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GIOVEDÌ
5 FEBBRAIO 2009
«Camera di
consiglio» con
il presidente
della Corte
d’Appello
di Milano
DI CARLO CASINI *
o cominciato la carriera di
magistrato insieme
all’amico Aldo Grechi
attualmente Primo Presidente della
Corte di Appello di Milano, nella
stessa stanza con due diverse
scrivanie. Ne conosco, quindi
l´intelligenza e la preparazione.
Perciò vorrei replicare alle
dichiarazioni da lui rese sabato
scorso sul caso Eluana, senza i toni
aggressivi che mi è capitato di
leggere, ma ragionando
pacatamente come se fossimo
insieme in una camera di consiglio.
Il continuo contrastare le decisioni
dei Giudici non deve meravigliare.
Infatti un aspetto singolare dei
procedimenti in questione è la
totale assenza di contraddittorio.
Davanti ai Giudici tutti hanno
chiesto che Eluana sia fatta morire.
Nessuno ha contrastato gli
argomenti del ricorrente. Il
Pubblico Ministero ha tentato di
farlo, ma la Cassazione gli ha detto
che non aveva potere di ricorso.
Eppure per il pensiero moderno il
contraddittorio è l’unica garanzia di
una possibile verità. Perciò le
riserve, soprattutto se espresse da
giuristi, dovrebbero suscitare
almeno qualche inquietudine.
Correttamente il Presidente non ha
usato il termine «giudicato»
riguardo al Decreto emanato dalla
Corte di Milano il 25 Giugno 2008.
Ha detto «definitivo». Egli conosce
la differenza. Proprio l´assenza del
contradditorio sostanziale,
dimostra che di «giudicato» non si
può parlare.
«Definitivo» non significa
immodificabile. Versiamo in
materia di giurisdizione volontaria
ed il Dott. Grechi conosce
certamente la ricca, univoca e
ripetuta giurisprudenza – citata
puntigliosamente nell’esposto
presentato da Piero Pirovano
(Solidarietà) insieme al Paolo
Gulisano (Centro aiuto alla Vita di
H
Caso Eluana,
parola alla difesa
La partenza da Lecco dell’ambulanza con Eluana
Lecco) e Alcide Maria Nicoli (Mpv di
Tradate-Varese), – secondo la quale
in materia di giurisdizione
volontaria non si forma mai una
decisione irretrattabile. Se domani
Eluana desse sintomi di risveglio chi
oserebbe dire che il sondino a lei
applicato per nutrirla potrebbe
egualmente essere tolto? E se la
donna cominciasse a deglutire chi
potrebbe in coscienza negarle
l´acqua ed il cibo? E se, ancora,
venisse scoperto uno scritto della
ragazza in cui ella avesse dichiarato
di voler vivere anche venendosi a
trovare nelle condizioni dell’ amico
vittima di un incidente stradale? E
perché mai, allora, non dovremmo
tener conto delle nuove
acquisizioni, cui fa riferimento
l’esposto sopra menzionato sulla
situazione dello stato vegetativo di
Eluana e sulla sua effettiva volontà
di volere la morte «per fame e per
sete»?
Del resto, se «definitivo» é il Decreto
del 25 Giugno 2008, perché non
sono stati considerati definitivi i
provvedimenti della Corte
d´Appello di Milano che per due
volte in precedenza avevano
respinto «definitivamente» le
richieste di Beppino Englaro? Non si
può neppure invocare la maggior
autorevolezza dell´ultimo Decreto,
come sembra sostenere il
Presidente Grechi, richiamando la
decisione della Corte Europea dei
diritti dell´Uomo e quella delle
Sezioni Civili unite della Corte di
Cassazione. Infatti quelle decisioni
non sono entrate affatto nel merito,
per asserito difetto di legittimazione
dei ricorrenti (le Associazioni di
disabili nel primo caso ed il
Pubblico Ministero nel secondo).
Con una lettera al Corriere della
Sera, il Sottosegretario Roccella ha
acutamente osservato che,
comunque, il Decreto della Corte
autorizza il padre - tutore a togliere
il sondino, ma non obbliga nessuno
Esposto: la Procura impedisca
il reato di «omicidio del consenziente»
DI ALCIDE MARIA NICOLI *
uò sembrare strano, ma è proprio così. Il Signor Beppino Englaro, padre di Eluana, nonché
tutore della stessa, ritiene d’aver ottenuto una «regolare autorizzazione» ad
interrompere l’alimentazione di sua
figlia attraverso la sentenza della Corte di Cassazione del 16 ottobre 2007 n.
21748 e del decreto della Corte d’Appello di Milano del 25 giugno/9 luglio
2008, ma si sbaglia. I suddetti provvedimenti sono infatti totalmente privi
di rilevanza giuridica, in quanto si risolvono in una pretesa autorizzazione
a commettere un reato, cosa assolutamente inammissibile nel nostro ordinamento. Tecnicamente si definiscono provvedimenti abnormi, vale a
dire completamente al di fuori di fondamentali regole del diritto. Vediamo
di comprendere perché.
