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Gentile nuovo Sindaco, mi piacerebbe se tu .
Trentatre idee per il futuro sindaco della nostra città .
Nella primavera del 2007 a Mortara ma nello stesso giorno anche nel mitico Villaggio di Esteban
, nato dalla fantasia di Marques , si andrà ad eleggere un nuovo sindaco.
Per questo e a partire da oggi si leveranno dalla nostra associazione trentatre progetti che ci
piacerebbe che il nuovo sindaco facesse propri. Progetti culturali, sociali, ambientali ed economici
per trasformare la nostra città e renderla più piacevole da vivere, più ricca di relazioni, più
colorata e solidale.
Spazieremo su molti argomenti; parleremo di esco, di servizio civile, di bio edilizia, di gruppo
d'acquisto, di volontariato, di biciclette e mobilità sostenibile. E poi di stranieri, di diritti negati ai
bimbi di oggi, di valorizzazione turistica, di consiglio comunale dei ragazzi, di banca del tempo, di
orti comunali, di adesione alle reti di Nuovo municipio, al coordinamento enti pubblici per la pace,
di adesione all'associazione dei Comuni virtuosi.
E ancora di mense biologiche, di tesorerie non armate, di appalti puliti, di bilanci sociali ed
ambientali, di distretti di economia solidale , di università della terza età, di nuovi stili di vita, di
finanza etica, di spazi di aggregazione e culturali.
E di molto altro ancora
Invieremo come stiamo facendo ora le nostre proposte ai portatori di interesse della città, ai
giornali in primis ma anche ai consiglieri comunali, alle associazioni no profit, a quelle
ambientaliste e culturali cittadine , ai nostri soci, al nostro sito web. E a molti altri ancora
chiedendo a tutti di raccogliere le idee e farle crescere.
Raccoglieremo infine tutte le nostre proposte in un unico documento che presenteremo alla città
in primavera con la richiesta ai candidati sindaci di assumerli all'interno dei rispettivi programmi
elettorali.
Riteniamo giusto ed importante che una associazione culturale come la nostra, piccola se volete,
ma sicuramente vivace, voglia inserirsi nel dibattito cittadino . Promuovendo così nel più
assoluto rispetto di ogni altro convincimento la nostra voglia di immaginare una città migliore
, una città insomma sempre più ricca di narrazioni individuali e collettive.
La redazione de Il Villaggio di Esteban
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Elenco delle proposte
1 - Centro studi sulla risaia
3
2 - Una banca del tempo
5
3 - Sportello migranti
7
4 - Orti Comunali
8
5 - Sottoscrizione della carta internazionale educativa delle bambine e bambini.
9
6 - Attuazione di un pedibus.
10
7 - Piano di risparmio energetico comunale.
12
8 - Casa dell associazionismo.
13
9 - Sostenere i prodotti biologici.
14
10 - Piano di informatizzazione delle strutture comunali.
15
11 - incentivare a Mortara lo sviluppo del commercio equo e solidale
16
12 - un indagine a tutto campo per leggere e contrastare in città vecchie e nuove povertà.17
13 - diffondere il principio di sussidiarietà
19
14 - aderire al Coordinamento degli enti locali per la pace.
20
15 - comportamenti virtuosi tra i cittadini
21
16 - un serio monitoraggio in collaborazione con l Asl per quantificare il danno alla salute
degli inceneritori di Parona e una exit strategy per uscire dalle politiche di incenerimento. 22
17 - fare acquisti verdi
23
18 - promuovere la certificazione energetica delle case di Mortara
24
19 - creare un ufficio per lo sviluppo delle piccole attività
25
20 G.A.S. comunale
25
21 - Una citta piu sicura con le telecamere parlanti.
26
22 - una politica comunale di risparmio idrico
27
23 - una .Citta Slow.
28
24 - un distretto economico solidale
28
25 - una .finanza etica.
29
26 - Risposte
29
27 - piu strumenti per l Agenda 21 locale
31
28 - Investire nel volontariato
32
29 - piu' attenzione all'associazionismo
33
30 - Ufficio ascolto per i cittadini e relazioni pubbliche
34
31 - Un consiglio comunale dei Ragazzi mortaresi
35
32 - Più attenzione alle periferie e in particolare alle Frazioni orientali
36
33 - Servizio Civile
37
Conclusioni:
38
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1 - Centro studi sulla risaia
Creare in Città o collaborare perchè in lomellina possa nascere un Centro di documentazione e di
studi sulla risaia.
Ne sentiamo il bisogno perchè dalle nostre ricerche, dai tanti testi di autori locali che abbiamo
ascoltato emerge forte la richiesta di una razionalizzazione della documentazione storica e
iconografica della risaia, un elemento ambientale che e sempre presente nella nostra storia di ieri
e di oggi . Una documentazione questa che e vasta ma dispersa e che potrebbe così rimanere
con il suo fascino e la sua espressività anche per il futuro. Sappiamo anche che già molti studiosi
e ricercatori lomellini lavorano in questa direzione e per questo proponiamo l assunzione forte di
questa proposta che potrebbe avere queste caratteristiche:
-Raccolta di tutte le ricerche e studi già realizzati.
-Raccolta di materiale letterario,sonoro, visivo.
-Raccolta di foto, filmati, registrazioni audio, poesie dialettali,testimonianze orali e proverbi.
Sappiamo che una parte importante della storia e della cultura della lomellina passano
fortemente anche attraverso le testimonianze orali ed i proverbi. La cultura popolare ha infatti la
stessa dignità della cultura dotta . Inoltre la piccola storia quella che peraltro non abbiamo mai
studiato sui nostri libri di scuola , ovvero la storia delle classi subalterne e di periferia può essere
altrettanto importante della grande storia .
Una cultura orale scompare nel momento in cui interpreti e testimoni non sono più in grado di
trasmettere il proprio messaggio, con il patrimonio di conoscenze necessario alla vita quotidiana,
alle generazioni seguenti.
Cos é successo e sta succedendo anche in Lomellina, la lingua e le forme che questa cultura
esprimevano e in parte ancora esprimono, tramandate in ambito familiare e all interno delle
comunità non sono più in grado di esercitare la loro funzione da quando i diretti protagonisti della
civiltà della terra e della fatica sono usciti silenziosamente di scena in questo secondo
dopoguerra. Ma la memoria del loro lavoro, e della loro cultura, spirituale e materiale , il loro
dialetto, i loro proverbi rimangono ancora vivi e ci offrono una traccia per tornare a mettere
insieme , e a ritrovare la continuità che esiste tra passato e presente.
Cosa intendiamo per cultura popolare?
In genere con il termine cultura si riferisce alla cultura dotta , quella dei libri e delle persone che
hanno studiato. In realtà esiste anche una cultura creata da gente comune: si tratta della cultura
popolare.
Mentre la cultura dotta si serve e si è servita della scrittura e della lingua italiana, quella popolare
è stata tramandata oralmente e ha utilizzato il dialetto.
Le creazioni della cultura popolare sono i canti, le fiabe, le filastrocche, i proverbi, i modi di dire,
ecc.
I luoghi in cui questi venivano tramandati erano la famiglia, la stalla, i campi, le osterie, ecc.
Negli ultimi trenta o quarant anni questo patrimonio si è andato però perdendo a causa dei
cambiamenti socio-economici avvenuti in Italia.
L industrializzazione ha costretto milioni di persone ad abbandonare i lavori tradizionali (in
campagna o nell artigianato) e i paesi d origine per trasferirsi in altre regioni e nelle città per
diventare operai. Questo sradicamento dalla propria terra e dalla propria cultura ha provocato
grossi cambiamenti nel modo di vivere e di pensare delle persone (si pensi solo alle difficoltà di
inserirsi in una comunità estranea, con abitudini, usi, dialetti, diversi dai propri, che hanno
incontrato gli immigrati).
I giornali, la radio, la televisione, hanno contribuito alla diffusione della lingua italiana ma, allo
stesso tempo, hanno proposto modelli di comportamento e di intrattenimento uguali per tutti,
indipendentemente dall origine culturale e dalla classe sociale di ciascuno. Per esempio molte
persone, trascorrendo parte del tempo libero davanti alla televisione sono indotte a vedere nello
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stile di vita proposto valori positivi a cui uniformarsi, in contrasto con il vecchio modo di vivere dei
loro padri e nonni, sentito come espressione di arretratezza e ignoranza.
Con la scolarizzazione di massa tutti i bambini hanno avuto la possibilità di acquisire un certo
grado di istruzione. Questo è stato senz altro positivo, tuttavia la scuola ha imposto a tutti un unico
modello linguistico: l italiano letterario, dimenticando i dialetti, anzi correggendo tutte le espressioni
dialettali, e questo ha indotto tutti i genitori a insegnare a parlare esclusivamente in italiano ai
propri figli.
Altro aspetto importante della cultura dei nostri nonni è sicuramente l abilità al risparmio famigliare.
La nostra è ormai una società che misura il proprio stato di benessere attraverso il consumo;
studiare e capire come sia veramente possibile vivere in maniera decorosa con pochissime risorse
economiche come hanno fatto per anni nostri nonni sarebbe non solo importante per la
comprensione della storia ma fondamentale per programmazione di un futuro sostenibile.
Molte espressioni della cultura popolare sono ormai presenti solo nella memoria degli anziani. Noi
riteniamo che tutto questo sia estremamente importante e che pertanto abbia un forte significato
il loro recupero anche attraverso un Centro di documentazione e di studio.
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2 - Una banca del tempo
Il tempo e da sempre una risorsa preziosa e strategica da investire con attenzione , da
valorizzare anche attraverso nuove modalità. La Banca del tempo che proponiamo di creare al
nuovo Sindaco di Mortara ubbidisce al principio di valorizzare lo scambio di tempo tra le
persone,e allo stesso tempo sviluppare e promuovere nuovi valori e nuovi stili di vita. Argomenti
che alla nostra associazione stanno molto a cuore e ai quali ha dedicato in questi anni molta
attenzione , dalle esperienze dei bilanci di giustizia alle riflessioni sul consumo e sul ben-essere
individuale e collettivo.
Diverse persone ci hanno chiesto di proporre la nascita di una banca del tempo. Un idea che
facciamo nostra, perché crediamo rappresenti un valore aggiunto quale mezzo per aumentare le
relazioni e gli incontri tra le persone. Rilanciamo dunque l idea, raccontando di cosa si tratta .
Una banca del tempo e una banca a tutti gli effetti, in cui i soci aprono un proprio conto con tanto
di libretto degli assegni, dove però non circola denaro. E' in pratica uno strumento di incontro
mediante il quale gli iscritti si scambiano il tempo, in ore e alla pari, attivando un circuito di
solidarietà.
A prescindere dall'età, dalla professione e dal titolo di studio, il tempo scambiato ha uguale valore
perchè viene contabilizzato in ore. Gli anziani possono offrire l'esperienza accumulata, i giovani
possono ricambiare aiutandoli a mantenere abitudini piacevoli ( passeggiate, pittura, giardinaggio,
spostamenti, cura della persona, ecc.) Attraverso la fiducia tra le persone si può migliorare la
qualità della vita. E' questa la grande forza e l'immenso valore di una banca del tempo: si offre ai
soci e alla città l'opportunità di mettere in circolo saperi, talenti e risorse spesso non valorizzate,
escludendo naturalmente le prestazioni professionali.
Nessuno e' creditore o debitore nei confronti del socio da cui riceve una prestazione: questi a sua
volta ha ricevuto o riceverà un'ora da un altro socio. Alla fine dell'anno i conti devono andare in
pareggio
A scambio avvenuto, gli assegni saranno depositati presso lo sportello e verrà stilato
periodicamente un estratto conto. Le attività oggetto di scambio possono essere moltissime, in
alcune banche , ne abbiamo contate oltre duecento!
