Gaetano Donizetti Dramma Buffo in tre atti libretto di Giovanni Ruffini Chiostro di San Salvatore Museo di Santa Giulia, Brescia 26 e 28 luglio 2011 - ore 21,15 Brixia Sinergy Chorus Brixia Symphony Orchestra Concertatore e Direttore Giovanna Sorbi Manifestazione a favore della Fondazione Nikolajewka di Mompiano Giovedì 7 luglio - ore 21,15 Gioachino Rossini “Il Barbiere di Siviglia” Cortile della Scuola Nikolajewka Via Nikolajewka 15 Martedì 26 e giovedì 28 luglio - ore 21,15 Gaetano Donizetti “Don Pasquale” Chiostro di San Salvatore Museo di Santa Giulia Domenica 31 luglio - ore 21,15 “Viva V.e.r.d.i.” L’opera lirica e il Risorgimento Italiano Spazio Urbano di Via Nullo 8 “Festa di Mezza Estate” Selezione da Il Barbiere di Siviglia Opera buffa in due atti Musica di Gioachino Rossini Giovedì 7 luglio 2011 - ore 21,15 Cortile della Scuola Nikolajewka Via Nikolajewka 15, Brescia Personaggi e interpreti Il Conte d’Almaviva Filippo Pina Castiglioni Bartolo, dottore in medicina, tutore di Rosina Fulvio Massa Rosina, ricca pupilla in casa di Bartolo Silvia Mapelli Figaro, barbiere Giorgio Valerio Basilio, maestro di musica di Rosina, ipocrita Antonio Marani Costumi di Sonia Piccioni Racconto di Massimo Cortesi Al pianoforte Susanna Soffiantini e Giovanna Sorbi Ingresso libero Fondazione Scuola Nikolajewka Onlus Cooperativa Sociale Nikolajewka Onlus In collaborazione con Circoscrizione Nord del Comune di Brescia Info: www.nikolajewka.it Gaetano Donizetti “Don Pasquale” Dramma buffo in tre atti Libretto di Giovanni Ruffini Chiostro di San Salvatore Museo di Santa Giulia Martedì 26 e giovedì 28 luglio - ore 21,15 Chiostro di San Salvatore, Museo di Santa Giulia in Brescia Manifestazione benefica a favore della ricerca per il trattamento di importanti patologie derivanti dalla disabilità motoria, condotta dalla Fondazione Scuola Nikolajewka di Mompiano Ideazione e programmazione Associazione Culturale Sinergica La manifestazione è stata realizzata grazie a Franchini Acciai SpA Fondazione Asm Fondazione Nikolajewka Fondazione Brescia Musei Finsibi SpA Comune di Brescia - Assessorato alla Cultura DUC – Distretto Urbano del Commercio Brescia Trasporti SpA Il Quadrifoglio - Cooperativa Agricola di Solidarietà Sociale Associazione Culturale Brixia Symphony Orchestra Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Brescia Si ringraziano per la disponibilità Giancarlo Buizza Giovanni Coccoli Giorgio Mazzini Tutti i diritti su ideazione e programmazione di Operadestate, sull’esecuzione dei concerti e sulle immagini degli stessi sono proprietà esclusiva dell’Associazione Culturale Sinergica. Non sono consentite registrazioni. Ci si riserva il diritto di modifica dei programmi in caso di forza maggiore. Il marchio Operadestate è tutelato. Grafica: G. Mazzini • Finito di stampare mese di luglio 2011 - Eurocolor - Rovato (Bs) Informazioni e prevendita biglietti: Ufficio Turistico del Comune di Brescia, Piazza Loggia 6 tel. 030/2400357 [email protected] • www.giovannasorbi.it 8 D opo aver felicemente superato il decennale con l’allestimento del Barbiere di Siviglia e della Bohème degli scorsi anni, OPERADESTATE compie dodici anni e prosegue nell’intento, ormai divenuto tradizione, di organizzare ogni anno una manifestazione lirica estiva a favore della Fondazione Scuola Nikolajewka di Mompiano. Grazie all’impegno disinteressato di tanti amici, un sodalizio piccolo come il nostro è riuscito in questi anni a proporre ai bresciani spettacoli di notevole contenuto musicale, che hanno avuto larghissimo seguito e consenso tra il pubblico. Quest’anno proponiamo un’opera di grande livello e piacevole ascolto, il Don Pasquale di Gaetano Donizetti, opera forse meno eseguita ma non per questo meno amata. Negli anni passati abbiamo rappresentato l’opera al Teatro Sociale e nello scenario suggestivo di Piazza della Loggia. Da quattro anni, in diretta collaborazione con la Fondazione Brescia Musei, abbiamo individuato nel Chiostro di San Salvatore, all’interno del Complesso Museale di Santa Giulia, una collocazione ancora più affascinante e prestigiosa, che, con la bellezza e la suggestione dei luoghi, ci consente di offrire ai bresciani anche la possibilità di fruire appieno ed in modo artisticamente coinvolgente di uno dei loro gioielli monumentali. Come sempre, il m° Giovanna Sorbi, direttore artistico dell’iniziativa e direttore d’orchestra, ha scelto di costituire un cast di cantanti in buona parte giovani ma