Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Anno XI - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Mantova - Euro 0,20
GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA
Eurofollie
Eurofollie
Aperitivo
Aperitivo
sotto
sotto le
le stelle
stelle
N. 61 - AGOSTO 2005
IlIl Mantova
Mantova
in
in serie
serie B
B
sommario
3
Editoriale - Eurofollie
5
Idromeccanica Lucchini
6
Aperitivo sotto le stelle
7
Salute - Le cellule staminali
9
Quattro bagole
10
Spazio giovani - Terrorismo: un’incubo senza fine
11
Spazio giovanissimi - Appunti di viaggio
12
Noi e la legge - Riforma Biagi
13
Noi e il fisco - Assunzione di extracomunitari
Arte e dintorni
14
Giovanni Pegoraro
16
Clint Comics
17
Magia nell’orto
18
L’organo restaurato
19
Parole e musica
20
A.C. Calcio Guidizzolo
22
Il Mantova in serie B
24
Rebecco alla ribalta
26
Cronaca
34
Gruppo Micologico Naturalistico
35
Tacabanda
36
Notizie dall’Amministrazione
In copertina:
Il capitano del Mantova,
Mattia Notari ed il
preparatore atletico,
Ilario Stragliotto
2
Giugno 2005
Un momento del corteo da Rebecco alle Baite
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi dell'art.10 legge 675/96
I dati in possesso della redazione de "la Notizia" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostro
possesso anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere la cancellazione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione dei
dati od opporsi al trattamento stesso.
editoriale
Andrea Dal Prato
Uscire dall'euro è ora impossibile.
E' deciso: ci teniamo la moneta unica ma buttiamo a mare, con sollievo,
dieci anni di follia unica.
Dieci anni in cui non era possibile pronunciare la parola "Europa" senza
accompagnarla dagli osanna.
Dieci anni in cui il termine "Europa" era sinonimo di virtù, e guai anche a
trovarne il più piccolo difetto.
Dopo i referendum di Francia e Olanda, il direttore della Repubblica Ezio
Mauro parla di «europeismo senza politica e senza passione costruito come
un meccano di regole interne ed esterne». O sul Corriere della Sera si parla
di «costruzione elitaria e tecnocratica qual è l'Europa» chiedendosi se potrà
mai «diventare democratica».
E adesso diventa per tutti difficile
rifugiarsi dietro il totem di Bruxelles.
Ma è possibile che la costruzione
elitaria e tecnocratica la scoprano
solo adesso?
Come si può pensare che i cittadini
sentano propria un'istituzione che produce inutili dossier al ritmo di quattro
pagine al minuto, dove per ottenere un finanziamento alla coltivazione del
tabacco bisogna superare 159 passaggi, dove si discute per dieci anni per
stabilire che il cetriolo per essere un cetriolo deve «disegnare un arco di 10
millimetri»?
Come si può dire "sì" ad una Europa dove per definire un uovo al tegamino
si spendono 26.900 parole e dove per sapere se un lupino è dolce non basta
assaggiarlo, ma bisogna elaborare la «prova di amarezza dei lupini» facendo ricorso al «metodo scientifico elaborato da Von Sengbusch, Ivanov e
Eggerbrecht tra il 1939 e il 1947»?
Sembrano scherzi, ma non lo sono.
Tutte leggi, norme europee, vidimate e timbrate, da schiere di euroburocrati, circa 30mila, sparsi nelle varie sedi, dove per altro ogni anno si compiono nuovi imponenti lavori.
Com'è possibile pensare di poter far sopravvivere una Europa a forza di
comitati e supercomitati che spesso nascondono soltanto gettoni da passare a parenti e amici?
Quando dovevano stabilire la differenza tra whisky e cognac gli esperti
dell'Ue si sono riuniti in conclave per sei mesi. Appena usciti hanno annunciato: i superalcolici sono stati classificati.
Eurofollie
Siamo lieti che oggi ci si renda conto che c'era un «europeismo senza passione», che l'Europa è «elitaria e tecnocratica», e che ai cittadini tutto questo non va giù.
Solo ci chiediamo: ci volevano proprio due scoppole così per arrivarci? Non
bastava la curvatura del cetriolo? Bisognava arrivare alla figura del cavolo?
E perché quando qualcuno osava dire le stesse cose, in piena euforia europeista, veniva additato al pubblico ludibrio? Per farla breve: non sarà che
certi esperti sono un po' meno esperti di quello che sembra? E che l'Europa
è una cosa troppo seria per lasciarla a loro?
3
A G E N D A
NUMERI UTILI
DIRETTORE
RESPONSABILE
Andrea Dal Prato
CAPO REDATTORE
Graziano Pelizzaro
REDAZIONE
Elisa Corradi
Marco Badini
Giusi Nobilini
Elodio Perani
Antonio Malagutti
Marika Busca
COLLABORATORI
Sergio Desiderati
Franco Mondadori
Giulia Avanzi
Mariavittoria Spina
Francesca Cappa
Laura Leorati
Francesca Cargnoni
Giorgio Arienti
Cristina Delmenico
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Luca Piazza
Giovanni Zangobbi
Sira Castagna
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Claudia Dal Prato
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4
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TEATRO COMUNALE - tel. 335 422406
ORATORIO SAN LORENZO - tel. 335 1211999
CASA DI RIPOSO “V.RIZZINI” - tel. 0376 819120
ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059
ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023
PARROCCHIA BIRBESI - tel. 0376 819602
PARROCCHIA GUIDIZZOLO - tel. 0376 819052
POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091
SISAM (ACQUEDOTTO) - 800 859370 - 0376 771869
PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388
PRENOTAZIONE AMBULANZA - tel. 349 8608653
UFFICI COMUN ALI
ORARIO DI APERTURA
Da lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13
Sabato: dalle 10 alle 12
Ufficio Tecnico:
lunedì, mercoledì e sabato dalle 10 alle 12,30
Assistente sociale:
martedì e venerdì dalle 10 alle 13
BIBLIO TECA
ORARIO DI APERTURA
merc. - ven.
9-12 (estivo) 9-12 (inv.)
lun. - mar. - giov. 15-19 (estivo) 14,30 -18,30 (inv.)
AMBUL AT ORI MEDICI
• Dr.ssa Ghisolfi Emi
Prenotazione visite: 0376 689604 (8-12)
Ambulatorio 0376 840433 - abitazione 0376 818011
Lun. Ven.: dalle 16,30 alle 19 (su appuntamento)
Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 12,30
• Dr. Galvani Orfeo Valerio
Prenotazioni visite: 0376 819794
Ambulatorio 0376 819794 - abitazione 0376 819096
Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30
Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)
• Dr. Ponti Giuliano
Ambulatorio 0376 819475 - abitazione 0376 819177
Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12,30
Gio.: dalle 16,30 alle 19
• Dr.ssa Angela Gatti
presso l’AVIS di Guidizzolo
Martedì: dalle 11 alle 12
Venerdì: dalle 17,30 alle 18,30
Birbesi
9,30-10,30
16-17
• Pediatra di base D.ssa Cavalli Giancarla
Per appuntamenti tel. 0376 868173
ORARIO DI VISITA OSPEDALE
Castiglione delle Stiviere
Feriali:
14/15
Festivi: 10,30/11,30
14/16
18,30/19,30
18,30/19,30
NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO
tel. 800-228521
PRONTO INTERVENTO MEDICO - 118
ASSOCIAZIONI
Ass. Naz Carabinieri - tel. 338 2507927
Amici di Rebecco - tel. 0376 819678
Aido - tel. 0376 223001
Altri Mondi - tel. 0376 819478
Anspi Birbesi - tel. 0376 849602
Anspi Guidizzolo - tel. 0376 819052
Arca - tel. 0376 818417
Arci-Uisp - tel. 0376 819229
Associazione Artigiani - tel. 0376 819528
Associazione Commercianti - tel. 0376 818494
Contro l’insuffic. respiratoria - tel. 0376 849599
AVIS - tel. 0376 840177
Bocciofila - tel. 0376 818479
Calcio Guidizzolo - tel. 0376 818291
Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189
Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326
Corale B.V. Di Lourdes - tel. 0376 819052
Corpo Bandistico - tel. 0376 840090
CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253
Freebikers Guidizzolo 2000 - tel. 0376 818344
Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516
GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240
Pro-Loco - tel. 340 8449773
Pescasportiva Guidizzolese - tel. 0376 819064
Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 819115
PIAZZOL A RIFIUTI
ORARIO DI APERTURA
Lunedì e Mercoledì dalle 14,30 alle 17,30
Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30
CIMITERO
Tutti i giorni dalle 8 alle 19
S. MESSE
GUIDIZZOLO
Feriali:
7 - 18 (invernale 17 - 20)
Prefestivi:
19 (invernale 18)
Festivi:
8 - 9,30 - 11 - 18 (invernale 17)
BIRBESI
Feriali:
Festivi:
mart. giov. 8,30 prefestivi 18,30 (estivo)
prefestivi 18,00 (invernale)
9,30
REBECCO
Prefestivi 18 (invernale 17)
di Graziano Pelizzaro
Idromeccanica Lucchini
Inaugurata, nei giorni, scorsi la nuova prestigiosa
sede della Idromeccanica Lucchini.
Posta in via Cavriana, all'inizio di un'area che ospita
diversi altri insediamenti artigianali, la nuova prestigiosa sede si nota subito per la cura con cui è stata
allestita, a partire dai prospetti esterni, fino agli
allestimenti interni. Una nuova sede per un'azienda
in espansione, alla quale la vecchia sede di via
Vittorino da Feltre risultava ormai inadeguata.
Fondata nel lontano 1947, la “Idromeccanica
Lucchini”, oggi gestita da Massimo ed Emanuele,
figli di Dino Lucchini, fondatore della medesima
insieme al fratello Angelo, ha conosciuto un
costante sviluppo ed alcune significative mutazioni
per seguire un mercato che è andato via via specializzandosi.
Attualmente l'Idromeccanica Lucchini è azienda primaria a livello nazionale nella produzione di serre e
di impianti di irrigazione. Anche ora, come in passato, rimane molto forte l'attenzione ad un mondo in
costante evoluzione.
La nuova sede quindi offre le migliori condizioni per
consolidare ed incrementane lo sviluppo.
E, si sa, nei periodi di congiuntura internazionale,
un'azienda che continua a garantire un lavoro a
diverse famiglie, non può che far piacere.
Sabato 23 luglio,
taglio del nastro
saluto agli ospiti
presenti
all’inaugurazione
5
Aperitivo sotto le stelle
Nell’ambito delle manifestazioni fieristiche riuscita serata dell’Associazione
Commercianti Guidizzolesi
...in realtà alle 19 quando tutto è cominciato le
stelle non c'erano ancora, ma lui, il protagonista
indiscusso della serata, c'era: Lorenzino, l'aperitivo di Guidizzolo, creato dalla fantasia della neo
nata Associazione Commercianti di Guidizzolo.
Per settimane i membri dell'associazione si sono
incontrati in lunghe riunioni, con il solo obiettivo di
inventare qualcosa di nuovo, capitanati dal
Presidente Riccardo Tenedini, hanno cercato un
modo per connotare di innovazione una serata
d'estate, e soprattutto hanno cercato di risvegliare la curiosità della gente, per trascorrere insieme
una serata speciale, e i guidizzolesi hanno accolto
l'invito!
altro, poi tre, quattro… seicento, settecento,
tanto lavoro indubbiamente, ma tanta soddisfazione. Ed ecco come dalle lunghe serate trascorse
ad organizzare, inventare, magari qualche volta
anche discutere, è nata un'idea, trasformata in
progetto, e alla fine realizzata.
“Aperitivo sotto le stelle” …la promessa è stata
mantenuta… il cielo si è riempito di stelle e la
festa è proseguita tutta la serata.
Lorenzino non è solo un aperitivo, rappresenta il
simbolo vincente della voglia di dare a Guidizzolo
qualcosa di nuovo, è il primo dei tanti progetti
dell'Associazione commercianti, e mentre si parla
ancora della serata di venerdì 15, i membri
dell'Associazione sono nuovamente in fermento,
si respira aria di sorprese… alla prossima!!
Pamela Gamba
Tre momenti della
serata
6
Che cosa avrebbe visto un ipotetico “grande
occhio” venerdì sera? Sapete quello ormai famoso di tutti i reality show che la televisione non fa
altro che propinarci… avrebbe visto una rotonda
trasformata in un grande palco e molta gente, raccolta intorno ad un bancone quadrato ricco di leccornie e stuzzichini preparati con cura dai membri
dell'Associazione, che degustava ridendo e scherzando l'aperitivo di Guidizzolo. Niente a che vedere con i “reality”, ma reale sul serio!
E proprio come le stelle… un aperitivo, e poi un
salute
Argomenti medici semplificati dal Dottor Elodio Perani
Le cellule staminali
Un problema sconosciuto al popolo referendario
Dopo i primi approcci alle audizioni televisive
ed alle letture giornalistiche sui temi del referendum del 12 giugno scorso, mi sono accorto che
giornalisti e politici non conoscevano bene l' argomento, la chiesa giustamente ne trattava soltanto
la parte magistrale e gli scienziati, come sempre,
non avevano la modestia di tradurre in termini
comprensibili i punti essenziali.
Così, come sempre, quando voglio capire
qualche cosa di impegnativo, autonomamente e
con grande rigore consulto le pubblicazioni scientifiche, unica fonte attendibile.
Se poi intendo riportarne i concetti base,
come faccio ora, non uso né la presunzione di
inventare, né lo scopo di travisare per fini diversi.
Se consultiamo un dizionario della lingua italiana alla parola “Stame”, troviamo un significato:
“filo della vita” che, nel suo aggettivo, si adegua
perfettamente alle cellule embrionali.
Si compone così la dicitura “cellule staminali”
che hanno fondamentalmente due caratteristiche:
la capacità illimitata di autoriprodursi senza differenziarsi e la capacità limitata di dare origine a
cellule progenitrici dalle quali discendono cellule
differenziate nervose, muscolari, ematiche, epiteliali, germinali, ecc..
Da circa trent' anni la ricerca biotecnologica si
occupa di queste cellule sia in tessuti adulti che in
tessuti embrionali di animali da esperimento.
Recentemente la ricerca si è particolarmente
rivolta alle cellule staminali embrionali umane su
cui ci sono notevoli divergenze di vedute tra la
Scienza ed il Magistero della chiesa.
In pratica il prelevamento di queste cellule verrebbe eseguito su embrioni umani fecondati in
vitro (laboratorio) in una fase evolutiva chiamata
“embrioblasto”, provocando la distruzione dell'
embrione stesso.
