____________________________________________________________________________ Ancona, 25 novembre 2015 Circolare n. 0195 AI DOCENTI AL PERSONALE ATA AGLI STUDENTI AI GENITORI Oggetto: Funzioni del Responsabile di Laboratorio. I responsabili di laboratorio, per i quali il D. lg. 81/08 prevede il ruolo di preposto (vedi allegato alla p.c.), provvedono alla custodia e alla cura del materiale del laboratorio verificandone l’uso, la manutenzione e le caratteristiche di sicurezza. Intervengono con proposte nelle procedure di acquisto per il rinnovo della strumentazione e dei DPI. Nello specifico svolgono il ruolo di: verificare e aggiornare il regolamento di Laboratorio con particolare riferimento ai corretti comportamenti e le buone prassi riferito all’anno scolastico in corso e controfirmato dal DS; esporre e diffondere il regolamento, vigilando sull’effettivo rispetto dello stesso; fornire agli utilizzatori (personale afferente al laboratorio e alunni) informazioni inerenti al corretto uso e le misure di sicurezza applicabili al posto di lavoro, le modalità di svolgimento dell’attività didattica e l’uso dei DPC e DPI quando previsti (art. 74 D.lgs. 81/08); raccogliere le schede tecniche delle apparecchiature e in assenza di esse compilare la scheda (vedi allegato) per ognuna di quelle presenti nel Laboratorio; aggiornare le schede di sicurezza dei prodotti chimici in ottemperanza al nuovo regolamento REACH/ CLP 2007 entrato in vigore in via definitiva il 1 giugno 2015; compilare il registro di manutenzione di strumenti e apparecchiature e provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi secondo i tempi previsti (fac-simile disponibile sul sito web dell’Istituto); effettuare verifiche periodiche (almeno ogni 6 mesi) sull’efficienza della strumentazione di concerto con il Tecnico di Laboratorio; indicare le modalità si smaltimento dei rifiuti avendo cura di classificare quelli speciali secondo la c. 31 ottobre 2013 (SISTRI); comunicare la necessità di procedere allo scarico inventariale di prodotti o apparecchiature non utilizzate; richiedere l’eventuale reintegro di materiali di consumo, DPI e/o di ripristino delle condizioni ottimali di utilizzo delle attrezzature con anomalie nel funzionamento; segnalare le necessità di esecuzione di piccoli lavori di manutenzione da effettuare con risorse interne della scuola; verificare il corretto utilizzo del laboratorio da parte dei docenti afferenti al medesimo o che ne fanno richiesta; partecipare alle riunioni indette dal Dirigente Scolastico per finalizzate alla gestione e sicurezza dell’attività laboratoriale. Alla fine dell’anno scolastico il responsabile riconsegna alla DSGA gli inventari aggiornati con i movimenti intervenuti durante l’anno scolastico. Si allega scheda riassuntiva sul ruolo del Preposto nei Laboratori Scolastici. Il Dirigente Scolastico (Dott.ssa M. Antonietta Vacirca) /ms Z:\CIRCOLARI A.S.2015-16\0195.doc Z:\CIRCOLARI A.S.2015-16\0195.doc Ruolo del Preposto in laboratorio (Responsabili, Docenti Teorici e Tecnico-Pratici) Il ruolo del preposto è di “raccordo” tra i lavoratori (studenti equiparati) e il Dirigente Scolastico (art. 19 D. lg. 81/08) Il Preposto deve interagire con i propri superiori (Ds) e deve segnalare tempestivamente le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro, dei dispositivi di protezione individuale e ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante l’attività di laboratorio. Tra i suoi compiti, dovrà raccogliere le segnalazioni dei lavoratori al laboratorio e annotare nella scheda di rilevazione i “quasi incidenti”, ossia ogni mancato incidente nato da situazioni indesiderate e impreviste che avrebbero potuto determinare un infortunio per le persone (alunni), o danni alle cose e/o all’ambiente. La successiva analisi degli eventi segnalati da parte del servizio di prevenzione e protezione, permetterà di implementare le procedure e le misure di sicurezza. La discussione dei quasi incidenti con i lavoratori sarà molto utile per creare consapevolezza, motivazione e corresponsabilità del personale necessarie per prevenire il ripetersi in futuro