IL CAR SHARING
Ing. Sandro Bartolucci
Responsabile del Servizio Car Sharing
Roma Servizi per la Mobilità
Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’
Facoltà di Ingegneria – Corso di Laurea di Ingegneria Meccanica - Corso di Sistemi di Trazione
Prof. Francesco Filippi - 18 maggio 2015
Cosa è il Car Sharing
Il Car Sharing è
mobilità sostenibile?
L’espressione mobilità sostenibile indica delle modalità
di spostamento (e in generale un sistema di mobilità
urbana) in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali
ed economici generati dai veicoli privati
(fonte: Wikipedia)
Cosa è il Car Sharing
Il Car Sharing è
•un servizio di mobilità che consente di acquistare l’uso
effettivo dell’auto per il tempo strettamente necessario
anziché l’auto stessa.
•Comporta la condivisione di un parco veicoli offerto da
una società di gestione ai suoi abbonati.
•Le vetture si trovano parcheggiate sulla strada e
l’abbonato può accedervi autonomamente h24 per 365
giorni all’anno mediante prenotazione, anche a ridosso
dell’orario prescelto.
•La vettura viene utilizzata per il tempo necessario e poi
restituita a disposizione di un successivo utente del
servizio.
Cosa è il Car Sharing
Il Car Sharing è
•un tipo di trasporto che implica l’uso dell’automobile
quale “strumento di trasporto collettivo ad uso individuale”
•complementare al trasporto pubblico locale, che offre una
flessibilità e un comfort che il TPL tradizionale non può
offrire e che ne amplia l’offerta
•efficiente per spostamenti occasionali e a bassa
frequenza, di durata e percorrenza non troppo lunghe
•sostitutivo delle auto private
Cosa è il Car Sharing
E’ uno strumento di razionalizzazione della
mobilità, basato sull’uso ottimale e professionale
delle risorse e sulla scelta cosciente dei modi di
spostamento.
Lo sviluppo del Car Sharing
•La prima esperienza pionieristica di Car Sharing risale al ’48 in
Svizzera (durata 50 anni), mentre più di recente, negli anni ’70,
in Francia, Olanda e Gran Bretagna, si sono sviluppate
esperienze basate su modelli di tipo cooperativistico ed in
diversi casi come attività no-profit
•Successivamente, nei primi anni ’80, prima in Svizzera e poi in
Germania, si sono affermate strutture su base imprenditoriale
che si sono diffuse anche in regioni limitrofe, come Austria e
Olanda.
•Molte esperienze hanno avuto vita breve, ma quelle che sono
cresciute lo hanno fatto anche grazie al consolidamento delle
strutture
Lo sviluppo del Car Sharing
•Le esperienze nate in Nord America (USA e Canada) si sono,
da un lato, consolidate rapidamente, da un altro, mantenute
con una connotazione fortemente locale e comunitaria
•Lo sviluppo del modello del Car Sharing ha attirato l’interesse
di altri soggetti commerciali (vedi l’acquisizione di Zipcar da
parte di AVIS) con l’intento di sfruttare gli spazi di contiguità dei
mercati
•Di recente (2008) si è affacciato sul mercato un modello di Car
Sharing (c.d. a flusso libero) basato su assunti differenti,
sviluppato da Mercedes Benz (Car2Go), che è stata seguita
sia da altri produttori di auto (DriveNow-BMW, Quicar-VW e
Spotcar-Opel) che da altri soggetti (ENJoy-ENI)
•Sono apparsi anche altri sistemi di Car Sharing, chiamati peerto-peer, basati sulla condivisione a tempo di veicoli privati,
coordinati mediante sistemi forniti da compagnie tecnologiche
(Relayrides da Google)
Come funziona il Car Sharing
Per usufruire del servizio ci si deve abbonare, pagando o meno una
quota, che può essere annua o una-tantum
si paga solo il servizio utilizzato in base al tempo utilizzato e/o ai km
percorsi (in base alle caratteristiche delle tariffe) e nessun altro costo
fisso. La tariffa include tutti i costi, compresi quelli del carburante, che
viene effettuato dai clienti mediante una card messa a disposizione
del gestore
Il pagamento del servizio può avvenire periodicamente (ogni mese o
settimana) oppure per ogni corsa effettuata
Le auto di Car Sharing in Italia possono parcheggiare gratuitamente
nelle zone tariffate, entrare liberamente nelle ZTL (con qualche
eccezione) ed utilizzare le corsie riservate al TPL (solo nel caso del
sistema a postazione fissa)
Come funziona il Car Sharing
Il sistema a postazione fissa prevede sempre la prenotazione,
effettuabile fino a 15’ prima dell’utilizzo della vettura. La vettura va
presa in un parcheggio dedicato e rilasciata sempre nel parcheggio
di partenza.
