progetto
Comunità Pastorale SS. Redentore e S. Gregorio Magno - Parrocchia SS. Redentore
n°9 - Settembre 2012
41°
anno
di Comunità aperta
Lo Stadio
Vuoto
Iniziamo l’anno della fede
P
er una squadra di calcio è dura sostenere una partita quando il tifo è tutto
contro. Ma la cosa veramente deprimente
sarebbe disputare una partita con gli spalti
vuoti, senza nessun tifo, nella completa
assenza di interesse. Passerebbe la voglia di giocare. Almeno con un tifo contrario una squadra avrebbe due avversari
contro cui mostrare i muscoli, ma in uno
stadio vuoto c’è da scoraggiarsi. Ai tempi
del nuovo testamento anche San Paolo
usava la metafora agonistica: “corro, ma
non come chi è senza meta; faccio il pu-
In Questo Numero
✔Lo Stadio Vuoto
Dalla penna di don Natale
✔Il nostro Family 2012
Cinque testimonianze
✔Calendario parrocchiale
Tutti gli appuntamenti del mese
✔Progetto Pastorale
Edizione 2012
✔Dall’archivio parrocchiale Chi
arriva, chi si sposa, chi ci lascia
✔ Im vacanza con l’oratorio
Un estate di cammino
✔Le vetrate della nostra chiesa
Impressioni ed emozioni
✔Diamoci la mano
I Ministri Straordinari dell’Eucarestia
✔Crest 2012
Dì soltanto una parola
✔Nella vigna del Signore
Il Consiglio Pastorale
✔Il percorso formativo
Conclusioni e riflessioni
✔Dibattito sulla Coppia Imperfetta
Musica e Psicoterapia al Palestrina
✔ Freschi di stampa
Libri appena usciti letti per voi
✔Sintesi da Atlantide
Lasciar fare a Dio
✔ Indirizzi utili
gilato, ma non come chi batte
l’aria”. Poteva dire non solo di
avere fede, ma anche di avere
qualcuno a cui proporla, che
la accettasse o che la avversasse. Egli non sta parlando di
avversari da combattere, ma
di interlocutori a cui rivolgersi.
Questo potrebbe valere anche
oggi per la Chiesa nei confronti
del mondo, se ci fosse qualcuno a cui interessa essere nemico o interlocutore. Facciamo
un banale esempio: San Paolo
non si sarebbe mai immaginato di dover fare processioni in
strade deserte come spesso
capita a noi. Meglio sarebbe avere chi ci
impedisce di fare processioni, vorrebbe
dire che qualcuno le considera come roba
importante. Naturalmente la Chiesa non
si limita a usare il linguaggio delle processioni. Perfino i documenti ufficiali non
rimangono in latino ma vengono immediatamente tradotti. Ma qualcuno li legge, al
di fuori degli addetti ai lavori?
Ci si interroga sul linguaggio da utilizzare per comunicare adeguatamente con il
mondo, ma la situazione in cui ci troviamo
è particolarmente grave perchè si rischia
di giocare nello stadio vuoto. Ringraziamo
il cielo che ogni tanto salta fuori qualche
Dan Brown o qualche matematico impertinente oppure qualche sito internet che
tenta di convincere la gente che la Chiesa
è in errore: in questi casi l’interlocutore c’è,
eccome, anzi ci si accorge che è informatissimo sul linguaggio religioso e si muove
su orizzonti tracciati da una inadeguata
➲ Segue nella seconda pagina
Un Papa a Milano dopo 28 anni per
il Family 2012. Ad accoglierlo una
piazza Duomo gremita, il cardinale
Scola e il sindaco Pisapia.
Il ‘nostro’
Family 2012
l’evento del Family 2012, che
ha impegnato per mesi la nostra
Diocesi, ha lasciato certamente
in ciascuno di noi ricordi indelebili
da conservare gelosamente nel
nostro cuore tra le cose più care
e da meditare profondamente.
Per tenerne viva la memoria
abbiamo pensato di raccogliere
5 testimonianze tra i partecipanti
della nostra Parrocchia, da
leggere con curiosità e da
confrontare con le proprie
esperienze personali.
IL CONVEGNO DI FIERA
MILANO CITY La splendida
settimana del Family 2012, attesa
e preparata da mesi, è ormai
➲ Segue nella seconda pagina
1
➲ Segue dalla prima pagina
➲ Segue dalla prima pagina
educazione. Questi nemici visibili della
chiesa sono il frutto di cattiva testimonianza che hanno ricevuto anni addietro e che
ha prodotto astio e reazioni smodate contro la fede. A questi signori si trova sempre
cosa rispondere: i nemici dichiarati non
fanno paura perchè sono interlocutori a
cui ci si può rivolgere. Forse sono indietro
nei tempi e non se ne accorgono. Il vero
nemico da temere oggi è un altro, quello
invisibile, assente, noncurante, che molti
chiamano nichilismo, quell’aria che tutti
respirano, dentro e fuori della Chiesa. Qui
non ci sono valori che si oppongono ai valori cristiani: che ci siano valori assoluti o
che non ce ne siano affatto, rimane una
questione indifferente per la vita che conduciamo. Si ha l’impressione di “battere
l’aria”, direbbe San Paolo. Questo clima
culturale nebbioso non è frutto di cattiva
testimonianza, ma semplicemente di assenza di testimonianza. Qui siamo tutti
coinvolti.
Che fare allora nell’anno della fede? Chiarire la fede, cercare linguaggi, stanare
interlocutori? Certamente dobbiamo preoccuparci di non essere cattivi testimoni
per non produrre nemici dichiarati della
fede, né di essere assenti nella testimonianza per non allargare il deserto. Ma
la vera domanda è se sia possibile una
testimonianza che non cada nel nulla! La
Chiesa ci ha appena donato un esempio
splendido di testimone presente e di ottima qualità: il Card. Martini. Il mondo laico
ha percepito la sua capacità di dialogare
con la modernità, proprio quella palude
che contiene sia nemici visibili che vite indifferenti. Come ha saputo il Card. Martini
individuare interlocutori nel vuoto? Il segreto lo si può conoscere all’interno della
Chiesa, laddove la Parola della Bibbia non
è una semplice parola di saggezza ma è
la voce di Dio ascoltata con fede. Egli è
stato il maestro che ci ha insegnato, con
la scuola della Parola, ad accogliere Gesù
che parla oggi ed è presente oggi. Se lo
abbiamo apprezzato e amato come maestro è perchè lo abbiamo conosciuto come
testimone, come diceva Paolo VI. La sua
capacità di ascoltare con fede la Parola gli
ha permesso di farsi ascoltare. Torniamo
quindi ad avere fede. Egli ci ha mostrato
che lo stadio in cui giocare la partita non è
mai così vuoto come la nostra rassegnazione ce lo dipinge.
dietro le nostre spalle. Come un
vento impetuoso ha spazzato via
pensieri, preoccupazioni e affanni,
per lasciare il posto alle cose più
vere e profonde, per avvicinarci
nuovamente gli uni agli altri, per
rinsaldare la nostra Fede.
Noi due l’abbiamo presa come una
vacanza dello spirito, seguendo
quanto era possibile, a partire
dalle conferenze del mattino al
Congresso di Fiera Milano City, alle
quali abbiamo presenziato con due
straordinari compagni di viaggio in
questa nostra esperienza, il nostro
Parroco don Natale e l’amico Paolo
Raffone della Casa d’Accoglienza,
scambiandoci opinioni e commenti
sull’evento che stavamo vivendo.
Ci ha colpito il numero di
presenze, mediamente 6.000
persone, concentrate in gran parte
nell’immensa sala centrale, dotata
di grandi schermi, altoparlanti,
cuffie per la traduzione simultanea,
così da consentire a tutti una
partecipazione attenta e condivisa.
