Job
corrieredell’università
corriere dell’università job anno
6 n. 6 luglio/settembre 2013 - 3,00 euro
GUIDA
ALL’UNIVERSITà
MATRICOLE
DENTRO
In collaborazione con
sommario
You Laurea
it
G U I DA M U LT I M E D I A L E
la guida
2013
UN PROGETTO
Web Learning
Università di Napoli Federico II
W W W. YO U L A U R E A . I T
Sbagliate da voi
3
Università
I passi della scelta
4
Come viverla
6
Come si entra
8
Non solo esami
12
L’Abc dell’Università
14
Agraria
16
Architettura
19
Design
21
Dams
23
Economia
24
Farmacia
28
Giurisprudenza
30
Ingegneria
32
Informatica
34
Lettere e Filosofia
36
Lingue
39
Medicina-Chirurgia-Odontoiatria-Prot.Dent.
42
Veterinaria
45
Professioni Sanitarie
46
Psicologia
48
Scienze Biotecnologiche
50
Scienze della Comunicazione
52
Ss.Mm.Ff.Nn.
54
Scienze della Formazione
56
Scienze Motorie
58
Scienze Politiche
60
Scienze Statistiche
62
Sociologia
64
Servizio Sociale
66
Turismo
67
Beni Culturali
68
Accademia di Belle arti
70
Conservatori
72
Cinema e Teatro
74
lavoro
P. O. FESR 2007-2013 Asse V - O. O. 5.1 e-Government ed e-Inclusion - Progetto: Campus Virtuale
di Mariano Berriola
3
L’editoriale di Mariano Berriola
Guida Alla Scelta Dell’università
Federica
l’editoriale
Non solo Università: ITS
75
Primo step con lo stage
77
Sbagliate da voi
O
gni volta che mi ritrovo a scrivere un pezzo di apertura per una guida
all’università mi vengono in mente i tanti ragazzi che incontro in giro
nel Paese e che si lamentano di aver scelto una facoltà(ora li chiameremo dipartimenti) un indirizzo di studi che non è vicino alle loro aspettative
e ai loro interessi. Se a questo aggiungiamo i dati Eurostat che indicano
nel 75% il numero di persone che svolgono attività non in linea con i loro
studi, vuol dire che c’è tanto da riflettere. Come facciamo a scongiurare una
scelta infelice e poco adatta alla nostra persona? In realtà non esiste la ricetta
magica, ma è importante capire che quello che iniziamo ad intraprendere
dopo aver ultimato gli studi è qualcosa con cui dovremo stare insieme ogni
giorno e allora è opportuno che quel qualcosa ci piaccia, ci dia entusiasmo ed
energia per portare avanti il nostro progetto con soddisfazione e gioia. Come
si sceglie dunque un corso di laurea? Un indirizzo specifico ed un ateneo fra
tanti? Intanto, quello che occorre capire è che scegliere non è una gettata di
dadi, ne può scaturire da una chiacchierata in famiglia o peggio fra amici.
Bisogna impegnarsi in un percorso di scelta, ben delineato nelle pagine che
aprono la guida e curate dagli esperti di Italia Orienta che si occupano in maniera sistematica di questi temi. Leggetele con cura e non sottovalutate quello
che potrebbe essere il vostro schema vincente. Dirò qui che dovrete fare uno
sforzo enorme per non farvi condizionare nella scelta. Né da amici, né dalla
famiglia, da nessuno. Deve essere un processo che parte da voi stessi, da quello che vi piace e vi interessa. Il vostro intuito non vi tradirà, ma attivatelo. E
poi mettetevi alla ricerca di chi può dare risposte ai vostri dubbi o facilitare le
vostre scelte. Gli strumenti a vostra disposizione sono tanti e la disponibilità
di informazioni altrettanto ricca. Partecipate a tutti i momenti utili a darvi idee
e spunti, andate direttamente negli atenei per capire come si studia e interrogate gli studenti che già frequentano. Vi diranno cose utilissime.
E soprattutto, fate di questa, una scelta tutta vostra, sarà un primo passo verso
la maturità e l’autonomia
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Editore
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Progetto grafico:
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Sul web:
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Stampa:
Arti Grafiche Boccia
Via Tiberio Claudio Felice, 7
Salerno
Corriere dell’Università Job
anno 6 n.6 Luglio-Settembre 2013
Guida alla Scelta dell’Università
Reg. Trib. di Roma
aut. n° 289/2008 del 22.07.2008
Direttore responsabile:
Mariano Berriola
([email protected])
Direzione, Redazione e Pubblicità
Piazza dell’Enciclopedia italiana, 50 - 00186 Roma
Tel. 06.98181406 - 06.98181416
Hanno collaborato:
Ivana Berriola, Monica
D’Ambrosio, Anna Di Russo,
corriere
dell’università
Raffaele
Nappi, Amanda
Coccetti, Angela Zurzolo
Job
4
a cura di
i passi della scelta
scelgo
Sono le nostre
scelte, Harry
che ci mostrano
chiaramente chi
siamo, molto più delle
nostre capacità (Albus
Dumbledore, maestro di
Harry Potter)
Key factor
Sei in un’età in cui la formazione è al centro delle tue attività e ricordati
che non si cerca un lavoro, ci si forma per il lavoro. Risparmierai tempo
ed energia.
Non esistono etichette esistenziali: “non sono portato per…” “ ho sempre
detestato la matematica…” “ non ho capacità di fare amicizie”. Liberiamoci dai retro pensieri, dalle linee guida dettate da parenti ed amici che pur
nelle loro benevole intenzioni, tendono a plasmare le nostre aspirazioni. Il
supporto, l’accompagnamento di persone con esperienza è importante nel
nostro cammino, ma prima di tutto ascoltiamo noi stessi, liberandoci da
condizionamenti interni ed esterni.
Dopo anni di studi, hai imparato il senso delle proporzioni, le leggi principali della fisica, il significato profondo dell’arte; musica, letteratura, pittura:
muse che svelano l’animo umano e ci avvicinano alla nostra natura, debole
e forte al tempo stesso. Fai tesoro delle nostre conoscenze (grandi o piccole
che siano), per elaborare il TUO progetto.
Motivazione
La motivazione è il propulsore dei nostri pensieri e delle nostre azioni. Madre e figlia della determinazione.
Ascolto
Ascoltare noi stessi e gli altri, con
umiltà, senza pre-giudizi in un atteggiamento aperto e costruttivo.
Obiettivo
Prima di scattare la foto, metti a fuoco!
L’istantanea è assicurata. Ogni progetto è costellato di micro-obiettivi che
permettono di giungere ai nostri obiettivi di medio e lungo termine. Al principio di un percorso, l’individuazione
degli obiettivi costituirà il tuo faro-guida.
Le domande da porsi
Apprendiamo ad assorbire concetti e porci le domande giuste, a fare tesoro delle nostre esperienze e
conoscenze per illuminare il nostro percorso. Penna
alla mano dunque, iniziamo a delineare una breve riflessioni sul proprio io.
sCHE COSA SO FARE
In che cosa sono bravo? Nella scrittura, nell’organizzare le feste, nelle relazioni, nei numeri, nella gestione dei soldi, nel vivacizzare le discussione, nel creare eventi…
sQUALI SONO I MIEI VALORI
In che cosa credo. Quali sono i valori che guidano i pensieri e le mie
azioni
Che significato svolge per me il lavoro:
l Crescita professionale ed economica
l Utilità sociale
l Mezzo per coltivare i miei hobby
l Deve permettermi di conciliare la mia vita professionale con
quella personale
Job
sCHI VORREI DIVENTARE
Hai mai riflettuto sulla professione che vorresti fare? Se ti proietti da qui
a 10 anni, sarai un imprenditore, un impiegato, un libero professionista?
Prima di decidere il corso di studi superiori, sforziamoci a capire quale
professione vorremmo svolgere in piena libertà, consapevolezza ed autonomia di giudizio.
sSTUDIO COSA-DIVENTO CHI
Iscriversi ad una facoltà, ad un corso di laurea per un interesse sommario verso una materia, senza avere riflettuto sul mestiere che vorremmo
intraprendere, ci predispone ad un percorso articolato e faticoso nel raggiungimento di un appagamento lavorativo e personale.
Se ci avviciniamo alla scelta universitaria con un approccio vago e confuso: “Mi piace viaggiare, mi iscrivo a Lingue; sono bravo in italiano,
mi segno a Lettere; vorrei essere utile agli altri, mi iscrivo a psicologia”,
l’esito formativo-professonale, potrebbe essere deludente.
“Studio cosa divento chi” costituisce la base progettuale del tuo percorso formativo-professonale. Individua la professione che ti interessa e poi
in-formarti su come arrivare al tuo obiettivo.
corrieredell’università
i passi della scelta
NOTA:
Niente panico, se al momento, il foglio rimane bianco, il TUO progetto è appena iniziato.
Ricorda cha la scelta deve essere:
CONSAPEVOLE
AUTONOMA
RESPONSABILE
Tieni a mente che il tempo è un
amico da coltivare, non un nemico da evitare. Solitamente non
manca il tempo, ma la capacità
di gestirlo. Governare il proprio
tempo è una responsabilità individuale.
La transizione dal mondo della
scuola a quello post-diploma,
comporta un cambiamento
radicale e, il primo compagno da gestire,
Un amico da
gestire…
il TEMPO
Tu e gli altri
Se hai comprato questa guida, hai deciso di andare all’università o ne sei almeno incuriosito. Il nostro
proposito è quello di facilitare il tuo processo di scelta, suggerendoti i passi da compiere verso la costruzione
del tuo futuro. Pensa che la scelta non è un’illuminazione, un’intuizione, bensì un percorso che si realizza,
con determinazione e consapevolezza, verso obiettivi, frutto di studio, analisi e attitudini. Ecco uno sguardo
d’insieme agli “X factor” della scelta
Il tuo progetto
a cura di
Nel nostro percorso di scelta, ognuno di noi, è circondato dal proprio
ambiente familiare, amicale, sentimentale, scolastico, in un determinato
spazio geografico, culturale e politico.
Dove sei situato rispetto al tuo ambiente? La tua scelta è legata alle tue
aspettative e ai tuoi progetti e quanto a quelli del contesto di provenienza?
Quanto dall’influenza di genitori ed amici?
Il contesto può essere di supporto, ma la scelta deve essere presa in autonomia e responsabilità.
La tua identità formativo-professonale è legata a ciò che decidi di diventare. Assumersi la responsabilità, analizzando in modo analitico i fattori che
concorrono alla scelta, rappresenta la tua progettualità, che è l’anticamera
di un futuro vissuto con determinazione e consapevolezza.
Attenzione Scegliere in autonomia non significa
non confrontarsi con gli altri ma ascoltare con umiltà
e una apertura mentale ed emotiva. Un dialogo consapevole ed onesto favorisce il processo di scelta.
sarà proprio il tempo.
Valorizzare il proprio tempo, significa viverlo con coscienza e consapevolezza. Fatta luce sugli obiettivi, la chiarezza delle azioni da compiere,
ci favorisce il compito.
Il tuo orologio è cambiato, sei tu a definire un obiettivo, a darti una
struttura, un’organizzazione di attività che dovranno rientrare in un certo quadro temporale.
Il tempo non è una divinità negativa che ti perseguita.
Non sentirti quindi oppresso dai giorni che trascorrono, ma sii sempre
padrone delle tue azioni e dei tuoi pensieri. I tempi giusti sono quelli
stabiliti con decisione e consapevolezza. Vivere il tempo, come minaccia, inibisce ogni nostro pensiero-azione e ci demotiva.
La tua alleata: l’ORGANIZZAZIONE
Non aspettiamo il primo giorno di lavoro per familiarizzare con la
grande compagna delle nostre azioni: l’agenda e il compagno dei nostri
pensieri: il notebook. Noi siamo i principali registi delle nostre vite:
annotiamo pensieri, segniamo i nostri appuntamenti, valutiamo le opportunità. Non rimandiamo le cose a tempo indeterminato. I lavori a
progetto sono i migliori.
Pro-memoria per la scelta
Annota in un blocco quali sono i tuoi comportamenti ed atteggiamenti verso il progetto di scelta, ti aiuterà a mettere a
fuoco i tuoi obiettivi.
Come mi avvicino alla scelta?
Cosa sta valutando, come mi oriento?
Cosa non sta valutando ma mi incuriosisce?
Chi mi supporta nella scelta (genitori, docenti, amici, fratelli?)
e in che modo?
Quale sarà il prossimo passo che farò per avvicinarmi al mio
obiettivo?
E ricordati, Einstein diceva
l’immaginazione è molto più importante
della conoscenza.
Noi diciamo… l’immaginazione è
parte della conoscenza.
PENSIERO-AZIONE
Piccole suggestioni che potranno rafforzare la tua personalità
PENSA “OUT OF THE BOX”
Pensa fuori degli schemi pre-istiuiti, ma gioca pulito. Ascolto e rispetto per
gli altri, tra le regole inderogabili per un futuro “sostenibile”. La tua personalità è una commistione felice di: carattere, libertà ed indipendenza di
giudizio, ascolto delle opinioni altrui, esperienze, continuo aggiornamento
di competenze. Mano tesa, non pugni chiusi! Tenere sempre gli occhi aperti,
la mente, il cuore. Una visione ego-centrica, annebbia i sensi, ci rende meno
ricettivi, ci chiude in uno spazio asfittico e privo di prospettive. Un atteggiamento proteso in modo assoluto verso l’esterno, offusca la visione del sé,
inibisce le potenzialità e frena/ostruisce lo sviluppo.
BE SOCIAL ON E OFF LINE
La presenza online e offline fa parte della nostra esistenza che va conosciuta e gestita. Il mondo virtuale non è scisso da quello reale, ma ne fa
parte in modo attivo e partecipativo. La nostra casa online è solo una parte
Job
di noi. L’essere “social” è essenzialmente la nostra presenza psico-fisica
nel mondo che si diffonde sul web in modo critico e consapevole. I grandi
viaggiatori del passato, comprendevano la realtà percorrendo migliaia di
km, con l’ausilio dei mezzi di trasporto più disparati. Il terzo millennio è
facilitato nei rapporti, ma ricordati che senza l’incontro ed il contesto, non
c’è comunicazione.
TROVA IL TUO VOCABOLARIO
Sforzarti di esprimere emozioni e pensieri con le parole più adeguate, senza
estremizzazioni o semplificazioni. Vedrai come con il passare del tempo,
acquisirai una maggiore consapevolezza dei tuoi sentimenti e dell’articolazione dei pensieri. Scelte e decisioni ne saranno beneficiate.
NON DIMENTICARE IL TEMPO LIBERO
Nel tuo viaggio verso la scelta sono importanti, concentrazione e focalizzazione al posto di guida, ma obbligatorie le pause di ristoro durante il cammino. Coltivare i propri hobby ed interessi, corroborano lo spirito, l’anima
ed il corpo. Non lasciarli da parte.
corrieredell’università
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6
che cosa è l’università e come funziona
a cura di
come vivere l’università
La formazione liceale mi ha portato a scegliere il corso di studi che sto frequentando con esito molto soddisfacente.
Nonostante fossi convinta della scelta, ho vissuto il primo anno di studio con un forte senso di smarrimento e trepidazione. Ora, dopo un anno e mezzo di frequenza, sono fiera di me stessa e della mia preparazione (studentessa al
secondo anno di “Mediazione culturale”)
Matricola in azione
La transizione dalla vita scolastica alla vita accademica richiede pazienza nella gestione del cambiamento, ma al tempo stesso, capacità di reazione
rispetto alle novità, particolarmente articolate
della realtà universitaria. La matricola in azione
ha davanti a sé solo vie in salita, basta imparare
a conoscere l’ecosistema di riferimento.
In-formarti per orientarti:
La gestione del tuo progetto “Studio
cosa-divento chi” rivolto alla costruzione
della tua identità formativo-professonale
deve abbracciare ogni piega del mondo universitario: lezioni, logistica, burocrazia, rapporto con colleghi e docenti, con le segreterie e, se
è necessario, con il presidente del tuo corso di studi.
Le relazioni che si instaurano con le segreterie, gli uffici di orientamento, gli spazi universitari di aggregazione (aule-biblioteche-mensearee all’aperto), ci consentono di familiarizzare in modo concreto con
il nuovo ambiente.
Comprenderne i meccanismi rinvigorisce le tue capacità di organizzazione e comprensione delle dinamiche esterne alla sfera prettamente
personale.
Inoltre, ti renderà maggiormente recettivo, perspicace e proattivo.
la tua Università è anche online
Ateneo che vai, sito che trovi. Ogni ateneo può presentare una
veste grafica diversa, con menu collocati in modo personalizzato.
Ad una prima lettura: individua subito la voce offerta formativa o
didattica, piani di studi e anno accademico.
All’interno dell’offerta formativa o didattica, potrai consultare le tipologie di laurea che ti interessano: laurea (laurea triennale), laurea
magistrale a ciclo unico.
Decalogo della matricola
1) Probabilmente troverai aule molto affollate: non ti disperdere.
Individua il tuo posto e partecipa alla lezione
2) Concentrati durante la lezione e se non capisci, chiedi spiegazione al professore. È un tuo diritto. Sfruttalo!
3) Trova il tuo ritmo di frequenza e studio: non se più a scuola:
impara a gestire i tempi e organizzati!
4) Identifica il tuo metodo di studio e un posto dove studiare
5) Non isolarti, crea una comunità di scambio culturale con docenti
e colleghi universitari
6) Non perdere mai l’obiettivo di apprendere e formarti
7) Segui le materie con cognizione, fai tutte le domande che ritieni
necessarie
8) Contestualizza quello che studi. Nessuna disciplina è avulsa dal
resto della conoscenza
9) Non concentrare tutti gli esami in un’unica sessione
10) Concilia lo studio con i tuoi interessi ed hobby
Job
Il cambiamento: un’opportunità di crescita
Uno dei maggiori elementi di “smarrimento iniziale” nell’approccio
con l’università, è proprio l’apparente sensazione di “mare magnum”
intorno a noi. Una criticità che, gestita in modo consapevole e attivo,
si trasforma in opportunità di crescita.
Il cambiamento, ben amministrato, incoraggia le nostre potenzialità e
la capacità di dosare fortune ed avversità.
Se ti diranno che sei un numero, vai oltre le definizioni pre-confezionate e creati il tuo spazio all’interno del tuo corso di studi.
Informati su come è organizzato l’anno accademico, quanti esami
devi fare all’anno, la suddivisione in semestri. Non chiuderti nella
bolla dei libri e di uno studio, scollegato dalla realtà che ti circonda.
Una visione d’insieme iniziale facilita l’andamento accademico.
Occhio alle competenze
Che tu ti possa permettere uno studio, scevro di impegni lavorativi,
o che abbia necessità di lavorare e studiare, contestualizza la tua formazione nel mondo in cui vivi.
Aggiornati, leggi i giornali, coltiva i tuoi interessi. Non ti isolare dalla
realtà, ma vivila a tempo pieno. Ne beneficeranno i tuoi studi e le tue
conoscenze e competenze.
La ricerca di lavori occasionali ti consentirà di entrare in contatto con
le dinamiche del lavoro, compreso il rapporto con un superiore. Un
tempo prezioso e “risparmiato” al tuo post-laurea.
Le pause accademiche estive od invernali, costituiscono un’ottima
occasione per trascorrere un periodo all’estero. In particolare, ti
consigliamo di fare la valigia! Meta di destinazione: lavori stagionali
e campi di lavoro.
La conoscenza di una nuova lingua, il potenziamento della nostra
dimensione di socialità e l’apprendimento di dinamiche in contesti
culturali diversi, tra i valori aggiunti.
Chiunque torna da un’esperienza lavorativa all’estero, sente di aver
sperimentato un periodo di formazione sostanziale.
corrieredell’università
Scelta dell’ateneo
Il percorso che intraprenderai
è più importante della scelta
dell’ateneo. Per la selezione dell’ateneo tieni a mente i seguenti fattori:
luogo di residenza, costi di trasporto/
alloggio, specializzazione dell’università
nella disciplina di studi che ti interessa.
Ricordati che se studi con serietà ed
impegno, otterrai comunque degli ottimi risultati.
a cura di
che cosa è l’università e come funziona
Le parole dell’UNIVERSITÀ
Prendiamo confidenza con i termini del percorso universitario.
Facoltà/Dipartimenti
Un po’ di storia. Ad oggi, probabilmente avrai sentito parlare di
facoltà come contenitore dei diversi corsi di studio che l’offerta formativa universitaria offre. Da due anni, è in atto una ri-organizzazione
delle strutture interne degli atenei, in virtù della riforma dell’istruzione superiore, nota come riforma Gelmini (Legge 30 dicembre 2010,
n. 240 ). Tra le novità che ha apportato la legge, figura l’accorpamento
delle facoltà in dipartimenti.
Le direttive normative stabiliscono che ogni ateneo, deve articolare la
propria offerta formativa nell’ambito dei dipartimenti, abolendo così
la struttura secolare della facoltà.
Gli atenei pertanto in questi anni stanno procedendo alla ristrutturazione e, a seconda degli atenei, potrai trovare i corsi di laurea all’interno di una facoltà o di un dipartimento.
Ogni facoltà/dipartimento offre un numero determinato di corsi di
laurea la cosiddetta “offerta formativa”. Ogni corso di laurea presenta
obiettivi formativi e relativi sbocchi professionali, articolato in un piano di studi, composto in parte da esami obbligatori, caratterizzanti ed
opzionali. È bene, prima di iscriverti ad un corso di laurea, “studiare”
attentamente le materie di studio.
Laurea
Così lontana, così vicina. La laurea rappresenta la conclusione
del primo ciclo di studi superiori e va trattata con rispetto e partecipazione.
Il corso di laurea si conclude con la discussione della tesi. Ricordati
che la tesi può rappresentare un valido ponte con il biennio specialistico e/o con il mondo del lavoro.
L’offerta formativa delle università italiane, accademie di belle arti e
conservatori equiparati ai titoli accademici, secondo le regole del Decreto Ministeriale 270/2004, comprende titoli accademici di primo e
secondo livello:
l Laura triennale (diploma di primo livello)
l Laurea magistrale, biennio specialistico che si svolge, dopo la laurea triennale (facoltativo, non obbligatorio) (Diploma di II livello)
l Laura magistrale a ciclo unico (laurea di quattro e/o cinque anni
che non prevede due livelli di studi, ma un ciclo completo)
Nota. Dato che la presente guida è indirizzata ai neodiplomati, nella
sezione relativa i corsi di studio, troverai solo laurea triennali e le lauree magistrali a ciclo unico.
è costituito da esami obbligatori, a scelta ed idoneità (attività che non
costituiscono esami veri e propri, ma verifiche di abilità – ad esempio
informatiche e/o linguistiche).
Il piano di studi si può modificare nei mesi a seguire, se si decide di
modificare l’indirizzo di studi.
A seconda del corso di studi, presenta una maggiore o minore flessibilità. Ogni corso di laurea ha dei parametri da rispettare.
Esami: conoscerli per superarli
La valutazione del calendario accademico favorisce le
nostre attività. All’inizio dell’anno accademico prendi nota della
materie che devi/vuoi seguire e creati un tuo calendario in modo da
poter organizzare la tua giornata, senza dispersioni di tempo.
Valuta quanto dura il corso specifico di ogni materia e programma gli
esami che intendi sostenere nelle diverse sessioni di esame.
La frequenza alla lezioni deve essere partecipata e ri-elaborata durante il momento dello studio individuale.
Se hai dubbi ed alcuni concetti non ti sono chiari, non ritrarti. Parla
con i tuoi compagni, confrontati con il docente.
L’università è un ambiente di ascolto, di apprendimento, ma soprattutto di discussione accademica e di confronto intellettuale e pratico.
Gli esami si sostengono durante la “sessione di esami”. Informati subito su tempi, scadenze delle sessioni. L’organizzazione delle sessioni di
esami è basilare per una corretta gestione del nostro piano di studi.
Considera che un esame è fatto di: frequenza (nel caso non fosse possibile, accordarsi con il professore per un programma personalizzato),
di studio individuale (che non esclude lo studio di gruppo per elaborare ed assorbire meglio i concetti) e di esercitazioni.
Crediti
I crediti formativi universitari (CFU) sono l’unità di misura del tipo di
impegno necessario ad ottenere un titolo di studio universitario. L’impegno universitario, tra studio individuale, lezioni, laboratori e stage, è
stato suddiviso convenzionalmente in unità di 25 ore. Un anno di studio corrisponde a 60 cfu, di cui almeno la metà è riservata allo studio.
Attenzione Sostenere un esame, non significa memorizzare nozioni, ma contestualizzare la disciplina, apprendere conoscenze e competenze.
Classe di laurea
Questione di classe. Vedrai che accanto ad ogni corso di laurea,
troverai un codice enigmatico. Ad esempio L-1. La classe di laurea,
istituita con decreto ministeriale, è un contenitore dei corsi di studio
affini, aventi cioè lo stesso valore legale e stessa condivisione di alcuni
obiettivi formativi, ma di indirizzo diverso (vale a dire corsi di laurea
differenti).
Possono cambiare i nomi dei corsi di laurea in una determinata disciplina, da ateneo ad ateneo, ma non le classi di laurea. Per esempio,
all’Università di Firenze è attivo il corso “Storia e Tutela dei Beni
archeologici, artistici, archivistici e librari e all’università di Macerata,
il corso di laurea in “Conservazione e Gestione dei beni culturali”, entrambi afferenti alla classe di laurea L-1.
La classe di laurea è una sorta di parametro formativo – legale, da considerare per l’iscrizione ai corsi di laurea magistrale e per i concorsi
pubblici.
Piano di studi
Organizza il sapere. All’università hai una maggiore flessibilità
nella pianificazione delle attività formative. Il piano di studi è l’insieme
degli esami che lo studente sceglie di presentare, dopo l’iscrizione, ed
Job
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Anche se riuscirai a passare un esame, con stratagemmi
e scorciatoie, nel mondo del lavoro, ti saranno richieste
competenze e abilità, a prescindere dal numero di esami
svolti.
Percorsi interfacoltà
Un corso di laurea interfacoltà, indica un corso di studi che per la
propria natura formativa, rende necessaria la collaborazione di più
facoltà/dipartimenti, con una principale denominata “capofila”. Per
esempio, il corso di laurea in “Scienze Biotecnologie”, che per la sua
natura multidisciplinare è, nella maggior parte dei casi, un corso
interfacoltà.
annualità
Il termine ha una doppia valenza. Indica le ore complessive di svolgimento di una materia che si svolge durante l’anno accademico. La
materia può essere concentrata in un semestre o svolgersi durante
l’intero anno. Alcuni insegnamenti presentano diverse annualità
corrispondenti ad anni accademici diversi. Altresì, indica la durata
dell’anno accademico.
corrieredell’università
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a cura di
come si entra
a cura di
tipologie di accesso
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corsi di laurea: COME SI ENTRA
Scelto il corso di studi, dobbiamo in-formarci sulle modalità di accesso. Non esiste un’unica forma di entrata all’università. Dipende dal
tipo di corso di laurea, di facoltà/dipartimento e di ateneo. In questa sede ti proponiamo un breviario sulle diverse tipologie. Conoscere
per accedere
Corso che vuoi Accesso che trovi
Quattro sono le principali modalità di accesso alle facoltà e ai corsi di
laurea: numero programmato a livello nazionale (test di ingresso, le cui
date sono stabilite dal Ministero dell’Istruzione); numero programmato a livello locale (ogni facoltà e/o dipartimento stabilisce le date per il
test di ingresso e i posti disponibili, tramite bando); numero libero con
test valutativo a livello locale- VPI (il test non ha valore vincolante, ma
definisce eventuale carenze formative che andranno recuperate durante il
primo anno di iscrizione universitaria); numero libero (accesso diretto,
senza alcuna prova di verifica o valutativa).
Perché il numero programmato
IL NUMERO PROGRAMMATO, PRESENTE IN MOLTE
UNIVERSITÀ NEL MONDO, SI AFFERMA PER EQUILIBRARE
IL RAPPORTO TRA NUMERO DI STUDENTI E CAPACITÀ DI
ACCOGLIENZA DELLE STRUTTURE UNIVERSITARIE.
Corsi che di solito richiedono accesso programmato
Focus on
Diamo uno sguardo più ravvicinato alle diverse classificazioni dei test che
non vanno temuti, ma affrontati con consapevolezza e determinazione.
TEST DI VALUTAZIONE DELLA PREPARAZIONE INIZIALE
(VPI): prova obbligatoria, non vincolante ai fini dell’immatricolazione,
per la verifica delle conoscenze. I termini e le modalità di partecipazione
sono stabiliti, dai singoli atenei, tramite bando. Per recuperare gli eventuali debiti, si svolgeranno entro il primo anno alcune attività supplementari, indicate con l’acronimo OFA (Obblighi Formativi Aggiuntivi).
È possibile partecipare a più prove, a meno che, chiaramente, non si
svolgano contemporaneamente.
Corsi che possono richiedere la verifica delle conoscenze
LETTERE
E FILOSOFIA
DAMS; Conservazione dei beni culturali;
Lettere classiche/moderne; Filosofia; scienze
del Turismo; Archeologia; Scienze libraie;
INGEGNERIA
Elettronica, Informatica; delle Comunicazioni;
S.ze STATISTIChe
TUTTE
SCIENZE
Chimica, Fisica, Geologia, Scienze Naturali;
scienze Ambientali;
S.ZE SOCIALI
Sociologia
Job
ECONOMIA
Diritto d’impresa; Scienze aziendali;
scienze economiche; Economia dei
mercati, Economia delle culture
SCIENZE
FARMCOLOGICHE
E BIOTECNOLOGICHE
Farmacia, Biotecnologie; Scienze
Biologiche; Scienze e tecnologie
chimiche; Scienze e tecnologie
Ambientali.
LETTERE E
FILOSOFIA
Lingua e letterature orientali;
mediazione linguistica; Scienze
della moda e del costume; Scienze
della comunicazione
INGEGNERIA
Edile; Meccanica; Gestionale;
Della Sicurezza; Civile; Chimica;
Aereospaziale; Energetica
SCIENZE SOCIALI
e psicologiche
Scienze dell’educazione,
Psicologia, servizi sociali, Scienze
della formazione
(CORSI TRIENNALI)
TIPOLOGIE DI ACCESSO
Le prove sono di solito costituite da domande a risposta chiusa, raggruppate per argomenti e il sistema di somministrazione può essere su
supporto cartaceo oppure on-line.
ARCHITETTURA
Scienze dell’architettura;
architettura del paesaggio; Disegno
Industriale; Gestione del Processo
edilizio; design
TEST AD ACCESSO PROGRAMMATO A LIVELLO LOCALE
Questa tipologia di prova è stabilita a livello locale, vale a dire, dalle
singole facoltà/dipartimenti che ogni anno, emanano un bando di partecipazione relativo ad un determinato corso di laurea, con la descrizione dei
conoscenze richieste ed il numero di studenti previsto.
Superata la prova, ci si colloca in graduatoria, rispetto al numero di posti
previsto, e vanno completate le procedure di immatricolazione entro i termini previsti dal bando.
corrieredell’università
Attenzione Dato che la programmazione è a livello locale, vale a dire, programmata nell’ambito delle singole università, potrebbero esserci dei corsi di laurea sotto
elencati, che in alcuni atenei non risultano a numero programmato.
Per ogni corso di laurea, va verificato il bando emesso dalle
singole facoltà/dipartimenti.
accesso CISIA
Molte facoltà/dipartimenti di Ingegneria, Economia e Scienze, hanno pensato di rendere omogeneo il test d’ingresso per gli accessi
VPI ed i test a numero programmato a livello locale, con lo scopo
di far rientrare il punteggio in una graduatoria comune. Le università interessate a questo progetto hanno fondato il Consorzio
Interuniversitario dei Sistemi Integrati per l’Accesso (CISIA). Per
i corsi di laurea ad accesso programmato di solito occorre svolgere
il test necessariamente nella sede in cui ci si vuole iscrivere in via
cartacea (esclusa Udine e Messina). In generale per i VPI è possibile svolgere il test anche on-line tramite il così detto TOLC* presso
tutte le facoltà del consorzio CISIA. Per maggiori informazioni
visitare il sito www.cisiaonline.it
*TOLC - Test on line (CISIA): è un Test di ingresso anticipato finalizzato all’ammissione ai corsi di laurea erogato con modalità
telematiche in diverse sessioni.
Attenzione Riportiamo di seguito i test di ingresso relativi alle università statali che hanno una data unica nazionale.
TEST DI INGRESSO A NUMERO PROGRAMMATO
A LIVELLO NAZIONALE
I test di ingresso a numero programmato a livello nazionale, sono stabiliti
dal Miur con cadenza annuale e riguardano esclusivamente i seguenti corsi di laura magistrale a ciclo unico: Medicina Odontoiatria; Medicina
Veterinaria, Professioni Sanitarie; Architettura; Scienze della Formazione Primaria.
Di seguito le prove di ingresso di settembre 2013. Quest’anno per la prima e probabilmente ultima volta, si sono effettuati in due periodi dell’anno: ad aprile e a settembre.
Job
MEDICINA VETERINARIA 3 settembre 2013
MEDICINA ODONTOIATRIA
9 settembre 2013
ARCHITETTURA
Corso di laurea magistrale a ciclo unico 10 settembre 2013
PROFESSIONI SANITARIE
4 settembre 2013
SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA
non è ancora uscito il decreto ministeriale con la data
corrieredell’università
10
a cura di
come si entra
a cura di
tipologie di accesso
Attenzione ai tempi di iscrizione.
Per le iscrizioni a Medicina Odontoiatria, Medicina Veterinaria
e Architettura è prevista la presentazione della domanda attraverso il portale www.universitaly.com, dal 25 giugno al 18 luglio alle ore 15.00. Per professioni sanitarie non c’è iscrizione
al test su UniversItaly.
La logica e la cultura generale prevarrà sugli altri argomenti con 25 quiz
su 60, ma anche le domande specifiche sulle materie di indirizzo avranno
una loro importanza.
Il perfezionamento dell’iscrizione al test, si svolge secondo le
procedure previste dall’università in cui si sostiene la prova ed il pagamento del contributo di iscrizione.
Gli aspiranti veterinari dovranno cimentarsi invece con 12 interrogativi
di biologia, 12 di chimica, 6 di fisica e matematica.
Le prime graduatorie relative al punteggio conseguito al test senza “bonus
maturità”, saranno pubblicate sul sito del Miur secondo questo calendario:
- 17 settembre, Veterinaria
- 23 settembre, Medicina e Odontoiatria
- 24 settembre, Architettura
Per i partecipanti alle professioni sanitarie la strutturazione del test sarà
simile a quello di medicina ma con contenuti teorici meno approfonditi.
Il 30 settembre, invece, sarà possibile visionare la prima graduatoria nazionale comprensiva anche del “bonus maturità”.
I futuri architetti avranno 5 quesiti per cultura generale, 25 quesiti per
ragionamento logico, 12 per storia, 10 quesiti per disegno e rappresentazione, 8 per fisica e matematica.
Graduatoria nazionale
Svolgimento della prova
Le domande saranno 60, bisognerà rispondere in 100 minuti.
Le conoscenze e le abilità richieste per superare la prova faranno riferimento alla preparazione
promossa dalle istituzioni scolastiche coerenti con i Programmi Ministeriali.
Al test di Medicina e Odontoiatria ci saranno 14 domande di biologia, 8
di chimica e 8 di fisica e matematica.
- 16 settembre per i candidati di Medicina e Odontoiatria
- 17 settembre per i candidati di Architettura
fai dell’ansia la tua alleata
Apprendere a gestire l’emotività è un elemento vincente per rafforzare
le nostre potenzialità. L’ansia, entro un certo limite, costituisce il motore che attiva l’intuizione, la logica, la memoria, la “motivazione”,
tenendo quindi attivo e vigile il sistema cerebrale. Vediamo dunque
come affrontarla.
Il primo elemento importante per la gestione dell’ansia è “il controllo”
che si compone di tre modalità psicologiche importanti: il coping, il
locus of control e la self efficacy.
Coping. Con questo termine si intende la modalità di risoluzione delle situazioni stressanti, ponendoci come rinunciatari o come attivi e
propositivi. Quest’ultima posizione ci mette in grado di elaborare un
vissuto di padronanza degli eventi cosi da influenzare in modo indiretto l’adozione di comportamenti proattivi all’apprendimento, e diretto
nella gestione dello stress.
Facciamo i conti
scolastica a ciascuno studente nell’anno scolastico
2012/2013
VOTO PUNTEGGIO
Per le professioni sanitarie il punteggio è attribuito dalle singole università.
NOVITÀ TEST DI INGRESSO
2013
Bonus Università
I punti assegnati alle risposte al test saranno: 1,5 per le risposte giuste e meno 0,4 per
quelle sbagliate.
L’introduzione del “bonus maturità”che
avrà un peso non superiore al 10 per cento,
ma occorrerà conseguire la maturità con
almeno 80 centesimi.
Istruzioni per l’uso
Il bonus sarà utilizzabile esclusivamente se
il candidato ha ottenuto un punteggio pari
o superiore a 20 punti.
Inoltre, la nuova attribuzione del punteggio dipenderà dalla distribuzione dei voti
assegnati da ogni singola commissione
100 e lode
10 punti
99-100
9 punti
97-98
8 punti
95-96
7 punti
93-94
6 punti
91-92
5 punti
89-90
4 punti
86-87-88
3 punti
83-84-85
2 punti
80-81-82
1 punto
Job
corrieredell’università
Post iscrizione
Entro il 30 agosto 2013, il Miur pubblicherà sul portale universitaly.it i voti dell’esame di Stato relativi
all’80esimo percentile di riferimento di tutti gli studenti
iscritti al test.
Per poter aggiungere al punteggio del test quello del
voto di maturità, dal giorno dopo la prova dovrai collegarti al sito accessoprogrammato.miur.it nell’area
riservata (il giorno dell’esame ti saranno consegnati
username e password) e vedere il tuo voto di maturità:
se manca o è diverso da quello dei quadri, c’è l’obbligo
di correggere i dati.
Per fare questa operazione c’è tempo sino al:
- 10 settembre per i candidati di Medicina Veterinaria
degli universitari (UDU) e di altre associazioni studentesche, il Miur ha
formulato una graduatoria nazionale per evitare disuguaglianze tra ateneo
e ateneo.
Così, se uno studente non rientra nel numero dei posti previsto dall’ateneo
in cui sostiene l’esame ma rientra nel numero dei posti totali a livello
nazionale “si prenota” per un posto in un altro ateneo.
Questo non avviene per le professioni sanitarie in cui la
prova è ideata autonomamente da ciascuna università e non
rientra nel meccanismo della graduatoria nazionale.
Attenzione Quando si viene assegnati come vincitori
di un posto nelle graduatorie bisogna immatricolarsi altrimenti si è esclusi dalle graduatorie.
Per i corsi di laurea a numero programmato a livello nazionale, dopo anni
di ricorsi al Tar (Tribunale amministrativo regionel) da parte dell’Unione
come affrontare i test
Self efficacy. L’auto-efficacia richiama al ragionamento per il quale,
più le persone sono convinte di poter agire efficacemente, più elevati
saranno gli scopi che si proporranno e maggiore sarà l’impegno e la
perseveranza che metteranno nell’esecuzione delle azioni, anche di
fronte alle difficoltà e ai fallimenti.
soprattutto sulla logica e gli argomenti di cultura generale.
Risulterà preziosa la lettura quotidiana del giornale o comunque una
ricerca sugli eventi più importanti dell’ultimo anno.
Il giorno della prova
Il giorno della prova sarà opportuno arrivare avendo già capito come
vanno riempite le caselle di risposta, per sfruttare al meglio il tempo
a tua disposizione; non perdere tempo su un quiz se non conosci la
risposta e passa subito a quello successivo; domina la paura!
Attenzione a non farti demoralizzare dai commenti negativi sulle domande emessi dai compagni di banco. La concentrazione e la fiducia
nelle proprie capacità, specialmente nei quiz di logica, è un fattore
determinante.
Utilizza tutto il tempo a disposizione e non consegnare la scheda fino
all’ultimo minuto.
Non considerare l’eventuale fallimento alla prova una sconfitta ma un
tappa importante del primo passo dopo la scuola. Avrai sperimentato
il “senso di responsabilità” nel perseverare un obiettivo.
Locus of control. Letteralmente il “luogo di controllo”, si realizza, se
si ritiene che la propria preparazione è determinata esclusivamente dai
propri comportamenti, e quindi vi si porrà più attenzione.
