ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 LA MOSCA BIANCA NEWSLETTER Tante storie da raccontare tieri più antichi di Mosca. E fra i palazzi storici si susseguono alcuni fra i più noti edifici pubblici cittadini: l’Università, l’antico edificio della Biblioteca di Stato (Pashkov Dom), il Museo di Belle Arti Puskin. Quanto basta, insomma, per convincerci che La Mosca Bianca non fosse solo un gioco di parole, ma racchiudesse in sé un significato ben più profondo. A noi questo nome piace molto. E speriamo possa piacere anche a voi. Così come il nuovo numero della nostra Newsletter, ricco di idee e suggerimenti. Nelle prossime pagine troverete l’intervista a una cavallerizza italiana che ha gareggiato nelle Olimpiadi di Mosca del 1980. Un itinerario nella San Pietroburgo delle “notti bianche”. E ancora, spettacoli, mostre, concerti… Adesso, andiamo in vacanza. Ci rivediamo a settembre. Vi auguro un’estate felice e piena di sole. Fatene scorta prima di tornare a Mosca e alla sua “bianca” magia. Prima di lasciarvi, vorrei salutare - con affetto e un po’ di nostalgia… - le amiche che partono. È stato bello condividere con voi l’“avventura russa”. Buon viaggio. (Antonella Galli) San Basilio in fiore Qualche cosa di unico, raro, originale. Ecco che cosa indica, in italiano, l’espressione “una mosca bianca”. Quando abbiamo deciso di dare un nome alla nostra Newsletter, abbiamo scelto questo modo di dire anche perché ci divertiva l’idea di giocare un po’ con le parole. Mosca è la città che ci ospita e per buona parte dell’anno è “bianca” perché è coperta dalla neve… Ancora di più, però, ci piaceva il fatto che potesse rappresentare il nostro obiettivo: andare alla ricerca di notizie, storie ed eventi particolari, non scontati. Per raccontare la Russia e la sua capitale da punti di vista diversi e provare a scoprirla - e a farla scoprire a chi ci legge - anche negli aspetti meno conosciuti. Mosca, però, ancora una volta, ci ha stupito. Perché ripercorrendo le pagine della sua storia ci siamo accorti che il titolo cui avevamo pensato aveva con “Lei” più legami di quanti immaginassimo. Il bianco, infatti, è un colore che, in passato, ha profondamente caratterizzato l’architettura della città. Nella prima metà del Trecento con la pietra bianca estratta dalle cave che si trovavano lungo il fiume (dove oggi sorge la nuova City finanziaria) vennero erette le mura di fortificazione del Cremlino. È in pietra bianca che Ivan I Danilovic, Principe di Mosca dal 1325, costruisce le prime cattedrali sempre all’interno del Cremlino. E fino al 1812 - quando Mosca fu data alle fiamme per evitare che cadesse nelle mani di Napoleone, che con le sue truppe si stava avvicinando alla città - ancora in pietra bianca erano sia le poche costruzioni civili che la maggior parte di quelle religiose. Ancora, c’è una parte della città, oltre Kitaj-Gorod, verso la Piazza Rossa, che si chiama proprio “città bianca”, Belyi-Gorod. Circondato dagli splendidi giardini dei bulevar, è uno dei quar- SOMMARIO pag. 2 - Arrivederci Mosca pag. 2-3 - Che cosa è successo nel mese di maggio pag. 4-5 - Marina Sciocchetti - L’argento di Mosca pag. 5 - Mantegna e Tiziano arrivano a Mosca pag. 8 - Insieme in Cattedrale pag. 9-10 - Le notti bianche di San Pietroburgo pag. 11 - Mosca al volante pag. 12 - Il disgelo moscovita Informazioni culturali: pag. 4 - Gli appuntamenti dell’ASI nel mese di giugno pag. 6-7 - Appuntamenti culturali pag. 8 - Cinema, cinema, cinema pag. 10 - Letture consigliate Informazioni utili: pag. 3 - Come contattare l’ASI pag. 7 - Indirizzi utili 1 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 Arrivederci Mosca Carissime, è con sentimenti molto contrastanti che prendo la penna - per la seconda volta nella breve storia della Newsletter ASI - per annunciare a tutte la nostra imminente partenza da Mosca. Questa città e questo Paese, all’inizio così difficili da conquistare, poi mi hanno preso nelle loro spire e l’idea di partire a brevissima scadenza, con moltissimi sogni su luoghi da esplorare, persone da conoscere, realtà culturali e pezzi di storia da scoprire, mi lascia un gran senso di incompiuto… Partiremo ad agosto. Mio marito è stato chiamato dal Presidente della Repubblica, che gli ha chiesto di fargli da Consigliere Diplomatico. Questa per lui è una nuova sfida e avere l’opportunità di lavorare a stretto contatto con una persona come il nostro Presidente è senza ombra di dubbio un’opportunità imperdibile, oltre che un grande onore. In vista della prossima partenza di Anna, che aveva tenuto le fila dell’ASI da ben prima del mio arrivo, avevamo pensato che fosse importante dotare questa “piccola - grande” realtà italiana a Mosca di una struttura più organizzata. Questa struttura adesso c’è e colgo l’occasione per rivolgere un grande grazie a tutte quelle persone che hanno accettato di assumersi dei compiti. Lasciamo dunque un’ASI diversa, cresciuta, con al suo interno tante nuove energie e voglia di fare. Continuerò a leggere con immutata partecipazione e passione, ma certamente anche nostalgia, la Newsletter da Roma e questo mi terrà più vicina a molte di voi, con le quali abbiamo percorso un pezzetto di cammino insieme, condiviso due bazar e molto altro. Sono certa che le attività continueranno e si moltiplicheranno a beneficio delle nuove arrivate, delle moscovite di vecchia data e di tutti i progetti che con partecipazione seguiamo. Un affettuoso saluto a tutte. E un po’ di invidia per chi resta… Sabina Che cosa è successo nel mese di maggio Hanno un sorriso franco e una contagiosa voglia di fare per gli altri. Alla fine dell’incontro ci hanno invitato, per il prossimo 7 agosto, a festeggiare ad Astrakhan il loro “ventennale” in Russia. Astrakhan è molto lontana, ma ci penseremo. Intanto, facciamo loro tanti auguri e li ringraziamo per l’impegno e l’immenso lavoro. Il mese di maggio è stato caratterizzato anche da un momento assolutamente nuovo per noi: il primo “Incontro al caffè”. Vedersi al caffè è un’abitudine tradizionale per gli italiani, quasi un rito, dove alla piacevolezza del sorseggiare il primo caffè del mattino si aggiungono chiacchiere e momenti di amicizia, quasi per raccogliere energie prima di affrontare una giornata frenetica. E Mosca può essere molto frenetica... Così, in una mattina estremamente soleggiata, di caldo più italiano che russo, ci siamo ritrovate in un caffè tipico, il LavkaLavka, che offre prodotti biologici in un’atmosfera particolare, all’interno di un’antica fabbrica dai muri in mattoni rossi. Fra quadri insoliti e foto divertenti, ci siamo sedute a un lungo bancone, davanti alla cucina a vista, e, finalmente, ci siamo fermate a parlare tra noi e di noi, assaggiando biscotti e dolci biologici preparati con antiche ricette oggi quasi dimenticate. Ci hanno condotto in questo primo incontro Angela e Carolina, che hanno saputo riunire intorno a quel tavolo 21 signore. Un