Il sistema a flusso libero non prevede la prenotazione (solo una
riservazione che dura dai 15’ ai 45’ a seconda dell’operatore). La
vettura viene prelevata dove la si trova (anche ‘al volo’) grazie ad
un’app per smartphone che localizza le vetture disponibili nei dintorni
del cliente e la si rilascia dove si vuole, pur all’interno di un’area di
utilizzo (geo-fencing)
Il sistema one-way può prevedere o meno la prenotazione, sia in
partenza che in arrivo, e rappresenta una sorta di modello ‘ponte’ tra
i precedenti
Le caratteristiche del Car Sharing e le altre
offerte di mobilità
Fonte: Britton (1999)
Le caratteristiche del Car Sharing e le altre
offerte di mobilità
Fonte: Pilloy – Inov360 (2014)
Le caratteristiche del Car Sharing e le altre
offerte di mobilità
Fonte: M. Viviani – Communauto (Montreal) (2015)
Il ruolo del Car Sharing nella mobilità urbana
• Il Car Sharing ‘classico’ o c.d. a postazione fissa nasce per
integrarsi completamente con i sistemi di TPL e soddisfare
quindi:
– gli spostamenti non sistematici e programmabili
– gli spostamenti che prevedano un ritorno all’origine, dopo aver
svolto le funzioni richieste
– gli spostamenti che richiedano un’auto privata con
caratteristiche specifiche per ragioni di confort o convenienza
– le esigenze di mobilità privata di persone o famiglie che
abbiano deciso di non possedere un’auto
Il ruolo del Car Sharing nella mobilità urbana
• Il Car Sharing c.d. a flusso libero (free-flow o free-floating) e
one-way nasce per affiancare i sistemi di TPL, con la
possibilità di sostituirne alcune delle funzioni e soddisfare
quindi:
– gli spostamenti sistematici e non, generalmente non
programmabili ed occasionali
– gli spostamenti che non prevedano un ritorno all’origine
– gli spostamenti di breve durata e comunque prevalentemente
urbani
Il ruolo del Car Sharing nella mobilità urbana
Le principali differenze tra i due sistemi:
• La distribuzione dell’offerta:
– Il CS a postazione fissa può calibrare con cura l’offerta
grazie alla domanda consolidata e verificata in relazione
alla distribuzione fissa delle vetture
– Il CS a flusso libero ha la necessità di incrementare l’offerta
in maniera esponenziale per raggiungere nuova domanda,
a causa della distribuzione casuale delle vetture
• L’effetto sul territorio:
– Il CS a p.f. ha effetti definiti e programmabili sulla sosta su
strada
– Il CS a f.l. aumenta il carico sugli spazi di sosta delle
principali destinazioni; ai tassi di utilizzo attuali, nelle città
tedesche lo spazio necessario per le vetture del f.l. ha
quasi le stesse dimensioni dello spazio di sosta delle
vetture private (fonte: Urban Mobility in Transition – civity Management
Consultants – 2014)
Il ruolo del Car Sharing nella mobilità urbana
• Le caratteristiche della domanda soddisfatta:
– Le vetture del CS a p.f. in Italia percorrono per ogni corsa
circa 30 km in circa 5 ore; l’utilizzo medio giornaliero di ogni
auto è di circa 6h40’ (fonte: ICS – maggiori città del circuito - 2014)
– Le vetture del CS a f.l. in Germania percorrono per ogni
corsa circa 5,8 km (circa il 35% entro i 3 km); l’utilizzo
medio giornaliero di ogni auto è di circa 62’ (fonte: Urban Mobility in
Transition – civity Management Consultants – 2014)
Le caratteristiche del Car Sharing
•Richiede notevoli investimenti e una struttura organizzativa
altamente organizzata e specializzata
•E’ un servizio ad alto rischio industriale
•La sopravvivenza del servizio, a causa dei costi operativi, è
strettamente legata ad una rapida crescita commerciale del
singolo gestore locale
•La fase di start-up rappresenta il momento maggiormente critico
•Lo sviluppo indipendente nel singolo Comune non garantisce la
buona qualità del servizio come la creazione della massa critica
necessaria per raggiungere economie di scala
•La presenza sul territorio nazionale di servizi con differenti
tecnologie non permette l’interoperabilità tra i diversi operatori
locali
Perché il Car Sharing ?
