Bibione guarda all’AVvenire: le serate della settimana. SPETTACOLO TEATRALE NOTTE BIANCA Lunedì 4 luglio ore 21.15 Dalle ore 20 di ogni giovedì alle ore 8 del venerdì, notte bianca in chiesa. Ore 20.00 apertura adorazione eucaristica Ore 21.15 lectio divina sul vangelo della domenica successiva Camminiamo insieme… Bollettino settimanale della Parrocchia S. Maria Assunta, Via Antares, 18 - BIBIONE anno VIII/26, 3 luglio 2011 tel. 0431/43178; cel. 3491554726 Il numero del 26 giugno è stato stampato in 1200 copie. Rimaste 0. www.parrocchiabibione.it Pinocchio: La storia nella Storia Spettacolo proposto dalle compagnie Sichàr (Bibione) e Controcorrente (Tamai) In collaborazione con Jobel Teatro (Roma) INCONTRO COL TESTIMONE Martedì 5 luglio ore 21.15 Auditorium parrocchiale Educarsi alla libertà di ricordare: beato Giovanni Paolo II. Intervengono S.E. mons. Piero Marini e d. Bruno Cescon. Piero Marini è stato il Cerimoniere del Papa per moltissimi anni (lo abbiamo sempre visto accanto a Giovanni Paolo II durante le celebrazioni). Chiesa aperta tutta la notte con l’adorazione eucaristica. Il parroco rimane disponibile per colloqui e/o confessioni per tutta la notte. Una suora di Carità (Maria Bambina) - assicura presenza per un confronto dalle ore 21 all’esaurimento della richiesta. Una presenza e un servizio attraverso il quale si desidera offrire quel contributo che è il genio femminile. S. MESSA ANIMATA da 150 coristi GOSPEL DOMENICA 10 LUGLIO Ore 21.15 S. Messa animata da 150 coristi Gospel. Piazzale Zenit. Al termine fuochi d’artificio. La s. messa in parrocchia sarà sospesa. [email protected] GIOVANNI PAOLO II: IO SONO UN PAPA AMABILE. di S.E. mons. Piero Marini «Quella di Giovanni Paolo II era la santità di chi ha vissuto in modo straordinario l’ordinarietà del proprio ministero sacerdotale ed episcopale». L’arcivescovo Piero Marini, dal 30 settembre 2007 presidente del Pontificio comitato per i congressi eucaristici internazionali, è stato a fianco di papa Wojtyla per l’intero pontificato, dapprima come cerimoniere e quindi, dal 1987, come maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Dai suoi ricordi è scaturito un libro che sarà presentato martedì sera presso l’oratorio parrocchiale a Bibione. Quando le venne chiesto di svolgere il compito di maestro delle celebrazioni, come riuscì a entrare in sintonia con quanto lui desiderava? «Creare un’intesa con Giovanni Paolo II fu molto facile e veloce, poiché era un uomo aperto e sincero. Soprattutto nei primi tempi confrontavo con lui ogni aspetto delle cerimonie, ma dopo un po’ mi resi conto che aveva raggiunto una piena fiducia in me. Lui aveva profondamente assimilato le idee del Concilio, anche se le sue devozioni conservavano una radice polacca. Per esempio, lo ricordo negli ultimi tempi mentre leggeva nella sua lingua madre, su un libretto consunto, le litanie di Gesù sommo ed eterno sacerdote, oppure la coroncina della Divina Misericordia ispirata dalle rivelazioni di santa Faustina Kowalska». Che cosa ha imparato da lui? «Soprattutto come deve vivere un prete, un vescovo del Concilio, celebrando l’Eucaristia e i sacramenti con la propria comunità e annunciando la Parola». Quali caratteristiche della sua santità lei ha conosciuto maggiormente? «Io ho visto soprattutto una vita normale,la vita di un uomo che è andato incontro a tutti, sin dalla sua prima celebrazione pubblica all’inizio del pontificato. Karol Wojtyla si è fatto santo dandosi agli altri, facendo dellaliturgia un mezzo per comunicare e per evangelizzare. Era un Papa molto umano, che si faceva voler bene da tutti e metteva ciascuno a proprio agio». Ma come ha vissuto Giovanni Paolo II la sua malattia? «Ha accettato tutte le stagioni della sua vita e le ha vissute intensamente fino all’ultimo. Riusciva a stemperare con un sorriso le difficoltà. Ricordo che in una nunziatura, durante un viaggio pastorale, passò dinanzi allo specchio, si fermò e alzò il bastone minacciandosi scherzosamente: “Ora vedi di camminare dritto!”