U 1 ABBATTIMENTO ALBERI
Introduzione
U 1.1
Non basta essere in possesso di una motosega per essere in grado di tagliare il tronco degli alberi alla base. I lavori di abbattimento
devono essere svolti da personale con sufficienti conoscenze tecniche e con l'esperienza indispensabili per saper mettere in pratica,
caso per caso, le regole teoriche. Si verifica spesso che gli incidenti accadano per la mancata osservanza di regole di sicurezza, per
errori relativi alla loro messa in pratica o per carenze dell'organizzazione e nella conduzione dell'attività. E' fondamentale non
improvvisarsi boscaioli e contattare persone con notevole esperienza di lavori nei boschi. E’ poi necessario che il responsabile dei
lavori garantisca un’accurata garantisca un’accurata pianificazione della attività di pulizia delle zone interessate al taglio e dell’attività
di abbattimento valutando tutte le interferenze possibili in funzione del posizionamento degli alberi, della morfologia della zona, delle
altre attività che vi vengono svolte e del succes-sivo lavoro di sramatura ed esbosco. E' parimenti indispensabile garantire un accurato
coordinamento e sorveglianza dei lavori da parte dei preposti, nonché la sorveglianza della zona al fine di evitare l'accesso di persone
non addette al lavoro. Al termine o durante i lavori è necessario garantire un’accurata raccolta della legna.
ATTENZIONE
•
VALUTARE CORRETTAMENTE L’ALBERO DA ABBATTERE E L’AMBIENTE CIRCOSTANTE
•
SCEGLIERE IL METODO ADATTO PER ABBATTERE L’ALBERO
•
PREPARARE ED ORGANIZZARE AL MEGLIO SEQUENZE, TEMPI E MODALITA' DI LAVORO
•
UNA VOLTA ESAMINATO BENE L’ALBERO OCCORRE STABILIRE E PREPARARE LA VIA DI RITIRATA
•
UTILIZZARE ATTREZZATURE IDONEE, MEZZI DI PROTEZIONE PERSONALE EFFICACI
•
LAVORARE CON CURA, SENZA FRETTA, CERCANDO DI PREVEDERE GLI EFFETTI DELLE AZIONI INTRAPRESE
• INFORMARSI E METTERE IN PRATICA "IN MODO CRITICO" LE NOZIONI DI SICUREZZA
•
PRENDERE PRECISI ACCORDI CON I COLLEGHI DI LAVORO, ESSERE CHIARI COINCISI ED ASSICURARSI
CHE TUTTI ABBIANO CAPITO
•
NON LAVORARE MAI DA SOLI, DURANTE IL LAVORO SONO FREQUENTI LE SITUAZIONI IN CUI NON È
POSSIBILE FARE A MENO DI UN AIUTO E SOPRATTUTTO IN CASO DI INCIDENTE È NECESSARIO CHE
QUALCUNO POSSA PRESTARE I PRIMI SOCCORSI O, ALMENO CHIEDERE AIUTO
ATTENZIONE
ABBATTERE ALBERI SENZA UNA SOLIDA FORMAZIONE PROFESSIONALE, LE OPPORTUNE
ATTREZZATURE E PREPARAZIONE DEL LAVORO SIGNIFICA RISCHIARE LA VITA
La presente sezione è stata realizzata recependo i quaderni di prevenzione lavoro
“Abbattimento Alberi” realizzato a cura del gruppo di lavoro della Regione Piemonte - Sicurezza in Agricoltura e
“Pericolo d’infortunio e regole di sicurezza nell’abbattimento di alberi” realizzato a cura di SuvaPro
GLI INTERVENTI DI ABBATTIMENTO E TRAPIANTO DEGLI ALBERI DOVRANNO ESSERE SVOLTI IN ACCORDO CON IL
PERSONALE OPERATIVO ATM CHE PROVVEDERA’ ALLA DISATTIVAZIONE E ALLA MESSA A TERRA DELLA LINEA
AEREA DI CONTATTO; DANDONE APPOSITA COMUNICAZIONE SCRITTA ALLA SOCIETA’ APPALTATRICE.
L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI SARA’ COMUNICATA DA ATM CHE A SEGUITO DI OPPORTUNE VERIFICHE SULLA LINEA
AEREA DI CONTATTO PROVVEDERA’ ALLA RELATIVA ATTIVAZIONE.
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Il CSP si riserva a termini di legge la proprietà del documento. Senza regolare autorizzazione scritta, è vietato riprodurre anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Dalle analisi delle dinamiche infortunistiche durante l’abbattimento degli alberi gli ambiti a maggior rischio sono:
14 %
Lavoratore colpito dal fusto che si spacca longitudinalmente o che precipita
dopo il taglio
40 %
Dopo il taglio il lavoratore è colpito da ramo, chioma o pezzo di albero
scagliato all’indietro, parte della chioma, del fusto o del ramo che si rompe e
precipita o dallo scarto laterale o dal rinculo del fusto
19 %
Il collega di lavoro si trova nella zona di pericolo o di caduta ed è colpito
dall’albero
11 %
Il lavoratore o il collega di lavoro è colpito mentre si cerca di atterrare l’albero
rimasto impigliato
16 %
Altra dinamica o dinamica sconosciuta
ATTENZIONE
L’Impresa ha l’obbligo di richiedere al Comando di Polizia Municipale
le ordinanze temporanee di occupazione e/o deviazione parziale delle vie
in cui devono essere abbattute le piante
Le ordinanze rilasciate dovranno essere esposte in prossimità delle deviazioni.
ATTENZIONE
Durante l’abbattimento delle piante si consiglia all’impresa di richiedere
la presenza in cantiere di una pattuglia della Polizia Municipale
per la gestione e la deviazione temporanea del traffico veicolare
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Il CSP si riserva a termini di legge la proprietà del documento. Senza regolare autorizzazione scritta, è vietato riprodurre anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
DPI da Indossare
U 1.2
•
Il casco che protegge da cadute di piccoli rami
•
Le cuffie antirumore (in alternativa ai tappi per motivi di
praticità ed igiene) preferibili quelle solidali al casco
•
La mascherina o la reticella contro la proiezione di schegge
•
Una tuta da lavoro comoda, di colore vivace per essere visti
dai colleghi, con rinforzi antitaglio su addome e arti inferiori
•
Guanti da lavoro
•
Scarponcini o stivali con la suola ben scolpita ed il puntale
rinforzato.
