10/13 new ANNO XVII 23-29 marzo 2013 Sistemi economici e sociali della Puglia e 1,00 - Settimanale di informazione economica - www.gazeco.it - Spedizione in abb. postale 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari SUL GARGANO IL FUOCO DELLA PASSIONE DI CRISTO - STAGNANI A PAG. 18 OSSERVAZIONI SUL PIANO IN DEROGA NASCE AGRINSIEME DALL'INTESA TRA CONFAGRICOLTURA, CIA E LE COOP Ammortizzatori sociali è sempre la solita... musica L'unione fa l'agricoltura n NICOLA CONTINOLO N el suo solito stile espressivo letterario il Presidente Vendola il 19 febbraio 2013 ha annunciato il varo di un piano straordinario per i percettori di ammortizzatori sociali in deroga. Con questo piano, in attuazione dell'azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego e degli accordi stato regioni degli ultimi tre anni, la regione intende “prendere in carico” i circa 40.000 lavoratori in mobilità (17.000) e cassa integrazione in deroga (23.000), integrarne il reddito, formarli ed accompagnarli in un percorso di reinserimento lavorativo, con l'intento di “farsi carico della povertà e provare a combatterla”. Il piano nasce con l'intento di promuovere l'aggiornamento ed il potenziamento delle competenze di quei 40.000 lavoratori attraverso specifici tirocini formativi, implementare le politiche attive all'interno dei CPI (Centri per l'impiego), coinvolgere il sistema degli enti locali nella promozione della ricollocazione di quei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga ed infine garantire il sostegno al reddito per i lavoratori esclusi dagli ammortizzatori in deroga a partire dal 2013. In attuazione delle sette linee di intervento nelle quali il piano è articolato, vengono impegnate risorse pari a 76.321.036 , delle quali circa 11 mln in misure di sostegno al reddito per i lavoratori che nel 2013 cessano dal beneficio, mentre le altre risorse dovrebbero servire per finanziare le tanto decantate, quanto poco praticate, politiche attive per il lavoro. Vediamo quali sono nel dettaglio le sette linee di intervento. La prima è la formazione di un Catalogo dell'offerta formativa predisposto dalla Regione e corredato di un indice di occupabilità per ogni figura professonale in esso prevista, al quale gli organismi di formazione dovranno attingere. La seconda è la formazione del bilancio delle competenze dei lavoratori percettori di ammortizzatori da attuarsi presso i CPI (Centri per l'impiego). Il Bilancio dovrebbe servire da guida per indirizzare i lavoratori ai percorsi formativi di cui al primo punto, riepilogati nel “Libretto formativo” che accompagnerà i lavoratori, e potrà essere visionato dalle imprese che intendano accedere alle linee di intervento tre e quattro, ovverossia i tirocini formativi e la dote occupazionale consistente nel 50% del costo salariale lordo per l'assunzione dei lavoratori in condizioni svantaggiate secondo le stesse modalità utilizzate nell'avviso 2/2011 del Piano Straordinario per il Lavoro. Le linee di intervento cinque e sei sono relative ai protocolli di intesa con ANCI e UPI per riconoscere premialità alle imprese che assumeranno dalla Banca Dati Percettori (quella costituita dai lavoratori che intraprenderanno un percorso di riqualificazione attraverso i CPI); e con gli Enti Bilaterali per il concorso agli interventi sul potenziamento delle competenze dei lavoratori. segue a pag. 11 Levantanci alle pagg. 4-5 DRAMMATICA RADIOGRAFIA DA UNO STUDIO CERVED: 12MILA AZIENDE CHIUSE Un fallimento dietro l'altro Puzzovio a pag. 7 OCCUPAZIONE Offerta lavoro su internet: più domanda e più offerta Traversa alle pagg. 12 e 13 IL RICORSO A SOCIETÀ SPECIALIZZATE Il factoring "vola" spinto dalla crisi Schirone alle pagine 2 e 3 COME INVESTIRE Index linked consigli per evitare fregature Melpignano a pag. 9 23 marzo 2013 CREDITO 2 Cos'è / Un contratto con il quale l'azienda cliente cede i propri crediti a una società specializzata Il factoring è un contratto con il quale l'azienda cliente cede a una società specializzata, il cosiddetto factor, i propri crediti esistenti o futuri (relativi per esempio a contratti ancora da stipulare), compresi quelli di natura prettamente fiscale. Nella maggior parte dei casi, però, si tratta di crediti di natura commerciale. Il factor fornisce una serie di servizi connessi, che possono essere l'amministrazione, la riscossione o il recupero del credito, erogando un'anticipazione finanziaria rispetto alla sua naturale scadenza. Nell'articolo in basso della pagina accanto alcune definizioni delle parole più ricorrenti. (a.s.) CONFARTIGIANATO n CON L'AUMENTARE DELLA CRISI (E DEI CREDITI) IL FENOMENO SI ESTENDE La PA non paga, la liquidità langue e in Puglia il factoring fa il "boom" n ALESSANDRO SCHIRONE N on è crisi per tutti. Da quando è iniziata la recessione, infatti, sono cresciuti gli affari di rottamatori e riciclatori di rifiuti. Anche insospettabili raccolgono gli elettrodomestici abbandonati nelle campagne o lasciati vicino ai cassonetti e li portano nelle aziende che li reinseriscono nella catena di produzione. Le banche hanno adottato questo stesso “ciclo di smaltimento”, da quando i debitori hanno iniziato ad avere difficoltà nel pagamento delle fatture. Per ripulire i bilanci da queste “scorie” ci si affida sempre più spesso a società specializzate di recupero crediti che mettono sotto pressione famiglie ed imprese. Se c'è crisi di liquidità, vola il factoring e gli utili di queste società crescono vertiginosamente. Lo rivela il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato gli ultimi dati della Banca d'Italia. Se la pubblica amministrazione ritarda nei pagamenti e i fornitori non riescono a riscuotere in tempi brevi i loro crediti, l'alternativa al fallimento è la stipula di un contratto di “factoring” con una società che si occupa di gestioni creditizie. In particolare, il factoring è un contratto attraverso il quale l'aziendacliente cede ad una società specializzata i propri crediti, sia quelli già maturati sia quelli futuri. Oltre alla riscossione, la società garantisce una serie di servizi, a cominciare dall'anticipazione di una somma rispetto alla data d'incasso. A conti fatti, considerato il panorama rarefatto del credito, questa operazione si è rivelata un'ottima occasione di finanziamento per le imprese pugliesi. Un'occasione che in molti hanno colto. Al 30 settembre 2012 ammontavano a 532 milioni di euro tali crediti, di cui 64 milioni “pro soluto” (quando la società di factoring si accolla anche il rischio di insolvenza dell'impresa) e 468 “pro solvendo” (cioè salvo buon fine, quando anche l'azienda-cliente rischia in caso di mancato incasso). Di questi 144 milioni sono a carico delle banche e ben 388 a carico degli intermediari finanziari, autorizzati ad operare in virtù degli articoli 106 o 107. La differenza tra questi ultimi due organismi è che il 107 si occupa direttamente dei servizi di incasso, pagamento e trasferimento di fondi. Per usufruire del factoring si paga una commissione e, se si chiede un anticipo sulle somme da riscuotere, si devono corrispondere pure gli interessi che variano in base alle condizioni di mercato. Alla fine dell'anno scorso, i tassi d'interesse applicati dalle banche sulle nuove operazioni di prestito alle imprese risultavano più alti rispetto al passato. Questo ha permesso alle società di factoring di muoversi meglio sul mercato e di incassare di più. Inoltre le società di factoring non valutano solo l'impresa che cede i crediti, ma anche la qualità dei crediti stessi e quindi dei debitori. I rischi che corrono sono dunque più contenuti. Ad incidere sulla crescita del factoring è stata in primo luogo la pubblica amministrazione che, allungando i tempi di pagamento, ha obbligato fornitori e ditte appaltanti a ricorrere a società specializzate. Pur di non rinunciare all'ossigeno della liquidità, gli imprenditori hanno preferito rinunciare ad una parte del credito atteso e recuperare le somme derivanti da contratti di somministrazione, appalti, prestazioni sanitarie a carattere duraturo e a tempo indeterminato. IL PUNTO / SGHERZA, PREDISENTE PUGLIESE DELL'ASSOCIAZIONE "Ma si riducano le commissioni" “In un periodo di prestiti delle banche con il contagocce, tempi di pagamento dilatati e una mole di fatture da riscuotere, sempre più imprese scelgono lo strumento del factoring - spiega il presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco Sgherza - occorre monitorare l'effettiva applicazione e il rispetto da parte degli enti pubblici della direttiva comunitaria entrata di recente in vigore. Inoltre bi- sogna affrontare il nodo del debito pregresso e coordinare le norme esistenti con quelle sui tempi di pagamento" "La crescente insolvibilità - spiega ancora Sgherza - spinge le imprese a ricorrere alle società di factoring, ma le banche e gli intermediari devono ridurre le commissioni e gli interessi applicati su questo tipo di operazioni”. (a.s.) L'ORGANIZZAZIONE Più 700mila imprese di 870 settori L'UTILIZZO NELLA REGIONE Nella provincia di Bari la fetta più ampia delle operazioni 23 marzo 2013 3 Nel corso del tempo, il factoring è stato pensato come uno strumento troppo complicato e questo ha tenuto sempre lontano le piccole e medie imprese. Nonostante si fosse delineata una situazione di un certo tipo, dopo anni vissuti all'insegna della diffidenza e dello scetticismo le cifre del factoring testimoniano un interesse inequivocabile e crescente. Questo risulta quantomeno abbastanza evidente. Negli ultimi mesi, infatti, i contratti sono lievitati notevolmente, e ci sono senza dubbio ancora ampi margini di sviluppo. Staremo a vedere ciò che accadrà. (a.s.) CREDITO Superata la diffidenza delle piccole e medie imprese negli ultimi anni i contratti sono lievitati velocemente PAGAMENTI n LA LENTEZZA DELLO STATO INCIDE SULL'ECONOMIA Record UE nei debiti Il ritardo medio in Italia è di 90 giorni Confartigianato è un'organizzazione autonoma aperta a tutte le componenti geografiche, settoriali e culturali dell'imprenditoria artigiana e delle piccole imprese. Costituita nel 1946, Confartigianato rappresenta oggi più di 700.000 imprese e imprenditori appartenenti a 870 settori di attività, che nella Confederazione sono organizzati in 120 Associazioni territoriali, 20 Federazioni regionali, 12 Federazioni di categoria, 74 Gruppi di mestiere. (a.s.) La classifica dei “cattivi pagatori” vede largamente in testa gli enti della sanità pubblica, protagonisti di oltre metà (54%) del totale dei debiti non onorati per un periodo che supera i dodici mesi L A giudicare dall'analisi delle operazioni di factoring effettuata nelle sei province pugliesi, lo studio di Confartigianato evidenzia che Bari è la provincia che gestisce la maggiore quota delle operazioni (il 55%). I crediti ammontano a 292 milioni di euro, di cui 75 a carico delle banche e 217 a carico degli intermediari. Nella Bat (Barletta-Andria-Trani) sono gestiti 64 milioni di euro, di cui 26 a carico delle banche e 38 a carico degli intermediari. Il tutto rappresenta il 12% del totale. Brindisi è la provincia più piccola, che gestisce meno del 3%. Si tratta di 15 milioni di euro appena, di cui 5 milioni a carico delle banche e 10 a carico degli intermediari. A Foggia sono gestiti 57 milioni di euro, di cui 11 milioni a carico delle banche e 46 a carico degli intermediari. Rappresenta l'11%. Per quanto riguarda Lecce, banche ed intermediari tengono in carico 59 milioni di euro, di cui 20 milioni a carico delle banche e 39 a carico degli intermediari. Rappresenta poco più dell'11%. A Taranto sono gestiti 45 milioni di euro, di cui 7 milioni a carico delle banche e 38 a carico degli intermediari. Il tutto corrisponde all'8% dell'intera torta. (a.s.) a situazione italiana è di gran lunga la più grave tra i Paesi europei avanzati: la durata effettiva media