. Soltanto negli ultimi tempi ha cominciato a provare una certa insofferenza. Per esempio una volta, scendendo lungo la Scala regia, è capitato che avesse uno scatto di nervosismo dopo essersi colpito la mitra con la Croce pastorale. Ma immediatamente baciò il Crocifisso, quasi a volersi scusare di aver perso un po’ la pazienza!». Comunità in cammino: pregando APPUNTAMENTI di SPIRITUALITA’ ORARI SANTE MESSE Feriali Ore 8.00 e ore 19.00 Festivi Ore 7.30, 9.00, 11.30, 19.00, 21.00 ALTRI APPUNTAMNENTI Recita delle lodi: 7.45 Recita del rosario: ore 18.15 Recita dei Vespri: ore 18.45 ADORAZIONE EUCARISTICA Ogni giovedì: Ore 18.00: apertura adorazione eucaristica Ore 18.30: canto dei vespri. Ore 20.00 fino alle 8.00 del venerdì. SENZA EUCARISTIA DOMENICALE NON POSSIAMO NE’ DIRCI CRISTIANI NE’ VIVERE. “Trovare il tempo per pregare, per la messa domenicale, per gli amici...è possibile anche per chi deve comunque rapportarsi con un’attività impegnativa: talvolta è sufficiente mettersi alla ricerca di uno spazio e di un tempo con la stessa ostinazione con cui perseguiamo altri scopi che riteniamo strategici. Basta provare. Testardamente”. ORARI BOOK SHOP (libreria e mostre S. Francesco ed icone) Feriali: dalle 18.00 alle 19.40 Sabato: dalle 18.00 alle 20.15 Domenica: dalle 8 alle 12.40; dalle 18 alle 22 Inoltre, all’inizio e al termine delle conferenze. CATECHISTE. Segnalazione. Carissime/i catechiste/i, sto analizzando dei nuovi “sussidi” per la catechesi. I sussidi seguono lo stile catecumenale, ossia il recupero del significato del battesimo, educando alla Bibbia, alla vita della Comunità, valorizzando l’anno liturgico (la domenica) e suggerendo tempi di preghiera. La proposta è frutto di un’esperienza nuova portata avanti dalle diocesi di Venezia, Brescia e Genova per conto dell’Ufficio Nazionale Catechesi. Composto di una guida per il/la catechista e di un libretto per i ragazzi. Si tratta di una proposta “pilota” che la Diocesi di Brescia ha avviato fin dal 2003 coinvolgendo tutte le parrocchie: si comincia a sei anni con incontri per i genitori, non per i bambini; si prosegue negli altri quattro anni con appuntamenti settimanali per i bimbi e 4/5 appuntamenti all’anno anche insieme ai genitori. L’ordine dei sacramenti è stato giustamente rivisto, e quindi è prevista prima la Cresima e poi l’Eucaristia: il tutto in quinta elementare. In questo senso ci sono varie esperienze: c’è chi fa la Cresima il sabato in cattedrale col Vescovo e la domenica la Prima Comunione in parrocchia. In prima media c’è un percorso di “mistagogia”, ossia il recupero e la spiegazione dei sacramenti. Dalla seconda media pastorale preadolescenti e quindi Azione Cattolica, Scout, attività diocesane… Sto confrontando con alcuni il materiale e a breve lo darò a tutte le catechiste per prendere visione e... usarlo. Pur mantenendo, per ora, il ritmo dei sacramenti soliti. Intanto chi desidera può trovare il progetto su www.percorsolavia.it Comunità in cammino: con stupore e gratitudine. Che incrocio misterioso di destini, sotto a quello vistoso, chiassoso della cronaca e della storia. Da una parte i summit dei potenti, le dichiarazioni di guerra, gli eserciti che invadono o aprono il fuoco, le folle in tripudio; dall’altra gesti quotidiani di ignoti padri e madri, e scelte dapprima silenziose, e studi, e amicizie che compiono len-tamente, come tessere, un mosaico. Accanto alla storia un’altra storia, profonda come un solco d’aratro nella terra, e oscura come i semi che ci vengono buttati a morire. E a rina-scere. Non era forse un