SCUOLA DELLA PAROLA 2010/2011
Educare alla misericordia
“Sono perdonati i suoi molti peccati perché ha molto amato”
(Lc 7,36-50)
Chiesa di Cristo Re – Giovedì 14 aprile 2011
Canto: Salga a Te, Signore
Salga a te Signore, l’inno della Chiesa
l’inno della fede che ci unisce in Te.
Sia gloria e lode alla Trinità!
Santo, santo, santo per l’eternità.
Una è la fede, una la speranza,
uno è l’amore che ci unisce a Te.
L’universo canta: lode a Te, Gesù!
Gloria al nostro Dio, gloria a Cristo Re!
Fonte d’acqua viva per la nostra sete,
fonte di ogni grazia per l’eternità.
Cristo, uomo e Dio, vive in mezzo a noi:
egli nostra via, vita e verità.
C. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
T. Amen
C. Pietà di noi, Signore
T. Contro di te abbiamo peccato
C. Mostraci Signore la tua misericordia,
T. E donaci la tua salvezza
C. Dio Onnipotente apra il nostro cuore alla salvezza e ci doni di
seguire il suo Figlio Gesù, che ha dato la vita per tutti. Egli vive e regna
nei secoli dei secoli.
T. Amen
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C. Invochiamo insieme il perdono del Signore. Anche noi, come
mendicanti, stendiamo la mano per ricevere dall’alto la grazia di un
debito risanato. Ci visiti il Signore con il suo giudizio di amore e ci doni
occhi nuovi che sappiano essere meno impietosi verso i fratelli.
Cantiamo insieme: Kyrie eleison
L. O Cristo, la tua passione è vissuta in ogni creatura: è gemito e
sofferenza, attesa di redenzione. Per le volte che le sofferenze
reciproche ci toccano, ma noi le allontaniamo, abbi pietà di noi
L. O Cristo, la tua passione ci racconta di guerre, violenze,
profughi anche ai nostri giorni: è un grido alla pace che si alza
da ogni parte della terra. Per le volte che nel nostro quotidiano
non siamo costruttori di comunione e mettiamo zizzania nei
reciproci rapporti, abbi pietà di noi
L. O Cristo, sulla croce Tu hai detto: “Padre perdona loro perché
non sanno quello che fanno”. Guarda la nostra miseria, il nostro
peccato, la nostra ostinazione che ci fa cadere ogni volta e abbi
pietà di noi.
L. O Cristo sulla croce Tu hai detto “Ho sete”. Guarda le molte
persone che non hanno da mangiare e da bere, rendi la nostra
vita assetata di Te e abbi pietà di noi
L. O Cristo, sulla croce Tu hai detto “Tutto è compiuto”. Concedi
alle nostre famiglie e comunità cristiane di compiere la loro
vocazione, di rispondere con gioia alla tua voce, di essere
dispensatori, là dove viviamo, di pace e di perdono e abbi pietà
di noi
L. O Cristo, sulla croce Tu hai detto a Giovanni: “Ecco la tua
Madre”: donaci di fare nella Chiesa un’esperienza viva del tuo
amore, rendici, gli uni per gli altri, segno autentico di carità e di
gioia e abbi pietà di noi
Guida: Siamo ormai davanti alla Settimana Santa, settimana di
passione, morte e risurrezione. Siamo qui anche a chiedere, attraverso
l’ascolto della Parola, una rinnovata disponibilità a farci leggere dentro
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dall’amore e dalla Parola del Signore. Sentiamoci anche noi avvolti
dalla misericordia divina. Invochiamola per noi perché sappiamo, come
dono grande, essere capaci di viverla e di distribuirla. Raccogliamoci in
silenzio e invochiamo sulla nostra vita e sull’umanità il dono di poter
sentirci confortati amati da Dio che “non ha risparmiato il suo figlio, ma
lo ha dato alla morte, per salvare tutti noi”.
Attimo di silenzio
C. Preghiamo
Dio della vita, ciò che avviene ogni primavera nella creazione tu lo
compi anche nel cuore che si umilia: consuma in noi le opere del
peccato, preparaci a ricevere la vita nuova e fa’ germogliare in noi il
frutto dello Spirito. Per Cristo nostro Signore.
T. Amen
Guida: Il cantico di Daniele, che ora ascoltiamo come preghiera
litanica, inizia con una benedizione e termina con un affidamento
sincero al Signore. In mezzo, nonostante difficoltà, persecuzioni,
umiliazioni, Azaria nella fornace, sulle cui labbra è messa la preghiera,
vede nel “cuore contrito” e nello “spirito umiliato” il vero sacrificio.
Anche la nostra vita, stasera, qui davanti a Dio, la nostra preghiera e il
nostro impegno siano graditi e ci dispongano alla celebrazione della
Pasqua ormai vicina. Ascoltiamo il cantico letto da un solista e
intervallato dal ritornello cantato:
Purificami, o Signore, sarò più bianco della neve
Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri padri;
degno di lode e glorioso è il tuo nome per sempre.
Tu sei giusto in tutto ciò che hai fatto.
Poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui,
allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo. Rit.
Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome,
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non rompere la tua alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia,
per amore di Abramo tuo amico, di Isacco tuo servo,
d'Israele tuo santo, ai quali hai parlato,
promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo,
come la sabbia sulla spiaggia del mare. Rit.
Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra
nazione,
ora siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati.
Ora non abbiamo più né principe, né capo, né profeta, né olocausto,
né sacrificio, né oblazione, né incenso,
né luogo per presentarti le primizie e trovar misericordia. Rit.
Potessimo esser accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato,
come olocausti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli.
Tale sia oggi davanti a te il nostro sacrificio e ti sia gradito,
non c'è delusione per coloro che in te confidano. Rit.
Ora ti seguiamo con tutto il cuore,
ti temiamo e cerchiamo il tuo volto. Rit.
L. Dal vangelo secondo Luca (7,36-50)
Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa
del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice
di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò
un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo,
cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli,
li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo
che l'aveva invitato disse tra sé: "Se costui fosse un profeta,
saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una
peccatrice!". Gesù allora gli disse: "Simone, ho da dirti qualcosa".
Ed egli rispose: "Di' pure, maestro". "Un creditore aveva due
debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non
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avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di
loro dunque lo amerà di più?". Simone rispose: "Suppongo sia
colui al quale ha condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato
bene". E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa
donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l'acqua per i
piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha
asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei
invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi.
Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i
piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti
peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona
poco, ama poco". Poi disse a lei: "I tuoi peccati sono perdonati".
Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: "Chi è costui che
perdona anche i peccati?". Ma egli disse alla donna: "La tua fede ti
ha salvata; va' in pace!".
Lectio di sr Paola Rizzi
Canto: Chi ci separerà
Chi ci separerà dal suo amore
la tribolazione, forse la spada?
Né morte o vita ci separerà,
dall’amore in Cristo Signore.
Chi ci separerà dalla sua pace
la persecuzione, forse il dolore?
Nessun potere ci separerà
da Colui che è morto per noi.
Chi ci separerà dalla sua gioia
chi potrà strapparci il suo perdono?
Nessuno al mondo ci allontanerà
dalla vita in Cristo Signore.
Testimonianza di Marco Tassini
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C. Dopo aver ascoltato la Parola di Dio e la parola dei fratelli,
chiediamo ancora una volta che il Signore ci purifichi nel cuore e ci
dica: i tuoi peccati sono perdonati. In questa pace cantiamo insieme:
Cristo pietà!
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O Cristo, la tua passione è anche passione dell’uomo: è la fame
degli affamati, la sete degli assetati. Se non siamo riconoscenti
abbi pietà di noi.
O Cristo, la tua passione continua tra gli uomini di oggi: è la
sofferenza degli ammalati, l’agonia dei morenti. Se ci
dimentichiamo di chi soffre e di chi ha meno possibilità abbi
pietà di noi
O Cristo, la tua passione è presente nella storia: è l’oppressione
dei poveri, la tortura dei perseguitati. Se facciamo del male, abbi
pietà di noi
O Cristo, la tua passione è sofferta in mezzo a noi: ogni dolore è
un tuo dolore, ogni vergogna è tua vergogna. Se offendiamo e
scandalizziamo gli altri con il nostro comportamento, abbi pietà
di noi.
O Cristo, la tua passione è completata nel grembo della Chiesa e
ancora ci sono fratelli e sorelle perseguitati a causa della fede.
Per le volte che viviamo nell’indifferenza e nella tiepidezza il
nostro essere cristiani, abbi pietà di noi
O Cristo, la tua passione è gemito di chi soffre e silenzioso
monito alla solidarietà e alla carità fraterna. Se siamo egoisti e
non ci accorgiamo che i nostri vicini chiedono aiuto, abbi pietà
di noi
C. Padre nostro…
C. Signore Dio, il tuo Verbo, Gesù Cristo è morto a causa
dell’’obbedienza fedele alla tua volontà: in questo tempo di penitenza
accordaci di amare la tua Parola, di meditarla e di non permettere che,
caduta in noi, non porti alcun frutto. Sii benedetto, ora e sempre, nei
secoli dei secoli.
T. Amen
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Benedizione
Canto: Eccomi
Rit. Eccomi, eccomi! Signore io vengo.
Eccomi, eccomi! si compia in me la tua
volontà.
Nel mio Signore ho sperato,
e su di me s’è chinato,
ha dato ascolto al mio grido,
m’ha liberato dalla morte. Rit.
I miei piedi ha reso saldi,
sicuri ha reso i miei passi.
Ha messo sulla mia bocca
un nuovo canto di lode. Rit.
Il sacrificio non gradisci,
ma m’hai aperto l’orecchio,
non hai voluto olocausti,
allora ho detto: io vengo! Rit.
Sul tuo libro di me è scritto:
si compia il tuo volere.
Questo mio Dio, desidero,
la tua legge è nel mio cuore. Rit.
La tua giustizia ho proclamato,
non tengo chiuse le labbra.
Non rifiutarmi, Signore,
la tua misericordia. Rit.
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Prossimo incontro
GIOVEDI’ 12 Maggio 2011
Chiesa di S. Sigismondo – Monastero S. Giuseppe
EDUCARE ALLA DECISIONE
“Simone, figlio di Giovanni, mi ami?” (Gv 21,1-19)
Lectio: don Marco D’Agostino
Testimonianza: una monaca domenicana
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