CON IL PATROCINIO DI Teatro Dal Verme - Via San Giovanni sul Muro, 2 – Milano Venerdì 18 marzo 2016 - ore 21.00 «CONCERTO STRAORDINARIO FUORI ABBONAMENTO» «Il Genio è Donna» Violoncellista Pianista MISCHA MAISKY MARTHA ARGERICH FRANZ SCHUBERT (1797-1828) Sonata in la minore per violoncello e pianoforte D 821 “Arpeggione” Allegro moderato; Adagio. Allegretto LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 – 1827) Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte op. 5 n. 2 Adagio sostenuto ed espressivo; Allegro molto, piu tosto presto; Rondò. Allegro CÉSAR FRANCK (1822-1890) Sonata in la maggiore per violino e pianoforte (trascr. per cello e pianoforte di Jules Delsart) Allegro ben moderato; Allegro; Recitativo fantasia. Ben moderato; Allegro poco mosso LA LEGGENDA MISCHA MAISKY Nato in Lituania, ha studiato in Russia con Mstislav Rostropovich e con Gregor Piatigorsky e, dopo il suo rimpatrio in Israele, è diventato un musicista di fama mondiale suonando in tutti i più importanti centri musicali. Si considera un cittadino del mondo: «...suono un violoncello italiano, con archetti francesi e tedeschi, corde austriache e tedesche. Mia figlia è nata in Francia, mio figlio maggiore in Belgio, il terzo in Italia e il più piccolo in Svizzera. Guido un’auto giapponese, indosso un orologio svizzero, una collana indiana e mi sento a casa ovunque ci siano persone che amano la musica classica». Durante gli ultimi venticinque anni, con contratto in esclusiva per la Deutsche Grammophon, ha effettuato più di trenta registrazioni con orchestre quali: Wiener Philharmoniker, Berliner Philharmoniker, London Symphony, Israel Philharmonic, Orchestre de Paris, Orpheus e Chamber Orchestra of Europe e molte altre. Le sue registrazioni sono state acclamate dai critici di tutto il mondo e sono state premiate per ben cinque volte con il prestigioso Record Academy Prize a Tokyo, tre volte con il Deutscher Schallplattenpreis, inoltre con il Grand Prix du Disque a Parigi e con il Diapason d’Or of the Year, così come con le tanto agognate Grammy nominations. Un musicista di fama mondiale che è stato regolarmente invitato dai maggiori festival internazionali e ha collaborato con direttori quali Leonard Bernstein, Carlo Maria Giulini, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Lorin Maazel, James Levine, Vladimir Ashkenazy, Giuseppe Sinopoli e Daniel Barenboim e con musicisti quali Martha Argerich, Radu Lupu, Nelson Freire, Evgeny Kissin, Lang Lang, Peter Serkin, Gidon Kremer, Yuri Bashmet, Vadim Repin, Maxim Vengerov, Joshua Bell, Julian Rachlin, Janine Jansen etc… Nel 2000 Maisky ha raggiunto uno dei momenti più alti della sua carriera, impegnando l’intero anno in una lunghissima tournée dedicata a Bach con più di cento concerti. Maisky ha registrato le Suite di Bach per la terza volta, a dimostrazione della grande ammirazione per il compositore. É stato più volte ospite di Serate Musicali. Per questa serata un particolare GRAZIE a : Ass. Amici di Edoardo-Onlus Amici della Musica di Monza Maria Luisa Belgiojoso Margot De Mazzeri Alberti Paola Fandella Giuseppe Ferreri Jacopo Gardella Piercarlo Guaineri Emilia Lodigiani Enrico Lodigiani Paolo Lodigiani Giovanni Lux Stefania Montani Ida Napolano Lilli Nardella Andrea Zompicchiatti SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE: TELEFONI CELLULARI, PC, TABLET e QUALSIASI DISPOSITIVO ELETTRONICO CHE POSSA CREARE DISTURBO O INTERFERENZA!!! Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione LA LEGGENDA MARTHA ARGERICH Nata a Buenos Aires, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di cinque anni, con il famoso Vincenzo Scaramuzza. Trasferitasi in Europa con la famiglia, ha studiato a Londra, a Vienna, in Svizzera, con Seidlhofer, Gulda, Magaloff, Madame Lipatti e Stefan Askenase. Leggendarie anche le sue lezioni con Arturo Benedetti Michelangeli. Ha vinto tutti i Concorsi ai quali ha partecipato. Nel 1957 il “Busoni” di Bolzano e il Concorso di Ginevra. Nel 1965 il “Chopin” di Varsavia, tappa decisiva per la futura carriera, ben presto leggendaria. Oggi, tra le pianiste, è certamente la maggiore leggenda vivente. Sovente lo è in senso assoluto. In Giappone esiste un culto vero e proprio per la Argerich. In America esiste un Festival Argerich e un Concorso Internazionale Argerich. I maggiori Concorsi Internazionali si disputano alla sua presenza, per alimentare le proprie leggende. I candidati di tutto il mondo tengono al suo giudizio, come a un oracolo, forse più che al premio stesso per il quale si affannano e lottano. I maggiori Artisti del mondo, i maggiori Direttori e le maggiori Orchestre del mondo, se la disputano accanitamente. Leggendarie le apparizioni da lei concesse con Kremer, Maisky, Perlman, così come leggendarie e fondamentali sono le sue incisioni. Martha Argerich è contesa dai maggiori Festival e dalle televisioni di tutto il Mondo. Tra gli infiniti riconoscimenti: Martha Argerich è stata nominata “Officier des Arts et Lettres” dal Governo francese (1996) e “Accademica di Santa Cecilia” in Roma (1997). Le “Serate Musicali” sono estremamente onorate di averLa avuta tante volte Ospite, sempre più memorabilmente. Dal 1998 è direttore Artistico del Beppu Festival (Giappone). Nel 1999 nasce “International Piano Competition Martha Argerich” a Buenos Aires. Nel 2002 a Lugano, il “Progetto Argerich”, in cui Martha suona con giovani. L’ineffabile Cherkassky è da lei difeso a viso aperto. È anche una geniale difesa contro ogni conformismo o sconoscenza. Le abbiamo scritto, e sempre in versi, e sempre a cuore aperto. Martha Argerich è l’ultima Dea. Colei che ha difeso Cherkasski (e Gitlis). Il suo concerto per “Serate” s’è fatto leggenda. Martha Argerich è da sempre ospite di “Serate”. (H.F.) ***** Martha Argerich e Mischa Maisky concludono questa sera, unica data italiana, il tour europeo per festeggiare la loro quarantennale collaborazione. FRANZ SCHUBERT Sonata in la minore per violoncello e pianoforte D.821 “Arpeggione” La Sonata risale al 1824, anno decisivo nell’esperienza creativa di Schubert come autore di musica strumentale; è l’anno dei Quartetti D802 e “La morte e la fanciulla” D810 nonché dell’Ottetto D803. Tutto fa ritenere che la Sonata D821 sia stata commissionata a Schubert da Vinzenz Schuster, promotore dell’arpeggione, lo strumento appena costruito dal liutaio viennese Johann Georg Staufer e meglio conosciuto con i nomi di chitarravioloncello, chitarra d’amore o chitarra ad arco. L’arpeggione era un ibrido tra il violoncello e la chitarra: suonato con l’arco e tra le ginocchia come il violoncello, contava sei corde come la chitarra, della quale riprendeva anche la forma della cassa e l’aspetto della tastiera. Negli anni Trenta lo strumento era già dimenticato. Eseguita da Schuster nel novembre 1824, la Sonata D 821 rimase manoscritta; quando la si pubblicò per la prima volta era il 1871 e, ormai scomparso l’arpeggione, l’editore Gotthard dovette provvedere a trascriverne la parte per violino e per violoncello. Quest’ultimo, tra gli strumenti alternativi adottati nella prassi esecutiva (violino, viola, chitarra), è senz’altro per registro e qualità il più adatto a