Tutto Quello
Che Devi Sapere
Prima Di Rifare Il Tetto
Le guide Benfatto
Enzo Volpi
Indice degli argomenti
Perché una guida?
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pag. 1
L’importanza del tetto
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pag. 2
Cosa è un tetto?
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pag. 3
Le funzioni del tetto
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pag. 5
E’ il momento di intervenire?
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pag. 7
Chi contattare
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pag. 8
Procedure da seguire
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pag. 9
Progetto del tetto
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pag. 11
Materiali
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pag. 12
Struttura in legno
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pag. 14
Sicurezza
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pag. 15
Tempistica
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pag. 16
Chi scegliere
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pag. 16
Errori da evitare
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pag. 17
Stress da lavori in casa
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pag. 18
Manutenzione del tetto
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pag. 19
Documenti da chiedere
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pag. 20
Perché una guida?
La crescente diffusione delle informazioni tra le
persone, grazie al web e ai social network,
impone una responsabilità anche alle aziende.
Le persone vogliono conoscere. In particolare
vogliono sapere come e con chi stanno investendo il proprio
denaro.
Rivelare i retroscena, i trucchi del mestiere, per dare la possibilità
agli utenti di effettuare acquisti consapevoli, è un obbligo morale.
Questa breve guida si propone di spiegare, attraverso un
linguaggio comprensibile a tutti, quali sono i passi da effettuare
quando si affronta il rifacimento di un tetto.
Al termine della lettura imparerai:
• Che cos’è un tetto
• Come si affronta l’investimento del rifacimento
• Come selezionare gli operatori
• Quali errori evitare
• I tempi necessari
• Chi contattare
Mi auguro che questa guida ti sia di aiuto per ottenere il massimo
da uno degli investimenti più significativi che può capitarti di fare
nella vita.
Enzo Volpi
1
L’importanza il tetto
Da sempre è sinonimo di protezione e sicurezza. Avere un tetto
sulla testa e quindi i piedi all’asciutto rappresenta un elemento
fondamentale per la salute della specie. Ecco perché, di tutti gli
investimenti che si possono fare quando si ristruttura un
immobile, questo è sicuramente il più importante.
Da qui deriva l’attenzione necessaria che dobbiamo porre nel
decidere chi sarà coinvolto nel processo:
di acquisto
di progettazione
di esecuzione dei lavori
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Diventa essenziale fare molta attenzione e dedicare un po’ del
proprio tempo per valutare questa scelta. Sbagliare in questo
ambito può essere molto costoso. Ma non solo.
La sensazione di essere di essere stati trattati male quando si
parla della nostra casa, lascia in bocca una sapore amaro di
intimità violata.
2
Cosa è un tetto?
Cominciamo con il dire molto semplicemente che è quella parte
strutturale dell’immobile deputata a proteggerci dalle
intemperie. Dalla pioggia e dal sole. Protegge i muri portanti e i
solai dall’usura. Impedisce, se isolato, la dispersione di energia
che produciamo per il nostro confort.
Assicura in definitiva il confort ambientale che
decidiamo di progettare ed impostare attraverso gli
impianti come riscaldamento e condizionamento.
Quanto dura la vita di un tetto?
Ecco una domanda interessante che mi sento rivolgere spesso.
L’approccio è più o meno sempre lo stesso.
“Mi ricordo che mio nonno non lo ha mai rifatto,...”
oppure…
“Quello di mio nonno è durato 100 anni!”
Ok occorre sfatare un mito:
NON ESISTE NULLA DI ETERNO!
A maggior ragione quando si tratta della struttura esposta per
decenni all’azione delle intemperie. Il tempo usura ogni cosa.
I nostri nonni, diversamente da noi, praticavano una cosa
chiamata MANUTENZIONE.
3
I nonni curavano il tetto e la casa appena si presentava il
problema. A differenza nostra che siamo sempre presi dalla fretta
e ci accorgiamo del problema, o lo affrontiamo, solo quando
vediamo le macchie di umidità sul solaio e ormai è tardi.
Esistevano figure in passato che si occupavano di
ricorrere o ripassare
il manto di copertura ogni anno. Sostituendo i coppi danneggiati
e risollevano quelli che scivolavano.
