Sembra tutto eccessivamente preparato, tutti in fila in attesa di poter incominciare il nostro pellegrinaggio, poi il Don (Italo) dà inizio al
cammino con un momento di raccoglimento “Stai per attraversare una breve distanza che ti separa ormai dalla Porta Santa. Raccogli i tuoi
pensieri e le intenzioni con le quali ti vuoi avviare … guarda le persone con le quali procedi … pensa a tutti coloro che vorresti avere accanto a te in questo momento … e portali con te alla Porta della Misericordia”.
Inizia il tratto di strada, ognuno lo percorre da solo in mezzo agli altri, tra preghiere e momenti di silenzio, che ci permettono di pescare nel nostro vissuto e riflettere sulla nostra capacità o incapacità di perdonare e chiedere perdono. Passiamo cosi la Porta Santa quella della Basilica di San Pietro, come una comunità in cammino verso qualcosa di grande che ci viene chiesto ma anche donato, ripensando alle parole del Papa – la Misericordia è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre
nonostante il limite del nostro peccato Passi svelti e gioiosi, sono quelli che ci spingono ad arrivare presto in piazza per occupare i posti “migliori” per vedere e sentire il
Papa - siamo tutti un po’ emozionati. Siamo premiati, perché il Papa ci passa proprio vicino ed è impossibile non restare coinvolti dal
suo sorriso e dal suo sguardo, ma è ancora più difficile rimanere indifferenti davanti alle sue parole - La Sacra Scrittura ci presenta Dio
come misericordia infinita, ma anche come giustizia perfetta … sembra che siano due realtà che si contraddicono; in realtà non è così, perché è proprio la misericordia di Dio che porta a compimento la vera giustizia - ci chiede non solo di perdonare, ma di andare verso il
colpevole per invitarlo alla conversione, aiutandolo a capire che sta facendo il male. Parole molto forti che arrivano dirette, che mettono
sottosopra la coscienza e moltiplicano dubbi e perplessità.
Passi pesanti e difficili, sono quelli che dovrei compiere per
aprire il cuore alla Misericordia e dopo le parole del Papa
mi sembra ancora tutto più complicato, ma le sue parole mi
confermano che pur armati di buona volontà, o di indifferenza, possiamo sbagliare, possiamo allontanarci, possiamo
dimenticare … ma Dio è sempre pronto a perdonarci.
Passi disposti e aperti, quelli che ci portano all’interno di
meravigliose basiliche e chiese, e saranno questi luoghi, la
vicinanza di persone care, l’essere tutti insieme, che rendono la partecipazione alla Messa, momenti molto belli, un
grazie anche al nostro Don che ha reso queste celebrazioni
speciali e intense.
Grazie anche a tutti i miei compagni e compagne di viaggio con i quali abbiamo condiviso quattro bellissime giornate!