dei crediti commerciali a livello nazionale (dati Intrum Justitia 2012) è di 96 giorni, con un ritardo medio nell'incasso di 31 giorni. Una situazione decisamente compromessa rispetto, ad esempio, alla Germania, la cui durata è di soli 35 giorni con 10 di ritardo. Nel Regno Unito, il gap è rispettivamente di 44 e 19 giorni, in Francia di 57 e 17. Il divario diventa abissale considerando soltanto i crediti vantati dalle aziende verso lo Stato e gli enti locali: in questo caso l'attesa media in Italia è di 180 giorni con un ritardo medio di 90, contro i 36 giorni (11 di ritardo medio) della Germania, i 43 (18 di ritardo) del Regno Unito e i 65 (21 di ritardo) della Francia. I responsabili di Assifact evidenziano anche i dati di una ricerca condotta dalla stessa associazione su un portafoglio di 17 miliardi di crediti vantati dalle società private verso la Pubblica amministrazione al 31 dicembre 2011 e ceduti a società di factoring: il 60% di quanto analizzato risultava scaduto, un quarto di essi da oltre un anno. La classifica dei “cattivi pagatori”, anche secondo questa indagine, vede largamente in testa gli enti della sanità pubblica, protagonisti di oltre metà (54%) del totale dei debiti non onorati per un periodo che supera i dodici mesi. Uno studio effettuato dal Finest (network europeo di studi sull'intermediazione finanziaria) mette in risalto l'eventuale beneficio per l'economia italiana nel 2011 se lo Stato avesse pagato i suoi debiti a 30 giorni, come previsto dalle norme europee: ben 5,3 miliardi di euro, pari allo 0,33% del Prodotto interno lordo, con conseguente incremento della ricchezza prodotta dello 0,83% invece che dello 0,5%. a.s. GLOSSARIO / LA TERMINOLOGIA UTILIZZATA: ECCO I SIGNIFICATI DELLE PAROLE CHIAVE Nel labirinto di "pro soluto" e "pro solvendo" Facciamo il punto sulla terminologia utilizzata e quindi sul glossario. Si parla di cessione “pro soluto” quando il rischio di insolvenza del debitore viene trasferito anche alla società di factoring. Nella cessione “pro solvendo”, invece, il creditore cedente resta responsabile in caso di mancato incasso. Sono intermediari finanziari (ex articolo 106) i soggetti che esercitano nei confronti del pubblico in via professionale l'attività di concessione di fi- nanziamenti, di assunzione di partecipazioni, di intermediazione in cambi, così come definite dal decreto del Ministero dell'Economia e delle finanze del 17 febbraio 2009, n° 29. Sono invece intermediari finanziari (articolo 107) le società finanziarie iscritte, in base ai criteri fissati dal Ministro dell'Economia e delle finanze, nell'elenco speciale previsto dall'art. 107 del Testo unico bancario (Tub), sottoposti ai controlli della Banca d'Italia. (a.s.) 23 marzo 2013 AGRICOLTURA 4 Mastrobuono: crescita, mercato, alleanze sono le chiavi per uscire dalla lunga crisi “La rete delle associazioni è un punto da cui ripartire in questa fase delicata per il paese”, sottolinea Luigi Mastrobuono (nella foto) direttore generale di Confagricoltura. “Bisogna avere - aggiunge - la capacità di stare insieme per poter guardare al futuro e crescere cercando uniti le strade per uscire dalla crisi. Le parole chiave devono essere crescita, mercato e alleanze, per avere un occhio unico di progettazione e prospettiva”. PROPOSTE n L’INTESA TRA CIA, CONFAGRICOLTURA E COOP PERÒ HA FINORA ESCLUSO COLDIRETTI Agrinsieme, allenza per la terra “Ecco come rilanciare il settore” n In alto, accando al titolo, il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi. Da sinistra una seduta del Parlamento italiano, una del Parlamento europeo e un campo di grano. Sotto la nuova sede foggiana di Confagricoltura n MASSIMO LEVANTACI O biettivo fare “lobbing”, contare di più, nel mare magnum della politica italiana. Gli agricoltori alzano la voce, mostrano un attivismo senza precedenti. Da quando è nata l’alleanza tra Confagricoltura, Cia e le cooperative dell’agroalimentare che hanno dato vita ad “Agrinsieme”, sembra più chiaro come il mondo agricolo reclami un ruolo d’interdizione nelle scelte della politica dal quale finora era stato sempre escluso. Va detto che l’alleanza tiene fuori importanti pezzi della rappresentatività agricola, come Coldiretti (ma non soltanto), che recita da tempo a soggetto un suo monologo smarcandola di fatto da tutto il resto: ma siamo sicuri che questa nuova alleanza non si contrapponga alla scelta coraggiosa e isolazionistica dell’associazione di Marini? Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, non ha perso l’occasione a Foggia in una delle prime uscite pubbliche di “Agrinsieme” di sottolineare i caratteri distintivi dell’alleanza in un quadro politico abbastanza confuso e contradditorio, in grado cioè di lasciare incustodito qualche spazio da colmare. Quel “serve un Governo che abbia la possibilità di fare le scelte coraggiose che il governo Monti in un anno non è riuscito a compiere”, sembra un programma politico oltre che un auspicio di regolarità programmatica. Tanto più che Guidi si augura la ripresa del “lavoro cominciato dal governo Monti, ad esempio sul decreto legge sulla semplificazione”. E’ l’ora delle scelte impegnative anche su fronte agricolo, dopo i vuoti lasciati dall’Italia su fronte comunitario (tre ministri cambiatin in 5 anni). “Chiediamo - dice Guidi - una politica che non accampi, come in passato, la scusa della diversità di opinioni tra le organizzazioni agricole per non decidere o prendere provvedimenti penalizzanti per il mondo agricolo. Agrinsieme sta preparando un dossier con proposte precise da presentare al Governo che andrà ad insediarsi”. La stoccata finale è la summa degli obiettivi LE IDEE / IL SETTORE DEVE FRONTEGGIARE I PESANTI TAGLI DECISI DALLA UE CON LA NUOVA PAC La richiesta: un Piano nazionale per l’agroalimentare Non ci sono buone notizie dall’Europa, la preoccupazione degli agricoltori è soprattutto questo. Il quadro comunitario, dalla riduzione del budget complessivo, prevede per l’Italia una perdita di oltre un miliardo di euro di aiuti nel periodo di programmazione 2014-2020 e, riguardo alla riforma Pac, vedrà gli aiuti diretti agli agricoltori scendere in media da 430 euro a 370 euro l’anno. La ri- duzione dei trasferimenti alle imprese agricole, tenendo conto dell’inflazione, è pari ad oltre il 12% l’anno, solo in parte compensata dal miliardo e mezzo di euro, definito ironicamente cadeau da Guidi, per i Piani di sviluppo rurale. E’ per questo che Agrinsieme sollecita il governo a varare un Piano nazionale di strategia per l’agroalimentare. (m.lev.) di questa mossa (che deve finalmente consentire al settore molto penalizzato da una serie di decisioni a livello europeo di riprendere a produrre ricchezza), quando dice il presidente di Confagricoltura che “il ministero dell’Agricoltura così com’è non va più bene. Serve un centro, una rete, un hub che permetta ai Ministeri dell’Agricoltura, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e della Salute di interfacciarsi tra loro e supportare al meglio le esigenze delle imprese. Così non si può continuare, troppi centri decisionali che non decidono un bel nulla. Siamo in Europa, ma l’Italia non lo dimostra”. Se non è questo un programma di governo… 23 marzo 2013 5 Pietro Salcuni (nella foto), ex presidente regionale di Coldiretti, è il nuovo presidente nazionale dell’Aia, l’associazione italiana allevatori. E’ il primo presidente espresso dalle regioni del Mezzogiorno, “la dimostrazione - sottolinea Gianni Cantele, presidente regionale di Coldiretti - del livello raggiunto dalla classe imprenditoriale meridionale”. Salcuni si è detto “molto soddisfatto: un impegno importante per salvaguardare gli interessi della zootecnia nel Paese”. AGRICOLTURA L’esperienza di Pietro Salcuni (Coldiretti) al servizio dell’Associazione allevatori IN CAPITANATA n NELL’ALLEANZA IL 60% DELLE IMPRESE Una forza da 250 mld: “La politica non può più ignorarci” A grinsieme ha il peso a livello nazionale di 1,5 milioni di imprese per 250 miliardi di fatturato (pari al 16% di mercato). In Capitanata il nuovo organismo (nella foto alcuni dirigenti) rappresenta circa il 60% delle imprese agricole associate alle organizzazioni professionali. “Siamo fortemente rappresentativi - spiega Onofrio Giuliano, presidente di Confagricoltura Foggia - ma vogliamo essere inclusivi, piuttosto che rinchiuderci in una torre d’avorio e aspettare che siano gli altri a fare la prima mossa. Abbiamo già rivolto l’invito alle altre organizzazioni datoriali a farsi avanti per contare di più in difesa del mondo agricolo. Siamo comunque già in presenza dell’unico soggetto che a livello nazionale si pone come interlocutore politico facendo leva sulla forza di tre grandi organizzazioni rappresentative sia a livello nazionale che nelle varie derivazioni territoriali”. Gli agricoltori chiedono di entrare a far parte dell’agenda politica, dalla quale finora sono stati completamente esclusi: “Lo si è visto in campagna elettorale - ricorda Giorgio Mercuri, presidente di Confcooperative - i partiti di qualunque schieramento hanno sistematicamente ignorato il dibattito sui problemi dell’agricoltura. Ci auguriamo che il nuovo governo inserisca tra le priorità del suo programma il rilancio dell’agroalimentare, un messaggio di cui si renderà portavoce Agrinsieme”. Gli agricoltori “parlano la stessa lingua - puntualizza il presidente proovinciale della Cia, Raffaele Carrabba - ci possono essere differenze minime le varie associazioni, ma il significato è lo stesso. Agrinsieme è un tentativo per ricordare ai signori della politica che ci siamo anche noi”. (m.lev.) PROVINCIA FOGGIA / IL PIANO DELL’ASSESSORE ALLO SVILUPPO, PAZIENZA Fondi per i Patti, non tutto è perduto Le variegate (e volubili) intese fra associazioni Confagricoltura e Cia sono però in Capitanata da considerarsi alleati d’ufficio dal momento che finora si sono combattuti per la presidenza del consorzio di difesa delle produzioni intensive (dove la Cia ha fatto squadra con Coldiretti e Copagri), stessa intesa formalizzata alla Camera di commercio, in vista dell’elezione del nuovo presidente. Confagricoltura e Cia si ritrovano insieme solo al consorzio di bonifica della Capitanata dopo la sfiducia al presidente Salcuni (Coldiretti). “Se chiudessimo tutti i patti territoriali - afferma l’assessore allo Sviluppo economico della Provincia di Foggia, Pasquale Pazienza - lasceremmo a piedi quelle imprese che stanno ancora investendo con questi strumenti. Poche, ma ci sono. Il vero obiettivo è un altro: il governo ha appena rimodulato fondi per 200 mln in favore dei patti non ancora in liquidazione, il nostro obiettivo è recuperare le somme ancora nelle disponibilità di questi strumenti e cercare di impiegarli per progetti sulle infrastrutture”. (Foto: il Consorzio bonifica Capitanata) PROGRAMMAZIONE Patto Verde dal sogno al fallimento Il patto Verde (finanziamenti ad 83 imprese agricole) è il più grande fallimento della programmazione agricola in Capitanata negli ultimi dieci anni. Il patto è stato messo in liquidazione da Provincia e Camera di commercio con ancora in cassa 5 milioni di euro da distribuire alle imprese, soldi che sono andati ovviamente perduti. “Non c’erano più soldi per la sua gestione - spiega il commissario liquidatore Giovanni Cera - l’ultima cartella di Equitalia di 35mila euro sui contributi pensionistici agli ex dipendenti è stata pagata con fondi dei due enti. Il patto aveva comunque esaurito la sua corsa”. Non la pensa così la Filcams Cgil che accusa Provincia e Camera di commercio di aver “dilapidato un contributo di 5 milioni di euro (la somma residua ancora nella disponibilità del patto, ndr) quando invece - a parere del segretario Gianni Palma - si poteva tentare la trasformazione in società per azioni o in srl (a responsabilità limitata, ndr) come è stato