Abbiamo cantato con voce via
via più convinta l’inno ufficiale
della manifestazione con strofe
che si alternavano nelle quattro
lingue ufficiali: italiano, inglese,
francese e spagnolo. Ricordiamo
innanzitutto in apertura del
Convegno la bellissima relazione
del Card. Ravasi. Basandosi sul
libro della Genesi ha abbozzato un
grandioso affresco, che potesse
servire da traccia di riflessione per
il Congresso, sulle nostre origini,
sulla natura della famiglia come
una casa fatta di pietre vive, e cioè
di fondamenta (gli sposi), di pareti
(i figli che la fanno crescere verso
l’alto, verso il futuro), delle stanze
del dolore, del lavoro e della festa
(ciascuna con i suoi problemi), di
finestre aperte generosamente sul
mondo. Ci ha rammentato che la
coppia secondo la Bibbia è fatta da
uomo e donna, “uguali nella loro
dignità radicale, ma differenti nella
loro identità individuale”, che vivono
l’unione come “donazione totale, in
piena reciprocità”. L’ amore fecondo
è l’essenza della famiglia, immagine
della stessa Trinità divina. Questa
famiglia è anche il nucleo fondante
don Natale
2
di ogni società civile, che va pertanto
difesa e valorizzata.
Le relazioni successive del Prof.
Bruni, del Card. Tettamanzi, del cileno
Prof. Morandè Court, e della spagnola
Prof. Castilla, hanno esaminato
attentamente i vari aspetti inerenti
quali il lavoro con le sue opportunità
e precarietà, con la sua invadenza
nella vita familiare, con gli ostacoli
che pone alla celebrazione della festa,
con le implicazioni antropologiche
e sociali. Infine l’appassionata
esposizione dell’americano Card.
O’ Malley, che ha ricordato a tutti la
centralità dell’Eucaristia nella festa dei
Cristiani con la S. Messa domenicale,
come momento di riposo in Dio e con
la famiglia, come vigoroso sostegno
per affrontare le difficoltà settimanali
che ci attendono.
Che dire? Pensandoci bene ha fatto
immenso piacere ascoltare gente
di grande cultura e spessore che
parlava della famiglia tradizionale
come di una realtà per nulla superata
o da riformare, ma come una novità
continua capace di smussare i nostri
egoismi e di irradiare amore verso
tutto e tutti.
Feli e Roberto Bosisio
I VOLONTARI Family 2012: una
grande occasione per servire Dio,
la Chiesa e il prossimo. “Unità e
missione sono i due tratti tipici del
volontario: unirsi con i propri doni e le
proprie capacità per metterli a servizio
della grande famiglia che è la Chiesa”,
ha detto l’arcivescovo Scola durante
l’omelia. Il desiderio di imitare Gesù,
che si è messo al servizio dell’uomo,
è quindi la motivazione che ha spinto
tutti noi.
«Voi sapete che coloro che sono
ritenuti capi delle nazioni le dominano,
e i loro grandi esercitano su di esse
il potere. Fra voi però non è così; ma
chi vuol essere grande tra voi si farà
vostro servitore…Il Figlio dell’uomo
infatti non è venuto per essere servito,
ma per servire e dare la propria vita in
riscatto per molti» (Mc 10,42-45).
Forse per questa società e per i suoi
canoni è molto difficile comprendere
come essere secondi possa
gratificare molto più che essere primi.
L’esperienza del Family 2012 ci ha
permesso di sperimentare in prima
Calendario
parrocchiale
Settembre
Domenica 16 Giornata diocesana per il
Seminario
alle 20.45 CPCP (Red)
Mercoledì 26 alle 18.30 S. Messa
con i gruppi di ascolto della Parola e
presentazione del tema dell’anno - a
seguire: primo incontro Animatori del
gruppo di ascolto
Domenica 30 alle 11.00 Cinema
Palestrina: Presentazione libro “La
coppia imperfetta”
Ottobre
persona cosa vuol dire tutto questo,
cosa vuol dire essere servitori e
cosa se ne giova. Come volontari
della Parrocchia ci siamo occupati
dell’accoglienza di numerose famiglie,
provenienti da diverse parti del mondo
- dalla Guinea Bissau, dal Camerun,
dall’Equador e ancora da Francia
e Spagna, ma anche numerose
famiglie italiane che sono accorse
numerose a Milano per l’evento – che
sono state ospitate da famiglie della
nostra parrocchia. Bisognava fare
incontrare ospiti e ospitanti nelle
diversità; orari, abitudini, lingue, tutto
sembrava difficile ma si è rivelato
più divertente del previsto. Ci siamo
improvvisati interpreti di lingue che
non conoscevamo, guide turistiche,
call center, accompagnatori; ogni
piccolo ostacolo delle famiglie era una
missione per noi. Ogni piccolo gesto,
ogni minimo contributo fomentava
in noi un’immensa soddisfazione
che nessuna carica prestigiosa e
nessun ruolo di potere avrebbe mai
potuto darci. Donarsi interamente
e gratuitamente è un modo per
toccare con mano la grandezza
dell’amore di Dio. Non servivano atti
di riconoscenza e gratitudine, il solo
gesto di donarsi era sufficiente ed
appagante, abbastanza per sentirsi
molto più che “potenti”. I sorrisi e
gli abbracci sia dei nostri ospiti che
delle famiglie ospitanti ci hanno però
riempito di gioia. Riflettere su quanto
l’esperienza di servire possa farci
sentire cristiani è forse un passo
importante per cercare il nostro posto
nel mondo. La corsa al potere e alla
Volontari alla Fiera Family 2012.
La straordinaria la macchina
organizzativa messa in atto dalla
diocesi milanese ha funzionato
alla perfezione. Encomiabile e
commuovente il lavoro svolto da
migliaia di volontari e religiosi
nelle parrocchie e dai giovani del
servizio d’ordine in occasione
degli eventi.
gloria hanno assunto un ruolo
sbagliato, ma sulle orme di Gesù
possiamo rimediare.
“Venite, benedetti del Padre mio;
ricevete in eredità il regno che
vi è stato preparato sin dalla
fondazione del mondo. Poiché
ebbi fame e mi deste da mangiare,
ebbi sete e mi deste da bere; fui
forestiero e mi accoglieste,fui
ignudo e mi rivestiste, fui infermo
e mi visitaste, fui in prigione e
veniste a trovarmi. Allora i giusti
gli risponderanno: Signore,
quando ti abbiamo visto affamato
e ti abbiamo dato da mangiare?
O assetato e ti abbiamo dato da
bere? E quando ti abbiamo visto
forestiero e ti abbiamo ospitato?
O ignudo e ti abbiamo rivestito? E
quando ti abbiamo visto infermo,
o in prigione e siamo venuti a
visitarti?” E il Re, rispondendo,
dirà loro: “in verità vi dico: tutte
le volte che l’avete fatto ad uno di
questi miei minimi fratelli, l’avete
fatto a me”(Mt 25, 34-40).
Elisa Gulino
➲ Segue nella quarta pagina
Venerdì 5 1° venerdì del mese
alle 18.00 presso la Chiesa del S.
Cuore: S. Messa con il Cardinale
Domenica 7 Festa dell’Oratorio
Mercoledì 10 alle 20.45 Preghiera SDR
“Per chi ha il cuore ferito”
Govedì 11 Apertura dell’Anno della
Fede
Venerdì 12 Pellegrinaggio Unitalsi a
Lourdes (fino al 18)
Formazione cristiana – 1 (SGM)
Domenica 14 Incontro famiglie adozioni
a distanza (Gr Missionario)
Sabato 20 alle 15.30 Giornata decanale
del malato (al Santuario di s. Camillo)
Domenica 21 Dedicazione del duomo
di Milano Chiesa Madre di tutti i fedeli
ambrosiani
Mercoledì 24 alle 20.45 CPCP (SGM)
Venerdì 26 Formazione cristiana – 2
(SGM)??
Sabato 20 alle 15.30 Giornata decanale
del malato (al Santuario di s. Camillo)
Domenica 28 I Domenica dopo la
Dedicazione – Giornata Missionaria
Mondiale; Predicazione di un
missionario.
- alle 16.00 in chiesa: concerto del Coro
Gospel Ensemble Vocale Ambrosiano
(nella foto) a favore dell’Associazione
Sindrome di Cornelia De Lange
3
➲ Segue dalla terza pagina
LA NOTTE DELLE TESTIMONIANZE
Abbiamo deciso che era importante
esserci come famiglia, anzi
soprattutto come coppia. Così
abbiamo lasciato i figli a casa e
siamo andati. L’aria era quella
della GMG che noi, ex giovani di
Santiago de Compostela nel 1989,
avevamo respirato proprio 3 mesi
prima di sposarci. Le famiglie si
susseguivano al microfono con le
loro storie, storie di tutti i giorni.