Le tue capacità, il supporto ideale
Esistono alcuni “strumenti” di gestione delle capacità di studio che
potrebbero aiutarti contro il “mostro” dell’ansia.
Per prima cosa è opportuno considerare che ogni persona ha i suoi ritmi l’importante è imparare a conoscere i propri. C’è chi, ad esempio,
si trova bene ad organizzare le pagine da studiare giorno per giorno,
o chi riesce a concentrarsi solo nell’ultimo mese prima dell’esame. È
importante riuscire a sfruttare a proprio vantaggio le consapevolezze
che con gli anni abbiamo maturato sulle nostre personali modalità.
Dopo avere fatto un breve resoconto delle tue capacità di studio dovrai
cercare, se non l’hai già fatto, il materiale su cui studiare. Si consiglia
di riaprire i libri di scuola ed esercitarsi con i test degli anni passati,
Job
11
corrieredell’università
12
a cura di
vivere l’università
ATENEI, LABORATORI DI ESPERIENZE
0,7 SECONDI
PER LA STORIA
(VEDI IL VIDEO)
“Cogli ogni opportunità che la vita ti dà,
perché, se te la lasci sfuggire, ci vorrà
molto tempo prima che si ripresenti”
Paulo Coelho
Non solo esami
Benvenuto all’Università. Realtà nuova, stimolante ma per certi versi anche “dispersiva”. Sbrigate le pratiche amministrative con
iscrizione e acquisizione del libretto universitario, si comincia a formulare il proprio piano di studi, familiarizzare con i nuovi colleghi e
seguire le prime, emozionanti, lezioni universitarie. L’Università, però, è molto altro ancora. Riserva opportunità oltre che formative,
anche culturali, sociali e di svago
FORMAZIONE SUI VALORI,
Biblioteche e aule studio Austere
le prime, più informali le seconde, sono luoghi
di socialità oltre che di studio. Le biblioteche
universitarie offrono un grande patrimonio di
libri e riviste e tutti i testi adottati dai corsi di
studio. Le aule studio sono aperte da mattina
fino a sera tardi (come a Pisa fino alle 24!) inclusi i festivi.
TITOLI DI STUDIO EUROPEI,
TUTOR PERSONALI,
STAGE FORMATIVI,
AMBIENTE INTERNAZIONALE,
Collaborazioni part time Ogni
anno gli atenei offrono agli studenti la possibilità di svolgere un’attività di collaborazione a
tempo parziale presso le proprie strutture.
Tra le attività:
n informazione e orientamento degli studenti;
n supporto all’immatricolazione degli studenti;
n assistenza agli studenti in mobilità internazionale;
n assistenza a studenti diversamente abili;
n supporto all’organizzazione ed allo svolgimento di manifestazioni culturali, scientifiche, sportive e di supporto all’area comunicazione;
n supporto, documentazione ed assistenza
in biblioteche, musei ed archivi universitari,
strutture didattiche, scientifiche e di servizi
agli studenti ed in altri spazi aperti agli studenti;
n attività di collaborazione ed assistenza per il funzionamento e la custodia di strutture informatiche, nonché la schedatura, la memorizzazione o la registrazione di dati.
Associazioni Tra le più diffuse in tutte le università italiane ci sono
Asu, Aiesec, Udu, Uds, Erasmus Student Network (ESN). Ma le associazioni universitarie sono tante e diverse in ciascun ateneo con le loro
specificità e idee. Propongono dibattiti, mostre, concorsi, incontri e tornei.
Centri Sportivi Si chiamano CUS e sono i centri universitari spor“Gli studenti hanno il diritto di partecipare alla vita e al governo democratico dell’Università esercitando l’ istituto della rappresentanza
negli organi decisionali e di indirizzo di Ateneo.
Nella pluralità dei loro orientamenti politici e culturali, gli studenti
informano comunque il proprio mandato di rappresentanza ai principi fondamentali della Costituzione italiana e della Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo”
Statuto dei diritti e dei doveri degli studenti universitari
(www.governo.it/backoffice/allegati/34961-3865.pdf)
SENZA TEST D'INGRESSO*
FOTO: ACBPHOTO
I giocatori dell’Universidad Católica de Murcia CB festeggiano la vittoria conquistata a Valencia il 26/01/2013
OFERTA DE GRADOS
FACULTAD DE CIENCIAS DE LA SALUD
tivi: associazioni di promozione sociale, 48 in tutt’Italia. Gli sport più
praticati sono: nuoto, pesi, pallavolo, pallacanestro, arti marziali, atletica
leggera.
Radio Universitarie e Magazine Attraverso un tirocinio
formativo, con il conseguente riconoscimento di CFU, puoi imparare a
recensire eventi, redigere e pubblicare testi, fare interviste, condurre e
lavorare alla regia di un programma radiofonico.
Concorsi, bandi di idee, start up Sono numerose le esperienze per mettere alla prova la propria creatività e intraprendenza. UpperApp,
ad esempio, è il festival nazionale delle idee e delle applicazioni mobile,
aperto fino al 15 ottobre 2013, rivolto agli studenti delle università italiane.
Consigli bibliografici
“Gli 8 passi per apprendere ad apprendere”
Daniele Mattoni
“Come trattare gli altri e farseli amici”
Dale Carnegie
- Medicina
- Psicología
- Fisioterapia
- Nutrición Humana y Dietética
- Ciencia y Tecnología de los Alimentos
- Terapia Ocupacional
ESCUELA UNIVERSITARIA POLITÉCNICA
- Arquitectura
- Ingeniería Civil
- Ingeniería de Edificación
- Ingeniería Informática
- Ingeniería en Sistemas de Telecomunicación
FACULTAD DE CIENCIAS JURÍDICAS Y DE LA EMPRESA
- Administración y Dirección de Empresas
- Derecho
- Criminología
- Relaciones Laborales y Recursos Humanos
- Turismo
FACULTAD DE ENFERMERÍA
- Enfermería
FACULTAD DE CIENCIAS SOCIALES Y DE LA COMUNICACIÓN
- Educación Infantil
- Educación Primaria
- Periodismo
- Comunicación Audiovisual
- Publicidad y Relaciones Públicas
- Humanidades y Antropología Social
FACULTAD DE CIENCIAS DE LA ACTIVIDAD FÍSICA Y DEL DEPORTE
- Ciencias de la Actividad Física y del Deporte
En la frontera de la innovación
www.ucam.edu - [email protected] - (0034) 902 182 181 - (0034) 968 278 801 - Campus de Los Jerónimos, s/n Guadalupe 30107 (Murcia) - España
J
corrieredell’università
ob
* L'ammissione è soggetta a graduatoria per voto esame di stato e prevede intervista, Medicina richiede anche il superamento della fase specifica della PAU spagnola
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glossario
a cura di
RESIDENZE
UNIVERSITARIE
l’ABC
PER LE MATRICOLE
ASSOCIAZIONI
Le università sostengono le iniziative promosse dagli studenti per attività
culturali, formative, ricreative e sportive concedendo anche finanziamenti.
Le associazioni (l’elenco di quelle presenti nel tuo ateneo è disponibile sul
sito) sono ospitate talvolta proprio negli spazi delle Università e promuovono conferenze, mostre, attività teatrali, sportive e musicali, incontri con
professionisti. Cerca e contatta le Associazioni che magari senti più vicine
per finalità e contenuti, partecipare e proporre attività ti farà sentire da subito
parte integrante di questa nuova comunità.
BACHECHE
Sono state abbondantemente superate da quelle on line disponibili sui siti
degli atenei per le comunicazioni dei docenti e sui social network (primo indiscusso facebook), ma le bacheche resistono e funzionano ancora.
Vengono infatti ancora invase di annunci e richieste per case in affitto o
lavori stagionali, locandine delle iniziative e comunicazioni varie. Che siano virtuali o reali consulta sempre questa preziosa seppur caotica fonte
di informazione.
Consiglio di coordinamento didattico
Organo costituito da docenti, ricercatori e da una rappresentanza di studenti
che ha il compito di coordinare la didattica e approvare i piani di studio di
un singolo corso di laurea. Riconosce poi i crediti relativi a conoscenze e
abilità professionali certificate acquisite in attività formative anche extrauniversitarie.
che ti identificherà per la prenotazione degli esami e altri servizi come il
prestito dei libri e richieste di borse di studio.
LIBRETTO UNIVERSITARIO
E’ il documento sul quale vengono indicati gli esami sostenuti con i relativi
voti e crediti acquisiti.
MOBILITA’
Le esperienze di mobilità, ovvero di studio all’estero ma anche di lavoro e
volontariato, sono opportunità incredibili per accrescere le proprie conoscenze e allargare i propri orizzonti. Tramite l’ufficio per l’internazionalizzazione
potrai conoscere le modalità per concorrere a bandi per borse di studio presso atenei stranieri, informazioni sui titoli congiunti (doppio titolo), programmi di mobilità come i più noti Erasmus e Leonardo da Vinci.
NUMERO PROGRAMMATO
Tema scottante tra ricorsi e polemiche sul diritto allo studio, è un sistema di
regolamentazione delle immatricolazioni. Ogni anno per ogni corso di laurea
ad accesso regolato, il Miur stabilisce il numero massimo di posti disponibili
sul territorio nazionale suddivisi per sede. (vai a pag.8 )
OBIETTIVI FORMATIVI
Sono le conoscenze, competenze e abilità che ciascuna attività formativa (lezione frontale, laboratorio, esercitazione) vuole trasferire agli studenti e che
è necessario possedere per conseguire la laurea.
DOCENTI
Spesso temuti e criticati, sono i compagni di viaggio e le guide del tuo percorso formativo. Non pensare solo che dovranno giudicarti nel giorno d’esame
ma cerca confronto e arricchimento dai loro consigli oltre che insegnamenti.
Propedeuticità
Sono gli esami da sostenere e superare obbligatoriamente per poter sostenere
gli esami successivi. Contengono le informazioni di base indispensabili per
capire gli insegnamenti più specifici.
Esonero tasse
Gli studenti in possesso di determinati requisiti di merito (anche aver preso
100 alla maturità ) o di reddito e gli studenti con disabilità possono chiedere
l’esonero parziale o totale dalle tasse.
RICEVIMENTO
Spazio di incontro che il docente dedica agli studenti per chiarire eventuali
dubbi sorti durante lo studio.
FUORI SEDE
Sono gli studenti che hanno la residenza in un comune che non è considerato
né in “Sede” né “Pendolare”. Il loro impegno comincia ben prima che in
ateneo con la ricerca di un alloggio e di un lavoro per sostenere le spese. A
loro sono destinate annualmente borse di studio, strutture residenziali e pasti
gratuiti presso le mense universitarie. Per conoscere le opportunità e i regolamenti occorre rivolgersi alle Aziende per il diritto allo Studio Universitario.
GUIDA DELLO STUDENTE
Vademecum, scaricabile in formato elettronico dai portali degli atenei, con
tutte le informazioni utili per gli studenti dalle modalità di iscrizione ai piani
di studio, dalle strutture ausiliarie come lo sportello orientamento e tutorato
alle scadenze importanti come il pagamento delle rate delle tasse universitarie.
IMMATRICOLAZIONE
E’ l’atto di iscrizione all’università con il quale ti viene affidato un numero
Job
SESSIONE D’ESAME
E’ il periodo in cui potrai sostenere gli esami al termine di ogni ciclo di
lezione. La durata delle sessioni può variare, generalmente sono tre: quella
invernale, tra gennaio e febbraio; quella estiva, tra giugno e luglio e quella
autunnale tra settembre e ottobre.
TIROCINI
Sono attività formative professionalizzanti nell’ambito di un percorso didattico riferito al corso di studio e finalizzato all’acquisizione di crediti formativi universitari. (vai a pag. 77)
UFFICIO ORIENTAMENTO
E’ il centro di riferimento per la tua permanenza in università. Svolge attività
di informazione e supporto per i momenti di difficoltà. Promuove inoltre i
tirocini formativi previsti dagli ordinamenti didattici.
VOTI
La votazione degli esami che misurano il profitto è quantificata in trentesimi.
corrieredell’università
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Seguici su
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agraria
OFFERTA FORMATIVA
OFFERTA FORMATIVA
agraria
17
ACCESSO: libero, prove d’ingresso locali
L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali
L-26 Scienze e tecnologie alimentari
PARLA IL PRofessore
Claudio Marzadori,
Coordinatore del corso in Tecnologie agrarie
Alma Mater Studiorum di Bologna
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso di studio (CdS) intende formare un
laureato in grado di inserirsi prontamente nel mondo del lavoro e di operare nei
molteplici settori dell’agricoltura, sia come
dipendente sia come libero professionista
(agronomo junior). Nel contempo, forte di
una solida preparazione di base e di metodo, potrà proseguire gli studi in una laurea
magistrale.
Con la struttura del percorso formativo il
Laureato deve acquisire una serie di conoscenze suddivisibili in conoscenze di base,
conoscenze caratterizzanti e conoscenze
affini ed integrative. Le attività formative
relative alla preparazione della prova finale
per il conseguimento del titolo e la relativa
verifica consistono, nella discussione orale
di un elaborato su un argomento connesso
preferibilmente all’attività svolta durante il
tirocinio. Tirocino e prova finale (eventualmente implementata da una parte dei crediti a scelta autonoma) sono da considerarsi
attività sinergiche che vanno a costituire un
momento formativo coerente con gli obiettivi
del corso di studio e tale da esaltare, nell’insieme, la capacità di applicare conoscenza
e comprensione, autonomia di giudizio e
abilità comunicative.
SBOCCHI PROFESSIONALI
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi di Teramo
BASILICATA
Università degli Studi della Basilicata
CALABRIA
Università degli Studi “Mediterranea”
di Reggio Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia (Interclasse)
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università degli Studi della Tuscia
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano; Università Cattolica del Sacro Cuore
MARCHE
Università Politecnica delle Marche
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”; Università degli Studi di Foggia
SARDEGNA
Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Università degli Studi di Palermo; Università degli Studi di Messina (Interclasse)
Job
corrieredell’università
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Università di Pisa
TRENTINO ALTO ADIGE
Libera Università di Bolzano
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università degli Studi di Verona
UNIVERSITA’ TELEMATICHE E ALTRE
SEDI
Università Telematica Guglielmo Marconi; Università non statale di Scienze
Gastronomiche; Università Telematica
San Raffaele Roma
Il laureato in “Scienze Agrarie” è in grado di eseguire progettazione semplice e applicare semplici tecnologie per il controllo delle
produzioni agrarie e, con entrambi i curricula, potrà accedere a
sbocchi occupazionali nei diversi settori tradizionali e innovativi
dell’agricoltura, ovunque praticata, fra cui: libera professione
(agronomo junior); pubblica amministrazione con incarichi non dirigenziali; ricerca applicata presso enti pubblici e privati; assistenza
tecnica presso aziende agrarie; organismi nazionali e istituzioni
internazionali (U.E., F.A.O., O.N.U., U.N.D.P., U.N.E.P. O.N.G. etc.);
istituti di credito e assicurativi; laboratori di analisi per l’agricoltura
e l’ambiente; monitoraggio e difesa dell’ambiente; pianificazione e
difesa del territorio.
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 46,9 %
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 17,3 %
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 35,8 %
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
Job
Presidente, qual è la situazione attuale nel campo delle Scienze
agrarie
Ad oggi non esistono più le Facoltà come le conoscevamo ma
esistono le Scuole che raggruppano diverse ex-facoltà. L’ex
facoltà d’Agraria di Bologna è confluita assieme all’ex Facoltà di
Medicina Veterinaria di Bologna nella Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria. Questa scuola è composta da tre dipartimenti, il
Dipartimento di Scienze Agrarie (DipSA quello a cui afferisco), il
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari (DISTAL)
e il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie (DIMEVET).
I Dipartimenti si occupano sia della ricerca che della didattica,
quindi ad ogni Dipartimento afferiscono un certo numero di Corsi
di Studio.
Nel caso del DipSA, il mio Dipartimento, abbiamo 4 corsi di
Studio triennali e 3 magistrali.
Perché uno studente dovrebbe iscriversi ad un corso in Tecnologie Agrarie?
Perché questi Corsi di Studio (CdS) conservano in sè il
background culturale che ha caratterizzato, ormai da più di 100
anni, l’insegnamento delle Scienze Agrarie all’Università di Bologna. Un patrimonio di conoscenze e competenze che numerose indagini hanno premiato ponendo l’ex Facoltà d’Agraria di Bologna
da sempre tra le migliori in Italia. Al primo da almeno tre anni.
Nel corso del tempo i nostri CdS hanno poi saputo mantenere viva
la tradizione della quale andiamo più fieri, quella del rinnovamento. Rinnovamento che ha riguardato la rivisitazione dei programmi
formativi, lo spostamento (dall’anno 2000) in una sede nuova e
moderna, l’articolazione di corsi di studio triennali che trovano
una naturale e immediata prosecuzione, per chi lo desidera, nel
percorso magistrale.
In tempi di crisi, come giudica la scelta di un corso di studio in
Agraria per uno studente?
Lo giudico molto positivamente perché le competenze che si
acquiscono nei nostri CdS riguardano proprio quelle peculiarità
italiane che, se adeguatamente valorizzate, possono rappresentare
un vero e proprio trampolino per il rilancio delle potenzialità del
nostro paese. In particolare mi riferisco alla qualità delle produzioni agricole, alla qualità degli alimenti, alla qualità dell’ambiente e
alla protezione del paesaggio.
Esistono sbocchi occupazionali con una laurea nelle discipline
d’Agraria?
Mi riallaccio direttamente alla risposta precedente. Direi che
abbiamo disperatamente bisogno di giovani preparati nei settori a
cui mi riferivo poco fa, e penso che siano proprio questi i settori
nei quali possiamo giocare un ruolo importante anche in termini
occupazionali. Dobbiamo puntare sulle cose che possiamo fare
solo noi con la nostra terra e con il nostro clima che, ovviamente,
dobbiamo anche essere in grado di conservare e proteggere.
Tre consigli da dare agli studenti.
Sono troppi, ne do uno solo che varrà sempre: perseguite le vostre
passioni con tenacia, coraggio e lealtà verso voi stessi e gli altri.
Alla fine comunque sarà andata sarà un successo.
Raffaele Nappi
corrieredell’università
18
agraria
OFFERTA FORMATIVA
PARLA LA PROFESSORESSA
Alessandra Zambonelli,
Docente presso Alma Mater Studiorum di Bologna
In primis perché uno studente dovrebbe iscriversi a questa facoltà?
La facoltà di Agraria di Bologna è
stata giudicata la migliore in Italia.
Questo soprattutto grazie ad un corpo docente estremamente motivato
che riesce a trasferire agli studenti
oltre che le proprie conoscenze sempre aggiornate anche entusiasmo
per le materie insegnate.
La facoltà di Agraria impartisce un bagaglio di conoscenze interdisciplinare e nel contempo specialistico, diversificato a seconda del corso
di laurea triennale scelto, che può essere speso immediatamente dopo
la laurea per l’inserimento nel mondo del lavoro o per continuare gli
studi e magari avventurarsi nel difficile mondo della ricerca scientifi-
PARLA il laureato
Simone Di Odoardo
Università di Teramo
Quali sono le motivazioni che ti
hanno spinto a scegliere, la facoltà
di Agraria? Hai sempre voluto
intraprendere questo percorso di
studi?
Fin dai tempi del liceo ero molto
combattuto tra la carriera militare
e il medico dietologo, aspirazioni
dettate dall’ amore per il rigore e per
l’attività fisica, dalla forte voglia di
sapere cosa mangiare e quando, tenendo in considerazione eventuali
disfunzioni endocrine (la conoscenza medica è ciò che differenzia il
dietologo dal nutrizionista e dietista). Alla fine, dopo alcuni concorsi
dall’ esito negativo e, intimorito, dalla lunga durata del percorso
didattico per diventare dietologo, per puro caso venni a conoscenza
del corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari. Incuriosito
sia dagli argomenti che sarebbero stati trattati, che dall’ attinenza allo
studio degli alimenti, decisi di iscrivermi.
Quali sono secondo te, i punti di forza e di punti di debolezza
degli studi di Agraria?
Si tratta di una facoltà giovane, dotata di un corpo docente di
tutto riguardo, disponibile e aperto a chiarimenti didattici in ogni
momento, caratteristica rara da riscontrare in facoltà più grandi
e/o con un numero di iscritti maggiore. Offre ampie conoscenze,
insegna a ragionare e dà delle ferree basi per affrontare ogni tipo di
problematica inerente all’ intero processo produttivo di un alimento
e ci consente di poter gestire a 360 gradi l’ intera filiera produttiva di
un prodotto alimentare. Tra i punti di debolezza direi che come Tecnologi Alimentari non abbiamo taluni settori -specie nella pubblica
amministrazione- adeguati riconoscimento/ inquadramento, anche
se molto lentamente, almeno a livello delle ASL qualche concorso
aperto a tecnologi alimentari inizia ad esserci (Emilia Romagna).
Come viene percepita la preparazione di un tecnologo alimentare, nell’ “immaginario collettivo”?
Ciò che studiamo viene spesso confuso con un corso di agraria/
agronomia e il problema credo sia proprio nel nome stesso della
Job
ca. Le attività formative erogate spaziano dall’ambito della gestione
sostenibile delle risorse agrarie ed ambientali, della coltivazione, del
miglioramento e della protezione delle piante e dei loro prodotti; delle
produzioni agricole e della loro valorizzazione commerciale; della
pianificazione e della programmazione del territorio rurale e forestale;
della progettazione e della gestione del verde e del paesaggio.
In tempi di crisi come questo, come giudica la scelta di una facoltà come agraria per uno studente?
E’ una delle poche facoltà che offre ancora numerosi sbocchi occupazionali sia in Italia che all’estero. L’agricoltura è il settore che in
momenti di crisi economica viene maggiormente rivalutato.
Esistono reali sbocchi occupazionali con una laurea in agraria?
Sicuramente si, sia nel pubblico che nel privato ma come in tutti i
settori ci vuole intraprendenza, capacità di adattamento e tanta determinazione. I miei studenti migliori hanno trovato tutti subito lavoro.
Un mito da sfatare: 3 consigli per gli studenti che vogliono intraprendere questo corso di studi.
E’ facile solo se si ha voglia di studiare. Seguite le lezioni, diventerà
tutto più facile e sicuramente vi entusiasmerete. Imparate l’inglese, e
se riuscite fate un’esperienza all’estero!
r.n.
facoltà che non reputo adeguato al corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari (triennale e magistrale), dato che in realtà non si
studia agraria (salvo pochi concetti di struttura e fisiologia vegetale
e produzioni vegetali). Ritengo sarebbe più adeguato nominarla
facoltà di Scienze degli Alimenti, dato che abbiamo il dipartimento
di Scienze degli Alimenti. Ancora, non abbiamo ancora una buona
visibilità, anche a causa di un Ordine nazionale (e albi regionali)
relativamente giovane e non “forte” come altri”come altri, che promuova e tuteli la nostra immagine in modo costante ed adeguato.
In che cosa ti sei specializzato? Quale figura professionale emerge dal tuo corso di studi?
Ho terminato il corso magistrale in scienze e tecnologie alimentari, tra le cui competenze figurano: progettazione e controllo di
processi produttivi alimentari; studio, progettazione, costruzione,
sorveglianza e collaudo, in collaborazione con altri professionisti, di
impianti di produzione di alimenti;operazioni di marketing, ricerche
di mercato relative alla produzione alimentare; ricerca e sviluppo di
processi e prodotti nel campo alimentare;pianificazione alimentare
con riguardo alle esigenze alimentari e nutrizionali; progettazione e
gestione di programmi internazionali di sviluppo agro-alimentare;
lavori che attengono alla ristorazione collettiva in qualsivoglia tipo
di servizio di mensa e ristorazione. Ci sono anche alcuni tecnologi
impiegati negli IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale) come
tecnici di laboratorio, altri che svolgono challenge test (modelli
predittivi per valutare la crescita microbica). Non cito la ricerca e l’
insegnamento perché in Italia, viste le ultime riforme, le vedo quasi
professioni utopistiche.
Da un punto di vista professionale, quali competenze e conoscenze consideri fondamentali nella tua formazione?
Insegnamenti quali la microbiologia, per conoscere le varie tipologie
di microrganismi e di prevedere le modalità di un’ eventuale contaminazione, in base alle loro caratteristiche e, in tal modo, prevenire il
rischio di effetti dannosi sulla salute del consumatore. Le tecnologie,
che comprendono tutte le modalità di produzione e conservazione di
un alimento, al fine di estendere la sua shelf life (vita di scaffale) e
quindi limitare il rischio di contaminazione e sviluppo microbico e
di “dare vita” a prodotti innovativi, in base alle esigenze del consumatore e/o del mercato. Infine, la chimica che fornisce gli strumenti
per garantire un elevato livello di tutela della sicurezza alimentare,
analizzando ogni tipologia di alimento e ,di identificare i contaminanti (siano essi ambientali o antropici), riscontrabili nelle matrici
alimentari e potenzialmente nocivi per il consumatore.
corrieredell’università
OFFERTA FORMATIVA
19
architettura
ACCESSO: lauree triennali a numero programmato/ test a livello locale
laurea magistrale a ciclo unico: test a livello nazionale
L-17 Scienze dell’architettura
L-21 Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale
OBIETTIVI FORMATIVI
Il laureato in Architettura dimostrerà di possedere capacità di comunicare correttamente ed efficacemente informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti, nonché gli esiti del proprio lavoro e la metodologia adottata.
Egli possiederà le basi per una corretta lettura e interpretazione della letteratura
scientifica nei settori di pertinenza. Il laureato in Ingegneria Edile-Architettura sarà,
inoltre, in grado di utilizzare almeno una lingua dell’Unione Europea oltre all’italiano e
sarà in possesso di adeguate conoscenze relative all’impiego del linguaggio grafico ed
infografico necessari nell’ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali. Nel corso di alcuni degli insegnamenti maggiormente caratterizzanti
il corso di studi, sono previste delle attività seminariali svolte da gruppi di studenti
su argomenti specifici di ciascun insegnamento. La partecipazione a stage, tirocini
e soggiorni di studio all’estero risultano essere strumenti molto utili per lo sviluppo
delle abilità comunicative del singolo studente. L’architetto rientra tra le professioni
intellettuali e scientifiche di elevata specializzazione (ISTAT ATECO 2007) riconosciute
a livello della U.E. Egli si potrà occupare della progettazione, dell’esecuzione e del
controllo della qualità degli interventi architettonici, dell’analisi e del restauro del patrimonio edilizio e ambientale esistente. Sarà in grado di affrontare le problematiche
attinenti la connessione degli insediamenti con il territorio, anche sotto il profilo della
valutazione paesistica e della pianificazione urbanistica e territoriale.
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 46,7 %
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 16,4 %
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 36,9 %
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
SBOCCHI PROFESSIONALI
La laurea in Scienze dell’architettura individua come obiettivo
formativo le conoscenze, le competenze e le abilità finalizzate al
controllo critico ed operativo dei metodi di analisi e di comprensione propri degli strumenti di base della progettazione architettonica. Tali competenze consentono al laureato di assumere
tutte le nuove responsabilità richieste dal mondo professionale
nell’accezione chiaramente espressa dalla vigente legge sul
riordino della professione (Dpr 328 del 2001). Il campo di applicazione del laureato è quindi previsto presso
studi tecnici, società di servizi e imprese di settore, come
n
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti-Pescara; Università degli Studi de
L’Aquila
BASILICATA
Università degli Studi della Basilicata
CALABRIA
Università degli Studi “Mediterranea”
di Reggio-Calabria; Università della
Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Seconda Università degli Studi di
Napoli; Università degli Studi di Salerno
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Ferrara
FIURLI VENEZIA GIUGLIA
Università degli Studi di Trieste; Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Università degli Studi Roma
Tre; Università degli Studi di Roma “Tor
Vergata”
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Politecnico di Milano; Università degli
Studi di Parma; Università degli Studi di
Brescia; Università degli Studi di Pavia
MARCHE
Università Politecnica delle Marche;
Università degli Studi di Perugia; Università degli Studi di Camerino
PIEMONTE
Politecnico di Torino
PUGLIA
Politecnico di Bari
Job
corrieredell’università
SARDEGNA
Università degli Studi di Sassari; Università degli Studi di Cagliari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Università degli Studi di Palermo; Libera
Università della Sicilia Centrale “KORE”
sede Enna
Toscana
Università degli Studi di Firenze; Università di Pisa
TRENTINO ALTO ADIGE
Università degli Studi di Trento
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università IUAV di Venezia; Università IUAV di
Venezia
UNIVERSITA’ TELEMATICHE
Università Telematica Guglielmo Marconi
20
architettura
OFFERTA FORMATIVA
PARLA l’esperto
Antonio La Marca,
Architetto
Perché un giovane dovrebbe iscriversi ad
Architettura?
Come tutte le professioni liberali, gli studi
universitari prevedono un impegno costante ed
approfondito della materia, dato che l’esercizio
di un mestiere, come quest’ultimo, comporta la conoscenza di metodologie burocratiche, tecniche e scientifiche. L’architetto è quindi a cavallo
tra conoscenze umanistiche e di scienza, i cui confini non sono netti,
né definiti. Per cui chi vuole accingersi a questo lavoro ha sicuramente
un interesse per l’organizzare, l’allestire e lo sviluppare i luoghi dove si
svolgono le attività umane ed in più trova forte attrattiva per la storia,
per la cultura e soprattutto per le emozioni che queste comportano. Al
fine, si presuppone che uno studente si iscriva ad un corso di studi di
questo tipo perché pervaso da una forte passione e pronto a perseguire
l’obiettivo del voler trasformare le utopie in realtà.
Secondo lei il mercato è saturo in questo settore?
Apparentemente come per tutte le attività, libere o dipendenti, potrebbe
sembrare che non vi siano buone prospettive di lavoro per il futuro. In
realtà non è affatto così. E’ vero che noi architetti ci confrontiamo con
figure professionali tra le più svariate che va dai geometri, agli ingegneri
vari attraverso anche i periti in un numero sproporzionati al mercato.
Queste professioni tecniche espletano servizi apparentemente simili;
in realtà, le capacità che vengono acquisite nella nostra professione riguardano principalmente l’uso dell’ambiente che antropizzato è in forte
squilibrio e proprio noi, rappresentiamo la figura e la risorsa sociale per
il recupero ed il riequilibrio delle attività umane che ha come obiettivo
il giusto uso del suolo e del consumo di energia che esso comporta. In
definitiva siamo necessari ad uno scenario futuro, in una società che ha
come prospettiva uno sviluppo eco-sostenibile.
Cosa consiglierebbe ad un ragazzo che vuole iscriversi ad architettura?
Ad un giovane che vuole iscriversi ad architettura direi di impegnarsi,
prima di tutto, ad acquisire conoscenze tecniche da integrare con quelle
umanistiche, ma più di tutto riferirsi ai maestri, in senso di bottega, ed
innamorarsi di un Architetto e seguirne pedissequamente, i consigli
e le indicazioni e può darsi, come mi diceva spesso il mio maestro e
professore,Agostino Renna, che alla fine, forse, si diventi veri “Architetti”.
Come e quanto è cambiato il ruolo di architetto nell’ultimo ventennio?
Ho iniziato la mia professione di architetto, libero professionista,
esattamente 20 anni fa. Apparentemente non è cambiato nulla da allora
ad oggi: penso quasi allo stesso modo, rivivo le stesse emozioni, ho gli
stessi tempi, ma qualcosa è cambiato fuori di me. Le regole, le leggi, la
responsabilità, la mole di documenti, i pareri degli Enti, ecc. Per cui l’espletamento della professione deve continuamente dar conto, chiedere
autorizzazioni ed attendere pareri; aspetti che imbrigliano, condizionano
ed alienano la vera ragione dell’essere architetti. Ma ecco che come per
tutte le attività, a salvarci ed a permetterci di esprimerci più facilmente,
rappresentare e trasferire le nostre idee è venuta in nostro soccorso l’elet-
tronica ed i relativi programmi. E per chi come me ha una grande passione per la
rappresentazione è una gioia infinita costruire modelli dei luoghi, trovare in essi
un gioco bellissimo, quasi infantile; è l’utopia che diventa realizzabile.
Raffaele Nappi
Job
PARLA LO STUDENTE
Angela Massa,
Studentessa
Università di Camerino
Perché hai deciso di iscriverti ad architettura e cosa ti ha spinto?
Ho deciso di scrivermi ad architettura già
nel momento della scelta del percorso di
studi superiore. E’stato il naturale conseguimento dopo il diploma
da geometra. Avendo io uno spiccato interesse per materie eterogenee, ho trovato l’architettura il giusto connubio tra studi umanistici
e scientifici.
Molti studenti sono spesso frenati dal numero chiuso. Qual è la
tua posizione in merito?
Il test d’ingresso deve essere mirato al tipo di studi che si deve
intraprendere, non come quello attuale in cui posso prendere un
punto se sono aggiornata sul gossip... e soprattutto il test dovrebbe
essere fatto dopo corsi estivi con programmi a livello nazionale. Sono molto favorevole al numero chiuso, perché anche se è
diritto di tutti studiare, spesso si parcheggiano all’università persone che in realtà hanno finito a stento le scuole superiori. Bisogna
sfatare il mito che se uno non va all’università è un fallito.
Pensi che il tuo percorso di studi possa aiutarti a trovare subito
un lavoro?
Il mio percorso di studi, in un periodo così di crisi, va decisamente
inventato, perché grandi lavori non ce ne sono ed anche i piccoli
non è detto che alla fine ti paghino. Bisogna cercare di fare concorsi, tenersi aggiornati e trovare uno sbocco in uno dei tanti rami
dell’architettura. Fondamentale è sapere più lingue e avere i mezzi
necessari per poter cercare lavoro anche all’estero o sperare in
programmi tipo Erasmus. Dinamismo è la parola chiave.
Cosa farai una volta terminati gli studi?
Una volta terminati gli studi cercherò la mia strada: spero di
rimanere in Italia, ma non credo sarà possibile. Spero di riuscire
ad indirizzarmi nel campo della grafica e della comunicazione
dell’architettura, almeno all’inizio. Il sogno sarebbe quello di fare
l’architetto a tutti gli effetti seguendo realizzazioni di progetti più o
meno importanti e partecipando a grandi concorsi, ma oggi per chi
non dispone di grandi risorse economiche per poter cercare lavoro
nel mondo, è quasi un’utopia.
Un consiglio alle future matricole.
L’architettura deve essere una passione, non un ripiego. L’architettura deve essere qualità degli spazi, salubrità degli ambienti,
dignità delle città. E’ un cammino lungo e difficile, in cui vi verrà
chiesto spesso di seguire gli “ordini” del professore di turno, ma
voi chiedetevi sempre un come ed un perché delle cose che progettate. In ultimo “less is more” _Ludwig Mies van der Rohe
anche presso enti e amministrazioni pubbliche, nelle forme di collaborazione con architetti forniti di laurea magistrale nel settore
di competenza. Il laureato in Scienze dell’architettura, previo superamento
dell’esame di stato, potrà essere iscritto nell’albo dell’Ordine degli
architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, nella sezione B,
settore Architettura, con il titolo di Architetto junior. corrieredell’università
OFFERTA FORMATIVA
design
ACCESSO: numero programmato a livello locale
L-4 Disegno industriale
OBIETTIVI FORMATIVI
Il laureato di primo livello in design è una figura professionale che affronta, in team multidisciplinari, tutti gli aspetti del
design di prodotto, di comunicazione e/o di servizio, dall’ideazione alla produzione. Nell’ambito dell’offerta formativa si
distinguono due figure caratterizzanti. Designer di prodotto e
grafico virtuale. Il primo opera in studi professionali, aziende
manifatturiere, realtà che si occupano di allestimenti e
standistica, enti locali o come libero professionista. Il designer grafico virtuale opera in studi professionali, agenzie di
comunicazione, agenzie pubblicitarie, case editrici, aziende
manifatturiere, enti locali o come libero professionista. Un
progettista che conosce il valore culturale e strategico del
design e il significato di tecnologia appropriata. Svolge quelle
parti dell’attività del processo progettuale che sono relative
all’esplorazione del mercato, dell’innovazione tecnologica e
umanistica e all’ideazione del concept; svolge parti delle attività di processo volte alle fasi esecutive del progetto quali assistenza alla ingegnerizzazione e avvio della produzione dei
prodotti. Capacità di riconoscere, descrivere e interpretare i
problemi posti dal contesto e dal comportamento dell’utente,
al fine di proporre approcci e soluzioni progettuali appropriate attraverso un concept di prodotto, di sistema-prodotto o di
servizio. Capacità di scegliere le tecniche di rappresentazione più appropriate per la progettazione, di applicare le tecniche per le valutazioni di fattibilità economica e produttiva;
capacità di confrontarsi all’interno di gruppi interdisciplinari,
prevalentemente nell’area delle scienze della produzione
a base tecnico/tecnologica, al finedi verificare la coerenza
costruttiva, tecnologica e produttiva del progetto.
SBOCCHI PROFESSIONALI
Il laureato trova collocazione come tecnico del progetto, in grado di
sviluppare tutti gli aspetti di integrazione tra design del prodotto e
processi tecnologici e produttivi, presso uffici tecnici e di ricerca e
sviluppo delle imprese, o in studi professionali di progettazione e di
consulenza. Le competenze fornite dal corso di laurea in Design del
prodotto industriale sono richieste e apprezzate, non solo dall’industria specifica del settore, ma anche da quelle di un’area tecnologica più vasta, quali le aziende del settore informatico e del settore
alimentare. Il target di riferimento è dunque il tecnico di progetto
per la PMI in grado di gestire sia problemi di progetto low e medium
end e in grado di gestire specificità esterne all’azienda, in ambiti sia
spiccatamente che moderatamente innovativi nel campo del design.
DOVE SI STUDIA
CAMPANIA
Seconda Università degli Studi di
Napoli
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Ferrara
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Politecnico di Milano
MARCHE
Università degli Studi di Camerino
PIEMONTE
Politecnico di Torino
PUGLIA
Politecnico di Bari
SICILIA
Università degli Studi di Palermo
Job
corrieredell’università
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze
TRENTINO ALTO ADIGE
Libera Università di Bolzano
VENETO
Università IUAV di Venezia
UNIVERSITA’ TELEMATICHE
Università Telematica San Raffaele
Roma
21
22
design
OFFERTA FORMATIVA
PARLA IL professore
Francesco Cervellini,
Professore di disegno
Università di Camerino (sede
Ascoli)
Professore ci presenti il corso di studi
all’interno del quale opera?
La triennale in Design di Ascoli, è ben
organizzata conformemente ai suoi
piccoli numeri, il che consente agli
studenti di essere seguiti individualmente con continuità. Inoltre sta
sviluppando con efficacia alcuni indirizzi sulle tematiche dell’innovazione e dell’ecodesign. Il corso si serve, inoltre, utilmente della
PARLA LA PROFESSORESSA
Maria Linda Falcidieno,
Direttore dipartimento Scienze
per l’Architettura
Università di Genova
Perché iscriversi al DSA?
Dietro un’iscrizione universitaria devono
esserci prima di tutto delle ambizioni personali e degli interessi dichiarati rispetto
alle discipline da studiare. In questo caso: Architettura, paesaggio,
design; in più restauro, come formazione post-laurea. Il DSA,
nell’ambito della Nuova Scuola Politecnica, rappresenta l’eredita’
della Facoltà di Architettura di Genova e, nello stesso tempo, la sua
proiezione nel futuro grazie alle relazioni sempre più strette con gli
ingegneri, pur nel mantenimento della sua identità (l’architetto, a
Genova, si formerà comunque solo al DSA). Questo connubio e’
forse una naturale linea evolutiva della parola “progetto” nel mondo
di oggi, che non si può trascurare. Non e’ un caso che l’8 di maggio,
a sottolineare l’importanza del nuovo corso della Scuola, vi sia stata
la lectio magistralis di Massimiliano Fuksas -tenutasi nella ex chiesa
di San Salvatore, attuale aula magna-, che con le sue architetture,
che sono anche alte opere di ingegneria, ben rappresenta a livello
internazionale la presenza di una forma possibile di integrazione
degli interessi specifici delle due formazioni.
In tempi di crisi come questo, come giudica la scelta del corso di
laurea in disegno industriale?
