Ft. Valentina Azzolini
Basa la sua funzione su:
 Abbassamento dell’omero
 Distalizzazione del centro di rotazione della
nuova articolazione
 Medializzazione del braccio di
forza del deltoide
QUINDI: incremento dell’efficienza del braccio di leva
del deltoide e sostituzione funzionale della C.d.R.
Differenze:
o inversione profili anatomici (glena e omero)
o assenza C.d.R. parziale o totale
o deltoide come motore attivo per elevazione e
abduzione
o protesi semivincolata (il deltoide NON ha la
funzione di coaptazione)
Risultati soddisfacenti con artropatia C.d.R.
tra le indicazioni alternative troviamo:
1. Artrite reumatoide
2. Fallimento suture precedenti di cuffia
3. Fratture omero prossimali
4. Tumori (pr. casi particolari)
3 e 4 condizione: artropatia cuffia (cuffia non suturabile)
+ degenerazione articolazione
CARATTERISTICA COMUNE: MANCANZA DI
FUNZIONALITA’ DELLA CUFFIA CON DELTOIDE VALIDO
PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO DELLA
PROTESI INVERSA
Su prove di laboratorio (con un
centro di rotazione fisso)
 10 mm di medializzazione
del centro di rotazione
Aumento della forza del
deltoide del 20 %
 10 mm di abbassamento del
centro di rotazione
Aumento della forza del
deltoide del 30%
Punti chiave del
trattamento riabilitativo:
 Rischio lussazione sfera glenoidea sul canestro omerale (prima
che i tessuti siano guariti intorno alla nuova articolazione)
 Necessari dai 3 ai 6 mesi (o fino ai 12 per i casi più limitati preintervento) prima di aver ottenuto un risultato stabile e
soddisfacente (varia in base alla rigidità dei muscoli e dei
tendini al momento dell’intervento chirurgico)
 Il tutore di spalla dovrà essere mantenuto per 4/6 settimane
dopo l’intervento
 FONDAMENTALE sarà il mantenimento di un corretto ritmo
scapolo-omerale, evitare compensi scapolari o attivazioni
precoci della scapolo-toracica
SOTTOSCAPOLARE:
DISINSERITO: perché
potrebbe andare a contrastare
l’azione extrarotatoria.
Dolore all’IR: cicatrice che si
deve formare sull’osso
RISUTURATO: solo se è
necessario creare stabilità interiore
(paralisi) e/o per aumentare la
protezione dei tessuti molli tra cute
e protesi.
• No RE per sutura per 4/6 sett.
RISCHIO SPECIFICO PROTESI INVERSA:
RISCHIO GENERALE PROTESI INVERSA:
 No RE per le prime 4 sett.
(sottoscapolare)
 Rischio lussazione: add./est.: alzarsi
dalla sedia facendo leva sull’omero
 Evitare la retroversione >10°
 La retroversione della componente
omerale nel tentativo di recuperare RE
può minare la stabilità dell’impianto
IN QUESTA FASE SARA’ MOLTO IMPORTANTE
PRENDERE CONTATTI COL CHIRURGO:
1. TEMPI DI IMMOBILIZZAZIONE
2. ACCORTEZZE IN BASE ALLA TECNICA CHIRURGICA
UTILIZZATA (ACCESSO E MUSCOLI DISINSERITI)
Il dolore potrebbe persistere:
 A causa dello stiramento del nervo ascellare per l’allungamento del
deltoide (prolungare l’uso del tutore per mantenere il braccio in
anteposizione e abd = scarico articolazione)
 Lesione nervo ascellare durante l’intervento che potrebbe provocare
un’atrofia di una parte del deltoide
 Se in sala operatoria viene erroneamente lesionata l’articolazione
acromion-clavicolare (nuovo intervento?)
Risultati funzionali:
Si notano già a partire dal 2°/3° mese
in cui molti pazienti sono già in grado
di alzare il braccio sopra la testa con
dolore minimo o assente. Tuttavia
un’altra parte di pazienti può
impiegare molti mesi per il recupero
dell’articolarità.
 Con miglioramento marcato della
sintomatologia dolorosa ma basso
recupero dell’articolarità, è
necessario considerare fattori come
non uso pre-operatorio e ipotrofia
del deltoide e da VALUTARE CASO
PER CASO QUANTO SARA’ POSSIBILE
SPINGERSI OLTRE CON LA
RIABILITAZIONE.
FOLLOW-UP E
GRADO DI
SODDISFAZIONE
FUNZIONALITA’
RAGGIUNTA NELLE
ADL
STUDI CLINICI
(RISCONTRI POSITIVI PER RISULTATI OTTENUTI)
IDROKINESITERAPIA
(spalle dolorose e
rigide)
TERAPIE STRUMENTALI
(Tecar e correnti
diadinamiche)
IMPORTANTE!!!!!