Poi la serata è entrata nel vivo con
famiglie provenienti da vari paesi
del mondo che hanno interrogato il
Papa: la bimba vietnamita a cui il Papa
racconta della sua infanzia piena di
musica “fatta in casa” con il padre e il
fratello; i fidanzati con l’interrogativo
del “per sempre” che spaventa un
po’ e il Papa che riporta il brano
della nozze di Canaa - il primo vino
“l’innamoramento” è bellissimo, ma
il secondo vino “l’amore definitivo” è
più buono del primo. Poi la solidarietà
spiegata alla famiglia greca in
difficoltà economiche e il progetto di
gemellaggio tra famiglie, dove ci sia la
responsabilità ad aiutare le famiglie
con gravi problemi.
Il lavoro che, quando per fortuna c’è,
porta via tanto tempo alla vita familiare
e da qui un richiamo alla sacralità della
domenica, il giorno di festa, giorno da
vivere insieme. E un forte richiamo a
Un momento della magica Notte
delle testimonianze. Più di un
milione i pellegrini giunti nel
capoluogo lombardo da città e
interland e da tutto il mondo in
occasione del Family 2012 .
4
saper superare “le notti, l’oscurità” in
cui qualche volta si sprofonda: saper
dare attenzione, rinunciare qualche
volta alla propria volontà per essere
insieme famiglia. Il Papa ha ribadito
che le famiglie spezzate, i separati,
i divorziati devono essere al centro
delle attenzioni delle parrocchie che
non devono allontanare ma mantenere
un dialogo con chi ha il cuore ferito,
far sì che si sentano accettate.
Argomento scottante che sicuramente
sarà approfondito in futuro.
Questa grande festa è stata per noi
una vera e propria ventata d’aria
buona e fresca: si parla tanto di
altre “forme” di famiglia quasi che
quella tra un uomo e una donna
che si vogliono bene, si aiutano, si
comprendono, superano le inevitabili
difficoltà e crescono i figli, sia
scontata se non obsoleta. In realtà è
bello sottolineare che questa famiglia,
unita dal sacramento del matrimonio,
sia invece una colonna portante della
società e che siamo in tanti a crederci.
ringraziamento con dei brevi cori,
che sottolineavano la nostra gioia e
la nostra riconoscenza per chi aveva
dedicato tempo e fatica affinché
noi potessimo vivere un momento
indimenticabile. Assonnati come noi,
anzi più di noi perché sicuramente
alcuni di loro avevano passato la notte
sul posto o nei pressi, erano tutti
pronti ad accoglierci con un sorriso.
Durante il percorso per le strade
della città addormentata o nel verde
del parco abbiamo avuto il tempo di
preparare il cuore a questo incontro,
emozionati nel camminare insieme
a tanta gente che testimoniava
liberamente il nostro essere cristiani,
colpiti dalla folla che si incontrava e
dal clima di festa. Arrivati sul posto, ci
siamo realmente resi conto di quanta
gente fosse già arrivata seppure fosse
presto e di quanta ne stava ancora
arrivando.
Ci siamo meravigliati che nonostante il
lungo tragitto fatto a piedi per arrivare
al nostro settore il tempo passato
sembrava essere stato brevissimo. Il
Elena e Giovanni Seno motivo forse era dovuto al fatto che
lo stare insieme, il sentirsi comunità,
LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA
fa dimenticare tutte le fatiche. Era
A BRESSO La S. Messa Solenne di
fantastico osservare come le persone
domenica 3 giugno celebrata dal
si erano organizzate per l’attesa
Santo Padre insieme alla nostra
dell’inizio della Messa: c’era chi si
comunità è stata fonte di grandi
era portato delle piccole tende da
aspettative, gioia e stupore ed ha
campeggio per tenere riparati dal sole
richiamato in noi un forte senso di
i più piccoli, chi aveva portato le carte
responsabilità. E’ ancora oggi in noi
per giocare insieme, chi dei teli da
molto vivo il ricordo
appoggiare per terra a disposizione di
di tutti i momenti che
tutti. Eravamo tutti lì con un grande
hanno preceduto e
desiderio: affermare e testimoniare
seguito quella Messa
con forza l’importanza e la bellezza
“speciale”.
dell’essere famiglia, magari imperfetta,
Siamo partiti al
con i propri problemi, ma capace di
mattino prestissimo,
superare difficoltà e ostacoli grazie
incontrandoci
all’unità fondata sulla fede.
in oratorio, per
E’ stato bello vedere come sul volto
poi prendere la
di tutti erano presenti solo sorrisi e
metropolitana
gesti di fraternità, nonostante le ore di
suddivisi in gruppetti
attesa.
di una ventina di
Uno dei momenti più emozionanti
persone, ognuno con
è stato quello dell’arrivo del Papa,
il proprio zainetto sulle quando tutti, grandi e piccini, ci
spalle. Dalla fermata
siamo messi ad acclamarlo con gioia,
di Sesto S. Giovanni tutti insieme ci
cercando di capire da dove arrivasse
siamo incamminati verso l’areoporto
seguendone gli spostamenti sui
di Bresso. È stato molto bello vedere
megaschermi, mettendoci i più piccoli
lungo il tragitto tanti volontari al
sulle spalle o in braccio per fare in
servizio dei pellegrini in arrivo, ai
modo che tutti potessero vederlo e
quali abbiamo manifestato il nostro
avvicinarsi il più possibile. Tantissime
bandiere delle diverse nazioni presenti
venivano sventolate in segno di gioia,
tanti striscioni venivano innalzati
per testimoniare la propria presenza,
la voglia e la felicità di esserci.
Durante la celebrazione abbiamo
gustato il silenzio quasi irreale e il
raccoglimento profondo in alcuni
momenti importanti della S. Messa,
anche da parte dei più piccoli.
E poi finalmente la tanto attesa
omelia di Benedetto XVI. Tra le parole
del Papa ricordiamo in particolare
il richiamo ai valori della famiglia,
«fondata sul matrimonio tra l’uomo e
la donna» e l’importanza del “tempo”
nel saper equilibrare il lavoro con le
esigenze della famiglia, la professione
e la maternità, il lavoro e la festa.
Un particolare accento l’ha posto
poi sul dover privilegiare sempre la
logica dell’essere rispetto a quella
dell’avere poiché la prima costruisce,
la seconda finisce per distruggere. Il
Papa ha riaffermato che la domenica
è il giorno festivo per i cristiani, il
giorno da deicare al riposo, alla
famiglia, alla fede: «È il giorno della
Chiesa, dell’assemblea convocata
dal Signore attorno alla mensa della
Parola e del sacrificio eucaristico. È
il giorno dell’uomo e dei suoi valori:
convivialità, amicizia, solidarietà,
cultura».
La Messa celebrata in più lingue, ci
ha fatto sentire ancora più parte di un
unico popolo, tante culture diverse
unite insieme nella fede in Cristo- Un
fatto importante soprattutto oggi,
quando vengono messi in forte
discussione i valori fondamentali e più
veri della nostra vita.
La speranza è che anche i nostri
figli, seppure alcuni ancora piccoli,
portino nel loro cuore un ricordo
bello di questa giornata, della fatica
fatta, della tanta gente incontrata,
delle emozioni provate, dell’essere
parte di una famiglia molto più grande
di quella delle nostre quattro mura
domestiche. Far capire loro che la vera
gioia del cuore si alimenta attraverso
semplici gesti di condivisione e non
nell’avere o nel comandare ma nel
donare, nell’aiutare e nell’obbedire e
nell’essere consapevoli di essere figli
di un unico Padre.