Così piano piano, dopo 20 anni avevano sostituito tutto il manto,
e il ciclo ricominciava da capo.
Quindi se ben mantenuto e con il manto efficiente,
un tetto potrebbe durare “per sempre”.
Tornando ai giorni nostri, la durata è strettamente commisurata
con la qualità dei materiali impiegati, con le sollecitazioni
atmosferiche e con l’inquinamento.
TIPO DI COPERTURA
DURATA
Manto in tegole di laterizio
da 15 a 25 anni
Manto in coppi
da 15 a 25 anni
Manto in tegole in cemento
da 30 a 40 anni
Lastre metalliche LPV
da 10 a 15 anni
Lastra metallica alluminio
da 10 a 15 anni
Lastra metallica rame
da 20 a 30 anni
Lastra Fibro cemento
da 10 a 15 anni
4
Le funzioni di un tetto
Il tetto è costituito essenzialmente da una struttura e da un
manto.
I diversi tipi di struttura possono essere:
in legno
in ferro
in calcestruzzo
in latero cemento
in muricci e tavelloni
in lastre prefabbricate di cemento
Il manto di copertura è progettato essenzialmente per assolvere a
queste funzioni:
proteggere
impermeabilizzare
isolare
ventilare
5
La protezione è affidata al manto di copertura che può
essere costituito da tegole, scandole, lastre e pannelli.
L’impermeabilizzazione viene affidata a manti impermeabili
sintetici che possono essere traspiranti o meno.
L’isolamento può essere costituito da materiali sintetici
come poliuretano e polistirene, o naturali come fibra di
legno e sughero.
La ventilazione del sotto manto serve per eliminare l’umidità
in eccesso e per favorire il deflusso dell’aria calda nel
periodo estivo.
E’ tutto qui?
Ebbene non basta!
Un tetto è composto anche di tanti altri elementi che lo
completano e ai quali occorre fare attenzione.
Sono i dettagli a fare la differenza
Ricordiamo brevemente
- lattoneria (canali, pluviali, converse, scossaline)
- i comignoli (caminetti e caldaie)
- esalatori (cucine e bagni)
- Aeratori, fermaneve, parapasseri
- finestre, lucernai e abbaini.
- antenne, parabole
UN DISCORSO A PARTE LO MERITA LA SICUREZZA.
ARGOMENTO CHE VERRA TRATTATO IN UN APPOSITO
PARAGRAFO.
6
E’ il momento di intervenire?
Quando si presenta la necessità di mettere mano alla copertura?
Innanzitutto occorre comprendere da quanto tempo è stato
realizzato e osservarne lo stato di conservazione per capirne il
degrado.
I primi segnali possono essere le tegole fessurate, o con
evidenti scheggiature del materiale che lo costituiscono, (il
I coppi rivolti a nord patiscono il fenomeno dell’imbibizione.
Assorbono cioè molta acqua e umidità che con il gelo si
gonfia, dando origine al fenomeno della scheggiatura
superficiale del laterizio.
laterizio in particolare). Poi occorre notare se sono scivolate e
non bene ancorate alla struttura.
Il segnale principale rimane sempre quello delle infiltrazioni.
Dopo una pioggia abbondante occorre controllare nel sottotetto
se la struttura presenta tracce evidenti di umidità e/o ristagno
d’acqua.
Anche la struttura, in particolare se in legno, può presentare
segnali di usura.
Controllare se il legno è particolarmente fessurato, se vi sono
segni di presenze fungine (di colorazione bianco azzurra), se al
tatto il legno si sbriciola ed è molto spugnoso. Se si osservano
evidenti imbarcamenti nelle travi o travetti.
Per ulteriori approfondimenti puoi fare un TEST qui.
7
Chi contattare
Acquisire informazioni cercando uno specialista o un tecnico
(geometra, architetto, ingegnere).
Acquisire informazioni presso l’ufficio tecnico comunale per
capire le autorizzazioni e i tempi necessari nella propria zona di
residenza (se la pratica autorizzativa necessita di parere
ambientale i tempi si dilatano).
Informarsi se sono disponibili eventuali detrazioni fiscali
(commercialista, CAF).