La Banca del Tempo crea relazioni tra individui che non si conoscono e che hanno
reciprocamente bisogno di aiuto. Facilita la socializzazione fra le persone, consente di soddisfare
esigenze come riparare un rubinetto che perde, mettere una mensola, fare l'orlo ai pantaloni,
cambiare una cerniera, fare un rammendo e molto altro.
Chi scambia compie un gesto rivoluzionario: libera il tempo. Lo libera da ogni rapporto economico.
Nella banca del tempo un'ora vale sempre un'ora, a prescindere dal servizio scambiato. Chi
partecipa alla Banca lo fa per molteplici ragioni: avere un miglior rapporto con un bene che tutti
possediamo e che spesso gestiamo male, il tempo, allargare la cerchia delle proprie conoscenze,
partecipare ed essere cittadino attivo.
Per questo crediamo che la nascita di una banca del tempo potrebbe essere un obiettivo
prioritario della nostra città . Proprio perchè ci accorgiamo ogni giorno che spesso le nostre
strade vivono nell'insicurezza,che noi viviamo nella paura del diverso, nel timore di perdere quel
poco, o quel tanto, che possediamo . E dunque c è un forte bisogno di creare i nuovi ambiti di
socialità,offrire spazi e competenze per la nascita di nuove forme di economia alternativa e
solidale..
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Il ruolo del Comune potrebbe essere quello di levatrice, di soggetto che contribuisce a far nascere
una nuova esperienza perchè ne condivide i valori, le finalità e ne vede l'utilità per la collettività
cittadina.
In Italia ci sono centinaia di esperienze di questo tipo e tra l altro costano praticamente nulla, un
computer, un telefono, un angolo della biblioteca civica, qualche risma di carta.
All estero le esperienze di questo tipo, ancora più diffuse, acquistano altri nomi come i Tauschring,
in Germania, i Tronc du services in Francia, i lets in Inghilterra ecc.
ma tutte rispondono ad
un bisogno imperativo. Quello di ricreare e moltiplicare la rete di relazioni tra le persone di una
città, insomma un po la versione moderna di quelle che una volta si chiamavano semplicemente
relazioni di buon vicinato .
Ne sentiamo forte il bisogno.
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3 - Sportello migranti
L aumento costante della presenza di cittadini stranieri anche nella nostra città conferma il trend
in crescita di questo fenomeno ovunque e dunque rappresenta un segno evidente della
dimensione strutturale del fenomeno immigrazione.
La dimensione multietnica, che caratterizza anche la nostra realtà locale é la logica conseguenza
di processi ormai inarrestabili, che trova ragioni nella speranza di un esistenza migliore ,un mondo
in fuga spesso da situazioni tragiche di fame e di guerra nelle quali continua a sprofondare il Sud
del mondo.
L immigrazione del resto, in tutta Europa, è da tempo non più un fenomeno passeggero ma un
fenomeno che mette radici e che coinvolge in pieno la società civile.
Secondo gli ultimi dati fornitici lo scorso anno dal Comune di Mortara si é passati in città da una
popolazione di 326 cittadini stranieri del 1999 ai 539 del 2002, e ancora ai 750 cittadini stranieri
del 2004 , in rappresentanza di ben 52 diverse nazionalità.
E arrivato il tempo, crediamo di dare a questo popolo che viene da lontano, improrogabili risposte
di riconoscimento e di aggregazione.
Una politica di integrazione è a nostro avviso urgente e deve principalmente favorire la
costruzione di relazioni positive tra cittadini autoctoni e immigrati da cui possa derivare una
progressiva e positiva evoluzione della cultura e dei valori della società nel suo insieme, tale da
garantire a tutti, italiani e stranieri, una condizione di vita normale.
E' infatti la gestione positiva delle dinamiche dell'accoglienza e dell'integrazione la condizione per
promuovere anche nella nostra città rapporti di convivenza reciprocamente arricchenti tra le
diverse componenti culturali ed etniche.
Per questo riteniamo importante, che come del resto e avvenuto in molte altre città lomelline e
italiane , si promuova la creazione uno Sportello Stranieri comunale, punto di riferimento per tutti
i migranti con la funzione di sostenere e accompagnare la persona immigrata nel percorso di
auto-promozione anche attraverso l ausilio di mediatori linguistico-culturali, al fine di dare risposte
concrete ai bisogni principali che essi esprimono: casa, lavoro, credito,cultura,
socialità,spiritualità,salute ecc.
Uno sportello stranieri dunque capace di accogliere, leggere e decodificare la domanda e il
bisogno di cui il cittadino straniero è portatore, aiutandolo nella costruzione di un percorso di
inserimento nel tessuto sociale, coerente con la loro prospettiva migratoria.
Sappiamo che migranti e Mortaresi sono oggi in città due realtà distinte che si osservano, alle
volte si parlano ma rimangono comunque mondi separati. Sappiamo che questa separazione ed il
massimalismo di chi li giudica estranei al corpo sociale della città produce sempre più
incomprensione e paura.
E una spirale che si autoalimenta e non trova sbocchi se non in alcuni interventi, peraltro di
grande spessore solidaristico, da parte di associazioni o comunità religiose locali.
Ed è per proprio per questo , per fare si che le nuove generazioni di migranti si sentano non più
diversi e corpo estraneo , sovente odiato o sopportato , ma parte integrante e riconosciuto
della città, che riteniamo non più procrastinabile la realizzazione di uno sportello istituzionale che
lavori per una città che non guarda ai passaporti o ai colori della pelle e che garantisca a tutti la
più alta qualità di vita nel pieno rispetto delle differenze, della legalità ma anche degli aspetti
peculiari e innovativi, delle civiltà e dei valori dei quali i migranti sono comunque portatori.
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4 - Orti Comunali
In un epoca dominata dall individualismo, dall efficientismo e dall egoismo ne è logica conseguenza
che l uomo oggi vive in un triste isolamento. Produrre, guadagnare, consumare sempre di più, si
diviene sempre più isolati in questa frenetica corsa dove vengono persi di vista i valori essenziali :
la solidarietà, la comunicazione, la condivisione, la cultura, il semplice contatto umano dove a volte
basta una parola gentile per giustificare una intera giornata.
E allora perché non creare una opportunità alla quale chiunque possa accedere, una scelta nella
quale si possano coniugare benessere fisico e mentale in una attività che non richiede particolare
impegno se non quello che ciascuno ritiene di dedicare.
Basta ricercare un area di proprietà comunale di adeguata superficie, recintarla, provvedere ad
una presa d acqua, suddividerla in lotti ed offrirla alla cittadinanza mortarese perché, senza
esborso alcuno, vi possa coltivare pomodori, melanzane, insalate e quant altro la fantasia di
ciascuno suggerisca.
Ai candidati sindaci suggeriamo questa iniziativa, come razionalizzarla e come adottare opportune
regole di gestione sarà loro compito; a noi piace molto perché già immaginiamo la gara a chi
coltiverà i finocchi più grossi o riuscirà ad ottenere le primizie ma, soprattutto, ci illudiamo di vedere
tanta gente che in armonia l uno con l altro, avranno occasioni diverse per socializzare, collaborare
e confrontarsi.
Mettere le mani nella terra ricarica lo spirito e la mente, rasserena e combatte lo stress che ci
perseguita ogni giorno e giova ad un fisico divenuto troppo spesso sedentario.
Se questa nostra proposta non troverà consenso o se, realizzata, dovesse dare risultati negativi,
ne saremmo profondamente dispiaciuti convinti come siamo della sua bontà, in ogni caso
crediamo valga la pena tentare anche perché, a ben pensarci, i costi di realizzazione sono
veramente irrisori.
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5 - Sottoscrizione della carta internazionale educativa delle bambine e
bambini.
Al nuovo sindaco chiediamo di pianificare la citta tenendo conto anche dei bambini sottoscrivendo
ed attuando la Carta internazionale educativa delle bambine e dei bambini .
Una carta sottoscritta finora da oltre 300 citta in tutta Europa che propone azioni positive ,
attraverso nuovi spazi, attrezzature, servizi in modo da costruire un paesaggio urbano in
equilibrio con il contesto naturale
Perche ?
Fino a poche decine di anni fa la strada era dei bambini, o meglio era anche dei bambini. La citta
era il luogo dell incontro, dello scambio, del passeggio. Per questo doveva essere , ed era, ricca di
monumenti, di sorprese, di prospettive sempre nuove.
L interesse delle persone era quello di uscire di casa e di vivere la citta : di frequentarne le strade,
le piazze e i luoghi di incontro. La casa era un luogo importante ma semplicemente legato alle
funzioni primarie, mangiare, dormire: tutta la vita sociale, gli interessi, il divertimento, si
collocavano negli spazi pubblici della citta .
Oggi sembra tutto completamente rovesciato. La casa e diventata ricca e confortevole, un luogo
difeso verso l esterno, rassicurante e rilassante verso l interno. La citta e diventata ostile, la si vive
come un pericolo da evitare.
In questa citta organizzata la strada e diventata il luogo delle macchine, dei loro spostamenti
veloci, dei loro parcheggi. I marciapiedi si sono ristretti, tanto tutti si muovono dentro alle loro auto.
La citta risponde cosi alle esigenze dei cittadini adulti e produttivi. Gli altri quelli piu deboli come i
bambini preferiscono non uscire di casa.
Insomma nelle nostre strade si vedono sempre meno anziani e bambini.
Certo nella citta moderna si pensa anche ai bambini , si dedica a loro spazi e servizi, dalla
cameretta in casa al giardinetto con scivoli, altalene e giostrine, scuole pomeridiane di lingue, di
sport, di strumenti musicali, di attivita artistiche. Quello che il bambino non puo piu fare in queste
citta e escire da solo di casa, cercarsi un amico, giocare con lui, esplorare l ambiente, scoprire
cose nuove, imparare a tenere conto dei pericoli.
Il fatto vero e che per un bambino di oggi, come di ieri, questo non e un lusso, ma una necessita .
Senza esperienze come queste un bambino diventa grande o non ci diventa nel modo migliore.
Senza potere uscire da solo il bambino e condannato a passare in casa gran parte del suo tempo
correndo il rischio reale degli incidenti domestici e rimanendo intrappolato nelle braccia
premurose, ma preoccupanti, della televisione.
Ma se i bambini devono uscire da soli, andare da soli a scuola, a fare la spesa, a esplorare il
quartiere, allora la citta deve cambiare. Per questo e necessario assumere il bambino come
parametro del cambiamento e attraverso di lui anche di tutti gli altri cittadini che si muovono a
piedi. Una maggioranza anche nella citta tecnologica di oggi.
Se i bambini potranno uscire soli da casa, dovranno disporre di luoghi stimolanti dove andare.
Dovranno essere luoghi veri, belli, interessanti, stimolanti per le varie generazioni e quindi vissuti e
frequentati e per questo sicuri.
Se i bambini potranno scendere in strada, se potranno muoversi con sicurezza a piedi e in
bicicletta, i bambini guadagneranno autonomia, esperienza e possibilita di uno sviluppo armonico,
ma la citta guadagnera molto di piu : riuscira a diventare uno spazio sociale nel quale tutti i
cittadini potranno muoversi nei modi piu semplici e vantaggiosi per il loro benessere psicologico.
E di questi tempi, ciò non e poco.
Rif: www.cittasostenibili.minori.it
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6 - Attuazione di un pedibus.
Alle otto di mattina Mortara e una metropoli, auto, caos, code e soprattutto un occasione persa per
i ragazzi delle nostre scuole.I vantaggi: per molti ragazzi andare in pedibus potrebbe diventare un
modo sicuro e divertente per iniziare la giornata di studio , per i genitori un risparmio di tempo e
per la citta rappresenta sicuramente una abbattimento dello smog e dell inquinamento.
