DEEP
DIVER
MANUAL
© ESA Worldwide
E` vietata la riproduzione di questo manuale
o di sue singole parti
Product n° M0009
A cura di Mauro Bertolini
Progetto formativo, sviluppo, consulenza e revisioni:
Mauro Bertolini, Enrico Firpo, Mario Romor, Egidio Trainito
Testi: Eleonora Iacomelli
Illustrazioni: Stefano Trainito, Jacopo Pasqualotto
Gli ausili formativi ESA in materia di prevenzione e di gestione
delle emergenze sono conformi alle linee guida approvate dal
DAN - Divers Alert Network
Indice
Capitolo Uno
L’Immersione Profonda
5 Cosa Imparerai
5 L’immersione profonda
7 Tipologie d’immersione profonda
7 Le immersioni in parete
8 Secche e relitti
8 Pianificazione dell’immersione profonda
9 Il sistema di coppia
10 Attrezzatura
13 Altra attrezzatura per l’immersione profonda
14 Tecniche per l’immersione profonda
15 Discesa
17 Assetto
18 Orientamento
20 Risalita
21 Cosa hai imparato?
Capitolo Due
I fattori influenzati dalla profondità
23 Cosa imparerai
23 La “fame d’aria” o affanno
24 Il consumo d’aria
25 L’«effetto Martini» o Narcosi d’azoto
27 I misteri della Malattia da Decompressione
30 L’intossicazione da ossigeno
31 Gestione dell’emergenza
32 Complimenti!
33 Cosa hai imparato?
Capitolo Tre
35 Immersione in acque libere 1
37 Immersione in acque libere 2
39 Immersione in acque libere 3
Appendice
41
43
44
45
46
ESA
9 consigli per la difesa dell’ambiente
9 regole per la sicurezza
Schema della pianificazione dell’immersione
Da non dimenticare
3
4
Capitolo Uno
1
L’immersione profonda
Cosa imparerai
Ti sarà sicuramente capitato di organizzare un week-end in montagna e,
osservando dai finestrini dell’auto,
avrai visto come il paesaggio, col
variare dell’altitudine, cambia sotto ai
tuoi occhi: le colline coltivate vengono
sostituite dai castagni e dai faggi, per
poi lasciare il posto agli abeti e alla
neve; l’aria diventa rapidamente più
rarefatta e più fresca e…. sarai costretto ad armarti di scarponi e maglioni
pesanti.
In acqua accade la stessa cosa, l’ambiente che ti avvolge presenta caratteristiche diverse rispetto ad un’immersione in acqua bassa, per te sarà quindi
fondamentale acquisire queste conoscenze in quanto le metterai in pratica
fin dalla prima immersione di questo
corso ed ogni volta che effettuerai
un’immersione profonda. Sicuramente
ti serviranno anche per migliorare la
tua consapevolezza di subacqueo su
quali sono i tuoi limiti, su come mantenere con cura l’attrezzatura, su
come sia importante un’accurata pianificazione e un buon controllo del
sistema di coppia
Tutto il capitolo integra la parte teorica
e le applicazioni pratiche che svolgerai
con il tuo Istruttore ESA.
Alla fine del capitolo, inoltre, troverai
un semplice questionario da completare che correggerai assieme all’Istruttore
ESA.
L’immersione profonda
Nell’ambito dell’attività subacquea ricreativa, per
immersione profonda si definisce un’immersione
effettuata a quote comprese fra i 18 e i 40 metri.
Perché più profondo?
Fino ad oggi ti sarà capitato di immergerti ad esem-
5
Una parete
è il classico
obiettivo
di un’immersione
profonda
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pio su bellissime pareti che affondano nel blu sotto le
tue pinne e ti sarà sicuramente venuta la voglia di
scoprire cosa c’è più giù.
Infatti, due delle motivazioni per cui ti sarai iscritto a
questo corso saranno sicuramente la ricerca di avventura ed il desiderio della scoperta ma, in ogni caso,
ricorda che tutte le volte che ti immergi profondo devi
focalizzare un obiettivo concreto, onde evitare di pregiudicare la sicurezza ed il divertimento.
Non scendere mai profondo solo per il gusto di farlo,
ricorda che il mare non deve essere sfidato e tanto
meno deve rappresentare un modo per dimostrare
qualcosa a noi stessi o agli altri.
Se partirai con questo presupposto, sarai pronto per
essere accolto in una nuova “parte di blu”!
Iniziamo quindi a focalizzare insieme alcuni obiettivi
per le nostre immersioni profonde:
1. Fotografare o osservare alcune forme di vita che si
trovano solo in profondità
Le magnifiche gorgonie rosse, oppure quelle più rare
rosse e gialle si sviluppano fra i 25 – 35 metri. Oltre
ad essere molto belle sono anche molto delicate,
cerca quindi di mantenere un buon assetto per evitare di rovinarle.
2. Visitare una secca
Ci sono molti punti di immersione che non affiorano
in superficie, ma che iniziano a 18 – 20 metri di profondità, come grosse torri nel blu: ne sono esempi i
“Thila” maldiviani, oppure gli “Erg” egiziani.
3. Fare un’immersione su un relitto o una parete.
Molti relitti si trovano oltre i 30 metri di profondità. Il
Mediterraneo ne custodisce a migliaia: galeoni, navi,
aerei ed elicotteri giacciono sui fondali e ci sono
anche molte pareti ricche di nuove forme di vita che
potrai esplorare.
In questo modo darai un senso diverso e un’impronta reale all’immersione, inoltre ricorda di considerare sempre se realmente vale la pena di scendere profondo, infatti molti siti di immersione possono
rivelarsi più affascinanti se esplorati a basse profondità.
Shaab Sabina, situata nella parte Est del reef che
avvolge Giftun Kebir, una delle isole di fronte ad
Hurghada, è un punto di immersione che, in soli
pochi metri d’acqua, offre una tavolozza di colori
degna di Michelangelo, lo stesso molti altri punti,
visto che comunque la luce del sole in profondità
arriva più difficilmente e questo fa si che in molte
zone il paesaggio risulti più “lunare”.
1
Tipologie di immersione profonda
Con il conseguimento del brevetto ESA Deep Diver,
si aprirà davanti ai tuoi occhi un ventaglio di nuovi
punti di immersione da scoprire, o potrai comunque
osservare in un modo diverso quelli che già conosci.
Potresti decidere di intraprendere una crociera sui
reef ancora vergini del Sudan, oppure organizzare un
viaggio a Cozumel di fronte alle coste Messicane per
vedere le spugne giganti.
Ogni luogo presenta diverse caratteristiche e, come
approfondiremo parlando delle tecniche di immersione, diversi modi di gestire la tua immersione.
Le immersioni in parete
Questo tipo di immersioni sono sicuramente molto
diffuse in tutto il mondo anche perché permettono di
effettuare discesa, immersione e risalita, osservando
la vita che popola le pareti.
A Sharm el Sheikh in Egitto, una delle mete più “gettonate” dai sub, a pochi passi dalla spiaggia dell’albergo, dalla superficie scorgi reef lussureggianti che sprofondano nel blu, la voglia di indossare una bombola e
tuffarsi è tanta, ma in questo caso è meglio pianificare
un’immersione in acqua bassa.
Quando si effettua un’immersione profonda, è consigliabile
im-mergersi da una barca, che
garantisce un ottimo supporto
in superficie, ti permette di
raggiungere rapidamente il
sito prescelto e in caso di
emergenza permette un’assistenza più efficace ed un trasporto più veloce.
Le immersioni in parete in
genere si dividono in due tipi:
con la barca che può essere
ormeggiata e quindi ferma,
oppure con la barca alla deriva
che segue i subacquei.
Nel primo caso la barca si
ancorerà vicino alla parete o al
reef, dove permane poi per tutta la durata dell’immersione.
In alcuni Paesi, per disposizioni locali, o per fattori
ambientali avversi, la barca non può avvicinarsi troppo alle barriere coralline, quindi ti accompagnerà sul
punto di immersione, e rimarrà all’erta per “ripescarti” al termine.
.
Immergersi
da una
barca
garantisce
un miglior
supporto in
superficie
7
Spesso le
immersioni
su relitti
richiedono di
immergersi in
profondità
8
Secche e relitti
Queste immersioni di solito prevedono una discesa
lungo la cima dell’ancora o di una boa fissa e lo spettacolo che si propone ai tuoi occhi è estremamente
coinvolgente, inizialmente rimarrai affascinato di
essere con il tuo compagno un unico elemento in un
unico colore: il blu. Poi, mano a mano che scenderai,
inizierai ad intravedere la sagoma sfuocata del relitto
o della secca che pian piano inizia sempre più a definirsi.
Ricorda che questo corso non ti abilita a penetrare in
relitti o comunque in luoghi chiusi dove non hai l’accesso diretto alla superficie, quindi visita il relitto dall’esterno e fai comunque attenzione ad eventuali
parti sporgenti.
Pianificazione dell’immersione profonda.
Immagina di dover organizzare un party con degli
amici a Capraia, un’isola bellissima di fronte alle
coste della Toscana, sicuramente il giorno prima vi
dareste appuntamento per dividervi i compiti ed
organizzare la serata, come ad esempio decidere
cosa comprare al supermercato, chi deve andare a
fare benzina per la barca e chi deve
procurare il carbone per il barbecue,
ecc.
Sicuramente così “attrezzati” sarete
sicuri di passare una bella serata senza
imprevisti dell’ultimo momento.
Come già avrai imparato nei corsi precedenti, pianificare un’immersione nei
minimi particolari è estremamente
importante per la sicurezza e per il
nostro divertimento e, nel caso di
un’immersione profonda, questo aspetto deve essere rafforzato.
Contatta il tuo compagno e stabilisci
con lui gli obiettivi della vostra immersione e pianificate il profilo, sia con il
computer che con le tabelle, stabilendo
la profondità massima da rispettare,
questo vi aiuterà a mantenere il contatto una volta in acqua. Pianificate anche un profilo di
emergenza, infatti, se per qualche ragione eccederete la quota prevista, avrete già i limiti di NDL previsti
per la profondità successiva, ma è importante che
questo profilo rimanga una soluzione di emergenza.
Facciamo un esempio: Con il tuo compagno decidi di
fare un’immersione profonda alla Secca del Papa in
Sardegna per osservare i meravigliosi ventagli di gor-
1
gonie bicolore (Paramuricea clavata) che la colorano. Sai che la secca inizia da una profondità di 16 m
fino ad arrivare a 40 m sul fondo, così pianificate la
vostra immersione a 33 m dove avrete un tempo massimo di permanenza di 15 minuti. Per sicurezza, tuttavia, controllerete anche il Limite di Non
Decompressione a 36 m, che corrisponde a 10 minuti, poiché nel caso in cui superiate la profondità prevista, avrete un nuovo profilo a disposizione.
Non aspettare di arrivare all’NDL per risalire, ma
rimani ampiamente entro i limiti della curva.
Informati sulle condizioni meteomarine previste, tramite internet, TV, radio e VHF (ogni giorno sul canale 16), ed evita condizioni ambientali sfavorevoli.
