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Menaggio (Como) 1910
Cooperatori Guanelliani Nord Italia / Svizzera ● Anno pastorale 2013 - 2014
IERI
OGGI
e ...
Un laicato
significativo
all’ombra di
don Guanella
“Gli amici veri si scambiano vicendevolmente i cuori
e vivono per la felicità reciproca”.
don Luigi Guanella
Aristide Leonori (1856-1928)
“Genio artistico e religioso,
nostro amico e benefattore”
don Luigi Guanella
N
acque a Roma nel luglio 1856. Dopo il Liceo si iscrisse ai corsi
di architettura per poi frequentare la scuola d’applicazione per
ingegneri. Ottenne la laurea nel 1880. Si distinse nel panorama di progettazione architettonica eseguendo lavori importanti sia nel
campo del restauro che in quello della idealizzazione di opere legate a
diverse istituzioni religiose romane. L’amicizia con don Guanella nacque
quando nel 1908, ebbe dal Fondatore l’incarico di riadattare e ampliare l’Ospizio Pio X, presso S. Pancrazio, in Roma, destinato al ricovero
femminile condotto dalle Suore Guanelliane. Nel 1886 divenne terziario
francescano e fondò un ricovero per ragazzi abbandonati. Nel 1907 venne accusato di atti immorali, che si rivelarono infondati, ma che lo costrinsero a chiudere l’ospizio. Membro di diverse associazioni cattoliche,
venne nominato nel 1904 dal Papa Pio X cameriere di cappa e spada. Fu
cavaliere di S. Gregorio Magno, di S. Silvestro e di S. Giorgio. Nel 1908
compì per lavoro il primo dei numerosi viaggi in Inghilterra. Sempre in
quell’anno assieme a V. Vespignani, suo maestro, realizzerà la chiesa di
San Giuseppe al Trionfale (Roma), tenacemente voluta da don Guanella
e finanziata dall’amico Pio X. Nel 1912-13, sarà con don Guanella in
I TESTIMONI
UN LAICATO SIGNIFICATIVO ALL’OMBRA DI DON GUANELLA
America. Il viaggio gli darà occasione di osservare a Boston copia del S. Sepolcro,
inserito nel santuario cittadino che poi verrà riprodotto nel santuario del Sacro
Cuore a Como, una volta terminati gli ampliamenti e rifacimenti del 1913-15 che il
nostro gli aveva affidato. Seguirà don Guanella in un pellegrinaggio in Terra Santa
anche allo scopo anche di prendere le dimensioni del S. Sepolcro da riprodurre a
Como. Leonori sarà perciò per don Guanella un consigliere preziosissimo e un
collaboratore instancabile. Morì a Roma il 30 luglio 1928. Nel 1933 venne avviata
la causa di beatificazione e attualmente è venerato Servo di Dio.
AMICO DI DON GUANELLA
Uomo di spiccata fede e di profonda spiritualità trovò in don Guanella un interlocutore e un amico ideale. Così pure don Guanella trovò in lui un prezioso confidente e collaboratore. La stima di don Guanella verso Leonori la si può cogliere tra
le righe di alcune lettere.
»» “Vorrebbe farci una carità? Visitare con me S. Pancrazio poichè volendone farne
acquisto un suo parere mi sarebbe caro un tesoro.”1
»» “Le ho inviato da Milano due pacchetti contenenti piante e disegni della Chiesa
erigenda di S. Giuseppe in Roma con relative mie spiegazioni. Riceverò volentieri
suoi apprezzamenti.” 2
»» “… Se poi lei, in quel giorno o nel seguente, potesse venire con me e con il Sr.
Guarneri per fare un sopralluogo ne avrei piacere e tanto più perché seguirei il suo
consiglio nell’utile di vendita di quello stabile.”3
In altre lettere don Guanella non mancherà di dimostragli la sua amicizia.
»» “Quando fa una visita su queste montagne Svizzere?”4
»» “E quando mi accompagna nella gita in Svizzera? Io l’attendo sino ai primi di
Agosto.”5
Gerardo Cattaneo (1930-1986)
“Un fratello esemplare”
G
erardo nasce a Milano il 18 aprile 1930. Deciso a farsi guanelliano entra nello studentato di
Fara Novarese il 30 ottobre 1944. Proseguirà poi
il noviziato a Barza d’Ispra. Rinuncerà agli studi per la
sua fragile salute. Diventerà Cooperatore Guanelliano a
Como nel 1958. Morirà prematuramente sempre a Como il 22 gennaio 1986 nella
Casa di Riposo don Guanella.