Successivamente vengono messe in coltura
su terreno adatto dove formano colonie dette
“embrioidi”. Ripetute colture di queste colonie
ottenute portano alla formazione di linee cellulari
capaci di moltiplicarsi indefinitamente, conservando poi in congelatore le caratteristiche di cellule staminali per anni.
Queste, tuttavia, costituiscono soltanto il
punto di partenza per la preparazione delle linee
cellulari differenziate, ossia di cellule le quali possiedono le caratteristiche che assumono nei vari
tessuti (muscolari, nervose, ematiche, epiteliali,
germinali, ecc.).
Presto però sono apparsi due problemi: quello
immunologico e il possibile effetto tumorigeno di
queste cellule. Per questo è stata proposta dall'
ingegneria genetica o la “clonazione terapeutica
tissutale” derivata dalla singola cellula di un omologo tessuto o la partenza da un ovocita senza
ricorrere quindi “al prodotto” ovulo + spermatozoo.
Come anzidetto, in studi di circa 30 anni fa era
emerso chiaramente che in molti tessuti adulti
sono presenti cellule staminali capaci di dare origine a cellule proprie di un dato tessuto. Negli
anni più recenti invece sono state scoperte cellule staminali “pluripotenti” nel midollo osseo, nel
cervello, nel connettivo di vari organi, nel sangue
placentare e del cordone ombelicale che, se
sostenute da fattori di crescita ed altre proteine
regolatrici, sono capaci di dare origine a più tipi di
cellule.
Anzi, un notevole cammino è già stato percorso in campo sperimentale, applicando anche i più
avanzati metodi di ingegneria genetica e biologia
molecolare per la transduzione di cellule staminali o progenitrici che, impiantate, sono capaci di
restituire le funzioni specifiche a tessuti sofferenti.
Basti accennare che nell' uomo le cellule sta-
7
salute
minali del midollo osseo, da cui si formano tutte le
diverse linee di cellule ematiche, sono capaci di
ricostituire tutti i tipi di globuli in pazienti che
hanno ricevuto dosi ablative di radiazioni e di chemioterapia, e questo con velocità proporzionale
alla quantità di cellule usate.
Esiste dunque un indice di grandi promesse
che le cellule staminali adulte riservano per una
terapia efficace di tante patologie tanto che anche
quelle muscolari della linea adulta possono diventare cellule di maggior importanza per tessuti
diversi da quello originario, ed essere la chiave di
terapie future persino nelle malattie non di origine
muscolare.
Questi studi suggeriscono che le cellule staminali nei differenti tessuti adulti possono essere
molto più simili, di quanto finora pensato, alle cellule embrionali umane, fino ad averne in alcuni
casi un repertorio molto vario.
Tutti questi progressi, e i risultati già raggiunti
nel campo delle cellule staminali dell' adulto
lasciano dunque intravedere non soltanto la loro
grande plasticità ma anche la loro ampia possibilità di prestazioni, verosimilmente non diversa da
quella delle cellule staminali embrionali.
Ovviamente non è ancora possibile porre a
confronto i risultati terapeutici ottenuti e ottenibili utilizzando le cellule staminali embrionali e le
cellule staminali adulte. Per le seconde sono già in
corso da varie ditte farmaceutiche delle sperimentazioni cliniche che lasciano intravedere
buoni successi e aprono serie speranze per un
futuro più o meno prossimo. Per le prime, anche
se vari approcci sperimentali danno segnali positivi, la loro applicazione in campo clinico, proprio
per i gravi e già menzionati problemi etici e legali
connessi, richiede una seria riconsiderazione e un
grande senso di responsabilità davanti alla dignità di ogni essere umano.
Per quanto riguarda poi la procreazione assistita, mi pare che si possa accettare, per così
dire, la strada in cui viene coadiuvato un evento
fisiologico che ha in essere tutti gli elementi naturali e non quella forzata il cui fine non è esattamente la procreazione ma il successo di una pro-
8
cedura extranaturale che risuoni soltanto come
fatto tecnico eclatante.
A questo punto, poiché il buon senso minimo
non avrebbe dovuto partorire simile referendum,
rimane aperto l' unico, fondamentale, enorme problema: il numero imprecisato, ma sicuramente
grande, di embrioni congelati presenti nei “dormitori genetici” di tutto il mondo.
Da qui derivano due logici ed inquietanti quesiti: chi ha dato agli sperimentatori il permesso di
creare individui proiettati in un imprevedibile ed
oscuro futuro, avvallato né dalle laiche leggi che
guidano l' umanità, né dai principi di vita della
chiesa cattolica ai quali personalmente attribuisco l' unico credito?
Per conto mio questi scienziati dovrebbero
almeno rendere conto a un tribunale, perché essi
stessi, patrimonio dell' umanità che con i loro
studi hanno permesso a tutti una vita migliore e
più lunga, non possono essere avulsi da un ordine
direttivo che ne controlli le tendenze in modo che
la vita di una persona non passi obbligatoriamente attraverso la morte di un' altra.
Secondo quesito: cosa farne di questi embrioni per i quali non c'è via di ritorno? Per me, che
non sono né scienziato né teologo, ci potrebbe
essere un' unica, orribile strada percorribile: quella scientifica e omicida usandoli a patto certo che,
per la restante esistenza dell' umanità, non si verifichi mai più un' altra strage degli innocenti.
Da cattolico e da lettore dell' “Evangelium
vitae” la ritengo comunque una soluzione di erodiade reminiscenza.
Ma, allo stato attuale delle cose, ne esiste un'
altra?
-Ciao!
-Ah, ciao…
-Ti è piaciuto il “lorenzino”?
-Vuoi dire l'aperitivo che hanno presentato i commercianti guidizzolesi?
-Certo…
-Sì… buono, e poi finalmente un'idea nuova per la fiera!
-Già, ogni anno si prova qualcosa di diverso, ma non si
riesce a trovare qualcosa che duri…
-Pensavo che tirassero di più i giochi di una volta…
-Mah… però forse a farli di sera… al pomeriggio fa troppo caldo.. e poi sull'asfalto fa ancora più caldo…
-Comunque bisogna puntare su un'idea e crederci, riproporla….
-Già, a volte anche un'idea banale può funzionare…
-Pensa al palio delle capre a Cavriana…
-Dicono che quest'anno c'erano cinquemila persone…
-A proposito di Cavriana, adesso c'è spesso sui giornali,
ma per altro…
-Parli degli autovelox che hanno messo al monumento
delle millemiglia?
-Già, qualcuno dice che non interessa tanto la sicurezza,
quanto gli incassi…
-Beh, io non so come la pensi tu, però ti posso dire che
solo nella settimana prima che li mettessero giù sono
successi tre indicenti gravi in quel tratto di strada…
adesso invece vanno tutti più piano…
-Mah..
-E poi, scusa… se ci sono delle regole, bisogna rispettarle no? Ne va della sicurezza di tutti..
-Sì ma… bisognerebbe che tutti le rispettassero…
-Già, invece ci sono i soliti furbi…
-Come quelli che non pagano l'assicurazione per la macchina… e mica solo gli extracomunitari, sai?
-Ma se li trovano… cosa succede?
-Dovrebbero sequestrargli la macchina…
-…e non tolgono punti sulla patente?, secondo me
dovrebbero ritirargliela la patente…
-Addirittura…
-Ma tu pensa se ti viene addosso uno che non ha l'assicurazione… chi ti risarcisce? Non parliamo poi se ci
scappa il morto…
-Già, non ci pensi finchè non ti tocca, neh?
-Come per il terrorismo, cerchi di non pensarci, ma poi…
-Come quelli di Londra….
-Dici che dovremo imparare a convivere con questa
angoscia degli attentati?
-Mah, prima o poi si risolverà anche questo…
-Certo, è passato Nerone, è passato Napoleone, è passato Hitler, è passato Stalin, passerà anche Bin Laden…
-Mah, vedi… è l'integralismo islamico che mi preoccupa…
-A me che preoccupa di più è la rassegnazione dell'occidente…
-Cioè?
-Una specie di remissione, di eccesso di riverenza verso
il diverso, a scapito della tua identità, dei tuoi valori, della
tua cultura…
-Come se ci fossero dei sensi di colpa che ci portiamo
dietro…
-Nel senso che… le colpe dei padri ricadranno sui figli?
-Sai, c'è chi giustifica il terrosismo islamico come rivincita sulle crociate…
-Ma… mio padre non ha fatto le crociate, e neanche mio
nonno…
-Di questo passo non si finirebbe più…
-Già, questi sono assassini e non c'è scusa…
-… e basta!
-Te salude!
9
Terrorismo: un
incubo senza fine
Marika Busca
Ed è ancora allarme terrorismo. Tutto già visto,
tutto già tristemente vissuto: i visi insanguinati, le
lacrime dei familiari, la preoccupazione per i nostri
connazionali, i morti, i dispersi, la paura e il sospetto, tutto il mondo che trema. Ma questa volta è
stato diverso, almeno per me.
Quando ho sentito la notizia non ho potuto fare a
meno di pensare al mio soggiorno studio a
Un incappucciato
con la kefyah di
guardia mentre un
gruppo di musulmani sono in preghiera
10
Cambridge.
Ricordo un piacevole giorno di fine estate, e l'eccitazione per la nostra prima gita a Londra. Noi, studenti mantovani, provenienti da una piccola città,
dovevamo confrontarci con la realtà di una grande
metropoli, il cuore pulsante dell'Europa. Arrivati in
treno da Cambridge, per giungere in centro dovemmo, come tutti, prendere la metropolitana. Così,
armata di cartina, ho esattamente chiaro nella
mente il momento in cui partimmo da King's Cross,
attraversando la linea Piccadilly verso il centro di
Londra, passando per fermate come Russel Square
o Covent Garden. Nomi che, fino a qualche tempo
fa, potevano apparire insignificanti, ora tristemente noti. Vedendo le immagini di quella tragedia,
decine di persone bloccate in quel tunnel sotterraneo, corpi che vengono calpestati, gente che urla,
mi sconvolge pensare che io e i miei compagni
siamo stati su quella stessa linea, e che, al tempo,
la nostra più grande paura fosse scendere alla fermata sbagliata.
Nonostante fosse passato un anno esatto dall'attentato alle torri gemelle, a Londra non si respirava
aria di panico,anzi, la vita continuava nella sua
“tranquilla” frenesia quotidiana. Era comunque palpabile un forte sentimento di cordoglio verso gli
USA, colpiti da una così grande tragedia. Ognuno
pensava, o forse sperava, che quell'onda di morte
e distruzione si sarebbe fermata lì, a New York,
simbolo del capitalismo nonché centro della finanzia mondiale. Sembrava così remota l'ipotesi che il
terrorismo, Al Qaeda, Bin Laden e tutti i fantasmi
della strage dell'11 settembre potessero raggiungere l'Europa, prima Madrid e poi Londra; mentre
ora l'umanità intera si chiede chi sarà il prossimo.
Personalmente, dopo aver vissuto l'esperienza di
passare in quegli stessi posti dove, a distanza di
tre anni, sarebbero esplose ben tre bombe, ho
capito veramente la disumanità di questi gesti, che
colpiscono volontariamente degli innocenti. Infatti,
di sicuro, quei vagoni non contenevano importanti
esponenti politici, bensì uomini e donne come noi,
che magari si stavano recando al lavoro, un po'
assonnati e assorti nei loro pensieri, oppure studenti che, come me, visitavano con emozione la
città per la prima volta.
Si potrà mai scrivere la parola “fine”?
Appunti
di viaggio e...
Martina Grandelli
Questo è stato un anno bellissimo. Il tempo è
volato in un baleno! Se ci penso non mi sembra
lontano il primo giorno di scuola alle medie: eravamo tutti impauriti, timidi ma felici di rivedere gli
amici che, durante l'estate, ci erano mancati tantissimo.
L'anno è stato pieno di impegni scolastici e sono
soddisfatta delle gite che abbiamo fatto. Il 21 aprile noi, alunni di 2ª e 3ª media di Guidizzolo e
Cavriana, frequentanti il corso pomeridiano di
tedesco, siamo andati due giorni a Monaco di
Baviera. Il viaggio è stato lungo: ben cinque ore di
pullman! Per fortuna l'autista ci ha sopportato
pazientemente e con lui anche le proff. Serena
Tanchella ed Elisa Arduini che ci hanno accompagnati.
Monaco è una città meravigliosa, gioiosa e
moderna, piena di negozi, mercati e attrazioni turistiche tra cui l'Ocktoberfest, la festa della birra
che, lo dico per tranquillizzare i genitori, non
abbiamo visitato.
L'albergo era abbastanza attrezzato, anche se,
essendo tutto in legno, non si poteva fare un
passo senza venire “scoperti” e, anche se non
facilmente, riuscivamo a farci capire dai tedeschi,
rigorosamente biondi e dagli occhi chiari. Prima di
tornare a casa, abbiamo anche visitato Dachau, il
campo di concentramento a 18 km da Monaco,
dove furono uccise più di 50.000 persone. È chiuso dal cancello su cui è scritto ”Arbeit macht frei”
“Il lavoro rende liberi”, frase con cui si accoglievano gli ebrei che erano convinti di andare in una
fabbrica di munizioni.
Dachau è lungo 600 metri e largo 300 metri e inizialmente era stato progettato per ospitare 5.000
detenuti, ma, a partire dal 1942, il numero non
scese mai al disotto dei 12.000. Le camere a gas
e i forni crematori sono immagini agghiaccianti e
tristi che mi hanno fatto capire quanto l'uomo nel
corso della storia sia riuscito a ferire se stesso.
Nei giorni prima della liberazione, avvenuta il 29
aprile 1945, il numero dei detenuti era di 67.665:
una cifra esorbitante.
La gita si è conclusa il 22 aprile verso le 11 di
sera. Certo, ci sono voluti giorni per recuperare le
ore di sonno
perdute durante la “notte in
bianco”... ma è
stata una gita
che ha saputo
associare la
cultura al divertimento. Come
si dice, il
miglior modo di
conoscere una
città è visitarla!
Le ore a scuola
non sono ancora concluse,
siamo vicini
alla fine, quando, grazie ad
un lavoro sulla
“poesia
in
gioco” svolto
con la prof.
A n n a
Giallonardo,
vinciamo un
premio speciale al concorso
internazionale
“Arnaldo
da
Brescia” riservato ai ragazzi
delle scuole
medie inferiori e superiori. Così il 25 maggio, orgogliosi e felici, noi di 2ªb ci rechiamo a Brescia accompagnati dalla stessa
prof. Giallonardo, dalla prof. Patrizia
Serventi e dal nostro preside Sergio
Rebecchi.
