PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA EDIZIONE: SETTEMBRE 2012 CNOS-FAP Centro Nazionale Opere Salesiane Formazione Aggiornamento Professionale PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 1. LA SCUOLA SALESIANA DI SESTO SAN GIOVANNI INTRODUZIONE Per compiere il nostro servizio educativo e pastorale, San Giovanni Bosco, il Fondatore dei Salesiani, ci ha tramandato il "Sistema Preventivo". Non si tratta di un semplice metodo pedagogico ma di un’esperienza educativa vissuta e sviluppata nella fede. IL SISTEMA PREVENTIVO DI DON BOSCO Don Bosco (1815 - 1888) fu un uomo ricco delle virtù della sua gente capace di vivere nelle attività del quotidiano la propria fede fiducia in Dio. Per molti anni i suoi collaboratori insistettero perché mettesse per iscritto le sue idee pedagogiche. Solo nel 1877 don Bosco scrisse sette paginette dal titolo «Il Sistema Preventivo nella educazione della gioventù». La sua azione educativa ed evangelizzatrice si svolge nel cuore di quello che fu definito «il secolo pedagogico». Non lo si può collocare accanto ai grandi teorici della pedagogia, ma meraviglia il fatto che la sua fama e i suoi metodi abbiano superato le tradizioni confessionali e nazionali, per essere accolti con simpatia e positivi apprezzamenti anche in ambienti non cristiani, in tutto il mondo. Non è improbabile che la vasta risonanza sia determinata dai seguenti fattori: - la modernità di un sistema che accoglie quanto di positivo offre la cultura e la civiltà di ogni ambiente, - l'umanità che non confonde la fermezza con la rigidità di posizioni derivanti da visioni riduttive e miopi. Tuttavia la grandezza del metodo e dell’azione di don Bosco sono determinate da alcuni elementi che oggi si trovano diffusi in vari sistemi educativi, ma che ai tempi di don Bosco sapevano di vera innovazione. Ne elenchiamo i principali: 1. Tutto il giovane La pedagogia di don Bosco guarda al giovane nella sua interezza. Sono importanti i momenti di gioco e di svago; viene favorito il protagonismo giovanile attraverso il teatro, la musica, l'animazione... «Amate le cose che amano i giovani», ripeteva ai suoi educatori. Al giovane viene offerta la possibilità dello studio, dell'apprendimento di un mestiere con cui guadagnarsi la vita ed essere un «onesto cittadino» nel mondo. Inoltre a don Bosco sta a cuore «la salvezza dell'anima» del giovane che incontra, per cui lo educa al senso cristiano dell'esistenza, gli offre la «religione» per una gioia più piena diceva loro: «Vi aspetto tutti in Paradiso». Sintetizzava tutto in tre parole, le tre "S": "salute, scienza, santità". Noi possiamo riscriverle dicendo: gli interessi umani, culturali e spirituali, armonicamente composti nella persona del giovane. 2. Ottimismo «Non ho mai conosciuto un giovane che non avesse in sé un punto accessibile al bene (= qualcosa di positivo), facendo leva sul quale ho ottenuto molto di più di quanto desideravo». Don Bosco guardava al giovane con simpatia: «Basta che siate giovani perché io vi ami assai». Si crea così tra educatore ed educando un canale comunicativo che permette col tempo la trasmissione dei valori. Un ottimismo realista che tiene conto del positivo presente in ogni giovane, che lavora educativamente perché si crei una personalità armonica (capace di coniugare in se stessa i valori della vita e quelli della fede), ma che sa anche di avere a che fare i conti con elementi «inquinanti», provenienti dal cuore del soggetto e da cattivi influssi dell'educazione precedente e della società. La «ragione» del suo Sistema è proprio questo dare fiducia alle forze di bene presenti nella persona e che l'educazione ha il compito di far crescere e maturare. 3. Fede nell'educazione Don Bosco in tutto il suo lavoro tra i giovani fu sostenuto da un'idea sola: «L'educazione può cambiare la storia!». Per questo ha speso la sua vita. Dell'educatore scrive: «E' un individuo consacrato al bene dei suoi allievi, perciò deve essere pronto ad affrontare ogni disturbo, ogni fatica per conseguire il suo fine che è la civile, morale, scientifica educazione dei suoi allievi». 1 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA L'educazione è quel processo interpersonale, lungo nel tempo, che ha come finalità la formazione di «onesti cittadini perché buoni cristiani». Non si educa imprigionando la libertà, ma aiutando il giovane ad usarla bene e per questo occorre: - competenza educativa; - amore alla «vita profonda»; - sguardo positivo su se stessi e sugli altri; - «passione» per i giovani. 4. Vera prevenzione Oggi la parola prevenzione è entrata nella mentalità e nella prassi comune. «Meglio prevenire che curare», si dice. Spesso se ne sottolinea l'aspetto negativo: prevenire il male, evitando in tal modo effetti devastanti nell'educando. In termini educativi significa: - evitare al giovane quelle esperienze negative che potrebbero compromettere seriamente la sua crescita, - offrire gli strumenti per affrontare in forma autonoma la vita con tutte le sue difficoltà e contraddizioni, - creare un ambiente in cui i valori che si intendono trasmettere sono vissuti e comunicati con l'esempio. C'è però un secondo senso legato alla parola «prevenzione»: fare il bene. In questo caso il percorso pedagogico coordina tre livelli: a) riconoscere in se stessi e nel giovane un'energia sufficiente capace di condurlo all'autonomia (ottimismo); b) risvegliare la voglia di camminare, di costruirsi, dandone per primi l'esempio; c) aiutare il giovane a prendere coscienza delle sue qualità positive e offrire al tempo stesso delle concrete possibilità per cui queste possano esplodere in tutta la loro potenzialità. 5. La centralità dell'amore nell'educazione «Si educa solo nella misura in cui si ama», dicono oggi molti pedagogisti. Don Bosco aveva affermato: «L'educazione è cosa di cuore». E ancora: «La pratica di questo sistema è tutta poggiata sulle parole di san Paolo che dice: "La carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera tutto e sostiene tutto"». E don Bosco è convinto che solo Dio ci può insegnare l'arte di amare come Lui e di educare. Di qui l'importanza della religione nel suo sistema educativo. Educare è volere il vero bene del giovane e il primo passo è farselo amico, «guadagnare il suo cuore». In una lettera famosa di don Bosco, scritta ai Salesiani da Roma nel 1884, si legge: «Chi sa di essere amato, ama; e chi è amato ottiene tutto, specialmente dai giovani». «Non basta amare i giovani: occorre che loro si accorgano di essere amati». Tanti anni prima aveva ricevuto, in un sogno, un consiglio prezioso: «Non con le percosse, ma con la mansuetudine e la carità dovrai guadagnare il cuore dei giovani!». E' un amore che sa di consacrazione: l'educatore è «tutto consacrato al bene dei suoi alunni», quindi capace di dare loro tutto, anche la vita. Compito fondamentale dell’educatore è quello di studiare il modo di farsi amare più che farsi temere Conclusione L'attualità di questo stile pedagogico che fa riferimento a don Bosco è sotto gli occhi di tutti, anzi sembra essere più urgente oggi di quanto lo fosse un secolo fa. L'educazione è opera faticosa, dai tempi lunghi, con successi e fallimenti alterni; non ha ricette preconfezionate, perché deve fare i conti con l'irripetibilità di ogni persona. Si fonda sulla convinzione che il bene presente in ogni soggetto è un valore tale per cui vale la spesa «dare la vita». A questo patrimonio si ispira il PROGETTO EDUCATIVO del nostro Centro, nell'intento di dar vita a un ambiente in cui: - circolano valori condivisi e rispettati; - c'è uno sforzo pedagogico per far interiorizzare questi valori; - si crede al dialogo, al confronto, al maturare progressivo del senso critico dentro la cultura di oggi; - non si ha paura di richiesta di maggior partecipazione nella corresponsabilità. 