giorno all’apparenza come tutti gli altri anche il 18 maggio 1920 a Wadowice, in Polonia? A saperlo, chi era quel bambino appena nato, Karol, ci sarebbe sta-to da fare una gran festa. Ma nessuno sapeva – tranne Dio, che tesse il suo disegno senza clamore. Di modo che in certi giorni, e magari anche in questi nostri, in cui tutto sembra confuso e decadente e smarrito, altri destini, non visti, forse vedono la luce e si dipanano nel corpo della Chiesa. Noi, ignari, scoraggiati, spesso, nel trarre quasi matematicamente le somme di ciò che vediamo, nel paventare il futuro dai titoli dei giornali: dove si annuncia ogni sciagura e violenza e vergogna, ma di quell’altra storia silenziosa non si può riferire. Come il 29 giugno di sessant’anni fa, giorno all’apparen-za ordinario, banale; quando un ragazzo bion-do in una cattedrale tedesca, chiamato, rispondeva: «Adsum». E, egli stesso ignaro, si incamminava verso il soglio di Pietro. Marina Corradi, in Avvenire 29 giugno 2011 ESCO ALLO SCOPERTO: SONO DIVERSO. Caro direttore, ebbene sì, ho deciso di fare outing (uscire allo scoperto). E lo voglio fare su Avvenire, perché mi aspetto che abbia il coraggio di dare ascolto a noi diversi, noi minoranza schiacciata da un pensiero intransigente che non lascia spiraglio alla voce nostra. Capii che in me cresceva un qualcosa di differente dagli altri ai tempi dell’università. All’inizio non compresi bene e portai avanti la mia vita cercando di far finta di niente. Ma non ci riuscivo: quella cosa continuamente ribolliva in me. Nel mondo dei giovani di allora (ho circa 40 anni) però quel che covava nel proprio io tendeva a rimanerci, e non era uso portare i propri sentimenti in piazza per farne una bandiera. Decisi di convivere con questa mia diversità; nei primi tempi il mio essere diverso da (quasi) tutti quelli che mi circondavano mi provocava anche una certa vergogna, e allora tenevo per me la cosa, aprendomi a piccole confidenze solo quando captavo che chi avevo di fronte provava il mio stesso sentimento. Tacevo quando sentivo inveire contro quelli come me, ma nel cuore soffrivo. Oggi però non è più tempo di nascondersi. Non è più il tempo di lasciare che il proprio orientamento resti sommerso per la paura del giudizio, dell’emarginazione sociale e morale. Leggo i giornali, guardo la televisione, e vedo che quelli come me sono bollati come portatori di una strana epidemia da debellare. E allora mi armo di coraggio e faccio outing: sono cattolico! Federico Vincenzi, in Avvenire 30 giugno 2011 Comunità in cammino: con stupore e gratitudine. Comunità in cammino: è stato fatto QUEL GIORNO L’ALTRA STORIA Bollettino del 26 giugno Il bollettino di domenica scorsa è stato stampato in 1200 copie, tutte esaurite. Un numero che aiuta a far cogliere l’importanza di questo strumento sia sotto il profilo informativo che formativo. E’ questo il motivo che mi porta a inserire anche riflessioni o articoli di Avvenire. 60 anni di sacerdozio di Benedetto XVI Il 29 giugno 1951, festa di san Pietro e Paolo, nel duomo di Frisinga vennero ordinati oltre quaranta giovani sacerdoti. Nella Baviera cattolica del dopoguerra quaranta ordinazioni non erano una notizia; ne riferì, probabilmente, solo la stampa locale. Per il resto, quel venerdì era una splendida tranquilla gior-nata di sole. Il giorno dopo in Germania e in Europa la gente avrebbe letto distrattamente i giornali: il 29 giugno 1951 non era successo proprio niente. Tranne che uno dei quaranta di Frisinga, nel giorno di san Pietro e Paolo di sessant’anni fa, si chiamava Joseph Ratzinger. Il cardinale di Monaco, Faulhaber, li chiamò ad uno ad uno, e ciascuno rispondeva: «Adsum», eccomi. «Adsum», rispose anche, fra gli altri, un ignoto ragazzo di 24 anni. E nessuno sapeva, nessuno poteva riconoscere, in quell’evento apparentemente ordinario, che a Frisinga prendeva forma quel mattino un altro pezzo di storia della Chiesa. Veniva ordinato sacerdote un futuro pontefice; ed era un figlio di quel popolo tedesco, da cui si era originata la più sanguinosa delle guerre che era ancora, nei pensieri di tutti in Europa, così aspramente recente e dolorosa. 