Più che di “disegno industriale” parlerei di “design”, nell’accezione più ampia del termine, ovvero nel significato di “progetto”,
che spazia dal prodotto, all’evento, fino alla nautica; dalla grafica,
alla comunicazione, fino al web design. Con tutte le implicazioni
e le innovazioni introdotte dalle nuove tecnologie informatiche. Il
ventaglio di offerte e’ sufficientemente ampio da consentire più di
uno sbocco professionale. In più, intorno al disegno industriale, c’e’
un ritorno di interesse generale. Lo dimostrano i grandi architetti
internazionali, da Zaha Hadid a Rem Koolhaas fino a Jean Nouvel,
Job
possibilità di far effettuare fruttuosi tirocini presso le aziende del
territorio.
Molti studenti sono spesso frenati dall’accesso a numero programmato: qual è la sua personalissima posizione in merito a
questo punto?
Sono personalmente contrario al numero chiuso, sulla cui legittimità
ho forti dubbi e sono ancora più contrario alla modalità dei test,
perché non consentono in alcun modo di valutare le motivazioni di
una scelta.
Nella situazione di crisi attuale come vede la figura del designer
all’interno del mercato lavorativo?
La realtà produttiva del Design sconta la crisi attuale, come tutto
il resto, ma si difende meglio di altri settori. Giudico le esperienze
all’estero fondamentali. Una formazione indirizzata, ma comunque ancora di tipo “generalista” è importante data la rapidità delle
trasformazioni conoscitive e produttive in corso.
che negli ultimi anni si sono cimentati sempre più’ spesso e con successo nel campo del design, collaborando peraltro con brand italiani.
L’ultimo Salone del Mobile di Milano ne e’ stato la prova.
Esistono reali sbocchi occupazionali con una laurea in Disegno
Industriale?
In parte la risposta a questa domanda è contenuta in quanto detto
sopra. Tuttavia vorrei aggiungere un aspetto non trascurabile: la
spendibilità delle nostre lauree in campi estremamente varii e sul
mercato europeo. Da qui lo sforzo, come DSA, di ampliare le relazioni, didattiche e di ricerca, con imprese, enti e aziende, ma anche
con le scuole estere e i programmi di scambio. Altro fattore da citare
e’ l’avvento delle stampanti in 3D e il fenomeno dell’autoproduzione che sta vedendo sempre più spesso i giovani designer diventare
imprenditori di se stessi insieme alle realtà artigianali locali. A raccontarlo agli studenti, durante una conferenza organizzata durante la
manifestazione “Storia e Storie di design”, curata dal DSA lo scorso
gennaio, è stato anche il designer Giulio Iacchetti che ha di recente
inaugurato un proprio brand chiamato Internoitaliano.
Personalmente qual è la sua posizione sul numero chiuso?
Ho spostato questa domanda, perché credo si debba riferire a tutti
i corsi di laurea che offriamo e che sono a numero chiuso e non
solo al disegno industriale. Personalmente credo che la scelta del
numero chiuso abbia fatto parte di un momento storico particolare,
in cui gli iscritti erano numerosissimi e le strutture impreparate ad
accoglierli per dare una preparazione adeguata alle richieste e alle
aspettative esterne; ora i numeri sono calati, le norme ci impongono
una seria verifica della sostenibilità dell’offerta formativa da parte
delle strutture proponenti e, quindi, forse si potrebbe riflettere sulla
reale efficacia e correttezza del “numero chiuso” ... che, per altro,
anche attualmente, deve essere comunque concepito come “numero
programmato” a sola indicazione dei laureati in specifici settori,
necessari anno per anno al mercato del lavoro. L’attuale crisi del
lavoro, poi, dovrebbe far ripensare anche ai sistemi finora utilizzati
per la selezione “in entrata” e sulla validità della formazione “in
uscita”.
Un consiglio alle future matricole.
Forse tre parole: passione, curiosità e internazionalizzazione.
Raffaele Nappi
corrieredell’università
OFFERTA FORMATIVA
23
dams
ACCESSO: libero con verifica delle conoscenze
L-3 Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda
PARLA IL PROFESSORE
Lorenzo Scheggi Merlini,
Prof di nozioni di linguaggio giornalistico
Dams, Università Roma Tre
OBIETTIVI FORMATIVI
Cosa insegna ai suoi studenti?
Cerco di insegnare che uno studente
universitario oggi e poi un professionista,
artista o qualunque cosa diventi domani,
anche bracciante o cassiere di supermercato, è coinvolto in un mondo
dove l’informazione sembra bombardarlo da mane a sera, ma che in
realtà si tratta di rumore e che non si individuano i suoni senza un
orecchio allenato e senza conoscere i linguaggi dell’informazione,
ovvero del giornalismo che la produce. Cerco di insegnare che capire
l’informazione serve anche a capire le cose che poi accadono a ciascuno di noi, cerco di insegnare le parole e i codici che fanno di una massa
di persone, cittadini informati, consapevoli, responsabili, partecipi alla
vita pubblica.
Secondo lei conta più la pratica o la teoria per fare il giornalista?
Risposta obbligata: teoria e pratica, le scuole sono oggi indispensabili.
Le lingue, il dominio delle tecnologie, la conoscenza delle leggi sono
assolutamente indispensabili. Ma non si insegna in teoria a individuare
la notizia del giorno, non si studia la curiosità, la capacità di sintesi,
di previsione degli sviluppi di una situazione, la connessione dei
particolari, l’intuito. E’ un circolo vizioso perché oggi è difficile fare
pratica e non ci sono più maestri. Ma senza l’esperienza sul campo non
si diventa polli ruspanti, si rimane polli allevati in batteria.
Da cosa intuisce se uno studente ha “i numeri” per seguire questo
corso di laurea e ultimarlo con successo?
Il corso lo può seguire chiunque, fa bene alla salute come cerco di
spiegare al punto 1.
E’ importante seguire i suoi corsi?
Sui libri la materia resta fredda, astratta. Ed è indispensabile seguire
ogni giorno l’informazione nei diversi linguaggi, carta, tv, radio, internet, altrimenti resta lontana, astratta, un vetrino sotto il microscopio.
Monica D’Ambrosio
I laureati nei corsi di laurea Dams devono possedere un’adeguata formazione di base nei settori delle arti, del cinema,
della musica, del teatro e del costume; essere in possesso
degli strumenti metodologici e critici adeguati all’acquisizione
di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e dei
contesti delle manifestazioni specifiche; possedere informazioni sull’uso degli strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza; essere in
grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano, nell’ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni
generali; possedere adeguate competenze e strumenti per la
comunicazione e la gestione dell’informazione.
SBOCCHI PROFESSIONALI
Gli sbocchi occupazionali e attività professionali previsti sono
in diversi ambiti, quali l’animazione e l’industria culturale, le
televisioni e i mass-media, il costume e la moda, dall’ideazione del prodotto alla sua realizzazione. Gli atenei organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini
più opportuni per concorrere al conseguimento dei crediti
richiesti per le “altre attività formative” e potranno definire
ulteriormente, per ogni corso di studio, gli obiettivi formativi specifici, anche con riferimento ai corrispondenti profili
professionali.
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- Proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 39,8%
- Non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 17,9%
- Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 42,2%
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
DOVE SI STUDIA
CALABRIA
Università della Calabria
CAMPANIA
Università degli studi di Salerno
EMILIA ROMAGNA
Università degli studi di Bologna Alma
Mater
FRIULI
Università degli studi di Udine (Gorizia)
LAZIO
Università La Sapienza - Roma; Tor
Vergata – Roma; Roma Tre – Roma;
Link Campus University (interclasse) –
Roma
LOMBARDIA
Università Cattolica del Sacro Cuore
PIEMONTE
Università degli studi di Torino
Job
corrieredell’università
SICILIA
Università deli studi di Messina; Università degli studi di Palermo
TOSCANA
Università degli studi di Firenze; Università degli studi di Pisa; Università
degli studi di Siena
VENETO
Università di Padova
24
economia
OFFERTA FORMATIVA
economia
ACCESSO: libero/numero programmato a livello locale
L-18 Scienze dell’economia e della
gestione aziendale
L-33 Scienze economiche
L-15 Scienze del turismo
DS/1-Classe delle lauree nelle
scienze della difesa e della sicurezza
SBOCCHI PROFESSIONALI
OBIETTIVI FORMATIVI
L’obiettivo principale è quello di trasmettere agli studenti una base di
conoscenze interdisciplinari necessaria ad analizzare con rigore il funzionamento dei sistemi economici contemporanei. In particolare, la finalità
è fornire agli studenti una solida conoscenza critica delle principali teorie
economiche e una base di strumenti giuridici e statistico-matematici che
consentano di sviluppare un’autonoma capacità di analisi e di giudizio
circa: le strategie e i processi di decisione economica e finanziaria delle
imprese, dei consumatori, degli intermediari finanziari e di altri operatori economici; le dinamiche del mercato e di settore e i loro effetti sulla
distribuzione del reddito e della ricchezza, e sullo sviluppo economico; n
Sbocchi occupazionali e attività professionali previsti dai
corsi di laurea sono nei settori economici del pubblico e
del privato e dell’economia sociale; nell’ambito di uffici
studi di organismi territoriali, di enti di ricerca nazionali
ed internazionali, nelle pubbliche amministrazioni, nelle
imprese e negli organismi sindacali e professionali. Una
laurea in economia offre comunque prospettive occupazionali in una pluralità di contesti lavorativi che richiedono
economisti e figure professionali con una solida preparazione di base nelle discipline economiche, giuridiche,
gestionali e matematico-statistiche. I laureati acquisiscono
una formazione che li rende idonei a operare in imprese
private, istituzioni pubbliche, organizzazioni sociali, società
di consulenza e studi professionali. Il corso di studi sviluppa
competenze utilizzabili anche nelle principali aree finanza
e titoli di imprese e istituzioni finanziarie private (banche,
società di intermediazione mobiliare, uffici titoli di filiali e/o
reti locali di promotori finanziari) e pubbliche.
DOVE SI STUDIA
Abruzzo
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti - Pescara; Università degli Studi
de L’Aquila; Università degli Studi di
Teramo
BASILICATA
Università degli Studi della Basilicata
CALABRIA
Università della Calabria; Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro;
Università degli Studi “Mediterranea” di
Reggio Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli Federico
II”; Seconda Università degli Studi di
Napoli; Università degli Studi di Napoli
“Parthenope”; Università degli Studi
di Salerno; Università degli Studi del
SANNIO di Benevento
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Uni-
versità degli Studi di Ferrara; Università
degli Studi di Modena e Reggio Emilia;
Università degli Studi di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Udine; Università degli Studi di Trieste
LAZIO
Università degli Studi di Cassino e del
Lazio meridionale; Università degli
Studi di Roma “La Sapienza”; Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”;
Università degli Studi Roma Tre; Università non statale Europea di Roma;
Libera Univ. Inter.le Studi Sociali “Guido
Carli” LUISS-Roma; Libera Università
degli Studi “Maria SS.Assunta” Roma;
Università “Campus Bio-Medico”
Roma; Università Telematica Guglielmo
Marconi; Università degli Studi della
Tuscia
Job
corrieredell’università
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Bergamo; Università degli Studi di Brescia; Università
“Carlo Cattaneo” – LIUC; Università
degli Studi Insubria Varese-Como; Università degli Studi di Milano; Università
degli Studi di Milano Bicocca; Università
Cattolica del Sacro Cuore; Università
Commerciale “Luigi Bocconi”; Università degli Studi di Pavia
MARCHE
Università Politecnica delle Marche;
Università degli Studi di Macerata; Università degli Studi di Urbino “Carlo BO”
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro”- Vercelli;
OFFERTA FORMATIVA
il funzionamento e le implicazioni micro e macroeconomiche del mercato del lavoro; le decisioni di politica economica di livello nazionale
e quelle assunte dai principali organismi internazionali, comprese le
scelte in materia istituzionale e regolamentare. Gli obiettivi vengono poi differenziati in base ai corsi di laurea. Un corso di laurea in
Economia gestionale avrà, ad esempio, l’obiettivo di formare figure
professionali da inserire nella funzione amministrazione, finanza
e controllo delle imprese o nella professione di revisore contabile,
mentre un laureato in Economia e Commercio avrà un’adeguata padronanza degli strumenti matematico-statistici e dei principi e istituti
dell’ordinamento giuridico, delle tecniche contabili e gestionali inerenti
alle attività economiche.
25
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 51,3 %
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 15,1 %
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 33,5 %
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
DOVE SI STUDIA
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”; Università Mediterranea “Jean
Monnet”; Università degli Studi di Foggia; Università degli Studi del Salento
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari; Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Libera
Università della Sicilia Centrale “KORE”
sede Enna; Università degli Studi di
Messina; Università degli Studi di
Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Università di Pisa; Università degli Studi di
Siena
TRENTINO ALTO ADIGE
Libera Università di Bolzano; Università
degli Studi di Trento
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VALLE D’AOSTA
Università della Valle D’Aosta
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università “Cà Foscari” di Venezia; Università
degli Studi di Verona
TELEMATICHE
Università Telematica non statale “Leonardo da Vinci”; Link Campus University; Università Telematica Internazionale
Uninettuno; Università Telematica
Niccolò Cusano; Università Telematica
e-Campus
S t u d i a re o L a vo ra re a l l ’ E s te ro ?
Vantag g i
P ro fes s io nal i
I Campus americani
alla portata di tutti
gap year o 4 anni di studio
in un campus americano
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di studio garantite.
Stage e lavoro
negli Stati Uniti, in
Australia, Nuova Zelanda,
Spagna e Regno Unito.
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presso le prestigiose scuole
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corrieredell’università
Job
26
economia
OFFERTA FORMATIVA
Università dell’Insubria
Dipartimento di Economia
Via M. Generoso, 71 - VARESE - [email protected]
PARLA IL DOCENTE
Antonella Zucchella,
Direttore del dipartimento di
Scienze economiche e aziendali
Università degli studi di Pavia
PARLA LO STUDENTE
Nicolò Bertoncelli,
Studente di Economia aziendale
e management
LIUC, Università Carlo Cattaneo
Quando è nata la passione per l’economia?
Professoressa è vero che un’offerta formativa molto ampia può generare confusione?
Credo proprio di sì. E’ difficile per lo studente orientarsi, ma anche
per il mondo del lavoro è difficile comprendere cosa offre l’università. Per giovani laureati in economia al primo impiego si ricercano
oggi persone con una solida formazione di base e con un buon set
di competenze di natura economica e gestionale, destinato poi a
formarsi ulteriormente in azienda.
Secondo lei, lo studente che si approccia a questo tipo di studi,
deve avere già determinate caratteristiche?
La caratteristica che davvero conta è la motivazione. Gli studi di economia e management hanno un grande punto di forza
nella loro varietà: si spazia dalle materie quantitative (matematica e statistica), al diritto, al management, marketing, sistemi
informativi,macroeconomia, sociologia e storia. L’obiettivo è
la formazione di quadri e manager a tutto tondo. Lo studente ha
perciò modo di incontrare discipline molto varie, che spesso non ha
incontrato negli studi precedenti, ma in un percorso formativo che
lo aiuta ad assimilare le novità.
Il mercato premia i vostri laureati?
I dati di placement in nostro possesso sono molto buoni. Anche in
tempi di crisi economica, i tassi di occupazione sono rimasti elevati
e in media stimiamo che i nostri laureati trovino lavoro entro 6 mesi
dalla laurea. Abbiamo una laurea magistrale in collaborazione con
Price Waterhouse Cooper che garantisce l’assunzione a tutti i buoni
laureati. Un numero crescente trova lavoro all’estero, anche grazie
alla nostra decisione di avere una formazione fortemente internazionale. Due lauree magistrali su quattro sono in lingua inglese,
abbiamo circa 50 programmi di scambio con Università estere, otto
percorsi di doppia laurea (dalla Germania, Francia, Finlandia fino
a paesi come Vietnam e Indonesia) e un programma di European
Master con 15 sedi universitarie europee.
Quali sono le professioni del futuro legate a un campo come
quello economico/aziendale?
E’ davvero difficile dirlo, stante l’incertezza dei mercati. Tuttavia
crediamo (e in tal senso vanno le nostre scelte di offerta formativa) che si continuerà ad avere bisogno di giovani professionisti
nel mondo della revisione e dell’accounting, della finanza e della
gestione delle imprese internazionali. Tutti i dati confermano che
crescono le imprese orientate ai mercati esteri soprattutto extraeuropei. Questa è una delle figure principali che intendiamo formare,
insieme a quelle citate prima.
Un consiglio alle future matricole?
Un tempo usavo dire “fai quello che ti appassiona”. Oggi mi sento
con franchezza di dire “appassionati a quello che fai”.
a.d.r.
Quando è nata la passione per l’economia?
La mia passione è nata quasi per caso,
anzi sicuramente è una passione che si è sviluppata nel tempo.
Intraprendere il mio percorso di studi in economia è stata una
scommessa: quando ho dovuto scegliere cosa fare non ero assolutamente certo che questa fosse la mia strada. Fortunatamente
oggi posso dire che è stata una scommessa vincente, che mi ha
portato a scoprire una materia affascinante e dal mio punto di
vista molto utile.
Quali sono le difficoltà maggiori che stai incontrando nel
tuo percorso di studi?
Come molti studenti, terminati i miei cinque anni di liceo, non
avevo le idee molto chiare su cosa volevo per il mio futuro e su
quale percorso di studi intraprendere. Nel mio caso i pareri e le
esperienze di amici (studenti o lavoratori), che hanno intrapreso
la mia stessa strada universitaria, sono state fondamentali per
capire, sia il funzionamento del mondo universitario, sia le prospettive di occupazione future. Inoltre ritengo che gli open day
delle Università siano state un’ottima occasione per chiarirsi le
idee.
Credi che la preparazione offerta sia adeguata alla richiesta
del mercato del lavoro?
Al momento non incontro grosse difficoltà. In passato ho trovato esami particolarmente ostici che mi hanno richiesto sforzi
notevoli, ma ciò non mi ha impedito di laurearmi, rispettando i
tempi e gli obiettivi che mi ero prefissato. Probabilmente l’assenza di particolari difficoltà è anche imputabile alla presenza
di una famiglia alle spalle che mi consente di studiare e concentrarmi solo su quello. Dal mio punto di vista uno studente
lavoratore può riscontrare maggiori problemi, derivanti dalle
difficoltà di conciliare i tempi per lo studio e per il lavoro. Il
segreto per portare a termine proficuamente i propri studi è l’essere capaci di organizzare il proprio tempo e il proprio lavoro
in modo efficace, programmando e pianificando le attività da
svolgere.
Un consiglio alle future matricole
Un percorso di studi in Economia è sicuramente formativo e
completo. Ovviamente offre molteplici indirizzi e quindi diverse prospettive lavorative. Personalmente mi reputo soddisfatto
della preparazione che ho conseguito e di quello che immagino
mi possa offrire. A un anno dal termine del mio percorso di
studi, nonostante il periodo di recessione, non sono pessimista
sul futuro, anche se ovviamente sono conscio del fatto che ci
sarà da rimboccarsi le maniche e che oggi per noi giovani sia
difficile entrare nel mondo del lavoro.
Job
corrieredell’università
a.d.r.
”
o
s
s
e
t
s
e
t
u
s
i
t
s
e
v
“In
2° Livello - Corsi di Laurea Magistrale
s EDIFI (Economia, Diritto e Finanza di Impresa)
s GEEM (Global Entrepreneurship Economics and
Management) in lingua inglese con double degree
L’offerta formativa del Dipartimento di Economia
dell’Università degli Studi dell’Insubria comprende
un Corso di Studio di primo livello (Laurea) e due
Corsi di Studio di secondo livello (Laurea Magistrale).
1° Livello – Corsi di Laurea
s CLEM (Corso di Laurea in Economia e Management)
Il CLEM offre un percorso di studi che assicura l’apprendimento di solide conoscenze di base e di metodo nelle materie economiche, aziendali,
matematico-statistiche e giuridiche. Il CLEM cerca di esaltare le interconnessioni tra queste quattro aree di studio, privilegiando un approccio
interdisciplinare alle tematiche affrontate. I contenuti del corso di laurea
sono funzionali non solo al proseguimento degli studi, ma anche all’inserimento nel mondo del lavoro, perché permettono allo studente di
acquisire i concetti e le metodologie indispensabili per
completare efficacemente la preparazione
tecnica direttamente «sul campo».
Il CLEM è erogato anche in modalità part-time, ideata per coloro
che desiderano conciliare lavoro e
studio. Il Corso part-time si articola in 4 anni. Le lezioni frontali sono
collocate in orari tardo pomeridiani
o il sabato mattina, mentre quelle
a distanza vengono svolte mediante
una piattaforma e-learning.
http://www3.uninsubria.it/web/economia/offerta-formativa
Seguici anche su
www.facebook.com/economia.uninsubria
Il Corso di laurea in “ECONOMIA, DIRITTO E FINANZA
DI IMPRESA” - EDiFI si articola in due percorsi formativi altamente professionalizzanti, arricchiti anche da esperienze di stage e
di tirocinio. L’indirizzo EDI (Economia e Diritto di Impresa) fornisce una solida preparazione per l’esercizio della libera professione e
l’attività di consulenza d’impresa; i laureati EDI beneficiano dell’esenzione dalla prima prova scritta dell’esame di stato per l’abilitazione alla professione di dottore commercialista. L’indirizzo FiMIF
(Finanza, Mercati e Intermediari Finanziari) consente di acquisire
competenze per operare in intermediari finanziari e nell’ambito della funzione finanza delle imprese, nonché presso uffici studi e Organismi di vigilanza del settore finanziario.
Il Corso di laurea in “GLOBAL ENTREPRENEURSHIP
ECONOMICS AND MANAGEMENT” – GEEM - si rivolge
a studenti italiani ed esteri con forte interesse per le tematiche del
management, dell’imprenditorialità, dell’economia e dell’internazionalizzazione. Interamente in lingua inglese, il corso offre opportunità di double degree: con un unico percorso di studi, viene
rilasciato un doppio diploma di laurea dell’Università dell’Insubria
e delle Università tedesche di Jena e Hohenheim; sono possibili
anche stage e periodi di studio presso università europee ed asiatiche. Il corso si propone di fornire solide basi manageriali
ed economiche che potranno essere applicate con successo
sia in realtà aziendali di grande dimensione che in piccole
e medie imprese e startups. Il GEEM si articola in due indirizzi: IBE (International Business & Entrepreneurship)
focalizzato su aspetti di management e imprenditorialità
ed EI (Economics of Innovation) con profilo più economico e quantitativo.
28
farmacia
OFFERTA FORMATIVA
farmacia
PARLA il docente
Rita Patrizia D’Aquinoi,
Direttore Dipartimento di Farmacia
Università degli Studi di Salerno
ACCESSO: libero/ numero programmato a livello locale
LM-13 Farmacia e farmacia industriale
OBIETTIVI FORMATIVI
L’area di studio in Farmacia si propone di fornire conoscenze
teorico- pratiche in campo biologico, chimico, farmaceutico,
tecnologico, fisiopatologico, farmacologico e tossicologico, che
permettano ai laureati di affrontare il processo multidisciplinare
che dalla progettazione strutturale, porta alla produzione, commercializzazione e ad un corretto utilizzo e controllo del farmaco.
Fornisce inoltre una preparazione scientifica in campo sanitario
mirata a fornire un elemento di connessione tra paziente, medico
e strutture della sanità pubblica.
Condizione occupazionale
e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati da un anno:
- Proseguono il lavoro iniziato prima della laurea: il 37,1%
- Non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea: il 16,8%
- Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea: il 45,9%
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli studi di Chieti Pescara
“G. D’Annunzio” (Chieti)
BASILICATA
Università degli studi della Basilicata
(Potenza)
CALABRIA
Università degli Studi della Calabria
(Rende) e Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro (Borgia)
CAMPANIA
Università degli studi di Napoli “Federico II”; Seconda università degli studi di
SBOCCHI PROFESSIONALI
I Dipartimenti di Farmacia offrono due tipologie di corsi di
laurea: la laurea triennale e la laurea Magistrale a ciclo
unico. Il Corso di laurea in Tecniche Erboristiche (triennale)
forma figure professionali quali tecnici erboristi, tecnici
della medicina popolare e altri tecnici paramedici, tecnici
del controllo di qualità, chimici informatori e divulgatori,
tecnici addetti all’organizzazione e al controllo gestionale
della coltivazione, produzione e trasformazione, tecnici del
trasferimento e del trattamento delle informazioni, tecnici
del marketing. Il Corso di laurea Magistrale a ciclo unico in
Farmacia dà accesso agli esami di stato per l’abilitazione
all’esercizio della professione di farmacista. Il Corso di
Laurea Magistrale a ciclo unico in Chimica e Tecnologia
Farmaceutiche (C.T.F) forma esperti nella ricerca e sviluppo
del farmaco, esperti di produzione del farmaco, esperti
nel controllo della qualità sotto il profilo industriale e/o
ambientale. Poiché C.T.F condivide con Farmacia il tirocinio
(6 mesi) pre-laurea e l’abilitazione, il laureato abilitato potrà
operare anche in farmacie territoriali ed ospedaliere.
Napoli; Caserta; Università degli Studi
di Salerno (Fisciano)
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna (Bologna e Rimini); Università degli Studi di
Ferrara; Università degli studi di Modena; Università degli Studi di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli studi di Trieste
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Università degli Studi di Roma
“Tor Vergata”
Job
corrieredell’università
OFFERTA FORMATIVA
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano; Università degli Studi di Pavia
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
MARCHE
Università degli studi di Camerino; Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro” Vercelli
(Novara); Università degli studi di
Torino
n
Il profilo tipo dello studente modello di
Farmacia o C.T.F.
Deve certamente possedere un’adeguata preparazione di base in matematica, fisica, chimica e
biologia. Tuttavia, la passione e l’interesse per la scienza in genere,
la curiosità, la propensione al problem solving sono caratteristiche
che rendono un giovane adatto per un corso di laurea multidisciplinare, scientifico che ha come obiettivo finale quello di contribuire a
mantenere o migliorare la salute.
Quali sono le lacune che ha riscontrato nelle matricole?
Per l’ammissione ai corsi di laurea in Farmacia e C.T.F. e Tecniche
Erboristiche è obbligatoria una prova di accesso articolata in test a
risposta multipla. Se la verifica non è positiva sono indicati per ogni
studente specifici obblighi formativi aggiuntivi ovvero la possibilità
di seguire pre-corsi nelle discipline in cui presentano lacune prima di
iniziare a seguire i corsi ufficiali del I anno. Effettivamente, pur essendo i test molto semplici (richiedono, infatti, conoscenze minime),
i risultati sono spesso insoddisfacenti; lacune in matematica e fisica
non permettono di affrontare con serenità un percorso scientifico;
lacune in chimica e biologia indicano lo scarso impegno della scuola
secondaria, in genere, nell’approccio a questa tipologia di discipline.
Come spiega i frequenti cambi di facoltà tra Medicina, Farmacia
e Chimica?
29
Gli studenti che si affacciano al primo anno di Università spesso
non hanno ancora maturato una scelta consapevole per cui tendono
a considerare intercambiabili corsi di laurea di ambito scientifico tra
cui Medicina e Chirurgia, Farmacia, Chimica ma anche Scienze Biologiche o Biotecnologie. Inoltre il numero programmato nazionale
per Medicina e Chirurgia e il numero programmato locale per Farmacia e C.T.F. inducono studenti che non sono riusciti ad accedere
ad un Corso di Laurea o che cambiano idea durante il primo anno di
università a modificare la scelta iniziale.
Quanto sono richieste sul mercato nazionale e internazionale le
figure professionali legate a questi corsi di studio?
In un periodo di crisi e disoccupazione spinta dei giovani, la possibilità occupazionale ancora buona è legata al fatto che praticamente
tutti i corsi di studio nazionali non sono ad accesso libero ma a “programmazione locale” per cui ogni anno il numero di studenti iscritti
è stabilito dai singoli Atenei in base alla disponibilità di docenti e
infrastrutture. Tuttavia, considerando il fabbisogno nazionale dei
soli farmacisti, sia territoriali che ospedalieri, nel Sistema Sanitario
Italiano e la crisi dell’industria farmaceutica e settori industriali
affini è prevedibile una contrazione delle richieste nei prossimi anni;
ciò suggerisce la strada della programmazione nazionale dell’accesso a Farmacia così come accaduto per altri Corsi di Laurea di area
sanitaria quali Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Veterinaria.
Un consiglio agli studenti che sceglieranno Farmacia.
Affrontare con entusiasmo l’avventura dell’Università, socializzare
con gli altri studenti ed i docenti che sono disponibili all’ascolto e al
confronto con i giovani; impegnarsi dal primo giorno e frequentare
sempre l’università.
a.z.
DOVE SI STUDIA
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”
SARDEGNA
Università degli studi di Cagliari; Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Università degli Studi di Messina; Università degli studi di Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Uni-
PARLA il laureato
Ettore Morra,
Farmacia Federico II, Napoli
Come è maturata la decisione di iscriverti
a Farmacia?
Essendo figlio di farmacisti è stata una decisione maturata nel tempo.
Quali sono state le difficoltà principali
incontrate durante il tuo percorso di studi?
La facoltà non è delle più semplici, naturalmente le difficoltà incontrate sono state soprattutto iniziali, quando ancora dovevo orientarmi
sul metodo di studio da adottare.
Gli esami più difficili da superare?
Job
versità di Pisa; Università degli Studi di
Siena
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova
L’esame più difficile è stato senza alcun dubbio chimica farmaceutica
e tossicologica 2; imparare le strutture di tutti i farmaci in commercio
con relative interazione farmacologiche e effetti collaterali è stata
un’impresa titanica. Naturalmente l’esame peggiore fu il primo:
“biologia animale e vegetale”. Già fu problematica la preparazione in
quanto non avevo ancora un vero e proprio metodo di studio, e quando poi arrivò il giorno dell’esame ciò che accadde era proprio quello
che speravo non accadesse mai. Alla prima domanda che mi fece io
mi bloccai non riuscendo a rispondere. La professoressa fu tutt’altro
che comprensiva e mi bocciò spietatamente.
Un consiglio alle matricole
Un consiglio, valido qualsiasi sia la facoltà scelta, è di non arrendersi
mai alle prime difficoltà, proprio come me dopo il fatidico esame di
biologia.
a.z.
corrieredell’università
30
giurisprudenza
OFFERTA FORMATIVA
giurisprudenza
ACCESSO: libero/test valutativo secondo gli atenei
L-14 Scienze dei servizi giuridici
LMG/01 Magistrali in giurisprudenza
OBIETTIVI FORMATIVI
I laureati devono possedere il sicuro dominio dei principali saperi
afferenti all’area giuridica e la capacità di applicare la normativa ad
essi pertinenti, in particolare negli ambiti storico-filosofico, privatistico, pubblicistico, processualistico, penalistico e internazionalistico,
nonché in ambito istituzionale, economico, comparatistico e comunitario. L’obiettivo è perseguito attraverso lo studio di particolari settori
dell’ordinamento e specificatamente della normativa pertinente alle
funzioni di operatore giudiziario, di consulente del lavoro, di operatore
giuridico d’impresa, di operatore informatico- giuridico nonché ad
altre attività presso amministrazioni ed imprese pubbliche e private
per le quali sia necessaria una specifica preparazione giuridica. E’ indispensabile saper utilizzare efficacemente almeno una lingua dell’Unione Europea, ed adeguate conoscenze per la comunicazione e la
gestione dell’informazione anche con strumenti e metodi informatici.
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi di Teramo; Università degli Studi di L’Aquila (Economia);
Università degli studi “G.D’annunzio”
Chieti-Pescara (Economia)
CALABRIA
Università della Calabria (Economia);
Università degli Studi di Catanzaro
“Magna Grecia; Università degli Studi
“Mediterranea” di Reggio Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II” ; Istituto Universitario Suor Orsola
Benincasa; SUN, Seconda Università
degli Studi di Napoli; Università degli
Studi di Napoli Parthenope; Università
degli Studi di Salerno
EMILIA ROMAGNA
Università degli studi di Bologna; Università degli Studi di Ferrara; Università
degli Studi di Modena e Reggio Emilia:
Università degli Studi di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Trieste; Università degli Studi di Udine
LAZIO
Sapienza Università di Roma; Università degli Studi Tor Vergata; Università
degli Studi di Roma Tre; Università degli
Studi di Cassino e del Lazio Meridionale;
LUISS - Libera Università Internazionale
degli Studi Sociali Guido Carli; Università non Statale Europea di Roma;
Libera Università degli Studi “Maria
SS.Assunta” – LUMSA
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli studi di Bergamo;
Università degli Studi di Milano; Libero
Istituto Universitario “Carlo Cattaneo”;
Università Cattolica del Sacro Cuore;
Università degli studi di Brescia;
Università degli Studi dell’Insubria; Università degli Studi di Milano – Bicocca;
Università degli Studi di Pavia; Università commerciale “Luigi Bocconi”
MARCHE
Università degli Studi di Macerata;
Università degli Studi di Camerino; Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro”; Universi-
Job
corrieredell’università
tà degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli studi di Bari “Aldo
Moro”; Università Mediterraneo “Jean
Monnet”; Università degli Studi di Foggia: Università degli Studi del Salento
SARDEGNA
Università degli studi di Cagliari; Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania: Libera
Università degli Studi di Enna “Kore”;
Università degli Studi di Messina; Università degli Studi di Palermo
TRENTINO
Università degli Studi di Trento
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Università degli Studi di Pisa; Università degli
Studi di Siena
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università degli Studi di Verona
TELEMATICHE
E-Campus; Giustino Fortunato; Guglielmo Marconi; Pegaso; Nicolò Cusano
OFFERTA FORMATIVA
PARLA IL PROFESSORE
Lucio De Giovanni,
Direttore del dipartimento di Giurisprudenza
Federico II
Professore cosa è cambiato nel
passaggio dalla Facoltà al Dipartimento?
Forse i ragazzi non se ne accorgeranno particolarmente. Noi abbiamo
trasformato la Facoltà di Giurisprudenza in Dipartimento di Giurisprudenza e abbiamo istituito un solo
corso di studi. Quello che cambia è
la nostra organizzazione interna.
Secondo lei, lo studente che si
approccia a questo tipo di studi,
deve avere già determinate caratteristiche?
Chi si iscrive lo deve fare non per una scelta residuale ma per
un interesse nel diritto e per il mondo del sociale, e non ultimo
per la storia. Il diritto è, infatti, espressione di una storia, di un
mondo che è in continuo cambiamento. Un giurista che non è
incarnato nella storia non è un giurista di seria A.
Giurisprudenza senza numero chiuso. Questo penalizza gli
iscritti?
Io non sono per il numero chiuso, per limitare l’accesso all’ingresso. Ritengo invece che i nostri laureati abbiano delle buoni
basi culturali e tecniche per poter accedere ai concorsi e al
mondo del lavoro.
Quali sono le professioni del futuro legate a un campo come
questo?
Noi abbiamo tre grandi aree che sono le professioni tradizionali:
l’area della magistratura, del notariato e dell’avvocatura dello
Stato. Dalle statistiche pervenute abbiamo un grosso numeri
di vincitori in questi concorsi, laureati che provengono proprio
dal nostro dipartimento. Ci sono, poi, tanti altri lavori ai quali
si può accedere attraverso questa laurea. Penso ad esempio al
giurista d’impresa o al mondo della telematica, che ha immediati riflessi nel campo del diritto. Le frodi telematiche, tanto per
dirne una.
Un consiglio alle future matricole?
I consigli sono sempre gli stessi: avere interesse per il diritto e
capire che soprattutto nei primi mesi è fondamentale frequentare l’università. Bisogna acquisire un metodo di studio diverso
rispetto a quello del liceo e poi avere un contatto diretto con
i professori. Perché l’università è anche un incontro con le
persone.
a.d.r.
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 64,9 %
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 12,9 %
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 22,0 %
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
Job
31
PARLA LO STUDENTE
Giovanni Gabriele Conti,
Università degli Studi Roma Tre
Quando è nata la tua passione?
Preciso che la mia non nacque come
passione, ma come una scelta fatta
guardando agli sbocchi occupazionali che il settore offriva. E’ anche
vero che nel corso del tempo e dopo
tanti esami passati, la passione sta
cominciando ad aumentare. Il “puzzle” diventa bello certe volte solo
una volta completato, secondo una
mia personale definizione.
Quali sono le difficoltà maggiori
che stai incontrando nel tuo percorso di studi?
Le maggiori difficoltà sono legate all’approccio con le varie
materie d’esame. La maggior parte dei testi adottati dai professori sono scritti in maniera non facilmente comprensibile,
specie in prima lettura. Quindi preferisco spesso affidarmi a
sunti, compendi, appunti condivisi da amici.
Credi che la preparazione offerta sia adeguata alla richiesta del mercato del lavoro?
Assolutamente no! Specie nel campo della giurisprudenza,
la preparazione non è adeguata al mondo del lavoro esterno.
Scindo il problema tra preparazione di diritto sostanziale e
diritto processuale (applicato). Per il primo darei un’ottima valutazione, mentre per la seconda branca, penso personalmente
che il soggetto a fine percorso si trovi in uno stadio incompleto. Credo che questo sia un problema comune in tutte le facoltà
di giurisprudenza italiane, visto il sistema di offerta che i vari
atenei propongono a livello nazionale.
Un consiglio alle future matricole
Prendere in considerazione i vari aspetti che la società offre
nel mondo lavorativo, anche se scarsi. Quindi intraprendere
una scelta oculata e mirata, puntando su specializzazioni in
contatto con la realtà e ben supportate dai dati. Non per forza
il lavoro è appagante se fatto in un aula di tribunale, non per
forza dobbiamo essere tutti avvocati, giudici o notai! Diversificate e scegliete con la curiosità, non con una scelta di moda.
a.d.r.
SBOCCHI PROFESSIONALI
Il corso di studi in Scienze dei servizi giuridici forma laureati con una
solida preparazione culturale e giuridica ed una formazione più immediatamente professionalizzante, indispensabile per lo svolgimento
di specifiche attività, presso amministrazioni ed imprese pubbliche e
private e nel terzo settore, in ambito europeo ed internazionale. I laureati svolgeranno attività professionali in ambito giuridico-amministrativo
pubblico e privato, nelle amministrazioni, nelle imprese, nel terzo
settore e nelle organizzazioni internazionali, per le quali sia necessario
una specifica preparazione giuridica.
corrieredell’università
32
ingegneria
OFFERTA FORMATIVA
ingegneria
PARLA IL professore
Marco Mutinelli,
Docente di Ingegneria Gestionale
Università di Brescia
ACCESSO: libero/numero programmato a livello locale
L-7 Ingegneria civile e ambientale
L-8 Ingegneria dell’informazione,
L-9 Ingegneria industriale
L-23 Scienze e tecniche dell’edilizia
LM-4 C.U. Architettura e ingegneria edile-architettura (quinquennale)
SBOCCHI PROFESSIONALI
OBIETTIVI FORMATIVI
Obiettivo generale del Corso di Laurea in Ingegneria è di formare
tecnici con una preparazione di tipo trasversale rispetto ai
tradizionali settori dell’ingegneria industriale, con la capacità di
integrare conoscenze tipiche di tutta l’ingegneria industriale con
una buona conoscenza dei problemi e dei metodi di organizzazione e gestione dell’azienda e dei processi di produzione e
logistici in particolare. Allo scopo di una preparazione ampia e
trasversale è finalizzata anche l’effettuazione di stage ed esperienze professionalizzanti, per consentire un pronto e fruttuoso
inserimento in una grande varietà di aziende manifatturiere e di
processo. La preparazione del laureato lo rende in grado di operare con visione interdisciplinare dei problemi, senza eccessiva
specializzazione tecnologica ma con buona predisposizione al
lavoro in collaborazione con tecnici e manager di diversa estrazione e con capacità di rapido adeguamento delle proprie abilità
al variare delle esigenze dell’impiego. Il profilo professionale è
quello di un professionista che possiede una visione complessiva
ed interdisciplinare delle problematiche coinvolte nella gestione
di in un sistema produttivo e logistico e la capacità di utilizzarla
sia in attività di configurazione, dimensionamento, installazione
ed avviamento di un tale sistema sia in attività di organizzazione,
conduzione, gestione e manutenzione del sistema stesso. Nella strutturazione del percorso formativo e nell’individuazione delle conseguenti opportunità di occupazione dei laureati in Ingegneria, si sono tenuti in particolare considerazione: - le peculiarità specifiche del naturale bacino socio-geografico a cui i laureati si affacciano e che si è connotato,
in maniera sempre più marcata, secondo una dimensione
internazionale delle imprese
- il consolidato apprezzamento, nel bacino stesso, per la
figura dell’ingegnere industriale in genere e gestionale, progressivamente delineatosi negli anni trascorsi dall’attivazione
del corso di laurea e che porta ad avere elevatissimi livelli di
assorbimento occupazionale.