2 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Un CFP che: - aiuta il giovane a trovare una strutturazione armonica della sua personalità, rendendolo cosciente delle sue capacità; - offre la possibilità di elaborare un progetto personale nel quale prendono forma i valori acquisiti e in base ai quali si sanno fare scelte di vita; - è attento al mondo del lavoro e, sull'esempio di don Bosco, sa coraggiosamente affrontare i problemi che in esso vi scorge; - punta alla formazione globale della persona ("onesti cittadini perché buoni cristiani"). Tutto questo nella consapevolezza che non c'è scuola senza maestri, cioè non c'è servizio educativo senza testimonianza e presenza di modelli. UN PO' DI STORIA... I Salesiani di Don Bosco, su invito del Cardinale I. Schuster, Arcivescovo di Milano, iniziano la loro attività nel quartiere "Rondinella" - al confine tra Sesto S. Giovanni e Cinisello Balsamo - nel 1948. Tutta l'Opera salesiana di Sesto viene riconosciuta giuridicamente con "Ente concordatario" denominato "OPERE SOCIALI DON BOSCO" con DPR del 10 giugno 1950. Nel 1955 i Salesiani subentrano alle quattro maggiori Società industriali sestesi di allora Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck, Finanziaria Breda, Ercole Marelli e C., Fabbrica Italiana Magneti Marelli - nella gestione delle "Scuole Industriali Sestesi" sorte a favore degli studentilavoratori, le riorganizzano e le rilanciano dando loro una nuova sede sull'attuale v.le Matteotti. Vi funzionano allora: * la scuola di Avviamento Industriale "E. Marelli", triennale, diurna, legalmente riconosciuta, che verrà gradualmente sostituita dalla Scuola Media Unica a partire dall'anno scolastico 1963/64; * l'Istituto Tecnico Industriale "E. Breda", sessennale, serale, per periti meccanici, elettrotecnici, legalmente riconosciuto. L'inaugurazione ufficiale della nuova sede delle "Scuole Industriali", che nel frattempo vengono denominate "Salesiane", da parte di S. Ecc.za Mons. G.B. Montini, Arcivescovo di Milano, avviene il 28 marzo 1958. Nell'agosto dello stesso anno il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale autorizza il funzionamento del "Centro di Addestramento Professionale E. Falck" che inizia subito la sua attività con corsi diurni e serali per aggiustatori meccanici, operatori macchine utensili, saldatori, elettromeccanici, installatori elettrici. Nel 1962 iniziano i lavori per la costruzione della nuova ala per laboratori e officine. Nell'anno scolastico 1963-64 prende avvio nell'ITI l'indirizzo di elettronica industriale. Durante l'anno scolastico 1972-73 il palazzo dell'elettronica viene prolungato e praticamente raddoppiato. L'anno seguente viene prolungato anche il laboratorio di meccanica per la creazione del laboratorio tecnologico e del reparto saldatura. Nel 1978-79 il Centro di Addestramento Professionale, dipendente dal Ministero del Lavoro, si trasforma in Centro di Formazione Professionale (CFP) convenzionato con la Regione Lombardia. Il Centro prende subito grande sviluppo. Gli allievi provengono dall'hinterland milanese, ma soprattutto dalla Brianza e dalla provincia di Bergamo. Nel 1982 l'ITI introduce la specializzazione in informatica. Nell'aprile 1985 iniziano i lavori per alzare di un piano il palazzo centrale delle aule, riservato alla scuola media, che viene inaugurato nel maggio 1986. Nel frattempo vengono pavimentati gli ampi cortili della scuola e realizzata una nuova portineria. A partire dall'anno scolastico 1990-91 il biennio dell'Istituto Tecnico Industriale passa a orario e a ordinamento diurno, dal 1993-94 ciò avviene anche per alcune sezioni del triennio. Con l'anno scolastico 1994-95 all'interno dell'ITI prende avvio la sperimentazione "Brocca" con due sezioni di "liceo" scientifico-tecnologico. In tale circostanza sia la scuola media inferiore che quella superiore iniziano ad accogliere anche le ragazze. Il Centro di Formazione Professionale attiva a sua volta corsi di 2° livello, sia di aggiornamento professionale che post-diploma, e corsi per lavoratori disoccupati o in cassa integrazione. Le strutture scolastiche negli anni 1995 e 1996 si dotano di 15 nuove aule, di un'aula di educazione tecnica e di una seconda palestra, mentre tutte le altre strutture vengono rinnovate per adeguarsi alle nuove normative sulla sicurezza, per aprirsi a nuovi programmi e per accogliere nuove tecnologie. Nell'anno 1997-98 inizia un nuovo percorso formativo all'interno dell'ITI: il Biennio tecnologico professionale di orientamento "Valdocco", denominato OTP. Esso ha come obiettivo l’assolvimento dell’obbligo scolastico e l’orientamento dei giovani verso un percorso formativo professionale o 3 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA tecnico industriale. Con l’anno 2003-04, per rispondere alle mutate richieste del territorio, si inizia il Liceo Scientifico tradizionale. Nel 2004-05 prende avvio l’Istruzione e Formazione Professionale, nuovo curricolo previsto dalla riforma della Scuola Media Superiore. Infine, nel settembre 2007, la Scuola Secondaria di Primo Grado (cinque sezioni) si trasferisce nella nuova ala e palestra appositamente costruite. Nel contempo, prende avvio anche la sezione diurna dei periti meccanici ed elettrotecnici. Il plesso attuale delle Opere Sociali Don Bosco comprende: • la SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO "E. MARELLI", paritaria, aperta a ragazzi e ragazze; • l'ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE "E. BREDA", paritario, con classi diurne e pomeridiane e specializzazioni in meccanica, elettrotecnica e automazione, elettronica e telecomunicazioni, informatica; • il LICEO SCIENTIFICO, il LICEO DELLE SCIENZE UMANE, il LICEO DELLE SCIENZE APPLICATE, paritari e aperti a ragazzi e ragazze; • il CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE "E. FALCK", convenzionato con la Regione Lombardia, con corsi in Diritto Dovere di Istruzione e Formazione (DDIF) per percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IFP) in area meccanica ed elettrica. Tali corsi consentono una Qualifica professionale dopo tre anni, e la possibilità di frequentare il quarto anno di IFP per conseguire il diploma professionale di tecnico. Il Centro di Formazione Professionale propone anche corsi di Formazione Permanente, Continua e di Specializzazione. Da alcuni anni il CFP è anche sede di corsi IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) post-diploma. Da settembre 2009 si è avviato il nuovo percorso triennale relativo al settore Moto. Il Centro è certificato qualità dal 2003 e si è dotato, dal 2008, di un modello organizzativo e di gestione e del relativo codice etico. ...E DI GEOGRAFIA GIOVANILE Le nostre scuole si collocano a servizio di un contesto territoriale ampio (provincia di Milano, Monza-Brianza, Lecco), economicamente definibile come medio rispetto al livello nazionale, con un alto tasso di immigrazione. In tale contesto sono presenti forme diverse di povertà ma anche