29 giugno 1951, un giorno, all’apparenza, uguale nella lista oscura dei giorni di cui non ci ricorderemo. Perché la storia spesso non coincide con quella trama nascosta nella storia stessa, che i cristiani chiamano Provvidenza. Sotto alle torri di una cattedrale bavarese: «Joseph Ratzinger». «Adsum», eccomi. Era lo stesso ragazzo, matricola del “servizio lavorativo”, che un ufficiale delle SS aveva cercato, negli ultimi disperati giorni della guerra, di indurre a un arruolamento “volontario”; e che nel rispondere «io voglio farmi prete» era stato coperto di scherni. Era l’adolescente cui un ufficiale della Wehrmacht aveva detto sprezzante: «Lascia perdere, ragazzo: nella nuova Germania non ci sarà più bisogno di preti». E invece ce n’era ancora – ce n’è sempre – bisogno; così che il seminario di Frisinga, adibito a ospedale militare, aveva dovuto già alla fine del 1945 riaprire i battenti, per ospitare centoventi seminaristi; uomini maturi, segnati dalla sofferenza del fronte, oppure nemmeno ventenni; come quel Joseph Ratzinger, appunto, che aveva allora 19 anni appena. E il rettore del seminario di Frisinga era un sacerdote reduce da cinque anni a Dachau; e i ragazzi lo amavano e lo chiamavano semplicemente “padre”, tanto era padre per loro davvero. MUSICAL: JESHUA Oltre 600 le persone presenti lunedì scorso al musical sulla vita di Gesù, proposto dalla compagnia Controcorrente di Tamai (PN). TELECHIARA Martedì 28, alle ore 20.00 e alle ore 23 e poi mercoledì 29 alle ore 9.10, è andato in onda un servizio di 30 minuti su Bibione, trasmesso da Telechiara. Un servizio nel quale è stato presentato il progetto culturale di Bibione e la peculiarità della nostra spiaggia, ossia una località dedicata alla famiglia, alla natura e allo sport. LECTIO DIVINA E NOTTE BIANCA Giovedì scorso oltre 150 persone hanno partecipato alla lectio divina: incontro durante il quale si commenta - in chiave biblica e liturgica - il Vangelo della domenica. Durante la notte ho confessato circa fino all’1: la nottata poi è stata più tranquilla del solito, anche a causa del temporale e della pioggia notturna. Occasione per me propizia per dedicarmi alla preghiera e alla lettura, anche tenendo conto della solennità del Sacro Cuore di Gesù e quindi della giornata di santificazione del preti. ANZIANI e MALATI In questi giorni ho continuato a far visita ai nostri malati, in particolare presso i vari ospedali. Comunità in cammino: cose di casa nostra CAORLE, Aquafollie Mercoledì prossimo accompagnerò i ragazzi che operano in parrocchia al parco acquatico di Caorle. Resterò con loro tutta la giornata. SEMINARIO DI CANTO GOSPEL Sabato 9 e domenica 10 luglio avremo ospiti in parrocchia 150 coristi Gospel per un seminario, ossia un laboratorio di due giorni. Per il dormire provvedono da soli, mentre per i pasti saremo chiamati a dare loro una mano. Il Centro Anziani, attraverso il suo Consiglio, ha dato disponibilità per la sala; stiamo ora contattando vari ristoranti e alberghi per spalmare il più possibile il numero, affinché ogni ente abbia circa 30 persone pur assicurando lo stesso menù. Non conoscendo orari, si punta sul freddo e sul self service. Quanti sono disponibili a dare una mano possono rivolgersi in canonica: servirà presenza ai pasti del sabato e della domenica. La cena della domenica sarà comunque consumata a piazzale Zenith. I coristi animeranno poi le sante messe della domenica ore 11.30, in forma