Analizzando le due pronunce si scopre
che il punto fondamentale, sul quale
pretendono di reggersi, è il bilanciamento tra il diritto di autodeterminazione dell’individuo e di personale
considerazione della dignità della vita, con il supremo diritto alla vita stessa, che effettuano, aderendo poi alla
soluzione proposta dal Signor Englaro secondo cui «sarebbe errato costruire l’indisponibilità della vita in ossequio ad un interesse altrui, pubblico o collettivo, sopraordinato e distinto da quello della persona che vive».
«La prima garanzia del proprio diritto
alla vita risiede nella libertà di auto-
P
europa
L’art. 579 del Codice
penale fa
inderogabilmente
prevalere
il diritto alla vita
contro qualunque
autodeterminazione
determinazione rispetto all’ingerenza
altrui». Infatti nella motivazione troviamo scritto che «La Suprema Corte
ha voluto dunque eliminare ogni possibile fraintendimento, respingendo
la contraria concezione che considera il diritto alla salute o alla vita, in certo senso, come un’entità esterna all’uomo, che possa imporsi, in questa
sua oggettivata, ipostatizzata autonomia, anche contro e a dispetto della
volontà dell’uomo». Se non che la facoltà di effettuare il bilanciamento tra
i suddetti diritti non appartiene né alla Corte di Cassazione, né alla Corte
d’Appello, né a chicchessia, essendo
tale bilanciamento già stato fatto dal
nostro ordinamento che lo ha risolto
positivamente con un’esplicita, chiarissima ed insuperabile norma contenuta nel Codice penale, l’art. 579, che
sancendo la punizione dell’omicidio
del consenziente, fa inderogabilmente prevalere il diritto alla vita inteso
proprio quale valore supremo di interesse pubblico e collettivo distinto dalla persona ed esplicitamente contro
Anche i giovani del Mpv
al corteo di Parigi
del consenziente? Qui si coglie il
groviglio inestricabile in cui si é
cacciato il Decreto della Corte
d´Appello. Meritevoli di consenso,
sono, invece i provvedimenti del
Ministro Sacconi e quello del
Governatore della Lombardia, non
solo perché «coraggiosi», ma anche
perché giuridicamente corretti, in
quanto escono «dal groviglio»,
agganciandosi ai principi
fondamentali del nostro
ordinamento giuridico. Sacrosanto
é il principio di completezza
dell´ordinamento, ricordato da
Grechi, ma, in effetti, il nostro
Ordinamento é talmente completo
da prevedere come omicidio (art.
579 c.p.) il fatto di causare la morte
di persona consenziente.
Sommessamente oserei osservare
che proprio il Giudice civile ha fatto
«una invasione di campo» in danno
di Giudice penale. Ma é una
invasione di campo, inammissibile
ai sensi dell´art. 3 c.p.p., secondo
cui le decisioni civili non valgono in
sede penale se non in materia di
Stato di famiglia e cittadinanza. È
un ulteriore groviglio, perché non si
può certo escludere l´azione penale
nonostante le molteplici decisioni
civili.
Correttamente Grechi ha precisato
all’agenzia Ansa il suo pensiero: «il
Giudice non può mai dire non
posso pronunciarmi, ma poi la
risposta può essere giusta o
sbagliata». Il vero problema è che la
risposta fino ad ora data è sbagliata
e che bisogna tentare di correggerla.
È giuridicamente possibile. Dunque
bisogna farlo. Al fondo vi é una
superficiale e ideologica
interpretazione dell´art. 32 della
Costituzione. Su questo punto
tornerò a parlare in modo articolato
ed adeguato alla serietà del
problema. Intanto domando: il
medico che trovasse ancora vivo
l´aspirante suicida e che accanto
alla scatola vuota di veleno vedesse
lo scritto: «non voglio lavanda
gastrica» risponderà di violenza
privata se invece salva quella
persona ormai in coma?
* già Magistrato di Cassazione
CASO ENGLARO
I
Domani digiuno
pro Eluana
In segno di condivisione e di
vicinanza alla sofferenza di
Eluana, la cui alimentazione e
idratazione assistita dovrebbe
essere interrotta domani, gli
aderenti e i simpatizzanti del Mpv
sono invitati ad una giornata di
digiuno, nella speranza che non si
verifichi quanto è previsto quanto
è stabilito nel protocollo in base al
quale Eluana da Lecco è stata
trasferita a Udine. La decisione di
indire la giornata di digiuno in tale
circostanza era stata presa nel
novembre scorso, a Montecatini,
dai partecipanti al convegno
nazionale dei Cav.