ricchezza affettiva, intellettuale, sociale e spirituale. I giovani ci appaiono spesso sviati ed illusi da manipolazioni economico-culturali di diverso tipo, che riducono o annullano l'influsso educativo di famiglia, scuola, chiesa, che hanno invece primariamente a cuore il loro cammino di crescita. La ricerca di nuovi rapporti e il desiderio di libertà li portano a cercare luoghi alternativi di incontro e di aggregazione, fanno crescere linguaggi diversi e stili di vita spesso sconosciuti o incompresi dagli adulti. Sentono il bisogno reale, anche se spesso confuso, di un significato per la propria vita e di valori per motivare le proprie scelte e le azioni, ma per molti di questi giovani la fede religiosa è scarsamente rilevante o vissuta in modo frammentario. Ci sono anche giovani per i quali la motivazione ad una vita di fede è profonda, alcuni di loro maturano scelte evangeliche radicali. I giovani che frequentano le nostre scuole vivono situazioni ed hanno esigenze molto diversificate, tuttavia manifestano le problematiche comuni ai giovani dell'area urbana e industriale. Il nostro Centro di Formazione Professionale è frequentato anche da giovani che hanno superato l’età dell’obbligo scolastico. Hanno motivazioni e necessità diverse: talvolta cercano percorsi formativi brevi che rispondano alla loro propensione manuale ed operativa; in altre occasioni si inseriscono in percorsi formativi professionali dopo aver sperimentato difficoltà in altri tipi di scuola. I genitori, in genere, si rivolgono al Centro salesiano per conoscenza di altri allievi ed exallievi che apprezzano la nostra proposta e progetto formativo. Le motivazioni che stanno alla base di questa loro scelta sono riconducibili ad una richiesta di solida formazione umana e cristiana, tecnica e professionale. 4 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2. LA COMUNITA' EDUCATIVA La realizzazione del nostro progetto educativo richiede la convergenza delle intenzioni e delle convinzioni di tutti coloro che ne sono coinvolti. La Comunità educativa comprende, in modi diversi e con responsabilità distribuite, salesiani e laici, genitori e giovani, uniti da un "patto educativo" che li impegna in una comune esperienza formativa. I PROTAGONISTI DI QUESTA ESPERIENZA I giovani I giovani, portatori del diritto/dovere all'istruzione, all'educazione e all'educazione alla fede, sono soggetti responsabili delle scelte, e quindi veri protagonisti del cammino culturale, educativo e cristiano proposto dal Centro. Essi si impegnano ad acquisire la coscienza di essere protagonisti primari del proprio cammino formativo, da percorrere con continuità, rendendosi disponibili a collaborare criticamente all'elaborazione, realizzazione, verifica del Progetto educativo. Rendono così gradualmente più autentiche le motivazioni di scelta del Centro di Formazione Professionale salesiano. I giovani sono chiamati a dare il loro contributo nei processi di apprendimento, nei gruppi formativi, ricreativi, culturali e di servizio, negli organismi di partecipazione. I genitori I genitori sono i primi responsabili dell'educazione dei figli. Essi rendono autentiche le motivazioni in base alle quali operano la scelta del nostro Centro attraverso la conoscenza e la condivisione del suo Progetto Educativo. Partecipano di persona o attraverso gli Organi previsti, alla ricerca e alla realizzazione delle proposte educative, all'approfondimento, insieme con gli altri educatori, dei problemi formativi ed educativi dei giovani e all'arricchimento dell'azione educativa attraverso la loro stessa esperienza. I colloqui frequenti con gli insegnanti, gli incontri formativi, la Festa del Centro, sono i momenti più intensi della collaborazione tra Centro e famiglia e occasione di dialogo e di partecipazione. I Formatori (insegnanti) I Formatori, salesiani e laici, in possesso delle competenze professionali educative e didattiche, testimoniano una vocazione educativa sostenuta da un chiaro senso di appartenenza alla comunità. La presenza dei laici caratterizza il Centro salesiano come espressione della comunità cristiana evidenziando la significatività ecclesiale del loro impegno educativo. Si impegnano a conoscere adeguatamente e ad assimilare il Sistema Preventivo di don Bosco; partecipano attivamente ai diversi momenti della programmazione; curano l'attuazione delle decisioni prese e verificano l'efficacia del lavoro svolto; approfondiscono la propria formazione di fede, in modo che il loro servizio professionale diventi testimonianza cristiana; curano l'aggiornamento educativodidattico; si prendono a cuore tutte le dimensioni del Progetto. Gli Educatori professionali, gli Assistenti e il Personale Ausiliario Prezioso apporto all'opera formativa è offerto anche dagli Educatori e Assistenti che si impegnano nell'animazione delle attività integrative della scuola e nelle attività di sostegno. E' una presenza educativa anche quella del personale ausiliario: esso aiuta a creare le condizioni di un buon funzionamento del Centro. La Comunità salesiana La comunità educativa ha il suo nucleo animatore nella Comunità salesiana. Essa è portatrice del carisma di Don Bosco e della tradizione educativa salesiana. Offre la testimonianza di chi fa la scelta evangelica vivendola in forma radicale attraverso la consacrazione religiosa, dedicando intelligenza, energie e creatività al servizio dei giovani nello stile del Sistema Preventivo di Don Bosco. La comunità salesiana è responsabile dell'identità, dell'animazione, della direzione e della gestione del Centro. 5 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 3. RUOLI E COMPITI Il Direttore delle Opere Sociali Don Bosco • E' il principio di unità all'interno della comunità educativa. • Mantiene vivo lo spirito e lo stile educativo di don Bosco tra formatori, genitori e giovani. • Promuove l'accordo, la collaborazione e la corresponsabilità tra le varie componenti delle diverse Comunità Educative Pastorali (CEP) presenti nell'Opera. • È il garante del carisma di don Bosco di fronte alla comunità ecclesiale e alla società civile. • Cura la realizzazione della proposta educativa e la coerenza con la Carta dei valori e il Progetto formativo dell’Ente. • Assicura la formazione dei formatori e degli operatori laici e sostiene la qualificazione pedagogica e l'aggiornamento didattico. • È responsabile della selezione, valutazione e sviluppo del personale. • Accoglie gli allievi della Formazione Iniziale tramite il colloquio orientativo. • Dimette gli allievi in accordo con il Direttore del CFP. • Presiede e guida il Consiglio della Comunità educativa pastorale. Il Catechista • Coordina gli aspetti della formazione umana e cristiana. • Accompagna il processo formativo. • Collabora con i consiglieri nell’animazione. • Coordina la realizzazione della proposta educativa Salesiana. • Promuove i valori fondanti del CNOS/FAP. Il Direttore del CFP • Partecipa al Consiglio della Comunità educativa pastorale. • Presiede e guida l’Organo Collegiale e i Consigli di Corso. • È responsabile della gestione operativa ed economica del Centro di Formazione. • Gestisce le risorse strutturali e tecnologiche del Centro nella sua specifica articolazione. • Assume i dipendenti e assegna gli incarichi di docenza. • Coordina il lavoro del personale laico e salesiano per realizzare il progetto unitario del Centro. • Cura la programmazione delle