sommario 45 45 47 3 4 5 5 6 8 9 11 2 13 13 17 25 29 37 41 l’editoriale “Vi prego, non perdete la fiducia” 49 volti e parole Chiara e Matteo: una famiglia accogliente dal decanato Noi cristiani, noi comunità cristiane di fronte alla crisi: una provocazione ed una opportunità Esercizi spirituali di decanato Le chiacchiere nella Chiesa dalla diocesi Festa diocesana delle famiglie 53 55 57 dalle parrocchie Marco Sacco e San Giorgio San Giuseppe San Marco e Sacra Famiglia Santa Caterina Santa Maria Comunità in cammino 2/2013 mondo giovani Cosa bolle in pentola? Il piccolo granello di senape mondo famiglia Un itinerario di preparazione al matrimonio lungo 10 mesi carità(s) Educare alla fede per essere testimoni di carità “La cicala e la formica”: il libretto del bilancio familiare Il disagio sulle nostre strade L’“Unità di strada” di Rovereto missione a 360° Riflessione sull’essere missionari ecumenismo e dialogo La Rovereto “Altra”: pianeta ortodossia realtà sociali Cooperativa sociale Città Aperta L’artigianato sociale della Cooperativa Iter segni nella liturgia Pregare con il corpo impegni di vita 60 62 63 Papa Francesco e le realtà laicali cultura e dintorni Film lievi per temi importanti news piccoli lettori Un gioco per l’estate In copertina: i Giardini Italia di via Dante a Rovereto impegni di vita carità(s) Educare alla fede per essere testimoni di carità “ A “ La fede che si rende operosa per mezzo della carità. (Gal 5,6) nche alcune persone della nostra diocesi e del nostro decanato hanno partecipato al 36° Convegno nazionale di Caritas Italiana (aprile 2013) e offrono alcuni fecondi spunti per gli operatori Caritas, per le nostre comunità e per ogni singolo cristiano. S.E. Monsignor G. Merisi (Vescovo di Lodi, Presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute e Presidente di Caritas Italiana) ha illustrato gli obiettivi della scelta del tema del convegno con queste parole: • far prendere consapevolezza dell’importanza di educarsi, per educare a nostra volta ad una fede che si renda operosa per mezzo della carità, capace di discernimento e di testimonianza di umanità. • Fornire contenuti e indicazioni che vadano a sostanziare le attività delle Caritas sul territorio, in modo che abbiano valore di segno e inducano a vivere una fede che porta a “riconoscere i tratti del volto di Dio nel volto del fratello” (Mt 25). Nelle quattro giornate del Convegno si è riflettuto con attenzione sulle nuove storie e sui volti nuovi che si rivolgono ai Centri di ascolto della Caritas. Si sono privilegiati i lavori di gruppo e confronto rispetto a queste tematiche: i giovani, le persone che vivono le dipendenze, le famiglie, gli emigrati, le persone che vivono le solitudini. In queste pagine - Alcuni momenti del 36° Congresso nazionale delle Caristas diocesane Comunità in cammino 2/2013 49 impegni di vita Riportiamo un estratto della relazione di un gruppo di lavoro: “I dettagli della fotografia scattata a partire da queste cinque prospettive hanno evidenziato che gli scenari e i bisogni nuovi appaiono sempre più tra loro trasversali; inoltre il tema che percorre scenari e bisogni è la riduzione, lo sfilacciamento o l’assenza dei legami intorno alle persone singole, ma sempre e ancora di più intorno al soggetto famiglia. Perciò non ci stancheremo mai di affermare e sottolineare a grandi lettere la centralità della persona. Per questo i centri Caritas, più che luoghi di erogazione, dovranno saper essere innanzitutto luoghi di ascolto, di relazione e punti di riferimento per le persone che vi si rivolgono. Questo significa che la persona, prima ancora che oggetto di studio, di rilevazione, ecc., è il soggetto della nostra attenzione