22 GIOVEDÌ 5 FEBBRAIO 2009 «Camera di consiglio» con il presidente della Corte d’Appello di Milano DI CARLO CASINI * o cominciato la carriera di magistrato insieme all’amico Aldo Grechi attualmente Primo Presidente della Corte di Appello di Milano, nella stessa stanza con due diverse scrivanie. Ne conosco, quindi l´intelligenza e la preparazione. Perciò vorrei replicare alle dichiarazioni da lui rese sabato scorso sul caso Eluana, senza i toni aggressivi che mi è capitato di leggere, ma ragionando pacatamente come se fossimo insieme in una camera di consiglio. Il continuo contrastare le decisioni dei Giudici non deve meravigliare. Infatti un aspetto singolare dei procedimenti in questione è la totale assenza di contraddittorio. Davanti ai Giudici tutti hanno chiesto che Eluana sia fatta morire. Nessuno ha contrastato gli argomenti del ricorrente. Il Pubblico Ministero ha tentato di farlo, ma la Cassazione gli ha detto che non aveva potere di ricorso. Eppure per il pensiero moderno il contraddittorio è l’unica garanzia di una possibile verità. Perciò le riserve, soprattutto se espresse da giuristi, dovrebbero suscitare almeno qualche inquietudine. Correttamente il Presidente non ha usato il termine «giudicato» riguardo al Decreto emanato dalla Corte di Milano il 25 Giugno 2008. Ha detto «definitivo». Egli conosce la differenza. Proprio l´assenza del contradditorio sostanziale, dimostra che di «giudicato» non si può parlare. «Definitivo» non significa immodificabile. Versiamo in materia di giurisdizione volontaria ed il Dott. Grechi conosce certamente la ricca, univoca e ripetuta giurisprudenza – citata puntigliosamente nell’esposto presentato da Piero Pirovano (Solidarietà) insieme al Paolo Gulisano (Centro aiuto alla Vita di H Caso Eluana, parola alla difesa La partenza da Lecco dell’ambulanza con Eluana Lecco) e Alcide Maria Nicoli (Mpv di Tradate-Varese), – secondo la quale in materia di giurisdizione volontaria non si forma mai una decisione irretrattabile. Se domani Eluana desse sintomi di risveglio chi oserebbe dire che il sondino a lei applicato per nutrirla potrebbe egualmente essere tolto? E se la donna cominciasse a deglutire chi potrebbe in coscienza negarle l´acqua ed il cibo? E se, ancora, venisse scoperto uno scritto della ragazza in cui ella avesse dichiarato di voler vivere anche venendosi a trovare nelle condizioni dell’ amico vittima di un incidente stradale? E perché mai, allora, non dovremmo tener conto delle nuove acquisizioni, cui fa riferimento l’esposto sopra menzionato sulla situazione dello stato vegetativo di Eluana e sulla sua effettiva volontà di volere la morte «per fame e per sete»? Del resto, se «definitivo» é il Decreto del 25 Giugno 2008, perché non sono stati considerati definitivi i provvedimenti della Corte d´Appello di Milano che per due volte in precedenza avevano respinto «definitivamente» le richieste di Beppino Englaro? Non si può neppure invocare la maggior autorevolezza dell´ultimo Decreto, come sembra sostenere il Presidente Grechi, richiamando la decisione della Corte Europea dei diritti dell´Uomo e quella delle Sezioni Civili unite della Corte di Cassazione. Infatti quelle decisioni non sono entrate affatto nel merito, per asserito difetto di legittimazione dei ricorrenti (le Associazioni di disabili nel primo caso ed il Pubblico Ministero nel secondo). Con una lettera al Corriere della Sera, il Sottosegretario Roccella ha acutamente osservato che, comunque, il Decreto della Corte autorizza il padre - tutore a togliere il sondino, ma non obbliga nessuno Esposto: la Procura impedisca il reato di «omicidio del consenziente» DI ALCIDE MARIA NICOLI * uò sembrare strano, ma è proprio così. Il Signor Beppino Englaro, padre di Eluana, nonché tutore della stessa, ritiene d’aver ottenuto una «regolare autorizzazione» ad interrompere l’alimentazione di sua figlia attraverso la sentenza della Corte di Cassazione del 16 ottobre 2007 n. 21748 e del decreto della Corte d’Appello di Milano del 25 giugno/9 luglio 2008, ma si sbaglia. I suddetti provvedimenti sono infatti totalmente privi di rilevanza giuridica, in quanto si risolvono in una pretesa autorizzazione a commettere un reato, cosa assolutamente inammissibile nel nostro ordinamento. Tecnicamente si