attività dei corsi. • Segue la programmazione didattica e l’attuazione dei diversi interventi formativi. • Cura l’organizzazione del calendario e dell’orario. • Sovrintende la rendicontazione per la Sede Regionale. • Coordina le attività della segreteria. • Cura la programmazione dell'attività (orario, calendario, scrutini, ricuperi, integrazioni…). • Organizza le supplenze e segue l’orario di presenza dei Formatori. Referente di Settore - Progettista • È responsabile dei laboratori del suo Settore, segue gli acquisti (fatti anche per mezzo di altri) e l'aggiornamento delle apparecchiature. • Elabora i progetti didattici in base all'utenza, (prima formazione, formazione di secondo livello, aggiornamento), agli obiettivi formativi e occupazionali e ne guida e modula l'attuazione nelle fasi di realizzazione. • Collabora alla definizione e gestione degli stanziamenti relativi ai progetti. • Presiede e coordina il gruppo dei formatori del suo Settore. • Segue l’inserimento dei neo assunti tecnici. • Propone trasformazioni e innovazioni metodologiche e organizzative, accompagnandole con i preventivi di spesa. • Identifica gli elementi innovativi presenti nei processi produttivi e adegua ad essi gli itinerari formativi. • Cura la valutazione della qualità, efficacia, efficienza degli interventi formativi settoriali e la loro ritaratura, modificazione e innovazione contenutistica. Consigliere • Gestisce il rapporto educativo del Centro con le famiglie. • Cura la disciplina dei corsisti ed il rapporto dei corsisti con i formatori. 6 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA • Coordina le attività di animazione e facilitazione nell’apprendimento individuale e di gruppo. Gestisce e coordina lo studio assistito e gli interventi di recupero e sostegno in collaborazione con l’educatore. Collabora all’organizzazione dei tirocini in azienda. Coordina gli scrutini. Collabora con il Catechista nell’animazione. Cura la compilazione corretta dei registri di corso. Accompagna, nel primo periodo, i formatori neo-assunti di area culturale e scientifica. • • • • • • Formatore (insegnante) • Cura il processo formativo degli allievi. • Imposta e conduce l’insegnamento delle discipline assegnate. • Facilita l’apprendimento individuale o di gruppo • Accompagna i processi di formazione personalizzata. • Progetta ed elabora materiali didattici. • Cura il proprio aggiornamento. • Accompagna all’alternanza formativa. • Individua indicatori di qualità ed efficacia e misuratori dell’apprendimento • Valuta i risultati di apprendimento e/o le competenze. Tutor • • • • • • Stage Partecipa alla selezione e scelta delle aziende dello stage. Presenta ed accompagna gli allievi nell’esperienza di stage. Valuta globalmente e singolarmente l’esperienza di stage degli allievi. Compila i verbali dei Consigli di Corso. Presenta ai genitori la situazione della classe. Consegna le pagelle. 4. LE STRUTTURE DI PARTECIPAZIONE E DI CORRESPONSABILITA' Le strutture di partecipazione e corresponsabilità mirano a creare le condizioni ideali per un sempre maggiore coinvolgimento nella vita del Centro, incrementando la collaborazione fra formatori, giovani, genitori, che hanno a cuore la formazione culturale, professionale, umana e cristiana degli allievi. Consiglio della Comunità educativa pastorale del Centro Ha la funzione di proporre e attuare un programma operativo e di raccordare le attività dei vari coordinatori e dei diversi settori. E' composto da: • il Direttore delle Opere Sociali; • il Catechista; • il Direttore del CFP; • i Referenti di settore; • i Consiglieri. Organo Collegiale e Commissioni L'Organo Collegiale, composto dal Direttore che lo presiede e da tutti i formatori, ha il fine di valorizzare la professionalità dei formatori e il loro concorso attivo nella realizzazione dei percorsi formativi interdisciplinari. Al suo interno sono definite Commissioni specifiche di progettazione e di programmazione didattica. Le Commissioni, articolate per aree, settori o comparti di attività, sono presiedute e guidate dai Referenti di settore ed operano con riferimento agli indirizzi regionali ed in coerenza con il Progetto Educativo, al fine di assicurare i seguenti interventi formativi: • la progettazione didattica dei corsi nella loro composizione per moduli sulla base delle disposizioni di programmazione della Regione; • le attività di studio, ricerca e sperimentazione; • la programmazione delle attività di docenza e di ricupero; • stage e/o periodi di alternanza in azienda, previsti dalla programmazione didattica; • la programmazione sia delle verifiche intercicliche e intermodulari, sia degli esami finali, 7 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA • nell'ambito delle direttive della Regione; la programmazione degli incontri con le famiglie degli allievi dei corsi di 1° livello. Consiglio di Corso La situazione di ogni Corso è seguita con particolare attenzione da questo organismo. Esso è composto dal Direttore del CFP, dal Consigliere, dal Referente di settore, dal Catechista e dai Formatori. Diviene momento di analisi dei problemi del Corso e di ricerca di soluzioni adeguate. Genitori, allievi e loro rappresentanza. Un obiettivo irrinunciabile del Centro è la partecipazione dei Genitori e degli Allievi come protagonisti del processo di formazione in unità di intenti con il personale del Centro stesso. Sono infatti i genitori i primi responsabili dell'educazione dei figli. In ogni corso sono eletti due rappresentanti dei Genitori che partecipano, se necessario, al Consiglio di corso. La presenza delle famiglie è inoltre sollecitata da incontri periodici sull'apprendimento e sulla maturazione degli allievi, da incontri di studio sulle problematiche giovanili, familiari e dalla partecipazione diretta in attività straordinarie. Per quanto riguarda gli Allievi, soggetti principali dell'intervento formativo, viene promossa presso di loro una partecipazione attiva, cercando di renderli consapevoli dell'importanza che la loro persona assume all'interno dell'organizzazione formativa e quindi sociale. Ogni corso, perciò, elegge due allievi i quali, sotto la guida del Consigliere o del Catechista, hanno la funzione di raccordo fra gli allievi e i formatori, sperimentando in tal modo uno stile di compartecipazione soprattutto nella programmazione delle attività, nel proporre le richieste della base e nell'evidenziare problemi, richieste, difficoltà. 5. LA VERIFICA Alla fine di ogni anno è prevista una verifica di questo progetto educativo per adeguarlo alle situazioni che mutano. Tale verifica permette di: • essere attenti alle domande dei giovani e delle famiglie; • riprogettare la proposta educativa, didattica e formativa; • riprogrammare i processi di insegnamento-apprendimento e i piani di formazione/studio; • progettare la formazione del personale; • essere attenti al territorio e ai cambiamenti della legislazione. 