sostituire l’arpeggione, senza peraltro riuscire a restituirne il particolarissimo timbro nel quale, lo si intuisce dalla scrittura e dalla forma della sonata, risiede uno degli elementi fondanti della composizione. Il primo tempo (Allegro moderato) ha un andamento piacevole e leggermente malinconico; il tema annunciato dal pianoforte ritorna più volte e viene variato con spunti virtuosistici dal violino, il cui suono si dispiega in una serie di modulazioni carezzevoli tra il maggiore e il minore. L’Adagio nella tonalità di mi maggiore è intriso di un lirismo dolce e morbido, molto contenuto nella sua cantabilità. L’Allegretto finale è un ritmo di danza viennese in tempo di Rondò; il divertissement è imbevuto delle caratteristiche armonie schubertiane e ha il sapore di una musica suonata per pochi intimi, all’insegna della più cordiale amicizia. LUDWIG VAN BEETHOVEN Sonata in sol minore op. 5 n. 2 Uno dei luoghi comuni più ricorrenti nelle monografie beethoveniane è il potenziale di maggior innovazione di stile contenuto nelle 5 Sonate per violoncello e pianoforte, rispetto al corpus corrispettivo delle 10 Sonate per violino. Non che nel retroterra musicale del giovane Beethoven mancassero specifici modelli di riferimento. Il ruolo del violoncello, sia pur ancora imbrigliato nelle maglie tradizionali dell'accompagnamento su basso continuo, stava via via conoscendo un momento di maggior emancipazione sul fronte della gestualità cantabile ed espressiva. É sufficiente guardare a Boccherini e ai suoi 11 Concerti per violoncello, a Haydn e alla pur rispettabile produzione di 5 Concerti, ma anche a Mozart che, in un clima non ancora pienamente orientato all'esplorazione di tutti i segreti di questo strumento, vi ritagliò un ruolo quasi eminentemente solistico nei suoi ultimi Quartetti "prussiani". Ammaliato da virtuosi di spicco come i fratelli Duport e per nulla intimorito da opinioni illustri come quelle dello scozzese John Gunn, che ancora sul finire del ‘700 circoscriveva sostanzialmente la funzione del violoncello a un ruolo di sostegno vocale e di basso continuo, Beethoven decise di far decollare la sua personale rivoluzione nelle opere da camera, proprio partendo dal violoncello. Il moderno duo per violoncello e pianoforte - anzi, andrebbe detto per pianoforte e violoncello, vista la netta priorità in tanti passaggi (tranne che nell'esposizione del motto tematico) del primo sul secondo - si traduceva nella ricerca di un nuovo equilibrio di fasce sonore fra i due soggetti; addirittura in tutti i casi (tranne che nella più matura e tarda delle Sonate, l'op. 102), Beethoven sembrò evitare di proposito l'inserimento di un grande movimento lento centrale, quasi a impedire che il violoncello sopraffacesse il tenue spessore timbrico dei primi modelli di pianoforte. Secondo esempio in assoluto su questo versante sonatistico, l'op. 5 n.2 fu composta fra il 1795 e il 1796 per il suddetto virtuoso Jean-Pierre Duport, in vista di una visita alla corte di Berlino dove costui reggeva l'incarico di "direttore dei concerti". L’esecuzione, con Beethoven alla tastiera, si tenne nel 1796 di fronte a sua Maestà Federico Guglielmo II: un monarca illuminato, ottimo musicista dilettante, che sette anni prima aveva tentato invano di convincere Mozart a trasferirsi a Berlino. Ben compensata da una tabacchiera di monete d'oro, come si conveniva in un ancien regime non ancora turbato da ventate rivoluzionarie, l'op.5 n.2 esaurisce la sua prorompente carica impulsiva in due movimenti: un Allegro baldanzoso (appena introdotto da un ampio Adagio) che mostra