Gli Autori
Domagnano
“SCUOLA PIÙ”
Serravalle
“La Primavera”
Fiorentino
“Il nostro mondo”
QUINTA A
QUINTA B
QUINTA A
QUINTA A
Alunni:
Alunni:
Alunni:
Alunni:
Alpini Davide
Biordi Enea
Alexa Marius Alexandru
Castellani Pietro
Bacciocchi Marco
Calesini Luca
Angelini Mariadea
Dolcini Federico
Casadei Luca
Ercolani Tommaso
Bernardi Robin
Fabbri Michele
Ceccaroni Matteo
Foschi Samuele
Cecchetti Alice
Galassi Marta
Cenci Beatrice
Guidi Alessandro
Colonna Andrea
Marchetti Davide
Di Lorenzo Gemma
Guidi Christian
Fiorani Leonardo
Mularoni Anna
Fiorini Michele
Guidi Matteo
Francioni Giacomo
Muscioni Sofia
Gasperoni Elisa
Magnani Luca
Frisoni Alex
Paoletti Stella
Gatti Gian Marco
Maltoni Martina
Guidi Ilenia
Penserini Arianna
Macchia Matteo
Meloni Davide
Mazza Maria Chiara
Podeschi Sara
Matteini Thomas
Morri Francesca
Mina Asia
Rossi Rosanna Roberta
Santolini Nicole
Pelliccioni William Francesco Pio
Molaroni Alessandro
Serra Luca
Terenzi Alessandro
Toccaceli Daisy
Piccanti Valentina
Terenzi Melissa
Tura Francesca
Tura Sara
Saraga Alessia
Tomassoni Francesco
Venturini Jacopo
Verbena Jasmine
Sarti Alessia
Viroli Margherita
Venturini Tommaso
Zonzini Jasmine
Selva Francesco
Togni Lorenzo
Insegnanti:
Zanchini Erika
Serra Mirella
Insegnanti:
Insegnanti:
Ceccoli Morena
Marinelli Cinzia
Montanari Alessandra
Giardi Mirella
Insegnanti:
Casali Barbara
Guidi Marco
Paci Rosa
Zattini Elena
Ringraziamenti
Desideriamo rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a questo progetto: il professor
Tiziano Pera per avere gettato in noi insegnanti il seme della curiosità che ci ha portato a sperimentare un nuovo
modo di fare scienze; il professor Sandro Casali e gli esperti del Centro Naturalistico Sammarinese per essere
da tempo preziosi punti di riferimento per insegnanti e alunni nella conoscenza e valorizzazione dell’ambiente
naturale; il dottor Rinaldo Renzi per aver creduto nelle potenzialità divulgative della scuola; il Direttore delle
Scuole Elementari Francesco Berardi, per aver sostenuto il progetto.
Siamo inoltre particolarmente riconoscenti alla Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, l’Università e gli
Affari Sociali, alla Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Previdenza, la Famiglia e gli Affari
Sociali, le Pari Opportunità e alla Direzione della Scuola Elementare, per aver permesso la pubblicazione del libro.
Auguriamo, infine, ai nostri alunni di continuare ad elaborare informazioni, contenuti e conoscenze con una
mente critica, poiché “…una svolta epocale si ha quando non cambiano solo le cose, ma anche le teste per
capirle”. (V. Foa)
Sommario
Presentazioni
.....................................................................................................................................................................................................................................
pag.
7
Capitolo 1
FACCIAMO SCIENZE ........................................................................................................................................................................ pag.
15
Capitolo 2
VITA DA ZANZARA .............................................................................................................................................................................. pag.
29
Capitolo 3
LA ZANZARA “TIGRE” A SAN MARINO.................................................................................................................... pag.
35
Capitolo 4
PROBLEMI E SOLUZIONI............................................................................................................................................................ pag.
37
Capitolo 5
LA ZANZARA TIGRE IN PILLOLE....................................................................................................................................... pag.
41
Capitolo 6
ZANZA PUBBLICITA’ ......................................................................................................................................................................... pag.
43
Capitolo 7
ZANZA QUIZ ................................................................................................................................................................................................ pag.
45
Capitolo 8
ZANZA STORIE ........................................................................................................................................................................................ pag.
49
Capitolo 9
ZANZA PENSIERI .................................................................................................................................................................................. pag. 123
Presentazione
Una proposta da parte del Dipartimento di Prevenzione dell’ISS sul problema della diffusione della zanzara tigre a San Marino, un innovativo corso di formazione di scienze per insegnanti, la voglia di sperimentare di un piccolo gruppo di colleghe, l’entusiasmo e la fantasia dei bambini: questi sono gli ingredienti del libro “Parlano di me. La zanzara tigre tra scienza e fantasia”.
L’insegnamento delle scienze in questa originale esperienza ha visto gli alunni delle classi quinte di Domagnano, Fiorentino e
Serravalle della Repubblica di San Marino protagonisti del loro personale processo di apprendimento e i loro insegnanti costanti
punti di riferimento nel favorire l’acquisizione di abilità e competenze.
Nella prima parte del libro sono documentate le esperienze scientifiche, nelle quali avviene l’incontro dei bambini con il problema e la formulazione di ipotesi da parte loro per la risoluzione. In questa fase è stato interessante osservare come i bambini
utilizzino anche la fantasia per sviluppare le ipotesi e come curiosità e stupore siano sempre presenti nel loro viaggio di scoperta.
L’incontro con gli esperti è stato il momento per l’approfondimento, il confronto e la riflessione sul lavoro svolto. I bambini
hanno compreso gli errori che hanno causato il fallimento dei progetti e proprio il risultato fallimentare è divenuto punto di forza
dell’intera esperienza, consentendo l’assimilazione di importanti conoscenze scientifiche sul mondo di un piccolo essere vivente
come la zanzara tigre.
In seguito è iniziato il lavoro di studio dettagliato inerente alla biologia della zanzara tigre, in tal modo gli alunni hanno preso
consapevolezza dell’importanza della prevenzione, creando anche simpatici messaggi pubblicitari.
L’ultima parte del libro raccoglie le storie dei bambini e testimonia, come dall’incontro tra scienza e fantasia, possa emergere
la competenza sull’argomento trattato.
La programmazione del progetto è avvenuta considerando l’alunno come principale artefice del
proprio processo di conoscenza: egli in prima persona ipotizza, sperimenta, osserva, confronta,
sceglie, riflette, modifica, risolve. Per questo motivo il progetto è stato realizzato in più fasi di
programmazione: inizialmente noi insegnanti abbiamo individuato i principali obiettivi (il ciclo della
zanzara tigre e i metodi di prevenzione e di difesa), poi, in itinere, grazie ai contributi scaturiti dalla
ricerca laboratoriale nei gruppi di lavoro, abbiamo organizzato le attività successive (incontro con
gli esperti, confronto dei progetti, approfondimenti degli argomenti).
Possiamo sostenere, dunque, di aver progettato insieme ai nostri alunni, di averli accompagnati nell’affascinante universo del sapere e del saper fare, praticando la necessaria “pedagogia
della lumaca”, cioè dedicando il tempo necessario nel rispetto della diversità dei bambini e
concedendo a tutti loro la possibilità di sperimentare.
7
Durante lo svolgimento delle attività didattiche noi insegnanti abbiamo tenuto un “diario di bordo”, nel quale abbiamo annotato osservazioni, registrato dinamiche di gruppo, segnalato punti di forza e di debolezza del percorso affrontato. Tale procedura
permette di avere, anche a distanza di tempo, una maggiore oggettività del percorso didattico affrontato e contemporaneamente
avere una visione d’insieme del progetto, indispensabile per raggiungere gli obiettivi preposti.
Sono state somministrate agli alunni due prove di verifica: un questionario a scelta multipla per valutare gli apprendimenti e
la scrittura di un racconto fantastico per verificare le competenze.
Le storie presenti nel libro sono quindi le verifiche di competenza degli alunni, sono state svolte al termine del progetto e
testimoniano come abbiano raggiunto una buona competenza dei contenuti affrontati, poiché hanno saputo rielaborare in modo
creativo le conoscenze, trasferendole in una situazione differente rispetto a quella in cui hanno appreso.
Questo lavoro d’equipe ha entusiasmato i bambini che si sono sentiti coinvolti nella progettazione e narrazione delle proprie
esperienze, nel confronto delle idee, nella discussione e nelle esercitazioni pratiche in laboratorio o “sul campo”. Ha entusiasmato anche noi insegnanti perché lavorare in gruppo è gratificante, rassicurante e ci ha arricchito notevolmente.
È con viva soddisfazione che il progetto di scienze sulla zanzara tigre si è trasformato in un libro, che speriamo possa
contribuire a diffondere un messaggio efficace sull’importanza della prevenzione, per evitare la proliferazione delle zanzare nei
nostri piccoli spazi domestici e in tutto il nostro territorio, ma ci auguriamo possa anche divertire come è accaduto ai suoi autori.
Le insegnanti: Morena Ceccoli, Mirella Giardi, Rosa Paci, Elena Zattini
La zanzara della scuola nuova
Prof. Tiziano Pera
“I pensieri spesso ronzano nella testa come zanzare nell’aria, poi tutto si da una regola e ne nascono idee, racconti e poesia.”
Prego il lettore di cogliere la novità di questo piccolo prezioso libro per il quale vale la pena di fermarsi un attimo e di regalarsi
un po’ di tempo, per gustarne la sostanza e il profumo di nuovo.
Se infatti non è una novità che la scuola sappia a volte produrre informazione al servizio della comunità, è decisamente
inconsueta una scuola che porti i bambini a costruirsi competenza.
Leggendo “La zanzara tigre tra scienza e fantasia” è infatti possibile sentire come l’aria della scuola sia tagliata da un ronzio
costante, come se gli insetti di cui si parla avessero ricevuto l’ordine di rompere la monotonia del tempo-scuola e l’assordante
vociare che si fa sul sistema formativo. In realtà il ronzio di una scuola diversa esiste nel sottofondo, anche se spesso è avvolto
nel silenzio inquietante che non riesce a tagliare l’aria. Il silenzio di cui parlo è ad esempio quello che ricopre una serie di parole,
modi di dire o verbi che dovrebbero qualificare la nostra scuola, come centralità dell’allievo, apprendere, assimilare, esperimento, esperienza, insegnare per competenze, diritto di cittadinanza.
Molti accettano che l’allievo sia posto al centro del processo di insegnamento apprendimento ma poi invece di educarlo ad
assumersi questa responsabilità, finiscono per istruirlo assegnando la vera centralità al programma e all’insegnante. Apprendere
può essere anche operazione passiva mentre assimilare implica una trasformazione di sé e di ciò che si è appreso tanto da farlo
diventare “simile a noi”, come accade per gli alimenti che si trasformano in sangue, carne ed energia a nostra disposizione. Un
esperimento deve per sua natura essere riproducibile mentre una esperienza è di per sé irripetibile: occorre dunque distinguere
questi due tipi di didattica laboratoriale ed è subito chiaro quale sia l’importanza di accompagnare i bambini a frequentare entrambe le strutture per imparare facendo invece di eseguire passivamente istruzioni operative.
Insegnare per competenze è, seppur in estrema sintesi, occuparsi di tutto questo perché il bambino impari ad affrontare le
cose della vita come problemi da risolvere in autonomia, richiamando all’occorrenza gli apprendimenti ma anche le esperienze
e, con queste, anche tutte le altre risorse necessarie allo scopo (motivazione, assunzione di responsabilità, coscienza di sé,
spirito di collaborazione, controllo della propria metacognizione, ecc.).
Ebbene in questo libro vi è tutto questo! Ed è per allertare i nostri sensi verso qualcosa che ci sta ronzando intorno che occorre leggerlo: agli insegnanti di scuola viene esplicitamente chiesto di certificare le competenze ma come possono salvarsi dal
vociare spesso inconcludente che accompagna questa richiesta? Come liberarsi dall’impressione diffusissima che l’introduzione
del termine competenza alimenti semplicemente l’ennesima moda ricorrente nella scuola che finisce per creare più confusione
che reale innovazione?
9
Leggendolo ci si accorge subito che questo piccolo, importante libro non testimonia una moda: come il lettore può verificare, esso costituisce un convincente e concreto esempio di “scuola per competenze”, che non corrisponde affatto a quella
che funziona per obiettivi di apprendimento, cioè a quella che abbiamo vissuto e sperimentato fino ad oggi. Il ronzio si fa allora
messaggio e le parole abbandonano il silenzio per disegnare panorami e circostanze scolastiche ricche di senso.
Il progetto “La zanzara tigre tra scienza e fantasia” mostra una scuola che persegue la centralità dell’allievo che apprende
frequentando esperienze di vita quotidiana, scoprendo l’importanza di contenuti, concetti e abilità all’interno di molteplici contesti di senso : quello della didattica d’aula, quello delle aree disciplinari, quello dell’esperienza di lavoro sul campo, quello che
è dettato da un problema vero da affrontare e possibilmente da risolvere e quello che riguarda la comunicazione rivolta alla
informazione a vantaggio della cittadinanza. Naturalmente aiutare un bambino di scuola elementare a costruire delle proprie
competenze così che possa comunicare il proprio sapere ad altri significa accompagnarlo ad assimilare non solo per ripetere o
per rispondere alle interrogazioni scolastiche, ma per progettare una possibilità di azione e decidere come sia possibile realizzarla effettivamente.
Bambini che progettano sistemi per catturare insetti a scopo di studio e che, invece di limitarsi ad ascoltare passivamente
la relazione di un esperto, la prevengono ricorrendo ad apprendimenti ed esperienze personali per formulare domande utili al
proprio scopo mostrano di prendere le cose molto sul serio e di lavorare con il piacere di chi è davvero protagonista: bambini
così mostrano di studiare per costruirsi competenza.
D’altra parte è pur vero che una Istituzione intenzionata ad informare i propri cittadini su una certa tematica affiderebbe
il compito di preparare dei materiali divulgativi ad un professionista che sappia il fatto suo: la pubblicazione di questo libretto
costituisce dunque il pieno riconoscimento della competenza di cui ho detto.
Queste sono le ragioni per le quali credo importante fare i complimenti alle insegnanti che hanno accompagnato i bambini a
costruire questo esito. Per la verità un gruppo di formatori dell’associazione “Il Baobab, l’albero della ricerca” che presiedo, ha
lavorato con le autrici del libro nell’ambito della serie di incontri denominata “Facciamo Scienze… per piacere” e organizzata
dalla Direzione Scuola Elementare della Repubblica di San Marino. E’ anche vero che nel corso degli incontri abbiamo condiviso
il recupero di senso legato alle parole che ho citato in precedenza (competenza, assimilazione ecc.): si potrebbe dunque pensare
che questo libro costituisca un esito del nostro comune lavoro e tuttavia io penso che non sia così. Conta poco mettere a dimora
i semi ed accudirli: se il terreno non è fertile di suo, i semi non danno frutti. Ecco perché credo sia giusto che gran parte del
merito di questa importante operazione di autentica riqualificazione del lavoro scolastico vada agli insegnanti che hanno saputo
liberare i bambini dalla scuola del programma per accompagnarli alla scuola della cittadinanza consapevole a cui il programma
deve essere asservito. Credo però anche che vi sia un’altra parte di merito che, complementare a quella degli insegnanti, va
assegnata alle Istituzioni ed ai responsabili che dirigono la Scuola Elementare sammarinese: è infatti chiaro che senza la loro
convinta attenzione e senza la loro sensibilità rispetto ai bisogni di una scuola rinnovata questo libro non ci sarebbe e così i
pensieri, le idee, i racconti e la poesia che lo attraversano sarebbero restati fili separati tra loro, privi di qualsiasi regola a dare
tessuto come semplici ronzii che non fanno musica.
10
Premessa Segretari di Stato
La pubblicazione di questo lavoro è frutto della collaborazione fra il mondo scolastico e sanitario. Riteniamo che sia un ottimo
risultato che testimonia come un approccio multidisciplinare ed il coinvolgimento diretto dei bambini delle scuole elementari
possa rivelarsi una strategia vincente per favorire, attraverso una corretta informazione, la prevenzione di malattie trasmesse
dalla zanzara tigre.
Tale iniziativa fa parte di un progetto più ampio di “educazione alla salute, in quanto è ormai ampiamente dimostrato che un
concetto chiave della promozione della salute è proprio lo sviluppo della capacità della comunità di gestire i determinanti della
propria salute/benessere/qualità di vita. La scuola diviene, quindi, un “contesto privilegiato” in cui ragazzi e famiglie possono
acquisire conoscenze sui fattori di rischio per la salute e sviluppare quelle abilità necessarie verso comportamenti nocivi, nonché
attivare specifici interventi di prevenzione.
Auspichiamo che questa bella esperienza vissuta da alcuni bambini e insegnanti in sinergia con gli esperti del settore sanitario possa essere approfondita e sviluppata, ognuno per le proprie competenze e sensibilità, da tutti gli studenti e insegnanti
delle nostre scuole, per creare un vero e proprio laboratorio scientifico utile per fare vera prevenzione a partire dalle più giovani
generazioni, perché “prevenire è meglio che curare”.
IL SEGRETARIO ALLA SANITA’
Claudio Podeschi
IL SEGRETARIO ALL’ISTRUZIONE
Romeo Morri
11
13
14
Capitolo 1 • Facciamo Scienze…
Che cosa sappiamo della zanzara tigre?
Durante l’estate noi bambini abbiamo letto il libro “Zanzare, che fare?” curato da Claudio Venturelli, per il Servizio Sanitario
Regionale dell’Emilia Romagna.
Ora grazie all’esperienza e alle conoscenze personali realizziamo un brainstorming.
Riconosce l’uomo grazie al calore,
all’umidità, agli odori e alle
vibrazioni che emette
Vola di giorno
È bianca e nera
Le serve l’acqua per deporre
le uova
Preferisce spazi riparati
dal vento, freschi ed
ombreggiati
E’ un insetto
ZANZARA TIGRE
Il maschio si
nutre di nettare
Quando pizzica inietta
un liquido anticoagulante
Pizzica solo la femmina
Rientra nella catena alimentare
di molti animali
Può trasmettere malattie
La femmina si nutre di
sangue che le serve
per far maturare le uova
Grazie alla discussione e al confronto in classe è sorta in noi la curiosità di osservare dal vero il ciclo vitale della zanzara tigre;
sono nati così diversi progetti di ricerca scientifica rivolti a soddisfare i nostri interrogativi.
Riportiamo alcune esperienze in cui i protagonisti siamo stati noi bambini: abbiamo infatti costruito autonomamente le nostre
conoscenze, mentre le insegnanti ci hanno accompagnato e sostenuto in questo speciale viaggio nel mondo della zanzara tigre!
15
Situazione • Problema
Come possiamo osservare il ciclo vitale della zanzara tigre?
1. Formiamo gruppi di lavoro
2. Formuliamo ipotesi per risolvere il problema
3. Scegliamo l’ipotesi più interessante
4. Realizziamo un progetto
5. Diamo un nome al nostro progetto
Situazione-problema
Come possiamo osservare il ciclo vitale della zanzara tigre?
Nome del progetto
MISSIONEZANZA
Progetto (disegno e spiegazione)
MATERIALE: fondo di bottiglia con acqua, un piccolo ombrello, lente d’ingrandimento,
tulle.
PROCEDIMENTO: Collochiamo il fondo di bottiglia con un po’ d’acqua nei boschetti
della scuola, riparato da un ombrello per proteggerlo dalle intemperie.
Controlleremo ogni giorno e, se con la lente d’ingrandimento, vedremo le uova o le
larve di zanzara tigre, porteremo il fondo di bottiglia in aula, lo copriremo con il tulle e
attenderemo che il ciclo vitale si completi.