fatto per gli altri due patti assicurando un servizio alle aziende agroalimentari e turistiche del territorio della provincia”. Cera però smentisce il sindacato: “La trasformazione societaria del patto Verde era già avvenuta - spiega il commissario - e comunque quei 5 milioni sarebbero andati perduti perchè è cambiata la filosofia del governo, che oggi con quei soldi punta a finanziare nuove infrastrutture piuttosto che investimenti privati”. (m.lev.) (Nella foto l’assessore provinciale Pasquale Pazienza) 6 23 marzo 2013 23 marzo 2013 7 Le imprese italiane praticano l'eutanasia finanziaria: spossate dalla crisi economica, sfinite dai pagamenti, imboccano la via del concordato preventivo e della liquidazione volontaria: nel 2012, il numero delle aziende fallite ha superato la cifra record di 12.000. Il totale delle cessate attività (104.000 imprese) racconta un'economia in disarmo, priva dell'elemento indispensabile: manca il denaro, la scarsa liquidità determina un'inquietante crescita delle società protestate. (g.p.) LA CRISI Un'economia in disarmo: alle imprese manca il denaro CRISI n SENSIBILE AUMENTO DI CONCORDATI PREVENTIVI E LIQUIDAZIONI VOLONTARIE Nel 2012 boom dei fallimenti: sono 12mila le aziende chiuse Impennata del 64% rispetto al totale del 2008 n GIORGIO PUZZOVIO L e aziende italiane sono giunte alla resa dei conti... in rosso. La crisi economica nel Bel Paese si fa sempre più palpabile ed è certificata dai numeri impietosi: secondo i dati forniti dall'ufficio studi della Cerved Group, nell'ultimo anno 12.000 aziende italiane hanno dichiarato il fallimento. Il numero delle cessate attività cresce in maniera esponenziale, inoltre, considerando la fine delle imprese sancita dalle altre procedure fallimentari e dalle liquidazioni: il totale delle chiusure tocca la cifra record di 104.000 aziende, numero in aumento del 2,2% rispetto all'anno precedente. Il picco di fallimenti toccato nel 2012 supera del 64% il risultato totale del 2008 (ultimo anno precedente alla crisi). Le sventure economiche dell'ultimo quinquennio superano anche le cifre riferite al periodo pre-crisi: il numero di fallimenti del 2012 è il più alto degli ultimi 10 anni. L'analisi del dato deve tener conto del precedente comparto normativo che permetteva, ai tribunali, di dichiarare fallimenti anche per le microaziende. Nonostante siano mutate alcune norme, dunque, sono aumentate le imprese che portano i libri contabili in tribunale. La scure della recessione si è abbattuta con forza su alcuni settori economici più deboli: l'aumento dei fallimenti registra una crescita del 3,1% nel comparto dei servizi e del 2,7% nelle costruzioni. Fra le macerie di un'economia in disarmo, si salva l'artigianato: il settore della manifattura segna un'inversione di tendenza rispetto al passato grazie ad una diminuzione delle cessate attività pari al 6,3% rispetto all'anno precedente. L'industria italiana è colpita al cuore produttivo n Il numero di fallimenti del 2012 è il più alto degli ultimi 10 anni LIQUIDITÀ / SONO TANTISSIME LE IMPRESE IN RITARDO CON I PAGAMENTI “Protestate”: quota record di 47mila Pagamenti ritardati, liquidità inesistente. Il racconto dell'economia italiana attuale lamenta l'assenza del protagonista principale: il denaro. Nel 2012 si è raggiunta la quota record di 47.000 aziende protestate. La situazione è in piena evoluzione negativa: i dati dell'ultimo trimestre dello scorso anno registrano 22.000 imprese in ritardo con i pagamenti. La quota di società protestate è salita del 7,1%, la media dei ritardi è salita a 21,5 giorni. In difficoltà le aziende del Nord, in apnea economica le imprese del Sud: nel Settentrione la quota delle società con ritardi gravi nei pagamenti si attesta al 6%, nel Mezzogiorno il dato raddoppia. (g.p.) del Paese: il numero maggiore di fallimenti si concentra nel Nord Ovest (+6,6%). Il Nord Est non può festeggiare la riduzione delle procedure fallimentari (-4,3% rispetto al 2011) perché deve far fronte alla dura realtà rappresentata dal crescente numero di liquidazioni: l'analisi complessiva dei dati riferiti alla zona, infatti, segnala la chiusura di oltre 20.000 aziende (+8,6% rispetto al 2011). Non vivono momenti felici neanche le società del Centro Italia, segnate dall'aumento delle chiusure aziendali pari al 4,7%. Rimane stabile il dato nel Mezzogiorno: al Sud si registra una lieve diminuzione dei fallimenti rispetto all'anno precedente (0,4%). La realtà del Paese racconta di imprese chiuse ormai in un vicolo cieco, pronte a scegliere la strada dell'eutanasia finanziaria: da settembre 2012, dopo l'entrata in vigore delle nuove norme in materia fallimentare, più di 1.000 aziende hanno fatto ricorso al concordato preventivo con riserva. La procedura, sancita nella legge n. 134 del 2012, prevede la possibilità da parte del debitore di produrre in prima istanza la domanda di ammissione al concordato e di rinviare ad una fase successiva la proposta ed il piano dei pagamenti dovuti ai creditori. L'obiettivo delle modifiche normative, inteso ad offrire nuova linfa all'attività delle imprese in crisi, si sta tramutando in una triste procedura di "morte assistita" per le aziende ammesse al concordato preventivo. Aumentano anche le liquidazioni volontarie, in crescita esponenziale nel Settentrione (+31,2% nel Nord Est, +25,1% nel Nord Ovest), in salita moderata al Centro-Sud (+9,5%). I 3 settori più colpiti sono il terziario (+14%), le costruzioni (+13,8%) e l'industria (13,1%). 23 marzo 2013 8 [ ] ph: angelo.gi SE DITe stampa dite SEDIT S e dite stampa dite Sedit. Punto di riferimento per la stampa anche di quotidiani nel Sud Italia, partner privilegiato di case editrici e aziende. Tecnologie, conoscenza e organizzazione: la risposta alle nuove sfide della comunicazione e della stampa. 70026 Modugno (Bari) www.sedit.biz 23 marzo 2013 9 RISPARMIO Presentati spesso come semplici assicurazioni, questi investimenti stanno facendo discutere. E i tribunali di tutta Italia stanno riconoscendo le ragioni dei tanti malcapitati, condannando le banche a rimborsare le somme investite BANCA&RISPARMI n I DUBBI E I CHIARIMENTI SUGLI INVESTIMENTI LEGATI AGLI INDICI Occhi aperti sulle "index linked" si rischia di rimanere... all'osso n MASSIMO MELPIGNANO P roviamo a spiegare le index linked: me lo chiedono in tanti. Soprattutto coloro che hanno visto il proprio investimento defaultato (brutto neologismo), cioè andato in fumo. Partiamo dell’inizio: verso una somma alla banca che mi vende la index linked (diciamo 20.000,00 euro). Le Index linked vengono normalmente prospettate dalle banche come prodotti per un lato assicurativi. E’ questo può essere vero: infatti in caso di morte dell’assicurato, viene riconosciuta una determinata somma al beneficiario. Le index linked hanno una durata, diciamo 5 anni. Il meccanismo quindi è il seguente: io stipulo una index linked (sono tecnicamente il contraente) e stabilisco che se nel periodo di durata della polizza (5 anni) dovessi morire, la “prestazione” cioè i soldi dell’assicurazione andranno in favore di mia moglie (beneficiario). Mia moglie incasserà la somma versata da me ( 20.000,00) o forse qualcosa in più: dipende dal contratto. A differenza delle polizze vita tradizionali, in cui verso ogni anno un premio per assicurare l’evento morte, nel caso della index linked si paga una sola somma ed all’inizio: se va male a me, muoio e mia moglie incassa i soldi (viene facile suggerire di adottare la massima riservatezza in famiglia nel caso in cui siano state stipulate polizze di questo genere!). Ma può esserci anche il caso che io alla fine dei 5 anni sia ancora vivo (ed è l’ipotesi che personalmente preferisco). In questo caso la stessa polizza index linked non funzionerà più come assicurazione sulla vita bensì come investimento. Cioè i 20.000,00 euro che ho versato 5 anni prima dovranno essere restituiti a me (contraente), con un certo guadagno. E qui cominciamo a capire qualcosa in più sul loro nome: index linked. Vediamo perché. Come abbiamo appena detto, l’intermediario finanziario che ha “costruito” la index linked ha due necessità (in caso di mia sopravvivenza): da un lato garantire la restituzione del capitale, dall’altro garantire al capitale un certo rendimento per pagarmi gli interessi (certamente nessuno terrebbe ferma una somma per 5 anni senza che produca interessi). Ecco perché, se proviamo a “smontare” una index linked ci accorgiamo che la stessa è composta da due elementi: una obbligazione ed un paniere di titoli. L’obbligazione dovrebbe garantire la restituzione del capitale. Il paniere di titoli (di solito riferito ad uno specifico comparto) dovrebbe garantire il ren- dimento, e quindi la parte di interesse che incasserò dopo i cinque anni (o durante i cinque anni). Questo paniere di titoli genera un indice con cui vengo in contatto: index linked, appunto. C’è il rischio che a questo punto ci siamo persi. Proviamo a verificare se con un esempio riusciamo a semplificare. Immaginiamo una index linked come ad un piatto unico, composto da una bistecca e da un misto di verdure di stagione. La bistecca rappresenta quella parte delle index linked che mi deve dare sicurezza (in caso di fame mi assicura di saziarmi). Costituisce cioè la componente obbligazionaria, il titolo che non mi tradisce (diciamo una obbligazione bancaria). Le verdurine di stagione sono il paniere (mettiamoci funghi, broccoli, patate, ecc.). Una accorta scelta di verdurine mi assicura il surplus di gusto (diciamo il tasso di interesse). Le verdurine sono tutte fresche e di stagione: l’indice (index) di gradimento sarà alto. Le verdurine sono in parte fresche e in parte no? L’indice (index) sarà medio. E così via. A questo indice io guardo per aggiungere alla sicurezza della sazietà che mi garantisce la bistecca, il valore aggiunto del gusto delle verdure di stagione. In apparenza quindi sembrerebbe esser un prodotto perfetto. In caso morte paga a mia moglie una somma (anche se in questo caso la index linked è perfetta per mia moglie, decisamente meno per me). In caso vita mi restituisce il capitale con un rendimento. Così non è: provate a chiederlo ai tantissimi sottoscrittori di index linked in cui il rimborso del capitale (la bistecca) era garantito dalle banche islandesi andate in default (ad esempio la islandese Kaupthing Bank). Con il fallimento della banca islandese la bistecca è sparita ed è rimasto solo l’osso: la conseguenza è che i tanti sottoscrittori di questi contratti hanno perso la garanzia del rimborso del capitale perché chi doveva prestare questa garanzia (la banca islandese) non ha i soldi per pagare. E questa è la prima imperfezione da evidenziare: quando in banca ci dicono che il prodotto è garantito, nessuno formula la più semplice delle domande: “garantito da chi?”. Se lo avessimo fatto 5 anni prima avremmo scoperto che la garanzia non è data né dalla “nostra” banca in cui abbiamo comprato la index, né dalla compagnia di assicurazioni che l’ha emessa (e che di solito è collegata alla banca). Già: ma che assicurazione è quella in cui l’assicuratore non assicura il rischio? E’ come se la mia compagnia di assicurazioni per la r.c. auto, in caso di sinistro, mi dica che non assicura lei il danno ma una banca islandese che è fallita. E quindi il danno lo pago di tasca mia. Sono certo che tutti cercheremmo un’altra assicurazione per la nostra autovettura. Altre contraddizioni sono state evidenziate in questi anni tanto è vero che, da qualche tempo, le polizze index linked, pur continuando a denominarsi polizze, sono state equiparate e prodotti finanziari: quindi a un investimento, a rischio per giunta, e senza alcuna assicurazione. Sarebbe bastato dirlo subito, senza far andare di traverso bistecca ed osso a chi ha perso i propri soldi. I tribunali di tutta Italia stanno riconoscendo le ragioni dei tanti malcapitati, condannando le banche a rimborsare le somme investite. Attenzione quindi alle Index linked, ma anche alle Unit linked, cugini stretti e facenti parte della stessa famiglia di prodotti poco trasparenti e produttivi di debito. 