•La soglia di convenienza economica per l’utente varia in funzione
di molti parametri, ma si può situare tra i 5.000 (per le city car) ed
i 15.000 (per le auto più grandi) km di percorrenza annua. Sotto
queste soglie si possono avere risparmi significativi
•Il Car Sharing ha anche una portata culturale poiché implica una
scelta modale cosciente e razionale da parte dell’utente.
•Chi possiede l’auto ne percepisce solo i costi marginali di utilizzo,
e la scelta modale risulta quindi operata su basi non realistiche. Il
Car Sharing rende completamente variabili i costi di utilizzo
dell’auto, e ciò aiuta a percepire il reale costo di utilizzo, ad
utilizzare l’auto solo quando realmente necessaria e quindi a
diminuire le percorrenze.
•Inoltre l’impiego del Car Sharing spinge a considerare l’auto come
semplice strumento di mobilità, quale è, e non come proiezione di
altri significati.
Perché il Car Sharing ?
Le motivazioni variano in relazione al modello di riferimento.
L’utilizzatore evoluto fa riferimento ad entrambi i modelli, ma ad
oggi non ci sono ancora studi dettagliati sull’interazione dei
modelli stessi.
Secondo gli studi esistenti gli effetti dei due sistemi sulla proprietà
dell’auto sono piuttosto differenti:
•Ad esempio, a Parigi, prima dell’adesione al servizio di CS a p.f. il
41% degli utilizzatori possedeva una o due auto, mentre dopo
l’adesione solo il 9% ha conservato il possesso di almeno un’auto,
con una variazione del 32% (fonte: L’autopartage dans la Sphère Privée – ADEME 2009)
•Ad Amsterdam, circa il 4,1% degli utilizzatori del CS a f.l. hanno
deciso di vendere la prima o la seconda auto (fonte: Effectmeting introductie
Car2Go in Amsterdam – Suiker/van den Elshout - 2013)
Il Circuito nazionale ICS
Il Circuito nazionale ICS
L’integrazione all’interno del circuito nazionale vuol dire la possibilità per
l’utente di utilizzare il servizio di car sharing sul territorio nazionale in modo
del tutto trasparente, indipendentemente dal fatto che nella varie città le
aziende che gestiscono il servizio siano differenti.
L’interoperabilità è anche un concetto tecnologico che implica l’intera
organizzazione del servizio.
Trasparente significa:
•potersi abbonare presso uno qualunque dei gestori e poter utilizzare il
servizio ovunque con lo stesso abbonamento
•poter utilizzare ovunque la propria card personale
•avere ovunque le stesse procedure e regole per l’accesso alle vetture e il
loro utilizzo
•poter prenotare tutte le vetture disponibili a livello nazionale allo stesso modo
e con le stesse procedure e strumenti
•avere un’unica interfaccia verso il servizio
•ricevere una sola fattura contenente tutti i servizi fruiti indipendentemente dal
luogo
Le problematiche di gestione
Componenti di costo dirette
CARBURANTI
14%
LAVAGGI
2%
NOLEGGI
36%
CALL CENTER
12%
TECNOLOGIE
10%
AMMINISTRATIVE
PERSONALE
2%
24%
Le problematiche di gestione
Componenti di costo indirette
• Occupazione abusiva degli stalli
• Vandalizzazioni
• Comportamento dei clienti
Le problematiche di gestione
Interfaccia con i clienti
• Smaterializzazione del contatto per ridurre i
costi
• Aumento dell’attenzione per ridurre la ‘distanza’
• Rapidità di risposta
Grazie
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31 - Car sharing - Consiglio d`Area di Ingegneria Meccanica