ATTENZIONE
NON INDOSSARE ABITI, SCIARPE, CRAVATTE, CINTURE O MONILI
CHE POTREBBERO IMPIGLIARSI NELLA MOTOSEGA O NEL LEGNAME
Sono inoltre necessari
•
Materiale per i primi soccorsi ( pacchetto di medicazione )
•
Materiale per la segnalazione del pericolo o per lo sbarramento delle vie di accesso non direttamente controllabili
TAGLIO ALBERI
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Attrezzature Idonee al Lavoro da Svolgere
U 1.3
Pensate prima al materiale di cui avete bisogno, a seconda della situazione potreste aver bisogno dei seguenti attrezzi
•
Accetta con protezione per la lama
•
Roncola con gancio di sostegno
•
Motosega con accessori
•
Cunei o leva di abbattimento
•
Mazza
•
Scorzatoio
•
Giratronchi
•
Zappino
•
Paranco tir-for, funi, carrucole di rinvio, ganci, grilli, ecc.
•
Bidoni o contenitori con olio e benzina per la motosega.
In base alle valutazioni effettuate si tratta a questo punto di scegliere la tecnica di abbattimento più indicata e, quindi, di
definire la direzione di abbattimento, le modalità di esecuzione del taglio, l'eventuale messa in opera di sistemi di trattenuta o
guida dell'albero, l’individuazione della zona di abbattimento, della zona di pericolo e delle modalità di sorveglianza delle
zone stesse. Frequentemente si utilizza il metodo di abbattimento con taglio di direzione; tale sistema, però, non deve
essere adottato sempre e la valutazione va fatta caso per caso da persona esperta. A titolo di esempio se ne riportano le
modalità operative.
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Prima di Effettuare l’Abbattimento
U 1.4
Per poter eseguire in modo corretto il lavoro e mettere in opera le necessarie misure di sicurezza, prima di effettuare
l’abbattimento di ogni singola pianta, occorre valutarne le caratteristiche:
1.
Specie ( consistenza, difetti, facilità di rottura, ecc. )
2.
Altezza ( interferenze con eventuali ostacoli, ampiezza della zona di sicurezza )
3.
Diametro ( modalità di taglio )
4.
Andamento del tronco ( possibili rimbalzi e loro direzione, possibilità di rotola-mento )
5.
Inclinazione e baricentro ( direzione di caduta naturale )
6.
Sviluppo asimmetrico della chioma ( direzione di caduta naturale)
7.
Forma e biforcazioni di tronco e rami ( possibili rimbalzi
o rotolamenti, presenza di rami spezzati o che si possono
spezzare e loro prevedibile caduta )
8.
Stato di salute dell'albero, posizione delle radici,
andamento delle fibre e caratteristiche del legno alla
base del tronco ( taglio di contrafforti, incidenza
sull’esecuzione del taglio e sulla direzione d i caduta )
10.
L'ambiente circostante ed eventuali ostacoli ( spazio
di caduta, facilità di sramatura, rimbalzo, pendenza
del terreno )
11.
Rami che potrebbero restare impigliati in ostacoli
o alberi vicini ( direzione di caduta, rotture di rami )
12.
Forza e direzione del vento ( direzione di caduta )
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Abbattimento con Taglio di Direzione
U 1.5
Le modalità di taglio e quindi di abbattimento dell’albero dipendono dal diametro al calcio delle piante, dalla loro
inclinazione naturale, dal loro stato di salute e dall’eventuale presenza di ostacoli. Prima di iniziare qualsiasi operazione,
l’operatore deve sempre valutare la direzione di caduta della pianta e successivamente deve effettuare le seguenti
operazioni preliminari:
• pulire la pianta nella zona del colletto ( rimuovere sassi e terra );
• tagliare eventuali rami bassi che potrebbero ostacolare l’operazione;
• eliminare eventuali cespugli attorno alla pianta per un raggio di almeno 1 – 2 metri;
• individuare almeno due vie di fuga, libere da ostacoli e poste in direzione opposta a quella di caduta della pianta;
• valutare la zona di pericolo all’interno della quale, durante la caduta della pianta, non deve trovarsi alcuna persona
tranne l’operatore addetto all’abbatimento.
a - taglio direzionale ( tacca di direzione )
b - taglio abbattimento
c - cerniera
d - cuneo/leva di abbattimento, direzione caduta
SEQUENZA DELLE OPERAZIONI
1.
Effettuazione del taglio direzionale orizzontale e obliquo ( tacca di direzione )
2.
Inizio del taglio di abbattimento
3.
Prosecuzione del taglio di abbattimento
4.
Abbattimento dell'albero agendo su cuneo o leva, in direzione della toppa estratta, mediante rotazione del tronco
5.
attorno alla cerniera di abbattimento.
6.
Inserimento di cuneo o leva di abbattimento (per tenere aperto il taglio)
7.
Estrazione della tacca di direzione
8.
Eliminazione dei contrafforti.
APERTURA DELLA TACCA DI DIREZIONE
L’apertura della tacca di direzione è necessaria per determinare la direzione voluta della pianta, La tacca è realizzata con
due tagli, uno obliquo ed uno orizzontale; affinché l’apertura possa funzionare in modo efficace, i due tagli devono
incontrarsi perfettamente senza alcuna sovrapposizione, formando un angolo non inferiore a 40 – 45°.