Il sistema di coppia
In immersione il nostro compagno rappresenta una
garanzia di maggiore sicurezza e divertimento, ci dà
una mano a verificare il funzionamento della nostra
attrezzatura, ci ricorda di controllare la scorta d’aria
quando davanti a una bella cernia ci dimentichiamo
di non avere le branchie come lei, e quando un po’
di stress fa capolino, ci basta averlo vicino per sentirci immediatamente più tranquilli…. E
non dimentichiamo quanto sia bello
poter condividere le nostre emozioni
con un’altra persona!
In un’immersione profonda avere un
buon sistema di coppia è estremamente
importante, prima di tutto perché la visibilità e la luce sono inferiori rispetto ad
un’immersione in acqua bassa, quindi è
più facile perdere l’orientamento oppure separarsi dal compagno, e non
dimentichiamo che i rischi di narcosi
d’azoto o di esaurimento dell’aria sono
più elevati.
Se ti immergi con un diving center,
potrebbe capitare che il tuo compagno
sia una persona che non conosci, in
questo caso la prima cosa da fare è presentarsi e informarsi in modo colloquiale (non come se fosse un interrogatorio) sull’esperienza subacquea del nostro nuovo buddy, ed
inoltre ripassate insieme i segnali ed i metodi di
comunicazione.
Accordatevi di segnalarvi a vicenda il raggiungimento dei 150 bar, 100 bar, e stabilite di interrompere
l’immersione ben prima di raggiungere la riserva, in
modo che abbiate la possibilità di effettuare tranquil-
Nell’immersione profonda un
buon sistema di coppia aumlenta la
sicurezza
9
Avere un’attrezzatura
propria consente di conoscerla più a
fondo e di
intervenire
prontamente
in caso di
bisogno
10
lamente la risalita e la sosta di sicurezza.
Stabilite di comunicarvi quando uno dei due computer arriva vicino al limite della curva di sicurezza (per
esempio a 4 minuti) e di risalire seguendo quello più
conservativo.
Attrezzatura
Come già sai, è importante che in ogni immersione,
utilizzi tutta l’attrezzatura standard prevista, ovvero:
• Pinne
• Maschera
• Snorkel
• Muta
• Erogatore
• Erogatore di riserva
• Manometro
• GAV
• Timer e Profondimetro
o Computer
• Bombola
Se non disponi di una tua
attrezzatura, il diving center provvederà a fornirtene una ma, specialmente
durante le immersioni
profonde, avere il proprio
equipaggiamento
vuol
dire più comfort e certamente più sicurezza, infatti, se conosci l’attrezzatura
che indossi durante l’immersione, avrai più prontezza a rispondere ai problemi e sicuramente sarà
più facile per te gestirla, come ad esempio per prepararla o individuare prontamente il dispositivo di gonfiaggio-sgonfiaggio del GAV, frusta, ganci, ecc…
Prima di immergerti valuta lo stato della tua attrezzatura, sicuramente dovrà essere ottimale ed essere
stata revisionata periodicamente.
Analizziamola assieme:
Bombola: controlla la data dell’ultimo collaudo, è
scaduto? Le bombole devono essere sottoposte a
un’ispezione visiva per rilevare segni di usura almeno una volta l’anno e a regolare collaudo idrostatico,
secondo quanto previsto dalle normative previste
(informati presso l’Istruttore ESA o un ESA Point). In
ogni caso, il collaudo dovrebbe essere fatto anche
ogni volta che la bombola è sottoposta ad urti, temperature elevate (sopra gli 80°C), sabbiatura, barila-
tura e se non viene utilizzata per molto tempo.
Assicurati inoltre che sia adatta per il tipo di gas che
intendi usare.
Controlla se sul collo della rubinetteria o attorno al
disco antiscoppio ci sono segni di azione galvanica,
infatti ponendo a contatto due diversi metalli con l’acqua, si potrebbe avere la dissoluzione di uno dei due,
con il conseguente deterioramento.
Visto che respirerai più aria che in un’immersione in
acqua bassa, accertati che sia carica con almeno 200 bar.
O – Ring: controlla sempre il buono stato e non
aspettare segni di usura per cambiarli, fallo periodicamente!
Erogatore: deve essere revisionato almeno una volta
l’anno, se presenta perdite d’aria,
anche se lievi, è meglio sostituirlo.
Visto che quando scendi più profondo
l’aria che respiri è più densa, il tuo sforzo inspiratorio è maggiore, usa un erogatore bilanciato, in modo che lo sforzo inspiratorio non aumenti in relazione alla diminuzione della pressione
presente all’interno della bombola,
questo servirà anche a prevenire l’affanno.
Manometro: a parte una buona manutenzione e una revisione annuale, un’unica raccomandazione: controllalo spesso, e se ti accorgi che mentre inspiri la
lancetta oscilla vuol dire che c’è poca
aria o che la bombola non è aperta completamente.
GAV: gonfialo e mettilo in acqua, verifica che non escano bolle dal sacco o
dalla valvola di scarico.
Ispeziona l’attacco della frusta di bassa
pressione e controlla che gonfi e sgonfi
rapidamente.
Erogatore di riserva: sia che tu usi un
secondo erogatore, sia che usi un bombolino extra, un sistema di riserva deve
essere previsto in ogni tua immersione,
specialmente se si tratta di una profonda dove l’aria
si consuma più velocemente.
Accertati che questo sia funzionante, facilmente individuabile e utilizzabile con estrema rapidità.
Muta: se la tua immersione si svolge in mari molto
caldi (Maldive, Caraibi ecc.) potrebbe non essere
necessario aumentare lo spessore della tua muta, ma
in molti casi, a causa di termoclini molto pronunciati
Una mini
bombola
con l’erogatore integrato può
risolvere
un’emergenza di
fine aria,
ma consente solo
di risalire
11
1
Un computer
collegato
alla frusta
di alta pressione informa contemporaneamente sui
parametri
dell’immersione e sulla
scorta d’aria
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oppure a causa di correnti fredde che caratterizzano
alcuni punti di immersione, la muta che usi in acqua
bassa potrebbe non essere sufficiente, e potrebbe
essere necessario utilizzare anche accessori come
guanti e cappuccio, che magari in altre immersioni
puoi evitare. Inoltre, in profondità la pressione fa
diminuire lo spessore del neoprene con conseguente
riduzione delle sue capacità isolanti.
Attenzione però, l’uso dei guanti in alcuni Paesi è vietato, quindi informati presso un diving center della
zona che potrà consigliarti anche sulla protezione
termica più adeguata da utilizzare.
Profondimetro e timer: anch’essi fondamentali in
tutte le immersioni, in particolar modo in quelle profonde. Visto che talvolta possono essere tarati diversamente, fra il tuo profondimetro e quello del tuo
compagno potrai notare qualche centimetro di differenza, fai riferimento a quello che indica la profondità maggiore, così avrai maggiori certezze di rispettare la pianificazione prestabilita.
Computer: L’uso dei computer subacquei è estremamente diffuso per la sicurezza e la semplicità con cui
si adoperano, infatti comprendono la funzione del
profondimetro e del timer e automaticamente calcolano e aggiornano il limite di non decompressione al variare
della profondità; sono dotati inoltre di
altre utili funzioni come la memoria
delle immersioni, rilevazione della temperatura, grafici ecc..
Se ne userai uno, pianifica ogni immersione anche con le tabelle in modo che
in caso di guasto potrai sempre avere
dei parametri ai quali fare riferimento; è
raro un malfunzionamento del computer, specialmente se lo sottoponi ad una
regolare manutenzione e controlli sempre la carica delle batterie, ma se dovesse avvenire, interrompi subito l’immersione e risali ad una velocità non superiore ai 10 m al minuto ed effettua una
sosta prolungata alla profondità di 5
metri (10 minuti o più).
Visto che non tutti i computer utilizzano gli stessi parametri, fai sempre riferimento a quello più cautelativo.
Approfondirai le nozioni sull’uso del computer partecipando al corso di specialità ESA Computer Diver.
Altra attrezzatura per l’immersione profonda
Torcia: Mano a mano che la profondità aumenta, la
luce del sole diventa più debole ed i colori tendono
a scomparire, avere una torcia sicuramente ti sarà
utile per comunicare rapidamente con il resto del
gruppo, per esempio puoi attirare la loro attenzione
anche a distanza muovendola da destra verso sinistra, per aiutarti a leggere gli strumenti e soprattutto
per riscoprire i magnifici colori, ad esempio, delle
nostre affezionate gorgonie che in profondità
appaiono bluastre.
Cima di superficie: estremamente utile soprattutto in
presenza di corrente, la cima di superficie viene fissata alla barca o alla piattaforma, in modo che una
volta in acqua potrai aspettare il compagno afferrandola senza dover pinneggiare per non farti allontanare dalle onde o dalla corrente.
Base di Emergenza : Nelle immersioni previste da
questo corso potrai apprezzare l’uso di una base di
emergenza.
Questa consiste semplicemente in una cima con una
bombola predisposta con almeno due erogatori e dei
pesi, fissati a circa cinque metri. Come abbiamo ribadito più volte, durante le immersioni profonde l’aria
si consuma più velocemente, quindi nel caso in cui
arrivi alla sosta di sicurezza con poca
aria, potrai comunque effettuarla tranquillamente respirando dagli erogatori
appositamente predisposti. I pesi serviranno se, arrivando a cinque metri con
poca aria nella bombola, tendi ad essere troppo positivo e quindi a faticare
per mantenere la quota.
La preparazione e la predisposizione di
una base di emergenza, può variare a
seconda delle località in cui ti immergi,
infatti, se ti capiterà di fare immersioni
in zone in cui la barca non può ormeggiare, potrai predisporre un trapezio,
collegato ad una boa piuttosto grande
con due cime che, partendo dalla boa
stessa, sono fissate a cinque metri di
profondità con un’asta d’acciaio alla
quale è legata la bombola di scorta.
Il trapezio deve essere messo in acqua da chi assiste
in superficie quando, con il pedagno, segnalerete
che state per risalire.
Kit di Primo Soccorso ed Ossigeno: Entrambi indispensabili nella lista delle cose da portare in barca, il
Kit di Primo Soccorso deve essere ben fornito (come
specificato nel Manuale ESA Prevention & Rescue
Diver). Per quanto riguarda l’Ossigeno ci sono diver-
La base di
emergenza
consiste
semplicemente
in una
cima con
una bombola
predisposta con
almeno
due erogatori e dei
pesi, fissati a circa
cinque
metri.
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1
Minitest
1. Vero o Falso.
E’ consigliabile svolgere
le immersioni profonde
con il supporto di una
barca
2. Prima di un’immersione profonda con il
tuo compagno dovresti:
a) Ripassare i segnali e i
metodi di comunicazione
b) Accordarti sui limiti
della scorta d’aria e controllare spesso il manometro
c) Sia a. che b. sono corrette
3. Per la tua immersione
profonda è consigliabile:
a) Utilizzare attrezzatura noleggiata in quanto
sarà più sicura
b) Utilizzare la tua
attrezzatura dopo esserti
accertato del buon funzionamento
c) Comprare attrezzatura nuova, dai colori
sgargianti
Risposte: Vero – 2 c – 3b
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si dispositivi, sicuramente quello più utilizzato è
quello a domanda, che consente un minor spreco ed
una migliore efficacia di quello a flusso continuo.