grande successo per noi, spesso troppo distratte dagli impegni che ci coinvolgono a Mosca per trovare il tempo per riunirci con regolarità. Abbiamo però deciso che l’“Incontro al caffè” diventi un appuntamento fisso, il secondo giovedì di ogni mese. Troverete quindi su Facebook ASI - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE MOSCA, così come sulla Newsletter, notizie relative ai prossimi incontri. Stiamo cercando un locale caffè in centro, sempre caratteristico, dove darci appuntamento ogni mese. Se aveste suggerimenti, scrivete a: [email protected] E intanto, date un’occhiata alle foto del nostro primo “caffè” su Facebook. Con i ragazzi de"’Associazione Giovanni XXII All’inizio del mese di maggio l’incontro con i ragazzi dell’Associazione Giovanni XXII - che sosteniamo da tempo con una donazione annuale - è stato per noi donne dell’ASI, distratte in questi giorni dalla bellezza di Mosca nel suo glamour pre estivo, un tuffo nella realtà. Questa Associazione, infatti - fondata da don Oreste Benzi negli Anni 70 - opera nell’ambito della lotta alla povertà e all’emarginazione ed è presente da tempo nel Nord della Russia. I ragazzi ci hanno parlato delle loro Case di accoglienza di Astrakhan, Volvograd ed Elista con entusiasmo disarmante. Amano la Russia in cui vivono da quasi 20 anni e, per lo spirito di servizio che li caratterizza, accolgono chiunque bussi alla loro porta: giovani in difficoltà, ex detenuti, drogati, famiglie in disagio. Vivono con loro e condividono i loro problemi quotidiani, dando amicizia, un senso di famiglia, un rifugio sicuro. continua... 2 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 Le lezioni di storia riprenderanno a metà settembre e stiamo già pensando al programma. Ormai, la Russia e la sua storia ci sono entrate nel cuore. Anche Anna Jampolskaya, l’amica di sempre, ci ha fatto l’ultima lezione di letteratura alcuni giorni fa, parlandoci di un grande scrittore: Ivan S. Turgeniev. Attraverso la lettura del racconto Mumu ci siamo ritrovate, come per magia, quasi a “vedere” davvero il cortile della casa della madre di Turgeniev. Abbiamo fatto nostri tutti i personaggi del racconto e la tenerezza di Gerasim - gigante muto e sordo, dalla forza inaudita - per il piccolo cane Mumu, compagno allegro e sincero delle sue nottate di guardia, che è costretto a uccidere per una logica assurda, che nega ogni sentimento. Anna ci ha proposto anche la visita guidata alla “Casa Museo Turgeniev”, per continuare a immergerci nella personalità di questo grande autore e capire tutte le sfumature del suo racconto. Grazie mille Anna, per essere da anni la nostra “Musa” della Letteratura russa. Riprenderemo a settembre ad approfondire con te altri autori russi e a continuare le visite guidate. Visto l’aumento delle iniziative e della attività dell’ultimo anno, durante il mese di maggio l’ASI si è dotata finalmente di un organigramma, ufficializzato durante un incontro in Ambasciata alla presenza dell’Ambasciatrice Sabina Zanardi Landi. Ora, la struttura è definita, i compiti sono suddivisi, l’ASI ha una propria personalità e può avviare con una certa autonomia nuove iniziative. Eccoci arrivati al momento dei saluti prima delle vacanze estive. Salutiamo voi, cari lettori, che seguite con tanta simpatia e interesse la nostra Newsletter sin dal primo numero. Salutiamo chi parte per le vacanze, ma anche - con il cuore un po’ triste - tante di noi che devono lasciare definitivamente Mosca. Prima fra tutte, l’Ambasciatrice Sabina, che ci ha sempre sostenuto e seguito con attenzione, nonostante i molti impegni e il poco tempo. Un grazie sincero per essere stata una Presidente attenta, concreta e innovativa: non la dimenticheremo. E ancora, salutiamo Cinzia B., Cinzia D., Cinzia K., Eliana, Larissa, Lidia, Ornella, Paola, Rosa, Stefania. Sappiamo che lasciare Mosca non è facile, soprattutto per chi, superato il primo impatto, ha fatto propria questa città, piena di contrasti ma vera e affascinante nella bellezza delle sue strade e dei suoi palazzi. Grazie per esserci state e per avere collaborato a tante iniziative con entusiasmo e pazienza. Arrivederci allora, a voi care amiche dell’ASI che dovete partire. Rimanete però in contatto con noi e mandateci ogni tanto vostre notizie. A presto e, prima di partire, fate come fanno qui in Russia: sedetevi cinque minuti sulle vostre valigie chiuse e guardatevi intorno… Sicuramente tornerete presto a trovarci. Un forte abbraccio! (Anna Orlandi Contucci) Insieme al caffè La Mensa di strada, che seguiamo da mesi, ha davvero trovato una sua organizzazione ottimale per quanto riguarda la preparazione dei sacchetti con il cibo che ogni venerdì e sabato Suor Paola e Suor Anna Maria, dell’Ordine Missionario di Padre de Foucauld, distribuiscono nei pressi di una stazione di Mosca. Attorno a loro si è creato uno spirito di corpo eccezionale, grazie alle email di Mariolina, Federica e, fino alla sua partenza, di Luisa. Ci si incontra ogni volta a casa dell’una o dell’altra, ognuno porta qualche cosa (pane, formaggio, uova sode, caramelle, dolci, frutta…) e, in un baleno, si materializzano oltre 140 sacchetti. Ormai si è creato un “tam tam” della solidarietà e ogni settimana, oltre al cibo, raccogliamo vestiti e scarpe, che le suore poi distribuiscono a chi ne ha bisogno. In questo modo, Pasqua è stata una vera festa per tante persone che vivono per strada. Come in tutte le megalopoli, anche a Mosca sono molte e in primavera ci si accorge di più di loro, perché escono dal loro “buio” per scaldarsi al sole. Durante l’estate, Suor Paola e Suor Anna Maria rientreranno in Italia, nella loro Comunità. Ci ritroveremo a settembre, per ricominciare con la “mensa di strada”. Anche nel mese che si è appena concluso non è mancata la consueta lezione di storia con Alessandro Salacone, che, nel corso dell’anno, ci ha accompagnato alla scoperta di tanti avvenimenti che non conoscevamo. Con grande pazienza, e con l’aiuto di articoli, foto, manifesti e immagini del passato, ci ha spiegato molte dinamiche storiche. Grazie a lui siamo riuscite a comprendere meglio lo spirito russo, la forza e la determinazione di questo grande popolo, le difficoltà che ha dovuto affrontare nei secoli. Dopo un’ultima lezione sulla Perestroijka, Alessandro è partito per l’Italia. Dove, a fine maggio, è nata Sofia, la sua bambina. Ben arrivata Sofia, da tutte noi dell’ASI! Come contattare l’ASI [email protected]: per richieste di informazioni sull’Associazione e adesione agli appuntamenti [email protected]: per informazioni sul Bazar di beneficenza e per segnalare la propria partecipazione e disponibilità all’organizzazione [email protected]: per contatti con la Redazione della Newsletter 3 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 L’intervista Marina Sciocchetti L’argento di Mosca E poi, ci saranno le medaglie conquistate dai giovani “ribelli” come li definì la stampa