VENERDÌ 4 GENNAIO 2013 CULTURA & SPETTACOLI IL GIORNO - Il Resto del Carlino - LA NAZIONE 35 il caffè 04/01/13 La Nazione Romeo e Giulietta al Verdi di Pisa con la New classical ballet of Moscow · PISA AL TEATRO Verdi di Pisa, si inaugura la rassegna 2013 con il classico «Romeo e Giulietta». A salire sul palco del Verdi, questa sera alle 21, la «New classical ballet of Moscow». La lettura coreografica del balletto, con i suoi due atti e tredici scene, è affidata ad Arkadiy Ustyantsev, il libretto è di Andrian Piotrovsky, Sergey Prokofiev, Sergey Radlov e Leonid Lavrovsky, e la tournée è stata organizzata da «Live arts management» in collabora- zione con «Euroeventi spettacoli». A Prokofiev fu chiesto di concepire una musica che potesse piacere al popolo, e lui pensò, di riprendere la gloriosa tradizione del balletto di Ciaikovskij, immaginando un lirismo elegiaco e trattenuto, una musica spoglia e trasparente, di grande impatto emozionale. Il centro dell’azione è posto sull’amore tra Giulietta e Romeo, sul quale aleggia il senso di predestinazione della loro tragedia. I due giovani amanti veronesi saranno interpretati da Elena Kabano- va Giulietta e Viktor Mekhanoshin Romeo, affiancati da Andriy Apanasko Tebaldo, Viacheslav Kravchenko Mercuzio, Daria Ganicheva La Nutrice, Arkadiy Ustianzev Padre Capuleti, Viktoria Chernova Madre Capuleti, Mykhailo Abramenko Benvolio, Andriy Musorin Frate Lorenzo. Pochi posti ancora disponibili con prezzi da 28 a 8euro. E’ possibile contattare il teatro allo 050.941111 e sul sito www.teatrodipisa.pi.it. Andrea Valtriani MARIO ZANOT GIRERA’ IN VIETNAM E CAMBOGIA Sottoscrizione per un film nel nome di Terzani Il regista: ‘Tutti coproduttori’ Giovanni Bogani · FIRENZE UN FILM su Tiziano Terzani. O meglio, sul mondo che Tiziano Terzani esplorò, sul mondo che Terzani assorbì insieme all’acqua, la polvere e l’aria. E che seppe magnificamente raccontare. Un film da “Un indovino mi disse”, il libro che rese Terzani famoso in tutto il mondo. “Un indovino mi disse” si girerà in Vietnam, in Cambogia, Laos, Thailandia, Birmania. In quel Sudest asiatico da cui Terzani prese linfa vitale e saggezza. In cui seppe tuffarsi, per liberarsi della sua corazza di uomo occidentale, razionale, di disincantato scettico fiorentino. Grazie all’incontro con l’Oriente Terzani seppe trasformare se stesso: la più grande impresa che un uomo possa compiere. Seppe accettare anche il suo destino, di far parte dell’immenso movimento dell’universo, del ciclo continuo della vita e della morte. Protagonista, nel ruolo di Terzani, dovrebbe essere Valerio Mastandrea. Un volto in cui si confondono disillusione e speranza, umanità e tenerezza. Il regista sarà Mario Zanot, già autore del documentario “Anam il senza nome”, che accoglie una delle ultime interviste a Terzani. Zanot, vuole ricordare, prima di tutto, che cosa disse quell’indovino a Terzani? Tiziano Terzani «Gli disse, un giorno del 1976: ‘Se nel 1993 tu prenderai un aereo, morirai’. Per tutto il 1993, Terzani – un giornalista di fama, abituato a saltare da un aereo all’altro – si spostò solamente con mezzi di terra. E scoprì un modo diverso di guardare le cose. Un modo ‘lento’, che raccontò in quel bellissimo libro». Dove girerete esattamente? «Nel tempio di Angkor Wat e a Bagan in Birmania. Lungo il corso del Mekong fino a Luang Prabang, l’antica capitale del Laos, e nei luoghi sacri del buddhismo laotiano, che i fedeli raggiungono con le barche, tra fumi di incensi e preghiere». Avete costruito una vera e propria narrazione, o sarà un film documentario? «No, sarà un film con una sua storia. Un film vero. Con incontri, personaggi, movimento. Abbiamo anche approfondito il ruolo di Angela Terzani, e c’è una parte dedicata ai loro figli, Folco