6. LE ATTIVITÀ PROPOSTE Fra le attività di formazione che vengono proposte nell’arco dell’anno, si possono ricordare: • Ritiri di inizio anno: hanno l’obiettivo della socializzazione e del confronto; della motivazione e del desiderio di apprendere; dell’assunzione di responsabilità. • Castagnata a conclusione dei ritiri: una giornata di condivisione e festa con amici e formatori. • Lotteria missionaria: è uno stimolo ad accorgersi degli altri e ad essere solidali. • Festa di don Bosco, preparata per tutto il mese di gennaio: per conoscere la figura di don Bosco e il suo metodo educativo; comprendere lo spirito salesiano e, se possibile, viverlo. • Giornate di fraternità e/o Ritiri Spirituali: hanno l’obiettivo di far conoscere una realtà di Chiesa che vive l’esperienza della comunità e del servizio. • Esperienze estive in contesti diversi. • Sport insieme: socializzazione, coinvolgimento, sana competizione, uso intelligente del tempo libero. • Studio assistito in clima di impegno responsabile. 8 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 7. REGOLAMENTO INTERNO PER GLI ALLIEVI L’appartenenza al Centro richiede ai giovani l'adesione personale al Progetto Educativo ed al Patto Educativo. Essa si traduce in norme comuni di facile esecuzione che, osservate con costanza, aiutano tutti a costruire atteggiamenti di autocontrollo. Si realizzano così un'autentica vita di famiglia e il rispetto del bene comune. 1. NORME RIGUARDANTI LA PROPRIA PERSONA • La cura della propria persona, il comportamento educato e il rispetto di sé e degli altri favoriscono lo sviluppo armonico della personalità di ciascuno. • L'attenzione alla salute: la legislazione italiana ed europea e la qualità educativa dell'ambiente ci sollecitano a riaffermare la nostra disapprovazione per il fumo. Vale quindi per tutti il divieto di fumare in qualsiasi ambiente scolastico (aule, laboratori, palestra, corridoi, scale, cortili...). La mancanza di rispetto in questa regola potrà portare a sanzioni disciplinari ed influirà sulla valutazione della condotta. • Per quanto riguarda la pulizia, la cura del proprio corpo e l'abbigliamento, l'istituto si appella al buon senso di ogni allievo e delle famiglie: siano sempre intonati allo speciale ambiente di educazione che è il Centro e allo spirito dell'Istituto. In particolare, è consentito solo l’uso dei calzoni lunghi. • Tutto ciò che viene portato nel Centro deve essere conforme al Progetto Educativo ed al Patto Educativo. • Sono vietate le vendite di materiali (esempi: vestiario, materiale informatico/telefonico, pezzi di ricambio per moto, ecc.) 2. NORME RIGUARDANTI LE RELAZIONI INTERPERSONALI • Le relazioni interpersonali sono ispirate allo spirito di famiglia tipicamente salesiano; esso favorisce il dialogo e la stima reciproca. • Negli ambienti del Centro il comportamento deve essere corretto ed educato in modo da evitare disturbi o leggerezze che impediscano il regolare svolgimento delle attività e la serena convivenza. • Si richiede rispetto, collaborazione e buona educazione con i Salesiani, i Formatori, gli Educatori e il personale di servizio. Essi hanno il diritto-dovere di intervenire in qualsiasi momento a difesa dell'attività educativa del Centro. • Con i propri compagni ci sia un clima di amicizia e di cordialità. Sono da evitare gli scherzi, le offese, qualunque tipo di violenza e di prepotenza. 3. AMBIENTI L'ordine ed il rispetto degli ambienti e delle attrezzature, in quanto a servizio di tutti, sono segno di maturità personale e sociale. Eventuali danni verranno addebitati ai responsabili o al gruppo coinvolto. Chiesa • É il luogo dell'incontro con Dio nella preghiera. La partecipazione di gruppo ad una celebrazione liturgica esige serietà di contegno e senso di rispetto. Aule e ambienti di studio • L'allievo conservi il posto che gli viene assegnato. • Ogni allievo si preoccupi di portare ogni giorno tutto l'occorrente per le lezioni; non si devono lasciare libri o altri oggetti in classe al termine delle lezioni. • Nessuno si allontani dall'aula senza il permesso del formatore. • Durante i cambi d'ora non si esca dall'aula. • Nell’ambiente scolastico i “telefoni cellulari” vanno tenuti spenti e ben custoditi. In caso contrario vengono ritirati dal formatore e riconsegnati al genitore dal consigliere, con nota sul libretto personale. • Le sale di studio e le aule scolastiche, durante le lezioni, sono ambienti in cui va normalmente mantenuto il silenzio ed un atteggiamento di rispetto: anche per questo non si dovrà indossare il cappello in ambienti chiusi. Laboratori, palestre, aule speciali ed officine • Ci si attenga con scrupolo al “Regolamento di laboratorio” e alle “Norme di sicurezza” esposte in ogni laboratorio. • Si adoperino tutte le precauzioni necessarie per evitare incidenti od inconvenienti di qualsiasi genere. 9 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA • • • • Si tenga ordinato il proprio posto di lavoro e si segnalino prontamente al responsabile eventuali guasti o danni riscontrati. Ognuno è responsabile degli strumenti e delle attrezzature assegnate per le esercitazioni. Anche in questi ambienti i “telefoni cellulari” vanno tenuti spenti e ben custoditi. In caso contrario vengono ritirati dal formatore e riconsegnati al genitore dal consigliere, con nota sul libretto personale. Gli attrezzi e gli strumenti acquistati all’inizio del percorso formativo, devono essere depositati negli appositi armadi posti all’interno delle officine e dei laboratori. Tali attrezzature rimangono depositate in questi luoghi per l’intera durata dell’anno formativo e per nessun motivo potranno essere portati all’esterno del Centro. Solo al termine del percorso formativo o durante le vacanze estive sarà possibile riportare a casa gli attrezzi e gli strumenti, garantendo di riportarli alla ripresa dell’attività formativa. Mensa • L'ingresso alla mensa viene regolato secondo le indicazioni dei responsabili. • Si eviti di sprecare il cibo: si prenda solo quanto è necessario e si consumi tutto il pranzo in sala. Uscendo si lasci in ordine il proprio posto. • L’uso del cellulare è vietato anche in mensa. Cortile, ambienti di ricreazione, spazi per il parcheggio • Sono luoghi di incontro, di dialogo e di svago. • Durante l'intervallo del mattino i formatori accompagnano e assistono gli alunni in ricreazione curando che tutti escano dall'aula e scendano in cortile. • Sono considerati “Ambienti scolastici” anche i corridoi, le scale ed i cortili e quindi si invitano gli allievi a non utilizzare il cellulare anche all’esterno dell’aule: questo potrà permettere di vivere meglio il momento dell’intervallo e del gioco con gli amici e compagni. • Il Centro mette a disposizione alcuni spazi per il parcheggio secondo gli orari e le modalità indicate, ma non si assume la responsabilità per danni o furti. Chi frequenta l’orario diurno e arriva in ritardo, o non fa uso del casco, perde il diritto di portare all'interno della scuola il suo mezzo di trasporto. Lo stesso avviene quando i posti riservati al parcheggio sono tutti già occupati. • La sala bar va lasciata libera dopo aver ritirato la consumazione. • Entrando ed uscendo da scuola, a piedi o in moto, si eviti di sostare presso i cancelli, nei viali o sulla piazza della chiesa. Infermeria • In caso di necessità ci si reca normalmente in infermeria durante gli intervalli. In casi di manifesta urgenza, l'accesso all'infermeria deve essere autorizzato dal formatore in aula. Ritornando in aula occorre il biglietto giustificativo dell’infermiere. Il consigliere provvede ad autorizzare l’eventuale ritorno in famiglia. Portineria • Gli allievi entrano nel Centro passando dai cancelli e non dalla portineria. • L'uso del telefono nell'atrio della portineria è consentito solo durante gli intervalli. 