Informare l’amministratore condominiale nel caso di un
condominio perché attivi immediatamente le procedure del caso.
Se avete qualcuno di cui vi fidate, un tecnico del settore
dell’edilizia, non esitate a parlarne.
Per esperienza l’approccio tecnico è quello che massimizza il
risultato e mette al riparo da errori grossolani. Il fai da te è
molto pericoloso in questo ambito. Un tecnico vi può aiutare
a fare una prima analisi e a redigere un capitolato delle opere
da sottoporre all’impresa. Si può occupare inoltre dei
permessi comunali e del piano della sicurezza.
In alternativa è possibile contattare uno specialista del tetto.
Da diversi anni questa professione si è diffusa e non mancano
in Italia realtà che si sono dedicate completamente alla
costruzione e rifacimento del tetto.
8
Procedure da seguire
a. sopralluogo per l’analisi della situazione e il rilievo delle
dimensioni del tetto e degli elementi relativi alle lavorazioni. in
questa sede occorre fare attenzione allo spazio per il
posizionamento di eventuali ponteggi e agli spazi di ingombro
del cantiere.
b. redazione del preventivo che contempli anche le varie
soluzioni da adottare, composizione dell’offerta. Cercare di
ottenere un preventivo “chiavi in mano”.
c. confronto di tre/quattro preventivi e selezione dell’azienda a
cui affidare i lavori.
d. procedere con le richieste dei permessi comunali, della
progettazione esecutiva e del dimensionamento dei materiali
isolanti per accedere alle detrazioni fiscali.
e. valutare con attenzione le procedure per le detrazioni fiscali,
rivolgendosi ad un consulente (commercialista) o a un centro di
assistenza fiscale (caf). Occorre pianificare in anticipo chi
usufruirà dei benefici. Se è il caso modellare le condizioni
contrattuali su tale parametro.
f. Redigere il piano della sicurezza che tenga conto delle leggi
in vigore e che sollevi il committente da responsabilità inerenti
la salute sul luogo di lavoro.
9
g. comunicare l’inizio lavori e procedere con la realizzazione
degli stessi. Farsi consegnare dall’impresa tutti i documenti che
comprovano la regolarità contributiva della stessa. In
particolare non dimenticate di chiedere all’operatore la polizza
assicurativa di cantiere con cui può far fronte ad eventuali
danni causati durante le operazioni.
h. procedere alle comunicazioni ASL in caso di smaltimento
dell’amianto.
i. Alla chiusura del cantiere comunicare la fine lavori e ottenere
i documenti per le detrazioni fiscali.
j. farsi consegnare le schede tecniche dei materiali impiegati, i
certificati di garanzia proposti dalle aziende produttrici dei
materiali e la dichiarazione di corretta posa degli stessi.
k. farsi consegnare una copia dei permessi comunali e degli
eventuali disegni.
l. farsi consegnare la certificazione e il libretto di manutenzione
della linea vita.
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Il progetto del tetto
Rifacimento di copertura residenziale con struttura in latero
cemento
- rimozione tegole
- rimozione vecchio isolamento
- posa membrana sintetica
- isolamento
- nuovo manto di copertura (tegola in cemento o laterizio) e
colmo ventilato
- accessori e lattonerie
Rifacimento di copertura industriale
- rimozione lastra di copertura (incapsulamento amianto)
- rimozione materassini isolanti e listelli di ancoraggio.
- inchiodatura nuovi listelli
- posa pannello coibentato
Rifacimento di copertura compresa struttura in legno
- rimozione del tetto compresa la struttura in legno
- predisposizione appoggi della nuova struttura in legno
- posa membrana traspirante
- isolamento
- nuovo manto di copertura (tegola in cemento o laterizio) e
colmo ventilato
- accessori e lattonerie
11
Materiali
1. L’isolamento
- gli isolanti si dividono in due famiglie principali, quelli sintetici
e quelli naturali. Tra i primi troviamo poliuretano e polistirene
che vengono definiti materiali super leggeri. Sono in grado di
assicurare un alto isolamento con spessori contenuti. Isolano
bene dal freddo ma non dal caldo. Non hanno prestazioni
acustiche di rilievo.