Infine si è prestata attenzione anche al momento di incisiva
ristrutturazione che stanno attraversando il settore industriale produttivo e quello dei servizi, con un conseguente ruolo
strategico richiesto alla Facoltà di Ingegneria e alle sue lauree della Classe di Ingegneria industriale nell’accompagnare
positivamente questa fase. Di conseguenza l’attenzione è rivolta alle piccole e medie
imprese che costituiscono, con larga prevalenza, il tessuto
produttivo locale, alle industrie di processo che sono storicamente radicate, alle grandi imprese ed alle aree di eccellenza
che connotano, in termini di qualità, il tessuto produttivo.
Contemporaneamente, sono considerate le opportunità ed
esigenze che caratterizzano le aziende di servizio e consulenza, la Pubblica Amministrazione ed i settori recentemente
emersi come particolarmente strategici (ad esempio, energia,
sanità e settore finanziario). Ne scaturiscono prospettive
occupazionali molto positive.
DOVE SI STUDIA
Abruzzo
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti-Pescara; Università degli Studi de
L’Aquila
BASILICATA
Università degli Studi della Basilicata
CALABRIA
Università della Calabria; Università
degli Studi “Mediterranea” di Reggio
Calabria; Università degli Studi “Magna
Graecia” di Catanzaro
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federi-
co II”; Seconda Università degli Studi di
Napoli; Università degli Studi di Salerno;
Università degli Studi del Sannio
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di BOLOGNA; Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia; Università degli Studi di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di UDINE; Università degli Studi di Trieste
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Università degli Studi di
Job
corrieredell’università
OFFERTA FORMATIVA
Roma “Tor Vergata”; Università degli
Studi di Cassino e del Lazio Meridionale;
Università “Campus Bio-Medico” Roma;
Università della Tuscia
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Brescia; Politecnico di Milano; Università degli Studi di
Pavia; Università degli Studi di Bergamo;
Università degli Studi Insubria VareseComo
n
33
PARLA LO STUDENTE
Francesco Sabatino,
Neolaureato in Ingegneria
meccanica
Università degli Studi di
Salerno
In primis perché uno studente dovrebbe iscriversi a questa
facoltà?
Vorrei dire subito che è una laurea che garantisce uno sbocco
Perché hai deciso di iscriverti a
occupazionale sicuro, con competenze utili che rimangono per tutto
questo corso di laurea?
il resto della vita. Nella situazione attuale, avere già un posto quasi
Nel momento in cui ho preso questa
sicuro al termine del percorso di studi non è affatto male.
decisione Ingegneria mi sembrava davvero un’ottima possibiMolti studenti sono frenati dal numero chiuso: lei come giudica
lità, soprattutto in vista di un lavoro successivo.
questa modalità d’accesso?
Qual è la tua posizione in merito al numero programmaA ingegneria in generale non c’è il numero chiuso. Personalmente,
to?
comunque, ritengo che il numero chiuso sia un buon strumento per
Sinceramente sono d’accordo con gli accessi limitati perché
ovviare a problemi logici quali laboratori e corsi ristretti per gli stutanto il numero dei laureati è sempre relativamente ridotto. La
denti: il problema è gestirlo in maniera ottimale, non come accaduto
scrematura avviene proprio durante la fase degli studi: è lì che
negli anni scorsi ad esempio a medicina.
ci si rende conto se si è scelto questo corso di laurea con una
Se dovesse suggerire un corso di laurea all’interno della vasta
consapevolezza autentica e determinata.
offerta ingegneristica quale sceglierebbe e perché?
Quali sono state le difficoltà che hai incontrato durante il
Sono un docente di Ingegneria Gestionale, ma i miei corsi si intetuo percorso di studi?
grano benissimo con tutti quelli legati al mondo dell’Ingegneria. Di
Devo dire che le difficoltà sono comparse soprattutto nella
certo la materia offre un legame interessante tra capacità ingegneprima parte del mio corso di studi. Mi sono portato dietro
ristiche e meccaniche. Personalmente devo dire che non sarebbe
diverse lacune, che derivavano da una preparazione al liceo
male, per gli studenti di ingegneria, frequentare anche altri corsi,
che non si è dimostrata adeguata a quello che era lo standard
come ad esempio gestione economica e marketing. Nel mondo di
universitario.
oggi tutto è interconnesso.
Un consiglio da dare a un neo inscritto?
Quali sono i reali sbocchi occupazionali legati al mondo dell’inL’unica cosa che direi ad un neo inscritto è di non frequentare
gegneria?
da solo. Soprattutto a corsi di laurea come ingegneria ci si
Le do solo un numero. Nel nostro caso l’80% degli studenti ha già
aiuta a vicenda, con esercitazioni di gruppo e confronti. E’
un lavoro prima di terminare il percorso di studi.
fondamentale in un corso come il nostro costruire un solido
In termini occupazionali, consiglierebbe un’esperienza all’estegruppo di studio, in modo da dividere il carico di lavoro e la
ro?
fatica.
L’Erasmus è un ottimo strumento; lo consiglierei sempre ai ragazzi.
Sei complessivamente soddisfatto del tuo percorso univerDà un’apertura mentale che è fondamentale nella situazione odierna.
sitario?
Un consiglio alle
Tutto sommato sono soddisfatto. Semplicenuove matricole
mente per il fatto che probabilmente non saprei
Condizione occupazionale e formativa
Non spaventarsi di
dire che altra facoltà avrei potuto frequentare.
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
fronte alle difficoltà
Ma resto contento della mia scelta. Certo, le dif- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 48,2 %
iniziali. È normale,
ficoltà iniziali contano per tutti, ma non bisogna
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 13,8 %
basta tenere duro e
demordere. Solo chi avrà una vera passione per
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 37,9 %
guardare avanti.
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012 la materia riesce ad andare avanti e a costruirsi
un futuro degno di questo nome.
DOVE SI STUDIA
MARCHE
Università Politecnica delle Marche
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Politecnico di Torino
PUGLIA
Politecnico di Bari; Università degli
Studi del Salento
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari
SICILIA
Libera Università della Sicilia Centrale
“KORE” sede Enna; Università degli
Studi di Palermo; Università degli Studi
di Catania; Università degli Studi di
Messina
TOSCANA
Università degli Studi di Ferrara; Università di Pisa; Università degli Studi di
Siena; Università degli Studi di Firenze
TRENTINO ALTO ADIGE
Job
corrieredell’università
Libera Università di Bolzano; Università
degli Studi di Trento
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova
UNIVERSITA’ TELEMATICHE
Università Telematica Guglielmo Marconi; Università Telematica Internazionale Uninettuno; Università Telematica
e-Campus
34
informatica
OFFERTA FORMATIVA
informatica
ACCESSO: numero programmato a livello locale
L-31 Scienze e tecnologie informatiche
OBIETTIVI FORMATIVI
Le lauree di questa classe forniscono competenze teoriche,
metodologiche, sperimentali ed applicative nelle aree fondamentali dell’informatica che costituiscono la base concettuale e tecnologica per l’approccio informatico allo studio dei
problemi e per la progettazione, produzione ed utilizzazione
della varietà di applicazioni richieste nella Società dell’Informazione per organizzare, gestire ed accedere ad informazioni
e conoscenze. Il laureato in questa classe sarà quindi in
grado di concorrere alle attività di pianificazione, progettazione, sviluppo, direzione lavori, stima, collaudo e gestione
di impianti e sistemi per la generazione, la trasmissione e
l’elaborazione delle informazioni, con l’uso di metodologie
standardizzate. I laureati della classe saranno in possesso di conoscenze
idonee a svolgere attività professionali in diversi ambiti,
anche concorrendo ad attività quali la progettazione, la
produzione, la gestione ed organizzazione, l’assistenza
delle strutture tecnico-commerciali, l’analisi del rischio, la
gestione della sicurezza in fase di prevenzione ed emergenza,
sia nella libera professione che nelle imprese manifatturiere
o di servizi e nelle amministrazioni pubbliche. In particolare,
le professionalità dei laureati della classe potranno essere
definite in rapporto ai diversi ambiti applicativi tipici della
classe. A tal scopo i curricula dei corsi di laurea della classe
si potranno differenziare tra loro, al fine di approfondire
distinti ambiti applicativi. SBOCCHI PROFESSIONALI
I laureati in Scienze e Ingegneria dell’Informazione svolgeranno attività professionale negli ambiti della progettazione, sviluppo e gestione di sistemi informatici, sia in
imprese produttrici di hardware o software nelle aree dei
sistemi informatici e delle reti, sia nelle imprese pubbliche e private che utilizzano le tecnologie dell’informazione
nel loro settore specifico. Il percorso di studi prepara alle
professioni di Analisti e progettisti di software, Analisti di
sistema, Analisti e progettisti di applicazioni web.
I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di
laurea della classe sono: - area dell’ingegneria dell’automazione
- area dell’ingegneria biomedica
- area dell’ingegneria elettronica
- area dell’ingegneria gestionale
- area dell’ingegneria informatica
- area dell’ingegneria delle telecomunicazioni
- area dell’ingegneria della sicurezza e protezione dell’informazione
DOVE SI STUDIA
Abruzzo
Università degli Studi de L’Aquila
BASILICATA
Università degli Studi della Basilicata
CALABRIA
Università della Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di
Napoli”Federico II”; Università degli
Studi di Salerno; Università degli Studi di Napoli”Parthenope”
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna;
Università degli Studi di Ferrara;
Università degli Studi di Modena e
Reggio Emilia; Università degli Studi
di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Università degli Studi di
Roma”Tor Vergata”
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi Insubria
Varese-Como; Università degli Studi
di Milano; Università degli Studi di
Milano-Bicocca
MARCHE
Università degli Studi di Camerino; Università degli Studi di Urbino
“Carlo Bo”
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale”Amedeo Avogadro”-Vercelli; Università degli Studi di Torino
Job
corrieredell’università
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari
SICILIA
Università degli Studi di Catania;
Università degli Studi di Messina;
Università degli Studi di Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze;
Università di Pisa
TRENTINO ALTO ADIGE
Libera Università di Bolzano (interclasse)
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova;
Università “Cà Foscari” di Venezia;
Università degli Studi di Verona
OFFERTA FORMATIVA
PARLA IL professore
Maurizio Atzori,
Docente di Informatica
Università di Cagliari
In primis perché uno studente dovrebbe iscriversi a questo corso di laurea?
Perché è curioso e vuole conoscere gli
strumenti per cambiare il mondo.
In tempi di crisi come questo, come giudica la scelta di un corso di laurea in informatica per uno studente?
Una scelta fortunata, in pochissimi anni l’informatica e’ diventata
pervasiva, non esiste settore che non possa trarre benefici dall’informatica.
Il mercato è saturo o servono ancora figure professionali in
questo settore?
Nella nostra area molti studenti ricevono offerte o occasioni di lavoro già prima del completamento degli studi. Il numero chiuso del
nostro corso, dettato dalla necessità di mantenere alti gli standard
35
didattici, ha come conseguenza la presenza di meno informatici
rispetto a quanto le aziende non ne richiedano. Assistiamo inoltre
ad un fenomeno importante di auto imprenditorialità nel settore
ICT, con sempre più startup di giovani informatici che incontrano
incubatori e capital venture senza doversi spostare. Se dovesse consigliare un corso di studi specifico ad un neodiplomato quale sceglierebbe?
Credo che per avere successo sia necessario seguire le proprie
attitudini e passioni, cosa che rende molto più leggero e piacevole
lo studio. Non c’e’ una formula che vale per tutte le persone.
Tre consigli per gli studenti che vogliono intraprendere questo
corso di studi.
1) essere regolari: frequentare assiduamente le lezioni, studiare dai
libri, e cercare di rimanere in corso con gli esami.
2) essere curiosi: non accontentarsi delle cose dette a lezione, o di
passare un esame, ci sono molti seminari e risorse per approfondire.
3) essere intraprendenti: sfruttare le occasioni messe a disposizione
dall’università, come il programma Erasmus; applicare le cose
imparate per risolvere problemi nuovi, l’informatica cambia continuamente e nascono nuove opportunità che chi ha gli strumenti
imparati all’università sarà in grado di cogliere.
PARLA IL PROFESSORE
Giancarlo Succi
Docente di Informatica
Università di Bolzano
PARLA L’ESPERTO
Gaetano Sciacca
Neolaureato e professionista
nel settore informatico
Quanto conta l’informatica per la societa’
contemporanea?
Quello in Scienze Informatiche è un corso che
diventa parte del presente e del futuro. Al suo
interno ci sono tutte le nozioni per imparare a
strutturare la società a 360 gradi, in tutti i suoi
aspetti. Quello delle tecnologie informatiche
risulta essere un settore che studia e rinnova la società, con applicazioni,
novità, servizi. Penso sia un campo imprescindibile per il futuro. Le
applicazioni informatiche incidono almeno sull’80% del settore dei
servizi.
Quali sono i reali sbocchi occupazionali legati al mondo delle scienze
tecnologiche e informatiche?
Le rispondo solo con un dato: a un mese dalla laurea tutti, e ripeto tutti
i nostri studenti hanno già un lavoro fisso. Di certo parlo dei dati che
riguardano la mia università, ma se guardiamo i numeri a livello nazionale
non ci discostiamo poi di tanto.
In termini occupazionali, consiglierebbe un’esperienza all’estero?
Consiglio sempre caldamente un’esperienza all’estero. Ci sono diverse
modalità con cui approcciarsi anche in questo caso: si possono completare
gli studi all’estero, dopo aver ottenuto una triennale in Italia, si può
lavorare per un anno fuori, per imparare la lingua e specializzarsi nel
proprio settore. Sono dell’idea che un’esperienza del genere possa aprire
la mente, per non rimanere ancorati ai soli confini nazionali.
Un messaggio per le nuove matricole.
Avere desiderio, passione, non accontentarsi mai: essere esigenti nei
confronti di chi ci troviamo da vanti e nei confronti di se stessi. Dare
sempre il massimo.
Raffaele Nappi
Cosa ti ha spinto ad iscriverti al corso di studi in
tecnologie informatiche?
In primis mi sono iscritto perché ho sempre avuto una
grande passione per l’informatica e per la tecnologia in
generale. Ho voluto trasformare questa mia passione
in un lavoro. Dal liceo già in passato avevo deciso di
cambiare verso un industriale informatico, ma solo
all’università ho avuto il vero cambio di marcia.
Sei complessivamente soddisfatto del tuo corso di
studi?
Sì sono soddisfatto, anche perché è un corso di studi
che puoi spendere facilmente nel mondo del lavoro.
A proposito del mondo del lavoro qual è stata la tua
esperienza lavorativa?
Non ho mai avuto problemi a cercarmi un lavoro. Sono
soddisfatto soprattutto perché ho combinato passione e
lavoro. Una volta finiti gli studi ho impiegato solo un
mese di tempo per trovare un lavoro. Anzi, dico di più:
il corso di studi mi ha dato la possibilità di scegliere il
lavoro migliore tra quelli che mi erano offerto.
Se dovessi dare un consiglio alle matricole in Scienze
e Tecnologie Informatiche cosa diresti?
Scegliere bene tra le varie opportunità che si stagliano,
di non affrettarsi a firmare subito un contratto, perché
in realtà il mercato dell’informatica non conosce
ancora crisi e si può cadere in tranelli. E soprattutto di
non svendersi troppo.
r.n
Job
corrieredell’università
36
lettere e filosofia
OFFERTA FORMATIVA
OFFERTA FORMATIVA
lettere e filosofia
37
ACCESSO: libero
Classe di laurea L-42 Storia
Classe di laurea L-6 Geografia
Classe di laurea L-10 Lettere
Classe di Laurea L-4 Filosofia
OFFERTA FORMATIVA
I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere una solida
formazione di base, negli studi linguistici, filologici e letterari; possedere
buona conoscenza della cultura letteraria, linguistica, storica, geografica
ed artistica dell’età antica, medievale e moderna. Possedere la piena padronanza scritta e orale di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre
l’italiano, essere in grado di utilizzare i principali strumenti informatici
e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.
Completano il percorso formativo dei quattro curricula gli insegnamenti
di Geografia, di Storia greca e di Storia romana, che sviluppano la capacità di collegare ai contesti storico-politici le conoscenze della Letteratura
antica. Le modalità di insegnamento prevedono, oltre alle lezioni frontali,
esercitazioni interne ai corsi che serviranno ad assicurare, attraverso forme seminariali, un accostamento più approfondito ai testi e ai documenti
antichi.
Particolare rilievo assume l’insegnamento di Filologia romanza per
orientare lo studente verso la comprensione delle radici culturali del
mondo romanzo, mentre insegnamenti storici e letterari a scelta come
quelli del settore di Storia del cristianesimo e delle Chiese o di Letteratura cristiana antica o di Letteratura latina medievale contribuiscono a
una contestualizzazione più approfondita di questo percorso. Gli atenei
organizzeranno, in accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni per concorrere al conseguimento dei crediti richiesti per
le “altre attività formative” e definiranno ulteriormente, per ogni corso di
laurea, gli obiettivi formativi corrispondenti a specifici profili professionali.
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- Proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 39,8%
- Non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 17,9%
- Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 42,2%
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
DOVE SI STUDIA
Abruzzo
Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara;
Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara;
Università degli Studi de L’Aquila
BASILICATA
Università degli Studi della Basilicata – Potenza
CALABRIA
Università della Calabria
DOVE SI STUDIA
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli
“Federico II”;
Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa ;
Seconda Università degli Studi di
Napoli;
Università degli Studi di Napoli
“L’Orientale”; Università degli Studi
di Salerno
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna;
Job
corrieredell’università
Università degli Studi di Ferrara;
Università degli Studi di Parma;
Università degli Studi di Modena e
Reggio Emilia
FRIULI
Università degli Studi di Trieste;
Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università degli Studi di Cassino e
del Lazio Meridionale;
Università non statale Europea di
Roma;
n
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”;
Università degli Studi di Roma “Tor
Vergata”;
Università degli Studi RomaTre;
Libera Università degli Studi “Maria
SS.Assunta” Roma;
Università degli Studi della Tuscia
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Bergamo;
Università degli Studi di Milano;
Università Cattolica del Sacro Cuore;
Libera Università “Vita Salute
S.Raffaele” Milano;
Università degli Studi di Pavia
MARCHE
Università degli Studi di Macerata
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro”-
Job
corrieredell’università
Vercelli
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”:
Università degli Studi del Salento;
Università degli Studi di Foggia
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari;
Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; n
38
lettere e filosofia
OFFERTA FORMATIVA
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Sbocchi occupazionali e attività professionali previsti dai corsi di laurea sono in enti pubblici e
privati, nel campo dell’editoria e nelle istituzioni che organizzano attività culturali o operano nel
campo della conservazione e della fruizione dei beni culturali; i laureati della classe potranno in
particolare svolgere attività lavorative che richiedano specifiche conoscenze teoriche e metodologiche coerenti con il percorso didattico seguito. I settori che accolgono i laureati in lettere sono
dunque:
- enti locali (comuni, province, regioni);
- settori della promozione culturale;
- centri di ricerca e parchi letterari;
- aziende editoriali e librarie;
- centri di stampa periodica (giornali, riviste) o preparazione di base per percorsi giornalistici;
- settore radio-televisivo;
- istituzioni pubbliche e private impegnate nell’organizzazione dello spettacolo.
DOVE SI STUDIA
Università degli Studi di Messina;
Università degli Studi di Palermo
TRENTINO ALTO ADIGE
Università degli Studi di Trento
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze;
Università di Pisa;
Università degli Studi di Siena;
Università per Stranieri di Siena
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia;
Università per Stranieri di Perugia;
Università degli Studi di Urbino
“Carlo BO”
VENETO
Università degli Studi di Padova;
Università “Cà Foscari” di Venezia;
Università degli Studi di Verona
TELEMATICHE
Università Telematica Guglielmo
Marconi;
Università Telematica e-Campus
PARLA L’ESPERTO
Rosa Chiarello,
Laureata in Lettere alla
Federico II di Napoli
PARLA il professore
Mario De Caro,
Docente di filosofia morale
all’Università Roma Tre
Rosa Chiariello oggi è un’insegnante di Lettere in una scuola di
Scampia, ha un contratto a tempo
determinato, ma si dice felice.
Rosa, hai pensato subito all’insegnamento come
strada da percorrere dopo la laurea?
Sì, subito dopo la laurea ho frequentato la Ssis, la
scuola di specializzazione per l’insegnamento. Dopo
due anni ho iniziato a lavorare, ma per pochi mesi e
per supplenze brevi. Ciò che ha reso tutto più complicato è stata la riforma Gelmini.
Credi che ora la strada sia più semplice per chi
vuole insegnare?
Molto dipende dalle regioni. In Campania sicuramente no, ci sono troppi laureati nel settore e poche
cattedre.
Cosa ti piace dell’insegnamento?
Il contatto con gli adolescenti, capire i loro problemi,
e trasmettere loro qualcosa che vada oltre le semplici
nozioni.
Rifaresti il percorso che hai fatto e lo consiglieresti a chi sta pensando di iscriversi a Lettere?
Sì, perché anche se la trafila è lunga, bisogna seguire
sempre le proprie inclinazioni.
Esiste secondo lei una distinzione
nell’offerta formativa che propongono i vari atenei per le stesse classi di
laurea?
Sicuramente alcune università sono molto forti in alcuni
settori e deboli in altre. Uno studente interessato a questo
percorso formativo dovrebbe documentarsi e capire quale
sia il settore nel quale intende specializzarsi.
Perché un ragazzo dovrebbe scegliere di iscrivere al
corso di laurea in Lettere?
Il buon studente di Lettere ha un sincero interesse culturale che va al di là delle mere prospettive lavorative. Le
inclinazioni assicurano percentuali di successo superiori
rispetto a chi ha solo aspettative di carriere ma non nutre
sincero interesse per le materie oggetto di studio.
Cosa consiglierebbe ai giovani che stanno valutando di
intraprendere questi studi?
Naturalmente una forte motivazione
Qual è il settore che assicura maggiori possibilità di
impiego in questo campo?
Lettere offre una preparazione culturale generale che potrà
servire per tutta la vita, al di là del mestiere che si farà.
Per il resto, la crisi di oggi coinvolge ovviamente anche
le discipline umanistiche. Per le prospettive lavorative,
comunque, consiglio di vedere gli studi di Alma Laurea.
Job
corrieredell’università
OFFERTA FORMATIVA
39
lingue
ACCESSO: libero/numero programmato a seconda dell’ateneo
L-11 Lingue e culture moderne
L-12 mediazione linguistica
OBIETTIVI FORMATIVI e sbocchi
I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere una solida base culturale e linguistica in almeno
due lingue, oltre l’italiano, e nelle relative culture;
possedere sicure competenze linguistico-tecniche orali
e scritte sorrette da adeguato inquadramento metalinguistico; possedere specifiche conoscenze relative alla
struttura delle lingue naturali e una adeguata formazione di base nei metodi di analisi linguistica; possedere nozioni di base in campo economico o giuridico o
storico-politico o geografico-antropologico o letterario;
essere in grado di utilizzare gli strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione; possedere
adeguate conoscenze delle problematiche di specifici
ambiti di lavoro (istituzioni pubbliche, imprese produttive, culturali, turistiche, ambientali, ecc.) in relazione alla
vocazione del territorio e alle sue possibili evoluzioni,
con riferimento anche alle dinamiche interetniche e
interculturali. Solitamente gli Ateneo prevedono tirocini
formativi o corsi presso aziende, istituzioni e università,
italiane o estere, ovvero corsi e altre esperienze formative e culturali atte a favorire l’inserimento del laureato
nel mondo del lavoro.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
Proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 25,7%
Non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 20,0%
Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 54,3%
Sbocchi occupazionali e attività professionali previsti dai
corsi di laurea della classe sono nel campo: dei rapporti
internazionali, a livello interpersonale e di impresa; della ricerca documentale; della redazione, in lingua, e traduzione
sia di testi aventi rilevanza culturale e letteraria, sia di altri
generi testuali quali rapporti, verbali, corrispondenza; n
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
DOVE SI STUDIA
Abruzzo
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti-Pescara; Università degli Studi
de L’Aquila
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Università degli Studi di Napoli
“L’Orientale”; Istituto Universitario Suor
Orsola Benincasa
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Ferrara; Università degli Studi di Parma; Università
degli Studi di Modena e Reggio Emilia
FRIULI
Università degli Studi di Trieste; Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università degli Studi di Cassino del
Lazio Meridionale; Università degli
Studi Internazionali di Roma (UNINT);
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Università degli Studi di
Roma “Tor Vergata”; Università degli
Studi Roma Tre; Libera Università
degli Studi “Maria SS.Assunta” Roma;
Università degli Studi della Tuscia
Job
corrieredell’università
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Bergamo;
Università degli Studi Insubria; Università degli Studi di Milano; Università
Cattolica del Sacro Cuore; Università
degli Studi di Pavia; Libera Università
di lingue e comunicazione Iulm
MARCHE
Università degli Studi di Macerata
PUGLIA
Università degli Studi di BARI “Aldo
Moro”; Università degli Studi del Salento
40
OFFERTA FORMATIVA
lingue
PARLA LO STUDENTE
Mariella Bologna,
Laureanda magistrale in lingue
Università degli studi Roma Tre
Europea, un istituto internazionale studenti provenienti da vari paesi
d’Europa e quindi multilingue. Ovviamente grazie a questa esperienza,
ho scelto di non fare l’Erasmus in quanto l’Italia mi era già mancata
abbastanza.
Nei Paesi Arabi ci sei mai stata?
Sono stata in vacanza nei paesi Arabi ma non era un soggiorno studio
perché quando ne ho avuto la possibilità è scoppiata la Primavera
Araba e la situazione si è complicata.
Consiglieresti ad una matricola di seguire questo percorso formativo?
Da un lato si perché la passione per le lingue l’ho conservata anche durante gli studi, dall’altro no perché ritengo che l’Università italiana insegni a studiare le lingue ma non a parlarle. Non parlo solo del mio caso.
Ho avuto modo di confrontarmi con molti altri colleghi che studiano
in altri Atenei. Siamo tutti dello stesso avviso. E forte dell’esperienza
vissuta all’estero, so anche che l’insegnamento in altri Paesi d’Europa è
molto più concreto rispetto a quello che ti viene offerto in Italia.
Perché la scelta di frequentare un corso
di laurea in lingue?
Sono sempre stata appassionata dalle
lingue, sin da piccolo ho mostrato una particolare propensione per lingue e dialetti.
Odio non capire gli altri quando parlano.
Che lingue studi?
Francese e Arabo (arabo classico, siriano e marocchino)
Hai mai fatto esperienze all’estero?
Si, ho frequentato gli anni del liceo all’estero, a Bruxelles. La scuola
PARLA L’ESPERta
Pezone Stefania,
Docente precaria
laureata alla Federico II
Secondo la sua esperienza, chi dovrebbe scegliere di frequentare un corso di
laurea in lingue?
Consiglierei questo corso di laurea a
coloro che hanno già delle buone basi di
lingua straniera costruite scolasticamente o come autodidatta. Il laureato
in lingue, inoltre, deve avere una mentalità interculturale, ossia credere
nel concetto di “scambio” come arricchimento, superando l’idea della
semplice “integrazione”. Inutile ribadire, inoltre, che il laureato in lingue deve considerare la flessibilità, geografica e di “ruolo” come parte
imprescindibile da una sua eventuale professione.
Cosa lascia un percorso formativo come questo?
Essere laureati in lingue significa essere cittadini del mondo, calarsi
nella civiltà e soprattutto nella mentalità di un eventuale nostro paese
accogliente con la coscienza, ovviamente, che le nostre radici culturali e
linguistiche saranno però il nostro principale biglietto di “scambio”, di
cui andare fieri, e da utilizzare come spunto di partenza per un confronto culturale, politico, sociale, mentale con altri popoli.
Esistono secondo lei differenze d’offerta tra i vari Atenei?
Non amo parlare di ciò che non conosco; Posso quindi operare un
raffronto soltanto tra la Federico II di Napoli (dove mi sono laura e
l’Università degli Studi di Udine (dove mi sto specializzando). Facoltà
molto accademiche, ben organizzate, alta qualità dei docenti, molti provenienti da altre regioni d’Italia.
Ovviamente, tutte i dipartimenti
del Friuli messe insieme hanno
meno iscritti di un solo dipartimento di Napoli, per questo le
segreterie qui in Friuli sono più
celeri ed efficienti.
Con quali obiettivi o aspettative
dovrebbe uno studente immatricolarsi?
Immatricolarsi senza avere le
idee chiare è un rischio. Bisogna
già essere certi dell’ “uso” che si
vuole fare delle lingue: manageriale? Didattico? Per l’interpretariato? E poi, dopo aver risposto a
tale domanda, bisogna chiedersi
dove si vogliono indirizzare i
propri studi, su quale “cultura” ci
si vuole specializzare, europea?
Asiatica? E cercare anche di motivare tale scelta, ovviamente solo a
noi stessi (visto che siamo noi gli
artefici ed i responsabili delle n
lingue
OFFERTA FORMATIVA
nostre scelte).
Crede che in termini di sbocchi occupazionali i laureati in lingue siano penalizzati o avvantaggiati rispetto a chi esce da altri dipartimenti?
I laureati in Lingue non sono né avvantaggiati né svantaggiati, ma devono mettersi in
testa che c’è grande concorrenza, e che anche i laureati provenienti da altri percorsi
hanno preso un certificato almeno di livello B2 per le lingue europee. Quindi voglio
gridare ai giovani laureandi in lingue: o vi specializzate in lingue poco conosciute,
ma emergenti, oppure insieme alla laurea in lingue, formatevi anche in altri campi. Io
ho fatto l’assicuratrice prima della prof!
Monica D’Ambrosio
41
di ogni altra attività di assistenza linguistica alle
imprese e agli enti e istituti pubblici, sia nell’ambito
della formazione e dell’educazione linguistica sia
nell’ambito dei servizi culturali rivolti a contesti
multilinguistici e multiculturali e alla tutela dei
dialetti e delle lingue minoritarie e delle lingue
immigrate. Tra le professioni praticabili: Interpreti e
traduttori di livello elevato; Corrispondenti in lingue
estere e professioni assimilate; Tecnici delle attività
ricettive e professioni assimilate; Organizzatori di
fiere, esposizioni ed eventi culturali; Organizzatori
di convegni e ricevimenti; Assistenti sociali
DOVE SI STUDIA
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari; Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Libera
Università della Sicilia Centrale “KORE”
sede Enna;
Università degli Studi di Messina; Università degli Studi di Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Uni-
versità degli Studi di Siena; Università
di Pisa
Università degli Studi Suor Orsola
Benincasa; Università degli Studi di
Salerno
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia; Università degli Studi di Urbino “Carlo BO”
VENETO
Università degli Studi di Padova;
Università “Cà Foscari” di Venezia;
Università degli Studi di Verona
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro”-Vercelli;
Università degli Studi di Torino
TRENTINO ALTO ADIGE
Università degli Studi di Trento
VALLE D’AOSTA
Università della Valle D’Aosta
TELEMATICHE
Università Telematica Guglielmo
Marconi
SCUOLA SUPERIORE PER
MEDIATORI LINGUISTICI
A. A. 2013-2014
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN
SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA
Padova - Gorizia - Mantova
Dal Primo anno lo studente è tenuto a scegliere l’ambito
di studio in cui intende specializzarsi:
Indirizzi Attivi:
- Criminologico
- Organizzazioni Internazionali e Diplomatiche
- Relazioni Pubbliche, Marketing e Pubblicità
- Management Turistico e Commercio Internazionale
- Etno – Pedagogico Transculturale
- Interprete di Conferenza Parlamentare
- Lingue Afro – Asiatiche
TEST DI AMMISSIONE ANNO ACCADEMICO
2013/2014: 09 SETTEMBRE 2013
presso sede Centrale CAMPUS CIELS
via Sebastiano Venier 200, Padova
Email: [email protected]
Per informazioni e pre-immatricolazioni: www.ciels.it
Tel.: 049/77.41.52 – Fax: 049/7927476
42
medicina-chirurgia-odontoiatria-protesi dentaria
OFFERTA FORMATIVA
medicina – chirurgia
odontoiatria – protesi dentaria
PARLA il professore
Antonio Benedetti,
Presidente Medicina e Chirurgia
Università Politecnica delle
Marche
ACCESSO: test d’ingresso a livello nazionale
LM41 Medicina e chirurgia
LM 46 Odontoiatria e protesi dentaria
OBIETTIVI FORMATIVI
Il percorso di studi in Medicina e Chirurgia forma un laureato dotato di
solide competenze scientifiche e teorico-pratiche necessarie allo svolgimento della professione. Lo studente dovrà gradatamente raggiungere una stabile autonomia professionale che gli consenta di rilevare e
valutare criticamente i dati attinenti lo stato di salute e di malattia del
singolo paziente, interpretando tali fenomeni alla luce delle conoscenze scientifiche, della fisiopatologia e delle patologie di organo e
di apparato da lui acquisite ma anche secondo le proprie abilità ed
esperienza unite alla capacità di autovalutazione. Il laureato dovrà
altresì aver acquisito competenze nella conoscenza dei meccanismi
biologici fondamentali di difesa; dovrà avere un’opportuna conoscenza
delle malattie più rilevanti dei diversi apparati, la capacità di valutarle
criticamente e correlare tra loro i sintomi, i segni fisici. E’ fondamentale la conoscenza dei concetti basilari delle scienze umane per quanto
concerne l’evoluzione storica dei valori della medicina, compresi quelli
etici, ed inoltre abilità e sensibilità per valutare criticamente gli atti
medici all’interno dell’équipe
SBOCCHI PROFESSIONALI
Il percorso di studi in Medicina forma i medici del futuro. Grazie alle
specializzazioni, però, i laureati potranno accedere ad un gran numero
di possibilità lavorative. Per quasi tutti i laureati l’avvento nel mondo del
lavoro parte con incarichi a tempo determinato in qualità di medici assistenti, con il compito di curare pazienti in un ospedale. Si può, poi, optare
per il percorso di specializzazione che avviene parallelamente all’attività
professionale. C’è anche la possibilità di spaziare in diverse tematiche
come quelle giuridiche o legate alla medicina legale. Tante possibilità
sono offerte anche dai settori dell’Informatica medica e della Statistica.
I laureati dotati di capacità comunicativa potranno trovare occupazione
presso un call center medico, ma anche nel settore giornalistico. La
ricerca medica in ambito universitario è un altro dei settori di maggiore
attrazione per i neo medici, attività solitamente accompagnata dall’insegnamento accademico.
ABRUZZO
Università degli Studi “G. D’Annunzio”
di Chieti Pescara; Università degli Studi
de l’Aquila
CALABRIA
Università degli Studi “Magna Graecia”
di Catanzaro
CAMPANIA
Università degli Studi di Salerno (Baronissi); Università degli Studi di Napoli
“Federico II”; Seconda Università degli
43
A favore o contro il numero chiuso?
Sono generalmente a favore del numero chiuso per il semplice
motivo che credo sia giusto, per il bene della società in cui viviamo,
effettuare delle scelte ponderate e spingere la formazione dei ragazzi
e della forza lavoro del futuro, sulla base delle richieste interne.
Dovremmo ragionare a più largo raggio e con un progetto a lunga
distanza e pensare che non avrebbe senso un mondo di soli medici…
Credo pertanto che in linea generale il numero chiuso costituisca
un buon criterio: altro discorso è poi quello relativo alla modalità di
svolgimento ed al tipo di test.
Qual è la situazione attuale dei giovani laureati e degli specializzandi in Medicina in Italia? In particolare, come commenta
le richieste di una riforma del concorso di accesso alle scuole di
specializzazione dei giovani medici?
La condizione generale della specialistica in Medicina in Italia è piuttosto buona in termini di prospettive di lavoro e soprattutto in termini
di richiesta. Il problema in questi ultimi mesi è principalmente legato
alla nuova riforma dei test di ammissione. Spostare il filtro a livello
nazionale, sebbene miri a creare una maggiore uniformità di accesso
alla scuola di specialità, comporta, a mio parere, un indebolimento
della crescita professionale del singolo studente. In particolare, la
scelta della scuola di specialità avviene già durante il corso di Laurea
ed è auspicabile che il percorso formativo del futuro specializzando
cominci ben prima dell’ammissione alla suddetta Scuola. La compilazione della tesi di Laurea rappresenta ad esempio un momento fondamentale in cui lo studente inizia a crescere in ambito professionale
ed instaura un vero e proprio rapporto di lavoro. In linea generale,
pertanto, gli svantaggi della riforma, legati principalmente ad una
rallentamento e posticipazione della crescita dello studente, sono
maggiori dei vantaggi ottenuti in termini di uniformità della scelta.
a.z.
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea: 45,1%
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea: 15,7%
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea: 39,0%
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
DOVE SI STUDIA
DOVE SI STUDIA
LM41 Medicina e chirurgia
Le motivazioni giuste per iscriversi a
Medicina e Chirurgia.
Essere studente di Medicina e futuro medico
richiama una serie di concetti scientifici e filosofici allo stesso tempo. Si potrebbe fare un intero corso di docenza
sulla storia della filosofia e della Medicina, ma credo fermamente che
la coesistenza di scienza e coscienza sia la chiave di volta che deve
guidare il futuro Medico. La voglia di conoscere la fisiopatologia dei
processi che regolano la vita dell’uomo e di applicare le conoscenze
per il benessere della società sono le motivazioni giuste per iscriversi.
Il profilo dello studente modello di Medicina e quello dello studente che ha sbagliato scelta.
Lo studente di Medicina deve essere interessato alla patologia medica
ed alla fisiopatologia dei fenomeni, lo studente modello deve sempre
mettere in discussione e chiedersi il funzionamento di un certo
fenomeno, non deve studiare per imparare a memoria, ma studiare in
maniera critica.
Lo studente che ha sbagliato scelta potrebbe essere un soggetto che ha
sottovalutato l’aspetto umano della Medicina, che cerca di studiare in
maniera mnemonica le varie materie e che non prende in considerazione il concetto cardine della professione medica: la commistione tra
umanità e scienza.
Gli sbocchi professionali e gli obiettivi formativi dei corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia.
Le possibilità di lavoro in ambito medico sono molto numerose:
ovviamente ci sono dei criteri differenti sulla base della branca
specialistica o dell’eventuale scelta di Medico di base. In generale la
distribuzione dei posti nelle scuole di specialità viene ad oggi, e da
alcuni anni ormai, effettuata sulla base della reale necessità nazionale:
credo che sia stata una riforma fondamentale. Grazie a ciò, è possibile
dire con ragionevole certezza che i posti di lavoro e gli sbocchi
professionali al termine del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia
sono numerosi e ben articolati.
OFFERTA FORMATIVA
Studi di Napoli (Napoli e Caserta)
EMILIA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia; Università degli Studi di Ferrara;
Università degli Studi di Parma,
FRIULI
Università degli Studi di Trieste; Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università degli Studi di Roma La
Sapienza; Università degli Studi di Roma
“Tor Vergata”; Università “Campus Bio
Job
corrieredell’università
Medico” Roma; Università Cattolica del
Sacro Cuore (Roma)
LOMBARDIA
Università degli Studi di Brescia;
Università degli Studi Insubria VareseComo; Università degli Studi di Milano;
Università degli Studi di Milano Bicocca
(Monza); Libera Università “Vita Salute
San Raffaele” di Milano; Università degli
Studi di Pavia
MARCHE
Università Politecnica delle Marche
(Ancona)
n
MOLISE
Università degli Studi del Molise (Campobasso)
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro” Vercelli
(Novara); Università degli Studi di Torino
(Torino e Orbassano)
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”; Università degli Studi di Foggia
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari; Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Università degli Studi di Messina; Università
degli Studi di Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Università di Pisa; Università degli Studi di
Siena
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
VENETO
Università degli Studi di Padova; Univer-
Job
corrieredell’università
sità degli Studi di Verona
LM 46 Odontoiatria e protesi dentaria
ABRUZZO
Università degli Studi “G. D’Annunzio” di
Chieti Pescara; Università degli Studi de
l’Aquila
CALABRIA
Università degli Studi “Magna Graecia”
di Catanzaro
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico
II”; Seconda Università degli Studi di
Napoli (Napoli e Caserta)
n
44
OFFERTA FORMATIVA
medicina-chirurgia-odontoiatria-protesi dentaria
PARLA lo studente
Jacopo Sabbatinelli,
Studente presso
l’Università Politecnica delle Marche
Come è maturata in te la decisione di iscriverti a Medicina e
Chirurgia?
