GUGLIELMO GULOTTA
Psicologia turistica III parte
Milano: Giuffrè, 2003
di Alessandra Fermani
[email protected]
Crimine e vittimizzazione
Deterrenti per il turismo
• Insicurezza : instabilità politica, terrorismo, danni ambientali
(sporcizia, terremoti, maremoti ecc…)
• Tutto va a vantaggio dei viaggi di prossimità e a discapito di
quelli a lungo raggio
• Ex. Gli integralisti del Cairo hanno ricattato il Governo proprio
con atti terroristici contro i turisti essendo questo il settore più
florido dell’economia del Paese (anche in Italia l’attentato agli
Uffizi fu di tale categoria)
• I tour operators possono influenzare fortemente i flussi turistici
• Molti stati hanno istituito dei poliziotti turistici (ex. A Miami
esiste la tourist police
• Elevato numero di crimini sono riscontrati
nelle feste in cui le famiglie vanno in
vacanza mentre a Natale e altre feste
familiare i crimini contro la proprietà
scemano
• L’aumento di popolazione aumenta
l’anomia e la deresponsabilizzazione
Predisposizioni
vittimogene
Tipologie di vittime
1. Vittime fungibili (sostituibili):
Vittime accidentali del reo (terrorismo)
Vittime fortuite (maremoti)
2. Vittime infungibili (non sostituibili)
Vittime alternative (rissa)
Vittime per imprudenza (guida ubriaco)
Vittime perché hanno con loro beni materiali
“Litora castis inimica puellis” –Properzio
le spiagge sono nemiche delle fanciulle caste
• Lecito: siamo più disposti a conoscere e quindi ad avere
avventure sentimentali che possono diventare anche serie
• Illecito: viaggi a sfondo sessuale perché in patria è vietato o per
proteggere la propria reputazione
• Le motivazioni sessuali sono alla base del 20% dei viaggi di
piacere. Mete principali Filippine, Taiwan, Thailandia, India,
Ceylon, Messico, Brasile, Kenia
• Esistono agenzie con programmi per pedofili e hotel con
“optionals”
• Il mercato coinvolge 2 milioni di minori e 5 miliardi di dollari
l’anno.
REATI DEI TURISTI
• Reati correlati al turismo sessuale:
narcotraffico, pedofilia, prostituzione.
• Il timore dell’AIDS fa richiedere minori
vergini per cui la soglia dell’età si abbassa
sempre più
• Vandalismo: la sensazione di libertà e di
estraneità fa fare cose che in patria non si
farebbero (rubare conchiglie o coralli o
reperti archeologici ecc… danneggiare con
scritte ecc… monumenti)
L’uomo deve essere ricco e potente, la
donna bella
• Alibi psicologici: il turista si difende dicendo che le ragazzine
in certi paesi sono più precoci o che se lì non è reato significa
che non è contro l’etica
• Livello culturale basso da ambo le parti
• Illusione romantica- turismo di idillio più che di sesso perché
l’atto di “agganciare” una prostituta assomiglia più a un
corteggiamento che alla consueta transazione economica
(uomini non proprio affascinanti che aumentano la loro
autostima perché circondati da belle donne, ragazzine povere
in cerca di fare una vita migliore
• Spesso anche dopo la partenza il turista continua a inviare
soldi e la prostituta gli scrive lettere d’amore con la speranza
che la venga a riprendere
Il villaggio turistico
Esercitazione
• Come ricordate l’esperienza in un villaggio
turistico?
• Dove siete stati?
• Con chi?
• Perché?
• Come si è svolta la vacanza?
• Di quali servizi avete fruito?
Il villaggio viene definito un club
“ho fatto 3 volte il Playa Maroma!”
•
Bitz negli anni ’40 parte per le vacanze in toscana con una fornitura di tende militari.