ridotta, e la messa delle ore 21.15 a piazzale Zenith, e qui sarà solenne. Tutti i volontari, liberi dal lavoro, sono pregati di presentarsi a piazzale Zenith per le ore 20.30 in maglietta gialla, per poter essere identificati. Al termine della s. messa, fuochi d’artificio. Avviso che domenica 10 la s. messa delle ore 21.00 sarà sospesa e la chiesa sarà chiusa. Bibione guarda all’AVVENIRE: l’incontro. Comunità in cammino: verso la Festa. EDUCARSI ALLA LIBERTA’ DI ACCOGLIERE E CAPIRE V^ FESTA DI AVVENIRE E DE IL POPOLO Mercoledì scorso un centinaio di persone sono intervenute per ascoltare la testimonianza di Agnese Guglielmi. Mamma di tre figli, si è ritrovata a dover accompagnare il più piccolo all’incontro con Gesù, a causa di un tumore. E in questo cammino si è accorta che alla fine era il suo piccolo Luca che stava accompagnando lei a questo appuntamento. Dopo il comprensibile dramma umano di una madre che si vede in pochi anni venir meno il figlio più piccolo, Agnese si è affidata al Signore lasciando fare a Lui. Così in fondo le insegnava anche il suo piccolo Luca. Se da una parte, dunque, coltivava la speranza della guarigione, dall’altra parte ha sempre chiesto al Signore di aiutarla ad accogliere e capire questa tappa della via, per lei una vera via crucis. Da quell’esperienza è stato pubblicato un libro, “Il libro di Luca”, appunto, edito dalla Piemme. L’obiezione più grande che le viene rivolta è la sua serenità di fronte a questo dramma umano: così avviene nelle conferenze o alla televisione dove spesso viene invitata per raccontare la sua esperienza. Agnese, di fronte a questo, ribadisce che la serenità è un dono che lei stessa ha chiesto al Signore: in Lui si è buttata, a Lui ha chiesto aiuto. Di accogliere, prima; di comprendere poi. Certo, come lei stessa ha testimoniato, più passa il tempo più sente la fatica e la sofferenza per questo distacco, ma altresì sente che il suo piccolo Luca è in cielo, è risorto con Dio e questo infonde in lei fiducia e speranza. Agnese è convinta che se si fosse ribellata, se avesse protestato con Dio e con tutti sicuramente avrebbe trovato più comprensione e appoggio da parte delle persone. Invece no. Lei sa che al di là della fatica umana che vive come donna e come madre, sa che in tutto questo c’è un piano che interpella lei stessa e quanti incontrano Luca attraverso le testimonianze e il libro stesso. A questa libertà siamo chiamati un po’ tutti ad educarci perché solo una libertà che trova in Cristo il suo fondamento sarà in grado accogliere e capire, anche quanto la società odierna non è capace né di accogliere né di capire. Eppure, se ci pensiamo bene, le nostre nonne e i nostri nonni erano più forti nell’affrontare l’esperienza della morte, anche perché la vivevano in casa come un fatto normale della vita. I mass media cattolici: educarsi alla libertà Domenica 10 luglio Ore 21.15 S. Messa animata da 150 coristi Gospel. Piazzale Zenith, al termine fuochi d’artificio. Lunedì 11 Ore 21.15 concerto All’organo il m° Vladimir Kopec accompagnato dall’Ensemble di ottoni S. Paolino di Aquileia Ore 21.15 il musical Dedicato a Te, Signore. Regia Carlo Tedeschi Martedì 12 Mercoledì 13 Ore 21.15 l’Incontro Il ruolo dei mass media cattolici nell’impegno della nuova evangelizzazione. Intervengono S.E. mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione, a colloquio con il dott. Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e d. Bruno Cescon, direttore de Il Popolo. Introduce Carlo Tedeschi con 15 minuti dedicati a Maria, donna dell’Evangelizzazione. Conclude, S.E. mons. Giuseppe Pellegrini. Giovedì 14 Ore 21.15 La notte bianca. Proposta di lectio divina sul Vangelo della domenica. Segue adorazione eucaristica e disponibilità di colloqui e/o confessioni per tutta la notte.