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Durante l’Abbattimento
U 1.6
Situazione in cui l’albero sano con peso ripartito in modo omogeneo è inclinato nella direzione di
caduta prevista
Per impedire che i colleghi di lavoro o estranei siano colpiti dall’albero nella zona di caduta o di pericolo, durante il lavoro
di abbattimento l'addetto alla motosega o il preposto devono far rispettare le seguenti misure di sicurezza:
• Nessuno deve essere presente nella zona di abbattimento
prima di operare il taglio dell’albero ( lasciare un’area
libera di 45° per parte rispetto alla presumibile direzione di caduta dell'albero ed estesa per due volte l'altezza dello
stesso al fine di evitare di essere colpiti dall'albero o da rami proiettati nell'urto con il terreno )
• Nella zona di pericolo
( zona circolare attorno all'albero avente raggio pari all'altezza dell'albero stesso ) è
ammessa solo la presenza di lavoratori addetti al taglio della pianta stessa ( operatore alla motosega ) o di altri la cui
presenza sia indispensabile all'operazione
• Tutti gli addetti che lavorano nelle vicinanze ( zona di abbattimento
e zona di pericolo
) al momento
dell’abbattimento devono essere avvisati ( a voce ), devono sospendere i lavori cui erano intenti e devono prestare
attenzione all'operazione in corso ed ai pericoli che possono derivarne.
• Quando la pendenza naturale dell'albero non coincide con la direzione di caduta prescelta ampliare opportunamente la
zona di caduta in relazione alla direzione in cui pende l'albero.
• Chi si occupa dell'abbattimento, l’operatore alla motosega o un preposto, deve sorvegliare sia la zona di abbattimento
sia quella di pericolo ed avvertire tempestivamente i colleghi di lavoro.
• Gli estranei vanno allontanati dai luoghi di lavoro.
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Il CSP si riserva a termini di legge la proprietà del documento. Senza regolare autorizzazione scritta, è vietato riprodurre anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Situazione in cui l’albero sano con peso ripartito in modo omogeneo e con inclinazione che diverge
lateralmente dalla direzione di caduta prevista
Estensione della zona di abbattimento in funzione della pendenza dell'albero
• Allontanare le persone che si trovano nella zona di abbattimento
prima di iniziare i lavori.
• Avvertire le persone che si trovano nella zona di pericolo
prima di eseguire il taglio d'abbattimento: questi
devono interrompere la propria attività ed osservare l'albero finché lo stesso non abbia terminato l’assestamento a terra.
•
Chi si occupa dell'abbattimento, l’operatore alla motosega o un preposto, deve sorvegliare sia la zona di abbattimento
sia quella di pericolo ed avvertire tempestivamente i colleghi di lavoro.
•
I lavoratori nella zona di pericolo
devono interrompere i lavori, prima che venga eseguito il taglio di
abbattimento, a badare ai pericoli che possono derivare dall’operazione di taglio. I lavoratori possono riprendere a
lavorare solo una volta cessato il pericolo.
• Gli estranei vanno allontanati dai luoghi di lavoro.
Situazione in cui l’albero sano con peso ripartito in modo omogeneo e con inclinazione opposta alla
direzione di caduta prevista
Estensione totale della zona di abbattimento dell'albero
•
Le persone che non collaborano ai lavori devono essere allontanate; la zona di abbattimento coincide con la zona di
pericolo
•
Chi si occupa dell'abbattimento, l’operatore alla motosega o un preposto, deve sorvegliare sia la zona di abbattimento
sia quella di pericolo ed avvertire tempestivamente i colleghi di lavoro.
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Esempi di Situazioni di Pericolo e Relative Regole di Sicurezza
U 1.7
Scivolamento e caduta dell'addetto alla motosega
Pulire il terreno attorno al tronco, usare scarponi
antiscivolo,
lavorare
con
calma
e
prudenza,
eventualmente usare la cintura di sicurezza.
Caduta di rami prima o durante l'abbattimento
Controllare l'albero e la chioma, durante il lavoro usare il
casco.
Proiezione di rami durante la caduta dell'albero
Non appena l'albero tende ad inclinarsi ritirarsi verso un
punto sicuro scelto in precedenza tenendo d'occhio la
chioma. Usare il casco e la visiera.
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Caduta di rami impigliatisi fra loro
Controllare accuratamente gli alberi vicini, predisporre
opportunamente la via di fuga e percorrerla tenendo
d'occhio la chioma. Atterrare i rami, le parti della chioma
o del fusto rimasti impigliati, lanciando un sacco.
Atterrare l’albero che ha rami impigliati con l’aiuto di un
apposito mezzo di trazione invece di tagliarlo con la
motosega. Usare casco e visiera.
Rimbalzo laterale dell'albero in caduta
Valutare i possibili movimenti dell'albero tagliato e
ritirarsi verso un posto sicuro scelto in precedenza.
Rimbalzo all'indietro dell'albero abbattuto
Valutare i possibili rimbalzi all'indietro e la presenza di
rami che possano agire da "molla", predisporre via di
ritirata in luogo sicuro.
Spaccatura del tronco nella direzione delle fibre con
rottura e caduta dello spezzone superiore
Controllare lo stato del tronco, usare serratronchi o
metodo di taglio idoneo (di punta, tacca maggiorata,
ecc.)
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Il CSP si riserva a termini di legge la proprietà del documento. Senza regolare autorizzazione scritta, è vietato riprodurre anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Spaccatura longitudinale del tronco durante il taglio
senza il distacco dello spezzone
Controllare lo stato del tronco ed utilizzare serratronchi
o metodi di taglio appositi. Il motoseghista deve
impedire di essere colpito, durante l’operazione di taglio
del tronco che si fende o dal precipitare di una parte del
fusto
Scivolamento o rotolamento di tronchi o sassi su
pendio
Prima di iniziare il taglio valutare i pericoli, sbarrare la
zona di lavoro e porsi al sicuro appena l'albero tende ad
inclinarsi.
Investimenti in zona di pericolo
Gli estranei non devono trovarsi nella zona di lavoro,
bisogna chiudere strade e sentieri; gli addetti che vi
operano devono essere avvisati dell'abbattimento e
prestarvi attenzione.
Caduta di alberi a catena
Valutare preventivamente tale possibilità, ampliare la
zona di abbattimento anche in relazione agli altri alberi.
Le persone estranee non devono essere presenti nella
zona dei lavori, strade e sentieri devono essere sbarrati,
la zona deve essere segnalata opportunamente. Gli
addetti devono prestare attenzione all’albero in
abbattimento.