Un libro su Eluana
a tutti i senatori
«Eluana è tutti noi»: lo ricorda il
Mpv italiano a tutti i senatori con
la distribuzione del libro sul caso
Englaro scritto da Carlo e Marina
Casini con Maria Luisa Di Pietro.
Questo il sottotitolo del libro:
«Perché una legge e perché no al
testamento biologico».
Poletto inaugura
Cav di Moncalieri
Domenica 8 sarà inaugurato il
Centro di Aiuto alla vita di
Moncalieri-Testona (Torino). Il
programma prevede per le ore
11.00 la Messa a S. Maria di
Testona, presieduta
dall’arcivescovo di Torino
cardinale Severino Poletto. Quindi
il porporato, alle 12.15, inaugurerà
la sede del Cav, in via Boccardo 7.
La forza della vita
nella sofferenza
«La forza della vita nella
sofferenza» è il tema delle
conferenze che terranno Lucio
Romano sabato 7, alle ore 19.15, a
Casarano–Lecce (Teatro della
Parrocchia del Cuore Immacolato
di Maria, Via Ungaretti 27) e Pino
Noia, domenica 8 alle ore 16.00 a
Mazara del Vallo–Trapani (presso
il Cinema Eden, Via Castiglione).
Domenica 8 alle 15.30, in
occasione del ventennale di
fondazione del Cav di Busto
Arsizio, presso Sala Gemella del
Museo del Tessile (Via Volta) si
svolgerà la cerimonia di consegna
del Premio: «Una Vita per la Vita»
a Marco Colombo (a.m.). Alla
cerimonia interverranno Leo
Pergamo, Luciano Marzorati e
Franco Vitale.
Concorso europeo,
prima scadenza
ca, ma fortunatamente il nostro ordinamento italiano lo ha sempre decisamente respinto, proprio sulla fondamentale considerazione che la vita
è un bene che trascende la persona
stessa, indisponibile e la cui tutela è
d’interesse pubblico e collettivo. Non
così hanno saputo fare altri ordinamenti nazionali, espressivi di periodi
storici in cui il relativo paese era, a dir
poco, fortemente disorientato, il più
emblematico dei quali resta la Germania nazista di Hitler che approvò il
programma di eutanasia nell’Ottobre
del 1939. Vogliamo sperare che il nostro paese e la società moderna in generale, per quanto fortemente agitati,
si tengano ben lontani da simili approdi.
Per queste ragioni ho steso un esposto
che con gli amici Piero Pirovano, presidente dell’Associazione Solidarietà
- Libertà, Giustizia e Pace e Paolo Gulisano, presidente del Centro di Aiuto
alla Vita di Lecco, abbiamo depositato alla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Milano lo scorso 28
gennaio, chiedendo che i competenti
organi vigilino e si attivino al fine d’impedire il reato di cui sopra ai danni di
Eluana Englaro.
Chi desiderasse leggere l’esposto lo
trova sul sito www.solidarieta.biz.
* Avvocato
In marcia per salvare i bebè
n marcia per la vita! esortano i cugini
d’oltralpe e dall’Italia i pro vita si sono
messi in viaggio per raggiungere Parigi.
Il 25 gennaio scorso nella capitale francese
c’è stata la quinta edizione della Marcia per
la vita organizzata dal Collectif En Marche
pour la vie. Sono 35, quest’anno, i giovani
dall’Italia e il loro «condottiero» è il presidente del Mpv, l’eurodeputato Carlo Casini con sua moglie, Maria.
Lo slogan «Francia, con l’Europa, difendi la
vita!», ispirato alla petizione europea lanciata dal Mpv, è il tema della marcia. Più
numerose dello scorso anno le delegazioni
straniere: Svizzera, Ungheria, Regno Unito,
Spagna, Italia, Austria, Germania, Belgio,
Romania, Slovacchia, Irlanda, Olanda, Po-
IN BREVE
Premiazione
a Busto Arsizio
qualunque autodeterminazione di segno opposto e personale considerazione della dignità della vita. Vale a dire esattamente il contrario di ciò che
troviamo scritto nelle due pronunce
che, purtroppo ed è triste doverlo dire, si risolvono «nell’autorizzazione» a
commettere un delitto; ciò che non
può essere ed ecco perché si tratta di
provvedimenti abnormi, privi di giuridica rilevanza ed ovviamente inattuabili. Tanto più nei confronti di Eluana in quanto, come si legge nel decreto della Corte d’Appello che riporta una visita medica, trattasi di «giovane donna in buone condizioni generali e di nutrizione, con gli occhi per
lo più aperti», quindi assolutamente
viva.