4. ORARI • Ogni allievo deve trovarsi nel Centro per le ore 8.00. • Durante le ricreazione per il pranzo è consentita l'uscita dal Centro solo agli allievi che si recano in famiglia per il pasto con permesso concordato con apposita autorizzazione scritta dai genitori normalmente all'inizio dell'anno. 5. ASSENZE RITARDI PERMESSI • Il libretto personale è un documento ufficiale della scuola e va portato con sé ogni giorno; va conservato con cura, evitando ogni cancellatura o manomissione. Il libretto deve essere costantemente controllato dai genitori. La mancanza del libretto può comportare la non ammissione in aula. • L’eventuale seconda copia del libretto personale avrà un costo definito ogni anno e pubblicato nelle bacheche della segreteria. • Il diario scolastico è uno strumento personale di lavoro e può anche essere utilizzato per comunicazioni informali; i "contenuti" siano conformi alla Carta dei valori del Centro; va mantenuto aggiornato e ordinato. • Si tenga presente che ogni assenza, ritardo, uscita anticipata è causa di disagio e di ostacolo alla regolare attività didattica: deve essere quindi motivata da grave necessità. Essa va sempre chiaramente esplicitata (non basta il generico: "motivi di famiglia"). 10 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA • • • • • La giustificazione dell'assenza o il permesso di uscita anticipata richiesta dalla famiglia e "riconosciuta" dal Centro, deve essere fatta firmare prima dell'inizio delle lezioni dal Consigliere. Dopo assenze o ritardi ripetuti verrà richiesto un colloquio con la famiglia in orario concordato. In particolare, per quanto riguarda i ritardi, si procederà – di norma - nel seguente modo: dopo n° 10 ritardi verrà fatta una comunicazione scritta sul libretto personale, dopo n° 20 ritardi si inviterà l’allievo, previa segnalazione alla famiglia, a rimanere a casa un giorno per riflettere e poi l’allievo tornerà accompagnato dal genitore. A questo punto, dopo n° 10 ritardi si ripeterà la stessa procedura e così dopo n° 5 ritardi. Ovviamente numerosi ritardi avranno il loro peso nella valutazione della Condotta. Casi particolari saranno trattati direttamente dalla Direzione. Chi arrivasse in ritardo sarà ammesso in aula solo col permesso firmato dal Consigliere. É vivamente raccomandato, in caso di assenza del figlio/a dal Centro, di telefonare preavvertendo il Consigliere: è un accorgimento preventivo che aiuta gli allievi nella fedeltà ai propri doveri. 6. AVVERTENZE • È bene non lasciare incustoditi, in aula o altrove, oggetti personali di valore. Il Centro declina ogni responsabilità per gli inconvenienti (furti, danneggiamenti, ecc.) che ne possono derivare. • Si segnalino sempre, in Segreteria ed al Consigliere, i cambi di indirizzo o di telefono. 7. VALUTAZIONI La valutazione dell’area comportamenti comprende l’analisi degli elementi di Condotta ed Applicazione. La Condotta è valutata in pagella con la voce RESPONSABILITA’ E COMPORTAMENTO, proposta in sede di scrutinio dal tutor di classe e decisa dal consiglio di corso, secondo la seguente scala di valori: • 100: buona condotta • 95: Indica qualche leggerezza disciplinare • 90/85: Ripetute mancanze disciplinari. • 80/75/70: Denota, accanto alle gravi mancanze, nessuna buona volontà di migliorare. Tale voto, inaccettabile, può essere accompagnato o seguito dall'invito, da parte della Direzione, a cambiare Centro. L’Applicazione è valutata in pagella con i due indicatori seguenti: PARTECIPAZIONE E COSTANZA, sempre proposta in sede di scrutinio dal tutor di classe e decisa dal consiglio di corso: • 100: ottima • 95: buona • 90/85: sufficiente • 80/75/70: insufficiente CURA STRUMENTI E ATTREZZATURE, che verrà proposta dai formatori di laboratorio e decisa dal consiglio di corso: • 100: ottima • 95: buona • 90/85: sufficiente • 80/75/70: insufficiente Le Aree formative e le Materie che le compongono avranno una valutazione in centesimi, con scala dal 30 al 100 ed uso dei punteggi intermedi, abbinata alla valutazione delle competenze e dei relativi indicatori che compongono la qualifica: tutte le votazioni degli allievi confluiranno nel PORTFOLIO DELLE COMPETENZE PERSONALI, che sarà consegnato agli allievi al termine dei Percorsi Formativi. Sulle pagelle periodiche, a fianco del voto di ogni materia, sarà presente una valutazione di applicazione per materia con questa scansione: • A: ottimo • B: buono 11 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA • • C: sufficiente D: insufficiente 8. CRITERI PER L'ACCETTAZIONE E LA DIMISSIONE DAL CENTRO Il Centro accetta gli allievi nella situazione personale e nel grado di maturazione in cui si trovano, ma chiede a ciascuno di assumere le proprie responsabilità nello studio e nella crescita, per un serio cammino di educazione. L'iscrizione è annuale. La sua conferma o meno, per l'anno formativo successivo, dipende esclusivamente dalla Direzione, in accordo con la Direzione dell’Opera. La scadenza abituale del rinnovo è la fine di giugno. Dopo tale data, la Direzione si riserva il diritto di accettare le domande in lista di attesa al posto di chi non rinnova l'iscrizione nel tempo stabilito. La Direzione, in accordo con la Direzione dell’Opera, può sospendere o dimettere un allievo in qualunque momento dell'anno formativo nel caso di una mancanza grave e conosciuta, commessa anche fuori dal Centro. I criteri per l'allontanamento o per la non riaccettazione sono i seguenti: • rifiuto sistematico di formazione secondo il Progetto Educativo ed opposizione sistematica ai principi su cui essa si fonda; • abituale disimpegno nel compimento dei propri doveri di apprendimento; • mancanze particolarmente gravi: nella tradizione salesiana sono considerate tali il furto, l'immoralità, la bestemmia, la violenza, l'uso e la diffusione di sostanze stupefacenti e i danneggiamenti volontari; • gravi mancanze di rispetto, anche verbali, nei confronti del personale del Centro (formatori e non). NB: I responsabili del Centro, secondo competenza, si riservano di completare il presente regolamento con ulteriori o più specifiche indicazioni per il buon andamento della vita del Centro stesso. 8. L’ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE I percorsi di IFP rientrano nel Sistema Unitario di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Lombardia ed in particolare rappresentano l’offerta formativa per il secondo ciclo, relativa al Diritto Dovere di Istruzione e Formazione (DDIF) e valida per l’assolvimento dell’Obbligo di Istruzione, assicurando il raggiungimento di un Profilo formativo nel rispetto dei Livelli Essenziali delle Prestazioni definiti dallo Stato e degli Standard Formativi Minimi e degli Obiettivi Specifici di Apprendimento formulati a livello nazionale e regionale. La Qualifica di Istruzione e Formazione Professionale (II livello europeo), acquisibile con l’esame al termine del percorso triennale, si riferisce ad una persona, in possesso di una solida cultura di base, è in grado di sviluppare competenze operative di processo, sapendo utilizzare in autonomia le tecniche e le metodologie previste. La Qualifica è relativa ad un’area e ad una figura professionale a “banda larga”, connessa alla necessità di formare un operatore dotato di competenze operative a largo spettro che si possono articolare in indirizzi riferiti a specifici profili professionale/processi ed è una certificazione che ha valore nazionale in quanto rispondente ai livelli essenziali di prestazione, nonché agli standard