- I materiali naturali come la fibra di legno o il sughero sono
isolanti massivi. Ovvero hanno un peso per metro cubo
rilevante. Sono adatti per isolare dal freddo, ma con spessori
maggiori rispetto ai sintetici, isolano bene dal caldo e
assicurano confort acustico.
Quindi su un solaio di copertura in latero cemento,
che possiede una sua massa significativa, è
consigliabile usare isolanti sintetici. Su un tetto in
legno sarebbe meglio utilizzare isolanti massivi.
Un’ottima soluzione è quella di accoppiare due strati.
Con l’accortezza di posizionare l’isolante con più
massa nella parte inferiore (ad es. solaio in legno +
cm 8 fibra legno + cm 6 polistirene).
12
2. Impermeabilizzazione
L’impermeabilizzazione avviene ormai perlopiù con membrane
sintetiche, molto sottili e leggere. Possono essere di origine
bituminosa e non traspiranti, quindi impiegate su latero
cemento, dove la struttura assorbe da se la quantità di umidità in
eccesso.
Oppure possono essere traspiranti a più strati, da utilizzarsi su
un materiale vivo come il legno.
3. tipi di manto di copertura
Coppi in cotto. Rappresentano la tradizione, in particolare
nell’Italia centrale. Sono quelli a pesare di più al mq (66 kg/mq
circa) ne servono 33 pz/mq, quindi anche i costi di posa sono
maggiori. Per assicurare una perfetta stabilità vanno alloggiati in
appositi pannelli, o ancora o fissati con ferma coppi in rame
(piuttosto costoso). Vi sono soluzioni più pratiche con monocoppi
che emulano perfettamente l’originale garantendo un’ottima
performance estetica.
Vi sono poi le tegole in laterizio (marsigliese, romana,
portoghese), mediamente ne servono 14 pz/mq e pesano circa
42 kg/mq, durata media 15 anni
Infine le tegole in cemento che richiedono 10 pz/mq con un
peso di circa 45 kg/mq, durata media circa 30 anni
Le tegole in laterizio assorbono più acqua di quelle in cemento
quindi sono sconsigliate nei climi molto freddi e montani.
13
Struttura in legno
Ne esistono di diversi tipi ed essenze, ecco i principali:
- lamellare; è un prodotto composto, con funzioni strutturali,
costituito da lamelle incollate parallelamente alla fibratura. Si
utilizza essenza di latifoglie come faggio, frassino, quercia,
robinia o castagno. Le lamelle hanno spessore da 32 a 40 mm e
le sezioni in larghezza vanno da 80 a 260 mm con incrementi di 20 mm; l’altezza arriva fino a 1.300 mm le lunghezza fino a 18 m.
- kvh, legno massiccio da costruzione kvh (marchio registrato)
squadrato, piallato e essiccato artificialmente. Il giunto a pettine
permette di ottenere elementi di maggior lunghezza. Il processo
di lavorazione e controllo consente ridotte deformazioni e
fessurazioni, che tuttavia sono presenti in quanto caratteristica
del materiale stesso. Abete rosso, Pino, Larice, Abete bianco.
- massello, ricavato da tronchi di abete rosso e piallata su 4 lati a
sezione parallela. Mantiene ottime caratteristiche meccaniche
ed elastiche. Viene utilizzata in lavori di restauro e consente
effetti estetici particolari.
Sfatiamo un mito I. prezzo dei vari tipi di .egno più
o meno è .o stesso Poic,é viene ca.co.ato a. metro
cubo, uti.izzando i. .ame..are c,e costa di più ma c,e
ne ric,iede meno in termini si peso si avrà .a stessa
incidenza de. masse..o c,e invece costa di meno e ne
serve di più come vo.ume Premesso ciò .a sce.ta de.
tipo di .egno è preva.entemente effettuate per ragioni
struttura.i ed estetic,e
14
Sicurezza
Le cadute dall’alto rappresentano la principale causa di infortuni
e di decessi in edilizia. I ponteggi e la protezione delle cadute
dall’alto sono pertanto fondamentali. Non farti indurre nella
tentazione di risparmiare su questo capitolo. NON SI PUO’!
I danni e le conseguenze possono essere devastanti, sia a livello
civile che penale.