Ha vissuto collaborando intensamente con i confratelli, prima come sacrestano del
Santuario, poi come responsabile della tipografia della Casa di Como. Un onere
grave per la sua debole salute, ma che ha portato avanti con spirito di sacrificio
e amore. Attento e rispettoso, fu sempre pieno di riguardi verso tutti specie nei
confronti dei superiori. Si sentiva profondamente legato a don Guanella e anche
I TESTIMONI - Inserto della scheda n. 6 / 2014 - 2
I TESTIMONI
UN LAICATO SIGNIFICATIVO ALL’OMBRA DI DON GUANELLA
»» “Riceverà un saggio del nostro ottimo miele di Bormio, tanto rinomato…”6
»» “Mi sarà caro intendere se presto V.S. e le egregie sorelle si incamminano alla volta
del loro pellegrinaggio soggiornando un poco con noi a Milano ed a Como.”7
LA SUA SPIRITUALITÀ
»» “Sacro e fedele all’ideale di bellezza, in umiltà serbò se stesso, semplice come un
fanciullo, forte come un martire, e poi che a tre continenti diede opere insigni
d’arte cristiana, nascose ad ogni occhio profano, le meraviglie del cuor suo e passò
in silenzio, adorando, dolorando, beneficando … La sua fu una profonda spiritualità: assiduo alla comunione eucaristica quotidiana e devotissimo a Maria,
sopportò con serena rassegnazione, il male che lo afflisse per più di quindici anni,
costringendolo a una parziale immobilità. Credo che anche per questo uomo generoso e fedele, rigoroso e laborioso, tutto nasce dalla sua fede, che genera, sola
motrice costante, anche i miracoli, se ci sono, se ci furono. Egli fu un uomo di profonda pietà: visse cioè quasi completamente in stato di preghiera. Pregò col pensiero e con la voce anche quando non era in chiesa. Ha in una parola consacrato la
sua vita a Dio, anche senza i voti speciali.”8
NOTE
Lettera Guanella-Leonori, Roma,
13 Dicembre 1905.
1
Lettera Guanella-Leonori, Como, 2
Aprile 1908.
2
Lettera Guanella-Leonori, Roma,
6 Giugno 1908. Si trattava della
vendita della fornace alla Balduina.
3
Lettera Guanella-Leonori, Como,
17 Luglio 1908.
4
Lettera Guanella-Leonori, Como,
25 Luglio 1908. L’invito implicava
anche la visita alla chiesa di
Vicosoprano in Val Bregaglia che si
stava erigendo.
5
Pietro Bedont (1903-1994)
Il primo Presidente della
Associazione Ex Allievi Guanelliani
P
ietro entrò in casa don Guanella nel 1906
e vi rimase sino al 1929; conobbe perciò il
Fondatore e ne trasmise i ricordi alle nuove
quando dovette rinunciare agli studi, non rinunciò mai al suo vivo senso di appartenenza alla Famiglia guanelliana. In seguito, gli fu dato anche l’incarico di assistente degli artigiani dell’internato e questo gli diede modo di mettere a frutto le
sue doti di educatore. Sensibile e attento agli altri, lo fu in modo particolare verso i
bambini: sapeva trasformarsi in insuperabile intrattenitore, sfoderando la sua fantasia nella comicità.
Fu molto attento alle problematiche dei ragazzi della Scuola Tipografica avvicinandosi a loro con delicatezza e dando suggerimenti paterni; non permise mai che il
lavoro soffocasse l’interesse educativo dei suoi allievi. Cercò sempre di infondere
in essi una educazione morale e religiosa, vigilando affinché non mancasse loro il
necessario materiale.
Si scrisse di lui: “Nei tempi presenti, in cui sta crescendo, nell’Opera Don Guanella, un rilevante movimento di laici interessati alla spiritualità del Fondatore, Gerardo merita d’essere posto accanto a Caterina Guanella: sono stati veri collaboratori
dell’Opera nell’ambito del laicato” e ancora i sacerdoti guanelliani affermarono: “Noi
lo consideriamo nostro fratello e per di più esemplare, egli visse tutta la sua vita con
noi”.
I TESTIMONI - Inserto della scheda n. 6 / 2014 - 3
Lettera Guanella-Leonori, 13
Dicembre 1908.
6
Lettera Guanella-Leonori, Como,
24 Maggio 1910.
7
Cfr. Nazareno Fabbretti, Aristide
Leonori, Unione Ministri Provinciali
O.F.M., Roma
8
Pietro Bedont, Brevi cenni sulla vita
e sulle opere di Don Luigi Guanella,
Tip. S. Gaetano,Milano,1942.
9
10
Ib., p.5
11
Ib., p.11.
12
Ib., p. 14.
13
Ib., p.25.
14
Ib., p.38.
P. Pellegrini, “Pietro Bedont
testimone della carità di
don Guanella”, in “ La Divina
Provvidenza”, Gennaio 1995; p. 13.
15
16
Ib., p.14
I TESTIMONI
UN LAICATO SIGNIFICATIVO ALL’OMBRA DI DON GUANELLA
generazioni. Fu don Guanella ad accoglierlo assieme ai fratelli dopo la morte della
mamma e dell’ultimo fratellino Antonio. Pietro fu perciò un discepolo del Guanella e studiò sino a diventare insegnante alla Divina Provvidenza di Como. Fu
Ispettore Scolastico del Ministero della Pubblica Istruzione, fondò l ‘Associazione
degli Ex Allievi di Como e ne fu poi il Presidente Generale. Scrisse un libretto su
don Luigi Guanella: ‘Brevi cenni della vita e delle opere di don Luigi Guanella.’9
Preghiera alla SS.