formativi nazionali e nel pieno rispetto delle indicazioni regionali per l’offerta formativa. La Qualifica permette l’accesso al quarto anno di IFP (Tecnico per l’automazione industriale e Tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati) al fine di acquisire la relativa certificazione (diploma professionale quadriennale di tecnico) ed ha valore di credito formativo per i passaggi tra i percorsi scolastici: per la nostra struttura, per chi lo desidera, c’è la possibilità di passare al triennio dell’ITI (elettrotecnico o meccanico). Le ore settimanali del percorso triennale sono 29 scandite secondo il seguente orario giornaliero: o lunedì, mercoledì e venerdì 5 ore; o martedì e giovedì 7 ore. Gli allievi possono scegliere di fermarsi nei pomeriggi di mercoledì e venerdì per lo studio personale assistito. Gli stessi pomeriggi saranno a disposizione per i LARSA (Laboratori di Recupero e Sviluppo degli apprendimenti): gli studenti potranno organizzarsi con i formatori ed in accordo con i consiglieri per l’attivazione degli stessi, in base ad un calendario di riferimento per le “prenotazioni”. 12 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA QUALIFICHE OPERATORE ELETTRICO L’Operatore elettrico, interviene, a livello esecutivo, nel processo di realizzazione dell’impianto elettrico con autonomia e responsabilità limitate a ciò che prevedono le procedure e le metodiche della sua operatività. La qualificazione nell’applicazione di metodologie di base, di strumenti e di informazioni gli consentono di svolgere attività con competenze relative all’installazione e manutenzione di impianti elettrici nelle abitazioni residenziali, negli uffici e negli ambienti produttivi artigianali ed industriali nel rispetto delle norme relative alla sicurezza degli impianti elettrici; pianifica e organizza il proprio lavoro seguendo le specifiche progettuali, occupandosi della posa delle canalizzazioni, del cablaggio, della preparazione del quadro elettrico, della verifica e della manutenzione dell’impianto OPERATORE MECCANICO L’Operatore Meccanico, interviene, a livello esecutivo, nel processo di produzione meccanica con autonomia e responsabilità limitate a ciò che prevedono le procedure e le metodiche della sua operatività. La qualificazione nell’applicazione/utilizzo di metodologie di base, di strumenti e di informazioni gli consentono di svolgere attività relative alle lavorazioni di pezzi e complessivi meccanici, al montaggio e all’adattamento in opera di gruppi, sottogruppi e particolari meccanici, con competenze nell’approntamento e conduzione delle macchine e delle attrezzature, nel controllo e verifica di conformità delle lavorazioni assegnate, proprie della produzione meccanica OPERATORE ALLA RIPARAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE – RIPARAZIONI DI SISTEMI DEL VEICOLO - CURVATURA SETTORE MOTO L’Operatore alla riparazione di veicoli a motore, interviene, a livello esecutivo, nel processo di riparazione di motoveicoli con autonomia e responsabilità limitate a ciò che prevedono le procedure e le metodiche della sua operatività. La qualificazione nell’applicazione/utilizzo di metodologie di base, di strumenti e di informazioni gli consentono di svolgere seconda dell’indirizzo, attività relative alle riparazioni e manutenzioni dei sistemi meccanici ed elettromeccanici del veicolo e alle lavorazioni di carrozzeria con competenze nella manutenzione di gruppi, dispositivi, organi e impianti nonché nelle lavorazioni di riquadratura e risagomatura di lamierati e di verniciatura delle superfici. Collabora nella fase di accettazione e in quella di controllo/collaudo di efficienza e funzionalità in fase di riconsegna del veicolo. 13 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA PIANO DEI CORSI E ORARIO SETTIMANALE (Potrebbe subire piccole variazioni in base a future direttive regionali) AREA COMUNE uguale per tutti Religione Lingua italiana Lingua inglese Storia e Società Matematica Informatica Scienze della materia Educazione motoria Sviluppo di capacità personali Totale delle ore di area comune AREA PROFESSIONALE in base alla Qualifica Operatore Elettrico Elettrotecnica CAD Officina – Laboratori Tecnici Totale delle ore di area elettrica Operatore Meccanico Tecnologia Disegno CAD Officina – Laboratori Tecnici (Elettricità – Pneumatica CNC) Operatore alla riparazione dei veicoli a motore Tecnologia Disegno CAD Officina – Laboratori Tecnici Elettrotecnica – Elettronica Totale delle ore di area meccanica - motoristica Stage per tutti I° anno 1 3 2 2 3 2 2 1 1 17 II° anno 1 2 2 2 3 2 3 1 1 17 III° anno 1 2 2 2 2 2 2 1 1 15 4 8 12 3 2 7 12 3 2 9 14 2 3 7 2 2 8 2 3 9 2 3 7 12 4 2 4 2 12 0 140 ore 2 4 6 2 14 240 ore (settore moto: 336 ore nel 2012/13 e 340 ore dall’anno successivo) NB: Il periodo di stage interrompe tutta la normale attività formativa. QUARTI ANNI Con la frequenza del quarto anno l’allievo può acquisire un diploma professionale quadriennale regionale, corrispondente al terzo livello europeo e relativo alla figura del “tecnico”, ovvero una persona, dotata di una buona cultura tecnica, in grado di interagire nei processi di lavoro con competenze di programmazione, verifica e coordinamento nell’ambito dei processi di lavoro dell’area di riferimento, sapendo assumere gradi soddisfacenti di autonomia e responsabilità. La certificazione ha valore nazionale in quanto rispondente ai livelli essenziali di prestazione, nonché agli standard formativi nazionali; ha valore di accesso al percorso educativo per l’acquisizione degli attestati di competenza di IV livello e dei Diplomi Professionali di Tecnico Superiore. Le ore settimanali del percorso triennale sono 29 scandite secondo il seguente orario giornaliero: o lunedì, mercoledì e venerdì 5 ore; o martedì e giovedì 7 ore. Gli allievi possono scegliere di fermarsi nei pomeriggi di mercoledì e venerdì per lo studio personale assistito. Gli stessi pomeriggi saranno a disposizione per i LARSA (Laboratori di Recupero e Sviluppo degli apprendimenti): gli studenti potranno organizzarsi con i formatori ed in accordo con i consiglieri per l’attivazione degli stessi, in base ad un calendario di riferimento per le “prenotazioni”. 14 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TECNICO PER L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Il Tecnico per l’automazione industriale interviene con autonomia, nel quadro di azione stabilito e delle specifiche assegnate, contribuendo - in rapporto ai diversi ambiti di esercizio - al presidio del processo di automazione industriale attraverso la partecipazione all’individuazione delle risorse strumentali e tecnologiche, la predisposizione e l’organizzazione operativa delle lavorazioni, l’implementazione di procedure di miglioramento continuo, il monitoraggio e la valutazione del risultato, con assunzione di responsabilità relative alla sorveglianza di attività esecutive svolte da altri. La formazione tecnica nell’utilizzo di metodologie, strumenti e informazioni specializzate gli consente di svolgere attività nell’ambito della progettazione e dimensionamento del sistema e/o dell'impianto, dello sviluppo del software di comando e controllo, attinenti l'installazione del sistema e/o della loro componentistica meccanica, elettrica, pneumatica ed oleodinamica, la taratura e regolazione dei singoli elementi e del sistema automatizzato nel suo complesso. TECNICO PER