SPECI ALE 1° VENER DI DEL MESE GRUPPO MARIA CONSOLATRICE -Via Petitti 24 - Torino S. Messa Comunitaria Venerdì 4 dicembre 2009 La liturgia di Avvento propone due brani estrapolati dal libro di Isaia e dal vangelo di Matteo. In entrambi ritroviamo tra i protagonisti i ciechi che nel linguaggio biblico simboleggiano lo stato di oscurità spirituale dell’uomo contrapposto a Dio luce del Mondo. Isaia raffigura, secondo i moduli tradizionali della Bibbia, lo scenario conseguente la venuta del Messia, una sorta di palingenesi universale che ridarà udito ai sordi, la vista ai ciechi, annienterà l’iniquità e l’arroganza. L’incarnazione di Cristo nel Bambino di Betlemme è la realizzazione di queste antiche profezie, egli sarà il Redentore di una umanità smarrita, corrotta e prigioniera del proprio individualismo ed egoismo. Ma con quale atteggiamento spirituale l’uomo dovrà attendere il Messia? Con quale animo possiamo ricevere questo dono del Padre? Matteo corre in nostro aiuto con la scenetta dei due ciechi; questi vanno incontro a Gesù chiedendogli a gran voce di ridargli la vista. Essi non lo conoscono, non vedono l’espressione del suo viso, ma si fidano “ciecamente” di Lui. E Gesù restituisce loro la vista. Forse anche noi, se sapessimo urlare con vigore la nostra fede, potremmo percepire la grandezza di Dio. Eppure proprio nelle tribolazioni e nelle difficoltà quest’urlo si affievolisce. Proviamo in questo tempo d’attesa a guardare in noi stessi preparando i nostri “occhi spirituali” a ricevere gli effetti della Luce di Betlemme che è luce di salvezza grazie alla quale non temeremo più nulla perché Dio sarà l’Emmanuel, Dio –con noi Canto d’introduzione: GERUSALEMME - n° 448 (libr. rosso) Lettura: Dal libro del profeta Isaìa Così dice il Signore Dio: «Certo, ancora un po’e il Libano si cambierà in un frutteto e il frutteto sarà considerato una selva. Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro; liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno. Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno nel Santo d’Israele. Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante,saranno eliminati quanti tramano iniquità, quanti con la parola rendono colpevoli gli altri, quanti alla porta tendono tranelli al giudice e rovinano il giusto per un nulla. Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore, che riscattò Abramo: “D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire, il suo viso non impallidirà più, poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro, santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbee temeranno il Dio d’Israele. Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,quelli che mormorano impareranno la lezione”». Parola di Dio Salmo: Il Signore è la mia salvezza e con Lui non temo più, perchè ho nel cuore la certezza: la salvezza è qui con me Canto al Vangelo Alleluia, alleluia. Il Signore viene, andiamogli incontro: egli è la luce del mondo. Alleluia, Alleluia Vangelo + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione. Parola del Signore All’Offertorio: - Trasformi in Gesù - n° 67 (libretto blu) Alla comunione: - Preghiera di Javhe’ - n° 53 (libretto blu) Al termine : - Maria, Tu porta dell’avvento - n° 44 (libretto blu)