AVVISI DELLA COMUNITÀ PASTORALE
APPUNTAMENTI
COMUNITARI
 per vivere la QUARESIMA (soprattutto per gli adulti)
- preghiera personale e familiare con il libretto diocesano
- ogni domenica alle 15.30 a Copreno vesperi, riflessione sulle opere di misericordia
e benedizione eucaristica
- via crucis parrocchiale o comunitaria ogni venerdì
- carità per il progetto comunitario
 GRUPPO FAMIGLIE
prossimo incontro ORATORIO S.ANGELO sabato 27 febbraio ore 19
 ANNIVERSARI MATRIMONIO
per le foto di gruppo rivolgersi agli organizzatori di ogni parrocchia
s.te messe della Comunità Pastorale
BIRAGO
CAMNAGO
CIMNAGO
COPRENO
S.VITO
prefestiva 20.30 festive 8; 10.30 martedì, giovedì, venerdì 9
prefestiva 18 festive 10; 20.30 martedì, giovedì, venerdì 8.30
prefestiva 20 festiva 10 lunedì, mercoledì, venerdì 18
prefestiva 17 festive 9; 11 lunedì, mercoledì, venerdì 8
prefestiva 18 festive 8; 11; 18 da lunedì a venerdì 7 e 8.30
sabato 8.30 sabati di maggio e ottobre 7 e 8.30
MOCCHIROLO mercoledì 20.30 (escluso maggio e luglio-agosto)
* a S. Vito: ogni sabato 16.30 - 17.30: esposizione eucaristica
* a BIRAGO, CAMNAGO, CIMNAGO, COPRENO: in caso di funerale
la s. Messa d'orario di quel giorno viene sostituita dal funerale
CORSO PER MINISTRI STRAORDINARI EUCARESTIA
unico corso per tutti (hanno annullato l’altro)
sempre ore 15 di 5, 12, 19 marzo; 2, 9, 16 aprile 2016
Centro Pastorale (ex Seminario) - Via S. Carlo, 2 - SEVESO
Comunità pastorale Lentate - 18/02/16– LM
21 febbraio 2016
www.compastlentate.it
21 febbraio 2016 - seconda domenica di QUARESIMA - Samaritana
commento al salmo responsoriale di questa domenica
Sal 18 ® Signore, tu solo hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. ®
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. ®
Ancora una volta l’interrogativo necessario per la nostra preghiera
personale e comunitaria: quando sappiamo esprimere un GRAZIE nel
nostro dialogo con Dio?
Sapremo dunque mai rendere grazie al Signore per la nostra fede, per
quanto i nostri genitori, le nostre famiglie e tanti “maestri” ci hanno
trasmesso, nella semplicità quotidiana della nostra fanciullezza?
Siamo, penso la maggior parte di chi legge queste pagine, tra coloro
che ancora negli oratori e nelle parrocchie ha assorbito lo stile e i valori della vita cristiana. Sono i valori e gli orientamenti che ci servono spesso a fatica - per le nostre scelte, siano esse evidenti e pubbliche o
Papa Francesco
Ti siano gradite
le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore. ®
nascoste. Ne siamo riconoscenti?
Le parole del bellissimo salmo di questa seconda domenica quaresimale sono davvero una lode per la “legge del Signore” che abbiamo
nel cuore. Pur turbata da tradimenti e debolezze, da pigrizie e soprattutto da omissioni. Dalla riconoscenza nasce anche la capacità di misericordia. Nostra, per chi come noi è debole e peccatore.
E se non avessimo nel cuore questa “legge del Signore”? E se non
avessimo la grazia di un Signore “roccia” forte e sicura nel pantano
soffocante della storia?
donitalo [email protected]
Messaggio per la Quaresima
(testo integrale - seconda parte)
SACERDOTI PER LE CONFESSIONI
sabato 27 febbraio 2016 nelle chiese parrocchiali 16.30 - 18
BIRAGO sospese, CAMNAGO don Italo, CIMNAGO don Ambrogio
S. VITO don Mario A. COPRENO (dalle 16) don Angelo
inoltre 20 minuti prima di ogni s. Messa, compresi i funerali
visita pastorale del nostro vicario episcopale
Mns. Patrizio Garascia
martedì 23 febbraio
mattinata di incontro con sacerdoti
pomeriggio visita alla scuola materna di Camnago
sera incontro con il Consiglio Pastorale a Copreno
mercoledì 24 febbraio
pomeriggio visita alle suore di Copreno
sera incontro con catechiste, lettori, cantori al cineteatro s. Angelo
giovedì 25 febbraio
pomeriggio visita ai malati e Centro d’ascolto Caritas a Copreno
sera incontro con i giovani
venerdì 26 febbraio
pomeriggio disponibile per colloqui liberi in casa parr. a Camnago
sera Via Crucis comunitaria a s. Vito
IL PONTE DELLE SPIE
Domenica 21 febbraio ore 16.30 e 21.15
Lunedì 22 febbraio ore 21.15
REVENANT - REDIVIVO
sabato 27 febbraio ore 21.15
domenica 28 febbraio ore 16.30 e 21.15
lunedì 29 febbraio ore 21.15
3 - le opere di misericordia
La misericordia di Dio trasforma il cuore dell’uomo e gli fa sperimentare un amore fedele e così lo rende a sua volta capace di misericordia. È un miracolo sempre nuovo che la misericordia divina si possa
irradiare nella vita di ciascuno di noi, motivandoci all’amore del prossimo e animando quelle che la tradizione della Chiesa chiama le opere di misericordia corporale e spirituale. Esse ci ricordano che la nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il
nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati:
nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo. Perciò ho auspicato «che il
popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporali e spirituali. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati
della misericordia divina» (ibid., 15). Nel povero, infatti, la carne di
Cristo «diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato,
flagellato, denutrito, in fuga... per essere da noi riconosciuto, toccato
e assistito con cura» (ibid.). Inaudito e scandaloso mistero del prolungarsi nella storia della sofferenza dell’Agnello Innocente, roveto
ardente di amore gratuito davanti al quale ci si può come Mosè solo
togliere i sandali (cfr Es 3,5); ancor più quando il povero è il fratello o
la sorella in Cristo che soffrono a causa della loro fede.