già affermati (ricordiamo, ad esempio negli anni scorsi, gli applauditissimi Trovatore, Traviata, Tosca, Barbiere e Bohème, replicati con successo nella suggestiva ambientazione di Cisano sul Lago di Garda, alla presenza di oltre mille spettatori). Fondamentale anche la sinergia con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Brescia e da due anni anche del Distretto Urbano del Commercio. L’edizione di OPERADESTATE si arricchisce quest’anno anche di uno spettacolo “decentrato” nel Cortile della Scuola Nikolajewka, che apre idealmente la piccola rassegna lirica, chiudendo poi con un concerto tutto dedicato a Verdi e al Risorgimento nello Spazio Urbano di Via Nullo. Grati delle importanti presenze istituzionali, confortati dalla risposta del pubblico, sempre attento e partecipe alle nostre proposte, abbiamo deciso, per consentire a tutti di poter assistere alle recite in Santa Giulia e, contemporaneamente, contribuire alle attività meritorie della Fondazione Scuola Nikolajewka di Mompiano (che assiste tutti i giorni dell’anno ragazzi ed adulti spastici, miodistrofici o con gravi disabilità motorie) di mantenere anche quest’anno i prezzi dei biglietti a livelli accessibili. Massimo Cortesi Presidente dell’Associazione Culturale Sinergica 9 Trama dell’Opera Gaetano Donizetti “Don Pasquale” Dramma buffo in tre atti Libretto di Giovanni Ruffini Chiostro di San Salvatore, Museo di Santa Giulia Martedì 26 e giovedì 28 luglio, ore 21,15 Personaggi e Interpreti Don Pasquale (basso) vecchio celibatario, Fulvio Massa tagliato all’antica, economo, credulo, ostinato, un buon uomo in fondo Ernesto (tenore) nipote di Don Pasquale, giovine entusiasta, amante corrisposto di Norina Stefano Ferrari Norina (soprano) giovane vedova, natura subita, impaziente di contraddizione, ma schietta e affettuosa Silvia Mapelli Maurizio Leoni Dottor Malatesta (baritono) uomo di ripiego, faceto, intraprendente, medico e amico di don Pasquale, e amicissimo di Ernesto Coro di Servi e Camerieri Costumi Sonia Piccioni Luci Sergio Martinelli Arredi scenici Ditta Rancati di Milano Maestro del coro Sonia Franzese Regia Andrea Serra Brixia Sinergy Chorus • Brixia Symphony Orchestra 10 Concertatore e Direttore Giovanna Sorbi D Atto I on Pasquale aspetta impaziente la visita del dottor Malatesta che gli ha promesso di trovargli moglie: ha infatti deciso di sposarsi per far dispetto al nipote Ernesto. Malatesta arriva e gli annuncia d’avere quel che fa per lui: sua sorella, una sposa bella, modesta e innocente. Don Pasquale esulta e incita l’amico a presentargliela senza indugio. Uscito il Dottore, giunge Ernesto, al quale Don Pasquale ricorda di avergli già offerto la mano di una nobile e ricca zitella e lo avverte che se rifiuterà sarà diseredato. Ernesto è irremovibile: ama Norina e basta. Don Pasquale gli intima di abbandonare immediatamente la sua casa, poiché è prossimo ad ammogliarsi. Secondo quadro. Norina è nel suo appartamento in attesa del Dottore, dal quale ha saputo che è stata ordita una scherzosa congiura per gabbare Don Pasquale. Nello stesso tempo la giovane riceve una lettera di Ernesto: lo zio lo scaccia ed egli sarà perciò costretto a lasciarla e a partire. Entra Malatesta che espone il suo piano: la presenterà come sua sorella e Norina dovrà fingersi ubbidiente e remissiva; così Don Pasquale se ne innamorerà, si farà un falso matrimonio ed essa potrà in seguito averlo in suo potere. E Atto II rnesto è disperato, credendo che chi lo tradisce sia proprio il dottor Malatesta, il suo più caro amico. Don Pasquale, in grande gala, riceve il Dottore, che conduce per mano Norina, velata. Norina giuoca la commedia della modestia e della timidezza spinte al punto di non osar neppure guardare un uomo. Caduto il velo, Don Pasquale è colpito dalla bellezza della ragazza ed esterna l’intenzione di chiamare immediatamente il notaio per celebrare le nozze. Anche a questo il previdente Dottore ha pensato: viene introdotto un falso notaio a leggere l’atto di matrimonio. Norina sta per firmare quando appare Ernesto che, imprecando contro lo zio, chiede di far da testimonio. Ma nel vedere l’amata allibisce, incapace di spiegarsi che cosa sia successo. Firmato l’atto e ritiratosi il notaio, Norina muta completamente contegno, rivela ben altro carattere, rifiuta di farsi baciare dal marito e dichiara che un uomo decrepito non può condurre decentemente a spasso una giovane sposa come lei: elegge quindi a suo cavalier servente Ernesto. Don Pasquale si oppone suscitando le furie di Norina che non si cura delle sue proteste: anzi chiama il maggiordomo ordinandogli di assumere due dozzine di servi e di comperare due carrozze e molti cavalli; quindi giudica che la casa è mal disposta e che bisogna cambiare tutti i mobili. Mentre Don Pasquale soffoca dalla bile, Norina spiega a Ernesto come sia stato ingiusto il suo sospetto e come il dottor Malatesta, combinando la commedia, gli si sia dimostrato ancora una volta vero amico. 