Ai suoi amici piace tanto quel modo di fare vacanza che egli diventa socio del Club
med e sfrutta l’idea alla Baleari creando il primo villaggio
•
Il villaggio è uno spazio artificiale creato ad hoc poco legato alla cultura locale se non
tramite escursioni organizzati serate a tema e piatti tipici
•
Ospita dalle 200 alle 3-4 mila persone
•
All’inizio erano fatti di capanne, senza segni che ricordassero la civilizzazione, il cibo
era genuino, fatto di grigliate sulla spiaggia ecc...poi l’evoluzione architettonica ha
creato standard che fanno riconoscere il tour operator in Spagna come alle Maldive
(ciò rassicura perché è come se il proprio microcosmo fosse spostato altrove, inoltre
garantisce standard di qualità). Nasce l’all inclusive (le bevande se sono escluse
spesso sono pagate tramite buoni colorati che vengono acquistati alla partenza o in
particolari uffici- ciò permette di pianificare economicamente la vacanza di non avere
sorprese e di risparmiare tempo)
•
Accanto ai servizi ci sono quelli di animazione (tutti siamo più disponibili a metterci in
gioco), mini club (i bambini sono al sicuro e si divertono lasciando i propri genitori
liberi), escursioni, sport a tema (golf, diving ecc…), spa ecc…
Animazione
• Animazione umana
• Animazione dei media: biblioteca, cinema
• Animazione tramite materiali
• L’animatore un tempo era uno studente o un ragazzo
oggi è un professionista
• L’animatore ha compiti meramente relazionali e deve
avere capacità empatiche per comprendere i desideri del
turista, una funzione educativa nella formazione e
sviluppo della personalità VS guida turistica che guida il
gruppo assistendolo e mediano la cultura locale con
quella dei turisti
Reti comunicative
• “Centralizzata”, a “catena”, a “Y”, a
“cerchio” – indice di distanza e indice di
centralità
Nel villaggio:
• Verticale (a catena): dal capovillaggio ai
villeggianti
• Orizzontale (a cerchio): tra i clienti
Aree dell’animatore
• L’animatore è un leader che promuove
benessere:
• Salute fisica: sport ecc…
• Salute mentale: entusiasmo
• Creatività
• Intrattenimento
• Autoscoperta, autodeterminazione, crescita
intellettuale
• Esplorazione e interesse per l’ambiente
• Guida all’impiego del tempo libero
• Comunicazione e cooperazione
Funzioni dell’animatore
• Informatore sui servizi
• Organizzatore di giochi ecc… e moltiplicatore
delle esperienze del turista
• Tutore del benessere/salute
• Anello di congiunzione con la cultura locale
• Lubrficatore delle comunicazioni tra i locali e
facilitatore delle esperienze interpersonali
• Agente di cambiamento nel passaggio dallo
stato di cittadino a quello di vacanza
• Supporto delle iniziative proprie del turista
• Operatore sociale del tempo libero
Cliente e animazione
• Partecipazione volontaria alle attività da parte
del cliente
• Coinvolgimento, stimolazione e incoraggiamento
a partecipare
• Attività adattate ai gusti e ai bisogni dei
villeggianti
• Attività adatte al contesto fisico e socioculturale
dei partecipanti
• Attività che mirino al divertimento più che al
successo
• Nessuna discriminazione
• Buona organizzazione
• No ai metodi terapeutici ma solo supporto
Tratti di personalità (BIG FIVE)
Competenza sociale
• Acquisita dall’animatore come
professionista
• In quanto leader che centralizza le
comunicazioni e le informazioni diventa
leader naturale del gruppo - vacanze
• Ha un ruolo centrale per gli altri
• Di solito è giovane e di bell’aspetto
Vita di villaggio:
• Routines: breafing iniziale di benvenuto, cerimonia di
premiazione finale; sono riti d’iniziazione (ex: arriva un
nuovo gruppo per ferragosto. Chi già è nel villaggio
viene coinvolto dagli animatori a far finta di comportarsi
come se fosse Natale). Soggiorno di 1-2 settimane.