23 marzo 2013 Quorum Italia - Photo: James Steidl - NaDi 10 SOLO NELLE MIGLIORI LIBRERIE quio con Car ese o CoVell Dionisio CiC V oquio a coll isio Dion con C iC C are io con a colloqu io C Dionis iCCa i Più forti del la Paura Vito CoVell a colloquio con i Dionisio CiCC arese Carese P iù f ort i del la P aur a ra a Pau dell orti Più f Più a Paur a l l i de i fort ito CoVell se Paura a l l e d rti Più fo Vito CoVellirese Paura Più forti della Pau ra Vit Paura re. semp nuovo to da n il a accan patto co so negli ra ci st e l’im terio a così is m la pau ito sancisc to e minci mo vag , sconosciu suoni. Co ra. ei o au mond ei colori, n con la p atologico za ,n ip en ri d o iv a d v ll o . ra con c’è nu la vita suo la nost bito: non mente, è ano, il su ce molo to. Sempli l’essere um sto della te el n es d u co o q p orta in , il up che p . lo svil esperienze enza re tavia i u a collo qu io co ulo d le pau un’infl accum , hanno aura, anzi izzazione n ta p an cresci scere la enti, l’org ammini re ad acc comportam la pubblica ttà, il web, el ci ndo nostri ziende e d gia delle , il mo lo a morfo a mediatica delle d one, la pau strazi to dell’agen la i del l’ l’impat uola e del ci più fort i serenità d er sc della uire a rend l’obiettivo ggiunge ra uel ib contr tendoci q auspica di aure reali p an o ra gar ere uman ercorso tra e l’unico ch ss p che l’e stro è un incimento quella di no nv ie è b co l fo azio re. il e su delle ie munic si iz co ar tt e fi ber ella per li iuto d modo rle con l’a petenti. ta m affron persone co i ne e d Più forti dell a a collo la rti del Più fo Più forti della Pau ra Più f orti dell a Pa ura Più f orti dell Vito a Pa CoV ura Dion elli isio CiC cresci ta ad ac , hanno cr u nostri escere la n’influen za ch e po delle comport paura, an rt amen zi azien ti, l’o le paure a de e strazi rg . o d l’imp ne, la morf ella pubb anizzazio at n li o della to dell’age logia delle ca ammin e n sc i contr uola e d da media città, il web tica, il el ib ra ga uire a ren l’ mond , ra d o che l’ ntendoci erci più fo esser q rt u i el della l’obie e um re. il pau ttiv ano n e fittiz ostro è un auspica o di seren it d modo ie e sul co percorso tr i raggiunge à n a affron per liberar vincimen paure re to al ta si ne e d rle con l’a delle fob che l’unic i ie i perso iu o ne co to della co è quella d mpet i enti. municazio e. da sempr nuovo accanto o con il a ci sta la paur sancisce l’impatt rioso negli iste to mo vagi onosciuto e m omincia così sc suoni. C mondo, lori, nei co paura. i ne n i, za co la odor logico conviven è nulla di pato la nostra . non c’ : to è la vita bi , molo su Semplicemente il suo o, . e uman della in questo ppo dell’esser to es nt ilu co sv tavia lo di esperienze, il e porta o enza ch ure. accumul un’influ hanno zi le pa , an ta a, ci ur es cr pa zazione escere la enti, l’organiz ad accr mini am comport lla pubblica am web, ri st no il de iende e logia delle città, ondo delle az fo m e, la mor iatica, il strazion enda med o dell’ag l’impatt ll’ lla pau uola e de erci più forti de della sc renità ire a rend l’obiettivo di se bu ri nt el co iunge endoci qu a di ragg ra garant umano auspic ere che l’ess re. Più f ort i del Vito la P CoV aur Dio elli nisio a CiCC a collo quio con are se accu m cresci ulo di es p ta ad ac , hanno erienze, il cr nostri escere la un’influen contesto d delle comport paura, an za che p ella o amen az zi strazi iende e ti, l’o le pau rta re o l’imp ne, la mo della pub rganizzazi . at rf b della to dell’age ologia del lica amm one sc contr uola e d nda med le città, il ini iatica w ib el , il m eb, ra ga uire a re l’ ondo ra n che l’ ntendoci derci più esser forti quell’ e d re. il o nostro umano au biettivo d ella pau e fitt i sere spica è un iz n mod ie e sul co percorso di raggiu ità o n affro per liber nvincimen tra paure ge n ar re ne e tarle con si delle fo to che l’u ali di per l’aiuto n bi ic eè o sone comp della com quella di unicaz etenti . io PIÙ FORTI DELLA PAURA VITO COVELLI a colloquio con DIONISIO CICCARESE 23 marzo 2013 Ammortizzatori sociali è sempre... L'ultima linea è quella relativa al sostegno al reddito dei lavoratori presenti nella Banca Dati percettori del 2012 che cessano dal beneficio da quest'anno. Se non fosse per la tempistica un po' sospetta, una settimana prima delle elezioni politiche, e la fretta assoluta con cui è stato varato, decantata come un merito nella presentazione, ci sarebbe da esultare per questo "Piano Straordinario”. Finalmente un moderno piano che non si limita ad elargire risorse con sole finalità assistenzialistiche, ostinandosi a voler considerare attivi posti di lavoro di fatto scomparsi, ma che tenta di azionare politiche in grado di spingere i lavoratori ad un ruolo più attivo verso il reimpiego. Purtroppo però, la fretta e la tempistica ci inducono proprio a sospettare che si tratti del solito provvedimento assistenzialistico preelettorale che tamponerà, con forme più "moderne", l'emergenza dei 40.000 lavoratori che nel 2013 si troveranno senza sostegno al reddito. Senza, peraltro, riuscire ad attivare nella sostanza quelle politiche moderne cui dichiara di ispirarsi e, soprattutto, senza dare soluzione definitiva al reinserimento di quei lavoratori. Il vero punto debole di questo piano sta in due elementi strettamente legati fra loro: la scelta tutta ideologica di rendere i CPI, operatori pubblici nella gestione del mercato del lavoro, il braccio operativo nell'attuazione del piano; e la scelta di ignorare totalmente le potenzialità che le Agenzie per il Lavoro, operatori privati, avrebbero per rendere attuabile questo piano. Mi permetto di dubitare fortemente che nell'ambito dei CPI, così come sono dotati e strutturati, si riescano a reperire professionalità in grado di effettuare bilanci di competenze ed analisi di fabbisogni formativi: parliamo di psicologi del lavoro e operatori HR specializzati nel recruiting e nella formazione. Figure, queste, già presenti e operanti nelle APL che avrebbero le potenzialità e le competenze per rendere immediatamente operativo il piano; invece, si è scelto di privilegiare il potenziamento e la qualificazione dei CPI, percorso che mi pare alquanto impervio e velleitario. Per dare un'idea di quale sia la mentalità, e “modernità”, che sottende agli operatori pubblici, vi invito a registrarvi attraverso il portale Sintesi della Provincia di Bari alla rete provinciale dei CPI. Ebbene, non basta una semplice registrazione on line, occorre anche scaricare un modulo cartaceo, compilarlo, allegarvi documento di identità e inviarlo via fax, raccomandata o a mano presso un CPI per poter ricevere a mezzo mail ( sono moderni! ) user e pwd di accesso al sistema. Basterebbe solo questo a scorag- giare qualunque persona di buona volontà! Per non parlare poi del Catalogo dell'offerta formativa che dovrebbe essere arricchito dalle attività dei CPI che avrebbero, altresì, il compito di raccogliere le esigenze formative espresse dal sistema imprenditoriale. Ebbene, chi ha maggiormente il polso delle esigenze imprenditoriali? Gli operatori dei CPI inchiodati nei loro uffici o le APL che battono le zone industriali quotidianamente per cercare di vendere servizi alle aziende? Ancora un esempio: provate ad accedere al portale Sistema Puglia - Orientamento, Formazione, Lavoro (lavoro.sistema.puglia.it/PFPuglia) e date un'occhiata alle statistiche sulle professioni più richieste in Puglia negli ultimi dodici mesi dal mercato per i laureati. Ebbene, le statistiche riportano che l'80% è stato assorbito dal mondo della scuola, un 10% dalla sanità e, udite udite, un altro 10 % si sono impiegati come direttori d'orchestra e coro (750 assunzioni). E queste sarebbero le basi statistiche da cui partire per capire le esigenze imprenditoriali? Si provi a chiedere ad una qualunque APL quali sono le figure di laureati più ricercate nell'area industriale di Bari, vi snoccioleranno analisi statistiche dettagliatissime, perché queste costituiscono la base fondante del loro lavoro! Perché quindi non sfruttare immediatamente le conoscenze e le competenze già presenti, mettendole in collaborazione e concorrenza con gli operatori pubblici? Provare, senza pregiudizi ideologici, ad osservare altre esperienze, quali il Labor Lab attivato nel 2007 in Lombardia e riservato a disoccupati con rischio di esclusione sociale, tanto per rimanere all'interno dei confini nazionali. Contrariamente a quanto affermato da Vendola, non mi pare costituisca di per sé garanzia di efficacia il semplice coinvolgimento del partenariato (sindacato e associazioni datoriali) nel monitoraggio dei risultati del piano, né tantomeno che la politica si sia ritratta dalla gestione, “mantenendo un ruolo di programmazione e controllo” di un piano che rimane tutto nella sfera pubblica e fortemente condizionabile dalla politica. Ci viene, anzi, il sospetto che l'intento di rendere i CPI “ dei cantieri operosi, con l'implementazione sia in termini quantitativi che in termini qualitativi”, possa mascherare l'ennesima orgia clientelare. Mi auguro, per quei 40.000 lavoratori, di essere clamorosamente smentito dai fatti. Nicola Continolo il tuo settimanale economico di fiducia su carta e i ad scarica l’applicazione gratuita da iTunes tutti i sabato in edicola Quorum Italia segue dalla prima 11 23 marzo 2013 L AVORO 12 A gennaio la disoccupazione under 24 è arrivata al 38,7% Disoccupazione giovanile da record in Italia. A dirlo sono i dati diffusi dall'Istat secondo cui a gennaio la disoccupazione under 24 è arrivata al 38,7%, la cifra peggiore dal 1992. A livello generale la disoccupazione è salita all'11,7%: anche in questo caso si tratta del tasso più alto dal quarto trimestre 1992. I numeri peggiori nel Mezzogiorno: oltre il 50%. (f.t.) STUDIO n RICHIESTA DI PERSONALE: +17% DAL 2012 Lavoro: online più domanda ma anche più offerta n FABIO TRAVERSA I l lavoro? Si cerca sempre più online. La conferma arriva dal sito leader di annunci di compravendita e lavoro Subito.it che evidenzia un’inaspettata crescita della richiesta di personale pari al 17% rispetto all’inizio del 2012, sebbene si registri un sensibile aumento di annunci di candidati in cerca di occupazione. Sono oltre 200mila coloro che si propongono per diverse tipologie di professioni, ovvero il 37% in più rispetto allo stesso periodo del 2012. Le candidature spontanee sul sito a feb- braio 2013 eccedono gli annunci di posizioni aperte del 175%. Il dato è ancora più significativo se confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente, in cui il delta tra domanda e offerta era del 134%. Incrociando i dati relativi alle offerte di aziende e privati che cercano personale con le oltre 670mila ricerche di lavoro effettuate dai potenziali candidati tra le pagine di Subito.it nel solo mese di febbraio 2013, emerge che le maggiori opportunità sono nell’ambito del “lavoro d’ufficio” (52%) ? responsabili commerciali e agenti di vendita, specialisti IT, programmatori, grafici, manager e operatori di call?center, seguite poi da quelle in ambito turismo e ristorazione (7%), commercio e negozi (6%), ma le inclinazioni di chi naviga a Popolo di grandi tradizioni gastronomiche, gli italiani si confermano infatti amanti della cucina anche quando si tratta di scegliere “cosa fare da grandi”. Tra le posizioni più ambite agli esordi del 2013, rientrano infatti quelle legate al panorama food e ristorazione: circa il 16% di coloro che cercano lavoro su Subito.it aspira infatti a fare lo chef/cuoco (27,50%) ? o líapprendista tale (5,57%) ? il barman (21,15%) o il pizzaiolo (20,38%), seguiti da pasticcere, gelataio, fornaio, lavapiatti o ma?re di sala. Al secondo posto tra le categorie più ricercate, c’è quella dei collaboratori domestici, in primo luogo di tipo assistenziale: il 13,4% delle ricerche di occupazione è orientato a posizioni di badante (52,13%) o dama di compagnia (0,44%), baby sitter (29,19%) colf/domestico (16,51%) o dog sitter (1,30%). Categoria quest’ultima che entra per la prima volta tra le ricerche a partire dall’inizio del 2013. Seguono, in terza posizione, le ricerche degli aspiranti autisti, che rappresentano il 7%. ALMAL AUREA / TRA COLORO CHE HANNO UN TITOLO TRIENNALE SI PASSA DAL 19 AL 23% Laureati: la disoccupazione aumenta L’analisi Almalaurea dei principali indicatori relativi alla condizione occupazionale dimostra come nell’ultimo anno si sia registrato un ulteriore deterioramento delle performance occupazionali dei laureati. Deterioramento che si riscontra non solo tra i neolaureati, i più deboli sul fronte occupazionale perché con minore esperienza, ma anche tra i colleghi laureatisi in tempi meno recenti. Aumenta la disoccupazione (in misura superiore rispetto all’anno passato) fra i laureati triennali: dal 19 al 23%. La disoccupazione lievita anche fra i laureati specialistici, quelli con un percorso di studi più lungo: dal 20 al 21% . Ma cresce pure fra gli speciali- stici a ciclo unico, come i laureati in medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza: dal 19 al 21%. Una tendenza che si registra in generale anche a livello di percorso di studio (anche fra i laureati tradizionalmente caratterizzati da un più favorevole posizionamento sul mercato del lavoro, come gli ingegneri, ad esempio) e di area geografica di residenza. Fra i laureati del 2011 il tasso di occupazione dei laureati triennali, calcolato sullasola popolazione che non risulta iscritta ad altro corso di laurea, ad un anno è pari al 66%; è il 59% tra gli specialistici biennali e il 36% tra i laureati a ciclo unico. (f.t.) 23 marzo 2013 13 Sul fronte dei precari i dati sono da record. Secondo l'Istat nel 2012 hanno superato quota 2,8 milioni: i contratti a termine lo scorso anno sono stati 2,375 milioni (di cui 1,7 a tempo pieno e 675mila a tempo parziale) a cui si aggiungono 433mila collaboratori. Per il livello di dipendenti a termine è il numero più alto dal 1993 e quello dei collaboratori dal 2004. (f.t.) L AVORO Lo dice l’Istat: i precari nel 2012 hanno superato quota 2,8 milioni TERRITORIO n SULLA BASE BASE DEGLI ANNUNCI DI SUBITO.IT Lombardia e Campania: le opportunità maggiori La Puglia è in decima posizione “Il web? Uno strumento immediato e affidabile” I "Il web è fruito da fasce sempre più ampie di popolazione. Questo influisce anche sul mercato del lavoro, in cui, a fronte di una contrazione generale del mercato, Internet si è accreditato nel tempo come strumento immediato e affidabile di ricerca di opportunità professionali e di business sia dal lato della domanda che dell’offerta": così Daniele Contini, amministratore delegato di Subito.it. n base all’analisi degli annunci di Subito.it le opportunità professionali sembrano distribuirsi in maniera tendenzialmente omogenea tra Nord, Centro e Sud: la maggiore concentrazione si ha in Lombardia, che si attesta al primo posto con il 16% di posizioni aperte, al secondo posto la Campania con il 13% e al terzo il Lazio con l’11%. La Puglia è al 5,24%. In decima posizione per il numero di opportunità aperte, la Sardegna sale al primo posto per la sproporzione negativa tra impieghi disponibili sul sito e il numero di annunci di candidati in cerca di opportunità. Quest’ultimo è infatti superiore del 310% rispetto al primo. Al secondo posto nella stessa classi- fica la Sicilia, in cui le candidature spontanee superano le posizioni aperte del 270%, e al terzo il Piemonte, con un delta del 229%. Le minori sproporzioni si rilevano in Umbria (88%), Calabria (79%) e Basilicata (73%). Da Nord a Sud la posizione di cuoco o chef risulta nei primi tre posti delle opportunità più cercate dai candidati in molte delle principali città, al primo posto nelle città di Ancona, Genova, Palermo e Trieste. In numeri assoluti, l’autista è la professione più ambita a Milano (11%), seguita da badante (10%) e cuoco/chef (5%) a Roma (10%) seguita da cuoco/chef (7%) e segretaria (6%) e Firenze (14,5%), seguita da badante (5%) e ope- TENDENZE / UN VERO E PROPRIO CROLLO DEI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO Contrazione della stabilità lavorativa Con la sola eccezione dei laureati specialistici a ciclo unico, ad un anno dall’acquisizione del titolo diminuisce, fra i laureati occupati, il lavoro stabile. La stabilità riguarda così il 41% dei laureati occupati di primo livello (-1 punto rispetto all’indagine 2011) e il 34% dei laureati specialistici. Lo rileva Almalaurea. Rispetto all’in- dagine 2008 la stabilità lavorativa ha subìto una forte contrazione, pari a 10 punti tra i triennali, 6 punti tra gli specialistici, ma solo di 3 punti tra i colleghi a ciclo unico. Contrazione legata in particolare al vero e proprio crollo, in taluni casi, dei contratti a tempo indeterminato. Ciò che rende la situazione ancora più preoccupante è che, alla riduzione della stabilità lavorativa registrata negli ultimi quattro anni, si è associato un aumento particolare dei lavori non regolamentati da alcun contratto di lavoro. Il lavoro nero riguarda il 7% dei laureati di primo livello e degli specialistici, il 12,5% di quelli a ciclo unico. (f.t.) raio (5%). A livello nazionale sono oltre 2.500 gli annunci di candidature spontanee come dog sitter, di cui quasi la metà distribuiti ? nellíordine ? tra Lombardia, Lazio e Piemonte. Un vero e proprio fenomeno sociale che coinvolge protagonisti molto variegati, per posizione geografica, età e curriculum. Chi per passione, chi per sbarcare il lunario agli esordi di una carriera da ingegnere, chi laureando o è in attesa di fissa occupazione, chi per trovare un’alternativa al lavoro che ha perso, chi solo per arricchire il proprio curriculum e aprirsi una porta in più per sbaragliare la concorrenza in un difficile mercato del lavoro. (f.t.) 23 marzo 2013 14 SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO www.lav.it Oltre 50 mila cani si preparano a essere abbandonati. Abbandonare qualsiasi animale è un reato (articolo 727 del codice penale). 23 marzo 2013 15 News da Territorio e Imprese PUGLIA Bando per il mobile imbottito disponibili 101 milioni di euro BASILICATA Un ponte di spaghetti”: Granoro e Università Salento Gal Bradanica: pubblicate graduatorie bandi pubblici Si sono svolte lo scorso 22 marzo, nell’Edificio “Angelo Rizzo” della Facoltà di Ingegneria a Lecce, le prove finali e le premiazioni del concorso “Spaghetti Bridge Competition”, rivolto agli studenti di Ingegneria dell’Università del Salento – Dipartimento dell’Ingegneria dell’innovazione nell’ambito della didattica dei corsi di Scienza delle Costruzioni, che si sono cimentati nel costruire dei modellini di ponte realizzati esclusivamente di pasta e colla, nel rispetto di determinate regole, con gli spaghetti del Pastificio Granoro, che ha sostenuto l’iniziativa. Piano di internazionalizzazione aumenteranno le esportazioni Aumentare la competitività delle imprese pugliesi all'estero attraverso il potenziamento della ricerca, attrarre nuovi investimenti in Puglia, preparare le imprese ad affrontare nuovi mercati. Sono queste i principali obiettivi del nuovo “Programma per l'internazionalizzazione delle imprese”, lo strumento attraverso il quale la Regione Puglia interviene per rafforzare l'apertura internazionale delle aziende pugliesi. Il documento che si chiama per intero "Programma di promozione dell'internazionalizzazione dei sistemi produttivi regionali 2013-14", ed è stato presentato ai rappresentanti dei distretti produttivi, alle associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali. Trasporti e logistica sostenibile governance pubblico-privata Un partenariato pubblico-privato che, attraverso una progettualità condivisa, utilizzi al meglio i fondi regionali, nazionali e comunitari in materia di logistica e trasporti sostenibili, al fine di promuovere un ottimale e veloce trasferimento di persone e merci, alleggerendo il trasporto su strada in termini di tempo e costi e generando servizi e domanda aggregata: è quanto si propone di realizzare il “Protocollo di intesa per la Puglia euro mediterranea” firmato da Regione Puglia – Assessorato ai Trasporti; Università di Bari; Politecnico; LUM; Autorità Portuale del Levante; Autorità Portuale di Brindisi; Autorità Portuale di Taranto; Confapi; CNA; Confindustria; Confartigianato; Camera di Commercio di Bari; Unioncamere Puglia; Fiera del Levante; Aeroporti di Puglia; FAL; Amtab; Ferrovie del Gargano; Ferrovie del Sud Est; Compagnia Portuale; Interporto di Puglia; ANITA. “L'idea di avviare questo percorso nasce per rispondere alla necessità di trovarci pronti per la nuova programmazione europea 2014-2020 e per fornire supporto al tessuto imprenditoriale ed operativo attraverso strumenti concreti”, ha spiegato il presidente della CdC, Alessandro Ambrosi. Il Gruppo di Azione Locale Bradanica ha comunicato che sono state pubblicate le graduatorie definitive dei bandi indetti lo scorso settembre 2012. Nello specifico le graduatorie riguardano gli "Interventi di rinnovamento dei centri storici" rivolti ad enti pubblici, imprese e cittadini; "Sviluppo dell'artigianato locale", "Miglioramento aziendale in agricoltura" e "Zootecnia e filiere" rivolti agli operatori privati, che rientrano nella prima fase del “Piano di Sviluppo Locale”, con uno sblocco di risorse finanziarie di oltre 1,5 milioni di euro. Grande la risposta per il bando “Interventi di rinnovamento dei centri storici" che vede il GAL impegnato nel lavoro di riqualificazione e valorizzazione dei centri storici al quale si andranno a collegare, nei prossimi mesi, nuovi bandi relativi all’ospitalità diffusa. Ottima la risposta da parte degli operatori privati per il bando "Miglioramento aziendale in agricoltura". Per entrambi i bandi ci cercherà di recuperare i progetti ammissibili e non finanziati con uno scorrimento delle graduatorie attraverso una rimodulazione del Piano di Sviluppo Locale. Risultati positivi anche per il bando "Zootecnia e filiere". Camera di Commercio di Matera per i pagamenti alle aziende La Camera di commercio di Matera assicura alle aziende fornitrici di servizi, in regola con gli adempimenti amministrativi e procedurale, il pagamento delle spettanze in otto giorni lavorativi. E’ il risultato che l’Ente camerale e l’azienda speciale Cesp hanno raggiunto grazie alla programmazione organizzativa tra i diversi uffici, nel pagamento dei fornitori delle diverse tipologie di servizi. Tutto questo si affianca alle iniziative messe in campo con il fondo di sostegno alle imprese, con lo sportello di ascolto e con l’osservatorio per il Credito attivato di concerto con la Prefettura. il tuo quotidiano gratuito su carta e i ad www.epolisbari.com Quorum Italia Uscirà a fine aprile il primo bando per risollevare il settore del mobile imbottito dell'area murgiana. È quanto è emerso a Roma nel corso del primo incontro del Comitato di coordinamento per l'attuazione dell'Accordo di Programma. Il Comitato ha così dato avvio alla realizzazione del piano esecutivo delle attività. Al centro del piano l'individuazione delle attività e la relativa programmazione economico-finanziaria che consentirà alle imprese di accedere ai sistemi d’ intervento previsti dall'Accordo di programma siglato l'8 febbraio. Il documento mette a disposizione 101 milioni di euro di risorse, 40 del Ministero dello Sviluppo economico (Mise), 40 della Regione Puglia e 21 della Regione Basilicata. Nel corso dell'incontro, si