Abbiamo assistito alle premiazioni e abbiamo vinto un paio di libri, una cornice in
argento e un trofeo, che custodiamo gelosamente nel nostro istituto.
Abbiamo chiuso l'anno in bellezza e facciamo già grandi progetti per il nostro prossimo, e ultimo, anno alle medie.
Due momenti della
cerimonia con la
consegna del premio alla Scuola
media di Guidizzolo
11
Noi e la legge
a cura di Laura Leorati, dottore in legge
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale
Riforma Biagi
Dal lavoro temporaneo alla somministrazione del lavoro
La legge 196/1997 disciplinava il contratto di fornitura di prestazioni di lavoro temporaneo,
mediante il quale un'impresa di fornitura di lavoro
temporaneo assumeva lavoratori al fine di porli a
disposizione di un'altra impresa che ne utilizzava
le prestazioni per soddisfare esigenze produttive
di carattere temporaneo.
Con la riforma del D.Lgs. 276/2003 è stata abrogata la disposizione sul lavoro interinale e al contempo è stata introdotta la somministrazione di
lavoro. Le principali differenze tra le due tipologie
sono sostanzialmente due:
1- i lavoratori possono venire assunti dall'agenzia
di somministrazione con contratto di lavoro a
tempo indeterminato, rimanendo a disposizione
della stessa per i periodi in cui non svolgono la
prestazione presso un utilizzatore. In tal caso,
l'agenzia deve corrispondere al lavoratore un'indennità mensile non inferiore a 350 euro divisibili
per quote orarie.
2- sono state modificate le cause per le quali è
ammesso ricorrere alla somministrazione a tempo
determinato: esse non sono più quelle fissate
dalla contrattazione collettiva per far fronte a
situazioni di natura eccezionale e temporanea, ma
possono dipendere da ragioni tecniche, produttive, organizzative e sostitutive anche legate all'ordinaria attività dell'impresa.
Le agenzie di somministrazione devono essere
inserite in un apposito albo e, diversamente da
quanto avveniva nel lavoro interinale, esse sono
abilitate dal Ministero del Lavoro a svolgere più di
un'attività: somministrazione a tempo determinato e indeterminato, intermediazione di manodopera, ricerca e selezione del personale.
Con il contratto di somministrazione, che deve
avere la forma scritta a pena di nullità, il somministratore si assume l'obbligo di pagare direttamente al lavoratore il trattamento economico,
nonché di versare le contribuzioni previdenziali. In
caso d'inadempimento, spetta all'utilizzatore
assolvere tale obbligo, fatto salvo il diritto di rivalsa verso il somministratore. II datore di lavoro che
utilizza un lavoratore temporaneo è responsabile
12
di ogni violazione degli obblighi di sicurezza, egli è
perciò tenuto a informarlo sugli eventuali rischi
dell'attività da lui svolta e a osservare nei suoi
confronti le procedure di protezione previste per
gli altri dipendenti.
Al lavoratore somministrato a tempo determinato si applica il contratto collettivo nazionale e
aziendale in uso nell'impresa che lo utilizza: egli,
pertanto, ha lo stesso orario lavoro, giornaliero e
settimanale, lo stesso numero di ferie e di permessi degli altri dipendenti, inoltre, a parità di
qualifica, percepisce la stessa retribuzione.
È prevista la possibilità di richiedere un periodo di
prova per ogni singola missione del lavoratore
somministrato, pari a un giorno effettivo di lavoro
per ogni 10 giorni di durata delle missioni.
Durante il periodo di prova ciascuna delle due
parti può recedere senza preavviso né indennità
sostitutiva.
La somministrazione di lavoro è vietata: a) per la
sostituzione di lavoratori in sciopero; b) presso
aziende nelle quali si sia proceduto entro i sei
mesi precedenti ai licenziamenti collettivi; c)
presso imprese che non abbiano effettuato la
valutazione dei rischi inerenti alla sicurezza sul
lavoro. Quando la fornitura di lavoro avvenga al di
fuori dei limiti e delle condizioni previste dalla normativa, il lavoratore può chiedere, mediante ricorso notificato all'impresa utilizzatrice, la costituzione di un rapporto di lavoro alle dipendenze di quest'ultima, con effetto dall'inizio della somministrazione. Nell'ipotesi di somministrazione fraudolenta, in altre parole stipulata con la specifica finalità
di eludere le norme inderogabili di legge o di contratto collettivo, il somministratore e l'utilizzatore
sono puniti con ammenda di 20 euro per ciascun
lavoratore coinvolto e per ciascun giorno di somministrazione.
Accanto a questa forma di “staff leasing”, è prevista una serie di nuovi contratti atipici: il lavoro a
chiamata, a progetto e ripartito. Tali discipline
saranno illustrate nel prossimo numero.
Noi e il fisco
a cura di Giulia Avanzi, ragioniere commercialista
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale
Assunzione di Extracomunitari:
nuove regole
Nei primi mesi del 2005 è stato pubblicato in
Gazzetta Ufficiale un provvedimento che ha introdotto delle modifiche alle disposizioni relative alla
disciplina sull'immigrazione.
Le nuove procedure per occupare i lavoratori
extracomunitari dovranno “ruotare” attorno ad
uno Sportello Unico da istituirsi presso la
Prefettura UTG; in attesa dei provvedimenti che
renderanno operativo tale Sportello le modifiche
introdotte dalla norma sopraccitata operano solo
per la sottoscrizione del contratto di soggiorno e
per le autorizzazioni al di fuori dei flussi d'ingresso.
Esaminiamo insieme gli aspetti principali.
Nuove assunzioni di soggetti già presenti in Italia
- rinnovo del permesso di soggiorno e contratto di
soggiorno
Per l'instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro
con un cittadino extracomunitario, che soggiorna
in Italia con un regolare permesso, è ora necessario sottoscrivere un nuovo contratto di soggiorno
per lavoro; più articolato di quello utilizzato in precedenza.
La sottoscrizione del nuovo contratto è obbligatoria anche per proseguire un rapporto di lavoro già
regolarmente in essere con un soggetto extracomunitario, in possesso di un permesso di soggiorno per lavoro non stagionale, per il rinnovo del
permesso stesso.
Il Ministero del Lavoro, con circolare 9/2005, ha
pubblicato i moduli da utilizzare precisando che le
parti possono concludere il contratto di soggiorno
per lavoro autonomamente e direttamente, al di
fuori dello Sportello Unico, se lo straniero coinvolto è dotato di un permesso di soggiorno valido
che gli consente di svolgere senza limitazioni l'attività di lavoro subordinato. I contratti sottoscritti,
dovranno poi essere trasmessi agli uffici competenti, nei termini di legge.
Si sottolinea che tra le dichiarazioni che devono
essere rilasciate dal datore di lavoro vi è anche
quella relativa alla sistemazione alloggiativa del
lavoratore conforme ai parametri di legge, certificata dal Comune o dall'Asl e quella che il rappor-
to di lavoro non sarà risolto, se non per motivi di
legge o di contratto, prima della scadenza prevista.
Si ricorda Inoltre che il datore di lavoro è tenuto a
garantire, nei confronti dello Stato, anche il viaggio di rientro in patria del lavoratore extracomunitario.
Oltre alla comunicazione alla Prefettura UTG del
contratto di soggiorno sottoscritto, il datore di
lavoro è tenuto inoltre a porre in essere una serie
di altri adempimenti, tra cui una comunicazione
all'autorità di pubblica sicurezza (entro 48 ore). La
mancata osservazione di tali obblighi è punita con
una serie di sanzioni che possono arrivare sino a
2.500, 00 euro. Sanzioni ancora più elevate, sino
all'arresto, sono previste per chi occuperà alle
proprie dipendenze stranieri privi di permesso di
soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto
per il quale non è stato chiesto il rinnovo.
Casi particolari d'ingresso
Per i lavoratori appartenenti a determinate categorie od in possesso di specifiche professionalità
(es. dirigenti di società aventi sedi o filiali in Italia,
ovvero di società aventi sede in uno Stato
dell'Unione Europea, traduttori ed interpreti, ballerini, artisti e musicisti ecc) sono previste una
serie di regole differenti rispetto a quelle generali.
In particolare tali ingressi non rientrano nei flussi
annuali stabiliti con apposito Decreto, il nulla osta
dello Sportello Unico deve essere utilizzato entro
120 giorni e la durata del nulla osta non potrà
eccedere, salvo proroga ove prevista, quella del
rapporto di lavoro entro un massimo di due anni.
Nei confronti di alcuni soggetti, come ad esempio
i professori universitari, i ricercatori e gli infermieri professionali il nulla osta viene concesso a
tempo indeterminato.
Fino a quando lo Sportello Unico per l'immigrazione non sarà operativo, gli adempimenti finalizzati
alla verifica delle disponibilità di offerta di lavoro
presso i Centri per l'impiego (ove richiesti dal
regolamento) saranno espletati dalla Direzione
Provinciale del Lavoro.
13
ar te
arte &
dintorni
Francesca Cargnoni
14
Giovanni Pegoraro
ll linguaggio pittorico di Giovanni Pegoraro non si comprende intuitivamente: i
modi espressivi dell'artista sono intrisi infatti di quella modernità che fa sì che
l'arte contemporanea sia per molti una materia priva di un logico significato e
quindi astrusa, misteriosa
1- Senza titolo, 1998,
encausto su cartacotone, cm 70x50
Pegoraro è orientato verso una
tecnica astratta da quando inizia a coltivare la ricerca artistica. Egli vi si dedica con assiduità dopo aver abbandonato
la professione di grafico pubblicitario, un'attività intrapresa
a Milano sul finire degli anni
'60 quando sono completati
dal giovane gli studi presso
l'Istituto d'Arte di Guidizzolo.
L'insegnamento delle arti visive non gli lascia comunque
tutta la libertà di esprimersi:
solo da qualche anno Pegoraro
può dedicarsi appieno alla sua
passione, calarsi totalmente e
pacificamente, come egli stesso mi ricorda, nella dimensione del fare arte.
L'opera di Giovanni Pegoraro
muove da una particolare concezione della percezione: il
concetto della creatività insita
nell'atto del vedere ha profonde assonanze con il pensiero
di un noto psicologo tedesco,
Rudolf Arnheim, con cui il
nostro concittadino si è scambiato
impressioni tramite uno scambio epistolare. Grazie all'autonomia dell'osservatore i colori scomposti, dinamici,
avvolgenti, trasparenti di Pegoraro
(foto 1: Senza titolo, 1998, encausto su
carta-cotone, cm 70x50) assumono
particolari sembianze nella fantasia
dello spettatore, si materializzano divenendo, per dirla con un termine tede-
sco, Gestalt, forma. Il fruitore diventa
così anch'esso creatore dell'opera d'arte, la quale non è oggetto in sé bensì
frutto di una dialettica fra l'autore, che
concepisce con il suo fare l'oggetto
artistico, questo stesso e ciò che l'osservatore di esso recepisce.
Nel primo dei Quaderni dell'Immaginale
Morenico elaborato una quindicina
d'anni fa a conclusione di un ciclo di
incontri e dibattiti tenutisi a Castiglione
delle Siviere viene estrinsecata da
Pegoraro l'importanza di questa interazione dinamica tra oggetto e soggetto,
della fruizione attiva che l'uomo può
possedere del mondo. Si tratta di un
atteggiamento stimolante, opposto a
quello, comunque non condannabile, di
ricezione passiva che l'uomo assume
dinnanzi ad un mezzo di comunicazione
diffusissimo: la televisione. Pegoraro fa
un esempio eclatante per rendere l'idea
di cosa sia l'autonomia dell'osservatore
ricordando Edgar Rubin inventore della
conosciutissima figura del calice nero i
cui limiti sono i profili di due teste: è a
seconda della nostra volontà di percepire lo sfondo che possiamo vedere il
calice o i due volti.
L'opera di Pegoraro si rivela dunque di
grande attualità per il messaggio che
in essa è implicito: si tratta di una pittura infatti, come sottolinea il critico
Gilberto Cavicchioli, che è “provocazione a pensare, a vivere, in definitiva ad
essere” .
I racconti di Pegoraro ci offrono altri
spunti di riflessione. Ma soffermiamoci
ancora un istante sul termine racconto: ho usato
questo termine non casualmente ma con l'intenzione di sottolineare che le realizzazioni dell'artista
non sono tanto pezzi singoli quanto opere da sentire nella loro continuità; tale concezione si palesa
in particolare quando un'opera, quale ad esempio
Mediterranea (1998, foto 2: encausto su cartacotone, cm 80x80) “racchiude più tasselli pittorici distinti” (Cavicchioli) .
Pegoraro usa soprattutto l'encausto (rivisitazione
di una delle tecniche più diffuse nel mondo antico): è un fare artistico quello dell'encausto che
necessita di molta cautela e pazienza, come del
resto la doratura a foglia (foto 3: Profili d'ascolto,
2002, legno e foglia oro, cm 35x35), un procedimento che ha racchiusa in sé la storia e la tradizione artistica. Ricorrendo a queste tecniche l'artista compie una scelta precisa, in netta opposizione alla frenesia della nostra epoca. Pegoraro,
così dichiara egli stesso, sviluppa cioè “una concezione dell'arte come forma di resistenza alla
velocità che permea i comportamenti dell'uomo
ar te
arte &
dintorni
contemporaneo” .
Giovanni Pegoraro ha esposto recentemente alcune sue realizzazioni presso la Galleria Sartori di
Mantova ma già da una
decina d'anni ha reso noti al
pubblico i propri lavori: al
1998 risale la prima mostra
importante, Segno Colore
Memoria
(tenutasi
a
Desenzano del Garda alla
Galleria La Cornice), al 2002
invece il conferimento di un
prestigioso riconoscimento:
la medaglia di bronzo per le
arti visive al XX Premio
Firenze-Europa, ragione per
la quale una sua opera è
stata esposta nel famoso
Salone dei Cinquecento in
Palazzo Vecchio a Firenze.
3- Profili d'ascolto,
2002, legno e foglia
oro, cm 35x35
2- Mediterranea
1998: encausto su
carta-cotone,
cm 80x80
15
cinema
arte &
dintorni
Francesca Piazza
16
Clint Comics
Il recente successo di “Sin City” ha decretato
un'altra riuscita incursione del cinema nel mondo
del fumetto.
Sin City è una città torbida ed immorale, animata
da sicari, prostitute e depravati di ogni foggia,
dove la polizia è corrotta e il clero si lascia sedurre dal peccato.
