Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Facoltà di Giurisprudenza Economia delle Aziende, Pubbliche e Non Profit Approcci e modelli di rendicontazione sociale Lezione del 10.01.2012 Prof. Luciano Hinna Prof. Luciano Hinna Obiettivi della lezione • Illustrare i diversi approcci alla RSI. • Presentare la classificazione dei modelli di rendicontazione sociale. • Esplorare e approfondire il modello proposto dalla Copenhagen Charter. • Esporre forma, struttura e contenuto del report sociale Prof. Luciano Hinna Approcci alla CSR CSR “per moda” o di “avanguardia” L’impresa, pur non subendo pressioni particolari e senza aver ancora maturato la convinzione sul tema, decide di orientarsi alla CSR adottandone gli strumenti ma senza una visione di lungo periodo. CSR “per esigenze e spinte esterne L’impresa inizia un processo di orientamento alla CSR sulla spinta di qualche esigenza reale: l’avvio di un processo di privatizzazione, il recupero di immagine a seguito di episodi di cronaca ecc.. CSR “per presa di coscienza” L’impresa interiorizza la necessità di mutare e migliorare il rapporto con il proprio contesto economico e la relazione con i propri stakeholder con un’ottica di lungo periodo. CSR come leva per l’innovazione Prof. Luciano Hinna L’impresa integra la CSR nelle strategie aziendali e la interpreta come una leva per l’innovazione in grado di generare valore per l’impresa nel medio e lungo periodo ma anche nel breve, con effetti immediati sul conto economico delle imprese stesse 3 Approcci alla CSR: rappresentazione grafica + CSR come leva per l’innovazione IMPATTI ECONOMICI IMMEDIATI CSR per moda o avanguardia CSR per esigenze e spinte esterne CSR per per presa di coscienza - Prof. Luciano Hinna IMPATTI ECONOMICI DI LUNGO PERIODO + 4 Modelli di rendicontazione sociale • Nella prassi sia nazionale che internazionale sono stati proposti diversi modelli da istituzioni, gruppi di aziende, società di consulenza, gruppi di studio. • Una possibile classificazione di tali modelli può essere la seguente: modelli con enfasi sul documento; modelli con enfasi sul processo. Prof. Luciano Hinna Modelli con enfasi sul documento • Focalizzano la loro attenzione sulla definizione dei principi e dei procedimenti strumentali a redigere il documento finale. • In essi la responsabilità sociale si esaurisce nella realizzazione di un report sociale. • La loro adozione può esporre l’organizzazione a dei rischi, in particolare: rischio di confondere la semplice informazione esterna con la costruzione di un dialogo con gli stakeholder; rischio di perdere tutte le valenza organizzative interne della rendicontazione sociale. Prof. Luciano Hinna Alcuni esempi di modelli con enfasi sul documento • Modello IBS ( Istituto Europeo per il Bilancio sociale) • Modello GBS ( Gruppo di studio sul Bilancio Sociale) • Modello Sers – Sustainability Evaluation and reporting System (Centro Europeo per gli studi sulla protezione aziendale e Università Bocconi) Prof. Luciano Hinna Modelli con enfasi sul processo • Intendono il report finale come l’ultima fase di un intero processo di interiorizzazione e riorientamento dell’impresa. • La loro adozione consente: di creare una relazione strutturata e forte con i propri stakeholder; di cogliere anche le valenze organizzative interne. Prof. Luciano Hinna Alcuni esempi di modelli con enfasi sul processo • Modello AccountAbility 1000 (Institute of Social and Ethical Accountability) • Modello LBG- London Benchmarking Group (Corporate Citizenship Company) • Modello Copenhagen Charter Prof. Luciano Hinna Modelli con enfasi sul processo La Copenhagen Charter Prof. Luciano Hinna La Copenhagen Charter: origini • Presentata al convegno Building Stakeholder Relations – the third international conference on social and ethical accounting, auditing and reporting nel 1999. • Il suo scopo è delineare gli aspetti e i principi più importanti per gestire il processo di rendicontazione del valore economico e sociale creato all’interno e all’esterno dell’azienda, rispetto ai suoi portatori di interessi. Prof. Luciano Hinna I tre momenti principali della stakeholder relationship Definizione degli elementi di fondo Integrazione Comunicazione Rivedere visione, strategia e valori Preparare il resoconto Decisioni del top management Identificare stakeholder chiave Determinare gli obiettivi e l’alloczaione delle risorse Formare la task group Identificare valori e fattori critici di successo