Tutto quanto abbiamo vissuto, non
solo durante la Messa ma in tutta la
settimana del Family
2012, possiamo
riassumerlo in
un’unica parola :
“Eccomi!”. Abbiamo
imparato a viverla
ogni mattina, anche
con le nostre sorelle
di Fede provenienti
dal Cameroun,
Madeleine e
Bernadette, che
abbiamo avuto la
fortuna di ospitare
in casa nostra;
Meraviglioso e commuovente il bagno di folla per
avere cioè la
il Papa a Bresso, Domenica 3 giugno 2012. La
certezza di non
Celebrazione Eucaristica al Parco Nord ha chiuso in
essere soli ad
Grazia e Gloria, la tre giorni milanese di Benedetto XVI.
affrontare le fatiche
e le difficoltà del quotidiano, essendo Lunedì 28 maggio abbiamo
quindi sempre disponibili per Cristo e finalmente aperto la nostra casa
a Patricia e João, due sorrisi
per i fratelli. Questo è quanto ancora
oggi continuiamo a portarci nel cuore. travolgenti e una valigia piena di
manghi da donare a noi e a tutti
Anna e Maurizio Belmuso quelli che incontravano.
Le differenze tra le nostre famiglie
erano molte a partire dal numero
UNA FAMIGLIA OSPITANTE E’
dei figli (João e Patricia hanno 9
gia passato un po di tempo ma,
figli e già 3 nipoti), per proseguire
l’esperienza di aver ospitato Patricia
con i gusti alimentari (i dolci italiani
e João è ben impressa nella nostra
sono davvero troppo dolci?) e i
mente e nei nostri cuori.
vestiti; eppure abbiamo compreso
Ora a ripensare alle nostre mille
che entrambe cercavano di vivere
paure ci viene quasi da ridere. Già da
la fede cristiana e i valori della
febbraio avevamo iniziato a ragionare
famiglia.
insieme ai nostri due figli e motivi per
non accettare la proposta parrocchiale I primi giorni dopo la loro partenza,
ci sembrava che qualcuno di
di accogliere in casa nostra una
famiglia sconosciuta ce ne erano: non famiglia se ne fosse andato e ci
mancava la loro presenza discreta,
abbiamo una stanza da letto in più,
la loro curiosità per ciò che non
l’incontro avrebbe avuto luogo negli
ultimi giorni di scuola, noi adulti siamo conoscevano e la loro voglia di
raccontarci del loro mondo.
fuori casa quasi tutto il giorno. Alla
Nei pochi giorni in cui abbiamo
fine ci siamo irrazionalmente buttati
vissuto insieme abbiamo capito
nell’avventura e abbiamo consegnato
che il nostro modello di vita,
a Luca il modulo di iscrizione.
basato essenzialmente su quanto
In realtà pensavamo di ospitare una
si possiede, può essere messo in
famiglia europea con figli coetanei ai
forse da chi vive in una semplice
nostri ed esercitare il nostro inglese
casetta senza ascensore ed
per comunicare con loro. Abbiamo
affronta le novità di un lungo
comprato due materassini gonfiabili
viaggio sempre sorridendo.
per far dormire i nostri figli in sala e
La nostra vita probabilmente non
il più ci sembrava fatto; in fondo era
cambierà, ma da questa esperienza
solo per qualche giorno.
abbiamo imparato che si può esser
Invece a maggio abbiamo saputo
famiglia pienamente cristiana
che ci era stata affidata una coppia di
cinquantenni provenienti dalla Guinea e felice anche in uno sperduto
villaggio dell’Africa.
Bissau, che parlava solo portoghese
e sarebbe stata nostra ospite per una
Cecilia e Cesare Pozzi
settimana intera.
5
Progetto Pastorale
Edizione 2012
Il Progetto pastorale dell’anno
2010 mantiene la sua generale
validità, soprattutto nel riferimento
alla Carta di Comunione per la
Missione, salvo alcune parti che
necessariamente richiedono
aggiornamento, che in concreto
corrispondono all’allegato A4 e A5
contenuti nel libretto precedente.
Per esse vengono proposte alcune
linee guida da sviluppare nei
prossimi anni del mandato del
CPCP.
La famiglia è protagonista
La CP si propone perciò di valorizzare la
capacità della Famiglia di essere protagonista, specialmente al servizio di altre
Famiglie nei diversi percorsi già esistenti
(per esempio: Corso fidanzati, Gruppo
sposi, Gruppo Battesimi, Genitori legati
al percorso iniziazione cristiana, persone
dal “cuore ferito”, etc) e in modo proattivo
nelle nuove iniziative che saranno avviate, soprattutto di carattere missionario. La
CP dovrebbe inoltre attivarsi per generare
occasioni di comunicazione e accoglienza tra i vari gruppi esistenti.
Suggerimento per il metodo di lavoro
☛ Il Progetto pastorale indica le linee pastorali guida tenendo in considerazione il
criterio “comunione e missione”.
☛ Tenendo conto di ciò il CPCP assegna
ai Gruppi di lavoro il compito di svilupparle
per attuarle poi nella realtà concreta.
☛ A tempo debito i Gruppi di lavoro presentano al CPCP i risultati del loro elaborato.
☛ Il CPCP ne verifica la rispondenza al
Progetto e le rende operative.
La famiglia è destinataria
La Famiglia rimane anche destinataria
dell’azione pastorale: occorre cioè continuare a coinvolgere le famiglie, a proporre cammini di formazione e riflessione
(per esempio percorso formazione genitori della IC, iniziative per la Giornata della
vita, percorsi con il Camen (Centro ambrosiano Metodi naturali), Percorso Affido
Familiare, CAV, …).
Indicazione di quattro ambiti pastorali
Quattro sono gli ambiti privilegiati cui dare
attenzione prioritaria, ai quali se ne potranno aggiungere altri nel corso del mandato
del CPCP.
FAMIGLIA
“Protagonista della vita pastorale”
La CP riconosce e conferma l’importanza della Famiglia come perno della vita
pastorale. E’ un bel segnale che questa
riedizione del Progetto avvenga nell’anno
in cui la nostra Comunità partecipa ad un
evento di grande importanza, anche simbolica, come il Family2012.
MONDO GIOVANILE
“Comunità e Carità”
Il punto di partenza è la Comunità Giovani
la cui definizione può rimanere invariata
come da precedente Progetto.
L’obiettivo primario è introdurre un giovane alla vita spirituale, ovvero a camminare
secondo lo Spirito di Dio. Introdurre significa “condurre dentro”. La vita secondo
lo Spirito si sviluppa lungo tre direttrici:
Fede, Speranza e Carità.
Fede
La Comunità Giovani dovrà far sì che un
giovane approfondisca il proprio rapporto
con Gesù, ovvero la propria adesione a
lui. Lo farà cercando di portarlo ad una
verifica del proprio cammino di fede, che
verrà arricchito dai contenuti della catechesi e approfondito dalla vita sacramentale della Chiesa.
In quest’ultimo ambito si collocano anche
l’educazione alla preghiera e al personale
rapporto con Gesù.
La famiglia come modello di Comunità
Guardiamo alla Famiglia anzitutto come
modello di Comunità: lo stile comunitario
nella CP deve cioè essere fraterno e spontaneo come in una vera famiglia. L’obiettivo è di realizzare un’osmosi tra la famiglia,
piccola Chiesa domestica, e la Chiesa, intesa come “famiglia di famiglie”, conside- Speranza
rando la CP al centro di questo percorso La Comunità Giovani cercherà di aiutare
aggregativo.
il giovane ad ampliare i propri orizzon-
6
ti, guidandolo ad interrogarsi sul proprio
ruolo nella Chiesa e nel mondo. In tal
senso, se la Comunità è il punto di partenza della vita spirituale di ogni giovane,
il traguardo è “oltre” rispetto ad essa e
spalanca di fronte al giovane il mondo
intero.
Carità
Ogni cammino secondo lo Spirito Santo
non può non condurre alla dimensione di
Carità che rappresenta anche la chiave
di volta di entrambe le precedenti dimensioni.
La Comunità Giovani pertanto non si
identifica semplicemente con un gruppo
che vive una dimensione comunitaria,
ma soprattutto con un gruppo-che-serve,
fatto di gente che si mette al servizio degli altri.
La strada della relazione
La Comunità Giovani ha il compito di
definire gli strumenti pedagogici di cui
vorrà dotarsi nel far percorrere questo
cammino di educazione alla fede. Quelli
messi in evidenza passano tutti attraverso la strada della relazione e anche,
peculiarmente, attraverso la strada della
relazione di accompagnamento spirituale. Riteniamo infatti che un giovane debba essere necessariamente dotato di un
accompagnamento, per sviluppare, pur
all’interno di una Comunità, la singolarità
del proprio cammino che in definitiva lo
porta a realizzare la propria vocazione.