quell’estate - della squadra equestre. La loro partecipazione fu molto dibattuta. La Federazione di sport equestri, infatti, memore delle tradizioni e dei legami dell’equitazione con il mondo militare, in un primo momento avrebbe voluto aderire al boicottaggio. Poi, però, lasciò che fossero i singoli atleti a scegliere. E così, i cavalieri azzurri, seppur senza veterinario né maniscalco, partirono per Mosca. Dove la loro tenacia venne ripagata da un oro individuale (conquistato da Federico Euro Roman) e da un argento nel concorso completo a squadre. Più di 30 anni dopo, per la prima volta da allora, una di quelle cavallerizze “ribelli” è tornata a Mosca. E ha trovato una città completamente diversa da quella che ricordava. Ospite dell’Istituto di cultura italiana, Marina Sciocchetti apre volentieri il suo personale album dei ricordi. E racconta con entusiasmo, e un po’ di emozione, la sua avventura olimpica. “Io e i miei compagni di squadra (Anna Casagrande e i fratelli Federico Euro e Mauro Roman) ci stavamo preparando da diversi mesi per le Olimpiadi quando si iniziò a parlare di boicottaggio. Eravamo molto giovani e avevamo lavorato tanto per quel momento. I giochi rappresentavano il coronamento di tutta la nostra fatica, di tutto il nostro impegno, perché l’equilibrio di forma fra cavallo e cavaliere è difficile da prevedere e, perso l’attimo, non puoi sapere quando si ripresenterà. Certo, capivamo bene il contesto storico e politico. Sentivamo intorno a noi tante pressioni diverse. Alla fine, però, decidemmo di fare una scelta sportiva. E, seppur con non poche difficoltà, ma sostenuti dalla nostra determinazione e dall’aiuto di un gruppo di amici, partimmo per la Russia”. Marina Sciocchetti Nelle immagini - dai colori un po’ sbiaditi - dell’epoca ci sono Com’era Mosca nel 1980? Ricordo che atterrammo di sera e la città mi apparve molto buia. Per strada circolavano solo poche auto, tutte piuttosto vecchie. Non aveva niente a che vedere con la metropoli di oggi, piena di luci e di traffico. Per la verità, all’epoca non potei vedere granché. Credo di essere stata solo una volta sulla Piazza Rossa. Tutti mi avevano descritto le meraviglie della metropolitana, ma io non la presi mai… l’orsetto Misha, la mascotte dei Giochi, e i palazzi sovietici del villaggio olimpico. La solenne cerimonia d’apertura nel grande stadio Lenin e Leonid Breznev, allora Presidente dell’Unione Sovietica, che la presiede. È il luglio del 1980 e Mosca si appresta a ospitare una delle Olimpiadi più controverse e tormentate del XX secolo. L’Olimpiade del boicottaggio. Solo pochi mesi prima, nel dicembre del 1979, il mondo aveva assistito all’invasione sovietica dell’Afghanistan, che avrebbe dato inizio a una guerra durata quasi dieci anni. continua... Gli appuntamenti di giugno Già dalle prime settimane dopo l’invasione si comincia a parlare di un boicottaggio delle Olimpiadi e il fronte dei Paesi contrari ad andare in Russia si amplia velocemente. In prima fila ci sono gli americani, ma accanto a loro si schierano ben presto molti altri stati, che decideranno di non partecipare ai Giochi. Il Canada, la Germania dell’Ovest, la Norvegia, il Kenia, il Giappone, la Cina, le nazioni arabe… Anche in Italia la discussione è particolarmente accesa. La decisione finale spetta al CONI, che sceglie di mandare gli atleti a Mosca (ad eccezione di coloro che appartengono a corpi militari) senza, però, la bandiera e l’inno nazionali, sostituiti da quelli del CIO, il Comitato olimpico internazionale. Per gli azzurri, l’Olimpiade del 1980 si rivelerà un incredibile successo. L’Italia sarà quinta nel medagliere per nazioni. A vincere l’oro saranno Pietro Mennea nei 200 metri, Sara Simeoni nel salto in alto, Maurizio Damilano nei 20 chilometri di marcia, Patrizio Oliva nel pugilato. - 13 giugno ore 12.00 - Visita guidata con Anna Jampolskaya alla mostra “Le imperatrici russe: moda e stile dalla fine del XVIII agli inizi del XX secolo - Sala espositiva dell’Archivio storico della Federazione Russa - Bolshaya Pirogovskaya n.17 Metro Frunzenskaya o Park Kul’tury Tutte le attività dell’ASI - lezioni, visite guidate, attività di volontariato, “incontri al caffè” - riprenderanno dopo l’estate. Vi daremo maggiori dettagli sulla Newsletter di settembre. Per rimanere in contatto con l’Associazione, scrivete a [email protected]. E continuate a seguirci su Facebook. Buone vacanze! 4 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 Mantegna e Tiziano arrivano a Mosca Le nostre giornate si svolgevano fra il villaggio olimpico e i campi di gara. Ogni volta che ci spostavamo, lo facevamo in pullman ed eravamo sempre “scortati”. Questa, per la verità, è la norma in ogni Olimpiade. Quell’anno, però, i controlli erano particolarmente stretti e non ci potevamo muovere liberamente. Riuscivate, in qualche modo, ad avere una percezione della tensione che si respirava in città? No. In quel momento non avevamo assolutamente idea che Mosca fosse stata “blindata” e completamente “svuotata” da chiunque avesse voluto o potuto alimentare delle provocazioni. Né che la maggior parte dei bambini fossero stati mandati “in vacanza”, con le famiglie o nelle colonie estive, nel timore che potesse accadere loro qualche cosa. Com’era la vita nel villaggio olimpico? Anche lì c’era molto controllo. Io avevo portato con me alcune riviste di moda e, al mio arrivo, mi vennero subito sequestrate… Avevate contatti con gli atleti russi? Ci scambiammo le magliette e le spille delle nostre rispettive squadre. Le possibilità di dialogo, però, furono molto poche, in parte anche per il problema della lingua. Gli unici a conoscere un po’ l’inglese erano i commissari politici, che vigilavano su ogni cosa. I ragazzi russi erano molto amichevoli; ma anche molto controllati. E stavano quasi sempre solo fra di loro. La Flora di Tiziano Vecellio C’è qualche cosa che ricorda in particolare di quei giorni? Per la verità, ci sono tante cose che non ho dimenticato. I cavalli dell’enorme statua all’ingresso del centro equestre dove si svolgevano i giochi; i campi da gara; il percorso di campagna… La prova di cross country era prevista in un parco, lungo un percorso di oltre 7 chilometri. In genere, lo spazio di gara è delimitato da corde o da transenne. Quella volta, però, la “barriera” era formata da giovani soldati e ricordo ancora molto bene le loro divise e i loro mantelli verde militare. Il programma promosso dall’Ambasciata Italiana, che dal 2011 porta nei maggiori musei della capitale russa i capolavori italiani del Rinascimento e del Barocco, a giugno registra due importantissimi appuntamenti. Dal 17 al 19 giugno in Ambasciata e dal 19 giugno in poi all’Armeria dei Musei del Cremlino sarà esposto il San Giorgio di Andrea Mantegna. La tavola, proveniente dalle Galleria dell’Accademia di Venezia, è un mirabile esempio della tecnica dello scorcio dal basso, che l’artista creò sperimentando