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Il CSP si riserva a termini di legge la proprietà del documento. Senza regolare autorizzazione scritta, è vietato riprodurre anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Investimento di persone che si trovano in zona di
abbattimento o che vengono colpite da rami
proiettati
Sgomberare la zona di abbattimento, eventuali tenditori
o paranchi vanno sistemati a distanza di sicurezza in
modo da poter essere azionati senza rischi.
Albero rimasto appoggiato o trattenuto dalla chioma
di alberi vicini
Valutare preventivamente tale possibilità e scegliere
un’opportuna direzione di caduta; ove il fatto si
verificasse valutare attentamente e con calma la
situazione, eventualmente ricorrere a mezzi di trazione
azionabili a distanza da lontano; è sconsigliabile tagliare
l'albero di ostacolo per l'imprevedibilità delle varie
direzioni di caduta. Non abbattere mai l’albero
d’appoggio. Non abbattere altri alberi su quelli impigliati
o trattenuti. Considerare costante il pericolo di caduta di
entrambi gli alberi, anche in direzioni imprevedibili. Dopo
l'abbattimento di un albero controllare eventuali danni
provocati ad altre piante, se vi sono parziali rotture di
rami, parziali sradicamenti o inclinazioni permanenti,
abbattere anche queste. Usare mezzi personali di
protezione (casco, visiera).
Rovesciamento di alberi anche quando non è in
corso l'abbattimento o caduta di rami spezzati da
abbattimenti precedenti
Controllare preventivamente lo stato e la stabilità degli
alberi in piedi, nonché la presenza di eventuali rami
spezzati
Sezione U - Pagina 12 di 27
Il CSP si riserva a termini di legge la proprietà del documento. Senza regolare autorizzazione scritta, è vietato riprodurre anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Sramatura
U 1.8
Una volta abbattuto l’albero, potete procedere alla sramatura. Si tratta di un’operazione rischiosa perché è facile che si verifichino
contraccolpi. Tenete sempre sotto controllo la punta della lama, in modo da non toccare rami nascosti con il settore di contraccolpo.
Come sempre, prestate attenzione ad afferrare l’impugnatura con il pollice sinistro e date pieno gas prima di infilare la motosega.
Ancora una volta, pianificate l’abbattimento e prevedete qualsiasi evenienza.
ALTEZZA E POSIZIONE DI LAVORO CORRETTE
Durante la sramatura, restate alla sinistra del tronco. La posizione di partenza è gambe aperte, schiena diritta e motosega sul terreno. Se
l’albero poggia sul ceppo, sulla chioma oppure su una pietra, si trova a un’altezza di lavoro corretta, quindi potete assumere una
posizione comoda e sicura. Lavorate dal basso, dalle radici verso l’alto. Ricordate sempre di mantenere il tronco come protezione fra
voi stessi e la motosega quando vi spostate lungo l’albero.
SRAMATURA DI LATIFOGLIE
•
I rami sul lato del tronco si segano dall’alto con catena tirante. Fate poggiare il corpo della motosega sul tronco e girate la lama
come se si facesse leva sul ramo.
•
I rami che sporgono dal lato superiore del tronco si segano con la motosega su un lato, con catena tirante oppure spingente. Date gas
con il pollice.
•
Può essere necessario segare i rami grossi in tensione sul terreno dal basso e con catena spingente per non restare impigliati con la
motosega. Praticate innanzitutto un piccolo taglio sul lato superiore, in modo che il ramo non ceda. Prestate attenzione affinché il
ramo non cada verso di voi quando viene segato completamente.
•
I rami veramente molto grossi o con tante frasche si segano preferibilmente in modo graduale in ceppi di dimensioni facili da
gestire. Praticate innanzitutto un piccolo taglio da sotto, quindi segate il ceppo dall’alto.
SRAMATURA DI AGHIFOGLIE
•
Le aghifoglie presentano spesso rami più sottili e più numerosi delle latifoglie, quindi possono essere sramate operando
alternativamente con catena tirante e spingente. Fate scorrere la motosega lungo il tronco per non sovraccaricare braccia e schiena.
Quando si srama con catena spingente sul lato in cui ci si trova si può sostenere la motosega con la gamba sinistra. Ricordatevi di
tenere sempre la motosega sull’altro lato del tronco quando spostate i piedi.
SRAMATURA DEL LATO INFERIORE DEL TRONCO
•
Una volta completata la sramatura del lato superiore, voltate il tronco e sramate il lato inferiore. Cercate di far rotolare l’albero su
una pietra, un ceppo o simile, onde ottenere un’altezza di lavoro corretta.
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
SRAMATURA METODO A OSCILLAZIONE
SRAMATURA METODO A LEVA
Sezione U - Pagina 14 di 27
Il CSP si riserva a termini di legge la proprietà del documento. Senza regolare autorizzazione scritta, è vietato riprodurre anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Depezzatura
U 1.9
La depezzatura consiste nel dividere in pezzi i fusti o i rami ( toppi da sega, tondelli, tronchetti ecc. ), con un taglio
perpendicolare al loro asse. Questa operazione è eseguita in modi diversi secondo le tensioni che si creano all’interno del
tronco in rapporto alle dimensioni del tronco e di come esso poggia sul terreno. La depezzatura è opportuna al fine di
facilitarne il trasporto. Nel corso delle operazione si raccomanda di :
•
valutare preventivamente i pericoli dovuti al distacco del pezzo tagliato ed alla stabilita della parte rimanente
•
decidere le modalità di taglio in funzione della presenza di parti di legno sottoposte a trazione ed altre a
compressione
•
eseguire il taglio rimanendo in una zona sicura e controllando che nessuno si trovi in posizione di pericolo
•
utilizzare i mezzi di protezione personale
Quando il diametro del tronco è superiore alla larghezza della barra della motosega, dopo aver effettuato il taglio nella
parte compressa, è conveniente praticare un taglio di riduzione sul lato opposto a quello in cui si trova l’operatore, agendo
con la motosega azionata in verticale dopodiché, inclinando la motosega, si completa il taglio nella parte in trazione. Per
deprezzare piccoli quantitativi di legna deve essere utilizzato un cavalletto o capra.