Ipotesi
Le zanzare tigre deporranno le uova nel fondo di bottiglia collocato nei boschetti, in
seguito potremo osservare in aula le fasi del ciclo vitale.
Situazione-problema
Come possiamo osservare il ciclo vitale della zanzara tigre?
Nome del progetto
IL CATTURATORE
Progetto (disegno e spiegazione)
1) Mettiamo l’acqua dentro la bacinella.
2) Collochiamo il nostro progetto fuori, sotto il portico.
3) Quando vedremo le uova di zanzara tigre a filo d’acqua, copriremo la bacinella con
la pellicola trasparente.
4) Successivamente in aula osserveremo il ciclo vitale della zanzara tigre.
Ipotesi
16
Le zanzare tigre deporranno le uova nell’ambiente creato da noi bambini.
Situazione-problema
Come possiamo osservare il ciclo vitale della zanzara tigre?
Nome del progetto
COME CRESCONO LE LARVE
Progetto (disegno e spiegazione)
MATERIALE: barattolo di vetro, lente d’ingrandimento, acqua del fosso che scorre nel
parco della scuola, zanzariera, elastico.
FASI DI LAVORO:
• Riempiamo il barattolo di vetro con l’acqua del fosso.
• Collochiamo il barattolo vicino al fosso.
• Aspettiamo e controlliamo ogni giorno.
• Se le zanzare tigre faranno le uova, le osserveremo con la lente d’ingrandimento.
• Porteremo il barattolo con le uova in classe e lo chiuderemo con la zanzariera in
attesa che si compia il ciclo vitale.
Ipotesi
Aspettiamo che la zanzara tigre entri nel barattolo e faccia le uova nell’acqua.
Situazione-problema
Come possiamo osservare il ciclo vitale della zanzara tigre?
Nome del Progetto
TRAPPOLA PER ZANZARE TIGRE
Progetto (disegno e spiegazione)
Prendiamo un barattolo lo riempiamo con acqua del rubinetto, poi catturiamo qualche
zanzara tigre che vola nel parco della scuola.
Mettiamo le zanzare catturate dentro il barattolo. Chiudiamo il barattolo con un
bicchiere di plastica bucherellato.
Aspettiamo che le zanzare tigre depongano le uova e che il ciclo vitale abbia inizio.
Ipotesi
Mettiamo dell’acqua in un barattolo, catturiamo qualche zanzara e vediamo se fanno
le uova. Le zanzare tigre troveranno l’ambiente adatto per il loro ciclo vitale.
Ora siamo pronti a realizzare i progetti ideati e a verificare le ipotesi formulate.
Quotidianamente completeremo la tabella di osservazione.
17
Le nostre osservazioni
PROGETTO: MISSIONE ZANZA
LUOGO: SIEPE DEL PARCO
Data
11/10/2010
Non ci sono
novità.
18
Data
5/10/2010
Data
6/10/2010
Data
7/10/2010
Data
8/10/2010
Abbiamo
realizzato il
progetto e
l’abbiamo
collocato
nella siepe
del parco
della scuola.
L’ombrello
è volato nel
prato.
Nell’acqua
ci sono
foglioline
e alcune
chiocciole
attaccate
alla
parete del
contenitore.
Nell’acqua ci
sono bacche,
foglioline e
moscerini.
La situazione
è identica a
quella di ieri.
Data
12/10/2010
Data
13/10/2010
La
situazione è
invariata.
L’acqua è
diminuita,
ma non ci
sono novità.
Data
14/10/2010
Niente di
nuovo.
Data
15/10/2010
Ci sono 12°C e
c’è nebbia.
Nel fondo di
bottiglia sono
cadute alcune
foglie, ma non
ci sono uova di
zanzara tigre.
PROGETTO: IL CATTURATORE
LUOGO: FUORI DALL’AULA, SULLA SCALINATA ESTERNA
Data
5/10/2010
Abbiamo
realizzato il
progetto e
collocato la
bacinella di
fuori, sulla
scalinata
esterna.
Data
6/10/2010
Data
7/10/2010
Data
8/10/2010
Sull’acqua
non galleggia
niente, sul
fondo della
bacinella c’è
un po’ di terra.
Nell’acqua
galleggia un
insetto morto.
Galleggiano
moscerini e
polvere.
Una cavalletta
“nuota”
sull’acqua:
l’ abbiamo
liberata.
Data
15/10/2010
Data
11/10/2010
Data
12/10/2010
Data
13/10/2010
Data
14/10/10
Ci sono
dei puntini
bianchi che
galleggiano.
Ci siamo
chiesti di
che colore
sono le
uova di
zanzara
tigre.
Decidiamo
di fare una
ricerca su
Internet.
Abbiamo
scoperto che
le uova di
zanzara tigre
sono piccole
e scure, per
cui non ci
sono uova nel
“Catturatore”,
c’è però una
zanzara tigre
morta.
È “annegata”
un’altra
zanzara tigre.
Non ci sono
novità.
Sono caduti in
acqua polvere,
moscerini e
granelli di
terra, ma non
c’è traccia di
uova.
19
Le nostre osservazioni
PROGETTO:
COME CRESCONO LE LARVE
20
LUOGO: FUORI VICINO AL FOSSO CHE SCORRE NEL PARCO DELLA SCUOLA
Data
4/10/10
Data
5/10/10
Data
6/10/10
Data
7/10/10
Data
8/10/10
Abbiamo
riempito il
barattolo con
l’acqua del
fosso che
scorre nel
nostro parco.
Nell’acqua ci
sono diversi
pallini marroni
e una foglia.
Nell’acqua
c’è una
scolopendra
morta,
due foglie
e ancora
moltissimi
puntini
marroni.
Alcuni puntini
stanno
prendendo
una forma
allungata, in
superficie
nuota un
sottile verme
rosso.
È rimasto
tutto uguale
tranne il
vermicello che
è diventato
marroncino e
più grande.
Decidiamo
di chiudere
il barattolo
e portarlo in
classe.
Forse i pallini
neri sono uova
di zanzara
tigre.
Il vermicello
si è allungato,
invece i pallini
neri sono
rimasti uguali.
Data
11/10/10
Data
12/10/10
Data
13/10/10
Data
14/10/10
Vediamo un
nuovo puntino
nero più
grosso.
Non è nato
nulla.
La situazione
non è
cambiata.
Nulla di nuovo
nel nostro
barattolo.
Come il giorno
precedente.
PROGETTO:
TRAPPOLA PER ZANZARE TIGRE
LUOGO: SU UNA MENSOLA IN AULA
Data
4/10/10
Data
5/10/10
Data
6/10/10
Abbiamo
catturato tre
zanzare tigre
e le abbiamo
chiuse in un
barattolo con
poca acqua del
rubinetto.
Una zanzara è
morta.
Nell’acqua ci
sono numerosi
puntini bianchi.
Le due
zanzare tigre
rimaste sono
ancora vive.
Nell’acqua ci
sono numerosi
puntini bianchi
Data
11/10/10
Data
12/10/10
Data
13/10/10
Sono morte
tutte le
zanzare; sono
diminuiti i
puntini bianchi
e neri.
Ci poniamo
alcune
domande:
perché sono
morte le
zanzare?
Di che colore
sono le uova?
Le uova
galleggiano
o stanno sul
fondo?
Nell’acqua ci
sono sempre
puntini
bianchi e neri.
Idem.
Data
7/10/10
Non è
cambiato
nulla.
Data
8/10/10
Ci sono
ancora due
zanzare vive.
Nell’acqua
galleggiano
i pezzi della
zanzara morta.
Ci sono puntini
bianchi e neri
e dei filamenti
bianchi.
Data
14/10/10
Nulla di
nuovo.
21
Incontriamo gli Esperti
Giovedì 14 Ottobre 2010, presso la sala del castello di Domagnano, i nostri insegnanti hanno organizzato, un incontro informativo
sulla zanzara tigre con i seguenti esperti:
Dott. Sandro Casali, biologo del Centro Naturalistico Sammarinese,
Dott. Renaldo Renzi, biologo del Dipartimento Prevenzione dell’ISS,
Dott.Claudio Venturelli, entomologo del Dipartimento Sanità Pubblica Azienda Usl di Cesena.
Durante l’incontro noi bambini abbiamo avuto la possibilità di ampliare le nostre conoscenze, fare domande e chiarire i dubbi,
osservare allo stereomicroscopio i vari stadi del ciclo vitale della zanzara tigre e confrontare i nostri progetti.
Il prof Sandro Casali illustra le caratteristiche principali
della zanzara tigre.
22
Il dott. Renaldo Renzi e il dott. Claudio Venturelli spiegano
l’importanza della prevenzione.
Osserviamo uova, larve e pupe di zanzara tigre con la
lente d’ingrandimento e allo stereomicroscopio.
23
Confrontiamo i nostri progetti
Durante l’incontro con gli esperti abbiamo confrontato i nostri progetti e abbiamo colto alcune somiglianze, ma anche importanti
differenze.
Noi a Domagnano
• Abbiamo catturato le zanzare tigre nella pineta della scuola.
• Le abbiamo chiuse in un contenitore con terra, fiori e pigne, pensando di fornire loro il nutrimento.
• Le zanzare tigre catturate sono comunque morte senza deporre le uova.
Noi a Fiorentino
• Non siamo riusciti a catturare le zanzare tigre, perché non si vedevano volare.
• Abbiamo sistemato la trappola nel parco della nostra scuola.
• Abbiamo usato un ombrello come protezione dalle intemperie.
Noi a Serravalle
• Abbiamo utilizzato l’acqua del fosso che scorre vicino alla nostra scuola.
• Abbiamo catturato le zanzare nel parco della scuola.
• Le zanzare tigre catturate sono morte senza deporre uova.
Le trappole ideate non hanno funzionato: non abbiamo potuto osservare il ciclo vitale della zanzara
tigre, ma abbiamo ricavato importanti informazioni
sulla sua vita.
Confrontiamo i nostri progetti.
24
Abbiamo scoperto che gli esperti per monitorare la presenza della zanzara tigre sul territorio, utilizzano le ovitrappole.
Le ovitrappole sono dei contenitori in plastica neri di 500 ml circa (tipo vasi per piantine non forati) riempiti di acqua, al cui
interno viene posizionata una listella di masonite (o legno) sulla quale, appena sopra il livello dell’acqua le zanzare depongono
le uova, che vengono poi riconosciute osservandole allo stereomicroscopio.
Alcuni progetti da noi ideati potevano funzionare!
In Primavera sperimenteremo anche noi le ovitrappole, ma facendo molta attenzione a non contribuire alla diffusione della
“tigre”.
La prevenzione prima di tutto….
25
Le Nostre Conclusioni
Dopo aver incontrato gli esperti, al nostro ritorno in classe, abbiamo formulato le conclusioni, ma soprattutto abbiamo compreso
perché i nostri progetti non hanno funzionato!
MISSIONE ZANZA
IL CATTURATORE
Il nostro esperimento non è riuscito perché:
Il nostro esperimento non è riuscito perché:
- è freddo, la temperatura non ha mai superato i 15° C ;
- siamo in Autunno, le ore di luce sono poche ( ne servono
almeno undici);
- non abbiamo pensato al nutrimento.
- è freddo, la temperatura non ha mai superato i 15° C;
- sono poche le ore di luce (ne servono almeno undici).
Gli aspetti positivi del nostro progetto sono stati:
- sistemare la trappola nei boschetti;
- mettere l’acqua nel fondo di bottiglia.
Gli aspetti positivi del nostro progetto sono stati:
- scegliere un recipiente scuro;
- mettere l’acqua sul fondo della bacinella;
- collocare la trappola vicino alle classi (bambini = sangue =
nutrimento per la zanzara).
L’ovitrappola sarebbe stata più efficace per osservare il ciclo
vitale della zanzara tigre.
Non è facile ricreare le condizioni ambientali adatte a
riprodurre il ciclo vitale della zanzara tigre.
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TRAPPOLA PER ZANZARE
COME CRESCONO LE LARVE
Il nostro esperimento non è riuscito: le zanzare tigre
sono tutte morte in una settimana senza deporre
uova. I pallini bianchi sul fondo del barattolo, che
noi ritenevamo uova di zanzare tigre, in realtà
erano sostanze presenti nell’acqua. Abbiamo
scoperto che le uova ad occhio nudo si vedono
appena, sono nere e stanno sul pelo dell’acqua.
Inoltre alle zanzare catturate mancava il cibo per
sopravvivere ed era necessario che pungessero
qualcuno: il sangue permette di far maturare le
uova e successivamente avrebbero potuto deporle,
sempre che fossero state zanzare tigre femmine!!
La nostra trappola non ha funzionato, le zanzare
tigre non hanno deposto le uova forse perché fuori
era già troppo freddo. La trappola è risultata perfetta
per le larve dei moscerini (chironomidi), nell’ acqua
infatti nuota un piccolissimo vermicello rosso.
Il nostro barattolo inoltre era trasparente, abbiamo
saputo dagli esperti che era meglio utilizzare
un contenitore nero, più simili ad una cavità
naturale, era inoltre necessario inserire un listello
di compensato per poter poi osservare da vicino le
uova.
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Capitolo 2 • Vita da Zanzara
ZANZARA TIGRE
Il suo nome scientifico è Aedes albopictus
E’ un insetto appartenente all’ordine dei ditteri caratterizzato dall’avere un solo paio d’ali adatte al volo-
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Ama vivere al riparo dal vento, in
luoghi freschi e ombreggiati, nei
prati e nelle siepi.
Vive bene nei centri urbani poiché
trova l’ambiente adatto per riprodursi nei tombini stradali, nelle griglie di scolo e nei contenitori di ogni
genere.
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Catena Alimentare (Rete Trofica)
La zanzara tigre rientra nella catena alimentare di molti animali: pesci, anfibi, uccelli e pipistrelli.
Le larve di zanzara in acqua si nutrono di alghe, batteri e microrganismi. Le zanzare adulte si
nutrono di sostanze zuccherine che succhiano dai fiori e dai frutti, ma le femmine anche di sangue
che serve loro per far maturare le uova.
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Come si riproduce
Le femmine pungono la vittima con il loro
stiletto ed aspirano fino a 2,8 milligrammi di
sangue da cui traggono le proteine necessarie
allo sviluppo delle uova.
DALL’ACQUA ALL’ARIA
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PRIMO STADIO
UOVO
Dopo tre giorni dal pasto di sangue, le femmine depongono appena sopra il livello
dell’acqua 40 – 80 uova. Dopo la sommersione, con temperature medie sopra i 10° e
fotoperiodo (periodo di luce giornaliero) di almeno 11 ore si schiudono entro 6 giorni.
In autunno vengono deposte uova più resistenti in grado di superare l’inverno.
SECONDO STADIO
LARVA
Di forma allungata e munite di sifone respiratorio al termine dell’addome, le larve
vivono sotto il pelo dell’acqua nutrendosi di microrganismi. La durata dello stadio
larvale dipende da più fattori: temperatura, cibo, quantità di acqua. Ad esempio a 26°
con abbondanza di cibo crescono in 7-8 giorni.
TERZO STADIO
PUPA
Rappresenta l’ultimo stadio acquatico.
Le pupe stanno sotto il pelo dell’acqua e non si cibano.
Questo stadio dura da 2 a 4 giorni.
QUARTO STADIO
ADULTO
Le zanzare sfarfallano dalle pupe ed iniziano la loro breve vita fuori dall’acqua.
Dopo appena 48 ore sono in grado di accoppiarsi per dare vita ad una nuova generazione ( fino a 10 in un anno).
La vita adulta di una zanzara femmina è di 3-4 settimane, il maschio esaurisce il suo
ciclo vitale subito dopo l’accoppiamento.
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Capitolo 3 • La Zanzara Tigre a San Marino
Originaria del Sud Est Asiatico si è diffusa rapidamente nel mondo.
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Arriva in Italia a Genova nel 1990 presumibilmente a bordo di
una nave carica di pneumatici
A San Marino i primi focolai si registrano a partire
dal 2000.
La zanzara tigre si sposta anche “clandestinamente” a bordo di mezzi di trasporto dove ama
rifugiarsi.
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Capitolo 4 • Problemi e……
Vola basso, a pochi centi
centimetri dal suolo e punge soprattutto alle gambe e alle
caviglie. Più aggressiva
delle altre zanzare punge
prevalentemente di giorno.
La sua puntura provoca
vistose bolle e pruriti particolarmente fastidiosi nei
soggetti più sensibili.
Nei paesi di origine è portatrice di diversi virus
e organismi patogeni responsabili di gravi malattie come la Chikungunya e la Dengue.
Anche in Emilia Romagna nel 2007 ci sono stati alcuni casi di queste malattie, perciò è importante controllare la diffusione delle
zanzare tigre.
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……Soluzioni
COME POSSIAMO DIFENDERCI?
BASTA SEGUIRE QUESTE SEMPLICI REGOLE
Svuotare ogni tre giorni
tutti i contenitori dove si
formano ristagni di acqua.
Mettere al riparo oggetti che potrebbero raccogliere acqua e coprire con teli
vasche e bidoni.
Proteggere la casa con zanzariere alle finestre.
Introdurre nell’ambiente uccelli insettivori e pipistrelli
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Inserire nelle fontane pesci rossi.
E SE NON BASTA?
BISOGNA USARE I PRODOTTI CHIMICI
Disinfestare regolarmente siepi e cespugli con insetticidi per eliminare gli insetti
adulti.
Introdurre nei tombini e nelle griglie pastiglie che uccidono le larve.
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Capitolo 5 • La Zanzara Tigre in pillole
ALIMENTAZIONE
Vegetariana
(Succhia liquidi zuccherini e nettare)
Ematofaga
(le femmine succhiano sangue)
CHI È
Aedes albopictus
Insetto dittero
COME È
Piccola 4-10 mm
Nera con bande
longitudinali bianche su
capo e torace,
zampe a righe
Femmina ha stiletto
Respira ossigeno
CATENA ALIMENTARE
E’ un anello importante nelle
catene alimentari di uccelli,
pesci, pipistrelli, ragni, anfibi e
rettili
COME SI SVILUPPA
ZANZAR TIGRE
A
PROVENIENZA
Dal Sud est asiatico
arriva in Europa 1987.
A Genova 1990.
A San Marino 2000/2001.
DISAGI E PERICOLI
Prurito
Gonfiore
Portatrice di gravi malattie
(Dengue e Chikungunya)
AMBIENTE
Naturale
prati, siepi, raccolte d’acqua.
Urbano
tombini, sottovasi,
contenitori di vario genere
Ciclo vitale in 4 fasi
Femmina punge e succhia
sangue
da vertebrati tra cui l’uomo
In acqua
• UOVA≤1mm
Schiudono dopo pochi giorni
• LARVA 4 passaggi
Corpo allungato con sifone respiratorio. Si nutre di batteri e
alghe.
• PUPA
Non mangia. Dopo pochi giorni
fa metamorfosi In aria.
• ADULTO si accoppia 48 ore
dopo e depone 40/80 uova.
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Capitolo 6 • Zanza pubblicità
PER DIFFONDERE QUESTE INFORMAZIONI INVENTIAMO LA ”PUBBLICITA’ PROGRESSO”
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Zanza Quiz
Quali sono le tue conoscenze sul mondo delle zanzare tigre?
Mettiti alla prova e rispondi alle domande!
1) A quale classe appartiene la zanzara tigre?
A. Aracnidi
B. Insetti
C. Crostacei
2) Come si riconosce una zanzara tigre?
A. E’ tutta nera
B. E’ nera con strisce bianche
C. E’ bianca con strisce nere
3) Quali sono le principali condizioni ambientali necessarie al ciclo vitale della zanzara tigre?