l’uso della prospettiva per la creazione di spazi illusori che andava popolando di personaggi reali. Il quadro raffigura San Giorgio con ai suoi piedi il drago sconfitto e, sullo sfondo, la città di Selene, dove la leggenda vuole che il santo guerriero abbia ucciso la belva. L’esposizione dell’opera di Mantegna nei Musei del Cremlino di Mosca è un omaggio davvero particolare del Governo Italiano alla capitale della Federazione Russa. Offre l’occasione di ammirare da vicino uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano - ancora relativamente poco conosciuto in Russia e assente dalle ricche collezioni d’arte dei suoi musei - nella rappresentazione di un soggetto particolarmente caro al popolo russo. San Giorgio è, infatti, il santo patrono della città di Mosca e a lui, simbolo della fede trionfatrice sulle forze del caos, sono dedicati numerosi dipinti, non solo nell’ambito dell’iconografia religiosa ortodossa. Un altro capolavoro della pittura italiana, la Flora di Tiziano Vecellio, sarà esposto in Ambasciata dal 25 al 27 giugno e dal 27 giugno fino al 29 settembre al Museo di Belle Arti Pushkin, dove sarà accanto ad altri dipinti del grande colorista veneziano. L’opera, ospitata nella Galleria degli Uffizi di Firenze e in esposizione alle Scuderie del Quirinale a Roma fino al 16 giugno, ritrae una donna dalla bellezza ideale, che con una mano tiene il mantello rosato e con l’altra una manciata di foglie e fiori. Il dipinto è considerato uno dei capolavori del giovane Tiziano per la perfetta armonia di colori e di composizione (“classicismo cromatico”). Opera di grande successo fin dalla sua creazione (1515), insieme con le altre mezze figure femminili che in quegli anni il pittore e la sua bottega produssero, fu di grande impatto sulla pittura contemporanea, entrando a far parte dell’immaginario collettivo nell’arte veneta dell’epoca. (Carolina Tagliafierro) La emoziona essere tornata a Mosca? Sì, tanto. Partecipare alle Olimpiadi fu un’esperienza bellissima. La vittoria fu entusiasmante. Partendo dalla Russia, però, provai un pochino di rimpianto per non aver potuto vedere quasi nulla di una città che, già allora, mi era sembrata molto affascinante. Pensai che avrei tanto voluto tornarci. C’è voluto un po’ di tempo, però ora eccomi di nuovo qui. Questa volta, a guidarmi non è più la tensione della gara ma, piuttosto, il desiderio di scoprire gli angoli più belli della capitale russa. Il Cremlino e le sue Cattedrali, i teatri, i musei, i conventi. E la metropolitana moscovita, che ho sempre desiderato di poter prendere, almeno per una volta… (Antonella Galli) La squadra equestre azzurra alle Olimpiadi del 1980 5 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 APPUNTAMENTI CULTURALI Balletti Concerti Figaro - 12 giugno - ore 19.00 - Palazzo di Stato del Cremlino Ulitsa Vozdvizhenka,1 - metro Aleksandrovskiy sad http://kremlinpalace.org/teatr_kremlevskijbalet/ X Festival “USAD'BA JAZZ” - 15 e 16 giugno - ore 14.00 Usad'ba Arkhangel'skoe - 5 km shosse Il'inskoe (attraverso Volokolamskoe shosse oppure autostrada Moskva - Riga) www.usadba-jazz.ru/ ; www.arkhangelskoe.ru Tciaikovskiy - Concerto per violino (Russkiy Kamerniy Balet “Moskva”) - 13 giugno - ore 19.00 – Teatro “Novaya Opera” Ulitsa Karetniy riad, 3 - metro Pushkinskaya www.novayaopera.ru/ National Russian Show “Kostroma” - 18 giugno - ore 19.30 Sala Grande Concerti “Kosmos”, interno Hotel Kosmos - Prospekt Mira, 150 - metro VDNH www.nationalrussianshow.ru Giselle - 18 giugno - ore 19.00 - Palazzo di Stato del Cremlino Ulitsa Vozdvizhenka,1 - metro Aleksandrovskiy sad http://kremlinpalace.org/teatr_kremlevskijbalet/ Viva Verdi! - 22 giugno - ore 19.00 - Teatro “Novaya Opera” Ulitsa Karetniy riad, 3 - metro Pushkinskaya www.novayaopera.ru/ Il lago dei cigni - 19 giugno - ore 19.00 - Teatro “Novaya Opera” - Ulitsa Karetniy riad, 3 - metroPushkinskaya www.novayaopera.ru/ Show delle stelle internazionali del ballo - 26 giugno - ore 19.00 - Palazzo di Stato del Cremlino - Ulitsa Vozdvizhenka, 1 metro Aleksandrovskiy sad http://kremlinpalace.org/teatr_kremlevskijbalet/ Tristano e Isotta - Frammenti - 20 e 21 giugno - ore 20.00 Tsentr imeni Meyerholda - Ulitsa Novoslobodskaya, 23 - metro Mendeleevskaya, Novoslobodskaya - http://www.meyerhold.ru/ Master Class - Concerto di Vladimir Vasiliev - 27 giugno - ore 19.00 - Teatro “Novaya Opera” - Ulitsa Karetniy Riad , 3 - metro Pushkinskaya - www.novayaopera.ru/ Gioielli - 21 giugno - ore 19.00 - Teatro Bolshoi - Teatral'naya Ploschad', 1 - metro Teatralnaya - http://bolshoi.ru/ Za 6.000 Mil' (Per 6.000 Miglia) - Balletto “Sadler’s Wells” di Londra - Festival Internazionale del Teatro “Chekhov” - 24 e 25 giugno - ore 19.00 - Teatro Mossoveta, sala principale – Ulitsa Bolshaya Sadovaya, 16, Giardino “Acquario” - metro Mayakovskaya - www.mossoveta.ru Romeo e Giulietta - 26 giugno - ore 19.00 - Palazzo di Stato del Cremlino - Ulitsa Vozdvizhenka, 1 - metro Aleksandrovskiy sad - http://kremlinpalace.org/teatr_kremlevskijbalet/ Spartacus - 28 giugno - ore 19.00 - Teatro “Novaya Opera” Ulitsa Karetniy riad, 3 - metro Pushkinskaya www.novayaopera.ru/ Opera O, Mozart! Mozart... - 15 giugno - ore 19.00 - Teatro “Novaya Opera” - Ulitsa Karetniy riad, 3 - metro Pushkinskaya www.novayaopera.ru/ Il Barbiere di Siviglia (in italiano) - 16 giugno - ore 19.00 Teatro Musicale Stanislavskiy i Nemirovich-Danchenko - Ulitsa Bolshaya Dmitrovka, 17 - metro Chekhovskaya www.stanislavskymusic.ru/index.html Il Trovatore (in italiano) - 24 giugno - ore 19.00 - Teatro “Novaya Opera” - Ulitsa Karetniy riad, 3 - metro Pushkinskaya www.novayaopera.ru/ Il Flauto Magico - 26 giugno - ore 19.00 - Teatro Bolshoi - Teatral'naya ploschad’, 1 - metro Teatral'naya - http://bolshoi.ru/ Madame Butterfly - 28 giugno - ore 19.00 - Teatro Musicale Stanislavskiy i Nemirovich- Danchenko - ulitsa Bolshaya Dmitrovka, 17 - metro Chekhovskaya www.stanislavskymusic.ru/index.html 6 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 Spettacoli per bambini Balletto “Sherlok Holmes” (con musiche di Handel, Schubert e di folkloristica irlandese) - 15 giugno - ore 13.00 e 17.00 - Teatr imeni N.I. Sats - Prospekt Vernadskogo, 5 - metro Universitet www.teatr-sats.ru/ (dai 6 anni) Balletto “Cipollino” - 18 giugno - ore 12.00 - Teatr imeni N.I. Sats - Prospekt Vernadskogo, 5 - metro Universitet www.teatr-sats.ru/ (dai 6 anni) Balletto “La Cenerentola” - 18 giugno - ore 19.00 - Teatro “Novaya Opera” - Ulitsa Karetniy riad, 3 - metro Pushkinskaya www.novayaopera.ru/ (dai 6 anni) Buratino - 19 giugno - ore 12.30 - Teatro Kukol imeni Obraztsova - Ulitsa Sadovaya-Samotechnaya, 3 - metro Tsvetnoy Bulvar www.puppet.ru/ (dai 6 anni) Balletto “Lo Schiaccianoci” - 21 giugno - ore 18.00 - Teatr imeni N.I. Sats - Prospekt Vernadskogo, 5 - metro Universitet www.teatr-sats.ru/ (dai 6 anni) Esposizioni “Kino - Foto - Lyudogus” - fino al 18 giugno - Centro