definiscono provvedimenti abnormi, vale a dire completamente al di fuori di fondamentali regole del diritto. Vediamo di comprendere perché. Analizzando le due pronunce si scopre che il punto fondamentale, sul quale pretendono di reggersi, è il bilanciamento tra il diritto di autodeterminazione dell’individuo e di personale considerazione della dignità della vita, con il supremo diritto alla vita stessa, che effettuano, aderendo poi alla soluzione proposta dal Signor Englaro secondo cui «sarebbe errato costruire l’indisponibilità della vita in ossequio ad un interesse altrui, pubblico o collettivo, sopraordinato e distinto da quello della persona che vive». «La prima garanzia del proprio diritto alla vita risiede nella libertà di auto- P europa L’art. 579 del Codice penale fa inderogabilmente prevalere il diritto alla vita contro qualunque autodeterminazione determinazione rispetto all’ingerenza altrui». Infatti nella motivazione troviamo scritto che «La Suprema Corte ha voluto dunque eliminare ogni possibile fraintendimento, respingendo la contraria concezione che considera il diritto alla salute o alla vita, in certo senso, come un’entità esterna all’uomo, che possa imporsi, in questa sua oggettivata, ipostatizzata autonomia, anche contro e a dispetto della volontà dell’uomo». Se non che la facoltà di effettuare il bilanciamento tra i suddetti diritti non appartiene né alla Corte di Cassazione, né alla Corte d’Appello, né a chicchessia, essendo tale bilanciamento già stato fatto dal nostro ordinamento che lo ha risolto positivamente con un’esplicita, chiarissima ed insuperabile norma contenuta nel Codice penale, l’art. 579, che sancendo la punizione dell’omicidio del consenziente, fa inderogabilmente prevalere il diritto alla vita inteso proprio quale valore supremo di interesse pubblico e collettivo distinto dalla persona ed esplicitamente contro Anche i giovani del Mpv al corteo di Parigi del consenziente? Qui si coglie il groviglio inestricabile in cui si é cacciato il Decreto della Corte d´Appello. Meritevoli di consenso, sono, invece i provvedimenti del Ministro Sacconi e quello del Governatore della Lombardia, non solo perché «coraggiosi», ma anche perché giuridicamente corretti, in quanto escono «dal groviglio», agganciandosi ai principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico. Sacrosanto é il principio di completezza dell´ordinamento, ricordato da Grechi, ma, in effetti, il nostro Ordinamento é talmente completo da prevedere come omicidio (art. 579 c.p.) il fatto di causare la morte di persona consenziente. Sommessamente oserei osservare che proprio il Giudice civile ha fatto «una invasione di campo» in danno di Giudice penale. Ma é una invasione di campo, inammissibile ai sensi dell´art. 3 c.p.p., secondo cui le decisioni civili non valgono in sede penale se non in materia di Stato di famiglia e cittadinanza. È un ulteriore groviglio, perché non si può certo escludere l´azione penale nonostante le molteplici decisioni civili. Correttamente Grechi ha precisato all’agenzia Ansa il suo pensiero: «il Giudice non può mai dire non posso pronunciarmi, ma poi la risposta può essere giusta o sbagliata». Il vero problema è che la risposta fino ad ora data è sbagliata e che bisogna tentare di correggerla. È giuridicamente possibile. Dunque bisogna farlo. Al fondo vi é una superficiale e ideologica interpretazione dell´art. 32 della Costituzione. Su questo punto tornerò a parlare in modo articolato ed adeguato alla serietà del problema. Intanto domando: il medico che trovasse ancora vivo l´aspirante suicida e che accanto alla scatola vuota di veleno vedesse lo scritto: «non voglio lavanda gastrica» risponderà di violenza privata se invece salva quella persona ormai in coma? * già Magistrato di Cassazione CASO ENGLARO I Domani digiuno pro Eluana In segno di condivisione e di vicinanza alla sofferenza di Eluana, la cui alimentazione e idratazione assistita dovrebbe essere interrotta domani, gli aderenti e i simpatizzanti del Mpv sono invitati ad una giornata di digiuno, nella speranza che non si verifichi quanto è previsto quanto è stabilito nel protocollo in base al quale Eluana da Lecco è stata trasferita a Udine. La decisione di indire la giornata di digiuno in tale