, altezzose, asociali, odiare le letture". Però
a ben vedere potrebbe anche significare che io non sia
poi così bravo in matematica...
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E` di Latina, si chiama Paolo Magagnoli ed è stato