Statale delle Arti Moderne - Ulitsa Zoologicheskaya, 13, stroenie 2 - metro Krasnopresnenskaya, Barrikadnaya www.ncca.ru. Foto, oggetti, videoarte, per commemorare i 120 anni dalla nascita di Mayakovskiy Un dipinto di Boris Messerer INDIRIZZI UTILI Ambasciata Italiana tel.: +7(495)796-96-91, +7(499)241-67-86 (centralino) email: [email protected] sito Internet: www.ambmosca.esteri.it Liv Ullman e Ingmar Bergman - fino al 23 giugno - Centro di fotografia “Fratelli Lumiere” - Bolotnaya Naberezhnaya, 3, stroenie 1, area “Krasniy Oktiabr” - metro Kropotkinskaya www.lumiere.ru Consolato Italiano tel.: +7(495)796-96-92, 916-544-9, 916-54-51; negli orari di chiusura del Consolato, e fino alle ore 22.00, in caso di emergenza si può contattare questo numero telefonico: +8(906)038-24-41 email: [email protected] sito Internet: www.consmosca.esteri.it Boris Messerer - fino al 23 giugno - Galleria Tretiakov - Lavrushinskiy pereulok, 10 - metro Novokuznetskaya, Tretiakovskaya - www.tretyakovgallery.ru. Disegni, dipinti e installazioni Rebecca Horn - fino al 21 luglio - MAMM Museo della Arti Multimediali di Mosca - Ulitsa Ostozhenka, 16 - metro Kropotkinskaya - www.mamm-mdf.ru Istituto Italiano di Cultura tel.: +7(495)9165492 email: [email protected] [email protected] sito Internet: www.iicmosca.esteri.it Frans Hals, Mostra di Pittura - fino al 28 luglio - Museo di Stato delle Belli Arti Pushkin - Ulitsa Volhonka, 12 - metro Kropotkinskaya - www.arts-museum.ru Scuola Italiana “Italo Calvino” tel.: +7(499)131-87-00, +7(499)131-87-56, +7(499)131-87-65 email Segreteria: [email protected] email Direzione: [email protected] sito Internet: www.schoolitalia.ru Cappellania Italiana email: [email protected] sito Internet: www.cattoliciitalianiamosca.org Associazioni Femminili Internazionali International Women’s Club of Moscow (inglese): www.iwcmoscow.ru Moscou Accueil (francese):www.site-moskva-accueil.org Damas Latinas (spagnolo): www.damaslatinas.ru American Women's Organization of Moscow (inglese): http://awomoscow.org/ Cipo"ino 7 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 Insieme in Cattedrale Domenica 5 maggio, appuntamento alla Cattedrale Cattolica di Mosca per un momento di catechesi. Un incontro che, durante l’anno, si è ripetuto diverse volte ma che, in quest’ultima occasione, ha avuto un “sapore” particolare. A guidare l’incontro, infatti, è stato S. E. Monsignor Paolo Pezzi, Arcivescovo metropolita dell’Arcidiocesi della Madre di Dio, a Mosca. All’inizio, forse, la sua presenza poteva “intimorire” un po’. In realtà, però, credo che, come me, molti dei partecipanti siano subito rimasti stupiti nel sentire come egli si sia raccontato con una semplicità per nulla scontata. È stato bello scoprire che, anche per lui, la giornata ha un inizio diverso se, invece che lasciarsi invadere dai mille impegni quotidiani, si ha la capacità di rivolgere lo sguardo a Cristo. E ancora, di come per un Vescovo sia importante essere sempre aperto al dialogo, perché nella chiusura si ha solo da perdere. Ancora più straordinarie le domande che Monsignor Pezzi ha provocato in molti dei presenti all’incontro. Genitori che, come me, si domandano, quotidianamente, come sostenere i propri figli, che stanno vivendo in realtà diverse, particolari, “sfalsate” rispetto a quella da cui provengono. A causa dei “movimenti” professionali di noi genitori, infatti, i nostri bambini, i nostri ragazzi, si ritrovano a cambiare con grande frequenza Paese, cultura, scuola, amici. Spesso, noi adulti rimaniamo spiazzati nel vedere come le differenze non incidano sui loro rapporti di amicizia. Per contro, però, non sempre ciò con cui devono confrontarsi è facile da comprendere per loro (e in un Paese com’è la Russia oggi, forse l’aspetto del consumismo “sfrenato” è quello più difficile da gestire. Soprattutto per i più piccoli, che credo fatichino a capire perché si dovrebbe distruggere un oggetto solo per il gusto di farlo. O meglio, solo perché si ha già a disposizione l’ultimo, ancor più tecnologico, modello…). Come stargli vicini, allora, come aiutarli a non perdere il contatto con la realtà e a mantenere vivi i loro valori? Nell’incontro con Monsignor Pezzi ci è stato ricordato che i nostri figli imparano da ciò che vedono e il loro sguardo è sempre fisso su di noi. Anche se non sempre ce ne rendiamo conto, siamo noi, innanzitutto, a dover avere delle ragioni valide che muovono i nostri passi. Perché siamo “Cristiani nel mondo” e quindi, anche noi, “Testimoni”. Un ringraziamento particolare a Don Giampiero Caruso e ad Anna Orlandi Iannuzzi, che hanno reso possibile questa giornata. E a Caterina, Francesca, Giulia, Giada e Martina, che intrattengono sempre i nostri figli, permettendoci di partecipare agli incontri di catechesi. (Marta Bellucci) Cinema cinema cinema Al via la 35a edizione del Festival Cinematografico Internazionale di Mosca Dopo la Mostra del Cinema di Venezia (nata nel 1932), è il festival cinematografico più antico del mondo. La prima edizione del MIFF - Moscow International Film Festival, infatti, si tenne nel 1935, con la giuria presieduta da Sergei Eisenshtein, il grande regista russo che ha firmato La corazzata Potemkin. L’edizione di quest’anno si terrà dal 20 al 29 giugno e avrà in concorso 14 film, tra i quali sarà scelto il vincitore del San Giorgio d’Oro. Ad aprire la rassegna sarà World War Z, del regista Marc Forster, con Brad Pitt, ospite della cerimonia di apertura. Il Festival, che dal 1995 è diventato un appuntamento annuale, ha costruito la sua politica culturale dedicando per molte edizioni una particolare attenzione al cinema dell’Est europeo, alle cinematografie minori dei diversi continenti e a tutti i generi prodotti al di fuori dei grandi circuiti. Numerosissimi sono stati i grandi nomi del cinema mondiale che hanno partecipato alla manifestazione. Tra i vincitori del San Giorgio d’Oro ci sono anche gli italiani Fellini, Scola, Germi, Rosi, Nichetti, i fratelli Taviani. Sebbene ci sia stata una graduale apertura anche verso le grandi compagnie cinematografiche mondiali, gli organizzatori hanno conservato lo stesso spirito che ha animato da sempre il festival, ossia quello di incontro tra cineasti accomunati dallo stesso amore per il cinema. L’edizione di quest’anno, come sottolineato dal direttore artistico Kirill Razlogov, punta in particolare sui giovani registi e sul cortometraggio, che molto spesso è il genere con cui essi debuttano nel mondo del cinema. L’unico film italiano in concorso è Spaghetti story, del giovane regista Ciro De Caro, alla sua prima esperienza cinematografica. Il film racconta la storia di quattro ragazzi in cerca della propria strada e del loro incontro con una giovane prostituta cinese, che cambierà le loro prospettive di vita. Il film è in programmazione domenica 23 giugno, alle ore 16.30, al cinema Oktyabr, in ulitza Novy Arbat, 24. (Carolina Tagliafierro) Per maggiori