Funziona cosi : i bambini si incontrano in alcuni punti precisi della citta ad un ora concordata e si
recano a scuola a piedi accompagnati da persone affidabili. Il risultato l abbiamo gia detto sara
meno inquinamento per tutti, meno code, piu spazio in citta per i bimbi, piu autonomia per i
ragazzi che possono socializzare durante il percorso e iniziare la giornata in modo piu naturale. I
Paesi che l anno organizzato ed i ragazzi che vi partecipano- oltre due milioni in Italia, non ultimi
quelli della vicina Vigevano-, parlano di un esperienza carica di significati e di entusiaste adesioni.
Vantaggi: lo sappiamo gran parte dei bambini non fa abbastanza moto. Andando ogni giorno a
scuola a piedi, essi miglioreranno le loro condizioni fisiche, impareranno a riconoscere i pericoli
della strada, socializzeranno tra di loro e poco a poco svilupperanno la fiducia in se stessi.
Sicurezza: se il tragitto casa-scuola è poco sicuro, i genitori lo percorreranno fino a quattro volte al
giorno per accompagnare in auto i loro figli, contribuendo così ad aumentare l insicurezza per
gli studenti che si recano a scuola a piedi o in bicicletta. Il pedibus offre un alternativa sicura e
divertente che permette anche ai genitori di guadagnare un po di tempo.
La prima volta. La prima esperienza e nata in Svizzera
L autobus a piedi è stato lanciato a genitori di allievi del quartiere Sous-Gare nel 1998 con il
sostegno dell ufficio all infanzia di Losanna. Per la gioia di grandi e piccini, le linee del pedibus
sono nel frattempo diventate una consuetudine in città e nel 2002 è stata creata la 16a linea.
È dimostrato che il tasso d inquinamento aumenta nelle vicinanze delle scuole quando vi si
accompagnano i figli in auto. Chi non ha mai notato la colonna interminabile di veicoli davanti alle
scuole ? Il pedibus può certamente fornire un valido contributo a basso costo per combattere
l inquinamento. Ecco dunque una soluzione efficace per rendere l aria in città un po più respirabile
per i nostri figli.
Per iniziare :
E necessario costituire un gruppo di genitori e di allievi interessati. Stabilire delle fermate ed il
colore della linea. Indicare l orario di partenza (del mattino e del pomeriggio), il nominativo e
l indirizzo del responsabile del quartiere e la persona di contatto a livello comunale.
Preparare una griglia con le ore di presenza dell accompagnatore e dei loro sostituti. Prevedere
un accompagnatore ogni otto bambini.
Creare un badge che permetta ad ogni bambino di identificare il suo accompagnatore.
Regole importanti.
La carta degli adulti è obbligatoria. Essa viene stilata dai componenti del gruppo di lavoro che
hanno organizzato il progetto «Pedibus» e contiene il cognome, il nome e l indirizzo dell adulto
volontario che accompagna i bambini su una linea, precisando il numero della linea, nonché il
cognome, nome e indirizzo del suo sostituto.
Infine, ogni adulto che s incarica ad accompagnare i bambini lungo il percorso casa-scuola
nell ambito del progetto«Pedibus» s impegna, apponendo la sua firma sulla carta, ad
accompagnarli sotto la sua piena responsabilità (in caso d incidente interviene la sua
assicurazione responsabilità civile).
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La carta dei bambini è facoltativa, ma consigliata. I bambini stessi vi specificano i loro diritti e
doveri, ossia ciò che possono o non possono fare lungo il tragitto del pedibus.
E il sindaco cosa potrebbe fare? Moltissimo. La cosa piu importante se e convinto dell iniziativa e
quella di sostenerla con contatti regolari con i genitori, con le direzioni didattiche delle scuole, con
gli organismi di rappresentanza e poi supportarla con i suoi uffici interni, la polizia comunale, il
consiglio comunale, l ufficio tecnico: Tutto questo per rendere sempre piu partecipata e di massa
l iniziativa.
Noi siamo certi , in seguito a contatti e impressioni raccolte, che il pedibus e la prova che è
possibile organizzare, con semplici mezzi, dei progetti validi per rendere le città più sicura e piu
vivibile. A costo zero per le casse comunali. Tenendo sempre presente l obiettivo finale di un
pedibus che e quello di insegnare al bambino ad andare a scuola da solo. E che il percorso casascuola costituisce un importante luogo d apprendimento e di socializzazione perche il bambino vi
incontra i suoi amici e fa esperienze molto importanti per il suo sviluppo psicofisico e per la sua
autonomia.
Ed infine una citta meno trafficata sposa perfettamente le linee del recente convegno di Dobbiaco
che chiede a gran voce una nuova cultura della mobilita nelle nostre citta .
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7-Piano di risparmio energetico comunale.
Mortara è un paese ricco di risorse energetiche. Però non se n'è accorto nessuno. In genere i
consumi energetici della pubbliche Amministrazioni sono caratterizzati da consumi poco controllati
e poco gestiti e di conseguenza da larghi margini per interventi correttivi. È possibile anche nella
nostra città intervenire riducendo pesantemente i consumi energetici con tutta una
serie di interventi correttivi. Per far questo però la pubblica amministrazione dovrebbe progettare e
attuare l'uso di buone pratiche per il risparmio e la riduzione dell'emissioni di anidride carbonica in
tutte le sue strutture pubbliche. Come? Ad esempio puntando su una gestione intelligente
dell'energia, affidata alla figura nuova dell'Energy manager e pianificata in un piano energetico
comunale, da adottare nei vari settori di spesa: dall'illuminazione pubblica, alla gestione efficiente
di tutti gli uffici pubblici, scuole, strutture ospedaliere, piscine, centri sportivi ed a una campagna di
riduzione dei rifiuti urbani. Ma anche incoraggiando le buone pratiche dei cittadini attraverso
incentivi fiscali e finanziari, quali l'Ici o gli oneri di urbanizzazione in modo da favorire la diffusione
di tecnologie a basso impatto ambientale. E se Mortara è troppo piccola per disporre di un Energy
manager? Nessun problema: esistono società definite con l'acronimo ESCO, Energy Service
Company, che fanno proprio questo per
conto del comune. Come funzionano? Abbiamo conosciuto l'esperienza di un paese a noi vicino,
Trezzano Rosa, in provincia di Milano. Lì, senza spendere un euro, il comune ha fatto rifare ad una
Esco tutto l'impianto di illuminazione stradale, aumentandone la luminosità e allo stesso
rispettando i limiti sull'inquinamento luminoso. La Esco che se n'è occupata ha finanziato tutto il
progetto e i risparmi generati dalla ristrutturazione sono stati divisi a metà col comune.
Insomma un intervento a costo zero per il comune che anzi risparmiera' in futuro sempre di piu',
rispetto alla bolletta energetica che pagava precedentemente.
Con l'ulteriore possibilita' di reinvestire i risparmi generati in educazione ambientale per crescere
generazioni future di ragazzi piu' rispettosi del proprio ecosistema.
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8-Casa dell associazionismo.
Chiediamo al nuovo Sindaco un progetto per aiutare a crescere la società civile mortarese.
Secondo una recente indagine Istat esiste in media in ogni città italiana un organizzazione della
società civile- no profit, di volontariato, ecologista, animalista, solidarista , culturale ecc...ogni
100/150 abitanti.
A Mortara ne abbiamo contate ad oggi almeno una ventina, che raccolgono e organizzano
secondo i propri fini statutari centinaia di cittadini.
Si tratta di un tessuto sociale estremamente importante di partecipazione alla vita democratica,
capace di promuovere pratiche, esperienze e servizi i più diversi a beneficio di tutta la comunità.
Noi crediamo che un amministrazione abbia molti modi per promuovere la nascita e la crescita
della società civile, naturalmente rispettandone le peculiarità, la loro autonomia e indipendenza..
Applicando il principio della sussidiarietà che non significa che l istituzione pubblica abdica ai suoi
doveri, ma semplicemente che favorisce i cittadini che si organizzano per perseguire l interesse
generale.
Dunque un progetto, non interventi a pioggia ma un confronto continuo sui bisogni espressi dai
cittadini che si auto-organizzano che possono essere di ogni tipo, sedi, strutture, sale pubbliche
gratuite , la rete civica web, la stamperia comunale se esiste per la produzione di giornali e
materiali a prezzo ridotto, bacheche pubbliche , sportelli di consulenza fiscale, legale, burocratica,
contributi per ridurre le spese fisse , acqua, gas, telefono, contributi trasparenti e legati ai progetti
presentati, magari la costruzione di una vera e propria casa dell associazionismo.
Non c è nulla da inventare per fare tutto questo, esistono già leggi che prevedono la
partecipazione della società civile nella programmazione delle politiche sociali e culturali della
città.
Da dove partire? Bisognerebbe iniziare costruendo forum, consulte ,tavoli dove le organizzazioni
sul territorio possano intervenire e confrontarsi.
Si potrebbe obiettare: questo gia esiste!. Certo ma in misura del tutto insufficiente , mancando a
monte la convinzione profonda che la sussidiarietà non e una perdita di tempo ma un valido
strumento di governance a patto però che diventi una pratica diffusa e fortemente sostenuta.
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9 - Sostenere i prodotti biologici.
Al nuovo sindaco chiediamo di introdurre cibi biologici, biodinamici e del commercio equo -solidale
nei pasti degli studenti delle mense scolastiche cittadine.
Sappiamo che da diversi anni l agricoltura biologica e sostenuta e promossa a livello europeo e
migliaia di mense scolastiche sono gia state convertite in questo senso , innescando un
meccanismo virtuoso in quanto produrre cibi biologici comporta effetti positivi sull ambiente e nei
consumatori.
In primis questo significa preservare la fertilità del terreno, dei campi e la biodiversità. Permette
inoltre di creare delle filiere locali che collegano i produttori ai consumatori, riducendo gli involucri e
i trasporti e dunque determinando meno rifiuti e minor consumo di carburante .
Ma soprattutto migliorare le condizioni di salute dei nostri ragazzi creando una cultura di sane
abitudini alimentari tramite l utilizzo di cibi privi di residui chimici, rispettosi della stagionalità e
dunque maggiormente equilibrati.
Per fare questo occorrerebbe rinegoziare l appalto con i fornitori, cosa comunque agevole in
considerazione della grande quantità di normative esistenti e delle esperienze di molte mense
scolastiche geograficamente vicine a Mortara. che hanno gia attuato con successo il passaggio .
Magari per scoprire alla fine che il costo finale dell operazione, il prezzo per ogni pasto bio, non è
poi così oneroso per i genitori e che comunque si tratta di in un investimento assolutamente
condiviso, trattandosi di salute e di benessere dei propri figli e per la società.
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10 - Piano di informatizzazione delle strutture comunali.
L infrastruttura informatica delle strutture pubbliche mortaresi è estremamente carente.
Al sindaco richiediamo un piano pluriennale per una
(biblioteca/scuole laboratori ecc...).
fornitura sufficiente di tutte le strutture
Il facile accesso a strutture informatiche è divenuta oggi importante non solo per la produttività
delle aziende ma anche per la cultura dei cittadini. Sempre di più essa si inserisce in nuovi settori
domestici e non . Per questo è importante che un amministrazione si preoccupi di facilitare
l accesso a questi strumenti che saranno sempre più indispensabili per il futuro.
Oltre agli acquisti indispensabili il piano di fornitura si può strutturare in due altri tipi di intervento.
1) Installazione sui computer di software open source . Per molti motivi: riteniamo che il software
libero possa essere una scelta di consumo responsabile in ambito informatico e il suo utilizzo si
inserisce in una filosofia più vasta che ha come punti fermi la condivisione dei saperi e la pluralità
di informazione.
I software proprietari sono in genere molto costosi, non si possono copiare perchè coperti da
copyright. I software open source invece sono liberi, si possono copiare,distribuire,modificare
senza pagare nessun diritto a nessuna società proprio perchè il loro codice sorgente è
accessibile a tutti. Molte pubbliche amministrazioni in Italia hanno gia compiuto con grandi
soddisfazioni e con un risparmio notevole la migrazione.