Accertati inoltre che, in caso di emergenza, la quantità di ossigeno di cui disponi, sia sufficiente a raggiungere il punto di assistenza. Informati su dove si
trova la camera iperbarica o il centro medico più vicino, se è molto distante, dovrai procurarti una bombola che abbia una buona capacità.
Queste nozioni verranno approfondite nel paragrafo
“Sussidi per le Emergenze”
Segnalatore di superficie: gli vengono attribuiti
diversi nomi di fantasia, ma è in realtà un pedagno o,
appunto, un segnalatore di emergenza. Consiste in
un cilindro flessibile, chiuso ad una estremità e gonfiabile in acqua, che segnala la posizione dei subacquei durante la risalita. E’ molto usato nelle immersioni in corrente nei luoghi in cui le barche non possono ormeggiare, per esempio alle Maldive.
Averlo con noi in un’ immersione profonda potrebbe
rivelarsi utile nel caso in cui risalissimo vicino alla
parete o nel blu, in modo da poterci far avvistare
rapidamente dalla barca ed evitare il passaggio di
barche sopra la nostra testa.
Tecniche per l’immersione profonda
Firenze è una delle città più belle del mondo e quando la visiti non ti puoi certo dimenticare di attraversare Ponte Vecchio, un ponte dove, fra vecchie botteghe di orafi e piccole caffetterie, pittori di ogni
nazionalità rubano un pezzo di paesaggio per ritrarlo nei loro quadri.
C’è chi usa i colori a olio, chi l’acquerello, chi solo il
carboncino…. Tante tecniche diverse per rappresentare lo stesso soggetto.
Come uno di questi pittori, in questa parte di unità
teorica, andremo proprio a imparare quali saranno le
tecniche migliori per permetterti di dipingere nella
tua memoria nuove emozioni e nuove avventure in
completa sicurezza.
Immagina di dover “scomporre” la tua immersione in
tante piccole parti al fine di analizzarle insieme in
modo da poter porre l’accento sulle accortezze da
mettere in atto quando ti immergi più profondo.
Discesa
Effettuare una discesa corretta significa iniziare la
nostra immersione con una marcia in più, ovvero più
rilassati, sicuri e più predisposti a divertirci.
Abbiamo già visto, parlando della Pianificazione dell’immersione profonda, di quanto sia importante
curare ogni dettaglio, quindi, prima di effettuare la
nostra discesa, dovremo constatare che tutta la nostra
attrezzatura sia in ordine e “pronta all’uso” onde evitare di tuffarci in acqua e accorgerci di aver dimenticato qualche pezzo in barca….
Ricordi il check pre-immersione con il tuo compagno?
Rivediamo gli step fondamentali assieme.
Per essere sicuro di aver controllato tutto e con il giusto ordine, ricorda di verificare:
GAV (controllerai se la frusta di bassa pressione è
attaccata e se il sistema di gonfiaggio funziona correttamente)
R: Rubinetteria (verifica se è ben aperta e se senti rumori di fuoriuscita d’aria)
Aria (Quanta aria segna il manometro?
Premendo il pulsante di spurgo, la lancetta si muove?)Zavorra (Controlla che
i pesi siano distribuiti omogeneamente,
che la fibbia non sia bloccata da qualche peso e che in caso di necessità
possa essere abbandonata rapidamente con l’uso di una sola mano)
Erogatore di riserva (E’ collocato in una
posizione ben visibile, e pronto all’uso?)
Erogatori (Controlla che funzionino)
Inoltre assicurati che la maschera sia
ben posizionata sul volto senza capelli
o cappuccio all’interno.
Una volta in acqua con il gav correttamente gonfio, scambia l’erogatore con
lo snorkel in modo da risparmiare aria
(stai per fare un’immersione profonda,
ricorda che consumerai di più che in
un’immersione in acqua bassa!).
Se disponi di una cima di superficie
afferrala, così rimarrai vicino alla barca
o alla stazione di supporto, senza
intralciare l’entrata in acqua del tuo
compagno o del resto del gruppo.
Per evitare perdite di tempo, controlla subito la pesata, basta che sgonfi il gav, trattieni un respiro normale e senza muoverti dovrai galleggiare con l’acqua a
livello degli occhi.
Appena sarete pronti, avvicinatevi alla cima di discesa, scambiatevi il segnale Scendiamo, e dopo aver
scambiato lo snorkel con l’erogatore, imposta il timer
il check pre
immersione
è ancora
più importante nell’immersione profonda
15
1
La discesa in
posizione
verticale
favorisce la
compensazione e l’orientamento
16
e controlla che il computer sia acceso, segnala l’OK
al compagno, poi finalmente sgonfia il Gav ed inizia
a compensare.
Scendi in posizione verticale, con i piedi in basso
(scendere “al contrario” può provocare vertigini o
disorientamento e complicare le manovre di compensazione), rimani vicino al tuo compagno e utilizza un
riferimento visivo come una parete degradante o una
cima; se trovi difficoltà a scendere, prima di aumentare la tua pesata, prova ad espirare bene l’aria dai
polmoni, e piega le ginocchia, così sposterai meno
acqua e agevolerai la tua discesa; aggiungere altro
peso in superficie potrebbe voler dire essere troppo
negativo una volta arrivati sul fondo.
Se stai effettuando un’immersione in gruppo, è consigliabile che rimaniate sempre tutti assieme in modo
da aspettare chi magari ha bisogno di qualche secondo in più per compensare.
I problemi di compensazione possono capitare a
chiunque, e comunque, per quanto il problema sia
banale e facilmente risolvibile, può portare ad una
situazione di stress il subacqueo, in modo particolare
se egli vede tutti gli altri sul fondo in impaziente attesa, magari battendo nervosamente il dito sul timer…
lo stress non potrà che aumentare con possibile
rinuncia all’immersione.
E poi, sicuramente, aspettare serve anche a te, avrai
modo di rilassarti, di posizionare correttamente qualche frusta che si è staccata dal gancetto durante l’entrata in acqua e, soprattutto, ti permette di non accumulare tempo sul fondo e consumare aria inutilmente.
Proseguiremo la nostra discesa lentamente fino ad
arrivare alla quota stabilita, ci porteremo in assetto
neutro pronti ad iniziare la nostra immersione.
Assetto
Ti è mai capitato di osservare la bellezza dei gabbiani fluttuare in cielo?
Si fanno spingere dal vento, volteggiano e poi planano fino a tornare di nuovo in mezzo alle nuvole…
Ma questo volteggiare, planare, volare…non ti ricorda qualcosa di familiare?
Non proviamo le stesse emozioni andando in acqua?
Se durante le nostre immersioni manterremo un
assetto neutro, la sensazione sarà la stessa…..ma perché parlare dell’assetto in un manuale di immersione profonda?
Già durante i corsi precedenti hai imparato che avere
un buon assetto vuol dire evitare tanti fastidi come ad
esempio sollevare sospensione, danneggiare gli
organismi che popolano i fondali, provocarti ferite
con coralli o pesci velenosi, soprattutto eviterai di
andare in affanno e di conseguenza potrai consumare meno aria.
Generalmente, quando svolgi un’immersione con
una zavorra eccessiva, sei costretto a gonfiare molto
il gav, questo fa sì che mentre il torace viene sostenuto dal jacket, il bacino e le gambe tenderanno a
spostarsi verso il basso, facendoti assumere una posizione diagonale.
In questa posizione non sarai più idrodinamico,
quindi troverai più resistenza allo spostamento, sprecando più energie.
In un’immersione profonda l’aria che noi respiriamo
è più densa, quindi è più facile entrare in affanno:
una pinneggiata inefficace, fruste penzolanti, un
pesata eccessiva possono compromettere il tuo
divertimento in immersione.
Correggi spesso il tuo assetto in acqua, prendi come
riferimento l’Istruttore, e cerca di stare al suo livello o
leggermente sopra e per le microvariazioni di livello
usa la respirazione, questo ti permetterà di risparmiare aria.
Come sai, quando la profondità diminuisce l’aria si espande, quindi, se ti
sposti ad una profondità minore, ricorda di scaricare adeguatamente’ il GAV
onde evitare di risalire velocemente in
superficie.
Se è un po’ di tempo che non ti immergi, oppure utilizzi una nuova attrezzatura, fai precedere la tua immersione
profonda da un’immersione in acqua
bassa nella quale potrai controllare la
pesata, acquisire familiarità con la
nuova attrezzatura e riprendere confidenza con l’assetto, oppure frequenta il
corso ESA Hover Diver col quale potrai
affinare le tecniche per “volare sott’acqua”.
Orientamento
Sapersi orientare in acqua è estremamente importante, a maggior ragione quando la tua immersione è più
profonda in quanto avrai meno tempo a disposizione
per godertela, poiché i limiti di non decompressione
sono più ristretti rispetto alle altre immersioni in
acqua “bassa”. Infatti, se non conosci bene il punto di
immersione, potrebbe capitare di girovagare in cerca
di quella splendida gorgonia che hai promesso di
1
Un assetto
corretto in
profondità
consente
di risparmiare
energie e
di consumare
meno aria
17
Immergersi
lungo
una parete
facilita
l’orientamento
18
mostrare al tuo compagno e quando finalmente la
trovi è già arrivato il momento di risalire.
Mano a mano che scendi più profondo la luce diminuisce, i colori cambiano e, di conseguenza, la visibilità è inferiore, per questo i riferimenti che normalmente utilizzeresti potrebbero risultare meno evidenti, quindi è bene iniziare ad orientarci appena arriviamo sul punto di immersione, quando siamo ancora in barca
Osserva il moto ondoso, la posizione del sole, la corrente, la morfologia dell’ ambiente che ti circonda
(costa, scogli, reef ecc…) che, viste dal fondo, ti
potranno servire per capire come sarai posizionato
rispetto alla barca.
Facciamo un esempio pratico:
In Egitto, come in molti altri posti,
molto spesso capita di immergersi su
pareti o su isolotti fasciati da reef affioranti, se ne osserverai il profilo già in
superficie vedrai che anche in profondità, questi manterranno più o meno le
stesse caratteristiche offrendoti un
grande contributo per orientarti.
Supponiamo che con il tuo compagno
stabilite di immergervi su una di queste
pareti ricoperte di gorgonie, di cominciare la vostra immersione mantenendo
la parete a sinistra con corrente contraria, il sole rimarrà alle vostre spalle e le
zigrinature disegnate dalle onde in
superficie si muoveranno verso di voi;
potrete già presumere che al ritorno la
parete sarà alla vostra destra, sarete
rivolti verso i fasci di luce del sole, la
corrente e il moto ondoso “cammineranno” nella vostra stessa direzione.
Quando abbiamo parlato dell’attrezzatura, abbiamo detto che è buona abitudine utilizzare sempre la bussola, sicuramente sarà di buon ausilio nella
nostra immersione profonda, infatti,
già in superficie, valuta come sarai
posizionato durante la discesa rispetto alla parete o al
punto che dovrai raggiungere.
Continuerai ad orientarti anche durante la discesa….