Davanti a questo amore forte come la morte (cfr Ct 8,6), il povero
più misero si rivela essere colui che non accetta di riconoscersi tale.
Crede di essere ricco, ma è in realtà il più povero tra i poveri. Egli è
tale perché schiavo del peccato, che lo spinge ad utilizzare ricchezza
e potere non per servire Dio e gli altri, ma per soffocare in sé la profonda consapevolezza di essere anch’egli null’altro che un povero
mendicante. E tanto maggiore è il potere e la ricchezza a sua disposi-
zione, tanto maggiore può diventare quest’accecamento menzognero. Esso arriva al punto da neppure voler vedere il povero Lazzaro
che mendica alla porta della sua casa (cfr Lc 16,20-21), il quale è figura del Cristo che nei poveri mendica la nostra conversione. Lazzaro è
la possibilità di conversione che Dio ci offre e che forse non vediamo.
E quest’accecamento si accompagna ad un superbo delirio di onnipotenza, in cui risuona sinistramente quel demoniaco «sarete come
Dio» (Gen 3,5) che è la radice di ogni peccato. Tale delirio può assumere anche forme sociali e politiche, come hanno mostrato i totalitarismi del XX secolo, e come mostrano oggi le ideologie del pensiero
unico e della tecnoscienza, che pretendono di rendere Dio irrilevante
e di ridurre l’uomo a massa da strumentalizzare. E possono attualmente mostrarlo anche le strutture di peccato collegate ad un modello di falso sviluppo fondato sull’idolatria del denaro, che rende
indifferenti al destino dei poveri le persone e le società più ricche,
che chiudono loro le porte, rifiutandosi persino di vederli.
Per tutti, la Quaresima di questo Anno Giubilare è dunque un tempo
favorevole per poter finalmente uscire dalla propria alienazione esistenziale grazie all’ascolto della Parola e alle opere di misericordia.