e, in quanto tale, va amata e quindi incontrata e messa in relazione con gli altri, con la comunità, con Dio. La prima e principale pista su cui lavorare è e rimane la persona, a partire dai più poveri. La lettura costante della storia, così vertiginosamente incalzante, ci sprona all’attenzione alle nuove povertà, che sono il risultato nefasto, o il rovescio della medaglia, di nuove situazioni di vita che caratterizzano la storia 50 Comunità in cammino 2/2013 carità(s) contemporanea. Tra le nuove povertà vi è la perdita di sicurezza per il futuro a seguito della situazione economica e della più profonda crisi di senso per il collasso di rapporti e relazioni, vi è la nuova categoria di persone vittime del suicidio fino all’altro ieri inimmaginabile, ossia quella degli imprenditori. A queste inedite situazioni, come anche ai vecchi bisogni che si presentano in modo nuovo, e ai volti nuovi di coloro che si presentano in quanto mutate sono le condizioni di vita, siamo chiamati sempre a portare l’attenzione con lo spirito evangelico di chi ha la consapevolezza di essere semplice strumento, ma con la determinazione di chi sa che lo strumento deve essere comunque efficace; con la pazienza del seminatore, anzi dell’ apostolo che, per essere tale, è prima di tutto e rimane sempre comunque un discepolo”. Monsignor Nervo, a chi gli chiedeva quale fosse stato il più grande insegnamento dei suoi quaranta anni di servizio in Caritas, rispondeva: “Sono convinto che la prima carità è il vangelo, perché la povertà maggiore è la mancanza di fede e per molti, che forse crederanno di non essersi mai incontrati con Gesù Cristo, la Carità sarà l’ottavo sacramento che li salva.” carità(s) impegni di vita La cicala e la formica: il libretto del bilancio familiare I l potere di acquisto è diminuito di parecchio, a fronte di prezzi che continuano a salire con i salari che rimangono gli stessi. È un refrain che i mezzi di informazione ribadiscono più volte al giorno ed è la perfetta sintesi della crisi che stiamo attraversando. La consapevolezza che è necessario fermarsi un attimo e tornare a consumare meno e meglio, a far bilanciare entrate ed uscite familiari, ad elencare le spese da fare in ordine di importanza reale e non di capriccio, ci ha posti di fronte a molti dilemmi. Per noi aiutare significa anche provare ad educare le persone che incontriamo a camminare ben salde sulle proprie gambe, a non appoggiarsi sempre e solo sull’assistenza pubblica o privata, a non fare debiti inutili. Queste riflessioni, condivise con alcuni volontari competenti anche dal punto di vista tecnico ed economico, unite all’esperienza nata all’interno del corso di formazione “Quale uso corretto del denaro?” organizzato dal CedAS di Rovereto nel mese di novembre 2011, hanno dato vita all’idea del libretto Bilancio familiare. Lo strumento, ideato dal CedAS di Rovereto, è indispensabile per tutti. Non molti anni fa nelle scuole si insegnava economia domestica; oggi tornare ad un rigore economico è inderogabile anche per chi è più fortunato, quantomeno per destinare risorse ai più bisognosi. Con questo strumento mandiamo un messaggio e recuperiamo l’antica saggezza, quel che di buono ci hanno insegnato i nostri anziani: vivere con sobrietà, controllando le risorse a disposizione ed offrendo attenzione agli altri. Per aiutare le persone non italiane che accederanno a questo strumento, tutti i testi sono tradotti in inglese ed in arabo. È auspicabile che l’utilizzo di questo strumento possa concretizzarsi nella quotidianità della gestione economica del singolo, ma soprattutto della famiglia. In alcuni casi si potrà anche prevedere una forma di sostegno attraverso la