Come?
Prima di tutto evita di scendere nel blu, ovvero senza
nessun tipo di riferimento, poiché potresti trovare
una leggera corrente che tende a spostarti dal percorso che avevi stabilito, quindi utilizza sempre una
1
Minitest
1. Vero o Falso
Prima di ogni immersione
è importante effettuare il
Check dell’attrezzatura in
modo da controllare che
tutto sia in ordine e funzionante.
2. Per evitare di perderti
sott’acqua:
a) Legati con una cima al
compagno
b) Non allontanarti troppo dalla cima di discesa
se la visibilità non è delle
migliori.
c) La a e la b sono esatte
Risposte: Vero – 2 b
cima oppure mantieniti molto vicino alla parete, stai
sempre a stretto contatto con il tuo compagno e
scambiatevi più volte l’OK, durante la discesa continua a guardarti attorno in modo da prendere dei riferimenti visibili, se stai scendendo lungo una cima nel
blu, potresti tenere d’occhio il profondimetro, la cima
stessa ed il tuo compagno.
Una volta raggiunta la profondità stabilita, valuta se
le condizioni ti permettono di allontanarti dalla cima,
sicuramente se la visibilità non è buona ti conviene
rimanere nelle vicinanze, altrimenti puoi iniziare a
focalizzare i riferimenti, come ad esempio delle rocce
con un forma particolare oppure delle spaccature sul
reef che ti permetteranno di ritrovare la barca o la stazione di supporto con facilità.
Ricorda: è meglio non pianificare lunghi tragitti
durante un’immersione profonda, in quanto i consumi aumentano, la visibilità, per quanto buona, è inferiore rispetto a un’immersione in acqua bassa effettuata nella stessa zona e inoltre il tempo che puoi
passare sott’acqua rimanendo entro i limiti di non
decompressione è inferiore.
Nei laghi può capitare che la visibilità aumenti una
volta superati i primi strati d’acqua superficiale, decisamente più torbida, in ogni modo, in questi casi, non
potrai sfruttare al meglio la luce del sole come “sistema di illuminazione” e riferimento naturale.
Potrai approfondire le tecniche per imparare a non
perderti sott’acqua con il corso di specialità ESA
Orienteering Diver.
Fin dalla tua prima immersione profonda, abituati a
rafforzare il contatto con il tuo compagno, state uno di
fianco all’altro ad una distanza massima equivalente
alla lunghezza di un braccio, questo vi permetterà di
individuarvi immediatamente in caso di necessità e
allo stesso tempo potrete muovervi liberamente senza
intralciarvi o urtarvi a vicenda.
Scambiatevi più volte l’OK e segnalatevi ogni cambiamento di direzione!
Risalita
Bip, Bip, Bip…!
…il nostro caro amico computer ci segnala che mancano pochi minuti al limite di non decompressione e
quindi, seppur a malincuore, dobbiamo risalire!
Cerca di portarti vicino alla cima o al punto di uscita
con un po’ di anticipo, ovvero inizia la tua risalita
con almeno 70 – 80 bar d’aria ancora nella bombola,
così potrai svolgerla tranquillamente e sarai sicuro
di avere abbastanza aria per effettuare la sosta di
sicurezza. Inoltre, non arrivare mai al limite di non
19
Due sub
effettuano
la sosta
di sicurezza
20
decompressione, potresti venir distratto da qualche
bel pesce che ti vuol regalare il famoso “last but not
least” e quindi eccederlo!
Risali un po’ prima e, se il tuo computer te lo permette, puoi continuare la tua immersione ad una profondità inferiore, in ogni caso non indugiare in profondità!
Segnala quindi al tuo compagno la fine dell’immersione, preparati a scaricare l’aria dal gav odalla muta
stagna mano a mano che risali, Ricorda che per evitare rischi di malattia da decompressione è importante rispettare una velocità di risalita di 10 metri al
minuto o più lenta
Continua a mantenere il contatto visivo con la
cima/parete e con il tuo compagno ed effettua una
sosta di sicurezza di 3 minuti a 5 metri.
Nel caso ti sentissi troppo positivo, potrai utilizzare i
piombi che avevi predisposto alla base di emergenza
prima dell’immersione, per effettuare la sosta più
comodamente.
Passati i 3 minuti, risali anche gli ultimi metri lentamente, gonfia il gav in superficie, non stazionare
sotto la scaletta mentre gli altri risalgono e togliti le
pinne solo quando hai il
contatto con la scaletta o
con la barca, in modo da
non dover faticare se
vieni spostato dalla corrente.
E non dimenticare:
“Registra la tua immersione sul log-book!”
Cosa hai
imparato?
1
Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica,
innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma
anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo la
risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore
questa scheda, se troverà delle imprecisioni, ti darà le
spiegazioni necessarie. Buon lavoro!
1. Durante questo corso imparerai le tecniche per
scendere con sicurezza:
a. Entro i 39 m di profondità.
b. Oltre i 39 m di profondità
c. Oltre i limiti dell’immersione ricreativa
2. Ogni volta che programmi un’ immersione profonda devi:
a. Ricordarti che il mare non deve essere sfidato
b. Stabilire un obiettivo e valutare se realmente vale la pena scendere profondo
c. Sia a. che b. sono corrette
3. Il sistema di coppia in una profonda ___________
perché ____________
a. deve essere rafforzato/i rischi di narcosi d’azoto e di fine aria sono più elevati.
b. deve essere rafforzato/la luce e la visibilità
sono inferiori e quindi è più facile separarsi.
c. Sia a. che b. sono corrette
4. Vero o Falso
Per effettuare le tue immersioni profonde, l’erogatore di
riserva dovrà sempre far parte della tua attrezzatura.
5. Se confrontando il tuo computer con quello del
compagno ti accorgi che il suo ti dà un tempo di permanenza in acqua maggiore:
a. Se il suo è più recente, segui il suo profilo.
b. Tieni in considerazione quello più restrittivo, in questo caso il tuo.
c. Fai una media fra gli NDL dei due computer e
risali qualche minuto prima per prudenza.
21
6. La Base di Emergenza deve:
a. Essere collocata a 5 m di profondità
b. Disporre di almeno due erogatori pronti
all’uso
c. Sia a. che b. sono corrette
7. Vero o Falso
In un’immersione profonda, durante la discesa, è
preferibile sempre avere un riferimento visivo come
una cima o una parete e mantenere un buon contatto con il compagno.
8. Durante la discesa:
a. E’ buona abitudine scendere tutti assieme,
aspettandosi appena sotto la superficie per
verificare che tutto sia ok prima di procedere
verso la quota stabilita
b. E’ importante accordarsi di ritrovarsi tutti sul
fondo in modo che se qualcuno ha problemi
di compensazione gli altri sono già pronti per
iniziare l’immersione
c. Bisogna cercare di scendere più velocemente possibile in modo da risparmiare aria
9. Immergersi con la giusta quantità di pesi:
a. E’ sconsigliato perché alla fine dell’immersione sarai troppo positivo
b. Serve ad avere un buon assetto e quindi a
risparmiare energie ed aria
c. Sia a. che b. sono corrette
10. Dovresti iniziare a risalire:
a. Con almeno 70 – 80 bar d’aria nella bombola
b. Ad una velocità non superiore ai 10 m al
minuto ed effettuare una sosta di sicurezza di
3 minuti a 5 metri
c. Sia a. che b. sono corrette
11. Vero o Falso
Non dovresti mai arrivare al limite di non decompressione ma devi rimanere sempre ampiamente
entro la curva.
Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con
l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di
quelle da me sbagliate.
22
Firma__________________________data_________
Capitolo Due
I fattori influenzati dalla
profondità
Cosa imparerai?
Come accade spesso nei film, con il protagonista
principale che vede ripassare davanti ai suoi occhi
immagini già viste o esperienze già vissute, ora noi
andremo a “ripescare” alcune delle nozioni che hai
iniziato ad apprendere nel corso Open Water Diver
per approfondirle. Infatti, in questo capitolo, imparerai a prevenire e gestire situazioni come l’affanno, la
narcosi d’azoto, le patologie da decompressione e
l’intossicazione da ossigeno, situazione con le quali,
come è stato già accennato nel primo capitolo, è più
facile imbattersi con l’aumentare della pressione.
Conoscere meglio questi problemi vorrà anche dire
sapere come prevenirli, sarai quindi maggiormente
motivato a seguire le indicazioni del
tuo Istruttore durante le immersioni
formative e ad applicarle in seguito in
modo da rendere ogni esperienza subacquea sempre più divertente e sicura.
L’affanno
può derivare
da affaticamento, ma
anche da
una condizione di
stress psicologico
La “fame d’aria” o affanno.
A chi nella vita non è mai capitato
almeno una volta di sentirsi in affanno?
Una forte emozione, o un intenso
sforzo fisico, infatti, ne possono essere la causa.
Fin dalle scuole elementari viene insegnato che durante l’inspirazione assimiliamo ossigeno e durante l’espirazione espelliamo anidride carbonica.
Respirando da un erogatore, o anche
da uno snorkel, il tuo sforzo inspiratorio ed espiratorio è superiore rispetto a quando respiri normalmente “a terra”, questo perché l’aria per
arrivare ai tuoi polmoni compie un tragitto più lungo.
Si ha quindi una maggiore concentrazione di anidride carbonica che si accumula appunto negli spazi
aerei morti (trachea, bronchi, erogatore, snorkel) e
che fa aumentare il tuo fabbisogno d’aria. Ecco che la
tua respirazione inizia ad essere rapida ed inefficace
23
2
In caso di
affanno è
importante
aiutare il
compagno a
fermarsi ed
a riprendere
il controllo
della respirazione
in quanto l’aria non arriva bene ad irrorare i polmoni, si genera quindi una condizione di “fame
d’aria”che, come approfondirai durante il corso ESA
Prevention & Rescue Diver, potrebbe creare una condizione di difficoltà che, se non controllata, può sfociare in panico.
In acqua l’affanno può derivare da diverse cause
come ad esempio una situazione di stress sia fisico
sia psicologico del subacqueo, ecco perché è importante non immergersi con condizioni ambientali sfavorevoli (ad esempio: con correnti forti o mare
mosso).
Durante un’immersione profonda dovrai prestare più
attenzione per evitare di entrare in affanno in quanto
l’aria che respiri è più densa, poiché la
pressione ambiente è maggiore, infatti,
a 30 metri (4 bar), l’aria sarà il doppio
più densa rispetto a 10 metri (2 bar).
Puoi iniziare a prevenire l’affanno
cominciando sempre l’immersione in
una buona condizione fisica e mentale,
cerca di mantenere un buon assetto, di
rispettare il tuo ritmo ed effettuare una
respirazione lenta e profonda.
Un’altra causa dell’affanno potrebbe
essere l’impiego di attrezzatura inadeguata: prima di svolgere la tua immersione accertati che questa sia perfettamente curata e funzionante, basa la
scelta di un erogatore sulla facilità di
respirazione e sulle sue prestazioni in
profondità!