Nella città dei vizi tre storie s'intrecciano: quella di
Marv, deciso a vendicare una donna assassinata
mentre dormiva accanto a lui, quella di Hartigan,
poliziotto onesto accusato di un crimine che non
ha commesso, ed infine quella di Dwight, killer cui
spetta il compito di riportare l'ordine in una città
divisa fra agguerrite prostitute e malavitosi. Il film,
scritto e diretto dall'ideatore del fumetto, Frank
Miller, e da Robert Rodriguez , si rifà all'ottica
“pulp”, tanto cara a Tarantino (cui si devono fra
l'altro alcune sequenze del film), e quindi: violenza, sangue, dialoghi e situazioni ai limiti dell'assurdo, in una struttura cronologicamente stravolta.
“Sin City” è solo l'ultimo film che sancisce il felice connubio fra cinema e fumetto. Uno dei primi
fu “Dick Tracy”, poliziotto incorruttibile le cui
avventure furono trasposte sul grande schermo
sin dalla metà degli anni Trenta, anche se la versione più celebre è senz'altro quella diretta ed
interpretata da Warren Beatty nel '90.
Nel '66 uscì “Batman” con Adam West nei panni
dell'uomo pipistrello; il film, ai più sconosciuto,
volle sfruttare il successo della serie televisiva
trasmessa quello stesso anno. Passarono più di
vent'anni prima che Tim Burton decidesse di realizzarne un remake, con attori del calibro di
Michael Keaton, Jack
Nicholson e Kim
Basinger; il film fu il
primo di una lunga
serie, in cui si avvicendarono registi e interpreti diversi, di cui l'ultimo,“Batman
Begins”, è recentemente uscito nelle
sale italiane.
Lo stesso successo
ottennero le avventure
di un altro eroe dei
fumetti: “Superman”,
con Christopher Reeve
e Gene Hackman
come interpreti; anche
questo film potè contare ben tre sequel.
Negli ultimi cinque anni, il mondo del cinema pare
aver spalancato le sue porte ai super- eroi della
Marvel Comics, quindi: “X-men”, “Spiderman”,
“Hulk”, “Daredevil” ed “Elektra”, mentre i
“Fantastici quattro” sono di imminente uscita.
Anche il cinema italiano non è rimasto indifferente al mondo dei fumetti: nel '67 Mario Bava porta
sul grande schermo “Diabolik”, ladro misterioso
ed intrigante ideato dalle sorelle Giussani nel '62;
mentre nel '94 Michele Soavi dirige l'interessante
horror “Della Morte dell'Amore”, liberamente ispirato all'investigatore dell'incubo Dylan Dog.
Magia nell’orto
Nell'era dell'informazione globalizzata, parole
come omeopatia e aromaterapia sono diventati
termini ormai noti, eppure continuano ad appartenere a quella dimensione alternativa che pare così
lontana dalla nostra pragmatica realtà quotidiana.
Inoltre il “fanatismo naturalistico” portato a galla
dall'ondata della moda new age, ha travisato l'essenza della medicina alternativa, attribuendogli
quelle facoltà miracolose che non sono proprie di
nessuna cura e acuendo così il clima di sospetto
e diffidenza verso queste pratiche. Ma così come
è logico affidarsi alle cure di un medico specialista per trattare malattie gravi,
pare altrettanto sensato tentare
di risolvere i piccoli malesseri di
ogni giorno ricorrendo oculatamente a rimedi più naturali, che
la tradizione e l'esperienza diretta hanno consolidato nei secoli.
Nella bella stagione, aperta alle
speranze ed al calore solare è
anche più facile avere fiducia
nella natura: come non sentirsi
rassicurati dalla dea flora e
fauna osservando le verdi distese erbose che fortunatamente
ancora sono visibili nei pressi
delle nostre abitazioni, campi,
prati, aree verdi che donano un
sapore diverso all'aria, aprono il cuore e spesso
racchiudono segreti inesplorati. Le piante ci parlano, ognuna di esse porta con se una storia ricca
di consigli preziosi, arricchiti dal fascino dei riti del
passato che con il tempo sono ascesi alla dimensione della leggenda e del mito. Non è necessario
cercare a lungo per rintracciare questi verdi tesori, basta saper guardare per poter riconoscere i
simboli dell'antica saggezza e del mito, custoditi
dal mondo vegetale proprio nel nostro orto.
Il sovrano del giardino coltivato è il basilico, dal
greco basileus ”piccolo re” nome di un aristocratico citato da Omero nei suoi poemi come “potente tra i potenti”; la pianta, che gli antichi ritenevano patrocinata da Zeus, è originaria dell'India,
dove veniva considerata sacra, protettrice del
buon funzionamento del corpo sin oltre la morte,
in molte altre culture il basilico è l'ingrediente
base nei riti di purificazione contro i cattivi pensieri. Tecnicamente agisce come tonico sul sistema
nervoso, favorendo la concentrazione e attenuando l'ansia, la tensione, l'emicrania, i disturbi del
sonno e le angine; ma il mito gli ha assegnato
anche la facoltà di rinvigorire il vero amore. La
leggenda vuole che una principessa avesse sotterrato in giardino la testa del suo innamorato,
mozzata dalla furia del padre tiranno che aveva
sorpreso i giovani ad amoreggiare, ed aveva chiamato la splendida piantina nata in quel terreno
“basilico” la cui fragranza ed il vivido colore le
ricordavano i dolci momenti trascorsi insieme al
giovane sfortunato, mantenendo intatto il suo
sentimento. La perenne salvia è invece legata
alla dea sabina Salus, protettrice del benessere
della comunità, ed anche a Zeus, poiché capace
di curare non solo il corpo ma anche l'anima, gli
Apaches la chiamavano “erba dello spirito”; essa
è l'ingrediente principale dell'Aceto dei quattro
ladroni, raccomandato contro le epidemie, ha inoltre proprietà diuretiche e antiemorragiche. Il sempreverde rosmarino invece è usato come anti-
reumatico e antispasmodico, nonché nella terapia
contro edemi e slogature. Protetta dal sole infatti,
la “rugiada di mare” è l'ingrediente base
dell'Acqua della Regina d'Ungheria, una sorta di
elisir di lunga vita, rimedio antireumatico e antinfiammatorio che restituì il fulgore della bellezza
alla settantenne regina Isabella, la quale fece
innamorare il ben più giovane re di Polonia che la
sposò senza indugio. Nell'antichità Plinio consigliava il rosmarino contro i disturbi del fegato e
della vista, Dioscoride e Teofrasto contro quelli
dello stomaco e della digestione, e tutti lo consideravano un eccelso purificatore personale e
degli ambienti. Il suo potere antimicrobico e antisettico venne utilizzato per preservare gli alimenti
e sino agli inizi del '900 negli ospedali francesi si
bruciavano i suoi rami per igienizzare le corsie. E
infine l'intrigante prezzemolo, il cui nome significa
“sedano delle pietre” è febbrifugo, diaforetico e
ingrediente di lozioni contro la caduta dei capelli.
Protetto dalla perseveranza di Saturno, padre dei
cambiamenti lenti e profondi, rientra nelle cinque
radici aperitive maggiori; secondo le credenze
caraibiche e dell'Africa nera sta alla base degli
auspici per trovare un buon posto di lavoro, già
nella Grecia antica era usato come ornamento in
cucina e offerto a mazzetti o ghirlande come
augurio di prosperità e armonia.
letteratura
arte &
dintorni
Basilico, Salvia e
Rosmarino
Mariavittoria Spina
17
la nostra storia
arte &
dintorni
Cassa dell’organo
(XVIII sec.): S. Pietro
e due putti osannanti (particolare)
Franco Mondadori
18
L’organo restaurato
Storia e storie del nobile strumento
L'organo della chiesa parrocchiale di Guidizzolo è
opera di Angelo Bonatti, attivo in zona e in area gardesana nella seconda metà del '700: suoi sicuramente la cassa, alcuni registri interni e un gruppo di
canne.
La cassa, in legno d'abete dipinto, è imponente per
monumentalità con capitelli, mensole e fregi dorati.
In alto sono scolpiti San Pietro e due putti osannanti.
Il suono dell'organo accompagnava di regola i canti
e le funzioni liturgiche, ma nell'ottobre 1788 fu
usato per la prima volta in occasione di un battesimo per conferire al rito un'inusuale solennità. Lo
chiese ii padrino, il notaio Giacomo Poli, secondo
deputato della Comunità (oggi si direbbe consigliere comunale). Al bambino venne imposto il nome di
Pietro Antonio Giovanni Buono. Perchè tanta festa?
Pietro era nato il 22 ottobre, dopo 18 anni di sterilità dei genitori Francesco Maria Coffani e Marta
Gobbi, che però avevano avuto due figli, Agostino
(1768) e Margherita (1770).
Purtroppo il suono dell'organo non giovò al piccolo
Pietro che a tre anni e mezzo il 28 marzo 1792
"Paradisi gaudia feliciter obtinuit", per ripetere le
parole dell'anagrafe parrocchiale.
L’onorario da corrispondere all’organista era suddiviso tra le confraternite del SS. Sacramento, del S.
Crocefisso, di S. Antonio da Padova. A volte l'organista era un sacerdote, altre un laico come
Saraceni Ippolito negli anni I787 - 1788.
La manutenzione spettava invece alla Fabbriceria.
Nel tempo si succedettero diversi interventi di
manutenzione.
Circa il 1831 quello del mantovano Ferdinando
Montesanti, già allievo del Bonatti.
Negli anni '90 dell'800 si presentava la necessità di
un intervento radicale. Fu perciò costituita una
"Società per la riparazione dell'0rgano della Chiesa
parrocchiale" rappresentata dal Parroco con libretto
della Cassa postale di risparmio 22 agosto 1893 e
oltre al contributo di famiglie e privati si ricorse a
diversi espedienti per reperire il denaro occorrente,
quale la vendita di galette, anche di quelle calcinate, offerte dalle famiglie.
La voce maggiore di spesa fu il compenso di lire
2.700 all'organaro Bellini Giovanni di Pozzolengo,
mentre il totale assommò a lire 2998,50.
Il lavoro fu eseguito tra il 1895 e '96 e dopo il collaudo l'organo riprese a suonare per la sagra
d'Ottobre.
Il 26 settembre fu offerto un pranzo a 14 persone,
sacerdoti, fabbricieri, amministratori comunali,
organaro, collaudatore e organista, con un menù
tradizionale.
Fornitori i fratelli Zanardi prestinai, la macelleria
mastra di Perani Corilla, Ruggeri Girolamo pizzicagnolo, Grassi Michele droghiere, Quiri per il vino,
acquistati dalla vedova Palazzini a lire 3 due capponi, non famosi come quelli di Renzo, tuttavia meritevoli di ricordo se non altro per il comune destino
di finire in pentola.
Riso, fegato, cotechino, contorno di verdure, due
bossolani e la mancia alle donne di servizio il pranzo costò lire 48 e 99 centesimi.
Durante la II guerra mondiale organista era un militare a Guidizzolo con la moglie. E’ ricordato con il
nome d'arte Spanicciati, molto bravo, apprezzato
maestro, conosceva diversi strumenti e nelle balere suonava la fisarmonica
Le ragazze e le donne dimenticavano le ristrettezze
della guerra, affascinate al punto da cantare una
canzoncina che attaccava: “Spanicciati, tu mi fai
morire ...”
Dopo la partenza del maestro l'organo, di nuovo
bisognoso di cure, tacque per circa trent'anni, fino
al restauro ad opera della ditta Sinigaglia di Padova
e al trasferimento dalla controfacciata principale
della chiesa al transetto sinistro.
Il tempo segna pure gli strumenti musicali e, complice l'eccessiva calura del 2003, si rese non più
procastinabile un nuovo intervento di restauro, affidato alla perizia dei fratelli Silvio e Roberto Micheli
di Castellaro Lagusello.
Parole e musica
Nella serata di giovedì 23 giugno, nell'ambito delle manifestazioni per la
celebrazione del 146° anniversario della Battaglia di Solferino e San Martino, la
Società Solferino e San Martino ha promosso l'evento “Ricordi del
Risorgimento”, avvalendosi del contributo organizzativo delle Guidizzolesi
Francesca Cargnoni e Francesca Quiri
Nella suggestiva cornice della Rocca di Solferino,
parole e musiche si sono mescolate per ricreare
l'atmosfera e le emozioni del periodo risorgimentale. Roberta Boncompagni e Patrizia Gallucci,
studentesse dell'Istituto Statale d'Arte di
Guidizzolo già più volte impegnate in progetti teatrali, hanno letto e interpretato alcuni brani tratti
da importanti testi del periodo risorgimentale,
accompagnate dalle musiche ad arpa suonate da
Cristina Ghidotti.
Ha aperto la serata il Presidente della Società
Solferino e San Martino, dott. Fausto Fondrieschi,
che ha accolto i presenti e ha illustrato il significato e il valore dell'iniziativa, occasione preziosa per
mantenere vivo il ricordo di un periodo così sofferto e cruciale nel formarsi della coscienza civile italiana. Dopo la presentazione è iniziato lo spettacolo. Si è cominciato con uno stralcio dalle
“Confessioni di un italiano” di Ippolito Nievo,
romanzo cardine della letteratura italiana, che
ripercorre la biografia di Carlo Altoviti, nella quale
si riflettono gli eventi di quegli anni che videro il
ridestarsi dell'Italia e la nascita di una nuova
coscienza nazionale. È seguita la lettura di alcune
pagine da “Ricordo di Solferino” di Henry Dunant,
un testo ben noto ai Solferinesi, che ritrovano nel
racconto dell'ideatore della Croce Rossa, le sofferenze vissute dagli abitanti del territorio nei giorni
successivi la Battaglia ma anche la profonda
umanità di quelle genti. Infine, si è concluso con
un testo meno noto ma altrettanto intenso e
vibrante, le “Notarelle d'uno dei Mille” di Cesare
Abba, valoroso combattente e scrittore che merita attenzione per la semplicità e la schiettezza con
le quali ha celebrato le gesta garibaldine. A conclusione delle letture, dopo un ultimo pezzo musicale suonato da Cristina Ghidotti, la Società
Solferino e San Martino
ha offerto un piccolo rinfresco ai presenti, che
sono inoltre potuti salire
fino sulla terrazza posta
in cima Rocca, da dove
lo sguardo spazia ad
abbracciare tutti i territori circostanti dal Lago di
Garda alle pianure digradanti
verso
gli
Appennini: un'occasione
preziosa per riscoprire
l'antica funzione di
vedetta della “Spia
d'Italia”.