A. acqua - luce - freddo
B. acqua - luce - caldo
C. acqua - buio – caldo
4) Il ciclo di sviluppo della zanzara tigre avviene attraverso quattro stadi:
A. larva - pupa - crisalide – adulto
B. uova - larva - pupa – adulto
C. uova - pupa – larva – adulto
5) La femmina di zanzara per maturare le sue uova ha bisogno:
A. della luce del sole
B. delle sostanze nutritive presenti nel sangue
C. delle sostanze zuccherine presenti nella frutta
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6) Dove nasce la zanzara tigre?
A. Nell’erba
B. Nell’acqua
C. Nella terra
7) Quali, tra questi, sono i nemici naturali della zanzara tigre?
A. Pesci, anfibi, uccelli
B. Gatti, cani, tartarughe
C. Coccinelle, cimici, grilli
8) Una zanzara tigre:
A. vola in basso e di giorno
B. vola molto in alto al mattino
C. vola solo di notte
9) Dove preferisce rifugiarsi la zanzara tigre?
A. Al sole, tra i sassi
B. Sulla spiaggia, vicino alle barche
C. All’ombra, tra la vegetazione
10) Quali sono i Paesi d’origine della zanzara tigre?
A. Sud-est asiatico (Cina, India, Tailandia...)
B. Sud America (Cile, Perù, Argentina...)
C. Nord Europa (Norvegia, Svezia, Danimarca...)
11) La prima segnalazione in Italia è avvenuta nel 1990 a:
A. Roma
B. Padova
C. Genova
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12) La zanzara tigre è arrivata a San Marino:
A. nel 2010
B. intorno 2000
C. agli inizi degli anni ‘90
13) Quale grave malattia può trasmettere la zanzara tigre?
A. La Varicella
B. La Chikugunya
C. La Malaria
14) Per prevenire la diffusione bisogna:
A. tenere all’aperto bidoni, contenitori, rifiuti
B. bruciare pneumatici, bidoni e sottovasi
C. eliminare l’acqua da sottovasi, secchi, bidoni tenuti all’aperto
SOLUZIONI
1-B, 2-B, 3-B, 4-B, 5-B, 6-B, 7-A, 8-A, 9-C, 10-A, 11-C, 12-B, 13-B, 14-C.
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Zanza Storie
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Un’avventura Zanzastica
Sono Ottavina, una giovane zanzara tigre. Ho circa dieci giorni, sono nata nella Repubblica di San Marino e
sono in cerca di un ristagno d’acqua per deporre le mie uova.
Abito in un cespuglio nel parco di una scuola, lì è caldo ma ombreggiato e c’è cibo in abbondanza: mi sento
come una vera regina zanzara.
Sto volando di qua e di là quando, dietro un fiore, incontro il mio cugino Moschino. Moschino ed io siamo
parenti stretti.
Decidiamo di giocare insieme: io succhio il sangue, lui dà fastidio alle persone. Io però ho urgenza di deporre le uova e perdo solo tempo a giocare con Moschino. Saluto così Moschino e comincio a volare.
Preoccupata, mi accorgo che gli umani hanno tolto tutti i ristagni d’acqua: sarà difficile trovare il posto
ideale per dare inizio al mio ciclo vitale.
Penso che mi aspetterà un lungo viaggio.
Passo per Roma, Milano e per Genova, dove i miei lontani antenati sono arrivati su una nave, ma ancora
non trovo un luogo adatto!
Arrivo fuori di un’abitazione e scopro che tutti i sottovasi sono stati ribaltati, i bidoni pieni d’acqua nell’orto
sono coperti con una fitta rete, non ci sono pneumatici abbandonati con un piccolo ristagno d’acqua all’interno, neanche un vecchio giocattolo dimenticato all’aperto...
Accidenti a voi umani e alla vostra prevenzione!
Però, ho ancora una speranza: la più bella fontana di San Marino.
Ritorno a casa.
Come speravo qui, gli uomini non hanno pensato di togliere l’acqua e quella che c’è non è stata trattata
con larvicidi.
Allora felice inizio a deporre le mie uova e penso che in pochi giorni diventeranno larve, poi pupe e infine
zanzare tigre adulte, che voleranno libere nei cieli sammarinesi. Purtroppo non conosceranno mai la loro
mamma, perché quando il loro ciclo vitale sarà terminato, io sarò già morta…
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Mentre sto facendo quest’ultimo pensiero, con la coda dell’occhio vedo un pesce rosso che si sta pappando
le mie uova.
Accidenti alla prevenzione!!!
di Sofia
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La Famiglia Gasperoni
Io abito in qualsiasi posto, meglio se tra la vegetazione, ma d’ inverno vivo in casa di umani, perché è caldo
e io soffro molto il freddo. Durante la giornata, vado a pizzicare e succhio sangue da chiunque, mentre mio
marito non si stacca un secondo da quei fiori. Vivo dalla famiglia Gasperoni perché sono vecchietti e non
mi vedono tanto bene, tengono pure i sottovasi pieni d’acqua in casa, così posso deporre tranquillamente
le uova senza che nessuno mi veda. Però, c’è un problema: la famiglia Gasperoni ha un gatto. Il gatto ha
catturato un ragno e se l’è portato in casa. Il ragno era mezzo morto, così io non mi sono preoccupata tanto,
ma mio marito sì, temeva di essere mangiato. Un giorno, la signora Gasperoni è stata punta da una zanzara
malata e ha preso la Chikungunya, per noi è stato un grosso problema, per due giorni è rimasta a letto con
febbre alta poi, per qualche mese, non ha fatto che lamentarsi per il mal di ossa. La signora Gasperoni alla
fine è morta, per il signor Gasperoni è stato un brutto colpo, ma, prima di morire, la signora ha chiesto al
marito di aprire le serrande e di mettere sempre acqua nei sottovasi. Il signor Gasperoni l’ha presa alla
lettera e così io e i miei figli stiamo benissimo. Mentre uscivo fuori per cercar cibo fresco, poiché il signor
Gasperoni ha il sangue vecchio che a me non piace, ho incontrato la zanzasignora Alessia e la zanzarsignora Chiara. Alessia mi ha detto che suo marito era morto ieri e la Chiara che il suo era morto cinque giorni
fa, si sa, del resto i maschi hanno vita breve! Ho continuato il mio viaggio alla ricerca di sangue per deporre
nuove uova.In casa del signore Gasperoni ho trovato dello zucchero e l’ho gettato nell’acqua dove c’erano
le mie piccole larve per nutrirle. La notte fu tragica e lunga per il signor Gasperoni, alla fine è morto anche
lui, a causa del dispiacere per la perdita della moglie. Così, la mattina successiva, ho invitato le mie amiche
e abbiamo festeggiato assieme Halloween, io mi sono vestita da fantasma, Alessia da scheletro e Chiara
da strega, ci siamo divertite moltissimo!!
di Ilenia
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Pruritino
Ciao mi chiamo Pruritino e abito in una piccola cavità di un albero:
sono una zanzara di montagna.
Un giorno mi sono perso in un grandissimo bosco, avevo paura, così tutti gli animali mi hanno accompagnato in una piccola
caverna, ed io gli ho raccontato la mia storia.
Sono nata in una enorme bottiglia con dentro l’acqua.
La bottiglia si trovava all’interno di una classe piena di bambini.
Uno di questi mi è venuto vicino e mi ha guardato con i suoi
giganteschi occhi e, ad un certo punto, il bambino ha chiamato
la maestra dicendo:
“Guarda è nata una graziosa zanzara!”
“Fantastico!” ha commentato la maestra.
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Il giorno dopo un altro bambino si è avvicinato, ha preso la
bottiglia, l’ha bucata con le forbici e mi ha fatto volare via.
Durante il volo, mi sono perso in questo bosco e voi mi avete
trovato.
Il giorno dopo alle prime ore del mattino, gli animali si comportavano in modo strano; ad un certo punto arriva una strana
creatura con addosso delle strane cose e delle armi in mano.
“Scappiamo! Andiamocene di qui!” dissi io.
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Questo umano: era un cacciatore, non mollava, sparava da
tutte le parti, allora gli sono andato vicino e visto che non
mi vedeva, lo sono andato a pizzicare.
Sono un insetto pericoloso, perché porto malattie come la
spaccaossa.
Così l’ho fatto ammalare!
Lui se n’è andato a causa del male che gli ho provocato, ed
ho salvato i miei amici.
Tutti mi hanno fatto la festa ed io sono diventato l’eroe della
foresta.
di Tommaso
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Salva per miracolo
Io sono una zanzara tigre e vivo in Italia anche se i miei
antenati erano emigrati dall’estero.
La mia è una storia lunga e un pò complicata.
Quando mia madre depositò le uova dentro un bidone pieno
d’acqua, se ne andò per i fatti suoi lasciandomi qua sola
soletta. Dopo due giorni qualcuno prese il barile e lo portò a
bordo di una grossa nave. Dopo un lungo viaggio arrivammo al porto; il bidone ora si trovava in Italia.
Io lì dentro intanto mi ero tramutata prima in larva poi in
pupa; era stato così faticoso togliermi quel vestito superaderente che avevo addosso!
Dopo tre giorni diventai adulta e svolazzando qua e là mi
sentivo una regina.
Ad un certo punto sentii nell’aria uno strano odore, era così
nauseante che mi stava soffocando; era l’insetticida che mi
veniva contro.
Io per scappare entrai nella finestra di un’abitazione gialla,
dove vidi due bambini, un maschio e una femmina.
Decisi di pungere il maschio, appena lo punsi lui cercò di
uccidermi con uno schiaffo.
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Scappai di corsa e cercai una cavità dove deporre le mie
uova.
Appena deposte, iniettai loro il sangue che avevo succhiato
dal bambino e me ne andai via come fece mia mamma con
me.
A questo punto mi venne una gran fame, così andai in un
campo pieno di fiori e di zanzare, tutte le mie amiche iniziarono a mangiare, quando un gruppo di rondini scesero
in picchiata.
Molte di noi sono state mangiucchiate nel loro grandissimo
becco, mentre io e le altre siamo scappate per miracolo.
Successivamente siamo andate a cercare un riparo, ma
non si trovava; attorno ai fiumi c’erano le rane, sugli alberi i
serpenti, tra i rami le ragnatele con i ragni.
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Dovunque andavamo c’erano dei predatori, finchè un gruppo di bambini mi prese e mi mise dentro un contenitore di
vetro coperto con una retina.
Per fortuna ne catturarono altre così potevo stare in compagnia.
Ero triste perché dovevo stare sempre lì dentro, ma allo
stesso tempo ero anche contento perché almeno non sarei
stata mangiata.
di GianMarco
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La Zanzara Zim-Zom
Ciao, io sono Zim-Zom.
Vivo in una siepe e sono una zanzara tigre femmina.
Mi sono spostata soltanto di poche centinaia di metri dal grande parco da dove sono nata.
Mi piace pungere.
Passa molta gente in questo posto e ho tante occasioni per poterlo fare.
Mentre volo spensierata, all’improvviso mi trovo
intrappolata in una grande ragnatela. Immediatamente da un buco esce un ragno spaventoso, io
cerco di liberarmi dai fili appiccicosi, ma non ce
la faccio, provo e riprovo senza riuscirci. Sono
terrorizzata!
Quando il ragno è a metà strada, un bambino
lancia un forte calcio ad una palla, che distrugge la ragnatela e uccide il ragno.
Che colpo di fortuna!
Scappo felice a gran velocità e, nella fuga, incontro altre zanzare tigre che allegramente mi
dicono:
- Ciao! Vuoi stare con noi?
Io gli rispondo di sì.
Tutte insieme esclamiamo:
- Andiamo al parco! Abbiamo sangue da rubare!
Pungiamo tutte le persone senza tregua, ma a un certo
punto, incontriamo il bambino che mi ha salvata, allora io intervengo prontamente e urlo alle
altre zanzare:
- Ferme!! Quel bambino non si punge, mi ha salvato la vita e gliene sarò sempre grata!
di Davide
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Culex, la sopravvissuta
Quando ero uovo come stavo bene nella mia piccola fontanella!
Mi chiamo Culex, sono una vispa e curiosa zanzarina, se avessi lo stiletto lo userei per dare una bella lezioncina a quegli
umani… come si permettono?!? Introdurre pesci nella mia fontana non è stato molto gentile e io me la sono cavata per un pelo!
Ora vivo in un bel prato all’ombra, dove mi rilasso, ma bisogna stare sempre all’erta, infatti uccelli, ragni e anfibi mi predano tutti.
Non parliamo degli uomini poi: hanno sempre in mano gli insetticidi!
Si sta bene a succhiare nettare tutto il giorno, però quando ci sono le folate di vento mi portano via. Una volta ho sbattuto contro
un albero, quanto mi sono fatta male!
Quando fa freddo io preferisco stare nelle fessure delle case, lì al calduccio si sta così bene.
Io ho anche la cittadinanza asiatica e di tutta l’Europa, ma ora vivo a San Marino, un luogo ottimale.
In realtà tutte queste cittadinanze le ho ereditate dai miei trisavoli.
Mi piace così tanto il posto in cui sono nato che mi allontano veramente poco.
Quanto mi piaceva essere uovo e starmene tranquillo, dondolato e cullato dall’acqua !
Dopo, però, questa piccola gabbietta me la sentivo un po’ stretta, per cui sono diventato larva; oh, quanto mi piaceva guizzare
allegramente nella fontana! E com’erano deliziosi quei piccoli microbucci!
Ma a forza di mangiare si ingrassa, quindi ho dovuto stracciare quel vestito stretto e per farlo ho dovuto sprecare tutte le mie
forze. Sicuramente ne è valsa la pena; eccomi diventata un’ allegra pupa.
Quando mi trovavo in questa fase ero impaziente, sempre a sperare che l’involucro diventasse più leggero.
Così dopo due giorni spinsi il mio corpo in avanti e l’involucro si spezzò; ero così contenta, finalmente potevo volare!
Nel mio corpicino ho dei recettori per sentire le cose che mi piacciono, come in questo istante… sta arrivando anidride carbonica,
percepisco anche uno sbalzo di pressione. Io sento proprio tutto.
Le mie cugine nel loro guardaroba hanno solo vestiti marroni, io invece ho splendidi abiti neri a strisce bianche, molto più
eleganti degli altri.
Ora ho già ottanta uova da cullare, le ho nascoste dentro un vecchio copertone e lì stanno davvero bene. Pensate: hanno anche
la loro piscina coperta, l’avessi potuta avere io!
Quando incontro le mie cugine, quelle zanzare mastodontiche, iniziamo subito a litigare
perché sostengono che noi zanzare tigre siamo debolucce, ma quando
sapranno ciò che io ho fatto cambieranno idea.
Un giorno volavo tranquilla nel cielo e all’improvviso sentii un
invisibile, leggero filo attaccarsi a me. Lì per lì mi preoccupai perché
avevo capito l’insidia che si stava avvicinando: un enorme ragno!
Quando lo vidi mi sentii morire; il ragno cauto si avvicinava a me, io
iniziai a sbattere le ali e provai a liberarmi, ma non ci riuscii.
Con le zampe strappai i fili e, proprio quando il ragno era vicino vicino,
spiccai il volo e sfrecciai a più non posso.
Questa storia la racconterò a quelle sbruffone delle mie cugine.
Ora sento anidride carbonica, c’è anche del calore… scusate adesso
devo andare.
di Davide
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Sono una Zanzara Tigre
Zzzz, sono una zanzara tigre,
abito in una collina tutta verde
dove ci sono molti alberi e un
laghetto con dell’ acqua. Durante la giornata succhio il sangue,
cerco di non farmi schiacciare e
sto attento alle rane e a gli altri
predatori. Un uccello mi stava
per mangiare ma per fortuna non
mi ha preso. Sto attento a non
pizzicare le persone con il virus
della Chikungunya. Nella collina
oggi c’è un forte vento che mi fa
stare in aria e volare lontano. Poi
comincia a piovere fortissimo,
scoppia una tempesta con fulmini accecanti, il tempo è triste,
vuole il sole. Mentre succhio il
sangue incontro dei mie amici
che mi dicono di stare attento a
non farmi schiacciare dai bambini birichini. I mie amici zanzare
si chiamano Francesco, Lorenzo
e Leo. Mentre depongo le uova
sul laghetto arriva un pesce affamato che mi vuole mangiare,
per fortuna non mi ha preso, ma
il pesce si arrabbia molto.
di Alexandru
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Zin-Zan. La zanzara viaggiatrice
Zin-Zan è il mio nome e sono una zanzara tigre.
Vivo nel porto di Genova, in un vecchio container degli anni ‘90, lo stesso in cui è nata la mia bis-bis-bis-bis-bisnonna cinese,
Zaneta-Zineta.
Il mio pasto di sangue preferito è quello degli scaricatori di porto: hanno un sangue saporitissimo!!
Di solito durante il giorno rimango nascosta, poi verso il tramonto mi viene una gran fame e così vado a caccia di sangue.
Oggi sento di essere pronta a deporre le uova.
Cerco uno pneumatico con acqua ristagnante sufficiente per dare inizio al mio ciclo vitale: uova, larva, pupa, adulto. Ho appena
iniziato a deporre le uova quando, ahimè, arriva la squadra di disinfestazione. Cominciano a spruzzare l’adulticida e il larvicida
ovunque, accidenti proprio adesso!!
Per fortuna riesco a portarmi in salvo, ma son sicura che per le mie giovani uova appena deposte ci siano poche speranze.
Riesco ad intrufolarmi in un container di pneumatici nuovi diretti in Asia.
Il container viene caricato su un camion e arriva all’aeroporto, qui viene portato all’interno di un aereo diretto in THAILANDIA.
Arrivata in questo paese, trovo i miei cari parenti: Zinetta, Zinan, Minuta ed infine il mio zio Ziettzzzino.
Inizia la mia nuova vita in Oriente!
di Pietro
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La mia vita in pericolo
Io zanzarina abito in una capanna fangosa vicino ad un bosco.
Abitualmente, vado a succhiare sangue dagli umani,
pensa che una volta ho pizzicato una persona che
era affetta da Chikungunya, poi ho trasmesso questa malattia a una signora che faceva shopping e ha
avuto febbre alta per un paio di giorni e mal di ossa
per alcuni mesi.
Io faccio palestra e ho dei bei muscoli che mi servono
per volare tutti i giorni.
Ieri, un bambino, dopo che l’ho punto, mi ha schiacciato e mi ha buttato a terra, ma io, siccome ero andata cinque minuti prima in palestra, ho avuto la forza
necessaria per rimettermi in sesto.
Subito dopo mi sono fermata sopra una fontana per
deporre le uova, ma…sorpresa!! Un pesce rosso stava nuotando velocemente verso di me, io me ne sono
accorta in tempo, così sono volata via senza deporre
le uova.
Ah, non mi sono ancora presentata, io sono Carolina
la zanzarina, a me piace molto il mio nome ma tutti mi
prendono in giro.
Finalmente trovo un posto dove deporre le uova in una
cavità di un albero piena di acqua piovana. Dopo alcuni
giorni le mie uova sono diventate larve, dopo una settimana pupe e alla fine sono
nate circa trenta zanzare. Due zanzarine, un maschio e
una femmina, le ho chiamate Luca e Jasmine.
di Mariadea
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Ostacoli da superare
Se io fossi una zanzara tigre andrei in uno stagno che può essere anche il più vicino, basta che ci sia un po’ di pericolo, un po’
d’ avventura. Mi immagino già la storia…….
Volevo provare ad attraversare lo stagno, dove c’ erano rane, pesci e uccelli: tutti animali a cui piacevo da mangiare.