è condivisa inoltre la necessità di rendere complementari gli incentivi regionali e nazionali per evitare sovrapposizioni e salvaguardare sia le imprese che già operano, che le nuove attività imprenditoriali. I finanziamenti sosterranno interventi per innovare i prodotti e rendere più efficienti i processi e agevoleranno progetti industriali accompagnati da investimenti per la fase di ricerca e innovazione. scarica l’applicazione gratuita da iTunes 16 23 marzo 2013 23 marzo 2013 17 di Vito RAIMONDO diciamolatutta Si allenta il Patto di stabilità? Prima che sia tardi n Il Cancelliere Angela Merkel Pressata dal Presidente Napolitano, dal premier Monti e dal numero uno di Confindustria, Squinzi, la Cancelliera tedesca Angela Merkel si è convinta: il Patto di stabilità può diventare flessibile per la parte destinata agli investimenti e, forse, anche al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione verso il mondo delle imprese. Ma i relativi provvedimenti operativi rischiano di essere attivati da noi, prolissi come siamo, quando gran parte dei buoi saranno usciti dal recinto… e, quindi, le imprese costrette a ridimensionrsi se non addirittura a chiudere. La crisi immobiliare (l'ormai famosissima bolla!) si è dispiegata in tutta la sua terrificante negatività e rischia di portare l'Italia sulla stessa strada percorsa, anni fa, da Usa, Irlanda, Portogallo e Spagna. Le transazioni (fonte Agenzia delle Entrate) nel 2012 sono crollate di 330mila unità rispetto al 2011, mentre arriva la valanga dei negozi sfitti o desolatamente chiusi (15mila nel primo trimestre di quest'anno: fonte Confesercenti). Sono 500mila gli esercizi commerciali vuoti. Bari è al quinto posto con il 23% (è sufficiente fare una passeggiata tra le vide del centro). Intanto, il debito pubblico sfonda il record: 2.022 milioni, un milione al giorno. E la politica è costretta a stare dietro ai capricci sanitari di Berlusconi, agli aforismi di Bersani, alle smanie di Monti e alle sceneggiate alla Franceschiello di Grillo, sempre più nelle vesti di capocomico e sempre meno di probabile statista di una Repubblica delle banane! PERSONE & PAROLE n UNA SPERANZA DAI GESTI DEL PAPA La vitalità della Chiesa sveglierà la Politica? Il programma politico di Berlusconi è imperniato sulla riduzione dell'Imu (e qualcos'altro), quello di Bersani punta sul lavoro (e dintorni), Monti guarda al posizionamento in Europa, Grillo è per il “vaffanculo” (e poi si vede…) In ballo, nei giorni scorsi, c'era anche il governo (anche temporale) della Chiesa cattolica. Ebbene, da Oltretevere è venuta una involontaria (ma significativa) risposta che, al contempo, è una grande lezione di comunicazione (e di marketing in salsa terzomondista?): il messaggio-simbolo di San Francesco Dall’elezione di Papa Francesco una “dritta” per il Governo “Fate presto o l'Italia muore” L'urlo nel silenzio... n Papa Francesco d'Assisi, da secoli, icona della povertà e dell'umiltà in tutto il mondo. Che è un bel monito ai “pavoni” che guidano(?) il minuscolo popolo italiano i quali sono stati spesso (e volentieri) in combutta con la opaca Curia romana. Finalmente un po' di luce e chissà che non si realizzino quelle riforme morali di cui il mondo ha tanto bisogno. Insomma, l'elezione di Papa Francesco come paradigma per la soluzione della questione nuovo Governo? E i prodromi sono l'elezione alla Camere di Boldrini e Grasso? Sconfitte/rivincite I casi del Papato e del prossimo Governo italiano Nel Pd, da tempo, accade di tutto. E di più. Ora si delinea la possibilità che il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, possa correre nella prossima gara per la Presidenza del Consiglio al posto di Pier Luigi Bersani, dato per spacciato. In pratica, uno sconfitto (Renzi, alle primarie), prenderebbe il posto di un altro sconfitto (probabile) che lo ha sconfitto! Un rompicapo, il gioco delle tre carte! Meglio (?) quello che accade nel Pdl dove gli sconfitti non esistono (mai!) poiché c'è un vincitore che n Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani con il sindaco di Firenze, Matteo Renzi ipoteca tutti gli esiti. Ovviamente, si sa chi è! Una cosa del genere è accaduta (con tutte le differenze morali del caso) la scorsa settimana in Vaticano. Papa Francesco fu sconfitto, otto anni fa, da Ratzinger. Ora, però, il prelato italo-argentino s'è preso la rivincita (si fa per dire: a quel livello…) su Benedetto XVI , sconfitto, però, per altre motivazioni. Diciamo: almeno più pregnanti e certamente più nobili. Laura Boldrini e il Pontefice esprimono stessi concetti Solo persone di grande sensibilità e larga umanità avrebbero potuto esprimere, all'unisono, concetti quasi identici, pur se da differenti angoli visuali. Sono Papa Francesco e Laura Boldrini, neo presidente della Camera dei Deputati. Il primo, davanti ad una marea di giornalisti di tutto il mondo (seimila) ha detto: "Vorrei una Chiesa povera per i poveri”; l'altra: "Dovremo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà e non contro i poveri. Quest'aula n Il presidente della Camera, Laura Boldrini, subito dopo l'elezione (quella di Montecitorio, ndr) dovrà ascoltare la sofferenza sociale”. Il confessionalismo non ci interessa, ma l'estratto di quei due discorsi quasi in contemporanea sta a significare che qualcosa sta cambiando in un mondo che continua a percorrere strade di sfrenato materialismo, con annessi odio, aggressioni, sfrenatezze di costumi e quant'altro. “Non vi offendo, perchè non vi ho insultato, ma vi ho descritto” Il talk giornalistico televisivo “Piazza Pulita” (in onda su La7) ha titolato il programma “Fate presto o l'Italia muore”. A molti sarà corso un brivido lungo la schiena. I servizi realizzati hanno registrato tantissimi segnali di disagio socio-economico di buona parte della cosiddetta middle class. Ma, i politici, imperterriti lo insinua il solito Berlusconi continuano la campagna elettorale. Intanto, le varie posizioni partitiche imboccano derive estremistiche e i vertici esitano a trovare un qualsivoglia compromesso a palese dimostrazione dell'assoluta impotenza (e inefficacia) del sistema politico. Che si fa? Messaggio alla Bridgestone: “La Puglia non è Cipro!" “L'irrevocabilità” del provvedimento di chiusura dei giapponesi, in sede ministeriale, è stato eliminato dal linguaggio delle relazioni allo scopo di diluire la rabbia dei lavoratori, ma da indiscrezioni di buona fonte sembra che il management del Gruppo abbia bussato a quattrini agli Enti locali (si parla di 120-130 milioni). Una follia, un ricatto insulso per evitare la chiusura di una fabbrica che produce buoni prodotti e ottimi utili! Tutto ciò non attiene al capitalismo serio, ma ad una vera e propria pratica di pirateria Ma i giapponesi hanno scambiato la Puglia per Cipro? Indro Montanelli 23 marzo 2013 ITINERARI 18 Venerdì santo sul Gargano con le tradizioni della Montagna Per i “curiosi viaggiatori” il 29 marzo, due esperienze culturali fondate su antiche tradizioni. Il Venerdì Santo a San Marco in Lamis per la processione delle “fracchie” infuocate e a Vico del Gargano, per la “Messa pazza” e le “Tre ore di agonia”. Sono due paesi in provincia di Foggia in quel Gargano o Montagna Sacra, dove tradizioni e bellezze paesaggistiche si fondono in un unicum sorprendente. Sempre. A SAN MARCO IN LAMIS LA FOLCLORISTICA PROCESSIONE DELLE "FRACCHIE" CHE HA DUE SECOLI DI STORIA Il sacro fuoco n VITTORIO STAGNANI F uoco purificatore e tanto, a San Marco in Lamis. Memorie pagane e di devozione cristiana erompono la sera del Venerdì Santo con la Processione folcloristico religiosa delle "fracchie" infuocate, antica di due secoli. Almeno 60 carri sono sospinti per le strette stradine del paese che sembra invaso da torce incandescenti. Le "fracchie" sono fatte con rami, o tronchi interi tagliati in verticale e... farciti con altra legna dando al tutto una forma di cono. Sono caricate su speciali carrelli di ferro e zavorrate con sacchetti di sabbia. Il fuoco viene acceso nella parte posteriore della “fracchia”. Alcune sono piccole, altre gigantesche arrivando a pesare anche 30-35 quintali e tutti i nuclei familiari, partecipano, spesso con spirito competitivo, alla preparazione, piuttosto complessa, degli imbuti lignei. La processione parte dalla chiesa dell'Addolorata e si conclude davanti alla chiesa Madre, tra un tumulto di folla, di faville, di profumi d'incenso e del sudore per la fatica di sospingere tanto peso anche in salita. La funzione delle fracchie è dibattuta: c'è, infatti, chi lega la tradizione al cristianesimo, e quindi alla leggenda cristiana che fa accom- pagnare il Salvatore da una fiaccolata lungo la via del Getsemani; altri preferiscono più "paganamente" legarle all'esigenza di illuminare le vie dell'antico borgo, sprovvisto addirittura anche di fanali. I contadini avrebbero quindi pensato di scortare la statua dell'Addolorata dalla chiesa omonima alla Collegiata col bagliore delle rosseggianti fiammate delle fracchie. Il termine sammarchese "fracchia" è di incerta etimologia. Po- trebbe derivare dal latino facula, e quindi da fiaccola, trasformato poi in farchia o fracchja. Per chi decidesse di andare a San Marco in Lamis consigliamo vivamente di non trascurare il Centro storico, il convento di San Matteo Apostolo, il santuario di Santa Maria di Stignano, il museo della civiltà contadina, il museo paleontologico di Borgo Celano. Un itinerario che combina tradizione, cultura e fede. LA TRADIZIONE / UN PROGRAMMA UNICO GESTITO DALLE CONFRATERNITE CHE ESALTA IL RITO DELLA "PASSIONE" A Vico una processione e "tre ore d'agonia" A Vico del Gargano la morte e la Resurrezione dell'Uomo-Dio e il dolore della Madre è gestita dalle Confraternite che dalle prime ore del Venerdì Santo vanno di chiesa in chiesa per le "Madonne" com'è chiamata quest'usanza. Durante questa processione sono portate a spalla le statue dell'Addolorata e di Cristo Morto e dei Cinque Misteri. I confratelli nelle loro tuniche bianche e le mozzette azzurre o rosse, salmodiano i miserere. Nel pomeriggio il rito continua nella chiesa del Purgatorio con la rappresentazione delle "Tre ore d'agonia". Una delle caratteristiche delle manifestazione di Vico è la "Messa pazza" la sera di Giovedì Santo. E' così detta perché al termine della funzione c'è lo "scoppo": i fedeli e i confratelli delle congreghe manifestano il dolore per la prossima crocifissone di Gesù, battendo i pugni sulle panche, movendo le sedie, urlando, e facendo schioccare le "troccole" o "battole", strumenti di legno che producono un suono lugubre simile a quello di tibie battute l'una contro l'altra. All'imbrunire, altro momento di forte esaltazione quando le confraternite che la mattina avevano fatto separatamente le "Madonne", confluiscono in una sola lunga, mesta processione verso un immaginario Calvario che a Vico è ubicato, per consuetudine, sul Colle del Carmine. Qui il rito della "Passione" assume toni davvero inquietanti tanto sono "nuovi" nell'insieme degli altri "Venerdì" in Puglia e in Basilicata. Sul Colle, infatti, ci sono cinque croci a ricordo delle cinque piaghe di Gesù. I confratelli e i fedeli passano in preghiera davanti a quattro croci, ma si soffermano più a lungo di fronte alla quinta con i simboli della Passione di chi, pur essendo Dio, ha sofferto come un comune mortale. Dopo questa sosta la folla ammutolisce, nell'aria si condensano emozioni, lamenti soffocati, ansie e rammarichi. Passano interminabili momenti poi, all'improvviso e all'unisono, dalle gole erompe un boato sconquassante, (pauroso per chi ne è assalito non conoscendo il rito), liberatorio, ci si abbraccia, ci si asciugano le lacrime e si canta "Evviva la Croce". SANITÀ 23 marzo 2013 19 Artrite reumatoide un'App per vivere meglio “Convivere con l'artrite reumatoide, come avere un secondo lavoro H24. “Artrite