11 Atto III L e fatture della sarta, della pellicciaia, della modista, del calzolaio fanno piombare Don Pasquale nella più nera costernazione. Intanto i camerieri sono indaffarati nel riordinare la casa secondo le disposizioni di Norina. Una nuova baruffa, sorta perché Don Pasquale vorrebbe impedire a Norina di uscire, è suggellata da un sonoro schiaffo della ragazza al povero Don Pasquale, nel quale ora si fa strada il pensiero del divorzio. Un foglio che Norina ha lasciato intenzionalmente cadere è raccolto da Don Pasquale: è una lettera con la quale un incognito amante dà appuntamento alla donna nel giardino. Dopo che Don Pasquale e i servi si sono allontanati, entrano Ernesto e Malatesta: il Dottore spiega al giovane di aver architettato il convegno notturno, per far ingelosire Don Pasquale e convincerlo a lasciare Norina. Ritorna Don Pasquale, abbattutissimo: narra le scenate accadute, lo schiaffo ricevuto e la lettera intercettata; poi si accorda con Malatesta per cogliere in flagrante gli amanti. Secondo quadro. Ernesto canta una serenata, poi s’incontra con Norina. Don Pasquale, insieme col Dottore, sorprende la moglie, mentre Ernesto, che si era fatto in disparte, rientra come per caso in giardino. Malatesta persuade Don Pasquale che per punire la indocile Norina è opportuno consentire al matrimonio di Ernesto con la vedovella amata, in modo che costei si insedi in casa come nuova padrona. Don Pasquale accetta e nello stesso momento comprende che Norina e la vedovella sono la medesima persona. Don Pasquale, rassegnato, perdona ai due giovani e dà loro il consenso per le nozze. T Don Pasquale, un Ossimoro Musicale ra il 1822 e il 1837 Gaetano Donizetti aveva composto molte opere per i teatri napoletani e, in particolare, nel 1835 e nel ’37 aveva riscosso grandi successi al San Carlo con Lucia di Lammermoor e Roberto Devereux. Morto nel 1837 Nicola Zingarelli, Donizetti aspirava a succedergli nella carica di Direttore del Real Collegio di Musica; gli fu invece preferito Saverio Mercadante, e nel ’38 Donizetti lasciò Napoli. Il silenzio di Rossini e la prematura scomparsa di Bellini avevano fatto di lui l’operista italiano più ricercato, e tra il 1840 e il ’43 si susseguirono, con altre opere di minor successo, La Fille du régiment, Les Martyrs, la Favorita e Don Pasquale, composto in undici giorni e rappresentato al Théâtre Italien di Parigi il 3 gennaio 1843. La trama si rifaceva a un libretto di Angelo Anelli, musicato da Stefano Pavesi nel 1810 come Ser Marcantonio. Il librettista del Don Pasquale fu invece Giovanni Ruffini. Esule a Parigi perché mazziniano, Ruffini avrebbe poi scritto due romanzi di successo, Lorenzo Bernoni e Il dottor Antonio. Ma proprio perché letterato di alto lignaggio si rifiutò di far figurare il proprio nome nel libretto, sul frontespizio del quale appare l’indicazione ‘Dramma buffo in tre atti di M. A.’. Le sigle M. A. rispondono al nome e al cognome di Michele Accursi, un altro esule mazziniano amico sia di Donizetti sia di Ruffini. Come che sia, il libretto del Don Pasquale può non essere un saggio di alta letteratura, ma ritmo serrato e teatralità lo rendono, operisticamente parlando, eccellente. Che Donizetti avesse il senso dell’umorismo è provato anche dall’epistolario, oltre che dalle opere comiche che compose. Delle quali molte sono abborracciate e gremite di luoghi comuni e banalità, ma almeno tre hanno una consistenza storica: L’elisir d’amore (1832), la Fille du régiment (1840) – purché eseguita nella versione originale francese, come oggi si usa, e non nella stolida versione italiana (curata, ahimé, dallo stesso Donizetti), che fece testo da noi fino a mezzo secolo fa. La terza opera comica donizettiana di grande spicco è appunto il Don Pasquale. Quest’opera evidenzia la capacità di Donizetti (se in stato di grazia) di cogliere con sottigliezza quello che potrebbe essere definito il ‘clima ambientale’. Don Pasquale è opera salottiera, quanto l’Elisir d’amore è opera agreste. In altri termini si trattava di creare un’atmosfera borghese e cittadina, giacché «l’azione si svolge a Roma», come avverte il libretto. 