Per questo si cercherà di favorire in ciascuno dei giovani, l’accostamento a figure educative di riferimento, non solo sacerdotali o religiose, ma semplicemente
adulte nella fede (anche coppie di sposi),
che possano garantire questa cura.
Non bisogna poi avere fretta; non attendersi risultati di breve periodo, ma
lasciare tempo perché i giovani maturino
la propria decisione di fare “missione”
anche al di fuori dell’Oratorio.
tecipazione attiva.
Il percorso formativo non dovrà mai prescindere dalla Bibbia, dalla Tradizione
cristiana e da testi di alto profilo religioso,
principalmente il Magistero del Concilio
Vaticano II.
FORMAZIONE DEI LAICI
“Cristiani non si nasce
ma si diventa”
Le due parrocchie della CP offrono molte
occasioni formative per i laici, declinate
in itinerari e gruppi di impegno o legati a
ministeri o per categorie definite dall’età o
dall’essere genitori. In particolare rimane
garantito l’itinerario di fede liturgico – sacramentale, per esempio quello centrato
sul giorno del Signore o sui tempi forti.
Questo è il cammino principale di educazione alla fede rivolto a chi è già credente.
Occorre pensare anche alla possibilità di
cammini per “ricomincianti” e per non credenti.
L’obiettivo è che ciascuno possa diventare
cristiano, facendo sintesi dei molteplici argomenti o esperienze per formare l’uomo
interiore.
Con la costituzione della CP è nato un
percorso specifico di formazione dei laici
rivolto a una fede che cerca l’intelletto, che
si pone come approfondimento culturale e
teologico.
Il metodo consiste nella proposta di una
molteplicità di ambiti, toccando temi teologici e antropologici,
presentando un ampio ventaglio di temi
cristiani o esplicitando il senso cristiano di
temi legati alla vita.
La formazione è rivolta a una molteplicità
di destinatari: persone impegnate nella CP
e non.
La proposta intercetta l’esigenza di formazione di persone responsabili nella CP e
si propone anche di suscitare interesse in
persone meno coinvolte ma in ricerca. In
altre parole essa offre un approfondimento teologico per gli operatori pastorali, così
che nessuno si consideri mai arrivato ma
in cammino. Nello stesso tempo ha un
intento missionario presentandosi come
un’irrigazione a pioggia, un nutrimento
dal quale, nel tempo, può nascere nelle
persone la scoperta del senso cristiano
dell’esistenza e forse l’iniziativa della par-
PRESENZA DELLA CHIESA SUL
TERRITORIO DELLA CP
“Andare con gioia verso gli altri,
riconoscendo il valore della differenza”
Il territorio della Comunità Pastorale è dinamico e diversificato. La vicinanza agli
snodi di traffico pone in evidenza presenze quali: lavoratori che quotidianamente riempiono gli uffici, studenti assai numerosi,
migranti che con maggiore o minore stabilità entrano a far parte del nostro vicinato,
tante solitudini nelle nostre case, molte
persone ammalate. E’ significativa la presenza sul territorio del santuario e della
clinica San Camillo, dell’istituto Gonzaga
e della Scuola dell’infanzia Parrocchiale
Redentore.
La missionarietà ordinaria
Se per le iniziative rivolte a chi versa in situazioni di bisogno materiale operano nel
territorio varie istituzioni, in primis la Caritas, la Comunità Pastorale deve sempre
mantenere viva “la straordinaria e preziosa missionarietà ordinaria”, intercettando
il bisogno spirituale non solo dei residenti,
ma anche di coloro che vivono nel territorio anche solo nelle ore lavorative. Se tale
bisogno non fosse avvertito o fosse assai
fievole ci si dovrà attivare per stimolarlo.
La missionarietà ordinaria richiede la rimozione della diffidenza, per accogliere tutti,
anche coloro che non sono parte attiva
della ‘comunità dei praticanti’. Occorre riconoscere quindi l’umanità che ci circonda
con le sue molteplicità e differenze, non
solo culturali ed etniche, ma anche comportamentali, come ‘soggetto’ da accogliere, conoscere e valorizzare e con il quale
sentire la gioia di essere cristiani.
La nostra “differenza” rispetto a un’azione
semplicemente sociale, è il messaggio di
gioia di Gesù che ci fa partire convinti nella
missione sul territorio. In questa missione
che trova terreno nella quotidianità dei gesti e degli ambienti, la preoccupazione non
deve essere tanto il ‘fare’, ma il ‘suscitare’:
essere lievito cristiano per tutti quelli che ci
sono attorno.
Alcuni ambiti della missionarietà ordinaria
sono la Caritas, la pastorale sociale, la visita alle famiglie, la pastorale scolastica.
dall’archivio
parrocchiale
Sono rinati battezzati in Cristo
Senattha Thanthiri Arachchillage
Yasmine Sara Youre
Stefano Plaza
Miranda Anna Perissinotto
Antonio Ardito
Vittoria Rossetti
Samuel Nicolas Cauntay
Andrea Ventici
Ferdinando Bonfanti
Giulia Pescarolo
Cecilia Luisa Prazzoli
Nathan Edgardo Avelar Munoz
Agnese Galfano
Gaia Maria Tortini
Si sono sposati in Cristo
Francesco Berardi
e Valeria Iannetti
Fabio Nicola Paglialonga
e Elena Uggeri
Giampiero Antonio Sara
e Francesca Pinto
Luca Paolo Martini
e Raffaella Giorgi
Filippo Ratti
e Ilaria Maggiani
Ci hanno preceduto nella casa
del Padre
Maurizio Mutinelli di anni
78
Ines Giovanna Luigia Borri 91
Gustavo Boscolo
63
Mariacristina Prandoni
52
Felicita Sette
82
Silvana Grani
76
Maria Teresa Russo
90
Maria Mondani
92
Achille Giuseppe D’Ambrosio 85
Maria Paola Rubino
69
Micaela Raviolo
93
Ettore Morelli
99
Gianfranco Cassinari
91
Noemi Rosa Cacciò
90
Lucia Anna Avallone
73
Caterina Maria Ardiani
85
Antonio Pizza
86
Vittorio Zecca 75
Remo Canani 58
Paola Cavalli 91
Carlo Mendella 88
Brunilde Sambi
101
Olga Michelazzi 85
Antonio Disanto 69
Angela Trapasso 79
Icilio Vida 72
Assunta Boselli 92
Antonio Belcastro 69
7
Un’estate
di cammino
In Vacanza con l’Oratorio
Dal 2 al 27 Luglio quasi 300 ragazzi hanno partecipato alle vacanze
estive degli Oratori del Redentore e di San Gregorio.
I
n una splendida casa al passo del
Tonale si sono avvicendati tre gruppi
piuttosto consistenti, composti rispettivamente da elementari, medie e superiori.
Sono stati giorni di amicizia, gioco, preghiera e formazione in cui i nostri piccoli
per la prima volta e i più grandi una volta
di più, hanno potuto sperimentare una
possibilità pressochè unica: stare insieme in tanti ed essere comunità.
Non siamo gli unici a proporre esperienze estive! Anche lo sport e le scuole
(specialmente in relazione allo studio
delle lingue straniere) propongono occasioni di vacanza insieme. Forse però
l’Oratorio è uno dei pochi luoghi che mette insieme in modo così trasversale tanti
ragazzi, facendo una chiara e contraddistinta proposta educativa.
Andare in vacanza con l’Oratorio significa stare insieme tutto il giorno vivendo
ora dopo ora proposte differenti che uniscono in sé il gioco, il servizio, la preghiera e la riflessione. In vacanza c’è chi
cucina per noi (grazie cuochi!!!) ma nessuno è servito e riverito perché tutti sono
impegnati nell’assistenza a tavola, nelle
pulizie e nel tenere in ordine la casa.
E poi si cammina, perché la montagna
ha in sé una sua pedagogia che si attiva solo quando la si abbraccia, facendo
attenzione a scegliere la meta giusta,
ovvero alla portata dei ragazzi.
