2 L’Italia che non c’è: intellettuali comunali tra Due e Trecento Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! [...] in te non stanno sanza guerra li vivi tuoi, e l’un l’altro si rode di quei ch’un muro e una fossa serra. Cerca, misera, intorno da le prode le tue marine, e poi ti guarda in seno, s’alcuna parte in te di pace gode. In breve • Il sogno di un potere universale e la sua crisi • La vicenda dei Comuni, tra dinamismo e frammentazione • Tra orgoglio comunale e riflessione sulla crisi • Il nuovo ruolo del volgare all’interno dei Comuni • Dante e il sogno di un impero universale • Dai Comuni alle signorie (D. Alighieri) Il sogno di un potere universale e la sua crisi 1198-1216 La teocrazia di Innocenzo III • Teoria dei due astri: il papato è il sole; l’impero è la luna. Dio, creatore del mondo, ha collocato due grandi astri per illuminarlo: il sole per il giorno, la luna per la notte: ugualmente, nel firmamento della Chiesa universale, ha collocato due autorità: il Papato che regna sulle anime e la regalità che domina sui corpi. Ma la prima è assai superiore alla seconda. Come la luna riceve la sua luce dal sole che le è superiore per la qualità e la quantità dei suoi raggi, così il potere imperiale riceve tutto il suo splendore e il suo prestigio dal potere papale. 1226-1250 Federico II di Svevia, l’ultimo sussulto dell’universalismo imperiale • Separazione nominale di impero e regno d’Italia • Costituzioni di Melfi (1215): riduzione delle autonomie locali, uniformazione della legge • Scuola poetica siciliana: amore cortese 1250-1273 Vacanza del potere imperiale e problemi di successione • Pace di Caltabellotta (1302): s’impone il dominio aragonese in Sicilia 1294-1303 Pontificato di Bonifacio VIII e crisi della Chiesa • Trasferimento della sede papale ad Avignone (1309) La vicenda dei Comuni, tra dinamismo e frammentazione Popolo minuto Popolo grasso Comune: governo rappresentativo (di tipo oligarchico) della città Nobiltà Clero Fine XI inizio XII secolo: nascita dei Comuni 25 giugno 1183 Pace di Costanza XII secolo: periodo Metà xiii secolo: consolare periodo “borghese” XIV secolo: dai comuni alle signorie Signorie: gestione verticistica, autoritaria ed ereditaria del potere Questa evoluzione riguarda soprattutto il Centro e il Nord Italia; il Sud resta legato a una organizzazione feudale del potere Ghibellini: sostenitori degli interessi imperiali e laici contro la teocrazia pontificia (da Wibelingen, nome dei partigiani degli Hohenstaufen) Guelfi: sostenitori della teocrazia papale contro gli interessi imperiali (da Welfen, nome della famiglia bavarese schierata contro gli Hohenstaufen) 11 giugno 1289 Battaglia di Campaldino: vittoria dei guelfi fiorentini 4 settembre 1260 Battaglia di Montaperti: vittoria dei ghibellini di Siena Tra orgoglio comunale e riflessione sulla crisi Relativa libertà di pensiero 1. Condivisione del potere (democratico-oligarchico) Affrancamento dal genere encomiastico nell’arte e nella letteratura Nascita e diffusione dell’istruzione laica 2. Importanza della formazione L’università come luogo di formazione della classe dirigente Intellettuale impegnato 3. Ruolo preminente dell’intellettuale nella società Ruolo “didattico” dell’arte 4. Letteratura e arte “civili” Moltiplicazione dei temi Varietà dei generi Riflessione linguistica e incentivo all’uso del volgare • Vivacità economica e commerciale dei Comuni Risulta anche altrettanto evidente che qui, a meno che non sia una nullità, qualsiasi uomo, purché sia sano, può ottenere guadagni e dignità secondo il proprio stato. E a questo punto si noti che qui, come abbondano i beni temporali, così prospera feconda anche la popolazione. Vedendo infatti nei giorni di festa folle di uomini dignitosi, sia nobili sia popolani, che si divagano; e anche i crocchi chiassosi di fanciulli che corrono senza posa di qua e di là, e i gruppi dignitosi e le dignitose schiere di matrone e di vergini, le quali, con una dignità che si direbbe di figlie di re, vanno e vengono oppure stanno sulle porte delle case: chi potrebbe dire di avere trovato mai, al di qua o al di là del mare, uno spettacolo di folla così meraviglioso? (Bonvesin da la Riva, Le meraviglie di Milano) [→ T1] • Firenze: uno straordinario esempio di vivacità comunale La città era ben fornita di molti bei