Cominciai a svolazzare in mezzo ai pesci, che saltavano
fuori dall’ acqua, poi c’erano le rane che con quella linguaccia, forse mi avrebbero voluto prendere, ma sono
riuscito ad evitarle ed ho pensato:
<<Ma che vita difficile che hanno queste zanzare, molto
più della nostra!>>
Poi ho continuato ad immaginare il tragitto pieno di ostacoli.
L’ ultima difficoltà erano gli uccelli che dal volo si buttavano in picchiata sull’acqua ma io li schivavo tutti.
Dal fondo dello stagno sono volato fino su un fiore per
succhiare il nettare.
Dopo essermi sfamata son tornata a casa, ma sbadatamente mi sono impigliata nella ragnatela di un ragno.
Il ragno mi ha visto e mentre si stava avvicinando gli ho
detto:
<<Ti supplico non mangiarmi!>>
E il ragno in modo sarcastico mi ha risposto:
<<Perché non dovrei? Sei il mio cibo preferito!>>
Poco dopo è arrivata la mia mamma che mi ha tolto dalla
ragnatela e mi ha salvato.
Finalmente, felice, sono tornato a casa, mi sono steso sul
lettino e mi sono addormentato subito.
di Luca
66
La zanza spettatrice
Io sono una zanzara tigre e sono nato in una piccola pozza vicino ad un campo di calcio ed essendo un gran tifoso mi piaceva
andare a vedere le partite.
Una volta mia moglie ha pizzicato tutti i giocatori, molte volte, finchè non ce la facevano più a non grattarsi ed hanno sospeso
anche la partita. A me è dispiaciuto perché ero più interessato alla partita che al sangue.
Un bel giorno mia moglie ha deposto le uova,sempre nella pozza in cui ero nato io.
Però due giorni dopo ha iniziato a nevicare ed io non potevo fare nulla per salvarle.
Quando è arrivata la primavera ho visto che le uova erano diventate larve ed erano ancora vive e alcuni giorni dopo diventarono
pupe.
Quando diventarono zanzare iniziarono a volare.
Che bello i miei piccoli ora erano nati e ben presto sarebbero diventati adulti pure loro.
di Enea
67
La vita in un barattolo
Mi chiamo Zazà sono una zanzara tigre e abito in un barattolo
con tante mie amiche, a volte giochiamo ad acchiapparella ed altre
a nascondino. Al tramonto vado a
dormire attaccata alla parete. Cinque giorni su sette vediamo degli
dei che ci fissano. Un giorno è finito
il cibo nell’ acqua e le mie amiche
erano disperate. Io cercavo di calmarle ma loro non mi ascoltavano
affatto, cosi sono andata dalla zanzara tigre Remo un mio carissimo
amico e vecchio saggio del barattolo. Lui mi ha rivelato che gli dei
ci avrebbero aperto il barattolo. La
profezia si avverò e dei giganti rosa
ci aprirono il barattolo così, io insieme ai miei amici, siamo tornati
liberi.
di Robin
68
La vita di Zanza
Sono Zanza e come tutte le zanzare tigre sono nera con strisce bianche.
Vivo in una siepe, all’ombra.
Mi cibo di sangue, a me piace e serve per far maturare le mie uova, non so perché ma ai maschi piace il nettare, che a me fa
SCHIFO.
Pizzico soprattutto le gambe delle persone, perchè non ho voglia di volare in alto.
Di notte non volo per non farmi vedere dai pipistrelli che mi potrebbero mangiare e hanno anche un aspetto veramente ripugnante.
Ho paura anche di pungere una persona affetta da un virus che porta una malattia con uno strano nome: Chikungunya.
A me questo virus da qualche problemino di salute, ma so che all’uomo causa febbre e mal di ossa.
All’inizio di Aprile, durante tutta l’Estate e nei primi giorni d’Autunno,
noi zanzare tigre cerchiamo dell’acqua stagnante,
dove deporre le nostre uova. Se la stagione è buona ognuna di noi può dare origine a dieci generazioni di zanzare tigre!
Purtroppo, negli ultimi tempi, quelle maledette persone buttano via anche una minima goccia d’acqua
che ristagna nei loro orti o giardini e per me è diventato difficile trovare il luogo adatto per far nascere i
miei piccolini.
So che dopo circa un mese dalla nascita morirò, è
una vita breve, ma almeno vivo più dei maschi che,
dopo solo alcuni giorni, hanno già terminato la loro
esistenza.
Una volta mi è successa una cosa bruttissima.
Stavo volando in un prato insieme ad una mia amica
di nome Zanz, quando all’improvviso è arrivata una
cinciallegra che, in un attimo, si è mangiata Zanz. Che
paura ho avuto!
E’ dura la vita da zanzara tigre, dovreste mettervi nelle
mie ali per capire!
di Federico
69
Una vita gioiosa, felice e avventurosa
Sono un piccolo insetto molto fastidioso, sono nato dentro un sottovaso molto lussuoso dove c’era cibo a volontà.
I miei fratelli, annoiati di stare dentro il guscio, uscirono e volarono via.
All’inizio ero un uovo orribile da guardare, poi mi sono trasformato in una larva, veramente brutta, inguardabile.
Dopo un po’ di tempo sono diventata una pupa, molto più carina, e poi un’adulta molto elegante, con belle strisce bianche sulle
zampe.
Mi nutro di nettare che e’ molto gustoso e saporito, ma i proprietari dei fiori ci mettono il veleno per non farli mangiare da noi
insetti.
Devo stare sempre molto attenta perchè in giro ci sono le cinciallegre che vogliono mangiarmi. Accidenti che paura!
Noi zanzare ci siamo diffuse in tutto il mondo: in Francia, in Olanda e persino a San Marino. Sapete come?
Siamo arrivate a San Marino con il traghetto approdato a Genova, poi di lì ci siamo diffuse ovunque.
La mia vita e’ stata molto divertente, ma anche molto difficile perché dovevo stare sempre all’erta e guardare continuamente a
destra e a sinistra se arrivava un predatore.
Una volta uno scienziato mi ha catturato e messo in un barattolo, per esaminarmi.
Io mi sentivo morire perché lì dentro non c’era l’aria.
Finito di studiarmi mi
lasciò andare via, io
ero molto felice di ritornare all’aperto.
Questa è la mia vita:
gioiosa, felice e avventurosa.
di Marco
70
La mia vita
Io vivo in un cespuglio verde, che per me è un ottimo riparo dalla pioggia, dal freddo dell’inverno e dalla cattiveria dell’uomo. E’
un luogo accogliente, pieno di vegetazione e di piccoli ristagni d’acqua per far maturare le mie uova.
Io sono una zanzara tigre.
Durante la giornata mi sposto di poche centinaia di metri da dove abito.
A volte invito a casa mia le amiche per un buon pasto di sangue, perché il parco dove si trova il mio cespuglio è affollato di
persone, soprattutto bambini.
Negli ultimi tempi bisogna scegliere con cura il proprio pasto perché a volte le persone sono malate: io preferisco il sangue di
persone sane, che è molto più buono. Se però succhio il sangue da una persona affetta da un virus, riesco subito a trasmettere
la malattia pungendo un’altra persona.
Mentre mio marito lavora, io faccio le pulizie nel cespuglio e bado le mie uova.
Un giorno, tornata a casa dopo un pasto di sangue,
incontro un ragno intento a tessere la sua rete.
Mi vede e mi corre dietro. Io scappo velocemente,
sfruttando le correnti d’aria, ma lui non si arrende
e continua ad inseguirmi attaccato al suo filo di ragnatela. Cerco di seminarlo, ma non c’è niente da
fare: lui è un acrobata velocissimo e non si arrende.
Stanca, rallento il mio volo e in un attimo mi trovo
intrappolata nella sua ragnatela!
L’ultima cosa che ricordo è la grande bocca del ragno, pronta a divorarmi.
Mi consola il pensiero che, mentre io muoio, le mie
uova stanno diventando larve. Tra pochi giorni si
trasformeranno in pupe e, infine, in bellissime zanzare tigre.
La vita comunque vince sempre.
di Michele
71
Zanzara alla riscossa
Eccomi qui!
Sono Z la zanzara e in questo momento sono tutta intenta a farmi una scorpacciata di nettare.
Ora vado al mio nido che si trova dentro un pneumatico abbandonato lungo quel fossato, per deporre le uova.
Ecco fatto, il mio capolavoro è completato, ho deposto ben ottanta uova!
Sapete io sono nata da un uovo che era stato deposto nel sottovaso di un bel geranio rosso che si trovava sul balcone di una
bella casetta.
Dopo undici ore di caldo a bagno in quella bella piscina, mi schiusi da quell’uovo strettissimo e diventai larva, evviva! Potevo
nuotare, respirare e nutrirmi!
Dopo pochi giorni sgusciai in acqua e diventai pupa, peccato per due lunghi giorni non mi sono potuto nutrire! Che fame!
Ma ora eccomi qui pronta per andare a fare la spesa.
La spesa prevista per oggi è sangue, miele e nettare, così prima mi avvicino a quel gruppo di ragazzini che stanno giocando a
pallone e… zac! Con il mio stiletto succhio a più non posso lasciandogli un bel bozzolo.
Quindi fatto il pieno, lo porto alle mie uova così faranno festa anche loro.
Non ancora sazia, mi avvicino a quella bellissima margherita per succhiarle tutto il nettare.
L’ultimo ingrediente della spesa è il miele di cui ne vado veramente ghiotta e che me lo vado a procurare dalla mia vicina ape
regina.
Ora sono veramente sazia così ritorno al mio nido per riposarmi.
Un giorno accadde che scomparvero quaranta uova, io tutta infuriata
pensai fosse stato un pipistrello e,
siccome stava ormai tramontando
il sole, gli diedi appuntamento per
il giorno successivo.
Lo sfidai e vinsi io perché il pipistrello si accecò con la luce del
sole e cadde a terra sfinito.
Da quel giorno i pipistrelli impararono a non accettare la sfide lanciate dalle zanzare perché siamo
troppo furbe per loro.
di Luca
72
La mia avventura da zanzara
Se io fossi una zanzara tigre andrei a vivere in campagna, perché mi piace la vita avventurosa.
In campagna la vita non è facile per una zanzara, perché ci abitano tanti animali che si cibano di noi.
L’animale più forte è la rana perché con la sua lingua riesce a inghiottire noi e le nostre povere uova.
Un altro grande animale che si ciba della zanzara è il pesce, perché mentre stiamo svolazzando sopra i laghetti, gli stagni, i pesci
fanno un salto e con la loro bocca grande, come un forno, ci mangiano.
In campagna nella zona in cui abito ci sono molti contadini e molte volte li punzecchiamo.
Difficilmente di giorno ci avviciniamo, perché con i loro “manoni“ ci possono schiacciare, così ci avviciniamo solo di notte.
Purtroppo i contadini per difendersi contro di noi non hanno solo i loro grandi manoni ma anche dei prodotti chimici come l’insetticida.
Un giorno i contadini hanno spruzzato troppa insetticida ed il nostro branco di zanzare è morto.
Siamo rimasti io e un mio amico di nome Marco, così ce ne siamo volati via fino ad arrivare su una nave dove stavano per entrare
tanti passeggeri.
Appena entrati sulla nave siamo stati travolti da valigie che pesavano tantissimo.
Usciti da sotto questo masso avevamo un’ala ammaccata.
Traballanti abbiamo iniziato a uscire dalla stiva.
Una stanza era piena di gabbie di animali e sfortunatamente in una c‘era anche un uccello. Per fortuna
stava dormendo così ne abbiamo approfittato per riposare anche noi.
Quando ci siamo svegliati la nave era arrivata in una
città e appena siamo riusciti a scendere abbiamo notato che c’erano tante nostre amiche nei tombini, dentro
le case, nei sottovasi e nelle fontane.
Quando io e Marco siamo scesi in un tombino diverse zanzare ci hanno accolto con molta gioia e ci hanno
raccontato che molti di loro venivano dalla campagna ed
infine ci hanno offerto un fiore per succhiare il nettare.
In conclusione io e il mio amico Marco, volevamo avere
una vita avventurosa e finalmente l’avevamo trovata!!!
di Luca
73
L’incontro con la rana
Io vivo dentro una casetta di legno che ho trovato in un giardino, forse prima era di un uccellino, ma adesso ci abito io. Dentro
c’è un lettino a forma di foglia e un tavolino che sembra una nuvola.
Quando mi sveglio volo subito fuori da casa e vado in cerca di persone da pungere.
Quando ho finito di succhiare il sangue, corro a fare compere in un negozietto, io compro sempre vestiti bianchi e neri perché
mi piacciono di più.
Quando mi stufo, porto a casa gli acquisti e faccio un riposino.
Mi risveglio verso l’ora di cena quindi pungo altre persone, ma poi crollo di nuovo dal sonno e allora volo verso casa.
A proposito, io mi chiamo ZANZA. Una mattina sono andata a svolazzare nel parco di una scuola, appena ho oltrepassato un
cespuglio mi sono trovata davanti una rana verde e viscida.
Oltre ad avere paura che potesse mangiarmi, mi faceva anche schifo.
Io ero immobile e appena ho provato ad alzarmi in volo lei ha tirato fuori la lingua.
Poi però l’ho guardata meglio negli occhi: la rana stava fissando una libellula e non me, meno male, credevo di morire!
Quella sera sono tornata a casa e mia sorella mi aveva preparato un piatto di tagliatelle con contorno di sangue, le mie preferite!
Le ho mangiate gustandomele molto, poi sono andata a dormire.
E’ stata una bella giornata, rana a parte!
di Alice
74
Vita zanzastica
Sono Andrea e sono un maschio di zanzara tigre, vado in giro alla ricerca del nettare. Sono nato nell’ ospedale vicino alla palude.
Ero ancora larva quando mia madre morì. Sono cresciuto assieme ai miei fratelli in un ristagno d’ acqua e dopo una settimana sono
diventato adulto … che bello il mondo là fuori! Mi sono spostato di una centinaia di metri dalla palude quando improvvisamente
ho visto un campo di fiori gialli e bianchi, una meraviglia! Ho iniziato a succhiare il nettare dei fiori quando un’ape mi ha detto: Hei tu, cosa ci fai qui? Spostati se non vuoi che ti punga. - E così sono andato via. Allora ho messo il mio stiletto in un altro fiore
e questa volta non mi ha disturbato nessuno, almeno così mi pareva. Infatti, dopo la notte, sono arrivati degli uomini poco rassicuranti che si sono messi a spruzzare gli insetticidi dappertutto e così sono scappato insieme ad Alessandro, un’altro maschio di
zanzara, nella palude vicino al prato. Dopo la fuga siamo diventati amici e così è cominciata un’avventura che è durata fino alla
sua morte avvenuta quella stessa sera. Io, allora, non sapevo cosa fare e ho trascorso un’altra notte a dormire da solo. La mattina
dopo ho incontrato Lorenzo,
Leonardo, Alex, Robin e
Giacomo che erano nati
dalla mia stessa madre.
Siamo andati in giro alla
ricerca di un campo ma
tutti i campi erano cosparsi di insetticidi e
c’erano ovunque quelle
persone poco rassicuranti. Quel giorno è passato in fretta ma la mattina dopo sono morto di
fame insieme a tutti i
miei fratelli.
Insomma una triste
fine.
di Andrea
75
La vita di Zanza
Ciao, io ero Zanza, abitavo in un bosco fresco e verde.
Vivevo con le mie amiche e durante il giorno andavamo a cercare ristagni d’acqua per bere e deporre le uova, a volte per strada
incontravamo alcune persone e così facevamo un pranzo buono buono.
Un giorno, mentre svolazzavo in giro, ho incontrato un bellissimo maschio, si chiamava Zò. Con lui ho passato dei bei momenti,
volavamo dappertutto... Peccato che ad un certo punto mi sono accorta che Zò si sentiva male e, in pochi minuti, è morto. Non
mi è dispiaciuto, perchè è normale che i maschi di zanzara tigre vivano solo pochi giorni.
Il pomeriggio seguente mi sono ritrovata dentro ad una caverna e non trovavo più l’uscita. All’improvviso ho incontrato un pipistrello che per fortuna non mi ha mangiato! Proseguendo ne ho visto un altro: lui faceva finta di niente, ma all’improvviso si è
gettato su di me e mi ha divorata.
Sono morta così.
La mia vita è stata stupenda, ovviamente tranne quando il pipistrello mi ha mangiato.
di Marta
76
La Zanza salvatrice
C’era una volta una persona che amava le piante ed aveva un giardino bellissimo. Un giorno decise di fare una gita in mezzo
alla natura, innaffiò le sue piante e partì.
Una zanzara tigre di nome Gina, volando vicino al giardino, vide un pò d’acqua nei sottovasi dei gerani e disse:
- Zzzzzz posso zzzzzz deporre zzzzzz le mie uova zzzzz!”.
La zanzara volò via per qualche secondo, poi tornò con tutti i suoi amici, che si tuffarono uno dopo l’altro nell’acqua del sottovaso
come in una gara di nuoto.
Ad un certo punto arrivò Zeus, il capo dei capi di tutte le zanzare.
Zeus disse a Gina:
- Sei stata molto brava zzz, non si trovava acqua da un sacco di tempo, zzz ci hai salvato la vita zzzz!
Tutte le zanzare tigre s’inchinarono davanti a Gina e Zeus.
Zeus poi ordinò:
- Andate zzzzz a prendere le zz cannucce zzzzzz.
E Gina chiese:
- Perché zzzzz?
- Perché zzzz facciamo zzzzz un pò di
zzzzzz idromassaggio zzzzz !
Le due zanzare entrarono nell’acqua e
Zeus disse:
- Gina, sei bellissima, zzzz mi vuoi sposarezzzz?
Lei rispose:
- Zzzzz sono emozionatizzzzzima, zzzzz
sì, ok zzzz ti sposo zzzzz!
Diventarono tutti rossi e si diedero tanti
bacini e lì, nella vasca-sottovaso, si sposarono, deposero tante uova e vissero felicizzzzimi e contentizzzzzzzzimi!
di Anna
77
Un viaggio zanzaresco
Io sono una zanzara asiatica appena uscita da un’acqua molto sporca.
Ho fatto molta fatica per uscire dalla pupa perciò vado a riposarmi in un grosso “robo” nero.
<< Pe! Pe! >>
<< Che cos’è? … Ho ancora sonno riposiamoci ancora per un po’! >>
Quando mi sveglio capisco di essere su una nave. Ho sete e vado a bere un po’ d’acqua in quei “cosi neri”.
Sento nuovamente lo stesso rumore di quando mi sono svegliato.
Mi rifugio nel “coso nero”, che inizia a girare ed io con lui. Mi sembrava di essere al luna park.
Ad un certo punto il “coso” nero si è fermato di colpo ed io sono stato scaraventato a terra. Ho capito di essere arrivato a destinazione in un luogo nuovo che non conoscevo.
Esco dal mio nascondiglio e mi ritrovo in un
posto dove c’erano molti “cosi” neri e svolazzo qua e là, quando sento dire “pneumatici”, così capisco che i “cosi” neri si
chiamavano “pneumatici”.
<< Boh !>>
Dopo due giorni e due notti mi sono accoppiato.
<< Dimenticavo! Io mi chiamo Punzecchio e mia moglie si chiama Vena e lei
ha deposto tante uova in una “miniera”
di “cosi” neri.
Oh! Scusatemi, voi capirete di più con la
parola pneumatici. Per il momento viviamo tutti felici e contenti, anche se con
poco sangue, però!!!
di Samuele
78
La vita infelice di tre zanzare
Sono una zanzara tigre maschio. Vivo in una palude umidissima e quindi sto molto bene. Ho sette giorni, sono molto vecchio, e
per questo sto sempre nella palude. Svolazzo di qua e di là per un centinaio di metri, alla ricerca di cibo. Il mio fiore preferito è
il loto rosa perché è molto dolce.