In Medicina ho trovato un percorso che mi permettesse di impiegare
concretamente sul campo la passione per la biologia e per le scienze
applicate che ho maturato durante gli studi superiori. Il tipo di formazione che ho ricevuto prima di entrare all’università e il continuo desiderio di mettermi alla prova, intraprendendo anche sfide impegnative,
hanno dunque prevalso nella scelta del mio percorso.
Quali sono state le difficoltà incontrate durante il tuo percorso di
studi?
E’ innegabile che Medicina, per quanto possa rappresentare un
buon investimento sul futuro, rappresenti nell’immediato un grosso
impegno economico per gli studenti e per le loro famiglie. Per quanto
riguarda il mio caso, infatti, le maggiori difficoltà incontrate finora
sono state di ordine economico, basti pensare al costo dei materiali
di studio. Mi sono trovato spesso, nell’arco di questi anni, a dover
lavorare per evitare di gravare eccessivamente sulla mia famiglia,
cercando nel frattempo di portare avanti gli studi, non senza difficoltà,
per non perdere la borsa di studio concessa dall’università.
La preparazione offerta dalla tua facoltà: la ritieni adeguata?
Cosa vorresti che cambiasse?
Uno degli aspetti fondamentali nella formazione del medico è
sicuramente l’attività pratica, durante la quale ci troviamo a dover
sviluppare la componente “sociale” della professione e veniamo
messi di fronte a casi clinici che, per la loro complessità, molto spesso
vanno oltre le semplici conoscenze teoriche apprese sui libri. Il
nuovo modello di attività formativa professionalizzante (il “tirocinio
pratico”) approvato dalla mia Facoltà si propone di migliorare la
situazione attuale, creando un rapporto più stretto tra tutor e studenti.
Tuttavia, si potrebbero compiere ulteriori passi in avanti offrendo agli
studenti un maggior numero di percorsi formativi, anche sul territorio
e in strutture non necessariamente ospedaliere, che rispecchino il più
possibile le situazioni che ci troveremo a fronteggiare in futuro.
Gli esami che è stato più difficile superare e perché.
Storicamente nel nostro corso (e, con qualche sfumatura, anche in
altre città) si parla di cinque cavalieri dell’Apocalisse, ossia 5 esami
che si distinguono dagli altri per la mole di studio che richiedono,
nell’ordine di mesi, e per aver messo a dura prova i nervi di intere
generazioni di studenti della nostra Facoltà. Questi sono Anatomia,
Fisiologia, Patologia Generale, Anatomia Patologica e Farmacologia.
In particolare, quest’ultimo è quello che ho preparato e superato più a
fatica, dal momento che richiede un’enorme memoria e, nel caso specifico di Ancona, una buona dose di sangue freddo in sede d’esame
per uscirne indenni e ‘vittoriosi’.
Quali sono le tue preoccupazioni per il futuro della tua professione?
Molti studenti, quando speranzosi si iscrivono alla nostra Facoltà,
commettono l’errore di pensare di avere già un posto di lavoro in
tasca. Ammetto di averla pensata anch’io così per un momento poi,
nel corso degli anni, trovandomi a frequentare l’università a cavallo
della crisi, ho cominciato a capire che una volta usciti da qui, il futuro
potrebbe non essere come lo dipingevamo. Per esercitare stabilmente
la professione di medico è praticamente indispensabile avere o una
Specializzazione o il Diploma in Medicina generale: in entrambi
i casi è necessario superare un concorso e il numero di posti ogni
anno è di molto inferiore al numero dei laureati, facendo sì che molti
rimangano fuori e possano affidarsi solamente a sporadici turni di
guardia medica. Ciò nonostante, la passione per la scienza e il senso
di responsabilità nei confronti della società, ci aiuteranno sicuramente
a fronteggiare le difficoltà iniziali.
Un consiglio alle matricole: come superare il test d’ingresso.
Posto che, nell’arco di un anno o di un’estate, è impossibile maturare
una padronanza completa su tutti gli argomenti del test d’ingresso,
consiglio a tutte le aspiranti matricole di colmare innanzitutto quel
gap in chimica e biologia che ha gran parte degli studenti che escono
dai licei. Vista la nuova composizione del test, inoltre, consiglio di
imparare ad entrare nel meccanismo che regola i quesiti di logica che,
una volta compreso, permette di risolverli agevolmente e, soprattutto, in poco tempo. Quest’ultimo aspetto, il tempo a disposizione
durante la prova, viene spesso trascurato in sede d’esame e rischia di
vanificare mesi di preparazione. Stessa cosa vale per il controllo delle
emozioni: avere sangue freddo ed affrontare il test con relativa serenità permettono, più di ore e ore di studio, di ottenere buoni risultati. In
bocca al lupo a tutti!
a.z.
DOVE SI STUDIA
EMILIA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia; Università degli Studi di Ferrara;
Università degli Studi di Parma,
FRIULI
Università degli Studi di Trieste
LAZIO
Università degli Studi di Roma La
Sapienza; Università degli Studi di Roma
“Tor Vergata”; Università Cattolica del
Sacro Cuore (Roma)
LOMBARDIA
Università degli Studi di Brescia;
Università degli Studi Insubria Varese-
Como; Università degli Studi di Milano;
Università degli Studi di Milano Bicocca
(Monza); Libera Università “Vita Salute
San Raffaele” di Milano; Università degli
Studi di Pavia
MARCHE
Università Politecnica delle Marche
(Ancona)
PIEMONTE
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”; Università degli Studi di Foggia
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari; Uni-
Job
corrieredell’università
versità degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Università degli Studi di Messina; Università
degli Studi di Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Università di Pisa
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università degli Studi di Verona
OFFERTA FORMATIVA
45
veterinaria
ACCESSO: numero programmato
LM 42 Medicina veterinaria
SBOCCHI PROFESSIONALI
OBIETTIVI FORMATIVI
I laureati nei corsi di laurea magistrale in medicina veterinaria
sono in possesso delle basi metodologiche e culturali necessarie
alla formazione permanente, nonché dei fondamenti metodologici
della ricerca scientifica. Grazie agli studi in medicina veterinaria,
gli studenti acquisiranno: le conoscenze teoriche essenziali che
derivano dalle scienze di base; la capacità di rilevare e valutare criticamente lo stato di salute, di malattia e di benessere dell’animale
singolo ed in allevamento; conoscenze di epidemiologia, diagnosi,
profilassi, terapia e controllo delle malattie infettive e parassitarie
degli animali; la capacità di rilevare e valutare criticamente lo stato
di salubrità, l’igiene, la qualità e le alterazioni degli alimenti di
origine animale che possono pregiudicare la salute dell’uomo.
PARLA IL docente
Francesco Morlando,
Veterinario
Laureato alla Federico II
Quali sono le più grosse difficoltà che hai
incontrato nel percorso di studi?
Le più grosse difficoltà che ho incontrato
sono state la mancanza presso la Facoltà di Napoli di strutture
adeguate alla preparazione pratica degli studenti, troppa teoria sui
libri e poi i giovani laureati che non sanno fare neanche una siringa
per la mancanza di ore trascorse a mettere in pratica tutta la teoria
accumulata.
Credi che la preparazione offerta dalle università sia adeguata
alla richiesta del mercato del lavoro?
La preparazione che ci offre l’università, almeno quella che ho
conosciuto io, è poco mirata: si passa troppo tempo su argomenti
che mai o quasi mai verranno affrontati nella vita quotidiana del
professionista, ed i campi di interesse dovrebbero essere più mirati
in modo da preparare lo studente alla scelta del suo percorso formativo e professionale.
Quali sono secondo te le professioni del futuro legate a questa
materia?
Credo che le professioni del futuro legate a questa professione siano
Il laureato in medicina veterinaria sarà un professionista in
grado di occuparsi della tutela della salute animale oltre
che quella degli uomini che vivono a contatto con gli stessi.
La sua professione può variare dall’attività libera a quella di
impiegato di servizio sanitario nazionale, nelle Forze Armate,
nell’industria pubblica e privata (zootecnica, farmaceutica,
mangimistica, di trasformazione degli alimenti di origine
animale) e negli enti di ricerca. Il titolo consente inoltre di
accedere all’insegnamento presso gli istituti di istruzione
secondaria. L’attività prevede anche quelle pratiche relative
alla diagnosi, la terapia, la prevenzione e la riabilitazione delle
malattie degli animali che operano in competizioni sportive.
sempre più legate all’interazione tra quelle che sono le tematiche di
sanità pubblica, alla profilassi delle malattie infettive ed alla sana
gestione della catena di produzione dei prodotti alimentari di origine
animale.
Il mercato premia i laureati in Veterinaria?
Il mercato del lavoro al momento, tranne pochi casi, non premia
affatto i giovani laureati in Medicina Veterinaria, che sempre più
spesso si trovano dopo anni di studio alla stregua di adolescenti
appassionati di animali che prestano la loro opera professionale
per pochi spiccioli e senza un futuro garantito. Sono sempre più i
giovani colleghi in gamba costretti a spostarsi all’estero per vedere
premiati i propri sforzi...
Un consiglio alle future matricole
Il mio piccolo, ma spero utile consiglio alle matricole, è quello di
seguire sempre la propria passione, che nella stragrande maggioranza dei casi è quella per gli animali da compagnia, cane e gatto.
Durante il corso di studi, invece, bisogna allargare i propri orizzonti
verso quelle che sono le nuove prospettive di una professione che in
futuro potrebbe offrire nuove prospettive. E poi soprattutto credere
sempre in quello che si fa con abnegazione e con il giusto rispetto
per se stessi e per il nobile lavoro che fanno, ed ancora di non avere
paura di intraprendere l’attività libera, perché in tanti casi, quando ci
si mette il cuore e l’anima, è quella che premia. Detto da uno che ci
ha provato e che ci sta riuscendo.
Monica D’Ambrosio
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi di Teramo
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
EMILIA
Università degli Studi di Bologna (Ozzano
dell’Emilia) Università degli Studi di Parma
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano
MARCHE
Università degli Studi di Camerino
(Matelica) SICILIA Università degli Studi
di Messina
PIEMONTE
Università degli Studi di Torino (Grugliasco)
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro” (Valenzano)
Job
corrieredell’università
SARDEGNA
Università degli Studi di Sassari
TOSCANA
Università degli Studi di Pisa,
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova (Legnaro)
46
professioni sanitarie
OFFERTA FORMATIVA
professioni sanitarie
ACCESSO: test d’ingresso a livello locale
L/SNT1 Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica
L/SNT2 Professioni sanitarie della riabilitazione
L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche
L/SNT4 Professioni sanitarie della prevenzione
OBIETTIVI FORMATIVI
Il laureato in professioni sanitarie possiede una formazione culturale e
professionale avanzata per intervenire con solide competenze nei processi gestionali, assistenziali, formativi e di ricerca in uno degli ambiti
delle professioni sanitarie. Al termine del percorso formativo, il laureato
sarà in grado di esprimere competenze di tipo educativo e preventivo
in risposta ai problemi primari di salute della popolazione in età pediatrica, adulta e geriatrica e ai problemi legati alla qualità dei servizi. Le
conoscenze metodologiche acquisite consentono anche di intervenire
nei processi formativi e di ricerca. Le competenze dei laureati specialisti
comprendono: l’utilizzo delle competenze di economia sanitaria e di
organizzazione aziendale necessarie per l’organizzazione dei servizi
sanitari e per la gestione delle risorse umane e tecnologiche disponibili,
applicare le conoscenze di base delle scienze pertinenti alla specifica
figura professionale necessarie per assumere decisioni relative all’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, programmare l’ottimizzazione dei vari tipi di risorse; sviluppare le capacità di insegnamento per
la specifica figura professionale nell’ambito delle attività tutoriali e di
coordinamento del tirocinio nella formazione di base, complementare e
permanente.
SBOCCHI PROFESSIONALI
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- Proseguono il lavoro iniziato prima della laurea: 18,1%
- Non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea: 16,2%
- Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea: 65,6%
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
I corsi formativi che rientrano nel settore delle professioni
sanitarie sono svariati. Tra di essi: Infermieristica, Ostetricia,
Fisioterapia, Educazione professionale, Ortottica ed assistenza oftalmologica, Logopedia, Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica,
Podologia, Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età evolutiva,
Terapia Occupazionale, Igiene dentale, Tecniche di radiologia
medica, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche Audioprostesiche, Tecniche di neuro fisiopatologia, Dietistica, Tecniche
della prevenzione nell’Ambiente e nei luoghi di lavoro, Assistenza
Sanitaria, etc…
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi “G. D’Annunzio” di
Chieti Pescara; Università degli Studi de
l’Aquila
CALABRIA
Università degli Studi “Magna Graecia”
di Catanzaro
CAMPANIA
Università degli Studi di Salerno (Salerno, Nocera Inferiore, Vallo della Lucania,
Polla); Università degli Studi di Napoli
“Federico II”; Seconda Università degli
Studi di Napoli (Avellino, Benevento,
Santa Maria Capua Vetere, Caserta, Napoli, Grottaminarda, Marcianise, Napoli,
OFFERTA FORMATIVA
PARLA l’esperta
Irene Tifi,
Infermiera presso presidi clinici
della Capitale
Infermiera per vocazione?
Forse sì. Dopo tanti anni di volontariato, la
presa in cura degli altri è divenuto l’unico
parametro in base al quale cercarmi un lavoro.
Quanto hanno influito sulla tua scelta gli ottimi sbocchi occupazionali di
questa professione?
Indubbiamente tanto. Specie quando mi sono laureata io, il mercato aveva
molto bisogno di infermieri e di contro c’era poca richiesta. Sapevo che
avrei trovato subito lavoro
Test d’ingresso. E’ stato difficile superarli?
Si. I test d’ingresso richiedono una conoscenza approfondita delle materie
scientifiche. In più, da tre anni a questa parte, bisogna prepararsi molto
su tutta una parte che riguarda legislazione, attualità e persino materie
umanistiche. E’ impensabile superare i test senza studiare.
Dopo la triennale, è importante continuare a specializzarsi in questo
settore?
E’ importantissimo specie perché negli ultimi anni è cambiata tutta la normativa che disciplina il nostro settore. Oggi è necessario avere dei titoli
per ricoprire determinati ruoli e, io dico, grazie a Dio. L’Italia è ancora
PARLA la professoressa
Patrizia Di Giacomo,
Infermieristica pediatrica
Università di Bologna
Cosa significa, concretamente, iscriversi ad un corso di laurea in
infermieristica?
Significa aver chiaro che è un percorso formativo che richiede impegno
per acquisizione di competenze, capacità tecnico-operative, gestionali, conoscenze approfondite nelle scienze mediche, naturali e umane oltre che
dell’infermieristica, capacità di ragionamento e di problem solving, capacità di assumersi responsabilità e entrare in relazione con altre persone.
Ha riscontrato delle carenze nelle matricole?
47
molto dietro come Paese rispetto al resto d’Europa, però ormai si è diffusa
anche da noi la convinzione che per svolgere determinate mansioni è
indispensabile un percorso formativo. Ad esempio, se vuoi diventare
caposala, è fondamentale avere un master che ti insegni a gestire e coordinare il personale. In questo senso, la cultura degli infermieri deve essere
molto a più ampio spettro.
Soddisfazioni e difficoltà di questa professione?
Tra le difficoltà c’è di sicuro quella del “burn out” una sindrome tipica
di tutte le professioni basate sul contattato con la sofferenza altrui. Allo
stresso fisico si somma quello psicologico ed il rischio di forti esaurimenti
è sempre in agguato. Ecco, la formazione è importante anche per questo:
impari a mantenere le dovute distanze dal lavoro una volta ultimato. E poi
sarebbe bello se finalmente si riuscisse ad elevare la nostra professione al
rango di professione specialistica. Purtroppo per i più, l’infermiere è ancora nel ghetto degli operai. Poca cosa comunque rispetto alla soddisfazione
di lavorare con le persone che hanno bisogno del tuoi aiuto. Un sorriso da
parte d chi soffre, ripaga di tutti i sacrifici che questa professione impone.
Un consiglio alle nuove matricole
Gli consiglierei di andarci con calma e verificare se quello dell’infermiere
è davvero un lavoro che può piacere. La figura che prospettano all’inizio
del percorso è molto diversa da quella reale. Quindi consiglierei di
informarsi prima di scegliere. Poi, una volta fatta la scelta, è importante il
costante e continuo aggiornamento, magari anche all’estero dove di sicuro
anche la nostra professione è valorizzata diversamente.
a.z.
La preparazione scolastica è molto nozionistica, gli studenti non sono
preparati a assumersi la responsabilità del loro percorso formativo.
Si tratta di professioni molto richieste al momento?
Sicuramente rispetto ad altre professioni e attività è una professione molto
richiesta. In questo momento l’offerta di lavoro è in calo, ma non perché
non ci siano i posti di lavoro, ma per la crisi e il blocco del turnover.
Motivazioni in più: è una professione gratificante, la persona assistita può
non guarire ma l’infermiere può fare la differenza.
Un consiglio alle matricole?
Frequentare le lezioni, studiare con regolarità, sistemare gli appunti
subito; utilizzare il tirocinio per applicare le conoscenze teoriche alle
situazioni reali e chiedersi sempre il perché delle cose e di quello che si
vede o che si studia.
a.z.
DOVE SI STUDIA
Caserta)
EMILIA
Università degli Studi di Bologna (Rimini,
Ravenna, Bologna); Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; Università
degli Studi di Ferrara; Università degli
Studi di Parma,
FRIULI
Università degli Studi di Trieste; Università degli Studi di Udine (Pordenone e
Udine)
LAZIO
Università degli Studi di Roma La
Sapienza (Bracciano, Viterbo, Civitavecchia, Roma, Rieti, Nettuno, Terracina,
Job
corrieredell’università
Pomezia, Roma, Frosinone, Cassino,
Pozzilli, Colleferro, Gaeta, Isernia, n
Latina); Università degli Studi di Roma
“Tor Vergata” (Roma, Tivoli, Sora, Frascati); Università “Campus Bio Medico”
Roma; Università Cattolica del Sacro
Cuore (Roma, Campobasso, Torino, Rieti,
Potenza, Brescia, Bolzano)
LOMBARDIA
Università degli Studi di Brescia (Mantova, Cremona, Brescia, Desenzano del
Garda, Chiari, Esine); Università degli
Studi Insubria Varese-Como; Università
degli Studi di Milano (Milano, Mantova,
Bosisio Parini); Università degli Studi di
Milano Bicocca (Carate Brianza, Bergamo, Monza); Libera Università “Vita
Salute San Raffaele” di Milano; Università degli Studi di Pavia
MARCHE
Università Politecnica delle Marche (Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Macerata,
Fermo)
MOLISE
Università degli Studi del Molise (Campobasso)
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro” Vercelli
(Novara); Università degli Studi di Torino
(Asti, Orbassano, Cuneo, Torino, Ivrea,
Aosta)
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”; Università degli Studi di Foggia
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari (Cagliari, Nuoro); Università degli Studi di
Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Università degli Studi di Messina; Università
degli Studi di Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze (Prato,
Job
corrieredell’università
San Giovanni, Valdarno, Lagonegro,
Empoli, Firenze, Borgo San Lorenzo,
Pistoia); Università di Pisa; Università
degli Studi di Siena
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia (Perugia, Terni, Foligno)
LIGURIA
Università degli Studi di Genova (Savona,
Imperia, Pietra Ligure, Genova, La Spezia, Chiavari)
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università degli Studi di Verona (Legnago,
Vicenza, Bolzano, Verona, Trento)
48
psicologia
OFFERTA FORMATIVA
psicologia
ACCESSO: libero/programmato a livello locale
L24 Scienze e tecniche psicologiche
L19 Scienze dell’educazione e della formazione
OBIETTIVI FORMATIVI
Il laureato triennale potrà assumere ruoli di natura tecnico operativa, nel campo
di assistenza familiare, istruzione, sviluppo delle risorse umane, analisi di
mercato e marketing. Il percorso completo 3+2 è da considerarsi obbligatorio per
esercitare la professione di Psicologo (iscrizione all’albo, sezione A) ai sensi della
legge 56/89, così come per l’esercizio dell’attività psicoterapeutica che prevede
una specifica formazione professionale, mediante corsi di specializzazione post
laurea, almeno quadriennali.
PARLA la studentessa
Luana Gullo,
Studia Psicologia
presso La Sapienza
Quando è nata questa passione?
La passione o meglio la consapevolezza
di cosa fosse la psicologia è nata in una
giornata come tante altre, durante una chiacchierata in macchina con mia
madre, nel tragitto dal mio paese a scuola.
Durante l’ultimo anno di maturità, la scelta della facoltà da intraprendere
è un argomento quasi costante, e per gli studenti del Sud si tratta anche
di doversi preparare a dover prendere un treno per andare in un’altra
regione. Ho cercato di evitare spesso questo argomento- così tanta era la
paura di dovermi separare da tutto quello che
era il mio mondo. Così, quel fatidico giorno, io ho preso la mia decisione: volevo studiare psicologia a tutti i costi.
Quali sono state le difficoltà incontrate durante il tuo percorso di
studi?
Le difficoltà incontrate sono quasi sempre state legate alla burocrazia, a
tutte quelle circostanze che mi portavano a crescere e a doverle affrontare
autonomamente.
La preparazione offerta dalla tua facoltà: la ritieni adeguata?
Assolutamente si, tornando in dietro rifarei la scelta ad occhi chiusi, sperando solo in una cosa: più attività pratiche per una maggiore consapevolezza del proprio lavoro.
Quali ritieni che siano le facoltà migliori in questo settore in Italia?
Come facoltà migliori ritengo che- oltre alla Sapienza- ci siano la facoltà
di Padova, la Cattolica di Milano e l’Università di Firenze.
Gli esami che per te è stato più difficile superare.
Assolutamente soggettiva la difficoltà: biologia del comportamento. Non
c’è stato un esame peggiore ma posso dire sicuramente l’esame migliore,
quello che mi ha coinvolto di più, è stato Neuropsicologia.
Sarà difficile abilitarti alla professione?
Abilitarmi non è stato difficile, le conoscenze acquisite nel corso degli
anni sono stati molto utili per poter affrontare con serenità l’esame di
Stato.
Un consiglio alle matricole.
Vestitevi di professionalità, non abusate del vostro sapere ma piuttosto
abbiate fame di sapere, non parlate per luoghi comuni perché a quello ci
arrivano tutti, non ostentate il vostro sapere ma fatelo piuttosto conoscere
a chi di questo mondo si ferma al concetto più prossimo di malattia e
perché no di prevenzione. A tutti un grande in bocca al lupo.
a.z.
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi “G D’Annunzio di
Chieti Pescara; Università degli Studi
dell’Aquila
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Seconda Università degli Studi
di Napoli (Caserta); Università degli
Studi Suor Orsola Benincasa (Napoli)
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Parma
FRIULI
Università degli Studi di Trieste
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Università non statale Europea di Roma, Libera Università degli
Studi “Maria SS. Assunta” - LUMSA
- Roma
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Bergamo; Università degli Studi di Milano Bicocca;
Università Cattolica del Sacro Cuore;
Libera Università “Vita Salute San
Raffaele” di Milano; Università degli
Job
corrieredell’università
Studi di Pavia
MARCHE
Università degli Studi di Urbino “Carlo
Bo”
PIEMONTE
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”, Università del Salento (Lecce)
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari
SICILIA
Università degli Studi di Catania, Libera Università della Sicilia Centrale n
OFFERTA FORMATIVA
PARLA L’ESPERTO
Francesca Vitale,
Psicologa giuridica e psicoterapeuta sistemico relazionale
Le motivazioni giuste per iscriversi a
Psicologia.
Non ci sono motivazioni giuste. Piuttosto, si
deve parlare di motivazioni personali che possono essere legate alla propria storia ed essere
diverse. La psicologia è una disciplina che contiene molte diramazioni.
La mia motivazione è stata la passione per la psicologia giuridica.
Cosa significa essere psicologo?
Essere psicologi può significare molte cose diverse, che cambiano innanzitutto rispetto all’utenza e quindi rispetto ai soggetti che ci si trova di
fronte, che siano bambini, adulti, gruppi, famiglie o coppie. Poi cambiano
i settori: si va dalla psicologia giuridica, clinica, di comunità, del lavoro
o scolastica. Si tratta di un settore in crescita che sicuramente richiede
un’ulteriore specializzazione dopo la laurea. Essere psicologo può significare molte cose, un po’ come avviene per medicina. Ci si iscrive e si
diventa dottori ma con una specializzazione si può diventare cardiologi,
chirurgi, etc. La differenza è che se nella medicina è facile capire quando
rivolgersi a tali figure professionali, lo stesso non avviene per lo psicologo o per lo psicanalista o per lo psicologo del lavoro o comportamentali
sta. La gente non è consapevole delle differenze.
Come scoprire la propria aspirazione se la psicologia non è stata
ancora introdotta in tutte le scuole superiori?
Al Liceo classico io studiavo filosofia, ma non c’erano né la psicologia
né la pedagogia. Ho letto “La Repubblica” di Platone e mi ha colpito
un concetto fondamentale: sosteneva che affinché ci potesse essere uno
Stato funzionante era necessario che ciascuno si rendesse conto delle
proprie doti. Ogni individuo avrebbe dovuto scoprire le proprie attitudi-ni
affinché lo Stato funzionasse meglio. Io ero un’adolescente ma sapevo
che avrei fatto l’università e che avrei scelto di rimanere nell’ambito
umanistico. Ero autoriflessiva, avevo propensione ad ascoltare i problemi
dei miei amici. Così, ho deciso di trasformare quello che era un atteggiamento in una qualifica professionale. I motivi, in realtà, sono tanti:
49
c’è una predisposizione ma c’è anche una voglia di aiutare se stessi, di
scoprirsi e di conoscersi meglio.
Un consiglio alle future matricole.
Informatevi bene prima. Il percorso non è così semplice. Certo, grazie a
questi studi si possono fare tante cose e in vari settori. E’ una facoltà che
consente di affermarsi nella libera professione, con partita Iva. Si può
lavorare nei Tribunali, nelle Procure, nelle scuole e nelle aziende. Ma è
anche un percorso molto lungo. Come avviene per Medicina: c’è un anno
di tirocinio, l’esame di Stato e un percorso di specializzazione. La laurea
non è sufficiente. Bisogna mettere in conto i costi elevati, oltre ai personali. Si tratta di un percorso di studi che occupa undici anni. Ed è certo
un dato anacronistico, dati i problemi occupazionali di molti genitori e
le difficoltà nel sostenere i costi per lo studio dei figli. Consiglio di focalizzare bene la propria attenzione sulla propria passione e sulle proprie
motivazioni. E poi, bisogna fare dei colloqui di orientamento. Bisogna
sapere che si tratta di un percorso oneroso ed è vero che in questo settore
possono esserci molte opportunità ma bisogna sapersele costruire.
Un giudizio sulla formazione offerta dalle Università italiane.
Mi sono laureata nel 2004 alla Sapienza. Era una facoltà molto affollata
ma in realtà mi sono trovata benissimo. Mi so-no laureata in corso e ho
trovato dei docenti straordinari. Non parlerei male dell’università italiana
né in termini orga-nizzativi né qualitativi. Certo, Psicologia in Italia è
una facoltà troppo teorica e ne risente molto. Per questo è indispen-sabile
fare tirocini, stage e scuole di specializzazione che hanno un approccio
più esperienziale e meno teorico. Fre-quentare questa facoltà, per me,
ha significato dovermi dedicare solo allo studio e non sono stata una
studentessa la-voratrice. Ma non ho trovato ostacoli nel trovare lavoro e
sono stata fortunata. Se da una parte è vero che ho sempre lavorato con
Co. Co. Co. , dall’altra, dopo il tirocinio, non sono mai stata disoccupata
in nove anni. Il mestiere è cambiato.
Non c’è la possibilità di avere un impiego, come negli anni ‘80 nelle
ASL. Lo stipendio come dipendente pubblico è una rarità. Questo la
dice lunga su come viene considerata questa professione. La Psicologia
è considerata come subordinata alla Medicina. Io lavoro nei Tribunali:
spesso, vengono preferiti gli psichiatri agli psicologi come consulenti
tecnici. Da questo punto di vista lo psicologo deve sgomitare per poter
essere riconosciuto.
Angela Zurzolo
SBOCCHI PROFESSIONALI
Il percorso di studi è finalizzato all’acquisizione di una formazione di base nelle
discipline psicologiche, utilizzabile in primo luogo per l’ammissione alla laurea
magistrale in Psicologia, unico titolo utilizzabile per l’accesso alla professione di
psicologo (previo superamento dell’esame di Stato). Il corso di studi in Scienze
psicologiche (triennale) consente invece al laureato, tra le altre cose, di partecipare
ad attività di ricerca empirica e sperimentale e alla programmazione di interventi
psicologici e psicosociali; Altri sbocchi professionali sono: psicoterapeuta, psicologo
clinico, psicologo del lavoro e dell’organizzazione, specialista in risorse umane,
formatore, mediatore familiare, tecnico operatore psicologo dello sviluppo e dell’’educazione, ricercatore, psicologo della comunicazione e del marketing
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- Proseguono il lavoro iniziato prima della laurea: 64,9%
- Non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea: 12,9%
- Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea: 22,0%
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
DOVE SI STUDIA
“Kore” sede Enna; Università degli
Studi di Messina
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze, Università di Pisa
TRENTINO
Università degli Studi di Trento
UMBRIA Università degli Studi di
Perugia
UNIVERSITA’ TELEMATICHE
Università telematica non statale
“Leonardo da Vinci”; Università telematica Guglielmo Marconi; Università
telematica Internazionale Uninettu-
Job
corrieredell’università
no; Università telematica E Campus
(Novedrate)
VALLE D’AOSTA
Università della Valle D’Aosta
VENETO
Università degli Studi di Verona; Università degli Studi di Padova
50
OFFERTA FORMATIVA
OFFERTA FORMATIVA
scienze biotecnologiche
ACCESSO: libero
L-2 Biotecnologie
OBIETTIVI FORMATIVI
I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere una adeguata conoscenza di base dei sistemi biologici, interpretati in chiave molecolare e cellulare
che gli consenta di sviluppare una professionalità operativa; possedere le basi
culturali e sperimentali delle tecniche multidisciplinari che caratterizzano l’operatività biotecnologica per la produzione di beni e di servizi attraverso l’analisi e
l’uso di sistemi biologici. I laureati della classe svolgeranno attività professionali in
diversi ambiti biotecnologici, quali l’agro-alimentare, l’ambientale, il farmaceutico,
l’industriale, il medico ed il veterinario nonché in quello della comunicazione
scientifica. DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi de L’Aquila; Università degli Studi di Teramo
BASILICATA
Università degli Studi della Basilicata
CALABRIA
Università della Calabria Interclasse;
Università degli Studi “Magna Graecia”
di Catanzaro
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Università degli Studi del Sannio di Benevento; Seconda Università
degli Studi di Napoli
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia; Università degli Studi di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Trieste Interclasse; Università degli St udi di Udine
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Università degli Studi di
Roma “Tor Vergata”; Università degli
Studi della Tuscia
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
Job
corrieredell’università
LOMBARDIA
Università degli Studi di Brescia; Università degli Studi di Milano; Università
degli Studi di Milano-Bicocca; Università Cattolica del Sacro Cuore; Libera
Università “Vita Salute S.Raffaele”
Milano; Università degli Studi di Pavia
MARCHE
Università degli Studi di Camerino
Interclasse; Università degli Studi di
Urbino “Carlo Bo”
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro”-Ver- n
51
PARLA IL LAUREATO
Marco Guerriero,
Biotecnologia
Università Federico II
PARLA LA LAUREANDA
Rosanna Nappi,
Biotecnologia
Federico II
Perché hai deciso di iscriverti a questo
corso di laurea?
Perché non sono entrato alla facoltà di
medicina appena finito il percorso liceale,
e in questo corso di laurea potevo sostenere molti esami simili che mi sarebbero stati convalidati in una
futura ammissione alla suddetta università.
Sei complessivamente soddisfatto del tuo percorso di studi?
Solo in parte. Il corso di laurea è ed è stato in continuo sviluppo
e nei primi due anni mi sono ritrovato in una disorganizzazione
didattica totale.
La difficoltà più grande durante lo studio?
Non ho riscontrato grandi difficoltà durante lo studio, anzi ritengo
che molti esami di importanza rilevante per il mio percorso di
studio siano stati impostati in maniera scorretta, per lo più il 70%
degli esami consiste in una prova scritta a risposta multipla.
Cosa consiglieresti a un ragazzo che ha intenzione di iscriversi
al tuo stesso corso di laurea?
Di non iscriversi a questo corso di laurea.
Domanda spinosa: la tua scelta deriva da un test dall’esito
negativo per medicina?
Già ho risposto a questa domanda nella prima, ma sinceramente
non mi pento di aver continuato il mio percorso di studi e non aver
ritentato i test a medicina (ritengo che la facoltà di medicina sia
peggiore della mia).
r.n.
Cosa ti ha spinto ad iscriverti a questo
corso di laurea?
Onestamente ho provato superare i test
per la facoltà d biotcnologie per darmi
un’altra chance nel caso non avessi
superato quelli di medicina, questo è il motivo per cui più del 50%
degli studenti si iscrive alla facoltà di biotecnologie per la salute,
anche perché è forse una di quelle che maggiormente si avvicina
agli studi medici.
Ti ritieni complessivamente soddisfatta del tuo percorso di
studi?
Sono molto soddisfatta perché trovo questa facoltà davvero all’avanguardia, ti catapulta nel mondo microbiologico che ti affascina
giorno dopo giorno, certo la mole di studi purtroppo è decisamente
sproporzionata alla scarsità di posti di lavoro, in ambito di ricerca
e soprattutto al misero stipendio a cui sembriamo esser destinati.
Quali sono stati gli aspetti caratterizzanti del corso di laurea e
quali sono state le difficoltà più grandi?
Credo sia comprensibile capire che ciascun esame si è presentato con una difficoltà medio-alta, soprattutto perché affrontiamo
argomenti del tutto nuovi per uno studente liceale, ma la cosa
che più in assoluto rende complicati gli esami e l’indisponibilità
da parte di noi allievi dell’università Federico II di laboratori di
ricerca scientifica, senza dubbio il poter osservare realmente ciò
che siamo costretti da anni ad immaginare semplificherebbe le
cose. Questo però è un aspetto negativo di aver scelto un percorso
innovativo, una facoltà non del tutto “formata” e nel caso della
Federico II non del tutto completata in termini di infrastrutture,
considerando che è stata aperta circa tre anni fa.
Un consiglio per le future matricole.
Forse di cercare una strada più facile e sicura; poi dipende da
quanto piace il percorso di studi, io rifarei il mio percorso perché
lo trovo molto interessante e col senno di poi lo trovo perfino più
interessante del corso di medicina. E poi confido nel fatto che le
biotecnologie, in un futuro spero prossimo, sostituiranno la medicina tradizionale!
Raffaele Nappi
SBOCCHI PROFESSIONALI
I laureati della classe svolgono attività di supporto tecnico-applicativo in
ambito scientifico:
- presso laboratori di ricerca pubblici e in aziende che sviluppano ed applicano tecnologie biotecnologiche nei settori alimentare, ambientale, medico,
farmaceutico e biomedicale.
- in enti pubblici e privati orientati alle analisi biologiche e microbiologiche e
al controllo di qualità dei prodotti di origine biologica. I laureati triennali in Biotecnologie, sulla base del vigente DPR n. 328/01,
possono accedere, tramite superamento dell’esame di stato alle professioni
di Biologo junior, sez. B dell’albo. Il corso prepara alle professioni di Biologie e professioni assimilate, biochimici, biotecnologici e microbiologi.
DOVE SI STUDIA
celli; Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di BARI “Aldo
Moro”; Università degli Studi del
Salento
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari; Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Messina; Università degli Studi di Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Università di Pisa; Università degli Studi
di Siena
Job
corrieredell’università
TRENTINO ALTO ADIGE
Università degli Studi di Trento
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università degli Studi di Verona
52
scienze della comunicazione
scienze della comunicazione
OFFERTA FORMATIVA
ACCESSO: libero/programmato a livello locale
L-20 Scienze della comunicazione
OBIETTIVI FORMATIVI
I laureati nei corsi di laurea della classe devono:
· possedere competenze di base e abilità specifiche nei diversi
settori della comunicazione ed essere in grado di svolgere compiti
professionali nei media, nella pubblica amministrazione, nei diversi
apparati dell’industria culturale e nel settore aziendale, dei servizi e
dei consumi;
· possedere le competenze di base della comunicazione e dell’informazione, comprese quelle relative alle nuove tecnologie, e le
abilità necessarie allo svolgimento di attività di comunicazione e di
relazione con il pubblico in aziende private, negli enti pubblici e del
non profit;
· possedere le abilità necessarie per attività redazionali nei diversi
settori dei media e negli enti pubblici e privati;
· essere in grado di utilizzare, in forma scritta e orale, due lingue
straniere di cui almeno una dell’Unione Europea e acquisire competenze per l’uso efficace della lingua italiana;
· possedere le abilità di base necessarie alla produzione di testi
informativi e comunicativi per i diversi settori industriali e ambiti
culturali ed editoriali.
PARLA IL PROFESSORE
Franco Farinelli,
Direttore Dipartimento di
Filosofia e Comunicazione
Università di Bologna
SBOCCHI PROFESSIONALI
Professore cosa è cambiato nel passaggio
dalla Facoltà al dipartimento?
Per gli studenti non è cambiato nulla o quasi.
Molto è invece cambiato per la gestione del dipartimento: una sorta
di riforma, naturalmente a costo zero, che vede in questo momento
le strutture di base degli atenei del nostro Paese impegnate nell’acrobatico e gattopardesco tentativo di cambiare tutto o quasi del proprio
funzionamento perché nulla (o quasi nulla) cambi sotto il profilo n
Sbocchi occupazionali e attività professionali previsti dai corsi di laurea sono nelle organizzazioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, in qualità di addetti alla comunicazione e alle relazioni con
il pubblico, di esperti della multimedialità, di istruzione a distanza, di
professionisti nelle aziende editoriali e nelle agenzie pubblicitarie. Il
percorso formativo di base risulta coerente con le lauree magistrali
che preparano professionalità nelle quali la comunicazione assume
un ruolo decisivo nelle pratiche operative: dal giornalismo ai sistemi
editoriali, dalla comunicazione pubblica e d’impresa alla pubblicità,
dalla teoria della comunicazione alle aree critiche della società
dell’informazione.
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi di Teramo
CALABRIA
Università della Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Salerno;
Università degli Studi Suor Orsola
Benincasa
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna;
Università degli Studi di Ferrara; Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Trieste; Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Università degli Studi di
Roma “Tor Vergata”; Università degli
Studi Roma Tre; Università degli Studi
di Cassino e del Lazio meridionale;
Libera Università degli Studi “Maria
SS.Assunta” Roma; Università degli
Studi della Tuscia
Job
corrieredell’università
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano;
Università degli Studi di Bergamo;
Università degli Studi di Milano – Bicocca; Università degli Studi di Pavia;
Università Cattolica del Sacro Cuore;
Libera Università di lingue e comunicazione Iulm – Mi; Università degli
Studi Insubria Varese-Como
MARCHE
Università degli Studi di Macerata; Uni-
OFFERTA FORMATIVA
dell’attività didattica e scientifica.
Molte matricole ogni anno scelgono di iscriversi a Scienze della
Comunicazione. Pensa che il numero chiuso sia una buona soluzione per iniziare a selezionare all’ingresso?
Non necessariamente la chiusura del numero corrisponde alla maggior
qualificazione del corso di studio, anche in riferimento alle richieste del
mercato del lavoro. In Italia non vi è carenza di buoni docenti, anzi.
Quel che lascia a desiderare sono le logiche e i sistemi del reclutamento e, prima ancora, gli investimenti nella struttura d’istruzione pubblica:
la logica del numero chiuso è imposta sostanzialmente in riferimento a
quest’ultima drammatica mancanza, come la semplice lettura dei criteri
che l’ANVUR ha stabilito per la sostenibilità dei corsi immediatamente lascia comprendere. E quanto ai sistemi di reclutamento, alla loro
trasparenza e alla loro funzionalità vi è ancora molto da fare.
Quali sono le professioni del futuro legate ad un campo come
questo?