consulenza e/o l’accompagnamento di volontari/operatori dei Punti di Ascolto Parrocchiale o del servizio Credito Solidale. Comunità in cammino 2/2013 51 impegni di vita carità(s) Il disagio sulle nostre strade L’Unità di strada di Rovereto L’ Unità di strada di Rovereto nasce nel 2007 con il patrocinio del CedAS-Caritas, della Fondazione Comunità Solidale e della Croce Rossa. È composta da 14 volontari, preparati a questo servizio grazie a un corso specifico, e poi con una continua formazione, per non perdere di vista l’evoluzione di questo fenomeno. All’inizio tutti noi del gruppo cercavamo di parlare, discutere, dare risposte, informazioni e capire perché delle persone finivano o decidevano di vivere in strada. Ci sembrava che offrire questo alla persona incontrata fosse basilare. Dopo cinque anni di servizio ci siamo resi conto che queste risposte possono “anche” servire, ma, se non ci si mette la sensibilità del cuore, il proprio credo, l’ascolto ed a volte anche il silenzio, non si capisce nulla di queste persone e non le si aiuta davvero, perché a loro serve soprattutto essere ascoltate. Sono uomini e donne che vivono un disagio profondo, che li porta a volte a perdere la propria dignità scivolando nell’alcolismo o nella droga. Altre volte sono vite che sopravvivono sperando che alla mattina, quando si sveglieranno (magari in una fabbrica abbandonata), il loro incubo finisca e torni il sole della speranza. Un the caldo e dei biscotti sono le uniche cose che nelle nostre uscite portiamo con noi e che ci servono come aggancio per cominciare la relazione con queste persone. Ogni volta che finiamo il nostro giro serale del martedì e del venerdì ci domandiamo: “sarò servito a qualche cosa?” E allora alle domande di équipe aggiungo le mie personali: “avrò capito il vero bisogno della persona con cui ho parlato? Sono stato scortese con quella persona che mi ha ri- 52 Comunità in cammino 2/2013 fiutato dicendomi che non voleva niente da me, perché non aveva bisogno di niente e di nessuno e per lei vivere in strada era una scelta?” Nelle riunioni, che ogni mese facciamo come volontari, ci confrontiamo e facciamo la verifica del lavoro svolto: come sono andate le varie uscite, le dinamiche che si sono innescate tra noi e le persone che incontriamo, a volte sfiorando anche il pericolo. Emerge sempre il bisogno di queste persone di essere ascoltate e di avere uno spazio per raccontarsi e così sentirsi più “leggere” nell’affrontare il peso della lotta quotidiana per la sopravvivenza. E l’ascolto ci sembra sempre l’arma migliore nelle nostre mani e la più difficile da mettere in atto. Oscar Galletti news Quest’anno abbonarsi a Comunità in cammino costa meno! abbonamen t anno 2014o € 10,00 Solo € 10,00 per ricevere ogni trimestre un Notiziario ricco di eventi, fatti e persone dal decanato e dalle parrocchie della città... ma non solo! Contatta l’ufficio della tua parrocchia o fai un versamento di € 10,00 sul nostro conto corrente presso la Cassa Rurale di Rovereto IBAN: IT58 G082 1020 8000 0003 0207 367 specificando nome, cognome e indirizzo per la spedizione 62 Comunità in cammino 4/2013 COMUNITÀ IN CAMMINO Redazione: parrocchia di San Marco, vicolo San Giuseppe, 13 - Rovereto Direttore responsabile: Monica Signorati Aut. Tribunale di Rovereto n. 42 in data 27.02.1964 mod. 17.12.1981 - mod. 10.04.2012 Amministrazione: Anna Pallaver - Via Unione, 1 - Rovereto Abbonamento annuo: ¤ 10,00 E-mail: [email protected] Con approvazione ecclesiastica Grafica e stampa: Tipografia Mercurio - Rovereto (TN) Anno LXXXV - N. 4 - OTTOBRE-DICEMBRE 2013 Trimestrale - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in A.P. 70% NE/TE - TAXE PERCUE