Il mio sogno è vivere un mese intero, come le femmine e uscire dalla palude per volare molti chilometri.
Un giorno, sono uscito dalla palude per andare in città. Il primo problema da risolvere è evitare un pesce o altri predatori che
cercano di mangiarmi. Durante il viaggio sono andato a succhiare il nettare di un loto per riprendere le forze e proseguire il
cammino, ma un pesce che nuotava nello stagno, è saltato e ha cercato di mangiarmi, io con una mossa di kung fu, l’ho steso
e paralizzato per due-tre minuti.
Ho ripreso il mio cammino e, dopo alcuni minuti, ho visto la città e ho conosciuto due zanzare di nome Lolex e Giobin. Scusate,
non mi sono ancora presentato, mi chiamo Anardo. Con i miei nuovi amici sono andato ad una festa in un parco pubblico: lì, un
coso gigante a forma di cilindro che sparava del fumo, ci ha ucciso tutti e tre.
di Leonardo
79
Il viaggio della zanzara Patricia
Mi chiamo Patricia, sono zanzara tigre e abito in una pigna. Quando piove la devo cambiare perché cade e io rischio tanto. Durante la giornata mi piace succhiare il sangue, è buonissimo! Ogni giorno svolgo il lavoro di cameriera al Sanguinarium il ristorante
più famoso della città. Un giorno mi sono avventurata sopra un lago e ad un tratto ho sentito un rumore provenire dall’acqua, era
un pesce così ho volato più veloce che potevo sulla riva opposta. Un altro giorno sono andato allo zoo e ho pizzicato un bimbo
pieno di vene, il bambino mi ha visto e mi ha schiacciato così mi hanno ricoverata al Sanguinal Hospital dove mi hanno curato
e in breve sono tornata al lavoro. In una giornata come tutte le altre ho sentito degli urli, ho visto tutte le mie amiche morire a
causa dell’insetticida spruzzato da alcuni uomini, così sono scappata infondo al bosco. Con l’arrivo del brutto tempo, non trovavo più cibo perché tutti gli uomini indossavano giacchetti, berretti e guanti, fortunatamente sono riuscita a pizzicare un cane,
non ha il mio sangue preferito ma almeno avevo mangiato! Non trovavo un posto adatto per fare le uova quando ho visto una
pozzanghera perfetta così le ho deposte lì. Un giorno ho preso un aereo e sono andato fino in Africa lì ho preso la Chikungunya
e l’ho attaccata a dieci persone anch’io ero malata e mi hanno ricoverata al Dongo Dongo Hospital dove
mi hanno curato. Alla fine ho deciso di rimanere i pochi giorni di vita che
mi rest avano in Af rica .
di Giacomo
80
Vita da zanzara…tigre
Salve a tutti, io sono una zanzara tigre e vi voglio raccontare la mia vita.
Abito vicino ad un ristagno d’acqua, a pochi passi da una casa piena di persone. Zzzzzzzz, che bello!
Durante il giorno, quando il sole è molto caldo, io non volo e me ne sto tranquilla in mezzo all’erba o nei cespugli, ma quando il
sole tramonta volo a poche centinaia di metri da dove sono nata e vado a pizzicare la gente. A me piace molto il sangue dolce,
quello amaro però mi fa schifo.
Pu, pu, pu, che schifo!
Quando non trovo persone per il mio pranzo e vedo un animale lo pungo, anche se in mezzo a tutto quel pelo faccio più fatica.
Un giorno volevo pungere un cane, ma lui mi ha notata
e voleva acciuffarmi. Uff, è stata dura scappare da quel cagnaccio.
Oh, guardate laggiù c’è un bambino! Evviva! Vado,
pungo e torno zzzzzzzzzzzzz.
Io non pungo nelle parti alte del corpo, ma pungo nelle
parti basse, dal ginocchio in giù, perché gli uomini non
si accorgono di me se volo in mezzo ai loro piedi!
Mentre succhio il sangue di quel bambino, mi raggiungono altre zanzare, che mi dicono:
-Su sbrigati, è ora di andare a deporre le uova!.
Troviamo un bel posto caldo, ma all’ombra, così a
filo d’acqua iniziamo a depositare le nostre uova,
una ad una.
Quando si avvicina l’Inverno faccio le mie uova più
resistenti in modo che possa sopportare il freddo.
Sono anche furba, eh?
La mia vita è molto corta, vivo circa un mese, ma
è meglio non pensarci.
Ora vado, ciao e a presto!
di Arianna
81
La Zanza
Mi presento: sono una zanzara tigre, mi potete chiamare Zanza e desidero raccontarvi la mia emozionante vita.
Un giorno mentre volavo ho incontrato uno scoiattolo e ho fatto amicizia.
Gli ho subito raccontato che abito nel cespuglio foglia n°147 e che poteva venirmi a trovare quando voleva.
Mentre volavo per tornare a casa, ho incontrato un bellissimo maschio di zanzara tigre, ci siamo subito fidanzati e dopo poche
ore ci siamo sposati.
Siamo andati ad abitare insieme nel mio cespuglio.
Al pranzo di nozze ho scoperto che lui mangiava
solo il dolce nettare della frutta e non il saporito
sangue come me.
Il giorno dopo sono capitata in un’enorme piscina,
che gli uomini chiamano pozzanghera, lì ho deposto le mie uova.
Purtroppo un brutto essere umano ha messo un
piede nella pozzanghera e me le ha schiacciate:
dovrò ricominciare tutto di nuovo!!!
Il mio zanzamarito non sapeva nulla delle nostre
origini, così gli ho raccontato quando, studiando
storia a scuola, ho scoperto che i nostri antenati
vengono dall’Oriente e sono arrivati in Italia, a
Genova, nel 1990.
La domenica sono andata a messa e ho incontro il mio amico scoiattolo.
Ho deciso di svelargli un segreto e gli ho raccontato come faccio a fare “zzzzzzzzzzzz”: è
semplice basta battere forte forte le ali, circa
600 volte al secondo e il suono è fatto!
Ormai sono vecchia: è da 40 giorni che sono
in vita, il mio zanzamarito è morto pochi
giorni dopo il matrimonio, ma non c’è da stupirsi: così è la vita di noi zanzare tigre!!!
di Stella
82
Che fatica questa vita!
Sapete come sono nata?
Non ci crederete mai…da un uovo!
Dovete sapere che noi zanzare tigre deponiamo le nostre microscopiche uova in acqua.
Purtroppo ho dei predatori naturali molto più grandi e
forti di me, ma oltre ad essere preda io stessa sono
predatrice, perché tutte noi zanzarine dobbiamo succhiare le proteine con uno speciale tubicino, per far
maturare le uova.
Mi ricordo che quando ero ancora una larvetta mi
nutrivo di piccoli batteri, come tutte le altre larve di
zanzara.
Durante la mia terza fase di vita, “la pupa”… ooops,
non vi ho spiegato ancora cosa vuol dire pupa. La
pupa è come un bozzolo che mi protegge durante la
mia evoluzione. Durante questa fase ci mancava un
pelo che ci rimettessi la pelle!
Per fortuna la fase della pupa dura solo pochi giorni,
sennò addio stomaco!
Ricordo che durante la mia trasformazione la parte
più dura fu uscire da quella camera blindata: mi misi a spingere, provai e riprovai,
alla fine, quando ormai avevo gettato la spugna, scivolai fuori, quasi senza accorgermene.
Ed ora eccomi qui, a succhiare nettare in questo campo fiorito insieme ad altre mie amiche zanzare.
Alcune volte le femmine della mia specie succhiando il sangue iniettano batteri che possono provocare gravi malattie; è andata
proprio così quando la maggior parte dei Brasiliani è stata colpita dalle malattie trasmesse da noi zanzare.
Con lo scopo di fare esperimenti, i bambini delle scuole ci catturano e ci rinchiudono in piccoli habitat artificiali con un po’
d’acqua e dei fiori per nutrirci.
In società, gli uomini hanno addirittura studiato delle regole per far sì che noi zanzare non potessimo più riprodurci; non solo,
hanno introdotto predatori altamente pericolosi per la nostra specie.
E’ davvero la fine per noi zanzare tigre e per tutta la nostra famiglia!
di Matteo
83
Zanzara Vip
Sono piccola, furbetta e anche golosetta…
Sì sono io, la zanzara! I miei antenati vengono dal Sud-Est Asiatico mentre io invece sono nata qui, in Italia, nella mia piscina
privata: il tombino che c’è nel cortile dei miei vicini.
Quando ho preso vita ero chiusa in un involucro molto stretto, come una doppia pelle, mi muovevo qua e là senza mai fermarmi.
Adesso sono diventata grande, sono ghiotta di nettare e succhio sangue agli umani perché devo nutrire le mie uova.
Purtroppo un giorno dei bambini mi hanno acchiappata per fare un esperimento e mi hanno messa in una vasca idromassaggio;
una bottiglia piena d’acqua che poi hanno portato dentro la loro scuola.
Da quel giorno la mia vita è cambiata, non potevo succhiare sangue e neanche prendere il nettare.
Ero da sola, non sapevo cosa fare e siccome in classe c’era la musica, mi misi a ballare su e giù.
A un certo punto sentii entrare l’ossigeno, mi piaceva molto, guardai in alto, scendevano altre zanzare e a quel punto tirai un
sospiro di sollievo, così non c’ero solo io nella vasca, ma numerose amiche che mi tenevano compagnia.
Alcune dopo un pò di giorni erano morte affogate così le abbiamo sepolte in
delle mini-tombe che abbiamo
depositato in fondo alla
bottiglia .
di Beatrice
84
Il mio ultimo zanza-desiderio
La mia breve vita sta volgendo al termine, ho appena finito di deporre le mie ultime uova sono stanca e presto chiuderò gli occhi
per sempre, ma prima di morire voglio raccontare la mia storia.
Sono una zanzara tigre e tutto è cominciato quando una zanzara come me, mia mamma mi depose in un tombino insieme ai
miei fratelli e alle mie sorelle: eravamo in sessantanove.
Il mio uovo era mezzo millimetro e col tempo diventava sempre più nero, faceva molto caldo e l’uovo si è schiuso nel giro di
ventiquattro ore: ero una larva.
Mi muovevo nell’acqua nutrendomi di batteri e ogni tanto andavo in superficie per respirare ossigeno attraverso un tubicino
situato alla fine del corpo.
Col tempo ho fatto quattro mute e, poco dopo la quarta, mi sono trasformato di colpo in pupa.
Non avevo bisogno di mangiare e facevo capriole
nell’acqua per muovermi se scorgevo
qualche pericolo.
Dentro alla pupa intanto mi sviluppavo per
diventare una zanzara.
Quando è arrivato il momento di trasformarmi sono andato nel bordo del tombino,
lentamente sono uscito dalla pupa e mi
sono posato sul pelo dell’acqua cominciando a distendere le ali, ero libero di volare e
di andare dove volevo.
Dopo due giorni ero già pronta ad accoppiarmi e a succhiare il sangue per nutrire le
uova.
Ne ho deposte tantissime, molte volte, ma
ora è giunto l’inverno fa freddo e questa è
stata la mia ultima deposizione quando arriverà la primavera le uova si schiuderanno e il
ciclo vitale continuerà.
di Alessandro
85
Superzanzara
Un giorno stavo volando tranquillamente sopra a un prato verde, ad un tratto ho sentito un rumore acuto e stridulo, ho alzato la
testa, per osservare il protagonista di questo verso strano ed ho visto una spaventosa Cinciallegra.
Subito con tutte le mie forze mi sono diretto verso un piccolo buco di un tronco.
La Cinciallegra non mi ha più visto, cosi se n’è andata.
Successivamente mi sono diretto svolazzando sopra a uno stagno, senza prendere in considerazione la perfida bestia, che vi
abitava: la rana.
Questa, mimetizzandosi, era nascosta tra le foglie verdi.
All’improvviso alla mia destra è spuntata una terribile lingua, lunga e rossa, ho cercato di schivare tutti i suoi attacchi, ma era
troppo veloce e alla fine mi ha preso. Appiccicato alla sua lingua, mentre questa rientrava nella sua grande bocca, ormai esausto
e triste per la mia fine crudele, arriva un serpente.
La rana lo vede e con uno scatto
quasi felino alza, velocemente,
buona parte del suo corpo per
sfuggirgli, il serpente con la
sua bocca enorme si avventa
su di essa. Io, con tutte le mie
forze e sempre più spaventato
mi sono concentrato e con un
forte colpo d’ali sono volato via,
liberandomi dalla rana e appena
in tempo prima di essere risucchiato nella bocca del serpente.
Il tempo passava e capivo, dopo
varie esperienze, che la campagna era un posto bello, ma
pericoloso per noi, così mi sono
diretto verso Est.
di Christian
86
La mia vita è il pericolo
Mi chiamo Alex, abito in una palude con tutti i confort e mi nutro del
nettare dei fiori specialmente delle orchidee.
Durante la giornata, guardo la televisione e ogni tanto vado a nutrirmi con fiori di ogni genere.
Io sono cibo prelibato per pipistrelli, pesci e ragni che con la loro
ragnatela cercano di intrappolarmi.
Un giorno, mentre ero in cerca di ninfee, mi sono accorto che c’ era una
ombra che si muoveva così ho guardato in alto e per fortuna non c’ era nulla, poi ho guardato in basso e ho visto una gambusya,
un pesce famelico, che voleva mangiarmi, ma per fortuna sono riuscito a salvarmi in un battito d’ali.
di Alex
87
Operazione amici, estate calorosa
Io abito in una classe di bambini. Sto in un angolino dove nessuno mi può vedere e sto benissimo, che pacchia ragaz-
zi perché lì è sempre molto caldo ed è pieno di cibo prelibato, sangue fresco ogni mattina! Guardo che cosa fanno i
bambini e devo dire che sono tutti molto bravi, qualche volta quando aprono la finestra, esco e cerco di fare delle uova
in qualche ristagno d’acqua. Ma, ahimè, quando devo attraversare l’aula, c’è sempre qualche bambino che vuole
schiacciarmi e quindi corro un grosso rischio. Non è finita qui perché ci potrebbe essere un pesce nell’acqua mentre
io faccio le uova che si pappa i miei piccoli, oppure potrei essere uccisa dalla disinfestazione che gli umani spesso
fanno e peggio ancora potrei pizzicare una persona con qualche strana malattia tropicale come la Chikongunya, non
ci voglio neanche pensare! Un giorno ho sentito che faceva più caldo del solito, infatti il riscaldamento era spento e
la finestra era aperta ed eccolo là in tutto il suo splendore: il sole. Ero troppo emozionata, così tanto emozionata da
non accorgermi che le mie amiche Illele e Alexia mi erano venute a trovare, mi hanno fatto una
grande festa e io a loro. Ormai la
nostra vita era finita, il mio
ultimo sguardo si è posato nell’acqua dove andavo
spesso a fare le uova e ho
visto qualcosa muoversi
erano nate le larve.
di Chiara
88
Ho incontrato un’amica
Salve a tutti, io sono la zanzara tigre Aedes, sono sola qui, ho fatto un viaggio davvero pesante, infatti provengo da diversi luoghi,
tutti molto lontani.
Sono astuta e furba, mi piace molto pizzicare gli uomini per prendergli le vitamine e poi darle alle mie uova.
Vengo da luoghi molto caldi, dove c’è tanta acqua.
Quando viaggio devo stare attenta perché ho diversi predatori!
Inoltre sono molto golosa di polline.
Ho quattro fasi di vita: prima sono uovo, poi mi trasformo in larva, dopo qualche giorno in pupa e, infine, divento una zanzara
adulta.
Insomma, non sono tanto lunghe le mie fasi di vita!
Un giorno decisi di andare con la mia amica a fare un giro al parco – giochi. Arrivate sul posto vidi molti bambini che si rincorrevano; non mi spaventai, anzi, ma
all’improvviso un bambino…boom! Con
le sue mani catturò me e la mia amica.
Allora cercammo in tutti i modi di uscire,
ma niente.
Dal giorno seguente io e l’altra zanzara,
unite dalla sventura, diventammo sempre più amiche.
Di notte, mentre stava dormendo, il
bambino aprì lentamente la mano e noi
potemmo uscire, felici di essere tornate
in libertà.
La zanzara mia amica esultò; “Finalmente!!! Evviva!”
Allora tutte e due felici abbiamo voluto
festeggiare alla grande!!!
Volando insieme, facendo le più belle
acrobazie.
di Gemma
89
La zanzara golosona
Ciao ciao io sono Aedes e vengo dalla Cina,
sono arrivata a San Marino attraverso vari
mezzi di trasporto.
Sapete come sono nata?
In fondo a un copertone nel mio caro bacino
d’acqua stagnante e solo dopo quattro fasi
sono diventata così.
Dal mio uovo che all’inizio era bianco ma
che poi è diventato subito nero, dopo alcuni
giorni mi sono trasformata prima in larva,
poi in pupa, infine in insetto adulto e dopo
due giorni ero già pronta per accoppiarmi
con un’ altra zanzara tigre.
Anche se sono mingherlina mingherlina
vado ghiotta di nettare, mentre la mia
mogliettina, anche lei come me, adora il
sangue; infatti gironzola sempre qua e là fra
la gente lasciandogli dei bozzi grossi come una casa.
Anche lei però va ghiotta di nettare, vi chiederete perché?
Perché il sangue lo usa per nutrire le uova ed è per questo che mangia il nettare, per nutrirsi.
Invece a noi chi ci mangia?
Aspettate un po’ che adesso ve lo dico: la cinciallegra! Oh quante volte mi hanno inseguito!
Un giorno mi stava per acchiappare, ma per fortuna arrivò in picchiata un falco e la uccise.
Le rane, oh oh, quante amiche ho visto cadere in quella trappola! E il pipistrello, ma per fortuna solo di notte è attivo!
A me non mi troverà mai perché mi nascondo bene bene nelle siepi.
Una mattina, verso mezzogiorno, alcuni bambini mi acchiapparono e mi misero dentro una bottiglia, lì dentro c’erano : fiori,acqua,
terra, corteccia e miele e devo dire, si stava abbastanza bene quando c’era il sole.
Al mattino invece era un po’ freschino e di notte ancora più freddo, quindi mi appollaiavo sopra la terra perché era ancora calda
da quando era giorno; era come se ci fosse un termosifone.
Inoltre dentro la bottiglia un giorno misero un fico ed io tutto contento volai subito a succhiare il suo liquido zuccherino. Una
volta provai ad assaggiare il miele e mi piaceva abbastanza, ma il giorno dopo stavo per morire, infatti mi sentivo molto male e
restavo immobile.
Il giorno dopo ancora era giunta la mia ora: morta stecchita.
di Michele
90
L’amore di una zanzara
<<Sì sono proprio io! La zanzara più cattiva che c’è! Dovete sapere anche che sono una femmina, cari umani, così vi pungo, finchè non arriverà
il momento di deporre le uova!
Anche se sono appena nata, non mi importa, sono già arrabbiata con voi, perché usate sempre tutte quelle sostanze chimiche per farci morire?… Insomma, dovete aver paura di me! Capito!?>>
La nostra cara zanzara tigre, dagli amici veniva chiamata “Zanzina la piccolina”.
Sì! Avete capito bene, infatti era la più piccolina tra i suoi fratelli e le sue sorelle, ma era anche la più vivace e non stava mai ferma un attimo!
Pochi giorni dopo…
<<Tremate umani! Sto arrivando! Finalmente, sono diventata adulta!