Se già lo sapessimo noi docenti non avremmo bisogno di insegnare
nulla, nel senso che noi insegniamo (almeno qui a Bologna) proprio
ad inventarsi un lavoro, secondo una convinzione che i dati forniti
dalla fondazione Almater sull’impiego dei neolaureati continuano a
convalidare, e che rimonta alla nascita del nostro dipartimento negli
anni Ottanta. Spiegava in quegli anni alle matricole Umberto Eco che
sarebbe folle pensare di poter prevedere con tre-cinque anni di anticipo
le richieste di un mercato del lavoro in via di energica e continua
evoluzione e rivoluzione. Noi forniamo agli studenti gli strumenti per
essere in grado di procedere autonomamente, all’interno del contesto
lavorativo e di mercato, alle connessioni capaci di porre in relazione
elementi in attesa di essere creativamente messi in rapporto. In latri
termini: le professioni del futuro le inventeranno i nostri studenti, in
base a quello che apprenderanno da noi.
Un consiglio alle future matricole?
Dando per scontato tutto il resto (dall’apprendimento delle lingue
straniere alla capacità informatiche) le future matricole debbono
sapere fin dall’inizio che l’unico vantaggio competitivo che conta è
quello che deriva dalla conoscenza dei classici, sicché da noi chi studia
semiotica deve direttamente fare i conti, che so, con Peirce, e chi studia
geografia della comunicazione con Humboldt. Insomma: quel che
conta è la conoscenza non delle tecniche ma della natura dei modelli
da cui le stesse tecniche discendono. Senza tale conoscenza non si sarà
in gradi di inventare nulla, ma soltanto di essere performativi rispetto
a modelli già stabiliti. Una volta si sarebbe detto che non sarebbe stato
possibile essere autenticamente critici. Ed è appunto la capacità di
funzione critica che ancora oggi fa la differenza.
Anna Di Russo
53
PARLA L’ESPERTA
Valentina Bartoloni,
Giornalista e Ufficio Stampa
presso pubbliche amministrazioni
Quali sono secondo te le professioni del futuro
legate a questa materia?
Le professioni del futuro legate al mondo della
comunicazione sarebbero infinite se in Italia si
cominciasse a considerare questa materia come il fondamento della nostra società, al pari dell’economia o della politica. Purtroppo nel nostro paese se parli
di comunicazione la maggior parte delle persone capiscono giornalismo, e, se
legato a qualche grande azienda, spesso si fonde con il settore marketing; per
non parlare della pubblica amministrazione, dove spesso negli uffici stampa
non si sente neanche parlare della legge 50/2000.
Il mercato premia i laureati in Scienze della Comunicazione?
Secondo la mia personale esperienza il mercato del lavoro premia poco questa
tipologia di laureati; facendo un breve sondaggio tra i colleghi del mio corso di
studi, laureati nel 2004, su 10 ragazzi lavoriamo in 2, io (con contratto precario
da 8 anni) ed un’altra collega che ha vinto un concorso per diplomati al ministero dei beni culturali...e pertanto non si occupa certo di comunicazione. Gli
altri fanno nella migliore delle ipotesi i commessi o sono senza lavoro.
Quali sono le più grosse difficoltà che hai incontrato nel percorso di studi?
La difficoltà più grande che ho incontrato nel mio corso di studi è stata riuscire
a dare un senso al piano di studi stesso; avevo scelto l’indirizzo “comunicazioni di massa” che però non mi ha garantito l’iscrizione all’albo dei giornalisti,
come secondo me dovrebbe essere.
Credi che la preparazione offerta dalle università sia adeguata alla richiesta del mercato del lavoro?
Non conosco la preparazione dell’università italiana con il 3+2, ma sicuramente una grossa lacuna è data dalla poca pratica: c’è molta teoria ma pochissima
pratica, nessun laboratorio di scrittura ad esempio, e personalmente non sono
molto a favore degli stage o dei master post laurea; non si posso far uscire dalle
facoltà “dottori” che non hanno idea di cosa sia il mondo del lavoro e chiedergli di continuare a formarsi ancora per anni con master o stage. Significa far
entrare nel mondo del lavoro tutti trentenni! Ma che senso ha?
Un consiglio alle future matricole
Andare all’estero. Se proprio non se la sentono di andare via a 18 anni,
completare il triennio in Italia, ma poi la specializzazione farla fuori dal nostro
paese, per 2 motivi principalmente: le lingue, che nelle scuole italiane vengono
studiate ancora poco e male, e la serietà con cui viene considerato il mondo
della comunicazione; l’unico rischio secondo me è che poi nessuno dei nostri
ragazzi vorrà più tornare in Italia!
DOVE SI STUDIA
n
versità degli Studi di Urbino “Carlo BO”
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”; Università degli Studi del
Salento
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Uni-
versità di Pisa; Università degli Studi
di Siena
TRENTINO ALTO ADIGE
Libera Università di Bolzano; Università degli Studi di Trento
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia; Università per Stranieri di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università degli Studi di Verona
Job
corrieredell’università
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari; Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Palermo;
Università degli Studi di Messina;
Università degli Studi di Catania
UNIVERSITA’ TELEMATICHE
LINK CAMPUS University; Università
Telematica Internazionale Uninettuno
54
scienze MM.FF.NN.
OFFERTA FORMATIVA
scienze MM.FF.NN.
ACCESSO: libero/programmato a livello locale
L-32 Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura
L-28 Scienze e tecnologie della navigazione
L-34 Scienze geologiche
L-13 Scienze biologiche
OBIETTIVI FORMATIVI
I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere un’adeguata conoscenza propedeutica nei settori della matematica, fisica, informatica, chimica,
biologia orientate agli aspetti applicativi. I curricula dei corsi di laurea della
classe comprendono in ogni caso attività finalizzate a fornire le conoscenze di
base nei settori della matematica, fisica, chimica e biologia, nonché un’adeguata
preparazione sui problemi generali dei settori agrario e forestale. Si prevedono,
in relazione a obiettivi specifici, un congruo numero di crediti formativi per attività
di laboratorio, di attività di campagna, di stage aziendali e professionali; la conoscenza di almeno una lingua dell’Unione Europea, di norma l’inglese; l’accertamento della conoscenza può essere effettuata autonomamente od affidata ad
una riconosciuta istituzione. Possono prevedersi soggiorni presso altre Università
italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. OFFERTA FORMATIVA
PARLA il professore
Francesco Aldo Costabile,
Professore di Matematica
Università della Calabria
Professore, qual è il ruolo della matematica nella situazione odierna e cosa
può spingere uno studente a iscriversi a
questo corso di studi?
La Matematica ha un ruolo centrale nello
sviluppo delle scienze, delle tecnologie, dell’economia etc.; parimenti
l’astrazione del pensiero matematico unita al rigore dei suoi metodi
di indagine, ha affascinato i pensatori di speculazioni filosofiche,
DOVE SI STUDIA
MOLISE
Università degli studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro”-Vercelli;
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”; Università degli Studi del
55
più profondi, di ogni epoca. Nessuna meraviglia, dunque, se le menti
dei giovani più vivaci e critici verso il mondo, si lasciano attirare da
questa Scienza.
In un settore in continua evoluzione, come quello scientifico,
ci sono delle opportunità concrete per entrare nel mondo del
lavoro?
La crisi occupazionale, principalmente dei giovani laureati, attraversa
tutti i settori dell’economia, dunque anche quello scientifico-tecnologico in cui si inquadra la specificità del matematico. Tuttavia nell’ambito della Ricerca sia istituzionale (Università, C.N.R. etc.) che privati
(industrie e centri produttivi) non possono fare a meno del contributo
delle competenze matematiche. Inoltre il canale tradizionale dell’insegnamento secondario, preferito da molti giovani specialmente del
Sud, è lungi da essere saturo ed offre tutt’ora una buona opportunità di
lavoro e di scelta di vita
Salento
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari; Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Università degli Studi di Messina; Università degli Studi di Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Università di Pisa; Università degli Studi
di Siena
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università “Cà Foscari” di Venezia
SBOCCHI PROFESSIONALI
I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea della
classe sono attività professionali e tecniche in diversi ambiti di
applicazione, quali attività produttive e tecnologiche di laboratori
(bio-sanitario, industriale, veterinario, alimentare e biotecnologico,
enti pubblici e privati di ricerca e di servizi) e servizi a livello di
analisi, controllo e gestione; in tutti quei campi pubblici e privati
dove si debbano classificare, gestire ed utilizzare organismi viventi
e loro cosituenti, e gestire il rapporto fra sviluppo e qualità dell’ambiente; negli studi professionali multidisciplinari impegnati nei
campi della valutazione di impatto ambientale, dell’elaborazione
di progetti per la conservazione e per il ripristino dell’ambiente e
della biodiversità e per la sicurezza biologica. DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi de L’Aquila
BASILICATA
Università degli Studi della Basilicata
CALABRIA
Università della Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi del Sannio e
Benevento; Seconda Università degli
Studi di Napoli; Università degli Studi
di Napoli”Federico II”; Università degli
Studi di Napoli “Parthenope”; Università degli Studi di Salerno
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia; Università degli Studi di Parma;
Università degli Studi di Ferrara
FIRULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Trieste; Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università “Campus Bio-Medico”
Roma; Università degli Studi della Tuscia; Università degli Studi di ROMA “La
Sapienza”; Università degli Studi Roma
Job
corrieredell’università
Tre; Università degli Studi di Roma”Tor
Vergata”
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano; Università degli Studi di Milano-Bicocca; Università degli Studi di Pavia; Università
degli Studi Insubria Varese-Como
MARCHE
Università Politecnica delle Marche;
Università degli Studi di Camerino; Università degli Studi di Urbino”Carlo Bo” n
Il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica (DISIT) dell’Università del Piemonte Orientale (sede di
Alessandria) propone corsi di base quali le lauree triennali in Scienze Biologiche, Chimica, Informatica. Le lauree
triennali trovano il loro naturale sbocco in lauree magistrali, quali Biologia, Scienze Chimiche e Informatica. Negli
anni, però, l’evoluzione della ricerca più avanzata ha costituito la base per nuove iniziative didattiche, quali le
lauree in Scienze dei Materiali (sede di Vercelli), la laurea magistrale in collaborazione con l’Università di Torino
(Fisica dei Sistemi Complessi) e una magistrale europea (Erasmus Mundus) in Informatica. Il master “Materiali per
Energia e Ambiente” e quello in “Analisi e Gestione dei Rischi da Rifiuto contenente amianto per l’ambiente e la
salute” completano il quadro dell’offerta formativa per l’A.A. 2013/2014.
Le tesi di laurea che vengono svolte nei laboratori del DISIT, attrezzati sia con apparecchiature di base, sia con grandi strumentazioni, sfociano
spesso in pubblicazioni su riviste internazionali. Queste attività sono state volute dal territorio e rappresentano un’opportunità per i nostri giovani
laureati di entrare in contatto con la matrice produttiva e gestionale della società in Italia e in Europa. Il forte legame fra attività scientifiche e
mondo produttivo pubblico e privato è testimoniato dall’alta percentuale di nostri studenti che trovano impiego a meno di un anno dal
conseguimento della laurea (dati Alma Laurea).
Nel nostro Dipartimento la didattica è supportata da una ricerca sperimentale e teorica, di base o applicata, che raggiunge livelli estremamente
elevati come verificabile dai giudizi del Comitato d’Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, dall’elevato numero di programmi di ricerca nazionali
ed europei finanziati negli ultimi anni e da più di 500 pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali realizzate nel passato biennio.
Su tale attività di ricerca si basano i dottorati di ricerca attivi nel nostro Dipartimento.
56
scienze della formazione
OFFERTA FORMATIVA
scienze della formazione
ACCESSO: libero/programmato a livello locale
L-15 Scienze del turismo
L-19 Scienze dell’educazione e della formazione
L-20 Scienze della comunicazione
L-24 Scienze e tecniche psicologiche
LM-85 Bis Scienze della formazione primaria
OBIETTIVI FORMATIVI
I laureati nei corsi di laurea della classe devono aver acquisito: conoscenze teoriche di base e competenze operative nelle scienze pedagogiche e metodologicodidattiche, integrate da ambiti differenziati di conoscenze e competenze; conoscenze teorico-pratiche per l’analisi della realtà sociale, culturale e territoriale, e
competenze per elaborare, realizzare, gestire e valutare progetti educativi; abilità
e competenze pedagogico-progettuali, metodologico-didattiche, comunicativorelazionali, organizzativo-istituzionali al fine di progettare, realizzare, gestire e
valutare interventi e processi di formazione continua, anche mediante tecnologie multimediali e sistemi di formazione a distanza; una solida cultura di base
nelle scienze della formazione dell’infanzia e della preadolescenza finalizzata ad
acquisire competenze specifiche, saperi trasversali, metodi e tecniche di lavoro e
di ricerca per gestire attività di insegnamento/apprendimento e interventi educativi
nei servizi; il possesso fluente, in forma scritta e orale, di almeno una lingua dell’U-
PARLA l’esperto
Annamaria Russo,
Docente ed educatrice
laureata Istituto
Universitario Suor Orsola
Benincasa di Napoli
SBOCCHI PROFESSIONALI
Secondo la sua esperienza, chi
dovrebbe scegliere di frequentare un corso di laurea in scienze della formazione?
Coloro che amano le discipline umanistico/sociali. Che hanno una naturale inclinazione al lavoro di gruppo, che amano stare tra la gente e
lavorare per il prossimo. Che voglio trasmettere le proprie conoscenza
agli altri pur predisponendosi all’ascolto degli altri, nella consape- n
Sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea sono in attività di educatore e animatore socio-educativo nelle strutture
pubbliche e private che gestiscono e/o erogano servizi sociali e
socio-sanitari (residenziali, domiciliari, territoriali) previsti dalla
legge 328/2000 e riguardanti famiglie, minori, anziani, soggetti detenuti nelle carceri, stranieri, nomadi, e servizi culturali,
ricreativi, sportivi (centri di aggregazione giovanile, biblioteche,
mediateche, ludoteche, musei, ecc.) nonché servizi di educazione ambientale (parchi, ecomusei, agenzie per l’ambiente, ecc.);
sbocchi occupazionali sono anche in attività professionali come
formatore, istruttore o tutor nei servizi di formazione professionale e continua, pubblici, privati e del privato sociale, nelle imprese
e nelle associazioni di categoria; come educatori nei nidi e nelle
comunità infantili, nei servizi di sostegno alla genitorialità, nelle
strutture prescolastiche, scolastiche ed extrascolastiche, e nei
servizi educativi per l’infanzia e per la preadolescenza.
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli studi “G.D’Annunzio” –
Chieti-Pescara; Università degli studi
dell’Aquila
BASILICATA
Università degli studi della Basilicata
CALABRIA
Università della Calabria
CAMPANIA
Università degli studi Suor Orsola Benincasa, Napoli; Università degli studi di
Salerno (Fisciano)
EMILIA ROMAGNA
Università degli studi di Bologna; Università degli studi di Ferrara; Università
degli studi di Modena e Reggio Emilia;
Università degli studi di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli studi di Trieste; Università degli studi di Udine
LAZIO
Università degli studi di Cassino e del
Lazio Meridionale, Università degli
studi “La Sapienza”; Università degli
studi Tor Vergata; Università degli studi
Roma Tre; Libera Università degli Studi
“Maria SS.Assunta” Roma
LIGURIA
Università degli studi di Genova
Job
corrieredell’università
LOMBARDIA
Università degli studi di Bergamo;
Università degli Studi Insubria VareseComo;
Università degli studi di Milano “Bicocca”; Università Cattolica del Sacro
Cuore
MARCHE
Università degli studi Macerata
MOLISE
Università degli studi del Molise
PIEMONTE
Università degli studi di Torino
PUGLIA
Università degli studi di Bari “Aldo
OFFERTA FORMATIVA
volezza che da tutti coloro che incontriamo sul nostro percorso, c’è
qualcosa da imparare.
Cosa lascia un percorso formativo come questo?
Ovviamente è tutto soggettivo, dipende da come si affronta tale
percorso. In linea generale ti lascia una buona formazione dal punto
di vista psico/socio/pedagogico
Esistono secondo lei differenze d’offerta tra i vari Atenei?
Esistono grandi differenze tra i vari Atenei. A volte l’offerta cambia
non solo da Ateneo ad corso, ma all’interno di uno stesso Ateneo
tra i corsi. In linea di massima però, scelto l’indirizzo che si vuole
dare ai propri studi, si hanno mole possibilità di scelta e la preferenza spesso può ricadere su un prof piuttosto che su una particolare
materia di studio.
Con quali obiettivi o aspettative dovrebbe uno studente immatricolarsi?
Uno studente dovrebbe porsi l’obiettivo di una formazione che includa teoria e pratica. Purtroppo, questa è un po’ la pecca del sistema
universitario italiano: molta teoria e poca pratica. In realtà ci sono
professioni alle quali la laurea ti abilita ma di cui non si ha la benché
57
minima conoscenza. Fin quando non interverrà una buona riforma
del sistema universitario, sarà difficile che questa situazione cambi
e i ragazzi italiani rischiano di rimanere sempre svantaggiati nel
momento in cui tentano di entrare nel mercato del lavoro. L’unico
consiglio che mi sento di dare loro, è quello di cercarsi sempre un
lavoro, anche se diverso dai propri studi e lontano dalle proprie
aspirazioni. Qualunque tipo di lavoro aiuta a maturare competenze e
soprattutto insegna a stare in un gruppo e a lavorare con quel gruppo
per un comune obiettivo.
Crede che in termini di sbocchi occupazionali i laureati in scienze della formazione siano penalizzati o avvantaggiati rispetto a
chi esce da altri dipartimenti?
Sono assolutamente penalizzati. Esiste ancora qualcuno che non
sa di cosa si tratta e addirittura la figura dell’educatore non è né
conosciuta né riconosciuta benché sia fondamentale nel contesto sociale in cui viviamo. E’ un po’ quello che dicevo prima: l’università
italiana ha delle grosse falle. Andrebbe migliorata secondo standard
europei. Ciò vale per ogni tipo di corso di laurea.
m.d.a.
PARLA la studentessa
Valeria Buccill,
Scienze della Formazione
Roma Tre
aspettative poichè le materie che affrontiamo sono molto specifiche
per il corso di studio in scienze della formazione e sviluppo risorse
umane, e in più abbiamo anche la possibilità di confrontarci con le
aziende perché il nostro corso di studi prevede anche un tirocinio,
e ritengo che dovrebbe essere inserito in tutte le facoltà visto che
da la possibilità di mettere in pratica le competenze che acquisiamo
attraverso l’apprendimento formale.
Perché hai deciso di frequentare questo
Un pregio ed un difetto di questo percorso di studi..
corso di laurea?
Un pregio del corso di studi sono i docenti con cui ci confrontiamo,
Ho deciso di frequentare questo corso di
i quali cercano di trasmettere la vera essenza di ciò che spiegano,
laurea poiché ritengo che nella situazione
e le materie inserite nel percorso di studi trovano un riscontro nella
odierna sia necessario valorizzare le risorse umane. Grazie a questo
realtà di tutti i giorni. Un difetto potrebbe riguardare la tipologia di
percorso di studi potrò apprendere l’utilizzo degli strumenti idonei
argomenti che sono di difficile applicazione. per poter affrontare questa questione nel migliore dei modi, sopratCome vedi il tuo futuro dopo l’Università?
tutto in questo momento di crisi in cui le aziende che attraversano
Penso che il mio futuro dopo l’Università sarà sicuramente impemomenti negativi decidono di tagliare i costi sulla formazione, non
gnativo ma sono certa di poter trovare la giusta motivazione per
capendo che proprio grazie ad essa possono migliorare e crescere.
affrontare le sfide che mi si presenteranno davanti. Ti sei mai pentita della tua scelta?
Cosa vuoi fare da grande?
Non mi sono mai pentita della mia scelta, anzi andando avanti
Vorrei occuparmi del potenziamento dello sviluppo delle risorse
mi sono resa sempre più conto che le materie trattate sono molto
umane intese come valore aggiunto per la nostra società. Mi piaceinteressanti e coinvolgenti, e penso
rebbe inoltre riuscire ad avviare un’
che mi potranno essere utili per
Condizione occupazionale e formativa
attività in proprio di orientamento (
apportare il mio contributo per lo
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
coaching, formazione esperenziale),
sviluppo della nostra società.
- Proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 50,3%
e formazione (attività in presenza e
L’offerta formativa con cui ti
- Non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 15,2%
attività a distanza attraverso l’uso
stai misurando soddisfa le tue
- Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 34,5%
di ICT).
aspettative?
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
m.d.a
L’offerta formativa soddisfa le mie
DOVE SI STUDIA
n
Moro” ; Università degli studi di Foggia;
Università degli studi del Salento
SARDEGNA
Università degli studi di Cagliari; Università degli studi di Sassari
SICILIA
Università degli studi di Catania; Università degli studi di Enna Kore; Università
degli studi di Messina; Università degli
studi di Palermo
TOSCANA
Università degli studi di Firenze; Università degli studi di Siena
TRENTINO ALTO ADIGE
Università degli studi di Bolzano
UMBRIA
Università degli studi di Perugia; Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”
VENETO
Università degli studi di Padova; Univer-
Job
corrieredell’università
sità degli studi di Verona
VALLE D’AOSTA
Università degli studi della Val d’Aosta
TELEMATICHE
Università Telematica “Italian University
line”; Università Telematica Pegaso;
Università Telematica Niccolò Cusano;
Università Telematica Guglielmo Marconi
58
OFFERTA FORMATIVA
scienze delle attività
motorie e sportive
ACCESSO: numero programmato a livello locale
L-22 Scienze delle attività motorie e sportive
OBIETTIVI FORMATIVI
L’obiettivo di base del Corso è quello di fare acquisire ai laureati conoscenze scientifiche nei vari campi delle attività motorie dell’uomo, con
particolare riguardo alle aree: tecnico-sportiva, preventiva, manageriale ed educativa.
Nell’area tecnico-sportiva, vengono acquisite conoscenze fondamentali
sulla teoria e i metodi didattici delle varie tipologie di discipline sportive,
praticate soprattutto a livello ludico e amatoriale. Nell’area preventiva
vengono acquisite conoscenze per il mantenimento della migliore
efficienza fisica lungo l’arco dell’intera vita, in soggetti normali che necessitino di prevenire le patologie correlate alla sedentarietà mediante
uno stile di vita attivo e salutare. Nell’area manageriale, si apprendono
nozioni di natura giuridico-amministrativa che regolano il mondo delle
attività motorie negli ambiti: sportivo, ricreativo, educativo, preventivo e
industriale. Nell’area educativa si acquisiscono conoscenze sull’educazione motoria espressivo-comunicativa, valorizzando lo sviluppo delle
capacità, delle competenze e dello sviluppo motorio in età evolutiva.
Tali obiettivi vengono raggiunti mediante lezioni frontali, prevalentemente guidate dai docenti, ed incontri seminariali interdisciplinari,
che stimolino le capacità degli allievi al collegamento longitudinale e
trasversale dei contenuti delle varie discipline.
PARLA IL professore
Claudio Stefanelli,
Presidente del Corso di laurea in Scienze delle Attività
Motorie e Sportive - Università di Bologna
In primis, perché uno studente dovrebbe iscriversi ai corsi di studio
di Scienze motorie?
I due punti principali su cui viene basata questa scelta sono generalmente
il “sentirsi portati” per un settore e ovviamente le possibilità di lavoro
offerte dalla laurea. Per quanto riguarda il primo punto, spesso la passione
per lo sport e l’attività fisica è una molla che spinge una futura matricola
verso le Scienze motorie e sicuramente questo lo aiuterà nel suo percorso.
In questi corsi vengono studiati tutti gli aspetti legati all’esercizio fi- n
SBOCCHI PROFESSIONALI
Il corso è prevalentemente metodologico e prevede il proseguimento
degli studi in uno del Corsi di laurea magistrale del settore motorio
sportivo (classi LM-47, LM-67, LM-68) o in eventuali master di I livello. In alternativa, dopo opportuna formazione professionale, il laureato può
svolgere i seguenti ruoli professionali e relative funzioni negli ambiti
occupazionali indicati: Professionista delle attività motorie e sportive: conduce e controlla
l’esecuzione di programmi di attività motorie individuali e di gruppo a
carattere educativo, ludico-ricreativo, sportivo e finalizzate al recupero
e al mantenimento del benessere psico-fisico, mediante la promozione
di stili di vita attivi; conduce e controlla attività di fitness individuali e di
gruppo. Sbocchi professionali in strutture pubbliche e private e afferenti all’associazionismo ricreativo sociale.
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti-Pescara; Università degli Studi de
L’Aquila
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Ferrara; Università
degli Studi di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università degli Studi di Cassino e del
Lazio Meridionale;; Università degli Studi
di Roma”Tor Vergata”; Università degli
Studi di Roma “Foro Italico”
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Brescia; Università degli Studi InsubriaVarese-Como;
Job
corrieredell’università
Università degli Studi di Milano; Università Cattolica del Sacro Cuore; Università
degli Studi di Pavia
MARCHE
Università degli Studi di Urbino “Carlo
Bo”
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo
n
OFFERTA FORMATIVA
scienze motorie
59
sico e allo sport, partendo dalle basi biologiche, acquisendo poi un grande
Bisogna premettere che lo scopo del corso di laurea triennale di primo
bagaglio di conoscenze tecnico-pratiche, per arrivare agli aspetti psicologi- livello è quello di fornire le conoscenze basilari per la preparazione di un
ci, pedagogici e sociologici, senza trascurare il lato giuridico ed economiprofessionista dell’attività fisica, in grado di agire e prendere decisioni
co. Questo approccio multidisciplinare rappresenta la grande ricchezza dei in modo autonomo. Il laureato che voglia specializzarsi i settori specifici
nostri corsi che hanno l’obiettivo di preparare un professionista in grado
potrà poi proseguire gli studi iscrivendosi ai corsi di laurea magistrale di
secondo livello.
di muoversi a 360 gradi nel variegato mondo delle attività motorie, dallo
sport di alto livello alle più diffuse pratiche di fitness.
La laurea di primo livello offre ottime possibilità di lavoro. Una parte significativa di questo successo è indubbiamente attribuibile alle competenMolti studenti sono frenati dal numero chiuso: lei come giudica questa modalità d’accesso?
ze di tipo pratico-applicativo che vengono acquisite dallo studente. Inoltre
Per quanto riguarda i corsi di Scienze motorie, il numero programmato è
un punto assolutamente qualificante per l’ingresso nel mondo del lavoro
una necessità praticamente irrinunciabile, in quanto questi corsi preveè il tirocinio obbligatorio, svolto il secondo e terzo anno, durante il quale
lo studente trascorre alcune centinaia di ore “in azienda”, avendo modo di
dono un notevole numero di ore di attività pratica ed esercitazioni, che
rappresentano un aspetto fondamentale per la preparazione dello studente.
applicare sul campo le conoscenze acquisite e di entrare nelle logiche del
mondo del lavoro.
Queste attività qualificanti esigono impianti e attrezzature specifiche e
Quali sono i reali sbocchi occupazionali legati al mondo delle scienze
se le si vogliono eseguire seriamente possono essere seguite solo da un
motorie?
numero determinato di studenti. Nell’Università di Bologna vi sono oltre
In questo periodo di crisi, il settore non sembra avere sofferto in modo
300 posti suddivisi nelle due sedi in cui è svolto il corso: 200 a Bologna e
particolare. Gli sbocchi occupazionali specifici sono nel campo tecnico100 a Rimini.nI futuri studenti non devono essere frenati dalle selezioni,
sportivo (preparatore atletico, personal trainer e figure affini che operano
ma anzi devono abituarsi a muoversi in ambienti competitivi. A Bologna
ai più vari livelli), nel settore organizzativo e gestionale (società sportive,
abbiamo un test costituito da 60 domande a quiz su materie prestabilite
aziende legate all’esercizio, impianti), nell’attività legata al tempo libero
che sono matematica, fisica, chimica e logica; inoltre oltre un quinto delle
(palestre, piscine, centri fitness, spa, ecc.), nella promozione della salute,
domande è di “cultura generale e sportiva”, proprio per fare emergere
anche operando con anziani o disabili. Il settore dell’attività fisica comunanche la passione per lo sport e il movimento.
Come sono organizzati i corsi di Scienze motorie?
que è in continua evoluzione e non escludo per i futuri laureati anche la
I corsi di Scienze motorie sono strutturati secondo il percorso 3+2.
possibilità di “inventarsi un lavoro”. Un settore di particolare importanza
Abbiamo quindi un corso di laurea triennale di primo livello, a cui si
è quello legato alla sanità pubblica. In diverse regioni sono già attivi
degli accordi con le Aziende sanitarie, che permettono ai nostri laureati
accede dopo la maturità, che è quello che interessa alle future matricole. Questo corso assume nomi differenti nelle diverse Università, ma è
di operare in questo settore. Infine, lo studente fortemente motivato verso
sempre contraddistinto dal codice L22. I nomi più comuni sono “Scienze
un’attività di studio e ricerca, dopo la laurea magistrale potrà accedere al
delle Attività Motorie e Sportive” e “Scienze Motorie”. Lo studente
Dottorato di ricerca o indirizzarsi verso l’insegnamento.
può quindi fermarsi alla laurea di primo livello, avvicinandosi subito alla
In termini occupazionali, consiglierebbe un’esperienza all’estero?
realtà lavorativa, oppure può proseguire gli studi. Il laureato che voglia
Un’esperienza all’estero è sempre consigliabile, indipendentemente
acquisire competenze più ampie in settori specifici potrà continuare il suo
dalle aspettative di lavoro. Le Università offrono diverse opportunità
percorso formativo iscrivendosi ai corsi di laurea magistrale di secondo
per trascorrere periodi all’estero, ma il programma di scambi Erasmus è
livello, di durata biennale, che completano il percorso 3+2. Sono previsti
sicuramente il più “gettonato”.
tre corsi magistrali: il primo in Scienze e Tecniche dell’Attività Sportiva,
Un messaggio per le nuove matricole.
per preparatori atletici e professioni affini; il secondo invece, in Scienze e
Innanzitutto, raccomando alle future matricole di informarsi bene sulle
Tecniche dell’Attività Motoria Preventiva e Adattata, si occupa di formare
caratteristiche del corso di laurea a cui intendono iscriversi e di discutere la
professionisti competenti aspetti più
scelta in modo approfondito in famiglia e
legati al benessere e alla salute; la terza
con gli amici. Quindi, una volta presa la
laurea magistrale, in Management delle
decisione, il consiglio è quello di buttarsi
Condizione occupazionale e formativa
Attività Motorie e Sportive, è rivolta agli
a capofitto nell’impresa con entusiasmo,
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
volontà e spirito di sacrificio, partendo
aspetti gestionali del mondo dello sport e - proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 62,5 %
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 15,9 %
dell’esercizio.
già dalla preparazione alla prova di ac- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 21,6 %
La preparazione offerta dai corsi di
cesso, ricordando che è solo impegnanScienze motorie è adeguata al mercato
dosi a fondo che si raggiunge la meta.
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
del lavoro?
Raffaele Nappi
DOVE SI STUDIA
Moro”; Università degli Studi di Foggia
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Libera
Università della Sicilia Centrale “Kore”
sede Enna; Università degli Studi di
Messina; Università degli Studi di
Palermo
TOSCANA
Università di PISA; Università degli
Studi di Firenze
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
Job
corrieredell’università
VENETO
Università degli Studi di Padova; Università degli Studi di Verona
UNIVERSITA’ TELEMATICHE
Università Telematica San Raffaele
Roma
60
OFFERTA FORMATIVA
OFFERTA FORMATIVA
scienze politiche
ACCESSO: libero/ a seconda delle facoltà con test valutativo
L-36 Scienze politiche e delle relazioni internazionali
L-37 Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace
L-16 Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione
L-39 Servizio sociale
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso prevede i primi due anni in comune durante i quali vengono
impartiti insegnamenti di base propri delle Scienze Politiche; in
particolare Statistica, Economia Politica, Storia Contemporanea,
Storia Moderna, Istituzioni di Diritto Pubblico, Diritto Privato, Diritto
dell’Unione Europea, Sociologia, Politica economica, Storia delle
dottrine politiche, Storia delle istituzioni politiche, Scienza politica.
Tali insegnamenti forniscono sia la preparazione di base interdisciplinare propria delle Scienze Politiche, sia il livello di conoscenze
adeguato a una scelta consapevole del percorso successivo e
all’efficace utilizzo/spendita di esso. A tali insegnamenti si aggiunge
quello dell’inglese quale fondamento delle abilità linguistiche
richieste e contemplate dal CdL.
A partire dal terzo anno, il corso si articola in due orientamenti, che
rispondono agli obiettivi formativi specifici sotto esplicitati e appaiono finalizzati a rispondere al crescente grado di specializzazione e
professionalizzazione richiesto dal mondo del lavoro.
PARLA il professore
Diego Lazzarich,
Ricercatore e professore di Storia
delle Dottrine Politiche
“Jean Monnet”, Seconda Università
- Napoli
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 53,9 %
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 16,1 %
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 29,9 %
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
SBOCCHI PROFESSIONALI
Professore cosa è cambiato nel passaggio dalla
Facoltà al dipartimento?
Per gli studenti non molto, infatti così come avveniva fino all’anno scorso, essi
continuano a iscriversi a un Corso di laurea triennale o magistrale… Che poi
questo sia gestito da una struttura denominata “Facoltà” o “Dipartimento” poco
cambia. Molto è cambiato, invece, da un punto di vista organizzativo. Le n
La formazione prevista pone il laureato in grado di accedere
con mansioni di medio livello ad una vasta gamma di professioni e di carriere in diversi ambiti, conformemente all’orientamento prescelto. In particolare, i laureati nell’orientamento
politico-internazionale potranno accedere a professioni impiegatizie e giornalistiche in organismi ed imprese a vocazione
internazionale, servizi di relazioni con l’esterno e uffici stampa,
organizzazioni internazionali governative e non governative, imprese ed organizzazioni private che operino su scala
internazionale. I laureati nell’orientamento politico-sociale
costituiranno il naturale bacino di riferimento per le organizzazioni della società civile correlate al volontariato e al non
profit, associazioni di categoria, servizi collegati alla stampa
specialmente in relazione a tematiche politiche e sociali, nel
settore della ricerca sociale e di mercato.
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi di Teramo
CALABRIA
Università della Calabria; Università
degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli
“L’Orientale”; Università degli Studi di
Napoli “Federico II”; Università degli
Studi di Salerno; Seconda Università
degli Studi di Napoli; Università degli
Studi di Napoli “Parthenope”
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Trieste
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Università degli Studi Roma
Tre; Libera Università degli Studi “Maria SS.Assunta” Roma; Università degli
Studi della Tuscia
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
Job
corrieredell’università
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano; Università Cattolica del Sacro Cuore; Università degli Studi di Pavia; Università
degli Studi di Milano - Bicocca
MARCHE
Università degli Studi di Macerata;
Università degli Studi di Camerino;
Università degli Studi di Urbino “Carlo
BO”
MOLISE
Università degli Studi del Molise
n
61
Facoltà, prima, si occupavano principalmente di proporre e organizzare
l’offerta formativa per gli studenti e i Dipartimenti di promuovere e
coadiuvare la ricerca tra gli studiosi. Oggi esiste solo il “Dipartimento”:
una megastruttura che è il prodotto delle due precedenti e che, soprattutto,
si deve occupare di tutte quelle attività che prima erano gestite separatamente.
Diciamo che siamo in una fase ancora di transizione in cui le nuove
logiche stanno lentamente consolidandosi. Ma, di fatto, non credo che gli
studenti abbiano percepito tutti questi scossoni perché spesso continuano
a parlare di Facoltà.
Molte matricole scelgono ogni anno di iscriversi a Scienze politiche.
Pensa che il numero chiuso sia la soluzione migliore sia per un corso di
studi più qualificato sia per la selezione al mercato del lavoro?
Quello del rapporto tra qualità e numero è un tema molto importante ma
che ha due risvolti molto diversi. Il numero chiuso nasce essenzialmente
dall’esigenza di limitare la quantità di persone che accederanno a una professione per evitare di inflazionarla. Il caso di Scienze Politiche è profondamente diverso. I laureati in questo Corso di laurea hanno la possibilità
di intraprendere strade professionali diverse. Non c’è, quindi, l’esigenza
specifica di limitare il numero dei potenziali laureati.
Se poi si lega il discorso del numero a quello della qualità, il discorso
cambia. È chiaro che limitando il numero degli studenti si ha la possibilità
di seguirli con maggiore attenzione nel corso del loro percorso formativo,
ma nel nostro caso, grazie ai testi di valutazione che gli studenti fanno,
vediamo che essi sono molto soddisfatti del rapporto studenti-docenti dei
nostri Corsi di laurea.
Cosa risponde a chi pensa che l’insegnamento delle scienze politiche
dovrebbe essere meno tradizionalista e più internazionalista?
Penso che il campo di studi delle scienze politiche debba essere attento ad
entrambi gli aspetti. La politica è caratterizzata sia dalla gestione della cosa
pubblica all’interno dello Stato, sia dai rapporti che gli Stati intrattengono
con altri Stati o con organizzazioni internazionali in generale. Occorre dare
agli studenti la possibilità di intraprendere il percorso che maggiormente si
avvicina alle loro sensibilità e aspirazioni. Per questo oltre ai Corsi di laurea più ‘tradizionali’ il nostro Dipartimento offre anche un Corso di laurea
magistrale in “Relazioni e Organizzazioni Internazionali”.
Quali sono le professioni del futuro legate a un campo come questo?
Gli ambiti occupazionali privilegiati per i laureati in Scienze Politiche
sono le pubbliche amministrazioni a livello locale, regionale e nazionale,
le istituzioni europee ed internazionali, le organizzazioni governative e
non governative, le organizzazioni no-profit, gli enti pubblici e privati
con specifiche esigenze collegate alla comunicazione istituzionale ed alle
relazioni pubbliche.
Ci tengo a sottolineare che grazie alla formazione offerta da Scienze Politiche gli studenti hanno la possibilità di frequentare, al termine della laurea,
master altamente specialistici in grado di fornire con un solo anno una
formazione altamente professionalizzante in un settore specifico.
Un consiglio alle future matricole.
Scegliere il Corso di laurea che più appassiona e avere la consapevolezza
che lo studio è un percorso che porta a una crescita sia professionale sia
personale che determinerà in modo profondo il resto della vita.
a.d.r
PARLA la laureata
Cristina Liguori,
Laureata in Scienze Politiche
Federico II
Quali sono state le maggiori difficoltà che hai incontrato?
Nel caso della Federico II, ho trovato l’impostazione troppo istituzionale e poco all’avanguardia. Al contrario, ad esempio, dell’Orientale di Napoli, dove ho notato che il corso di laurea è molto più
aggiornato ed al passo con i tempi.
La preparazione offerta dalle università, secondo te, è realmente
adeguata alle richieste del mercato del lavoro?
Per quanto riguarda la preparazione verso il mondo del lavoro credo
che Scienze Politiche non sia capace di indirizzare realmente i suoi
laureati: tanta teoria e poca pratica. Però lo rifarei. Questo è il bello,
perché ti forma e ti dà la possibilità di spaziare in molti settori.
Un consiglio ai ragazzi.
Sapere già da adesso se indirizzarsi verso la carriera concorsuale o
meno. Parlo di ministeri ed enti pubblici. Se non ne hanno intenzione, scienze politiche serve solo per cultura personale e a fare il
giornalista. Ripeto, io la trovo perfetta per affrontare i concorsi. Ma
poi i concorsi ci sono realmente?
Quali sono stati i punti di forza e di
debolezza nello studio delle scienze
politiche
I punti di forza di Scienze Politiche della
Federico II sono tanti. Innanzitutto c’è
un piano formativo multidisciplinare che ti prepara alla carriera
concorsuale in qualsiasi settore. Le materie, dal diritto all’economia,
dalla storia alla filosofia, sono base fondamentale per ogni tipo di
concorso. Il punto di debolezza è lo stesso: troppe materie, se non le
incanali nel verso giusto tendono a confonderti.
