IL
PERCHE’
DELLA
FESTA
24a domenica per anno
12 settembre 2004
ACCOGLIENZA
La nostra comunità è convocata nel nome del Padre e d el Figlio e dello Spirito santo
AMEN
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito santo siano con
tutti voi
E CON IL TUO SPIRITO
Le parabole che ascolteremo sono giustamente chiamate “il Vangelo nel Vangelo”: rappresentano il culmine
del messaggio di Luca. Parlano del banchetto festoso che fa il Padre per un figlio perduto e ritrovato. Esse
parlano della conversione; ma non del peccatore alla giustizia, bensì del giusto alla misericordia. La grazia
che Dio ha usato verso di noi deve rispecchiarsi nel nostro atteggiamento verso i fratelli peccatori. Il Padre
non esclude dal suo cuore nessun figlio. Il figlio invece può separarsi dal Padre escludendo un fratello.
atto penitenziale
* Signore Gesù,
stiamo vivendo una settimana nella quale la violenza ha preso il sopravvento sulle vicende umane e
pensiamo e incoraggiamo a ricambiare il male con il male.
Abbi pietà di noi
SIGNORE PIETA’
* Cristo Gesù,
nel fratello che sbaglia e poi si ravvede più che gioire noi vediamo una rivalsa della giustezza delle nostre
posizioni. Abbi pietà di noi
CRISTO PIETA’
* Cristo Gesù,
alla festa di tutti spesso preferiamo la festa personale o con il gruppo degli amici.
Abbi pietà di noi
SIGNORE PIETA’
preghiamo
O Dio,
che per la preghiera del tuo servo Mosè
non abbandonasti il popolo
ostinato nel rifiuto del tuo amore,
concedi alla tua Chiesa
per i meriti del tuo Figlio,
che intercede sempre per noi,
di far festa insieme agli angeli
anche per un peccatore che si converte.
Egli è Dio
e vive e regna con te
nell’unità dello Spirito santo
per tutti i secoli dei secoli.
AMEN
PAROLA
La caratteristica di questa preghiera di Mosè in cui intercede per il suo popolo, non è quella di richiamare
l’attenzione di Dio sulla conversione del popolo (che tra l’altro non c’è), ma di interpellare e provocare Dio
stesso in nome di ciò che egli è. Da quel momento la preghiera è già esaudita: Dio non può far altro che
proseguire l’opera della sua misericordia.
DAL LIBRO DELL’ESODO 32
[32.7] In quei giorni il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese
d’Egitto, si è pervertito. [32.8] Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son fatti un
vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele;
colui che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto».
[32.9] Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice.
[32.10] Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione».
[32.11] Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo,
che tu hai fatto uscire dal paese d’Egitto con grande forza e con mano potente?
[32.13] Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la
vostra posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che
lo possederanno per sempre». [32.14] Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo.
Parola di Dio
salmo 50
E' il salmo più celebre di tutto il salterio perché moltissimi credenti si sono identificati nell'esperienza di
conversione del salmista.
Questa preghiera, pur esprimendo un vivissimo senso di colpa e in una
pressante richiesta di perdono, contiene soprattutto l'esperienza della grazia, la gioia della riconciliazione,
l'incontro con Dio "lento all'ira e grande nell'amore ricco di misericordia e di grazia...".
Questo salmo anticipa e prepara il grande messaggio delle parabole dellamisericordia e può essere recitato
con profonda partecipazione da tutti i figli prodighi della storia.
DONACI, PADRE, LA GIOIA DEL PERDONO
[3] Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
[4] Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
[12] Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
[13] Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
[17] Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
[19] Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Il perdono di Dio è inesauribile. Paolo non ha smesso di essere sorpreso e stupìto: il suo caso personale
rivela la straordinaria pazienza di Dio.. A dispetto dei nostri peccati, Dio rivela attraverso di noi il suo perdono
e il suo amore.
DALLA PRIMA LETTERA DI PAOLO APOSTOLI A TIMOTEO
[1.12] Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia
chiamandomi al ministero: [1.13] io che per l’innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è
stata usata misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede; [1.14] così la grazia del Signore nostro ha
sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
[1.15] Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e
di questi il primo sono io. [1.16] Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto
dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita
eterna. [1.17] Al Re dei secoli incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio
Il pericolo terribile della virtù è che essa ci imprigioni, diventi un assoluto perchè manca di quell’elemento, di
quel principio vitale che noi chiamiamo amore, che entrando nella struttura faticosa delle nostre virtù le fa
germogliare.
ALLELUIA, ALLELUIA!
Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha verso di noi: se il nostro cuore ci condanna, Dio è
più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
DAL VANGELO SECONDO LUCA 15
[15.1] Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. [15.2] I farisei e gli scribi mormoravano:
«Costui riceve i peccatori e mangia con loro». [15.3] Allora egli disse loro questa parabola: [15.4] «Chi di voi se ha
cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?
[15.5] Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, [15.6] va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi
con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. [15.7] Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore
convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
[15.8] O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente
finché non la ritrova? [15.9] E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché
ho ritrovato la dramma che avevo perduta. [15.10] Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo
peccatore che si converte».
[15.11] Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. [15.12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del
patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. [15.13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane,
raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. [15.14] Quando ebbe
speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. [15.15] Allora andò e si
mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. [15.16] Avrebbe
voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. [15.17] Allora rientrò in se stesso e
disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! [15.18] Mi leverò e andrò
da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; [15.19] non sono più degno di esser chiamato
tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. [15.20] Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano
il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. [15.21] Il figlio gli disse: Padre, ho
peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. [15.22] Ma il padre disse ai servi:
Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. [15.23] Portate il vitello
grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, [15.24] perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era
perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. [15.25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno,
quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; [15.26] chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
[15.27] Il servo gli rispose: E’ tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto
sano e salvo. [15.28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. [15.29] Ma lui rispose a suo
padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per
far festa con i miei amici. [15.30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per
lui hai ammazzato il vitello grasso. [15.31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
[15.32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è
stato ritrovato».
Parola del Signore
preghiera dei fedeli
Abbiamo avuto modo, o Dio, di riconoscere la tua misericordia e che non abbandoni nessuno di noi al suo
destino. Tu non ci lasci nella mani di forze oscure, nè vuoi che siamo torturati dal senso di colpa. Donaci di
non disperare mai della tua provvidenza.
PERDONA I NOSTRI ERRORI E PORTA GIOIA, SIGNORE
1. Non possiamo non ricordare le vittime delle guerre, dei terrorismi, degli sfruttamenti economici e sessuali specie dei
bambini.
.Fa’ che veramente il mondo possa abbandonare la globalizzazione dell’odio e del profitto e abbracciare invece la
globalizzazione dell’amore e della condivisione... noi ti preghiamo
2. La Chiesa ha il compito di rendere presente al mondo il vero volti di Dio che Gesù ci ha rivelato nel vangelo. Fa’ che
non lo travisi in nome del buon senso, del vantaggio economico, del far bella figura... noi ti preghiamo
3. Il nostro quartiere, come tutti gli altri, è segnato anche da sbagli e abbandoni della fede. Fa’ che prendiamo a cuore la
sorte di quelle persone che si sono trovate a sbagliare o hanno perso la fede in Te... noi ti preghiamo
4. Le nostre famiglie passano momenti di tensione e difficoltà. Fa’ che gli sbagli e le debolezze non diventino un
pretesto per separarsi, ma si cerchi in ogni modo di onorare la promessa di amore che si è celebrata e il compito di
educatori che ci si è assunto... noi ti preghiamo
Con gioia, o Padre, tu vieni incontro al figlio che torna, con gioia tu cerchi la pecora che si è smarrita. Per
questo stiamo davanti a te senza paura, perchè ti sappiamo un Dio amico e colmo di benevolenza. Fa’ che
la pace abiti nei nostri cuori e nella nostra società. Per Cristo... AMEN
EUCARESTIA
Sii favorevole alle nostre preghiere, Signore,
e ricevi con bontà queste offerte:
i doni portati da ciascuno
a gloria del tuo nome
servano alla salute di tutti
e ci rendano testimoni della tua misericordia
per mezzo di Gesù, il Cristo nostro Signore.
AMEN
grande preghiera eucaristica
E’ veramente giusto renderti grazie,
Padre santo, Dio di bontà infinita.
Tu continui a chiamare i peccatori
a rinnovarsi nel tuo Spirito
e manifesti la tua onnipotenza
soprattutto nella grazia del perdono.
Molte volte gli uomini hanno infranto la tua alleanza,
e tu invece di abbandonarli
hai stretto con loro un vincolo nuovo
per mezzo di Gesù, tuo Figlio e nostro redentore:
un vincolo così saldo che nulla potrà spezzare.
Anche a noi offri un tempo di riconciliazione e di pace,
perchè affidandoci unicamente alla tua misericordia
ritroviamo la via del ritorno a te,
e aprendoci all’azione dello Spirito santo
viviamo in Cristo la vita nuova,
nella lode perenne del tuo nome
e nel servizio dei fratelli.
Per questo mistero della tua benevolenza,
nello stupore e della gioia della salvezza ritrovata,
ci uniamo all’immenso coro degli angeli e dei santi
per cantare la tua gloria:
SANTO SANTO SANTO...