La serata limpida, le luci
delle fiaccole lungo i
sentieri, i figuranti in
costume
all'ingresso
della Rocca, hanno costituito la suggestiva cornice dell'evento.
Numerosi erano i partecipanti, e grande è stato
l'entusiasmo a termine
della serata. È stata
infatti un'occasione insolita per ammirare la
Rocca di Solferino da una nuova prospettiva: non
più solo monumento imponente di un passato lontano, ma anche luogo di memoria capace di accogliere iniziative culturali innovative; l'augurio è che
possano ripetersi in futuro esperienze simili, che
coniugano le arti con la bellezza e il valore storicoartistico del nostro territorio.
teatro
arte &
dintorni
Due momenti della
manifestazione nella
suggestiva “cornice”
della Rocca di
Solferino
Francesca Quiri
19
A.C. Calcio Guidizzolo
La nostra squadra di calcio, nel campionato appena concluso, si è classificata
prima e ha raggiunto la categoria “Eccellenza” (che si può considerare la serie
A delle categorie dilettantistiche). Abbiamo chiesto al presidente, Giorgio
Tedoldi, di raccontare come si è giunti al prestigioso traguardo e gli impegni
futuri
Mi può raccontare i passi più significativi degli
ultimi anni dell’“Associazione Calcio
Guidizzolo”?
L’A.C.G. è nata nel 2000, grazie alla passione e
alla volontà di dieci soci fondatori, uniti dal comune desiderio di vedere a Guidizzolo un centro spor-
Alcuni momenti di
una partita del
Guidizzolo
20
tivo che potesse raccogliere una squadra di buon
livello e tanti giovani impegnati in questo fantastico mondo del calcio. I soci, desidero citarli per
doverosa riconoscenza, erano: Badini Marco, De
Gobbis Daniele, Guidetti Luigi, Maffezzoni
Francesco (Jerri), Milani Giacomo, Porrini Sandro,
Roverselli Enzo, Tedoldi Giorgio, Turini Davide,
Zaccagni Dante.
Siamo partiti con una squadra di 3a e tutte le
categorie del settore giovanile.
Nel secondo anno, un importante Sponsor, ci ha
permesso di classificarci secondi.
Nel terzo anno avviene la fusione col Castel
d’Ario, si partecipa al campionato di 1a categoria.
Alla fine: primi classificati e promozione.
Nel quarto anno, campionato di “Promozione”.
Nel corso della stagione lo Sponsor decide di
ridurre il contributo. La grande volontà di tutti,
squadra e dirigenti, pur in grosse difficoltà riesce
a reagire e conquistare il secondo posto (sconfitti nella finale Play aut col Lonato all’87°).
Nel quinto anno (2005), con molte difficoltà si riescono a trovare validi Sponsor, il gruppo ha saputo gestire bene le esperienze passate e si è arrivati alla vittoria con relativa promozione alla categoria di “Eccellenza”
Ora la squadra è in “Eccellenza”, quali i programmi per il nuovo campionato?
Già nel mese di dicembre avevamo capito che si
poteva vincere, quindi abbiamo iniziato a pensare
al futuro, a come affrontare questa nuova realtà.
Abbiamo contattato possibili nuovi Sponsor, altre
società che potessero condividere i nostri programmi e si potesse iniziare un lavoro in comune.
Per mesi abbiamo parlato e discusso con molti,
alla fine ci si è trovati in “sintonia” col Castiglione
Calcio”. A risultato acquisito stiamo per lanciare il
nuovo progetto, progetto “sposato” anche dal
Castiglione e che ci vede coinvolti in prima linea
nella sua realizzazione. Il progetto C.A.M (Calcio
Alto Mantovano), prevede di coinvolgere tutto
l’alto mantovano che si ritrova unito dal comune
interesse per il calcio come disciplina sportiva
educativa ed appassionante.
Quindi si sta partendo con nuovo impegnativo
progetto?
Si, il progetto è ambizioso, ma è l’unica strada per
poter sopravvivere, solo unendoci ad altri si potrà
fronteggiare i nuovi costi organizzativi e gestionali.
Il progetto prevede:
- 1 squadra in Eccellenza (campo di gioco a
Castiglione delle Stiviere).
- 1 squadra di Seconda Categoria, il Savoia
Castiglione (campo di gioco a Guidizzolo) nella quale
troveranno posto tutti i giovani usciti dalle file del
Guidizzolo e del Castiglione.
- Settore giovanile, verranno formate squadre
Regionali, dove i migliori confluiranno nella categoria
superiore.
- Per tutti, squadre giovanili a livello Provinciale
e una di Juniores (campo di gioco a Guidizzolo).
- A Guidizzolo vi saranno inoltre le attività:
Scuola calcio
anni 5-8
Mini pulcini
anni 8-10
Pulcini
anni 10-11
Esordienti
anni 12-13
Giovanissimi
anni 13-14
Allievi
anni 15-16
E per i guidizzolesi vi è la possibilità di utilizzo
degli impianti?
La convenzione col Comune di Guidizzolo, relativa alla
manutenzione e custodia degli impianti e dell’area
verde, recentemente rinnovata (a un costo decisamente inferiore a quello offerto da altre ditte), ci permetterà di mantenere l’efficenza di questo Centro
Sportivo di grande prestigio e garantite a tutti il suo
utilizzo sia ai gruppi organizzati che ai singoli che
vogliono allenarsi per altre attività.
Da poco si è concluso un patto di collaborazione con
l’“Atletica Guidizzolese” per le sue squadre a sette ed
11 giocatori.
Andrea Dal Prato
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Mantova: serie B
Un solo grido: Forza Mantova!
La città, i paesi, i cuori si sono tutti tinti di solo
due colori, anzi di un solo colore: il biancorosso.
Ed è stata un'emozione fortissima per chi assapora anche solo un po' di calcio.
19 giugno 2005
un momento di
gioco e grandi feste
per la promozione in
serie B
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Il Mantova è in serie B, nel calcio che conta. E il
19 giugno scorso ero anch'io lì in mezzo agli oltre
10.000 sportivi che hanno assiepato lo stadio
Martelli per quell'ultimo atto di un campionato
strepitoso che non poteva finire diversamente.
Ero lì sotto un sole cocente e tra persone che
sanno di calcio e che affollano lo stadio ogni
domenica, ma anche tra persone che di calcio non
masticano sempre e allo stadio, forse, non sono
mai andate. Prima di quel giorno. Anche loro
hanno sentito il richiamo forte di una giornata che
ha riconciliato tutti, che ha stretto tutti in un solo
abbraccio. Non succedeva da trentadue anni; due
generazioni di sportivi che hanno sofferto molto,
che hanno visto la loro squadra passare di mano
in mano senza che mai potesse approdare a qualcosa di grande. Dalla C1 'all'onta', per questa città
e per questi sportivi, della C2. In molti stadi questa categoria raccoglie non più di 5 o 600 spettatori, a Mantova quando le cose giravano un po', 4
o 5.000. Due anni fa con la presidenza Castagnaro
è arrivato il primo salto di categoria: ritornati in
C1. Un nuovo assetto societario ha portato
Castagnaro alla vice-presidenza e Fabrizio Lori alla
presidenza. Si è capito subito che c'era nell'aria
qualcosa di diverso. Di Carlo in panchina; un ottimo gruppo di giocatori ben assemblati tra esperienza, buoni piedi e grande carattere e voglia di
vincere; una società forte e un pubblico straordinario. Subito, tutti, hanno incominciato a parlare
del Mantova. Secondo classificato in campionato
il Mantova è andato ai play off con un solo obiettivo: vincere. Prima il Frosinone e poi il Pavia, pur
nell'assoluto rispetto, sono parsi più dei comprimari che delle formazioni che potessero impensierire questa squadra. E nell'ultima partita, quella del
19 giugno, forte del vantaggio conquistato all'andata sul terreno del Pavia espugnato per 3 a 1, il
Mantova dopo soli 9 minuti con 3 sigilli aveva già
messo tutti e due i piedi in serie B. E ora? Ora gli
stadi che il Mantova dovrà calcare saranno quelli
di Brescia, di Verona, di Bologna, di Avellino, di
Bergamo, per citarne alcuni. E poi? Sognare,
come ha detto il presidente Lori durante la festa
della promozione, non è un reato.
Grazie Mantova!
Sergio Desiderati
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Rebecco alla ribalta
Rebecco quest'anno voluto commemorare della battaglia del 24 giugno 1859.
Molteplici fattori hanno reso possibile l'evento, come diversi ne sono stati gli
artefici
25 giugno 2005.
La Targa posta alle
Baite, e alcuni
momenti della
manifestazione a
ricordo della
Battaglia del 1859
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Alcuni mesi orsono, infatti, nella dinamica frazione guidizzolese si è costituita l'Associazione
“Amici di Rebecco”.
Sotto l'egida del Comune, l'associazione ha dato
personalità giuridica al gruppo che da anni andava occupandosi di animare la vita sociale della
frazione, organizzando
sia la “Festa d'Estate”
che la annuale cena
riservata a tutti i
rebecchesi, vecchi e
nuovi.
Nelle loro intenzioni vi
era anche quella di
ricercare e valorizzarne alcuni aspetti storici, a partire dal ruolo
avuto da Rebecco dai
suoi dintorni e dalla
sua gente nella famosa
battaglia
di
Solferino
e
San
Martino. Quei luoghi,
si sa, sono cosparsi di
croci e lapidi commemorative di quel tragico evento.
Caso volle che anche il
Centro Culturale San
Lorenzo, stesse curando una analoga iniziativa, da concretizzarsi
con una pubblicazione
della serie “quaderni guidizzolesi” dedicata a
quanto accaduto sul fronte sud in quella epica
battaglia.
Dalla ricerca eseguita, grazie alla collaborazione
con la “Società Solferino e San Martino”, si è
avuta la conferma che a Rebecco, come alle Baite
e ancor più a Cà Nova, si svolsero alcune delle
fasi cruciali e più cruente della battaglia.
La pubblicazione, ideata da Graziano Pelizzaro e
curata da Andrea Dal Prato, fornisce una ampia
documentazione a conferma dell' assunto, con la
precisione dei testi del prof. Massimo Marocchi.
Ma una celebrazione non è tale senza una manifestazione pubblica, come peraltro avviene da
tempo immemorabile sia a Solferino che in altre
località.
Prese corpo così il programma della manifestazione che si è tenuta lo scorso sabato 25 giugno e
che è stata inserita nel manifesto delle celebrazioni ufficiali.
La celebrazione è iniziata con la partenza da
Rebecco di una staffetta per Solferino, cui è
seguito un corteo, da Rebecco alle Baite, dove è
stata scoperta una targa commemorativa. Il corteo è stato caratterizzato dalla partecipazione di
un nutrito drappello di soldati con le divise di
diversi reparti militari che combatterono quella
battaglia e ha chiuso poi il corteo con tre scariche
di artiglieria ad avancarica e di cannone. I replicanti, forniti dalla Società Tre Leoni di Somma
Lombardo, con l'apporto del socio guidizzolese
Aristide Porrini, hanno riscontrato il plauso e l'ap-
prezzamento dei numerosi partecipanti.
Il corteo ha visto la partecipazione del presidente
della Società Solferino e San Martino, Dr. Fausto
Fondrieschi, oltre alla Associazione Alpini ed alle
autorità civili e militari locali.
Durante la tradizionale cena offerta ai propri soci
dal gruppo “Amici di Rebecco”, è stata distribuita
a tutti copia della pubblicazione curata del Centro
Culturale San Lorenzo. Al termine il corpo
Bandistico di Guidizzolo ha tenuto un concerto,
offrendo ai presenti il meglio del proprio repertorio.
Nella pausa la presidente del gruppo, Maria
Alberti, ha consegnato alcune tessere onorarie,
all'ex sindaco, al vice sindaco, a due assessori ed
presidente del Centro Culturale San Lorenzo,
Graziano Pelizzaro, che ha curato l'organizzazione
della parte rievocativa della manifestazione.
Durante la cena, ai tavoli, numerosi i commenti
raccolti:
“Bella la strofa incisa sulla targa…” (tratta da una
poesia di Anna Maria Cresci).
“Si potrebbe pensare ad una rievocazione in grande stile da tenersi a Rebecco, o a Cà Nova, magari l'anno prossimo…”
“Chissà perché non si è chiamata Battaglia di
Rebecco e Solferino?! In fondo qui si sono svolte
fasi decisive…”
“Mah, cosa vuoi… a San Martino c'erano i piemontesi, e allora…”
“Già gli italiani sono sempre stati bravi ad arrivare appena in tempo per spartire i meriti…”
“Se è per questo, è un'abitudine ancora diffusa,
soprattutto tra certi politici…”
“Quello che conta è che finalmente qualcuno faccia qualcosa anche per Rebecco…”
“Beh, finalmente hanno asfaltato alle Baite,
no?…”
“Hai visto, nel logo degli “Amici di Rebecco” c'è la
nostra chiesa, disegnata da Franco Bassignani...”
“Comunque, il risotto dell'Arturo Amerini è sempre il migliore!…”
25
cronaca
Una giornata con i “Nuovi Randagi”
Recentemente ci siamo ritrovati con i componenti del gruppo teatrale amatoriale guidizzolese, i
Nuovi Randagi, in un noto ristorante della zona, un
po' per festeggiare il successo della passata stagione, un po' per consolidare lo spirito di gruppo,
un po' per gettare le basi per gli impegni futuri.
C'erano tutti, attori, protagonisti, comparse,
sostenitori e collaboratori. Tutti con la medesima
voglia di sentirsi parte essenziale di una compagnia che cerca di divertirsi e divertire, con semplicità, raccontando la vita di tutti, di tutti i giorni.
E' un sentimento che solo chi l’ha provato può
capire. Un senso di comune appartenenza, che
annulla ogni differenza, che fa sentire tutti uguali,
tutti importanti.
Solo chi ha conosciuto la fatica e la gioia, l'entusiasmo e lo scoramento, la voglia di smettere e la
voglia di ricominciare, solo questi possono capire.
E l'impegno è tanto lungo quanto breve invece è
l'applauso, pur se rimane dentro l'intima soddisfazione di aver cercato di dare il meglio di sé.
Questo è ciò che si è colto, in un pomeriggio trascorso in compagnia dei “Nuovi Randagi”, che sta
preparando la rappresentazione per la prossima
stagione. Inutile naturalmente cercare di avere
anticipazioni da Evaristo Daeder, tranne il fatto
che sarà… qualcosa di nuovo.
Beh, come si dice… basta aspettare, no?
Il salame guidizzolese ...