Le amministrazioni che hanno avuto il coraggio di percorrere questa strada parlano di importanti
benefici conseguiti come per esempio la disponibilità di programmi più flessibili per le esigenze
amministrative, il risparmio dei costi per l acquisto dei brevetti, le direttive ministeriali che vedono
di buon occhio le migrazioni e la pubblicazioni di documenti in almeno un formato aperto anche
per permettere a tutti i cittadini di accedere ai documenti prodotti dall Ente Pubblico senza essere
costretti ad avere un programma proprietario.
2) Sollecitare le aziende sul territorio a donare alle associazioni no profit ed al comune eventuali pc
dimessi. Negli ultimi anni l evoluzione delle macchine e del software ha avuto un brusco
rallentamento; si pensi ad esempio all attuale sistema operativo windows Xp che è in uso da più di
sei anni e che sembra avere comunque una vita ancora lunga. Questo, in pratica, significa che
oggi un 'azienda che sostituisce un personal computer spesso, dismette una macchina che è più
che sufficiente per le esigenze di base necessarie all alfabetizzazione informatica. Tali macchine
donate potrebbero magari riportare una traghetta con il nome del donatore a imperitura memoria
del buon gesto.
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11 - incentivare a Mortara lo sviluppo del commercio equo e solidale
Il commercio equo e solidale e una pratica di grande valore etico e solidale che ha come oggetto
l importazione e la commercializzazione di prodotti alimentari e manufatti artigianali dai paesi del
sud del mondo.
La sua missione è quella di importare e vendere nei paesi ricchi del nord le merci prodotte, in
condizioni lavorative dignitose, nel sud del mondo e dunque pagare ai lavoratori sudamericani e
africani un prezzo stabile e più alto di quello di mercato determinato solo da logiche di profitto
dalle borse mondiali delle materie prime . E dunque una pratica di cooperazione internazionale
che negli ultimi anni ha conosciuto in Europa una diffusione senza precedenti, in quanto
riconosciuta dalle persone come un modo corretto per intervenire direttamente sulle ingiustizie del
commercio internazionale utilizzando il proprio potere di consumatori.
Questa consapevolezza si sta diffondendo sempre più anche alle amministrazioni pubbliche.
Questo è ciò che ci piacerebbe avvenisse anche a Mortara , dove peraltro esistono anche
associazioni che lavorano su questo tema.
L amministrazione pubblica di Mortara potrebbe dunque intervenire a favore di questo tipo di
commercio sia in quanto gestore di politiche di sviluppo economico e sociale a livello di territorio,
sia in quanto consumatore diretto.
In concreto potrebbe sostituire tutte le macchinette , negli uffici pubblici e nelle scuole , distributrici
di caffè e merende con le loro equivalenti provenienti dal circuito del commercio equo-solidale ma
anche inserire questi prodotti nelle mense pubbliche, nelle scuole, istituire una giornata del
commercio equo solidale, e promuovere azioni educative nelle scuole su tali pratiche.
Sul fronte legislativo molte leggi vanno in questa direzione: tra tutte la 37 del 2005 per il
sostegno e la diffusione del commercio equo promulgata della regione Toscana.
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12 - un indagine a tutto campo per leggere e contrastare in città vecchie e
nuove povertà.
Quando si pensa alla povertà, le prime immagini che si presentano alla nostra mente sono quelle,
abituali, dei clochard, di coloro che hanno scelto, o meglio, che sono stati costretti a scegliere il
cielo e le stelle come tetto, dei mendicanti che chiedono l'elemosina agli angoli delle strade, degli
extracomunitari e dei nomadi che colorano con la loro strampalata musica la freddezza dei metrò,
o che si ostinano a lavare il parabrezza delle nostre auto ferme al rosso dei semafori, dei
tossicodipendenti che consumano sè stessi e i pochi soldi che riescono a rubare per inseguire il
macabro miraggio dell'eroina, degli anziani privi di pensione, soli, malati e abbandonati a sè stessi,
dei disoccupati di ogni età che si rivolgono alle mense degli enti assistenziali, degli stranieri che
faticano ad inserirsi nel nostro paese, dei bambini, delle donne e degli uomini che nei paesi del
Terzo mondo muoiono di fame, di sete e di malattie qui da noi facilmente curabili.
Sono tante le immagini della povertà classica, tradizionale, antica, che però oggi siamo costretti ad
aggiornare e a completare, di fronte all'emergere di una realtà inquietante e allarmante, che i
sociologi definiscono "nuova povertà".
Chi sono i nuovi poveri? E quali sono le cause ?
Essere poveri non significa solo avere nulle o scarse disponibilità di risorse, non avere lavoro,
stipendio, soldi, casa.
C'è una nuova povertà, che abita nelle nostre città, nei nostri quartieri, nei nostri condomini, nella
porta accanto, una povertà invisibile, diffusa e nascosta, spesso tenuta segreta da sentimenti di
vergogna, una povertà che esula dai tradizionali clichè e per questo difficile da riconoscere e
quindi anche insidiosa e pericolosa.
Una povertà che nasce in questa era post-moderna, nel cuore di una ricca società post-industriale,
dove il lavoro non è più la garanzia contro l'insicurezza, l'instabilità e la miseria.
Qui da noi li definiamo "nuovi poveri", negli Stati Uniti sono chiamati "working poors", lavoratori
poveri, ossia persone che pur avendo una occupazione professionale hanno un tenore di vita
molto vicino a quello di un disoccupato, perchè il salario risulta inadeguato per vivere una vita
dignitosa.
Vengono chiamati anche "poveri in giacca e cravatta", persone che lavorano ma percepiscono
redditi troppo bassi e stentano ad arrivare alla fine del mese.
Il fenomeno tocca quasi tutte le categorie professionali: dal pubblico impiego alla piccola e media
impresa, dall'edilizia all'artigianato, dal dipendente al lavoratore atipico, dai pensionati ai giovani in
cerca di occupazione.
I nuovi poveri sono stati definiti anche "i penultimi", per individuare un ceto medio che ha perso
speranza e coraggio, che non riesce più a puntare verso l'alto della piramide sociale, ma si sente
risucchiato verso il basso, e sfiora pericolosamente la soglia di povertà fino spesso a oltrepassarla,
risultando così schiacciato verso l'indigenza.
Sono poveri che non sembrano poveri: perchè hanno un lavoro, una casa, il cellulare, l'automobile
e la televisione.
Ma quali sono le principali cause dell'insorgere della nuova povertà?
Sicuramente l'inflazione, i prezzi che aumentano e i redditi che invece ristagnano.
Determinante anche l'erosione dello stato sociale che, con la riduzione dei servizi pubblici per la
salute, l'abitazione, l'assistenza, l'infanzia e la vecchiaia (mentre aumenta l'integrazione privata),
oggi si ripercuote in gran parte su coloro che fino a pochi anni fa si consideravano sicuri e garantiti.
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Il mercato del lavoro è mutato, divenendo più rigido, più competitivo, popolato da troppe forme di
impieghi che non creano vera occupazione ma solo lavori a termine, spesso molto brevi. Chi poi
resta disoccupato, incontra grandi difficoltà a reinserirsi, specie se in età matura.
Da tenere in considerazione, infine, l'emergere di un sentimento di sfiducia verso il futuro, il ceto
medio italiano non crede più che il futuro sarà migliore, creando così una rottura di quel trend
sociale ascensionale tra padri e figli, che è stato uno dei tratti dominanti del secolo scorso: "nel
passaggio dalle campagne alle città, dall'istruzione elementare alla laurea, quel progresso
generazionale era il collante del consenso, la molla motivazionale del risparmio dei genitori".
Questa realtà composita e di difficile lettura è presente anche nella nostra città, dal nostro
osservatorio ancorché parziale vediamo ogni anno dilatarsi sempre più una realtà popolata di
vecchie e nuove povertà,e questo nonostante l apparenza di benessere diffuso.
Una realtà alla quale una amministrazione pubblica deve assolutamente dare risposte adeguate ,
non occasionali o interlocutorie ma nel limite del possibile strutturali ; iniziando da una indagine
seria e partecipata del fenomeno , una fotografia dell esistente a cui far seguire politiche di
welfare impegnative
ma soprattutto cariche di tensione ideale e di volontà di incidere
positivamente su tutte le povertà e le diverse forme di esclusione sociale presenti a Mortara.
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13 - diffondere il principio di sussidiarietà
Di che si tratta? È una forma di esercizio della sovranità popolare sancita anche dall articolo 118
della Costituzione, in base alla quale la titolarità dell azione per perseguire l interesse generale
spetta ai cittadini ed anche alle loro organizzazioni ed associazioni presenti sul territorio.
È ovvio che un Comune non può battere moneta, avere una propria politica estera perché questo
spetta alle istituzioni superiori. Mentre è plausibile che un Comune abbia la titolarità di gestire e
orientare i servizi sociali, la crescita culturale, le politiche del territorio, le direttrici economiche dello
sviluppo locale. La sussidiarietà verticale avviene tra amministrazione pubbliche, mentre quella
orizzontale si realizza quando il rapporto si sviluppa tra le istituzioni e i cittadini. Quando i
cittadini, singoli o associati, svolgono funzioni di interesse generale, le istituzioni sono tenute a
favorirle intervenendo direttamente solo in assenza di un azione dei cittadini stessi. I cittadini
possono cioè con le loro associazioni, organismi di volontariato, ecc... e con una qualsiasi loro
autonoma iniziativa dare vita a servizi sociali per la comunità. Il Comune non solo non deve
ostacolare queste iniziative, ma le deve favorire. La sussidiarietà diventa dunque un principio di
partecipazione democratica e di sovranità popolare fondata sulla solidarietà più che sull interesse
privato, sulla democrazia trasparente più che sul consociativismo dei gruppi di interesse. Per
questo il Comune deve dare alle associazioni, ai gruppi, ai comitati, insomma a tutti i cittadini
organizzati, spazi di partecipazione, sedi dove incontrarsi e fare iniziative in materia sociale,
ambientale, culturale. A Mortara questo non avviene, ovvero potrebbe essere molto piu
consolidato per permettergli di esprimere tutta la sua potenzialita che sappiamo esiste. Molti spazi
pubblici rimangono chiusi e inutilizzati per lunghi periodi dell anno, oppure ceduti per iniziative
pubbliche solo a pagamento. Non esiste una politica di coordinamento e di messa in rete delle
attivita realizzate ad esempio dalle associazioni di volontariato cittadine. Ne di quelle culturali,
ricreative, artistiche. Non esiste un ufficio che stimoli la progettualità e calendarizzi le iniziative. Per
questo riteniamo che a Mortara ci sia un importante lavoro da compiere su questo tema, che
potrebbe iniziare magari attraverso un grande dibattito collettivo tra tutti i portatori di interessi.
soci, al nostro sito web. E a molti altri ancora chiedendo a tutti di raccogliere le idee e farle
crescere...
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14 - aderire al Coordinamento degli enti locali per la pace.
In questi anni centinaia di comuni sparsi per tutta la penisola hanno manifestato in varie occasioni
un grande impegno per la pace.
Noi pensiamo che gli enti locali siano un soggetto importante nel piu vasto movimento per la pace
che oggi esiste in Italia e vediamo con favore il loro impegno istituzionale a fianco dei movimenti
che nascono dal basso, con le loro campagne, comitati, coordinamenti.
Nelle marce Perugia -Assisi a cui abbiamo partecipato negli ultimi anni abbiamo sempre visto con
piacere le rappresentanze e i gonfaloni di tantissime citta , a significare anche visivamente un
ruolo attivo su un tema di grande importanza oggi. La pace, la solidarieta internazionale e la
difesa dei diritti umani.
Sappiamo anche che al Coordinamento degli enti locali per la pace aderiscono ben 700 comuni.
Comuni che certo non si sono limitati a votare mozioni ma hanno creato nel tempo centinaia di
relazioni con le popolazioni vittime della guerra, attraverso lo scambio, i gemellaggi, gli incontri.