12 La sinfonia, iniziata dalla languida melodia di quella che sarà, nel terzo atto, la ‘serenata’ di Ernesto, s’impernia poi sul frizzante motivo della cavatina di Norina (“So anch’io la virtù magica”), mentre il terzo tempo ha a tratti un sapore rossiniano forse troppo scoperto. Nella seconda scena del primo atto compare un’aria che non è né frizzante, né originalissima, ma improntata, sotto il tono apparentemente estatico, a una melliflua levità. È il Larghetto cantabile “Bella siccome un angelo” del dottor Malatesta. La replica di Don Pasquale, il Vivace “Ah, un foco insolito mi sento addosso” ha invece la grana un poco grossa della farsa, ma ai fini della caratterizzazione del personaggio non manca di efficacia. Arguto e soprattutto molto 13 centrato psicologicamente è il successivo colloquio Don Pasquale-Ernesto. Qui, dal tono tronfio e pomposo con il quale Don Pasquale annuncia al nipote le proprie nozze (va sottolineato il semplice ma salace commento orchestrale) si passa in pochi tratti, con singolare scioltezza, al malinconico lirismo del cantabile di Ernesto, “Sogno soave e casto”, altro esempio di rapida caratterizzazione d’un personaggio. La comparsa di Norina, nella seconda parte del primo atto, accentua il tono salottiero, ma vanta anche la rapida capacità di caratterizzazione del miglior Donizetti. Il languore un poco affettato con il quale Norina legge la storia del cavalier Riccardo, trafitto da uno sguardo fatale, ritrae un temperamento aggressivo ed estroso, e anche un poco spregiudicato e anticonformista. La giovane donna accantona presto le fantasie letterarie e prorompe nello scattante Allegretto “So anch’io la virtù magica”. Quando poi Norina e Malatesta provano la scena che dovrà ammaliare Don Pasquale, subentrano notazioni parodistiche, come il sapore epicheggiante dello strumentale all’inizio dell’Allegro “Vado, corro al gran cimento”. 14 Tipica del Don Pasquale è l’efficacia con la quale il lirismo e la malinconia si contrappongono al sorriso malizioso o anche alla schietta risata. Quando, nel preludio al secondo atto, la tromba introduce lo sconforto di Ernesto, il languore accorato della melodia cancella all’istante la scintillante gaiezza del finale del primo atto. In fondo l’aria “Cercherò lontana terra” è pleonastica, si ispira a una situazione che Norina e Malatesta sono sul punto di capovolgere. Ma era istintivo in Donizetti innamorarsi di certi momenti lirici indipendentemente dal fatto scenico (lo stesso era accaduto con la “Furtiva lacrima” dell’Elisir d’amore, da lui introdotta nell’opera a dispetto del librettista) e ricavarne melodie struggenti. Di fatto, aver idealizzato e romanticizzato il tenore del melodramma giocoso, mediante genuine estasi o sofferenze, fu un merito esclusivamente – o almeno prevalentemente – donizettiano. Ha invece scarso valore la cabaletta di quest’aria, il Moderato “E se fia che ad altro oggetto”. Il resto del secondo atto si svolge in un clima scopertamente farsesco. La materia prima è trita e ritrita: le filastrocche in linguaggio curiale e burocratico dei contratti di matrimonio e dei testamenti, le macchiette dei notai che scrivono sotto dettatura, appartengono alla metà del Settecento; e ancor più remote sono le moine delle fanciulle che corteggiano i vecchi e le escandescenze di questi quando s’avvedono d’essere stati raggirati. Nondimeno, certe esperienze rossiniane avevano ravvivato questo ciarpame, ciò che nell’ultima parte del secondo atto del Don Pasquale è abbastanza evidente. D’altronde non mancano le trovate, o almeno le finezze. Così il motivo orchestrale grazioso, ma anche lievemente pomposo e cerimoniale, che accompagna la stipulazione del matrimonio (“Fra da una parte eccetera”); così l’ingresso dell’infuriato Ernesto (“Pria di partir, signore”), al cui veemente linguaggio nemmeno Donizetti crede ormai più, tanto che lo postilla con frizzi strumentali. Il commento orchestrale, d’altronde, è fondamentale in questa parte dell’opera. Nei passi più farseschi, infatti, tutti i personaggi si tramutano in ‘buffi’ e il loro canto diviene ‘parlante’, mentre la melodia si trasferisce all’orchestra. Questo era un procedimento tipico degli ultimi settecentisti, ma sublimato da Rossini. Si veda il momento in cui Norina, a matrimonio già celebrato, inizia