Reumatoide APP” - dice Antonella Celano, presidente Associazione soggetti con malattie reumatiche - alleggerisce le incombenze di chi ne soffre” (400.000 in Italia; costa 3 mld euro). E' diario elettronico che ricorda quando prendere farmaci, presentarsi a visite mediche oppure ad esami periodici. Un “assistente personale” che aiuta nella difficile gestione della malattia”. L'ALL ARME n LA SOCIETÀ ITALIANA DI NEFROLOGIA COMMENTA IN DATI DI VISITE ED ESAMI Trascurare i reni costa caro Il rischio di ammalarsi si è quadruplicato in pochi anni n NICOLA SIMONETTI A llarme reni: i risultati di visite ed esami effettuati presso i gazebo della Società Italiana Nefrologia (SIN) funzionanti nelle Giornate Mondiali del Rene 2010 e 2011, ripetute il 14 marzo scorso, non tranquillizzano. Il rischio di ammalarsi di reni si è quadruplicato in pochi anni. Il 9% degli under 20 è a rischio malattia renale dimostrata dalla presenza di proteine nelle urine (proteinuria: marker precoce di danno renale e maggiore fattore di rischio nella progressione della malattia renale cronica). Inoltre, il 40% degli over 70 soffre di malattia renale cronica. Obiettivo è tenere sotto controllo ipertensione e diabete, fattori di rischio che possono portare a dialisi e “fermare il danno renale acuto” causato da intossicazioni, veleni, farmaci inappropriati, collassi cardiocircolatori, infezioni o sepsi. Biomarcatori consentono diagnosi precoce 24-48 ore prima. Riparabili i danni renali causa del 90% delle malattie che portano alla dialisi (ogni seduta circa 180 euro). L'INTESA / ACCORDO TRA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA GENERALE E AGROFARMA Agrofarmaci ora più sotto controllo Società italiana medicina generale e Agrofarma (imprese di prodotti chimici per la difesa delle colture da parassiti animali e vegetali) alleate per favorire - dice Claudio Cricelli, presidente medici di famiglia - più ampia conoscenza su sicurezza alimentare con cibi rispondenti a standard grazie a rigidi controlli su agrofarmaci (agli esami, 97,2 % dei campioni conteneva residui entro i limiti legalmente ammessi in Europa). Il settore agricolo incideva sul PIL per il 3% nel 1994 poi sceso a 2,4% (in valori correnti). Da riconoscere quanto i significativi investimenti in ricerca hanno migliorato gli agrofarmaci. IL FENOMENO / BATTERI SEMPRE PIÙ RESISTENTI, GLI INGLESI I PIÙ PREOCCUPATI Si fa più dura per gli antibiotici Cresce la resistenza dei batteri agli antibiotici, causando, specie in ospedale, malattie, morti (25mila in Europa) e, in Italia, spesa aggiunta di oltre 1 mld di euro. Perentorio Dame Sally Davies, responsabile medico del governo inglese: “Se non saranno scoperti nuovi antibiotici, soccomberemo. Infezioni, interventi chirurgici, impianti di protesi, terapie intensive, anche semplici ricoveri ospedalieri, non più protetti da “copertura” antibiotica, sarebbero a grave rischio di mortalità o ineseguibili”. Chiamata in causa anche la crisi economica le cui “strette” impongono riduzioni di procedure di pulizia, di ricerca e di numero di addetti. Su altro piano gli attentati all'efficienza delle difese antiossidanti dell'organismo. Inquinamento, fumo, stress, scorretta alimentazione, inade- guati stili di vita generano stress ossidativo (scompenso tra produzione di molecole reattive ossidanti ed efficienza delle difese antiossidanti proprie dell'organismo. “Eccessivo livello di radicali liberi e/o difese antiossidanti cellulari ridotte sviluppano - dice il prof. Giovanni Scapagnini (università del Molise) danno ossidativo a livello di lipidi, proteine, Dna con perdita di funzione e invecchiamento cellulare. I micronutrienti dell'alimentazione stimolano la sintesi e la funzione del sistema antiossidante endogeno”. Vitamine C, (agrumi, kiwi, vegetali a foglia verde, peperoni,pomodori, acerola, e rosa canina), E, B2 (lievito di birra), selenio, rame, zinco sono validi sostegni alimentari per la protezione da stress ossidativo. “In caso di carenze, sentito il medico, si può ricorrere agli integratori alimentari (volume di vendita in Italia 137,5 milioni di confezioni; 1,9 mld di euro (22 mld di euro a livello mondiale). La prevenzione è al primo posto. Adolescenti più informati; anziani meno. Tra gli adolescenti, grazie alle iniziative SIN, cresce la “cultura della prevenzione”. Il malfunzionamento dei reni, spesso asintomatico, porta a conseguenze gravi (ipertensione, ictus, infarti, scompenso cardiaco) e, in caso di insufficienza renale cronica, a dialisi (costo 50.000 euro/anno (oltre spese trasporti casa/ospedale e viceversa, farmaci, ricoveri, pensioni di invalidità ed accompagnamento, perdita lavoro) e lista d'attesa per trapianto rene. Sono 50 mila i nefropatici (crescono 3% per anno), di cui 7.000 in attesa di trapianto. Per ogni persona che ritarda anche di un solo anno l'ingresso in dialisi vi è un risparmio di circa 50.000 euro. Eventuale screening su 120.000 studenti delle medie superiori di Puglia costerebbe 50.000 euro l'anno. Le informazioni web disponibili sui temi nefrologici sono spesso approssimative od errate. La SIN realizzerà uno spazio web dedicato ai pazienti con malattie renali. 20 23 marzo 2013 23 marzo 2013 21 Lunedì 25 marzo. Invio per via telematica all’Agenzia delle Entrate o agli uffici doganali degli elenchi intrastat relativi alle operazioni intracomunitarie effettuate nel mese di febbraio. Sono tenuti all’adempimento i contribuenti che nel 2012 hanno realizzato operazioni intracomunitarie di acquisto o di cessione per un ammontare superiore a 50 mila euro. Martedì 2 aprile. Trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate della comunicazione delle operazioni effettuate nel mese di febbraio con soggetti residenti nei Paesi black list. Sono escluse le operazioni di cessione e di acquisto di importo pari o inferiore a 500 euro; Registrazione sui registri IVA dei docu- menti riepilogativi delle fatture di acquisto di importo unitario inferiore a 300 euro. Il documento deve riportare i numeri delle fatture e l’ammontare complessivo degli imponibili e dell’imposta, distinti secondo l’aliquota applicata; Registrazione e pagamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione dal 1° marzo 2013. FISCALMENTE LE SCADENZE FISCALI AGENZIA DELLE ENTRATE n LA CIRCOLARE 5/E, D’INTESA CON IL MINISTERO DELL’ECONOMIA Applicazione dell'Imu sull'Irpef Il Fisco fa chiarezza sui redditi n EMILIA CIMINIELLO E CHIARA DAMMACCO L a circolare n. 5/E, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, fornisce chiarimenti sugli effetti dell’applicazione dell’Imu sull’Irpef, per gli anni 2012-2014. Si tratta, infatti, del solo ambito di competenza dell’Agenzia delle Entrate relativo all’Imu, disciplinata da decreti e risoluzioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze. In particolare, il Fisco definisce quali sono i redditi che non sono più assoggettati a Irpef perché vengono sostituiti dall'Imu. Esonero della presentazione della dichiarazione dei redditi. Una circostanza che ha degli effetti anche sugli obblighi dichiarativi: il contribuente che possiede solo redditi sostituiti dall’Imu, infatti, non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi. Se possiede, invece, anche altri redditi deve verificare nelle istruzioni ai modelli di dichiarazione 730 e UNICO PF se la propria particolare situazione rientra tra i casi di esonero. Redditi sostituiti e non sostituiti. Fermo restando il principio secondo cui l’Imposta municipale propria sostituisce, per la componente immobiliare, l’Irpef e le addizionali dovute sui redditi fondiari relativi ai beni (sia fabbricati sia terreni) non locati, l’Agenzia ricorda che per alcuni redditi, espressamente elencati dalle disposizioni che regolano l’Imu, non si produce l’effetto di sostituzione. Rientrano nell’elenco, in particolare: - il reddito agrario (art. 32 Tuir) - i redditi di fabbricati relativi a beni locati diversi da quelli cui si applica la cedolare secca - i redditi derivanti dagli immobili che non producono reddito fondiario (art. 43 Tuir) - i redditi degli immobili posseduti dai soggetti passivi Ires. Casi particolari. Nel caso in cui un immobile sia locato per una parte del periodo di imposta, l’Imu sostituisce l’Irpef e le addizionali dovute sul reddito fondiario relativo alla sola parte del periodo d’imposta in cui l’immobile non è locato. Per la parte del periodo di imposta in cui l’immobile è locato, invece, il relativo reddito fondiario è soggetto a Irpef e alle addizionali calcolate con le regole ordinarie. Immobili inagibili. Quanto agli immobili inagibili per i quali siano rispettate tutte le prescrizioni previste dalla legge (art. 13, comma 3, lett. b del Dl n. 201/2011), in virtù del principio di sostituzione, è dovuta solo l’Imu. Infatti, anche se in caso di inagibilità l’Imu è dovuta - per via dell’abbattimento al 50% della base imponibile - in misura ridotta, l’immobile non può comunque essere considerato esente dall’Imposta municipale e vale, quindi, l’effetto di sostituzione dell’Irpef. Beni posseduti da società semplici. Per i redditi fondiari, relativi a beni non locati, posseduti da società semplici, fattispecie comune nell’ambito delle attività agricole, occorre considerare che: - le società semplici non sono soggetti passivi IRPEF; - a differenza delle società di persone commerciali, in cui il reddito da qualsiasi fonte provenga è considerato reddito di impresa, nelle società semplici il reddito mantiene la natura della categoria in cui lo stesso è classificabile; - per prassi dell’Amministrazione finanziaria, i redditi di partecipazione in società semplici imputati per trasparenza ai soci che non detengono la partecipazione in regime di impresa mantengono in capo a questi ultimi la medesima natura dei redditi da cui promanano. Conseguentemente, l’effetto di sostituzione deve essere applicato in capo ai soci persone fisiche che non detengono la partecipazione in regime di impresa, per la quota del reddito di partecipazione riferibile a redditi fondiari in relazione ai quali operi l’effetto di sostituzione. Per il profilo operativo, dal prospetto di ripartizione del reddito trasmesso dalla società semplice ai soci persone fisiche deve risultare la quota del reddito di partecipazione del socio corrispondente al reddito dominicale dei terreni non affittati o al reddito dei fabbricati non locati per i quali opera l’effetto di sostituzione. Nel caso la società semplice sia partecipata anche da soci che operano in regime d’impresa, l’effetto di sostituzione non si produce in capo a questi ultimi e la quota del reddito di partecipazione corrispondente al reddito dominicale dei terreni non affittati o al reddito dei fabbricati non locati concorre alla determinazione del reddito di detti soci. 22 23 marzo 2013 23 marzo 2013 23 COLLEGAMENTI AEREI - Partenze da BARI Compagnia Part. Arr. Frequenza ORARI IN VIGORE DAL 27/10/2012 AL 30/03/2013 Note 21:05 22:35 MaG da 27/12/12 a 28/03/13 Ryanair 21:10 22:40 Me da 14/11/12 a 27/03/13 12:20 14:05 LMaMeGVSD da 04/03/13 a 30/03/13 Blu-Express 14:15 15:25 D da 28/10/12 a 24/03/13 BERLINO Blu-Express 19:05 20:15 MaG da 08/11/12 a 28/03/13 Airberlin MONACO AirDolomiti Ryanair Frequenza Note 18:00 20:10 MaS da 23/03/13 a 30/03/13 BOLOGNA PARIGI BEAUVAIS 19:15 20:35 Me da 14/11/12 a 27/03/13 09:15 10:50 LMaMeGVSD da 04/03/13 a 30/03/13 MONACO AirDolomiti PALERMO PALERMO BERLINO Airberlin Arrivi a BARIArr. Compagnia Part. Ryanair 13:00 15:10 MaS da 23/03/13 a 30/03/13 BOLOGNA Blu-Express 12:35 13:45 D da 28/10/12 a 24/03/13 Blu-Express 17:30 18:40 MaG da 08/11/12 a 28/03/13 da 02/01/13 a 27/03/13 PARIGI BEAUVAIS Ryanair 06:40 08:00 Ma da 08/01/13 a 26/03/13 Ryanair 12:45 15:05 Me Ryanair 09:35 12:20 Me da 02/01/13 a 27/03/13 Ryanair 06:15 07:30 V da 21/12/12 a 29/03/13 Ryanair 08:00 09:20 V da 