Tutto questo avviene dagli anni 60 quando il sindaco di Firenze Giorgio La Pira diede alla sua
citta un ruolo centrale nella promozione dei processi di pace.
Un impegno che e cresciuto poi nel corso degli anni con numerose iniziative destinando risorse
alla solidarieta internazionale attraverso progetti di cooperazione allo sviluppo; creando
consulte, forum, coordinamenti che hanno coinvolto associazioni e organizzazioni della societa
civile.
Pensiamo che nessun Ente locale puo prescindere oggi da un impegno forte ed appassionato
sui temi della pace.
A Mortara, suggeriamo ad esempio, la creazione di una consulta per valorizzare e promuovere le
iniziative che vanno in questa direzione.
Ma anche di approfondire la ricerca e la riflessione politica e giuridica sui compiti di un Ente
locale per sviluppare al massimo la pace e i diritti tra le nazioni e infine promuovere tra i cittadini
ed in particolare nelle scuole un progetto di sviluppo di una cultura di pace.
Mortara per la sua importanza , per la sua dimensione e per la societa civile che esprime ha il
dovere di aprire una profonda riflessione su questi temi.
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15 - comportamenti virtuosi tra i cittadini
Spesso proposte a prima vista giudicate non significative o parziali rappresentano invece un
mezzo molto potente per sensibilizzare i cittadini, diffondere pratiche virtuose e dare un mano
all ambiente.
Rubiamo l idea dal Comune di Colorno in provincia di Parma che ha di recente lanciato con
successo una campagna di sensibilizzazione denominata Personal Shopper: consigli e attrezzi
per il risparmio energetico , per incentivare l uso della borsa per la spesa riutilizzabile, in
sostituzione dei sacchetti di plastica usa e getta , la consegna gratuita dei riduttori di flusso per il
risparmio idrico e di lampade a basso consumo energetico.
Tutti i cittadini del Comune sono stati coinvolti attraverso una serie di iniziative di carattere
informativo in cui, oltre ad una guida sui consumi e consigli pratici per risparmiare energia,sono
stati diffusi kit frangigetto per il risparmio idrico, lampade a basso consumo energetico e borse
raccoglitrici in carta ecologica fornite gratuitamente da Enìa, la prima ecoutility italiana.
Il Comune si e posto anche l obiettivo di coinvolgere tutti i negozi della citta fornendo loro borse
ecologiche da distribuire ai propri clienti. Sono stati stampati degli adesivi da apporre sulla vetrina
dell esercizio commerciale aderente in cui si evidenzia l impegno del commerciante nei confronti
della riduzione dei rifiuti e della sensibilizzazione della cittadinanza rispetto al tema della
sostenibilità ambientale.
Crediamo che Iniziative di questo genere potrebbero essere prese anche a Mortara .Quali i
risultati ?
Considerando che una famiglia utilizza in un anno circa 1.000 sacchetti di plastica (3 al giorno) e
che un sacchetto pesa 8 grammi, si può ipotizzare una minore produzione di rifiuti di kg.8 per
famiglia all anno. Se si riuscisse ad influenzare il comportamento di 2000 cittadini mortaresi si
avrebbe una riduzione dei rifiuti di 16.000 kg. all anno. Considerando che una lampada a basso
consumo energetico consuma in media l 80% in meno di una lampada tradizionale e che ha una
durata media di 100.000 ore a fronte delle 2000 di una normale, il risparmio in bolletta per ogni
famiglia è garantito! Considerando che un riduttore di flusso per il risparmio dell acqua garantisce
in media un risparmio idrico del 30-50%, è possibile fin d ora ipotizzare un notevole risparmio di
acqua a beneficio della collettività.
E questo come inizio non sarebbe poi cosi male!
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16 - un serio monitoraggio in collaborazione con l Asl per quantificare il
danno alla salute degli inceneritori di Parona e una exit strategy per uscire
dalle politiche di incenerimento.
Questo perchè, come la letteratura del mondo ormai racconta, i termovalorizzatori che in realtà
sono unicamente degli inceneritori di rifiuti sono delle vere e proprie armi di distruzione di massa .
Non esistono inceneritori sicuri ed ecologici: secondo una legge chimica incontrovertibile, quella di
Lavoisier, in una reazione chimica e nel nostro caso si tratta della combustione, la massa dei
reagenti e cioè i rifiuti e l ossigeno e uguale alla massa dei prodotti e dunque gas e polveri.
Il problema e che queste polveri come ci ricorda la testata giornalistica La Barriera di Vigevano
si chiamano Pm2,5, Pm 1, Pm 0,1 sono cioè polveri talmente fini che non essendo contemplate
dalla normativa in materia di emissioni industriali , escono indisturbate dai camini. E lo farebbero
comunque perchè non esistono filtri capaci di fermarle, vengono quindi disperse nell atmosfera.
Ma controllare non basta. Bisogna definire anche una exit strategy per uscite dalla pratica
dell incenerimento in Lomellina che ricordiamo gia oggi brucia con l impianto di Parona 200mila
tonnellate all anno di rifiuti, trasformandoli in 67mila tonnellate di ceneri, rifiuti speciali che non si
sa più dove stoccare in quanto la discarica di Albonese si sta esaurendo e in 113 mila tonnellate
di polveri sottili inalate tutte i giorni dai cittadini del territorio.
Tutto questo mentre per quanto riguarda la raccolta differenziata la Provincia di Pavia e ultima
nella classifica regionale con un misero 24% , contro una media lombarda nel 2004 del 42%.
A Novara, tanto per non andare molto lontano, si differenzia il 70% dei rifiuti grazie al porta a
porta e ad una informazione capillare .
A breve sarà operativo anche il secondo camino dell inceneritore con altre 2000 mila tonnellate di
rifiuti da incenerire.
Da dove partire? Da un convegno allargato in cui fare il punto e definire una scelta di prospettiva
per modificare la gestione dei rifuti sul territorio.
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17 - fare acquisti verdi
Le pubbliche amministrazioni in Italia spendono mediamente il 20% del Pil in acquisti e dunque
possiamo considerarle come i principali consumatori italiani di beni e di servizi.
Per questo riteniamo che la Pubblica amministrazione può svolgere un ruolo decisivo per orientare
imprese e cittadini verso scelte di produzione e consumo ambientalmente e socialmente
responsabili.
Indirizzando i propri acquisti verso i beni cosiddetti verdi.
Questo può avvenire in diversi settori merceologici come
pulizia,cancelleria,arredo urbano,illuminazione,trasporti, autoveicoli.
arredi,
prodotti
di
Esistono in Italia tantissimi progetti di acquisti verdi nella pubblica amministrazione, tanto che
attualmente e possibile disporre di linee guida regionali, di servizi centralizzati di acquisto e
naturalmente di manuali con le specifiche tecniche per ogni categoria di prodotto e anche i
relativi criteri di applicazione.
Se l amministrazione di Mortara decidesse di lavorare per migliorare il proprio ecosistema ,
passando dall enunciazione di principio alla buona prassi quotidiana , avrebbe in questo modo
grandi occasioni di scelta diventando anche modello di riferimento etico per i cittadini e per le
aziende del territorio.
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18 - promuovere la certificazione energetica delle case di Mortara
La certificazione energetica degli edifici è uno strumento utile a promuovere l efficienza energetica
nelle abitazioni esistenti e in quelle di nuova costruzione. A Mortara, come del resto in tante parti
d Italia, la scarsa qualità energetica delle abitazioni fa sì che i consumi annui di un edificio siano tre
o quattro volte superiori a quelli dei Paesi del Centro-nord Europa. L obiettivo principale della
certificazione è quindi quello di ottenere una significativa riduzione dei consumi per la gestione del
patrimonio edilizio, e con esso anche una riduzione delle emissioni di gas pericolosi per il clima.
Attraverso la certificazione è dunque possibile sensibilizzare il cittadino sulla qualità energetica
della propria abitazione e favorire così comportamenti virtuosi che lo portino a migliorare la
gestione della sua casa e ad effettuare interventi di risparmio energetico.
Ma anche a orientare il settore edilizio verso modelli meno dissipativi e immettere elementi di
trasparenza nel mercato immobiliare fornendo sia a chi acquista, sia a chi affitta, un informazione
oggettiva sulle caratteristiche energetiche dell immobile. Ne consegue che la certificazione
energetica dell edificio permette al cittadino di conoscere in anticipo le spese che dovrà affrontare
durante la conduzione dell immobile. Sono già partiti in Italia diverse esperienze locali di
certificazione energetica degli edifici, promosse perlopiù dalle università, dalle agenzie per il
risparmio energetico, dalle pubbliche amministrazioni, come ad esempio a Bolzano.
Il successo della provincia di Bolzano dimostra tra l altro che la certificazione energetica degli
edipici può rappresentare uno strumento importante per la diffusione di una cultura del risparmio
energetico in edilizia e un occasione concreta per la programmazione di uno sviluppo realmente
sostenibile del territorio da parte di una amministrazione comunale.
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19 - creare un ufficio per lo sviluppo delle piccole attività
Abitiamo in Lomellina, una terra che vediamo diventare sempre più periferia della metropoli
lombarda, una terra sempre più inquinata nella quale le ceneri, le industrie, l agricoltura
industrializzata e le infrastrutture pesanti ne sconvolgono il paesaggio
Con queste parole di apre il manifesto della nostra associazione.
Il degrado della qualità della vita che è da anni sotto gli occhi di tutti è la diretta conseguenza di
questa continua espansione edilizia senza una vera e propria espansione economica e culturale.
L agricoltura ,da sempre risorsa primaria, ma anche le industrie sono sempre più in crisi;
minacciata dalla sempre più pressante globalizzazione.
Il terziario di conseguenza si sposta sempre di più verso le grandi città; i pendolari intasano
ferrovie e strade.
Per risollevare le sorti della zona crediamo che sia importante puntare sulla piccola produzione di
qualità creando un sodalizio tra comune ed imprenditori.
Si potrebbe cioè iniziare con il creare un ufficio apposito per lo sviluppo e commercializzazione dei
prodotti locali.
Questo ufficio potrebbe aiutare a creare visibilità a tutte le aziende agricole, ma anche piccole
imprese artigianali, che non possono permettersi una congrua autopromozione.
Gli strumenti possono essere molti, internet, riviste di settore e fiere. I metodi ovviamente
dovrebbero essere valutati di volta in volta dai tecnici di tale ufficio.
Per un mortarese la possibilità di lavorare nella propria città ma soprattutto per la propria città è
sicuramente un grandissimo incentivo alla produttività e ad una spinta alla ricchezza che non si
misura solamente in denaro.
20
G.A.S. comunale
I gruppi di acquisto solidali si basano sulla coscienza del potere che ha il consumatore soprattutto
nei nostri paesi occidentali.
Il gesto di fare la spesa non e una operazione priva di significato,un atto privato che riguarda solo
la persona , i suoi gusti, i suoi desideri, il suo portafoglio. Esso assume anche una piu forte
valenza sociale, economica e politica.
La consapevolezza di questo potere permette di elaborare una strategia di condizionamento delle
politiche delle imprese in merito all approvvigionamento, produzione e distribuzione.
Quando un gruppo di persone decide di incontrarsi per riflettere sui propri consumi e per
acquistare prodotti di uso comune utilizzando come criterio guida il concetto di giustizia e di
solidarieta da vita ad un Gas. E a Mortara un piccolo Gruppo d acquisto esiste da anni, ed inoltre
ci sono esperienze e gruppi consolidati civili e religiosi che consumano e acquistano secondo
filosofie di equita e giustizia.