Purtroppo l’abbaglio in cui sono cadute tanto la Corte di Cassazione, che
la Corte d’Appello è certamente dovuto alle frastornanti discussioni sull’eutanasia e sul testamento biologico, che hanno fatto perdere di vista sin
anco le modalità con cui potrebbero
essere introdotti nel nostro ordinamento, che inevitabilmente devono
passare prima attraverso l’abrogazione o quanto meno la modifica del reato di omicidio del consenziente, che
naturalmente noi non auspichiamo,
ma che fin quando sarà presente nel
nostro codice, speriamo sempre, non
può che essere rispettato ed applicato.
In verità il tentativo d’introdurre il c.d.
«omicidio pietoso», l’eutanasia, è antico almeno quanto la civiltà giuridi-
DI ELISABETTA PITTINO *
Bandiere del Mpv alla marcia per la vita di Parigi
ad eseguire la sua richiesta.
In materia patrimoniale il Giudice
tutelare concede molte
autorizzazioni a compiere atti
eccedenti l´ordinaria
amministrazione in favore del
minore o del pupillo: vendere,
comprare etc, ma nessun
ipotizzabile terzo compratore o
venditore può essere obbligato dal
decreto autorizzativo! Immagino la
replica: nel caso di Eluana non si
tratta di compiere un affare
economico, ma di prestare una
assistenza terapeutica che
costituisce un dovere per le
pubbliche strutture. Ma come si
può sostenere che tirar via dal naso
un sondino sia attività terapeutica?
Il gesto assolutamente banale può
essere compiuto da chiunque.
Perché mai se compiuto da un
medico ed in ospedale la morte
successiva non sarebbe punibile,
mentre se compiuto da qualunque
altro, dovremmo parlare di omicidio
Un processo senza
contraddittorio
Un decreto revocabile
Le decisioni civili
non valgono
in sede penale
lonia, Norvegia. L’Europa difende la vita.
La marcia di Parigi sta diventando a pieno
titolo una marcia a respiro europeo.
Partenza da Place de la République, arrivo
a Place de la Bastille: che la nuova Bastiglia
da far crollare siano le prigioni di aborto ed
eutanasia?
La Marcia si è conclusa con l’appassionante allocuzione di Jean-Bernard Grenouilleau, presidente del Comité pour Sauver
l’Enfant à Naître e con un canto alla Madonna. La bandiera europea infatti, 12 stelle in campo azzurro, rappresenta la corona
della Vergine Maria dell’Apocalisse: la «Donna vestita di sole» che ha «sul capo una corona di dodici stelle è incinta e grida per le
doglie e i travagli del parto» mentre «un enorme drago rosso con 7 teste e dieci corna» si mette davanti a Lei «per divorare il
bambino appena nato».
Al grido «Pour la vie, sauvons les bebés» (per
la vita, salviamo i bambini) i 15.000 partecipanti alla marcia parigina hanno ricordato i valorosi cavalieri che, al seguito del
franco Carlo Magno, hanno costruito il Sacro Romano Impero, riunendo, sotto l’egida dei comuni valori cristiani, popoli di diversa cultura: «una fede, una lingua, un impero».
Dopo l’introduzione degli organizzatori,
Carlo Casini, in rappresentanza del Parlamento Europeo, ha richiamato la verità dei
diritti umani e invitato a continuare la raccolta delle firme per la petizione europea
che sarà presentata al Parlamento Europeo
dopo le elezioni di giugno.
*Responsabile
Giovani Mpv Lombardia
Sabato 28 scadrà il termine per la
consegna ai Mpv regionali degli
elaborati per la partecipazione al
concorso europeo «Cara Europa ti
scrivo...sogno, realtà futuro»
promosso dal Mpv italiano. Per
info visitare il sito www.mpv.org
Racconto
per i bambini
In occasione della «Giornata» del
1° febbraio, il Mpv romano ha
distribuito un libretto realizzato
da Olimpia Tarzia e Giovanni
Scifoni per aiutare genitori,
educatori (e nonni!) al delicato
compito di trasmettere ai bambini
la meraviglia della vita umana.
Questo il titolo:«Prima non c’ero,
poi c’ero». Per richiederlo scrivere
al Cefes. - Viale Libia, 174 - 00199
Roma; tel/fax 0686386392; e-mail:
[email protected]
Il libro dei Willke
con i Piedi preziosi
I «Piedi preziosi», le spille (perfette
riproduzioni dei piedi di un bimbo
a dieci settimane dal
concepimento), che dagli Usa
vengono diffusi in tutto il mondo
per denunciare la realtà dell’aborto,
continuano il loro cammino anche
in Italia. Come riceverli? Vengono
spediti dagli «Amici per la vita» a
chi richiede il «Manuale
sull’aborto» di Jack e Barbara
Willke. È sufficiente versare Euro
7,85 sul ccp n. 14600209 intestato
alla «Cooperativa Amici per la vita,
Cp 1477, 20100 Milano». Per
informazioni scrivere a:
[email protected].
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5 febbraio 2009