l’aggressione a Don Pasquale (“Calmate quel gran fuoco”), o quando comincia a dare ordini folli al maggiordomo, coadiuvata da un commento strumentale fresco e vivace (“Di servitù novella”). Ma forse il meglio, in questa parte dell’opera, è nel quartetto “È rimasto là impietrato”: l’inizio è rossiniano, ma poi subentra il Donizetti faceto, che rifà il verso anche a se stesso, parodiando (si notino certi funerei ritmi orchestrali) i suoi celebratissimi concertati d’opera seria, non escluso il famoso sestetto della Lucia di Lammermoor. Il terzo atto è forse il più leggiadro sotto il profilo lirico-melodico. Il meglio della parte iniziale è il patetico motivo dell’orchestra (Larghetto in 6/8) che segna, dopo un ultimo scontro con Norina e la scena dello schiaffo, la disfatta e il crollo di Don Pasquale. Anche il raddolcito linguaggio di Norina (“È duretta la lezione”) procede sulla scia di questa pietà per la vittima d’una trama che, in quel momento, appare perfida, crudele. Poi Norina torna a investirsi della propria parte, e lo fa al ritmo d’un molle e fiorettato valzer (“Via caro sposino”). Sullo stesso ritmo procede la parte conclusiva del celebre coro dei servitori della terza scena del terzo atto, dando una sorta di cornice mondana allo scandalo che sta per scoppiare in casa di Don Pasquale. C’è un crescendo di comicità, a questo punto, identificabile con la burlesca e cospiratrice gravità di Don Pasquale, che s’illude di potersi vendicare della giovane moglie, e di Malatesta, che finge di assecondarlo. L’avvio è il Moderato “Cheti, cheti, immantinente” che, accompagnato da un frizzante strumentale, sfocia nel frenetico sillabato “Aspetta, aspetta, cara sposina”. Poi Donizetti ci riporta alle espansioni liriche. Il canto di Ernesto non ha più l’accoramento dell’amore perduto e del prossimo esilio, ma l’abbandono sentimentale sia della serenata della sesta scena (“Com’è gentil”) sia, in modo precipuo, del successivo duetto con Norina, il Larghetto in 6/8 “Tornami a dir che m’ami”, denominato da Donizetti ‘Notturno’. Questo, assai più che il gorgheggiante rondò di Norina che enuncia – al modo consueto dell’opera buffa italiana e in un clima di generale giubilo – la morale della storia (“La moral di tutto questo”), è il vero finale dell’opera. Ed è evidente che nell’ampliamento, al di là dello sfondo farsesco, dell’area riservata alle espansioni amorose, va individuata una delle ragioni che fanno del Don Pasquale un’opera, nel suo genere, eccezionalmente variegata e compiuta. Fonte: Dizionario dell’Opera Baldini&Castoldi 15 Gli Artisti Stefano Ferrari (Ernesto) Tenore, ha studiato violino e canto al Conservatorio di Brescia e nel 2000 si diploma al Conservatorio di Mantova. Nel 1995 entra a far parte dell’ “Athestis Chorus” e dal ‘99 inizia a studiare canto con Sherman Lowe. Il repertorio di Stefano Ferrari si concentra soprattutto sulla musica sacra e da concerto e spazia da Händel (Messiah), Benedetto Marcello (Requiem), Giacomo Carissimi (Jephte), a Haydn (Missa in tempore belli, Mariazellermesse, Missa Sanctae Caeciliae, Stabat Mater), Bach (Magnificat, Passione secondo Giovanni, Passione secondo Matteo, Messa in si minore), Mozart (Messa per l’incoronazione, Messa in do minore, Requiem), Beethoven (Nona Sinfonia, Missa solemnis), Schubert (Stabat Mater), Rossini (Petite messe solennelle, Messa di Gloria), da Gounod (Messe solennelle) e Puccini (Messa di gloria), a Petrassi (Quattro inni sacri) e Ariel Ramirez (Misa criolla, Navidad nuestra). Nel 1999 debutta nel Flauto magico come Tamino nell’ambito del Circuito lirico dei teatri lombardi. È poi Ferrando in Così fan tutte a Trento, Rovigo e Bolzano e ultimamente si è esibito nella Clemenza di Tito. È stato diretto da importanti maestri quali Peter Maag, Romano Gandolfi, Aldo Ceccato, Riccardo Muti e ha collaborato con prestigiose orchestre come I Pomeriggi musicali, l’Orchestra regionale toscana, l’Orchestra Toscanini, l’Orchestra da camera di Padova e del Veneto, l’Orchestra Verdi di Milano. Si è esibito inoltre in In the Penal Colony di Philip Glass al Piccolo Regio di Torino e al Carlo Felice di Genova, nella Sinfonia n°2 di Mendelssohn al Festival di Ratzeburg e nell’Equivoco stravagante al Rossini Opera Festival di Pesaro. Maurizio Leoni (Dottor Malatesta) Baritono bolognese, si è diplomato al Conservatorio della sua città e presso l’Accademia Filarmonica Bolognese. Eclettico per indole ha approfondito e frequentato