Se mediante quelle corporali tocchiamo la carne del Cristo nei fratelli
e sorelle bisognosi di essere nutriti, vestiti, alloggiati, visitati, quelle
spirituali – consigliare, insegnare, perdonare, ammonire, pregare –
toccano più direttamente il nostro essere peccatori. Le opere corporali e quelle spirituali non vanno perciò mai separate. È infatti proprio toccando nel misero la carne di Gesù crocifisso che il peccatore
può ricevere in dono la consapevolezza di essere egli stesso un povero mendicante. Attraverso questa strada anche i “superbi”, i
“potenti” e i “ricchi” di cui parla il Magnificat hanno la possibilità di
accorgersi di essere immeritatamente amati dal Crocifisso, morto e
>> segue
risorto anche per loro. Solo in questo amore c’è la risposta a quella
sete di felicità e di amore infiniti che l’uomo si illude di poter colmare mediante gli idoli del sapere, del potere e del possedere. Ma resta
sempre il pericolo che, a causa di una sempre più ermetica chiusura
a Cristo, che nel povero continua a bussare alla porta del loro cuore,
i superbi, i ricchi ed i potenti finiscano per condannarsi da sé a sprofondare in quell’eterno abisso di solitudine che è l’inferno. Ecco perciò nuovamente risuonare per loro, come per tutti noi, le accorate
parole di Abramo: «Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino lo-
ro» (Lc 16,29). Quest’ascolto operoso ci preparerà nel modo migliore
a festeggiare la definitiva vittoria sul peccato e sulla morte dello Sposo ormai risorto, che desidera purificare la sua promessa Sposa,
nell’attesa della sua venuta. Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione! Lo chiediamo per l’intercessione
materna della Vergine Maria, che per prima, di fronte alla grandezza
della misericordia divina a lei donata gratuitamente, ha riconosciuto
la propria piccolezza (cfr Lc 1,48), riconoscendosi come l’umile serva
del Signore (cfr Lc 1,38).
ANIMAZIONE
ROMA: IL GIUBILEO E PAPA FRANCESCO
Lunedì siamo partiti per Roma e nel pomeriggio appena arrivati,
abbiamo visitato la Basilica di San Paolo fuori le Mura, una delle
quattro Basiliche Giubilari, la seconda più grande dopo quella di
San Pietro che la tradizione indica come quella della sepoltura
dell’Apostolo Paolo. Qui abbiamo visitato anche il Chiostro e un
piccolo museo con oggetti e paramenti religiosi. La cosa che subito
ci ha colpito è il mosaico ottocentesco che orna la facciata della
chiesa, il portico con 150 colonne e all’entrata la maestosa navata.
Abbiamo concluso la giornata con la celebrazione della Santa Messa.
Il giorno seguente il mattino di buon’ora ci siamo recati in San Pietro per la celebrazione della Santa Messa (si ricordava la presentazione di Gesù al Tempio).
Ci siamo poi incontrati con la nostra guida per la visita alla Basilica,
ancora oggi una delle Chiese più grandi del mondo. Ci siamo soffermati davanti all’altare col baldacchino del Bernini situato sotto la
Cupola di Michelangelo fotografata da tutti, abbiamo visto la tomba
di Papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II custodite in due diversi
altari nella Basilica. Tra i tanti capolavori (statue-battistero-altarimosaici) abbiamo ammirato la Pietà di Michelangelo.
Usciti dalla Basilica, ci siamo diretti verso Castel Sant’Angelo da
dove siamo
partiti per il
breve pellegrinaggio verso la
Porta Santa.
Con la Croce
portata da alcuni di noi,
pregando e
cantando siamo
ritornati verso
San Pietro dove
ognuno ha pregato per le
proprie intenzioni. Usciti
sulla Piazza, abbiamo ammirato l’imponenza della facciata - bellissima - con lo splendido colonnato di 284 colonne di travertino di
Tivoli che sembra accogliere in un abbraccio tutti i fedeli.
Nel pomeriggio abbiamo iniziato la visita di Roma partendo dalla
celebre Fontana di Trevi rimessa a nuovo (stupenda). Abbiamo proseguito per Piazza di Spagna, Via Condotti, Piazza Colonna dominata dall’antica colonna di Marco Aurelio, visitato il Pantheon e Piazza Navona con la Fontana dei quattro fiumi.
Mercoledì è stato il giorno più importante del Pellegrinaggio poiché
siamo andati all’udienza di Papa Francesco. Levataccia e attesa di
due ore, ma nelle prime file, per cui abbiamo potuto vederLo da
vicino mentre salutava e sorrideva – tutto molto bello ed emozionante.
Abbiamo pregato con Lui e ascoltato dal vivo le sue parole presentandoci Dio come misericordia infinita e come giustizia perfetta
ricordandoci che il Signore continuamen-te ci offre il suo perdono e
ci aiuta a prendere coscienza del nostro male. Un padre che non ci
tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre
colpe, ma sempre ci ama.