Se ti dovesse capitare di sentirti in
affanno, trova un punto di appoggio:
FERMATI e RIPRENDI IL CONTROLLO DELLA RESPIRAZIONE,
facendo delle inspirazioni lunghe e
profonde. Evita di pinneggiare troppo
velocemente per tentare di raggiungere
il compagno.
Il consumo d’aria
24
Uno dei fattori influenzati dalla profondità è proprio
il consumo d’aria, che sarà maggiore e, visto che in
acqua non abbiamo né Autogrill né stazioni di servizio dove rifare il “pieno” alle bombole, durante la
nostra immersione profonda dovremo prevenire
questo problema in modo da non finire l’aria e metterci in una situazione potenzialmente pericolosa.
Come già saprai, più profondo scendi, più aria con-
sumi, questo perché aumentando la pressione,
aumenterà anche la densità dell’aria all’interno della
tua bombola e quindi la quantità di aria che utilizzerai per ogni atto inspiratorio sarà maggiore.
Facciamo un piccolo esempio:
Ipotizziamo che quando respiri a 10 metri (2 bar) la
tua bombola ti dà un’autonomia d’aria di circa 40
minuti, a 30 metri (4 bar) la stessa durerà la metà
ovvero 20 minuti.
Prevenire questo problema per te sarà veramente
facile.
Nel breafing pre-immersione stabilisci con il compagno di segnalarvi a vicenda il raggiungimento dei 150
e 100 bar d’aria e stabilite il limite della scorta d’aria,
che può aggirarsi intorno ai 70-80 bar.
Durante l’immersione controlla spesso
il manometro e “butta un occhio”
anche su quello del compagno: potrebbe capitare che si dimentichi di segnalarti uno dei limiti pattuiti.
Risali sempre in “anticipo” ovvero,
come abbiamo visto nel capitolo uno,
durante un’immersione profonda
dovresti iniziare a risalire ben prima di
raggiungere la riserva (50 bar) questo
per permetterti di effettuare una corretta risalita nonché una tranquilla sosta si
sicurezza.
In ogni caso, ricorda sempre di predisporre una base di emergenza a cinque
metri con almeno due erogatori, in
modo che, in caso di necessità, più di
una persona ne possa usufruire.
La narcosi
d’azoto si
risolve
facilmente
risalendo
di qualche
metro
L’«effetto Martini» o Narcosi d’azoto
Quanti subacquei hanno sperato di
incontrare una bella sirena bionda con
gli occhi azzurri durante un’immersione, oppure un possente Nettuno… a
seconda dei gusti… ma se ti dovesse
mai capitare e il tuo compagno/a non
corrisponde alla descrizione, le possibilità sono due:
o hai fatto la scoperta del secolo, che andrà a confermare le teorie della narrativa greca, oppure potresti iniziare ad insospettirti di essere in narcosi d’azoto.
Scherzi a parte, come già avrai imparato nei corsi precedenti, l’azoto respirato in profondità, quindi ad una
pressione parziale maggiore, ha proprietà anesteti-
25
2
Minitest
1. Vero o Falso
L’affanno si manifesta
con una respirazione
rapida ed inefficace.
2. Un modo per prevenire l’esaurimento dell’aria è:
a) Evitare immersioni
profonde
b) Controllare spesso il
manometro
c) Evitare di affaticarci
in acqua
3. La narcosi d’azoto
può essere pericolosa
perché:
a) Danneggia le cellule
celebrali
b) Causa una riduzione
delle percezioni e quindi
anche una scarsa capacità di giudizio
c) Sia a che b sono corrette
Risposte:1Vero; 2b; 3b.
26
che perché interferisce in modo diverso con i neuroni influendo sugli impulsi che si trasmettono.
Gli effetti della narcosi si possono manifestare attorno ai 30 metri di profondità, anche se talvolta, come
vedremo in seguito, si possono manifestare a profondità minori.
Euforia ed eccesso di sicurezza oppure, al contrario,
mancanza di coordinazione, sonnolenza, allucinazioni e vertigini, sono i segni ed i sintomi più frequenti,
ma anche facilmente risolvibili…, infatti, basta risalire ad una profondità minore perché essi scompaiano.
La narcosi non è pericolosa o lesiva di per se, ma lo
è in quanto causa una riduzione delle percezioni del
subacqueo e quindi anche una scarsa capacità di giudizio.
Comunque non tutti i subacquei hanno la stessa sensibilità alla narcosi e pensa che, addirittura, ci si può
anche adattare ad essa!
Durante tutte le immersioni di questo corso,
l’Istruttore ti sottoporrà al Nitrogen Check, ovvero,
dovrai svolgere un semplice esercizio cronometrato
sia in superficie prima dell’immersione, sia durante e
noterai che il tempo impiegato ad effettuarlo sul
fondo sarà maggiore; sarà divertente “confrontarti”
con i tempi degli altri compagni di corso e la cosa che
più ti sorprenderà è che se effettuerai tutte le immersioni previste, a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, noterai i “miglioramenti” o, per meglio dire, il tuo
adattamento all’azoto… questo ti farà capire anche
che se non ti immergi per molto tempo, sarà meglio
evitare come prima immersione una profonda.
Ci sono comunque dei fattori che aumentano la predisposizione alla Narcosi, ovvero l’uso di droghe,
alcool, farmaci (soprattutto i sedativi) e poi, incredibile, ma vero, il nostro amico cerotto contro il mal di
mare: esso infatti contiene una sostanza chiamata
scopolamina che aumenta l’effetto narcotico dell’azoto e potrebbe addirittura indurre la narcosi già intorno ai 18 metri!
E’ necessario che tu sia preparato all’immersione profonda e soprattutto ricorda: inizia sempre la tua
immersione profonda con una discesa lenta ed in
posizione verticale con la testa in alto.
Abbiamo già sottolineato l’importanza di effettuare
una discesa corretta nel capitolo uno, infatti abbiamo
detto che questa serve a prevenire problemi di compensazione e ad aiutare l’orientamento, ma servirà
anche a prevenire la narcosi d’azoto.
Una discesa lenta, infatti, ti permetterà di adattarti
meglio all’aumento della pressione e quindi all’assor-
bimento di azoto, ricorda di stare vicino al compagno
e scambiatevi più volte l’OK, questo vi aiuterà a
monitorarvi a vicenda e, nel caso notiate qualcosa di
strano, fermate la discesa e risalite ad una profondità
minore.
Puoi eventualmente aiutare il tuo compagno afferrandolo per un braccio e aiutandoti con la cima, farlo
risalire di qualche metro, fino a che non risponde
nuovamente all’OK.
L’importante è che l’intervento sia tempestivo e che
non temporeggiate troppo sul fondo, evitando allo
stesso tempo un’azione inconsulta e priva di controllo.
Se eviterai i fattori che aumentano la possibilità di
incorrere nella narcosi d’azoto e se seguirai le tecniche che imparerai durante questo corso con
l’Istruttore ESA, sarà veramente raro trovarti a gestire
una situazione del genere e, se dovesse avvenire,
sarai adesso in grado di farlo in maniera migliore!
I misteri della Malattia Da Decompressione
Nel XVII° secolo d.c., uno scienziato, Robert Boyle
osservando gli occhi di un serpente posto dentro un
contenitore che aveva pressurizzato per un certo
tempo e quindi depressurizzato rapidamente, notò
una bolla che vi si era formata all’interno. All’epoca
non si riuscì a dare una spiegazione al fenomeno, ma
i suoi studi furono ripresi in seguito e si capì che
quella fu la prima manifestazione della Malattia da
Decompressione, detta anche Bends.
A distanza di tanti anni sono state scoperte le cause,
i fattori che vi contribuiscono e persino le cure, e
tutt’ora questa è argomento di studio e di ricerca,
per garantire a tutti i subacquei la maggior sicurezza.
Normalmente la percentuale di aria da noi respirata è
composta da circa il 21% di ossigeno ed il 79% di
azoto che, essendo un gas inerte, non viene utilizzato dal nostro corpo, quindi come questo “entra” deve
avere anche la possibilità di “uscire”.
In superficie questo passaggio è automatico ma in
immersione le cose cambiano: visto che l’azoto viene
assorbito dai tessuti del nostro corpo in proporzione
alla pressione circostante (Legge di Henry), più profondi andremo e più tempo rimaniamo sott’acqua,
più azoto si discioglierà nei nostri tessuti. Inoltre,
maggiore è la differenza tra l’azoto già disciolto e
quello respirato, più veloce sarà il passaggio in soluzione e quindi l’assorbimento.
Ecco perché sulle tabelle, mano a mano che aumen-
L’azoto
viene
assorbito
dai tessuti
in proporzione alla
pressione
circostante. Più profondi
andremo e
più tempo
rimarremo
sott’acqua,
maggiore
sarà la
quantità
di azoto
che dovrà
essere
smaltito
durante la
risalita
27
2
tano le profondità indicate, i tempi di immersione si
riducono notevolmente e tu durante ogni immersione dovrai sempre fare attenzione a rispettare questi
limiti, proprio per evitare di dover fare soste di
decompressione alle quali non sei addestrato e quindi rischiare un’eventuale MDD. L’attività subacquea
ricreativa, infatti, non prevede soste
obbligatorie di decompressione!
Durante la risalita dovrai favorire l’eliminazione dell’azoto in eccesso, risalendo ad una velocità di risalita non
superiore ai 10 metri al minuto ed effettuando una sosta di sicurezza di 3
La malattia da decompressione prende
minuti a 5 metri.
La sosta di sicurezza è utile anche per
anche il nome di Bends, poiché fra i
prevenire
eventuali problemi dovuti
primi a manifestarne i sintomi furono
alle bolle “asintomatiche” o “bolle
degli operai che lavoravano all’interno
silenti ”, rilevabili solo con lo strumendi cassoni per costruire i ponti. Per
to Doppler, che in condizioni particolaalleviare il dolore essi stavano in una
ri potrebbero dare origine alla Malattia
Da Decompressione.
posizione contorta che ricordava una
posizione di moda fra le donne dell’eLe tabelle che noi usiamo per pianificapoca, chiamata “Grecian bend”. Per
re le nostre immersioni sono tabelle
questo gli operai gli dettero il sopranU.S. Navy adattate al metodo Doppler.
nome “The Bends”.
La Malattia Da Decompressione si
manifesta con la formazione di bolle di
gas
nei tessuti e, a seconda di dove
Il rivelatore Doppler fu inventato da
queste si collocano, possono provocaM. Spencer e ha la capacità di rilevare
re segni e sintomi differenti.
le bolle silenti che si muovono nel flusCi sono due forme di Malattia Da
so sanguigno, ovvero che non si maniDecompressione:
la prima, più “lieve”, si manifesta genefestano e che si formano dopo tutte le
ralmente a livello articolare e cutaneo
immersioni. Questa scoperta dette oricon:
gine alle attuali teorie sulla Malattia
• Prurito
da Decompressione e sulle modalità di
• Formicolio
soluzione dell’azoto nei tessuti.
• Arrossamenti
• Intorpidimento
• Dolore alle giunture e agli arti
La seconda forma, più grave, è quella
neurologica i cui sintomi sono:
• Capogiri e nausea
• Disturbi della parola
• Visione confusa
• Diverso diametro pupillare
• Paralisi
• Morte
Lo sapevi?