diversi ambiti della musica classica vocale: ha vinto il 1° Premio assoluto al Concorso “Caravita” di Musica da Camera esibendosi in svariati concerti liederistici in tutta Italia ed è componente stabile di 3 formazioni da camera come il Notschibikitschi Ensemble (tre voci e tre clarinetti). Ha al suo attivo otto prime assolute nell’ambito dell’opera contemporanea - Messer Lievesogno e la Porta Chiusa di C. Galante ad es. - e diverse esperienze nella produzione del ‘900: il Prigioniero al Teatro Massimo di Catania. Molti i ruoli operistici debuttati: da Bello nella Fanciulla del West a Leporello, da Dancaire a Schaunard, da Gaudenzio a Figaro ne il Barbiere di Siviglia, in diversi Teatri italiani (Regio di Torino, Opera di Roma) ed esteri (Operà Comique di Parigi, Bunka Kaikan di Tokyo). Infine, ma non per finire, ha svolto anche attività d’attore (Bure Baruta al Teatro2 di Parma) ed ha firmato due regie d’opera - Don Giovanni di V. Righini al Belcanto Festival di Dordrecht. 16 Silvia Mapelli (Norina) Soprano, si è diplomata in canto ed in flauto traverso a Bergamo. Si è perfezionata con Claudio Desderi, Raina Kabaivanska, Mary Lindsey e Paride Venturi. Nel 1997 è vincitrice assoluta del Concorso Internazionale Giuseppe Di Stefano per la Cenerentola di G. Rossini: è l’inizio di una brillante carriera artistica. È stata Rosina nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini, Mimì e Musetta ne La Bohème di G. Puccini, Donna Anna e Donna Elvira nel Don Giovanni di W.A. Mozart, Elvira ne L’Italiana in Algeri di G. Rossini, Desdemona nell’Otello verdiano, Amelia nel Simon Boccanegra di G. Verdi, Norina nel Don Pasquale di G. Donizetti, la Contessa ne Le Nozze di Figaro di W.A. Mozart, Rita nella Rita donizettiana, Adina ne L’Elisir d’Amore di G. Donizetti, Micaela nella Carmen di Bizet, Nedda ne I Pagliacci di R. Leoncavallo, Tosca nella Tosca di G. Puccini, Violetta ne La Traviata di G. Verdi, Leonora ne Il Trovatore di G. Verdi, Serafina ne Il Campanello di G. Donizetti ed altri ancora, con successo di critica e pubblico. Nell’operetta ha interpretato i ruoli principali nella Vedova Allegra e nella Principessa della Czardas . Ha, inoltre, al suo attivo, una vasta attività concertistica nel grande repertorio sacro che l’ha portata ad esibirsi in Italia ed all’estero; in particolare, con Messa di Requiem di G. Verdi, Requiem di W.A. Mozart, Stabat Mater di G. Rossini, Stabat Mater di G.B. Pergolesi, Messiah di G.F. Haendel, Petite Messe Solennelle di G. Rossini, Requiem di G. Fauré, Gloria di A. Vivaldi, Messa in Sol di Schubert; le Messe di W.A. Mozart: Krönungsmesse, Credo Messe, Missa in C; di J. Haydn la Nelson Messe, Theresien Messe, Missa in Tempore Belli. Nel 1996 ha eseguito con l’Orchestra della Rai il Manfred di Schumann. Ha collaborato con importanti teatri quali il Donizetti di Bergamo, Teatro Grande di Brescia, Teatro Regio di Torino, Teatro alla Scala di Milano. In luglio 2010 è stata protagonista di un importante evento promosso sul Duomo di Milano, nell’ambito de “Il Canto delle Guglie”. Ha effettuato diverse incisioni discografiche di musica Sacra e musica contemporanea per le edizioni: “Nuova Era”, “Rugginenti” e “Naxos”. Fulvio Massa (Don Pasquale) Basso, si è diplomato in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e in canto lirico presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna, sotto la guida del M° Leone Magiera. Ha proseguito gli studi ottenendo il Diploma di Perfezionamento per Cantanti Lirici presso l’Accademia Verdiana di Busseto. Si è esibito, in importanti teatri italiani e stranieri, in ruoli primari fra i quali: Escamillo in Carmen, Alfio in Cavalleria Rusticana, Silvio ne I Pagliacci, Belcore e Dulcamara ne L’Elisir d’Amore, Don Giovanni nel Don Giovanni, Papageno nel Flauto Magico, Falstaff in Falstaff e Figaro ne Le Nozze di Figaro. Ha fatto parte di diverse Compagnie d’Operetta, debuttando con Sandro Massimini e poi con Corrado Abbati ne Il Paese dei Campanelli, La Principessa della Czarda, La Vedova Allegra, Frasquita, Cin-Ci-là. Ha partecipato per quattro anni al Festival dell’Operetta di Sassari. Attualmente fa parte dell’Associazione Teatro Musica Novecento che produce opere, operette e concerti per i principali teatri italiani. 