Padre, veramente santo,
fin dall’origine del mondo tu ci fai partecipi
del tuo disegno d’amore
per renderci santi come tu sei santo.
Guarda il popolo riunito intorno a te
e manda il tuo Spirito, perchè i doni che ti offriamo
diventino il corpo e il sangue del tuo amatissimo Figlio,
Gesù Cristo, nel quale anche noi siamo tuoi figli.
Eravamo morti a causa del peccato
e incapaci di accostarci a te,
ma tu ci hai dato la prova suprema della tua misericordia,
quando il tuo Figlio, il solo giusto,
si è consegnato nelle nostre mani
e si è lasciato inchiodare sulla croce.
Prima di stendere le braccia fra il cielo e la terra,
in segno di perenne alleanza,
egli volle celebrare la Pasqua con i suoi discepoli.
Mentre cenava, prese il pane e rese grazie
con la preghiera di benedizione,
lo spezzò, lo diede loro e disse:
Prendete e mangiatene tutti:
questo è il mio Corpo
offerto in sacrificio per voi.
Dopo la cena, allo stesso modo,
sapendo che avrebbe riconciliato tutto in sè
nel sangue sparso sulla croce,
prese il calice del vino e di nuovo rese grazie,
lo diede ai suoi discepoli e disse:
Prendete e bevetene tutti:
questo è il calice del mio Sangue
per la nuova ed eterna alleanza,
versato per voi e per tutti
in remissione dei peccati.
Fate questo in memoria di me.
Mistero della fede
Celebrando il memoriale
della morte e resurrezione del tuo Figlio,
nostra Pasqua e nostra pace,
in attesa del giorno beato della sua venuta alla fine dei tempi,
offriamo a te, Dio vero e fedele,
questo sacrificio che riconcilia nel tuo amore l’umanità intera.
Guarda, o Padre, questa tua famiglia
che ricongiungi a te nell’unico sacrifico del tuo Cristo,
e donaci la forza dello Spirito santo,
perchè vinta ogni divisione e discordia
siamo riuniti in un solo corpo.
Custodisci tutti noi in comunione di fede e di amore
con il nostro papa e il nostro vescovo.
Aiutaci a costruire insieme il tuo regno
fino al giorno in cui verremo davanti a te
nella tua casa, santi tra i santi,
con la beata vergine Maria, gli apostoli
e i nostri fratelli defunti che raccomandiamo alla tua misericordia.
Allora nella creazione nuova,
finalmente liberati dalla corruzione della morte,
canteremo l’inno di ringraziamento che sale a te
dal tuo Cristo vivente in eterno.
PER CRISTO, CON CRISTO E IN CRISTO,
A TE, DIO PADRE ONNIPOTENTE,
NELL’UNITA’ DELLO SPIRITO SANTO,
OGNI ONORE E GLORIA
PER TUTTI I SECOLI DEI SECOLI. AMEN.
Conosco il mio peccato: sono io che l’ho commesso.
Giorno dopo giorno si incolla alla mia pelle.
Il mio peccato è presente in me come una sporcizia.
Il mio essere intero ha perduto la sua bellezza!
Frequento inganno e rancore.
Mi attacco a desideri cattivi.
Mi allontano dal vangelo.
L’intero mio essere risulta fuori strada!
Ma sono proprio tutto cattivo, Signore?
Non c’è che menzogna dentro di me?
Sono diventato un essere delle tenebre?
C’è solo debolezza dentro di me?
In Te, Signore, c’è grande tenerezza!
Tu non mi giudichi in base alla mia faccia sporca.
Tu sai che amo la luce.
Non lasciarmi nella polvere!
In Te, Signore, c’è grande bontà!
Lavami dal male che profana il mio cuore.
Fammi passare attraverso la luce
e diventerò più bianco della neve!
In Te, Signore, c’è grande misericordia!
Non togliere da me la gioia della tua presenza.
Il mio essere reca le tracce del peccato.
Afferra queste mani che tendo verso di te!
Mi venga in aiuto il tuo Spirito di santità!
Allora io crescerò nella purezza.
E sul mio essere ancora sporco
si poserà l o splendore del tuo Volto!
La tua misericordia,
Dio nostro Padre,
è senza misura:
come potremo renderti grazie?
Facci ritrovare nel pane spezzato
e nel sangue versato per noi
la sorgente di una meraviglia
sempre nuova
e un assaggio della gioia
che ci riservi nella tua casa,
Dio benedetto nei secoli dei secoli.
Amen.
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IL PERCHE` DELLA FESTA 24a domenica per anno