Dialogo con stakeholder Verificare i resconti Determinare i KPI Pubblicare i resoconti Adattare i sistemi di gestione delle informazioni Preparare il management e gli impiegati Obiettivi, budget e piano d’azione per i miglioramenti Monitorare l'efficacia del miglioramento continuo Prof. Luciano Hinna Fonte: Traduzione da “The Copenhagen Charter” Consultare gli stakeholder riguardo performance e valori Il ciclo della Copenaghen Charter Approvazione del Top management Identificare gli stakeholder chiave ed i fattori critici di successo e valori Consultare gli stakeholder riguardo: performance, valori e target di miglioramento Il processo dello stakeholder Preparare, verificare e pubblicare il resoconto Obiettivi, budget e piano d’azione per il miglioramento Prof. Luciano Hinna Reporting/ relationship Monitorare le performance e la soddisfazione con i valori della struttura Dialogo con gli stakeholder Determinazione degli indicatori chiave; adattare i sistemi di management dell’informazione Prima fase: decisione dell’Alta Direzione di creare una relazione con gli stakeholder •Il vertice aziendale deve essere lo sponsor interno del progetto. •Il management deve determinare gli obiettivi, il fine e l’allocazione delle risorse necessarie per il processo. •Il management individua il gruppo di lavoro cui affidare il progetto. Prof. Luciano Hinna Seconda fase: identificazione degli stakeholder chiave (1 di 2) •L’azienda deve identificare tra tutti gli stakeholder quelli “chiave”, che hanno un peso e permettono con il loro consenso di operare •L’azienda deve poi determinare quali gruppi di stakeholder includere nel ciclo di dialogo e rendicontazione e quali informare semplicemente •L’azienda deve poi identificare i fattori critici di successo per ogni gruppo di stakeholder e ogni area di interesse Prof. Luciano Hinna Seconda fase: identificazione degli stakeholder chiave (2 di 2) CRITERI PER L’IDENTIFICAZIONE: Livello di interesse: l’interesse fa riferimento al fatto che uno stakeholder può trarre, direttamente o indirettamente, utilità, beneficio e vantaggio dai servizi/attività e dai risultati generati dall’organizzazione in quanto vede soddisfatte le proprie aspettative. Livello di influenza: l’influenza fa riferimento al fatto che uno stakeholder può, con le sue decisioni e i suoi comportamenti, incidere sui servizi/attività e sui risultati generati dall’organizzazione per tutelare i propri interessi/aspettative. Prof. Luciano Hinna Identificazione degli stakeholder chiave e delle aree di interesse Alto Interesse Basso Basso Prof. Luciano Hinna Influenza Alto L’identificazione degli stakeholder chiave Relationship Semplice reporting Interesse Basso Alto Basso Prof. Luciano Hinna Influenza Alto Definizione dei fattori critici di successo • I FCS rappresentano il fenomeno che si vuole osservare, raccontare e misurare di una specifica attività, partendo dal bisogno/aspettativa dello stakeholder. motivo per il quale uno stakeholder ci ringrazia o ci rimprovera Prof. Luciano Hinna Esemplificazione: i FCS di un ente di previdenza Stakeholder Attività Fattore critico di successo Tempestività Iscritti Previdenza, assistenza, gestione contributi Chiarezza della comunicazione Ampiezza dei servizi offerti Conduttori Media Prof. Luciano Hinna Manutenzione degli immobili Analisi/rendicontazione finanziaria Qualità del servizio Sostenibilità ambientale Trasparenza Diffusione informazioni Terza fase: costruzione di un dialogo permanente •Per costruire un canale di dialogo continuo con gli stakeholder bisogna dotarsi di una struttura organizzativa coerente: una struttura stakeholder oriented. •Per farlo è necessario assimilare all’interno dell’azienda la cultura della rendicontazione. •Il dialogo deve essere attivato al fine di scampare dalla trappola dell’autoreferenzialità e assicurarsi che i FCS individuati siano significativi per gli stakeholder. Prof. Luciano Hinna Quarta fase: individuazione degli indicatori •Gli indicatori sono delle informazioni sintetiche sui “fatti” coniugati sotto le varie angolazioni della responsabilità sociale, che si riferiscono alle performance realizzate, non solo in termini economici, ma anche e soprattutto in termini di ricaduta sociale. •Gli indicatori vanno identificati tenendo presente gli stakeholder, la loro cultura, i loro valori, il loro linguaggio. •In particolare, essi devono soddisfare dei requisiti, ossia devono essere: significativi; definiti, misurabili. Prof. Luciano