e Saskia». Chi potrebbe interpretare Angela Terzani? «Un’attrice svizzera che ha interpretato ‘Il nastro bianco’ di Michael Haneke, Palma APPUNTAMENTI 3 EMPOLI Moonshine band la prima volta Oggi ore 22.30 all’Alchemist Scottish di Empoli, a ingresso gratuito, si potrà ascoltare per la la prima volta sul palco la nuovissima band del bluesman di casa Filippo “Bluesboy” Barontini , i Moonshine, che prende il nome dal whisky illegalmente distillato nel sud degli Usa. La band reinterpreta con personalità e passione il meglio del blues anni ‘50 e lo swing anni 40 , sapientemente mescolato con le piu’ famose hit del soul in uno show brillante e ad altissima energia. 4 BIENTINA Mimo di strada per performance Mario Zanot d’oro a Cannes: si chiama Ursina Lardi, ed è bravissima. Oltre a somigliare non poco ad Angela». A che punto è la ricerca di finanziamenti? «Abbiamo già trovato finanziamenti in Svizzera, in Germania, in Vietnam. In Italia, le due grandi reti televisive ce lo hanno negato. E così, faremo in un modo diverso». Con una specie di azionariato popolare… «Sì. Attraverso il sito www.unindovinocidisse.it ognuno può diventare ‘coproduttore’ del film. Anche solo versando dieci euro. Alla fine, il nome di ciascuno sarà nei titoli di coda del film. Se non dovessimo raggiungere la cifra necessaria, le somme raccolte andranno all’ospedale di Emergency intitolato a Tiziano Terzani di Lashkar Gat in Afghanistan. Un ospedale che cura bambini, e a cui Terzani teneva molto». Speciale Befana al “Teatro delle Sfide” di Bientina (Pisa). Domenica alle 17 andrà in scena lo spettacolo per bambini e famiglie “L’incantatore di folle”. Di e con Saeed Fekri, un mimo di strada che opera in Italia. I suoi numeri, così semplici e così divertenti, così elementari e così complessi, così internazionali, ricordano padri illustri come Marceau, i Mummenschanz, Totò o Chaplin e divertono i grandi e i piccini di tutto il mondo. Saeed, mimo e artista iraniano, da anni ottiene meritati successi perché egli è padrone del suo corpo, perché stupisce, incanta, diverte, abile istrione e direttore d’orchestra di un complice pubblico. DRINK & FOOD Alla ricerca della linea perduta sfidando il dopo-panettone RIECCOCI. Panettoni e pandori a gogò, fiumi di bollicine, torroni e cioccolata, timballi e tortellini....Sempre la solita musica: per le Feste si fanno i bagordi a tavola ma subito dopo a riportarci con i piedi per terra ci porta la bilancia. E i pantaloni che non si agganciano, la gonne che non arriva. I classici chiletti maligni in più. Facili da tirar su, difficilissimi da scacciare. Senza sfinirsi in diete a zero calorie, fatte solo di sospiri e bicchieri d’acqua o intrugli incomprensibili e misteriosi. Magari con un piatto di pollo alla cacciatora, una pasta alla peperonata gratinata in forno, una gustosissima zuppa di cipolle, una porzione di bucatini, broccoli e mollica di pane croccante o un risotto nero con seppie e scorzette di limone, e magari acciughe al forno, linguine di farro e gamberi, pomodori ripieni di tonno, perfino pasta e ceci o magari un bel muffin alle noci e una torta di pere e cioccolato alla cannella. Fra i tanti aiuti che ci vengono in soccorso, l’ultimoè uno svelto libriccino di ricette dal titolo più che significativo, “Mangia bene che ti passa”, in libreria (a 8,90 euro), in centoventi gustose paginette spiega la filosofia racchiusa nel titolo. Aiutare la gente a “mangiare bene”, ciascuno secondo i propri caratteri e i propri bisogni, è infatti il lavoro di Valentina Guttadauro, l’autrice, nutrizionista. Le sue ricette e i suoi consigli in pillole raccontano tutta un’altra storia. Se provate a camminare o pedalare un’ora al giorno, i centimetri in più delle Feste saranno presto un brutto ricordo.