palazzi e case e in quei tempi si costruiva di continuo, migliorando sempre di più le tecniche per renderle agiate e ricche, portando da fuori esempi di ogni miglioramento e bellezza. Cattedrali e chiese dei più diversi ordini, monasteri magnifici e ricchi; inoltre non c’era cittadino, povero o ricco, che non possedesse qualcosa in campagna e che non avesse costruito o costruisse con ogni ricchezza abitazioni migliori di quelle cittadine; e ciascun cittadino faceva spese esagerate tanto da essere considerato matto. Ma era una cosa così meravigliosa da vedere, che un forestiero che non conosceva quest’uso, venendo da fuori, a causa delle ricche abitazioni e dei bei palazzi che circondavano la città per tre miglia, credeva per lo più che Firenze fosse come Roma, senza contare i palazzi ricchi, le torri, le corti, i giardini chiusi che erano più lontani dalla città, che in altre zone sarebbero chiamati castelli. Insomma si riteneva che intorno alla città per 6 miglia ci fossero case tanto ricche e nobili che non sarebbero bastate due Firenze per contenerle. (G. Villani, Nuova cronica) La Pianta della catena in 3d Riproduzione ottocentesca della litografia di L. Rosselli detta Pianta della catena, tempera su tavola (Firenze, Museo storico-topografico) Il nuovo ruolo del volgare all’interno dei Comuni • Latino vs volgare Ma quale volgare? Lingua “ufficiale” della comunicazione alta Lingua della divulgazione e degli affetti Ecco dunque che abbiamo raggiunto ciò che cercavamo: definiamo in Italia volgare illustre, cardinale, regale e curiale quello che è di ogni città italiana e non sembra appartenere a nessuna, e in base al quale tutti i volgari municipali degli Italiani vengono misurati e soppesati e comparati. [D. Alighieri, De vulgari eloquentia → TW2] illustre: «che risplende chiaro su tutto» cardinale: «si mostra un vero e proprio capofamiglia» degli altri volgari regale: «se noi Italiani avessimo una reggia, esso prenderebbe posto in quel palazzo» curiale: «poiché è stato soppesato nella curia più eccelsa degli Italiani» Dante e il sogno di un impero universale 1265 Nasce a Firenze 1295 S’iscrive alla corporazione dei medici e degli speziali, iniziando la carriera politica 1300 È eletto priore 1302 Viene esiliato e condannato a morte in contumacia 1303-1321 Si sposta per tutto il nord Italia cercando la protezione di un mecenate • Un guelfo moderato (il «ghibellin fuggiasco»): Dante Alighieri (1265-1321) Per questo l’uomo ha avuto bisogno di una duplice guida in vista di una duplice meta: il sommo Pontefice che guidasse il genere umano alla vita eterna per la via segnata dalla rivelazione, e l’Imperatore, che sugli insegnamenti filosofici dirigesse il genere umano verso la felicità temporale. (D. Alighieri, Monarchia → T4) Si vede così che l’autorità del Monarca imperiale è versata su di lui senza intermediari dalla fonte dell’autorità universale; e questa fonte, indivisa nelle altezze della propria unicità, si incanala verso molteplici bacini nel traboccare della sua bontà. (ibidem) Cesare abbia dunque a Pietro la riverenza che il figlio primogenito deve al padre, perché, illuminato dalla grazia del padre, la irradii più efficacemente sulla terra, alla quale è stato preposto soltanto da Colui che è il reggitore del mondo spirituale e del temporale. (ibidem) Dai Comuni alle signorie • Nel Trecento i Comuni si trasformano in signorie, a causa dei seguenti fattori: Contrasti interni Contrasti esterni • Mutamento dei conflitti interni: da scontri tra famiglie a scontro fra classi • Inasprimento dei contrasti tra i Comuni conseguente all’espansionismo territoriale • Debolezza delle istituzioni comunali, sottoposte a continua riforma • Minaccia dello straniero: l’Italia è terra di conquista per i regni d’oltralpe • Crescita della borghesia artigiana, che preme per il controllo del potere • L’espansione del mercato determina un ampliamento dei traffici, con conseguente allargamento delle tensioni geopolitiche • Bisogno di pace garantita da un’autorità indiscussa e ritenuta super partes • Espansione dei territori assoggettati alla città, con conseguente bisogno di un migliore controllo militare • Sempre maggiore importanza degli eserciti mercenari, sostenibili solo con ingenti ricchezze • Sviluppo della finanza, che in parte sostituisce l’economia “reale”