 LE TEMPISTICHE VARIANO DA PERSONA A PERSONA
 I PROTOCOLLI RIABILITATIVI SARANNO FINI
A SE STESSI SE NON ADATTATI AL SINGOLO
PAZIENTE E LA COMPLESSITA’, LA DURATA,
LA FREQUENZA DEGLI ESERCIZI DOVRANNO
VARIARE IN BASE ALLE CARATTERISTICHE
DEL PAZIENTE
Muscoli ipotonici nelle 6 settimane post intervento
OBIETTIVO PRINCIPALE: Mantenere una buona mobilità
passiva
FASI RIABILITATIVE:
1° FASE : 0-6 SETTIMANE
2° FASE : 6-12 SETTIMANE
3° FASE : 12-16 SETTIMANE
N.B.
LA CRIOTERAPIA E’ CONSIGLIATA
IN OGNI FASE RIABILITATIVA
 Educare il pz!!!
1° FASE: 0-6 SETTIMANE
FASE ACUTA
Fino a 2 settimane:
- INIZIO RECUPERO ROM
PASSIVO
- RIPRISTINO ROM
ATTIVO DI GOMITO, POLSO,
MANO
- CONTROLLO DOLORE E
INFIAMMAZIONE
- CRIOTERAPIA =
EDUCARE
IL PZ
Dalla 2° settimana:
- RECUPERO ROM
PASSIVO E INIZIO
ATTIVO
- FLESS: FINO A 90°
- ABD: FINO A 45/60°
- RE: SU PIANO
SCAPOLARE FINO A
20°
- ES. PASSIVI E ATTIVIASSISTITI DA FT, CON
CARRUCOLE,BASTONE
Dalla 3° settimana:
- CONSOLIDAZIONE DEL
ROM PASSIVO E INIZIO
ATTIVO
- ES ISOMETRICI PER
MUSCOLI STABILIZZATORI DI
SCAPOLA E DELTOIDE
- FLESS: FINO A 120°
- ABD: FINO A 90°
- RE: 20°
- RI: CON OMERO A 60° DI
ABD
KINESIOTAPING DRENANTE
2° FASE: 6-12 SETTIMANE
FASE DI RECUPERO
Dall’ottava settimana:
Da 6 a 8 settimane:
- INIZIARE TECAR IN ATERMIA
- CONTINUARE MOBILIZZAZIONE
PASSIVA E ATTIVA ASSISTITA CON
BASTONE E CARRUCOLE
- AUMENTARE VIA VIA LA DIFFICOLTA’
DEGLI ESECIZI
- FLESS: 130/180°
- ABD: 90°
- RI e RE AUMENTO PROGRESSIVO
CON ARTO FACILITATO IN ABD DI
25-30°
- INIZIARE ES PROPRIOCETTIVI
- INIZIO ES CON ELASTICI (FACENDO
ATTENZIONE ALLA DINAMICA
SCAPOLARE) CHE SI PROLUNGHERANNO
DI INTENSITA’ E DURATA FINO ALLA 12°
SETTIMANA
- RAGGIUNGIMENTO MOBILITA’
COMPLETA
KINESIOTAPING DI
STABILIZZAZIONE ARTICOLARE
3° FASE: 12-16 SETTIMANE
FASE FUNZIONALE
•
•
•
•
RECUPERO COMPLETO DI ROM ATTIVO E PASSIVO
RECUPERO STABILITA’ DINAMICA ARTICOLARE
MIGLIORAMENTO COORDINAZIONE NAUROMOTORIA
RECUPERO COMPLETO DELLE ADL
RINFORZO TRAMITE ESERCIZI AD INTENSITA’ CRESCENTE CON ELASTICI E
PESI. APPENA POSSIBILE, NEI PZ IN CUI SARA’ NECESSARIO, INIZIARE UN
LAVORO MUSCOLARE PIU’ SPECIFICO MIRATO AL RITORNO AL LAVORO O LIEVE
ATTIVITA’ SPORTIVA (PZ DAI 60 AA IN SU=NON SI PARLA DI RIATLETIZZAZIONE)
DALLA 16° SETTIMANA:
• AUMENTO FORZA E RESISTENZA NELLE ATTIVITA’ FUNZIONALI
• UTILIZZO OTTIMALE DELL’ARTO NELLE ADL
• PER QUANTO POSSIBILE RINFORZO DELLE ROTAZIONI
ISTRUIRE IL PZ AFFINCHE’ PROSEGUA IL LAVORO AUTONOMAMENTE!!
 UNA FASE RIABILITATIVA NON ESCLUDE LA
PRECEDENTE ED IL PASSAGGIO DALL’UNA
ALL’ALTRA NON DOVRA’ ESSERE REGOLATO
SOLTANTO DAI PROTOCOLLI MA DALLA VISIONE
GLOBALE DELLA CONDIZIONE DEL PAZIENTE
SIA FISICA CHE PSICOLOGICA.
 E’ SEMPRE IMPORTANTE ELIMINARE I
COMPENSI (QUALORA SI SIANO INSTAURATI).
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PROTESI INVERSA DI SPALLA: RECUPERO FUNZIONALE Ft