17 Sonia Franzese (Maestro del coro) Diplomata in Pianoforte al Conservatorio Verdi di Torino, si è perfezionata con Wally Peroni, Jeorg Demus Paul e Badura-Skoda: si è poi diplomata in Canto lirico. Ha cantato come solista al Teatro Regio ed al Teatro Alfieri di Torino: collabora regolarmente con l’Ensemble Coro di Torino in produzioni teatrali, concertistiche e discografiche in Italia e all’estero: è inoltre componente dell’Ottetto Vocale Ensemble Ars Novissim, specializzato nel repertorio francese dell’800 e ‘900. Dal 2003 dirige stabilmente il Coro dell’”Accademia della Voce” di Torino. Per il 2006 ha diretto il coro di Nuova Arca nell’ambito delle manifestazioni organizzate per le Olimpiadi Invernali a Torino ed il Coro dell’As.Li.Co. nella stagione ufficiale. Ha curato tutte le produzioni corali del Brixia Sinergy Chorus nell’ambito del Festival di Musica Sacra della Provincia di Brescia fin dal 2005. “Collabora con il Teatro alla Scala di Milano in veste di aiuto del Direttore del Coro delle Voci Bianche”. più di cento manifestazioni di musica sinfonica, lirica e sacra, confermandosi come realtà di produzione di qualità riconosciuta e pienamente operativa sul territorio bresciano. Nel 2011 l’orchestra è stata protagonista di numerosi eventi, a cominciare dall’Ottava Edizione del concerto di Capodanno al Teatro Grande; sono seguiti tra gli altri il Requiem di Faurè a Monza, Verolanuova e Gardone Riviera nell’ambito dell’undicesimo Festival di Musica Sacra di Brescia, il Concerto di Primavera a Villa Alba riaperta dal Comune di Gardone Riviera, concerti sacri a Manerbio e Brescia. Giovanna Sorbi (Direttore d’orchestra) Musicista bresciana, pianista e direttore, ha vinto nel ’90 il Primo premio al Concorso Internazionale di Treviso. Da anni si dedica, ottenendo lusinghieri successi ed unanimi consensi, alla direzione d’orchestra, privilegiando produzioni e scelte artistiche mirate alla qualità dei contenuti e degli interpreti ed alla riproposta di grandi autori spesso trascurati. È una delle pochissime donne nel panorama italiano a dirigere stabilmente un complesso sinfonico ed a dedicarsi anche alla direzione dell’opera lirica verdiana e pucciniana. Tra i suoi prossimi impegni, dopo i quattordici concerti del Festival di Musica Sacra di Brescia edizione 2011, la nona edizione del “Concerto di Capodanno” al Teatro Grande di Brescia. Ha diretto numerosissimi concerti con finalità benefica, a favore di istituzioni come la Fondazione Nikolajewka di Mompiano, Fondazione Sipec di Brescia, Associazione Ail, Associazione Cometa-Asmme, Movimento per la Vita di Brescia, Nati per vivere, perseguendo così il duplice scopo di diffondere il più possibile la cultura musicale, aiutando al tempo stesso istituzioni meritorie: per la sua attività di sensibilizzazione a favore di enti no-profit il Rotary International Club Vittoria Alata di Brescia le ha conferito nel 2006 la “Paul Harris Fellow”. È docente titolare di cattedra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano ed è specializzata nella ricerca e nella sperimentazione in campo didattico. Brixia Symphony Orchestra La Brixia Symphony Orchestra si è costituita grazie alla Fondazione Italo Gnutti nel dicembre 2003 come Associazione culturale senza scopo di lucro, rispondendo al diffuso desiderio di avere un’orchestra che portasse il nome di Brescia. La scelta è stata dar vita ad un’ensemble che, contando su un’organizzazione ed una direzione artistica stabili, venga attivata su progetti mirati durante l’anno. Nel corso di sette anni di attività ininterrotta, l’orchestra ha al suo attivo ormai 18 19 Le Associazioni Le Precedenti Edizioni Fondazione Scuola Nikolajewka La Scuola di mestieri per spastici e miodistrofici Nikolajewka di Mompiano ha da poco compiuto 27 anni. Furono gli uomini dei Gruppi della Sezione di Brescia dell’Associazione Nazionale Alpini a scegliere di edificarla, come “monumento vivente”, in memoria dei loro Caduti e dei Caduti di tutte le guerre, perpetuando nel tempo il nome dell’epica battaglia in cui le penne nere riuscirono a rompere l’accerchiamento dell’Armata Rossa, e, uniche truppe italiane tra quelle dell’Armir, a tornare in Patria. Oggi la Scuola Nikolajewka, costituitasi in Fondazione, è una struttura funzionale e moderna, che produce una notevole attività di ricerca soprattutto su importanti patologie derivanti dalla disabilità motoria e si avvale di metodi all’avanguardia nella assistenza e nella partecipazione alla vita di decine e decine di giovani disabili fisici, spesso in forma molto grave, fornendo anche a quanti non hanno più una famiglia o non hanno la possibilità pratica di vivere coi