28
Come vedi i rischi sono gravi, ma per evitarli basterà
Minitest
1. La Malattia Da
Decompressione:
a) Si manifesta attorno
ai 30 metri di profondità
b) Si manifesta con la formazione di bolle nei tessuti
c) Sia a che b sono corrette
2. Vero o Falso
Per evitare l’intossicazione
da Ossigeno dovresti semplicemente far ricaricare
la bombola da una stazione di ricarica affidabile
3. Se si presenta un’emergenza:
a) Puoi intervenire in
qualunque situazione poiché è un dovere morale
b) Puoi intervenire in
mancanza di personale
più qualificato di te, ma
sempre rimanendo consapevole dei tuoi limiti umani
c) Non puoi fare niente
in quanto non hai l’addestramento necessario.
Risposte: 1b; 2/Falso; 3b.
che in ogni immersione rispetti i limiti imposti dalle
tabelle e dal computer.
Alcuni fattori quali:
• Obesità
• Freddo
• Malattia
• Ferite
• Alcool
• Droghe
• Fatica
• Età
• Disidratazione
• Anidride Carbonica
concorrono ad aumentare i rischi di Malattia da
Decompressione, per questo ogni volta che ti immergi dovresti essere sempre in buona forma psicofisica,
evitare sforzi fisici e non esporti troppo al freddo.
Dopo l’immersione, limita l’attività fisica, non esporti a fonti di calore (ad esempio non fare immediatamente una doccia caldissima), e non assumere medicinali o alcolici, questo perché vanno a causare una
variazione alla normale circolazione sanguigna che
potrebbe far insorgere i sintomi della MDD.
Ricorda inoltre di evitare l’apnea dopo un immersione, poiché andresti a ricomprimere l’azoto residuo
presente nel tuo corpo durante la discesa e, risalendo velocemente, si potrebbero formare le bolle
responsabili dell’MDD.
Come abbiamo accennato nel capitolo uno, ogni
volta che ti immergi dovrai avere in barca, o comunque a disposizione, dell’Ossigeno puro al 100%, da
poter somministrare ogni volta che si sospetti una
possibile MDD.
L’ossigeno, infatti, favorisce lo smaltimento dell’azoto.
Il subacqueo dovrà poi essere trasportato verso il centro medico più vicino ed eventualmente sottoposto ad
una ricompressione in camera iperbarica.
Per ottenere ulteriori informazioni ed essere preparato
a somministrare l’ossigeno in caso di necessità, puoi
prendere in considerazione il fatto di frequentare il
corso ESA Oxygen Firs Aid ed ESA First Aid.
Non tentare mai la ricompressione in acqua, potrebbe essere fatale!
Ovvero, se per qualche motivo tu o il tuo compagno
eccedete i limiti e saltate la decompressione prevista,
rimanete allerta su eventuali segni e sintomi, respirate ossigeno puro, contattate il centro medico più vicino e rimanete fuori dall’acqua per almeno 24 ore (o
per il tempo prescritto dai sanitari).
La Malattia da decompressione può manifestarsi
29
anche alcune ore dopo la fine dell’immersione!
Più avanti approfondiremo questi aspetti esaminando
i primi passi fondamentali nella gestione dell’emergenza
Durante le ultime due immersioni previste da questo
corso programmerai il tuo profilo di immersione
assieme al tuo Istruttore e, sempre
insieme, pianificherete anche un profilo di emergenza, cosa che dovrai fare
per ogni tua immersione profonda poiché, se dovesse capitarti di eccedere la
quota prevista, avrai comunque un
nuovo profilo a cui riferirti.
Esempio di
un Piano di
Emergenza:
L’intossicazione da ossigeno
La percentuale del 21% di ossigeno che
compone l’aria respirata in superficie
viene utilizzata per le nostre funzioni
Centro Immersioni più vicino: XDIVE
vitali, ma se la stessa viene respirata ad
Tel. 043.009090; Canale Radio 45
elevate profondità può diventare tossiCapitaneria: Golfo dei Granchi
ca, ecco uno dei motivi per cui il limite
dell’immersione ricreativa è fissato a 40
Tel. 039.340904; Canale Radio 16
metri.
Guardia Costiera: Golfo dei Granchi
Ci sono due tipi di tossicità dell’ossigeno: una polmonare ed una neurologiTel. 039.780453; Canale Radio 72
ca, che affligge il sistema nervoso cenDAN EUROPE
trale (CNS). In genere quest’ultima si
manifesta con tremori, nausea, perdita
Tel 085/8990125
della vista, convulsioni, perdita di
Camera Iperbarica
coscienza e conseguente annegamenDott. Rossi Tel. 357/8000005
to. Spesso non vi sono segni premonitori, ma raramente riguarda il subacCarabinieri
queo ricreativo perchè per la sua insorTel. 112
genza è necessario scendere molto
profondi, ben al di sotto dei 40 metri.
Pronto Soccorso
Perché parlarne anche se la soglia di
Tel. 118
emergenza è al di sotto della quota fissata dalle Agenzie Didattiche per il
limite della subacquea ricreativa?
Per scoraggiare quella confidenza
eccessiva che può instaurarsi facendo
immersioni profonde; essere un buon
subacqueo infatti non vuol dire raggiungere profondità record, bensì significa dimostrare di aver appreso le tecniche e gli insegnamenti
imparati dal proprio Istruttore. Spesso alla base degli
incidenti più gravi, che si verificano per l’eccessiva
profondità, ci sono problemi legati all’intossicazione
da ossigeno.
Ricorda che respirando, per scelta o per errore, misce30
le iperossigenate (nitrox) il limite della tossicità dell’ossigeno si colloca a profondità minori. Accertati sempre
sul contenuto della bombola che userai in immersione
e prevedi di usare miscele diverse solo dopo un’adeguata preparazione (ESA Nitrox Diver).
Gestione dell’emergenza
Durante la lettura di questo libro, parlando delle tecniche di immersione o rivedendo i fattori amplificati
dalla profondità, abbiamo anche accennato a come
poter affrontare i problemi che si possono presentare durante la tua immersione profonda. Adesso
andremo a fare una veloce panoramica di quelli che
sono gli step fondamentali per la gestione di un’emergenza, che possono essere approfonditi durante
il corso ESA Prevention & Rescue Diver.
La prima regola da fissare nella tua mente sarà di non
mettere mai a repentaglio la tua incolumità, cerca di
essere consapevole su quali sono i tuoi limiti umani e
non agire d’impulso, ma cerca di focalizzare come
intervenire nel migliore dei modi in base alle nozioni
che conosci.
Se ti immergi con un Diving Center, lo staff avrà già
predisposto un piano di emergenza, ma se organizzerai individualmente la tua immersione, prima di
immergerti dovrai elaborare un piano di emergenza
che comprenda tutte quelle informazioni che ti
potrebbero risultare utili in caso di un incidente subacqueo, dovresti quindi:
• Disporre di VHF (canale 16 per le emergenze),
oppure di altri sistemi di comunicazione e numeri
utili da chiamare (es. DAN Europe).
• Predisporre di attrezzatura di soccorso (cassetta di
primo soccorso, kit ossigeno, vestiti asciutti di ricambio) e tenerla a portata di mano.
• Localizzare la struttura sanitaria più vicina e informarti su come raggiungerla.
• Prevedere di iscriverti al DAN per ottenere nella
forma più completa il prezioso supporto che quest’organizzazione può attuare.
Ogni qualvolta si presenti un problema, come ad
esempio preannegamento e patologie da decompressione, dovresti controllare se la vittima sta respirando e aiutarla a respirare ossigeno puro al 100%,
preferibilmente tramite un dispositivo a domanda.
Soprattutto se in genere non ti rivolgi ad un Diving
Center per svolgere le tue immersioni, è altamente
consigliato frequentare il corso ESA Oxigen First
Aid che amplierà le tue conoscenze sulla sommini-
2
La disponibilità di
un kit ossigeno è fondamentale
per un
piano d’emergenza
31
strazione dell’ossigeno.
Per evacuare una vittima dal luogo di incidente contatta la Guardia Costiera o eventualmente il Diving
Center più vicino e segui le loro istruzioni.
Anche il DAN offre supporto per l’organizzazione del
trasporto dei pazienti, in particolare per i propri associati
Complimenti!
Adesso che hai completato anche questa parte della
teoria prevista per il tuo corso ESA Deep Diver, hai
evidenziato i fattori influenzati della profondità,
ovvero quegli inconvenienti che hanno più possibilità di manifestarsi in un’immersione profonda,
rispetto ad una in acqua bassa.
Conoscere meglio l’affanno, la narcosi d’azoto, la
malattia da decompressione ed infine l’intossicazione da ossigeno, ti ha permesso di approfondire quali
sono i loro effetti e le cause che li provocano e adesso, oltre ad aver ampliato la tua conoscenza teorica,
potrai farne tesoro per migliorare la tua formazione
di subacqueo in modo da porre più attenzione ad
ogni immersione che farai.
Durante questo capitolo si è parlato anche della
somministrazione di ossigeno e di quanto sia importante portarlo con se in ogni immersione. Per saperne di più, ti consiglio di frequentare il corso ESA
Oxigen First Aid: chiedi informazioni al tuo
Istruttore ESA.
L’ultimo compito che ti rimane da fare per completare questa lezione è rispondere alle domande della
sessione “Cosa hai imparato?“, usando l’apposita
scheda che consegnerai all’Istruttore, con il quale
approfondirai gli argomenti che non ti sono ancora
perfettamente chiari.
32
Cosa hai
imparato?
Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica,
innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma
anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo la
risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore
questa scheda, se troverà delle imprecisioni, ti darà le
spiegazioni necessarie. Buon lavoro!
2
1. Per evitare l’affanno dovresti:
a. Immergerti sempre in condizioni ambientali favorevoli, utilizzare attrezzatura adeguata, mantenere un
buon assetto ed una respirazione lenta e profonda
b. Evitare di utilizzare lo snorkel o l’erogatore in
superficie
c. Sia a che b sono corrette
2. In un’immersione profonda è più facile che si
manifesti l’affanno poiché:
a. L’aria che respiri è meno densa rispetto a
quella respirata in superficie
b. L’aria che respiri è più densa rispetto a quella respirata in superficie
c. L’aria che respiri è meno densa rispetto a
quella respirata ad una profondità minore
3. Il tuo compagno ti segnala i 70 bar d’aria ed il vostro
computer segna ancora 10 minuti di NDL cosa fai?
a. Interrompi l’immersione e ti sposti in sosta di
sicurezza
b. Continui l’immersione ad una profondità
inferiore
c. Aspetti che arrivi in riserva
4. La Narcosi d’azoto_____________ e i suoi sintomi
scompaiono_________
a. Si può manifestare intorno ai 30 metri di profondità/dopo un trattamento iperbarico
b. Si può manifestare intorno ai 18 metri di profondità/scendendo a profondità maggiori
c. Si può manifestare intorno ai 30 metri di profondità/risalendo ad una profondità minore
33
5. Una discesa lenta e una buona condizione psicofisica, contribuiscono a prevenire principalmente:
a. La Malattia da Decompressione
b. La Narcosi D’azoto
c. Sia a che b sono corrette
6. Vero o Falso
Il cerotto per il mal di mare può contribuire al manifestarsi della narcosi d’azoto anche a quote relativamente poco profonde
7. Vero o Falso
I segni ed i sintomi della Malattia Da
Decompressione possono manifestarsi anche diverse ore dopo l’emersione.