Nel pomeriggio abbiamo visitato Roma antica partendo dal Colosseo, l’Arco di Costantino, la Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia,
l’Altare della Patria e Campidoglio, si è concluso con la celebrazione della Santa Messa celebrata nella bellissima Basilica di Santa
Maria In Aracoeli.
L’ultimo giorno abbiamo visitato la Basilica Giubilare di Santa Maria
Maggiore iniziando dalla celebrazione della Santa Messa e Don Italo
ci ha ricordato che in questi quattro giorni abbiamo avuto
Il dono delle celebrazioni nelle più belle Basiliche di Roma. Questa
Basilica è dedicata alla divina maternità di Maria ed è anche la meglio conservata. Fu costruita grazie al finanziamento di un ricco
patrizio romano: Giovanni, il quale assieme alla moglie, non avendo
figli, decisero di dedicare una Chiesa alla Vergine Maria apparsa
loro in sogno nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 agosto indicando
loro il luogo su cui costruire la chiesa. Anche il papa Liberio fece lo
stesso sogno e il giorno seguente recatosi sull’Esquilino lo trovò
coperto di neve. Ancora oggi il 5 agosto viene revocato il miracolo
della neve con un’apposita celebrazione durante la quale vengono
liberati in aria dei petali bianchi.
Ultima tappa la Basilica di San Giovanni in Laterano definita
“madre di tutte le chiese del mondo”
e rappresenta l’ideale “trait d’union” tra epoca pagana ed epoca
cristiana. Nata infatti come edificio per riunioni pubbliche e per
l’amministrazione della giustizia, con la diffusione del nuovo credo
si trasforma in maestosa struttura ecclesiastica. Interno magnifico
ideato dal Borromini, soffitto a cassettoni e porta santa stupendi.
A conclusione della visita chi ha potuto ha percorso in ginocchio la
scala santa. Probabilmente alcuni erano già stati a Roma, ma tornare per il Giubileo della misericordia è stato un evento straordinario
che ci ha lasciato nel cuore il desiderio di saper perdonare.
Un grazie di cuore a Don Italo e a tutti i partecipanti per il clima di
serenità e amicizia vissuti.
Mariagrazia e Raffaella
Proposta per i ragazzi e giovani
nati dal ‘99 in giù. Chi è interessato può scaricare il volantino
dal sito www.compastlentate.it
o contattare don Andrea al
339142493.
NOVITà
LA BUSTA VA CONSEGNATA AL TERMINE DEL
CAMMINO QUARESIMALE IN CHIESA
Indimenticabile Roma!
Domenica mattina 7 febbraio la messa finisce sulle note… “da mille strade arriviamo a Roma sui passi della fede”
ripenso cosi ai tanti passi che abbiamo fatto nei giorni del pellegrinaggio.
Passi leggeri, allegri, quelli per andare alla scoperta della città, per alcuni è la prima volta, per cui due occhi quasi non bastano per
poter cogliere tutto quello che si può vedere, i giardini di villa Borghese, via Veneto, piazza di Spagna con la sua famosa scalinata e
la colonna con la Madonnina, la spettacolare Fontana di Trevi, il Pantheon, piazza Navona. E ancora il giorno dopo la Roma antica, il
Colosseo, i fori imperiali, piazza Venezia e passo dopo passo si arriva a sera stanchi ma contenti di aver potuto ammirare “cosi tanta
bellezza”
Passi attenti, riflessivi quelli che ci accompagnano nel nostro percorso da pellegrini verso la porta Santa.
>> segue
VIA CRUCIS
I GIOVANI MAGGIORENNI CHE
VOGLIONO PARTECPARE AL
CAMPO DI LAVORO A GERUSALEMME DEVONO CONTATTARE DON ANDREA ENTRO
PASQUA AL 3339142493.
PER ORA CI SONO
8 POSTI LIBERI.
Scarica

- Comunità pastorale Lentate sul Seveso