LA CONDUZIONE E LA MANUTENZIONE DI IMPIANTI AUTOMATIZZATI Il Tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati interviene con autonomia, nel quadro di azione stabilito e delle specifiche assegnate, contribuendo - in rapporto ai diversi ambiti di esercizio – al presidio del processo di produzione automatizzata, attraverso la partecipazione all’individuazione delle risorse strumentali e tecnologiche, la predisposizione e l’organizzazione operativa delle lavorazioni, l’implementazione di procedure di miglioramento continuo, il monitoraggio e la valutazione del risultato, con assunzione di responsabilità relative alla sorveglianza di attività esecutive svolte da altri. La formazione tecnica nell’utilizzo di metodologie, strumenti e informazioni specializzate gli consente di svolgere attività relative al processo di riferimento, con competenze relative alla produzione di documentazione tecnica, alla conduzione, al controllo e alla manutenzione di impianti automatizzati. PIANO DEI CORSI E ORARIO SETTIMANALE (Potrebbe subire piccole variazioni in base a future direttive regionali) AREA COMUNE uguale per tutti Religione Lingua italiana Lingua inglese Storia e Società Matematica Educazione Motoria Totale delle ore di area comune AREA SETTORIALE Tecnico per l’automazione industriale Elettrotecnica Laboratorio (PLC e Supervisione Sistemi) CAD Elettronica Totale delle ore di area settoriale Tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati Tecnologia CNC Automazione CAD/CAM Totale delle ore di area settoriale Stage per tutti NB: Il periodo di stage interrompe tutta la normale attività formativa. 15 IV° anno 1 2 2 2 4 1 12 4 7 2 4 17 3 4 4 6 17 200 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 9. POLITICA PER LA QUALITA’ DELL’ASSOCIAZIONE CNOS/FAP REGIONE LOMBARDIA SEDE DI SESTO SAN GIOVANNI La Direzione dell’Ente CNOS/FAP Regione Lombardia sede di Sesto San Giovanni dispone l’adozione di un sistema di gestione per la qualità conforme alla norma UNI EN ISO 9001:2008 per i servizi di formazione, di orientamento e per i servizi al lavoro e si impegna: - ad offrire agli utenti delle proprie attività il miglior servizio possibile soddisfacendone le richieste e aspettative, i requisiti cogenti e quelli della norma UNI EN ISO 9001: 2008; - a fornire a tutti gli utenti le giuste conoscenze e competenze per un facile inserimento scolastico/professionale; - a mantenere attivo il sistema ed a migliorarne continuamente l’efficacia per accrescere la qualità dei servizi forniti. - ad integrare, per quanto pertinente, i requisiti del sistema di gestione per la qualità con quelli del D.lgs.231/01 che prevede l’adozione di un modello di organizzazione, gestione e controllo ed il rispetto dei principi indicati nel codice etico. L’azione dell’Ente mira alla “promozione umana, cristiana e professionale della persona” ispirandosi al “Sistema Preventivo” di Don Bosco coerentemente con la Proposta Formativa della Federazione CNOS/FAP, volta alla vera realizzazione personale nella vita, alla Carta dei Valori Salesiani nella formazione professionale ed al Progetto Educativo del CNOS/FAP sede di Sesto San Giovanni. A tale fine, attraverso il Sistema di gestione per la qualità, la Direzione dell’Ente intende realizzare gli obiettivi strategici elencati nel seguito di questo documento. Accrescere il coinvolgimento e la soddisfazione degli allievi e degli utenti, delle famiglie, delle aziende, delle organizzazioni e delle istituzioni. I destinatari delle azioni formative, di orientamento e di accompagnamento e sostegno al lavoro, le famiglie e le parti interessate assumono un ruolo determinante per il nostro futuro. Per questo occorre ascoltare, interpretare e rispondere in riferimento alle aspettative professionali degli utenti, delle famiglie e degli altri attori, nel rispetto della nostra proposta formativa, creando strategie che siano stimolo allo sviluppo dei saperi, delle competenze e delle capacità personali in un clima di confronto e dialogo volto all’inserimento lavorativo. Accrescere la qualificazione, il coinvolgimento e la consapevolezza delle risorse umane. Poiché ciascuna risorsa umana è fondamentale per la realizzazione delle finalità dell’Ente e per la soddisfazione dei requisiti dei clienti e delle parti interessate, l’Ente si impegna a: - selezionare, formare e informare il personale secondo requisiti di competenza, condivisione e disponibilità; - coinvolgere ogni persona interna ed i collaboratori esterni per condividere le finalità progettuali, gli obiettivi di qualità e mettere a disposizione le proprie potenzialità e professionalità per lo sviluppo e il miglioramento; - comunicare l’importanza di soddisfare i requisiti del cliente. Accrescere la conoscenza della proposta formativa salesiana nei confronti delle risorse umane. Questo obiettivo viene perseguito organizzando momenti di formazione a livello locale e nazionale e mediante la diffusione della rivista “Rassegna CNOS”. Mantenere l’accreditamento regionale. A tale fine si impegna a recepire ed attuare i contenuti dei regolamenti vigenti della Regione Lombardia con particolare riferimento a tutti i requisiti formulati dalla stessa Regione ed al monitoraggio e rispetto continuo e sempre più preciso dei valori soglia dei requisiti aggiuntivi/precisazioni e degli indici misurabili di efficienza ed efficacia, di dotazione logistica, della situazione economico-finanziaria, di disponibilità di competenze professionali e di relazione con il territorio, nonché a mantenere attivo e migliorare nel tempo il modello di organizzazione, gestione e controllo dell’associazione. Migliorare le infrastrutture utilizzate nei servizi forniti. L’Ente si impegna a rendere disponibili e mantenere efficienti aule, laboratori, ambienti, officine, servizi logistici, tecnologie, strumenti ed attrezzature, comprese quelle destinate alla comunicazione con i clienti, al fine di garantire la migliore capacità di risposta possibile agli obiettivi e l’adeguatezza all’innovazione tecnologica. 16 PROGETTO EDUCATIVO e PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Migliorare continuamente i processi ed il sistema qualità. A tale fine l’Ente si impegna a: - definire, mantenere attive e migliorare costantemente le procedure e le prassi di gestione, autocontrollo, controllo, prevenzione e verifica/valutazione per tutte le attività rilevanti; - innovare i processi di orientamento, formazione ed accompagnamento sia in termini di modalità operative sia di attrezzature; - mantenere costante l’attenzione alle esigenze del territorio in cui opera; - formare continuamente e coinvolgere le risorse umane su tali obiettivi; - fornire le risorse necessarie. Innovare in modo costante il know-how. La qualità del know-how, fattore cruciale per il successo , viene perseguita mediante i seguenti impegni: - ricerca e sviluppo di innovazioni di processo e di prodotto investendo risorse adeguate a tale scopo; - partecipazione a progetti ed iniziative di valore innovativo al fine di reperire know-how. Il Manuale della qualità interpreta e traduce operativamente la politica della qualità dell’Ente, per cui tutte le risorse umane devono ritenersi impegnate a perseguire gli obiettivi indicati nel rispetto del medesimo manuale e della documentazione in quest’ultimo richiamata. Rev. 2 del 16/01/2012 Approvato dal Direttore/Rappresentante della Direzione per la qualità 17