eccezionalmente una "doppia" ripresa, ripetuta in toto anche nel finale a dimostrazione di una maggior compattezza d'insieme e un Rondò improntato a una vivace gaiezza espressiva. CÉSAR FRANCK Sonata per violino e pianoforte in la maggiore (trascr. per cello e pianoforte di Jules Delsart) La Sonata in la maggiore (concepita nel 1886) è da Franck dedicata al violinista Eugène Ysaÿe e costituisce anzi il suo regalo di nozze al virtuoso belga. Questa Sonata, definita un “lavoro cartesiano” per limpidezza strutturale e infallibile equilibrio che governano il dialogo dei due strumenti, si colloca, con la sua forma ciclica, tra i vertici della produzione di Franck. Si racconta che dopo un’esecuzione della Sonata per violino a Parigi il 27 dicembre 1887, il violoncellista Jules Delsart, entusiasta del brano, chiese a Franck il permesso di trascrivere la parte del violino per violoncello, richiesta alla quale il compositore acconsentì. Dal momento che la parte per il pianoforte rimase inalterata, la casa editrice Hamelle non pubblicò la trascrizione in una nuova edizione, ma semplicemente incluse nello spartito anche la parte per violoncello (1888). Durante la vita di Franck la Sonata rimase sempre disponibile nelle due versioni, con il suo consenso. Il confronto delle due parti solistiche dimostra che Delsart si attenne strettamente all’originale e in genere si limitò a trasportare la parte del violino a un registro più basso. Solo in pochi passaggi Delsart adattò la musica alle esigenze tecniche del violoncello. La Sonata, nella trascrizione di Delsart è entrata nel repertorio dei violoncellisti. Nel 1968 Pablo Casals scrisse: «…La cosa che ricordo distintamente è che Ysaÿe mi raccontò che Franck gli aveva detto che la Sonata era da intendersi per violino o violoncello. Questo è il motivo per il quale io l’ho inserita nel mio repertorio e la eseguo spesso nelle mie tournées». PROSSIMI CONCERTI Lunedì 21 marzo 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per A+F; F; Combinata 1; Orfeo1; F1) Ciclo «Le ultime Sonate» (III) Pianista Sir ANDRAS SCHIFF F. J. HAYDN Sonata n. 62 in mi bem. magg. HobXVI.52 - L. v. BEETHOVEN Sonata n. 32 in do min. op.111 - W. A. MOZART Sonata in re magg. KV576 - F. SCHUBERT Sonata n. 23 in si bem. magg. D960 Biglietti: Intero € 30,00 - Ridotto € 25,00 Giovedì 24 marzo 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per A+F; F; Combinata 2; F2) Violinista UTO UGHI - Pianista BRUNO CANINO A. VITALI Ciaccona in sol minore per violino e pianoforte - L. v. BEETHOVEN Sonata n. 7 per violino e pianoforte in do minore op. 30 n. 2 - J. BRAHMS Sonata n.3 in fa minore op. 5 - H. WIENIAWSKI Fantasia su temi del Faust di Gounod op. 20 Biglietti: Intero € 35,00 - Ridotto € 30,00 Lunedì 4 aprile 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per A+F; F; Combinata 2; Orfeo1; F2) Violoncellista ENRICO DINDO - Pianista PIETRO DE MARIA L. v. BEETHOVEN 7 Variazioni sul Flauto Magico in mi bemolle maggiore WoO46; Sonata n. 3 in la maggiore op. 69 - J. BRAHMS Sonata n. 1 in mi minore op. 38 Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 Lunedì 11 aprile 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per A+F; F; Combinata1; Orfeo2; F1) Pianista HERBERT SCHUCH J. BRAHMS Quattro Ballate per pianoforte op. 10 - BACH/BUSONI Preludi Corali L. v. BEETHOVEN 33 Variazioni per pianoforte in do maggiore op. 120 su un Valzer di Diabelli Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 Venerdì 15 aprile 2016 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per A+F; F; Combinata 2; F2) «Il Genio è