parenti una struttura residenziale dotata di tutti i necessari supporti. Nel corso del 2003 i ragazzi della Nikolajewka hanno presentato anche un film, ideato e girato da loro, dal titolo “Hondo”, che, prendendo spunto dalla fantascienza, ribalta simbolicamente ma efficacemente il rapporto tra disabile e resto del mondo. La struttura, in cui operano decine di operatori professionali e decine di volontari, ha costi di gestione elevatissimi e vive grazie sia all’appoggio degli Enti pubblici, sia, e soprattutto, grazie all’incessante fiume di generosità che scorre dai bresciani, a cominciare dalla grande famiglia alpina. Associazione Culturale Sinergica 20 Nata nel 2000 per iniziativa di un gruppo di musicisti e professionisti bresciani, l’Associazione, che è senza scopo di lucro, promuove la diffusione al più vasto livello possibile della musica classica in generale, con particolare riferimento al repertorio sacro ed a quello lirico. A questo scopo, in collaborazione con gli Enti pubblici, ma, soprattutto ed in primo luogo, con preziosi e fondamentali soggetti privati, ha dato vita ad alcuni appuntamenti che si stanno affermando come punto di riferimento nel panorama musicale non solo bresciano: tra questi il Concerto di Capodanno al Teatro Grande, prossimo alla nona edizione, il Festival di Musica Sacra di Brescia (giunto all’undicesima edizione) ed Operadestate (giunta quest’anno alla dodicesima edizione). Si tratta, per il 2011, di venticinque significativi appuntamenti: la maggior parte di questi vengono proposti al pubblico ad ingresso libero. Nel 2012 l’Associazione Culturale Sinergica promuoverà, insieme alle Famiglie Prandelli e Ghidini Bosco, il I° Concorso Internazionale di Canto Lirico “Giacinto Prandelli” in memoria del grande tenore lumezzanese scomparso nel 2010. Tutti i concerti a pagamento hanno comunque sempre visto devolvere il ricavato in beneficenza, a favore di meritori soggetti che operano sul nostro territorio, a cominciare dalla Fondazione Scuola Nikolajewka di Mompiano. Presidente dell’Associazione Sinergica è il giornalista Massimo Cortesi; responsabile delle scelte artistiche è il maestro Giovanna Sorbi. 2000 Messa da Requiem Giuseppe Verdi Chiesa di San Giovanni Evangelista 2001 Aida Giuseppe Verdi Piazza della Loggia 2002 Il Paese dei Campanelli Piazza della Loggia Lombardo e Ranzato 2003 La Traviata Teatro Sociale Giuseppe Verdi 2004 Il Barbiere di Siviglia Teatro Sociale Gioachino Rossini 2005 La Bohème Teatro Sociale Giacomo Puccini 2006 Il Trovatore Giuseppe Verdi Teatro Sociale 2007 La Traviata Teatro Sociale Giuseppe Verdi 2008Tosca Giacomo Puccini Chiostro di San Salvatore, Museo di Santa Giulia 2009 Il Barbiere di Siviglia Gioachino Rossini Chiostro di San Salvatore, Museo di Santa Giulia 2010 La Bohème Giacomo Puccini Chiostro di San Salvatore, Museo di Santa Giulia 21 Assessorato Al Marketing Distretto Urbano Del Commercio Associazione Culturale Sinergica “Vediamoci in Via Milano 2011” Domenica 31 luglio, ore 21,15 Spazio Urbano di Via Nullo Viva V.E.R.D.I. L’opera lirica e il Risorgimento Italiano In occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia Musiche di Giuseppe Verdi dalle opere Il Finto Stanislao, La Forza del Destino, Nabucco, Traviata, Trovatore Brixia Synergy Chorus Brixia Symphony Orchestra Soprano Silvia Mapelli Tenore Stefano Ferrari Baritono Maurizio Leoni Maestro del coro Sonia Franzese Note introduttive Massimo Cortesi Direttore Giovanna Sorbi Ingresso libero 8 24 25 Opera “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti Chiostro di San Salvatore, Museo di Santa Giulia I Recita martedì 26 luglio ore 21,15 II Recita giovedì 28 luglio ore 21,15 Informazioni e prevendita biglietti: Ufficio Turistico del Comune di Brescia, Piazza Loggia 6 • tel. 030/2400357 Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16,30 (orario continuato) Posto unico € 30,00 Riduzione 10% titolari Desiderio Card e Dinamo Card [email protected] www.giovannasorbi.it Manifestazione benefica a favore della ricerca per il trattamento di importanti patologie derivanti dalla disabilità motoria, condotta dalla Fondazione Scuola Nikolajewka di Mompiano Associazione Culturale Sinergica Franchini Acciai SpA Fondazione Asm Fondazione Nikolajewka Fondazione Brescia Musei Finsibi SpA Comune di Brescia - Settore Cultura Distretto Urbano del Commercio Brescia Trasporti SpA Il Quadrifoglio Brixia Symphony Orchestra Associazione Nazionale Alpini - Brescia