21/12/12 a 29/03/13 Ryanair 12:50 15:10 L da 07/01/13 a 25/03/13 Ryanair 09:40 12:25 L da 07/01/13 a 25/03/13 Ryanair 06:20 07:40 L da 07/01/13 a 25/03/13 Ryanair 08:05 09:25 L da 07/01/13 a 25/03/13 Ryanair 13:30 15:50 D da 28/10/12 a 24/03/13 Ryanair 10:20 13:05 D da 28/10/12 a 24/03/13 Ryanair 06:30 07:50 MeGS da 09/01/13 a 30/03/13 Ryanair 08:15 09:35 MeGS da 09/01/13 a 30/03/13 Ryanair 17:30 19:50 S da 10/11/12 a 30/03/13 Ryanair 14:20 17:05 S da 10/11/12 a 30/03/13 Ryanair 06:40 08:00 Ma da 08/01/13 a 26/03/13 Ryanair 11:35 12:55 D da 11/11/12 a 24/03/13 Ryanair 17:50 20:10 V da 09/11/12 a 29/03/13 Ryanair 14:40 17:25 V da 09/11/12 a 29/03/13 09:50 11:10 D da 11/11/12 a 24/03/13 22:15 23:35 LD da 07/01/13 a 25/03/13 PISA Ryanair Ryanair PISA Ryanair 20:30 21:50 LD da 07/01/13 a 25/03/13 Ryanair 22:30 23:50 V da 09/11/12 a 29/03/13 Ryanair 06:30 08:15 V da 11/01/13 a 29/03/13 Ryanair 08:40 10:05 V da 11/01/13 a 29/03/13 Ryanair 20:45 22:05 V da 09/11/12 a 29/03/13 Ryanair 07:00 08:45 L da 14/01/13 a 25/03/13 Ryanair 15:30 16:50 MaG da 27/12/12 a 28/03/13 Ryanair 15:40 17:00 S da 10/11/12 a 30/03/13 Ryanair 16:55 18:05 D da 11/11/12 a 24/03/13 W!ZZ 06:05 07:50 MaS da 19/01/13 a 26/03/13 W!ZZ 06:05 07:50 MaS da 28/03/13 a 30/03/13 BRUSSELS CHARLEROI Ryanair 09:10 10:35 L da 14/01/13 a 25/03/13 BRUSSELS CHARLEROI Ryanair 11:30 13:55 D da 11/11/12 a 24/03/13 Ryanair 17:00 18:25 MeV da 16/01/13 a 29/03/13 Ryanair 08:50 11:05 D da 11/11/12 a 24/03/13 Ryanair 14:25 16:50 Ma da 02/01/13 a 27/03/13 Ryanair 17:15 18:40 MaG da 27/12/12 a 28/03/13 Ryanair 11:45 14:00 Me da 02/01/13 a 27/03/13 Ryanair 17:25 18:50 S da 10/11/12 a 30/03/13 BUCAREST BUCAREST PRAGA W!ZZ 12:55 14:35 MaS da 26/01/13 a 30/03/13 Ryanair 18:30 19:55 D da 11/11/12 a 24/03/13 W!ZZ 10:40 12:25 G da 07/03/13 a 28/03/13 W!ZZ 12:55 14:35 G da 07/03/13 a 28/03/13 Ryanair 20:50 22:15 L da 14/01/13 a 25/03/13 10:40 12:25 MaS da 26/01/13 a 30/03/13 W!ZZ 14:05 15:35 V da 29/03/13 a 29/03/13 PRAGA W!ZZ W!ZZ 12:05 13:35 V da 29/03/13 a 29/03/13 W!ZZ 14:25 15:55 Ma da 26/03/13 a 26/03/13 W!ZZ 08:20 10:10 MaS da 19/01/13 a 26/03/13 W!ZZ 12:25 13:55 Ma da 26/03/13 a 26/03/13 W!ZZ 08:20 10:10 G da 28/03/13 a 28/03/13 BUDAPEST BUDAPEST W!ZZ 13:40 15:10 MeD da 31/10/12 a 27/03/13 CAGLIARI ROMA CIAMPINO W!ZZ CAGLIARI 08:35 09:35 D da 11/01/13 a 24/03/13 da 11/01/13 a 29/03/13 Ryanair Ryanair 12:10 13:40 Me da 09/01/13 a 27/03/13 ROMA FIUMICINO Ryanair 18:05 19:35 L da 14/01/13 a 25/03/13 Alitalia S da 08/12/12 a 30/03/13 Blu-Express 21:20 22:30 MaVD da 07/12/12 a 29/03/13 COLONIA 07:00 08:05 Alitalia 07:50 Alitalia 11:20 Alitalia Alitalia 11:40 V da 11/01/13 a 29/03/13 11:45 Me da 09/01/13 a 27/03/13 Ryanair 16:15 17:40 L da 14/01/13 a 25/03/13 08:55 LMaMeGVS da 28/01/13 a 30/03/13 Ryanair 18:20 19:45 S da 10/11/12 a 30/03/13 12:25 LMaMeGVSD da 05/01/13 a 30/03/13 CATANIA 15:05 16:15 LMaGSD da 19/03/13 a 30/03/13 Blu-Express 15:10 16:20 MeV da 20/03/13 a 29/03/13 COLONIA 19:25 20:30 LMaMeGVSD da 26/12/12 a 30/03/13 Germanwings 07:00 09:10 V da 02/11/12 a 29/03/13 Germanwings 10:40 12:50 D da 28/10/12 a 24/03/13 11:55 V da 02/11/12 a 29/03/13 Alitalia Germanwings 13:25 15:35 D da 28/10/12 a 24/03/13 STOCCARDA 19:45 20:55 MaVD da 07/12/12 a 29/03/13 DUSSELDORF WEEZE 13:10 15:00 VD da 09/11/12 a 29/03/13 Ryanair 16:35 18:50 S da 17/11/12 a 30/03/13 da 05/11/12 a 28/03/13 Ryanair 20:50 23:05 Ma da 01/01/13 a 26/03/13 Ryanair 17:55 20:25 Ma da 01/01/13 a 26/03/13 TIRANA Ryanair 19:15 21:45 S da 17/11/12 a 30/03/13 Bellair 08:30 09:20 L FRANCOFORTE HAHN da 31/10/12 a 27/03/12 da 28/10/12 a 30/03/13 09:45 Germanwings MaD LMaMeGVSD Germanwings DUSSELDORF WEEZE 10:20 da 07/01/13 a 30/03/13 V 21:40 10:15 Ryanair LMaMeGVS 13:35 20:10 Ryanair 07:40 12:05 CATANIA 13:10 06:40 Ryanair Ryanair 11:40 Ryanair Bellair 12:50 13:40 Ma da 06/11/12 a 28/03/13 FRANCOFORTE HAHN Ryanair 13:05 15:15 S da 12/01/13 a 30/03/13 Bellair 17:00 17:50 VS da 02/11/12 a 28/03/13 Ryanair 10:25 12:40 S da 12/01/13 a 30/03/13 Ryanair 18:30 20:40 MaG da 15/01/13 a 28/03/13 Bellair 17:30 18:20 Me da 08/11/12 a 28/03/13 Ryanair 21:05 23:30 MaG da 15/01/13 a 28/03/13 Bellair 20:00 20:30 GD da 04/11/12 a 28/03/13 GENOVA GENOVA Ryanair 16:20 17:45 LMeV da 07/01/13 a 29/03/13 TORINO Ryanair 18:10 19:40 LMeV da 07/01/13 a 29/03/13 Ryanair 17:05 18:30 D da 11/11/12 a 24/03/13 Ryanair 09:40 11:25 S da 10/11/12 a 30/03/13 Ryanair 18:55 20:25 D da 11/11/12 a 24/03/13 Ryanair 10:20 12:05 MaG da 27/12/12 a 28/03/13 KARLSRUHE - BADEN KARLSRUHE - BADEN Ryanair 09:45 11:45 D da 11/11/12 a 24/03/13 Alitalia 14:55 16:35 V da 08/03/13 a 29/03/13 Ryanair 07:30 09:20 D da 06/01/13 a 24/03/13 Ryanair 10:15 12:15 G da 08/11/12 a 28/03/13 Alitalia 14:55 16:35 V da 13/02/13 a 27/03/13 Ryanair 08:00 09:50 G da 08/11/12 a 28/03/13 Alitalia 19:25 21:05 L da 04/02/13 a 25/03/13 LONDRA GATWICK 20:05 21:45 LMeVD da 07/01/13 a 29/03/13 Easyjet 08:55 11:45 S da 30/03/13 a 30/03/13 Easyjet 13:35 16:25 S da 02/03/13 a 23/03/13 15:05 16:25 MaGS da 27/12/12 a 30/03/13 LONDRA GATWICK Easyjet 12:20 15:20 S da 30/03/13 a 30/03/13 Ryanair Easyjet 17:00 20:00 S da 02/03/13 a 23/03/13 TRIESTE LONDRA STANSTED Ryanair Ryanair 06:25 08:30 D da 11/11/12 a 24/03/12 VALENCIA Ryanair 07:25 09:30 V da 21/12/12 a 29/03/12 Ryanair 09:45 12:20 Ma Ryanair 14:20 16:25 LMe da 02/01/13 a 27/03/13 Ryanair 18:30 21:50 S MALTA LONDRA STANSTED Ryanair 08:55 12:40 D da 11/11/12 a 24/03/13 da 26/03/12 a 26/03/13 Ryanair 09:55 13:40 V da 11/01/13 a 29/03/13 da 30/03/12 a 30/03/13 Ryanair 16:50 20:25 LMe da 02/01/13 a 27/03/13 VENEZIA MALTA Ryanair 20:15 21:40 S da 10/11/12 a 30/03/13 Alitalia 08:50 10:05 LMaMeGVS da 25/03/13 a 30/03/13 Ryanair 20:15 21:35 Ma da 01/01/13 a 26/03/13 Ryanair 22:00 23:25 Ma da 01/01/13 a 26/03/13 Volotea 12:30 13:50 L da 07/01/13 a 25/03/13 Ryanair 22:05 23:25 S da 10/11/12 a 30/03/13 MILANO LINATE ROMA CIAMPINO Ryanair 07:00 08:05 D da 11/11/12 a 24/03/13 Ryanair 08:05 09:10 LMaMeGVS da 07/01/13 a 30/03/13 ROMA FIUMICINO Alitalia 09:20 10:30 LMaMeGVSD da 01/01/13 a 30/03/13 Alitalia 13:15 14:20 LMaMeGVSD da 28/12/12 a 30/03/13 Alitalia 17:30 18:40 LMaMeGVSD da 26/12/12 a 30/03/13 Alitalia 20:35 21:40 LMaMeGVD da 01/02/13 a 29/03/13 Alitalia 21:30 22:35 LMaMeGVSD da 21/02/13 a 30/03/13 12:35 VD da 09/11/12 a 29/03/13 STOCCARDA Germanwings 10:50 TIRANA Bellair 07:00 07:50 L da 05/11/12 a 28/03/13 Bellair 11:20 12:10 Ma da 06/11/12 a 28/03/13 Bellair 15:30 16:20 VS da 02/11/12 a 28/03/13 Bellair 16:10 17:00 Me da 08/11/12 a 28/03/13 Bellair 18:30 19:20 GD da 04/11/12 a 28/03/13 Ryanair 11:50 13:30 S da 10/11/12 a 30/03/13 Ryanair 12:30 14:10 MaG da 27/12/12 a 28/03/13 Alitalia 12:40 14:10 Me da 13/03/13 a 27/03/13 Alitalia 12:40 14:10 G da 28/03/13 a 28/03/13 Alitalia 12:45 14:15 V da 15/03/13 a 29/03/13 Alitalia 17:10 18:40 L da 04/02/13 a 25/03/13 Ryanair 22:15 23:55 LMeVD da 07/01/13 a 29/03/13 16:50 18:05 MaGS da 27/12/12 a 30/03/13 Ryanair 07:00 09:20 Ma da 26/03/12 a 26/03/13 Ryanair 21:40 23:50 S da 30/03/12 a 30/03/13 TORINO TRIESTE Ryanair VALENCIA VENEZIA Alitalia 07:00 08:16 LMaMeGVS da 25/03/13 a 30/03/13 Volotea 07:15 08:30 L da 31/12/12 a 25/03/13 Volotea 13:00 14:15 D da 17/03/13 a 24/03/13 Volotea 13:00 14:15 D da 27/01/13 a 24/03/13 Volotea 13:00 14:15 D da 13/01/13 a 24/03/13 Volotea 13:45 15:05 V da 29/03/13 a 29/03/13 Volotea 15:45 17:05 Me da 27/03/13 a 27/03/13 Volotea 15:30 16:50 V da 29/03/13 a 29/03/13 MILANO LINATE Alitalia 06:25 07:55 LMaMeGV da 04/02/13 a 29/03/13 Alitalia 18:05 19:20 D da 24/03/13 a 24/03/13 Alitalia 06:50 08:20 LMaMeGV da 07/01/13 a 29/03/13 Alitalia 09:10 10:40 LMaMeGV da 07/01/13 a 29/03/13 Volotea 21:05 22:25 Me da 27/03/13 a 27/03/13 Alitalia 10:00 11:30 LMaMeGVSD da 17/03/13 a 30/03/13 Alitalia 09:25 10:55 SD da 20/01/13 a 30/03/13 Volotea 21:25 22:45 V da 11/01/13 a 29/03/13 12:45 14:10 LMaMeGV da 11/03/13 a 29/03/13 Volotea 16:10 17:25 V da 10/01/13 a 29/03/13 Alitalia 12:30 14:00 LMaMeGVSD da 23/03/13 a 30/03/13 VENEZIA-TREVISO Alitalia Alitalia 14:35 16:05 LMaMeGVSD da 07/02/13 a 30/03/13 Alitalia 16:15 17:30 D da 24/03/13 a 24/03/13 Alitalia 15:10 16:40 LMaMeGV da 05/03/13 a 29/03/13 Ryanair da 09/11/12 a 29/03/12 Alitalia 19:00 20:30 LMaMeGVSD da 09/01/13 a 28/03/13 VENEZIA-TREVISO Alitalia 17:00 18:30 LMaMeGVSD da 07/02/13 a 30/03/13 21:50 23:20 LMaMeGVD da 06/01/13 a 29/03/13 Ryanair 11:30 12:50 V da 09/11/12 a 29/03/12 Ryanair 12:10 13:30 LMeS da 07/01/13 a 30/03/13 14:55 16:15 D da 11/11/12 a 24/03/13 MILANO MALPENSA Easyjet 09:30 Easyjet 09:35 Easyjet 20:50 11:05 09:40 11:05 V Ryanair 10:20 11:45 LMeS da 07/01/13 a 30/03/13 Alitalia Ryanair 13:05 14:30 D da 11/11/12 a 24/03/13 MILANO MALPENSA 13:40 15:05 G da 08/11/12 a 28/03/13 Easyjet 07:25 09:00 LMaMeGVSD da 26/02/13 a 30/03/13 Ryanair 18:40 20:15 LMaMeGVD da 07/01/13 a 29/03/13 Ryanair 16:10 17:30 Ma da 01/01/13 a 26/03/13 Ryanair 19:50 21:10 G da 08/11/12 a 28/03/13 D da 28/10/12 a 24/03/13 Ryanair 11:10 LMaMeGVS da 26/02/13 a 30/03/13 Ryanair 14:20 15:45 Ma da 01/01/13 a 26/03/13 Easyjet 22:25 LMaMeGVD da 07/01/13 a 29/03/13 Ryanair 20:45 22:05 V da 09/11/12 a 29/03/13 MILANO - BERGAMO Ryanair 20:50 22:10 D da 11/11/12 a 24/03/13 Ryanair 06:20 07:50 V da 11/01/13 a 29/03/13 Ryanair 22:30 18:35 V da 09/11/12 a 29/03/13 Ryanair 06:30 08:00 L da 07/01/13 a 25/03/13 Ryanair 22:35 21:25 D da 11/11/12 a 24/03/12 MILANO - BERGAMO Ryanair 06:25 08:00 LMaMeGVSD da 07/01/13 a 30/03/13 VERONA Ryanair 08:20 09:55 V da 11/01/13 a 29/03/13 Volotea 08:55 10:20 L da 07/01/13 a 25/03/13 Ryanair 08:25 09:55 LMaMeGVSD da 07/01/13 a 30/03/13 VERONA Ryanair 08:25 09:55 L da 07/01/13 a 25/03/13 Volotea 10:15 11:40 V da 29/03/13 a 29/03/13 Ryanair 12:20 13:50 Me da 07/11/12 a 27/03/13 Volotea 08:30 09:50 V da 29/03/13 a 29/03/13 Ryanair 14:15 15:45 Me da 07/11/12 a 27/03/13 Volotea 14:40 16:05 D da 17/03/13 a 24/03/13 Ryanair 12:35 14:05 LGD da 12/11/12 a 28/03/13 Volotea 10:45 12:05 L da 07/01/13 a 25/03/13 Ryanair 14:30 16:00 LGD da 12/11/12 a 28/03/13 Volotea 17:30 18:55 Me da 27/03/13 a 27/03/13 Ryanair 12:40 14:10 M da 08/01/13 a 26/03/13 Volotea 16:30 17:50 D da 17/03/13 a 24/03/13 Ryanair 14:35 16:05 Ma da 08/01/13 a 26/03/13 Volotea 17:50 19:15 V da 11/01/13 a 29/03/13 12:45 14:15 VS da 11/01/13 a 30/03/13 Volotea 19:20 20:40 V da 27/03/13 a 27/03/13 Ryanair 14:40 16:10 VS da 11/01/13 a 30/03/13 ZURIGO Ryanair Ryanair 15:15 16:45 VD da 28/12/12 a 29/03/13 Volotea 19:40 21:00 V da 11/01/13 a 29/03/13 Ryanair 17:10 18:40 VD da 28/12/12 a 29/03/13 Helvetic 14:15 16:05 D da 28/10/12 a 24/03/13 Ryanair 19:05 20:35 LVSD da 07/01/13 a 30/03/13 ZURIGO Ryanair 21:00 22:30 LVSD da 07/01/13 a 30/03/13 Helvetic 14:50 16:40 LMeGV da 29/10/12 a 29/03/13 Ryanair 19:10 20:40 MaG da 27/12/12 a 28/03/13 Helvetic 11:55 13:40 LMaMeGVSD da 28/10/12 a 29/03/13 23 marzo 2013 24 www.gazeco.it Direttore responsabile Dionisio Ciccarese Direttore editoriale Vito Raimondo Redazione via delle Orchidee, 1 70026 Z.I. Modugno - Bari Tel. 080 5857350-1-2-3 Fax 080 5857349 [email protected] Pubblicità via delle Margherite, 20/22 70026 Modugno - Bari Tel. 080 5857450 Fax 080 5857426 [email protected] Società editrice P.Q.S. Periodici e Quotidiani del Sud via delle Orchidee, 1 70026 Z.I. Modugno - Bari Tel. 080 5857439 Fax 080 5857427 [email protected] Reg. Trib. Bari n. 1276 del 19/04/1996 Copyright P.Q.S. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo settimanale può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. Certificato ADS n. 7467 del 10/12/2012 Responsabile trattamento dati personali Dionisio Ciccarese Abbonamenti Tariffa per l’Italia €48,00 Tariffa per l’Europa €144,00 (48 numeri) da versare su ccp n. 7638014 intestato a. P.Q.S. - Periodici e Quotidiani del Sud - Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Numero arretrato €2,77 Seguici su