METODI DI DEPEZZATURA
Durante le operazioni di depezzatura e
ramatura porre particolare attenzione al
pericolo di rimbalzo della motosega. Il
rimbalzo può causare ferite e pericoli mortali.
Nel rimbalzo ( kick-back ) la motosega può
venire scagliata di colpo e senza controllo in
alto verso l’operatore.
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Abbattimento di Alberi con Mezzi Meccanici
U 1.10
Per l’abbattimento di alberi con il processore si devono osservare le stesse regole di sicurezza e comportamentali che si
applicano per l’abbattimento con la motosega. Occorre attenersi alle regole di sicurezza e rispettare i limiti d’impiego del
processore indicati dal fabbricante sulle istruzioni d’uso.
Tenendo conto dei pericoli supplementari dovuti all’impiego del processore:
• occorre evitare le zone di pericolo della gru, in particolare nel raggio di azione del braccio/parti meccaniche non fissati
all’albero non devono trovarsi persone;
• nessuno si deve trovare nel raggio della sega ( attenzione: rottura catena !! )
Va garantita la comunicazione tra tutti gli attori ( macchinista, motoseghista, altri operai ). Dedicare la massima attenzione
alla tutela di estranei durante l’abbattimento di alberi con mezzi meccanici. Il motivo è dovuto alle condizioni particolari:
rapidità dei lavori, movimentazione delle macchine, estranei che si fermano a guardare perché incuriositi dai lavori. Per
questi interventi vengono utilizzate macchine che hanno una testa abbattitrice ( feller ) abbinata ad una testa allestitrice (
processore ), cioè una macchina in grado di abbattere, sramare e sezionare le piante. I modelli odierni sono tutti “a presa
unica”, con funzione di abbattimento e allestimento integrate in un solo attrezzo montato all’estremità di braccio idraulico,
con una struttura portante, semplice o doppia, che sostiene la sega idraulica a catena, i coltelli sramatori. In questi modelli
la pianta abbattuta viene trascinata da un sistema a rulli o cingoli, all’interno della struttura e spinta verso i coltelli, viene
sramata e sezionata secondo la lunghezza programmata. Le teste più piccole sono quelle capaci di lavorare diametri
massimi di 35 cm., le più grandi sono quelle capaci di lavorare diametri massimi di 65 cm..
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Il CSP si riserva a termini di legge la proprietà del documento. Senza regolare autorizzazione scritta, è vietato riprodurre anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Il motoseghista si deve avvicinare all’albero solo dopo che la macchina con il processore è fissata all’albero e l’operatore
gli ha ordinato di avvicinarsi all’albero.
Comunicazione
U 1.11
Durante l’abbattimento di alberi va garantita la comunicazione tra tutti gli attori coinvolti:
•
stabilire segnali che non si possano fraintendere;
•
fare ricorso a mezzi tecnici ( radiotrasmittenti );
•
mantenere il contatto visivo.
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Riferimenti Legislativi
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U 1.12
D.P.R. n° 547/55 del 27/4/55
Norme tecniche relative a Motoseghe a catena portatili
I.N.S.A.I. ( Ch ) Pericoli di infortuni e regole di sicurezza durante l’abbattimento di alberi
I.N.S.A.I. ( Ch ) Il boscaiolo come attività accessoria
I.N.S.A.I. ( Ch ) Schede "Sicurezza nei lavori forestali"
D.P.R. 27/4/55 n° 547
D. Lgs. n° 14/12/06 n° 195
D.P.R. n° 459 del 24/7/96
Direttiva 89/392/CEE
UNI 9456
Norme EN 292 Parte 1 e 2
EN 294
EN 608
ISO/DIS R.I I.M.A. n° 94/14
prEN 1553
D.P.R. n° 224/88
D.Lgs. n° 626/94
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U 2 USO DELLA MOTOSEGA
La Motosega
U 2.1
La motosega è una macchina destinata al taglio della legna, considerata tra le più pericolose utilizzata nel settore agricolo
e nelle attività forestali. Il suo impiego, nello specifico è previsto per il taglio del legno generalmente in direzione
perpendicolare alle fibre per abbattimento di alberi, ma anche per operazioni di ramatura, taglio di rami, depezzatura per
legna da ardere, potatura, ecc. La motosega è essenzialmente una macchina portatile azionata da un motore a scoppio di
piccola cilindrata o motore elettrico che trasmette il moto ad una catena dentata di taglio montata su di una barra
portalama attraverso una frizione centrifuga. Tenuto presente che non è, comunque, possibile eliminare mediante
interventi tecnici tutti i rischi é necessario che ai rischi residui si faccia fronte mediante idonei comportamenti che devono
essere esattamente individuati e dettagliatamente specificati nel libretto di istruzioni. Si ritiene che detti rischi debbano
poi essere ulteriormente evidenziati e che le relative misure comportamentali debbano essere richiamate da appositi avvisi
posti sulla motosega. La motosega deve essere dotata di:
• n. 2 impugnature solide, una per ogni mano, ricoperte di materiale antivibrante
• dispositivo paramani che consenta, in caso di pericolo, ( contraccolpo ) mendiante il suo azionamento, di bloccare la
catena di taglio
• perno fermacatena che trattenga la stessa in caso di rottura
• arpioni per poter fare leva con la macchina sul tronco
• scarico - trucioli verso il basso e copribarra
• acceleratore con ritorno automatico così che, in caso di rilascio, si arresti la catena
• stacco automatico della frizione e non consentire la trasmissione alla catena quando la motosega è al minimo
• interruttore di massa per arresto d’emergenza
• il tappo del serbatoio deve avere un dispositivo di trattenuta
• scarico gas protetto da griglie contro le scottature e deve essere orientato lontano dall’operatore
Utilizzare in modo idoneo la motosega che avrete scelto preferendo quelle dotate di idonei dispositivi di sicurezza e
durante l'uso della motosega tenere tutti alla distanza di sicurezza.