Ora posso volare libera per il mondo e nessuno mi chiamerà più con quel nome, perché dimostrerò che cosa sono capace di fare e non solo
a parlare… Uff! I miei genitori dicono che tra due giorni, quindi quarantotto’ore, mi devo accoppiare con un maschio del nostro gruppo, ma
io non voglio, perché sono tutti brutti ed antipatici. Non mi piacciono proprio! Ora mi è venuta fame a forza di parlare del mio futuro, vado a
pizzicare qualcuno. Andiamo!>>
Dopo pochi minuti …
<<Ecco un bel bambino umano da pizzicare al braccio! Voglio provare! Ho già l’acquolina in bocca! Oh, no! Che male! Il bambino mi ha visto!>>
Mi ha scacciato con le dita e mi ha buttato all’indietro, non ho visto più nulla e sono andata a sbattere contro un fiore e un’altra zanzara maschio che mi ha detto:
<<Ehi! Che botta! Non vedi che sto mangiando!? Stai attent…!>>
Si è girato e vedendomi non è riuscito a finire la parola, perché
si è bloccato, poi ha cominciato a balbettare, chiedendomi un
sacco di volte scusa.
Era divertente e quando ho cominciato a ridere mi ha chiesto:
<<Che c’è da ridere? >> E tutti e due siamo scoppiati in una
sonora risata. Infine ci siamo presentati, mi ha aiutato ad alzarmi ed abbiamo parlato di noi ma, ad un certo punto, udiamo
dei rumori di rana.
Era proprio un ranocchio affamato!
Svelti abbiamo cominciato a volare velocemente, lui mi ha preso per mano e ci siamo nascosti su un albero, dove non c’era
nessun pericolo.
Il giorno dell’accoppiamento scelgo di rimanere con questo
tipo simpatico di nome “Robert”, con lui ero felice ed abbiamo
pure costruito una specie di stagnetto molto carino, dove si
stava benissimo.
Finché un giorno mi sono accorta che era arrivato il momento
di deporre le uova! Sembrava, non finissero più ma ero molto
felice!
Dopo pochi giorni Robert purtroppo morì e mi lasciò sola con le
mie larvine, che erano bellissime e crescevano velocemente.
Questa è la mia vita e ora che ve l’ho raccontata mi sento
meglio, vi saluto come una una zanzara, ZZZ CIAO!!!
di Martina
91
La mia nascita
Io sono un piccolissimo insetto e nasco da qualcosa di ancora più piccolo: un minuscolo uovo.
Mia mamma ha deposto le uova sulla superficie dell’acqua.
Dopo dieci ore nasce una larva, sono io, sono un essere vivente dall’aspetto brutto, simile a un piccolissimo verme, solo un po’
più bello.
Io larva, aspetto che il tempo mi trasformi in qualcos’altro.
Passano così quarantotto ore e mi trasformo in pupa.
Ho un aspetto ancora più strano, perché sono un incrocio tra una larva e una zanzara.
Come sono orribile!
La mamma veniva ogni giorno a controllarmi, era sempre più fiera di me, perché crescevo continuamente.
Stavo finendo il mio ultimo passaggio che mi serviva per trasformarmi in zanzara maschio.
Sono diventato bellissimo,
con il corpo a strisce nerebianche, quasi invisibile, ma
soprattutto fastidiosissimo,
e maschio!
Il mio aspetto zanzaresco
spero che lo conoscano tutti:
perché così appena mi vedono scappano.
Speriamo!!!!!!!!!!!
di Davide
92
La zzzanzara cattiva
Mi chiamo Asia e sono una zanzara tigre, abito tra la vegetazione dove ci sono molte foglie e fiori. A me piace pungere gli animali
e le maestre di italiano. Un giorno, sono andata a deporre le uova nel sottovaso di una signora insieme a Valentina e Alice; un
uccello ci è piombato addosso, ma fortunatamente, si è fermato all’improvviso ed è volato via. Un altro giorno è arrivato un uomo
con l’insetticida e allora sono volata a casa più veloce del vento insieme a Valentina e Alice. Oggi è il mio compleanno quindi
abbiamo fatto una grande festa. Abbiamo bevuto sangue e ballato per tutto il pomeriggio.
Ho invitato cento zanzare fra maschi e femmine e ci siamo divertiti molto. Il giorno dopo sono andata in un cespuglio a rilassarmi
senza creare guai.
di Asia
93
Il viaggio di Zizì
Ciao, mi chiamo Zizì.
Sono una zanzara tigre femmina e mi piace vestirmi sempre di nero con qualche striscia bianca.
Vivo nel parco della scuola di Fiorentino, nella Repubblica di San Marino, mi piace volare soprattutto verso sera, quando esco
per mangiare.
Sono una zanzara molto temuta dall’uomo perché posso trasmettergli la Chikungunya, una malattia molto pericolosa perché fa
venire la febbre alta e il mal di ossa. A me, invece, questo virus non fa nulla.
Zzzzzzzzzzzz, un giorno sono entrata nel bagagliaio di un’auto e sono arrivata in Romania.
Qui ho iniziato a gironzolare in città e a pizzicare persone qua e là.
Pochi giorni dopo il mio arrivo ha cominciato a nevicare ed io ho sentito freddo, tanto freddo, freddo..... da morire!
di Sara
94
Una vita complicata
Sono una zanzara tigre, finalmente!
Adesso che non sono più larva e pupa posso volare.
Abito vicino a un laghetto con acqua ristagnante così le femmine possono deporre le uova.
Io invece sono un maschio e quindi, cosa faccio durante il giorno? Succhio il nettare dai fiori, il sangue umano non mi interessa!
Naturalmente, ho i miei problemi, come tutte le zanzare, il mio si chiama Discolino è un bambino birichino che non vuole capire
che io non lo voglio pungere.
Visto che non si arrende, un giorno ho provato a pungere una persona, anche se non è giusto secondo la legge della zanzara
tigre.
Dopo averla punta mi sentivo come se mi stesse scoppiando la testa e ho pensato: - Non posso morire così - e ho chiesto aiuto
ai miei zanzamici Andrea, Lori e Friso ma loro non potevano aiutarmi.
Intanto, pensavo nel letto che non è bello fare il ruolo della femmina, poi mi è venuta un’idea e ho chiamato tutte le femmine del
lago, sopratutto quelle esperte come Ale, Ile, Mari per vendicarmi di Discolino.
Le femmine hanno attaccato Discolino ma tutte avevano il virus della Chikungunya!
Discolino è in condizioni gravissime, febbre alta e mal di ossa, io, invece, sono stranamente guarito, allora sono andato a trovarlo
in ospedale e gli ho detto: - Scusa, purtroppo io ho una testa proprio una testa…da femminaLui ha risposto -Cosa? Ma se hai detto che sei un maschio-Si, lo so, però ho cambiato ruolo.
-Capisco.
-Ora lasciami riposare in pace
Da quel momento però ci siamo perdonati e siamo diventati
amici.
di Alessandro
95
Morte di una zanzara tigre
Io zanzara tigre, abito a San Marino.
Durante la giornata vado a succhiare il sangue e gioco con le mie amiche zanzare tigre.
Un bambino birichino mi vuole ammazzare, colpendomi con le mani, io provo a difendermi, ma purtroppo mi prende di striscio
e mi spezza un’ala.
Con un’ala sola non ce la faccio a volare!
A fatica riesco a raggiungere un luogo adatto per deporre le uova a filo d’acqua.
Io, zanzara tigre, sono piuttosto aggressiva.
Il mio verso è “zzzzzzzzzzzzzzzzzzz” e a volte le persone, quando mi sentono arrivare, si spaventano come se udissero un ruggito.
Purtroppo ora sto per morire e non ho la forza per aggredire qualcuno.
Son sicura che le mie amiche zanzare mi costruiranno una zanzabara bellissima.
di Rosanna
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Una nuova destinazione
Eccomi qua, ancora in viaggio per scoprire altri posti nuovi dove poter vivere, mentre sto deponendo le uova e guardando nuotare
le mie figliolette, larve e pupe nella mia piscinetta privata.
Le mie pupe sono ormai grandi e quindi anche loro dovranno diventare adulte come me.
Sono contentissima, anche se ricordo che era stato molto faticoso uscire da quell’involucro strettissimo. Così, rivolgendomi alle
mie piccole, le incoraggiai - Ce la potete fare, voi siete forti come me! - Scusatemi se sono andata un po’ fuori discorso, non mi
ero resa conto!
Allora, vi stavo dicendo che sono sempre in viaggio e che nel 2002 sono arrivata qui a San Marino.
Inizialmente ero solo nella zona di Dogana e Serravalle, adesso invece vivo su tutto il territorio sammarinese.
Di giorno vado in giro a punzecchiare le persone che, quando mi vedono, cercano sempre di acchiapparmi, facendo delle botte
incredibili che mi assordano quasi; ma io sono più furba e veloce, così non mi prendono.
Io dalle persone succhio che ha le proteine e che mi servono solo per far maturare le uova e far crescere i miei figli; il sangue
umano non mi serve per nutrirmi.
Infatti mi cibo di nettare, che ricavo dai fiori, e di liquidi zuccherini, tipo il fico che è molto dolce.
Io sono attratta da colori sgargianti, cambiamenti di pressione, odori strani, rumori e soprattutto dall’anidride carbonica,
anche se respiro ossigeno.
La mia vita dura molto poco, ma
il mio amico maschio vive ancora meno.
di Elisa
97
In giro per il mondo
Io sono una zanzara tigre e mi chiamo Tip. Mi piacerebbe vivere in una zona ombreggiata e quando c’è il sole abbronzarmi, sopra
le foglie che galleggiano in un laghetto.
Un giorno però vorrei volare e girare il mondo come fotografa. Bèh ora vorrei andare in Russia. Prenderò un bell’aereo privato e
prenderò una villa con la piscina. Quando sarò in Russia visiterò i negozi, ma dovrò fare attenzione alle scarpe dei passanti per
non essere spiaccicata a terra.
Che crudeltà !
Ma prima mi devo accoppiare e poi devo pizzicare una persona per deporre solo quattro uova che chiamerò Lilli, Mits, Billi e
Laila. Le deporrò nella piscina della villa e le lascerò lì per uno o due giorni.
Quando diventeranno larve andremo tutti e sei a fare una gita in Spagna perché forse io, Lilli e Laila balleremo la “samba”.
Proseguiremo il viaggio in Egitto sui cammelli per visitare le Piramidi. Infine con l’aereo privato ritorneremo a casa in Italia nel
nostro bel laghetto.
Ohhh! Per fortuna, mi sono svegliata da questo sogno fantastico con i miei bambini.
<<Uffa! Che brutto che non potrò mai fare davvero questo viaggio!>> Però sono felice perché dentro la culla dei miei bimbi
ci sono le pupe quindi vuol dire che sono
quasi pronte per nascere.
Esco un attimo a fare la spesa perché è
finito il nettare, ma sono subito stanca
perché sono vecchia, debole e vedova
perché come voi sapete i maschi hanno
la vita più corta di noi femmine zanzare. Al
ritorno le mie figlie sono uscite dalla pupa
e si sono subito accoppiate, quindi io devo
morire, devo lasciare alle mie figlie il ruolo
di mamme.
Addio! Beh è stato divertente, per poco
tempo, essere una zanzara, ma penso che
la vita di questo insetto sia più complicata
di quella degli umani.
di Francesca
98
Zanzanzara
Sono Zanzanzara, e oggi voglio raccontarvi la mia storia.
La mia vita inizia proprio così:
circa una settimana fa, galleggiavo nello stagno assieme ai miei fratelli larve.
Dopo qualche giorno, mi sono trasformata in pupa e successivamente sono finalmente diventata una bellissima zanzara.
Rispetto a prima il mio abbigliamento è cambiato perché adesso sono nera a strisce bianche con un grande becco a stiletto e
ho due piccole ali e due recettori per captare il pericolo.
Adesso che sono una zanzara devo stare più attento ai pericoli.
Infatti un pomeriggio alcuni uomini vestiti di bianco mi hanno catturato e dopo avermi portato nel loro laboratorio mi hanno
osservato con strani strumenti.
All’improvviso ho visto un enorme occhio che mi fissava e sentivo alcune voci che dicevano:
<<Amico, creiamo uno spray per distruggere queste zanzare nel territorio circostante?>>
Allora mi sono finto morto, così mi hanno messo sotto ad uno stereoscopio per sezionarmi. Appena ho visto il coltellino sono
scappato subito via a gambe levate.
Raggiunto il prato ho avvertito tutte le zanzare del pericolo che stavano
per correre.
Allora siamo andati in quel laboratorio a pungere a più non posso.
Alla fine abbiamo vinto questa battaglia!
Ora siamo felici e zanzaroni anche se
sappiamo che la guerra non è finita!
di William
99
Zambà la zanzara tigre
Salve, mi chiamo Zambà e sono una zanzara tigre, vivo in una città con molte case, palazzi, grattacieli e una zona industriale.
Durante la giornata svolazzo vicino alle panchine del parco pubblico, sempre affollato di gente e, indisturbata, posso succhiare
il sangue a molte persone. Io preferisco i bambini.
Se nel parco c’è un concerto rock, vado lì a succhiare il sangue, perché nessuno si accorge di me in mezzo alla confusione.
Ormai devo deporre le uova, come faccio?
L’acqua stagnante del torrente del parco è nera,
con bollicine grigie e bianche, significa che è inquinata e per la mia missione non va bene.
Gli unici posti con acqua pulita sono le vasche dei
pesci, che sono sempre piene di quegli stramaledetti vertebrati golosi delle mie uova.
E allora dove vado?
Anche se sono un piccolo invertebrato, devo risolvere il mio problema.
Oh, sta piovendo! Bene, fra poco sarà più facile
trovare un posto adatto.
Ho un’idea: troverò un gioco incustodito con
dentro un pochino d’acqua piovana! Aspetto che
smetta di piovere e finalmente vedo un frisbee
capovolto, con un filo d’acqua all’interno.
Perfetto, ho trovato il luogo ideale!
Depongo le mie uova, maturate grazie alle proteine del sangue succhiato.
Sono felice, strafelice, strafelicissima, sono riuscita nella mia missione!
Le mie uova daranno origine a nuove generazioni
di zanzara tigre.
Smack!
di Luca
100
La mia vita da zanzara
Abito dentro un albero, l’interno della mia splendida casa è molto grande e ho anche una bella piscina, un po’ sporca, che è
anche il posto dove depongo le uova.
Durante la giornata, pizzico qua e là e poi ritorno a casa.
Il mio piatto preferito sono gli spaghetti con contorno di sangue, vado matta per le big-babol ripiene di sangue e non dimentico
mai di guardare la partita perché sono juventina.
Devo stare attenta alle trappole degli uomini, ieri la mia amica Asia è morta stecchita da un insetticida!
Devo andare a fare shopping per prepararmi all’ inverno. L’ inverno è una stagione molto brutta per noi zanzare, specialmente
quando fuori nevica.
Io mi sono presa un raffreddore, mi sa che la mia vita è quasi al termine.
Finalmente è primavera e le mie
uova sono diventate larve.
Fuori fa caldo e in breve diventeranno zanzare, le femmine pizzicheranno la gente, i maschi succhieranno
nettare, ma dovranno tutti stare attenti alle trappole e ai predatori.
Ho una notizia bellissima una delle
mie figlie ha trovato lavoro in un bar,
guadagna 2000 euro al mese, è diventata ricca!
Questa mattina, mia figlia ha fatto un
party con le sue amiche, hanno mangiato una torta ripiena di cioccolato e
sangue, che bontà!
Farà una vita stupenda ed è anche
molto fortunata perché vicino alla
sua casa c’è un uomo panciuto pieno
di sangue, ovviamente. Ogni giorno
potrà divertirsi pizzicando quel pancione.
di Valentina
101
La zanzara osservatrice
Sono una zanzara tigre e provengo dai Paesi Asiatici.
Mi hanno trasportato mentre ero nella mia piscina; nel copertone di una macchina.
Sono finita in uno stivale chiamato Italia, dove ho trovato tantissimi fiori di cui nutrirmi.
Un giorno una zanzara femmina aveva fatto una cosa che non avevo mai visto, cioè succhiare con il suo stiletto qualche cosa di rosso.
Così ci provai anch’io e mi accorsi che era sangue umano; vi posso garantire che non era tanto gustoso!
Ho pensato che sarebbe stato meglio se avesse continuato a succhiarlo l’altra zanzara, perchè non riuscivo proprio a capire a cosa
potesse servirle; così glielo sono andato a chiedere. Lei rispose che serviva per nutrire le uova.
Io mi chiedevo dove fossero queste uova e lei mi disse che erano nella sua pancia, a forma di pungiglione.
In seguito vidi un’altra amica che stava depositando le sue uova in un’acqua talmente sporca che sembrava acqua stagnante.
Era una giornata caldissima così decisi di stare a guardare come le uova, con questo calore, nel giro di undici ore si sarebbero schiuse…così accadde: uscì una specie di bastoncino che si chiamava larva; mi incuriosii ancor di più, così decisi di restare a guardare
ancora un po’ quella trasformazione.
Mi accorsi che tutti quei bastoncini diventavano sempre più grandi e sempre più paurosi.
Ad un certo punto una delle larve più grandi venne intrappolata da una specie di crosta che le impediva addirittura di nutrirsi e viveva
sempre e solamente respirando.
Non mi volevo spostare un secondo per non perdermi quello spettacolo e, in men che non si dica, tutte le larve divennero pupe.
Decisi di attendere ancora, finchè non arrivò il momento che aspettavo: la zanzara che si staccava dalla pupa.
Fu uno spettacolo meraviglioso e allo stesso tempo impressionante vedere con quanta fatica la nuova amica si staccava dalla pupa;
era come se un bambino cercasse di togliersi la resina dalla mano; difficilissimo!
Non mi ricordavo tutti questi passaggi che in gioventù avevo fatto anch’io e mi sono divertita tanto a rivederli.
Con tanta fatica salii sul tetto di una casa cercando qualche cosa di dolce da succhiare,
quando ad un certo punto vidi un fico.
Mi buttai, cominciai a planare su di lui e trovai subito
i frutti dai quali succhiai tanti zuccheri. Così mi ripresi
del tutto e mi misi a dormire su una panca per qualche
minuto, fino a quando un gruppo di bambini con i loro
schiamazzi mi svegliarono e cominciai subito a volare a
vanvera.
Ancora assonnata mi posai su un fiore e mi riaddormentai.
Quando mi svegliai ero dentro un grande vaso di vetro dove
non c’era né cibo né acqua: un posto ideale per morire.
Passarono tre giorni e sembrava un’eternità; ogni ora che
passava mi indebolivo sempre di più.
I bambini che mi avevano catturato se ne accorsero e, impietositi, mi rilasciarono sullo stesso fiore da cui mi avevano
preso.
In quel momento mangiai tanto di quel nettare da farmi una
pancia terribile; ma almeno non sono morta di fame.
di Matteo
102
Una famiglia unita
Io sono una zanzara tigre, vengo dal Sud-Est Asiatico e ho fatto un lungo viaggio per arrivare in Italia.
Mi ha portato una nave che trasportava pneumatici, dentro uno di essi c’era la mia pozza d’acqua in cui ho deposto le mie uova.
Questa nave era diretta a Genova.
Ad un certo punto del viaggio sentii un rumore…croc!
Sono andata a vedere nella mia pozza d’acqua e ho visto che le uova si stavano schiudendo, così esclamai: “Evviva! Stanno
nascendo!!!”.
Quando le larve uscirono dall’uovo mi dissero:” Mamma come era faticoso stare lì dentro, si stava strettissimi!”.