1. Ponteggi, sono una specie di gabbia costruita attorno
all’edificio, vanno montati da persone dotate di patentino. E’ la
soluzione migliore ma più costosa. Necessaria se si deve rifare
completamente anche la struttura. Si sfruttano anche per rifare
le facciate.
2. Parapetti, possono essere in legno o tubolari metallici.
Soluzione leggermente meno costosa ma non sempre
praticabile. I morsetti che reggono le traverse di legno vanno
ancorate saldamente alla struttura. Tale operazione deve essere
effettuata in sicurezza di solito con piattaforme aeree.
3. La linea vita, può essere a punti fissi o a cavo. In sostanza si
posizionano dei paletti ai quali è collegato un cavo a cui gli
operatori si legano tramite un’imbragatura. E’ obbligatoria
anche per le manutenzioni future (antennista, pulizia canali,
spazzacamino ecc).
4. Il coordinatore della sicurezza, è una figura ormai non più
nuova ma spesso sconosciuta. E’ il tecnico qualificato che
assevera il controllo e l’applicazione della normativa di sicurezza
e di prevenzione sul luogo di lavoro. Si assicura di TUTELARE il
committente rispetto alle responsabilità civili e penali che i
15
Tempistica
Il tempo è funzionale al grado di complessità dell’intervento, occorre
tenere in considerazione alcuni dei seguenti fattori:
- tempi della decisione: apparentemente semplice, ma quando ci si
accorge di avere un problema è generalmente troppo tardi. Nel
senso che quando si osservano infiltrazioni o tegole particolarmente
bagnate o strutture marcescenti, significa che abbiamo atteso troppo
e l’acqua è riuscita ad arrivare alle strutture.
- iniziare le pratiche, trovare un tecnico e redigere un capitolato può
richiedere 30-60 giorni
- selezione dell’operatore, richiedere e confrontare 3/4 preventivi
richiede fino a 3-6 mesi
- pratiche inizio lavori, 15-45 giorni
Chi scegliere per l’appalto?
Il buon senso non guasta mai. La regola generale dell’EQUILIBRIO vale
sempre. Se si ha la competenza per fare da soli si possono confrontare
i parametri di prezzo e di materiali offerti. Altrimenti occorre chiedere
l’assistenza di un tecnico.
Prediligere le aziende trasparenti, che lavorano con le carte in regola e
che non temono di proporre soluzioni dettate dall’esperienza.
Chiedere informazioni sulla qualità del lavoro, sulla soddisfazione dei
clienti, sugli anni di presenza nel settore è sempre fondamentale.
Verificare, parlando con l’operatore, se esprime rispetto per
l’abitazione, se e in che modo intende seguirvi. Un buon operatore
non è quello che dice che non sbaglia mai, ma quello che è in grado di
riparare agli errori che inevitabilmente accompagnano attività di
cantiere. Fondamentale chi vi tutela con un sistema di assicurazioni.
Ovviamente diffidate ed evitate chi propone prezzi stracciati al ribasso.
La fregatura è dietro l’angolo.
16
Errori da evitare
1
2
3
4
Evitare di intervenire parzialmente. Nel momento in cui ci si
rende conto che la copertura è particolarmente deteriorata, non
cercate di aggiustare la situazione ricorrendo a scorciatoie:
producono spesso conseguenze dannose e costose.
Nel caso delle tegole in laterizio ad esempio, molte aziende
(fornaci) che producevano tegole in passato oggi non ci sono più!
Quindi è praticamente impossibile reperire lo steso tipo di tegola.
E’ sufficiente una modifica allo stampo e il passo delle tegole non
coinciderà più con quelle sul vostro tetto. Assicurare la tenuta in
questo caso è quasi impossibile.
Diffidate da chi con estrema facilità vi dice che è “facile da
riparare”.
Evitare di riutilizzare i coppi. Anche per i coppi “antichi” (quasi
sempre sono vecchi e basta) avendo la manodopera un peso
rilevante, è molto più pratico e veloce buttare i vecchi elementi,
per sostituirli con i nuovi. Piuttosto che abbassarli a terra,
selezionarli e poi rifare il lavoro integrandoli. E’ molto costoso.