I Rischi Durante l’Utilizzo della Motosega
U 2.2
LESIONI DIRETTE
•
Contatto accidentale con la catena tagliente
Possono avvenire durante le operazioni di messa in opera (montaggio catena e fissaggio alla barra, controllo
tensionamento).
•
Lacerazione o amputazione di arti
Avviene specialmente per gli arti inferiori, per la possibile caduta dell’attrezzo in direzione delle gambe
dell’operatore, alla fine del taglio. Può essere anche provocata dal rimbalzo della motosega durante l’uso, per
utilizzo non corretto o impugnatura non adeguata.
•
Scivolamento e caduta e possibile taglio con la catena
Può avvenire in conseguenza a caduta di parti morte della pianta (cimaie, rami), durante gli spostamenti con la
motosega in moto.
•
Lesioni per contatto durante la fase di avvio
Indossare le protezioni individuali, togliere la protezione della catena e controllarne la tensione, la posizione di
avvio corretta è a terra con freno catena azionato.
•
Proiezione di materiale
E’ una peculiarità della motosega quella di proiettare materiale, schegge di legno, sassi, terra, chiodi o ferri presenti
nel legno, ecc. Il materiale può essere proiettato durante l’uso contro il viso, corpo o in direzione di altri operatori
vicini. Può verificarsi anche la rottura della catena con conseguente proiezione della stessa contro l’operatore o altri
presenti nelle vicinanze.
•
Ustioni per contatto con parti surriscaldate
Protezione dello scarico con dispositivi presenti sull’attrezzo.
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Altri rischi
•
contatto con benzina e olio e inspirazione di vapori di benzina
•
incendio della benzina fuoriuscita dal serbatoio
LESIONI INDIRETTE
•
caduta incontrollata dell’albero
•
presenza di zone cariate nel fusto
•
possibilità di cadute di linee elettriche nella fase di abbattimento di alberi da alto fusto
•
rimbalzo all’indietro dell’albero abbattuto
•
investimento di persone da alberi tagliati in caduta nella zona di pericolo
•
caduta in fase di fuga o di allontanamento dall’albero
•
contatto traumatico con rami secchi presenti sul fusto
•
rimbalzo incontrollato della pianta o dei rami in caduta
•
caduta dell’albero in direzione non desiderata o dovuta al vento
•
contatto traumatico con parti del fusto in seguito a scosciatura; dalla caduta o rottura dell’albero inclinato,
interessato da anomalie nella resistenza meccanica del legno
•
contatto traumatico con rami in tensione improvvisamente liberati oppure tronchi o porzioni di fusto a seguito di
depezzatura
•
durante il lavoro ci si trova spesso all’interno di boschi dove è possibile essere esposti alle zecche, vettrici di
numerose malattie (rischio biologico) per le quali esiste una letteratura consolidata per l’adozione di una corretta
profilassi
•
impiego di dispositivi di trazione
L’operatore che utilizza la motosega è esposto anche a rischio rumore e vibrazioni che, oltre a comportare le varie
patologie come conseguenze dirette, provocano (se il tempo di esposizione è prolungato e non si rispettano le pause)
calo di concentrazione. Nell’utilizzo della motosega infatti è estremamente importante che l’operatore, oltre che ad
essere addestrato, si trovi nelle migliori condizioni fisiche e di prontezza di riflessi.
Si possono poi riscontrare diversi tipi di patologie:
•
da posture per uso prolungato della macchina in posizioni particolari
•
da posture incongrue durante l’utilizzo della macchina
•
da emissione gassose da parte del motore a scoppio
•
da contatto con polveri che per inalazione o contatto diretto provocano patologie infiammatorie
•
da rumore derivanti dal motore e dallo scorrimento della catena sulla barra e nel legno
•
da vibrazioni provenienti dal dispositivo di taglio e dal motore della motosega
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Comportamento Corretto per l’Utilizzo della Motosega
U 2.3
• Leggere ed osservare attentamente quanto indicato sul libretto d'uso e di manutenzione fornito dal costruttore ed
effettuare l’or-dinaria manutenzione. Particolare atten-zione per operazioni di messa in opera (montaggio catena e
fissaggio alla barra, controllo e tensionamento);
• Lubrificare ed ingrassare la catena di taglio e le trasmissioni rispettando i tempi previsti dai programmi di
manutenzione;
• Prestare attenzione – stare lontani dalle superfici calde – motore, collettore di scarico dei gas;
• Prestare attenzione alle trasmissioni e manovellismi in movimento – pericolo di contatto e schiacciamento
Inoltre:
• prima di iniziare il lavoro controllare il terreno e le sue condizioni per determinare i punti pericolosi e le più opportune
modalità di lavoro e utilizzare con prudenza la macchina soprattutto in terreni sconnessi, in pendenza;
• utilizzare dispositivi di protezione della macchina a riposo (coprilama, blocco catena);
• rispettare le pause e i turni di lavoro, l’utilizzo e l’esposizione prolungata a rumore e vibrazioni determina pericolosi
cali di concentrazione. Nell’utilizzo della motosega, è estremamente importante che l’operatore, oltre ad essere
addestrato, si trovi nelle migliori condizioni fisiche e di prontezza di riflessi;
• adottare provvedimenti atti ad impedirne o ridurre, per quanto possibile, lo sviluppo e la diffusione di gas o fumi di
scarico;
• orientare i gas di scarico lontani dall’operatore;
• ridurre il tempo di esposizione;
• assicurarsi che vi siano condizioni di sufficiente aerazione nei luoghi chiusi (es. serre, magazzini);
• conservare il carburante in appositi recipienti in quanto la benzina è altamente infiammabile;
• dotare il cantiere con estintori;
• avere una sorveglianza sanitaria;
• impiegare la segnaletica di sicurezza;
• adottare misure organizzative quali l’alternare il lavoro con la motosega ad altri meno rumorosi o che producono
meno vibrazioni;
• rispettare le distanze di sicurezza
Comportamenti da Evitare Assolutamente
U 2.4
I lavoratori durante l’utilizzo della motosega devono evitare:
• di esporsi a posizioni instabili (operare con imbracature se si è in quota prima di effettuare il taglio);
• di usare la lama di punta: lavorare sempre con la parte della lama prossima al motore;
• di utilizzare la macchina con una sola mano!! Usare sempre entrambe le mani;
• di fumare durante il rifornimento e l’utilizzo della macchina – fare riforni-mento solo all’aperto;
• di consentire a persone di rimanere nelle vicinanze dell’area di lavoro della moto-sega (pericolo di proiezione di
materiale).