Quando eravamo ancora in viaggio mi lamentai:”Ho fame quando arriviamo?”.
Uno dei miei figlioli mi rispose: ”Mamma abbi pazienza prima o poi arriveremo!”.
Il giorno dopo vidi le coste di Genova ”Ragazzi siamo quasi arrivati si vedono le coste!!!” esclamai con un sospiro di sollievo.
Intanto io ammiravo le coste, quando ad un certo punto diedi un’occhiata ai miei figlioli e vidi che stavano diventando delle pupe.
Io emozionata esclamai: “Evviva!!”.
Tre giorni dopo arrivammo al porto.
“Che bello siamo arrivati, ho una fame da lupi!!” affermai. Subito andai a dire ai miei figlioli: “Sveglia siamo arrivati!!”.
Mi risposero: “Mamma aspetta, noi siamo delle pupe non siamo ancora adulte quindi non possiamo uscire dall’acqua, come
facciamo?”.
E dopo poco vidi che stavano diventando adulte così
esclamai: “Evviva che bello, giusto in tempo, dai andiamo! Voliamo a cercare qualcosa di succulento da
mangiare!!”.
Dopo un po’ trovammo del polline.
Dopo mangiato mi rivolsi ai miei figli:”Cari figlioli miei
io sono anziana e da un momento all’altro potrò morire
di vecchiaia quindi vi chiedo di venire al mio funerale”.
I miei figli mi risposero:”Si verremo”.
Due giorni dopo morii di vecchiaia e il giorno dopo si
celebrò il funerale.
I miei figli erano tutti tristi per la mia morte, ma dopo
pochi giorni si ripresero e continuarono la loro vita felice.
di Thomas
103
Che bello avere una famiglia!
Brrr, che freddo! Ma i proprietari di questo idromassaggio non sanno che le zanzare di un certo livello come me vogliono una
temperatura adatta per la loro pelle?
Oh, salve cari lettori, io sono Aedes Razzus Puncturas, sono la figlia di Sandros Ricos Puncturas, lo conoscete?
Bèh, adesso sì, è conosciuto molto bene qua a Genova, e sapete perché? Adesso vi spiego…
Lui è stato marito di lei, la regina di ZANZAROPOLIS, il nostro focolaio che ancor oggi ci mantiene da ben sette anni.
Sapete, quella cara signora ogni giorno ci lascia o un sottovaso o un bidone in più tutto per noi, chissà se ci lascerà altri tre
bidoni…Zanzaropolis potrebbe diventare NewZanza!
Adesso torniamo a noi.
Dicevo che noi viviamo a Genova in via Bagnoli, dove ho già deposto 47 uova!
So che voi vi state chiedendo come farà una bellissima zanzara come me a non avere un marito.
No, non vi preoccupate, io ce l’ho un marito solo che tutto il giorno è intento a succhiare il polline dai fiori; è il suo lavoro, purtroppo però è allergico al polline, quindi non vi dico come torna a casa: con due occhi più grossi di due bocce da bowling! E voi
umani che vi lamentate per quei bozzolini che vi facciamo!
QUATTRO GIORNI DOPO …
Mio marito è guarito e io sono incinta, per la quinta volta!
Ho partorito tranquillamente sette piccole uova che sono già divenute larve; devo dire che mia figlia Larvi ha cattivi gusti perché
si nutre di batteri ed è ghiotta di alghe.
Poi è matta, sentite questa: Larvi è innamorata di una zanzara, la vuole sposare. Per fortuna il giorno del matrimonio in zanzarchiesa si è sentita male ed è diventata pupa.
Che bella la pupa, non mi fa spendere soldi per mangiare, che CARINA!
Poi è piccina e a forma di conchiglietta, è bellissimo avere una figlia così buona e calma.
Ma la calma e la bellezza durano poco, infatti dalla pupa è nata la più odiosa, la ZANZARA, che si crede la più bella di tutti…
bèh in fondo è mia figlia, deve pur essere importante!
Comunque, insieme abbiamo passato tanti momenti bellissimi, come quando io e mio marito
abbiamo festeggiato il nostro anniversario. Sapete che buoni e bei regali mi ha fatto lui? Una
bottiglietta contenente otto millilitri di sangue e
mezzo barattolo di nettare. LO AMO!!!
Infine, cari lettori, vi dico e confermo che è veramente magnifico avere una famiglia!
di Nicole
104
Che noia!
Sono un piccolo insetto ma sono tanto piccina quanto fastidiosa; infatti tutti si lamentano di me.
Sapete dove sono nata?
In un sottovaso con dell’acqua stagnante.
I miei bisnonni erano del Sud-Est Asiatico, ma viaggiando sono arrivati a San Marino.
Io prima di diventare adulta, ho subito molte trasformazioni: uovo, larva, pupa e zanzara.
Le trasformazioni durano più giorni, CHE NOIA!
Ma da quando sono diventata adulta vado in giro a pizzicare e infastidire le persone a più non posso, inoltre sono molto ghiotta
di nettare e liquidi zuccherini.
Io vivo in piccole raccolte d’acqua, un po’ dappertutto.
La mia vita è difficile perché tutte le persone cercano di schiacciarmi; quanto sono INSOPPORTABILI!
E soprattutto mi catturano per fare degli esperimenti, come è successo ad alcune mie amiche nella scuola di Domagnano, hanno
stufato!
Insomma, la vita da zanzara non è facile con tutte queste persone.
Da qualche giorno ho traslocato in una bella pozzanghera in mezzo ad un parco. Tutto intorno alla mia piscina privata ci sono
fiori che hanno un nettare gustosissimo e ogni giorno mi nutro di questi liquidi zuccherini.
Qualche volta mi vengono a trovare dei bambini che giocano a pallone; non sai quanto mi diverto a pungerli e a succhiargli tutto
il sangue.
di Alessandro
105
Help! S.O.S.! Aiuto ragazzi!
Ciao ragazzi, sono una femmina di zanzara tigre, provengo da Genova, mi chiamo Zzzzz, ma tutti gli umani mi chiamano Dispettosa.
Lo so che sono dispettosa, succhio loro il sangue, ma ne hanno a sufficienza per vivere e allora perché sono così noiosi per un
“pizzico” di sangue?
Studiando scienze ho capito che gli uomini ci odiano perché, quando li pizzichiamo, iniettiamo loro un liquido che dà prurito.
Sarà allora per questo che non sono generosi con noi e non ci lasciano quelle belle casette nei giardini, dove c’è l’acqua così che
noi possiamo deporre le uova per far nascere i nostri piccoli?
Vi voglio raccontare la storia di una mia bis-bisbis-biszanzara, che ha avuto a che fare con un
pesce assassino: la Gambusia. Noi chiamiamo,
“assassini” tutti i nostri nemici: uccelli, rane, ragni, pipistrelli....
La mia bis-bis-bis-biszanzara, mentre deponeva
tranquilla le uova vicino all’acqua, è stata aggredita da una Gambusia molto affamata che la voleva
mangiare. Fortunatamente sono arrivati i soccorsi:
molte zanzare si sono unite e hanno spaventato il
pesce che, purtroppo, prima di ritirarsi si è pappato tutte le uova della mia antenata.
Avete capito ragazzi com’è faticosa la mia vita?
È una continua lotta per sopravvivere!
Se voi mi aiuterete e non mi ucciderete con i vostri insetticidi, io con le mie amiche potrò infestare
tutta la Terra!
Io lo voglio così tanto e voi?
di Melissa
106
Zanza amici
Zzz… sono Alessia la zanzara tigre, vivo in una capannina tra le foglie della siepe.
La mia casa non è bellissima perché è stato difficile realizzarla con le foglie.
Durante il giorno, con i miei amici, ci divertiamo a pizzicare il nostro vicino: l’uomo paffuto.
Il gioco consiste nel pizzicare più volte le sue guance, c’è anche il bonus per chi riesce a pizzicare il suo pancione.
Questo è il mio gioco preferito, solo che se l’uomo paffuto si arrabbia chiama i disinfestatori e così è morto il mio migliore amico
Andrea.
Fortunatamente a me non è mai successo.
C’è un altro problema, l’uomo paffuto ha un uccello e un pesce nella fontana in giardino.
Dopo aver giocato tutto il pomeriggio mi guardo intorno, sembra che non ci siano pericoli, posso tornare a casa…ma quello che
cos’è? Il pesce mi sta fissando! Meglio darsela a zampe! Ma quello è l’uccello che mi insegue aiuto zzzz…! Vola,vola!
Per fortuna c’è l’ho fatta sono sopravvissuta grazie alla mia amica Mariadea che mi ha dato una zampa.
Tornata a casa l’uomo paffuto ha spruzzato l’insetticida, sento che sto per morire però mi sono divertita.
di Alessia
107
Mi presento
Stavo nuotando nella mia piscinetta privata in Asia, il luogo più bello del mondo, quando ad un tratto sentii muoversi sotto di me il pavimento,
immediatamente chiusi i miei occhietti vispi e furbetti perché ero spaventata e terrorizzata.
Dopo un lunghissimo viaggio in mare aperto udii uno strano rumore; eravamo arrivati a terra.
Poco dopo aprii i miei bulbi oculari e mi ritrovai in un paesaggio sconfinato e sconosciuto.
Capii che eravamo arrivati in Europa in quanto nella mia numerosissima famiglia di zanzare si parlava molto di questi posti perché, come
sapete, le zanzare amano molto spostarsi con l’aiuto dell’uomo.
- Opss … mi devo presentare, io sono la zanzara tigre conosciuta dagli scienziati come Aedes la portatrice di malattie.
Ci chiamano così ma la colpa non è nostra, è degli umani che sono malati quindi, passando da un uomo all’altro, li infestiamo.
Comunque, continuando la storia, arrivai in Italia, più precisamente a Genova nel 1190.
Lì mi trovai molto bene: era caldo, era un posto adatto per far crescere i miei piccolini… ma, come tutte le cose belle, questo paradiso durò
ben poco perché alcune mie compagne vollero visitare tutta l’Italia, così partii anch’io.
Il viaggio era stato lungo e faticoso e per completarlo avevo sudato sette camicie, ma ne valse la pena.
Arrivate in un luogo a noi sconosciuto, cercai subito un po’ d’acqua visto che ero sporca e stanca, mentre le altre mie compagne continuarono
il viaggio.
Dopo la doccia mi sentii di nuovo in forze per cercare il posto adatto dove stabilirmi, così cominciai ad esplorare il luogo sottostante.
Vidi sopra un cartello pubblicitario il nome San Marino e da quel momento iniziai la mia nuova e meravigliosa vita in questo piccolo Stato.
Comunque se volete sapere altre cose su di me eccole: io sono tutta nera con delle strisce bianche e ondulate su tutto il corpo, più o meno
come una zebra, posso essere grande dai cinque ai dieci millimetri, quasi un centimetro.
Noi femmine ci riconosciamo perché abbiamo un bel stiletto adatto a succhiare il sangue per i nostri piccolini.
Loro invece, i maschi, si possono riconoscere perché hanno dei recettori per sentire le vibrazioni…ah… mi stavo dimenticando di dirvi che io
ovviamente ho solo due ali perché le altre due sono diventate dei bilancieri.
Volete sapere come sono nata?
Adesso ve lo racconto: fase uno: uovo, dentro l’uovo ero davvero piccina e la mia mamma mi dava da mangiare il sangue degli uomini e delle
donne perché contiene le proteine necessarie per la crescita delle uova, il procedimento dura una settimana o più.
Fase due: larva, la larva cioè la figlia della zanzara ha il corpo allungato come quello di un verme e tutto il corpo è ricoperto da una specie di
branchie. Quando ero larva mangiavo piccoli insetti microscopici che trovavo nell’acqua. La fase è durata otto giorni o più.
Fase tre: pupa, da pupa sono stata a digiuno per due, tre giorni e dopo qualche spinta e una sgambettata eccomi qua, una piccola e svelta
zanzara.
Fase quattro: zanzara adulta, noi zanzare ci possiamo
accoppiare dopo due giorni.
Noi siamo ghiotte di nettare, polline, succhi zuccherini…
Ora dovete sapere un’ultima cosa per diventare dei veri
scienziati: dove viviamo.
Noi zanzare non amiamo andare in discoteca o in un
campo estivo, ma adoriamo vivere in un prato fiorito,
nelle cavità degli alberi, nei sottovasi, nei pneumatici…
insomma ovunque ci sia un po’ d’acqua.
Bene, adesso visto che sapete tutto su di me siete dei
veri scienziati, complimenti!
di Francesca
108
Vendetta
Mi chiamo Zizì e sono una zanzara tigre femmina.
Vivo insieme al mio amico Zozzo all’interno di un buco dell’albero, siamo le ultime due zanzare tigre rimaste sulla Terra, dopo
una terribile guerra di insetticidi.
Un giorno io e Zozzo volavamo tranquilli, quando ad un tratto sentii uno “SCIAC ”!
Spaventata, mi guardai attorno e vidi Zozzo strapazzato nella mano di un bambino, che giocava con gli amici a spiaccicare
insetti.
Mi arrabbiai tantissimo e punsi tutti tante volte, succhiai loro un sacco di sangue. Tornando a casa vidi un ristagno d’acqua, triste
e sconsolata mi appoggiai su un rametto che galleggiava.
Sentivo un forte mal di pancia e dentro qualcosa si
muoveva: a un tratto, il mio corpo si alzò da solo e vidi
uscire dal mio addome un puntino nero e poi due, tre,
quattro, cinque, ne contai fino a ottanta. Mi chiesi che
cosa fossero. Poi capii: avevo deposto le mie prime
uova.
Ero contentissima perché avevo trovato il modo di vendicare la morte del mio compagno.
In una calda giornata di Primavera dalle uova nacquero
le larve.
La vendetta per Zozzo stava continuando: in poco tempo le larve divennero pupe. Purtroppo, in quei giorni, io
morii di vecchiaia.
Quando le mie pupe divennero bellissime zanzare tigre,
seppero da sole quello che dovevano fare: concludere
la mia vendetta.
E così, da brave zanzare tigre, fecero ottanta punture al
genitore del bambino che uccise Zozzo.
Il bambino ebbe così paura, che chiese scusa cento
volte e costruì tante casette per le zanzare, che si riprodussero talmente tanto da ripopolare tutta la Terra.
di Francesco
109
Zanzaproblemi
Salve a tutti, mi chiamo Zanza.
Vivo tra siepi e cespugli, un ottimo habitat per una zanzara tigre come me, qui c’è ombra e un calduccio favoloso.
Durante la giornata io volo in cerca di una bella persona per nutrirmi del suo sangue delizioso.
Quando pizzico, inietto un liquido anticoagulante che alla persona dà molto prurito. Ecco perché, cari umani, voi vi grattate!
A me piace molto dar fastidio alla gente, però qualche volta mi pento.
Spesso i bambini birichini cercano di schiacciarmi, ma io scappo, infatti sono molto furba e anche veloce. Non riuscirete mai a prendermi!
Ultimamente ho un grosso problema: qualche volta quando mi appoggio su di voi, mi accorgo subito che vi siete messi il repellente, perché
puzzate veramente tanto ed io sono costretta a scappare in tutta fretta.
Nella mia vita ci sono tanti problemi.
Sabato mattina mi sono affacciata su un fiume con un’amica, ad un certo punto, mentre lei deponeva le sue uova in un ristagno d’acqua, mi
sono accorta che non c’era più: l’aveva mangiata un pesce.
E non è tutto! Anche la mia mamma è morta, però divorata da un uccello colorato che si chiama Cinciallegra.
Tuttavia io sono piuttosto tranquilla perché ho vinto una medaglia nel volo ad ali spiegate.
Il mio problema più grave è che in Estate tutti usano i repellenti ed io come faccio a mangiare?
Nessuno pensa a me, povera Zanza!
Neanche di notte posso mangiare perché, se non lo sapete, la notte lavora un’altra specie di zanzare, io invece riposo nel mio cespuglio e
aspetto il giorno per spizzicare qualcosina.
Ieri sera per fortuna ho potuto nutrirmi, così sono riuscita a deporre le mie uova. E’ andata così: ho visto alcuni bambini che con i loro genitori
toglievano l’acqua dai sottovasi, ne ho pizzicati un paio, ma poi mi
sono accorta di non avere un posto dove deporre le uova. Così mi
sono messa a piangere vicino ad una buca ed ecco la mia pozza
d’acqua per le mie uova!
Aspettate un attimo, in quale stagione siamo?
Gli alberi stanno perdendo le foglie, allora l’Autunno è appena
iniziato!
Le uova appena deposte dovrebbero fare in tempo a compiere il
loro ciclo vitale, invece io, quando arriverà l’Inverno, dovrò cambiare casa, lasciare il mio cespuglio e trovare un riparo migliore.
Oh, guarda un po’, una bella persona…zzzzzzzzz… pic!
Avete visto? Sono riuscita a beccarla!
All’improvviso mi fa male la zampetta e il capo, cosa sarà?
Oh no! Ho beccato una persona infetta e adesso come faccio?
Ho trovato!
Zzzzzz…. Pic!
Ecco fatto, ora ho trasmesso la Chikungunya a quest’altro signore!
Per chi non lo sapesse la Chikungunya è una malattia che agli
uomini dà molto dolore alle ossa e tanta febbre!
Guardate che meraviglia! Le mie piccole uova sono diventate larve proprio adesso! Che carine!
Ed io da quanti giorni sono nata?
E passato già un mese?!
Oh no! È giunta la mia ora, addio a tutti!
di Margherita
110
Il mio fidanzato
Sono una zanzara tigre e voglio raccontarvi come sono nata e i miei primi giorni di vita.
Mi trovavo dentro a un piccolissimo uovo nero e dopo essere stata pochi giorni nell’acqua mi sono trasformata in larva.
Per respirare possiedo un sifone respiratorio e stavo sotto la superficie dell’acqua.
All’improvviso mi sono trasformata in pupa, dopo ore di metamorfosi sono diventata adulta.
Finalmente posso vivere una vita da zanzara, libera di volare.
Essendo diventata una zanzara avevo una fame da lupo e ho incominciato a seguire la scia profumata del nettare dei fiori.
Arrivata sul fiore succhio un po’ del mio cibo preferito, ma ad un tratto vicino a me si posa un bel maschio zanzara.
Ci innamoriamo e ci accoppiamo. Per deporre le mie sessanta o settanta uova dentro a un pneumatico, che stava lì vicino, dovevo nutrirle, così ho iniziato a cercare del sangue in città.
Cerca, cerca … ho incontrato un bel bambino, l’ho punto e gli ho
succhiato del sangue nutriente
e forte.
Subito sono volata a deporre i
miei piccolini nel pneumatico.
Le uova dopo alcuni giorni sono
diventate larve, poi si sono trasformate in pupe fino a diventare delle piccole zanzarone.
Il ciclo si ripete.
di Daisy
111
Un’avventura mozzafiato
Sono una zanzara e vengo dalle Hawaii dove fa molto caldo, quindi, stanca di sudare, ho deciso di imbarcarmi nella borsa di un
passeggero.
Via…si parte per Genova, una città perfetta per metter su famiglia!
Scendo dall’aereo, scappo da una fessura, mi dirigo in città e cerco una zanzara femmina che si vuole accoppiare con me.
Arriva il giorno in cui mia moglie deve partorire ed io cerco un bel posto per farle deporre le uova.
Dopo la faticosa e soffocante operazione, aspettiamo che avvenga la “mutazione” in larva. Nel frattempo andiamo a visitare la
città e a mangiare qualcosa; nel parco c’è un ottimo polline!
Di sera torniamo a casa e vediamo una cosa spettacolare: le uova sono diventate delle piccole e veloci larve!