informazioni sul Festival: www.moscowfilmfestival.ru Per informazioni sul film Spaghetti story: www.spaghettistory.com Monsignor Paolo Pezzi e Don Giampiero Caruso 8 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 Alla scoperta della Russia Le notti bianche di San Pietroburgo città, avvolta in una “misteriosa” nebbia, assume un aspetto quasi irreale. Passeggiare sulla Neva a tarda notte e guardare i ponti aprirsi è una delle esperienze più romantiche che abbia mai fatto. I ponti sono tanti, uno diverso dall’altro, ma tutti illuminati in modo suggestivo. Le strade sono piene di gente, turisti e locali; c’è chi passeggia mano nella mano, chi sorseggia una birra, chi suona… Tutti sono felici e con l’unico desiderio di godersi la serata. I ponti si aprono ogni notte tra la 1.30 e le 5.00, per permettere il passaggio alle barche cariche di merci, alle grandi navi e ai pescherecci. Il ponte più bello e scenografico è quello di fronte all’Hermitage, il Dvordovyi Most (il Ponte del Palazzo). Stando dal lato dell’Hermitage, si vede la Fortezza dei Santi Pietro e Paolo, uno spettacolo meraviglioso e un ricordo indimenticabile. Solo un’accortezza: prima di passare da una parte all’altra di un ponte, fate attenzione a dove si trova il vostro albergo, per non rischiare di rimanere bloccati sulla sponda sbagliata del fiume… Le cose da vedere a San Pietroburgo sono moltissime. Io approfitterei di questo periodo, però, per visitare le residenze estive degli Zar, come Peterhof e il Palazzo di Caterina per esempio, con i loro bellissimi parchi. Per raggiungerle, potreste prendere il Peterhof Express (www.peterhof-express.com), un aliscafo che, lungo la Neva, vi porterà in soli 30 minuti ad ammirare le meravigliose fontane della reggia di Pietro il Grande. E ancora in barca, potreste fare un giro per la città. San Pietroburgo è soprannominata la “Venezia del Nord”, perché si sviluppa fra isole, isolotti, canali e ponti. Vederla dall’acqua è emozionante e permette di scoprirne anche gli angoli più nascosti (per maggiori informazioni sui tour disponibili: www.boattrip.ru). Durante il periodo delle “Notti Bianche”, la città non si ferma mai. Spettacoli, manifestazioni, concerti e festival sono numerosissimi (poiché è alta stagione, ricordate di prenotare in anticipo alberghi, tour e biglietti). Impossibile menzionarli tutti, ma tra i più importanti c’è sicuramente il 21mo festival musicale “Le stelle delle Notti Bianche” che durerà dal 24 maggio al 28 luglio. Ideato nel 1993 da Valery Gergiev, direttore generale e artistico del Teatro Mariinsky, il festival ha in programma opere, balletti e concerti sinfonici. Per l’apertura sono previsti Rusalka, sul nuovo palcoscenico del Mariinsky (inaugurato il 2 maggio scorso), e il Lago dei Cigni nella sede storica del Teatro (www.mariinsky.ru/en). Se invece siete appassionati di sport, domenica 30 giugno si terrà la 24esima edizione della Maratona di San Pietroburgo “Ergo White Nights International Marathon”. E se ancora non vi sentite pronti per i 42 Km, potete iscrivervi a quella da 10 Km (www.wnmarathon.ru). Una delle manifestazioni più belle è sicuramente quella che si svolge nella seconda metà di giugno: “Alye Parusa” (letteralmente, “Vele Scarlatte”). Un ponte che si apre su"a Neva Finalmente il lungo inverno russo è finito. Finalmente è arrivata la luce. Dopo tanto buio invernale, adesso il sole sembra non spegnersi più. I giorni sono infiniti, la notte appare brevissima. All’inizio, pensavo fosse impossibile dormire durante l’estate. Abituata ad addormentarmi solo al buio assoluto, mi chiedevo come le case potessero essere prive di tapparelle. Adesso, però, dopo anni in questo Paese, mi sono abituata. Anzi, capisco. È come se, dopo tanto buio, ci si dovesse ricaricare, assorbire la maggior quantità di luce possibile, immagazzinarla per l’inverno successivo. Questa luce dà energia, buon umore e, quando anche il sole splende, io ho l’impressione che tutti per strada sorridano. O almeno, io lo faccio! Sarà forse per questo motivo che mi sono innamorata di San Pietroburgo durante le cosiddette “Notti Bianche” - ovvero fra fine maggio (a partire dal 25/26 del mese) e metà luglio (fino al 16/ 17) - quando il sole sembra non tramontare mai. La città è sempre affascinante, con la neve, la pioggia, il vento. In questo periodo, però, diventa addirittura magica. È un’esperienza unica da vivere: la luce sembra attenuarsi verso le 23.00 ma in realtà la notte non arriva mai (il giorno più “lungo” è il 21 giugno) e la continua... 9 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE La festa, che quest’anno si terrà il 24 giugno, dura tutta la notte e celebra la fine dell’anno scolastico, per augurare a tutti gli studenti che si avverino i loro sogni. L’evento ricorda la storia di una povera ragazza, Assol, alla quale un giorno fu predetto da un anziano che un principe sarebbe venuto a prenderla con una nave dalle vele rosso scarlatto. Assol gli credette e non ascoltò chi la derideva. Passarono molti anni e un giorno un capitano si innamorò di lei; venuto a conoscenza della storia, si presentò ad Assol con una barca dalle vele rosso scarlatto, per realizzare il sogno della sua amata. Ogni anno, a San Pietroburgo si ricorda questa storia con l’arrivo, davanti all’Hermitage, verso le 2 di notte, dell’antico veliero dalle vele scarlatte, accompagnato da fuochi d’artificio. Si celebrerà, per la seconda volta, il 13 luglio, il “Festival dei colori”, una manifestazione che si ispira all’Holi Festival indiano. Una sorta di carnevale durante il quale, invece di tirarsi i coriandoli, ci si lanceranno direttamente i colori! E ancora, il jazz festival “White Nights swing” (1.06/31.07); la nona edizione del festival “White Nights of romantic music” (1.06/31.07); il 12mo “International Festival of argentinean tango White Nights tango” (12.06/16.06); l’“International Film Festival Festival of festivals 2013” (25.06/30.06); la 12ma edizione dell’“International Sand Sculpture Festival” (1.07/31.08). Per maggiori informazioni: www.stpetersburgguide.com. Vi auguro di trascorrere una magnifica vacanza a San Pietroburgo. Ricordate, però, che visitandola in questo periodo rischierete di innamorarvene perdutamente. Per sempre… (Cristina Ciotti) ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 La festa di Alye Parusa Letture consigliate Gian Paolo Caselli, La Russia nuova. Economia e storia da Gorbačëv a Putin, Mimesis Edizioni, Milano, 155 pp., 14 euro Il grande Fëdor Ivanovič Tjutčev (1803 - 1873) scriveva in una delle sue poesie: “La Russia non si intende con il senno, né la si misura col comune metro: la Russia è fatta a modo suo, in essa si può soltanto credere”. Eppure, chi si trova a vivere nella Federazione Russa, tra luoghi meravigliosi ed evidenti contraddizioni, sente la necessità di addentrarsi maggiormente nella storia di questo Paese, per trovare delle chiavi di lettura