di simili eventi pericolosi. Il Preposto è una figura operativa essenziale all’interno dell’organizzazione: dato che deve saper valutare il verificarsi di condizioni pericolose. Sempre l’art. 19 precisa che in caso di emergenza, il Preposto è incaricato di: richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio e dare istruzioni affinché il Lavoratore (studente equiparato) abbandoni il posto di lavoro o la zona pericolosa, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile; informare il più presto possibile il Lavoratore esposto al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; astenersi dal richiedere al Lavoratore di riprendere l’attività in una situazione di lavoro in cui persista un pericolo grave ed immediato. IL SPP Il SPP IIS VANVITELLI STRACCA ANGELINI - ANCONA Responsabile di Laboratorio________________________________ Il Compilatore ----------------------------------------------------------------------- SCHEDA DI MANUTENZIONE APPARECCHIATURE TIPO DI MACCHINA/APPARECCHIATURA CASA COSTRUTTRICE MODELLO SERIE N° INVENTARIO IDENTIFICAZIONE DEL LOCALE IN PLANIMETRIA: N°__________ PLESSO____________PIANO ____________ Laboratorio chimico …………………… Laboratorio fisico ……………………. Laboratorio biologico ……………………. DESTINAZIONE D’USO DEL LOCALE (in caso di variazione della destinazione d’uso del locale barrare le caselle opportune) Laboratorio tecnologico ……………………. Altro ……………………………………..... RESPONSABILE DELL’APPARECCHIATURA: …………………………… TEL ………………. PRESENZA DELLA MARCATURA CE E DELLA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ PRESENZA DEL LIBRETTO DI USO 1 SI SI NO NO Il SPP PRESENZA DEL LIBRETTO DI MANUTENZIONE ELENCO MANUTENZIONI SI NO PERIODICITA’ DEFINIZIONI attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro; uso di una attrezzatura di lavoro: qualsiasi operazione lavorativa connessa ad una attrezzatura di lavoro, quale la messa in servizio o fuori servizio, l'impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzione, la pulizia, il montaggio, lo smontaggio; zona pericolosa: qualsiasi zona all'interno ovvero in prossimità di una attrezzatura di lavoro nella quale la presenza di un lavoratore costituisce un rischio per la salute o la sicurezza dello stesso; lavoratore esposto: qualsiasi lavoratore che si trovi interamente o in parte in una zona pericolosa (alunno); 2 Il SPP operatore: il lavoratore incaricato dell'uso di una attrezzatura di lavoro RIFERIMENTO NORMATIVO L’obbligo di una corretta gestione delle attrezzature di lavoro è previsto dal Titolo III del Decreto Legislativo 81/08, articolo 71. In pratica, ogni datore di lavoro deve, non solo mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di sicurezza conformemente alle disposizioni legislative nazionali o di recepimento delle direttive comunitarie e adeguate al lavoro da svolgere ma deve anche provvedere affinché tali attrezzature siano oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la rispondenza alle caratteristiche tecniche e di funzionamento originali. L’obbligo della manutenzione è applicabile a “tutte” le attrezzature di lavoro, nessuna esclusa. Per particolari attrezzature, il cui utilizzo comporta pericoli particolari e riportate nell’Allegato VII del D.Lgs. 81/08, occorre eseguire verifiche periodiche con una periodicità stabilita direttamente dal legislatore da parte di personale specializzato (ASL o Organismo privato riconosciuto). LA MANUTENZIONE Gli interventi di manutenzione possono essere classificati nel seguente modo: - manutenzione ordinaria: esecuzione delle procedure specificate nel libretto d’uso dell’apparecchiatura e che possono essere eseguite anche dall’Operatore al fine di assicurare il corretto uso dell’attrezzatura. - manutenzione straordinaria: interventi eseguiti in seguito al verificarsi di inconvenienti non prevedibili (ad esempio guasti, anomalie, …) e che normalmente sono realizzati da tecnici specializzati. Gli scopi fondamentali della manutenzione sono: • mantenere le macchine e le attrezzature in grado di funzionare nelle condizioni stabilite dal costruttore; • garantire la sicurezza degli operatori e la tutela ambientale; • prolungare la vita utile delle attrezzature; • prevenire i guasti al fine di evitare di intervenire successivamente. IL REGISTRO DELLE MANUTENZIONI L’obbligo di assicurare nel tempo il rispetto dei requisiti di sicurezza di tutte le attrezzature di fatto, impone la predisposizione di un “registro delle manutenzioni programmate”, al fine di garantire una corretta “gestione” delle attrezzature stesse nel tempo. 