Quest’anno per me è stata tutta una
novità, e quello della vacanza era l’ultimo piatto sul menù del mio primo anno
nell’Oratorio del Redentore! Credo di
poter dire a distanza di un mese dalla
conclusione di questa esperienza, che
ne è valsa davvero la pena.
E il miracolo a mio parere è questo:
che ancora in così tanti dicano “sì, mi
piace” ad un’esperienza in cui non fai
tutto quello che ti salta in mente senza
curarti di nessuno, ma quello che forse
il tuo cuore davvero desidera, prendendoti cura della responsabilità di stare
con tutti.
Ancora una volta: grazie!
I ragazzi dell’oratorio al Passo del Tonale partono per una camminata.
Sotto: le vetrate del transetto della nostra chiesa.
Le vetrate della nostra chiesa
Impressioni ed
emozioni
S
ono da poco tornata dalle vacanze
che ho trascorso nel mio solito paese di montagna.
Altre volte ho descritto le bellezze della natura e della chiesa che mi accoglie durante il mio soggiorno estivo, ma
quest’anno vorrei raccontarvi l’emozione
che ho provato al mio ritorno, varcando
nuovamente la soglia della “mia”, la “nostra” chiesa del SS. Redentore.
Dopo aver inumidito le dita nell’acqua
santa ed essermi fatta il segno della croce inchinandomi, ho alzato lo sguardo ed
ho visto, nella penombra della chiesa, la
meraviglia dell’abside illuminato e Gesù
Redentore con gli apostoli, una teoria di
don Alessandro angeli ed arcangeli con cherubini e sera-
8
fini che attorniano l’Eterno Padre e, sopra
tutti, lo Spirito Santo. Allora ho pensato
che, ancora una volta, il Signore mi aveva
accolta alla grande.
E’ un pomeriggio di fine agosto, la luce
filtra attraverso le vetrate che, con i loro
vivaci colori, arricchiscono di significato
ciò che rappresentano. Ecco alla mia sinistra quella che rappresenta la natività:
“Verbum caro factum est”, il Verbo si è
fatto carne, dice la scritta in latino ed io
penso con gioia che fra pochi mesi celebreremo ancora il Santo Natale. La mia
attenzione è poi catturata dalla vetrata
alla mia destra, quella sopra il fonte battesimale. Rappresenta la violenza della
morte in croce di Gesù. “Redimisti nos
Deo sanguine tuo” Ci hai redenti, o Dio,
con il tuo sangue, recita la scritta sotto la
vetrata. Allora mi dico che il fonte battesimale non a caso è stato posto proprio lì,
sotto la croce, perché è grazie alla morte
di Gesù e al suo battesimo di sangue che
possiamo ancora chiamarci figli di Dio.
Il sole è ormai tramontato e le vetrate
sono diventate più scure, ma sta per iniziare la S. Messa e con l’Eucarestia avremo una luce speciale nel nostro cuore,
avremo Gesù.
Mi riprometto però di ritornare quando il
sole sarà nuovamente alto nel cielo, per
osservare con più attenzione tutte le altre belle vetrate della nostra chiesa, per
poter condividere le mie impressioni ed
emozioni con tutti voi che avete avuto la
pazienza di leggermi e allora grazie e…
arrivederci!
Emma Della Valle Mella
Diamoci la mano
I Ministri straordinari
dell’Eucarestia
I volontari di questo gruppo affiancano il sacerdote alla S. Messa durante
la comunione dei fedeli e portano l’Eucarestia agli ammalati e agli anziani.
N
el parlare del nostro gruppo, non
intendiamo svolgere un trattato
sui contorni giuridici e liturgici del nostro ministero, ma semplicemente testimoniare come agiamo all’interno della
comunità parrocchiale.
Alcuni cenni di inquadramento possono, tuttavia, essere utili.
Anche se già nel II secolo d.C. si ha
notizia di laici che distribuivano l’Eucarestia, è solo di recente che nella nostra
Parrocchia si è introdotto questo servizio (2003).
Una definizione del Ministro Straordinario dell’Eucarestia, la troviamo dal 1973
nella Istruzione “Immensae Caritatis”:
“battezzato, cresimato adulto, uomo o
donna, incaricato della distribuzione del
Pane Eucaristico, sia durante che fuori
la celebrazione della S. Messa”.
In questo documento si afferma che il
ministro straordinario della Comunione
è un fedele laico il quale, debitamente
preparato,si deve distinguere per la vita
cristiana, la fede e la condotta.
Tutti i ministri operanti nella nostra comunità, sono stati scelti dal Parroco ed
hanno partecipato al corso di formazione specifico indetto dalla Curia ambrosiana ed articolato in sette incontri:
Oratorio estivo 2012
Di’ soltanto una parola...
assParTù” è una parola composta desideri, per diventare ciò che vorremmo
e ‘inventata’, che richiama esplici- essere… non a parole, ma nei fatti.
P
tamente il “passepartout”, la chiave che Oltre 500 gli iscritti per quest’anno; esorapre molte porte. Ma “PassParTù” va
oltre, perché - così come si legge - costruisce un percorso che dall’”io” passa
al “tu” attraverso il “per”.
Il tema di quest’anno dell’oratorio estivo
ci ha aiutato a comprendere che ogni
parola, per diventare qualcosa di reale,
deve essere vissuta per essere capita.
Facendone esperienza, noi ragazzi abbiamo scoperto che le parole fanno sempre riferimento a qualcosa che spinge ad
agire verso l’altro e che – dentro le parole
– noi costruiamo le nostre priorità, i nostri
interessi, le nostre attenzioni e i nostri
dio autorevole di don Alessandro come
responsabile, coadiuvato maestralmente
dagli animatori, ragazzi dai 14 ai 18 anni
che hanno dedicato parte delle loro vacanze estive, svolgendo servizio di volontariato.
Dopo 3 settimane di giochi, laboratori,
gite, domeniche, incontri e stanchezza...
si è concluso con la proclamazione dei
ROSSI vincitori di questa edizione! Onore e merito ai vincitori, ma anche alle
altre 7 squadre che hanno conteso fino
all’ultimo punto il successo degli amici
rossi.
- Introduzione alla pastorale diocesana
- Il ministero straordinario della Comunione eucaristica
- Il sacramento dell’Eucarestia e la Comunione Eucaristica
- L’esercizio del ministero straordinario
della Comunione eucaristica.
- Riflessione teologica sul dolore.
- Il malato e la relazione di aiuto.
- La spiritualità del ministro straordinario.
Il mandato viene poi concesso dall’Ordinario diocesano, in base alle esigenze delle singole parrocchie; per noi
il mandato ha durata di cinque anni e
quindi non si tratta di un incarico a vita
(per questo straordinario ) ed è vincolato alla frequenza di appositi corsi.
Attualmente i corsi per noi sono tenuti
da padre Adriano (priore di San Camillo) .
E’ facoltà di don Natale (parroco) chiedere l’eventuale rinnovo del mandato.
Il primo ambito in cui svolgiamo il nostro
ministero è durante le celebrazioni della
Santa Messa in chiesa quando le Suore Rosminiane, normalmente dedite a
questo servizio, non sono presenti per
aiutare il celebrante per la distribuzione
eucaristica ai fedeli.
Il secondo incarico è quello di portare
l’Eucarestia fuori dalla nostra chiesa, ai
malati ed alle persone anziane che non
possono presenziale alla Santa Messa
in parrocchia.
In questo caso occorre richiamare la
celebrazione eucaristica: un momento
introduttivo (anche con una candela accesa, una tovaglia dove posare la teca,
un fiore ecc..), la liturgia della Parola, il
rito proprio della Comunione, la recita
del Padre Nostro ed il ringraziamento.
Per noi questo è un servizio particolare
in quanto è come se allargassimo i muri
della nostra chiesa fino a comprendervi
tutti i nostri anziani ed ammalati.
Il nostro intervento avviene su mandato del parroco a nome della comunità;
invitiamo pertanto tutte le famiglie che
fossero interessate a questo servizio,
di farne esplicita richiesta in parrocchia.
Siamo a vostra disposizione.