• Ristorante centrale e altri tipici collaterali. Tavoli sempre
pieni con a rotazione gli animatori (essi possono agire
sui timidi come sui leader dei gruppi per coinvolgere
l’intera comunità)
• Serate a tema nel teatro all’aperto dove sgangherate
esibizioni hanno più successo di comici affermati che si
esibiscono perché frutto della collaborazione comunitaria
regole
• Esplicite
• Implicite: ci si rivolge dando del “tu”, ogni cosa
deve sembrare spontanea anche se in realtà è
frutto di influenza di gruppo (sport, giochi, pareo
che diventa una divisa come la giacca e
cravatta). Il tempo non è scandito dall’orologio
ma da canzoncine e appuntamenti
• Non si debbono distinguere differenze di status
sociale
Regole implicite:
in un villaggio si è soli insieme
• Goffman: “back region” cioè il retroscena
Il villaggio è il palcoscenico
Metafore del teatro (collaborazione) e del
gioco (competizione)
Il Club Med è “la società dell’individualista
socievole”…è l’esorcismo del serio
Sun, sea, sex, sand
• Posso sorridere senza essere frainteso, posso
gareggiare e ostentare il mio narcisismo nelle
gare senza che nessuno mi reputi ridicolo
• Nella vita quotidiana conta la produttività, nel
villaggio contano la distensione e lo svago
• 14 gg potrebbero essere troppi e si potrebbe
sentire la mancanza della improduttività. Ecco
allora che ad esempio alcuni tour operators che
introducono lo studio di una lingua per garantire
produttività e divertimento
La formazione al turismo
La formazione al turismo è inutile?
• Il turismo troppo a “conduzione familiare” impedisce di
investire sulla formazione? Dato che è il cliente ad
andare dall’erogatore di servizi turistici, ciò non giustifica
una passività dell’imprenditore turistico?
• Nelle ricerche non esiste correlazione tra professionalità
percepita e livello di guadagno economico
• Il comparto alberghiero è quello con il livello maggiore di
professionalità percepita. Formazione e aggiornamento
esistono soprattutto nei servizi alimentari (enologia, olio,
formaggi ecc…)
• Non esiste l’Albo
In Italia…
• Istituti di scuola superiore (ex.: alberghiero)
• Corsi post- diploma
• Laurea triennale e specialistica
• Master
Quali discipline?
• Interdisciplinarietà, polispecializzazione (umanacrossculturale, geografica, storica, psicologica sociale, organizzativa, legislativa, bio-medica,
alimentare ecc…)
• Insegnare per problemi, con metodologia attiva
(dinamiche di gruppo, comunicazione, ascolto
attivo, coordinamento-leadership)
• Inserire qui le lezioni sul gruppo e la
comunicazione
• Comprendere le motivazioni e le esigenze del
turista attraverso un processo individualizzato
che lo faccia sentire unico e non solo un numero
(ex. Costa crociere, ricordare il nome e proporre
vacanze su misura)
• Il passaparola è la migliore pubblicità ma
nessuno torna in un posto solo perché c’è un
buon ristorante. Deve esistere una rete di servizi
Turismo speciale
Il turismo speciale è alternativo
solo al turismo di massa
Esso può essere:
•etnico (coinvolge direttamente una popolazione, le
cerimonie, l’artigianato, i costumi ecc… Ne fa parte anche
il turismo all’aria aperta),
•culturale – artistico (approccio mediato dagli artefatti),
•naturale (ecoturismo),
•avventuroso (rischio o sfida? Il rischio non è desiderabile
socialmente quindi scalatori, cacciatori, avventurieri ecc….
