SPORT SPECIALE CSI
stadium
SABATO
19 GENNAIO 2008
Dal 1906 la voce
del Centro
Sportivo Italiano
sabato 19 gennaio 2008
Presidenza Nazionale
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Seminario a Bologna
per i quadri associativi
Oggi e domani a Bologna,
presso l’Holiday Inn, il Csi
terrà un seminario di studio
dal titolo "Educare allo sport:
a quali condizioni?". L’incontro formativo, che rientra
nell’ambito del progetto «Lo
sport del CSI guarda lontano»,
vuole proporre ai quadri associativi uno spunto di riflessione sulla progettualità del
CSI. Due le relazioni in programma oggi: "Dalle feste ai
campionati nazionali" curata
da Renato Picciolo, direttore
tecnico nazionale dell’attività
sportiva e "Quando lo sport
si fa educazione? Obiettivi, risorse e condizioni necessarie",
a cura di Michele Marchetti,
direttore nazionale dell’area
formativa. Lavori di gruppo al
pomeriggio. Domani, dopo
la Messa celebrata da don Paganini, tavola rotonda e relazione finale.
29
ilpunto La triste filosofia della rana nel pozzo
IL CSI SULLA NEVE
Gare regionali in tutta Italia
in vista del GP nazionale di sci
Sempre più nel vivo la stagione dello sci
del Csi. In vista del decimo Gp nazionale,
in programma dal 6 al 9 marzo a Fiera di
Primiero, nelle varie regioni si vanno
disputando le gare regionali. Domenica è
toccato a Domobianca (VB) per lo
slalom di apertura del GP regionale
Piemonte-Aosta, che farà tappa il 27
gennaio a Cervinia, e a febbraio a Pila,
Sestriere e La Thuile.Attacchi ben stretti
anche sull’Appennino emiliano, dove
domani a Cerreto Laghi sono attesi
oltre 300 sciatori per il Gp della neve
toscoemilianoligure, che vedrà al
cancelletto di partenza gli sci club di
Reggio Emilia (comitato organizzatore),
La Spezia e Massa Carrara. Oggi invece
sulla pista “Costabella” al Passo San
Pellegrino (BL), con un’unica manche di
gigante, si assegnano i titoli di campione
regionale veneto Csi 2008. Domani, nella
stessa località, prova unica di slalom
parallelo sulla pista “Campigol”. In Friuli,
con la vittoria fra le società dello Sci
Club Val Pesarina, è iniziato domenica
scorsa a Pradibosco il 32. "Trofeo della
Neve" con la gara di slalom gigante del
CSI Udine. Domani infine a Borno (BS)
seconda prova del campionato
provinciale di sci Valcamonica. Il gigante è
organizzato dallo Sci Club Pisogne.
aver costretto, con una
presa di posizione che
non ha precedenti, papa
Benedetto XVI a rinunciare alla
prevista lezione in occasione
dell’inaugurazione dell’anno
accademico all’Università “La
Sapienza” di Roma dà la misura
di quanto questo Paese stia
smarrendo in ogni sua piega l’arte
del dialogo e della tolleranza. Al
pontefice va tutta la solidarietà
mia e del CSI per la meschinità di
un’azione che gli ha impedito di
parlare in un luogo, l’Università,
che dovrebbe essere scuola in cui
si insegna ai giovani a vivere la
democrazia nel rispetto della
multiculturalità, dell’incontro
franco e aperto tra saperi
differenti. C’è da sorprendersi
fino ad un certo punto, però.
Per chi non se ne fosse accorto,
L’
di Edio Costantini
la nostra comunità nazionale sta
sempre più assumendo il gusto
negativo delle contrapposizioni
forti e feroci, della rissa che
sostituisce l’interscambio
costruttivo, della negazione e
dell’annichilimento di colui che
la pensa diversamente. Il
problema va ben oltre i campi
della fede e della politica, ed
investe ogni palestra della vita
collettiva. Non ne va esente
nemmeno l’associazionismo,
che dovrebbe essere la cinghia di
trasmissione tra società civile e
istituzioni, luogo di cooperazione
leale e serena tra quanti
condividono una stessa missione,
mentre invece sta diventando
sempre più grande la fatica di
cercare di percorrere un cammino
comune. L’imbarbarimento
dell’intolleranza, della rinuncia
al dialogo, dell’arroccamento
sulle proprie posizioni, mutuato
da altri mondi culturali, mette
radici anche qui, finendo con il
fare perdere di vista che esiste un
obiettivo prioritario che è quello
del bene comune, in cui gli
interessi particolari si diluiscono
e trovano sintesi nell’orizzonte
del vantaggio dell’intera
collettività. Stiamo scivolando
verso la filosofia della rana nel
pozzo, la quale dal fondo in cui
si trova vede appena uno spicchio
di cielo e pensa che sia tutto il
mondo esistente, giudicando ogni
cosa secondo quel ridotto punto
di vista. Stiamo diventando una
comunità di tante rane in tanti
pozzi: tutti a cantare la propria
interpretazione della realtà,
mentre l’autentica verità che ci
sovrasta continua a sfuggirci.