DOVE SI STUDIA
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orinetale”Amedeo Avogadro”-Vercelli;
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi del Salento; Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
SARDEGNA
Università degli Studi di Cagliari; Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Università degli Studi di Messina; Università degli Studi di Palermo
TRENTINO
Università degli Studi di Trento
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Università di Pisa; Università degli Studi
di Siena
Job
corrieredell’università
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VALLE D’AOSTA
Università della Valle D’Aosta
VENETO
Università degli Studi di Padova
TELEMATICHE
LINK CAMPUS Università; Università
Telematica Guglielmo Marconi; Università Telematica Niccolò Cusano; Universita’
Telematica Unitelma Sapienza
62
scienze statistiche
OFFERTA FORMATIVA
scienze statistiche
ACCESSO: libero
L-41 Statistica
OFFERTA FORMATIVA
63
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 51,3 %
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 15,1%
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 33,5 %
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
PARLA IL professore
Fabio Grasso,
Direttore Dipartimento di Scienze Statistiche
Roma “La Sapienza”
(in collaborazione con Marco Alfò, professore di
Inferenza statistica multivariata)
SBOCCHI PROFESSIONALI
OBIETTIVI FORMATIVI
l laureato deve acquisire oltre un’adeguata padronanza degli strumenti matematico-statistici una solida preparazione nelle discipline
economico-sociali. Dovrà possedere, inoltre, gli strumenti analitici e
concettuali per l’interpretazione e la soluzione di problemi economicosociali. Il carattere interdisciplinare degli studi permetterà di applicare
le sue conoscenze allo scopo di comprendere fenomeni complessi. Tali
conoscenze e capacità saranno acquisite e verificate con interrogazioni
orali, esercizi scritti, test di profitto e produzioni di lavori (relazioni,
tesine, elaborati, prove pratiche). Tra gli obiettivi previsti gli studenti
dovranno essere in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e
orale, almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano, nell’ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la
gestione dell’informazione.
Sbocchi occupazionali e attività professionali sono nel campo dell’apprendimento e della diffusione della conoscenza statistica. I laureati
potranno inserirsi come esperti qualificati, in grado di produrre e gestire l’informazione qualitativa e quantitativa. I corsi di laurea in questa
area mirano a una formazione integrata, in grado di far orientare il
laureato nei diversi ambiti del sociale e gli garantiscono una buona
flessibilità per adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro.
Già con una laurea di primo livello, si può prevedere l’inserimento del
laureato in Statistica, economia e società in amministrazioni, aziende,
agenzie e istituti di ricerca che operano nel campo dell’analisi dei
bisogni di famiglie e individui; nelle organizzazioni del terzo settore;
negli enti territoriali - comuni, province e regioni, aziende sanitarie
(ASL); in tutte le strutture della rete del Sistema Statistico Nazionale
(Sistan), tanto a livello nazionale che territoriale.
DOVE SI STUDIA
CALABRIA
Università della Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Parthenope”; Università degli Studi del Sannio di
Benevento
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Trieste
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano-Bicocca
PIEMONTE
Università degli Studi di Torino
Job
corrieredell’università
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
SICILIA
Università degli Studi di Messina; Università
degli Studi di Palermo
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze
VENETO
Università degli Studi di Padova
Direttore, cosa è cambiato nel passaggio dalla Facoltà al
Dipartimento?
Il passaggio della responsabilità dei Corsi di studio (lauree e
lauree magistrali) dalla Facoltà al Dipartimento ha fatto sì che il
Dipartimento consideri ora la didattica come elemento fondamentale, al pari della ricerca, della propria attività. Questo ha
comportato, nell’ultimo biennio, un considerevole impegno
organizzativo, innanzitutto finalizzato alla creazione di una
segreteria didattica, per le esigenze di studenti e docenti, e di una
sezione del sito web del Dipartimento in grado di fornire tutte le
informazioni e i servizi necessari, per studenti e docenti. Più in
generale, tenuto conto dell’abitudine dei giovani (e delle rispettive famiglie) a far riferimento all’offerta formativa delle Facoltà
per la scelta dei propri percorsi di studio universitari, il Dipartimento ha ritenuto necessario avviare un rapporto, da consolidare
e ampliare nel tempo, con alcune scuole secondarie superiori al
fine di far meglio conoscere contenuti e sbocchi professionali dei
propri percorsi di studio. Secondo lei, lo studente che si approccia a questo tipo di
studi, deve avere già determinate caratteristiche?
Direi di no, se si intende fare riferimento a conoscenze pregresse
che vadano oltre le nozioni generali di matematica di base che,
peraltro, sono ampiamente ridiscusse, a partire dai precorsi che
ogni anno i docenti della materia impartiscono prima dell’inizio
delle lezioni. Penso inoltre che, come avviene in molti altri campi, siano di aiuto l’amore per la conoscenza, l’interesse per nuovi
ambiti di ricerca e il desiderio di superare i propri limiti attuali.
Il mercato premia i vostri laureati?
Direi senz’altro di sì. Dai dati a nostra disposizione, possiamo
dedurre un ottimo assorbimento dei nostri laureati (in particolare, oggi, i laureati magistrali) da parte del mercato: infatti, circa
il 90% dei nostri laureati ha accesso a un lavoro stabile in meno
di tre anni dal conseguimento del titolo di studio. Il poten-
ziamento della comunicazione della propria offerta didattica,
intrapresa recentemente dal Dipartimento, sta facendo emergere
quello che è un privilegio “storico” dei Corsi di studio delle
Scienze statistiche: mi riferisco alla domanda dei nostri laureati,
accresciutasi negli ultimi anni, con sbocchi professionali immediati, molto interessanti e spesso anche con la concreta possibilità di assumere, nel tempo, posizioni di alta responsabilità. C’è,
ovviamente, ancora molto da fare per cercare di avvicinare il più
possibile il rigore e la ricerca accademica ai temi predominanti
della nostra situazione economica; in proposito, ritengo che
il Dipartimento abbia i mezzi e le professionalità necessarie
per dare una risposta positiva a questa sfida.
Quali sono le professioni del futuro legate a un campo come
questo?
Molte, alcune delle quali attendono ancora di essere delineate. Penso a professioni nel campo dell’economia quantitativa,
della finanza e delle assicurazioni, della statistica applicata
alla biologia e alla medicina, alle reti sociali, che tanto stanno
influenzando il nostro attuale modo di esistere e, probabilmente,
continueranno a farlo ancor di più negli anni futuri.
L’evoluzione delle piattaforme della comunicazione rende
sempre più necessaria la presenza di professionalità in grado di
analizzare, e comprendere, la parte essenziale dell’enorme volume di informazioni, spesso poco strutturate e quindi complesse,
che sono e saranno sempre più spesso disponibili.Tra i Corsi
di studio del Dipartimento segnalo quello che, al termine di un
percorso di studi quinquennale, forma l’attuario, esperto nella
progettazione e gestione di prodotti assicurativi e previdenziali, il cui Albo nazionale ha più di ottanta anni di vita.
Un consiglio alle future matricole?
Semplicemente quello di vivere la vita accademica nel modo più
felice possibile, sfruttando appieno le strutture che l’Università
e, in particolare, il Dipartimento mettono a loro disposizione,
interagendo con i docenti, cercando di farsi parte attiva nella propria formazione, chiedendo sempre di più e cercando comunque
di impegnarsi al massimo delle proprie possibilità.
Uno studente felice e consapevole è un ottimo (forse il migliore)
investimento per il futuro della nostra società. Da questo punto
di vista, il rapporto studenti/docenti dei Corsi di studio del Dipartimento permette un’ interazione efficace e positiva e, quindi,
un risultato migliore.
a.d.r.
64
sociologia
OFFERTA FORMATIVA
sociologia
ACCESSO: libero/ test valutativo a seconda degli atenei
L-40 Sociologia
OBIETTIVI FORMATIVI
I laureati nei corsi di laurea della classe devono possedere:
un’adeguata conoscenza delle discipline sociologiche e delle
scienze sociali; una buona padronanza del metodo della ricerca sociologica e di parte almeno delle tecniche proprie dei
diversi settori di applicazione, in particolare con competenze
pratiche ed operative, relative alla misura, al rilevamento ed
al trattamento dei dati pertinenti l’analisi sociale. Inoltre acquisiranno un’adeguata conoscenza della cultura organizzativa dei contesti lavorativi; capacità di inserimento in lavori di
gruppo; saranno in grado di collocare le specifiche conoscenze acquisite nel più generale contesto culturale, economico e
sociale, sia esso a livello locale, nazionale o sovranazionale;
utilizzeranno efficacemente, in forma scritta e orale, almeno
una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano, nell’ambito
specifico di competenza e per lo scambio di informazioni
generali. Non ultime, le competenze e gli strumenti per la
comunicazione e la gestione dell’informazione.
SBOCCHI PROFESSIONALI
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 53,9 %
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 16,1 %
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 29,9 %
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
Il corso di laurea in Sociologia si propone di offrire un insieme
polivalente di conoscenze e competenze spendibili in molti dei
settori più qualificati del mondo del lavoro: ricerche politicosociali, ricerche di mercato, comunicazione istituzionale, comunicazione d’impresa, analisi delle organizzazioni, gestione
delle risorse umane, progettazione dei piani di riqualificazione
urbana, valutazione delle politiche sociali. Tra i possibili
sbocchi professionali: specialista di problemi del personale e
dell’organizzazione del lavoro; specialista nei rapporti con il
mercato; specialista nelle pubbliche relazioni, dell’immagine
e simili; specialista in scienze sociologiche e antropologiche;
tecnico addetto all’organizzazione e al controllo della produzione; tecnico dei servizi di informazione e di orientamento
scolastico e professionale; tecnico dei servizi di collocamento.
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti-Pescara
CALABRIA
Università della Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli
“Federico II”; Università degli Studi di
Salerno
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”; Università degli Studi
Roma Tre
LOMBARDIA
Università Cattolica del Sacro Cuore;
Università degli Studi di MilanoBicocca
MARCHE
Università degli Studi di Urbino
“Carlo BO”
Job
corrieredell’università
PUGLIA
Università degli Studi del Salento
SICILIA
Università degli Studi di Catania
TOSCANA
Università di Pisa
TRENTINO ALTO-ADIGE
Università degli Studi di Trento
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova
OFFERTA FORMATIVA
PARLA IL PROFESSIONISTA
Michele Ruschioni,
Giornalista
Università degli Studi di
Roma “La Sapienza”
Una laurea in sociologia e poi…
Come sei arrivato al giornalismo?
E’ arrivato primo il giornalismo e poi
Sociologia. Ho avuto una grandissima
fortuna: avere le idee molto chiare
ancor prima di iscrivermi al corso di
laurea che ho poi concluso.
C’è stata una coerenza tra i tuoi studi e il lavoro che oggi svolgi?
Assolutamente si. Anche se i vecchi giornalisti di un tempo, quelli
per intenderci forgiati a suon di articoli scritti con la Lettera 22,
vorrebbero che il mestiere si imparasse sopratutto sul campo. Il che
è vero, ma solo in parte. Ad una buona pratica, alla sana e edificante gavetta nelle piccole redazioni, va affiancato, oggi, un serio e
costruttivo percorso di studi. La teoria è importante. E secondo me,
guardando l’offerta dell’università pubblica, il corso di laurea in
sociologia è il migliore. Meglio di Lettere e meglio, molto meglio,
anche di Scienze delle Comunicazioni.
La disoccupazione è in crescita in tutte le fasce di laureati. I
disoccupati non escono, quindi, solo da sociologia?
La disoccupazione colpisce chi non ha le idee chiare e spera che con
la laurea si possano spalancare, in maniera automatica, le porte del
PARLA IL PRofessore
Federico Neresini,
Presidente del Corso di Laurea in Scienze Sociologiche
Università di Padova
Professore, quale sarà il ruolo del
sociologo nella società del futuro?
Per il sociologo si aprono grandi opportunità nella società del futuro, sia
nel settore dei servizi più innovativi,
come per esempio quelli legati al web, sia in quello dei servizi che
già conosciamo (cura delle persone, ricerche di mercato e marketing, selezione e formazione del personale, ...) e in quelli che sarà
necessario sviluppare per gestire al meglio la convivenza fra culture
diverse. Tali opportunità però vanno individuate e colte, non si può
attendere che si manifestino nella forma della classica “offerta di
lavoro”. Per questa ragione non ha senso pensare alla sociologia
come un percorso di ripiego: solo chi si impegna seriamente e chi
assume un atteggiamento proattivo potrà raccogliere soddisfazioni
lavorative.
Quali sono le professioni del futuro legate a un campo come
Job
65
mondo del lavoro. Nulla di più mendace. Se passa questo messaggio ci ritroveremo con neolaureati disoccupati e depressi. Insomma
un mix che non auguro a nessuno. Cosa fare allora: cercare l’idea
guida e far si che quello che si studia, fossero anche bislacche teorie
sui massimi sistemi, abbiano un appiglio sulla realtà di ogni giorno
e in quella, assai pragmatica, del mondo del lavoro. Le aziende sono
a caccia di persone con questi requisiti. Ma certo è giusto avere la
consapevolezza che i tempi sono duri per tutti.
Quale valore aggiunto ti hanno lasciato questi studi?
Utilizzo spesso questa metafora un po’ cruda ma che rende l’idea: la
sociologia mi ha aperto la mente, esattamente come un apriscatole
fa con i barattoli. Il riferimento all’apriscatole non è casuale. Alcuni
esami e alcune materie, se non avessi dovuto studiarle per forza,
non le avrei mai affrontate e approfondite. Questa apertura mentale,
unita ad una sana creatività che viene stimolata da questi studi, mi
ha dato la forza per superare i tanti ostacoli incontrati durante il mio
percorso professionale.
Cosa consiglieresti ai ragazzi che stanno per iscriversi all’area
sociologica?
Chi si iscrive a questa facoltà ha di solito un sogno nel cassetto.
Utilizzate questi studi per realizzarlo e se non doveste riuscirci
sono certo che, mentre percorrerete la vostra strada, vi compiranno
innanzi altre vie, altri percorsi ed altre possibilità. Noi laureati in sociologia, diversamente da altri, sapremo cogliere queste opportunità.
Perché siamo più bravi? No. Semplicemente siamo più malleabile e
capaci di leggere i cambiamenti del nostro incasinatissimo mondo.
a.d.r.
questo?
Le professioni sono quelle legate ai settori di cui parlavo, ma la cosa
più importante per un laureato in sociologia è sapere che non troverà
mai un avviso “cercasi sociologo”, bensì numerosi ambiti lavorativi
dove la sua preparazione e la sua capacità di guardare alla realtà
nella prospettiva particolare della sociologia rappresentano preziose
risorse. Del resto, la stessa capacità di proporsi sul mercato delle
professioni è un buon indicatore della bravura di un sociologo.
Il settore ricerca offre importanti sbocchi professionali anche ai
vostri studenti?
La ricerca sociologica è una componente fondamentale della nostra
società e lo sarà sempre di più. Anche in Italia siamo in grado di
realizzare ricerca sociologica di buon livello, con qualche punta di
eccellenza, tanto all’università quanto in alcuni centri di ricerca. Per
individuare le eccellenze bisogna guardare alla rete delle relazioni
internazionali e ai curricula dei team leader.
Cosa si sente di dire alle future matricole?
Sfruttate al meglio le occasioni che vi vengono offerte durante l’università per costruirvi solide conoscenze e competenze di base e per
sperimentare contesti e situazioni nuove. Non rinunciate ai vostri
sogni e non abbandonate troppo presto le vostre inclinazioni; se
l’università non vi pare sufficiente cercate anche altrove e diventate
protagonisti della vostra formazione.
a.d.r.
corrieredell’università
66
OFFERTA FORMATIVA
OFFERTA FORMATIVA
servizi sociali
ACCESSO: numero programmato tramite prova d’ammissione
L-39 Servizio sociale
SBOCCHI PROFESSIONALI
OBIETTIVI FORMATIVI
I laureati del corso di laurea in Servizio Sociale potranno svolgere tutte le
attività professionali relative al servizio sociale all’interno di Ministeri (Giustizia, Lavoro, Sanità, ecc.), Enti locali, servizi alla persona e centri riabilitativi;
nonché nei servizi per i minori con problemi di giustizia e in quelli per gli
adulti delle amministrazioni penitenziarie e presso le prefetture, nelle case di
riposo, nelle case-famiglia e in quelle di accoglienza per le donne maltrattate. Potranno inoltre sostenere l’esame di stato per l’accesso alla professione
di assistente sociale (cat. B). Il corso, nello specifico, prepara alle professioni
di assistenti sociali e tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale.
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti-Pescara; Università degli Studi de
L’Aquila
CALABRIA
Università della Calabria; Università
per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio
Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II; Università degli Studi Suor Orsola
Benincasa
EMILIA ROMAGNA
Università degli Studi di Bologna; Università degli Studi di Parma
LAZIO
Università degli Studi di Cassino; Università degli Studi di Roma “La Sapienza”;
Università degli Studi Roma Tre; Libera
Università degli Studi “Maria SS.Assunta”
Roma
Il corso è finalizzato all’acquisizione delle conoscenze fondamentali
nel campo delle scienze del servizio sociale, della sociologia, delle
discipline mediche e psicologiche, del diritto, delle discipline eticofilosofiche, della politologia, della storia, dell’antropologia, dell’economia, degli strumenti di base per la ricerca sociale e l’analisi delle
politiche sociali.
Il corso ha lo scopo di formare un operatore che svolga la propria attività nell’ambito dell’assistenza sociale e dei servizi sociali pubblici e
privati, tenendo conto delle modalità operative del sistema organizzativo in cui egli opera. I laureati di questo corso di studi devono essere
in grado di occuparsi della comprensione e delle analisi della richiesta presentata dall’utente del servizio al fine di attivare un percorso di
assistenza rispetto alla domanda e/o al problema presentato.
Particolare attenzione è data all’analisi ed allo studio dei bisogni e
delle risorse presenti sul territorio sviluppando organiche forme di
collaborazione con gli enti locali ed i soggetti pubblici e privati operanti in tale ambito settoriale. All’interno del percorso formativo un’importanza fondamentale è attribuita alle attività di tirocinio grazie alle
quali è possibile sviluppare competenze che consentono di lavorare
in equipe ed acquisire sul campo conoscenze nelle principali aree di
intervento del servizio sociale
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
- proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 53,9 %
- non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 16,1 %
- hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 29,9 %
LIGURIA
Università degli Studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano – Bicocca;
Università Cattolica del Sacro Cuore
MARCHE
Università degli Studi di Macerata; Università degli Studi di Urbino “Carlo BO”
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro”-Vercelli;
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”;
Università degli Studi del Salento
SARDEGNA
Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Libera
Job
corrieredell’università
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
Università della Sicilia Centrale “KORE”
sede Enna; Università degli Studi di Messina; Università degli Studi di Palermo;
TRENTINO-ALTO ADIGE
Libera Università di Bolzano; Università
degli Studi di Trento; Università degli
Studi di Trieste
TOSCANA
Università degli Studi di Firenze; Università di Pisa; Università degli Studi di Siena
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova Università
“Cà Foscari” di Venezia
Università degli Studi di Verona
TELEMATICHE
Università Telematica Guglielmo Marconi
67
turismo
ACCESSO: libero/test valutativo
L-15 Scienze del turismo
OBIETTIVI FORMATIVI
Il percorso di studi in ambito turistico intende fornire agli studenti una
preparazione muldisciplinare di base a carattere prevalentemente umanistico, a partire dalla quale costruire approfondimenti in ambito economico,
giuridico e manageriale, ambiti disciplinari maggiormente accentuati in
relazione al percorso formativo scelto per poter operare in maniera proficua nel settore del turismo.
Riportiamo sotto i principali corsi di laurea:
• Scienze del Turismo (gestione di servizi turistici in specifici settori che
necessitano di una elevata qualificazione cognitiva e professionale nelle
attività del settore turistico)
• Formazione di Operatori Turistici (comprensione delle problematiche
legate ai diversi aspetti del settore ed alla formazione delle figure professionali)
• Programmazione e Promozione Turistica (competenze organizzative
e gestionali per ideare, pianificare, organizzare e promuovere iniziative
turistiche andando incontro alle più innovative politiche sociali di tutela
dell’ambiente e della persona)
• Scienze del Turismo e Comunità Locale (integrazione e ottimizzazione
dell’offerta turistica con la realtà sociale, culturale e economica locale)
Turismo, Culture e Territorio (gestione ed organizzazione dei servizi turistici all’interno dei mercati specifici a livello locale, nazionale e internazionale)
• Scienze del Turismo ad Indirizzo Manageriale (capacità operative nel settore delle tecniche turistiche, nell’analisi di mercato e nella gestione delle
aziende operanti nell’industria dell’ospitalità e in quella della cultura)
• Economia e gestione dei servizi turistici (gestione delle problematiche
dei sistemi economici e delle imprese del settore turistico; l’analisi economica; promozione e fruizione dei beni e delle attività culturali)
• Turismo per i Beni Culturali (gestione, organizzazione e promozione dei
servizi turistici attraverso la fusione tra conoscenze manageriali e cultura
umanistica grazie)
• Progettazione e Gestione del Turismo Culturale (gestione, organizzazione
e promozione dei servizi turistici con attenzione alla crescita culturale e
sociale ed alla valorizzazione delle risorse locali, nazionali, internazionali,
esempi di sviluppo sostenibile)
• Scienze del Turismo e dello Sport (progettazione, programmazione e
promozione del “tempo libero” nelle sue articolazioni del turismo e dello
sport)
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
Università degli Studi di Teramo
CALABRIA
Università della Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Seconda Università degli Studi di
Napoli; Università degli Studi Suor Orsola
Benincasa
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Udine
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La Sapien-
SBOCCHI PROFESSIONALI
Per le politiche economiche di molti Paesi il turismo costituisce un
settore di notevole importanza contribuendo in misura sostanziale
alla formazione del PIL; è per questo motivo che questo settore possiede forti potenzialità di espansione in generale e nell’ambito dello
sviluppo sostenibile in particolare. L’area di studi in ambito turistico ha
l’obiettivo di formare professionisti con un profilo turistico qualificato
in relazione ai due ambiti in cui si articola il settore turistico: quello
territoriale (istituzioni pubbliche, parchi, consorzi, musei, sistemi
turistici) e quello imprenditoriale (imprese, agenzie private, catene
alberghiere, compagnie nazionali e internazionali, ecc.). Gli sbocchi
occupazionali previsti dai corsi di laurea si collocano in diversi ambiti
quali il turismo, l’organizzazione di attività sociali compatibili con
l’ambiente, la comunicazione turistica per il mercato dell’editoria
tradizionale, multimediale e negli uffici stampa di enti e di aziende del
settore, i laureati potranno svolgere, inoltre, incarichi gestionali ed organizzativi in diversi ambiti di servizi per il turismo e della promozione
del territorio. Riportiamo sotto i principali sbocchi professionali per i
diversi corsi di laurea:manager specializzato in gestione alberghiera,
turistica e ricreativa; ; esperto di analisi del mercato turistico esperto
in promozione turistica per conto di amministrazione ed enti; esperto
di turismo sostenibile; esperto in comunicazione marketing turistico;
tecnici dell’organizzazione di fiere, convegni; guide ed accompagnatori specializzati; animatori turistici; agenti di viaggio; specialisti di
problemi del personale e dell’organizzazione del lavoro; specialisti
dell’economia aziendale; agenti di pubblicità; specialisti nelle pubbliche relazioni, dell’immagine e simili; specialisti nell’acquisizione
e nella commercializzazione di beni e servizi; responsabile studi e
ricerche presso Enti e Istituti del settore turistico; manager di musei,
beni culturali, siti archeologici.
za”; Università degli Studi di Roma “Tor
Vergata” Università degli Studi di Salerno
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano – Bicocca;
Università degli Studi Insubria VareseComo; Libera Università di lingue e
comunicazione IULM-MI
MARCHE
Università degli Studi di Macerata
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi di Torino; Università
Job
corrieredell’università
degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”-Vercelli
SARDEGNA
Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli Studi di Catania; Università degli Studi di Messina; Università degli
Studi di Palermo
TOSCANA
Università di Pisa
VENETO
Università degli Studi di Padova
68
beni culturali
OFFERTA FORMATIVA
beni culturali
L-1 Beni culturali
OBIETTIVI FORMATIVI
SBOCCHI PROFESSIONALI
Sbocchi occupazionali e attività professionali previsti dai corsi di
laurea sono presso enti locali ed istituzioni specifiche, quali, ad
esempio, sovrintendenze, musei, biblioteche, archivi, cineteche,
parchi naturali, nonché presso aziende ed organizzazioni professionali operanti nel settore della tutela e della fruizione dei beni
culturali e del recupero ambientale. Gli atenei organizzeranno, in
accordo con enti pubblici e privati, gli stages e i tirocini più opportuni
per concorrere al conseguimento dei crediti richiesti per le “altre
attività formative” e potranno definire ulteriormente, per ogni corso
di studio, gli obiettivi formativi specifici, anche con riferimento
ai corrispondenti profili professionali. La laurea crea le basi per
l’esercizio delle seguenti professioni: Scrittori e poeti, Dialoghisti e
parolieri, Redattori di testi per la pubblicità, Redattori di testi tecnici,
Giornalisti, Archivisti, Bibliotecari, Curatori e conservatori di musei,
Grafici, Allestitori di scena.
I laureati nei corsi di laurea della classe devono: possedere una
buona formazione di base e un adeguato spettro di conoscenze e di
competenze nei vari settori dei beni culturali (patrimonio archeologico;
storico-artistico; archivistico e librario; teatrale, musicale e cinematografico; demoetnoantropologico; del paesaggio e dell’ambiente);
possedere adeguate competenze relativamente alla legislazione e
all’amministrazione e alla valorizzazione nel settore dei beni culturali;
possedere la padronanza scritta e orale di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano; essere in grado di utilizzare i principali
strumenti informatici di gestione dei dati e della comunicazione
telematica negli ambiti specifici di competenza.
Il percorso formativo mira a coniugare un’adeguata conoscenza di base
dell’intero spettro di discipline a carattere umanistico con approfondite
competenze nell’ambito dei vari campi dei Beni Culturali. Un ruolo di
primaria importanza, a questo fine, riveste la padronanza degli aspetti
giuridici ed istituzionali relativi ad amministrazione e gestione del
patrimonio, presupposto basilare di una corretta ed efficace valorizzazione, ugualmente imprescindibile in tutta la vasta gamma tipologica in
cui il settore si articola (archeologico, storico-artistico e architettonico,
librario e documentario). Particolare attenzione viene conferita alla
sfera della comunicazione, allo scopo di raggiungere la piena capacità
interpretativa ed espressiva, che possa avere, oralmente e per iscritto,
opportune ricadute sia sul piano scientifico che su quello divulgativo.
La totalità degli insegnamenti tende inoltre a costruire e a consolidare
una metodologia di ricerca pienamente consapevole, attraverso il diretto confronto con i temi attualmente di maggior rilievo in ciascuna area
disciplinare, mediante l’ausilio degli strumenti bibliografici più idonei,
cartacei e on line.
Ancora, componenti essenziali della formazione risultano l’apprendimento di almeno un’altra lingua europea oltre all’italiano e la conoscenza dei principali programmi informatici in uso.
DOVE SI STUDIA
ABRUZZO
BASILICATA
Università degli studi della Basilicata
CALABRIA
Università degli studi della Calabria
CAMPANIA
Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Seconda Università degli Studi di
Napoli; Università degli Studi di Napoli
“L’Orientale”*; Università degli Studi Suor
Orsola Benincasa; Università degli Studi
di Salerno
EMILIA ROMAGNA
Università degli studi di Bologna; Univer-
sità degli Studi di Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Università degli Studi di Udine; Università
degli studi di Trieste
LAZIO
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”*; Università degli Studi di Roma
“Tor Vergata”; Università degli Studi
Roma Tre; Università degli Studi della
Tuscia
LIGURIA
Università degli studi di Genova
LOMBARDIA
Università degli Studi di Milano; Univer-
Job
corrieredell’università
sità Cattolica del Sacro Cuore; Università
degli Studi di Pavia;
MARCHE
Università degli Studi di Macerata.
MOLISE
Università degli Studi del Molise
PIEMONTE
Università degli Studi di Torino
PUGLIA
Università degli studi del Salento; Università degli studi di Bari; Università degli
studi di Foggia
SARDEGNA
Università degli studi di Cagliari;
n
OFFERTA FORMATIVA
PARLA l’esperto
Stefania Pistone,
Laureata in Beni Culturali
Guida turistica
Esiste secondo lei una distinzione nell’offerta formativa che propongono i vari atenei per le stesse classi di laurea?
Non sono molto informata sui corsi di laurea in Beni Culturali del
nuovo ordinamento, essendomi laureata nel 2005 secondo il vecchio
ordinamento. Non credo comunque ci siano particolari differenze tra
Atenei italiani per quanto riguarda l’offerta formativa in beni culturali.
In alcuni Atenei non si accede a tutte le classi di laurea.
Perché un ragazzo dovrebbe scegliere di iscrivere al corso di
laurea in beni culturali?
Le risponderei per passione e per sete di conoscenza. Ad oggi la
laurea in conservazione dei beni culturali non offre sbocchi lavorativi
immediati, ma tanta buona cultura e molti spunti di approfondimento.
E’ un percorso che può servire ad un futuro lavorativo, a patto che si
sia in grado di inventarsi un lavoro e che si possiedano delle risorse
anche economiche da investire a tale scopo.
C’è un settore in questo ambito che assicura maggiori possibilità
PARLA LO STUDENTE
Annamaria Nardi,
Studente Beni Culturali
Università degli Studi di Salerno
Perché Beni Culturali?
Ho scelto Beni Culturali perché fin da
piccola ho avuto la passione per l’arte. Me
l’hanno trasmessa i miei genitori che mi
hanno sempre portato con loro a visitare musei.
Ci sono secondo te ostacoli insormontabili durante il percorso?
Non credo che ci siano ostacoli insormontabili durante il percorso di
studi, almeno io non ne ho mai incontrati.
Qual è l’esame che fin qui hai trovato più interessante?
Sono due gli esami che mi hanno appassionato di più in questi anni,
Teoria e Storia del Restauro (purtroppo da quest’anno disattivato) e
Storia della critica d’arte, entrambi tenuti dalla prof.ssa Trotta.
C’è secondo te congruità tra quello che studi e quello che farai
da grande?
69
di impiego?
Il turismo è una buona prospettiva, o il marketing dei beni culturali.
Non ci sono figure ben definite in questi settori, quindi serve molta
inventiva e tanta fortuna. E’ un paradosso che in Italia non si investa
in questi settori, ma purtroppo è anche una tristissima realtà. E’ un
mondo per pochi eletti, e non è detto che siano tutti meritevoli.
Cosa consiglierebbe ai giovani che stanno valutando di iscriversi
a beni culturali?
Di non perdere mai la speranza, di coltivare la propria passione e continuare a studiare, ma di stare con i piedi ben saldi a terra. Consiglio
di essere pronti ad usare le proprie conoscenze e a sporcarsi le mani
per costruirsi una carriera. Non ci busseranno alla porta nella maggior
parte dei casi. Il mestiere dello storico dell’arte, quello del critico
d’arte, l’insegnante di storia dell’arte o il restauratore non sono degli
sbocchi plausibili o tangibili. Io ho una laurea col massimo dei voti e
due master di II livello. Sono abilitata all’insegnamento, ho fatto ricerca, pubblicato dei saggi e insegnato all’università. Mi hanno pagata
una volta sola in 4 anni per una ricerca per il comune di Roma. Oggi
faccio la guida turistica a Roma, sto costruendo il mio lavoro con dei
validi colleghi e amici e sono molto felice e fortunata. In bocca al lupo
a tutti! Raffaele Nappi
Premettendo che ancora non so bene cosa vorrei fare da grande,
credo che le materie previste dal piano di studi siano adatte per chi
voglia lavorare nel campo dei Beni Culturali
Cosa ti aspetti dal titolo di studio verso il quale sei diretto?
Spero che con questo titolo di studio riesca a trovare un lavoro che
mi faccia alzare la mattina con la voglia di andarci L’Università offre delle strade privilegiate per accedere al mondo del lavoro?
Penso che forse l’Università possa offrire strade privilegiate per il
mondo del lavoro solo se ci si specializza in qualcosa di molto preciso e particolare.
m.d.a
Condizione occupazionale e formativa
Laureati di primo livello del 2011 occupati ad un anno:
Proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 39,8%
Non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea 17,8%
Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 42,2%
*fonte: Almalaurea, indagine anno 2012
DOVE SI STUDIA
Università degli Studi di Sassari
SICILIA
Università degli studi di Catania; Libera
Università della Sicilia Centrale “KORE”;
Università degli Studi di Palermo
TOSCANA
Università degli studi di Firenze; Università de-
gli studi di Pisa, Università degli studi di Siena
TRENTINO ALTO ADIGE
Università degli Studi di Trento
UMBRIA
Università degli Studi di Perugia
VENETO
Università degli Studi di Padova; Univer-
Job
corrieredell’università
sità “Cà Foscari” di Venezia, Università
degli Studi di Verona
TELEMATICHE
Università Telematica Internazionale
Uninettuno: Operatore dei Beni Culturali
(Roma).
70
accademia di belle arti
OFFERTA FORMATIVA
accademia di belle arti
ACCESSO: esame di ammissione
OBIETTIVI FORMATIVI
PARLA il direttore
Giuseppe Ardeani,
Direttore Accademia di Firenze
Secondo lei, lo studente che si approccia a questo tipo di studi, deve avere
già determinate caratteristiche?
Sì, mi pare logico che lo studente che sceglie un percorso di studi all’accademia, trattandosi di percorso di alta formazione e specializzazione artistica, sia
in possesso tanto di una spiccata capacità creativa individuale e un’attenzione
particolare al mondo dell’immagine, quanto di un corredo di conoscenze preliminari e di prerequisiti indispensabile per elaborare i contenuti del processo
formativo accademico, che è sostanzialmente un processo che coniuga teoria e
prassi, il pensiero e la pratica in quel “fare come sapere” che costituisce la centralità dell’accademia, non solo per ciò che concerne le Arti visive (quelle che
originariamente si definivano come Belle Arti: pittura, scultura, decorazione e
grafica d’arte), ma anche per quelle progettuali, fra le quali la scenografia.
Il mercato premia i vostri laureati?
Con una frase scontata si potrebbe dire che, come dalla Facoltà di Lettere non
si esce poeti o scrittori, altrettanto dall’Accademia non si esce artisti. E tuttavia
l’arte è l’<oggetto> dell’Accademia, che significa e comporta il più ampio
esercizio della creatività intesa a 360 gradi, e corredata da una qualificata n
L’’Accademia delle Belle Arti fa parte del sistema di Alta Formazione Artistica e Musicale, ed è parte del comparto universitario
italiano che fa capo al Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca (MIUR-AFAM), al quale afferiscono le istituzioni italiane preposte alla formazione alle arti, alla musica e
allo spettacolo. Solitamente l’offerta formativa è divisa in due
momenti di studio:corsi accademici di Primo Livello (trienni
ordinamentali) in: decorazione, grafica, pittura, scenografia,
scultura, didattica dell’Arte. Superato il primo ciclo di studi si
può accedere al secondo, il (biennio specialistico sperimentale)
in progettazione e Cura degli Allestimenti Artistici, progettazione Plastica per la Scenografia Teatrale, arti Visive e Nuovi
Linguaggi Espressivi - Indirizzo Decorazione, Arti Visive e Nuovi
Linguaggi Espressivi - Indirizzo Grafica, Arti Visive e Nuovi
Linguaggi espressivi - Indirizzo Pittura; Arti Visive e Nuovi
Linguaggi Espressivi - Indirizzo Scultura; Cultura del Costume
(ad esaurimento). Ovviamente l’offerta di corsi e specializzazioni
varia da Ateneo ad Ateneo.
SBOCCHI PROFESSIONALI
Un giovane laureato alla Accademia delle Belle Arti ha davanti
a se diverse opportunità di carriera. Ci sono i percorsi cosiddetti tradizionali collegati alla formazione dell’artista (arti visive,
plastiche, decorative, dello spettacolo) ma anche quelli connessi alla creazione artistica attraverso la tecnologia moderna. Cinema, teatro, media televisivi e radiofonici, animazione
locale e territoriale, restauro, promozione, eventi. Da qualche
anno le Accademie hanno sviluppato particolare interesse per
la comunicazione audiovisiva perché i mille mestieri legati
all’elaborazione creativa della fotografia, del cinema e del
video, offrono sbocchi interessanti. I sintesi, ecco un ventaglio
delle professioni: Libero professionista; scenografo, pittore,
arredatore, insegnate, grafico, fotografo, illustratore, scultore,
curator e tutte quelle professioni legate alla salvaguardia e
conservazione dell’immenso patrimonio artistico culturale del
nostro Paese.
DOVE SI STUDIA
Abruzzo
Accademia Di Belle Arti Di L’aquila
CALABRIA
Accademia Di Belle Arti Di Catanzaro;
Accademia Di Belle Arti Di Reggio
Calabria; Accademia Di Belle Arti
Legalmente Riconosciuta Di S.Agata
Li Battiati (Ct) “Abadir” Accademia Di
Belle Arti Legalmente Riconosciuta Di
Stefanaconi - Vibo Valentia “Fidia” CAMPANIA
Accademia Di Belle Arti Di Napoli
EMILIA ROMAGNA
Accademia Di Belle Arti Di Bologna;
Accademia Di Belle Arti Legalmente
OFFERTA FORMATIVA
professionalizzazione tecnico-operativa che coniuga le pratiche discese dall’illustre tradizione con quelle derivate dalle nuove tecnologie. Da un censimento
compiuto qualche anno fa dall’Accademia di Firenze risulta che oltre il 63% dei
diplomati d’Accademia resta agganciato alle attività professionali di carattere
artistico, vuoi nell’esercizio della vera e propria attività di artista, vuoi in quella di
docente o nell’altra ancora di operatore artistico. Il mercato assorbe soprattutto le
professionalità legate alla scenografia (non solo scenografi, ma pure scenotecnici,
illuminotecnici, tecnici della macchineria teatrale).
Quali sono le professioni del futuro legate a un campo come questo?
Atteso che le Arti visive anche nei loro sviluppi contemporanei mantengono un
ambito di interesse assolutamente primario: penso soprattutto alla pittura, alla
scultura, alla grafica d’arte, alle grandi collezioni museali e al mercato del settore,
credo che a tale livello urga porre una distinzione fra gli ambiti professionali
attinenti all’identità del territorio, con tutta la ricchezza delle sue peculiarità, anche
nelle forme di quell’artigianato artistico che dovrebbe essere tutelato e sviluppato,
e gli ambiti più generali di una professionalizzazione a carattere europeo che
dovrebbe rappresentare un segno forte del futuro. Nel primo caso le professioni
discese dall’ambito della decorazione, intesa anche nel senso di cultura del progetto (dal decoro urbano alla ceramica, al design dell’oggetto), potrebbero vantare
un notevole appeal, proprio in funzione della richiesta di “bellezza” che sempre
più è connessa alla qualità della vita. Nel secondo, i settori dell’illustrazione, della
fotografia e del video, delle nuove tecnologie per l’arte potrebbero essere i volani
di nuove professionalità legate alla sfera dell’immagine e della sua produzione.
Mentre discorso a parte meriterebbe tutta la realtà dei patrimoni artistici e dei
beni culturali di cui è depositario il paese: anche in questo caso l’Accademia,
con gli indirizzi volti alla valorizzazione del patrimonio e alla didattica dell’arte
potrebbero avere qualcosa da dire in termini di produzione di professionalità
qualificate su attività settoriali che dovrebbero essere fortemente implementate per
la conservazione, la fruizione e la gestione di tali beni.
Un consiglio ai nuovi iscritti?
Se pur oggi la questione della professionalizzazione è aspetto primario per il
futuro, tale da richiedere un impegno e una determinazione totale del giovane,
tuttavia inviterei gli studenti che intendono iscriversi all’Accademia a coniugare
questa aspettativa legittima con quella dell’amore e della passione per l’arte e per
la creatività artistica, che è invece aspetto puramente gratuito, ma da cui nasce
l’arricchimento dello spirito cui deve continuare a guardare la cultura. In fondo
l’arte, in quanto parte fondamentale del sapere umanistico, deve continuare ad
essere generatrice di quel carattere utopico che costituisce molla basilare dell’esistenza umana, e che accomuna centinaia e migliaia di persone, perché portatrice
di un progetto di confronto e di scambio culturale fra i popoli e le civiltà, a partire
dagli stati uniti d’Europa.
71
PARLA L’esperta
Annalisa Sirignano,
Laureata all’Accademia delle
Belle Arti di Napoli
La tua passione per la foto è precedente
o successiva agli studi?
La mia passione per la fotografia, inizia
da piccola. Mio nonno e mio zio erano
due appassionati, quindi ho avuto il piacere di crescere in questo
mondo e non l’ho più abbandonato. Ho scelto di studiare la tecnica fotografica per affinare la mia passione e crescere professionalmente perché vorrei vivere di questo.