sul presente e rispondere ai tanti interrogativi che la realtà suscita. Il nuovo saggio di Gian Paolo Caselli (docente di politica economica presso l’Università di Modena e Reggio-Emilia) ricostruisce la storia della Federazione Russa dal periodo della Perestrojka ai nostri giorni, spiegando i meccanismi economici, politici e sociali che hanno portato all’odierna situazione del Paese. I numerosi grafici arricchiscono l’esposizione e forniscono dati interessanti, poco noti al grande pubblico. Una lettura sicuramente impegnativa, ma capace di appassionare chi non è indifferente alla vicende russe. (Alessandro Salacone) Inno a San Pietroburgo T’amo creatura di Pietro, Amo il tuo grave ed armonioso aspetto, Il regale corso della Neva, Delle sue rive il granito, Delle tue cinte il rabesco di ghisa, Delle tue notti malinconiche Il diafano crepuscolo e lo splendore illune, Quando nella mia stanza, scrivo, leggo senza lampada, E sono chiare le dormienti moli Delle strade deserte, e luminosa dell’Ammiragliato la cuspide, E, alla notturna tenebra non concedendo il passo Nel dorato cielo, L’una alba a dare il cambio all’altra S’affretta, dando alla notte mezz’ora. Alexander S. Pushkin, dal “Cavaliere di bronzo” (1833) 10 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 Mosca al volante zione” dei singoli guidatori sull’avvicinarsi della prima nevicata, però, non è sempre così precisa. E allora spesso - complice un po’ anche la pigrizia… - si finisce per ritrovarsi in coda in una delle interminabili, e snervanti, file che si formano davanti ai gommisti. Da un punto di vista giuridico, non vi è differenza fra le gomme da neve e quelle chiodate. La scelta è personale; da ricordare, però, che i pneumatici invernali sono obbligatori anche sulle auto a 4 ruote motrici. Quando siete alla guida, fate sempre molta attenzione ai pannelli stradali quadrati con il fondo azzurro, posti in alto rispetto alla strada e appesi a sostegni vari o a fili elettrici. Sono questi pannelli, infatti, che segnalano tutto quello che si può, e non si può, fare. Fate attenzione, per esempio, a dove è possibile, sulle strade di grande scorrimento, fare inversione per cambiare il senso di marcia. Anche se c’è il semaforo verde, ricordate che si può girare a destra o a sinistra solo quando si accende il relativo segnale di svolta. E ancora, che non sempre si può oltrepassare la linea tratteggiata. In caso di incidente, se possedete una polizza Kasko mettetevi immediatamente in contatto con la vostra assicurazione e seguite le istruzioni che vi verranno date. Se invece disponete solo di una polizza civile (OSAGO), armatevi di pazienza e aspettate l’arrivo della Polizia (per contattarla, digitate il numero 112 o, dal cellulare, 020; l’ambulanza, invece, risponde allo 030). Un’ultima indicazione a proposito del parcheggio. I grandi centri commerciali sono tutti dotati di parcheggi sotterranei, nella maggior parte dei casi gratuiti per periodi di tempo limitati ma comunque sufficienti per poter fare la spesa. Altri parcheggi privati si trovano in tutto il centro città, in particolar modo nei pressi delle attrazioni turistiche: il costo orario è direttamente proporzionale all’importanza dei monumenti più vicini. Sempre in centro, in alcune zone il parcheggio “a raso”, ovvero sulla strada, è diventato a pagamento e questa modalità si sta progressivamente estendendo di quartiere in quartiere in tutta l’area all’interno della cerchia dei bulevar. Assolutamente sconsigliato parcheggiare sulle strisce pedonali, sui marciapiedi, ai lati della Tverskaya e dei grandi viali a scorrimento veloce (Kutozovski e Novyj Arbat, per esempio): forse, non troverete una multa per divieto di sosta ma, quasi sicuramente, la vostra auto verrà rimossa. (Lidia Abiuso. Ha collaborato Andrea Zavattaro, del Consolato d’Italia a Mosca) Traffico in città Guidare a Mosca non è affatto semplice, soprattutto in considerazione del fatto che, con i suoi oltre 11 milioni di abitanti “ufficiali”, la capitale russa è una delle più grandi e popolate metropoli al mondo. Ed è sicuramente una delle più trafficate. In città circolano milioni di vetture, dalle vecchie utilitarie d’epoca sovietica agli enormi e moderni SUV. E, in alcuni giorni della settimana, tutte queste macchine sembrano essere ancora più numerose. Il venerdì, per esempio, a partire dal primo pomeriggio, il traffico è del tutto congestionato, perché la maggior parte dei moscoviti si mette in coda per uscire dalla città per il fine settimana. E la stessa cosa avviene la domenica sera, quando tutti in direzione di marcia contraria - rientrano in centro. Oltre al traffico, a rendere “impegnativa” la guida a Mosca è anche la Polizia stradale (GAI) che, anche nelle freddissime serate d’inverno, può tenere gli automobilisti fermi a lungo sulla strada per interminabili controlli. Indipendentemente dall’irregolarità che vi verrà contestata, se la Polizia dovesse fermarvi vi saranno richiesti tutti i documenti possibili e immaginabili oltre che, se ritenuto necessario, il controllo del tasso alcolico (il limite è 0,3 g/l: superarlo potrebbe costarvi una grave ammenda se non addirittura il ritiro della patente). Per evitare problemi, dunque, ricordate di avere sempre con voi, in originale, tutti i documenti necessari: il libretto di circolazione, rilasciato dalla Polizia, che attesta l’avvenuta immatricolazione dell’auto; la patente italiana (o, per chi la possiede, quella russa), sempre con la traduzione legalizzata dal proprio Consolato o da un notaio russo; l’assicurazione civile (la cosiddetta OSAGO, che non copre praticamente nulla ma che è obbligatoria e va quindi fatta); il passaporto con il relativo visto o, per i diplomatici, la kartocka di accreditamento. Oltre ai documenti, conviene avere con sé anche una piccola farmacia di primo soccorso e alcuni “strumenti” assolutamente indispensabili durante il lungo inverno russo. I sedili e il volante riscaldabili, per esempio, possono davvero fare la differenza, soprattutto quando si sale in macchina la mattina presto e, fuori dall’abitacolo, la temperatura è parecchio sotto lo zero. Nei mesi invernali le strade sono piene di un fango talmente vischioso che le spazzole faticano a togliere dai vetri. Avere in auto una buona riserva di liquido tergicristallo (ovviamente non a base di sola acqua, per evitare che tutto l’impianto si blocchi fino al disgelo primaverile…), allora, diventa fondamentale; così come lo sarà tenere sempre a portata di mano una spazzola per la neve e un raschietto per il ghiaccio. Questo consiglio potrebbe sembrare un’ovvietà. Alla prima grande nevicata, però, vi renderete conto di quanto spessa possa essere la coltre bianca che ricopre la vostra auto… Per quanto riguarda il cambio dei pneumatici, per non farsi trovare impreparati bisognerebbe montare le gomme da neve alla fine di ottobre (e tenerle poi fin verso la fine di marzo). L’“intui- Strade