8. Per prevenire l’insorgere di MDD devi _______e
risalire ___________
a. Evitare immersioni profonde/ad una velocità
inferiore ai 16 metri al minuto
b. Evitare di eccedere i limiti previsti dalle
tabelle/ad una velocità superiore ai 10 mt al
minuto
c. Evitare di eccedere i limiti previsti dalle
tabelle/ad una velocità di 10 metri al minuto o
inferiore
9. Immergersi oltre i limiti della curva di sicurezza è
rischioso relativamente a:
a. Malattia Da Decompressione
b. Intossicazione da Ossigeno
c. Sia a che b sono corrette
10. Vero o Falso.
Ogni qualvolta si presenti un incidente subacqueo
relativo a preannegamento, o patologie da decompressione, dovresti somministrare ossigeno puro al
100% e trasportare la vittima presso il centro medico
più vicino.
Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con
l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di
quelle da me sbagliate.
34
Firma__________________________data_________
Immersione in acque libere 1
Briefing
Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e
fare domande per eventuali chiarimenti
Prima delle Acque Libere, il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire
durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire
qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione profonda in ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il divertimento e la
sicurezza. L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai
fare, dove, come e quando, perciò è fondamentale
che sospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua
attenzione. Non esitare a fare domande se qualcosa
non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno
felici di aiutarti.
3
Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura
Preparare correttamente tutta l’attrezzatura necessaria
per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno
e controllarla reciprocamente
Puoi assemblare il Gav e gli erogatori alla bombola e
controllare che essa sia carica. La vestizione può
dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi
effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è quanto di meglio puoi fare in ultima fase per
prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi
quelli legati al controllo dell’assetto. Devi curare
attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore o
allo Staff se tu o il tuo compagno rilevate problemi
con qualche elemento dell’attrezzatura. Puoi usare
questa sequenza per ricordare la procedura di controllo: Gav, Rubinetterie, Aria, Zavorra, Individua l’erogatore di riserva, Erogatori. La vestizione dell’attrezzatura può avvenire sia in acqua che fuori
Ingresso
Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base alle
caratteristiche del luogo
L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per
un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione.
Discesa controllata lungo un riferimento entro una
profondità massima di 30 metri
Scendere in assetto negativo usando i riferimenti di
una cima o di una parete, correggere la velocità di
discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro
prima di toccare il fondo o di raggiungere la profondi-
35
tà massima di 30 metri
Il controllo in discesa è una fase importante dell’immersione. In particolare, essere in grado di fermarti
quando lo ritieni opportuno, potrebbe rivelarsi utile in
caso di problemi di compensazione, se avvertissi qualche effetto di narcosi d’azoto o per non sollevare sedimento in prossimità del fondo. Pianificherai questa
immersione insieme all’Istruttore ESA ad una profondità massima di 30 metri, quindi controlla bene il profondimetro mentre scendi e comunica con l’’Istruttore
Giro subacqueo di esperienza in profondità, uso dei segnali e controllo dei dati di tempo, profondità e scorta d’aria
Praticare esperienza in profondità durante un giro
subacqueo controllando frequentemente tempo, profondità e scorta d’aria e segnalando al compagno o
all’Istruttore
Nitrogen Check (Verifica degli effetti della Narcosi)
In profondità, eseguire un semplice esercizio psicomotorio segnalato dall’Istruttore
Un semplice esercizio di manualità suggerito
dall’Istruttore ti servirà per verificare la completa lucidità psicomotoria che durante un’immersione profonda potrebbe essere, anche solo parzialmente,
compromessa dall’effetto dell’azoto.
Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di sicurezza
Risalire lentamente (10 metri al minuto o più lento)
lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri per una
sosta di sicurezza di 3 minuti
E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una
tappa di sicurezza in tutte le immersioni quindi, a
maggior ragione, in un’immersione profonda. In questo modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti
dell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuo
organismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni necessarie per effettuare la sosta di sicurezza
Uscita
Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite
dall’Istruttore
36
Disassemblaggio e cura dell’attrezzatura
Disassemblare e prestare le dovute cure all’attrezzatura
Soprattutto quando pianifichi delle immersioni profonde, è fondamentale che tutto sia in perfetta efficienza.
Questa fase si rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua attrezzatura. Se puoi, è meglio risciacquarla in
acqua dolce pulita ancora prima di disassemblarla; se
ciò non fosse possibile, riponila con cura nella tua sacca
o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento
secondo le indicazioni dello Staff
Debriefing
Ascoltare il commento dell’Istruttore
Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con
attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore
e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande!
Convalida dell’immersione
Registrare l’immersione sul proprio logbook e farla
firmare dall’Istruttore
Registra l’immersione! Questa operazione serve per
confermare la tua formazione in acque libere. Annota
con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la
temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali.
Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo
Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto.
3
Immersione in acque libere 2
Briefing
Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e
fare domande per eventuali chiarimenti.
Pianificazione di un profilo di emergenza
Ogni volta che pianifichi un’immersione profonda
dovrai anche ipotizzare un profilo di emergenza,
ovvero pianificare l’immersione anche alla profondità
immediatamente superiore rispetto a quella stabilita.
Per esempio: se deciderai di effettuare la tua immersione a 33 metri, avrai un limite di non decompressione di
15 min. La profondità successiva indicata nelle tabelle è
36 metri alla quale corrisponde un tempo di 10 minuti.
Controllare questo secondo profilo ti servirà in quanto,
se mai ti dovessi distrarre ed eccedere la quota prevista,
avrai dei nuovi parametri ai quali riferirti, senza correre
il rischio di uscire di curva.
Preparazione della base di emergenza a 5 mt
Quando effettui un’immersione profonda è meglio se
puoi contare su una base di emergenza a 5 metri, in
modo da poter effettuare comodamente una sosta di
37
sicurezza al termine di ogni immersione.
Prepara una bombola con un octopus o comunque con due
erogatori montati (in modo che in caso di necessità anche il
tuo compagno potrà usufruirne) poi misura 5 mt di cima e
fissa un’estremità alla barca, o alla base di supporto in superficie, e l’altra alla rubinetteria. Apri il rubinetto e fai entrare
aria all’interno delle fruste e poi richiudilo, per prevenire di
perdere aria nel caso in cui il sistema dovesse andare in
autoerogazione.
Preparazione, vestizione e controllo attrezzatura
Discesa controllata con riferimento entro una profondità massima di 39 metri fermandoti in assetto
neutro al segnale dell’Istruttore e controllo della base
di emergenza (solo se le condizioni lo permettono).
Durante la discesa il tuo Istruttore ti segnalerà di fermarti ad una profondità da lui stabilita: fermati dimostrando di essere in assetto neutro. Questo perché
nelle immersioni profonde è importantissimo essere
in grado di controllare la discesa e di fermarsi con
facilità in qualsiasi momento.
Generalmente, quando si inizia una discesa, bisognerebbe controllare anche se la bombola a 5 metri è
fissata bene. Questo esercizio verrà effettuato solo se
ti immergerai con la barca ancorata o con una stazione di supporto in superficie fissa. Infatti, in alcune
zone (es. Maldive) le barche non possono ancorare e
quindi la base viene “liberata” in acqua solo alla fine
dell’immersione quando l’Istruttore indicherà l’inizio
della sosta di sicurezza, facendo emergere il segnalatore di superficie.
Giro subacqueo di esperienza con controllo e confronto della strumentazione con il compagno e
segnalazione dei 150, 100 e 70 bar (a meno che l’immersione non termini prima)
Nitrogen check
In profondità l’Istruttore ti indicherà il nome di 2
organismi tipici della zona scrivendoli sulla lavagnetta, durante la sosta di sicurezza dovrai scrivere i nomi
che avevi letto in profondità, senza copiarli ma cercando di ricordarli a memoria.
38
Risalita in assetto
Al termine della tua immersione, dovrai risalire lentamente (10 metri al minuto o più lento) lungo un riferimento e fermarti a 5 metri per effettuare la sosta di
3 minuti. Durante la risalita scarica l’aria in eccesso
dal GAV o dalla muta stagna, in modo da essere sempre in assetto neutro. Devi poterti fermare con facilità in qualsiasi momento della risalita.
Sosta di sicurezza, simulazione di esaurimento dell’aria
ed utilizzo della base di emergenza a 5mt.
Una volta arrivato a 5 metri per effettuare la sosta di
sicurezza, assieme al tuo Istruttore simulerai l’esaurimento dell’aria quindi, dopo aver segnalato fine aria,
afferrerai uno degli erogatori della Base di
Emergenza, aprirai il rubinetto della bombola e respirerai dall’erogatore di riserva per il tempo indicato
dall’Istruttore.
Uscita
Uscire dall’acqua
dall’Istruttore.
con
la
tecnica
3
indicata
Disassemblare e prestare le dovute cure all’attrezzatura
Debriefing
Il tuo Istruttore farà un commento di fine immersione che ti aiuterà a migliorare il tuo processo formativo. Ascolta i suggerimenti dell’Istruttore e fai domande sulle cose che non ti sono chiare.
Registrazione dell’immersione sul log-book !
Immersione in acque libere 3
Localizzazione e controllo del funzionamento di:
VHF, Kit di primo soccorso, Ossigeno.
Come hai imparato nella teoria relativa alla gestione
delle emergenze, ogni volta che ti immergerai dovrai
disporre di questo equipaggiamento.
Individua dove è collocato, controlla se tutto è in
ordine e perfettamente funzionante.
Preparazione della base di emergenza a 5 mt e vestizione.
Discesa controllata nel blu entro una profondità massima di 39 metri fermandoti in assetto neutro al
segnale dell’Istruttore e (se possibile) controllo della
base di emergenza.
Giro subacqueo di esperienza, controllo e confronto
della strumentazione con il compagno e segnalazione
39
dei 150, 100 e 70 bar (a meno che l’immersione non
termini prima) e mantenendo la quota stabilita
dall’Istruttore per almeno la metà del tempo previsto
dall’NDL dato per quella profondità.
La maggiore difficoltà che i subacquei generalmente
incontrano è mantenere la quota prestabilita. In un’immersione profonda questo aspetto dovrà essere rafforzato per
evitare di eccedere i limiti di non decompressione.
Nitrogen check
In profondità, dovrai eseguire un semplice esercizio
psicomotorio segnalato dall’Istruttore
Risalita in assetto
Al termine della tua immersione, dovrai risalire lentamente (10 metri al minuto o più lento) lungo un riferimento e fermarti a 5 metri per effettuare la simulazione della sosta di decompressione.
Simulazione di una decompressione di emergenza di
10 minuti a 5 mt vicino alla base
Se dovessi eccedere l’NDL previsto per la quota prestabilita per meno di cinque minuti dovresti effettuare una
sosta di emergenza di 10 minuti a cinque metri.