circostanza era stata presa nel novembre scorso, a Montecatini, dai partecipanti al convegno nazionale dei Cav. Un libro su Eluana a tutti i senatori «Eluana è tutti noi»: lo ricorda il Mpv italiano a tutti i senatori con la distribuzione del libro sul caso Englaro scritto da Carlo e Marina Casini con Maria Luisa Di Pietro. Questo il sottotitolo del libro: «Perché una legge e perché no al testamento biologico». Poletto inaugura Cav di Moncalieri Domenica 8 sarà inaugurato il Centro di Aiuto alla vita di Moncalieri-Testona (Torino). Il programma prevede per le ore 11.00 la Messa a S. Maria di Testona, presieduta dall’arcivescovo di Torino cardinale Severino Poletto. Quindi il porporato, alle 12.15, inaugurerà la sede del Cav, in via Boccardo 7. La forza della vita nella sofferenza «La forza della vita nella sofferenza» è il tema delle conferenze che terranno Lucio Romano sabato 7, alle ore 19.15, a Casarano–Lecce (Teatro della Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, Via Ungaretti 27) e Pino Noia, domenica 8 alle ore 16.00 a Mazara del Vallo–Trapani (presso il Cinema Eden, Via Castiglione). Domenica 8 alle 15.30, in occasione del ventennale di fondazione del Cav di Busto Arsizio, presso Sala Gemella del Museo del Tessile (Via Volta) si svolgerà la cerimonia di consegna del Premio: «Una Vita per la Vita» a Marco Colombo (a.m.). Alla cerimonia interverranno Leo Pergamo, Luciano Marzorati e Franco Vitale. Concorso europeo, prima scadenza ca, ma fortunatamente il nostro ordinamento italiano lo ha sempre decisamente respinto, proprio sulla fondamentale considerazione che la vita è un bene che trascende la persona stessa, indisponibile e la cui tutela è d’interesse pubblico e collettivo. Non così hanno saputo fare altri ordinamenti nazionali, espressivi di periodi storici in cui il relativo paese era, a dir poco, fortemente disorientato, il più emblematico dei quali resta la Germania nazista di Hitler che approvò il programma di eutanasia nell’Ottobre del 1939. Vogliamo sperare che il nostro paese e la società moderna in generale, per quanto fortemente agitati, si tengano ben lontani da simili approdi. Per queste ragioni ho steso un esposto che con gli amici Piero Pirovano, presidente dell’Associazione Solidarietà - Libertà, Giustizia e Pace e Paolo Gulisano, presidente del Centro di Aiuto alla Vita di Lecco, abbiamo depositato alla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Milano lo scorso 28 gennaio, chiedendo che i competenti organi vigilino e si attivino al fine d’impedire il reato di cui sopra ai danni di Eluana Englaro. Chi desiderasse leggere l’esposto lo trova sul sito www.solidarieta.biz. * Avvocato In marcia per salvare i bebè n marcia per la vita! esortano i cugini d’oltralpe e dall’Italia i pro vita si sono messi in viaggio per raggiungere Parigi. Il 25 gennaio scorso nella capitale francese c’è stata la quinta edizione della Marcia per la vita organizzata dal Collectif En Marche pour la vie. Sono 35, quest’anno, i giovani dall’Italia e il loro «condottiero» è il presidente del Mpv, l’eurodeputato Carlo Casini con sua moglie, Maria. Lo slogan «Francia, con l’Europa, difendi la vita!», ispirato alla petizione europea lanciata dal Mpv, è il tema della marcia. Più numerose dello scorso anno le delegazioni straniere: Svizzera, Ungheria, Regno Unito, Spagna, Italia, Austria, Germania, Belgio, Romania, Slovacchia, Irlanda, Olanda, Po- IN BREVE Premiazione a Busto Arsizio qualunque autodeterminazione di segno opposto e personale considerazione della dignità della vita. Vale a dire esattamente il contrario di ciò che troviamo scritto nelle due pronunce che, purtroppo ed è triste doverlo dire, si risolvono «nell’autorizzazione» a commettere un delitto; ciò che non può essere ed ecco perché si tratta di provvedimenti abnormi, privi di giuridica rilevanza ed ovviamente inattuabili. Tanto più nei confronti di Eluana in quanto, come si legge nel decreto della Corte d’Appello che riporta una visita medica, trattasi di «giovane donna in buone condizioni generali e di nutrizione, con gli occhi per lo più aperti», quindi assolutamente viva. Purtroppo l’abbaglio in cui sono cadute tanto la Corte di Cassazione, che la Corte d’Appello è certamente dovuto alle frastornanti discussioni