Essere un Gas non vuole significare soltanto risparmiare acquistando in grandi quantitativi, ma
soprattutto chiedersi cosa c è dietro a un certo bene di consumo: se chi lo ha prodotto ha rispettato
le risorse naturali e le persone che le hanno trasformate, qual è l impatto sull ambiente come
inquinamento, imballaggio, trasporto, fino a mettere in discussione il concetto stesso di consumo e
il modello di sviluppo che lo regge. Alla base dei Gruppi d acquisto c è dunque il rispetto
dell uomo, dell ambiente ma anche l attenzione al prezzo, alla salubrità e alla bontà dei prodotti, e
alla volontà di alimentare circuiti economici legati al proprio territorio, dando così un possibile
mercato ai piccoli produttori locali che adottano comportamenti virtuosi. Oggi si contano in Italia
circa 200 gruppi d acquisto. In tutto questo il ruolo dell ente locale può sembrare, a torto,
marginale. Eppure i gruppi d acquisto chiedono alle istituzioni pubbliche forme specifiche di
sostegno. Tra queste principalmente la promozione e l individuazione di sedi adeguate per
l immagazzinamento dei prodotti, ma anchela fornitura di guide, forme di tuoraggio e la
facilitazione dei contatti con sempre nuovi produttori.
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21 - Una citta piu sicura con
le telecamere parlanti.
Il problema della sicurezza; sicurezza dal vandalismo, dal bullismo, dalla microcriminalita , da
tutto cio che interrompe la normalita di una comunita esiste e aumenta naturalmente anche nella
nostra citta .
La panchina rotta in Viale Dante, la bici bucata o rubata al deposito stazione, il furto in casa, lo
scippo , la truffa intelligente a carico del pensionato tra le mura domestiche sono tutti reati che
oltre ai danni economici che procurano generano anche una perdita di qualita del tessuto urbano,
ne accrescono l insicurezza e l esclusione, alzano muri di paura e di sfiducia.
E a lungo andare inveleniscono i rapporti tra le persone.
Per far fronte a tutto questo anche Mortara si e riempita, come tantissime altre citta in Lombardia
, di telecamere che spiano i cittadini, magari camuffate da lampioni stilizzati con risultati tuttavia
non certo esaltantanti dal punto di vista di una maggiore sicurezza complessiva e una voce di
costo in crescita per la collettivita .
Ma se i presidi tecnologichi si sa non hanno anima e sono facilmente aggirabili , i volontari della
sicurezza di Garlasco, le telecamere parlanti come amano definirsi, no..
A Garlasco di sono associati e insieme alla municipalita hanno creato una importante iniziativa
per garantire una citta piu sicura. A costo quasi zero.
L assessore alla sicurezza ha raccontato recentemente ai giornali che nella sua citta la scelta e
caduta non sulle telecamere ma sugli osservatori civici e sulla collaborazione dei cittadini.
Un servizio praticamente gratuito a parte qualche centinaia di euro per comprare le casacche dei
volontari allo scopo di renderli riconoscibili ai cittadini.
I risultati sono le segnalazioni ormai quotidiane che arrivano agli uffici competenti, una media di
5/10 a settimana ma al di la del numero esse dimostrano che il senso civico diventa sempre piu
diffuso.
Sono stati individuati e repressi casi di vandalismo e addirittura e stata sventata una rapina in
preparazione. I volontari, attualmente una ventina, svolgono anche un lavoro di carattere sociale,
segnalano famiglie in difficolta e anziani soli.
L esempio di Garlasco , che e stato realizzato con l ausilio di un famoso criminologo, e stato
studiato da diversi altri paesi lomellini. Anche a Mortara, a nostro avviso, ci sarebbero i presupposti
per far nascere video parlanti
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22 - una politica comunale di
risparmio idrico
La Lomellina si sa e una terra ricca di acqua. Eppure a causa dei mutamenti climatici, anche nel
nostro territorio, la disponibilita di acqua diminuisce costantemente. Inoltre sara in futuro sempre
piu frequente il fenomeno dell alternarsi di periodi di grandi precipitazioni e periodi di siccita e
dunque avremo un peggioramento della qualita delle nostre riserve idriche dovute anche
all agricoltura intensiva e alla monocultura tipica della nostra zona.
E all apposto invece la richiesta di consumo di acqua cresce sempre di piu : Ma non ci sono in
Italia politiche serie volte al risparmio e ad una gestione oculata di questa preziosa risorsa.
Ultimamente si stanno facendo strada pericolose richieste di privatizzazione delle risorse idriche.
Per contrastare questo tentativo la nostra Associazione insieme a diverse altre ha recentemente
sottoscritto il Manifesto dell acqua come bene comune che ha sede operativa a Vigevano
,raccogliendo centinaia di firme a sostegno di una proposta di legge popolare per ripubblicizzare il
servizio idrico in Lombardia.
Usare meno acqua e inquinare meno, nonostante queste siano parole d ordine che circolano sin
dagli anni 90, sono di fatto obiettivi perseguiti da pochissimi enti locali.
Eppure se lo vogliono le amministrazioni Comunali possono intervenire efficacemente su diversi
aspetti ed anche sui consumi individuali.
E vero che l acqua per i consumi civili rappresenta solo il 15% dei consumi totali, ma una
campagna per il risparmio idrico tra i privati rimane comunque importante perche
-si tratta comunque di una ingente quantita di acqua che potrebbe essere risparmiata, ed in
particolare di preziosa acqua potabile.
-quasi la meta dei consumi casalinghi e costituita da acqua calda, dunque risparmiando acqua si
risparmia anche energia.
-si sensibilizza i cittadini sul valore e sulla limitatezza di questa risorsa.
In generale possiamo dire che per risparmiare acqua nelle case ci sono due tipi di accorgimenti.
La prima e quella di dotare la casa di dispositivi come i limitatori di flusso degli scarichi e dei
rubinetti.
La seconda quella di creare sistemi di recupero delle acque piovane o di riutilizzo delle acque
grigie come ad esempio quelle dei lavandini.
Il ruolo dell ente locale da questo punto di vista e fondamentale: puo infatti realizzare campagne
di sensibilizzazione, in accordo con l Asm e con le scuole, puo applicare sgravi fiscali a chi
realizza impianti volti al risparmio, puo emanare regolamenti edilizi che incentivano la costruzioni
di tali impianti, puo stanziare fondi per contribuire all acquisto o alla realizzazione dei dispositivi di
risparmio.
In Italia esiste una citta , Bologna, che ha creato un progetto impostando un nuovo modo di
gestire l acqua. Sulle case in costruzione ad esempio e previsto l utilizzo di acque grigie da
destinare al wc , una volta filtrate e disinfettate. Ed anche l utilizzo dell acqua piovana per far
funzionare la lavatrice e la lavastoviglie , oppure l utilizzo di dispositivi che riducono il flusso ad
esempio nei rubinetti miscelando acqua e aria .
Un sistema che consente un risparmio di acqua potabile fino al 50%.
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23 - una
.Citta Slow.
La città slow è una città che frena l inquinamento, lo spreco di energia, argina la frenesia dei
tempi e la dipendenza dell automobile. In Italia è nato un vero e proprio movimento che si chiama
Cittàslow, i cui valori di riferimento si ispirano alla qualità dell accoglienza, dei servizi, del tessuto
urbano, dell ambiente, della buona tavola. I Comuni che aderiscono a questa iniziativa e che
diventano citta slow sono animati da individui curiosi del tempo ritrovato dove l uomo è ancora
protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni; rispettosi della salute dei cittadini, della
genuinità dei prodotti e della buona cucina; ricchi di tradizioni artigiane, di arte, di piazze, di
botteghe, di caffè, di luoghi dello spirito e di paesaggi incontaminati. Vivere in una città slow è
mettere in pratica un modo di vita rallentato, meno frenetico, produttivista e veloce, ma senza
dubbio più umano ed ecologicamente corretto, più solidale con le future generazioni, più rispettoso
del locale. Diverse città italiane hanno adottato questa filosofia inventando nuovi modi per
amministrarla, risolvendo in modo positivo la falsa contraddizione tra l apertura ospitale verso il
mondo e l orgoglio dell appartenenza ed elle specificità locali. Un esempio: il comune di Pollica in
provincia di Salerno.Diventare una citta slow , cosa che auspichiamo per Mortara, e dunque
scegliere una nuova filosofia per la propria citta , privilegiando i tempi e le relazioni di qualita dei
suoi abitanti.
24 - un distretto economico solidale
Si è molto parlato in Italia negli ultimi venti anni di organizzare la produzione industriale in distretti:
territori dove sono presenti diverse attività produttive e di servizi fatte di piccole, medie imprese
appartenenti ad una filiera integrata. L associazione Naturalmente Lomellina ha negli scorsi anni,
su questo filone, proposto la creazione di un distretto del riso. Parlare di distretti di economia
solidale significa forzare questo concetto. L economia solidale si manifesta in tante attività
accomunate da alcuni valori di fondo: il rispetto delle persone e delle risorse ambientali, l equità
nella distribuzione delle risorse e della ricchezza. Sono però attività anche molto diverse tra loro:
commercio equo e solidale, agricoltura biologica, finanza etica e così via. Costruire un distretto
solidale significa per prima cosa mettere in relazione tutte queste realtà presenti, anche sul nostro
territorio lomellino, attraverso un sistema di informazione e comunicazione; poi attivare e sostenere
le relazioni tra imprese e consumatori ed imprese tra loro, per stimolare la creazione di circoli
virtuosi di acquisto e fornitura reciproci,infine dare un sostegno collettivo per l accesso al credito,
per la cooperazione sia come produzione che consumo. Gli strumenti che si possono attivare
sono diversi: mappature delle realtà esistente, luoghi di incontro, utilizzo di magazzini comunali,
studio sulle monete locali che possono circolare all interno del distretto.
Si tratta dunque da un lato di cercare di favorire l integrazione e il completamento di quelle filiere
produttive non del tutto complete sul territorio, come ad esempio l agricoltura biologica o il
commercio equo, e dall altro, creare relazioni anche non economiche tra le diverse realtà.
Per fare questo l ente locale può contribuire a diversi livelli. Ad esempio sostenendo la domanda
dei prodotti e dei servizi offerti dall economia solidale, sensibilizzando i cittadini su questa forma di
economia e promuovendo campagne per modificare in senso responsabile i consumi, creando
strumenti, guide, mappature utili a far conoscere le realtà locali ai cittadini. Ma anche mettendo a
disposizione consulenti e formatori che possano accompagnare le organizzazioni in fase di avvio e
favorire il loro consolidamento sul territorio. Sembrano cose di un altro mondo, ma non lo sono,
segnaliamo infatti che un recente convegno svoltosi a Vigevano e coordinato dalla testata La
Barriera proponeva un approccio economico di questo tipo
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25 - una
.finanza etica.
L interesse è più alto è quello di tutti, questo è lo slogan di una banca particolare: la Banca
Popolare etica. Ma questo slogan potrebbe essere adottato utilmente anche da una pubblica
amministrazione. Il movimento della finanza etica nasce per proporre un modo non speculativo di
usare il denaro, come strumento di sostegno alle reti sociali e di sviluppo del territorio: sottrae
inoltre il risparmio a quegli operatori che ne possono fare un utilizzo non etico (commercio di armi,
sfruttamento del territorio, inquinamento del territorio, e così via). La finanza etica, attraverso la
raccolta di risparmio e il suo impiego, è uno strumento di selezione delle imprese che rispettano
l ambiente e la dignità dell uomo per favorire quelle organizzazioni impegnate nel sociale e in
attività eco-compatibili, per creare relazioni e restituire al credito il significato di dare fiducia alle
persone . Sono sempre di più gli enti localI che, nell ambito delle loro competenze, si stanno
avvicinando alla finanza etica uilizzandoli per i loro depositi, ma soprattutto come partner per le
operazioni di sostegno allo sviluppo economico e sociale dei territori. In Italia ad esempio sono già
socie della Banca le regioni Veneto, Toscana, Lazio, e numerose province e comuni. Una strada
che riteniamo importante da percorrere anche nella nostra citta .
26 - Risposte
.