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Inoltre devono evitare:
• di avviare la motosega senza appoggiarla a terra;
• di usare la motosega al di sopra delle spalle;
• di toccare con la lama, durante il taglio, chiodi, parti di ferro, pietre;
• di usare la motosega quando si è sopra ad una scala;
• di lasciare avvicinare persone o animali
Manutenzione della Motosega
U 2.5
• Durante la pulizia e la manutenzione è necessario munirsi di appositi dispositivi di protezione individuale, in
particolare di guanti;
• Non eseguire interventi di manutenzione con
motore caldo;
• L’utensile di taglio deve essere lubrificato
automaticamente. Se viene fornito in aggiunta un
oliatore manuale, esso deve essere posizionato in
modo da poter essere azionato tenendo la
motosega nella normale posizione di lavoro;
• Le motoseghe devono essere fornite con dispositivi
di regolazione che consentano di regolare la
tensione della catena in base alle indicazioni
riportate nel manuale d’uso e manutenzione.
• Tenere pulita la scanalatura della barra e il foro di
lubrificazione;
• Controllare che le guide della barra non abbiano sbavature e, se necessario, eliminarle con una lima piatta;
• Al fine di una corretta manutenzione è importante familiarizzazione con le pratiche di pulizia, regolazione e affilature
della catena;
• Pulire giornalmente la catena e controllare se vi sono maglie incrinate o pernetti difettosi;
• Sostituire i componenti danneggiati o consumati, adattandoli a quelli restanti nella forma e nel grado di usura;
• In particolare per l’affilatura è necessario utilizzare un tondino di diametro adatto e rispettare il più possibile l’angolo
originale di affilatura
Affilatura delle maglie di taglio
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Annotazioni Tecniche
U 2.6
La robustezza e l’idoneità dei materiali è definita dal D.P.R. n° 547/55 Art. n° 374 comma 2. Le motoseghe devono essere
provviste di:
1 - TARGHETTA DI IDENTIFICAZIONE
Direttiva Macchine 89/392/CEE e D.P.R. n° 459 del 24/7/96, punto 1.7.3 allegato 1
Ogni macchina deve recare, in modo leggibile e indelebile, almeno le seguenti indicazioni:
• nome del fabbricante e suo indirizzo
• marcatura CE
• designazione della serie o del tipo
• numero di matricola
• anno di costruzione.
2 - MANUALI DI USO E MANUTENZIONE
• D.P.R. n° 547/55 Art. n° 374
• Direttiva Macchine 89/392/CEE e D.P.R. n° 459 del 24/7/96, punto 1.7.4 allegato 1
• D. Lgs. n° 626/94 Art. 36, comma 6
Ogni macchina deve essere accompagnata da un’istruzione per l’uso che fornisca, almeno, le seguenti informazioni:
• riepilogo delle indicazioni previste per la marcatura, escluso il numero di serie, eventualmente completate dalle
indicazioni atte a facilitare la manutenzione (ad esempio: indirizzo dell’importatore, dei riparatori, ecc.);
• le condizioni di utilizzazione previste;
• il/o i posti di lavoro che possono essere occupati dagli operatori;
• le istruzioni per eseguire senza alcun rischio:
o la messa in funzione;
o l’utilizzo;
o il trasporto, indicando la massa della macchina e dei suoi vari elementi allorché devono essere regolarmente
trasportati separatamente
o l’installazione;
o il montaggio e lo smontaggio;
o la regolazione;
o la manutenzione e la riparazione;
• se necessario, istruzioni per l’addestramento;
• se necessario, le caratteristiche essenziali degli utensili che possono essere montati sulla macchina;
La simbologia di comandi e la cartellonistica di sicurezza devono rispettare quanto previsto dalle norme:
o prEN ISO 3767/1-5 (comandi-simbologia)
o ISO 11684 (cartellonistica)
o D. Lgs. n° 493 del 14/8/96 (cartellonistica)
Si ritiene che il costruttore debba porre particolare attenzione nella scelta dei dispositivi di sicurezza utilizzati, inoltre deve
adottare componentistica conforme ai:
o prEN 608 -motosega
o Norme CEI - componentistica elettrica
o Direttiva 89/336/CEE - Direttiva compatibilità elettromagnetica.
Deve infine progettare e costruire le proprie macchine mantenendo il livello minimo possibile di emissione di rumore e
vibrazioni. In riferimento al tipo di lavorazione si devono usare i dispositivi di protezione individuali conformi al D. Lgs.
n° 475/92.
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U 3 IL TRAPIANTO DI ALBERI
Nella realizzazione di nuove opere di viabilità o per esigenze urbanistiche, sempre più spesso le amministrazioni
pubbliche, le ditte costruttrici o quant’altro, si trovano nella necessità di distruggere del verde esistente adulto, in molti
casi di pregiata essenza. E’ noto che la natura ha i suoi tempi, occorrono quindi decine di anni per ottenere una pianta
adulta, quando invece per distruggerla bastano pochi istanti. La salvaguardia e il recupero delle essenze vegetali esistenti
è una necessità, un vero e proprio dovere civico e morale nei confronti delle nostre città che quotidianamente perdono un
pezzetto di verde per riempirsi di grigio. Utilizzando speciali macchine, imprese specializzate sono in grado di spostare
alberi con zolle che partono da 1,2 metri ed arrivano addirittura a 3 metri di diametro. La tecnologia permette lo
spostamento di grandi alberi senza particolari tempi di preparazione, in tempi ridottissimi e, con risultati di attecchimento
assicurati. Ormai da più di vent’anni di esperienza viene garantita infatti l’efficacia e la concretezza di questa
metodologia di trapianto, da non sottovalutare, anche economicamente.