Donna» Pianista SA CHEN F. CHOPIN Mazurche - Selezione - F. LISZT Sonata in si minore Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 Lunedì 18 aprile 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per A+F; F; Combinata 2; Orfeo2; F2) «Il Genio è Donna» Violoncellista GIOVANNI SOLLIMA - Pianista GIUSEPPE ANDALORO - Violoncellista MONIKA LESKOVAR - Pianista ILYA RASHKOVSKIY I. STRAVINSKY La sagra della primavera (arr. per 2 pf e 2 celli di G. Andaloro) W. LUTOSLAWSKI Variazioni su un tema di Paganini per due pianoforti - C. DEBUSSY Prélude à l’aprèsmidi d’un faune (arr. per 2 celli di G. Sollima) - M. RAVEL La Valse (arr. per 2 pf e 2 celli di G. Andaloro) Biglietti: Intero € 30,00 - Ridotto € 25,00 «… Gli Amici propongono …» * Domenica 17 aprile 2016 Una giornata alla Villa Reale di Monza, recentemente restaurata, con concerto del QUINTETTO HERMES nel Teatrino di Corte. Per informazioni e prenotazioni: Associazione Amici delle Serate Musicali tel. 02 29408039 - e.mail [email protected] PER INFO E PRENOTAZIONI: SERATE MUSICALI tel. 02 29409724 | e.mail: [email protected] |sito: www.seratemusicali.it ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» 2014/2015201 2022001122013/2014ICALI» Presidente Onorario Roberto Fedi Ugo Friedmann *** Camilla Guarneri Soci Fondatori Miriam Lanzani Carla Biancardi Mario Lodigiani Franco Cesa Bianchi Paolo Lodigiani Giuseppe Ferreri Amelia Mazzeo Emilia Lodigiani Maria Candida Morosini Enrico Lodigiani Rainera e Mario Morpurgo Luisa Longhi Ede Palmieri Stefania Montani Tinetta Piontelli Gianfelice Rocca Adriana Ragazzi Ferrari Luca Valtolina Giovanna e Antonio Riva Amici Benemeriti Elisabetta Riva Alvise Braga Illa Luisa Robba Pepi Cima Alessandro Silva Fondazione Rocca Maria Giacinta Talluto Thierry le Tourneur d’Ison Roberto Tremi Società del Giardino Maria Luisa Vaccari Amici Marco Valtolina Giovanni Astrua Testori Beatrice Wehrlin Maria Enrica Bonatti Soci Luigi Bordoni Antonio Belloni Luigi Crosti Beatrice Bergamasco Hans Fazzari Eugenio Bergamasco Umberto e Giovanna Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Valeria Bonfante Isabella Bossi Fedrigotti Maria Brambilla Marmont Giuliana Carabelli Giancarlo Cason Piera Cattaneo Maya Eisner Federico ed Elisabetta Falck Carlo e Anna Ferrari Luisa Ferrario Anna Ferrelli Maria Teresa Fontana Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Fernanda Giulini Marcello e Michela Gustapane Ferruccio Hurle Vincenzo Jorio Giuliana e Vittorio Leoni Giuseppe Lipari Maria Giovanna Lodigiani Eva Malchiodi Lucia ed Enrico Morbelli Luisa Consuelo Motolese Josef Oskar Denise Petriccione Rosemarie Pfaffli Raffaella Quadri Anna Maria Ravagnan Giustiniana Schweinberger Paola e Angelo Sganzerla Franca Soavi Andrea Susmel Giuseppe Tedone Adelia Torti Graziella Villa «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Fedele Confalonieri Mediaset Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Ugo Carnevali Roberto De Silva Roberto Formigoni Gaetano Galeone Società del Giardino Gianni Letta Mario Lodigiani Roberto Mazzotta Francesco Micheli Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Robert Parienti Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Quirino Principe Gianfelice Rocca Fondazione Rocca Carlo Sangalli Fondazione Cariplo Luigi Venegoni Giuseppe Ferreri Banca Popolare di Milano Camera di Commercio di Milano Publitalia ***** Diana Bracco Martha Argerich Marina Berlusconi Cecilia Falck Vera e Fernanda Giulini Emilia Lodigiani Maria Grazia Mazzocchi Conservatorio G. 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