Come cresce
lo sport
“fai da te”
DI
ANDREA DE PASCALIS
Q
ualcosa va ripensato nel
rapporto attuale tra giovani e associazionismo
sportivo. La conferma,
poiché il sospetto già c’era, è
arrivata l’altro ieri, nel corso
della presentazione, effettuata
presso la Sala «Alessi» di Milano, della ricerca statistica dal
titolo “I giovani e lo sport” che
sarà sviluppata nei prossimi
mesi da TNS Infratest, importante istituto di ricerca di mercato, in collaborazione con
Studio Ghiretti, lo studio di
consulenza in marketing e comunicazione sportiva. Se l’indagine è destinata a raccogliere informazioni in merito alle
attività sportive praticate dai
giovani tra i 16 e i 25 anni, così come sul rapporto tra sport
praticato e sport fruito in tv,
Ghiretti e TNS hanno anticipato alcune conclusioni, frut-
Indagine su giovani
e associazionismo:
aumenta la
tendenza a praticare
più discipline (280
in Italia), utilizzando
spazi non attrezzati
to di una preview effettuata sul
campione statistico, tra le quali è degna di riflessione la seguente: «Sono in aumento i ragazzi che praticano sport in
spazi all’aperto non attrezzati:
l’81% di chi fa ciclismo, il 72%
di chi fa footing, e, nonostante sia indispensabile l’utilizzo
di strutture fisiche, l’11% di chi
fa calcio e basket ed il 9% di chi
fa volley. Tutto questo dimostra che si sta verificando sempre più una destrutturazione
della pratica sportiva a favore
del dilettantismo autonomo».
A Reggio Calabria
la solidarietà
ora va a cavallo
l reinserimento lavorativo di alcuni giovani svantaggiati, la possibilità per i diversamente abili di svolgere attività sportive, e l’educazione giovanile alla tutela ambientale. Sono questi i tre ambiti su cui a Reggio Calabria prosegue il progetto: "Cavalchiamo la solidarietà", promosso dall’Assessorato alle politiche sociali del Comune, dal
CSI di Reggio Calabria e dal Centro reggino
di solidarietà (Cereso).
Tre le aree d’intervento su cui si sta sviluppando il progetto, avviato in forma sperimentale nel 2007. La prima riguarda l’assegnazione di borse lavoro per ragazzi della
marginalità (4 lo scorso anno; un numero
maggiore previsto nel 2008) che hanno potuto e potranno così lavorare per 12 mesi nel
ristrutturato Centro equestre solidale, sede
delle attività. In pratica, come in passato, gli
stagisti cureranno i cavalli come fossero artieri, e parteciperanno ai corsi formativi finalizzati a fornire competenze utili a un loro successivo inserimento nel mondo del lavoro.
La seconda, grazie agli operatori del CSI reggino, sta nel proporre il Gioco a cavallo per
disabili: cinque minori, con patologie lievi,
segnalati dal settore "Politiche Sociali" del
Comune del capoluogo calabrese, hanno già
per 6 mesi sperimentato la bellezza del gioco a cavallo - metodologia intermedia tra l’equitazione e l’ippoterapia - attraverso dei percorsi educativi e socializzanti. E nel 2008 saranno trenta i ragazzi con diversa abilità a
fruire di questa opportunità. L’ultima area
d’intervento é stata la creazione dei circoli
sportivi studenteschi per la realizzazione di
attività sportive e ambientali. Il Cereso ed il
CSI hanno infatti incontrato, nel corso del
2007, seicento studenti delle scuole elementari della città proponendo percorsi di educazione ambientale. (F.A.)
Destrutturazione a favore del
dilettantismo autonomo sta a
significare che la pratica sportiva giovanile va sempre più
scivolando verso forme «fai da
te», che si collocano fuori dal
solco dell’associazionismo tradizionale. Basti pensare che secondo le statistiche ISTAT, già
vecchie di un lustro, circa la
metà dei praticanti continuativi è esterno al mondo delle
Federazioni e degli Enti di promozione. L’indebolimento dell’appeal del «vecchio» associazionismo è confermato da altre indicazioni: lo spostamento giovanile verso la polisportività, ovvero il gusto di provare più discipline senza fermarsi ad una sola, e il progressivo
diffondersi di sport «nuovi», ed
infatti sono circa 280 gli sport
ora praticati in Italia.
Non si tratta di mere curiosità.
In queste nuove dinamiche si
rispecchia il fenomeno del-
l’abbandono precoce, che insorge proprio alle soglie dei 16
anni. Tra le cause dell’abbandono c’è il rifiuto, con differenti motivazioni, di forme di
impegno troppo rigide o gravose, come quelle proposte
molte volte dall’associazionismo tradizionale. Abbandono
e fuga dall’associazionismo
mettono in crisi quel ruolo sociale che l’Europa assegna alla
pratica sportiva, confermato
dal recente «Libro bianco sul-
lo sport» (2007). Due, in particolare, le istanze che il modello sportivo europeo dovrebbe soddisfare: svolgere
funzione di prevenzione sanitaria, contrastando l’insorgere
di obesità malattie cardiovascolari o artrite; la funzione educativa. Senza una continuità
e il vissuto di una società sportiva, tali pretese vengono ad affievolirsi di molto.