Vergine per ottenere
la conformità alla
volontà di Dio
Vergine Santa, Madre dell’Umile che, venuto sulla terra
da Lui stesso creata,
volle nascondersi sotto le apparenze di povero e mentre
avrebbe potuto dominare,
si lasciò disprezzare da tutti
ed abbandonare anche dai
suoi, fa’ che noi pur deboli
desideriamo seguirlo.
Madre Santa, ottienici dall’Agnello mansueto la forza
per sopportare le avversità
della vita e specialmente
quelle avversità che possono
sembrare spregevoli agli
occhi degli uomini, ma che
ci servono a distoglierci dal
nostro vano sentire ed eliminano le parole di elogio a noi
dirette. Fa’ che sollevando
gli occhi al cielo, col sentirci
puri al cospetto di Dio, a Lui
innalziamo inni di lode e di
ringraziamento. Quando da
ogni parte sentiamo dirette
a noi parole d’insulto e di
scherno, fa’ che ricordandoci la Passione del buon
Gesù, possiamo consolarci
di essere chiamati a portare
con Lui la Croce. Sì, Vergine
Santa, Madre dell’umiltà
perché Madre di Cristo, fa’
che in tutta la nostra vita non
abbiamo a sentire altra gloria
che quella della Croce e del
patimento, poiché è l’unica
gloria che ci è permessa in
questo mondo, se vogliamo
nell’altra vita, con il trionfo
della Croce, essere esaltati
con Te per godere Gesù per
tutta l’Eternità.
Servo di Dio ARISTIDE LEONORI
Don Mazzucchi dirà nell’introduzione: “Valga il tuo lavoro a diffondere nel cuore di
molte persone un po’ di quell’incanto invitante e felicitante di bontà e di virtù […] e
delle confidenze di Lui”.10
Dalla lettura emerge la figura a lui cara di don Luigi Guanella; e toccando, seppur
brevemente, le fasi della vita del Fondatore, emergono pensieri e impressioni personalissime dettate dal cuore. Di don Guanella fanciullo, scrisse: “La fanciullezza
del nostro è tumultuosa, per il carattere ardente, come i torrenti delle sue montagne,
ma limpida e pura, come le nevi delle alte cime”. E risalendo agli anni di studi del
giovane Guanella nei tumultuosi periodi risorgimentali: “Non amore di conquiste,
non fugaci bollori di gioventù. Egli sarà di più: allaccerà alle vittorie, il conforto alle
vedove, l’aiuto agli orfani, avrà per ogni triste retaggio di guerra a spalancare il cuore
della sua carità.”11 Contro gli anticlericali che si scagliarono sul Guanella giovane
sacerdote, si legge: “Egli volava sul mondo e se lo abbracciava nell’anima: per questo,
per la sua missione universale anche se a volte indefinita e quasi nebulosa, non curava il mormorìo, la critica, il disprezzo e l’insulto.”12
Bedont ricorderà il Fondatore come una persona lungimirante: “Egli, sì, risolveva
il problema sociale in Patria, togliendo la miseria dalla radice, i vecchi dalle case
ormai disamorate e inospitali, avviando gli orfani ad un mestiere, ad un’arte, ad una
professione e gli scemi e i deficienti a bonificare le paludi…”.13 Un tenace testimone
della carità che sentirà forte il richiamo nel momento del bisogno, come dopo il
terremoto di Messina: “Non gridò, non sospirò, non scrisse: pregò e partì. Partì lui
vecchio, col freddo e la neve, con il tremore della terra ancora infuriante: vide, provvide, e sugli orfani stese la mano, ma la sua era mano cristiana e dove si posava,
lasciava la benedizione di Dio.”14
Si misura la spiritualità di Bedont anche in ciò che egli espresse nel Convegno degli
Ex Allievi del 1953. “C’è nel Vangelo quella pagina meravigliosa che parla degli uccelli dell’aria e del giglio del campo: c’è nella vita dei Santi ed anche, quante volte!, nella
nostra, questa ala protettrice, questa fonte segreta di energia, di stimoli, di assistenza
per cui ogni palpito di cuore è un dono, ogni azione è un dono, ogni giorno è un dono.
Noi poi figli di Don Guanella, educati e cresciuti nelle case della Divina Provvidenza,
come dovremo averlo questo senso di fiducia e di abbandono a sorreggerci nella nostra fatica quotidiana, in speranza e amore!”15
Bedont, così concluderà una sua lettera: “Il sottoscritto deve molto alla Congregazione dei Servi della Carità. Vi visse dal 1905 al 1929: fui tra i primi ad Albizzate
poi diplomato insegnai nell’Istituto dal 1923 al 1929. Penso di essere tra i pochi che
conobbero personalmente don Guanella, ne ascoltarono la parola, fui benedetto sul
letto della sua morte e seguii sempre con affetto l’impulso delle sue opere.”16
RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia il prof. Sergio Todeschini
per la collaborazione nella stesura dell’Inserto.
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