Dopo tante affermazioni ottenute in passato da
“norcini” guidizzolesi, stavolta è toccato a Carlo
26
Luciano Parmeggiani di Rebecco, conseguire la
palma del migliore. L'opportunità gliel'ha offerta il
concorso indetto a Cavriana nell'ambito della
manifestazione svoltasi nello scorso giugno “Arti
e sapori”.
Su sedici concorrenti che hanno presentato la loro
produzione, una giuria di esperti dell'Onaf, che ha
trovato una qualità media molto elevata, ha ritenuto il salame confezionato dal Parmeggiani il
migliore salame contadino dell'Alto Mantovano.
Da ricordare anche il terzo posto conseguito da
Narciso Sposetti di Birbesi, a conferma dell'ottimo
livello dei nostri salami contadini. Ma forse i guidizzolesi non lo sapevano già?
Graziano Pelizzaro ai vertici Anusca
Non tutti sanno che cos'è l'A.N.U.S.C.A., ma tutti
conoscono Graziano Pelizzaro, il responsabile dell'area servizi civici che da trentaquattro anni presta servizio presso il Comune di Guidizzolo e che
da una decina d'anni si occupa anche, nel tempo
libero, dell'attività della Associazione Nazionale
degli Ufficiali di Stato Civile e Anagrafe. Ora, a
compimento della sua intensa attività, sia come
docente nei corsi di formazione e aggiornamento
professionale a favore soprattutto delle nuove
leve del settore, in tutt'Italia, sia come pubblicista
ed editorialista, l'Associazione lo ha chiamato ad
un nuovo incarico di prestigio e di responsabilità,
quale membro della Giunta Nazionale.
Va ricordato che l'Associazione riunisce circa
ottomila soci, in rappresentanza di circa 4.500
Comuni.
Nell'attesa di sapere quale settore gli sarebbe
cronaca
stato assegnato, ha organizzato con grande successo in termini di partecipazione, una serie di
convegni, in diverse regioni, dedicati ad un adempimento che per i Comuni è assai impegnativo,
sia in termini di costi che di adempimenti e di
risorse umane richieste: l'obbligo di emissione
della carta di identità elettronica a partire dal
prossimo primo gennaio.
La mostra sui santini
Dal 3 al 12 giugno scorsi si è tenuta nel salone
parrocchiale dell'Oratorio di Guidizzolo la mostra
"Il Sacro cuore di Gesù nelle immaginette", proposta dalla Parrocchia, dal Centro Culturale V.
Bachelet e dall'A.I.C.I.S. (Associazione Italiana
Collezionisti
Immaginette
Sacre).
All'inaugurazione, dopo il saluto dell'assessore
Giovanni Milani a nome dell'Amministrazione
Comunale e la presentazione del prof. Franco
Mondadori, don Stefano Siliberti ha trattato il
tema "Il culto del Sacro Cuore di Gesù" ripercorrendone le tappe storiche e mettendo in luce la
validità della devozione popolare e delle sue
espressioni. Molto seguita, la sua relazione ha
creato curiosità e stimolo alla visione della rassegna. Un secondo interessante incontro di accompagnamento alla visita si è svolto martedì 7 con
una relazione dell'esperto Giovanni Zanfi su
"Immaginette devozionali: storia e arte". Il relatore
ha molto appassionato i presenti grazie alla sua
straordinaria competenza accompagnata dalla
visione di alcuni autentici 'pezzi' rari. A entrambi
gli appuntamenti era presente un pubblico numeroso e attento. La mostra si è distinta per il pregio
di molte immaginette, le didascalie illustrative, i
testi e le formule di preghiera: è stata un'esposizione tutta da leggere e da meditare.
suppellettili.
Nel corso della loro storia, i castelli o le fortezze,
sono stati modificati più volte per poter soddisfare le richieste di sicurezza e comodità dei loro
padroni, tant'è che si evolvevano in continuazione
per poter essere sempre al passo con le richieste
degli occupanti che, inevitabilmente, si avvicendavano nel corso degli anni.
Il Signore del castello provvedeva in continuazione a migliorarne le strutture, circondandole con
muri e fossati, si preoccupava di pensare agli
approvvigionamenti di cibi che venivano conservati nei sotterranei, in vista di eventuali lunghi
assedi e di tutte le armi possibili per poter far
fronte a qualsiasi aggressione.
La vita di corte poteva svolgersi regolarmente
solo quando era garantita la massima sicurezza.
Ultimamente i “giovani” del 41 hanno voluto riunirsi a Birbesi per una Messa a ricordo dei
coscritti deceduti, e subito dopo nei locali
dell'Anspi si è tenuta la riunione per fissare il programma dell'annuale gita.
La scelta è caduta sul Castello di Beseno, che,
con oltre 16000 mq è il più esteso complesso fortificato del Trentino, presenta tutt'oggi i segni
delle alterne vicende che nei secoli lo hanno interessato, fino al profondo degrado subito nel corso
dell'800.
Nonostante un impegnativo e attento intervento
Visita a Castel Beseno
La visita ai vecchi castelli lascia un senso di sgomento nel visitatore che si trova a riflettere sulla
“caducità” delle cose che mutano con l'andare del
tempo. Molti castelli sono ancora ben conservati
e possono essere visitati; al loro interno custodiscono veri e propri tesori in quadri, affreschi e
27
cronaca
di restauro volto a restituire il castello alla pubblica fruizione, la struttura è talmente articolata e
talvolta di difficile lettura. Una valida guida ha
accompagnato il gruppo nel percorso alla scoperta della fortezza, invitando a soffermarsi negli
spazi più significativi. Come gran parte dei castelli medioevali, anche quello di Beseno rivela una
preminente funzione difensiva, evidenziata sia
dalla sua posizione strategica, che consente un
esteso controllo territoriale dall'alto, sia dalla sua
massiccia struttura muraria. Il fortilizio si presenta organizzato attorno al nucleo centrale con un
sistema di cinte murarie: alla linea difensiva più
esterna apparteneva la porta in pietra, ancora
oggi conservata, lungo il sentiero che sale alla
sommità del dosso.
La camminata dell’Amicizia
Anche quest'anno a San Silvestro la prima
Domenica di maggio, si è svolta la Camminata
dell'Amicizia ormai giunta alla sua XXII edizione.
Una bella giornata di sole e di festa, passata insieme ai ragazzi della Casa del Sole dove educatori
genitori e amici hanno vissuto momenti di autentica amicizia.
”Ti canto il mio grazie”, era il tema di quest'anno.
Un grazie da dire a tutte le persone che ci sono
vicine nel bisogno di ogni giorno, che ci sanno
donare con un sorriso, con un fiore o con una
stretta di mano, ciò che più è importante nella vita
di ognuno.
28
Un percorso di 9 chilometri da fare insieme passo
dopo passo nella consapevolezza di essere ognuno diverso ma tutti uguali nel riconoscere la pienezza della vita colta dalle cose più semplici.
Fare un tratto di strada insieme mano nella mano
con un amico o semplicemente scambiare uno
sguardo con chi ti sta cercando e spesso in tutti i
giorni della nostra frenetica esistenza non riusciamo a vedere, sono il segno di un'iniziativa che
supera l'indifferenza e dona una sensazione di
benessere e di tranquillità.
Il seme di un impegno che va oltre la semplice
partecipazione alla Camminata per diventare interesse attenzione o semplice maggior sensibilità
per problemi che mai abbiamo considerato ma
che sono propri di una società che tende ad emarginare e dimenticare.
Conclusa la Festa dell'Oratorio
“Senza qualcuno nessuno nasce uomo” recita un
brano di una canzone che parla di bambini e che
è ormai un piccolo grande tormentone. E questa
frase, dal significato profondo e così vero, campeggiava ai piedi del palco sulla piattaforma polivalente dell'Oratorio di Guidizzolo che nei giorni
scorsi ha tenuto la sua festa annuale. Tradizionale
appuntamento a conclusione dell'anno catechistico e scolastico. Potremmo qui parlare di tutta l'intera settimana; del palio delle contrade, dell'esibizione musicale di gruppi emergenti di ragazzi,
della serata del liscio per il pubblico più adulto;
potremmo intrattenerci anche a raccontare dei
gustosi piatti preparati da abilissime mani.
Potremmo ma non lo facciamo perché ci vogliamo
invece concentrare su due momenti: la celebrazione della S. Messa animata in maniera straordinaria dai ragazzi e partecipata proprio da tutti, dal
più piccolo al più grande della comunità parrocchiale che con alcuni rappresentanti è salita sull'altare, segno di unità e momento di passaggio da
una fede che viene dall'alto, da Dio, che matura
nella condivisione per uscire poi sulle strade del
mondo. Don Giampaolo Ferri, l'artefice principale
di tutta la festa, ha insistito molto con i ragazzi,
ma anche gli adulti han capito, sull'importanza
della comunità e dell'oratorio. Ma ha anche ringraziato tutti coloro, animatori in testa, che nella par-
cronaca
rocchia e nell'oratorio credono e per la parrocchia
e l'oratorio lavorano; per rendere un servizio prezioso a tutti, dagli anziani ai più piccoli. E sono
stati proprio costoro, e questo è il secondo
momento a cui accennavamo, a rallegrare l'ultima
serata, guidati dai loro amici più grandi, per presentare in rapida sintesi le attività di alcuni giorni
di “Special acqua grest” riservato ai ragazzi di elementari e medie. Barzellette, scenette, canzoni ed
un balletto finale a cura degli animatori, hanno
tenuto sulla piattaforma un pubblico significativamente eterogeneo: dai nonni ai neonati, paradigma della comunità che insieme cresce e si rafforza. Senza qualcuno nessuno nasce uomo; insieme
uomini si diventa.
Ricordo di una vacanza in Vespa
Come accade dal 1954 gli appassionati del mitico
scooter della Piaggio organizzano un raduno intitolato “Eurovespa” che interessa di anno in anno
varie località europee. Quest'anno, 2005, si è
tenuto in Austria sul lago di Worthersee, vicino a
Klagenfurt, dal 16 al 19 giugno.
Due amici di Guidizzolo, appassionati di Vespa,
Ernesto Bulgherini e Paolo Ramazzotti, attratti dai
suggestivi luoghi della manifestazione hanno
deciso di parteciparvi in sella alle nostre Vespa
T5. Una mattina di buonora, abbiamo raggiunto
altri ventinove appassionati mantovani in piazza
Sordello e da lì siamo partiti in giornata per il
luogo di destinazione, coprendo una distanza stimata di 420 Km. Verona, Vicenza, Treviso,
Pordenone, Udine e, sosta obbligata, San Daniele
del Friuli per rifocillarsi con dell’ottimo prosciutto
e melone. La statale Pontebbana che porta al valico del Tarvisio, confine di stato con l'Austria, è
stata una autentica galoppata in quasi assenza di
traffico ed in un bel panorama alpino. Qui abbiamo
cominciato a convogliarci con una moltitudine di
Vespisti che risalivano dai più svariati luoghi
d'Italia. Giunti a Portshach, ridente località turistica sul lago di Worthersee abbiamo constatato di
trovarci in un autentico “Vespaio” infatti gli iscritti sono stati più di 2.500 provenienti da ogni angolo d'Europa, dal Portogallo alla Polonia, dall'Olanda
alla Grecia. Attraverso i verdeggianti paesaggi
della Carinzia abbiamo raggiunto il castello di
Hochosterwitz, arroccato su di un monte, dal
quale si gode di uno stupendo panorama.
Sabato, gita per tutti i 2500 partecipanti, attorno
al lago; evento sogno per ogni Vespista Doc. Mi
piace ricordare che durante questi Eurovespa si
ritrovano vecchi anici con i quali si era fraternizzato in precedenti raduni. Il “vespista” è un tipo
variegato che comprende; dai giovanissimi col
“Vespino” ai compassati tedeschi con le “200
rally” sidecar.
Il momento clou è stato il “galà” del sabato sera,
tenuto in un padiglione del quartiere fieristico di
Klagenfurt. Sono intervenute le massime cariche
della federazione internazionale dei Vespaclub
nonché personalità del mondo dello spettacolo e
politico. Al “Vespaclub Mantova” è stato assegnato il 3° premio internazionale, per il gruppo con
più partecipanti.
Domenica mattina, salutati gli amici, siamo partiti per la Slovenia attraverso il Loiblpass raggiungendo Bled con il suo incantevole lago.
Descrivere la suggestione dei laghi di Bled e
Bohini, la sorgente del fiume Sava e l'ospitalità di
questa gente non è facile; meglio scoprirlo di per-
29
cronaca
sona. Per il rientro siamo passati per Kranjska
Gora, nota località sciistica, la valle dell'Isonzo
che scorre in territorio sloveno col nome di Soca
(qui si pratica canoa e rafting in acque color turchese), per Kobarid (Caporetto), transitando poi
da Cividale del Friuli e Bassano del Grappa.
L’ultimo giorno, dopo una visita ad Asolo e
Marostica, siamo giunti a Guidizzolo dopo aver
percorso 1.250 Km.
Un aneddoto.
Una sera ho avuto problemi di messa in moto
della mia Vespa a causa dell'imbrattamento della
candela e mentre armeggiavo -pila in bocca- con
chiave, candela, carta vetrata, messa in moto
ecc., Ernesto seduto sulla sua Vespa, gomiti e
testa appoggiati sul manubrio, preso dalla stanchezza, si è addormentato giustificandosi poi del
fatto che era in debito di sonno a causa del mio
russare.
Vatti a fidare degli amici; meglio la Vespa.
Scherzi a parte, grazie Ernesto, grazie Vespa.
Gli Alpini in Adunata
Erano oltre 400.000, e fra questi un nutrito gruppo di Guidizzolo, gli Alpini presenti, a Parma, il 15
maggio all’adunata nazionale. In 90.000 hanno sfilato fra due ali di un pubblico festante. In tribuna
accanto al presidente nazionale i ministri
Giovanardi, Martino e Lunardi che commossi
hanno visto passare il labaro del 10° reggimento
decorato con 209 medaglie d’oro, non ultima
quella del 1977 per l’assistenza prestata alla
popolazione del Friuli colpito dal terremoto. Le
fanfare hanno accompagnato, con l’inno ufficiale
e altre musiche, l’intera sfilata.
Dalla Fondazione Rizzini
Dal 1° Giugno 2005, la Fondazione RIZZINI Onlus
ha istituito un nuovo servizio: due posti letto per
ricoveri di sollievo, cosiddetti poiché il loro utilizzo è destinato a persone sole in momentanee difficoltà (malattia, solitudine, esiti da ricoveri ospedalieri, ecc.) e per sollevare famiglie con anziani
non autosufficienti, dando loro modo di recuperare energie da dedicare ancora ai loro famigliari.