Se dovessi i rispondere alla domanda Cosa deve fare un amministratore di un ente locale
sensibile alla decrescita per mettere in pratica buone prassi quotidiane? proverei ad indicare un
percorso a tappe:
1) il primo intervento da fare è quello di rendere efficiente da un punto di vista energetico la
macchina comunale (pubblica illuminazione, immobili come scuole, musei, impianti sportivi,
biblioteche, municipi, etc.). Attraverso il coinvolgimento delle ESCO è possibile risparmiare energia
e denaro migliorando al tempo stesso le condizioni ambientali. Valga su tutti l esempio del Comune
di Trezzano Rosa (MI), primo Comune in Italia ad aver adottato il meccanismo delle esco sulla
pubblica illuminazione. Il contratto dura 15 anni, la società finanzia ogni aspetto (dalla
realizzazione alla manutenzione dell impianto), i risparmi generali si dividono a metà con il
Comune. Risultato? 250 mila euro di risparmio complessivo, riduzione dell inquinamento luminoso
e atmosferico Poi i mi muoverei sul piano regolatore, cercando di promuovere una gestione del
territorio (partecipata) che miri a razionalizzare gli spazi già occupati, introducendo per le nuove
edificazioni criteri di bio-edilizia. In questo senso sono molte le esperienze virtuose già avviate,
come a Vezzano Ligure (SP). Il Comune ha infatti introdotto un nuovo regolamento edilizio
cercando di promuovere e incentivare una modalità altra di costruzione, attraverso un percorso
realmente partecipativo. Il regolamento contiene una prima parte prescrittiva che potremmo
definire "classica" con le definizio-ni, le regole e le procedure derivanti dalla normativa na-zionale e
ragionale; una seconda parte inno-vativa, non obbligatoria, che contiene le indicazioni per la
progettazione, la realizzazio-ne e la conduzione del can-tiere per chi intenderà ope-rare secondo i
canoni della bioedilizia. Il Regolamento prevede il rilascio del certificato di quali-tà bioecologica, su
dichiarazione del progettista e del co-struttore attestante che le ope-re sono state progettate ed
eseguite secondo i requisiti di bioedilizia. Il soddisfacimen-to del requisiti è verificato in sede di
collaudo. Per gli ope-ratori che intendono acquisire il certificato di qualità bioecologica e accedere
agli incenti-vi previsti, il regolamento prevede corsie preferenziali nell iter di approvazione del
progetto, scomputo sugli oneri concessori, attivazione di meccanismi per il reperimen-to di fondi di
finanziamento con la partecipazione dell'en-te pubblico. Il terzo passaggio è quello relativo
all introduzione degli acquisti verdi nella pubblica amministrazione, cioè come gli enti locali
possano introdurre dei requisiti ecologici nelle forniture dei beni e dei servizi al momento
dell acquisto. E forse il primo passo, ma indispensabile, per una pubblica
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amministrazione che non si limiti a predicare bene ma intenda realmente modificare i propri
comportamenti tenendo conto delle implicazioni ambientali e sociali riducendo la propria impronta
ecologica attraverso l acquisto di arredi, lampade, computer, fotocopiatrici, tessuti per divise,
mezzi di trasporto, materiali da costruzione, carta, etc. I Green Public Procurment sono ad uno
stadio molto avanzato in tantissime realtà pubbliche. Molto interessante a questo riguardo è
l esperienza della Provincia di Cremona). Fatti questi passaggi, risulta fondamentale incentivare i
cittadini all introduzione di nuovi stili di vita che consentano il risparmio di risorse, di energia, la
riduzione dei rifiuti e degli inquinamenti, consentendo contemporaneamente anche un risparmio
economico ed un miglioramento della qualità della vita. A questo proposito vale la pena conoscere
il progetto CambieReSti? (consumi, ambiente, risparmio energetico, stili di vita) che il Comune di
Venezia sta sperimentando insieme ad oltre 1200 nuclei familiari del territorio. Il progetto sta dando
la possibilità alle famiglie iscritte, per dieci mesi, di incontrarsi insieme e discutere su quali siano le
soluzioni possibili per consumare meno e meglio. Sono stati attivati 40 gruppi in tutto il Comune,
con un formatore che accompagna queste famiglie nel lavoro di ricerca, nelle informazioni sugli
incentivi esistenti, su come e dove trovare materiali e servizi ecologici. Ad ogni nucleo coinvolto è
stata distribuita una guida contenente informazioni e consigli utili per modificare i propri consumi e
comportamenti. Il progetto si prefigge l obiettivo di fornire a tutti i partecipanti l accesso agevolato
ad informazioni su consumo critico, possibilità di risparmio energetico, riduzione dei rifiuti ed
opportunità di finanziamento esistenti a livello locale e nazionale; occasioni di formazione e
scambio, supporto al cambiamento e al monitoraggio dei cambiamenti effettuati, un assistenza
costante attraverso il contatto telefonico e personale con i responsabili del progetto; incentivi
materiali al cambiamento, nella forma di beni e servizi che vengono distribuiti alle famiglie
partecipanti nelle varie fasi della sperimentazione..
Impronta ecologica della macchina comunale , gestione del territorio responsabile, introduzione di
nuovi stili di vita nella comunità. Penso siano questi i punti irrinunciabili di un ipotetico programma
per un amministratore che in campagna elettorale si dichiari vicino alla descrescita. Purché tutti
questi progetti non diventino una scusa dietro cui nascondere politiche energivore. Mi spiego: la
raccolta differenziata ha un senso solo se alla fine dell anno sono riuscito a convincere i cittadini a
produrre meno rifiuti; i pannelli solari servono se prima ho reso efficiente da un punto di vista
energetico.
l edificio sul cui tetto ho deciso di installare il pannello; la carta riciclata negli uffici è ottima ma non
ha alcun senso se poi non si usa il fronte retro e si sprecano una montagna di fogli per niente; il
nuovo quartiere impostato secondo i criteri della bioedilizia sta in piedi se prima ho verificato la
necessità di costruirlo, il quartiere.
L associazione dei Comuni Virtuosi sta raccogliendo decine di progetti e sperimentazioni concrete
che vanno in questa direzione, ogni giorno. Dalla mobilità sostenibile al risparmio dell acqua, dalla
riduzione degli imballaggi alle banche del tempo, dall utilizzo dei biocarburanti alla progettazione
partecipata. Centinaia di amministratori locali stanno, di fatto, costruendo quelli che potremmo
chiamare, con un po di fantasia, i Municipi della Decrescita. Perche dunque non mettersi in rete
ed iniziare a sperimentare tutto questo?
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27 - piu strumenti per l Agenda 21 locale
È certo che ormai il nostro pianeta si trovi in un periodo di mutamenti climatici dovuto anche
all impatto degli interventi umani. Ormai quasi tutti gli scienziati concordano sul fatto che l effetto
serra produrrà cambiamenti che avranno un impatto considerevole sul pianeta e sulla nostra vita. Il
protocollo di Kyoto entrato in vigore nel 2005 impegna i Paesi sottoscrittori ad intervenire per
arginare il fenomeno, ma la maggior parte dei Paesi, tra cui l Italia, è ancora molto lontana dal
raggiungere gli obiettivi prefissati. L ente locale norma i comportamenti delle imprese e dei privati,
incentiva o disincentiva certe pratiche, informa ed educa i cittadini, è un importante consumatore
esso stesso ed è spesso azionista di molte aziende che forniscono energia, acqua e che
smaltiscono i rifiuti: può svolgere dunque un ruolo fondamentale. In Italia quasi il 17% del PIL
riguarda i consumi delle Amministrazioni: si tratta di una notevole capacità di spesa che, unita alla
possibilità di influenzare le politiche e il comportamento dei privati, può fare la differenza.
Molti enti locali, tra cui anche Mortara, hanno aderito in questi anni all Agenda 21. Agenda 21 è il
Piano d Azione delle Nazioni Unite per promuovere lo sviluppo sostenibile nel Ventunesimo secolo.
Si tratta di un processo volontario che, sulla base delle emergenze e criticità locali, porta a
promuovere politiche ed azioni di sviluppo sostenibile da parte delle amministrazioni locali. Il
processo di Agenda 21 locale è molto diffuso in Europa, infatti sono più di 4000 le amministrazioni
locali, di queste circa 500 sono italiane, che, aderendo ai principi della carta di Aalborg, hanno
avviato tale processo. L Agenda 21 permette di riformare gli strumenti tradizionali di gestione del
territorio come i piani regolatori o i piani di settore aumentando in tal modo la loro efficacia e la
loro effettiva capacità di governo. Trovare ed applicare nuove tecnologie che rendano il nostro stile
di vita più equilibrato rispetto all ambiente non è dunque utopia ma un insieme di interventi concreti
oggi possibili.E tuttavia l agenda 21 locale che comunque ha prodotto in queti anni interessanti
spunti temtici e conferenze pubbliche per decollare pienamente ha bisogno di averemeno lacci e
lacciolo.
E soprattutto piu entusiasmo da parte del potere istituzionale di cui e emanazione.
In pratica e necessario far funzionare l ufficio comunale di segreteria che fa da raccordo tra i
portatori di interessi diffusi e la macchina comunale, trovare in bilancio un minimo di finanziamenti
per poter disporre di strumenti di analisi adeguati, concedere maggiore attenzione alle proposte
elaborate , ma soprattutto credere profondamente nell importanza e nelle capacita elaborative di
questo strumento di partecipazione cittadina.
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28 - Investire nel volontariato
Lo sappiamo :una società moderna si riconosce per come si comporta verso i suoi elementi più
deboli, di come risponde ai disagi delle persone. La verità è che il modello di società in cui viviamo,
ma anche quello che stiamo costruendo, non può fare a meno dell'impegno del volontariato. La
qualita di vita di una citta si riconosce anche da quante persone decidono di usare il proprio
tempo, che è una ricchezza al pari del denaro, forse anche più preziosa, per gli altri. Non sempre
chi sta male, chi chiede di avere una risposta ha bisogno di denaro.
A volte basta che qualcuno gli dedichi un po' di tempo. Pensiamo ai nuovi disagi della nostra
epoca, come la solitudine, come il senso dell'abbandono. Sono problemi nuovi che crescono con il
cambiamento della società, che diventa più anziana e spesso più sola. Ma anche al bisogno di
integrazione degli stranieri, al bisogno di un abbraccio corale di chi ha malattie fisiche oppure alla
voglia di raccontare di chi ha "dentro " passioni nei campi della cultura, dell arte, nelle altre
moltissime espressioni dell ingegno umano.
Non esiste un settore, un momento della nostra vita in cui il volontariato non investa il proprio
tempo, non usi questa ricchezza per produrne altra. Dal sociale alla cultura, dal tempo libero allo
sport. In un recente convegno ad Abbiategrasso alcuni relatori hanno sostenuto la tesi ,
profondamente vera, che se per caso improvvisamente nel corso di una notte, fossero spazzate
via tutte le mille forme di associazionismo volontario, il nostro Paese ne sarebbe spaventosamente
impoverito .Anche Il nostro welfare, che ha dato frutti importanti in passato, è arrivato a un
momento in cui richiede un aggiornamento. Per questo il contributo del volontariato e'
fondamentale anche perché ha il polso di molte situazioni difficili, conosce i punti deboli del
sistema. Ma il contributo del terzo settore è indispensabile anche in altri settori oltre al
sociale, perché strategico in una visione di lungo periodo. Volontariato significa anche
partecipazione. Ed e' nella partecipazione, quindi, nel principio di sussidiarietà che si permette a
ogni membro di una comunità di essere protagonista della costruzione del futuro.
Se è possibile trovare esempi di cosa significa modernità, il volontariato è certamente uno di
questi.
E' perciò indispensabile valorizzarlo, conservarne le qualità, aiutarne la crescita.
A Mortara esistono decine di associazioni che operano in diversi campi e settori di intervento.,
Pero' spesso lavorano solo per la propri mission, non si coordinano , non si confrontano non si
mettono in rete, non creano massa critica.