sull’eutanasia e sul testamento biologico, che hanno fatto perdere di vista sin anco le modalità con cui potrebbero essere introdotti nel nostro ordinamento, che inevitabilmente devono passare prima attraverso l’abrogazione o quanto meno la modifica del reato di omicidio del consenziente, che naturalmente noi non auspichiamo, ma che fin quando sarà presente nel nostro codice, speriamo sempre, non può che essere rispettato ed applicato. In verità il tentativo d’introdurre il c.d. «omicidio pietoso», l’eutanasia, è antico almeno quanto la civiltà giuridi- DI ELISABETTA PITTINO * Bandiere del Mpv alla marcia per la vita di Parigi ad eseguire la sua richiesta. In materia patrimoniale il Giudice tutelare concede molte autorizzazioni a compiere atti eccedenti l´ordinaria amministrazione in favore del minore o del pupillo: vendere, comprare etc, ma nessun ipotizzabile terzo compratore o venditore può essere obbligato dal decreto autorizzativo! Immagino la replica: nel caso di Eluana non si tratta di compiere un affare economico, ma di prestare una assistenza terapeutica che costituisce un dovere per le pubbliche strutture. Ma come si può sostenere che tirar via dal naso un sondino sia attività terapeutica? Il gesto assolutamente banale può essere compiuto da chiunque. Perché mai se compiuto da un medico ed in ospedale la morte successiva non sarebbe punibile, mentre se compiuto da qualunque altro, dovremmo parlare di omicidio Un processo senza contraddittorio Un decreto revocabile Le decisioni civili non valgono in sede penale lonia, Norvegia. L’Europa difende la vita. La marcia di Parigi sta diventando a pieno titolo una marcia a respiro europeo. Partenza da Place de la République, arrivo a Place de la Bastille: che la nuova Bastiglia da far crollare siano le prigioni di aborto ed eutanasia? La Marcia si è conclusa con l’appassionante allocuzione di Jean-Bernard Grenouilleau, presidente del Comité pour Sauver l’Enfant à Naître e con un canto alla Madonna. La bandiera europea infatti, 12 stelle in campo azzurro, rappresenta la corona della Vergine Maria dell’Apocalisse: la «Donna vestita di sole» che ha «sul capo una corona di dodici stelle è incinta e grida per le doglie e i travagli del parto» mentre «un enorme drago rosso con 7 teste e dieci corna» si mette davanti a Lei «per divorare il bambino appena nato». Al grido «Pour la vie, sauvons les bebés» (per la vita, salviamo i bambini) i 15.000 partecipanti alla marcia parigina hanno ricordato i valorosi cavalieri che, al seguito del franco Carlo Magno, hanno costruito il Sacro Romano Impero, riunendo, sotto l’egida dei comuni valori cristiani, popoli di diversa cultura: «una fede, una lingua, un impero». Dopo l’introduzione degli organizzatori, Carlo Casini, in rappresentanza del Parlamento Europeo, ha richiamato la verità dei diritti umani e invitato a continuare la raccolta delle firme per la petizione europea che sarà presentata al Parlamento Europeo dopo le elezioni di giugno. *Responsabile Giovani Mpv Lombardia Sabato 28 scadrà il termine per la consegna ai Mpv regionali degli elaborati per la partecipazione al concorso europeo «Cara Europa ti scrivo...sogno, realtà futuro» promosso dal Mpv italiano. Per info visitare il sito www.mpv.org Racconto per i bambini In occasione della «Giornata» del 1° febbraio, il Mpv romano ha distribuito un libretto realizzato da Olimpia Tarzia e Giovanni Scifoni per aiutare genitori, educatori (e nonni!) al delicato compito di trasmettere ai bambini la meraviglia della vita umana. Questo il titolo:«Prima non c’ero, poi c’ero». Per richiederlo scrivere al Cefes. - Viale Libia, 174 - 00199 Roma; tel/fax 0686386392; e-mail: [email protected] Il libro dei Willke con i Piedi preziosi I «Piedi preziosi», le spille (perfette riproduzioni dei piedi di un bimbo a dieci settimane dal concepimento), che dagli Usa vengono diffusi in tutto il mondo per denunciare la realtà dell’aborto, continuano il loro cammino anche in Italia. Come riceverli? Vengono spediti dagli «Amici per la vita» a chi richiede il «Manuale sull’aborto» di Jack e Barbara Willke. È sufficiente versare Euro 7,85 sul ccp n. 14600209 intestato alla «Cooperativa Amici per la vita, Cp 1477, 20100 Milano». Per informazioni scrivere a: [email protected].