3 Il SPP CONTENUTI DEL REGISTRO Per ottenere una manutenzione ordinata occorre definire i seguenti contenuti: • definire, per quanto possibile, un calendario per effettuare la manutenzione; • rilevare le cause, il tipo e la frequenza degli interventi in modo da utilizzare uno strumento per il controllo degli eventi; • registrare su idoneo supporto (scheda di manutenzione) i risultati della manutenzione. Per garantire i suddetti contenuti, il registro delle manutenzioni è stato suddiviso in 2 parti: 1) Archivio delle attrezzature di lavoro: consente di tenere sempre aggiornato e disponibile per chiunque l’elenco delle attrezzature di lavoro: è sufficiente codificare ogni attrezzature con un codice ed una descrizione (la codifica è anche un requisito delle norme di qualità); possono poi essere registrate altre informazioni di grande utilità: il fabbricante dell’attrezzatura, la data di acquisto, la disponibilità delle istruzioni del fabbricante o del manuale d’uso e manutenzione, la formazione specifica degli operatori ecc. 2) Scheda di Manutenzione delle attrezzature: consente di dettagliare le verifiche da eseguire e la loro periodicità, oltre a uno spazio dove annotare gli interventi effettuati sull’attrezzatura (manutenzioni straordinarie, sostituzioni di pezzi, modifiche etc.). Nella seconda parte della scheda è possibile inserire una serie di consigli di utilizzo, volti a minimizzare i rischi durante l’uso dell’attrezzatura dedotti dal manuale d’uso e manutenzione o dalle istruzioni del fabbricante. 4 Il SPP Scheda di Manutenzione delle attrezzature N. Inventario: SCHEDA MANUTENZIONE ATTREZZATURE DI LAVORO Descrizione: Modello: Matricola: Data intervento * O/S I/E Periodicità Descrizione intervento Prossimo intervento AVVERTENZE /ACCORGIMENTI (dedotti da manuale d’uso e manutenzione/istruzione del costruttore) Responsabile manutenzione: * Tipi di intervento: O = ordinaria M = mensile S = straordinaria T = trimestrale Responsabili dell’intervento Addetto manutenzione (o a chi è affidato l’intervento): I = controllo interno S = semestrale E = controllo esterno A = annuale B = biennale Ancona lì, _____________ Il Responsabile di Laboratorio 5 Il SPP D.LGS 81/2008, ALLEGATO VII - VERIFICHE DI ATTREZZATURE Attrezzatura intervento/periodicità 1. Scale aeree ad inclinazione variabile Verifica annuale 2. Ponti mobili sviluppabili su carro ad azionamento motorizzato Verifica annuale 3. Ponti mobili sviluppabili su carro a sviluppo verticale e azionati a mano Verifica biennale 4. Ponti sospesi e relativi argani Verifica biennale 5. Idroestrattori a forza centrifuga di tipo discontinuo con diametro x numero di giri Verifica biennale > 450 (m x giri/min.) 6. Idroestrattori a forza centrifuga di tipo continuo con diametro x numero di giri > Verifica triennale 450 (m x giri/min.) 7. Idroestrattori a forza centrifuga operanti con solventi infiammabili o tali da dar Verifica annuale luogo a miscele esplosive od instabili, aventi diametro esterno del paniere maggiore di 500 mm. 8. Apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg materiali di tipo Verifica annuale mobile o trasferibili, operanti in particolari settori di impiego come: costruzioni, siderurgico, portuale, estrattivo. 9. Apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg materiali di tipo Verifica biennale mobile o trasferibili, operanti in altri settori, con anno di fabbricazione non antecedente 10 anni. 10. Apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg materiali di tipo Verifiche annuali mobile o trasferibili, operanti in altri settori, con anno di fabbricazione antecedente 10 anni. 11. Apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg materiali di tipo fisso, operanti in particolari settori di impiego come: costruzioni, siderurgico, 6 Verifiche annuali Il SPP portuale, estrattivo, con anno di fabbricazione antecedente 10 anni 12. Apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg materiali di tipo Verifiche biennali fisso, operanti in particolari settori di impiego come: costruzioni, siderurgico, portuale, estrattivo, con anno di fabbricazione non antecedente 10 anni. 13. Apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg materiali di tipo Verifiche biennali fisso, operanti in altri settori, con anno di fabbricazione antecedente 10 anni. 14. Apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg materiali di tipo Verifiche triennali fisso, operanti in altri settori, con anno di fabbricazione non antecedente 10 anni 15. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 1 (D.lgs. 93/2000 art. 3) Verifica di funzionamento: biennale 16. Recipienti insiemi classificati in III e IV categoria, recipienti contenenti gas Verifica di integrità: decennale instabili appartenenti alla categoria dalla I alla IV, forni per le industrie chimiche e affini, generatori e recipienti per liquidi surriscaldati diversi dall'acqua 17. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 1 (D.lgs. 93/2000 art. 3) Verifica di funzionamento: Recipienti/insiemi classificati in I e II categoria. quadriennale Verifica di integrità: decennale 18. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 1 (D.lgs. 93/2000 art. 3) Verifica di funzionamento: Tubazioni per gas, vapori e liquidi surriscaldati classificati nella I, II e III categoria quinquennale Verifica di integrità: decennale 19. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 1 (D.lgs. 93/2000 art. 3) Verifica di funzionamento: Tubazioni per liquidi classificati nella I, II e III categoria quinquennale Verifica di integrità: decennale 7 Il SPP 20. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 1 (D.lgs. 93/2000 art. 3) Verifica di funzionamento: Recipienti per liquidi appartenenti alla I, II e III categoria. quinquennale Verifica di integrità: decennale 21. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 2 (D.lgs. 93/2000 art. 3) Verifica di funzionamento: Recipienti/insiemi contenenti gas compressi, liquefatti e disciolti o vapori diversi triennale dal vapor d'acqua classificati in III e IV categoria e recipienti di vapore d'acqua e Verifica di integrità: decennale d'acqua surriscaldata appartenenti alle categorie dalla I alla IV 22. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 2 (D.lgs. 93/2000 art. 3) Verifica di funzionamento: Recipienti/insiemi contenenti gas compressi, liquefatti e disciolti o vapori diversi quadriennale dal vapor d'acqua classificati in I e II categoria Verifica di integrità: decennale 23. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 2 (D.lgs. 93/2000 art. 3) Verifica di funzionamento: Generatori di vapor d'acqua. biennale Visita interna biennale Verifica di integrità: decennale 24. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 2 (D.lgs.93/2000 art. 3) Verifica di integrità: decennale Tubazioni gas, vapori e liquidi surriscaldati classificati nella III categoria, aventi TS < 350°C 25. Attrezzature/insiemi contenenti fluidi del gruppo 2 (D.lgs. 93/2000 art. 3) Verifica di funzionamento: Tubazioni gas, vapori e liquidi surriscaldati classificati nella III categoria, aventi TS quinquennale > 350°C Verifica di integrità: decennale 26. Generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gassoso per Verifica quinquennale impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura dell'acqua non superiore alla temperatura di ebollizione alla pressione atmosferica, aventi potenzialità globale dei focolai superiore a 116 kW NOTE: • • • 8 Fluidi del gruppo I = fluidi classificati come pericolosi Fluidi del gruppo II = fluidi classificati non pericolosi Categoria dell’attrezzatura o recipiente in pressione: l’appartenenza ad una determinata categoria dipende dalla pressione massima ammissibile (PS), dal volume (V) o dimensione nominale (DN) e dal gruppo del fluido contenuto o trasportato