I centri di servizi di volontariato sono nati per questo, a Vigevano e a Pavia essi sono molto attivi
nel finanziare iniziative, proporre corsi e conferenze, dare disponibilita' tecnica , amministrativa,
burocratica ecc.
Pero' a Mortara si sente forte la necessita' di ricreare, con lusinghieri risultati, di nuovo , un
coordinamento delle associazioni di volontariato.Come esisteva una decina di anni or sono.Che
permetta lo scambio delle proprie idee, dei propri progetti, che metta in rete bisogni e
disponibilita'.
Una mancanza da colmare al piu' presto.
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29 - piu' attenzione all'associazionismo
Il mondo associativo come del resto quello del volontariato, rappresenta per ogni citta una
importante manifestazione di vita civile perche racconte le forme, i modi di sentire, i linguaggi di
una intera comunita .
In qualunque settore l associazionismo opera, culturale, sociale,ambientale esso crea sempre
aggregazione di bisogni e spesso elabora anche risposte originali.
Il mondo associativo insomma e una risorsa per l ente pubblico da tenere in somma
considerazione, vorremmo dire di piu coccolare, interpellare, sostenere .
Perche rappresenta un antidoto ai non luoghi di cui parla l antropologo Marc Auge che stanno
dilagando nelle nostre citta .
Un antidoto all esclusione , all individualismo, all inerzia, al pessimismo.
A Mortara esiste un vasto tessuto associativo ma stranamente vivono rapporti privilegiati con
alcune associazioni, chiusura verso altre. Ma soprattutto si respira una concezione autarchica per
cui le istituzioni pubbliche diventano autoreferenziali, organismo incapace di dare spazio alla
proposta culturale, e questo nonostante tutta la legislazione esistente sulla sussidiarieta e le
tante esperienze innovative messe in atto su questi temi in molte citta italiane.
E diventa oggettivamente uno spreco vedere per tanti mesi all anno le poche strutture comunali
chiuse o non concesse al mondo associativo per iniziative pubbliche se non a prezzi commerciali.
Spreco di riscaldamento ma soprattutto di opportunita perse.
Cosa potrebbe dunque fare un ente pubblico?
Aprire le porte al mondo delle associazioni, offrire luoghi di incontro, strumenti, pubblicita , stimoli,
calendarizzare le proposte, sostenerle, valorizzarle farle diventare sempre piu qualitative e
diffuse.
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30 - Ufficio ascolto per i cittadini e relazioni pubbliche
Proponiamo per la città di Mortara la creazione di un ufficio
essenzialmente due funzioni:
relazioni pubbliche che svolga
- Attività di ascolto (con orari a sportello prestabiliti) per aiutare qualsiasi cittadino a districarsi nei
meandri della burocrazia pubblica o anche semplicemente per raccogliere segnalazioni di
disservizi o disagi che talvolta sfuggono agli occhi degli amministratori ma che sempre vengono
subiti da chi vive in quella via , in quella piazza ecc..
- Divulgare attraverso articoli ai giornali locali, ma anche con proprie iniziative il perché delle
scelte e dei costi sostenuti.
Esistono a questo proposito già diverse esperienze di altri comuni ed un supporto ministeriale in
merito. www.urp.it
L'ufficio potrebbe inoltre avvalersi di gruppi di volontari delle tante associazioni Mortaresi
soprattutto per svolgere le funzioni di centro di ascolto ma anche per le iniziative di divulgazione.
Crediamo che la corretta gestione di questo ufficio sia importante soprattutto per avvicinare il
semplice cittadino alla vita pubblica e politica della città. Una città dove tutti possono partecipare e
sentirsi responsabili; una città al contempo solidale poiché viene incontro alle esigenze dei più
deboli e più sicura perché sorvegliata da chi la vive.
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31 - Un consiglio comunale dei Ragazzi mortaresi
Il Consiglio Comunale dei Ragazzi e un'attività sperimentale diffusa in tutta Italia che permette ai
ragazzi delle ultime classi delle scuole primarie e a quelle delle scuole Medie di una citta di portare
il punto di vista e la voce dei giovani cittadini all interno del Municipio e nel paese. Non è solo un
intervento educativo sui ragazzi ma un impegno che coinvolge tutto il mondo adulto.
Il Consiglio rappresenta una possibilità concreta grazie alla quale i bambini possono prendersi cura
del proprio territorio e intervenire sulle cose che li riguardano. La definizione Consiglio Comunale
dei Ragazzi è puramente simbolica, nel senso che l esperienza non prevede l imitazione del
Consiglio degli adulti e neppure la ripresa di un tipo di lavoro formale e istituzionalizzato.
Il Consiglio è il luogo per proposte e suggerimenti, uno spazio formalizzato di consultazione, di
dialogo tra bambini e istituzioni, ma anche un motore per sviluppare e rendere reali le idee dei
ragazzi
Caratteristiche: Il Consiglio Comunale dei Ragazzi deve essere un luogo dove i ragazzi si
riuniscono per esprimere le loro opinioni, confrontare le loro idee, discutere liberamente nel rispetto
delle regole. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi deve essere la sede dove i ragazzi elaborano
proposte per migliorare la città in cui vivono, collaborano a prendere decisioni importanti che
riguardano il loro territorio, cercano soluzioni a problemi che li riguardano portando il contributo di
tutte le classi che partecipano al progetto.
Nel Consiglio Comunale dei Ragazzi, i ragazzi sono cittadini protagonisti. Il Consiglio Comunale
dei Ragazzi ha finalità e competenze proprie, quindi una sua specificità rispetto al Consiglio
Comunale degli Adulti.
Il progetto del Consiglio Comunale dei Ragazzi coinvolgerà tutti i ragazzi dai nove ai quattordici
anni e l esperienza sarà condotta sotto l attenta regia delle scuole del territorio in quanto
- la scuola è il punto di riferimento di tutti i ragazzi;
- a scuola nasce l abitudine di stare con gli altri e a confrontarsi;
- nella scuola è più facile lo scambio di esperienze e idee tra elettori e rappresentanti;
- la scuola deve avere un ruolo importante nell educare i ragazzi ad occuparsi delle problematiche
del territorio.
La scuola, con le sue risorse e le sue competenze, opererà affinchè il Consiglio Comunale dei
Ragazzi sia una esperienza positiva e rimanga al di fuori di ogni riferimento ai partiti.
Trentatrè idee per Mortara
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Fax e casella vocale
: 178 278 5900
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Più attenzione alle periferie e in particolare alle Frazioni orientali
Ad esempio risulta che alla frazione Cattanea circolino camion di grandi dimensioni che
raggiungono un azienda locale, che gia hanno danneggiato gli spigoli della chiesa e che il
problema potrebbe essere superato da una bretella alternativa al passaggio in frazione.
Viene richiesta piu attenzione da parte dei vigili comunali per Via Milano , che e ormai diventata
una strada molto frequentata e che la sera si trasforma in una pista di formula uno. Forse qualche
dissuasore di velocita potrebbe arginare il problema.
Si richiede un intervento presso gli enti telefonici competenti in quanto le linee sono carenti ed in
caso di forte maltempo i collegamenti telefonici si interrompono anche per diversi giorni.
Si segnala il bisogno di una farmacia - ambulatorio dover poter trovare medicinali da banco , o
medicinali su prenotazione con ricetta medica, ma anche personale infermieristico per piccole
medicazioni, iniezioni, pressione ecc.
Si sente l esigenza di un locale pubblico di incontro e aggregazione culturale, di un piccolo
mercato locale e di un controllo sugli odori e sulle emissioni acustiche nonche il ripristino della
centralina di controllo della qualita dell aria, in passato istallata presso la scuola di Casone dei
Peri e ora tolta.
In generale la richiesta piu pressante e per una maggiore considerazione e interscambio tra
frazioni e amministrazione comunale , che si puo riassumere nella richiesta di una particolare
attenzione ai bisogni specifici delle periferie della citta .
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33 - Servizio Civile
Il servizio Civile nazionale Volontario nasce con l obiettivo di favorire la realizzazione di principi di
solidarieta sociale , di promuovere la cooperazione e la solidarieta con particolare riguardo alla
tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona ed all educazione alla pace tra i popoli.
Chi svolge servizio civile partecipa anche alla salvaguardia del patrimonio ambientale, storico,
artistico, culturale di una citta ed un mezzo di grande importanza per la formazione civica e
professionale del ragazzo o della ragazza che sceglie questa esperienza. Ma rappresenta una
fonte di grande soddisfazione anche per le amministrazioni comunali che li utilizzano per
rispondere ai bisogni piu impellenti della propria societa civile.
Anche le Ong e le associazioni non profit di un territorio possono usare queste risorse e a Mortara
diverse associazioni gia le utilizzano positivamente.
Il servizio Civile rappresenta dunque la possibilita per i giovani tra i 18 e i 29 anni di dedicare un
anno della propria vita agli altri, acquisendo nel frattempo conoscenze ed esperienze e
maturando una propria coscienza civica. Che tramite convenzioni con gli Enti locali puo essere
trasferita e messa al servizio anche di un Comune.
E li operare attraverso progetti nei settori del welfare, dell assistenza, della cooperazione.
A Mortara in passato esisteva una convenzione per l utilizzo di obiettori di coscienza ,cioe di
giovani che avevano optato per l obiezioni di coscienza al servizio militare obbligatorio ,in
mancanza di una legge specifica che istituisse il servizio civile . Convenzione ad un certo punto
non piu rinnovata per futili motivi .Crediamo che esista oggi a Mortara
un bisogno diffuso di assistenza presso singoli cittadini che si trovano in oggettive difficolta
materiali, di solitudine, di salute, ma anche necessita di intervento mirati a diffondere nelle scuole
culture di pace e non violenza e infine situazioni di emergenza ambientale, di tutela del patrimonio
naturalistico, di sensibilizzazione ecologica.
Per questo riteniamo che la richiesta di ragazzi in servizio civile ad operare in Citta non potrebbe
che aumentare la qualita della vita di molti cittadini
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Conclusioni:
Di tutte le proposte che abbiamo raccontato, abbiamo a disposizione materiale informativo,
contatti, atti di convegni, ecc che naturalmente saremo felici di mettere a disposizione di chi ce li
chiedera .
Il fine che ci siamo proposti con questa nostra iniziativa , con questa piccola guida alle buone
pratiche amministrative locali deriva dalla constatazione che la dimensione locale , per noi, e
molto importante. Perche e quella che e piu a diretto contatto con le persone in carne ed ossa,
non con l opinione pubblica di cui si parla sempre, ma che non si sa poi cosa sia realmente, ed e
quindi sollecitata , stimolata, obbligata a dare risposte e spesso ad inventare cose nuove.
Perche siamo sempre piu convinti di limiti e dell insostenibilita di un pensiero unico che riduce i
diritti a merce, che restringe gli spazi di democrazia , che affida tutto al mercato e alla
competizione, che considera gli istituti e le comunita locali oggetti di scelte e decisioni prese in
altre sedi, sempre piu lontane e inaccessibili.
Noi pensiamo che Mortara abbia la forza, la capacita , l intuizione e la saggezza per diventare un
luogo bello in cui vivere, lavorare e creare futuro per i propri figli. Una citta dove regni l inclusione,
la arman ietà , l apertura , una citta che tenga forte nel cuore le proprie radici ma che non abbia
paura di cambiare. Insomma non una citta liquida come quelle studiate dal sociologo Zygmunt
arman ma una citta meravigliosa come le citta invisibili di Italo Calvino.
Per questo abbiamo messo in queste proposte la nostra dimensione privata e collettiva, per
questo facciamo i nostri auguri migliori al nuovo sindaco della Citta di Esteban, che come Mortara,
andra alle elezioni tra poche settimane!
Mortara, 2 maggio 2007
La redazione dell Associazione Culturale Il Villaggio di Esteban
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