Requisiti principali per accedere ai posti di sollievo sono:
- La temporaneità, da un minimo di gg. 20 ad un
massimo di gg. 30 nel periodo che va da giugno a
settembre.
Nel restante periodo dell'anno da un minimo di gg.
20 ad un massimo di gg. 60, secondo comunque
la disponibilità del posto.
- La valutazione del medico della struttura. E' indispensabile la compilazione della scheda sanitaria
da parte del medico curante e la valutazione del
medico della Casa di Riposo per la determinazione della retta di degenza.
I servizi garantiti sono:
- Stanza singola climatizzata con bagno, telefono,
televisore - Assistenza alberghiera - Assistenza di
base - Assistenza medica ed infermieristica limitatamente al controllo e all'attuazione delle prescrizioni del medico curante, dato che l'utente
mantiene l'iscrizione al Servizio Sanitario
Nazionale - Lavanderia Guardaroba - Fisioterapia
- Servizio Religioso.
A differenza del ricovero in struttura a tempo
determinato, il ricovero di sollievo garantisce una
data certa per il periodo prescelto, se disponibile
il posto.
Ulteriori e più complete informazioni sono disponibili presso la Direzione della Fondazione Rizzini.
La Sardegna del nord in bicicletta
Gli amici del Ciclo Club 77 Guidizzolo hanno scelto come meta per la loro annuale “biciclettata” la
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cronaca
comunicazione straordinariamente efficace, un
grimaldello che consente di affrontare e discutere
realtà molto complesse.
Naturalmente torniamo a precisare che il nostro è
un circolo “arci” e, per statuto, aperto a tutti,
senza nessuna discriminazione, ma per poter
accedere ai locali di via Solferino, 118 è indispensabile possedere o richiedere la tessera
dell'Associazione.
L’AVIS bissa la vittoria
Sardegna del Nord. Otto i giorni di “viaggio”, con
campo base a Plantone (Sassari) ospiti del
“Villaggio Hotel dei Pini”. Ogni mattina un itinerario diverso: Castel Sardo con la roccia dell’elefante, Stintino, Alghero, Sassari e Argentiera, Tempio
Pausania, Terme di Castel Doria e S.S. Trinità di
Seccardia. Ogni mattina un paesaggio diverso
sempre nell’incanto di una terra magica dalla
natura a volte rigogliosa, a volte arida ma sempre
piena di un misterioso fascino.
Questi i partecipanti: Claudio Artioli, Gianni
Badini, Arialdo Bicelli, Luigi Bicelli, Elio Calza,
Franco Parmeggiani e Giuseppe Valbusa.
Apre il Circolo ARCI “Novecento”
E' proprio il caso di dire che 'Buon sangue non
mente'. La formazione calcistica dell'Avis
Guidizzolo ha infatti trionfato, e per il secondo
anno consecutivo, nel torneo notturno di calcio
organizzato sul campo parrocchiale dal gruppo
sportivo dell'Anspi 'La Famiglia'. Dopo un percorso
di qualificazione che ha messo in mostra compagini attente ed agguerrite, l'Avis è giunta alla finale contro i ragazzi della 'Icar Bazzoli'. Con il 2 a 2
finale dopo i tempi di gioco scattava l'incognita
dei calci di rigore che consegnava la vittoria
all'Avis portando anche al suo portiere Salvatore
Ruggiero il premio quel miglior numero uno.
Proprio una partita degna di una finale che si
rispetti. In 4 anni di presenza al torneo notturno
l'Avis ha collezionato 2 vittorie (2005 e 2004), un
3° posto nel 2003 ed il 6° nel 2002, diventando
così la squadra da battere. Questa la formazione:
Salvatore Ruggiero, Alex Basso, Andrea Busca,
Nasce dall'idea di alcuni Guidizzolesi appassionati
di buona cucina, di vino, di cultura eno-gastronomica nel senso più ampio. Persone che attraverso
il cibo, divertendosi ed appassionandosi, coltivano il piacere del gusto, dell'amicizia e della convivialità tanto da volerlo trasmettere ad un gruppo
più ampio di persone.
Abbiamo quindi cercato di creare un ambiente
gradevole dove tutti i soci potranno mettere in
rete, non solo conoscenze enogastronomiche, ma
promuovere e sviluppare anche i loro interessi
artistici, musicali, letterari ecc.
Ecco che quando si parla di cibo si entra in discorsi più complessi poiché si parla di ambiente,di
economia, storia, si parla di politica ma anche di
tradizioni, di letteratura ed arte.
Per questo il cibo può diventare uno strumento di
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cronaca
Leonardo Frignoni, Maurizio Corradi, Ettore Toso,
Gianluca Sposetti, Concetto Pandolfo, Enrico
Parmeggiani, Marco Pesci, Francesco Pesci e
Maurizio Ferri; dirigenti Simone Frigoni, Roberto
Cagioni e Franco Pelizzola, quest'ultimo presidente della locale sezione Avis.
Da segnalare tra questi giocatori alcuni veri e propri record: Ettore Toso è alla sua 8ª vittoria nel torneo di Guidizzolo e Maurizio Ferri ha trionfato
addirittura per la 10ª volta. Al termine, dopo le
premiazioni, tutta la squadra ha lanciato il motto:
“Sportivi, donate sangue”.
Il M° Azio Corghi Grand’Ufficiale
In occasione della Festa Nazionale della
Repubblica, il 2 giugno scorso, il Presidente Carlo
Azeglio Ciampi ha conferito alcune onorificenze a
58 persone distintesi per il lavoro nella società a
“favore della solidarietà sociale, dell'impegno civile, dell'arte, della difesa del patrimonio artistico,
della letteratura, della musica, del cinema, della
ricerca, dell'università e della formazione”. Tra
questi il musicista-compositore Azio Corghi, torinese di nascita e guidizzolese di adozione. A
Guidizzolo infatti risiede da circa trent'anni. Dire
del maestro Corghi in poche righe è impossibile;
del suo ormai quarantennale rapporto con la musica che lo ha imposto a livello internazionale. I suoi
lavori sono stati presentati nei maggiori teatri.
Prendiamo alcuni spunti dal catalogo della Ricordi
che pubblica le sue opere: “Esteso su un intero
quarantennio, il catalogo di Azio Corghi ha attraversato stagioni diverse della storia della musica,
navigando lungo una rotta originale: rotta spesso
appartata rispetto a quelle percorse dai colleghi
della sua generazione e, forse proprio in virtù di
questa collocazione eccentrica, non organica, in
grado d'intercettare e comprendere per tempo
alcune istanze ineludibili dell'esperienza musicale
contemporanea”. Corghi, accanto alla composizione, ha sempre tenuto anche una intensa attività didattica, tanto in Italia che all'estero: ha insegnato Composizione nel Conservatorio "Verdi" di
Milano, nel Conservatorio "S. Cecilia" di Roma e
alla Fondazione "Toscanini" di Parma. Attualmente
insegna nel Corso di Perfezionamento in
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Composizione all'Accademia S. Cecilia di Roma e
all'Accademia Musicale Chigiana. E' titolare di una
masterclass nell'Università di Cincinnati. Dal 1994
è stato nominato Accademico di S. Cecilia. Nel
2000, l'Accademia Filarmonica Romana gli ha
conferito il Diploma Accademico. Come musicista, ha curato l'edizione critica dell'"Italiana in
Algeri" di Rossini, le "Arie" da "Opere" e il "Beatus
Vir II" di Vivaldi. Ha scritto musiche da camera,
opere liriche e balletti; composizioni per orchestra, musica vocale da camera, composizioni per
coro. Per i suoi interessi, dal campo delle arti grafiche alla letteratura, Corghi rappresenta la figura
completa dell'artista, che sa leggere il suo tempo,
non trascurando la cultura più antica e classica né
la ricerca d'avanguardia.
Ragazzi da ... 100 e lode
Si sono conclusi gli esami di stato, aIl'Istituto
Statale d'Arte. L’esito è stato di grande soddisfazione, sia per gli insegnanti che hanno visto il
coronamento del proprio impegno, sia per gli studenti che hanno segnato, per sé, un traguardo
importante: il brillante superamento dell'esame di
stato. Quest'anno ben quattro studentesse hanno
raggiunto la soglia il massimo con 100/100; di
queste tre hanno frequentato ii Corso Liceale
Michelangelo ed una il Corso Ordinamentale. I
loro nomi: Monica Arnodio, Bruna Garabelli,
Francesca Ravera (5ª liceo Michelangelo) e
Roberta Boncompagni (5ªC corso Ordinamentale)
Le quattro studentesse hanno espresso la volontá
di proseguire gli studi, perfezionandoli con l'iscrizione all'università.
L’Atletica Guidizzolese informa
Lunedi 22 agosto inizia la preparazione della squadra di calcio a 11 giocatori CSI, per la squadra a 7
l’inizio è fissato per lunedì 29 agosto.
Informazioni: 347 6939273 (Ermes)
Circolo A.N.S.P.I.
“S. Giorgio Martire”
L'anno in corso per il Circolo ANSPI “S. Giorgio Martire” di Birbesi si presenta
ricco di attività e nuove progettualità. I settori maggiormente coinvolti sono
quelli ricreativi e sportivi ritenuti importanti supporti per lo sviluppo ed il miglioramento delle finalità tipiche del vivere cristiano
Il Circolo, grazie alla collaborazione della Parrocchia
e dei compaesani, ha organizzato nei mesi invernali diversi incontri presso l'Oratorio parrocchiale,
cene a scopo benefico e varie attività ludico-ricreative rivolte ai più piccoli e alle loro famiglie nel
corso delle festività natalizie, per Santa Lucia e per
il Carnevale.
Con l'avvicinarsi della bella stagione il Circolo ha
realizzato, nei mesi di maggio e giugno, il tradizionale torneo di tamburello indoor sulla piazzola polivalente ed un successivo torneo di “schida”. L'ANSPI ha dato continuità ed intensificato la collaborazione con i giovani del paese e, grazie al loro meritevole impegno, ha organizzato il “I torneo notturno
di calcio a sette”. L'evento sportivo si è svolto dal
29 giugno al 7 luglio presso il campo di calcio parrocchiale con grande successo di partecipazione e
di pubblico.
Il torneo, in cui si sfidavano nove compagini tra
squadre locali e di paesi limitrofi, è stato vinto con
merito dall'ATLETIK, composta da un affiatato ed
esperto gruppo di amici marocchini, che ha sconfitto la squadra locale della GHIRALDINI, al termine di
una spettacolare partita finita 6 a 2. L'ANSPI di
Birbesi, grazie all'intraprendente contributo del
Gruppo Sportivo, di giovani ed alla collaborazione
anche delle associazioni sportive presenti sul territorio, conta di intensificare le attività ricreative
organizzando anche per il prossimo anno tali eventi
sportivi e realizzandone di nuovi.
Dal 4 al 16 luglio presso i locali della Parrocchia di
Birbesi, dopo alcuni anni di assenza, si è svolto il
CRED estivo organizzato dalla Cooperativa Orizzonti
e dall'Amministrazione Comunale. Al CRED hanno
partecipato con entusiasmo i bambini del paese dai
3 agli 11 anni divertendosi in attività teatrali, sportive e nei laboratori evolutivi.
La Parrocchia, il Circolo ANSPI e gran parte dei bir-
besani si sono poi impegnati per l'evento estivo per
eccellenza: “BIRBESI IN FESTA”. La manifestazione,
giunta alla nona edizione, si è svolta il 23, 24 e 25
luglio all'insegna dell'allegria, del ballo e della buona
cucina. Come ogni anno Birbesi si è riempita di visitatori e “degustatori” sin dalla prima serata, accompagnata dalle note dell'orchestra Chicco De
Matteo. Di anno in anno la festa di paese migliora,
si perfeziona ed è sempre più gradita ai numerosi
partecipanti; ciò non
può non dipendere
dall'affiatamento,
dalle capacità, dallo
spirito di sacrificio e
dalla collaborazione
dell'allegra “brigata”
birbesana.
L'ANSPI, da ultimo, si
è imposta alcuni
obiettivi quali la realizzazione di spogliatoi e
relativi servizi igienici
per il campo di calcio
e la posa di due campi da bocce con conseguente
ampliamento delle aree parrocchiali e relativi parcheggi. Queste opere strutturali dovranno rappresentare il mezzo per lo sviluppo di un progetto di
riqualificazione della famiglia intesa come complesso nucleo di soggetti che, a diverso titolo e modo,
partecipano ed usufruiscono dei servizi offerti e
programmati per far fronte ai bisogni dei più piccoli, degli adulti e degli anziani.
Ambizioni e progettualità, ovviamente, non possono fare a meno della collaborazione delle associazioni sportivo-ricreative del territorio e del sostegno
dell'Amministrazione Comunale... in bocca al lupo e
che stavolta crepi!!
Tra i piatti proposti
molto successo ha
ottenuto lo spiedo
Marco Badini
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GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
“COLLI MORENICI”
Notiziario del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici” - a cura di Giorgio Arienti
Esposizione alla Fiera di Luglio
La consueta “Mostra Micologica” di luglio ha ottenuto un buon successo di pubblico e ha destato molto
interesse per la chiarezza delle schede che accompagnavano le singole specie di funghi.
L'allestimento della mostra non è
stato agevole, dal momento che
la stagione non era tra le più propizie e la spedizione sui monti del
Trentino per raccogliere il materiale da esporre non aveva dato
grossi risultati. Grazie comunque
all'impegno di alcuni soci ed al
contributo degli amici del gruppo
micologico di Pergine (TN), anche
quest'anno si è riusciti a portare
in mostra diverse decine di specie.
La mostra micologica rimane un
appuntamento atteso, essendo
per molti soci una buona occasione per toccare con mano una
grande varietà di funghi, con l'assistenza di tecnici qualificati.
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Notiziario del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa
Conclusa la stagione - 2004/2005
Si è ormai conclusa con la fine di Luglio 2005 la
stagione concertistica 2004/2005 della Banda.
Diversi sono stati i servizi affrontati, i concerti
svolti e le ore di prove eseguite (n. 100 ore circa).
Come Presidente, dice Antonio Malaguti, vorrei
ringraziare tutti i miei bandisti, i sostenitori della
Banda, chi ha offerto la propria disponibilità per
tutto quanto è stato fatto nella stagione appena
conclusa.
La nostra Banda è rimasta ormai una delle poche
a sopravvivere con le proprie forze musicali locali, grazie a una buona politica di incentivazione sui
giovani e a una scuola di musica sempre attiva ed
attenta alle necessità della Banda.