Questo esercizio non è fatto per addestrarti alla decompressione, bensì per scoraggiare l’eccessiva confidenza
con la profondità e farti capire che le soste di emergenza non sono troppo divertenti e spesso può capitare che
l’aria per effettuarle non sia sufficiente.
Quando arriverai alla base di emergenza, vi sosterai
per almeno 10 minuti, utilizzando l’aria della bombola di emergenza per gli ultimi tre minuti.
Uscita
Uscire dall’acqua
dall’Istruttore.
con
la
tecnica
indicata
Disassemblare e prestare le dovute cure all’attrezzatura
Debriefing
Il tuo Istruttore farà un commento di fine immersione che ti aiuterà a migliorare il tuo processo formativo. Ascolta i suggerimenti dell’Istruttore e fai domande sulle cose che non ti sono chiare.
Registrazione dell’immersione sul log-book !
40
Appendice
ESA
ESA è un’agenzia didattica internazionale, il suo
obiettivo è quello di formare i subacquei dal livello
iniziale fino al raggiungimento dei livelli professionali come Diveleader e Istruttore. Per fare questo l’ESA
si prefigge di applicare i più evoluti standard operativi congiuntamente ad un elevatissimo grado di sicurezza e di promuovere l’attività subacquea nelle sue
varie forme.
I percorsi formativi dell’ESA prevedono l’integrazione delle informazioni divulgate dall’Istruttore, con i
materiali di supporto che accompagnano i vari livelli di brevetto.
La formazione pratica iniziale avviene con lo sviluppo delle capacità subacquee in piscina o bacino delimitato, successivamente applicate e migliorate in
acque libere.
Per ogni programma o corso ESA è prevista una verifica
dell’apprendimento da parte dell’Istruttore che dovrà
conservare una prova dell’avvenuta valutazione.
I subacquei possono ricevere dall’ESA la formazione
iniziale, progredire verso livelli più alti di brevetto,
specializzarsi in diverse aree legate all’attività subacquea come la biologia marina, la fotografia, l’archeologia subacquea, ecc.
41
Raggiunte le adeguate credenziali, i subacquei possono partecipare ai programmi per la formazione di tipo
professionale nell’ambito dell’attività subacquea.
L’ESA stabilisce elevati standard per la formazione
dei propri affiliati: essi sono professionisti subacquei
in possesso di un brevetto ESA Diveleader o di grado
più alto.
Gli istruttori ESA sono formati dagli ESA IC Director, persone adeguatamente preparate e qualificate per trasmettere le tecniche di insegnamento ai futuri istruttori.
La formazione dell’Istruttore è completa e prevede
l’acquisizione di informazioni sulla teoria dell’immersione, sulle procedure ESA, nozioni di psicologia e di
marketing, lo sviluppo delle capacità di gestione dei
subacquei singoli o in gruppo, di gestione dei problemi, di salvaguardia dell’ambiente e altro.
Le convalide dei brevetti ESA sono emesse dalla sede
centrale e dagli uffici ESA ufficialmente autorizzati.
Il dipartimento ESA che si occupa della formazione
informa gli affiliati ESA sulle variazioni delle procedure esistenti e sull’introduzione di nuove procedure.
Possono affiliarsi all’ESA anche strutture qualificate che
operano nel campo dell’attività subacquea ricreativa.
Centri immersione, club subacquei e negozi subacquei possono, infatti, acquisire la qualifica di ESA
Point. Le strutture denominate ESA IC Point possono
promuovere, organizzare e condurre i corsi di formazione per gli Istruttori ESA.
L’ESA intende caratterizzarsi anche attraverso un
particolare impegno volto alla divulgazione delle
conoscenze sull’ambiente, per migliorare la qualità
delle immersioni e creare nei subacquei una maggiore consapevolezza verso lo spazio sommerso. I professionisti ESA, infatti, effettuano il loro percorso formativo ricevendo una solida preparazione anche
sulle conoscenze relative all’ambiente. Tutta l’attività
formativa dell’ESA è saldamente collegata a obiettivi di
salvaguardia degli ambienti acquatici.
42
9 consigli per la difesa
dell'ambiente
Mettendo in pratica questi semplici suggerimenti,
darai il tuo importante contributo alla salvaguardia
dell’ambiente.
1) In immersione mantieni un assetto neutro, evita il
contatto con il fondo e con gli organismi marini:
senza i guanti starai più attento a dove metti le mani.
2) In prossimità del fondo blocca ogni movimento di
mani e pinne e, se devi posarti, controlla che le tue
ginocchia e le pinne non creino danni.
3) Evita di passare sotto le volte o nelle grotte, potresti urtare e danneggiare gli organismi, inoltre le bolle
d’aria intrappolate sul soffitto causano gravi danni
all’ambiente.
4) Non attaccarti a tartarughe, grandi pesci, o cetacei,
ma nuota con loro; non inseguire gli animali se ti
accorgi di recare disturbo.
5) Evita di toccare organismi che non conosci o che
potrebbero essere delicati; non accarezzare i pesci ed
altri organismi, potresti asportare il muco protettivo
che li ricopre e causare lesioni.
6) Non raccogliere dal fondo organismi vivi o morti,
reperti di valore storico o archeologico e oggetti
coperti da alghe ed animali.
7) Non acquistare souvenir prodotti con materiali
provenienti dal mare, scoraggerai così la loro raccolta.
8) Non buttare niente in acqua (rifiuti, filtri di sigaretta, batterie, bottiglie, carta, cibo, ecc): getta i rifiuti
negli appositi contenitori.
9) Continua la tua formazione ed approfondisci la
conoscenza degli ambienti marini, scoprirai che ogni
luogo merita un'immersione e che in ogni fondale c'è
una straordinaria varietà di organismi da scoprire.
Tutti gli abitanti ed i frequentatori degli spazi sommersi ti ringraziano fin d’ora per il tuo impegno.
43
9 regole per la sicurezza
1 Mantieni efficiente il tuo equipaggiamento.
Controllalo prima di partire per un viaggio e prima dell’immersione.
2 Devi essere fisicamente e psichicamente in forma.
L’esercizi fisico e la dieta adeguata ti faranno apprezzare di più
l’attività subacquea. Puoi mantenerti mentalmente allenato a prevenire lo stress e l’ansia riprovando ogni tanto i principali esercizi
del Corso Open Water, specialmente quando non ti immergi da
molto tempo. Incomincia l’immersione riposato, caldo e idratato.
3 Immergiti secondo il tuo grado di esperienza.
Considera che potresti immergerti in condizioni di profondità per te
insolite, con forte corrente, in acqua fredda o in condizioni di scarsa
visibilità, quindi è meglio se prima ricevi l’adeguata preparazione..
4 Pianifica l’immersione e segui il piano che hai fatto.
Immagina i potenziali problemi che potresti trovarti ad affrontare,
come prevenirli e rispondere ad essi. Accordati con il tuo compagno
su limiti sicuri di tempo, profondità, di percorso e i corretti segnali.
5 Controlla i tuoi strumenti e mantieni un buon margine di
sicurezza.
Sebbene tu possa conoscere i tuoi consumi abituali, condizioni
di profondità, corrente e fatica potrebbero farti consumare di
più. Non considerare i limiti delle tabelle o del computer come
assoluti, ma rimani ben entro i limiti.
6 In immersione rilassati e divertiti, respira continuamente, profondamente e lentamente.
Raggiunto un buon grado di comfort sott’acqua, pensa a cosa ti
piacerebbe dedicarti in immersione e coltiva questi interessi. I Corsi
di Specialità soddisfano quasi tutte le tue aspettative. Fatica e affanno aumentano il tuo ritmo respiratorio e possono diminuire le prestazioni del tuo erogatore. Se ti senti stanco o in affanno, fermati,
rimani calmo e respira, vedrai che tutto andrà bene. Se necessario
puoi risalire lentamente in superficie.
7 Se non sei convinto, rinuncia all’immersione.
Il coraggio di rinunciare è una dote invidiabile ed èil modo migliore
per prevenire problemi che potresti non sentirti in grado di affrontare.
8 Risali lentamente dal fondo e fermati per una sosta di sicurezza a cinque metri.
E’ il modo migliore per prevenire la malattia da decompressione.
44
9 Attendi almeno 24 ore prima di prendere l’aereo o salire in
altitudine dopo l’immersione. Dopo l’immersione è meglio
aspettare sempre più tempo possibile prima di volare.
Schema per la pianificazione
dell’immersione
Pianificazione generica
Compagno d’immersione
Data e orario dell’immersione
Scopo dell’immersione
Luogo prescelto
località alternativa
Percorso per raggiungere la località
Appuntamento: luogo e orario
Attrezzatura particolare
Controllo previsioni meteomarine
Verifica e ricarica delle bombole
Verifica e preparazione dell’attrezzatura
Kit con attrezzi e parti di riserva
Zavorra completa
Borsa completa
Mezzi di trasporto
Informazioni sul sito
Contatti d’emergenza
Informazioni per chi rimane a terra
Cibo e bevande
Prenotazioni/Biglietti
Denaro
Pianificazione sul punto d’immersione
Condizioni psicofisiche
Condizioni meteomarine
Idoneità delle condizioni ambientali
Individuare e provare i sistemi di comunicazione
Decidere tecniche e punti di entrata
Decidere tecniche e punti di uscita
Sistema di coppia
Tecniche di comunicazione subacquea
Percorso
Limiti di profondità e tempo
Procedure di emergenza
Controllo dell’attrezzatura
In caso di necessità contattare:__________________
_____________________________________________
_____________________________________________
45
Da non dimenticare
Varie
Documento di riconoscimento
Brevetto
Log book
Prenotazioni / biglietti
Informazioni sui contatti d’emergenza
Costume da bagno
Filtro o crema solare
Occhiali da sole
Berretto
Giacca a vento
Asciugamano
Accappatoio
Ciabatte
Cuffia e occhialini per il nuoto
Abbigliamento di ricambio
Cibo / bevande
Medicinali
Attrezzatura
Borsa
Pinne, maschera e snorkel
Muta
Sottomuta
Cappuccio
Guanti
Calzari
Zavorra
GAV
Bombola carica
Erogatore principale
Erogatore di riserva
Manometro
Frusta del GAV
Frusta della muta stagna
Coltello
46
Strumenti
Computer
Strumenti integrati
Profondimetro
Timer
Bussola
Termometro
Tabelle
Accessori
Lavagnetta
Schede di riconoscimento delle specie
Matita
Boa segnasub
Segnalatore di superficie
Mulinello
Torcia principale
Torcia di riserva
Strobo
Luce di posizione
Moschettoni
Liquido antiappannante
Cimetta per l’attrezzatura
Attrezzatura di riserva
0-ring
Bombole
Pesi
Cinghioli
Utensili
Kit per riparare la muta
Attrezzatura particolare
Macchina fotografica
Obiettivi
Flash
Pellicola
Videocamera
Custodia
Cassette
Illuminatori
Batterie
Caricabatterie
Cavetti
Note
______________________________________________________
______________________________________________________
_____________________________________________________
______________________________________________________
______________________________________________________
______________________________________________________
______________________________________________________
___________________________________________________
47
48
Scarica

First Aid