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Le Fasi del Trapianto di Alberi
U 3.1
Le fasi necessarie al trapianto di alberi sono:
• asportazione, se presente, dello strato superficiale di asfalto per un diametro attorno al tronco di almeno 3,00 m;p
o
• bonifica dell’area, quando necessario, da tutte le strutture in superficie ( cordoni in cemento in vicinanza delle piante,
pali, paletti, recinzioni, chioschi, armadietti, ecc. ) o nell’immediato sottosuolo ( plinti o basamenti dei manufatti su
cintati ) posti in vicinanza delle piante che possano creare intralcio al loro recupero o alle manovre dei mezzi;gl
o
• bisognerà sincerarsi che siano state individuare con precisione, e ancor meglio, quando possibile, fatto disattivare, tutti
i servizi nel sottosuolo ( gas, luce, acqua, telefono, ecc. ) in quanto le vanghe della trapiantatrice scendono nel terreno
alla cieca con una pressione di 18 ton.;:
ola
• in caso di siccità prolungata, una volta eliminato l’eventuale asfalto, per favorire la compattezza del terreno, è
necessario si esegua una abbondante bagnatura della zolla sottochioma nei giorni precedenti l’intervento;
• nella norma, specie se il luogo di destinazione è vicino, non si devono operare grandi asportazioni di chioma, tuttavia,
soprattutto per evitare complicazioni durante il percorso su vie urbane, è consigliato provvede ad un alleggerimento
della chioma con riduzione del numero di rami e ad un accorciamento degli stessi;
ola
• i lavoratori devono procedere all'estirpo della pianta dopo aver provveduto, se necessario, a fasciarne il tronco con
delle fasce di juta che proteggono la stessa da eventuali ferite e, su piante a corteccia scura, nei casi in cui ve ne sia
bisogno, servono a proteggere la stessa dagli eventuali danni provocati dall'esposizione solare;
ola
• la pianta viene estirpata con una zolla di 2,50 m per 1,40 m di profondità ( addirittura di 3,00 m per 1,50 m ), quindi il
braccio meccanico che governa le vanghe, corica sulla macchina la pianta con chioma e tronco che sporgono sul retro
e la trasporta anche per lunghi tragitti ( ciò è reso possibile dalle grandi dimensioni della zolla ) fino alla nuova sede
ove sono state formate le buche per l’impianto;
ola
• utilizzando una piccola trapiantatrice, ideale nei casi di piante di dimensioni inferiori ( zolla da 1,30 m. ), il recupero
delle piante è realizzato, invece, con due diverse tipologie di intervento:
ola
o
quando si effettuano dei trapianti con piccoli spostamenti, all’interno di giardini, parchi o quant’altro, la
trapiantatrice opera trapiantando direttamente la pianta nella sua nuova sede;
o
se invece ci si trova a dover effettuare grossi spostamenti si deve utilizzare una tecnologia "mista" ossia: la
trapiantatrice, o una gru, preparano la buca per il nuovo insediamento. La trapiantatrice esegue quindi l’espianto.
Il carico, il trasporto e lo scarico della pianta vengono quindi affrontati con mezzi tradizionali, autocarro con gru
o trattore con carro ( durante il tragitto viene posizionata una rete protettiva alla zolla per evitare il rischio di
eventuali danneggiamenti ). L’essenza vegetativa viene poi messa a dimora utilizzando gru;
ola
ola
• i lavoratori specializzati devono eseguire quindi l’eventuale posizionatura dei pali tutori ( secondo le dimensioni della
pianta ), lo spargimento di fertilizzante specifico, la formazione della buca di convoglio compresa l’eventuale
pacciamatura con aggiunta di torba al terreno di riempimento, la sigillatura della zolla e la bagnatura di primo
impianto;
ola
• si precisa, sulla base dell’esperienza, che, per il completo attecchimento e la perfetta riuscita dei lavori ad ogni
trapianto devono far seguito, per almeno 24 mesi meglio se 36, gli interventi sotto elencati:
ola
o
bagnatura eseguita da aprile ed ottobre con cadenza variabile a seconda delle stagioni e le necessità delle piante
con quantità non inferiori a l. 100/cd per ogni intervento;
o
estirpo delle erbe infestanti con ripristino dei bordi della buca di convoglio e reintegro di terriccio per saturare
eventuali fessure apertesi all’interno della buca di convoglio stessa;
o
controllo e ripristino pali tutori che comprende l’intervento di disancoraggio da effettuarsi dopo circa 18 – 20
mesi dal trapianto ( rimozione dei picchetti e pali tutori, rimozione della fasciatura, sistemazione del terreno alla
base della pianta con eliminazione della buca di convoglio ).
ola
ola
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
ATTENZIONE
L’Impresa ha l’obbligo di richiedere al Comando di Polizia Municipale
le ordinanze temporanee di occupazione e/o deviazione parziale delle vie
in cui devono essere prima asportate e poi riposizionate le piante
Le ordinanze rilasciate dovranno essere esposte in prossimità delle deviazioni.
ATTENZIONE
Durante il trapianto delle piante si consiglia all’impresa di richiedere
la presenza in cantiere di una pattuglia della Polizia Municipale
per la gestione e la deviazione temporanea del traffico veicolare
ATTENZIONE
Le trapiantatrici quando sono a pieno carico, per dimensioni appartengono
alla categoria dei trasporti eccezionali, si consiglia all’impresa di richiedere
la scorta di una pattuglia della Polizia Municipale
specie nell’attraversamento delle eventuali vie cittadine
ola
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compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
Sezione U - Pagina 27 di 27
Il CSP si riserva a termini di legge la proprietà del documento. Senza regolare autorizzazione scritta, è vietato riprodurre anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico e/o trasferirlo a terzi. Riproduzione vietata ai sensi di legge ( Art. 171 della Legge 22 Aprile 1941,n° 633 ).
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Part-U - Abbattimento degli Alberi