I ministri straordinari
del SS Redentore
9
Nella vigna del Signore
Il Consiglio Pastorale
Resoconto delle ultime due sessioni della Comunità Pastorale
23 maggio Dopo un breve
richiamo al Progetto Pastorale,
in possesso di tutti i Consiglieri
e di cui si dovrà tener conto nella
preparazione dei programmi dei
vari Gruppi della Comunità, si è
parlato del grande evento del Family
2012 ormai imminente, di come le
Parrocchie si siano attrezzate con
le famiglie ospitanti, i volontari
e i partecipanti a vario titolo alla
manifestazione, in un clima di grande
attesa e si spera con una grande
partecipazione mondiale.
Si è poi riferito sui lavori del ➤
Il percorso formativo della nostra Comunità
Retrospettiva
e proposte
Con Venerdì 18 Maggio è terminato il terzo ed ultimo ciclo del percorso formativo adulti della nostra Comunità
“L’uomo, la vita, la morte,” e cioè quello dedicato alla morte; un tema che pur interessando i partecipanti, sempre
numerosi, li ha lasciati spesso silenziosi, portandoli a formulare con difficoltà le domande ai relatori e sovente più
come sfogo e racconto personale che non come reale desiderio di approfondire l’argomento.
N
el primo incontro, dal titolo “Vivere la
morte, appunti per un silenzio credente”, don Francesco Scanziani, docente
di Antropologia Teologica, ha parlato dello
sgomento della morte, partendo da quello provocato in Alessandro Manzoni dalla
scomparsa della giovane moglie Enrichetta Blondel nella poesia “Natale 1833”, che
inizia col grido angosciato “Sì che Tu sei
terribile!” e si conclude con l’invocazione
sospesa “Onnipotente…”. Poi l’Antico Testamento con la visione della morte come
fine con la discesa nello Sheol, sino alla
svolta dei Maccabei con l’invito della madre ai figli a subire il martirio per la vita
futura. Infine il messaggio di Speranza
di Gesù che è venuto a sconfiggere definitivamente la morte con la Sua gloriosa
Resurrezione e con la prospettiva della
vita eterna. Interessante l’osservazione
che Dio non ha creato la morte, ma che
essa si è insinuata nel mondo per invidia
del diavolo. Dio. come il padrone nella parabola dei vignaioli omicidi, non ha inviato
il proprio Figlio per morire ma per amare
sino alla fine; la morte in croce è stata causata dall’insondabile Mistero del male del
mondo.
Nella seconda serata, “La Speranza oltre
il dolore e la morte.”, don Scanziani, e la
psicoterapeuta Cecilia Pirrone, hanno affrontato il tema del come porsi di fronte
alla morte quando ci tocca da vicino e di
come introdurre i figli, piccoli o adolescenti, a questo ineludibile fatto. Il dolore deve
trovare pian piano la giusta dimensione,
10
senza cadere nell’autocommiserazione o
nella disperazione. E’ impossibile non soffrire e a nessuno piace farlo; nemmeno a
Gesù nel Getsemani! Delle emozioni primarie: la paura possiamo dichiararla apertamente, così ci si alleggerisce; la rabbia
razionalizzarla, pensando che non siamo
i soli a subire tali sofferenze; la tristezza
combatterla con la gioia, che sovente si
affaccia assieme al dolore con i ricordi,
con un sorriso, con un gesto d’amore. I
figli hanno il diritto di sapere e di ricevere risposte convincenti alle loro domande
sulla morte di una persona cara. Spesso
per proteggerli li lasciamo soli coi loro interrogativi; mentre hanno bisogno di un
adulto che li sappia ascoltare e parli loro
col cuore. Così capiranno e sapranno parlare di Dio. Di fronte alla morte la domanda
su Dio nasce anche in chi non crede. Ha
colpito la lettera di un giovane che sul letto
di morte rimprovera sua madre dicendo:
“Mi hai detto tutto, anche come vestirmi,
ma non mi hai fatto conoscere Gesù”.
Nell’ultimo incontro “Un nuovo modo di
morire? Criteri per orientarsi nell’oggi.”
don Stefano Cucchetti, Docente di Teologia morale, ha esplorato il tema del morire,
dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico (meglio esubero terapeutico), del testamento biologico. Non si può legiferare
in proposito sulla spinta della cronaca;
servono formazione e tempo per capire.
Cosa significa oggi morire? La morte è un
tabù, non si può, non se ne deve parlare.
Non abita più le nostre città; è ghettizzata
in piccole aree, cimiteri, ospedali, cronicari, spesso sospinti ai margini del tessuto
urbano. I figli, non si portano più in questi
posti; oggi non si muore più in casa ma
negli ospedali, sono sempre più rari i cortei
funebri. Si deve tornare ad essere più realisti ed umani, soprattutto noi cristiani che
crediamo nell’aldilà. Difficilissimo il tema
della morte in terapia intensiva, spesso
oggetto di interesse morboso da parte
dell’opinione pubblica. La vita in difficoltà
va affidata al medico, o meglio alla Medicina, che deve fare tutto il possibile per sostenerla con umanità, senza cedere ai due
estremi dell’ esubero terapeutico da un
lato e dall’altro della dolce morte procurata, come avvenuto recentemente in nome
di una presunta dignità dell’individuo che
si perderebbe al di sotto di una certa soglia. Il consiglio è quello di procedere con
prudenza, valutando caso per caso, in attesa di una buona legge rispettosa della
vita.
Come retrospettiva si può essere soddisfatti di quanto fatto quest’anno per la
formazione, cosa confermata dalla numerosa e attenta presenza dei partecipanti.
Per il futuro possiamo anticipare che ci
sarà un percorso formativo della Comunità, che coinvolgerà pure la Parrocchia di
S. Francesca Romana, orientato sul tema
della Fede di Gesù, dei discepoli e di noi
credenti, in linea quindi con l’Anno della
Fede che sarà proclamato il prossimo Ottobre dal Papa Benedetto XVI.
Roberto Bosisio
Gruppo Famiglia dai quali sono
emerse alcune indicazioni su come
preparare i nuovi progetti comuni
alle due parrocchie, che dovranno
rappresentare una novità ed un
miglioramento rispetto al passato. Si è
deciso anche di confermare le attività
valide di entrambe le parrocchie,
ormai consolidate positivamente
dall’esperienza.
Si è posto soprattutto l’accento sul
modo di accogliere le nuove famiglie,
che si avvicinano alla parrocchia, ad
esempio per un corso fidanzati, per
il matrimonio o per i sacramenti da
impartire ai loro figli. E’ necessario
mostrare sempre un’affabile
disponibilità, senza forzature che
potrebbero sortire l’effetto opposto.
Importante poi è che agli occhi di
chi ci si accosta si possa apparire
sempre come testimoni credibili della
vita cristiana con il suo messaggio di
gioia e di salvezza. Si sono discusse
anche alcune iniziative concrete per
trattenere nella Comunità le famiglie
con ragazzi che crescono e che
magari si allontanano dall’Oratorio
e dalla chiesa e di come portare
il nostro messaggio a chi non
frequenta la Parrocchia. I vari Gruppi
svilupperanno le loro proposte che
sottoporranno poi al CPCP per un
miglior coordinamento e per una
verifica della rispondenza alle linee
guida che ci siamo dati. La proposta
che ha convinto tutti è quella di
un’uscita di due giorni in Autunno
delle famiglie complete per affiatarci
e per riflettere insieme sulle nostre
motivazioni di fede.
R.B.
13 giugno All’ordine del giorno
la visione di un estratto del filmato
della serata delle Testimonianze
di sabato 2 giugno con il Papa e la
disanima/valutazione delle attività
svolte nel primo anno del nuovo
CPCP. Il video conteneva tre delle
domande che, in occasione di
Family 2012, sono state poste al
Santo Padre da parte di altrettante
famiglie provenienti da vari
Paesi del mondo.I temi toccati:
le separazioni, quindi il dolore in
famiglia, la mancanza di lavoro,
quindi le difficoltà delle famiglia
e la conciliazione fra impegni
lavorativi e vita familiare, ovvero
il tema della Festa in famiglia.