Inoltre quest'anno siamo riusciti anche a svolgere
prove per il nostro aspetto formale, al fine di affinare e abbellire la Banda nelle marce, ciò è stato
possibile dalla disponibilità di percussioni e alcune “menti pensanti” in materia.
Ancora grazie a tutti, buone ferie e arrivederci alle
prove del 26 Agosto.
Tournee' in Lussemburgo
Tutto pronto nella sede della Banda per la
Trasferta in Lussemburgo per il prossimo 9/10/11
Settembre.
In data 8 Settembre 2005, con partenza verso le
ore 22.00 circa, la Banda si recherà verso la citta'
di Lussemburgo, dove in data 9 Settembre, nel
tardo pomeriggio, eseguirà un concerto.
Poi in data 10 Settembre la nostra Banda sfilerà,
marciando e suonando, nella maratona internazionale delle Bande, a cui parteciperanno diversi
gruppi di nazionalità diverse.
E' pertanto un onore quest'anno partecipare a tale
manifestazione internazionale, alle prove solo 7
gruppi italiani partecipano, fra cui appunto la
nostra Banda.
In bocca al lupo, quindi, alla nostra Banda e che si
faccia onore come sempre.
Una personaggio: Enrico Malagutti
In tutti i gruppi e le associazioni esiste sempre
una figura principale di riferimento, colui che svolge con grande passione e disponibilità il proprio
servizio gratuito per lo scopo sociale dell'associazione.
Anche noi della Banda abbiamo questa figura: è il
Sig. Enrico Malagutti, che da tanti anni si presta
a tutte le piccole esigenze della Banda, collabora
per la parte amministrativa, non manca mai alle
prove, è sempre presente per dare una mano,
ripara gli strumenti etc. etc. etc.
Ora la Banda si è dotata di una nuova divisa estiva e per un look completo era necessario dotarsi
di cordoncino. Purtroppo per esigenze diverse tale
elemento di decoro non era stato trovato. Ecco
allora l'Enrico,
con la sua passione ad escogitarne
una delle sue:
trova delle corde
colorate bianche,
rosse e verdi, le
intreccia e le
decora per un
totale di 50 cordoni
tricolori,
pronti per essere
sfoggiati.
Noi della Banda
dobbiamo veramente ringraziare
di cuore il Sig.
Enrico Malagutti
per questo regalo che ci ha fatto e la disponibilità
e passione mostrata in tutti questi anni.
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Notizie
dall’Amministrazione
NOTIZIARIO A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLO
Gemellaggio Guidizzolo-Anghiari
Cerimonia ufficiale presso la sala consiliare del Comune di Guidizzolo per il gemellaggio tra i Comuni di Anghiari e
Guidizzolo. Erano presenti i sindaci delle due comunità, Giorgio Gandini per i mantovani e Danilo Bianchi per gli aretini; erano presenti il consigliere regionale Carlo Maccari, il dirigente dell'Istituto d'Arte Antonio Piazza, il prof. Edoardo
Bassoli, il prof. Carletti preside dell'Istituto d'Arte di Anghiari e San Sepolcro; Piero Carli presidente della pro-loco di
Anghiari con il presidente della locale Filarmonica. Non c'erano fisicamente ma sono stati ugualmente presenti i compianti coniugi Fausto Valbonetti e Franca Bagnoli (della delegazione di Anghiari faceva parte il figlio Andrea), due professori anghiaresi che per diversi anni hanno insegnato a Guidizzolo e grazie ai quali sono iniziati i rapporti di stretta
amicizia che hanno portato fino al gemellaggio ufficiale tra le due comunità. Dopo il saluto dei sindaci, sono stati
Maccari, Bassoli e Carli a parlare di questo straordinario rapporto di amicizia iniziato tra alcune persone e poi consolidatosi nel tempo fino al gemellaggio tra la Filarmonica di Anghiari e la Banda musicale di Guidizzolo, agli scambi culturali con le compagnie teatrali ed a quelli delle diverse esperienze che continueranno tra i due Comuni, tra Anghiari
e Guidizzolo con quest'ultimo che, ha ricordato Maccari, “…vede il centro aretino un po' come il “Comune accanto”
dove la distanza fisica è annullata da questi rapporti consolidatesi nel tempo” e dove il gemellaggio, aveva detto
Bianchi “…altro non è che una ratifica di ciò che esisteva già”. Grazie ai coniugi Valbonetti, professori nella vita e
nella scuola, amati dai loro allievi; la scuola, dove hanno profuso tutto il loro rigore intellettuale. Al termine della cerimonia, i sindaci, dopo la firma ufficiale dell'atto, si sono scambiati i doni di rito.
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1-Giorgio Gandini sindaco di Guidizzolo e Danilo Bianchi sindaco di Anghiari, firmano l’atto ufficiale di gemellaggio 2-Graziano Pelizzaro,
Presidente del Centro Culturale San Lorenzo, consegna agli ospiti i “Quaderni Guidizzolesi” 3-Cesarino Monici illustra agli ospiti i restauri
dell’Oratorio di San Lorenzo, sono presenti il sindaco e Mario Vignali grande sostenitore del “gemellaggio” 4-Un momento dell’inaugurazione
della mostra “Giochi dalla soffitta”
Guidizzolo in fiera
Quest'anno la tradizionale Fiera di Luglio è stata organizzata dall'Assessorato alla Cultura e
alle Manifestazioni
La fiera, protrattasi dal 13 al 18, è stata inaugurata, presso la Lanterna Verde, con la proiezione del film
“Neverland” e dal torneo di “sciafeta” organizzato dal circolo ARCI; la “sciafeta” ha animato la piazzetta di via Filzi
per tutte le serate. Lo sport è stato protagonista anche
giovedì 14 quando si è svolta, con una nutrita partecipazione, la gara ciclistica “XIV Trofeo Pro Loco”, organizzata dal Ciclo Club 77.
Venerdì l'Associazione Commercianti ha presentato, in
via IV Novembre, l'aperitivo di Guidizzolo, “Lorenzino”: la
musica, i gustosi assaggi e l'effervescente bevanda sono
stati gli ingredienti di una serata che è piaciuta soprattutto ai giovani.
Gli altri eventi della giornata hanno avuto come filo conduttore il tema di questa fiera: i giochi di una volta. Alle
ore 16, presso la Sala Civica, è stata inaugurata la
mostra “Giochi dalla soffitta”. L'esposizione di giochi del
'900, curata dalla Biblioteca Comunale, è proseguita
anche nella giornata di domenica. Grazie a vari prestatori è stato possibile vedere esposti, accanto alle tradizionali bambole e alle automobiline in latta, anche i più vecchi giochi da cortile come lo s'ciancol e la corda per saltare.
Alle 18 il mantovano Federico Motta, autore del libro
“Giocavamo così”, ha mostrato ai bambini guidizzolesi
come praticare i giochi tradizionali, ormai purtroppo
dimenticati, come la campana o i birilli.
Durante la serata i guidizzolesi, allietati dal concerto del
Corpo Bandistico, hanno gustato in via IV Novembre i
piatti della tradizione locale.
I giochi di una volta sono stati nuovamente protagonisti
domenica 17: nel pomeriggio c'è stata la possibilità di
fare una passeggiata a San Lorenzo e al mulino Castagna
mentre giochi individuali, come la trottola e le biglie, e
sfide a squadre, come la corsa coi sacchi e la carriola,
hanno animato via Veneto e Parco Barriera (ph 1-4).
Per tutta la domenica la loggia comunale è stata occupata come di consueto dal gruppo micologico “Colli
Morenici” dal gruppo Agricoltori di Guidizzolo e Coldiretti
(ph 3), mentre in zona Barriera si è tenuta un'esibizione
di moto da cross (ph 2) a cura di Crossline.
La giornata si è conclusa con uno spettacolo di danza
curato da Danza Libera, Ganxhe Arte-Danza e Sporting
Dance.
Durante il “sagrino” via IV Novembre è stata animata
nuovamente dalla cena in piazza e dalla musica. Questa
è stata proposta dai “Gazak”, giovane e vivace rockband. Scongiurato il pericolo di un temporale i guidizzolesi hanno assistito, alle ore 23, al consueto e magico
spettacolo pirotecnico.
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Iniziative Biblioteca - Teatro
Giugno e Luglio: cronaca degli eventi
Cotto's Club Big Band
Venerdì 10 giugno il Teatro Comunale ha ospitato la
Cotto's Club Big Band, un'orchestra composta da una
ventina di musicisti e da due cantanti, Piero Cotto e
Beatrice Dali. L'orchestra, composta da artisti professionisti, si esibisce, da circa 20 anni, in numerosi festivals
ed eventi internazionali con un repertorio che comprende
i più famosi successi italiani e stranieri del jazz, dello
swing, del blues e della musica leggera.
La serata, a favore di A.I.D.O. Alto Mantovano, è stata
inaugurata dai saluti del presidente dell'A.I.D.O. di
Guidizzolo, Giovanni Milani e della presidente della sezione provinciale, Antonella Marradi; la parola è passata poi
al consulente artistico Alessandro Brancaleoni che ha
presentato la stagione teatrale 2005/2006. Ha avuto
quindi inizio lo spettacolo: la Cotto's Club Big Band ha
intrattenuto il pubblico per quasi due ore creando un'atmosfera coinvolgente grazie a brani di cantanti famosi
come Barry White, Frank Sinatra e Barbra Streisand.
“Racconti al Parco”
Durante il mese di giugno nella tranquilla cornice del
Parco Barriera ha avuto luogo “Racconti al Parco”, una
serie di tre incontri di letture animate a cura
dell'Associazione Voci di Vetro di Modena. I numerosi
bambini presenti sono stati molto coinvolti dall'espressività degli attori che hanno raccontato originali fiabe e
storielle.
Particolare successo ha avuto l'incontro di martedì 21
giugno che si è tenuto in orario serale: candele e fiaccole hanno illuminato il parco dove i bambini, entusiasti
tanto quanto i loro genitori, hanno passeggiato tra gli
alberi e ascoltato, seduti sull'erba, i racconti proposti
dagli attori.
Cinema Estate
Sempre nel mese di giugno, a Birbesi, ha preso il via la
tradizionale rassegna del cinema all'aperto.
Conclusi i martedì di Birbesi è stata, a luglio, la Lanterna
Verde di Guidizzolo ad ospitare, il mercoledì, altri films.
Come negli anni scorsi, si è cercato di portare svago a
grandi e piccini, proponendo non solo spettacoli d'animazione, come Gli Incredibili e Robots, ma anche pellicole
adatte ad un pubblico più adulto come Manuale d'amore
e Neverland.
“Sfogliando il Festival”
Giovedì 21 luglio presso la Lanterna Verde si è svolta,
con inizio alle ore 21,00, la serata di presentazione della
IX° edizione del Festivaletteratura che si terrà a Mantova
dal 7 all'11 settembre 2005. Notevole la partecipazione
del pubblico anche stimolato dalla presenza istrionica di
Simonetta Bitasi, selezionatrice degli autori presenti al
Festival e già nota ai lettori guidizzolesi per la serie di
incontri “Consigli di lettura” da lei tenuti presso la
Biblioteca Comunale nel corso del 2005.
Agosto e Settembre: le proposte
Biblioteca
In biblioteca sono disponibili numerosi libri degli autori
che presenzieranno a questa edizione del
Festivaletteratura e a questo scopo è stato creato uno
scaffale specificamente dedicato alla manifestazione, il
cui programma dettagliato e il cui catalogo
“CentoAutori” è disponibile gratuitamente.
In biblioteca inoltre si raccolgono le adesioni per organizzare un gruppo di lettura per condividere le impressioni e
i commenti sui vari successi editoriali.
Oratorio di San Lorenzo
Si ricorda che per tutto agosto e per il mese di settembre l'Oratorio di San Lorenzo sarà a perto la domenica
dalle 17 alle 19.
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Venerdì 16 settembre presso l'Oratorio di San Lorenzo
avrà luogo (con ingresso gratuito) alle ore 21:
“Deliziose memorie”. Immagini musiche e parole per
scoprire l'architettura locale.
Cinema Estate a Rebecco
Sabato 6 agosto
Collateral con Tom Cruise e Javier Bardem
Sabato 13 agosto
Mi presenti i tuoi? con Ben Stiller, Robert De Niro e
Barbra Streisand
Sabato 20 agosto
Cuore Sacro con Barbara Bobulova e Andrea Di Stefano
Sabato 27 agosto
La stella di Laura (cartoni animati)
Le proiezioni avranno luogo (con ingresso gratuito)
presso il piazzale della festa di Rebecco (in caso di
maltempo le proiezioni si svolgeranno il giorno successivo) alle ore 21,15.
Stagione Teatrale
2005-2006
La stagione abbonamenti inizierà ai primi di ottobre.
Per quest'anno è previsto un unico abbonamento per 6 spettacoli.
Per i titoli d'ingresso ai singoli spettacoli sarà invece introdotta una tariffa ridotta
per gli studenti fino ai 26 anni che potranno usufruire -fino ad esaurimentodelle ultime file balconata.
Domenica 6 Novembre 2005
Due scapoli e una bionda
di Neil Simon
Franco Oppini, Nini Salerno, Barbara Terrinoni;
regia di Daniele Falleri
Sabato 19 Novembre 2005
La Traviata
di G. Verdi
selezione in forma scenica: soprano, tenore, baritono;
pianoforte M° Sem Cerritelli; attore Prof. Michele Nocera
Sabato 3 Dicembre 2005
Harry ti presento Sally
di Nora Ephron
Marina Massironi e Giampiero Ingrassia;
regia di Daniele Falleri
Sabato 21 Gennaio 2006
4 Atti Unici
di Giorgio Celli
Federica Restani, Raffaele Latagliata, Nicola De Buono,
Stefano Mangoni, Barbara De Gabrielis
Giovedì 9 Febbraio 2006
Il piacere dell'onestà*
di Luigi Pirandello
Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi;
regia di Lamberto Puggelli
*Rassegna TEATRINSIEME
Sabato 4 Marzo 2006
Buffi si nasce
di Ugo Chiti
Lucia Poli e Marco Natalucci;
regia di Ugo Chiti
Giovedì 30 Marzo 2006
Pigmalione
di Bernard Shaw
TEATRO STABILE DI CALABRIA - Geppy Gleijeses,
Marco Messeri, Marianella Bargilli, Valeria Fabrizi;
regia Roberto Guicciardini
Le date indicate potrebbero subire qualche lieve modifica.
Abbonamenti a partire dal 1-10-2005. Per informazioni 0376 840435
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