Per festeggiare siamo andati a pizzicare qualche persona sana.
Al ritorno, per riposarci, abbiamo dormito in una comoda pozzanghera.
Dopo qualche giorno abbiamo visto che la larva si è trasformata in una pupa e inizia a parlare.
Presi dalla fame siamo andati al ristorante “Zanzaburger”, dove fanno ottimi hamburger al sangue e
insalate condite con dell’ottimo acesangue (un aceto
buonissimo).
Dopo cinque o sei giorni siamo andati a vedere i nostri
figlioletti; sono diventati delle zanzare perfette, svolazzanti dappertutto in cerca di cibo.
E’ un momento bellissimo e bisogna festeggiare con
gli “scarburger”. Al ritorno siamo andati tutti a riposare per essere attivi il giorno dopo.
Era una bella vita la nostra, finchè un giorno un ragazzino moccioso mi ha catturato e mi ha rinchiuso
dentro una bottiglia.
Quando è venuta sera ho cercato di uscire da quella
prigione spingendola avanti e indietro finchè è caduta, si è rotta ed io sono riuscito finalmente a scappare.
Riuscito il piano sono uscito dalla finestra, ho raggiunto il parco e sono volata felice a casa.
E’ stata un’avventura mozzafiato, ma spero che non
mi succeda più.
di Jacopo
112
La Zzzzz tigre
Sono una zanzara tigre e mi chiamo
Alessia, mi piace vivere vicino all’acqua, ma
anche all’ombra tra i cespugli e gli
alberi.
Un giorno stavo volando tranquilla
tra i rami degli alberi nel parco di
una scuola quando arrivarono dei
monelli che urlavano, correvano e
dicevano: – Prendila, prendila dai ci
sei quasi!!!Dai questa è la zanzara
perfetta per il progetto di scienze,
la maestra ci ha spiegato che serve
una femmina se vogliamo che deponga le uova!-Questa è una femmina, dai ce la
puoi fare! –Quante cattiverie contro di me!
Io cercavo di scappare e urlavo:Aiuto,aiuto!Un gruppo di miei amici arrivò in mio soccorso.
Alla fine, però, quei bambini riuscirono a catturare due miei amici, Andrea e Ilenia.
Io volevo aiutarli ma avevo troppa paura perché mi volevano intrappolare e forse uccidermi oppure semplicemente schiacciare.
Andavo sempre a controllare cosa succedeva loro, ma dopo un po’ di tempo, sono morti, dopo solo due o tre giorni, speravo che
resistessero di più, ma quei bambini li hanno tenuti senza cibo nè aria,vorrei vedere voi!!
Poi ho continuato la mia vita di sempre: avevo preso appuntamento con le gambe della maestra di quei bambini che hanno fatto
morire i miei amici, le ho divorate per bene, così ci pensa meglio la prossima volta se fare o no un progetto sulla zanzara tigre!
di Alessia
113
Sanguigna e Alex alla riscossa
Mi chiamo Sanguigna, sono una zanzara tigre assetata di sangue. Io vivo in una palude anti-predatori dove sono al sicuro, l’acqua della palude è putrida come una stalla piena di letame, poi c’è l’erba lunga come il collo di una giraffa. Quando ho fame esco
furtivamente dalla mia palude per evitare scontri con uccelli, mentre punto un uomo vedo una cinciallegra che mi insegue. Nella
fuga ho incontrato una zanzara di nome Alex e siamo scappati insieme verso la mia palude. Ci siamo affrettati, ma la cinciallegra
ci ha raggiunti e ci ha portato al suo nido per darci in pasto ai suoi piccoli. Noi abbiamo cercato di fuggire, ma ci ha infilato in
bocca a un uccellino e così ci siamo ritrovati morti nella sua pancia.
di Francesco
114
Che scansafatiche!
Ciao! Sono Aedes e sono una piccola zanzara.
Sono arrivata qui per caso, mi ha portato una nave che trasportava pneumatici; lì dentro c’era acqua e mi è sembrato un ottimo
posto per stabilirmi e moltiplicarmi.
Vengo dal sud-est Asiatico.
Ho fatto un lungo viaggio e per fortuna sono arrivata alla meta senza usare le mie forze, sapete, io non sono molto sportiva e
non mi piace muovermi tanto.
Io volo basso sia per paura che per pericolo.
Sono ghiotta di un dolce molto prelibato e lo do ai miei piccoli per farli crescere.
Le mie giornate non sono tanto semplici, girare continuamente su e giù per qualche goccia di sangue!
Poi è anche pericoloso perché a volte c ‘è chi mi scaccia o per i miei colori o perché si dice che sono fastidiosa.
E dopo tutta questa fatica torno a casa a nutrire i miei piccoli e a sperare che crescano in fretta.
A volte chiedo aiuto a mio marito per prendere il sangue, lui mi dice di essere allergico e che preferisce il polline, così va a
rimpinzarsi di fiore in fiore tutto il giorno e mai che voglia fare una nuotata con me, anzi rifiuta anche questo e alla fine dice
sempre che non si diverte!
Già dalla nascita la mia vita è stata dura e sapete perché? Perché per diventare adulta ho dovuto affrontare quattro fasi molto
difficili; la più faticosa è stata la penultima dove ero una pupa, dovevo
uscire dal mio corpo e fare la mia metamorfosi.
Che fatica!
E pensare che non vivo neanche tanto!
Quando mio marito muore sto sola soletta e devo contare solo
sulle mie forze, il mio unico passatempo poi è andare al ristorante a rimpinzarmi di sangue per dare nutrimento alle uova e
moltiplicare la mia famiglia.
Un giorno, quando me ne stavo a spettegolare con le mie amiche, un bambinetto antipatico mi catturò per uno stupido esperimento così sono finito in un barattolo; ho pensato “Chissà i miei
poveri piccoli che mi stanno aspettando per mangiare!”
Ho scommesso che sarei morta lì dentro.
di Tommaso
115
Il trasloco
ZZZZ…sono Lorenza la zanzara tigre e abito in un cespuglio nella palude, dentro la mia casetta c’è un morbido lettino e molte
bottiglie piene di sangue per quando sono stanca e non ho voglia di andare a cacciare. Durante la giornata io e le mie amiche,
Alexa e Mola, facciamo un gioco. L’attività consiste nel pizzicare gli uomini paffuti e chi ne pizzica di più vince cento punti, poi
dobbiamo andare a deporre le uova e chi ne fa di più vince cinquanta punti. Iniziato il gioco io ho pizzicato tre persone sulla
guancia, Mola ne ha pizzicata una sul sedere e Alexa due sulla pancia. Ora il problema era trovare un po’ d’acqua. Alla fine abbiamo deposto le uova in un fosso calmo quando, a un certo punto, ho visto un pesce e ho urlato a squarciagola alle mie amiche
ma Alexa non mi ha sentito e il pesce l’ha mangiata con tutte le sue uova. Siamo rimaste solo io e Mola così abbiamo smesso di
fare la gara e siamo ritornate a casa. Il giorno dopo abbiamo deciso di andare in Africa. Il viaggio in aereo è durato 7-8 ore. Là
era pieno di zanzare tigre e siccome io e Mola eravamo le più forti siamo diventate regine.
di Lorenzo
116
Predatori zanzareschi
Se fossi una zanzara vivrei in una città, perché sono femmina, quindi devo pungere per deporre le uova.
Infatti sono alla ricerca di un posto dove fermarmi e deporre.
Alcuni dei miei amici zanzara mi hanno suggerito uno stagno, un luogo pericoloso per noi! Infatti lì vive una grande colonia di
rospi, che aspettano di mangiare qualche insetto, ma tanto loro dormono sempre!
Mi hanno anche detto, che le piccole zanzare nate dalle uova deposte in quel luogo non sono mai tornate.
Io adesso vado poi vedremo.
Finalmente! Dopo tanto tempo sono arrivata e ora via più lenta che mai, e lo sguardo sempre in allerta.
E se trovo i rospi che hanno tanta fame? Infatti eccoli là! Io volo basso però…..
AIUTOOO! Per fortuna, quel rospo era più lento di me, quindi mi sono potuta salvare!
MAMMA MIA questo era sveglio!
Vedo che tutti gli altri dormono, quindi posso stare tranquilla.
Ma… ora arriva il difficile, c’è il rospo ufficiale ha la lingua lunga tre metri… AIUTO! AIUTATEMI! ASPETTA NON SONO PRONTAAAA!
Ora prendo la rincorsa e via!
Finalmente ti ho sorpassato.
E ora? Oh no !!! I pesci rossi e adesso super attenta!
Forse ho capito il perché non tornano le zanzarine: i
pesci le mangiano.
Torno indietro, ho delle uova da deporre e da accudire
e… devo trovare un posto non troppo lontano da qui.
A me piacerebbe un posticino in un sottovaso, in un
bel prato, così pipistrelli, ragni e cinciallegre non mi
vedrebbero.
Ma è troppo distante per le mie ali.
Dovrò tornare in città, purtroppo mi mangeranno e la
mia vita finirà molto presto!
Ma ora non pensiamoci!
Torno in città!
Se sopravvivrò darò buoni consigli alle amiche zanzare
che devono deporre le loro uova!
di Jasmine
117
Gironzolando per San Marino
Io sono una zanzara tigre e insieme ai miei amici pizzichiamo i bambini, perché sono più magri e lo facciamo per fare le uova.
Poi andiamo nell’acqua per depositarle.
Così vado nel centro di Domagnano a pizzicare e a dare fastidio alla gente dentro al bar, perché così succhio il caffè che mi
piace tanto.
Ho deposto le uova e torno a vedere tre volte al giorno se tutto procede bene.
A Serravalle le mie piccole uova non ci sono più.
Me le ha rubate un bambino di nome Alessandro.
Così vado a pizzicare la gente al parco di Dogana, dove c’è l’acqua e a fare altre uova.
Però me le porta via la corrente.
Così ci riprovo ancora e vado al lago di Faetano e pizzico un cane e riprovo a fare le uova.
Finalmente ce l’ho fatta a vedere lo sviluppo delle mie uova!
La mia vita sta finendo ed ho visto i
miei piccoli nascere, per questo muoio felice.
di Matteo
118
Una giornata stratosferica
Salve, sono Zita la zanzara e abito sotto la chioma di un albero.
Oggi è il mio compleanno è stato fortissimo, i miei amici mi hanno
fatto dei bellissimi regali: un maglione bianco e nero, un sottovaso con
dell’acqua per deporre le uova, ma la cosa che ho apprezzato di più,
è stata la torta a base di sangue, era deliziosa da leccarsi i baffi, anzi
le antenne.
Mentre stavo tornando a casa ho visto una persona molto indaffarata
quindi ho deciso di passare all’azione, ma prima sono andata a casa
a mettere il vestito di judo e…Wataa!! Sono balzata sul braccio ed è
successa una cosa strana, come sottofondo c’era la canzone di Kung
Fu Panda.
Io volavo a destra e a sinistra, su e giù, qua e là, l’uomo voleva
schiacciarmi ma non riusciva a prendermi.
Alla fine ho detto -Basta!!- e gli ho succhiato il sangue con la mia
cannuccia come se fosse una bibita fluida.
Quindi sono tornata a casa più felice che mai e sono andata a dormire tranquilla nel mio rifugio. Mi sono svegliata e ad un certo punto
ho incontrato una persona con un certo spray, forse era profumo?
Vado ad annusare un po’ più da vicino, ma mi sono sentita svenire.
Quando mi sono ripresa gli ho detto: -Ehi tu!Ma che cosa fai? Le
zanzare non sono mica così cattive!! Noi in fondo succhiamo il
sangue solo per poter deporre le uova- Ovviamente lui non mi ha
capito!
Così sono andata dalla mia amica Ilenia che mi ha preparato da bere un po’ di sangue con lo zucchero per
farmi riprendere. Le ho raccontato della disinfestazione e lei ha risposto: -Chiamo subito i nostri amici-. E dopo poco tempo, un
nugolo di zanzare tigre era pronto a pizzicare le persone armate di spray insetticida, ma un uomo agguerrito ci ha detto: -Pensate
di farmi fuori?- così, con lo spray, ci ha uccise tutte, tutte tranne me, sono rimasta solo io, quindi ho preso un’altra bomboletta
spray (accidenti quanto pesava!) ed è iniziata la guerra dell’ insetticida contro l’insetticida. HO VINTO IO!! E quello è stato il giorno
più STRATOSFERICO della MIA VITA!!!
di Erika
119
Nella palestra di Judo
Oggi sono felice perché c’è judo, gli esseri umani non si accorgono che ci siamo pure noi.
Fra venti minuti inizia la festa, così avrò le sostanze per far maturare le uova.
Finalmente sono arrivati! Meglio nascondersi. Mi nasconderò in un armadietto dove non ci va mai nessuno.
Evviva! Non mi hanno visto! Non mi hanno visto! È incominciata la lezione.
C’è il saluto ed io vado dal più ciccione.
Fatto! Che buon sapore!
Ora invece stanno facendo corsa, aspetto due minutini.
Forse è meglio che ritorni nel mio rifugio, perché è il momento della lotta e diventano aggressivi.
Sono nel mio nascondiglio, mi riposo qualche secondo, poi vado a vedere cosa fanno le mie vittime.
Speriamo che facciano movimenti più tranquilli.
Che fortuna!
Sono tutti in fila, perché la maestra sta spiegando cosa si deve fare.
Vado subito a pungere il primo.
Che buono! Ora ci ritorno!!
Un po’ alla volta ho pizzicati tutti
gli alunni per ben tre volte.
Ormai è finita la lezione.
Evviva! Ho tante sostanze, ma
devo aspettare che qualcuno formi una bella pozzanghera.
È arrivata una bimba e beve, usando l’acqua del lavandino.
Ha lasciato una pozzanghera, così
aspetto che vada via e depongo le
mie uova.
Fra due settimane sarò mamma di
tante piccole zanzare e domineremo
la palestra di Judo.
Chissà che fest a!. ...
di Sara
120
Tigrottavolante
Buongiorno amici umani!
Io sono la vostra nuova amica zanzara tigre Tigrottavolante.
Se lo avete capito, io, sono una zanzara adulta, ma adesso ho voglia di raccontarvi la mia infanzia.
Come sapete io avevo una mamma che ha deposto le uova.
Ero un ovetto nerastro che galleggiava tranquillamente nell’ acqua torrida, ferma e sporca di un sottovaso.
Dopo un po’ di giorni mi sono schiusa e sono diventata una larva.
Se non lo sapete le larve sono come dei piccoli vermicelli acquatici, infatti io e le mie sorelle facevamo delle gare di nuoto e chi
vinceva si faceva una bella scorpacciata di batteri e microrganismi.
Mmm che bontà!
Dopo aver vissuto come larva mi sono trasformata in un animale a forma di virgola, che voi umani chiamate “pupa”.
Noi pupe stavamo immobili forse perché eravamo troppo grasse, forse perchè quando eravamo larve abbiamo fatto troppe
scorpacciate di cibo.
Ora invece dopo una lunga dieta
ci siamo trasformate in zanzare
tigre.
Tutte noi eravamo molto contente di essere finalmente diventate adulte, svolazzando
ovunque vantandoci della nostra bellezza.
Allora cari alunni, spero vi sia
piaciuta la mia storia.
Ma ora, scusate, purtroppo, per
voi devo andare a lavorare.
Buona giornata!
Zzzzz.
di Jasmine
121
122
Zanza
Pensieri
124
Lavorando da soli nei gruppi di ricerca ho scoperto che
non è facile realizzare un esperimento: prima di progettare la trappola per zanzare ci siamo posti tante domande, alle quali abbiamo cercato di rispondere! Stella
Mi sono piaciute le attività di scienze sulla zanzara tigre
perché siamo stati noi i protagonisti di una fantastica
avventura scientifica. Pietro
Inventare le trappole per catturare le zanzare tigre è
stato divertente e grazie all’incontro con gli esperti ho
capito che cosa non ha funzionato. Michele
Il ciclo della zanzara tigre è bellissimo: mi piace quando la pupa si muove
nell’acqua come una crisalide nuotatrice! Luca
È stato interessante conoscere il mondo della zanzara
tigre, la parte più bella del lavoro è stata l’invenzione
di un progetto per osservare il ciclo vitale. Sofia
Mi sono annoiata quando i giorni passavano e il mio
gruppo di ricerca non riusciva a trovare una zanzara
tigre per la trappola che avevamo creato, ma quando
il prof. Sandro Casali ha spiegato che in Ottobre, nelle
nostre zone, non ci sono le condizioni climatiche adatte
alla vita di questo insetto, ho capito! Melissa
Ero entusiasta quando progettavo insieme ai miei compagni la trappola per zanzare, ma è stato deludente
osservare che alla fine non ha funzionato: la zanzara tigre non ha deposto le uova. Dagli errori s’impara!
Davide
Il momento del lavoro che mi è piaciuto di più è stato l’incontro a Domagnano con i bambini delle altre
scuole, ero molto curioso di sapere se le loro trappole per zanzare tigre avevano funzionato! Federico
125
Durante le attività di ricerca mi sono sentita più
grande, forse perché la maestra ci ha trattato come
ragazzi? Anna
Mi sono divertita e nello stesso tempo ho imparato!
Marta
Ero curiosa di sapere qualcosa di più sulla zanzara
tigre e mi è piaciuto scoprirlo attraverso un lavoro di
ricerca. Margherita
È stata una vera sorpresa scoprire come si riproduce
la zanzara tigre! Arianna
Per progettare le trappole abbiamo dovuto lavorare insieme condividendo ogni idea. Tommaso
Mi è piaciuto particolarmente inventare la pubblicità
progresso perché così potevo trasmettere ai cittadini
sammarinesi un concetto importante per migliorare il
nostro paese. Davide
E’ stato bello creare la “pubblicità progresso” nella
quale dei piccoli abitanti come noi hanno diffuso un
importante messaggio attraverso scienza e fantasia. Christian
Questa esperienza è stata diversa ma ho capito dal primo momento
che era un lavoro serio anche se l’abbiamo vissuto giocando. Elisa
Le zanzare che avevamo catturato sono morte dopo pochi giorni, quindi l’esperimento è fallito e questo
non mi è piaciuto. Enea
E’ stato entusiasmante inventare storie sulla zanzara e provare ad entrare nei suoi “panni”. William
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Questa esperienza ci ha insegnato che i piccoli problemi possono diventare anche grandi problemi, che i piccoli alunni possono contribuire a
risolvere. Francesca
La parte più entusiasmante del lavoro sulla zanzara tigre è stato l’incontro con i bambini di Domagnano e Fiorentino. Andrea
Per me è stato molto divertente catturare le zanzare tigre del nostro
parco. Giacomo
La parte più bella del lavoro sulla zanzara tigre è stata la collaborazione di tutti per raggiungere un unico scopo. Alex
A me è piaciuto particolarmente lavorare in gruppo e poi confrontare
i progetti delle varie scuole nella sala del Castello di Domagnano.
Alessia
E’ stato molto interessante poter osservare le uova, le larve e le pupe allo
stereomiscoscopio. Mariadea
Per me è stato molto coinvolgente realizzare il progetto da noi ideato
invece ho trovato piuttosto difficile formulare delle ipotesi. Maria Chiara
Mi è piaciuto molto, assieme al mio gruppo, catturare le zanzare tigre e
realizzare la trappola per poter poi osservare le fasi del suo ciclo vitale;
anche se non ha funzionato è stato divertente! Lorenzo
E’ stato bello scoprire il mondo della zanzara tigre e realizzare assieme
ai miei amici un progetto per poter osservare le varie fasi della sua vita.
Alessandro
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