in cerchi La città di Mosca si espande ad anelli concentrici che partono dal Cremlino, secondo uno schema che si era formato con gli accampamenti militari dislocati attorno alla prima fortezza del Principato di Moscovia. Il primo anello concentrico, cosiddetto dei bulevar (Strastnoj, Tverskoj, Petrovskij, etc.), ricalca la prima, vecchia cinta muraria della capitale zarista. L’anello dei giardini, il secondo, rappresenta la prima espansione della città e venne così chiamato perché delimitava, appunto, la città dalle ville con i giardini che sorgevano nell’allora periferia moscovita. L’enorme crescita della città nei secoli successivi ha costretto gli urbanisti a ricalcare questo schema concentrico: è così che sono apparsi, nel tempo, il MKAD, l’anello circolare attorno a Mosca, e il terzo anello, una sorta di raccordo anulare all’interno della capitale stessa. Ora, si sta prevedendo di costruire un ulteriore raccordo anulare tra il terzo anello e il MKAD e uno addirittura all’infuori del MKAD, usufruendo di quella strada (che i russi chiamano betonka) costruita in passato nella Regione di Mosca per il trasporto rapido dei mezzi militari in caso di attacco al cuore dell’impero sovietico. Tutti gli anelli, a eccezione dei bulevar, hanno più di 6 corsie e sono decisamente più pericolosi quando il traffico è scarso, poiché è proprio allora che gli automobilisti pigiano con maggior facilità sull’acceleratore. (L. A.) 11 ASI MOSCA - ASSOCIAZIONE SIGNORE ITALIANE ANNO I NR. 3 GIUGNO 2013 ghiaccio. Gli occhi sono rivolti verso il basso, il collo, la testa, le spalle si curvano in avanti, le braccia sempre libere per assicurare l’equilibrio. Bisogna passare indenni l’inverno a costo di trasformarsi nel “gobbo di Notre Dame”. Convinti di questo goffo modo di deambulare, dimentichiamo che un altro pericolo pende dall’alto come una spada di Damocle: dai cornicioni dei palazzi penzolano minacciose lunghe, grosse, pesanti e acuminate stalattiti e a volte anche le gambe degli uomini arancioni. Questi, per lo più Tagiki o Uzbechi, armati di pale ma privi di qualunque tipo di protezione, hanno il compito di spolverare i tetti dalla neve. Quindi dall’alto possono anche cadere grossi pezzi di neve e chissà, forse, si spera di no, di tanto in tanto, cade anche un omino arancione. E poi si dice che è pericoloso vivere a San Paolo o a Pretoria? Essendo difficile camminare guardando in basso e in alto allo stesso tempo, ci si lancia in calcoli di probabilità. Quante fratture all’anno per caduta su ghiaccio? Quanti casi di feriti, per non dire altro, nel caso di cadute di stalattiti o cumuli di neve dai tetti? Quanti uomini arancioni perdono l’equilibrio? Non ci è dato saperlo… Allora, si opta per il pericolo dalla connotazione a noi più familiare e meno grave: le fratture! E si cammina gobbi gobbi. Dopo ogni inverno c’è sempre una primavera. La primavera moscovita è annunciata dalla festa di Maslenitsa, dalle giornate che si allungano e dal disgelo. Si bruciano le streghe, si cammina nel fango simile a sabbie mobili, si allagano le strade e si prende l’aereo per destinazioni soleggiate. Al rientro, l’estate è esplosa, gli alberi sono in foglie, i bulevar sono bordeggiati da caffè e ristoranti con tavolini all’aperto in stile parigino. Nell’aria aleggia un profumo di vernice e pece, perché è necessario ripristinare i danni provocati dal ghiaccio. Gli uomini arancioni, sopravvissuti all’inverno, con i camioncini preistorici, con cui precedentemente hanno portano via la neve, adesso riversano tonnellate di prato in rotoli nei parchi. I mosaici di capsule di bevande, alcoliche e….alcoliche, formatisi sui prati spogli vengono così coperti. Come i tappeti erbosi, anche noi ci srotoliamo e recuperiamo tutti i centimetri della nostra altezza. Stupefatti, allunghiamo il passo e riprendiamo ad ammirare la bellissima architettura di Mosca. I parchi rinvigoriti accolgono su ognuna delle loro panchine un party. A distanza di pochi metri l’uno dall’altro, ecco il party degli studenti, quello dei teenager, delle persone di mezza età, di solo uomini, per le ricorrenze… C’è perfino quello dei barboni, che si alimenta degli avanzi degli altri. Ce n’è per tutti i gusti, e dato che l’alcol agevola la socialità, come in un pub crawl, un giro di bar, è possibile passare da un panchina party all’altro. Peccato che, proprio quando Mosca è al suo massimo splendore, ci aspetta una soleggiata vacanza sulle spiagge italiane! La morale è: in inverno, camminate raso muro, evitate le vie strette, privilegiate i marciapiedi larghi, compratevi le scarpe chiodate; oppure, spostatevi solo in macchina. In primavera, dedicatevi alle pulizie di casa o lasciate la città. In estate, passeggiate, godetevi Mosca, fermatevi nei caffè e cenate all’aperto. Oppure andate al parco Gorky e sfoggiate le vostre mises estive! Nikita Il disgelo moscovita Nikita. Chi si nasconde dietro questo pseudonimo? Una donna o un uomo (nome esclusivamente maschile in russo, in altre lingue si declina anche al femminile)? Nikita è tutti noi, alle prese con la quotidianità della vita a Mosca. Con ironia e acuto spirito di osservazione, Nikita ci aiuta a riflettere sulla realtà del Paese che ci ospita. E sulla, a noi sconosciuta, natura umana dei nostri “concittadini”. Nikita - nome che deriva da Nicola, il Patrono della Russia significa “vittorioso, invincibile, inconquistabile”. “Inconquistabile”, come a volte può apparire Mosca. “Vittoriosa”, come tutti noi che viviamo questa città. I “ l grande disgelo era cominciato, la neve e il ghiaccio sciolti venivano giù dai tetti come pioggia a bassa quota. Gli stranieri si sorridevano nei ristoranti, superstiti di una catastrofe, ammutoliti dal sollievo. L’andirivieni tra edifici surriscaldati e strade gelide, l’interminabile svestirsi e rivestirsi, l’estenuante inverno russo, che nessun essere umano sano di mente sceglierebbe di sua spontanea volontà, erano finiti. E sembrava un miracolo”.* Mmmmh… È lecito riportare questa citazione? Ma sì, tanto chi non ha ancora passato l’inverno a Mosca non crede a tale affermazione, troppo incredibile! Chi invece lo ha già passato ci si ritrova pienamente e questo fatto lo riempie così di gioia da non ricordarne la drammaticità. Diciamo che l’uomo si abitua a tutto, l’uomo si adatta a tutto, l’uomo si rassegna. Quando il freddo e la neve arrivano, camminare per le strade è come un percorso a ostacoli, con cumuli di neve e stretti corridoi di marciapiede liberi dalla neve, ma coperti da una vile lastra di *A.D. Miller, L’amante russa, Frassinelli Hanno collaborato a questo numero: Lidia Abiuso, Marta Bellucci, Maria Federica Cavalcante, Cristina Ciotti, Demetrio Ferri, Antonella Galli, Valentina Giannangeli, Anna Orlandi Contucci, Claudia Paoleschi, Elisabetta Pedano, Dora Quadranti, Alessandro Salacone, Pina Scardigno, Carolina Tagliafierro, Karina Torskaya, Angela Valente, Andrea Zavattaro. 12