Inoltre non si possono ottenere garanzie sui materiali se si
mischiano a quelli già esistenti.
Evitare lavori eseguiti NON in sicurezza. Non rischiare la salute
altrui e nemmeno la tua. Chiedi sempre e solo lavori eseguiti in
sicurezza.
Evitare il fai da te. La burocrazia, l’evoluzione tecnica e ,le
tecnologie oggi in campo richiedono la gestione di un livello di
complessità molto elevato. Fare da soli può funzionare fino ad un
certo punto, poi si rischia di danneggiare se stessi, sia alivello
economico che di risultati. Per cui cerca sempre degli specialisti a
cui affidarti.
17
Stress da lavori in casa
Avere un’impresa in casa comporta sempre un certo nervosismo.
Dovuto, innanzitutto, alla sensazione di fragilità che si avverte
quando “scoprono “ il tetto. La casa è la nostra prima sicurezza
e vederla martoriata anche per poco tempo ci fa sentire a
disagio. Constatare magari che, tra la promessa di un lavoro
perfetto dove tutto viene rappresentato in modo idilliaco e la
realtà fatta di rumore, polvere, sudore e andirivieni di materiali e
mezzi, c’è un abisso, a volte mette in agitazione. Ebbene il tetto,
come ogni altra struttura, non viene calato magicamente dall’alto,
va realizzato ancora manualmente, un elemento alla volta.
Ho potuto affrontare centinaia di queste situazioni dove una
parola detta di troppo, o un attrezzo lasciato in giardino, hanno
dato l’avvio a discussioni che hanno innescato una tensione
eccessiva. Cosa fare?
Innanzitutto serve la consapevolezza che tutto si risolve e, anche
se con un po’ di ritardo, ogni cosa va al suo posto.
Al committente, suggerisco di prepararsi psicologicamente a
questo evento e, soprattutto, di non interrompere il dialogo con
il capo cantiere e con il tecnico incaricato.
All’operatore, suggerisco di comunicare il più possibile i
programmi ai padroni di casa. Informandoli di ogni passaggio, di
ogni problema e di ogni soluzione. E’ meglio affrontare subito
ogni intoppo piuttosto ce trovarsi a bisticciare poi.
18
Manutenzione del tetto
Il tetto è una parte importante della casa, fa parte di un sistema
edilizio esposto agli eventi atmosferici, all’inquinamento e i suoi
agenti chimici, alle sollecitazioni meccaniche quali vibrazioni del
traffico e assestamenti naturali. Pertanto necessita di
manutenzione.
Verifiche periodiche vanno effettuate per impedire brutte
sorprese.
- controllo della stabilità delle tegole, ogni anno
- pulizia canali e pluviali (ogni anno)
- controllo comignoli, ogni anno
- sostituzione tegole rotte, al bisogno
- verniciatura sotto gronda in legno, 2/3 anni
Nel caso è possibile affidare il servizio a ditte specializzate che
verificheranno periodicamente eventuali situazioni da sistemare.
ATTENZIONE!
E’ di assoluta importanza NON salire mai sul
tetto senza essere legati o assicurati a
sistemi di sicurezza.
ATTENZIONE SI RISCHIA LA VITA.
19
Documenti da chiedere
Documento
A chi
chiederlo
Preventivo indicante il tipo di
materiali impiegati
Impresa/
operatore del
tetto
Contratto di appalto
Impresa/
operatore del
tetto
Schede tecniche dei materiali
Impresa/
operatore del
tetto
Copia permessi comunali
Tecnico
incaricato
Comunicazione inizio lavori
Tecnico
incaricato
Documenti fiscali per iva
agevolata
Impresa/
operatore del
tetto
Copia tavole di progetto
Tecnico
incaricato
Assicurazione di cantiere
Impresa/
operatore del
tetto
Fine lavori
Tecnico
incaricato
Garanzie dei materiali e della
posa
Impresa/
operatore del
tetto
Libretto manutenzione della
linea vita
Installatore
linea vita
Certificazione energetica
Certificatore
incaricato
Documenti per detrazioni fiscali
Impresa/
operatore del
tetto
20
Nome
Consegnato Il
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