Il Centro Sportivo Italiano è
per ora estraneo a tale trend. Le
DOMANI A ROMA
Un’immagine
dell’edizione 2007
della gara che si
disputa su un
tracciato di 10 km.
(3,5 nella versione
non-competitiva)
nel cuore di Roma
I
La Corsa di Miguel
In 4.000 al via in ricordo
del poeta-maratoneta
DI
FELICE ALBORGHETTI
Q
uasi 4.000 sono i pacchi gara consegnati
fino a ieri sera a tutti gli iscritti alla nona
edizione della “Corsa di Miguel”. Lo fanno sapere da Lungotevere Flaminio, sede del Csi
Roma, il quartier generale di una delle corse più
emozionanti corse nel cuore della capitale, quella che ricorda Miguel Benancio Sanchez, poetamaratoneta argentino, trent’anni fa tra i decaparecidos della dittatura militare nella sua Buenos Aires. Il numero dei partenti salirà ancora in attesa
del via che domattina sarà dato dall’Acquacetosa,
con partenza da via dei Campi Sportivi e arrivo
all’interno dello stadio Paolo Rosi. Il tracciato del-
la corsa (competitiva e non) misura 10 km. con
virata sul Tevere a Ponte Risorgimento e suggestivo momento al passaggio su Ponte Milvio fra il
settimo e l’ottavo chilometro. Sempre che qualcuno non preferisca la passeggiata non competitiva sulla distanza dei 3,5 km. Nel gruppone tanti campioni delle Fiamme Gialle, fra cui Salvatore Vincenti, Daniele Caimmi, Luciano Di Pardo e
la pluricampionessa nazionale di cross CSI (con
la sua Virtus Campobasso), Adelina De Soccio.
Approfittando del week end di riposo della Clericus Cup, saranno in gara una dozzina tra seminaristi e sacerdoti protagonisti del torneo calcistico
pontificio del CSI, per dare ancora una testimonianza di avere a cuore lo sport che ha con sé dei
valori. Tra loro, sono i messicani e keniani i più
competitivi per la 10 chilometri più partecipata d’Italia. Alcuni di loro avevano già manifestato ottime doti atletiche (fiato e gambe) nell’edizione
2007 della maratona Betlemme-Gerusalemme,
promossa la scorsa primavera in Terra Santa.
fasce giovanili costituiscono
ancora il suo punto di forza,
con i tesserati fino ai 21 anni
che costituiscono circa il 50%
del totale. L’abbandono è presente ai 16 anni, ma c’è un recupero totale alle soglie dei 20
anni. La poliedricità dell’offerta sportiva, l’attenzione alla
componente ludica dello sport
e la qualità della vita associativa sono probabilmente tra i
motivi che fanno del CSI
un’eccezione.
“OrientandoCsi”
L’arte si fa gioco
n bel modo per avvicinare i giovani
all’orienteering e al mondo dell’arte.
È accaduto una settimana fa a
Bologna, quando a Villa Pallavicini, ben
180 bambini di 10 e 11 anni, con i loro
insegnanti, hanno partecipato alla fase
finale del progetto «OrientandoCsi
nell’Arte» elaborato dal CSI Bologna e
ASD Energym con il contributo del
Quartiere Borgo Panigale. Il Progetto era
iniziato la scorsa estate, quando i bambini
dei Centri Estivi erano stati ospiti del
Camp CSI, partecipando a una giornata
sportiva dedicata all’Orienteering nel
parco della Villa. Quindi le attività sono
riprese all’interno delle scuole fino ad
arrivare alla splendida giornata finale,
dove, esplorando il parco della Villa,
hanno potuto destreggiarsi con le tecniche
dell’Orienteering, armati di piantine e
bussole alla ricerca delle lanterne. Dopo
una vivace e allegra merenda come
intervallo, la giornata è quindi proseguita
con la seconda parte dell’esperienza che
ha visto i bambini aggirarsi col naso in su,
per le sale affrescate della Villa, attenti alle
parole della guida che descriveva loro gli
episodi mitologici rappresentati sulle
pareti e le leggende che la storia del
monumento porta con sé. Ai bambini é
stato consegnato un libretto didattico,
contenente la storia della Villa ed una
breve descrizione di alcune figure
mitologiche osservate nelle sale, giochi per
elaborare e consolidare l’esperienza fatta,
insieme ad un foglio di immagini
fotografiche degli affreschi, da applicare
sul quaderno. Il Progetto ha dimostrato
l’interesse del CSI per azioni educative e
culturali dove è possibile intrecciare
ambiti educativi diversi, come in questo
caso per arte e sport.
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Matteo Fogacci
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