Le risposte del Papa sono state
di stimolo agli interventi e ai
suggerimenti dei Consiglieri. Per
quanto riguarda l’analisi dell’ultimo
anno di Comunità Pastorale sono
emersi alcuni spunti di riflessione
su cui tornare all’inizio del nuovo
anno pastorale anche alla luce delle
linee guida che l’Arcivescovo ci
comunicherà nei prossimi mesi.
Il CPCP è stato preceduto da un
piccolo spuntino comunitario
che ha permesso ai Consiglieri
di approfondire la reciproca
conoscenza in un clima di amicizia e
collaborazione.
Roberto Maietti
Freschi di stampa
I libri consigliati in questa rubrica sono disponibili
al Banco della Buona Stampa situato in chiesa.
Xavier Lacroix
La Coppia
Attraverso gli anni
Qiqaion edizioni
pp. 89, € 10,00
Si deve acconsentire
a morire a se stessi, al
proprio egoismo
naturale. Il primo
frutto dell’amore
è l’amore stesso,
con tutto ciò che
esso suscita e
rende possibile
tra le persone.
Paolo Padrini
Facebook
internet e i
digital media
San Paolo Edizioni
pp. 160, € 10,00
Una guida per
genitori ed
educatori.
Con un linguaggio chiaro
e concreto, l’autore
conduce il lettore per
mano nella selva oscura
della rete fino a riveder le
stelle.
E’ per il 30
settembre, alle ore
11.00, il prossimo
appuntamento al
Cinema Teatro
Palestrina con
l’autrice del libro ‘La
Coppia Imperfetta’, Mariolina
Ceriotti Migliarese, neuropsichiatra
infantile e psicoterapeuta,
edito da Ares Editore. Conduce
l’incontro-dibattito la dott.ssa
Gemma Barbouth psicologa e
psicoterapeuta (con l’autrice nella
foto in alto).
Partendo dall’esperienza
fortemente umana, delle numerose
persone incontrate esercitando
la sua professione, la dott.ssa
Migliarese, affronterà temi che
solo apparentemente possono
sembrare non centrali all’interno di
un matrimonio: “unire
gli aspetti più pratici e
prosaici della nostra
vita con quelli più
elevati e spirituali...”.
Ad apertura e
chiusura, l’esibizione
del coro di voci bianche ‘I Musici
Cantori di Milano’, diretto da
Mauro Penacca. www.facebook.
com/pages/I-Musici-Cantori-diMilano/216133658483311.
Maria Rosa
Pizzolitto
a un passo
da te
Edizioni Segno
pp. 144, € 12,00
Quando il dolore
diventa più lieve
e lascia spazio a
stati d’animo più sereni,
coloro che continuiamo
a pensare e a cercare
possono farci cogliere
la certezza dell’“Altra
Dimensione”.
Tagore
Citra, la scoperta
del Dio della vita
Paoline edizioni
pp. 240, € 13,00
L’intuizione del grande poeta
indiano, premio Nobel per
la letteratura nel 1913, può
aiutare tutti ad approfondire
la conoscenza di Dio.
11
E’ ancora un
messaggio attuale?
Lasciare fare a Dio
Ospitiamo ogni mese sui nostri fogli,
un estratto dal giornale di opinione
che da molti anni viene esposto
all’interno della nostra chiesa e sul
sito web della nostra parrocchia;
temi che affrontano e discutono la
realtà e l’attualità che ci circonda,
perchè talvolta soffermarsi e
approfondire il pensiero aiuta la fede
e la nostra coscienza.
to che il Signore realizza in lui, attraverso la sua Grazia. La conservazione e lo
sviluppo della pace del cuore parte dalla
consapevolezza che tutto il bene che
viene compiuto non viene dall’uomo,
ma da Dio. Il punto fondamentale della vita spirituale è perciò come lasciare
che la Grazia di Dio agisca liberamente
in ciascuno.
Il nostro Dio è il Dio della pace e opera
nella pace, non nell’agitazione. L’espeggigiorno la frenesia dell’agire e la rienza del profeta Elia sul monte Oreb
velocità nel decidere - al di là della sottolinea questa caratteristica: Dio non
validità o della bontà delle scelte fatte - era uragano, né tempesta, né fuoco, ma
sembrano il criterio di base per giudica- mormorio di vento leggero.
re la realtà. Un recente libro scritto da
padre Jacques Philippe propone una Ma oggi siamo ancora capaci di tender
critica a questo orientamento.
l’orecchio ad un mormorio leggero come
Padre Jacques sottolinea con forza nel una brezza sottile? Spesso ci si angolibro che il cammino verso Dio e verso il scia e ci si agita nel tentativo di impostaprogetto di santità che Dio ha preparato re tutta la propria vita da soli con i propri
per ciascuno di noi diviene più efficace criteri, di risolvere tutto da soli mentre
quando l’uomo si rende docile al proget- sarebbe molto più efficace volgere lo
O
PARROCCHIA SS. REDENTORE
Orari S. Messe
Feriali: 7.15 - 9.30 - 16.00 - 18.30
Prefestivi: 18.30
Festivi: 8.30 - 10.00 - 11.00 - 12.15 18.30
Segreteria Parrocchiale
9.30-12.00 da lunedì a sabato
15.30 - 18.30 solo il mercoledì
Tel 026694498 Fax 026697251
[email protected]
Oratorio
16.00-19.00 da lunedì a sabato
11.00-12.00 e 16.00-19.00 domenica
Tel 0297384393
[email protected]
Scuola materna
Suore Rosminiane
Tel 026704677 Fax 0266986082
Centro Ascolto Caritas
Martedì e Giovedì: 16.00-18.00
Tel 026705181
12
SACERDOTI della COMUNITA’
PASTORALE
Don Natale Castelli (Parroco)
026694498 3478517657
Don Gigi Colombo (Vicario
Parrocchia SS. Redentore)
0267384114 3478033042
Don Sergio Tomasello (Vicario
Parrocchia S. Gregorio)
0229409888 3392752279
Don Alessandro Noseda (Vicario
Oratorio SS. Redentore)
0267384112 3288861369
Don Piero Denna (Residente
Parrocchia SS. Redentore)
026705691
Don Luigi Parisi (Residente
Parrocchia SS. Redentore)
0267384113
RIFERIMENTI PARROCCHIA
SS. REDENTORE
www.parrocchiaredentore.it
Sul sito gli altri indirizzi mail.
RIFERIMENTI PARROCCHIA
San GREGORIO MAGNO
Consulta il sito
www.sangregoriomilano.it
Giovanni Lanfranco, 1595,
‘Elia sul monte Horeb riceve gli
ordini di Dio da un angelo’. Stampa.
Amsterdam, Rijksmuseum.
sguardo a Dio, e nella calma e relazione
con Lui lasciare agire la Sua saggezza. L’acquisizione della pace interiore
è quindi soprattutto un cammino di relazione con Dio, nel quale la preghiera
svolge un ruolo fondamentale.
Noi viviamo spesso nell’illusione che
quanto ci circonda possa cambiare, che
si trasformino le circostanze esteriori.
Santa Teresa di Lisieux scrisse invece
una meditazione illuminante per comprendere quanto sia importante passare dalla logica della ricerca affannosa a
quella della disponibilità ad accogliere
un dono: “Se qualcosa ci manca, è soprattutto il credere che tutto è Grazia”.
La differenza tra il percepire la mancanza di qualcosa dietro cui si corre e
la consapevolezza di ricevere già tanto,
è la stessa che passa tra la pretesa di
dover ottenere qualcosa ad ogni costo e
la gioia per qualcosa di bello che ci viene
offerto gratuitamente. Un noto letterato
milanese che tutti conosciamo, Alessandro Manzoni, chiamava questo “qualcosa di bello” Provvidenza: le dedicò la
sua opera più importante, per ricordarci
come la storia di ciascun uomo è sorretta da un aiuto che mai viene meno,
anche nelle peggiori avversità della vita.
La redazione di Atlantide
progetto
di Comunità Aperta
Parrocchia SS. Redentore
via L. Palestrina 5 - Milano
Direttore responsabile
Margherita Faustinelli
Per contatti:
[email protected]
Registrato presso il Tribunale
di Milano n° 426 del 19-11-1971
Stampa Pixart.it
Scarica

di Comunità aperta - Parrocchia SS. Redentore