A parte la tecnica cosa credi ti abbia lasciato questo percorso
di formazione?
Per me la fotografia è un’arte, qualcosa per poter esprimere il
mio punto di vista nel mondo, gli studi mi hanno permesso di
accrescere il mio bagaglio e di conoscere punti di vista diversi
per poter esprimere al meglio ciò che voglio dire con questo
fortissimo mezzo d’espressione.
Il momento più difficile della tua carriera universitaria?
Di momenti difficili durante l’università ce ne sono molti, e
tutti gli studenti possono confermarlo. Le ansie, la corsa per
realizzare i propri sogni. A volte non si viene capiti e altre volte
invece va tutto come deve andare. Il mio momento no è stato per
un esame al quale sono stata bocciata ben 3 volte. L’esame di
Storia dell’arte antica, è stato il mio penultimo esame e la cosa
divertente è che, oggi quando ricordo quel periodo, mi viene
in mente solo il giorno in cui l’esame finalmente l’ho preso (e
anche con un bel 27!). Ero molto felice, ero a un passo in meno
dal mio sogno!
Sei uscita da poco dal mondo accademico: cosa ti aspetti ora?
Io cerco di mirare sempre al massimo. Sono convinta che per la
realizzazione dei propri sogni, c’è bisogno di un ingrediente fondamentale: noi. Dobbiamo essere i primi a credere in noi stessi e
nel nostro sogno, altrimenti nessuno potrà incuriosirsi. Mi auguro
quindi il meglio ed essendo testarda e (fortunatamente) ancora
giovanissima, io ci credo al mio meglio! Voglio lavorare nella
moda (fotograficamente), e lo farò
DOVE SI STUDIA
Riconosciuta Di Ravenna LAZIO
Accademia Di Belle Arti Di Frosinone; Accademia Di Belle Arti Di Roma;
Accademia Di Belle Arti Legalmente
Riconosciuta Di Roma “Rome University Of Fine Arts”; Accademia Di
Belle Arti Legalmente Riconosciuta
Di Viterbo “Lorenzo Da Viterbo” LIGURIA
Accademia Di Belle Arti Legalmente
Riconosciuta Di Genova “Accademia
Ligustica”; Accademia Di Belle Arti
Legalmente Riconosciuta Di Sanremo
(Im) “Istituto I. Duncan”
Job
corrieredell’università
LOMBARDIA
Accademia Di Belle Arti Di Milano
“Brera”; Accademia Di Belle Arti
Legalmente Riconosciuta Di Bergamo “Carrara” ; Accademia Di Belle
Arti Legalmente Riconosciuta Di
Brescia “Laba” - Libera Accademia
Di Belle Arti; Accademia Di Belle Arti
Legalmente Riconosciuta Di Brescia
“Santagiulia”; Accademia Di Belle Arti
Legalmente Riconosciuta Di Como
“Aldo Galli” ; Accademia Di Belle Arti
Legalmente Riconosciuta Di Milano
“Acme” ; Accademia Di Belle Arti Legalmente Riconosciuta Di Milano n
“Naba” - Nuova MARCHE
Accademia Di Belle Arti Di Macerata;
Accademia Di Belle Arti Di Urbino (Ps) PIEMONTE
Accademia Di Belle Arti Di Torino
“Albertina”; Accademia Di Belle Arti
Legalmente Riconosciuta Di Cuneo;
Accademia Di Belle Arti Legalmente
Riconosciuta Di Novara “Acme” PUGLIA
Accademia Di Belle Arti Di Bari;
Accademia Di Belle Arti Di Foggia;
Accademia Di Belle Arti Di Lecce. SARDEGNA
Accademia Di Belle Arti Di Sassari SICILIA
Accademia Di Belle Arti Legalmente
Riconosciuta Di Agrigento “Michelangelo”; Accademia Di Belle Arti
Legalmente Riconosciuta Di Catania “Nike”; Accademia Di Belle Arti
Legalmente Riconosciuta Di Ragusa
“Mediterranea”; Accademia Di Belle
Arti Legalmente Riconosciuta Di
S.Martino Delle Scale (Pa) “Abadir”;
Accademia Di Belle Arti Legalmente
Riconosciuta Di Siracusa “Rosario
Gagliardi”; Accademia Di Belle Arti
Job
corrieredell’università
Legalmente Riconosciuta Di Trapani
“Kandinskij”; Accademia Di Belle Arti
Di Catania; Accademia Di Belle Arti Di
Palermo;
TOSCANA
Accademia Di Belle Arti Di Carrara;
Accademia Di Belle Arti Di Firenze.
UMBRIA
Accademia Di Belle Arti Legalmente Riconosciuta Di Perugia “Pietro
Vannucci” VENETO
Accademia Di Belle Arti Di Venezia;
Accademia Di Belle Arti Legalmente
Riconosciuta Di Verona “Cignaroli”
72
conservatori
OFFERTA FORMATIVA
conservatori
PARLA IL NEODIPLOMATO
Augusto Palmieri,
Diplomato al Conservatorio di
S.Cecilia a Roma
La tua passione per la musica è precedente
o successiva alla scelta del tuo percorso di
studi?
La mia passione per la musica e per il pianoforte è precedente alla
scelta del mio percorso di studi. Risale a quando avevo 6 anni. Un
pomeriggio mi trovavo a giocare a casa di un mio compagno di
classe e ascoltai a una sua lezione di pianoforte. I miei genitori mi
proposero di fare una prova, e, appena provai, rimasi entusiasta.
Nonostante gli alti e i bassi di un percorso di studi lungo come
quello di uno strumento musicale, la musica mi ha sempre sostenuto con il conforto necessario. Quanto credi sia servito questo
percorso formativo?
Fui ammesso al Conservatorio di S. Cecilia di Roma all’età di
13 anni. Da quel momento il mio percorso formativo prese una
strada delineata dai programmi di conservatorio e dalla disciplina
che l’ambiente - da un lato - e lo studio rigoroso dello strumento dall’altro - richiedono. Oltre al piacere di poter saggiare in prima
persona la bellezza delle grandi opere della storia della musica, ciò
che più di ogni altra cosa mi ha lasciato questo percorso formativo
è il rigore, la disciplina, l’onestà (lo strumento non mente mai) della
pratica e dell’esercizio quotidiano, nonché il sacrificio che biso- n
OBIETTIVI FORMATIVI - SBOCCHI PROFESSIONALI
I Conservatori formano esperti in ambito artistico-musicale, musicisti e direttori d’orchestra. Il percorso di studi
è anche qui articolato in due cicli. Al termine del primo
(triennio) si consegue un diploma accademico di primo
livello dopodiché, a termine del secondo ciclo (il biennio)
si consegue un secondo titolo accademico. Ci sono precorsi con prova di accesso, pre-diploma universitario
per i principianti. Il titolo rilasciato dà l’abilitazione a concertistica ed insegnamento. Strada alternativa è quella di
concorsi e premi che offrono la possibilità di inserirsi in
cori, orchestre, attività editoriale, quali la critica letteraria e il giornalismo.
DOVE SI STUDIA
Abruzzo
Conservatorio Di L’aquila “Alfredo
Casella” ; Conservatorio Di Pescara
“Luisa D’annunzio” Conservatorio Di Potenza “Gesualdo
Da Venosa” BASILICATA
Conservatorio Di Matera “Egidio R.
Duni” CALABRIA
Conservatorio Di Cosenza “Stanislao
Giacomantonio”; Conservatorio Di
Reggio Calabria “Francesco Cilea”;
Conservatorio Di Vibo Valentia “Fausto
Torrefranca” CAMPANIA
Conservatorio Di Avellino “Domenico
Cimarosa” ; Conservatorio Di Benevento “Nicola Sala” Conservatorio Di Napoli “S. Pietro A
Majella”; Conservatorio Di Salerno “G.
Martucci” EMILIA ROMAGNA
Conservatorio Di Bologna “Giovan B.
Martini”; Conservatorio Di Cesena (Fo)
“Bruno Maderna” Conservatorio Di Parma “Arrigo Boito”;
Conservatorio Di Piacenza “Giuseppe
Nicolini” FRIULI VENEZIA GIULIA
Conservatorio Di Trieste “Giuseppe
Tartini”; Conservatorio Di Udine “Jacopo Tomadini” LAZIO
Conservatorio Di Frosinone “Licinio
Refice”; Conservatorio Di Latina “Ottorino Respighi”; Conservatorio Di Roma
“Santa Cecilia” LIGURIA
Conservatorio Di Genova “Nicolò
Job
corrieredell’università
Paganini”; Conservatorio Di La Spezia
“Giacomo Puccini” LOMBARDIA
Conservatorio Di Brescia “Luca Marenzio”; Conservatorio Di Como “Giuseppe
Verdi”;
Conservatorio Di Mantova “Lucio
Campiani”; Conservatorio Di Milano
“Giuseppe Verdi” MARCHE
Conservatorio Di Fermo (Ap) “Giovambattista Pergolesi”; Conservatorio Di
Pesaro “Gioacchino Rossini” MOLISE
Conservatorio Di Campobasso “Lorenzo Perosi” PIEMONTE
Conservatorio Di Alessandria “Antonio
Vivaldi”; Conservatorio Di Cuneo “G.F.
Ghedini” n
OFFERTA FORMATIVA
73
gna affrontare in una sfida quotidiana con se stessi. Ciò che rimane
non è mai la fatica, tuttavia, bensì la bellezza di crescere insieme al
tuo strumento.
Perché lo consiglieresti?
Lo studio dello strumento è una disciplina rigida e metodica, che
al contempo può regalare delle grandissime soddisfazioni. L’unico
motivo per cui lo consiglierei è quello dell’insaziabilità della passione e della conoscenza. Suonare uno strumento non vuol dire solamente leggere e riprodurre le note, bensì vuol dire affrontare molte
difficoltà, scavare dentro se stessi, farsi una cultura che permetta
un’interpretazione corretta del brano, azzardare senza mai essere
sguaiati: insomma, muoversi sempre in un equilibrio incerto tra il
grande piacere e soddisfazione che deriva da una bella esecuzione e
la fatica quotidiana, il sacrificio, la paura di fallire o di non riuscire
che spesso circondano momenti difficili.
Qual è la prima cosa che farai dopo la laurea?
Continuerò a studiare, sia lo strumento sia per l’università, in
quanto il diploma non vuole assolutamente dire un punto di arrivo
definitivo. Da un lato mi sono quindi iscritto al corso di biennio di
specializzazione in pianoforte. Dall’altro continuerò con il percorso
di studi in scienze politiche all’università. Sinceramente, ancora non
ho deciso riguardo al mio futuro, e vorrò quindi cercare di portare
avanti il più possibile entrambe le mie passioni.
Hai fiducia nel futuro?
Una cosa che ho imparato dallo studio del pianoforte è che lo
strumento non mente mai, nel vero senso della parola. Non si può
nascondere lo studio non fatto, è impossibile. È più difficile non
guadagnarsi il rispetto sul campo, quindi, passando prima per la via
dello studio e del sacrificio. I musicisti lo sanno. Allo stesso modo
trovo molto ostile il clima che si è sviluppato di recente nel nostro
paese nei confronti dei giovani musicisti. La mancanza di fondi per
la cultura spesso porta molti ragazzi a non poter sostenere economicamente i propri sogni, e questo è il dispiacere più grande. Oppure
alcuni sono costretti a iscriversi comunque all’università perché
oggigiorno non è detto che di sola musica si possa vivere. Altri
scelgono la strada dell’estero, ma questa strada non è mai semplice
e non è detto che altrove la situazione sia tanto migliore.
Monica D’Ambrosio
PARLA la direttrice
Angela Colombo,
Direttrice del Conservatorio
Vivaldi di Alessandria
complementare, oggi si aggiunge tutta una serie di altre materie
teoriche e pratiche importanti per il completamento del ciclo di
studi. Una delle criticità maggiormente segnalate è proprio la
riduzione del tempo da “passare allo strumento”. Per contro è
innegabile che una preparazione più approfondita e variegata
possa far intravedere a chi si affacci su un mondo del lavoro
tanto povero di offerte e prospettive delle possibilità che non si
limitino all’aspetto performativo (comunque sempre difficile da
realizzare). Da tenere in alta considerazione è comunque tutto
l’aspetto di artigianalità dello studio in Conservatorio: è il lavoro
di bottega, il mestiere imparato seguendo l’esempio, ascoltandosi l’un l’altro e cimentandosi in progetti di produzione (stagioni
di concerti e spettacoli aperti al pubblico) che costituisce una
caratteristica unica: in Conservatorio si fa didattica e si fa produzione e le due cose sono strettamente legate.
m.d.a.
Che tipo di impegno richiede un conservatorio?
C’è da studiare, da sacrificarsi (la musica è tiranna) ma la
soddisfazione di superare ostacoli, di raggiungere obiettivi, di
misurarsi con la storia (da intendere come secoli di repertorio) e
con la contemporaneità è impagabile.
Cosa si studia e quanto si studia?
Al lavoro allo strumento, che nel vecchio Conservatorio costituiva la quasi totalità del percorso insieme a qualche materia
DOVE SI STUDIA
Conservatorio Di Novara “Guido Cantelli”; Conservatorio Di Torino “Giuseppe Verdi” PUGLIA
Conservatorio Di Bari “Niccolò Piccinni”; Conservatorio Di Foggia “Umberto
Giordano” Conservatorio Di Lecce “Tito Schipa”;
Conservatorio Di Monopoli (Ba) “Nino
Rota” SARDEGNA
Conservatorio Di Cagliari “Pierluigi Da
Palestrina”; Conservatorio Di Sassari
“Luigi Canepa” SICILIA
Conservatorio Di Messina “Arcangelo
Corelli”; Conservatorio Di Palermo
“Vincenzo Bellini”;
Conservatorio Di Trapani “Antonio
Scontrino” TOSCANA
Conservatorio Di Ferrara “Girolamo
Frescobaldi; Conservatorio Di Firenze
“Luigi Cherubini” TRENTINO ALTO ADIGE
Conservatorio Di Bolzano “Claudio
Monteverdi”; Conservatorio Di Trento
“Francesco A. Bonporti” Job
corrieredell’università
UMBRIA
Conservatorio Di Perugia “Francesco
Morlacchi” VENETO
Conservatorio Di Adria (Ro) “Antonio
Buzzolla”; Conservatorio Di Castelfranco Veneto (Tv) “Agostino Steffani”; Conservatorio Di Padova “Cesare Pollini”;
Conservatorio Di Rovigo “Francesco
Venezze”; Conservatorio Di Venezia
“Benedetto Marcello” - Palazzo Pisani;
Conservatorio Di Verona “E. F. Dall’abaco”; Conservatorio Di Vicenza “Arrigo
Pedrollo” 74
a cura di
OFFERTA FORMATIVA
teatro & cinema
ACCESSO: a numero programmato/ libero, a seconda della Facoltà
DOVE SI STUDIA
Le istituzioni formative in campo teatrale e cinematografico a carattere privato, sono presenti su tutto il territorio nazionale. A livello
statale, oltre ai corsi segnalati nella sezione del DAMS:
Accademia Nazionale di Teatro “Silvio D’Amico” (Roma): rilascia
titoli equipollenti all’università. Corsi di recitazione e regia. Prova di
selezione per l’accesso. www.accademiasilviodamico.itt
non solo università
75
Non solo università: ITS
L’Università, le accademie delle belle arti ed i conservatori costituiscono gli sbocchi formativi “naturali” al termine del
tuo percorso scolastico, ma non sono gli unici. Esiste una via alternativa: diventare tecnico superiore, un lavoratore
specializzato, già formato al lavoro, pronto ad affrontare gli aspetti pratico-operativi
Centro Sperimentale di Cinematografia (Roma con sedi decentrate
in: Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Sicilia): fotografia, montaggio,
produzione, recitazione, regia, sceneggiatura, scenografia, costume, tecnica del suono. Prova di selezione per l’accesso. www.snc.it
Per il teatro inoltre, da considerare le scuole teatrali all’intero dei
teatri stabili.
PARLA L’esperto
Giorgio Marchese,
Attore di teatro e protagonista
nella fiction
“Un medico in famiglia”
Dopo la maturità hai trascorso degli
anni in “stato confusionale”. Già in
quel periodo avevi riflettuto sulla possibilità di diventare
attore?
A dire la verità penso di non esserne stato assolutamente consapevole, ma sono certo che da qualche parte, nel mio inconscio,
esistesse un’idea, che forse mi sembrava un sogno irrealizzabile.
Come quando sogni di fare l’astronauta o il calciatore da bambino, poi il rocker da adolescente, e poi improvvisamente ti ritrovi
a dover scegliere un lavoro a vent’anni! All’epoca pensavo a
divertirmi e a non prendere le cose molto sul serio. Mi sembrava
tutto di passaggio.
Perché ti sei iscritto al corso teatrale presso il Bel Teatro di
Padova?
Londra e la vita di una metropoli sono stati fondamentali. È stato
lì che ho deciso che al mio ritorno avrei cercato un corso di teatro in Italia e, così feci. Un’esperienza straordinaria e divertente
che mi portò ad andare avanti. Una settimana dopo il saggio di
fine anno, la compagnia mi chiese di partecipare a uno spettacolo
e cominciai così a lavorare sul palcoscenico, seppur saltuariamente. Tuttavia, non ho mai smesso di fare formazione, nella
convinzione che in qualsiasi mestiere, ma ancor di più in questo,
l’allenamento, lo studio e la conoscenza di diverse tecniche sono
fondamentali.
Una formazione continua?
Job
A corsi più classici come “Palcoscenico” al teatro Verdi di
Padova, alternavo seminari intensivi diretti da grandi professionisti, o corsi di vocalità o combattimento scenico. Una ricerca
continua che non prevede un punto d’arrivo, ma solo tanti punti
di partenza.
Quali sono le caratteristiche principali che dovrebbe avere
una persona che decide di intraprendere la carriera di attore/
attrice?
Alcune caratteristiche penso che siano molto simili a quelle che
servono per fare altri lavori: la passione prima di tutto. Poi c’è
la disponibilità al sacrificio e la forza di volontà, ma se uno ha
davvero passione sarà facile. L’unica peculiarità forse è l’essere
disposti a mettersi in gioco, in discussione, a nudo, perdendo le
proprie sicurezze e le abitudini piccolo borghesi.
Quali sono le differenze fondamentali tra la recitazione teatrale e l’interpretazione cinematografica?
Le differenze sono esclusivamente tecniche. In un caso sei tu che
devi far arrivare la tua espressività al pubblico distante magari
30 metri, nel caso del cinema c’è una macchina da presa che ti
scruta. Entrambe devono passare dalla verità.
Quanto è importante per un attore/attrice la partecipazione
a stage e seminari teatrali per la propria professione?
Fondamentale! Anche solo per recuperare la dimensione del gioco e della ricerca senza il bisogno di raggiungere un risultato a
tutti i costi. In assenza di performance si è più liberi di sperimentare! E l’errore è magnificamente utile.
Un augurio per i giovani aspiranti attori?
Innanzitutto che la passione li guidi, che la creatività li attraversi, che la possessione dei personaggi li vinca. E poi che questo
paese capisca l’importanza della cultura. Per dare a loro e a tutte
le professionalità che lavorano insieme, nel cinema e nel teatro,
la possibilità di esprimersi ed emozionare il pubblico.
a.c.
corrieredell’università
Che cosa sono gli ITS
Gli Istituti Tecnici Superiori sono “scuole ad alta specializzazione tecnologica”, nate per rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate
competenze tecniche e tecnologiche.
Sono istituiti a livello regionale ed ogni ITS nasce dal concorso di università, imprese e scuole del territorio riunite in una struttura che prende il nome
di Fondazione.
Pertanto il corso ITS, per sua natura, è “cucito” sui bisogni formativo - professionali a livello locale, in una dimensione internazionale.
Gli ambiti di studio corrispondono ad aree tecnologiche strategiche per lo
sviluppo economico e la competitività del territorio sia a livello locale che
nazionale.
A seconda delle tue abilità, conoscenze e competenze potrai indirizzarti verso il corso più affine alle tue attitudini.
Aree di STUDIO: vademecum sulle eccellenze italiane
Come vedrai le aree tecnologiche corrispondono alle eccellenze dell’Italia,
vale a dire a quei settori che per risorse naturali, creatività, capacità tecniche
contraddistinguono il nostro Paese.
Dunque, qualora non fossi interessato ai corsi, conoscere questi settori, costituisce una sorta di orientamento verso i fabbisogni formativo - professionali del tessuto produttivo italico.
MANIFATTURA E ARTIGIANATO
Tecniche per la realizzazione artigianale di prodotti del made in Italy
MECCANICA IMPIANTI E COSTRUZIONE
s Tecniche di disegno e progettazione industriale
s Tecniche di industrializzazione del prodotto e del processo
s Tecniche per la programmazione della produzione e la logistica
s Tecniche di installazione e manutenzione di impianti civili e industriali
s Tecniche dei sistemi di sicurezza ambientali e qualità dei processi industriali
s Tecniche di monitoraggio e gestione del territorio e dell’ambiente
s Tecniche di manutenzione, riparazione e collaudo degli apparecchi dispositivi diagnostici
s Tecniche di organizzazione e gestione del cantiere edile
s Tecniche innovative per l’edilizia
Job
CULTURA, INFORMAZIONE E TECNOLOGIE INFORMATICHE
s Tecniche per la sicurezza delle reti e dei sistemi
s Tecniche per la progettazione e lo sviluppo di applicazioni informatiche
s Tecniche per l’integrazione dei sistemi e di apparati TLC
s Tecniche per la progettazione e gestione di database
s Tecniche di informatica medica
s Tecniche di produzione
s Tecniche di allestimento scenico
SERVIZI COMMERCIALI
Tecniche per l’amministrazione economico-finanziaria
TURISMO E SPORT
s Tecniche di progettazione e realizzazione di processi artigianali e di
trasformazione agroalimentare con produzioni tipiche del territorio e della
tradizione enogastronomica
s Tecniche per la promozione di prodotti e servizi turistici con attenzione
alle risorse, opportunità ed eventi del territorio
IL MIUR E GLI ITS
Il Ministro Carrozza mira a valorizzare gli ITS in una dimensione
multiregionale per colmare il divario tra domanda ed offerta di lavoro
per le professioni tecniche. Tra le misure da adottare:
s rafforzamento delle capacità degli ITS di connettersi alle reti per la
ricerca industriale, filiere formative, poli tecnologici e amministrazioni
locali e centrali;
s progetti pilota con i fondi interprofessionali per la formazione continua dei lavoratori;
s tirocini all’estero per incrementare le competenze dei tecnici superiori nell’ambito dell’internazionalizzazione dei mercati;
s promozione dell’apprendistato di terzo livello.
corrieredell’università
76
a cura di
non solo università
lavoro/prime forme di contratto
77
Lavoro? Primo step con lo stage
Focus on
Caratteristiche, competenze, requisiti e titolo di studio.
Addentriamoci nel mondo tecnico superiore.
COMPRESENZA DI TEORIA E PRATICA
Gi ITS sono caratterizzati da una forte interazione tra lo studio teorico e quello
pratico. Lo stage è obbligatorio e corrisponde al 30% complessivo delle ore;
il 50% dei docenti reclutati appartengono al mondo del lavoro, cosi da rafforzare il legame tra formazione e le imprese del territorio.
COMPETENZE CHE SI ACQUISICONO
Principali competenze che acquisirai con la formazione tecnica superiore:
s competenze tecniche di base, comuni a tutte le figure di riferimento; competenze linguistiche, comunicative e relazionali; scientifico e tecnologiche;
giuridiche ed economiche; organizzativo-gestionali;
s competenze tecniche specifiche dei singoli corsi ITS
DURATA
I corsi ITS hanno una durata biennale, da 2 a 4 semestri, per un totale complessivo di ore che va dalle 1200 alle 2400 ore.
TITOLO FINALE
Si ottiene il diploma di tecnico superiore con l’indicazione dell’area tecnologica e della figura nazionale di riferimento di V° livello EQF (Quadro Europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente) per i percorsi di quattro
semestri.
Il suddetto diploma permette l’accesso ai pubblici concorsi e alle università
con il riconoscimento di CFU.
Inoltre, per facilitare la mobilità, il diploma è corredato di DIPLOMA SUPPLEMENT, vale a dire una certificazione, redatta in inglese, che attesta le conoscenze e le competenze acquisite e che gode di un riconoscimento europeo.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Il corso assicura una certificazione delle competenze acquisite anche in caso
di mancato completamento del percorso formativo.
REQUISITI DI SELEZIONE
s Diploma di maturità
s volontà e radicata decisione del giovane nello scegliere quel particolare
percorso tecnico-professionale. La motivazione rappresenta un elemento
essenziale
s conoscenza della lingua inglese
s competenze informatiche
s competenze tecnico-professionali
PROVA DI SELEZIONE
La prova di selezione è articolata nel seguente modo: presentazione del
curriculum vitae, lettera motivazionale, svolgimento di test teorici, prove
pratiche e colloquio motivazionale.
Le singole Fondazioni che erogano i corsi, a loro discrezione, possono organizzare moduli propedeutici di preparazione alla prova di esame.
Inoltre, nel punteggio finale, saranno presi in considerazione il voto di
diploma, le attestazioni di competenze congruenti certificate ed eventuali
esperienze lavorative documentate.
Università ed ITS
La partecipazione ai corsi ITS non esclude l’iscrizione all’università. Il percorso è particolarmente impegnativo, ma potrebbe rappresentare un’integrazione alla formazione accademica. Ricorda comunque che ITS e corsi
di laurea, sono corsi autonomi, come struttura e completezza della figura
professionale che delineano.
I crediti che acquisisci con il corso ITS potranno essere riconosciuti dall’università compatibilmente con gli obiettivi del corso di laurea di appartenenza e secondo i regolamenti di ateneo.
ITS E LO STIVALE
Attualmente sono presenti sul territorio 62 ITS. La frequenza non è
locale, pertanto si può presentare la domanda di partecipazione, a prescindere dalla regione di provenienza.
Ovviamente, nel caso di un corso extra regione dovranno prendersi in
considerazione i costi vivi di soggiorno.
La presente descrizione vi suggerisce le caratteristiche generali dell’istruzione tecnica superiore, per avere una informazione dettagliata e
specifica della struttura dei corsi a livello regionale, visitare il sito indire.it
Importante analizzare il bando di partecipazione, erogato da ogni Fondazione che istituisce il corso ITS per valutare nello specifico la figura
tecnica di specializzazione ed i requisiti di ammissione.
Job
corrieredell’università
L’unico modo di fare un ottimo lavoro è
amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a
cercare, non fermarti, come capita per le faccende di
cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l’avrai
davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà
sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua
a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii
affamato. Sii folle.
Steve Jobs
L’Italia e’ una Repubblica fondata.. sullo stage, diceva sarcasticamente
Beppe Severgnini denunciando come queste prime opportunità di ingresso nel mondo del lavoro rappresentino diffusamente un protrarsi nel limbo
del precariato. Il tema e’ scottante e lo e’ ancora di più quello della dis-occupazione giovanile. Un provvedimento nelle nuove strategie del governo
e del Ministro del Lavoro Enrico Giovannini prevede l’impiego di circa
200 milioni di euro per avviare decina di migliaia di tirocini remunerati
con 500 euro al mese. La formula di primo contatto con il lavoro che consente di acquisire competenze professionali e trasversali e’ stata senz’altro
abusata ma per i giovani laureati – dice la XV indagine sulla condizione
occupazionale dei laureati di Almalaurea - la qualità delle esperienze e’
alta. “Ad un anno dalla conclusione degli studi, la probabilità di occupazione dei laureati (di primo livello e specialistici) che hanno effettuato
stage curriculari è superiore del 12% rispetto a quella di chi non vanta tale
esperienza formativa” si legge nel rapporto.
Le ultime elaborazioni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere
e Ministero del Lavoro si riferiscono al 2010 ma offrono un’informazione
importante in questo lungo periodo di crisi: più di 38mila giovani che
hanno effettuato uno stage o un tirocinio nel 2010 sono stati poi assunti
dalle imprese che li ospitavano. Inoltre, uno stagista su tre è laureato o
laureando.
Attraverso l’esperienza di stage, o di tirocinio formativo, potrai coniugare
formazione teorica e conoscenze pratiche, ciò che ti verrà richiesto ad
un vero e proprio colloquio di lavoro. Ogni ateneo dispone di un ufficio
deputato al placement e all’attivazione dei tirocini. E’ qui che puoi rivolgerti per pensare sin da subito al tuo piano di lavoro oltre che di studio
universitario.
COSA SONO Gli stage o tirocini formativi sono un’esperienza formativa che può durare dai 4 ai 24 mesi finalizzata a favorire l’incontro tra
giovani e mondo del lavoro e ad acquisire esperienza diretta sul campo.
Sono stabiliti dall’articolo 18 della legge 24 giugno 1997 n. 196 e successivamente attivati tramite il decreto interministeriale del 25 marzo 1998
n. 142. A ciò si aggiunge il decreto legislativo 6 settembre 2001 n.368 e
il decreto legislativo del 10 settembre 2003 n. 276, che non modifica la
normativa precedente.
Non si instaura nessun tipo di rapporto di lavoro, nè dipendente nè
autonomo, ma è un rapporto tra il tirocinante, l’ente promotore e l’azienda
ospitante sia pubblica che privata.
Stage curriculari attività formative professionalizzanti nell’ambito di
un percorso didattico riferito al corso di studio e finalizzato al conseguimento del titolo finale o all’acquisizione di crediti formativi universitari
Job
Stage extracurriculari attività formative professionalizzanti che gli
studenti affrontano autonomamente come opportunità per l’inserimento
nel mondo del lavoro.
COME FUNZIONANO Il datore di lavoro ospitante e il soggetto promotore devono sottoscrivere una convenzione con la quale vengono definite
le regole generali di svolgimento del tirocinio. In allegato alla convenzione andrà inserito un vero e proprio progetto formativo e di orientamento
relativo al tirocinio stesso.
A chi puoi rivolgerti per attivare uno stage
Agenzie per l’impiego e strutture con funzioni analoghe individuate dalle
Regioni;
Università e istituti di istruzione universitaria statali e non statali abilitati
al rilascio di titoli accademici;
Uffici scolastici provinciali e regionali;
Scuole statali e non statali che rilascino titoli di studio con valore legale;
Centri pubblici di formazione e/o orientamento o centri a partecipazione
pubblica o in regime di convenzione con la Regione o la Provincia ovvero
accreditati;
Comunità terapeutiche, enti ausiliari e cooperative sociali, purché iscritti
negli specifici albi regionali, ove esistenti;
Servizi di inserimento lavorativo per disabili gestiti da enti pubblici delegati dalla Regione;
Istituzioni formative private non aventi scopo di lucro specificatamente
autorizzati dalla Regione.
corrieredell’università
-
78
a cura di
lavoro/prime forme di contratto
I DOVERI DEL TIROCINANTE
✓svolgere le attivita’ previste dal progetto formativo e di orientamento
✓rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di
lavoro
✓mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene ai dati, informazioni o conoscenze in merito a processi produttivi e prodotti, acquisiti
durante lo svolgimento del tirocinio
✓seguire le indicazioni dei tutori e fare riferimento ad essi per qualsiasi
esigenza di tipo organizzativo o altre evenienze
✓rispettare i regolamenti aziendali.
ANNUNCI DI STAGE PRESSO AZIENDE E ISTITUZIONI
www.cliclavoro.it
www.repubblicadeglistagisti.it
STAGE ALL’ESTERO
www.programmaleonardo.net
www.europarl.europa.eu
LINK
I
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Ritorno al futuro con l’apprendistato
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FORMATIVA PROPOSTA
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A.A.2013-2014
2013-2014
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Dipartimento
Giurisprudenza
Dipartimento di
di Giurisprudenza
www.giurisprudenza.uniparthenope.it
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di ii livello
livello::
Corsi
orsi di
di laurea
laurea di
-- Scienze
dell’organizzazione
Scienze dell’amministrazione
dell’amministrazione ee dell’organizzazione
C
orso
di
l
aurea
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C
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:
Corso di laurea a CiClo uniCo:
-- Giurisprudenza
Giurisprudenza
Dipartimento
Aziendali ed
ed Economici
Economici
Dipartimento di Studi Aziendali
www.disae.uniparthenope.it
www.disae.uniparthenope.it
C
livello:
orsi di
di laurea di i livello
Corsi
-- Economia
delle aziende
aziende
Economia e amministrazione
amministrazione delle
-- Management
imprese turistiche
turistiche
Management delle imprese
C
livello:
orsi di
di laurea di ii livello
Corsi
-- Amministrazione
consulenza aziendale
aziendale
Amministrazione e consulenza
Economia dei mercati finanziari
-- Economia
finanziari internazionali
internazionali
(attivazione subordinata ad autorizzazione
(attivazione
autorizzazioneministeriale)
ministeriale)
Dipartimento di Studi Aziendali
Dipartimento
Aziendali ee Quantitativi
Quantitativi
www.economia.uniparthenope.it
www.economia.uniparthenope.it
Corsi
orsi di
di laurea
laurea di
C
di i livello
livello:
-- Economia
Economia aziendale
Statistica e informatica per
-- Statistica
per la
la gestione
gestione delle
delleimprese
imprese
orsi di
di laurea
laurea di
Corsi
C
di ii
ii livello
livello::
Management e
e controllo
-- Management
controllo d’azienda
d’azienda
Management internazionale
internazionale ee del
-- Management
del turismo
turismo
Come per lo stage e il tirocinio anche l’apprendistato nasce per favorire
l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro mediante un’esperienza
di formazione in un contesto lavorativo. Una differenza c’è però, ed è
sostanziale: l’apprendistato è un contratto di lavoro a tutti gli effetti. Sono
previsti infatti un salario e tutti i diritti di un lavoratore come malattia,
maternità e piena copertura previdenziale. Il contratto si applica seguendo
le disposizioni delle Regioni che ricevono le risorse finanziarie dal Ministero del Lavoro. Dura da 6 mesi a 3 anni, ad eccezione per il diploma
quadriennale regionale (4 anni) e per particolari profili artigiani (5 anni).
Il Governo è molto attento a questa misura che offre opportunità concrete ai giovani e un’ottima possibilità alle imprese che possono assumere
nuove professionalità ad un costo del lavoro vantaggioso e godere di un
regime contributivo agevolato.
COS’E’ Un vero contratto di lavoro per imparare a svolgere ruoli
aziendali e conseguire un titolo di studio. E’ un contratto a tempo indeterminato: al termine del periodo formativo, generalmente tre anni, l’impresa e il giovane decidono se interrompere il rapporto o proseguirlo.
Oggi l’apprendistato consente di imparare un mestiere, ma anche di diventare un tecnico specializzato o di avviarti alla carriera di quadro o
manager aziendale.
Queste le tipologie previste dal nuovo Apprendistato, riformato dal Testo
Unico del 2011:
Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale (da 15
a 25 anni)
Contratto di assunzione e conseguimento di qualifica o diploma professionale, con certificazione dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere (da 18 a 29
anni)
Job
Contratto di assunzione e conseguimento di qualifica professionale
nell’ambiente di lavoro.
Apprendistato di alta formazione e ricerca (da 18 a 29 anni)
Contratto di assunzione e conseguimento di un titolo tra:
diploma di scuola superiore
titolo universitario e alta formazione (anche dottorato di ricerca)
specializzazione tecnica
praticantato e accesso alle professioni regolate da Ordini
A chi puoi rivolgerti
✓www.nuovoapprendistato.gov.it/opencms/opencms/ISFOL-IT/Ricerca_per_regione
tramite questo link puoi accedere ad una mappa interattiva in cui trovare
una ampia documentazione sulle procedure di assunzione con contratto
di apprendistato professionalizzante nelle singole Regioni e Province
Autonome; le modalità di implementazione dell’apprendistato professionalizzante attraverso la normativa regionale; la regolamentazione e le
iniziative in corso a livello territoriale per l’avvio dell’apprendistato per
la qualifica e il diploma professionale e per l’apprendistato di alta formazione e di ricerca.
Dipartimento di
di Studi
Dipartimento
Studi Economici
Economici ee Giuridici
Giuridici
www.economia.uniparthenope.it
www.economia.uniparthenope.it
orsi di laurea di i livello:
Corsi
C
di laurea di i livello:
-- Economia
Economia e
e commercio
commercio
-- Management
Management delle
delle imprese
imprese internazionali
internazionali
orsi di laurea di ii livello:
Corsi
C
di laurea di ii livello:
Metodi quantitativi
quantitativi per
-- Metodi
per le
le decisioni
decisioni aziendali
aziendali
-- Scienze
Scienze economiche
economiche ee finanziarie
finanziarie
DipartimentodidiIngegneria
Ingegneria
Dipartimento
www.ingegneria.uniparthenope.it
www.ingegneria.uniparthenope.it
orsididilaurea
laureadidii ilivello
livello
CCorsi
::
Ingegneriacivile
civileeeambientale
ambientale
- -Ingegneria
Ingegneriainformatica,
informatica,biomedica
biomedicae edelle
delletelecomunicazioni
telecomunicazioni
- -Ingegneria
Ingegneria
gestionale
- Ingegneria gestionale
orsodidilaurea
laureadidiiiiilivello
livello
::
CCorso
Ingegneriacivile
civile
- -Ingegneria
Ingegneriadelle
delletelecomunicazioni
telecomunicazioni
- -Ingegneria
Ingegneriagestionale
gestionale
- -Ingegneria
DipartimentodidiScienze
ScienzeeeTecnologie
Tecnologie
Dipartimento
www.scienzeetecnologie.uniparthenope.it
www.scienzeetecnologie.uniparthenope.it
::
CCorsi
orsididilaurea
laureadidii ilivello
livello
- -Informatica
Informatica
- -Scienze
Scienzenautiche
nauticheed
edaeronautiche
aeronautiche
- -Scienze
biologiche
Scienze biologiche
::
CCorsi
orsididilaurea
laureadidiiiiilivello
livello
- -Informatica
Informaticaapplicata
applicata
- -Scienze
Scienzeeetecnologie
tecnologiedella
dellanavigazione
navigazione
Dipartimento
DipartimentodidiScienze
ScienzeMotorie
Motoriee edel
delBenessere
Benessere
www.motorie.uniparthenope.it
www.motorie.uniparthenope.it
::
CCorso
orsodidilaurea
laureadidii ilivello
livello
- -Scienze
Motorie
Scienze Motorie
CCorsi
::
orsididilaurea
laureadidiiiiilivello
livello
- -Scienze
e
management
dello
motorie
Scienze e management dellosport
sporte edelle
delleattività
attività
motorie
- -Scienze
motorie
per
la
prevenzione
ed
il
benessere
Scienze motorie per la prevenzione ed il benessere
- -Scienze
sport
per
Scienzeeetecniche
tecnichedelle
delleattività
attivitàmotorie
motoriee edello
dello
sport
per
l’insegnamento
l’insegnamentonella
nellascuola
scuolasecondaria
secondariadidiI grado
I grado
(attivazione
ministeriali)
(attivazionesubordinata
subordinataa aprossime
prossimedisposizioni
disposizioni
ministeriali)
✓Ai servizi per l’impiego della tua città, ai centri di orientamento e di
informazione che spesso operano anche all’interno delle Scuole o delle
Università, agli sportelli delle agenzie di lavoro anche interinali o a quelli
dell’Informagiovani
✓Sii intraprendente e non stare ad aspettare: contatta direttamente le
aziende che ti interessano proponendo una tua candidatura.
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Centro Orientamento e Tutorato - Tel. 081.5475136-248-617 - Sito web: http://orientamento.uniparthenope.it
Centro
Orientamento e Tutorato - Tel. 081.5475136-248-617 - Sito web: http://orientamento.uniparthenope.it
Università degli Studi di Napoli “Parthenope” - Sede Centrale: Via Amm. F. Acton, 38 - 80133 Napoli
Università degliTel.
Studi
di Napoli “Parthenope”
- Sede- Centrale:
Amm. F. Acton, 38 - 80133 Napoli
081.5475111
- Fax 081.5521485
Sito web: Via
www.uniparthenope.it
Tel. 081.5475111 - Fax 081.5521485 - Sito web: www.uniparthenope.it
Il primo
educational
tour italiano
www.italiaorienta.it
Catania
Reggio Calabria
Lecce
Messina
Ischia
Salerno
Potenza
Sassari
Avellino
Benevento
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Latina
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l ltalia
per rivoltarla
Siena
Ancona
Pesaro
Pisa
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Padova
Trieste
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Trento
Bolzano
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Genova
Piacenza
Torino
Brescia
Milano
Varese
Novara
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