Preferiscono parlare di sfide. I meno esperti sottovalutano
il pericolo, lo stare in gruppo fa sottovalutare il rischio, il
divertimento correla spesso positivamente col rischio, i
maschi parlano più di sfida le femmine di rischio )
Definizioni…
•
Rischio: “condizione psicologica che sta tra la
speranza che le cose vadano bene e la paura
che le cose possano andare male” (dipende da
fattori personali come l’autostima, competenza
attribuita a se stessi, l’opinione della
controllabilità delle situazioni,la fiducia in se
stessi, e da fattori sociali come la cultura di
appartenenza o la desiderabilità sociale)
1. sfida = rischio sotto controllo
2. pericolo = rischio che non può essere
controllato dall’individuo
Setting
• Importante è la variabile “apprendimento”,
implica lo scoprire oltre che l’apprendimento
passivo
• I segnali (guide didascalie, spiegazioni) debbono
essere animate , chiare e multisensoriali,
meglio se si riesce a coinvolgere il turista con
domande, richiesta di consigli e opinioni
• Le persone sono più attente quando non sono
stanche e se ci sono sorprese e novità. La
guida ha un ruolo fondamentale
Trasgressioni…
• Il viaggio “trasgressivo” elimina sia il bagaglio
fisico sia menale perché si affronta nudi
l’esperienza, armati solo della propria curiosità
e intraprendenza
• Esiste un turismo di volontariato che fa della
solidarietà verso un popolo vessato il proprio
scopo unendo turismo, avventura e politica
• Esiste un turismo aberrante come quello di
guerra o quello sessuale
Turismo = gioco
•
•
•
•
•
•
•
•
Limitati nel tempo
Volontario
Al di fuori del proprio spazio
Coinvolgente
Alone di mistero
Rischioso ma sotto controllo
Non legato a interessi materiali
Promuove la formazione di gruppi sociali
Autenticità vs artificialità
• Ogni turista cerca l’autenticità, vuole vedere di un
luogo cose vere e non mistificate
• Goffman
distingue
la
front
region
(luogo
apparentemente manifesto che mostra la vita di un
popolo ma creato ad hoc per il turista, la popolazione
rappresenta se stessa) dalla back region (il
retroscena, l’aspetto più vero e privato del popolo
ospitante, difficilmente accessibile al turista e più
accessibile invece al viaggiatore)
• Ma in fondo il turista non si bea anche di tale
rappresentazione? La popolazione e il tour operator
che accentuano usi e costumi in fondo rispondono
alle esigenze di stravaganza e uscita dalla normalità
del turista
Autenticità emergente
• Attività inizialmente estranee alla cultura , a forza di
essere rappresentate per il turista, divengono parte
integrante dei costumi
• Alcune tradizioni vengono modificate, altre riscoperte,
altre inventate ex novo ad uso e consumo del
commercio turistico
• Il turismo alternativo allora può essere auspicabile
quando è ecologico e sostenibile ma può essere
negativo quando snatura o violenta un popolo. Spesso i
tour operator sfruttano idee che potevano essere
alternative proponendole come turismo di massa.
Quante volte l’esserci andato diventa più importante
dell’andarci?
Turismo e alimentazione
Atteggiamenti e comportamenti
verso il cibo
•
Atteggiamento: disposizione favorevole o non verso un
oggetto. Si formula grazie a esperienza diretta o a esperienza
indiretta (visto- raccontato). E’ memory based
•
Comportamento: condotta legata all’azione. Non sempre
atteggiamento e comportamento corrispondono
• Atteggiamento turistico verso il cibo:
1. Ricerca del familiare
2. Ricerca del locale
•
•
Effetto della globalizzazione e della internazionalizzazione:
omologazione.