Hinna Esemplificazione: gli indicatori di un ente di previdenza Stakeholder Iscritti Conduttori Attività Previdenza, assistenza, gestione contributi Manutenzione degli immobili Fattore critico di successo Indicatori Tempestività - Tempi massimi standard Chiarezza della comunicazione - N° istanze telefoniche processate con successo/N° istanze telefoniche totali - N° operatori disponibili Ampiezza dei servizi offerti -N° e tipologia di servizi offerti -N° nuovi servizi nell’anno/servizi totali Qualità del servizio - Grado di soddisfazione Sostenibilità ambientale -Tipologia di materiali utilizzati - Riduzione consumi energetici Trasparenza - N° e tipologia dei canali di accesso alle informazioni Analisi/rendico Prof. Luciano ntazione Media Hinna Diffusione informazioni -N° di interviste rilasciate finanziaria - N° di comunicati stampa rilasciati Matrice attività/stakeholder Attiivtà Stakeholder A B C D E X stakeholder a Iscritti b c a Conduttori b c a … b c Prof. Luciano Hinna N KPI X attività Quinta fase: monitoraggio •Monitorare costantemente le performance e la coerenza con i valori che l’organizzazione si è data •Controllo sul “durante” •Il monitoraggio assicura la continuità Prof. Luciano Hinna Sesta fase: identificazione delle azioni di miglioramento •Lo stakeholder reporting è un utile strumento di monitoraggio, che fornisce al management una serie di indicatori strategici che permettono una risposta veloce ad opportunità e conflitti (effetto paracadute) e la tempestiva individuazione di azioni di miglioramento Prof. Luciano Hinna “Effetto paracadute” Si accumula l'effetto del nuovo comportamento Gli stakeholder cambiano atteggiamento Nuovi segnali dagli stakeholder (dialogo) Accade l'evento X Risposta Effetti sulla profittabilità Analisi strategica Analisi interna dei conti finanziari (effetti) Adattamento strategico Analisi strategica (causa) Prof. Luciano Hinna Adattamento strategico Fonte: Traduzione da The Copenhagen Charter Settima fase: predisposizione, verifica e pubblicazione del “rapporto sociale” Tre sottofasi: 1. predisporre 2. verificare (social audit) 3. pubblicare il report sociale Prof. Luciano Hinna Ottava fase: la consultazione degli stakeholder (feedback) Consultare gli stakeholder per ricevere da loro un feedback su: •le performance realizzate; •la comprensibilità delle informazioni prodotte e loro strumenti di sintesi (KPI); •il modo e i canali con cui si è scelto di comunicare; •la qualità del rapporto che è stato tenuto durante l’anno; •la rispondenza tra la missione ed i valori, da un lato, e i fatti conseguiti dall’altro. Prof. Luciano Hinna Ottava fase: la consultazione degli stakeholder (feedback) Fase che può essere assimilata ad una approvazione del bilancio sociale da parte dell’assemblea degli stakeholder. Gli strumenti per gestire questo flusso di ritorno delle informazioni sono diversi: •individuazione di opinion leaders; •questionari da allegare al bilancio sociale; •interviste; •focus group; •sito web; •… Prof. Luciano Hinna Il report sociale: struttura e contenuti • In via generale, nei bilanci sociali si possono individuare alcuni blocchi di contenuti intesi come “campi”: Introduzione: in esso viene inserita la lettera di presentazione del vertice politico-amministrativo (motivazioni della rendicontazione) e vengono fornite le chiavi di lettura del documento (glossario, processo seguito, etc.). Identità aziendale: in esso vengono esplicitati i valori guida assunti per orientare, insieme alla missione, il disegno strategico e quindi le linee politiche e le scelte di intervento. Rendiconto: in esso vengono indicate le risorse economiche prodotte e la loro ripartizione tra i diversi stakeholder (il valore aggiunto creato per ciascuno di essi) Prof. Luciano Hinna Il report sociale: struttura e contenuti Relazione sociale: in essa confluiscono le informazioni volte a fornire una rappresentazione qualitativa e quantitativa dei flussi di scambio con i principali stakeholder (risorse umane, soci, finanziatori, clienti, fornitori, P.A., etc..) Sistema di rilevazione: esso raccoglie, per monitorarle, le aspettative legittime e il grado di consenso espresso dai differenti stakeholder nei confronti della cultura dell’impresa che si propone come soggetto di scambio. Proposta di miglioramento: essa costituisce una indicazione programmatica e rappresenta quindi una sorta di dichiarazione di intendi per la futura gestione Prof. Luciano Hinna