L’identità sociale passa anche attraverso il cibo (galateo)
Savergnini,
2000
Culturalizzazione dell’appetito
• Si può parlare di neofobia e quindi di
conservatorismo culinario perché il cibo è
espressione di appartenenza
• Foodtrotter : apprezza la buona cucina ma il
viaggio non è determinato solo dal cibo
• Gastronauta: viaggia proprio avendo come
motivazione il cibo (gastronauti motivati da un
evento sono quelli che partecipano a una sagra
o a “cantine aperte” ecc…). Il gastronauta
spesso va in agriturismi, vuole visitare cantine
elaboratori ecc…
Processi che favoriscono l’apprendimento alla
scelta per via socioculturale
• Mera esposizione: l’atteggiamento positivo nei confronti di un
cibo aumenta sul lungo termine più si è stati esposti ad esso e
lo si è gustato (sul breve termine si raggiunge però la sazietà)
• Pressione sociale (contagio sociale ed emulazione del
comportamento altrui)
• Apprendimento familiare (ex: ma gli gnocchi come li fa mia
madre!...)
• Effetti post – ingestivi (se un cibo ci piace lo mangeremo
ancora se ci crea problemi lo escluderemo)
• Aspetti culturali vari (eliminare dei cibi per religione, per scelte
ecologiche, per sentirsi più interessanti, perché sappiamo che
sono dannosi ecc…)
• Si parla di disgusto anche cognitivo per l’idea,
rappresentazione che un individuo si fa del cibo, da dove
viene, come è stato manipolato ecc…)
La soddisfazione turistica
Variabili
•
•
•
•
Tranquillità vs stimolazione
Familiarità vs estraneità
Strutturazione vs indipendenza
Organizzazione vs creatività
• Motivazione
e soddisfazione sono solo
apparentemente correlate tra loro poiché la
motivazione al tempo libero è dinamica e i
bisogni che sussistono prima dell’esperienza
possono mutare dopo il viaggio
• “Effetto pigmalione”
e “profezia che si
autoavvera” sono fenomeni psicologici che
determinano la riuscita della vacanza in base
alle aspettative
Condizioni della soddisfazione
•
•
•
•
•
Grado di coinvolgimento
Ruolo del rischio
Ruolo dello stress
Ruolo della noia e della frustrazione
Sentimento di flusso (equilibrio tra capacità
personali e sfide dell’attività, piacere,
sentimento di controllo sulle situazioni ecc…)
• Livelli di attenzione – disattenzione sui luoghi
• La novità che si incontra nel viaggio può essere
motivo di stress ma anche elemento positivo.
Tutto dipende dalla competenza turistica. Chi ha
più esperienza di viaggi in genere sa adattarsi
ed apprezzare al meglio gli imprevisti
• Chi ha un livello culturale alto, possibilità
economiche buone ed è giovane in genere può
risultare meno soddisfatto dalla vacanza poiché i
suoi livelli di aspettative sono più alti
Prospettiva attribuzionale
Gergern e Gergen; Nisbett e Ross
• Interna: disposizionale
• Esterna: situazionale
• Modello di covariazione di Kelley
consenso – costanza – distintività
(ex. Tutti alle Maldive si trovano bene, io sono un esperto di viaggi, alle Maldive mi sono
trovato male : la colpa è del tour operator)
Attribuzione = Meccanismo di difesa
• Stile di attribuzione personale (attribuzione
estrena vs interna)
• Grado di impegno (più mi impegno e più
l’attribuzione è interna)
• Grado di prevedibilità delle conseguenze (più la
situazione è imprevedibile e più l’attribuzione è
esterna)
• Locus of control (chi ha un locus interno si
attribuisce le responsabilità)
• Autostima (chi ha maggiore autostima si
attribuisce le responsabilità)
• Rilevanza edonistica (più le conseguenze sono
negative e maggiore è l’attribuzione all’esterno)
Per ricordare…
1. Esplorazione
vicaria
(riproporre
a
casa situazioni
o cibi tipici della
vacanza)
2. Uso di souvenir
(oggetti
in
miniatura
di
monumenti,
magliette ecc…)
3. Conversazioni
con i conoscenti
4. Tornare ancora
nel luogo di
vacanza
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